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\b, B Seconda lettera e prima consonante dell'alfabeto italiano. I fenici la ripresero dal geroglifico egizio indicante la gru e la chiamarono beth (casa), da cui deriva la lettera greca β. È anche impiegata come simbolo e abbreviazione in diversi campi, a volte nella forma della corrispondente lettera greca β. 
In astronomia classe particolare di stelle (ve ne sono di dieci tipi), classificate per le loro caratteristiche dall'osservatorio di Harvard; hanno una temperatura alla superficie di circa 12.000-30.000 K e sono di colore bianco azzurro. Sono tipicizzate da righe di assorbimento, in particolare quelle dell'elio e dell'idrogeno. 
In biochimica B (maiuscola) indica un gruppo vitaminico. 
In biologia B (maiuscola) definisce un gruppo sanguigno. 
In chimica B (maiuscola) è simbolo del boro
In metrologia B (maiuscola) è simbolo di bel, unità di misura della sensazione uditiva
In musica la b (minuscola), nei paesi di lingua tedesca, indica la tonalità di si bemolle minore. La B (maiuscola), nei paesi anglosassoni, equivale alla nota si, nei paesi di lingua tedesca indica la nota si bemolle maggiore, secondo un'antica intavolatura musicale tuttora in uso (sistema di Oddone di Cluny). Negli spartiti è abbreviazione di basso. 

\Ba Simbolo chimico del bario. 
BA 
Sigla di British Airways (linee aeree britanniche). 

\Baade, Walter (Schröttinghausen 1893-Göttingen 1960) Astronomo americano, individuò nel 1943 le due specie nelle quali le stelle di una galassia si dividono, denominandole popolazioni stellari I e II. Nel 1952 corresse il modo di misurare le distanze extragalattiche basato sulle stelle cefeidi, spiegando come i risultati circa le dimensioni dell'universo andassero raddoppiati. 

\Baader-Meinhof Gruppo terroristico anarco-comunista sorto nella RFT nel 1968. I suoi fondatori, Andreas Baader e Ulrike Meinhof, furono arrestati nel 1972 e in seguito rinvenuti morti all'interno del penitenziario (1976-1977). 

\Baal Suprema divinità cananea. Adorata anche a livello nazionale, assunse diversi nomi da luogo a luogo (Belfagor, Beelzebub). 

\baba, sm. invar. Termine, utilizzato nella composizione di nomi propri turchi, che significa "padre." 

\babà, sm. Dolce di pasta lievitata, intriso di rum, talvolta con uva passa.   +  

\babàu, sm. Mostro immaginario, spauracchio per bambini. ~ orco. 

\Babbage, Charles (Teignmouth 1792-Londra 1871) Matematico inglese. Insegnò matematica a Cambridge, progettò due macchine calcolatrici (una differenziale, l'altra analitica), progenitrici dei moderni elaboratori. Scrisse Trattato sull'economia delle macchine e delle manifatture (1832). 

\babbèo, agg. e sm. Sciocco, semplicione. <> sveglio. 
 X   simpleton. 

\Babbitt Romanzo di S. Lewis (1922). 

\bàbbo, sm. Padre. ~ papà. 
 X   sm. daddy, dad. 
 @   lat. babbus. 

\babbomòrto, sm. (pl. babbimorti) Debito fatto dal figlio e pagabile alla morte del padre con l'eredità. 

\babbùccia, sf. (pl.-ce) 1 Pantofola. ~ ciabatta, pianella. 2 Calzatura orientale a punta insù. 3 Piccola scarpa a maglia. 
 X   sf. slipper. 

\babbuìno, sm. 1 Mammifero (Papio cynocephalus) della famiglia dei Cercopitecidi e dell'ordine dei Primati. 2 Persona sciocca. ~ babbeo. 
 X   sm. baboon. 
È un animale aggressivo, caratterizzato da una zona di cute callosa, priva di pelo e rossastra sulle natiche. Di colore giallo scuro, vive nelle savane dell'Africa orientale in gruppi numerosi capeggiati da un maschio anziano. Si nutre di frutti, germogli, insetti, uova e piccoli mammiferi. La femmina partorisce quasi sempre un solo piccolo che porta aggrappato al ventre. 

\Babe va in città Film commedia, americano (1998). Regia di G. Miller. Interpreti: M. Szubansky, M. Rooney, J. Cromwell. 

\Babel, Isaac Emmanuilovic (Odessa 1894-morto in un lager sovietico 1941) Scrittore russo. Tra le opere I racconti di Odessa (1921) e L'armata a cavallo (1923-1926). 

\babèle, sf. Grande disordine e confusione. ~ caos. <> quiete. 

\Babèle Grande città dell'Asia Anteriore antica, forse di origine sumera, conosciuta anche come Babilonia. Era posizionata sulla sponda sinistra dell'Eufrate, nel punto in cui il fiume è più vicino al Tigri. I suoi resti giacciono nei pressi di Hilla (Iraq). Verosimilmente esisteva già all'epoca dei sumeri; per più di due millenni fu tra le più belle e potenti città dell'antichità. Raggiunse il massimo splendore soprattutto sotto Sargon (circa 2300 a. C.), Hammurabi (circa 1700 a. C.) e Nabucodonosor II della dinastia caldea (605-562 a. C.). La città, di pianta rettangolare, era circondata da un muro doppio di 16 km di perimetro e da un largo fossato pieno d'acqua (la parte lungo la riva dell'Eufrate era fortificata). Le grandi vie conducevano a otto porte principali: dalla porta dedicata alla dea della fecondità, attraverso una specie di corridoio lungo 30 m, decorato con figure di leoni, si arrivava al tempio del dio Marduk e, poco più in là, alla torre di Babele, il simbolo biblico della sfida dell'uomo a Dio nella conoscenza. Dagli appartamenti reali del palazzo di Nabucodonosor si poteva accedere ai giardini pensili, una delle sette meraviglie dell'antichità. Questa zona era attraversata da canali congiunti all'Eufrate che alimentavano il fossato attorno alla città. Espugnata, danneggiata e ricostruita varie volte, fu invasa da Alessandro Magno (331 a. C.) e completamente bruciata dal satrapo parto Evemero (125 a. C.). Le rovine della città (segnalata da un enorme leone) furono descritte dai viaggiatori ma solo nella metà del XIX sec. ebbero inizio le ricerche a cui seguirono gli scavi di Koldewey (1899-1917). Nella Bibbia, la città è rappresentata come un centro di corruzione e di idolatria. 

\babèlico, agg. 1 Dell'antica città di Babele. 2 Chiassoso, disordinato. ~ caotico. <> tranquillo. 

\Babenco, Hector (Buenos Aires 1946-) Regista cinematografico argentino. Diresse Pixote, la legge del più debole (1982), Il bacio della donna ragno (1985) e Ironweed (1987). 

\babèsia, sf. Genere di Protozoi Sporozoi dell'ordine degli Emosporidi, famiglia dei Babesiidi, che vengono immessi dalle zecche nel sangue dei Mammiferi e qui parassitano i globuli rossi, provocando malattie denominate babeiosi. 

\Bàbila Santo, vescovo di Antiochia. Fu martirizzato sotto Decio (240 ca.) e morì in carcere assieme a tre bambini. 

\babilonése, agg. e sm. Dell'antica città di Babilonia. 

\babilonési Popolo di origine semitica che dimorava in Mesopotamia. La prima dinastia babilonese, detta amorrita, fu fondata da Sumu-abum; si scontrò con le popolazioni vicine per il predominio dell'intera regione, ma solo con l'avvento del re Hammurabi (1711-1669 a. C.) si ebbe la riunificazione di tutta la Mesopotamia sotto un unico dominio. Hammurabi è famoso tuttavia soprattutto per la sua opera di legislatore; è giunto fino a noi il Codice di Hammurabi, che contiene le leggi che regolavano i rapporti sociali e commerciali. Nel codice sono descritti anche concetti moderni come l'esistenza del contratto scritto. La scrittura era infatti molto diffusa in questo periodo di fiorente civiltà; gli scribi si occupavano anche di matematica e astronomia, oltre a gestire enormi biblioteche di atti giuridici e documenti. La letteratura fiorisce attorno a leggende e a racconti epici, come Le gesta di Gilgamesh, re di Uruk, alla vana ricerca della pianta dell'eterna giovinezza. Questo poema è la più vasta opera della letteratura di tutta la Mesopotamia ed è giunta ai nostri giorni in varie lingue. 
Ittiti e cassiti, dal 1500 a. C., si avvicendarono nella supremazia della regione fino alla creazione dell'impero assiro nell'alto Tigri (1100 a. C.). Nel 625 ebbe inizio la dinastia neobabilonese o caldea che affrancò il paese dagli assiri; sotto Nabucodonosor II (605-562 a. C.) l'impero babilonese riacquistò l'antico splendore e i suoi confini si allargarono fino a Gerusalemme (con la deportazione dei suoi abitanti in Babilonia) e all'Egitto. Nel 539 a. C., però, la Babilonia venne conquistata da Ciro il Grande, entrando a far parte del regno persiano; fu poi occupata da Alessandro Magno (331) e dai seleucidi. La società babilonese era guidata dal re sacerdote e capo militare, era ripartita in uomini liberi (possessori di terre), mushkin (plebei) e schiavi e contava su una forte casta sacerdotale e su una burocrazia efficiente. Le divinità adorate dai babilonesi erano di provenienza semitica e sumerica; durante il regno di Hammurabi, Marduk, dio di Babilonia, divenne dio dell'impero, sotto gli assiri dominò Assur. Vi erano inoltre le grandi triadi: Anu, Enil ed Ea (cielo, aria e acqua) e Shamash, Sin e Ishtar (Sole, Luna e Venere). La regione fertile aveva favorito lo sviluppo di una rigogliosa agricoltura; floridi erano anche l'artigianato e il commercio. Le città principali, oltre alla capitale Babele, erano Ur, Lagash, Eridu, Nippur, Kish, Akkad, Sippar. La lingua babilonese era un dialetto accadico del gruppo semitico orientale, che condivideva dei caratteri con l'etiopico e l'aramaico. Il sumero si mantenne come lingua di culto, mentre l'accadico, con caratteri cuneiformi (2400-400 a. C.), ebbe dignità letteraria. Sono scritti epici in versi ritmici Enuma Elish e Gilgamesh, che tratta del diluvio universale; inoltre si conservano inni agli dei, salmi penitenziali e formule per incantesimi. L'arte si divide nei due periodi antico babilonese e neo babilonese. L'architettura mostra forme grandiose e impiega mattoni d'argilla. Le pareti erano ornate con pitture (palazzo di Mari) o rivestite con piastrelle smaltate policrome a rilievo (porta di Ishtar). Notevoli gli studi astronomici, matematici, didattici, giuridici. 
La numerazione babilonese:   +  
 X   Babylonians

\babilònia, sf. Grande disordine e confusione. ~ baraonda, scompiglio. <> ordine. 

\Babilònia Storica regione della Mesopotamia, sede delle civiltà sumerica e babilonese, coincidente con l'attuale Iraq, fra i corsi del Tigri e dell'Eufrate, capitale Babilonia. Altre città importanti erano: Ur, Eridu, Akkad e Akshak. La nascita dello Stato è attribuita agli accadi che dal 2450 al 2150 a. C. vissero in stretto contatto con i sumeri stabilitisi in Mesopotamia. Lo Stato formato da questi due popoli venne distrutto dai guti, a loro volta cacciati dagli amorrei (2000 a. C.) i quali fondarono una serie di Stati nella Mesopotamia meridionale: uno di questi, prevalendo sugli altri, diede inizio alla prima dinastia babilonese (1830-1530 a. C). Sotto Hammurabi (sesto re), lo Stato di Babilonia ebbe un notevole sviluppo territoriale e culturale. Dopo la sua morte i suoi successori dovettero difendere il paese da vari invasori (cassiti, ittiti) e nel 626 a. C. il generale caldeo Nabopolassar, alleato dei medi, si proclamò re di Babilonia. Suo figlio Nabucodonosor, succedutogli, fece ritornare il paese al suo vecchio splendore; costruì le mura attorno alla città, stipulò alleanze e organizzò spedizioni in Siria e Palestina. Nel 539, Babilonia divenne una provincia dell'impero persiano (Ciro II) e più tardi fu centro culturale giudaico. Successivamente, a causa delle continue lotte di potere fra i re succeduti e dei numerosi saccheggi subiti, decadde rapidamente. 
Babilonia 
Denominazione greca e latina della città di Babele. => "Babele". 

\Babinsky, Joseph (Parigi 1857-1932) Neurologo francese di origine polacca. Studiò a fondo l'isteria. 

\babirùssa, sm. Mammifero (Babyrousa babyrussa) della famiglia dei Suidi e dell'ordine degli Artiodattili. Originario delle isole Molucche e Celebes. Dotato di enormi canini superiori lunghi e ricurvi e inferiori leggermente più corti che, a crescita continua, bucano la pelle. Il babirussa ha pelle ruvida e spessa con corto pelo di colore chiaro; può arrivare a un'altezza di poco inferiore al metro e può raggiungere il peso di un quintale. Vive in branchi nelle giungle di bambù equatoriali dell'Africa ed è un abile nuotatore. Si nutre principalmente di frutta. Molto apprezzata la sua carne. 

\babismo, sm. Setta religiosa, nata in Persia, nell'ambito dell'islamismo sciita, ad opera di Ali Muhammad di Sirhaz (1819-1850), che si proclamò Bab, ossia "porta" di accesso alla conoscenza dell'Imam. Ad un discepolo si deve la nuova forma del  →  bahaismo, diffusasi anche in paesi occidentali, che ha quasi completamente soppiantato il babismo primitivo. 

\babórdo, sm. Fianco sinistro, guardando la poppa, di una nave o di un'imbarcazione. ~ sinistra. <> tribordo. 
 X   sm. port, port side. 

\baby, agg., sm. e sf. agg. Infantile. 
sm. e sf. Neonato. 
sf. Ragazza. 

\baby killer, loc. sost. m. e f. invar. Giovane assassino su commissione. 

\baby-doll, sm. invar. Camicia da notte femminile corta completata o no da mutandine. 

\Babylon Governatorato (1.110.000 ab.) dell'Iraq centrale, capoluogo Hilla. 

\baby-sitter, sm. e sf. invar. Chi custodisce i bambini durante l'assenza dei genitori. ~ bambinaia. 

\Bacalar Laguna del Messico nel territorio di Quintana Roo. 

\Bacall, Lauren (New York 1924-) Attrice statunitense, moglie e partner di H. Bogart. Interpretò Il grande sonno (1946) e Assassinio sull'Orient Express (1974). Degli anni '90, Misery non deve morire (1990) e L'amore ha due facce (1996). 

\bacàre, v. v. tr. Guastare, specie moralmente. 
v. intr. e intr. pron. Fare vermi, guastarsi. ~ rovinarsi. <> conservarsi. 

\bacàto, agg. 1 Guastato dai bachi. 2 Malato, corrotto. ~ disonesto. <> integerrimo. 
 X   agg. 1 worm-eaten, maggoty, rotten. 2 (corrotto) morally corrupt. 

\Bacau Città (205.000 ab.) della Romania, nella Moldavia, capoluogo del distretto omonimo. 

\bàcca, sf. Frutto carnoso caratterizzato da indeiscenza, buccia (epicarpo) simile a una membrana e mesocarpo succulento e ricco di polpa, che racchiude uno o più semi. Ne sono un esempio i mirtilli, l'uva e il peperone.   +  
 X   sf. berry. 
 @   lat. baca. 

\baccagliàre, v. intr. Vociare, specialmente litigando. ~ strepitare. 

\baccalà, sm. 1 Merluzzo salato e essiccato. ~ stoccafisso. 2 Persona sciocca e goffa. 
 X   sm. 1 dried cod, stockfish. 2 (fig., persona) dummy. 
 @   spagn. bacalao. 

\baccalàre, sm. 1 Personaggio autorevole. 2 Mozzo di stalla. ~ stalliere. 3 Sapientone. 

\baccalaureàto, sm. 1 In Francia, titolo di licenza media superiore. 2 Nei paesi anglosassoni laurea inferiore di grado al dottorato. 

\baccanàle, sm. 1 Festa orgiastica in onore di Bacco. 2 Festa chiassosa, orgia, bagordo. ~ baldoria. 

\baccàno, sm. Chiasso, fracasso. ~ frastuono. <> quiete. 
 X   sm. clamour, din, row. 
 @   lat. Bacchanal baccanale. 

\baccànte, sf. 1 Nell'antichità classica, donna che partecipava ai sacrifici orgiastici in onore di Bacco. 2 Donna dominata da una forte passione, specialmente sensuale. 

\Baccanti Tragedia di Euripide (406 a. C.). È una delle 19 tragedie di Euripide conservate (delle circa 90 attribuitegli). La scena si svolge a Tebe, dove le donne della famiglia reale dubitano della divinità di Dioniso, giunto in città con le sue seguaci, le Baccanti, che formano il coro. Anche il re Penteo è risoluto a impedire la diffusione del culto dionisiaco, nonostante gli avvertimenti che gli rivolgono il nonno Cadmo e l'indovino Tiresia. Dioniso decide di vendicarsi dell'ostilità espressa nei suoi confronti. Penteo si lascia indurre a spiare le Baccanti che celebrano le orge bacchiche sul monte Citerone: sorpreso dalle Baccanti invasate mentre se ne sta nascosto su un pino in abiti femminili, viene scambiato per un leone e fatto a pezzi. La terribile vendetta di Dioniso è compiuta. 
In quest'opera, Euripide ha affrontato il mistero del divino, sottolineando l'errore dell'uomo Penteo di credersi padrone del proprio destino e di quello dei suoi concittadini. Si tratta di un'opera essenzialmente ambigua, conclusa con la sconfitta della razionalità, rappresentata dal re Penteo, a favore del fanatismo e dell'istinto, rappresentato dalle Baccanti. 

\Baccanti, Le Opera in tre atti di G. F. Ghedini, libretto di T. Pinelli (Milano, 1948). 

\baccarà, sm. Gioco d'azzardo fatto con le carte. 

\baccarat, sm. invar. Specie di cristallo finissimo. 

\baccellétto, sm. Elemento decorativo dell'architettura classica avente la forma di baccello stilizzato e utilizzato a gruppi per raccordare elementi rettilinei a elementi curvilinei. 

\baccellieràto, sm. Grado accademico che corrispondeva al titolo di baccelliere. ~ baccalaureato. 

\baccellière, sm. 1 Nella cavalleria medievale, aspirante cavaliere. 2 Sapientone, saccente. 3 Grado accademico che precede laurea e dottorato nell'ordinamento universitario medievale e in alcuni tipi di ordinamento universitario moderno. 

\baccèllo, sm. 1 Frutto secco allungato formato da due valve che contengono i semi. ~ involucro. 2 Elemento decorativo che riproduce il frutto. 
 X   sm. pod. 

\Bacchèlli, Riccàrdo (Bologna 1891-Monza 1985) Poeta, narratore, saggista, drammaturgo, fece parte del gruppo che fondò la rivista La Ronda. I suoi interessi spaziano dalla storia, alla satira, dalla politica alla religione, all'erotismo. Tra le sue numerose opere sono da ricordare, Poemi lirici (poesia, 1914), Parole d'amore (poesia, 1935), Amleto (dramma, 1919), Il diavolo al Pontelungo (romanzo, 1927), Il mulino del Po (trilogia di romanzi, 1938-1940), Il figlio di Stalin (romanzo, 1953), I tre schiavi di Giulio Cesare (romanzo, 1958), Africa fra storia e fantasia (saggio, 1970). Il suo stile è caratterizzato da una spiccata complessità che ricorda la tradizione ottocentesca. 

\bacchèo, o bàcchio, sm. Nella metrica antica, serie ritmica, utilizzata in origine nei canti bacchici, costituita da una sillaba breve e due sillabe lunghe. 

\bacchétta, sf. Bastoncino sottile e dritto. ~ verga. 
 X   sf. 1 stick, rod. 2 (magica) magic wand. 2 (direttore d'orchestra) baton. 
 @   lat. baculum bastone. 

\bacchettàre, v. tr. 1 Percuotere tessuti con una bacchetta per liberarli dalla polvere. 2 Vendere a prezzo molto basso. 3 Criticare aspramente. 

\bacchettàta, sf. Colpo di bacchetta. ~ asticciola. 

\bacchétto, sm. Bastoncino rotondo, leggermente più grosso della bacchetta. 

\bacchettóne, sm. Chi è eccessivamente zelante nelle pratiche religiose. ~ bigotto. <> miscredente. 2 Chi è solo in apparenza devoto o dabbene. 

\bacchiàre, v. tr. Percuotere con il bacchio i rami del noce, mandorlo e di altri alberi per farne cadere i frutti. 

\bacchiatùra, sf. Operazione del bacchiare. 

\bàcchico, agg. Caratteristico di Bacco. ~ dionisiaco. 

\Bacchiglione Fiume (118 km) del Veneto occidentale. Nasce nei pressi di Nuvoledo e va ad alimentare il Naviglio di Brenta, il canale di Battaglia e il canale di Roncaiette. 

\Bacchilide (Ceo 518? a. C.-450 ca. a. C.) Poeta greco nipote di Simonide e rivale di Pindaro. Visse in Tessaglia, ad Atene e alla corte di Gerone I di Siracusa. Esponente della lirica corale, scrisse in lingua dorica inni, ditirambi, peani, epinici ed encomi. La sua produzione è raccolta in dieci libri. Fra quelli giunti fino a noi, si ricordano 14 epinici, tra i quali quello che celebra la vittoria di Gerone alle Olimpiadi del 468 a. C., e il ditirambo Teseo, unico dialogato. 

\bàcchio, sm. Pertica per bacchiare. 

\Bàcco Nella mitologia romana, identificazione del dio greco Dioniso e dell'antica divinità italica Liber Pater. Era considerato il dio del vino e del delirio e adorato nelle feste orgiastiche, bandite in suo onore, chiamate baccanali. In Italia, il suo culto, proveniendo dalle civiltà greca si diffuse dapprima nel sud e raggiunse Roma intorno al III sec. a. C. 

\Bacco in Toscana Opera di poesia di F. Redi (1685). 

\Bacèno Comune in provincia di Verbano-Cusio-Ossola (977 ab., CAP 28031, TEL. 0324). 

\Bach, Alexander (Loosdorf 1813-Schöneberg 1893) Statista austriaco. Dopo una gioventù rivoluzionaria, che vide la sua partecipazione ai moti del 1848, passò repentinamente dalla parte dei conservatori, al punto di ottenere il ministero della Giustizia nei governi Doblhoff e Schwarzenberg. Nominato poi ministro dell'Interno, utilizzò metodi forti per reprimere le autonomie e rafforzare la burocrazia centralista. Costretto alle dimissioni nel 1859, divenne poi ambasciatore presso la Santa Sede. 

\Bach, Carl Philipp Emauel (Weimar 1714-Amburgo 1788) Compositore tedesco, secondo figlio di Johann Sebastian Bach. Autore di composizioni sinfoniche e per clavicembalo. 

\Bach, Johann Christian (Lipsia 1735-Londra 1782) Compositore tedesco, ultimo figlio di Johann Sebastian Bach. Attivo in tutti i generi musicali, compresa l'opera. 

\Bach, Johann Sebastian (Eisenach 1685-Lipsia 1750) Musicista e compositore. Nel 1668 Johann Ambrosius Bach, musicista, sposò Elisabetta Lämmerhirt dalla quale ebbe cinque figli, i quali, tranne il primo morto subito dopo la nascita, divennero tutti musicisti. L'ultimo dei loro figli, Johann Sebastian Bach, nacque a Erfurt il 21 marzo 1685. Il piccolo Sebastian trascorse l'infanzia nella serena, pulita e musicalmente ricca atmosfera della propria famiglia. Il padre gli insegnò a suonare la viola e il violino e a scrivere musica. Molto probabilmente il piccolo iniziò prima ad ascoltare e poi ad aiutare lo zio, Johann Christoph Bach, organista della chiesa di San Giorgio, dal quale poté apprendere le prime nozioni sull'organo. La serenità, però, non durò a lungo; il 3 maggio 1694 morì la madre e il 24 febbraio 1695 il padre. Sebastian venne accolto a Ohrdruf, in casa del fratello maggiore, Johann Christoph, bravo organista di questa piccola città. Il fratello fornì al fanciullo le basi per suonare il pianoforte. Già a dieci anni, nell'ottimo ginnasio di Ohrdruf, Sebastian manifestò i primi segni della sua intelligenza e del suo talento. Il suo interesse per la musica crebbe rapidamente, tanto da spingerlo a copiare di nascosto un libro del fratello con le opere dei più famosi compositori di pianoforte, che non gli era stato prestato. Bach, per tutta la sua vita copiò musica di vario genere, per i figli, per la moglie, per i suoi scolari, perché convinto che solo copiando la mano potesse diventare libera nel comporre. A quindici anni partì per Lüneburg, dove venne assunto alla Michaelisschule (scuola di San Michele), prima come soprano e poi come strumentista. Approfittando delle licenze, Bach si recò spesso ad Amburgo e Celle, dove oltre a imparare molte nozioni pratiche, entrò in contatto con la musica strumentale contemporanea francese, con le suite per orchestra, con le tecniche di organo e la musica italiana Con queste nuove conoscenze poté iniziare la sua vita professionale, essendo già abbastanza conosciuto. Per un certo tempo fece parte dell'orchestra da camera del principe Johann Ernst di Weimar, come violinista o come violista, ma lasciò il posto quando nel 1703 gli venne affidato il compito di collaudare il nuovo organo nella chiesa di San Bonifacio di Arnstadt. Suonò lo strumento con tale maestria che gli venne offerto subito il posto di organista. Il 19 agosto 1703 fu insediato nella nuova carica. 
Qui Bach ebbe abbastanza tempo libero per studiare le opere dei famosi organisti di quel tempo e per andare a far musica al castello di Neideck presso il conte Anton Günther. A causa del suo focoso e ostinato carattere ebbe spesso attriti con la direzione concistoriale. In questi anni, durante un permesso di un mese, si recò a Lubecca dove operava un vecchio maestro d'organo, Dietrich Buxtehude. Bach fu colpito da questo artista e rimase a Lubecca per quattro mesi ricevendo ogni tanto insegnamenti dal maestro in persona. Tornato ad Arnstadt iniziò a suonare l'organo in modo troppo innovativo per quella devota comunità e venne quindi ammonito. Continuò nel suo incarico, ma quando fece cantare una donna in chiesa, contravvenendo a una severa proibizione, venne di nuovo richiamato. Fortunatamente in questo periodo il bravo organista della Blasiuskirche di Mühlhausen lasciò il suo posto e Bach, ormai conosciuto, venne chiamato a sostituirlo. Bach accettò con piacere; il 15 giugno 1707 ricevette il contratto e il 14 settembre lasciò Arnstadt. In questo periodo morì uno zio che gli lasciò 50 fiorini. Bach compose, con gratitudine, una splendida cantata per le onoranze funebri (Gottes Zeit ist die allerbeste Zeit). Questo lascito gli permise, il 17 ottobre 1707, di realizzare il suo sogno di sposare, nella piccola chiesa di Dornheim, l'amata cugina, Maria Barbara Bach, corista di Arnstadt, dalla quale ebbe sette figli. A Mühlhausen Bach fu molto impegnato nel lavoro. Il 4 febbraio venne suonato il Glückwunsch-Motetto, il mottetto degli auguri scritto da Bach per festeggiare il nuovo governo municipale e l'imperatore. I membri del consiglio, orgogliosissimi, lo fecero subito stampare. Ma questa armonia non durò a lungo e Bach, immischiato contro il suo volere in una controversia teologica, il 25 luglio 1708 diede le dimissioni e accettò la proposta, giuntagli da Weimar, di un posto come organista e musico di corte al servizio del principe reggente Wilhelm Ernst. Qui Bach fu anche clavicembalista e violinista e nel 1714 fu nominato primo violino. Alla corte entrò in contatto con numerose persone di cultura tra le quali il bravo compositore Johann Gottfried Walther. Entrambi si occuparono della trascrizione di concerti tedeschi e italiani per violino, per organo e clavicembalo. Da questa collaborazione scaturirono le splendide trascrizioni dei quattro Concerti per organo e i sedici Concerti per pianoforte, entrambi di Antonio Vivaldi, dei concerti di Benedetto Marcello e Georg Philipp Teleman. In queste opere si può ammirare tutta la maestria di Bach nel vivificare l'armonia e l'accompagnamento degli archi. Di questo periodo furono anche le grandiose opere per organo e pianoforte, i preludi, fughe e toccate, le venti cantate da chiesa e la prima cantata profana di Bach, un carme barocco-allegorico per il compleanno del principe Christian di Sachsen-Weissenfels. Poco dopo l'arrivo a Weimar nacque la prima figlia, Caterina Dorothea; il 22 novembre 1710 nacque Wilhelm Friedemann; nel febbraio 1713 due gemelli che morirono subito; l'8 marzo 1714 nacque Philipp Emanuel (sarà anche lui un musicista). Nel dicembre 1713 Bach provò un nuovo organo a Halle ma rifiutò l'offerta del posto di organista. Nel 1715 nacque Johann Gottfried e in seguito l'ultimo figlio Leopold Augustus che visse solo un anno. Nel 1717 Bach si recò a Dresda dove suonò alla corte del principe elettore Friedrich August III e nelle case dei nobili, suscitando grande entusiasmo. Tornato a Weimar a causa di alcuni torti subiti, Bach cercò di far accettare con la forza le proprie dimissioni e per questo motivo, il 16 novembre 1717, fu arrestato e successivamente liberato il 2 dicembre con il permesso di lasciare Weimar. Già nell'agosto egli aveva ricevuto una proposta dalla corte del principe Leopoldo von Anhalt-Cöthen, a ottime condizioni, quindi si trasferì con la propria famiglia come maestro di cappella di corte. I cinque anni trascorsi a Cöthen furono sicuramente i più felici. Bach ebbe a disposizione un'orchestra con la quale poter lavorare. Nacquero così le sue meravigliose opere strumentali, le composizioni per orchestra e da camera: le quattro Suites, i sei concerti Brandeburghesi, tre Concerti per violino solo, il Concerto in re minore per due violini, le Sei sonate per violino e violoncello, le Sonate per trio, le Sonate per soli con violino, flauto o viola da gamba continuo, e tra le più importanti opere per pianoforte le Sei suites inglesi e francesi, la Fantasia cromatica e fuga e altri preludi, fantasie e fughe. Da Cöthen Bach si allontanò solo saltuariamente ma nel 1719, tornando da un viaggio a Karlsbad, trovò che la moglie era morta. Dopo questo avvenimento tornò a dedicarsi a quella che credette sempre essere la sua missione, la musica religiosa a gloria di Dio. Rimasto solo iniziò a insegnare ai figli pianoforte e nel 1720 scrisse il Clavierbüchlein vor Wilhelm Friedemann Bach (Il libretto per pianoforte per W.F.B.), piccola opera scolastica che servì poi anche agli altri figli. Bach sentì il bisogno di una compagna e una madre per i suoi figli e la trovò in Anna Magdalena Wülcken che sposò il 3 dicembre 1721. Anna Magdalena fu un'eccellente musicista, un ottimo soprano e valida aiutante del marito nello scrivere note. Nel 1722 Bach scrisse il primo Clavierbüchlein för Anna Magdalena; il secondo lo scriverà nel 1725, per il compleanno della moglie. Dopo il matrimonio di Leopoldo con Federica Enrietta la musica a corte venne trascurata e Bach sentì il desiderio di andarsene; a tale proposito si candidò per il posto di cantore nella chiesa di San Tommaso a Lipsia. Non fu facile ottenere questo impiego, ma dopo la rinuncia del favorito il posto venne assegnato a Bach il quale si impegnò a istruire i ragazzi nel canto e anche nel latino. Il 1° giugno 1723 Bach si stabilì con la moglie e i figli a Lipsia, dove rimarrà per il resto della vita. Qui trascorse diciannove anni al fianco di Anna Magdalena, dalla quale avrà ancora tredici figli. La casa di Bach fu sempre colma di musicisti e amanti della musica. Dopo qualche tempo Bach si rese conto che il suo lavoro non era molto piacevole, dovendo dipendere da un'autorità non molto amante della musica. D'altra parte non era facile andare d'accordo con lo scontroso e scorbutico carattere di Bach. Non era propriamente un uomo di scuola e il suo operato venne più volte criticato. A Lipsia Bach tentò di mantenere contatti anche con l'università, dando sempre una grande importanza ai rapporti con la gioventù accademica. 
Nel 1729 venne eletto direttore del Collegium musicum, dove, tramite le sue opere e le copie di altri compositori, raccolse un ricco materiale. In occasione di alcuni concerti nacquero alcuni bellissimi lavori come un Dramma per musica, una cantata per l'incoronazione di August III. In questo periodo Bach lavorò alla composizione della Passione secondo S. Matteo e in occasione della morte del principe Leopoldo eseguì una Musica funebre, togliendo nove pezzi dalla Passione secondo S. Matteo e variandone il testo. Il Venerdì santo, 15 aprile 1729, la colossale Passione secondo S. Matteo venne eseguita per la prima volta nella chiesa di San Tommaso. L'opera suscitò nei fedeli l'impressione di trovarsi a teatro o a un concerto e non certo in una chiesa e quindi non fu gradita. L'opera spinse le autorità ad assumere un atteggiamento di indifferenza nei confronti di Bach, dimenticandosi dell'intensa attività svolta a Lipsia con la composizione di due Passioni, del Magnificat e di più di cinquanta Cantate da chiesa. In questi mesi la vitalità di Bach sembrò diminuita e con essa la passione per la composizione. Nel giugno Bach, come già in passato, fallì ancora il tentativo di incontrare Händel, musicista da lui profondamente venerato. 
Nel 1730, dopo la morte del vecchio rettore, fu chiamato a dirigere la scuola Johann Matthias Gesner, vecchio amico e ammiratore di Bach che stimolò in lui la ripresa dell'attività musicale. Nel 1731 Bach pubblicò la Prima parte dei suoi Esercizi per pianoforte, sei partite incise di proprio pugno in rame, con il titolo Clavir übung bestehend in Praeludien Allemanden, Couranten, Sarabanden, Giguen, Menuetten, und anderen Galanterien. In questo periodo venne di nuovo chiamato a collaudare vari organi e si recò spesso a Dresda attirato dall'ottima orchestra e dall'opera. Nel settembre 1731 nella chiesa di Santa Sofia a Dresda tenne un memorabile concerto e due anni dopo il figlio Wilhelm Friedemann venne assunto come organista nella stessa chiesa. Questo periodo felice si concluse nel 1734 quando divenne rettore Johann August Ernesti, esponente della nuova cultura illuminista così lontana da Bach. Gli anni tra il 1734 e il 1739 furono particolarmente ricchi per quanto riguarda la produzione di Bach. Nel 1734 compose l'Oratorio di Natale e iniziò la magnifica serie delle settanta Cantate, metà delle quali venne scritta nel 1735-1736, l'altra metà tra il 1737 e il 1745. Nel 1735 scrisse la Seconda parte degli esercizi per pianoforte, il Concerto italiano, la Partita in si minore, l'Oratorio dell'Ascensione, i bellissimi pezzi per il Musikalische Gesangsbuch del direttore di coro di Zeitz e l'Oratorio di Pasqua. Nel 1739 scrisse la Terza parte degli esercizi per pianoforte, apparvero preludi da corali, fughe, pezzi per organo e i Quattro duetti per pianoforte. La produzione dell'ultimo decennio della sua vita fu più scarsa, rispetto alla fertilità di questo periodo, ma interpretò la profonda svolta verificatasi in Bach. 
Il maestro, a causa del peggiorare della sua miopia, si sentì sempre più impedito nello scrivere. Lasciò la direzione del Collegium musicum, limitò il suo servizio nella chiesa e rinunciò a molte esecuzioni che gli furono offerte. Gli ultimi dieci anni di vita non furono certo facili: morirono sette dei tredici figli del secondo matrimonio e i due figli maggiori diedero dispiaceri al padre. Con il passare del tempo il maestro dedicò sempre meno tempo al suo servizio. Nel 1742 uscì la Quarta parte degli esercizi per pianoforte con le splendide Variazioni Goldberg; nel 1744 la Seconda parte del clavicembalo ben temperato. Nel 1747 dedicò a Federico il Grande, dopo aver improvvisato per lui a Postdam, l'Offerta musicale e nello stesso anno venne nominato membro della Società delle scienze musicali. Fino alla primavera del 1749 Bach godette nel complesso di buona salute, ma nell'estate ebbe un'emorragia cerebrale alla quale seguì un notevole peggioramento della vista. Nel 1749-1750 compose l'Arte della fuga e, quasi cieco, i Diciotto corali su un organo da suonare con due pianoforti a pedale, quindici dei quali scritti direttamente e tre dettati al genero, suo allievo. Il 18 luglio 1750 le sua vista sembrò migliorare, ma dopo alcuni giorni di ulteriore peggioramento e una violenta febbre, il 28 luglio Bach morì. 

\bachèca, sf. 1 Mobile a vetrina per l'esposizione di oggetti preziosi. ~ vetrinetta. 2 Riquadro utilizzato per l'affissione di documenti. 
 X   sf. 1 showcase. 2 (per affissione) notice board. 

\Bachelard, Gaston (Bar-sur-Aube 1884-Parigi 1962) Filosofo. Tra le opere Psicoanalisi del fuoco (1937) e La poetica dello spazio (1957). 

\bachelite, sf. Resina artificiale, usata per fabbricare vernici, materiali isolanti e oggetti stampati. 

\bacheròzzo, sm. 1 Bruco. 2 Insetto. 3 Scarafaggio. 

\bachicoltóre, sm. Chi alleva bachi da seta. 

\bachicoltùra, sf. Allevamento di bachi da seta. 

\Bachmann, Ingeborg (Klagenfurt 1926-Roma 1973) Scrittrice austriaca. Tra le opere L'invocazione dell'Orsa maggiore (1956) e Malina (1971). 

\Bachtin, Michail Michajlovic (Orel 1895-Mosca 1975) Critico letterario. Tra le opere Problemi della poetica di Dostoevskij (1963) e L'opera di Rabelais e la cultura popolare medievale e rinascimentale (1965). 

\Baci abbracci Film commedia, italiano (1998). Regia di P. Virzì. Interpreti: F. Paolantoni, M. Gambacciani. 

\baciamàno, sm. Bacio della mano, in segno di rispetto e deferenza. 

\Baciami stupido Film commedia, americano (1964). Regia di Billy Wilder. Interpreti: Dean Martin, Kim Novak, Felicia Farr. Titolo originale: Kiss Me, Stupid 

\baciapìle, sm. e sf. invar. Bigotto. ~ ipocrita. <> mangiapreti. 

\baciàre, v. v. tr. Poggiare le labbra su qualcuno o qualche cosa in segno di affetto o deferenza. 2 Sfiorare, lambire. 
v. rifl. Darsi reciprocamente dei baci. 
 X   v. tr. to kiss. 
v. rifl. to kiss one another. 
 @   lat. basiare. 

\Bacìccia (Genova 1639-Roma 1709) Giovan Battista Gaulli detto il Baciccia. Pittore. Dopo essersi trasferito a Roma, in virtù della sua amicizia con il Bernini, divenne ben presto l'artista prediletto dall'aristocrazia e influente membro dell'Accademia di San Luca. Nel 1669 si recò a Parma, dove studiò l'arte del Correggio. Tra le opere Il trionfo del nome di Gesù (1672-1683, Roma, Chiesa del Gesù). 

\bacìle, sm. Catino, bacinella. ~ vaschetta. 

\bacillàre, agg. Relativo a bacillo. 

\bacillemìa, sf. Infezione del sangue causata da bacilli. 

\bacillo, sm. Batterio che ha la forma di bastone. 
 X   sm. bacillus. 
 @   lat. bacillum. 

\bacillòsi, sf. Malattia causata da bacilli, quale, per esempio, la tubercolosi. 

\bacillus, sm. invar. Genere di Batteri che comprende venticinque specie, anaerobie o aerobie, generalmente saprofite, cosmopolite e ubiquitarie, aventi la forma di bastoncino e lunghezza di pochi micron. A questo genere appartiene una sola specie che risulta patogena per l'uomo. 

\bacinèlla, sf. Piccolo bacile, catino. 
 X   sf. 1 bowl, basin. 2 small basin. 

\bacinétto, sm. 1 Diminutivo di bacino. 2 Leggera armatura del capo, dal coppo in genere appuntito. 

\bacìno, sm. 1 Recipiente di forma tonda, una volta soprattutto metallico, atto a contenere acqua e altri liquidi. 2 Specchio d'acqua riparato artificialmente o naturalmente. 3 Depressione continentale o marina in cui si accumulano i sedimenti. 
 X   sm. 1 basin. 2 (anat.) pelvis. 3 (mar.) dock. 
In anatomia è l'anello osseo, presente in tutti i Tetrapodi, nella parte inferiore dell'addome che funge da connessione per gli arti posteriori e circoscrive l'ampia e capace cavità (pelvi) che racchiude gli organi pelvici. Le pareti ossee sono costituite dall'osso iliaco, l'ischio, il pube, il sacro e il coccige. Nell'uomo la forma del bacino è a conca, per la postura eretta. 
Nelle costruzioni navali si chiama bacino di carenaggio la grande vasca svuotabile da pompe, galleggiante o in muratura, che serve per mantenere all'asciutto la carena delle navi. È frequente il suo utilizzo come bacino di costruzione in luogo degli scali comuni. 
In idraulica si usano bacini di calma, nelle acque a pelo libero, per ridurre la velocità delle acque, bacini di compensazione per ammassare acqua e bacini di risparmio per vuotare o colmare una conca e permettere il transito di un'imbarcazione dal canale superiore a quello inferiore o viceversa. 
In geografia fisica il bacino idrografico, o imbrifero, è la porzione della crosta terrestre in cui le acque si riversano in un solo collettore che, se non si svuota in mare, si chiama bacino endoreico. Il vocabolo si usa anche per i fondali marini (bacino mediterraneo, bacino adriatico ecc.) e per i laghi (bacino lacustre). 

\bàcio (1), sm. Atto del baciare. ricoprire di baci, mostrare molto affetto; bacio di Giuda, atto di tradimento. 
 X   sm. kiss. 
 @   lat. basium
Baci di dama.  Dolci nati a Tortona composti da due biscotti semisferici (con nell'impasto nocciole o mandorle) uniti da un sottile strato di cioccolata, in modo da assumere una forma che ricorda le labbra socchiuse di una "dama".   +  

\bacìo (2), agg. e sm. agg. Di luogo, in ombra. 
sm. Luogo rivolto a nord. 

\Bacio della donna ragno, Il Romanzo di M. Puig (1976). 

\Bacio della morte, Il Film poliziesco, americano (1947). Regia di Henry Hathaway. Interpreti: Victor Mature, Brian Donlevy, Richard Widmark. Titolo originale: Kiss of Death 

\Bacio di una morta, Il Romanzo di C. Invernizio (1889). 

\Bacio d'un soldato, Il Racconto di N. Gordimer (1982). 

\Bacio, Il Film drammatico, americano (1929). Regia di Jacques Feyder. Interpreti: Greta Garbo, Conrad Nagel, Anders Randolf. Titolo originale: The Kiss 

\Baciu, Stefan (Brasov 1918-Honolulu 1993) Letterato e poeta romeno. Nel 1948 si trasferì prima in Sudamerica e quindi alle Hawaii. Tra le opere, I poemi del giovane poeta, pubblicati nel 1935 e Poemi d'amore dell'anno successivo, I poemi del poeta esule (1963), Le palme sul colle delle Chiocciole (1980) e Solo a Singapore (1988). 

\baciucchiàre, v. tr. Sbaciucchiare. 

\Back Fiume (974 km) del Canada. Sfocia nel mar Glaciale Artico, presso la baia di Chantrey. 

\backbone, sf. invar. Letteralmente significa dorsale. In informatica indica una rete fisica a elevata velocità di trasmissione. 

\backdoor Letteralmente significa porta secondaria. In informatica indica un programma che riesce ad amministrare le risorse di un sistema eludendo la sorveglianza. 

\backgammon, sm. invar. Gioco d'azzardo di origine americana che si pratica anche in Italia dalla seconda metà degli anni Settanta. 
 @   espressione inglese che significa "tavola reale". 

\background, sm. invar. Complesso di condizioni, circostanze, idee e similari che fanno da sfondo alla realizzazione di un evento, allo sviluppo di un processo, alla formazione psicologica e culturale di un individuo. ~ retroterra. 

\background processing, loc. sost. m. invar. Operazione che viene eseguita in modo non prioritario da un calcolatore mentre vi è attivo un altro programma. 
 @   dall'inglese background sfondo e processing procedimento. 

\backtracking Letteralmente significa risalita. In informatica è una modalità per la risoluzione di problemi consistente nell'individuare un insieme sempre più piccolo di soluzioni fino a trovare quella giusta. 

\backup Letteralmente significa riserva. In informatica indica la copia di un insieme di dati su un supporto adeguato finalizzata alla sicurezza degli stessi. 

\bàco, sm. 1 Larva di insetto, che passerà per i successivi stadi di crisalide e farfalla. ~ bruco, verme. baco da seta. 2 Pensiero continuo, fisso. ha il baco della gelosia
 X   sm. 1 worm. 2 (da seta) silkworm. 
 @   lat. volg. bombax,-acis

\bàco da séta Lepidottero ascritto alla famiglia dei Bombicidi (Bombyx mori) nativo dell'Estremo Oriente. La vita dell'animale prevede la metamorfosi da larva a crisalide e quindi da bozzo a una grande farfalla di colore bianco, dal corpo peloso e provvisto di antenne dalla foggia a pettine. La larva di questo insetto (filugello) genera la seta naturale; dopo essere fuoriuscita dall'uovo, si ciba di foglie di gelso. Il bozzolo è costruito arrotolando un lungo filo (seta) che il baco fila da due organi a forma di sacco che escono vicino alla bocca. 
 X   sm. silkworm. 

\Bàcoli Comune in provincia di Napoli (26.475 ab., CAP 80070, TEL. 081). Centro agricolo, dell'allevamento di mitili e industriale (prodotti elettronici) sul golfo di Pozzuoli. Vi si trovano il sepolcro di Agrippina e resti romani di impianti idraulici. Gli abitanti sono detti Bacolesi

\bàcolo, sm. Bastone, specialmente vescovile. 

\Bacolod Città (262.000 ab.) delle Filippine, nell'isola di Negros, capoluogo della provincia di Negros Occidental. 

\bacologìa, sf. Studio scientifico del baco da seta. 

\bacon, sm. invar. Pancetta di maiale affumicata. 

\Bacon, Francis (Dublino 1909-Madrid 1992) Pittore inglese. Considerato tra i maggiori rappresentanti della pittura inglese contemporanea. A partire dal 1945 ha eseguito una serie di studi sulla figura umana, trasfigurata a livello formale e psicologico. Tra le opere Tre studi di figure per la base di una crocifissione (1944, Londra, Tate Gallery) e Papa Innocenzo X (1953, New York, Collezione privata). 

\Bacóne, Francésco (Londra 1561-1626) Italianizzazione di Francis Bacon, filosofo e scienziato inglese. Si dedicò alla politica, occupando importanti cariche (consigliere di sovrani e parlamentare); nel 1621 subì un processo con l'accusa di venalità e concussione; condannato, fu costretto a ritirarsi dalla scena pubblica. Dedicò l'ultima parte della sua vita agli studi filosofici e scientifici. La sua cultura enciclopedica lo spinse a progettare una vasta opera su tutto il sapere (Instauratio magna). Della sua produzione fanno parte Novum Organum (1620), Dignità e progresso delle scienze (1623), Nuova Atlandide (1627); quest'ultima opera, che vide la luce postuma, parla di un'isola immaginaria in cui gli uomini hanno raggiunto la felicità grazie al progresso. I suoi studi lo portarono a rimpiazzare la logica aristotelica e scolastica, aprioristica e deduttiva, con una logica moderna, di tipo sperimentale e induttivo. Considerato il padre della scienza moderna, il suo metodo per ordinare i fenomeni naturali e la sua tendenza alla sperimentazione furono accolti e seguiti molto favorevolmente. Famosa la sua teoria degli idola, cioè le illusorie immagini individuali, sociali o culturali, che allontanano dalla verità. Fu tra i primi a comprendere la valenza della sperimentazione scientifica e del controllo sulla natura per migliorare la società. 

\Bacóne, Ruggèro Nome italianizzato di Roger Bacon (Ilchester, Dorsetshire, ca. 1214-Oxford? 1292) Filosofo, teologo e scienziato inglese. Studiò nelle università di Oxford e di Parigi, dove insegnò per sette anni. Intorno al 1250 entrò nell'ordine francescano. Su richiesta di papa Clemente IV, nel 1265 cominciò a redigere un programma di riforma degli studi. Del progetto vennero completate l'Opus maius, l'Opus minus e l'Opus tertium. Nel 1278 papa Nicola IV fece condannare alcune tesi di Bacone, che fu imprigionato con l'accusa di eresia. In carcere compose il Compendium studii theologiae (1292), poco prima di morire. Bacone, pur sostenendo molte idee del suo tempo, come l'efficacia dell'astrologia, fu autore di originali scoperte nel campo dell'ottica. 

\B´cs-Kiskun Contea (542.000 ab.) dell'Ungheria, nella regione del Grande Alföld. Capoluogo Kecskemét. 

\bacùcco, agg. Detto di persona vecchia e rimbecillita. ~ sclerotico. 

\bàda, sf. Attesa, indugio. 

\Badajoz Città (127.000 ab.) della Spagna, nell'Estremadura, capoluogo della provincia omonima (650.000 ab.), al confine con il Portogallo. 

\Badakhshan Provincia (521.000 ab.) dell'Afghanistan, capoluogo Faizabad. 

\Badalona Città (225.000 ab.) della Spagna, nella Catalogna. 

\Badalùcco Comune in provincia d'Imperia (1.351 ab., CAP 18010, TEL. 0184). 

\badàre, v. v. intr. 1 Dedicarsi con impegno, attivamente. conviene badare solo ai propri affari. 2 Preoccuparsi. non badare ai miei lamenti. 3 Fare caso, dare importanza. egli non badava a spese 4 Prendersi cura. <> trascurare. 5 Indugiare 
v. tr. Sorvegliare. <> ignorare. badare i bambini
 X   v. intr. 1 (dedicarsi) to mind. 2 (prendersi cura) to take care of, to look after. 3 (preoccuparsi) to be careful, to take care. 
 @   lat. batare stare a bocca aperta. 

\Badda Massiccio montuoso dell'Etiopia. Vetta più elevata, il monte omonimo (4.136 m). 

\Baddo Fiume (250 km) del Pakistan. 

\Baden Regione storica del territorio tedesco, unita nello Stato confederato del Baden-Württemberg nel 1951, sulla riva destra del Reno. Confina a sud con la Svizzera, a ovest con Francia e Palatinato. I primi suoi abitanti furono i celti; nel I sec. d. C. fu sottomessa dai romani; dal 1112 fu dominata dai margravi che Napoleone innalzò a dignità granducale (1806); nel 1871 fece parte dell'impero germanico e dal 1918 della repubblica tedesca. 

\Baden-Powell, Robert Stephenson Smyth (Londra 1857-Nyeri 1941) Generale inglese. Nel 1908 fondò l'organizzazione giovanile dei boy-scout

\Badési Comune in provincia di Sassari (1.860 ab., CAP 07030, TEL. 079). 

\badéssa, sf. Superiora di un monastero. 

\Badessa di Castro, La Romanzo di Stendhal (1839). 

\badge, sm. Speciale tesserino d'identità o tessera attestante il possesso della carta di credito. 

\Badghis Provincia (244.000 ab.) dell'Afghanistan, capoluogo Qala-i-Naw. 

\badìa, sf. Abbazia. 
 X   sf. abbey. 

\Badìa (in ted. Abtei) Comune in provincia di Bolzano (2.722 ab., CAP 39036, TEL. 0471). 
Badia, val 
Valle dell'Alto Adige, nelle Dolomiti, tra il passo di Campolongo e la Val Pusteria. È attraversata dal torrente Gadera. 

\Badìa Calavéna Comune in provincia di Verona (2.186 ab., CAP 37030, TEL. 045). 

\Badìa Pavése Comune in provincia di Pavia (390 ab., CAP 27017, TEL. 0382). 

\Badìa Polésine Comune in provincia di Rovigo (10.172 ab., CAP 45021, TEL. 0425). Centro agricolo e industriale. Vi si trovano il palazzo degli Estensi, del XV sec., e la badia della Vangadizza, costruita tra il X e il XV sec. Gli abitanti sono detti Badiesi

\Badìa Tedàlda Comune in provincia di Arezzo (1.390 ab., CAP 52032, TEL. 0575). 

\badiàle, agg. 1 => "abbaziale" 2 Spazioso, enorme. <> mingherlino. 3 Gioviale. 

\badiàna, sf. Altro nome dell'anice stellato. 

\badilànte, sm. Manovale addetto a lavori con badile. 

\badilàta, sf. Colpo dato col badile. 

\badìle, sm. Grossa pala con manico di legno e lama di ferro a forma di cuore. 
 X   sm. shovel. 
 @   lat. batile. 

\Badìle, pìzzo Monte (3.307 m) delle Alpi Retiche. 

\badinage, o badinerie, sm. o sf. invar. Breve composizione in tempo pari, utilizzata nel XVII sec., caratterizzata da movimento rapido e avente carattere brillante. 

\Badini-Confalonièri, Vittòrio (Torino 1914-1993) Uomo politico italiano. Fu deputato della Costituente (1946), deputato liberale (dal 1953), presidente dell'UEO (1959-1961, 1966-1969) e presidente del partito liberale (1967-1972). 

\badminton, sm. invar. Gioco simile al tennis che consiste nel lanciarsi un volante al di sopra di una rete con una racchetta. 

\Badòdi, Arnàldo (Milano 1913-? fronte russo 1942) Pittore italiano, appartenente al gruppo Corrente. Nei suoi quadri, tra i quali ricordiamo Circo, Pulcinella e Donna col limone, utilizzò il contrasto di colore come mezzo espressivo. 

\badogliàno, agg. e sm. agg. Relativo a Badoglio. 
agg. e sm. Di seguace di Badoglio dall'8 settembre 1943. 

\Badòglio, Piètro (Grazzano Monferrato 1871-1956) Personalità politica e militare, partecipò alle campagne d'Africa (1896-1897), di Libia e alla prima guerra mondiale (subì la disfatta di Caporetto). Occupò le cariche di maresciallo d'Italia (1926) e di governatore della Libia (1929-1933); fu a capo delle truppe italiane che combatterono la guerra in Etiopia; nel 1936 invase Addis Abeba e divenne viceré d'Etiopia. Dopo la rovinosa campagna di Grecia si dimise da capo di stato maggiore (1940). Il re lo pose a capo del governo dopo la caduta di Mussolini (1943-1944); condusse con gli angloamericani le trattative per l'armistizio (8 settembre 1943) e si rifugiò a Brindisi insieme al re in seguito alla dichiarazione di guerra alla Germania. Spostatosi a Salerno, compose un nuovo governo con i partiti del CLN (aprile-giugno 1944). 

\Badolàto Comune in provincia di Catanzaro (3.552 ab., CAP 88061, TEL. 0967). 

\baedeker, sm. invar. Denominazione di guide turistiche redatte in varie lingue. 

\Baer, Karl Ernest (Piep 1792-Dorpat 1876) Naturalista estone. È considerato il fondatore dell'embriologia. 

\Baer, Max (Omaha, Nebraska 1909-Hollywood 1959) Pugile statunitense. Divenne campione mondiale dei pesi massimi nel 1934 togliendo il titolo a Primo Carnera. Perdette il titolo l'anno seguente, a opera di James Braddock. 

\Baeyer, Johann Adolf von (Berlino 1835-Starnberg 1917) Chimico tedesco. Sintetizzò l'indaco. Nel 1905 fu insignito del premio Nobel. 

\Baez, Joan (Staten Island, New York 1941-) Cantante, chitarrista e cantautrice statunitense, ispiratrice negli anni '60-'70 del movimento pacifista. Iniziò la sua carriera esibendosi nei caffè di Cambridge, nel Massachusetts, intorno al 1955, ma raggiunse la notorietà nazionale nel 1959 in occasione del Newport Folk Festival. Incise numerosi dischi di ballate folk anglo-americane, vendendone oltre un milione di copie ciascuna. Fan di Bob Dylan, la Baez ha registrato numerose sue canzoni. Impegnata negli anni '60 nelle lotte per i diritti civili e contro la guerra, negli anni '70 si è pressoché ritirata dalle scene, pur restando politicamente attiva. Nel 1985 è tornata a esibirsi, aprendo il concerto Live Aid. Nel 1987 è stata pubblicata la sua autobiografia And a voice to sing with (E una voce con cui cantare). Tra le canzoni più famose, We shall overcome  +  

\Baffin, William (Londra 1584-Hormuz 1622) Navigatore inglese. Esplorò la Groenlandia e le Spitzbergen, la baia di Hudson (1615) e nel 1616, a nord della Groenlandia, la baia che prese il suo nome. 

\bàffo, sm. 1 Pelo sul labbro superiore dell'uomo o sul muso di alcuni animali. è un piatto da leccarsi i baffi, è molto buono; ha fatto un lavoro coi baffi, un lavoro molto pregevole. 2 Sgorbio, macchia. 
 X   sm. 1 moustache. 2 (di animali) whisker. 
 @   incerta. 

\baffóne, sm. 1 Accrescitivo di baffo. 2 Persona con lunghi e folti baffi. 

\baffùto, agg. Provvisto di baffi grandi e folti. 

\Bafìle, Andrèa (Bagno, L'Aquila 1878-fiume Piave 1918) Ufficiale italiano. Dopo aver partecipato alla campagna in Libia come tenente di vascello, per la quale nel 1913 ottenne la medaglia d'argento al valore, nel 1917 fu gravemente ferito all'occhio sinistro mentre prendeva parte, insieme a Gabriele D'Annunzio, al bombardamento aereo di Cattaro. Ottenuto il comando del battaglione Monfalcone, combatté durante le giornate di Caporetto e poi, a capo del battaglione Caorle, perse la vita nella zona del basso Piave mentre difendeva Venezia dall'offensiva delle truppe austriache. Fu decorato con la medaglia d'oro alla memoria. 

\Bafing Fiume (560 km) dell'Africa occidentale. Nasce dal Fouta Djalon in Guinea e confluisce nel Bakoye. 

\Bafoussam Città (113.000 ab.) del Camerun, capoluogo del dipartimento di Mifi. 

\bagagliàio, sm. 1 Vagone ferroviario per il trasporto dei bagagli. 2 Deposito dei bagagli su navi, aerei. 3 Vano delle automobili in cui riporre e trasportare i bagagli. 
 X   sm. 1 (ferr.) luggage van. 2 (aut.) boot. 

\bagaglièra, sf. Bagagliaio. 

\bagàglio, sm. 1 Insieme degli effetti personali che chi viaggia porta con sé. bagaglio appresso, bagaglio che può essere trasportato nella carrozza in cui si viaggia. 2 Patrimonio personale di esperienze e conoscenze. ~ formazione, preparazione. è una persona con un vasto bagaglio culturale 
 X   sm. 1 luggage. 2 (a mano) hand luggage, carry-on luggage. 
 @   franc. bagage

\Bagalàdi Comune in provincia di Reggio Calabria (1.437 ab., CAP 89060, TEL. 0965). 

\bagarinàggio, sm. Incetta di biglietti d'ingresso per rivenderli a prezzo più alto. 

\bagarìno, sm. Chi esercita il bagarinaggio. 
 X   sm. ticket tout. 

\bagaróne, sm. Moneta parmense di rame del valore di 1 quattrino. Fu emessa dal 1513 al 1523 sotto i papi Leone X e Adriano VI e dal 1547 al 1586 sotto il duca Ottavio Farnese. 

\bagarre, sf. invar. 1 Nel ciclismo, fase di gara tumultuosa e veloce, disputata in gruppo. 2 Tumulto, trambusto. 

\bagàscia, sf. (pl.-sce) Sgualdrina. ~ meretrice. 

\bagassòsi, sf. Malattia del polmone causata dall'inalazione di polveri derivate dalla canna da zucchero. 

\Bagatelle per un massacro Romanzo di L. F. Céline (1937). 

\bagattèlla, o bagatèlla, sf. 1 Cosa di poca importanza, inezia. ~ bazzecola. 2 Composizione strumentale breve e leggera. 

\bagattìno, sm. Moneta che si coniò a partire dal XIII sec. fino al XVI sec., soprattutto a Venezia, con composizioni e valori diversi. Il primo tipo era di mistura e aveva il valore di 1 denaro. 

\Bagehot, Walter (Langport 1826-1877) Economista e banchiere inglese, tra i primi a riconoscere le funzioni specifiche della banca centrale nel sistema finanziario e monetario. Scrisse Lombard Street (1873). 

\Bàget Bòzzo, Giànni (Savona 1925-Genova 2009) Sacerdote, politologo e teologo. 

\baggianàta, sf. Stupidaggine, sciocchezza. ~ insulsaggine, fesseria. 

\baggiàno, agg. 1 Sciocco, grullo. <> smaliziato. 2 Contadino. 

\Bàggio, Robèrto (Caldogno 1967-) Calciatore. Attaccante della Fiorentina dal 1985 al 1990, della Juventus (con la quale ha vinto la coppa UEFA nel 1993), poi del Milan (scudetto 1995-1996) e del Bologna, oltre che della nazionale (esordì nel 1988). Nel 1993 ha ricevuto il Pallone d'oro come miglior calciatore europeo. 

\Baghdad Capitale dell'Iraq (3.854.000 ab.) e capoluogo del governatorato omonimo, sulle rive del fiume Tigri. Fervente centro commerciale e amministrativo del paese, è importante zona di transito per le comunicazioni ferroviarie (importante la linea progettata nel 1888 dai tedeschi e completata nel 1940, che la collega a Istanbul e Bassora), stradali e aeree. Sviluppate le industrie agroalimentari, meccaniche, petrolchimiche, del cemento, del tabacco e i lanifici. Ricco artigianato di stoffe, gioielli e oggetti in cuoio. Sede dell'università di Baghdad e di quella teologico-giuridica Mustansiriyyah del 1233. Edificata nel 762 sotto il califfo al-Mansur, vi risiedettero i califfi abbasidi divenendo il principale centro religioso e raggiungendo l'apice della prosperità con Harun ar-Rashid. Venne poi saccheggiata una prima volta dai mongoli nel 1258 e successivamente occupata e distrutta da Tamerlano nel 1401; passò quindi sotto il dominio dei persiani (1508-1534 e 1623-1638) e dei turchi ottomani che ne fecero un capoluogo (fino al 1918). Diventò capitale dello stato iracheno nel 1920. Durante la guerra del golfo del 1990-1991 ha subito danni enormi dai bombardamenti aerei. Vi si trovano il museo dell'Iraq, la moschea di Mirganiyya del 1357, il minareto di Suk-al-Ghazal, il palazzo dei califfi abbasidi del XII sec. e numerosi resti di edifici risalenti al XIII e al XIV sec. 
Governatorato (4.649.000 ab.) dell'Iraq. Si estende in gran parte nella valle del fiume Tigri, nella regione centro orientale del paese. 

\Bagherìa Comune siciliano in provincia di Palermo (46.000 ab., 76 m d'altezza, CAP 90011, TEL. 091). Da sempre luogo prediletto dai nobili palermitani, serba lussuose ville di epoca barocca (villa Palagonia, 1715). 

\bàghero, sm. Carrozza leggera a quattro ruote, senza cassetta. 

\baghétta, sf. Guarnizione laterale, su calze e guanti. 

\bàglio, sm. Grossa trave di legno, ferro o acciaio, posta a traverso della nave nel senso della larghezza, per sostenere ponti. 

\Baglióni, Clàudio (Roma 1951-) Cantante e cantautore. Tra le opere Questo piccolo grande amore (1972) ed E tu. Negli anni '90, Oltre (1990), Ancora assieme (1993) e Attori e spettatori (1996). 

\baglióre, sm. 1 Luce subitanea, che abbaglia. ~ chiarore, fulgore, scintillio. 2 Manifestazione splendida di qualcosa. 
 X   sm. 1 flash, dazzling, light. 2 beam. 

\bàgna, sf. Salsa, sugo. 

\Bagnacavàllo Comune in provincia di Ravenna (16.584 ab., CAP 48012, TEL. 0545). Centro agricolo (coltivazione di frutta e viti) e industriale (prodotti calzaturieri). Vi si trova la pieve di San Pietro, del VII sec. Gli abitanti sono detti Bagnacavallesi

\Bagnàia Centro laziale, frazione del comune di Viterbo (3.710 ab.). È sede della villa Lante, progettata dal Vignola (ca. 1566) e terminata nel 1578, il cui giardino è considerato il capolavoro del Vignola. 

\bagnànte, agg., sm. e sf. agg. Che bagna. 
sm. e sf. Che fa il bagno, specialmente in mare. 
 X   sm. e sf. bather. 

\Bagnàra Càlabra Comune in provincia di Reggio Calabria (11.048 ab., CAP 89011, TEL. 0966). Centro agricolo e turistico (balneazione). Importante porto peschereccio (pesca del pesce spada). Gli abitanti sono detti Bagnaresi

\Bagnàra di Romàgna Comune in provincia di Ravenna (1.713 ab., CAP 48010, TEL. 0545). 

\bagnàre, v. v. tr. 1 Spargere liquido su qualcuno o qualcosa. ~ irrorare. <> asciugare. 2 Lambire, toccare, detto di corsi d'acqua e mari. il Ticino bagna Pavia. 3 Festeggiare bevendo. 
v. intr. pron. Ammollarsi. in riva al mare si bagnò i piedi
v. rifl. 1 Fare il bagno. si bagnarono entrambi sotto la pioggia. 2 Bersi qualcosa. si bagno appena le labbra di vino. 
 X   v. tr. 1 to wet. 2 (innaffiare) to water. 3 (inzuppare) to soak. v. intr. pron. 1 to get wet. 2 (ammollarsi) to bathe. v. rifl. to go bathing, to go swimming. 
 @   lat. balneare, deriv. da balneum bagno. 

\Bagnària Comune in provincia di Pavia (689 ab., CAP 27050, TEL. 0383). 

\Bagnària Àrsa Comune in provincia di Udine (3.412 ab., CAP 33050, TEL. 0432). 

\bagnaròla, sf. 1 Tinozza per il bagno. 2 Mezzo di trasporto in cattive condizioni. ~ catorcio. 

\bagnasciùga, sm. invar. 1 Zona compresa tra la linea di immersione massima e quella di immersione minima di una nave. 2 Area di una parte di costa bassa dove si rompono le onde. ~ battigia, riva. 

\Bagnàsco Comune in provincia di Cuneo (1.043 ab., CAP 12071, TEL. 0174). 

\bagnàta, sf. Atto del bagnarsi. 

\Bagnàtica Comune in provincia di Bergamo (3.226 ab., CAP 24060, TEL. 035). 

\bagnàto, agg. e sm. agg. Cosparso di acqua o altro liquido. ~ inzuppato. <> asciutto. 
sm. Terreno, luogo bagnato. 
 X   agg. wet. 

\bagnatùra, sf. Immersione o aspersione in un liquido. 

\Bàgni di Lùcca Comune in provincia di Lucca (7.336 ab., CAP 55022, TEL. 0583). 

\Bàgni, Margherìta (Torino 1902-Roma 1960) Attrice. Ebbe un certo successo negli anni '50 interpretando vari ruoli in sceneggiati televisivi tra cui Cime tempestose (1956), Orgoglio e pregiudizio (1957), Capitan Fracassa (1958) e Il vicario di Wakefield (1959). 

\bagnìno, sm. Chi sorveglia e assiste i bagnanti in uno stabilimento balneare o termale. 
 X   sm. lifeguard, bathing attendant. 
 @   deriv. da bagno. 

\bàgno, sm. 1 Immersione di un corpo in un liquido o liquido in cui si immerge un corpo. 2 Locale con i servizi igienici in un'abitazione. 3 di sole esposizione del corpo al sole. 4 pl. Stabilimento termale o balneare. 
 X   sm. 1 bath. 2 (stanza da bagno) bathroom. 
 @   lat. balneum. 

\Bàgno a Rìpoli Comune in provincia di Firenze (27.382 ab., CAP 50012, TEL. 055). Centro agricolo (coltivazione di cereali, viti e frutta) e industriale (prodotti calzaturieri, lampadari ed elettromeccanici). Vi si trovano le chiese di San Donnino a Villamagna, costruita tra l'VIII e l'XI sec., e di San Pietro a Ripoli, dell'VIII sec. Gli abitanti sono detti Bagnesi

\Bàgno di Romàgna Comune in provincia di Forlì (6.254 ab., CAP 47021, TEL. 0543). 

\Bagno, Il Commedia di V. V. Majakovskij (1929). L'opera ha per oggetto la critica feroce dei burocrati (rappresentati da Pobedonosikov; nome espressivo formato dall'incrocio di pobeda=vittoria e nos=naso, con la terminazione-kov di tanti nomi russi) che ostacolano l'ultimazione della macchina del tempo realizzata dall'inventore Cudakov. Il comportamento di Pobedonosikov resterà solennemente scornato e umiliato, quando, salito sulla macchina del tempo guidata dalla Donna Fosforescente, verrà espulso come zavorra. Il lavoro fu accolto dalla critica con molta ostilità, in quanto ritenuto espressione di un'arte sostanzialmente estranea alle esigenze della classe lavoratrice. 

\bagnolési Eretici del tronco cataro che si diffusero, nei secc. XIII-XIV, in Lomardia, Veneto, Emilia e Romagna. 

\Bagnòli dél Trìgno Comune in provincia d'Isernia (1.131 ab., CAP 86091, TEL. 0874). 

\Bagnòli di Sópra Comune in provincia di Padova (3.884 ab., CAP 35023, TEL. 049). 

\Bagnòli Irpìno Comune in provincia di Avellino (3.220 ab., CAP 83043, TEL. 0827). 

\bagnòlo, sm. Applicazione di pezzuole bagnate sulla parte lesa. 

\Bagnòlo Cremàsco Comune in provincia di Cremona (4.294 ab., CAP 26010, TEL. 0373). 

\Bagnòlo dél Salènto Comune in provincia di Lecce (1.809 ab., CAP 73020, TEL. 0836). 

\Bagnòlo di Po Comune in provincia di Rovigo (1.483 ab., CAP 45022, TEL. 0425). 

\Bagnòlo in Piàno Comune in provincia di Reggio Emilia (7.381 ab., CAP 42011, TEL. 0522). 

\Bagnòlo Mèlla Comune in provincia di Brescia (10.819 ab., CAP 25021, TEL. 030). Centro industriale (prodotti chimici e metallurgici). Vi si trova il santuario di Santa Maria della Stella, del XVI sec. Gli abitanti sono detti Bagnolesi

\Bagnòlo Piemónte Comune in provincia di Cuneo (5.123 ab., CAP 12031, TEL. 0175). 

\Bagnòlo San Vìto Comune in provincia di Mantova (5.254 ab., CAP 46031, TEL. 0376). 

\bagnomarìa, sm. invar. Riscaldamento o cottura dei cibi immergendo il recipiente che li contiene in acqua bollente. 
 X   sm. steam cooker. 

\Bagnóne Comune in provincia di Massa Carrara (2.248 ab., CAP 54021, TEL. 0187). 

\Bagnorègio Comune in provincia di Viterbo (3.857 ab., CAP 01022, TEL. 0761). 

\bagnoschiùma, sm. invar. Prodotto che sciolto nell'acqua del bagno produce una schiuma saponosa profumata. 
 X   sm. bath foam, bubble bath. 

\bagolàro, sm. Nome italiano del Celtis australis, un albero che arriva a 25 m di altezza e viene coltivato per scopo ornamentale. È comune nel Mediterraneo. 

\Bagolìno Comune in provincia di Brescia (4.062 ab., CAP 25072, TEL. 0365). 

\bagolóne, sm. Fanfarone. 

\bagónghi, sm. e sf. Persona di bassa statura e ridicola, simile al pagliaccio Bagonghi. 

\Bagónghi Nome di alcuni pagliacci italiani. Il primo a chiamarsi così fu il bolognese Andrea Barnabè (1850 ca.-1908), un nano deforme. Il più famoso Bagonghi fu Giuseppe Bignoli (1891-1940). 

\bagordàre, v. intr. Fare bagordi. ~ gozzovigliare. 

\bagórdo, sm. Gozzoviglia, baldoria. ~ baccanale. 
 @   provenz. antico beort specie di giostra, deriv. da bagordar. 

\bagpipe, sf. invar. Cornamusa scozzese. 
 @   dall'inglese bag sacco e pipe tubo. 

\Bagràtidi Dinastia armena i cui componenti regnarono in Armenia (885-1045) e in Georgia (XVI-XVIII sec. con interruzioni). 

\Bagration, Pëtr Ivanovic (Kisljar 1765-Sima 1812) Generale russo discendente dei Bagratidi. Nel 1812 fu capo della seconda armata dell'ovest nella guerra della terza coalizione contro Napoleone e fu ferito a morte a Borodino. 

\Bagrickij, Eduard Georgevic (Odessa 1895-Mosca 1934) Poeta russo. Tra le opere Duma per Oponas (1926). 

\baguette, sf. invar. 1 Baghetta. 2 Lungo filone di pane. 3 Brillante tagliato a forma di rettangolo allungato.   +  

\Baguio Città (183.000 ab.) delle Filippine, nella provincia di Mountain, sull'isola di Luzon. 

\bah, inter. Esprime incertezza, credulità. 

\bahaismo, sm. Religione nata in ambito islamico per iniziativa del persiano Baha Ullah (1817-1892). Derivato dal  →  babismo, da cui si è poi profondamente differenziato, ritiene che le verità religiose sono relative, sostiene la tolleranza e il pacifismo e rivolge i suoi interessi soprattutto verso l'azione in campo sociale e umano. Attualmente è diffuso, oltre che in Oriente, in Europa ed America. 

\Bahamas Arcipelago corallino dell'oceano Atlantico situato tra la Florida e le isole di Cuba e di Hispaniola, costituito da 29 isole maggiori, 661 isolotti e 2.400 scogli, caratterizzato da un clima mite tutto l'anno e da una vegetazione tropicale; purtroppo non sono rari i cicloni. A causa della natura corallina delle isole non esistono rilievi e assenti sono i corsi d'acqua: l'unico bacino interno è il Lake (Lago Rosa) sull'isola Inagua. 
Risorsa principale è ovviamente il turismo che rappresenta oltre il 60% del prodotto nazionale lordo. Le Bahamas sono un centro finanziario internazionale con oltre 350 banche. 
L'agricoltura (canna, pomodori, ananas, sisal, palme da cocco), l'allevamento (ovini, caprini e animali da cortile), lo sfruttamento della foresta, la pesca e l'estrazione del sale marino occupano la parte più povera della popolazione. 
In fase di sviluppo sono le industrie soprattutto grazie alla distillazione del rhum. 
Centri rilevanti sono Nassau sull'isola di New Providence, Freeport City sulla Bahama Grande e Standard Creek su Andros. 
Colonia britannica indipendente dal 1973. 
Abitanti-275.000 
Superficie-13.939 km2 
Densità-19,7 ab./km2 
Capitale-Nassau 
Governo-Stato indipendente nell'ambito del Commonwealth britannico 
Moneta-Dollaro delle Bahamas 
Lingua-Inglese, creolo-inglese 
Religione-Protestante, anglicana, cattolica 

\Baharaich Città (100.000 ab.) dell'India, nello stato dell'Uttar Pradesh, capoluogo del distretto omonimo. 

\Bahawalpur Città (180.000 ab.) del Pakistan, nella provincia del Punjab. 

\Bahia Stato del nord-est brasiliano (566.978 km2, 11.625.000 ab., capitale Salvador). Situato in una zona subtropicale, presenta caratteristiche climatiche contrastanti; nella fascia pianeggiante costiera, a clima caldo umido, si coltivano cacao, banane, canna da zucchero e tabacco. La zona interna presenta un altopiano arido (sertão) che scende verso la valle del fiume São Francisco, coltivato a cotone. Il sottosuolo è molto ricco di risorse minerarie (ferro, diamanti, oro, piombo, rame, grafite, manganese). 

\Bahía, Blanca Città (255.000 ab.) dell'Argentina, nella provincia di Buenos Aires. 

\Bahoruco Provincia (87.000 ab.) della Repubblica Dominicana, capoluogo Neiba. 

\Bahoruco, Sierra de Catena montuosa della Repubblica Dominicana. Altezza massima 1.630 m. 

\Bahr el-Ghazal Fiume (800 km) del Sudan, affluente del Nilo Bianco. 
Bahr el-Ghazal 
Provincia (2.265.000 ab.) del Sudan. 

\Bahrein Stato dell'Asia sudoccidentale costituito da una trentina di isole del golfo Persico al largo della costa della Penisola Arabica, tra la regione di Al Hasa e la penisola del Qatar. 
L'arcipelago si compone di 35 isole, costituite da banchi sabbiosi e da formazioni coralline. 
Oltre a Bahrein (la più vasta, 563 km2), che dà il nome all'arcipelago, le isole principali sono Sitra, Al Muharraq, Umm Nasan e Hawar. 
Il clima è nettamente continentale e presenta estati molto calde e inverni miti. La scarsa vegetazione è rappresentata dalla palma da dattero. 
Capitale è Manama, unita da un ponte ad Al Muharraq, il secondo insediamento urbano dello stato. 
Di primaria importanza è l'industria di raffinazione del petrolio, anche se in fase di contrazione per la diminuita domanda mondiale e per l'esaurirsi progressivo dei giacimenti. 
L'agricoltura è marginale: frutta, riso e ortaggi. In passato molto significativa era la coltivazione delle ostriche perlifere, oggi praticamente scomparsa. La posizione strategica ne ha favorito fin dall'antichità una fiorente attività commerciale marittima (porto di Mina Sulman). 
Protettorato britannico nel 1914, è diventato indipendente nel 1971. 
Abitanti-590.000 
Superficie-678 
Densità-870,2 ab./km2 
Capitale-Manama 
Governo-Monarchia assoluta ereditaria 
Moneta-Dinar di Bahrein 
Lingua-Arabo, inglese 
Religione-Musulmana sciita e sunnita 

\baht, sm. invar. Unità monetaria della Thainlandia. Si divide in 100 satang. 

\bàia, sf. Modesta insenatura della costa. ~ cala, rada. 
 X   sf. bay. 

\Bàia e Latìna Comune in provincia di Caserta (2.269 ab., CAP 81010, TEL. 0823). 

\Baia Mare Città (149.000 ab.) della Romania, capoluogo del distretto di Maramures. 

\baiadèra, agg. invar. e sf. agg. invar. Detto di tessuto rigato a tinte vivaci. 
sf. Danzatrice indiana. 

\Baiàno Comune in provincia di Avellino (4.811 ab., CAP 83022, TEL. 081). 

\Baiàrdo (cavaliere) => "Bayard, Pierre Terrail signore di" 

\Baiàrdo (comune) Comune in provincia d'Imperia (364 ab., CAP 18031, TEL. 0184). 

\baiàta, sf. 1 Schiamazzo di scherno contro qualcuno. 2 Cosa insensata, scemenza. ~ stupidaggine. 

\baìcolo, sm. Biscottino secco tipico di Venezia. 

\bailàmme, sm. invar. Baccano, frastuono. ~ baraonda. <> silenzio. 

\Baillie, Joanna (Lanarkshire, Scozia 1762-Hampstead, Londra 1851) Scrittrice scozzese. Fu amica del romanziere W. Scott. È autrice di una raccolta poetica Versi effimeri (1790) e di numerosi drammi (Plays on the passions, 1798-1812) in versi, che affrontano il tema delle passioni umane. A ciascuna passione è dedicata una tragedia e una commedia. 

\Baillon, André (Anversa 1875-Saint-Germain-en-Laye 1932) Romanziere belga. Dopo aver trascorso i primi quarant'anni della propria vita tra enormi difficoltà esistenziali che lo costrinsero a essere ricoverato in una clinica per malattie mentali, nel 1921 pubblicò Histoire d'une Marie, primo di una serie di romanzi autobiografici che riflettono drammaticamente la sua psiche tormentata. Tra le opere, Chalet I (1926), Délires (1927), Le perce-oreille du Luxembourg (1928), La vie est quotidienne (1929) e Le neveu de M.lle Autorité (1930). 

\Bailly, Vincent de Paul (Berteaucout-les-Thermes, Somme 1832-Parigi 1912) Giornalista francese. Frate agostiniano, fu attivo nella stampa cattolica. Fondatore del settimanale Le Pélerin (Il Pellegrino, 1873) e della rivista La Croix (La Croce, 1880), che sarebbe poi diventata giornale quotidiano dal 1883. 

\Baily, Francis (Newbury 1774-Londra 1844) Astronomo inglese, analizzò in modo accurato le macchie di luce (grani di Baily) che appaiono vicino al perimetro della Luna, durante un'eclissi totale di Sole; esse sarebbero causate dal passaggio della luce del Sole tra le vette dei monti. 

\bàio, agg. e sm. agg. Del colore del mantello degli equini, di colore rosso fulvo con le estremità nere. 
sm. Cavallo dal mantello rosso bruno. 
 @   dal lat. badius, bruno. 

\baiòcco, sm. 1 Moneta d'argento, poi di rame, in uso nello Stato pontificio fino al 1866. 2 pl. Soldi. 

\baionétta, sf. Arma bianca da punta e taglio che si innesta sul fucile. 
 X   sf. bayonet. 
 @   dalla città di Bayonne dove fu inventata nel 1640. 

\baionettàta, sf. Colpo di baionetta. 

\Bairàti, Àngelo (Torino 1911-Milano 1994) Anatomista italiano. Ha eseguito ricerche di microscopia elettronica e sulle ultrastrutture. 

\Baird, John Logie (Helensburgh 1888-Bexill 1946) Fisico inglese che per primo realizzò un sistema di televisione. 

\Bàiro Comune in provincia di Torino (768 ab., CAP 10010, TEL. 0124). 

\Baiser de la fée, Le Balletto di Nijinska, musica di I. Stravinskij (Parigi, 1928). 

\Baìso Comune in provincia di Reggio Emilia (3.213 ab., CAP 42031, TEL. 0522). 

\bàita, sf. Piccola costruzione di alta montagna, in sassi e legna. ~ chalet, rifugio. 

\Bàj, Enrìco (Milano 1924-Vergiate 2003) Pittore. Tra le opere Generale (1961, Vergiate, Collezione privata). 

\Baja, Verapaz Dipartimento (195.000 ab.) del Guatemala, capoluogo Salam´. 

\Bajan-Ulegej Provincia (99.000 ab.) della Mongolia. 

\Bajazet Tragedia di J. Racine (1672). 

\Bajkal Lago situato nella Siberia meridionale (superficie 31.500 km2, altezza 455 m s/m, profondità massima 1.620 m) nel territorio della federazione russa. La sua forma piuttosto stretta si allunga da sud-ovest a nord-est per 650 km. Il suo immissario maggiore è il fiume Selenga; unico emissario è il fiume Angara. La popolazione ittica è abbondante; grazie alla sua grande massa d'acqua (è il lago più profondo della Terra) contribuisce a mitigare il clima del territorio limitrofo. L'attracco principale è Sljudjanka, situata sul lembo sudorientale. Lungo la riva meridionale corre la ferrovia transiberiana. 

\Bajkonur Centro spaziale del Kazakistan nel quale sono state effettuate le prime missioni spaziali con equipaggio umano e che rimane tuttora il punto di riferimento per le missioni russe anche se si trova in terra kazaka. 

\bakelìte => "bachelite" 

\Baker, Carroll (Johnstown 1931-) Attrice statunitense famosa per aver interpretato la moglie-bambina nel film Baby Doll di Elia Kazan. Tra gli altri film si ricordano L'uomo che non sapeva amare (1964) e Harlow (1965). 

\Baker, Jane (Hatfield, Yorkshire 1933-) Mezzosoprano inglese. Sensibile interprete di lieder e di opere liriche, ha debuttato nel 1966. Il suo repertorio ha spaziato dalle opere classiche a quelle moderne. Ha cessato l'attività nel 1982. 

\Baker, Josephine (Saint Louis 1906-Parigi 1975) Cantante e ballerina di rivista e di music-hall mulatta statunitense. Soprannominata la Venere nera, si esibì per molti anni a Parigi alle Folies-Bergère. 

\Baker, Samuel White (Londra 1821-Sandford Orleigh 1893) Esploratore inglese. Esplorò in particolare l'alto Nilo e nel 1864 scoprì il lago Alberto. 

\Bakhtaran Città (624.000 ab.) dell'Iran, capoluogo della provincia omonima. 

\Baki => "Baku" 

\Bakshi, Ralph (New York 1939-) Regista statunitense. Diresse Fritz il gatto (1972), Il signore degli anelli (1978) e American Pop (1981). 

\Bakst, Léon (San Pietroburgo 1866-Parigi 1924) Nome d'arte di Lev Samojlovic Rosenberg. Pittore russo. Tra le opere Ritratto di Sergei Diaghilev con la sua nurse (1906, San Pietroburgo, Museo Russo). 

\Baku Capitale dello Stato dell'Azerbaigian (1.150.000 ab.), posta all'estremità della baia omonima del mar Caspio. La tradizione la vuole fondata da Alessandro Magno; conserva mura del XII sec. e moschee. Il territorio, situato a sud della penisola Apseron, attorno alla città, è ricco di bacini petroliferi che, sfruttati dal 1870, le hanno permesso di raggiungere un notevole sviluppo. Un oleodotto lungo 833 km la collega a Batumi, sul mar Nero. È sede di varie industrie (meccaniche, tessili, cantieristiche). 

\Bakunin, Michail Aleksandrovic (Prjamuchino 1814-Berna 1876) Rivoluzionario russo, all'età di trent'anni si stabilì a Parigi dove conobbe Marx e Proudhon. Giunto in Italia, istituì l'Alleanza internazionale della democrazia socialista (1868); di idee anarchiche, fu estromesso dalla Prima internazionale socialista (1871) per i contrasti con Marx. L'opera cui affidò con maggior vigore e precisione l'esposizione delle sue teorie è Stato e anarchia (1873). 

\bal, sm. invar. Sostanza farmacologica, il dimercaptopropanolo, usata come antidoto nelle intossicazioni da arsenico, mercurio, piombo e metalli pesanti. 

\Bàlaam Personaggio biblico. Indovino pagano, gli venne affidato il compito di scacciare gli ebrei da re Moab, ma egli ispirato da Dio li benedisse; alla vista dell'angelo di Dio, la sua asina per miracolo si arrestò e parlò con voce umana. 

\Balabanov, Angelica (Cernigov, Ucraina 1876-Roma 1965) Politica di origine russa, militante del PSI. Giunse in Italia nel 1897 e nel 1947 fu tra i protagonisti della scissione socialdemocratica di Palazzo Barberini. 

\Balaghat Città (53.000 ab.) dell'India, nello stato di Madhya Pradesh. 

\Balakirev, Milij Alekseevic (Nizni Novgorod 1837-San Pietroburgo 1910) Compositore russo. Tra le opere Musiche di scena per Re Lear di Shakespeare e tre poemi sinfonici (tra cui Tamara, 1867-1882). 

\Balakovo Città (202.000 ab.) della Russia, nella provincia di Saratov. 

\balalàica, sf. Chitarra popolare russa a tre corde con cassa armonica triangolare e un lungo manico. 

\Balanchine, George Melitonovic (San Pietroburgo 1904-New York 1983) Coreografo russo affermatosi negli anni '20 con Diaghilev. Lavorò a lungo col New York City Ballet. 

\Balangèro Comune in provincia di Torino (2.891 ab., CAP 10070, TEL. 0123). 

\balanìno, sm. Piccolo insetto coleottero. 

\balaninus, sm. invar. Genere di Insetti Coleotteri della famiglia dei Curculionidi aventi dimensioni medie e piccole e capo che si allunga in un rostro lungo e sottile. 

\balanìte, sf. Infiammazione della mucosa del glande causata da agenti infettivi o irritanti. 

\balàno, sm. Piccolo crostaceo. 

\balanoglòsso, sm. Genere di animali marini vermiformi dal corpo suddiviso in proboscide, collare e addome e provvisti di una faringe branchiale dalle numerose fessure visibili sull'addome. 

\balanophora, sf. invar. Genere di piante tropicali prive di clorofilla della famiglia delle Balanoforacee che parassitano le radici di alcune specie arboree asiatiche e australiane. 

\Balanzóne (dottor) Nome di una maschera della commedia dell'arte che indossa un costume nero e verde con cappello a tese rialzate sui lati. Nacque a Bologna per prendere in giro i professori dell'università. 

\balàscio, sm. Varietà di rubino. 

\bàlata, sf. Denominazione di alcuni grandi alberi del Brasile settentrionale, del Venezuela e della Guaiana dal cui lattice si ricava una gomma e la gomma ricavata da tali alberi. 

\Balaton Lago (591 km2) dell'Ungheria. Lungo ca. 80 km e generalmente poco profondo, con rive piatte. È località turistica e termale. 

\balaùsta, sf. Frutto del melograno.   +  

\balaùstra, sf. Balaustrata. ~ parapetto. 
 X   sf. balustrade. 

\balaustràta, sf. Parapetto di balaustri collegati da un basamento e una cimosa. 

\balaustrìno, sm. Piccolo compasso di precisione. 

\balaùstro, sm. Ogni piccola colonna ornamentale della balaustra. 

\Bal´zs, Béla (Szeged 1884-Budapest 1949) Sceneggiatore cinematografico ungherese. Lavorò a Lo spirito del film (1930) e a L'arte del cinema (1945). 

\balbettaménto, sm. Il balbettare. 

\balbettàre, v. v. intr. 1 Parlare, articolando le parole con incertezza e difficoltà. balbettava ancora per l'incidente subìto. 2 Il primo parlare dei bambini piccoli. 
v. tr. Parlare a stento e in modo confuso. balbettò qualche scusa, ma fu inutile
 X   v. intr. to stammer, to stutter. v. tr. to mutter, to stammer out. 
 @   lat. balbitare, deriv. da balbus, balbuziente. 

\balbettìo, sm. Balbettamento continuo. 

\Balbìno, Dècimo Cèlio Calvìno (178-238) Imperatore romano. Dopo la morte dei due Gordiani, nel 238, venne eletto dal senato con Pupieno; in contrasto tra loro, vennero entrambi assassinati dai pretoriani. 

\bàlbo, agg. Balbuziente. 

\Bàlbo, Césare (Torino 1789-1853) Politico, storico e letterato. La sua formazione si svolse nel nuovo clima legato all'avvento di Napoleone. Non ancora ventenne, Balbo entrò nell'amministrazione imperiale francese a Roma e divenne segretario della consulta per l'organizzazione dei territori precedentemente appartenuti al papa. Svolse anche incarichi a Parigi (1811). Caduto l'impero napoleonico, tornò a Torino. Benché liberale moderato, venne ritenuto dallo stato sabaudo uno dei responsabili morali dei moti del 1821 e fu esiliato a Camerano. Nell'esilio iniziò il suo lavoro di scrittore. Fu presidente del primo ministero costituzionale in Piemonte dopo lo statuto (1848). Di ispirazione neoguelfa, sostenne l'idea di una federazione di stati italiani sotto la guida del Piemonte. Tra le sue opere sono da ricordare, Vita di Dante (1839), Le speranze d'Italia (1844), Sommario della storia d'Italia (1846). 

\Bàlbo, Ìtalo (Quartesana, Ferrara, 1896-Tobruk 1940) Politico e aviatore. Quadrumviro fascista nella marcia su Roma, assunse la carica di ministro dell'aeronautica dal 1929 al 1933. Organizzò e diresse le trasvolate atlantiche del 1930 e del 1933. Nominato governatore della Libia nel 1933, perse la vita all'inizio della seconda guerra mondiale quando, per errore, il suo aereo venne abbattuto dalla difesa contraerea italiana nei cieli di Tobruk. 

\Bàlbo, Pròspero (Chieri 1762-Torino 1837) Politico e diplomatico, fu ministro e membro del collegio dei giureconsulti di Torino e decurione della stessa città (1782). Si dimise per i contrasti con il re Carlo Felice dopo esser stato ministro delgi interni; fu rettore dell'università di Torino (1805) e dell'Accademia delle Scienze (1816). 

\balboa, sm. invar. Unità monetaria di Panama. Si divide in 100 centesimos. 

\Balboa, Vasco Núñez de (Jerez de los Caballeros 1475-Acla 1519) Navigatore spagnolo. Fu il primo a raggiungere nel 1513 l'oceano Pacifico, che chiamò mare del sud

\balbutìre, v. intr. e tr. Balbettare. 

\balbùzie, sf. invar. Disturbo del linguaggio, causato da spasmo intermittente dell'apparato fonatorio. 

\balbuziènte, agg. Che, chi è affetto da balbuzie. 
 X   agg. stammering, stuttering. 
 @   lat. balbutiens,-entis, p.pres. di balbutire. 

\Balcàni Catena di monti del Sudeuropa che si estende ad arco, da ovest a est, dal fiume Timok (affluente del Danubio) al capo Emine (mar Nero), per una lunghezza di 600 km. Nella sua parte iniziale separa la Bulgaria e la Serbia, ma il sistema si estende principalmente in territorio bulgaro. Separa le valli del Danubio dalle valli di Maritsa e Tundza. Le cime più elevate si trovano nella sezione centrale (monte Botev 3.376 m); i Piccoli Balcani, corrispondenti alla sezione orientale, sono formati da rilievi collinari; la catena degli Antibalcani si allunga a sud dei Balcani centrali e orientali, in Bulgaria. 

\Balcànica, regione Penisola dell'Europa orientale. I suoi confini naturali sono segnati a nord dai corsi dei fiumi Kupa, Sava e Danubio; a ovest dai mari Adriatico e Ionio; a est dai mari Egeo, Nero e di Marmara. 
Morfologia e clima. Il rilievo della zona occidentale è di origine recente; a est predominano massicci cristallini di formazione antica; la zona mediana è formata da una vasta depressione in cui si sviluppano le valli dei fiumi Morava (affluente del Danubio) e Vardar (che si getta nel mar Egeo), divise da una bassa soglia. I fiumi più importanti sono il Drina, il Morava, lo Struma. 
Storia. Occupata in un primo tempo dagli illiri, la regione fu unificata con la conquista romana. Dopo le invasioni barbariche l'assetto etnografico mutò; dal VI sec. si insediarono slavi e bulgari; successivamente si formarono i regni bulgaro (VII-X secc.), serbo (XI-XIV secc.) e croato (sec. VII). I turchi, che si erano già insinuati dalla metà del XIV sec., confermarono il loro potere nel 1521, con la conquista di Belgrado. La Russia (XVI sec.) e l'Austria (XVII sec.) rivendicarono il dominio sulla penisola per ostacolare l'attacco ottomano (questione d'Oriente). Durante il XIX sec. i vari stati acquistarono la loro indipendenza: la Grecia nel 1829, Montenegro, Serbia e Romania nel 1878, la Bulgaria nel 1908. Dopo la prima guerra mondiale, dall'unione di Serbia, Croazia e Slovenia nacque la Iugoslavia (1919). Albania, Grecia e Iugoslavia furono poi soggette all'aggressione nazifascista; nel 1945 la conferenza di Jalta pose la regione sotto l'egida russa. La Iugoslavia di Tito, nel 1948, acquistò una posizione di indipendenza; l'Albania invece, dopo la fine dei rapporti con Russia e Cina, si ritirò nell'isolazionismo più marcato. La fine dei regimi comunisti (1989-1990) ha gettato la regione in una profonda crisi sia economica sia politica; le tensioni sorte dagli impulsi nazionalistici e la forte frammentazione etnica e religiosa hanno già portato alla divisione che ha mutato l'intera situazione geopolitica della zona; la Iugoslavia si è frazionata in Slovenia, Croazia, Federazione iugoslava (Serbia e Montenegro), Bosnia Erzegovina e Macedonia. 
Guerre balcaniche 
La prima ebbe luogo tra l'ottobre del 1912 e il maggio del 1913 e vide l'impero ottomano combattere contro Serbia, Montenegro, Grecia e Bulgaria; la fine fu sancita dal trattato di Londra, con il quale venne riconosciuta l'indipendenza dell'Albania e disposta la cessione di Creta alla Grecia. La seconda guerra (giugno-ottobre 1913), che impegnò la Bulgaria contro le forze di Grecia, Turchia, Romania, Serbia e Montenegro terminò con la pace di Bucarest in base alla quale il territorio di Macedonia venne spartito tra Serbia e Grecia (che ricevette Salonicco); alla Romania spettò la Dobrugia e alla Turchia andò Adrianopoli. 
Intesa balcanica 
Accordo provvisorio firmato nel 1934 da Grecia, Iugoslavia e Turchia che così si impegnarono a una mutua assistenza per mantenere inalterata la situazione nei Balcani. L'intesa terminò nel 1944. 

\balcànico, agg. (pl. m.-ci) 1 Dei balcani. 2 Relativo alla regione balcanica. 

\balcanizzazióne, sf. Processo di frammentazione nazionalistica che può a volte avere come scopo la formazione di nuovi stati. 

\balconàta, sf. 1 Lungo balcone sul quale si aprono diverse finestre. ~ loggia. 2 Nei teatri, parte sovrastante la platea, con varie file digradanti di posti. ~ loggione, galleria. 
 X   sf. balcony. 

\balconcìno, sm. Reggiseno senza spalline. 

\balcóne, sm. Struttura sporgente dal muro esterno di un edificio, contornata da balaustra o ringhiera. 
 X   sm. balcony. 
 @   deriv. da balco. 

\Balcone, Il Dramma di J. Genet (1956). 

\baldacchìno, sm. 1 Copertura mobile a forma di padiglione retta da aste, sotto la quale si porta in processione il SS. Sacramento. 2 Coronamento in marmo, bronzo o pietra usato per edicole, nicchie, tombe medievali. 3 Ricco drappo sostenuto da aste a coronamento di altari, seggi, troni, letti signorili. 
 X   sm. canopy. 
 @   da Baldacco, nome antico di Baghdad, che produceva questa stoffa. 

\baldànza, sf. Spavalda fiducia in se stessi. ~ sicurezza. <> esitazione. 
 X   sf. boldness, self confidence. 

\baldanzóso, agg. Che mostra baldanza. ~ spavaldo. <> pavido. 

\Baldassàrre Personaggio biblico. Uno dei tre re magi, che secondo i Vangeli intraprese un viaggio dall'oriente per adorare Gesù Cristo nato in Giudea. 

\baldézza, sf. 1 Fiducia. ~ fede. 2 Baldanza. ~ esuberanza. 

\Baldichièri d'Àsti Comune in provincia di Asti (995 ab., CAP 14011, TEL. 0141). 

\Baldissèra, Antònio (Padova 1838-Firenze 1917) Generale. Dopo la sconfitta di Adua, in Eritrea, nel 1896, assunse pieni poteri civili e militari e negoziò la pace con Menelik. 

\Baldissèro Canavése Comune in provincia di Torino (547 ab., CAP 10080, TEL. 0124). 

\Baldissèro d'Àlba Comune in provincia di Cuneo (1.023 ab., CAP 12040, TEL. 0172). 

\Baldissèro Torinése Comune in provincia di Torino (2.876 ab., CAP 10020, TEL. 011). 

\bàldo, agg. Disinvolto e pieno di fiducia in se stesso. ~ audace, coraggioso. 
 X   agg. daring, bold. 

\Bàldo (monte) Gruppo montuoso delle Prealpi Venete. Vetta più elevata Cima Valdritta (2.218 m). 

\Bàldo dégli Ubàldi (Perugia 1327-Pavia 1400) Giurista. Apportò commentari al Corpus iuris civilis e ai Libri feudorum; gli è attribuito il testo di fondazione del diritto commerciale, la Summula respiciens facta mercatorum

\baldòria, sf. Allegria spensierata e chiassosa di amici che mangiano, bevono e fanno festa. ~ baraccata, baraonda. 
 X   sf. 1 merry-making. 2 (fare baldoria) to make merry, to have a riotous time. 

\Baldovinétti, Alèssio (Firenze 1425-1499) Pittore. Tra le opere Annunciazione (1466-1467, Firenze, San Miniato al Monte). 

\Baldovìno Nome di sovrani. 
Belgio Baldovino I 
(Stuyvenberg 1930-Motril 1993) Nel 1951 succedette al padre Leopoldo III come re del Belgio; a lui succedette poi il fratello Alberto di Liegi con il nome di Alberto II. Nel 1960 sposò Fabiola de Mora y Aragón. 
Costantinopoli Baldovino I 
(Valenciennes 1171-1206?) Conte di Fiandra, nel 1204 fu eletto imperatore di Costantinopoli. Capeggiò la quarta crociata; nel 1205 fu vinto dai bulgari e morì loro prigioniero. 
Baldovino II 
(Costantinopoli 1217-Trani 1273) Di Courtenay, fu eletto imperatore di Costantinopoli nel 1228. Nel 1261 venne spodestato da Michele VIII Paleologo, e fu ucciso in Italia. 
Gerusalemme Baldovino I 
(1058-1118) Partecipò con il fratello Goffredo di Buglione alle crociate, quindi fu eletto conte di Edessa (1098-1100) e poi re di Gerusalemme, carica che ricoprì fino al 1118. Le sue principali conquiste militari furono i porti di Cesarea (1101), San Giovanni d'Acri (1104) e Beirut (1110). 
Baldovino II 
(?-Gerusalemme 1131) Succedette allo zio Baldovino I prima come conte di Edessa (1110-1118) e poi anche come re di Gerusalemme (1118-1131). 
Baldovino III 
(1130-Beirut 1162) Nipote di Baldovino II, succedette al padre Folco V d'Angiò nel 1143 come re di Gerusalemme. Cercò di ottenere l'alleanza bizantina contro i turchi e sollecitò la terza crociata (1147-1149). 
Baldovino IV il Lebbroso 
(1160-1185) Succedette al padre Amalrico I come re di Gerusalemme nel 1174. Nonostante le numerose vittorie sui musulmani, non riuscì a frenare l'avanzata del Saladino. 
Baldovino V 
(1178-1186) Nel 1183 fu associato al trono di Gerusalemme allo zio Baldovino IV fino alla prematura morte, nel 1186. 

\baldràcca, sf. Sgualdrina. ~ bagascia. 

\Baldung, Grien Hans (Schwäbisch Gmünd ca. 1484-Strasburgo 1545) Pittore e incisore tedesco. Tra le opere Le tre età della donna e la morte (ca. 1510, Vienna, Kunsthistorisches Museum) e Il palafreniere stregato (1544, Berlino, Staatliche Museen). 

\Baldus Poema in latino, in 24 libri, che fa parte delle Maccheronee di T. Folengo (1517-1552). L'opera si apre secondo l'uso classico con una invocazione alle Muse, abitanti nel Paese di Bengodi. Il racconto inizia con la narrazione dell'amore di Guidone da Montalbano e di Baldovina. Ne deriva una serie di peripezie che porteranno i due a trovare rifugio presso un contadino della campagna mantovana. In questo ambiente rurale, nel borgo di Cipada, nasce Baldus. Nonostante l'intenzione di instaurare un nuovo ordine per riparare alle ingiustizie del mondo, Baldus, spalleggiato da Fracasso e Cingar, infligge angherie di ogni sorta ad alcuni concittadini e finisce in prigione. Liberato, affronta una serie di avventure con mostri, streghe e fate, arrivando alla fine all'inferno dove incontra anche Omero e Virgilio. Come tutta la letteratura carnevalesca, il cui principale esponente è considerato F. Rabelais, il Baldus rappresenta la parodia della cultura ufficiale. 

\Baldwin, James (New York 1924-Nizza 1987) Scrittore statunitense. Tra le opere Gridalo forte (1953) e Il prezzo del biglietto (1985). 

\Baldwin, Stanley (Bewdley 1867-Southport 1947) Politico britannico di ideologia conservatrice. Fu tre volte primo ministro (1923-1924; 1929; 1935-1937). 

\Bale Regione (1.127.000 ab.) dell'Etiopia, capoluogo Goba. 

\Baleàri In spagnolo Baleares. Gruppo insulare spagnolo (4.992 km2, 673.000 ab.) situato nel mar Mediterraneo occidentale, di fronte al golfo di Valencia. È composto dalle quattro isole maggiori di Maiorca (3.626 km2), Minorca (689 km2), Ibiza (567 km2) e Formentera (77 km2) e da molte isole minori. Politicamente costituiscono una provincia della Spagna con notevole autonomia il cui capoluogo è Palma di Maiorca. La principale fonte economica è data dal turismo; la pesca è molto praticata assieme ad alcune coltivazioni di viti, mandorli e agrumi. I turchi invasero queste isole e le saccheggiarono nella seconda metà del Cinquecento; durante la guerra di successione spagnola passarono alla Francia e all'Inghilterra. Nel 1802, dopo la pace di Amiens, ritornarono a far parte della Spagna. 

\Baléna Costellazione, posta sull'equatore celeste, a cui appartiene la stella variabile Mira Ceti, facilmente visibile nel corso delle notti autunnali e invernali. 

\baléna, sf. Nome che designa diversi Cetacei, particolarmente quelli appartenenti alla famiglia dei Balenidi; il loro corpo è pisciforme ma assai massiccio. Il rappresentante principale è la balena franca (Balaena glacialis), detta anche nera o dei Baschi, che mediamente misura in lunghezza 18 m e pesa 40-50 t. L'esemplare più piccolo del sottordine dei Misticeti è rappresentato dalla Neobalaena marginata, che vive esclusivamente nelle acque dell'emisfero australe. Di dimensioni maggiori, ma oggi purtroppo rarissima, è la balena della Groenlandia (Balaena mysticetus) che arriva anche a 24 m di lunghezza. La redditizia caccia alle balene (carne, grasso, olio), un tempo condotta in modo indiscriminato, è oggi soggetta a rigide regole restrittive volte a proteggere le specie ed evitarne l'estinzione. È assolutamente vietata la caccia alla balenottera azzurra i cui esemplari si sono ridotti da 300.000 nel 1865 a poche migliaia nel 1980.   +  
 X   sf. whale, (sfiatatoio della balena) blowhole. 
Balena boreale 
Mammifero (Balaena mysticetus) della famiglia dei Balenidi e dell'ordine dei Cetacei. Lunga 21 m, vive nel mare di Bering e nello stretto di Davis. Si nutre di gamberetti pelagici. 
Balena glaciale 
Mammifero (Eubalaena glacialis) della famiglia dei Balenidi e dell'ordine dei Cetacei. Lunga 18 m, presenta un'escrescenza cornea sul capo. Quando deve partorire, si trasferisce in acque più temperate. 

\balenàre, v. intr. 1 Lampeggiare. il temporale balenava a secco, senza tuoni. 2 Apparire all'improvviso. 3 Emettere un bagliore improvviso. gli balenarono gli occhi per l'idea avuta
 X   v. intr. to flash. 
 @   da balena, a causa del suo continuo apparire e scomparire. 

\Balenciaga, Cristóbal (Guetaria 1895-Valencia 1972) Sarto spagnolo, fondatore della omonima casa di moda (1937). 

\balèngo, agg. stupido, grullo (dial. sett.). 

\balenerìa, sf. Tecnica e maniera di vita dei balenieri. 

\Balènidi Famiglia di Mammiferi Cetacei Misticeti alla quale appartiene la balena. 

\balenièra, sf. 1 Nave per la caccia alle balene. 2 Imbarcazione militare a remi. 

\balenière, sm. Marinaio di una baleniera. 

\balenièro, agg. Attinente alle balene e alla loro caccia. 

\balenìo, sm. Balenare frequente, continuato. 

\baléno, sm. Luce improvvisa. ~ bagliore, lampo. 
 X   sm. flash of lightning. 

\balenòttera, sf. Mammifero marino simile alla balena. 
Balenottera azzurra 
Mammifero (Balaenoptera musculus) della famiglia dei Balenotteridi e dell'ordine dei Cetacei. Di color ardesia, è dotata di una pinna dorsale, di corti fanoni e di pieghe longitudinali lungo il ventre. Misura sino a 33 m di lunghezza e può raggiungere il peso di 130 t. Vive in quasi tutti i mari, si nutre di pesci e piccoli crostacei e compie grandi migrazioni spostandosi ai tropici durante l'inverno e ai poli in estate. Specie ora protetta, fu sottoposta a una caccia forsennata per la grande quantità di grassi e alimenti ricavabili dalle carni. Si ritiene che le balenottere azzurre, comunichino tra loro emettendo suoni a bassa frequenza, udibili a grande distanza. 

\balenòtto, sm. 1 Diminutivo di balena. 2 Balena giovane. 

\balèra, sf. Locale da ballo di modeste pretese. 

\balèstra, sf. 1 Arma da lancio costituita da un arco fissato su un fusto di legno e un dispositivo per scoccare frecce e grossi dardi. 2 Organo di sospensione elastico ad arco, posto sugli assi dei veicoli. 
 X   sf. crossbow. 
 @   lat. ballista, dal greco ballein lanciare. 

\balestràre, v. v. tr. Tirare con la balestra. 
v. intr. Tirare con la balestra. 

\balestràta, sf. Tiro o colpo di balestra. 

\Balestràte Comune in provincia di Palermo (5.651 ab., CAP 90041, TEL. 091). 

\balestrière, sm. Tiratore di balestra. 

\Balestrìni, Nànni (Milano 1935-) Poeta. Tra le opere Come si agisce (1963) e Vogliamo tutto (1971). 

\Balestrìno Comune in provincia di Savona (529 ab., CAP 17020, TEL. 0182). 

\Balfour, Arthur James (Whittinghame 1848-Woking 1930) Politico britannico conservatore. Fu primo ministro dal 1902 al 1905 e ministro degli esteri durante la prima guerra mondiale, dal 1916 al 1919; come tale preconizzò la nascita di una sede nazionale ebraica in Palestina (dichiarazione Balfour, 1917). 

\Balhas Lago (18.200 km2) del Kazakistan. 

\balì, sm. Balivo. 

\Bali Isola e provincia dell'Indonesia (5.561 km2, 2.782.000 ab., capoluogo Denpasar) a est di Giava, dalla quale è divisa dall'omonimo stretto. Il suo territorio montuoso è costellato di vulcani (massima cima Agung, 3.142 m); presenta vaste distese di foreste e campi coltivati a riso, cotone, tabacco, palme da cocco, canna da zucchero e caffè; diffuso è l'allevamento. Gli olandesi la occuparono tra il 1845 e il 1849. La popolazione presenta tratti somatici e cultura tipicamente indonesiani; il folclore è rappresentato, in particolare, dalle caratteristiche danze, dalle orchestre composte di numerosi strumenti e dalle rappresentazioni che usano maschere da teatro prodotte artigianalmente. 
Bali, mar di 
Mare (119.000 km2) dell'Indonesia. 

\balìa (1), sf. 1 Autorità, potere assoluto, potestà di governo. ~ dominio, giogo. 2 loc. in balia di, in potere, alla mercé. 3 Nei comuni medievali magistratura collegiale straordinaria con poteri eccezionali. 
 X   sf. 1 (potere) power. 2 (mercè) mercy. 

\bàlia (2), sf. 1 Donna che allatta un bambino di altri. ~ nutrice. 2 Donna prosperosa. ~ maggiorata. 3 Nella locuzione balia asciutta, donna che si occupa di un bambino senza doverlo allattare. 
 X   sf. (nutrice) wet nurse. 

\baliàggio, sm. Grado del balì, ufficio del balì. 

\baliàtico, sm. 1 Compito della balia e suo salario. 2 Bambino affidato alla balia. 

\baliàto, sm. 1 Ufficio del balivo. 2 Cerchia territoriale entro la quale si esercitavano i poteri del balivo. 3 Il complesso dei poteri del balivo. 

\Balikesir Città (172.000 ab.) della Turchia, capoluogo della provincia omonima (979.000 ab.). 

\Balikpapan Città (309.000 ab.) dell'Indonesia, nella provincia di Kalimantan Orientale. 

\Balìlla (1729-1781) Giambattista Perasso. Ragazzo genovese che diede inizio (Che l'inse!) alla rivolta che nel 1746 liberò la città dagli austriaci, lanciando un sasso contro un ufficiale. Durante il fascismo divenne simbolo di patriottismo. 

\balìlla, sm. e sf. invar. sm. invar. Al tempo del fascismo, ognuno dei ragazzi tra gli otto e i quattordici anni organizzati in formazioni a carattere paramilitare. L'appellativo deriva dal soprannome del patriota genovese. 
sf. invar. Nome commerciale di automobile utilitaria italiana degli anni '30. 

\Balint, Micheal (Budapest 1896-Londra 1970) Psichiatra e psicoanalista britannico di origine ungherese. Ideò un metodo di confronto tra i terapisti basato su riunioni periodiche allo scopo di confrontare il comportamento verso i pazienti. 

\bàlio, sm. Marito della balia. 

\balipèdio, sm. Campo sperimentale di tiro, nel quale si eseguono prove e collaudi per armi da fuoco, specialmente artiglierie. 

\balìsta, sf. Specie di balestra atta a lanciare sassi o grossi dardi. 

\balìstica, sf. Parte della fisica applicata che studia il moto di proiettili e missili, dal lancio, alla traiettoria agli effetti sul bersaglio. La traiettoria discendente dei missili balistici, non valutando le forze della resistenza atmosferica, è associabile a una parabola per cui può essere calcolata per mettere in atto un sistema di difesa con missili antimissile. Relativamente ai proiettili, si distinguono una balistica interna, che si occupa dei fattori propulsivi, delle spinte dei gas e della condotta del proiettile fino alla sua uscita dalla canna, una balistica esterna, che si occupa invece del comportamento del proiettile dall'uscita dalla canna fino al punto d'impatto (studio della traiettoria) e una balistica terminale, che prende in esame gli effetti che il proiettile provoca sul bersaglio. 

\balìstico, agg. Della balistica. 

\balistìte, sf. Esplosivo da lancio composto da una miscela in parti uguali di nitrocellulosa e nitroglicerina. 

\balistocardiografìa, sf. Studio dei movimenti vibratori interni impressi al corpo dai movimenti cardiaci. 

\balistocardiògrafo, sm. Apparecchio per la registrazione delle vibrazioni cardiache interne. 

\balistografìa, sf. Registrazione grafica delle vibrazioni trasmesse dalle pulsazioni cardiache al resto del corpo. 

\balìvo, sm. Nell'ordinamento feudale, funzionario di nomina regia a capo di una circoscrizione territoriale. ~ balì. 

\Ball, John (?-Saint Albans 1381) Religioso inglese. Predicatore dell'uguaglianza sociale e della povertà ecclesiastica, partecipò alla rivolta contadina (1381) che venne però repressa; fu catturato e impiccato. 

\Ball, Lucille (Celaron, New York 1911-Los Angeles 1989) Attrice cinematografica e televisiva statunitense. Nota soprattutto per fortunate serie televisive (I love Lucy 1951-1960 e Here's Lucy, 1968-1974), diffuse anche in Italia con il titolo Lucy ed io. Iniziò la carriera a Broadway nell'operetta Rio Rita e a Hollywood in riviste musicali. Prima della guerra interpretò solo ruoli secondari, di genere comico. Nel dopoguerra arrivano i primi lavori importanti come i due film di Lloyd Bacon, Segretaria tuttofare (1949) e Accidenti che ragazza! (1950). La popolarità arrivò con lo show televisivo I love Lucy, girato in diretta con il marito Desi Arnaz. La coppia diventa poi produttrice della serie The Lucy Show, rilevando gli studi RKO. 

\bàlla, sf. 1 Grosso pacco di merci avvolto in tela, plastica, carta. 2 Grossa bugia, ~ frottola. <> verità. 
 X   sf. 1 (merci) bale. 2 (bugia) lie, tall story. 

\Balla coi lupi Film western, americano (1990). Regia di Kevin Costner. Interpreti: Kevin Costner, Mary McDonnell, Graham Greene. Titolo originale: Dances with Wolves 

\Balla con me Film musicale, americano (1940). Regia di Norman Taurog. Interpreti: Fred Astaire, Eleanor Powell, George Murphy. Titolo originale: Broadway Melody of 1940 

\Bàlla, Giàcomo (Torino 1871-Roma 1958) Pittore. Tra le opere Ritratto all'aperto (1903, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna) e La giornata dell'operaio (1904, Roma, Collezione Balla). 

\ballàbile, agg. e sm. agg. Detto di musica adatta alla danza. 
sm. Canzone o motivo per ballo. 

\Ballàbio Comune in provincia di Lecco (2.473 ab., CAP 22040, TEL. 0341). 

\Balladur, Edouard (1929-) Politico francese, di ideologia gollista. Fu eletto primo ministro nel 1993. 

\Ballando ballando Film commedia, italiano (1983). Regia di Ettore Scola. Interpreti: Cristophe Allwright, Aziz Arbia, Marc Berman. 

\Ballando lo slow nella grande città Film drammatico, americano (1978). Regia di John G. Avildsen. Interpreti: Paul Sorvino, Anne Ditchburn, Nicolas Coster. Titolo originale: Slow Dancing in the Big City 

\Ballào Comune in provincia di Cagliari (1.086 ab., CAP 09040, TEL. 070). 

\ballàre, v. v. intr. 1 Muovere il corpo al ritmo della musica. 2 Traballare, oscillare (di cose). ~ cascare, pendere. 3 Agitarsi (di persone). 4 Essere troppo largo (di abito). 
v. tr. Eseguire ballando una danza. 
 X   v. intr. e tr. to dance. 
 @   lat. tardo ballare, deriv. dal greco ballìzein. 

\ballàta, sf. 1 Componimento lirico popolare collegato con la musica, il canto, la danza. 2 Componimento vocale e strumentale su un testo poetico. 
 X   sf. ballad. 
Si distinguono una ballata antica e una ballata moderna, o romantica. In Italia la prima ebbe un'origine popolare e sorse dall'attitudine di associare alla danza dei brani cantati. Diffusasi inizialmente a Firenze e Bologna verso la metà del XII sec. (canzone a ballo), fu in seguito affinata ed elevata a forma letteraria dai poeti stilnovisti e da Petrarca, che provvidero a fornire uno schema metrico fisso (una ripresa iniziale di quattro versi, o ritornello, seguita da quattro strofe, o stanze, a loro volta inframmezzate dal ritornello). Il periodo in cui maggiormente fiorì questo genere fu il Quattrocento, in cui era accompagnata da musica polifonica. Il genere ebbe successo anche in Francia dal 1250; i maggiori scrittori francesi di ballate furono A. Chartier, C. Marot e F. Villon. Nel 1756 T. Percy pubblicò in Inghilterra una raccolta di antiche ballate scozzesi (ballad erano gli antichi canti della Scozia), a conferma del risveglio di interesse nei confronti del genere. Il tedesco G. A. Bürger si rifece alla raccolta di Percy quando compose la sua Lenore (1773), che segnò l'inizio della ballata moderna, distinguendosi da quella antica perché non aveva più un tono prettamente lirico, bensì assumeva tinte narrative o epiche. Gli esempi più probanti di questo tipo di ballata ci sono stati lasciati da Goethe, Schiller, Uhland, Scott, Wordsworth, Coleridge, Byron, Shelley, Keats, Hugo, Berchet, Prati, Carducci. 
In campo musicale designava inizialmente un'aria da cantare ballando (XIII-XV secc.). Nell'Ottocento il termine si riferì a una lirica vocale da camera di argomento epico e a una composizione pianistica. Forma musicale particolarmente amata da Schubert, Schumann e Chopin. 

\Ballata del vecchio marinaio, La Opera di poesia di S. T. Coleridge (1798). 

\Ballata di Stroszek, La Film drammatico, tedesco (1977). Regia di Werner Herzog. Interpreti: Bruno S., Eva Mattes, Clemens Scheitz. Titolo originale: Stroszek 

\Ballate liriche Raccolta di poesie di W. Wordsworth e S. T. Coleridge (1798). 

\ballatóio, sm. Balcone che gira intorno a un edificio o a parte di esso, esternamente o internamente. ~ balconata, pianerottolo. 

\ballerìna, sf. 1 Donna che balla per professione o per diletto. 2 Flessibile scarpa scollata femminile dal tacco basso. ~ paperina. 
 X   sf. 1 dancer, ballet dancer. 2 (scarpa) ballet shoe, pump. 
Denominazione di Uccelli della famiglia dei Motacillidi e dell'ordine dei Passeriformi, dotati di una lunga coda che agitano quando camminano. È diffusa in Europa, Asia e Africa. Tra le specie la ballerina bianca (Motacilla alba), di colore bianco e nero e la ballerina gialla o cinerina (Motacilla cinerea) di colore giallo e nero, entrambi comuni anche in Italia. 

\ballerìno, agg. e sm. agg. 1 Instabile, incostante. ~ volubile. 2 Malfermo. ~ tremolante. <> saldo. 
sm. 1 Chi balla, sa ballare bene. 2 Colui che balla per professione. ~ danzatore. 
 X   sm. ballet dancer, dancer. 

\Ballestrèro, Anastàsio Albèrto (Genova 1913-Bocca di Magra 1998) Cardinale. Ordinato sacerdote nel 1936. Superiore generale dei Carmelitani Scalzi da 1955 al 1957. Arcivescovo di Bari (1974) e poi di Torino (1977). Cardinale dal 1979. Presidente della Conferenza Episcopale Italiana dal 1979 al 1985. 

\Ballet comique de la reine, Le Balletto di B. Baltazarini da Belgioioso, musica di Beaulieu, Salomon, Thibault de Courville (Parigi, 1581). 

\ballétto, sm. 1 Pezzo composto espressamente per essere coreografato. 2 Corpo di ballo. 3 Rappresentazione costituita dallo sviluppo di un tema per mezzo della danza e dell'azione mimica degli attori in scena, corredata dall'accompagnamento musicale e da costumi e scenografie. 
 X   sm. ballet. 
Bergonzio Botta nel 1489 diede origine al balletto ispirandosi al tema dell'amore coniugale e, in onore del matrimonio di Galeazzo Sforza con Isabella d'Aragona, ne fece dare rappresentazione a Tortona. Da allora il balletto subì molti cambiamenti seguendo lo sviluppo del teatro e della cultura (balletto di corte, comédie-ballet e opéra-ballet, ballet d'action, coreodramma, ballo romantico e moderno). Il più famoso fu il Ballet comique de la reine del 1581 del Botta, creato a Parigi da Baldassare Baltazarini da Belgioioso in onore di Caterina de' Medici. Tra la metà del Seicento e l'inizio del Settecento nacque la comédie-ballet e quindi l'opéra-ballet presso la corte francese, del grande coreografo Giovanni Battista Lulli con la collaborazione di Molière per la comédie-ballet e con Quinault e Corneille per l'opéra-ballet. Con l'Académie Royale de Danse, a Parigi ebbe inizio il professionismo; tra le più famose ballerine del Settecento, Barbara Campanini detta Barbarina, Marie Anne de Cupis detta Camargo e Marie Sallé. Il balletto con il passare del tempo diventò sempre più un motivo per dimostrare l'abilità dei solisti e la fastosità dell'allestimento. Jean-Georges Noverre e Gasparo Angiolini, coreografi della seconda metà del Settecento, autori anche del balletto d'azione portarono il balletto a diventare uno spettacolo originale. Grazie a Salvatore Viganò, i coreodrammi e la danza toccarono il vertice dell'espressionismo. Il balletto subì una grande evoluzione nel periodo del romanticismo. Nacquero lo stile aérien, il metodo d'uso delle sole punte e il ballet blanc composto da silfidi, ondine ed elfi. Il balletto detto romantico è legato a grandi famiglie di coreografi e ballerini italiani, come Filippo Taglioni, coreografo del famosissimo balletto La Sylphide del 1832 e Maria sua figlia, che indossando un fantastico tutù, contraddistinse il balletto classico o romantico. Tra i balletti più famosi, La bella addormentata, il Lago dei cigni di Marius Petipa con musica di Ciaikòvski, e per la quantità di ballerini impiegata, l'Excelsior di Manzotti. 
Il ballo moderno nasce con una compagnia di ballo russa, i Ballets Russes diretti da Sergej Djagilev. Per Djagilev il ballo è un insieme di danza, musica e pittura, che i Ballets Russes espressero al meglio per merito di coreografi come Fokin, Massine, Balanchine, di pittori come Picasso, Benois e Derain e di musicisti come Stravinskij, Milhaud e Prokof'ev. Tra i migliori ballerini, Anna Pavloca, Tamara Karsavina, Lydia Lopokova. 
All'inizio del secolo Isadora Duncan inventò la danza libera, affermando libertà e autonomia. 
In America sono importanti il New York City Ballet e la danza libera della modern dance (Martha Graham). 

\balletys, sf. invar. Nell'antica Grecia, cerimonia di purificazione durante i grandi misteri di Eleusi. 
 @   termine greco che significa "gettito". 

\balling, sm. invar. Densimetro a galleggiamento, tarato a 20°C, che serve per misurare il valore corrispondente al tenore di saccarosio di una soluzione, espresso in grammi per cento. 
Grado balling 
Grado del densimetro per saccarosio di Balling. 
 @   dal nome del chimico tedesco Carl Joseph Balling (1805-1868). 

\ballìsta, sm. e sf. Chi racconta fandonie. ~ bugiardo. 

\bàllo, sm. 1 Arte, atto del ballare, danza. 2 Insieme dei ballerini di un teatro. 3 Festa danzante. 4 Tirare in ballo: mettere in discussione, parlare di. 
 X   sm. 1 dance. 2 (azione) dancing. 3 (tirare in ballo) to call into question. 
 @   deriv. da ballare. 
Ballo di San Vito 
Disturbo neurologico che causa l'assenza di coordinazione motoria e movimenti involontari. 

\Ballo delle ingrate, Il Balletto e musica di C. Monteverdi, testo di O. Rinuccini (Mantova, 1608). 

\Ballo di famiglia Romanzo di D. Leavitt (1984). 

\Ballo in maschera, Un Melodramma in tre atti di G. Verdi, libretto di A. Somma (Roma, 1859). 
La vicenda si svolge a Boston, nel XVII secolo. Riccardo, governatore del Massachusetts, legge gli inviti per un ballo in maschera che ha deciso di dare. Tra gli invitati c'è Amelia, moglie di Renato, suo segretario. Riccardo e Amelia si amano, ma con rimorso. Un'indovina predice la morte del governatore per opera del primo che gli stringerà la mano. Renato scopre il segreto di Amelia. Furibondo, si vendica, assecondando il piano di due congiurati, nemici del governatore. Durante il ballo il governatore viene pugnalato proprio da Renato, il primo che gli aveva stretto la mano. Il protagonista muore perdonando tutti. 
Ballo in maschera, Un 
Dramma di M. J. Lermontov (1835). 

\ballon, sm. invar. Denominazione data nei Vosgi a monti dall'estremità arrotondata. I principali sono il Ballon d'Alsace (1.252 m) e il Ballon de Guebwiller (1.425 m), la cima più alta dei Vosgi. 

\ballon d'essai, loc. sost. m. invar. Notizia diffusa o iniziativa attuata per saggiare le reazioni altrui. 

\Ballon, Louise Blanche Thérèse Perruchard de (Ballon 1591-Seyssel) religiosa francese. Fondò la congregazione delle Suore della Divina Provvidenza. 

\ballonzolàre, v. intr. 1 Ballare a salti. ~ ondeggiare, sobbalzare. 2 Saltellare. 

\ballonzolìo, sm. Il ballonzolare continuo. 

\ballòta, sf. Genere di piante erbacee o suffruticose tipiche del Mediterraneo. 

\ballòtta, sf. 1 Castagna lessa con la buccia. 2 Piccolo oggetto a forma di palla utilizzato nel medioevo per votare. 

\ballottàggio, sm. 1 Votazione supplementare a cui si ricorre quando nessuno dei candidati ha raggiunto la maggioranza richiesta. 2 Gara supplementare e decisiva per l'assegnazione di un titolo. ~ spareggio. 
 X   sm. second ballot. 

\ballottaménto, sm. Azione che provoca lo spostamento di un corpo che si trova immerso in un liquido. 

\ballottàre, v. tr. 1 Votare con le ballotte; mettere ai voti. 2 Sballottare. 

\Bally Città (203.000 ab.) dell'India, nello stato del Bengala Occidentale, sobborgo di Calcutta. 

\Balmat, Jacques (Les Pélérinjs 1762-valle di Sixt 1834) Alpinista di Chamonix. Fu il primo insieme a M. G. Paccard a scalare il monte Bianco l'8 agosto 1786. 

\Bàlme Comune in provincia di Torino (98 ab., CAP 10070, TEL. 0123). 

\Balmer, Johan Jakob (Lausen 1825-Basilea 1898) Fisico elvetico, si dedicò allo studio degli spettri dei gas, stabilendo la formula che porta il suo nome; essa esprime il rapporto che intercorre tra le frequenze delle righe nello spettro dell'idrogeno. La formula è 1/l=Rh(1/n2-1/m2), dove l è la lunghezza d'onda, Rh la costante di Rydberg, n e m due numeri interi con m>n. 

\Balmùccia Comune in provincia di Vercelli (117 ab., CAP 13020, TEL. 0163). 

\balneàre, agg. 1 Di, dei bagni. ~ marino. 2 Tranquillo, temporaneo. ~ provvisorio. <> duraturo. 
 X   agg. 1 bathing, seaside. 2 (stazione) seaside resort. 
 @   lat. balnearis, deriv. da balneum bagno. 

\balneazióne, sf. 1 Terapia effettuata mediante l'impiego di bagni. 2 Il fare bagni in mare, lago ecc. 

\bàlneo, sm. Nell'antichità classica, edificio in cui si faceva il bagno. 

\balneoterapìa, sf. Immersione del corpo in una sostanza (acqua, fango ecc.) a scopo curativo. 

\baloccàre, v. v. tr. Far divertire qualcuno. 
v. rifl. 1 Trastullarsi. ~ gingillarsi. <> impegnarsi. 2 Trascorrere il tempo in cose da niente. 

\balòcco, sm. Giocattolo. ~ gingillo, ninnolo. 
 X   sm. toy. 

\Balòcco Comune in provincia di Vercelli (267 ab., CAP 13040, TEL. 0161). 

\baloccóne, sm. Chi perde tempo in trastulli. 

\balordàggine, sf. Insensatezza, stupidaggine. ~ assurdità. <> buonsenso. 

\balórdo, agg. e sm. agg. 1 Tardo di mente, sciocco. 2 Stordito, smemorato. <> lucido. 
sm. 1 Individuo sciocco. 2 Malavitoso. 
 X   agg. senseless, stupid. sm. crackpot, fool. 

\balòsso, agg. Briccone ~ birbone. 

\Balqa Distretto (239.000 ab.) della Giordania, capoluogo Salt. 

\bàlsa, sf. Legno più leggero del sughero, impiegato in aeromodellismo e per salvagenti. 

\balsàmico, agg. 1 Che ha le proprietà di un balsamo. ~ terapeutico. <> insalubre. 2 Profumato. ~ aromatico. <> fetido. 
 X   agg. 1 balsamic. 2 (salutare) balmy. 

\balsamìna, sf. Nome comune dell'Impatiens balsamina, una pianta erbacea asiatica della famiglia delle Balsaminacee, coltivata a scopo ornamentale per la bellezza dei fiori. 

\balsamìna néra, loc. sost. f. Vitigno da cui si producono vini da pasto. ~ marzemina. 

\bàlsamo, sm. 1 Sostanza oleoresinosa profumata con proprietà medicinali. <> veleno. 2 Conforto. ~ sollievo. 
 X   sm. 1 balm. 2 (aroma) balsam. 
 @   lat. balsamum, dal greco bàlsamon. 

\Balsoràno Comune in provincia di L'Aquila (3.643 ab., CAP 67052, TEL. 0863). 

\bàlta, sf. Sbalzo, rovesciamento. 

\Baltard, Victor (Parigi 1805-1874) Architetto francese. Tra le opere le Halles centrales di Parigi (1825-1859, demolite). 

\bàlteo, sm. Cintura di cuoio portata dal soldato romano dalla spalla destra al fianco sinistro per appendervi la spada. 

\Balthasar, Hans Urs von (Lucerna 1905-Basilea 1988) Teologo svizzero. Fu influenzato da H. de Lubac e K. Barth; tra le sue opere, Gloria. Un'estetica teologica (1961 e seguenti). 

\Balthus (Parigi 1908-Rossiniere 2001) Nome d'arte di Balthasar Klossowski de Rola. Pittore francese di origine polacca. Fu direttore dell'accademia di Francia a Roma dal 1961 al 1977. Tra le opere, che richiamano motivi del Seicento tedesco e olandese, Passage du Commerce (1949, Parigi, Collezione privata). 

\Balti Città (165.000 ab.) della Moldavia. 

\Bàltico Mare dell'Europa settentrionale (420.000 km2) compreso tra il continente e le penisole della Scandinavia e dello Jutland. Forma a nord il golfo di Botnia, a est i golfi di Finlandia e di Riga. Lo Skagerrak e il Kattegat lo mettono in comunicazione con il mare del Nord. Le sue coste sono costellate di isole; poco profonde le acque, con una media di 55 m e una profondità massima di 463 m raggiunta vicino alla costa svedese (fossa di Landsort), a sud di Stoccolma. I principali centri portuali che si ergono sulle sue coste sono Copenaghen, Stettino, Malmö, Danzica, Riga, Tallinn, Leningrado, Helsinki, Turku, Stoccolma. 

\Baltimòra Città americana (765.000 ab.) nel Maryland, sulla costa atlantica. Si affaccia sulla Chesapeake Bay ed è sede di attività commerciale e industriale grazie al porto annoverato tra i più importanti per traffico mercantile. Fu fondata nel 1729 e ospita la Johns Hopkins University. 

\Baltimore, David (New York 1938-) Biologo statunitense. In collaborazione con R. Dulbecco e H. M. Temin fu insignito del premio Nobel nel 1975. 

\baluàrdo, sm. 1 Terrapieno fortificato. ~ bastione, protezione.   +   2 Difesa. 
 X   sm. bulwark. 
 @   provenz. baloart, dal franc. medio balouart. 

\Baluardo delle beghine, Il Romanzo di F. Mallet-Joris (1951). 

\balùba, agg., sm. e sf. invar. agg. invar. Detto di popolazione bantu dello Zaire. 
sm. e sf. invar. 1 Persona appartenente alla popolazione di lingua bantu dello Zaire. 2 Persona rozza, ignorante. 

\baluginàre, v. intr. 1 Apparire e sparire velocemente di persona o cosa. ~ balenare. 2 Presentarsi alla mente in modo rapido e confuso. 

\baluginìo, sm. Luce tenue e intermittente. 

\Balvàno Comune in provincia di Potenza (2.296 ab., CAP 85050, TEL. 0971). 

\bàlza, sf. 1 Luogo dirupato e scosceso. ~ burrone. 2 Striscia di stoffa posta in fondo a tende, vestiti femminili. ~ volant. 
 X   sf. 1 crag. 2 (striscia di stoffa) frill. 

\Balzac, Honoré de (Tours 1799-Parigi 1850) Scrittore francese. Indirizzatosi in un primo tempo alla carriera notarile, ben presto l'abbandonò per intraprendere quella letteraria senza però ricavarne successo. Trasferitosi a Parigi nel 1819, nel 1825 si lasciò coinvolgere in speculazioni industriali (tra cui l'acquisto di una tipografia) che si risolsero in gravi perdite economiche di cui risentì per tutta la vita. Si dedicò quindi di nuovo ed esclusivamente alle lettere componendo un centinaio di opere, tra romanzi e racconti, che più tardi radunò e ordinò con il titolo di Commedia umana; la raccolta, che fornisce un ottimo quadro della società francese degli inizi dell'Ottocento, è suddivisa in tre parti: Studi di costumi, Studi filosofici e Studi analitici. Buon osservatore di uomini e creatore di vigorosi personaggi descritti in tutti i loro sentimenti, oltre a essere maestro del romanzo realista, fu un prezioso testimone della società a lui contemporanea. Tra i romanzi inseriti nella Commedia umana si ricordano La pelle di zigrino (1831), Il medico di campagna (1833), Eugenia Grandet (1833), Papà Goriot (1834-1835), Il giglio della valle (1835), Il curato del villaggio (1839-1846), Splendori e miserie delle cortigiane (1839-1847), La cugina Betta (1846), Illusioni perdute (1837-1843), Il cugino Pons (1847), I contadini (1855). Scrisse anche un'opera teatrale, Mercadet l'affarista (1840), rappresentata nel 1851. 

\balzàna, sf. 1 Guarnizione all'orlo di vesti, tende e similari. 2 Striscia di pelo biancastro sopra gli zoccoli dei cavalli. 

\balzàno, agg. Stravagante, bizzarro. ~ capriccioso. <> posato. 

\balzàre, v. intr. 1 Sussultare, saltare su. ~ avventarsi. 2 Apparire d'un tratto con evidenza. ~ sbucare. <> dileguarsi. 
 X   v. intr. to leap, to jump. 
 @   deriv. da balza. 

\balzellàre, v. intr. Andare a piccoli balzi, saltellare. ~ ballonzolare. 

\balzèllo, sm. Imposta molto gravosa. ~ tributo. 

\balzellóni, avv. A piccoli balzi, a saltelli. 

\Balzìglia o Castèllo Località del Piemonte posta a 1.369 m di altezza nella valle del Germanasca di Massello, in provincia di Torino. Sede di un museo, fu roccaforte dei valdesi. Nel 1690 fu teatro di uno scontro dei valdesi con le truppe franco-piemontesi. 

\bàlzo, sm. Rimbalzo di un corpo battuto per terra, scatto. 
 X   sm. leap, jump. 

\Bàlzola Comune in provincia di Alessandria (1.586 ab., CAP 15031, TEL. 0142). 

\Bamako Città (646.000 ab.) del Mali, capitale dello stato. 

\bambàgia, sf. (pl.-gie) 1 Cotone a fiocchi. 2 Delicatezza. ~ riguardo. 
 X   sf. cotton wool; (americ.) absorbent cotton. 

\bambagìna, sf. Tela di bambagia. 

\bambagìno, agg. Di bambagia. 

\bambagióna, sf. Nome comune dell'Holcus lanatus, una graminacea perenne caratterizzata dall'avere gli organi vegetativi coperti di peluria. 

\bambagióso, agg. Simile, per aspetto o per morbidezza, alla bambagia. ~ soffice. 

\Bambàia (Busto Arsizio 1483-Milano 1548) Agostino Busti detto il Bambaia. Scultore. Tra le opere Monumento funebre di Gastone di Foix (1515-1521, smembrato e diviso tra Milano, Museo del Castello; Torino, Museo Civico; Londra, Victoria and Albert Museum). 

\Bambari Città (52.000 ab.) della Repubblica Centrafricana, capoluogo della prefettura di Ouaka. 

\Bambèrga Città (72.000 ab.) della Germania (Bamberg). 

\bamberòttolo, sm. 1 Bambino grassoccio e sproporzionato. 2 Persona rimasta bambina. 

\bambi, sm. invar. Cerbiatto, capriolo. 
 @   deriva dal nome del cerbiatto Bambi della favola omonima di Walt Disney. 

\bambinàggine, sf. Azione, comportamento infantile. 

\bambinàia, sf. Donna che per professione si prende cura di bambini. ~ tata. 

\bambinàta, sf. Azione, discorso da bambino. ~ ragazzata. 

\bambineggiàre, v. intr. Comportarsi da bambino, con ingenuità. 

\bambinerìa, sf. Atto o azione da bambino. ~ bambinata. 

\bambinésco, agg. Puerile, ingenuo. ~ infantile. <> maturo. 

\Bambini ci guardano, I Film drammatico, italiano (1943). Regia di Vittorio De Sica. Interpreti: Luciano De Ambrosis, Isa Pola, Emilio Cigoli. 

\bambìno, agg. e sm. agg. 1 Molto giovane. <> adulto. 2 Innocente, semplice. ~ inesperto. <> smaliziato. 
sm. 1 L'essere umano dalla nascita alla fanciullezza. ~ bimbo, marmocchio, piccino. 2 Persona adulta dal comportamento ingenuo o sciocco. 3 Figlio, di sesso maschile o femminile. 
Bambini blu  → 
 X   sm. child, (plurale, bambini) children. 

\Bambino di sabbia Romanzo di T. Ben Jelloun (1985). 

\bambinóne, sm. 1 Accrescitivo di bambino 2 Adulto che si comporta da bambino. ~ giocherellone. 

\bambocciàta, sf. 1 Cosa o azione da bamboccio. 2 Genere pittorico ispirato a scene quotidiane di vita popolare. 

\bambòccio, sm. 1 Bambino grassoccio. 2 Fantoccio fatto soprattutto con cenci. 3 Persona inesperta e semplice. ~ babbeo. <> furbacchione. 
 X   sm. 1 plump child. 2 (fantoccio) rag doll. 

\Bambòccio (Haarlem 1592-1642) Pieter van Laer detto il Bamboccio. Pittore olandese. Tra le opere Acquavitaro (1625-1638, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Antica). 

\bàmbola, sf. 1 Pupazzo di vario materiale in forma di bambino o di donna. ~ pupa, pupattola. 2 Ragazza dal viso bello ma inespressivo. 
 X   sf. doll. 

\bambolàggine, sf. Comportamento infantile, immaturità. ~ puerilità. 

\bamboleggiàre, v. intr. 1 Comportarsi in modo puerile. 2 Assumere atteggiamento lezioso. 

\bambolésco, agg. (pl. m.-chi) Da bambola. 

\bàmbolo, sm. Bambino. 

\bambolóna, sf. 1 Accrescitivo di bambola. 2 Donna giovane vistosamente bella. 3 Donna anziana che affetta atteggiamenti di donna giovane. 

\Bambolona, La Romanzo di A. De Céspedes (1967). 

\bambolóne, sm. 1 Accrescitivo di bambolo. 2 Uomo dal comportamento goffo. 

\bambolòtto, sm. 1 Diminutivo di bambolo. 2 Pupazzo. 

\Bamboutos Dipartimento (155.000 ab.) del Camerun, capoluogo Mbouda. 
Bamboutos 
Regione montuosa (2.740 m) del Camerun. 

\bambù, sm. Denominazione comune data ad alcune piante della famiglia delle Graminacee facenti parte dei generi Bambusa, Arundinaria, Dendrocalamus, Sasa e Melocanna. Si tratta di alberi o arbusti dai fusti a culmo, legnosi e cavi, e dalle foglie laneolate. Crescono nelle zone tropicali e subtropicali umide, dove vengono impiegati nella costruzione di utensili e capanne. In Italia si coltivano specie ornamentali da giardino o da appartamento. Forniscono materiale per la carta e germogli commestibili. 
 X   sm. bamboo. 
 @   franc. bambou. 

\bambusàia, sf. Terreno piantato a bambù. 

\Bamenda Città (110.000 ab.) del Camerun, capoluogo del dipartimento di Mezam e della provincia Nord-Ovest. 

\ban, sm. (pl. bani) Moneta divisionaria della Repubblica popolare di Romania pari a un centesimo di leu. 

\Banach, Stefan (Cracovia 1892-Leopoli 1945) Matematico polacco. Dedicò parte della sua vita allo studio della "teoria degli spazi vettoriali", pubblicata nel 1923 sulla rivista Fundamenta mathematicae, contribuendo allo sviluppo dell'analisi funzionale. Tra le sue pubblicazioni, Teoria delle operazioni lineari (1932). Partecipò attivamente alla resistenza contro i nazisti, cadendo durante la difesa di Leopoli.
Spazio di Banach. Spazio vettoriale normato (ogni vettore ha definita una lunghezza) completo (ogni successione di Cauchy converge ad un elemento dello spazio).

\banàle, agg. Privo di originalità, comune. ~ ovvio. <> inconsueto. 
 X   agg. 1 banal. 2 (comune) commonplace. 

\banalità, sf. 1 Mediocrità. ~ piattezza. <> originalità. 2 Detto banale. 

\banalizzàre, v. tr. Rendere banale. 

\banalizzazióne, sf. Il banalizzare. 

\banàna, sf. Frutto del banano. 
 X   sf. banana. 

\bananéto, sm. Piantagione di banani. 

\bananicoltùra, sf. Coltivazione di banani a livello industriale. 

\bananièra, sf. Nave attrezzata per il trasporto di banane. 

\bananièro, agg. e sm. agg. Delle banane e del loro commercio. 
sm. Coltivatore, commerciante di banane. 

\banàno, sm. Nome con cui si designano diverse piante della famiglia delle Musacee e dell'ordine delle Scitaminee (Musa paradisiaca, sapientum, nana ecc.). Originarie dell'Estremo Oriente, crescono anche in paesi a clima subtropicale. Hanno foglie lunghe fino a un metro che terminano a ciuffo; i frutti (banane) sono bacche senza semi, dalla tipica forma allungata a navicella, di colore giallo o rossastro, raccolti in grappolo a formare un casco
 X   sm. banana tree. 

\Bànari Comune in provincia di Sassari (756 ab., CAP 07040, TEL. 079). 

\Banaskantha Distretto (1.265.000 ab.) dell'India, capoluogo Palanpur. 

\banàto, sm. 1 Dignità di bano. 2 Territorio governato da un bano. 

\banàusico, agg. (pl. m.-ci) Materiale, utilitaristico. ~ grossolano. 

\bànca, sf. 1 Istituto di credito che riceve in deposito e presta denaro. 2 Edificio sede di una banca. 3 Insieme di dati raccolti da un elaboratore elettronico. 4 Istituzione che provvede alla raccolta di organi e materiale biologico per trapianti. 
 X   sf. bank. 
La funzione della banca è di erogare risorse finanziarie a titolo di credito, prelevandole in parte dal proprio capitale e in parte dai fondi ottenuti da terzi a titolo di debito. Operazioni finanziarie proprie della banca sono quindi funzioni quali la raccolta di risparmi e il prestito di denaro. I debiti scaturiti dal rastrellamento delle risorse sono generalmente a scadenza breve e rappresentano una forma di pagamento alternativo alla moneta. Il sistema bancario serve dunque a mobilizzare le risorse finanziarie, rastrellandole presso i numerosi risparmiatori, e a operarne il credito verso le aziende; contemporaneamente è garantita la prestazione di altri servizi quali leasing e factoring. La liquidità, che la banca deve perseguire per far fronte in ogni momento a richieste di rimborso, è garantita con la creazione delle riserve, e grazie al controllo costante della solvibilità e della redditività. Il sistema bancario è sottoposto al controllo pubblico. Varie attività prefiguranti quelle bancarie odierne erano già presenti in epoche remote. Nell'antica Babilonia i privati cittadini consegnavano in custodia le loro ricchezze al tesoro del tempio. Anche in Grecia i templi svolgevano questa funzione, rilevata poi dai banchieri privati (trapeziti). Nell'antica Roma le tabernae argentariae facevano prestiti ai cittadini e, tra le altre, erano consuete le operazioni di cambio. Nel medioevo i banchieri mercanti, oltre a custodire, per conto di terzi, denaro che poi veniva reinvestito, si fecero anche intermediari di pagamenti. Si assunse, come unità di misura dei conti, una moneta fittizia, detta moneta di banco, equivalente a una certa quantità d'oro. I lombardi, nel XII sec. in particolare, contribuirono all'evoluzione delle attività bancarie spostandosi spesso anche sulle piazze estere; le altre città italiane in cui si sviluppò questa attività finanziaria furono Amalfi, Firenze, Genova, Pisa, Siena e Venezia. In seguito alla rivoluzione industriale, e quindi a una maggior circolazione di capitali, la figura del banchiere non fu più sufficiente a soddisfare le richieste; sorsero così dei veri e propri istituti bancari capaci di gestire grandi quantità di denaro da impiegare nel finanziamento delle varie attività economiche. La banca si indirizza quindi verso una funzione di intermediazione, raccogliendo capitali e distribuendoli ai proprietari di imprese che ne fanno richiesta. Oltre alla semplice mobilizzazione delle risorse finanziarie, le banche assolvono anche a una funzione di produzione, poiché permettono la trasformazione dei capitali. Le operazioni delle banche si suddividono in attive e passive; delle prime fanno parte sconto di cambiali o altri titoli di credito, anticipazioni su garanzia mobiliare e immobiliare ecc.; delle seconde operazioni quali depositi a risparmio, depositi in conto corrente, emissione di assegni circolari ecc.; altre operazioni complementari sono i pagamenti e le riscossioni per conto del cliente, la custodia di valori in apposite cassette di sicurezza, il deposito di titoli in amministrazione. Le diverse denominazioni date ai sistemi di credito (commerciale, industriale, fondiario, agrario) distinguono poi i quattro tipi fondamentali di banca: gli istituti di credito commerciale, che eseguono operazioni a breve scadenza per i commercianti, gli istituti di credito mobiliare o industriale che si occupano principalmente di procurare capitale alle industrie comperandone le azioni e le obbligazioni e rivendendole al pubblico, gli istituti di credito fondiario, sorti con l'intenzione di dare ai titolari di fondi rustici o urbani crediti a lunga scadenza, gli istituti di credito agrario che concedono agli agricoltori gli strumenti per governare le loro imprese. La banca di emissione (o banca centrale) può emettere cartamoneta con il consenso dello stato. In Italia l'unica banca deputata all'emissione di cartamoneta è, dal 1926, la Banca d'Italia; ha inoltre funzione di emanare provvedimenti atti a salvaguardare l'economia dello stato, in base alle direttive del governo. Il sistema bancario odierno è formato dalla Banca d'Italia e dall'ufficio italiano dei Cambi, dalle aziende di credito e da tre istituti centrali di categoria: l'Istituto centrale delle banche popolari italiane, l'Istituto centrale di banche e banchieri e l'Istituto di credito delle casse di risparmio italiane (Italcasse). Le banche popolari, nate in Germania, furono organizzate in Italia da L. Luzzati e F. Viganò; la loro finalità è quella di concedere crediti anche alle persone meno agiate, che altrimenti non li riceverebbero dalle grandi banche. (codice IBAN:   +  )

\bancàbile, agg. Riferito a titolo di credito che può essere presentato alla banca per lo sconto. 

\Bancalàri, Michèle Albèrto (Chiavari 1805-Genova 1864) Fisico. Docente di fisica presso l'università di Genova, compì ricerche sulle forze molecolari e sul diamagnetismo nei gas. 

\bancàle, sm. Incastellatura fissa di una macchina utensile. ~ banco. 

\bancarèlla, sf. Carretto dei venditori ambulanti di merci varie. ~ banchetto. 
 X   sf. 1 stall. 2 (per libri) bookstall. 

\bancarellìsta, sm. e sf. Chi vende oggetti su bancarelle. 

\bancàrio, agg. e sm. agg. Di banca. 
sm. Impiegato di banca. 
 X   agg. bank, banking. sm. bank clerk. 

\bancarótta, sf. Insolvenza dolosa o colposa di un imprenditore fallito nei confronti dei creditori. Si parla di bancarotta semplice quando l'imprenditore non ha osservato elementari norme di prudenza e diligenza, compromettendo la situazione patrimoniale con operazioni rischiose o spese non sostenibili, e di bancarotta fraudolenta quando l'imprenditore si adopera per sottrarre od occultare beni, documenti, debiti o passività. ~ rovescio, tracollo. 
 X   sf. 1 bankruptcy. 2 (fare bancarotta) to go bankrupt. 

\bancarottière, sm. Chi fa bancarotta. 

\banchettàre, v. intr. Partecipare a banchetti. ~ gozzovigliare. <> digiunare. 

\Banchétte Comune in provincia di Torino (3.784 ab., CAP 10010, TEL. 0125). 

\banchétto, sm. 1 Diminutivo di banco. 2 Lauto pranzo con molti convitati. 3 Bancarella. 
 X   sm. banquet. 
 @   deriv. da banco. 

\banchière, sm. Proprietario o grande azionista di una banca. 
 X   sm. banker. 

\Banchièri, Adriàno (Bologna 1568-1634) Compositore. Tra le opere Concerti ecclesiastici (1595) e Madrigali drammatici (1598-1608). 

\banchìna, sf. Fascia di terreno rialzato e pavimentato, sito lungo i porti, i binari delle stazioni ferroviarie, le autostrade, …. ~ marciapiede. 
 X   sf. 1 (porto) dock, quay. 2 (ferr.) platform. 3 (per pedoni in strada) verge, shoulder, path. 

\banchinàggio, sm. In un'armatura provvisoria, complesso di banchine. 

\banchìsa, sf. Massa di ghiaccio galleggiante nei mari polari. 

\banchìsta, sm. e sf. Banconiere. 

\bànco, sm. 1 Sedile in legno, con o senza schienale, a seconda degli usi. 2 Tavolo di lavoro per artigiani. 3 Azienda di credito. 4 Mobile a forma di tavolo che separa gli acquirenti dai compratori. 5 Ammasso di elementi naturali (nebbia, sabbia). 6 Nei giochi d'azzardo, sia chi raccoglie le puntate, sia la posta da lui gestita
 X   sm. 1 seat, bench. 2 (banca) bank. 3 (negozio) counter. 4 (bancarella al mercato) stall. 5 (nebbia) fog bank. 6 (ammontare della posta) pool

\Bànco déllo Scultóre Costellazione formata da stelle con luminosità debole, situata nell'emisfero celeste australe; si trova a sud della Balena ed è osservabile nelle notti autunnali. 

\bancogìro, sm. Operazione bancaria con cui si trasferisce una somma da un conto all'altro. 

\bàncomat, sm. invar. Sistema di prelevamento di contanti, 24 ore su 24, da uno sportello bancario automatico. 
 X   sm. invar. 1 cash dispenser, automated banking. 2 (tessera) cash card. 

\bancóne, sm. Banco chiuso fino a terra che separa gli acquirenti dai venditori o gli impiegati dal pubblico. 

\banconière, sm. Chi serve i clienti al banco di vendita. ~ banchista, banconista. 

\banconìsta, sm. e sf. Banconiere. 

\banconòta, sf. Biglietto di banca, emesso dalla banca centrale, con valore di moneta legale. 
 X   sf. banknote. 

\Bancroft, Anne (New York 1931-New York 2005) Nome d'arte dell'attrice teatrale e cinematografica Anna Maria Italiano. Tra le sue interpretazioni di successo, si ricordano Anna dei miracoli (1962, premiata con un Oscar), Il laureato (1968) e Due vite una svolta (1977). 

\band, sf. invar. Orchestra jazz o da ballo in cui prevalgono gli strumenti a fiato e a percussione. 

\bànda, sf. 1 Compagnia di armati per la guerriglia. 2 Gruppo di suonatori di strumenti a fiato e a percussione; nacque quando si diffusero i primi spettacoli musicali all'aperto. 3 Gruppo organizzato di malviventi. 4 Intervallo di frequenze occupato da un segnale. 5 Striscia di stoffa applicata a un vestito. ~ fascia, fettuccia. 
 X   sf. 1 band. 2 (lato) side. 3 (fuorilegge) gang. 4 (striscia di stoffa) stripe, band. 
 @   lat. mediev. bandum insegna. 
In fisica è l'insieme di righe spettrali derivanti da fenomeni di emissione o assorbimento di sostanze chimiche. Il termine indica anche un intervallo di frequenze (es. banda ottica corrispondente alla luce visibile). 
Nelle telecomunicazioni le bande di frequenza caratterizzano i vari canali di trasmissione e sono determinate dall'Unione internazionale delle telecomunicazioni. Le bande laterali sono invece quei gruppi di frequenze che si trovano immediatamente al di sopra (banda laterale superiore) e al di sotto (banda laterale inferiore) della frequenza principale (portante) di un segnale modulato in frequenza. Il compito delle bande laterali è quello di contenere tutte le informazioni da trasmettere; pertanto, se si desidera convertire la trasmissione in modulazione d'ampiezza, è possibile eliminare la frequenza portante e, talvolta, anche una delle due laterali, senza peraltro compromettere il contenuto della trasmissione. 

\Banda (città) Città (72.000 ab.) dell'India, nello stato dell'Uttar Pradesh, capoluogo del distretto omonimo. 

\Banda (isole) Gruppo di isole (60.000 ab.) dell'Indonesia. 

\Banda (mare) Mare interno (695.000 km2) dell'oceano Pacifico. 

\Banda Aceh Città (143.000 ab.) dell'Indonesia, capoluogo della provincia di Aceh. 

\Banda degli onesti, La Film commedia, italiano (1956). Regia di Camillo Mastrocinque. Interpreti: Totò, Peppino De Filippo. 

\Bandama Fiume (720 km) della Costa d'Avorio. 

\bandàna, s.f. piccolo foulard che si porta annodato alla testa o intorno al collo.

\Bandar Abbas Città dell'Iran (88.000 ab.). Industria petrolchimica. Porto importante sullo stretto di Hormuz. 

\Bandar Seri Begawan Città (55.000 ab.) del Brunei, capitale di Brunei. 

\bandàto, agg. e sm. agg. Attraversato da banda. 
sm. Scudo col campo diviso diagonalmente in un numero pari di bande. 

\bandeau, sm. invar. Ognuna delle due strisce di capelli che inquadrano il volto e si raccolgono sulla nuca nelle acconciature femminili. 

\bandéggio, sm. Tecnica di evidenziazione della diversità di distribuzione delle sostanze proteiche sui cromosomi. 

\Bandeira, Manuel (Recife, Pernambuco 1886-Rio de Janeiro 1968) Poeta. Tra le opere Libertinaggio (1930) e Stella della sera (1963). 

\Bandeira, Pico da Cima montuosa (2.890 m) del Brasile. 

\bandeirantes Bande di coloni portoghesi che, dal XVI al XVIII sec., capeggiarono spedizioni contro negri e indios. ~ paulisti. 

\bandèlla, sf. 1 Piastra metallica infissa su imposte, sportelli e similari provvista all'estremità di un anello che li fissa nei cardini. 2 Risvolto. 

\Bandèllo, Mattèo (Castelnuovo Scrivia, Alessandria 1485-Agen 1561) Novelliere e poeta. Nato da famiglia aristocratica, entrò fin dal 1504 nell'ordine dei domenicani, mantenendo però stretti contatti con gli ambienti cortigiani dell'Italia padana e con l'aristocrazia genovese. Nella fase più acuta delle guerre d'Italia, ebbe incarichi diplomatici al servizio di signori diversi. Visse sempre la sua condizione di frate in modo piuttosto libero e mondano. Nel 1541 emigrò in Francia, dove fu nominato vescovo di Agen. Rimase in Francia fino alla morte. Tra le opere sono da ricordare Quattro libri delle Novelle (1554-1573), più di 200 Rime (postumo, 1816). Le Novelle presentano una straordinaria varietà di situazioni e di personaggi con una lingua di grande immediatezza e vivacità. Esse ispirarono vari autori, tra i quali William Shakespeare (per la tragedia Romeo e Giulietta e per le commedie Molto rumore per nulla e La dodicesima notte), Stendhal, G. Byron e A. de Musset. 

\Bandera, La Film drammatico, francese (1935). Regia di Julien Duvivier. Interpreti: Jean Gabin, Annabella, Pierre Renoir. Titolo originale: La Bandéra 

\banderése, sm. Cavaliere feudale che poteva schierare un gruppo di vassalli portanti una sua bandiera. 

\banderìlla, sf. Asticciola di legno, dalla punta metallica, ornata di nastri, che i toreri piantano nel collo dei tori nel corso della corrida. 

\banderillèro, sm. invar. Torero che pianta le banderilla nel collo del toro. 

\banderuòla, sf. 1 Diminutivo di bandiera. 2 Individuo volubile, che muta facilmente opinione. ~ voltagabbana. 3 Insegna girevole in metallo posta sulla sommità degli edifici e indicante la direzione del vento. 
 X   sf. 1 weathervane. 2 (meteor.) weathercock. 

\bandicoot, sm. invar. Marsupiale onnivoro terricolio, di piccole o medie dimensioni.
 X   bandicoot.

\bandièra, sf. Drappo di stoffa colorata e, per estensione, la sua riproduzione (su carta o altri supporti) che simboleggia uno stato o un ente internazionale (ONU, CEE). I colori sono quelli distintivi della nazione o dell'ente caratterizzato; quelli della bandiera italiana sono fissati dalla Costituzione. Chi oltraggia pubblicamente la bandiera viene perseguito penalmente per vilipendio. ~ vessillo. 
 X   sf. 1 flag, banner. 2 (colori nazionali) colours. 
 @   deriv. da banda. 

\Bandiera gialla Film drammatico, americano (1950). Regia di Elia Kazan. Interpreti: Richard Widmark, Paul Douglas, Jack Palance. Titolo originale: Panic in the Streets 

\Bandièra róssa Canto politico di ignoto probabilmente di origine repubblicana, scritto su di un motivo popolare lombardo, che risale alla fine del XIX sec. Fu in seguito adottato da socialisti e comunisti. 

\Bandiera sventola ancora, La Film di guerra, americano (1943). Regia di Lewis Milestone. Interpreti: Errol Flynn, Ann Sheridan, Walter Huston. Titolo originale: Edge of Darkness 

\Bandièra, Attìlio ed Emìlio (Venezia 1810 e 1819-Vallone di Rovito, Cosenza 1844) Patrioti italiani e ufficiali della marina austriaca. Si affiliarono alla Giovine Italia nel 1842 e dopo due anni furono fucilati dai Borboni dopo una fallita insurrezione in Calabria. 

\bandieràio, sm. Chi fabbrica o vende bandiere. 

\bandierìna, sf. 1 Diminutivo di bandiera. 2 Nel calcio, drappo attaccato a un'asta posta agli angoli del campo. 

\bandinèlla, sf. 1 Tessuto leggero e molto apprettato impiegato per imballare tessuti e per modelli di sartoria. 2 Asciugamano in rotoli. 3 Drappo che ricopre il leggio nelle chiese. 

\Bandinèlli, Bàccio (Firenze 1493-1560) Scultore. Tra le opere Rilievi del coro di Santa Maria del Fiore (1555, Firenze). 

\Bandini (Bandulovic), Màrco (Skoplje ?-Bacau 1650) Arcivescovo francescano. Tentò strenuamente di appianare i contrasti tra la Chiesa cattolica e quella moldava. Tra le sue opere, il Codex Bandinus

\Bandìni, Lorènzo (Barce, Libia 1935-Monte Carlo 1967) Corridore automobilista. Negli anni dal 1963 al 1966, si aggiudicò il titolo di campione d'Italia. Morì in un tragico incidente nel Gran Premio di Monte Carlo. 

\bandìre, v. tr. 1 Annunziare con pubblico avviso o bando. ~ diffondere. 2 Mettere da parte. ~ esiliare. 3 Scacciare. <> accogliere. 
 X   v. tr. 1 to announce publicly, to proclaim. 2 (esiliare) to exile, to banish. 

\Bandirma Città (78.000 ab.) della Turchia, nella provincia di Balikesir. 

\bandìsta, sm. e sf. Suonatore in una banda musicale. 

\bandìstico, agg. Di banda musicale. 

\bandìta, sf. Zona di protezione e ripopolamento dove sono proibiti caccia, pesca, pascolo. ~ riserva. 

\Banditi a Orgosolo Film drammatico, italiano (1961). Regia di Vittorio De Seta, Interpreti: attori presi dalla vita reale. 

\banditìsmo, sm. Fenomeno sociale costituito dalla criminalità organizzata. ~ brigantaggio. 

\bandìto, agg. e sm. agg. Che è messo al bando. 
sm. 1 Chi commette atti criminali. 2 Persona senza scrupoli. 
 X   sm. bandit, outlaw. 

\Bandito della Casbah, Il Film drammatico, francese (1936). Regia di Julien Duvivier. Interpreti: Jean Gabin, Mireille Balin, Gabriel Gabrio. Titolo originale: Pépé le Moko 

\Bandito, Il Film drammatico, italiano (1946). Regia di Alberto Lattuada. Interpreti: Amedeo Nazzari, Anna Magnani, Carlo Campanini. 

\banditóre, sm. 1 Chi legge ad alta voce nelle strade notizie d'interesse pubblico. ~ araldo, messaggero. 2 Chi grida gli oggetti, i prezzi e le offerte nelle vendite all'incanto. 
 X   sm. (vendite all'incanto) auctioneer. 

\bàndo, sm. Comunicazione ufficiale di un'autorità ai cittadini. ~ disposizione, ordinanza. 
 X   sm. 1 ban. 2 (annuncio) notification, announcement. 3 (proclamazione) proclamation. 4 (esilio) exile. 

\bandolièra, sf. Striscia di cuoio o tessuto provvista di tasche per le munizioni portata ad armacollo dai soldati o per ornamento. ~ fascia, tracolla. 

\bàndolo, sm. Il capo della matassa. 
 X   sm. (fig.) the key to the problem. 

\bandóne, sm. 1 Grossa lastra di metallo. 2 Saracinesca di metallo. 

\bandoneon, sm. invar. Fisarmonica quadrangolare a doppia intonazione con bottoni su entrambi i lati. 

\Bandudu Città (64.000 ab.) dello Zaire, capoluogo della regione omonima. 

\Bandung Città (2.027.000 ab.) dell'Indonesia, capoluogo della provincia di Giava Occidentale. 

\bandùra, sf. Strumento a plettro di origine tartara. Attualmente viene utilizzato in alcuni paesi slavi e in oriente. 

\Bànfi, Lìno (Andria 1936-) Pasquale Zagaria, attore cinematografico e comico televisivo. 

\bang, inter. e sm. inter. Riproduce il rumore di un urto o di uno sparo. 
sm. Effetto acustico provocato dal passaggio di un aereo a velocità prossima o superiore a quella del suono. 

\Bangalore Città (2.651.000 ab.) dell'India, capitale dello stato di Karnataka. Importante nodo ferroviario sulla linea Bombay-Madras. Fiorente mercato della lana e della seta, ha avuto, in epoca recente uno sviluppo notevole nel settore informatico. È sede di un'università e di un istituto di ricerche scientifiche. Di grande interesse artistico-turistico l'antico palazzo del maragià di Mysore. 

\bàngio => "banjo" 

\Bangka Isola (312.000 ab.) dell'Indonesia. 

\Bangkok Capitale della Thailandia (5.717.00 ab.), situata sulle sponde del fiume Menam che sfocia nella parte settentrionale del golfo del Siam, nelle vicinanze del quale si trova il grande porto della città. La densità di abitanti unita alle scarse risorse e al pericolo delle alluvioni rendono la zona gravemente sottosviluppata. Tuttavia la città è un centro commerciale importante, il primo del paese, con industrie cartarie, del legname, della fabbricazione di automobili, alimentari (lavorazione del riso), della lavorazione del petrolio e delle lavorazioni artigianali. Attualmente ha avuto uno sviluppo turistico considerevole. Accanto alla parte moderna, conserva caratteristici quartieri costruiti su palafitte presso le rive del fiume; altrettanto caratteristico è l'intreccio di canali per i quali è stata definita la Venezia d'oriente. Degna di nota la cittadella reale fortificata e i templi tra i quali spicca quello del Buddha di Smeraldo la cui costruzione è stata completata nel 1785. Sede della cultura thai, vi si trovano, l'Organizzazione del trattato del Sud-est asiatico, due università e il Museo Nazionale che contiene reperti di archeologia thai e numerose opere d'arte. 

\Bangladesh Stato dell'Asia meridionale nel sud del continente indiano, confina a ovest, nord e nord-est con l'India e con la Birmania a sud-est e si affaccia a sud sul golfo del Bengala. 
Il territorio è interamente occupato dalla pianura alluvionale formata dai fiumi Gange, Brahmaputra-Jamuna, Tista e Surma-Meghna. 
La pianura meridionale è spesso al di sotto del livello del mare ed è occupata da paludi; le piene dei fiumi provocano spesso terribili inondazioni. Nella parte nordorientale troviamo l'altopiano di Shillong, mentre a sud-est sono presenti le ultime propaggini degli Arakan. 
Il clima è caratterizzato da temperature elevate, scarsa escursione termica stagionale e precipitazioni abbondanti. 
Il Bangladesh è uno degli stati a più alta densità del mondo, con una popolazione poverissima. Capitale è Dhaka (o Dacca, 4.770.000 ab.), che con Narayanganj forma un'unica area urbana; inoltre importanti sono le città di Chittagong, Khulna, Barisal, Saidpur. 
L'economia è basata su un'attività agricola tradizionale che è favorita dal clima umido e può contare su tre raccolti annuali (riso, patate, iuta, canna da zucchero, tè, tabacco, semi oleosi). Piuttosto diffusi sono l'allevamento del bestiame e la pesca. L'industria è legata principalmente alla lavorazione della iuta. Stanno sorgendo alcuni complessi chimici, metalmeccanici, della gomma e del cemento. L'artigianato produce la famosa mussola. 
STORIA Nel 1971, il Pakistan orientale si ribella al governo centrale; sostenuto dall'India, diventa lo stato indipendente del Bangladesh; capo del governo è Mujibur Rahman, capo della lega Awami. Diventato presidente della repubblica nel 1975, M. Rahman viene deposto e ucciso da un colpo di stato diretto da Ziaur Rahman, presidente della repubblica dal 1978 al 1981. Nel 1982 le forze armate portano al potere il generale Ershad, eletto presidente della repubblica nel 1983. Nel 1990 un'opposizione crescente al regime costringe Ershad alle dimissioni. L'anno successivo, a seguito di elezioni legislative, diventa primo ministro Khaleda Zia, vedova di Ziaur Rahman e viene ristabilito il sistema parlamentare. 
Abitanti-120.433.000 
Superficie-143.998 km2 
Densità-836,3 ab./km2 
Capitale-Dhaka (Dacca) 
Governo-Repubblica parlamentare 
Moneta-Taka 
Lingua-Bengali e inglese 
Religione-Musulmana, con minoranze induiste 

\Bangueolo Bacino lacustre (10.000 km2) dello Zambia. 

\Bangui Città (452.000 ab.) della Repubblica Centrafricana, capitale dello stato. 

\baniàno, sm. Nome comune del Ficus bengalensis, un albero sempreverde che presenta radici avventizie aeree. Questa denominazione viene da alcuni utilizzata per indicare anche altre specie di Ficus

\Bani-Sadr, Abdolhassan (Hamadan 1933-) Politico iraniano. Fu presidente della repubblica islamica nel 1980 e 1981. 

\Banja Luka Città (143.000 ab.) della Bosnia Erzegovina settentrionale, situata sul fiume Vrbas, capitale del distretto omonimo. Le principali risorse economiche sono rappresentate da industrie alimentri, del tabacco, del legname e dall'estrazione del carbone. Vi si trovano rovine romane, un'antica fortezza e alcune moschee. 

\Banjarmasin Città (444.000 ab.) dell'Indonesia, nell'isola del Borneo, capoluogo della provincia di Kalimantan Meridionale. 

\banjo, sm. invar. Strumento simile alla chitarra diffuso soprattutto nell'America Settentrionale e introdotto nella primitiva musica jazz. È formato da un piccolo tamburo aperto nella parte inferiore che fa da cassa di risonanza. Sul manico che ha la funzione di tastiera ci sono quattro corde che si estendono fino alla membrana della cassa. 

\Banjul Città del Gambia (44.500 ab.), capitale dello Stato, sorge sull'estuario del fiume Gambia. Porto e aeroporto. Già Bathurst. Centro amministrativo e commerciale, esporta olio di palma e arachidi. 

\bankiva, sm. invar. Nome del Gallus bankiva, gallo selvatico indiano. 

\Bankura Città (95.000 ab.) dell'India, nello stato del Bengala Occidentale, capoluogo del distretto omonimo. 

\banlieue, sm. Nel medioevo era la giurisdizione cittadina sul territorio fino a una lega dalla città. Attualmente indica i sobborghi di una città. 

\bannàre, v. tr. Bandire un utente (o, meglio, chi usa un certo username) dalla comunicazione o l'accesso ad un sito internet, una chat, un forum, ossia impedirgli di collegarsi ad esso (la cosa viene fatta dall'amministratore di esso, o da una persona appositamente incaricata, ad es. nel caso in cui tale utente violi certe regole o crei fastidi agli altri utenti).
 X   v. tr. to block, to ban.

\Bànnio Anzìno Comune in provincia di Verbano-Cusio-Ossola (619 ab., CAP 28032, TEL. 0324). 

\bàno, sm. Titolo assegnato a quei dignitari croati che nel XII sec. erano posti al governo di un territorio chiamato banato. 

\Bansk´ Bystrica Città (86.000 ab.) della Repubblica Slovacca, capoluogo della provincia della Slovacchia Centrale. 

\Bànti, Ànna (Firenze 1895-Ronchi di Massa 1985) Pseudonimo di Lucia Lopresti. Scrittrice. Fu fondatrice della rivista Paragone, insieme al marito Roberto Longhi, critico d'arte, che ne assunse la direzione. Si occupò della redazione letteraria della rivista. Alla morte del marito, avvenuta nel 1970, Anna Banti gli succedette nella direzione. Paragone ha avuto il merito di valorizzare autori italiani come Pier Paolo Pasolini, Beppe Fenoglio e Carlo Emilio Gadda. Ha inoltre raccolto la collaborazione di critici di prestigio come Maria Corti e Cesare Segre. Il linguaggio della Banti tende a essere arduo ed estremamente raffinato; questo ha fatto sì che, nonostante i meriti letterari, anche le sue opere più riuscite non avessero un successo popolare. L'iniziale itinerario della memoria si è sviluppato, con la consueta attenta cura stilistica, in opere più ampie, fino all'analisi sofferta della propria vita, combattuta tra l'amore per il marito e la propria vocazione di studiosa e scrittrice. Tra i temi ricorrenti nei suoi numerosi lavori, sono da citare la lotta della donna contro un mondo dominato dagli uomini e la ricostruzione raffinata di ambienti storici e moderni. Significativo, a questo proposito è il romanzo Artemisia (1947) che rievoca la vita della pittrice Artemisia Gentileschi (1597-ca. 1652), una donna che per trovare la sua strada deve lottare contro i pregiudizi del tempo. Tra le opere di narrativa, Itinerario di Paolina (1937), Il coraggio delle donne (1940), Sette lune (1942), Le monache cantano (1943), Artemisia (1947; poi adattato per il teatro con il titolo Corte Savella nel 1960), Le donne muoiono (racconto, 1951), Il bastardo (1953), Allarme sul lago (1954), La monaca di Sciangai (racconto, 1957), Le mosche d'oro (1962), Campi Elisi (racconti, 1963), Noi credevamo (1969), Dittico mediceo (1973), La camicia bruciata (1973), Da un paese vicino (1975), Un grido lacerante (1981). Ai lavori di narrativa si affiancano una biografia di Matilde Serao (1966) e lavori di critica d'arte, tra cui le monografie su Lorenzo Lotto (1953), Fra' Angelico (1953), Diego Velásquez (1955) e Claude Monet (1956); si occupò anche di critica letteraria e cinematografica (Opinioni, 1961). 

\Bànti, Guìdo (Montebicchieri 1852-Firenze 1925) Medico insigne, specializzato in patologia. 

\Banting, Frederick Grant (Alliston 1891-acque di Terranova 1941) Fisiologo canadese. Gli è attribuita la scoperta dell'insulina e nel 1923 fu onorato con il premio Nobel. 

\bàntu, o bantù, sm. Denominazione che designa sia un gruppo linguistico dell'Africa centromeridionale, sia i popoli stanziati al di sotto dell'equatore, parlanti gli oltre seicento dialetti che compongono la famiglia divisi in cinquantun gruppi, con l'esclusione di pigmei, boscimani e ottentotti. 

\Banulescu, Stefan (Facaieni 1926-Bucarest 1998) Poeta e prosatore romeno. Tra le opere, Itinerario di campagna (1965), L'inverno degli uomini (1965), una raccolta di novelle, e Canti campestri (1968), raccolta di poesie a sfondo fantasioso, Il milionario (1977). 

\banzai, inter. Esclamazione augurale giapponese che corrisponde all'italiano evviva. Divenne il grido di guerra dei soldati giapponesi durante la seconda guerra mondiale. 

\Bànzi Comune in provincia di Potenza (1.903 ab., CAP 85010, TEL. 0971). 

\Bao Dai (Hué 1913-1997) Imperatore dell'Annam dal 1925 al 1945, anno in cui proclamò l'indipendenza del paese con il nome di Vietnam e abdicò. Fu a capo dello stesso stato dal 1949 al 1955. 

\baobàb, sm. Pianta arborea appartenente alla famiglia delle Bombacacee, tipiche piante tropicali dei climi aridi. Raggiunge dimensioni gigantesche, con tronco da 10 m circa di diametro. Originaria dell'Africa centrale, ha grande chioma e frutti commestibili, raggiungendo anche la ragguardevole età di 400 anni. 

\Baoding Città (265.000 ab.) della Cina, nella provincia di Hebei. 

\Baoji Città (180.000 ab.) della Cina, nella provincia di Shanxi. 

\Baóne Comune in provincia di Padova (3.104 ab., CAP 35030, TEL. 0429). 

\Baotou Città (984.000 ab.) della Cina, nella Mongolia Interna. 

\Baqi, Mahmud Abdul (Istanbul 1526-1600) Poeta turco. Tra le opere Canzoniere

\Baquba Città (115.000 ab.) dell'Iraq, capoluogo del governatorato di Diala. 

\bar, sm. invar. Locale pubblico in cui si consumano caffè, bibite, liquori e paste. 
 X   sm. invar. bar. 
Nel Sistema Internazionale (SI) è l'unità di misura della pressione, di simbolo b, corrispondente circa a 1 atm (1 b = 0,9869 atm). In meteorologia si usa il sottomultiplo millibar (1 mb = 0,001 b). 

\bàra, sf. Cassa da morto. 
 X   sf. coffin. 
 @   longobardo bara lettiga. 

\Bara Banki Città (62.000 ab.) dell'India, nello stato dell'Uttar Pradesh, capoluogo del distretto omonimo. 

\baràbba, sm. invar. Vagabondo, furfante. 

\Baràbba Personaggio evangelico. Detenuto ebreo, fu liberato per volere popolare al posto di Gesù da Ponzio Pilato. 
Barabba 
Dramma di M. de Ghelderode (1929). 

\Baracaldo Città (112.000 ab.) della Spagna, nella provincia di Vizcaya. 

\baracàne, sm. Stoffa grossolana ottenuta con il pelo di capra o di cammello. 

\baràcca, sf. Costruzione di legno per il ricovero provvisorio di uomini, cose, animali. ~ catapecchia, capanno. 2 Impresa, attività o famiglia con situazione precaria e non brillante. 
 X   sf. shed, hut, cabin. 

\Baràcca, Francésco (Lugo 1888-colle del Montello 1918) Aviatore. Fu famosissimo durante la prima guerra mondiale per la sua grande abilità: abbatté trentaquattro aerei nemici. Morì abbattuto dalla contraerea. 

\baraccaménto, sm. Insieme di baracche. ~ bidonville. 

\baraccàto, sm. Chi abita in una baracca. 

\baracchìno, sm. 1 Diminutivo di baracca. 2 Edicola, chiosco di bibite. 3 Piccolo ricovero temporaneo per alpinisti o militari. 

\baraccóne, sm. Grande baracca, in cui si danno spettacoli popolari. ~ luna park. 

\baracconìsta, sm. e sf. Proprietario o lavorante di baraccone da fiera. 

\baraccòpoli, sf. Agglomerato di baracche alla periferia di una grande città. 

\Baràdili Comune in provincia di Oristano (119 ab., CAP 09090, TEL. 0783). 

\baràggia, sf. Brughiera, steppa. 

\Baragiàno Comune in provincia di Potenza (2.716 ab., CAP 85050, TEL. 0971). 

\Baram Fiume (400 km) della Malaysia. 

\Baran, Paul Alexander (Nikolajev 1910-San Francisco 1964) Economista statunitense di origine ucraina e di ideologia marxista. Tra le sue opere, Progresso economico e surplus economico (1953) e in collaborazione con P. M. Sweezy Il capitale monopolistico (1966). 

\Baranagar Città (170.000 ab.) dell'India, nello stato del Bengala Occidentale, sobborgo di Calcutta. 

\Baranèllo Comune in provincia di Campobasso (2.790 ab., CAP 86011, TEL. 0874). 

\Baràno d'Ìschia Comune in provincia di Napoli (7.738 ab., CAP 80070, TEL. 081). 

\Baranovici Città (167.000 ab.) della Bielorussia, nella provincia di Brest. 

\Barany, Robert (Vienna 1876-Uppsala 1936) Medico austriaco. Si occupò in particolare di malattie cardiache e fu insignito del premio Nobel nel 1914. 

\Baranya Contea (418.000 ab.) dell'Ungheria, capoluogo Pécs. L'omonima regione si estende tra il Danubio e la Drava. 

\baraónda, sf. Rumorosa e fastidiosa confusione provocata da gente che si muove o si comporta in modo disordinato. ~ schiamazzo. <> calma. 
 X   sf. bustle, hubbub. 
 @   spagn. barahunda. 

\baràre, v. intr. 1 Truffare al gioco. ~ imbrogliare, frodare. 2 Essere sleali. 
 X   v. intr. to cheat. 
 @   deriv. da baro. 

\Baràsso Comune in provincia di Varese (1.636 ab., CAP 21020, TEL. 0332). 

\Baratièri, Orèste (Condino 1841-Vipiteno 1901) Generale e governatore dell'Eritrea dal 1892. Tentò di invadere l'Etiopia ma venne sconfitto per tre volte, ad Amba Alagi (1895), a Macallè (1896) e ad Adua (marzo 1896). 

\Baràtili San Piètro Comune in provincia di Oristano (1.203 ab., CAP 09070, TEL. 0783). Centro agricolo (cereali, uva, agrumi) e dell'allevamento (ovini). 

\bàratro, sm. Luogo profondo e buio. ~ precipizio. <> sommità. 
 X   sm. abyss. 
 @   lat. barathrum, dal greco barathron. 

\barattàre, v. tr. Scambiare una cosa con un'altra. ~ cambiare, permutare, sostituire. 
 X   v. tr. 1 to barter. 2 (fam.) to swap. 
 @   deriv. da baratta. 

\baratterìa, sf. Inganno, frode. 

\barattière, sm. Chi commette baratteria. 

\baràtto, sm. Scambio diretto di un bene o di un servizio con un altro. ~ cambio, permuta. 
 X   sm. barter. 

\baràttolo, sm. Vaso in banda stagnata, vetro, alluminio, plastica, di forma cilindrica, con coperchio. ~ lattina, vasetto. 
 X   sm. 1 (metallico) tin, can. 2 (in coccio o vetro) pot, jar. 

\Barazzùtti, Corràdo (Udine 1953-) Tennista. Fu campione italiano di singolare dal 1976 al 1981. 

\bàrba, sf. e sm. invar. sf. 1 L'insieme dei peli che l'uomo ha sulle guance e sul mento. 2 Ogni appendice flessibile o rigida che si stacca a spina di pesce dal centro delle penne degli Uccelli. 
sm. invar. Uomo che porta la barba. 
 X   sf. beard. 
 @   lat. barba. 
Molti popoli antichi (per esempio i semiti) usavano portare lunghissime barbe accuratamente pettinate. Gli ebrei e le popolazioni arabe consideravano un atto sacrilego radersi le guance e un'offesa tagliare la barba altrui. Più avanti, i turchi tra le classi più elevate, usavano tagliare la barba tenendo solo i baffi. Il costume di radersi è molto antico; troviamo monumenti egiziani delle prime dinastie completamente sbarbati. I greci si radevano solo i baffi. Col passare degli anni barba e baffi divennero simbolo di virilità, ma nell'età macedone si diffuse l'uso del rasoio e solo i filosofi e i vecchi continuarono a portare la barba. I romani cominciarono a usare il rasoio dopo il III sec. a. C. con il rito della depositio barbae che voleva la prima rasatura di un giovane, mentre la barba degli uomini era tenuta corta fino ai quarant'anni. Col cristianesimo in occidente si diffuse rapidamente l'uso del rasoio. Solo i monaci portavano barbe lunghe e folte. Nel XIV sec. in Italia e in altri Paesi d'Europa, la barba veniva portata solo dai vecchi e dagli uomini di legge. Tornò di moda dopo un paio di secoli. Nel XVII sec. barba e baffi ripresero grande importanza e gli uomini usavano arricciarli con ferri caldi unti con olio di gelsomino e cedro. Nel XVIII sec. la parrucca richiedeva il viso rasato; dopo la fine dell'Ottocento tornarono barba e baffi di proporzioni ridotte. Nel periodo risorgimentale i seguaci degli austriaci portavano basette lunghe o barba a forma di collana, o si radevano interamente; i giovani patrioti portavano la barba intera o a pizzo. 
In botanica si chiamano barbe le ramificazioni terminali di una radice. 
Barba di becco 
Pianta (Tragopogon pratensis) appartenente alla famiglia delle composite, che viene coltivata o che cresce spontaneamente nei prati, dai frutti peduncolati e dai fiori di colore giallo. 
Barba di bosco 
Lichene (Usnea barbata) di colore tendente al grigio che presenta un tallo frutico e spesso filiforme, si trova su piante arboree. 
Barba di cappuccino 
Pianta (Plantago coronopus) appartenente alla famiglia delle Plantaginacee, che cresce nelle zone desertiche. 
Barba di capra 
Nome comune dell'Hydnum coralloides, un fungo dei Basidiomiceti che si può mangiare solo quando è giovane. 
Barba di Giove 
Pianta perenne (Anthyllis barba-jovis) appartenente alla famiglia delle Papilionacee. 

\Bàrba, Eugènio (Gallipoli 1936-) Regista teatrale, fondatore nel 1964 in collaborazione con J. Grotowski dell'Odin Teatret a Oslo (dal 1966 in Danimarca). Diresse La casa del padre (1972), Le ceneri di Brecht II (1982), Il vangelo di Oxyrhinco (1985) e Kaosmos (1994). 

\barbabiètola, sf. Pianta erbacea biennale (Beta vulgaris) appartenente alla famiglia delle Chenopodiacee e all'ordine delle Centrosperme, a coltura annua. È caratterizzata da una grande radice carnosa. Esistono varietà da orto (rapa rubra) e industriali (rapa altissima). Vi sono barbabietole da foglia, da costa, da radice (commestibili), da zucchero e da foraggio. 
 X   sf. 1 beet. 2 (rossa) beetroot. 3 (da zucchero) sugar beet. 

\barbablù, sm. Marito violento e geloso. 

\barbacàne, sm. Rinforzo a piè di un muro.   +  

\Barbados Isola dell'America Centrale, nel sud delle Piccole Antille, formata da rocce e ceneri vulcaniche (dovute all'eruzione del Soufrière nella vicina isola di Saint Vincent) con alcuni rilievi (monte Hillaby, 337 m). 
Il clima è estremamente mite, caratterizzato da una piovosità notevole (periodo giugno-novembre). 
La capitale è Bridgetown (9.000 ab.) sulla costa sudoccidentale, altri centri sono Holetown (la più antica) e Speightstown. 
La principale risorsa economica è il turismo, favorito dalla mitezza del clima. L'altra principale ricchezza è la canna da zucchero, le cui colture occupano la maggior parte del terreno coltivato. Si producono inoltre mais, patate dolci, manioca, ortaggi e banane. Praticati l'allevamento e la pesca. 
Uniche industrie rilevanti sono gli zuccherifici e le distillerie di rhum. Agli inizi è l'industria dello sfruttamento dei giacimenti petroliferi e del gas naturale. 
Abitanti-262.000 
Superficie-431 km2 
Densità-607,9 ab./km2 
Capitale-Bridgetown 
Governo-Stato indipendente nell'ambito del Commonwealth 
Moneta-Dollaro delle Barbados 
Lingua-Inglese, creolo-inglese 
Religione-Anglicana, protestante 

\barbafòrte, sm. Rafano. 

\Barbàgia Regione montuosa della Sardegna centrale, estesa sui versanti ovest e sud del Gennargentu. Le principali risorse economiche sono rappresentate dall'allevamento degli ovini e dal turismo legato agli aspetti paesaggistici e naturali. 

\barbagiànni, sm. 1 Uccello tipico rappresentante della famiglia dei Titonidi e dell'ordine degli Strigiformi. 2 Uomo sciocco. 
Il barbagianni è caratterizzato da un disco facciale molto largo cuoriforme. Di colore giallastro e bianco, è diffuso in Europa e nell'Africa del Nord. Uccello notturno, durante la notte va a caccia di cibo, in particolare di topi e piccoli animali. Generalmente i suoi rifugi sono vecchi edifici. 

\barbàglio, sm. 1 Bagliore, vivo splendore. 2 Abbagliamento prodotto da luce intensa. 

\barbanéra, sm. invar. Calendario popolare diffuso fra gli agricoltori, contenente previsioni, aneddoti e consigli. 

\Barbanìa Comune in provincia di Torino (1.391 ab., CAP 10070, TEL. 011). 

\Bàrbara (comune) Comune in provincia di Ancona (1.498 ab., CAP 60010, TEL. 071). 

\Bàrbara (santa) (sec. II-IV) Santa e martire cristiana, forse di origine egiziana. Patrona del genio, dell'artiglieria, dei minatori e dei vigili del fuoco. Sulle navi, il deposito di munizioni si chama appunto santabarbara. La leggenda vuole che fosse stato proprio il padre a denunciarla come cristiana e a giustiziarla. 

\Barbaràno Romàno Comune in provincia di Viterbo (897 ab., CAP 01010, TEL. 0761). 

\Barbaràno Vicentìno Comune in provincia di Vicenza (3.370 ab., CAP 36021, TEL. 0444). 

\Barbarella Film di fantascienza, francese/italiano (1967). Regia di Roger Vadim. Interpreti: Jane Fonda, Ugo Tognazzi, Anita Pallenberg. 

\Barbarésco Comune in provincia di Cuneo (657 ab., CAP 12050, TEL. 0173). 

\barbarésco, agg. e sm. agg. Proprio di barbari. 
sm. Vino rosso tipico piemontese, asciutto, di vitigno Nebiolo. 
Stati barbareschi 
Gli stati che si formarono alla fine del medioevo sulle coste mediterranee dell'Africa. 

\barbàrico, agg. Dei barbari. ~ selvaggio. <> civilizzato. 
 X   agg. barbarian, barbaric. 
Invasioni barbariche 
Già a partire dalla metà del IV secolo le popolazioni barbare premevano sui confini dell'impero, ormai disgregato e in crisi. Alle soglie del Quattrocento, mentre in Cina la dinastia Chin si avviava alla fine e l'India conosceva il suo massimo splendore sotto i Gupta, orde di popolazioni nomadi, dedite al saccheggio, si affacciavano minacciose. Popolazioni turche e mongole vivevano a sud del lago Bajkal e nella steppa di Minusinsk già dal I secolo d. C.; i cinesi chiamavano questi popoli Hsiung-Un, ovvero unni. Essi decretarono la fine della dinastia Chin, che commise il grave errore di concedere loro il diritto di abitare al di là della Grande Muraglia. L'invasione unna fece precipitare la Cina in uno stato di anarchia e di terrore, mentre la vecchia dinastia Chin riparò a Nanchino nel sud del territorio. Altre popolazioni barbare, spinte dalle orde di unni che li incalzavano alle spalle, cercarono scampo in Europa: i goti che erano già giunti fino al mar Nero, gli alemanni stanziati in Germania tra l'Alsazia e la Rezia, i sassanidi (che raggiunsero Odessa). Sotto la pressione dei barbari, l'impero d'Oriente riuscì a resistere, mentre la morte di Valentiniano nel 395 segnò sostanzialmente l'inizio della fine di quello d'Occidente. 
Le invasioni barbariche continuarono per tutto il IV e V secolo: i visigoti guidati da Alarico erano entrati nel Peloponneso (396), mentre i vandali, in fuga dagli unni, erano arrivati sulle sponde del Danubio fino a raggiungere il Trentino. Nel 406 i popoli vandali e svevi, sempre incalzati dagli unni avevano messo a ferro e fuoco la Gallia, mentre nel 410 Alarico, re dei visigoti, invase e saccheggiò Roma; era dall'invasione dei galli senoni, circa ottocento anni prima, che Roma non conosceva l'onta della sconfitta entro le proprie mura. Ma l'invasione più pericolosa e deleteria fu quella di Attila, re degli unni, provenienti dalla pianura ungherese: nel 451 alla testa di 70.000 guerrieri varcò il Reno. Ezio, figlio di Valentiniano, lo affrontò nella battaglia di Campus Mauriacus, nei pressi di Oréans-Troyes. La sconfitta degli unni placò la loro ferocia; nella primavera del 452 Attila arrivò in Italia distruggendo Aquileia, ma fu fermato dall'eloquenza e dal carisma di papa Leone Magno. 

\barbàrie, sf. invar. 1 Condizione sociale e culturale non progredita. ~ arretratezza. <> civiltà. 2 Atto crudele. ~ efferatezza. <> umanità. 

\Barbarìga Comune in provincia di Brescia (1.927 ab., CAP 25030, TEL. 030). 

\barbarìsmo, sm. Parola o locuzione presa da lingua straniera e ritenuta inelegante. ~ forestierismo. 

\bàrbaro, agg. e sm. agg. 1 Rozzo. ~ incolto. <> evoluto. 2 Primitivo, selvaggio. 3 Crudele, inumano. ~ atroce. <> umano. 
sm. 1 Nel mondo greco e romano, straniero. 2 Chi appartiene a una nazione considerata arretrata e incivile. 
 X   agg. barbarous, barbaric. sm. barbarian. 
 @   lat. barbarus, dal greco bàrbaros straniero. 
Termine con valenza negativa con cui si identificavano i popoli forestieri rispetto a quelli rientranti nell'orbita della civiltà greco romana; all'epoca dell'impero romano venivano così chiamati tutti quei popoli stanziati fuori dai confini dell'impero (germani, sarmati e unni) che però, a partire dal III sec., iniziarono a introdursi in territorio romano. Le violente scorrerie dei popoli barbari contribuirono ad accentuare la valenza negativa e dispregiativa del termine. L'avvento del cristianesimo spostò il concetto da non romano a non cristiano, sottolineando la differenza di religione più che le differenze culturali. Le invasioni barbariche, attuate dalla metà del IV sec. alla metà del VI, comportarono l'installarsi dei popoli germanici (franchi, ostrogoti, visigoti, vandali, sarmati, longobardi) all'interno dell'impero, causando la crisi del sistema su cui si reggeva. Nella produzione artistica importata durante le invasioni barbariche predominavano i prodotti di oreficeria eseguiti con le tecniche dello sbalzo e della filigrana e impreziositi con smalti colorati e pietre pregiate. 

\Barbaróssa => "Federico I Barbarossa" 

\barbarus hic ego, loc. avv. Locuzione latina tratta dal verso della Tristia di Ovidio "Barbarus hic ego sum, quia non intellegor illis" che significa "Qui io sono barbaro, poiché non sono compreso da loro". Faceva riferimento all'esilio di Ovidio tra i geti, dai costumi rozzi, ma ai quali egli sembrava strano. 

\barbassòro, o barbassóre, sm. 1 Persona autorevole. 2 Uomo che si dà arie da dotto. 

\barbàta, sf. Rampollo d'albero che, interrato, quando ha messo le barbe si svelle e si trapianta altrove. 

\Barbàta Comune in provincia di Bergamo (525 ab., CAP 24040, TEL. 0363). 

\barbatèlla, sf. Barbata. 

\barbatèllo, sm. Nome comune del Cobitis barbatula, un pesce teleosteo d'acqua dolce con sei barbigli. 

\barbàto, agg. Che ha la barba o le barbe. 

\Barbàto, Andrèa (Roma 1934-1996) Giornalista. Dopo aver lavorato per alcuni quotidiani, esordì sul piccolo schermo collaborando alle rubriche Cordialmente e Zoom. In seguito, diventò uno degli speaker del Tg in onda sul primo canale alle 13,30 e nel 1975 direttore del Tg2. Ideò e condusse vari programmi di attualità come Fluff, Cartolina, Italiani, Speciale Tre ecc. 

\Barbauld, Ànna Laetitia (Kibworth-Harcourt, Leicestershire 1743-Stoke-Newington 1825) Scrittrice inglese. Figlia dell'insegnante e ministro anticonformista John Aikin, ricevette un'istruzione precoce che la mise in grado di leggere l'inglese prima dei tre anni e di padroneggiare, già in tenera età, il francese, l'italiano, il latino e il greco. Debuttò con Poesie, un lavoro che ebbe ben cinque edizioni da 1773 al 1777. Il successo ne fece una celebrità. Successivamente compose Pezzi di devozione (1775), Lezioni per bambini (1778) e Inni in prosa per bambini 1781), tutti ristampati numerose volte. Scrisse libelli di contenuto politico nel 1790, in difesa dei dissenzienti, del governo democratico e dell'istruzione popolare, opponendosi alla dichiarazione di guerra inglese contro la Francia. Denunciò il commercio degli schiavi nell'Epistola a William Wilberforce in versi (1791). Le sue idee politiche radicali non si estesero alla difesa dell'istruzione delle donne. Nel decennio successivo, si dedicò all'editoria, curando la pubblicazione della Corrispondenza di Samuel Richardson (sei volumi, 1804), I narratori inglesi (cinquanta volumi, 1810), oltre a un'antologia popolare di poesia e prosa per ragazze giovani denominata La donna oratore (1811). La sua ultima opera poetica importante fu Milleottocentoundici, un'ampia critica dell'Inghilterra contemporanea. 

\barbazzàle, sm. Catenella metallica che gira intorno alla barbozza degli equini e si unisce alla stanghetta del morso della briglia. 

\barbecue, sm. invar. 1 Cottura delle carni all'aria aperta, su braci o alla griglia. 2 Griglia per la cottura delle carni. ~ graticola. 

\barbèra, sm. e sf. Vitigno e vino del Piemonte, di color rosso rubino intenso. 

\Barberìni, palàzzo Palazzo di Roma, deve il nome al cardinale Maffeo Barberini che divenne papa come Urbano VII nel 1623. Il palazzo, di chiaro stile barocco, fu destinato a ospitare la famiglia del papa che affidò i lavori a Carlo Maderno. L'edificio fu terminato dal Borromini e dal Bernini, autore della facciata. Del Borromini invece sono le finestre e la scala a chiocciola ellittica che dà sul portico. Il palazzo è ricco di opere d'arte e di dipinti; in particolare, nel salone è conservato un capolavoro di Pietro da Cortona (1633-1639) che ne dipinse la volta celebrando la famiglia Barberini. Moltissimi altri dipinti sono conservati nelle sale al primo piano, tra i quali un'opera attribuita a Raffaello, o forse a un suo allievo, (La Fornarina), del Caravaggio (Giuditta e Oloferne), di Guido Reni (Ritratto di Beatrice Cenci) e del Baciccia (Ritratto del Bernini). 

\Barberìno di Mugèllo Comune in provincia di Firenze (8.739 ab., CAP 50031, TEL. 055). 

\Barberìno Val d'Élsa Comune in provincia di Firenze (3.542 ab., CAP 50021, TEL. 055). Centro agricolo (cereali, vino, olio, foraggi), dell'allevamento (suini, bovini) e industriale (alimentari, mobili, prodotti metalmeccanici). Vi si trovano numerose tombe etrusche e romane. Gli abitanti sono detti Barberinesi

\Barbèrio Corsétti, Giórgio (Roma 1951-) Regista teatrale. Formatosi con il gruppo La Gaia Scienza (1975-1985), ha fondato poi una sua compagnia. Tra le opere Luci sulla città (1976), Il ladro di anime (1984), Faust (1995) e Castello (1996). 

\bàrbero, sm. 1 Cavallo berbero. 2 Cavallo veloce impiegato per correre il palio. 

\barbétta, sf. e sm. invar. sf. 1 Diminutivo di barba. 2 Ciuffo di peli situato nella parte posteriore dello stinco dei cavalli. 3 Corda usata dalle imbarcazioni per ormeggio e rimorchio. 
sm. invar. Uomo con la barbetta. 

\Barbey d'Aurevilly (Saint-Sauveur le Vicomte, Manche 1808-Parigi 1889) Narratore. Tra le opere Le diaboliche (1874). 

\Barbianèllo Comune in provincia di Pavia (779 ab., CAP 27041, TEL. 0385). 

\Barbiàno (in ted. Barbian) Comune in provincia di Bolzano (1.444 ab., CAP 39040, TEL. 0471). 

\barbicàre, v. intr. Mettere radici. 

\Barbie Nome depositato di una nota bambola dalle fattezze femminili, dotata di molti accessori. 

\barbière, sm. Chi per mestiere rade la barba e taglia i capelli. ~ figaro. 
 X   sm. barber, hairdresser. 

\Barbiere di Siviglia, Il Opera in due atti di G. Rossini, libretto di C. Sterbini (Roma, 1816). 
La vicenda narra la storia d'amore tra Rosina e il suo spasimante, il Conte di Almaviva. Questi viene aiutato nel suo intento da Figaro, barbiere e tutto fare. La donna è però contesa da Don Bartolo, geloso e sospettoso, soprattutto quando il conte si traveste per incontrare la sua amata. Complice Figaro, il conte sposerà Rosina. 
Barbiere di Siviglia, Il 
(ovvero La precauzione inutile) Dramma giocoso in quattro atti di G. Paisiello, libretto di G. Petrosellini (San Pietroburgo, 1782). 
Barbiere di Siviglia, Il 
Commedia di P. A. Caron de Beaumarchais (1775). 

\Barbièri, Fedòra (Trieste 1920-Firenze 2003) Mezzosoprano italiano. Nel suo repertorio, che comprende una quarantina di opere, si ricorda il Don Giovanni di Manara di Franco Alfano, del quale è stata la prima interprete. 

\Barbieri, Vicente (Buenos Aires 1903-1956) Poeta argentino. Vicino al simbolismo e al surrealismo, risente anche dell'influenza dell'opera di P. Neruda. Tra le opere, Favola del cuore (1939) e La colonna e il vento (1942). 

\barbierìa, sf. Bottega del barbiere. 

\barbificàre, v. intr. Moltiplicare ed estendere le radici nel terreno. 

\barbìglio, sm. Bargiglio. 

\barbìno, agg. e sm. agg. 1 Gretto, spilorcio. ~ meschino. 2 Fatto male, senza qualità. ~ scadente. 
sm. 1 Diminutivo di barba. 2 Pezzo di tela sul quale si pulisce il rasoio. 

\barbitonsóre, sm. Barbiere. 

\barbitùrico, sm. Prodotti farmacologici derivati dall'acido barbiturico, a sua volta ricavato da malonato dietilico e urea, i barbiturici sono usati in terapia come ipnotici, sedativi, anestetici generali, anticonvulsivanti. La loro azione si svolge mediante la soppressione di una sostanza del sistema nervoso centrale che è responsabile dell'equilibrio sonno-veglia dell'organismo umano. La farmacologia divide i barbiturici in tre categorie, in base alla loro azione che può essere breve, media o lunga. Quelli ad azione breve vengono abitualmente utilizzati come preanestesia chirurgica; i barbiturici ad azione lunga sono impiegati per la prevenzione di crisi epilettiche. L'uso prolungato provoca assuefazione e induce uno stato di alterazione mentale simile all'alcolismo; usati in grande quantità sono tossici e letali. 
 X   sm. barbiturate. 

\barbiturìsmo, sm. Intossicazione provocata da barbiturici. 

\bàrbo, sm. Pesce (Barbus barbus) della famiglia dei Ciprinidi e dell'ordine dei Cipriniformi. Di colore verde, misura sino a 80 cm. Cerca il cibo frugando il fondale dei fiumi. 

\Bàrbo, Màrco (Venezia ca. 1420-Roma 1491) Cardinale. Fu vescovo prima a Treviso e poi a Vicenza; nel 1471 fu nominato patriarca di Aquileia e successivamente divenne legato pontificio in diverse nazioni dell'Europa nord-orientale. 

\barbògio, agg. 1 Che è vecchio e rimbambito. 2 Che brontola spesso. ~ noioso, pedante. <> brillante. 

\Barbóna Comune in provincia di Padova (800 ab., CAP 35040, TEL. 0425). 

\barbóne, sm. 1 Accrescitivo di barba. 2 Razza di cane dal pelo lungo e ricciuto. 3 Vagabondo senza dimora. ~ accattone. 
 X   sm. (vagabondo, straccione) vagrant, tramp. 

\Barbosa, Duarte (Lisbona 1480 ca.-Cebu 1521) Viaggiatore portoghese che compì con Magellano la circumnavigazione del globo e scrisse una relazione sull'India. 

\barbóso, agg. Noioso, pesante. ~ monotono. <> interessante. 

\barbotin, sm. invar. In marina, grosso disco di ferro nel quale vengono inserite, in apposite impronte, le maglie della catena dell'ancora quando la si issa. 

\barbottìna, sf. Impasto liquido della pasta ceramica composto sia da pasta fresca sia da ritagli di pasta utilizzata. 

\barbòzza, sf. La parte del labbro inferiore del cavallo. 

\Barbùda Isola delle Piccole Antille (161 Km2, 1.410 ab.). Con l'isola Antigua forma lo stato di Antigua e Barbuda. 

\barbugliàre, v. v. tr. Balbettare, borbottare. ~ farfugliare. 
v. intr. Borbottare, gorgogliare, detto di liquidi in ebollizione. 

\bàrbula, sf. Ciascuno degli elementi che tengono unite le barbe delle penne degli Uccelli. 

\barbùta, sf. Specie di elmo. 

\barbùto, agg. Che ha gran barba. ~ peloso. <> imberbe. 
 X   agg. bearded. 

\bàrca, sf. Piccola imbarcazione. ~ natante.   +  
 X   sf. 1 boat. 2 (a remi) rowing boat, rowboat. 
 @   lat. tardo barca. 

\Barca (fiume) Fiume (650 km) dell'Etiopia. 

\Bàrca (storia) Famosa famiglia cartaginese. Vi appartennero Amilcare, Annibale e Asdrubale. 

\Bàrca, Luciàno (Roma 1920-) Giornalista e uomo politico italiano. È stato più volte deputato, la prima volta nel 1963, e nel 1987 è diventato senatore. È stato direttore dell'Unità e di Rinascita

\barcàccia, sf. Palco assai grande, sul proscenio, nei teatri. 

\Barcàccia, fontàna délla Opera di G. Lorenzo Bernini, o di suo padre Pietro, è una delle fontane barocche più semplici di Roma. Si trova ai piedi della famosa scalinata di piazza di Spagna. Il nome deriva dal fatto che la base della vasca rappresenterebbe una barca affondata. Decorano la fontana i simboli della famiglia del Cardinale Maffeo Barberini che divenne papa come Urbano VII e che commissionò la fontana. Una leggenda narra che il Bernini fu ispirato per quest'opera da una piena del Tevere che trascinò in piazza di Spagna una barca. 

\barcaiòlo, sm. Chi fa il mestiere di condurre barche o darle a nolo. 
 X   sm. boatman. 

\barcamenàrsi, v. intr. pron. Destreggiarsi nelle difficoltà, senza compromettersi. ~ arrabattarsi. 

\barcàna, sf. Duna sabbiosa avente la forma di una mezzaluna con la concavità rivolta dalla parte verso la quale soffia il vento. 

\barcaréccio, sm. Flottiglia di barche. 

\barcarìzzo, sm. Apertura sul fianco della nave cui viene applicata la scala esterna per scendere e salire a bordo. 

\barcaròla, sf. 1 Tipica canzone dei gondolieri di Venezia. 2 Composizione musicale ispirata a cantilene di barcaioli o a carattere marinaresco. 

\barcàta, sf. 1 Quantità di carico portata da una barca. 2 Gran quantità. 

\bàrce, sf. Cannone corto di grosse dimensioni che veniva utilizzato nel XVI sec. sulle navi da guerra. 

\Barcellóna (Spagna) Città della Spagna (1.704.000 ab.), capoluogo dell'omonima provincia catalana e della Catalogna. Situata sulle rive del Mediterraneo, è il principale porto e il più importante centro industriale e finanziario dello Stato, con industrie meccaniche, chimiche, navali, del vetro, della carta, della gomma. La zona centrale della città è quella compresa tra il porto e la piazza di Catalogna, luogo di maggior movimento e punto di incontro tra città vecchia, che si estende verso il porto, e la città nuova, che si stende all'interno con larghe vie a scacchiera. Conserva monumenti di grande rilevanza per la storia dell'arte, quali la chiesa di San Paolo del Campo, costruita nel 914 e rifatta due secoli dopo, la cattedrale di Santa Eulalia (1298), la chiesa della Sagrada Familia (disegnata da Antonio Gaudí nel 1936) e gli edifici ornati da Gaudí (casa Batlló). Importanti musei di arte spagnola (Museo di Picasso, Fondazione di Miró) e della musica. La leggenda vuole che la città sia stata fondata da Amilcare Barca dopo il crollo dell'impero romano; in seguito fu occupata da visigoti, mori e franchi. Nel XII sec. fu annessa all'Aragona. Centro in cui forte era lo spirito separatistico catalano, nel 1931 accolse la sede della Generalidad, o governo autonomo della Catalogna, abolito nel gennaio 1939 dal generale Franco e ripristinato nel 1977. 
Provincia di Barcellona 
Il suo territorio (7.728 km2, 4.734.000 ab.) si adagia lungo la costa, nella Catalogna; diffusa l'agricoltura (vite, ortaggi, agrumi, olivo, frutta ecc.) e le molte industrie (lana, cotone, seta, vetro, chimiche, meccaniche, siderurgiche). Fiorente il turismo balneare. 
Contea di Barcellona 
Costituita nell'801 da Ludovico il Pio per volere di Carlo Magno, rientrò nel ducato di Settimania nel regno di Aquitania. 
Trattati di Barcellona 
Il primo, stipulato nel 1493, assegnava il Rossiglione alla Spagna e assicurava il possesso del Regno di Napoli al re di Francia Carlo VIII. Con il secondo, del 1529, Carlo V garantiva, in cambio della corona del Sacro Romano Impero e del regno di Napoli, il ritorno a Firenze della signoria dei Medici e la resa alla chiesa delle città carpite da Venezia e Ferrara. 

\Barcellóna Pózzo di Gòtto Comune in provincia di Messina (40.544 ab., CAP 98051, TEL. 090). Centro agricolo (coltivazione di agrumi, cereali e viti) e industriale (prodotti alimentari e meccanici). Gli abitanti sono detti Barcellonesi

\Barcelona (Venezuela) Città (222.000 ab.) del Venezuela, capitale dello stato di Anzo´tegui. 

\barcheggiàre, v. intr. 1 Girare in qua e in là con la barca per diporto. 2 Barcamenarsi, cavarsela. ~ destreggiarsi. 

\barchéggio, sm. Il barcheggiare. 

\barchétta, sf. 1 Diminutivo di barca. 2 Ogni oggetto a forma di piccola barca. 

\Bàrchi Comune in provincia di Pesaro (1.026 ab., CAP 61030, TEL. 0721). 

\barchìno, sm. 1 Diminutivo di barca. 2 Piccola imbarcazione a fondo piatto e sponde basse usate nelle paludi, specie per cacciare. 
 X   sm. (barca a fondo piatto) punt.

\Bàrcis Comune in provincia di Pordenone (350 ab., CAP 33080, TEL. 0427). 

\Barco Vargas, Virgilio (Cúcuta 1921-Bogot´ 1997) Politico colombiano di ideologia liberale. Fu presidente della repubblica dal 1986 al 1990. 

\barcollaménto, sm. Il barcollare. 

\barcollànte, agg. Che barcolla. ~ traballante. <> saldo. 

\barcollàre, v. intr. 1 Non riuscire a reggersi bene in piedi. ~ ondeggiare, vacillare, traballare. 2 Perdere stabilità, autorità. 
 X   v. intr. to totter, to stagger. 
 @   lat. barculare ondeggiare come una barca. 

\barcollìo, sm. Un continuo barcollare. 

\barcollóni, avv. Barcollando. 

\barcóne, sm. Barca piatta usata per la costruzione di ponti provvisori. ~ chiatta. 
 X   sm. pontoon. 

\Bard Comune in provincia di Aosta (161 ab., CAP 11020, TEL. 0125). 

\bàrda, sf. 1 Armatura del cavallo d'arma, a difesa della testa, del collo, della groppa e del petto. 2 Sella senza arcioni. 

\bardàna, sf. Nome comune dell'Arctium lappa, una pianta della famiglia delle Composite che nasce nei luoghi incolti. È comune anche in Italia. 

\bardàre, v. v. tr. 1 Mettere i finimenti a un cavallo. ~ imbrigliare. 2 Adornare in maniera vistosa. ~ agghindare. 
v. rifl. Adornarsi in modo eccessivo. 

\bardàssa, sm. e sf. 1 Giovinetto effeminato con atteggiamenti depravati. ~ cinedo. 2 Ragazzo sfrontato. 3 Ragazzotto. 

\bardatùra, sf. 1 Operazione del bardare un cavallo. 2 Abbigliamento ricco di accessori futili. 3 L'insieme dei finimenti del cavallo. ~ barda. 

\Bardeen, John (Madison 1908-Boston 1991) Fisico statunitense. I suoi studi gli valsero due premi Nobel: il primo nel 1956 per l'invenzione del transistore in collaborazione con W. H. Brittain e W. B. Shockley; il secondo per la teoria BCS riguardo la superconduzione, con L. Cooper e J. Schrieffer nel 1972. 

\bardèlla, sf. Imbottiyura larga usata nella Maremma e nella campagna romana. 

\Bardèlli, Lorènzo (Montevettolini, Monsummano 1868-Firenze 1942) Medico. Acquisì notevole fama in oculistica occupandosi di patologie specifiche come la cheratite filamentosa e le congiuntiviti allergiche. 

\Bardèllo Comune in provincia di Varese (1.280 ab., CAP 21020, TEL. 0332). 

\Bàrdi (comune) Comune in provincia di Parma (3.393 ab., CAP 43032, TEL. 0525). 

\Bàrdi (famiglia) Famiglia di banchieri fiorentini, famosa dal XIII sec. Il loro banco fallì nel 1345 causa il rifiuto di Edoardo III d'Inghilterra di restituire un ingente prestito. 

\bardìglio, sm. Varietà di marmo di colore bigio o azzurro cinereo. 

\Bardinéto Comune in provincia di Savona (680 ab., CAP 17020, TEL. 019). 

\bàrdo, sm. 1 Poeta vate dei popoli celtici. ~ cantore. 2 Poeta patriottico. 

\Bardo, Il Opera di poesia di Th. Gray (1757). 

\Bardolìno Comune in provincia di Verona (6.025 ab., CAP 37011, TEL. 045). 

\bardolìno, sm. Vino del Veronese. 

\Bardonécchia Comune in provincia di Torino (3.186 ab., CAP 10052, TEL. 0122). 

\Bardot, Brigitte (Parigi 1934-) Attrice cinematografica francese. Interpretò Piace a troppi (1956), Femmina (1958), La ragazza del peccato (1959), La verità (1960), Il riposo del guerriero (1962); Il disprezzo (1963), Viva Maria! (1965) e L'orso e la bambola (1969). 

\bardòtto, sm. 1 Animale ibrido non fecondo che si ottiene dall'incrocio di un'asina con un cavallo   +    2 Chi tira i natanti dall'alzaia. 3 Apprendista, garzone. 
 X   sm. (animale) hinny. 

\Baréggio Comune in provincia di Milano (14.300 ab., CAP 20010, TEL. 02). Centro agricolo (coltivazione di cereali e foraggi) e industriale (prodotti dell'edilizia, meccanici e tessili). Gli abitanti sono detti Bareggesi

\Bareilly Città (583.000 ab.) dell'India, nello stato dell'Uttar Pradesh. 

\barèlla, sf. Lettuccio leggero per il trasporto a braccia di feriti e malati. 
 X   sf. stretcher. 
 @   dimin. di bara. 

\barellàre, v. v. tr. Portare con la barella. 
v. intr. Vacillare. ~ barcollare. 

\barellière, sm. Infermiere volontario su treni ospedale o autoambulanze. ~ lettighiere. 

\baréna, sf. Dosso sabbioso delle lagune che emerge dall'acqua con la bassa marea. ~ bassofondo. 

\barenatrìce, sf. Macchina utensile che effettua la barenatura. 

\Baréngo Comune in provincia di Novara (941 ab., CAP 28010, TEL. 0321). 

\barèno, sm. Barra porta utensili innestata al mandrino dell'alesatrice. 

\Barents, màre di Sezione del mar Glaciale Artico, compresa tra la Norvegia settentrionale, la costa europea settentrionale, la Novaja Zemlja e gli arcipelaghi Francesco Giuseppe e Svalbard. Profondo poco più di 600 m, è ricoperto per gran parte dai ghiacci. Il principale porto è Murmansk. 

\Barents, Willem (Terschelling 1560-Nuova Zemlja 1597) Esploratore olandese. Esplorò l'Artico scoprendo l'arcipelago delle Spitzbergen e l'isola degli Orsi. In un viaggio, al tentativo di rientrare in Lapponia via terra, bloccato dai ghiacci perì. 

\barése, agg., sm. e sf. Di Bari. 

\Barési, Frànco (Travagliato 1960-) Calciatore del Milan dal 1978 al 1998 e della Nazionale fino al 1994. Tra i migliori di sempre nel ruolo di libero. 

\Baréssa Comune in provincia di Oristano (962 ab., CAP 09090, TEL. 0783). 

\barestesìa, sf. Sensibilità dei tessuti profondi alla pressione. 

\Baréte Comune in provincia di L'Aquila (635 ab., CAP 67010, TEL. 0862). 

\Barétti, Giusèppe (Torino 1719-Londra 1789) Giornalista e scrittore. Tra le opere Lettere familiari ai suoi tre fratelli (1762) e Scelta di lettere familiari (1779). 

\Bàrga Comune in provincia di Lucca (10.201 ab., CAP 55051, TEL. 0583). Centro commerciale e industriale nella Garfagnana. Vi si trovano il duomo in stile romanico e nella frazione di Castelvecchio Pascoli, le spoglie di G. Pascoli. Gli abitanti sono detti Barghigiani

\Bargàgli Comune in provincia di Genova (2.440 ab., CAP 16021, TEL. 010). 

\Bàrge Comune in provincia di Cuneo (7.057 ab., CAP 12032, TEL. 0175). 

\bargèllo, sm. 1 Nei comuni medievali, magistrato incaricato del servizio di polizia. 2 Palazzo, con carcere adiacente, in cui risiedeva tale magistrato. 

\Bàrghe Comune in provincia di Brescia (1.077 ab., CAP 25070, TEL. 0365). 

\bargìglio, sm. Escrescenza carnosa che pende sotto il becco di alcuni Uccelli, soprattutto gallinacei. ~ barbiglio. 

\Barguzin Fiume (416 km) della Russia, nella repubblica autonoma dei Buriati. 

\Bàri Capoluogo della Puglia e dell'omonima provincia (comune 116,12 km2, 353.000 ab., CAP 70100, TEL. 080); si sviluppa sulla costa adriatica, a sud-est della foce del fiume Ofanto. È uno dei più attivi centri economici del sud Italia (la seconda città per numero di abitanti) e il principale centro per l'economia dell'intera regione e la ricerca tecnologica (polo universitario e Tecnopolis). È sede dell'annuale Fiera del Levante. La città è divisa in due parti, una nuova, sviluppatasi a partire dagli inizi dell'Ottocento, e una vecchia, che raduna i più importanti monumenti medievali e rinascimentali, tra cui la cattedrale romanica, la basilica romanica di San Nicola, il castello di Federico II, la chiesa di San Ferdinando. A Bari fanno capo numerose linee ferroviarie; è inoltre sede di un porto importante e ben attrezzato. Sviluppate le industrie chimiche, petrolchimiche, alimentari, tessili, del legno e del tabacco. Fondata dagli illirici, fu poi un municipio romano. Dominata dai saraceni (840) e dai bizantini (875), passò in seguito sotto il possesso di normanni e Svevi (XII-XIII secc.). Si succedettero nel controllo della città Angioini, Aragonesi (XV sec.), Sforza (1464) e spagnoli (XVI-XVIII secc.). 
Provincia di Bari 
Si sviluppa sull'altopiano delle Murge a sud del fiume Ofanto e sull'adiacente zona costiera (5.129 km2, 1.545.000 ab.). L'economia è di tipo agricolo industriale; lungo il litorale si coltivano vite, olivo, cereali, tabacco e mandorlo; all'interno si trovano pascoli e boschi. Buono il movimento turistico (meta naturalistica delle Grotte di Castellana). 

\bari- Primo elemento di parole composte. 
 @   dal greco barýs pesante. 

\Barì Sàrdo Comune in provincia di Nuoro (3.996 ab., CAP 08042, TEL. 0782). 

\barìa, sf. Unità di misura della pressione, pari a 1 milionesimo di bar. 

\Bariàno Comune in provincia di Bergamo (3.642 ab., CAP 24050, TEL. 0363). 

\Barìcco, Alessàndro (Torino 1958-) Narratore italiano. Ha esordito nel campo della narrativa con Castelli di rabbia (1991), seguito da Oceano mare (1993) e Seta (1996). Oltre alla pubblicazione di saggi di argomento musicale (L'anima di Hegel e le mucche del Wisconsin, 1992) e a una feconda collaborazione con la rivista milanese Linea d'ombra, ha favorito la propria popolarità con alcune trasmissioni televisive dedicate alla cultura letteraria e musicale (L'amore è un dardo e Pickwick). È stato premiato con riconoscimenti nazionali (Viareggio, Selezione Campiello) e internazionali. 

\Baricèlla Comune in provincia di Bologna (4.905 ab., CAP 40052, TEL. 051). 

\baricèntrico, agg. (pl. m.-ci) Di un sistema di coordinate della geometria piana nelle quali un punto viene individuato mediante la sua posizione rispetto a tre punti fissi detti punti fondamentali. Le coordinate baricentriche furono introdotte da Moebius. 

\baricèntro, sm. (o centro di gravità). Punto di applicazione della risultante delle forze peso (o forze di gravità) che agiscono sui singoli punti di un corpo. La somma dei momenti di tutte le forze peso di tutte le particelle del corpo rispetto al baricentro vale 0; quindi, se si sospende un qualsiasi corpo per il suo baricentro, il corpo rimane in condizione di equilibrio. Con baricentro (o, meglio, centroide o centro geometrico) di una figura geometrica piana si intende il baricentro che essa avrebbe se fosse costituita da una lamina di materiale omogeneo; il baricentro del triangolo coincide con il punto di incontro delle mediane, che le suddivide in due segmenti che sono l'uno il doppio dell'altro; quello dei parallelogrammi si identifica con il punto di incontro delle diagonali e quello del cerchio corrisponde al centro. Nel caso del cono e della piramide regolare (piene e di materiale omogeneo), è collocato sull'altezza (a un quarto della sua distanza dalla base); per i parallelepipedi coincide con il punto di incontro delle diagonali e per la sfera con il centro. In ogni sistema composto da due punti isolati (come quelli costituiti, in astronomia, da un pianeta e un suo satellite o da una coppia di pianeti gemelli) il baricentro è posto in un punto del segmento che li congiunge che suddivide il segmento stesso in due parti inversamente proporzionali alle due masse.   +  
 X   sm. centre (center) of gravity, centre of mass, barycentre, centroid

\bàrico, agg. 1 Della pressione atmosferica. 2 Del peso. 

\baricòle, sf. pl. Occhiali (voce dialettale, in genovese, piemontese ed altri dialetti; il termine deriva da "berilli", con cui, intorno al 1300, venivano chiamate le lenti che, in origine, erano spesso realizzate in "berillo", un particolare cristallo contenente berillio; il termine è rimasto in uso in tedesco; la voce dialettale italiana probabilmente deriva dal termine "bericles" in cui la parola si trasformò in francese).

\Barigazzo Monte (1.284 m) dell'Appennino Tosco-Emiliano. 

\Barigòzzi, Clàudio (Milano 1909-1996) Biologo italiano che ha effettuato numerose ricerche di citologia. 

\barilàre, v. tr. Effettuare la barilatura. 

\barilatrìce, sf. Macchina che serve per lisciare o arrotondare pezzi piccoli, anche di metallo o per mescolare diverse sostanze. 

\barilatùra, sf. L'operazione effettuata con la macchina barilatrice. 

\barìle, sm. 1 Recipiente simile a una piccola botte. ~ barilotto, fusto. 2 Unità di misura convenzionale del petrolio greggio, equivalente a circa 159 litri. 
 X   sm. barrel, cask. 

\Barìle Comune in provincia di Potenza (3.262 ab., CAP 85022, TEL. 0972). 

\barilétto, sm. 1 Diminutivo di barile. 2 Nell'orologio, ruota dentata contenente la molla. 

\Barìlla Azienda produttrice di paste alimentari, prodotti di pasticceria, prodotti da forno ecc. che detiene il primato italiano nel settore. Fondata da Piero Barilla (1845-1912) nel 1877, è ancora controllata dalla famiglia Barilla. 

\Barìlli, Renàto (Fano 1880-Roma 1952) Musicista e scrittore italiano. Scrisse opere musicali come la Medusa e l'Emiral e saggi densi di fantasie allucinate come Delirama (1924), Il sorcio nel violino (1926) e Il paese del melodramma (1930). Fu tra i fondatori della Ronda

\barilòtto, sm. 1 Diminutivo di barile. 2 Persona piccola e tozza. 

\Barinas Città (154.000 ab.) del Venezuela, capitale dello stato omonimo. 

\bàrio, sm. Elemento chimico di simbolo Ba, numero atomico 56, peso atomico 137,36. Non si trova in natura allo stato libero, ma è abbastanza comune in alcuni minerali come la baritina e la witherite (BaCO3). Si tratta di un metallo tenero alcalino-terroso, ottenuto per elettrolisi del rispettivo cloruro, di colore bianco argenteo, con punto di fusione a 710 °C e peso specifico 3,74. Si adopera in lega con piombo, rame, nichel, nell'industria conciaria e in vetreria. 

\barióne, sm. Nome tipico di tutte la particelle elementari pesanti che hanno una massa enormemente superiore a quella dell'elettrone, neutrone e protone. Le particelle con massa inferiore a quella dei barioni sono denominate leptoni, mentre quelle con massa intermedia mesoni. 

\bariònico, agg. (pl. m.-ci) Relativo ai barioni, particelle subnucleari che si ritengono costituite da tre quark, come i protoni e i neuroni. 

\Barisal Città (159.000 ab.) del Bangladesh, nel delta del fiume Gange. 

\Barisan Catena montuosa dell'Indonesia. Vetta più elevata Monte Kerintji (3.798 m). 

\barisan, sm. invar. Truppe irregolari che venivano reclutate dai capi locali dei sultanati indonesiani nel XVII sec., prima della colonizzazione olandese. 
 @   voce malese che significa "guerriero indipendente". 

\Barisciàno Comune in provincia di L'Aquila (1.768 ab., CAP 67021, TEL. 0862). 

\barisfèra, sf. Il nucleo della Terra, formato da materiale a densità elevata e altissima temperatura. 

\Barisnikov, Michail (Riga 1948-) Ballerino lettone. Fu direttore dell'American Ballet Theatre di New York dal 1980 al 1990. Ora vive negli USA. 

\barìsta, sm. e sf. Chi serve il pubblico in un bar. ~ barman. 
 X   sm. barman. sf. barmaid. 

\Barito Fiume (900 km) dell'Indonesia, nel Borneo meridionale. 

\baritonàle, agg. Tipico di baritono. ~ profondo. <> acuto, alto. 

\barìtono, agg. e sm. agg. Di parola greca con accento grave sull'ultima sillaba; di parola con l'ultima sillaba atona. 
sm. Voce maschile intermedia tra il tenore e il basso. 
 X   sm. barytone, baritone. 

\Barker, Clive (1952-) Regista inglese. Diresse film horror quali Hellraiser (1987) e Cabal (1989). 

\Barkhausen, Heinrich Georg (Brema 1881-Dresda 1923) Fisico tedesco. Studioso di magnetismo, scoprì la magnetizzazione discontinua delle sostanze ferromagnetiche, effetto che prese il suo nome. 

\Barking and Dagenham Città (150.000 ab.) della Gran Bretagna, nella contea di Londra. 

\Barkla, Charles Glover (Widnes 1877-Edimburgo 1944) Fisico inglese. Studiò attivamente i raggi X e per i suoi studi fu insignito del premio Nobel nel 1917. 

\barlàccio, agg. (pl. m.-ci) 1 Dell'uovo, andato a male. ~ marcio. 2 Fiacco. ~ debole. 

\Barlach, Ernst (Wedel 1870-Rostock 1938) Scultore tedesco. Tra le opere Il vendicatore (1914, Ratzenburg, Collezione N. Barlach) e Uomo in estasi (1916, Zurigo, Kunsthaus). 

\Barlassìna Comune in provincia di Milano (5.744 ab., CAP 20030, TEL. 0362). 

\Barlétta Città in provincia di Bari (147,12 km2, 88.000 ab., CAP 70051, TEL. 0883), sul litorale adriatico vicino alla foce dell'Ofanto. Il territorio circostante è coltivato a mandorle, cereali, vigneti, oliveti; sono presenti industrie chimiche, vinicole e alimentari in genere. Anche la pesca è una redditizia fonte economica. In passato, durante la dominazione normanna (XII sec.) e quella angioina (XIV-XV secc.), fu uno dei porti più attivi per il commercio con l'oriente. 
Disfida di Barletta 
Episodio verificatosi durante la guerra tra Francia e Spagna del 1503 e che ispirò l'Ettore Fieramosca di M. d'Azeglio. Tredici cavalieri francesi agli ordini del capitano La Motte sfidarono a duello tredici italiani comandati da Ettore Fieramosca; lo scontro si concluse con la vittoria degli italiani. 

\Barlow, Jane (Clontarf 1857-1917) Scrittrice irlandese. Soggetto della sua opera è la vita contadina dell'Irlanda. Ha lasciato la raccolta di racconti Idilli irlandesi (1892) e le poesie di Senz'anima (1901). 

\Barlow, Thomas (Edgeworth 1845-Londra 1945) Pediatra inglese. Si occupò intensamente dello scorbuto infantile, malattia che prese il suo nome. 

\barlùme, sm. 1 Luce debole e incerta. ~ lumino. 2 Parvenza. 
 X   sm. glimmer, gleam. 

\barman, sm. Barista. 

\Barmer Città (56.000 ab.) dell'India, nello stato di Rajasthan, capoluogo del distretto omonimo. 

\barn, sm. invar. In fisica atomica, unità di superficie per misurare le sezioni d'urto dei nuclei atomici. 
 @   dall'inglese big as a barn grande come un granaio. 

\Bàrnaba da Mòdena (not. 1367-1383) Pittore. Tra le opere Madonna del latte (1370, Torino, Galleria Sabauda) e Madonna dei mercanti (ca. 1380, Pisa, Museo Nazionale). 

\barnabìta, sm. Chierico regolare della Congregazione di San Paolo. 

\Barnard, Christiaan N. (Beaufort-West 1922-Cipro 2001) Chirurgo sudafricano. Fu il primo a eseguire un trapianto cardiaco sull'uomo, nel 1967. 

\Barnard, Edward Emerson (Nashville 1857-Williams Bay 1923) Astronomo statunitense, nel 1916 scoprì la stella con il più grande moto proprio, un satellite di Giove e sedici comete. 
Stella di Barnard 
Stella scoperta da Barnard nel 1916, con il più grande moto proprio (10,2" di arco all'anno). 

\Barnaul Città (570.000 ab.) della Russia, nel Territorio dell'Altaj. 

\Barnes, Albert (Filadelfia 1872-1951) Collezionista d'arte statunitense. Utilizzò la ricchezza accumulata nel settore farmaceutico per acquistare una vasta collezione che raccolse nel museo apposito fatto erigere a Filadelfia (1924). Della collezione, oggi denominata Fondazione Barnes, fanno parte circa 180 quadri di P. A. Renoir, oltre a importanti tele di É. Manet, H. Matisse, P. Picasso e P. Cézanne e altri. 

\Barnes, Djuna (Cornwall-on-the-Hudson, New York 1892-New York 1980) Scrittrice. Tra le opere Bosco di notte (1936) e L'antifona (1958). 

\Barnet Città (310.000 ab.) della Gran Bretagna, nella contea di Londra. 

\Barnett, Samuel J. (Woodson 1873-1956) Fisico statunitense. Nel 1915 scoprì l'effetto giromagnetico

\Bàrni Comune in provincia di Como (434 ab., CAP 22030, TEL. 031). 

\Barnsley Città (73.600 ab.) della Gran Bretagna, capoluogo della contea di South Yorkshire. 

\Barnum, Phineas T. (Bethel 1810-Bridgeport 1891) Impresario di circhi equestri, di origine statunitense. 

\bàro, sm. Chi truffa al gioco. ~ imbroglione. 
 X   sm. cheat. 

\baro- Primo elemento di parole composte che significa "pressione". 
 @   dal greco báros peso, gravità. 

\baroccheggiànte, agg. 1 Che tende al barocco. 2 Che assomiglia la barocco. 

\barocchétto, sm. Aspetto tardo del barocco, caratterizzato da un alleggerimento delle forme. 

\barocchìsmo, sm. Tendenza a un gusto barocco. 

\Baròcci (Urbino 1528/35-1612) Federico Fiori detto il Barocci (o Baroccio). Pittore. Attivo a Roma dal 1561 al 1563, fu allievo di B. Genga e studiò a fondo Raffaello e Correggio. Produsse quasi esclusivamente quadri di soggetto religioso. Tra le opere Madonna del popolo (1575-1579, Firenze, Uffizi) e Vocazione di Sant'Andrea (1586, Bruxelles, Musées Royaux des Beaux-Arts). 

\baròcco, agg. e sm. agg. 1 Che si riferisce o si ispira al gusto del barocco. 2 Fastoso, pesante, enfatico. ~ ridondante. <> essenziale. 
sm. Gusto e stile affermatisi nella letteratura e nell'arte del Seicento, tendente a effetti bizzarri, scenografici, inconsueti. 
 X   agg. e sm. baroque. 
Periodo storico culturale e corrente artistica collocabili tra la fine del rinascimento e gli inizi dell'illuminismo. Gli studiosi non sono d'accordo sull'origine del termine; l'opinione della critica straniera (Weisbach, Raymond) è che esso derivi dal portoghese barroco, denotante una perla dalla forma anomala; la critica italiana (Croce, Calcaterra) propende per la derivazione dal termine baroco che, nella logica scolastica, indica un tipo di sillogismo corrotto dalla fragile logica del suo contenuto. 
Arte barocca 
Lo stile barocco si sviluppò in ambiente romano e si diffuse poi in Europa; i suoi elementi distintivi sono il decorativo movimento di masse, l'imponenza delle forme, il minuzioso studio di rese scenografiche, un nuovo senso della luminosità, l'esaltazione della luce e l'uso abbondante della decorazione attraverso l'integrazione di pittura, scultura e architettura. Gli architetti che meglio diedero forma al loro animo barocco, lasciandoci veri e propri capolavori, furono Bernini, Borromini, Pietro da Cortona, Vanvitelli, Juvara e Longhena. La pittura barocca vide moltissimi esponenti come i Carracci, Reni, Albani, Domenichino, Fetti, Serodine, Ribera, Saraceni, A. Pozzo, Pietro da Cortona, il Baciccia. La scultura predilige il movimento della linea, i forti chiaroscuri, la grandiosità delle forme e l'espressione evidente dei sentimenti, con l'impiego di diversi materiali (Bernini, Mochi). In Francia importanti artisti barocchi furono, tra gli altri, Lorrain, Poussin, Vouet, nell'Europa centrale Fischer von Erlach, Livon Hildebrandt, B. Neumann, Pöppelmann, in Spagna Zurbar´n, Vel´zquez, Murillo, in Olanda Rubens, Van Dyck, Hals, Vermeer, Rembrandt. 
Letteratura barocca 
In letteratura lo stile nasce inserendosi in quello spazio aperto dalla crisi della concezione rinascimentale del mondo. Il barocco volle apportare novità per quanto riguarda gli strumenti retorici e l'uso del linguaggio volto a ricercare la purezza nella forma e della bellezza. Gli esperimenti condotti sulla lingua, oltre a schiuderla verso nuove creazioni verbali e sintattiche, diedero vita, in tutta Europa, a particolari situazioni retoriche (marinismo, concettismo, gongorismo, eufuismo, preziosismo, poesia metafisica). 
Musica barocca 
Il periodo barocco in musica corrisponde a circa un secolo e mezzo di storia (1600-1750) e riflette le più diverse espressioni musicali. Rilevante fu l'introduzione del basso continuo; per quanto riguarda la musica strumentale appaiono il concerto grosso e quello solistico. L'aspetto vocale è arricchito dai generi dell'oratorio, della cantata e del melodramma

\baroccùme, sm. 1 Qualità di barocco nei suoi aspetti deteriori. 2 Opera che mostra tale qualità. 

\Baroghil Passo (3.777 m) della catena dell'Hindukush. 

\barogiroscòpio, sm. Dispositivo giroscopico in cui l'effetto dipende dall'accelerazione di gravità e quindi dalla latitudine del luogo oltre che dalla velocità angolare del solido giroscopico. 

\barognosìa, sf. Valutazione degli stimoli pressori. 

\barògrafo, sm. Barometro che registra le variazioni della pressione atmosferica. 

\barogràmma, sm. Curva o grafico ottenuto con un barografo. 

\Baroja, Pio (San Sebasti´n 1872-Madrid 1956) Romanziere. Tra le opere La lotta per la vita (1904) e Memorie di un uomo d'azione (1913-1928). 

\Baròlo Comune in provincia di Cuneo (672 ab., CAP 12060, TEL. 0173). 

\baròlo, sm. Vino rosso piemontese, asciutto, di vitigno Nebiolo. 

\Baròlo, Giùlia Vitùrnia Francésca Colbert marchésa di (Maulévrier 1785-Torino 1864) Fondò in Piemonte varie istituzioni caritatevoli (opera pia Barolo). 

\barometrìa, sf. Misurazione delle variazioni della pressione atmosferica con il barometro. 

\baromètrico, agg. Di barometro. 

\baròmetro, sm. Strumento che serve per la misurazione della pressione atmosferica, i cui primi modelli risalgono al 1843, inventati dal francese Lucien Vidie. I più diffusi sono i barometri a mercurio e i barometri metallici. Il primo tipo, detto anche barometro di Torricelli, è costituito da una canna di vetro contenente mercurio, con l'estremità superiore chiusa ermeticamente e quella inferiore immersa in un vaso (detto pozzetto) parzialmente riempito anch'esso di mercurio, la cui superficie è a contatto con l'aria. La misurazione della pressione atmosferica (peraltro viziata dai parametri relativi a latitudine e temperatura) si effettua misurando l'altezza in millimetri del mercurio che rimane all'interno della canna. I barometri metallici sono invece molto meno ingombranti di quelli a mercurio e si basano sulle deformazioni provocate dalla pressione atmosferica su una superficie metallica solidale a un indice di misurazione. Pur essendo molto meno precisi di quelli a mercurio, i barometri metallici sono caratterizzati da una notevole robustezza e affidabilità nel tempo. 
 X   sm. barometer. 
 @   da baro + metro. 

\baronàggio, sm. Titolo di barone. 

\baronàle, agg. Di barone. 

\baronàta, sf. Azione da briccone. 

\baronàto, sm. Baronia. 

\baróne, sm. 1 Titolo nobiliare, che segue quello di visconte. 2 Chi detiene un grande potere. i baroni della medicina, condizionano gli esiti dei concorsi di ammissione
 X   sm. baron. 
 @   franc. baron, dal franco baro uomo libero. 

\Baróne (monte) Monte (2.044 m) delle Alpi Pennine, in Piemonte. 

\Baróne Canavése Comune in provincia di Torino (563 ab., CAP 10010, TEL. 011). 

\Barone di Münchhausen, Il => "Storia dei meravigliosi viaggi e delle campagne di Russia del barone di Münchhausen" 

\Barone rampante, Il Romanzo di I. Calvino (1957), che fa parte della trilogia I nostri antenati (costituita da Il visconte dimezzato, Il barone rampante, Il Cavaliere inesistente). È la storia fantastica di un ragazzo che sale su un albero per gioco e decide di non scendere più a terra per nessuna ragione. Saltando da un albero all'altro trascorre tutta la sua vita e riesce anche ad assistere ad avvenimenti storici come la rivoluzione francese e le guerre di Napoleone. La sua morte è altrettanto surreale della sua vita: scompare portato via da un pallone aerostatico. Il barone rampante è il romanzo più noto di Calvino ed è stato tradotto in quindici lingue. 

\Baróne, Enrìco (Napoli 1859-Roma 1924) Economista. Si occupò del calcolo economico nell'economia pianificata. Scrisse Il ministro della produzione nello stato collettivista (1908). 

\baronésco, agg. Da barone. 

\baronéssa, sf. La moglie del barone. 
 X   sf. baroness. 

\baronétto, sm. Titolo nobiliare inglese. 
 X   sm. baronet (abbr. Bart.); Sir (il baronetto X: Sir X). 

\baronìa, sf. Titolo, dominio e giurisdizione del barone. ~ feudo. 

\Baronìssi Comune in provincia di Salerno (13.070 ab., CAP 84081, TEL. 089). Centro agricolo (coltivazione di viti, olive e cereali) e industriale (prodotti tessili, alimentari e del tabacco). Gli abitanti sono detti Baronissesi

\baropatìa, sf. Disturbo causato da un notevole e subitaneo cambiamento della pressione ambientale che agisce sull'organismo. 

\baroscòpio, sm. Specie di bilancia sostenente pesi di diverso volume. 

\baròstato, sm. Apparecchio atto a mantenere costante la pressione in un ambiente. 

\barotràuma, sm. Effetto dannoso sull'organismo provocato da una pressione superiore a quella atmosferica. 

\Baròtti, Lorènzo (Ferrara 1724-1801) Gesuita e letterato. Scrisse il poemetto in ottave La fisica (1753), in cui apprezzò i progressi della scienza, in netto contrasto con le dottrine scolastiche. Tra le altre opere, Lezioni sacre, rivisitazione della Sacra Bibbia in chiave moderna. 

\Baròzzi (torta) Tipico dolce di Vignola, così chiamato in onore di   +   Jacopo Barozzi, ivi nato, fatto di cioccolato fondente, mandorle, arachidi, uova, burro e zucchero.   +  

\Barquisimeto Città (625.000 ab.) del Venezuela, capitale dello stato di Lara. 

\bàrra, sf. 1 Asta di legno o di metallo. ~ sbarra. 2 Leva fornita di impugnatura. teneva ben salda la barra del timone. 3 Segno grafico, lineetta diagonale che indica separazione. Per diagramma a barre vedi:  → 4 Transenna dei tribunali. trovarsi alla barra
 X   sf. 1 bar. 2 (timone) helm, tiller. 3 (disegno) stroke, line. 
 @   lat. barra

\barracàno, sm. Pesante veste di lana o di tela, usata dai popoli dell'Africa settentrionale. 

\barracèllo, sm. In Sardegna, guardia privata contro la delinquenza rurale. 

\barracùda, sm. Pesce (noto anche come barracuda della California, Sphyraena argentea) della famiglia degli Sfirenidi e dell'ordine dei Perciformi. Lungo sino a 1,5 m, vive nelle acque del Messico e nell'oceano Indiano e Pacifico. È un pesce predatore con una bocca ampia rispetto al corpo snello, ricoperto da minute scaglie. Raramente attacca l'uomo. 

\Barrafrànca Comune in provincia di Enna (13.667 ab., CAP 94012, TEL. 0934). 

\barrage, sm. invar. Spareggio, specialmente in competizioni ippiche. 

\Barraine, Elsa (Parigi 1910-Strasburgo 1999) Compositrice francese. Allieva di P. Dukas, ha ricevuto il Prix de Rome nel 1929. Ha lavorato alla radio francese e ha insegnato al conservatorio di Parigi. È autrice di due opere liriche e tre balletti, oltre a musiche da camera, sinfoniche, di scena e per il cinema. 

\Barràli Comune in provincia di Cagliari (1.025 ab., CAP 09040, TEL. 070). 

\barramìna, sf. Attrezzo per la perforazione delle rocce, consistente in una pesante asta di acciaio dalla punta tagliente. 

\barrànco, agg. (pl. m.-chi) Profondo solco dalle pareti ripide che taglia verticalmente e per tutta l'altezza un vulcano. 

\Barranquilla Città (897.000 ab.) della Colombia, presso la foce del fiume Magdalena (lungo la sua riva sinistra) capitale del dipartimento di Atl´ntico. Il porto è il più importante del paese. È sede di due università. Le principali risorse economiche sono rappresentate dalle industrie tessili, chimiche e dai cantieri navali. 

\barràre, v. tr. Sbarrare. 
 X   v. tr. to cross. 

\Barras, Paul (Fox-Amphoux 1755-Chaillot 1829) Politico francese. Cospirò contro Robespierre, fu membro del direttorio e dopo un colpo di stato fu allontanato da Napoleone. 

\Barré, pròva di Test che nel corso di un esame neurologico esamina la forza muscolare degli arti inferiori. 

\Barrèa Comune in provincia di L'Aquila (864 ab., CAP 67030, TEL. 0864). 

\barremiàno, agg. e sm. Di un piano del Cretaceo inferiore che nelle Alpi meridionali francesi comprende calcari marnosi di mare profondo. È compreso tra il Neocomiano e l'Aptiano. 
 @   dalla località francese Barrême

\Barrès, Maurice (Charmes, Vosgi 1862-Neuilly-sur-Seine 1923) Romanziere. Tra le opere Il culto dell'io (1888-1891) e La collina ispirata (1913). 

\barrétta, sf. 1 Piccola barra. 2 Trattino. ~ lineetta. 

\barricadièro, agg. Rivoluzionario, estremista. ~ battagliero. <> conciliante. 

\barricàre, v. v. tr. Chiudere con barricate. ~ fortificare. gli insorti barricarono le strade, per ritardare l'ingresso dell'esercito
v. rifl. 1 Asserragliarsi. ~ ripararsi. si barricarono in casa, in attesa degli eventi. 2 Assumere un atteggiamento di chiusura polemica. ~ trincerarsi. <> scoprirsi. gli imputati si barricarono nel silenzio 
 X   v. tr. to barricade. 
 @   franc. barriquer, deriv. da barrique barile. 

\barricàta, sf. Sbarramento di strade o passaggi apprestato con materiali occasionali specialmente durante moti popolari o rivolte. 
 X   sf. barricade. 

\Barrie, James Matthew (Kirremur 1860-Londra 1937) Drammaturgo. Tra le opere L'incomparabile Crichton (1902) e Peter Pan o il ragazzo che non voleva crescere (1904). 

\barrièra, sf. 1 Sbarramento che chiude un passaggio; elemento costruttivo che rende difficoltosi gli spostamenti ai disabili. barriera ferroviaria; barriera doganale, realizzata imponendo dei dazi. 2 Elemento di divisione ideologica o sociale. 3 Sbarramento naturale. la barriera delle Alpi separa l'Italia dal centro Europa
 X   sf. 1 barrier. 2 (geol.) reef. 3 (corallina) coral reef. 
 @   franc. barrière, deriv. da barre barra. 

\barrièra corallìna (Grande) Formazione corallina che si estende per 2.500 Km ca. lungo la costa nordoccidentale dell'Australia. 

\barrièra di Ross (o Grande barriera) Denominazione della parte più interna del mare di Ross, nell'Antartide. Sempre ricoperta dai ghiacci, si spinge profondamente verso il cuore del continente. 

\barrìre, v. intr. Emettere barriti. 

\barrìto, sm. Il verso dell'elefante. 
 @   lat. tardo barritus,-us. 

\barrocciàio, sm. 1 Chi conduce un barroccio. ~ carrettiere. 2 Uomo di modi rudi. 

\barroccìno, sm. 1 Diminutivo di barroccio. 2 Leggero veicolo a due ruote, per il trasporto di persone. 

\barròccio, sm. Carro piano a due o quattro ruote per il trasporto di vari materiali. ~ calesse. 

\barròtto, sm. 1 In marina, baglio che viene interrotto da un'apertura del ponte e quindi non si estende per tutta la larghezza della nave. 2 In tecnologia, barra di modeste dimensioni utilizzata anche nelle griglie dei focolai. 

\Barrow, Isaac (Londra 1630-1677) Matematico inglese. Fu il primo a osservare la relazione della reciprocità fra derivazione e integrazione e introdusse Newton alla matematica. 

\Barry Lyndon Film drammatico, britannico (1975). Regia di Stanley Kubrick. Interpreti: Ryan O'Neal, Marisa Berenson, Patrick Magee. Titolo originale: Barry Lyndon 

\Barry, Charles (Londra 1795-1860) Architetto inglese. Tra le opere la chiesa di Saint Peter (1830-1832) e il palazzo del Parlamento (1840-1860) a Londra. 

\Barry, Maria Carolina Ferdinanda Luisa di Borbone-Napoli, duchéssa di (Caserta 1789-Brunnsee, Stiria 1870) Figlia primogenita del re di Napoli Francesco I, andò sposa al duca di Berry nel 1816. Morto il marito (1820), fu costretta all'esilio dalla rivoluzione del 1830. Rientrata in Francia, tentò di organizzare la ribellione della Vandea contro Luigi Filippo. La congiura fu scoperta e rapidamente neutralizzata. Imprigionata nel 1832, fu rimessa in libertà nel 1833. 

\Barrymore Famiglia anglosassone di attori cinematografici e teatrali, membri della Famiglia reale. Maurice (Agra, India 1847-Amityville, New York 1905), attore teatrale il cui vero nome era Herbert Blyte, ne fu il capostipite. Dei suoi figli Lionel (Filadelfia 1878-Hollywood 1954) recitò in teatro e poi esordì nel cinema; Ethel (Filadelfia 1879-Hollywood 1959) fu attrice teatrale dotata di grande talento sia nelle commedie leggere che nei ruoli classici; si dedicò, in maniera minore, anche al cinema; John (Filadelfia 1882-Hollywood 1942) si impegnò nell'interpretazione dei personaggi shakespeariani e fu anche un famoso attore cinematografico (Moby Dick, 1930, Arsenio Lupin, 1931, Ventesimo secolo, 1934 e Giulietta e Romeo, 1936). 

\Barsacq, André (Feodosija 1909-Parigi 1973) Regista e scenografo teatrale francese. Abbandonata la Russia durante il travagliato periodo della lotta tra Stalin e Trotskij, iniziò nel 1928 la propria carriera di scenografo, collaborando prima con C. Dullin e poi con J. Copeau. Fondata nel 1937 la Compagnie des Quatre-Saisons, tre anni dopo venne nominato successore di Dullin come direttore del Théâtre de l'Atelier. In qualità di scenografo e regista, curò la rappresentazione di numerose opere classiche, come l'Antigone di Anouilh e l'Enrico IV di Pirandello, senza peraltro trascurare i grandi autori russi come Gogol e Cechov. Nel 1945 mise in scena la propria commedia intitolata L'Agrippa ou La folle journée

\Barsànti, Eugènio (Pietrasanta 1821-Liegi 1864) Fisico e inventore. Ideò uno dei primi motori a scoppio applicabile a usi industriali in collaborazione con Felice Matteucci. Il brevetto risale al 1854. 

\Bàrtali, Gìno (Ponte a Ema, Firenze 1914-Firenze 2000) Corridore ciclista. Fu vincitore nel 1938 e 1948 del Giro di Francia e tre volte del Giro d'Italia (1936, 1937 e 1946). 

\Bartet, Jeanne-Julie (Parigi 1854-1941) Attrice francese. Associata alla Comédie Française dal 1881 al 1919, quando si ritirò dalle scene. 

\Barth, Karl (Basilea 1886-1968) Teologo protestante svizzero. Originario di Basilea, sviluppò le teorie dell'esistenzialismo teologico (teologia della crisi) in contrapposizione al protestantesimo liberale. Tra le sue opere, Lettera ai Romani (1922) e Dogmatica ecclesiale (1932-1968). 

\Barthel, Max (Dresda 1893-Waldbröl, Renania 1975) Scrittore tedesco. Simpatizzante socialista, come testimoniano le sue poesie dell'epoca, fu arrestato nel 1919. Successivamente aderì al nazismo. 

\Barthes, Roland (Cherbourg 1915-Parigi 1980) Critico letterario. Tra le opere Il grado zero della scrittura (1953) e Critica e verità (1966). 

\Bartholin, Erasmus (Roskilde 1625-Copenaghen 1698) Fisico olandese. Fu scopritore della doppia rifrazione della luce. 

\Bartholin, Kaspar (Copenaghen 1655-1738) Anatomista olandese. Nipote di Erasmus Bartholin e insigne studioso; gli è attribuita la scoperta delle valvole vulvo-vaginali che presero il suo nome. 

\Bartók, Béla (Nagyszentmiklós, Transilvania 1881-New York 1945) Pianista e compositore ungherese trasferitosi negli USA nel 1940. Particolarmente interessato alle melodie popolari del suo paese, fu attratto anche da Wagner e Richard Strauss, per arrivare alla musica di Stravinskij. Tra i suoi numerosi lavori, sono da ricordare l'opera in un atto Il castello del principe Barbablù (composta nel 1911, rappresentata nel 1918), l'Allegro barbaro (1911), i Quartetti per archi n. 1 e 2 (1908 e 1915-1917), la Suite per pianoforte op.14 (1916), il balletto Il mandarino meraviglioso (1918-1919, rappresentato nel 1925), le Sette danze popolari rumene per orchestra, le due Sonate per violino e pianoforte (1921, 1923), le due Rapsodie per violino e pianoforte (1928), il Quartetto per archi n. 5 (1934), la Musica per archi, celesta e percussioni (1936), il Divertimento per archi (1939), il poema sinfonico Kossuth, concerti e composizioni vocali o per coro a cappella. L'opera di Bartók rappresenta un monumento interpretativo di profonda fedeltà alle tradizioni del suo popolo e della sua terra. 

\Bartolétti, Brùno (Sesto Fiorentino 1926-) Direttore d'orchestra italiano. Dal 1963 al 1975 è stato direttore stabile dell'Opera di Roma. È direttore stabile e artistico dell'Opera di Chicago dal 1964 e direttore artistico del comunale di Firenze dal 1988. 

\Bàrtoli, Danièllo (Ferrara 1608-Roma 1685) Predicatore gesuita e autore di opere morali, tra le quali Istoria della Compagnia di Gesù (1650-1673). 

\Bartolìni Salimbèni, palàzzo Palazzo di Firenze. Opera di Baccio d'Agnolo (1523) si tratta probabilmente di uno dei massimi esempi italiani di stile rinascimentale "romano", con soluzioni tecniche innovative con colonne che stanno ai lati dell'ingresso, nicchie e timpani di foggia triangolare. Inoltre, dal punto di vista dei materiali di costruzione sono stati impiegati diversi tipi di pietra fiorentina, per la precisione pietra bigia, forte e serena. La particolarità delle forme costruttive e dei materiali indusse i bravi concittadini di Baccio a criticarlo con il ben noto spirito sarcastico, proprio della gente di Toscana. A tal punto che Baccio, per replicare a tono a tutta questa valanga di critiche, appose sull'ingresso la scritta "Carpere promptus quam imitare" che tradotto suona "Criticare è più agevole che imitare", tacciando così il popolo. 

\Bartolìni, Èlio (Conegliano 1922-Santa Marizza di Varmo 2006) Romanziere. Tra le opere Pontificale in San Marco (1978) e La linea dell'arciduca (1980). 

\Bartolìni, ghiàndole dél Ghiandole tubulo-alveolari collocate nel vestibolo vaginale che secernono muco lubrificante. 

\Bartolìni, Lorènzo (Savignano, Prato 1777-Firenze 1850) Scultore. Dopo aver vissuto a Parigi, nel 1807 abbandonò la capitale francese per assumere la direzione della scuola di scultura delle cave di Carrara. Tra le opere, i ritratti di Napoleone e i bassorilievi della battaglia di Austerliz sulla colonna Vendôme, di impostazione neoclassica, l'Ammostatore (1818; Firenze, Gipsoteca Bartoliniana), La Contessa Potocka (1820) e La fiducia in Dio (1835, Milano, Museo Poldi Pezzoli). 

\bartolinìte, sf. Infiammazione delle ghiandole del Bartolini. 

\Bàrtolo da Sassoferràto (Venatura, Ancona 1313-Perugia 1357) Giureconsulto. Di autorità internazionale, formulò teorie che vissero ben oltre il suo tempo tra cui commentari al Corpus Iuris Civilis

\Bartolomèa Capitànio (Lovere 1807-1833) Santa. Fu fondatrice della congregazione delle suore di Carità, detta di Maria Bambina, in collaborazione con Santa Vincenza Gerosa. 

\Bartolomèo Fu uno dei dodici apostoli, probabilmente identificabile secondo il vangelo di San Giovanni con Natanaele. Con il suo nome si designano un Vangelo e un'Apocalisse apocrifi; secondo tradizione morì scorticato vivo. 

\Bartolomèo da San Concòrdio (Pisa 1262?-1347) Frate domenicano e traduttore di classici. Scrisse una famosa guida alla confessione Summa casuum conscientiae. 

\Bartolomèo, Fra' (Soffignano, Prato 1472-Pian di Mugnone 1517) Pittore (Fra' Bartolomeo della Porta). Appartenne all'ordine dei Domenicani. Subì l'influenza di Leonardo e Raffaello, ma percorse una propria via definendo moduli che anticipano il primo manierismo fiorentino. Tra le opere Apparizione della Vergine a San Bernardo (1507, Firenze, Galleria dell'Accademia) e Sposalizio di Santa Caterina (1512, Firenze, Galleria dell'Accademia). 

\bartolomìta, sm. (pl.-i) Membro dell'ordine armeno dei monaci di San Basilio che fu soppresso nel 1650 da Innocenzo X. 

\Barton Fink Film drammatico, americano (1990). Regia di Joel e Ethan Coen. Interpreti: John Turturro, John Goodman, Judy Davis. Titolo originale: Barton Fink 

\Barton, Derek H. R. (Gravesend 1918-College Station 1998) Chimico inglese. I suoi studi sulle conformazioni molecolari gli valsero nel 1969 il premio Nobel con O. Hassel. 

\bartonellòsi, sf. Infezione da Bartonella bacilliformis, un microrganismo patogeno per l'uomo. 

\Baruc Personaggio biblico. Profeta ebraico, fuggì in Egitto dopo la caduta di Gerusalemme (587 a. C.) insieme a Geremia. 

\Baruch, Bernard Mannes (Camden 1870-New York 1965) Finanziere e politico statunitense. L'omonimo piano, presentato all'ONU nel 1946, fu il primo riguardo al controllo internazionale dell'energia atomica. 

\barùffa, sf. Zuffa confusa, rissa. ~ tafferuglio. 
 X   sf. scuffle, brawl. 

\baruffàre, v. intr. Far baruffa. 

\Baruffe chiozzotte, Le Commedia di C. Goldoni (1762). 

\Barùmini Comune in provincia di Cagliari (1.475 ab., CAP 09021, TEL. 070). 

\Barvinok, Hanna Aleksandra Michajlovna Bilozerskaja-Kulis (Motronivka, Ucraina 1828-1911) Narratrice. Nei suoi racconti, pubblicati nella seconda metà dell'Ottocento, idealizzò le condizioni di vita delle campagne dell'Ucraina. 

\Barye, Antoine Louis (Parigi 1796-1875) Scultore francese. Tra le opere Centauro e lapita (1850, Puy, Museo). 

\Barzàghi, Francésco (Milano 1839-1892) Scultore. Tra le opere Frine (1867, Milano, Galleria d'Arte Moderna). 

\Barzàgo Comune in provincia di Lecco (2.241 ab., CAP 22061, TEL. 031). 

\Barzàna Comune in provincia di Bergamo (1.066 ab., CAP 24030, TEL. 035). 

\Barzani, Mustafa al- (Barsan 1903-Georgetown 1979) Capo dei curdi iracheni. Fu a capo della guerriglia per l'indipendenza del suo popolo (1945; 1961-1966; 1968-1974). 

\Barzanò Comune in provincia di Lecco (4.548 ab., CAP 22062, TEL. 039). 

\barzellétta, sf. Storiella spiritosa. ~ facezia. 
 X   sf. funny story, joke. 

\barzellettàre, v. intr. 1 Raccontare barzellette. 2 Fare dello spirito su qualche cosa. ~ scherzare. 

\Barzìni, Luìgi (Orvieto 1874-Milano 1947) Giornalista. Tra le opere La metà del mondo vista da un'automobile (1906). 

\Barzìni, Luìgi junior (Milano 1908-Roma 1984) Giornalista. Tra le opere Gli americani sono soli al mondo (1952) e Mosca Mosca (1960). 

\Bàrzio Comune in provincia di Lecco (1.310 ab., CAP 22040, TEL. 0341). 

\barzòi, sm. Cane da corsa del gruppo dei levrieri. ~ levriere russo. 

\Basàglia, Frànco (Venezia 1924-1980) Psichiatra. Esponente dell'antipsichiatria, porta il suo nome la legge n. 180 del maggio 1978 relativa all'abolizione degli ospedali psichiatrici. Scrisse L'istituzione negata (1968). 

\Basaìti, Màrco (Venezia ca. 1470-ca. 1530) Pittore. Probabilmente di origine greca, fu discepolo di Alvise Vivarini e subì l'influsso di Antonello da Messina. Tra le sue opere, Cristo morto, San Giacomo, Sant'Antonio abate, Orazione sul Monte degli Ulivi, Vocazione dei figli di Zebedeo (Venezia, gallerie dell'Accademia), Cristo risorto (Milano, pinacoteca Ambrosiana) e Ritratto d'uomo (1521, Bergamo, accademia Carrara). 

\Basaldèlla, Àfro (Udine 1912-Roma 1976) Pittore italiano. Seguace, in un primo periodo, della scuola tonale romana, passò poi alla pittura astratta. 

\Basaldélla, Mìrko (Udine 1910-Cambridge, Massachussets 1969) Scultore italiano, fratello di Afro. Eseguì numerose sculture ispirate all'antica plastica mediterranea. La sua opera più importante è il cancello di bronzo delle Fosse Ardeatine a Roma. 

\basàle, agg. 1 Relativo alla base, fondamentale. 2 Che è essenziale per il mantenimento delle attività fondamentali di un organismo. 

\basaliòma, sm. Neoplasia cutanea che colpisce la parte superiore del volto. 

\basàltico, agg. Di roccia che ha la composizione e la struttura del basalto. 

\basàlto, sm. Roccia eruttiva effusiva basica del magma proveniente dai vulcani. Presenta generalmente struttura olocristallina o porfirica ma, più raramente, si possono trovare anche formazioni basaltiche con strutture più o meno vetrose od ofitiche; è di colore nero o grigio scuro, con varianti tendenti al rosso e al verde. La sua fratturazione avviene in senso perpendicolare alla superficie di raffreddamento e genera prismi. Data la sua abbondante diffusione su tutta la superficie terrestre, presente praticamente in ogni epoca geologica (si conoscono basalti risalenti al cenozoico, al mesozoico e addirittura al paleozoico), si presume che il basalto sia il principale componente magmatico del mantello. I basalti normali sono costituiti da plagioclasio basico (anortite) e pirosseno (solitamente augite); i basalti olivinici contengono olivina. Il termine viene impiegato anche per altre famiglie di rocce (basalti alcalini). 

\Basalùzzo Comune in provincia di Alessandria (1.884 ab., CAP 15060, TEL. 0143). 

\basaménto, sm. La parte inferiore di un edificio, di un monumento. ~ base, piedestallo. 

\basanìte, sf. Basalto alcalino ricco di feldspatoidi e contenente anche augite, plagioclasio e olivina. 
 @   dal greco básanos pietra di paragone. 

\basàre, v. v. tr. Collocare su una base; fondare; impostare. ~ appoggiare. 
v. rifl. Fondarsi, porsi, poggiare, imperniarsi, riallacciarsi. <> prescindere. 
 X   v. tr. to found, to base. v. rifl. to be founded, to be based. 
 @   deriv. da base. 

\bàsca, o baschìna, sf. Parte della giacca femminile dalla vita al fianco. 

\Bascapè Comune in provincia di Pavia (1.324 ab., CAP 27010, TEL. 0382). 

\Baschenis, Evarìsto (Bergamo 1617-1677) Pittore. Tra le opere Strumenti musicali (Bergamo, Accademia Carrara). 

\Bàschi Comune in provincia di Terni (2.701 ab., CAP 05023, TEL. 0744). 

\bàschi Popolazione stanziata fin dal paleolitico inferiore nella Spagna settentrionale (province basche) e in Francia sul versante orientale dei Pirenei (paese basco); l'origine è incerta ma probabilmente mediterranea. Molto particolare è la lingua basca, che si pensa essere derivata da altri antichi idiomi preindoeuropei e presenta attinenze con lingue africane e asiatiche. Grande importanza nella cultura basca rivestono le canzoni, le danze e i giochi (pelota), alcuni di antica origine rituale. 

\Baschiri Repubblica autonoma (3.952.000 ab.) della Russia, capoluogo Ufa. 

\Basciàno Comune in provincia di Teramo (2.228 ab., CAP 64030, TEL. 0861). 

\bàsco, agg. e sm. agg. Appartenente a una popolazione stanziata presso i Pirenei, nella zona litoranea del golfo di Biscaglia. 
sm. 1 Abitante e lingua parlata nei Paesi Baschi. 2 Berrettino a forma di cupolino tondo. i baschi rossi, sono i paracadutisti delle forze armate italiane, così chiamati perché indossano questo berretto. 
 X   agg. Basque. sm. beret. 
 @   spagn. vasco

\basculàggio, agg. (pl. m.-gi) Inclinazione rispetto all'asse ottico dell'obiettivo che si può applicare al portapellicola di una macchina fotografica. 

\basculànte, agg. Relativo a un congegno che può oscillare intorno a un asse. 

\bascùlla, o bàscula, sf. Bilancia a bracci disuguali, per corpi di grandi dimensioni e peso. 

\bàse, agg. invar. e sf. agg. invar. Fondamentale, principale. 
sf. 1 Parte inferiore di una struttura architettonica con funzione di sostegno. 2 Elemento costitutivo e fondamentale di qualcosa. 3 Principale fondamento di una dottrina. 4 Campo da cui partono spedizioni. 5 In cosmesi, crema da stendere prima del trucco. 6 Insieme degli iscritti a un sindacato o a un partito politico. 
 X   sf. 1 base. 2 (fondamento) basis. 3 (di base) base, basic. 4 (politica) rank and file. 5 (a base di) based on. 6 (di numerazione) base, radix. 7 (di uno spazio vettoriale) basis. 8 (di una figura geometrica) base.
In architettura, è la parte compresa tra il fusto della colonna e il piano di posa. Non era presente nelle colonne più antiche né in quella dorica. 
In aritmetica ed algebra, è il numero per cui, in un'operazione di elevamento a potenza, deve essere moltiplicato 1 per il numero di volte specificato dall'esponente.   +   È inoltre il numero positivo che, in un sistema di logaritmi, ha per logaritmo l'unità.   +   Viene infine chiamata base di rappresentazione dei numeri la quantità di cifre impiegate per rappresentarli in notazione posizionale (la usuale base dieci, la base due, la base sedici, ...).   +  
In geometria, è il lato o la faccia di una figura piana o solida (collocata in un dato sistema di riferimento) perpendicolare alla direzione verticale e più bassa rispetto ad essa o a cui si rifersice una altezza (ossia la distanza da un dato vertice o un dato lato). 
In algebra lineare, la base di uno spazio vettoriale indica un insieme di vettori (in quantità minima) che, combinati linearmente tra loro, consentono di generare tutti gli altri vettori.   +  
In elettronica, è l'elettrodo di controllo di un transistore e ha le stesse funzioni della griglia dei tubi elettronici. Il conduttore contraddistinto con tale denominazione è collegato a un'area interna del transistore che è posta tra l'emettitore e il collettore. 
In chimica, è un composto che reagendo con acidi genera dei sali; in presenza di una soluzione acquosa si dissocia liberando ioni ossidrile OH-. Più elevato è il grado di dissociazione, maggiore è la forza della base il cui comportamento è esattamente opposto a quello dell'acido. Il livello di acidità (o basicità) di una sostanza viene espresso con il logaritmo negativo (pH) della concentrazione di ioni di idrogeno nella sua soluzione acquosa. Il pH delle basi ha valori compresi tra 7 e 14, mentre quello degli acidi può variare tra 0 e 7. 
Base cranica 
In anatomia, è l'insieme delle ossa (sfenoide, etmoide e porzioni inferiori di occipitale, temporale e frontale) che costituiscono la parte inferiore del cranio. Vista dall'interno, presenta tre zone denominate fossa cranica anteriore, media e posteriore

\baseball, sm. invar. Sport praticato tra due squadre composte da nove giocatori su un campo di 150 per 120 m, sul quale è delineato un quadrato (diamante) con un lato di 27 m, i cui vertici sono detti basi. Il gioco consiste nel colpire con una mazza la palla tirata dalla squadra opposta (lanciatore) e coprire l'intero contorno del quadrato prima che questa giunga nelle mani del giocatore posto a difesa della base dove si deve arrivare. Si gioca in nove tempi (inning). 

\Basedow, Johann Bernhard (Amburgo 1723-Magdeburgo 1790) Pedagogista tedesco. Fondò un movimento di ispirazione illuministica, il filantropismo

\Basedow, Karl von (Dessau 1799-Merseburg 1854) Medico tedesco che fornì la prima dettagliata descrizione della malattia comunemente chiamata morbo di Basedow o di Flaiani-Basedow, cui il medico italiano Flaiani aveva già fatto cenno in una sua memoria clinica; la malattia va anche sotto il nome di gozzo esoftalmo ed è causata da iperattività della tiroide (secrezione di ormone); colpisce i soggetti adulti, più spesso di sesso femminile. 

\Basèggio, Césco (Venezia 1897-Catania 1971) Attore. Interpretò specialmente Goldoni e il teatro veneto. 

\Basélga di Pinè Comune in provincia di Trento (3.992 ab., CAP 38042, TEL. 0461). 

\Basèlice Comune in provincia di Benevento (3.193 ab., CAP 82020, TEL. 0824). 

\basenji, sm. Cane originario dello Zaire, dove viene adibito a stanare la selvaggina. Ha un'indole molto docile. 

\Basènto Fiume (149 km) della Basilicata. Nasce nell'Appennino Lucano dal monte Arioso e termina il suo corso sfociando nel golfo di Taranto, presso Metaponto. 

\basétta, sf. Striscia di capelli che scende sulla guancia. 
 X   sf. sideburn. 

\basettóne, sm. 1 Accrescitivo di basetta. 2 Chi porta grandi basette. 

\bash In informatica è il nome della shell omonima del sistema operativo UNIX. Si tratta di un interprete di comandi che realizza un'interfaccia tra l'utente e il sistema. 

\Basho, Matsuo (1643-1694) Poeta giapponese. Tra le opere Relazione di viaggio sotto la pioggia e il vento (1685-1686) e Sette raccolte di haikai (postume 1732). 

\Basiàno Comune in provincia di Milano (2.590 ab., CAP 20060, TEL. 02). 

\BASIC In informatica è la sigla di Beginner's All-purpose Symbolic Instruction Code (codice di istruzioni simboliche multifunzionale per principianti). È un linguaggio di programmazione sviluppato negli Stati Uniti nella metà degli anni '60. Ne esistono vari dialetti.   +  

\basicità, sf. Proprietà delle basi. <> acidità. 

\bàsico, agg. 1 Basilare. 2 Detto di roccia eruttiva povera di silicio. 3 Che presenta le proprietà delle basi. <> acido. 

\Basicò Comune in provincia di Messina (904 ab., CAP 98060, TEL. 0941). 

\basìdio, sm. Organo riproduttivo dei Basidiomiceti. 
 @   dal greco básis base. 

\basidiolichèni Classe di Licheni il cui tallo deriva dall'associazione di un fungo dei Basidiomiceti con alghe azzurre. 

\Basidiomicèti Classe di funghi (Basidiomycetes) di cui fanno parte più di 15.000 specie, molte parassite altre commestibili o velenose, provvisti di micelio pluricellulare e contraddistinti da spore portate da ife (basidi). Spesso i basidi sono raccolti in uno strato fruttifero (imenio), che ricopre specifiche parti del corpo fruttifero; quest'ultimo è formato da un gambo e da un cappello, che reca l'imenio. Oltre alla riproduzione mediante spore sessuate (basidiospore), il ciclo vegetativo dei Basidiomiceti include la moltiplicazione vegetativa per conidi, clamidospore o gemme

\basidiospòra, sf. Spora caratteristica dei Funghi Basidiomiceti. 

\basificàre, v. tr. Aggiungere una base a un liquido per renderlo basico o per neutralizzarne l'acidità. 

\Basìglio Comune in provincia di Milano (6.552 ab., CAP 20089, TEL. 02). 

\Basilan Città (126.000 ab.) delle Filippine, nella provincia di Zamboanga. 

\basilàre, agg. 1 Che fa da base. 2 Essenziale, fondamentale. ~ imprescindibile. <> secondario. 
 X   agg. fundamental, basic. 
 @   lat. basilaris. 

\Basildon Città (152.000 ab.) della Gran Bretagna, nella contea di Essex. 

\Basilèa Città della Svizzera (170.000 ab.), capitale del semicantone di Basilea città, posta sulle rive del Reno al confine con Francia e Germania. Dispone di un efficiente porto fluviale e di buoni collegamenti con le più importanti vie di comunicazione. Centro commerciale, finanziario, in cui un ruolo preponderante è svolto da banche e istituti, e industriale di rilevanza internazionale; di notevole interesse biblioteche, musei, gli antichi edifici, la cattedrale e la nota università. Di origine celtica, conquistata dai romani (Basilia), fu principato vescovile dal VII sec.; nel 1501 entrò a far parte della confederazione elvetica. 
Basilea campagna 
Semicantone (428 km2, 231.000 ab.) che un tempo faceva parte di Basilea città, da cui si staccò nel 1833, e che con questo forma oggi il cantone di Basilea; il territorio è prevalentemente collinare (parte nordorientale del Giura), con coltivazioni agricole e allevamento; non mancano industrie di tipo tessile e chimico. 
Basilea città 
Semicantone (37 km2, 193.000 ab.) formato dalle due parti in cui è divisa Basilea, cioè Grande Basilea, sul margine sinistro del Reno, e Piccola Basilea, una limitata area sul margine destro del fiume in cui hanno sede le industrie (tessili, meccaniche, chimiche e farmaceutiche). 
Concilio di Basilea 
Concilio ecumenico apertosi nel 1431 per iniziativa di papa Martino V che doveva esprimersi sulla superiorità papale nei confronti del concilio; poiché una corrente affermava la superiorità del concilio, giungendo a eleggere l'antipapa Felice V, il papa cercò invano di scioglierlo. Fu il nuovo papa Niccolò V, nel 1449, a levare le censure al concilio dal quale ricevette la convalida dell'elezione. 
Trattati di Basilea 
Diversi furono i trattati sottoscritti in questa città. L'uno, firmato il 22 settembre 1499, segnò la fine della guerra tra l'imperatore Massimiliano I d'Asburgo e la confederazione elvetica con il riconoscimento dell'indipendenza dei dieci cantoni dall'impero. Un altro fu stipulato tra Spagna e Francia (1795) e stabiliva il ritiro della Spagna da tutto il territorio di Santo Domingo e la fine della guerra tra i due Paesi. Infine quello tra Francia e Prussia nel 1795 secondo il quale la Prussia usciva dalla prima coalizione e la Francia otteneva la riva sinistra del Reno. 

\basileus, sm. invar. Nell'antichità greco-bizantina, denominazione di un sovrano potente o legato alla tradizione sacra. 
 @   dal greco basiléus re. 

\Basiliàno Comune in provincia di Udine (5.007 ab., CAP 33031, TEL. 0432). 

\basìlica, sf. 1 Edificio pubblico formato da varie sale e ambulacri in cui, in epoca romana, si tenevano pubbliche adunanze o attività commerciali. 2 Tempio cristiano a più navate.   +   3 Titolo di chiesa con annessi privilegi liturgici. 
 X   sf. basilica. 
 @   lat. basilica. 
Lo schema base comprendeva un'ampia sala rettangolare, alla quale si accedeva attraverso un portico. Il vano era suddiviso in tre navate, una centrale e due laterali, separate da colonne. L'altezza della navata centrale era generalmente superiore a quella delle navate laterali così da permettere un'adeguata illuminazione dell'interno tramite finestre aperte nel muro che copriva il dislivello. A un'estremità della navata centrale era ricavata un'abside semicircolare o poligonale dove sedevano i funzionari. Si conoscono notevoli variazioni dello schema base (due absidi invece di una sola, soffitto in muratura invece che di legno, galleria aggiunta, pianta pressoché quadrata ecc). Esempi di basiliche romane conservatesi fino ai giorni nostri sono: la basilica di Massenzio (306-312), la basilica Emilia (179 a. C.) e la basilica Giulia (54-44 a. C.). Nel IV sec. d. C., quando il cristianesimo ottenne la legittimazione, numerose chiese furono costruite in tutto l'impero, solitamente sulla tomba di un santo, riproducendo la struttura della basilica pagana, come nella chiesa di Santa Maria Maggiore (352-356 d. C.) a Roma. Delle basiliche pagane, la chiesa cristiana conserva lo sviluppo a pianta rettangolare e la suddivisione in navate che terminano con una o più absidi. Spesso è presente una navata trasversale, il transetto, che gli conferisce una forma detta a croce latina o greca. Il termine basilica fu più tardi attribuito, come titolo onorifico, ad alcune chiese designate dal papa. Esempi di basiliche cristiane sono quelle di San Pietro in Vaticano, Santa Maria Maggiore, San Paolo fuori le Mura, Santa Costanza, Santa Maria in Trastevere. 

\basilicàle, agg. Di basilica. 

\Basilicàta Regione a statuto ordinario dell'Italia meridionale, detta anche Lucania. 
Confina a nord e nord-est con la Puglia, a sud con la Calabria, a ovest con la Campania e si affaccia sul mar Tirreno (golfo di Policastro) a sud-ovest e sul mar Ionio (golfo di Taranto) a sud-est. 
È prettamente montuosa, occupata quasi interamente dall'Appennino Lucano; le poche pianure si trovano presso la costa ionica. 
Le montagne sono più elevate a sud (Sirino 2.005 m e Pollino 2.248 m), mentre al nord troviamo il vasto massiccio vulcanico del Vulture (1.326 m). 
I fiumi sono tutti a regime torrentizio; i più importanti sono il Basento (149 km), il Bradano, il Cavone, l'Agri e il Sinni. 
Il clima è mediterraneo sul Tirreno, più caldo sulla costa ionica e continentale all'interno. 
Il capoluogo è Potenza (66.000 ab., 822 m) il più elevato capoluogo italiano; l'unico altro centro di rilievo è Matera (53.000 ab.). 
La Basilicata è sostanzialmente una regione povera, le cui principali risorse economiche sono legate all'agricoltura (cereali, olivo, vite, frutta e agrumi) e all'allevamento (ovini e caprini). 
L'attività industriale riguarda prevalentemente il campo delle costruzioni e quello tessile (fibre artificiali), alimentare e chimico; ancora vivo è l'artigianato. 
Il turismo (soprattutto sulla costa tirrenica) sta assumendo una certa importanza, ma è limitato dalla scarsa disponibilità di sbocchi al mare. 
Abitanti-605.940 
Superficie-9.992 km2 
Densità-60,6 ab./km2 
Capoluogo-Potenza 
Province (fra parentesi il numero di abitanti del capoluogo espresso in migliaia): Matera (54), Potenza (66) 

\basìlico, agg. e sm. agg. 1 Regio. 2 Principale. 
sm. Angiosperma (Ocymun basilicum) della famiglia delle Labiate e dell'ordine delle Tubiflore. Originario dell'India. Le sue foglie sono usate come aromatizzante.   +  
 X   sm. basil. 
Vena basilica 
Vena superficiale della parte anteriore interna del braccio. 

\Basìlide (sec. II) Gnostico alessandrino. Scrisse un Vangelo e altri scritti esegetici, tutti perduti. 

\Basìlio Nome di sovrani. 
Bisanzio Basilio I il Macedone 
(Andrianopoli 812?-886) Capostipite della dinastia macedone, e per questo detto il Macedone, salì al potere nell'867. Combatté contro gli arabi e riprese Calabria, Sicilia e Puglie. Compì importanti riforme in ambito finanziario e amministrativo. 
Basilio II il Bulgaroctono 
(957-1025) Succedette al padre, Romano II, nel 976, dopo un periodo di reggenza di Niceforo II. Conquistò Georgia e Armenia ed estese i confini del suo impero fino al mar Adriatico. Distrusse l'impero dei bulgari (1014). 
Russia Basilio I 
(1371-1425) Gran principe di Moscovia e di tutta la Russia, iniziò l'espansione del regno a spese dei principati confinanti, fino a giungere in conflitto con i Tartari. 
Basilio II il Cieco 
(1415-1462) Gran principe di Mosca dal 1425 al 1462. Dopo la morte del padre, solo verso il 1450 riuscì a ottenere la successione a scapito dei cugini. Favorì lo sviluppo della chiesa nazionale. 
Basilio III 
(1479-1533) Granduca di Moscovia e di tutte le Russie dal 1505 al 1533. Continuò la politica espansionistica del padre Ivan III, cercando di consolidare lo stato limitando il potere dei boiari. 
Basilio IV 
(1547?-1612) Zar di Russia dal 1606 al 1610. Capo dei boiari, dopo aver appoggiato il falso Demetrio lo uccise facendosi incoronare zar. Subì l'invasione di un esercito polacco comandato da un secondo falso Demetrio e dopo essere stato sconfitto a Klusino dovette abdicare. 

\Basìlio il Grànde (Cesarea di Cappadocia 330 ca.-379) Santo, padre della chiesa greca. Nativo di Cesarea di Cappadocia, divenne vescovo della stessa e lottò aspramente l'arianesimo. Scrisse le Regole, che posero le basi del monachesimo orientale. Tra le sue opere, Trattato sullo Spirito Santo (375) e Scritti ascetici

\basilìsco, sm. Genere di Rettili sauri diffuso nell'America tropicale della famiglia degli Iguanidi e dell'ordine degli Squamati. La specie più conosciuta è il Basiliscus americanus, di colore verde con fasce nere e di grandi dimensioni (può raggiungere il metro di lunghezza); il capo, il dorso e la coda degli esemplari maschi sono percorsi da una vistosa cresta di cartilagine, nelle femmine è presente solo su capo e dorso. È anche un mostro leggendario dall'aspetto raccapricciante, con corpo di uccello e coda di serpente, capace di uccidere solo con lo sguardo. 

\basilìssa, sf. Titolo delle regine e imperatrici di Bisanzio. 

\Basinger, Kim (Athens 1953-) Attrice americana. Iniziò come indossatrice e apparve la prima volta in televisione nel 1976 nella serie Charlie's Angels. Nel 1980 passa al cinema e il suo prima film significativo è Mai dire mai (1982). Raggiunge il definitivo successo con Nove settimane e mezzo (1986). Seguirono Nessuna pietà (1986), Appuntamento al buio (1986), Ho sposato un'aliena (1988), Batman (1989), Analisi finale (1991). Oscar come attrice non protagonista per L.A. Confidential (1997). 

\basion, sm. invar. Punto craniometrico posto nella metà del margine anteriore del foro occipitale. 
 @   dal greco básis base. 

\basìre, v. intr. Cadere in deliquio, svenire. 

\basìsta, sm. e sf. Nel gergo della malavita, chi fornisce le basi logistiche per una rapina. 

\Baskerville, John (Wolverley 1706-Birmingham 1775) Tipografo inglese tra i più noti del sec. XVIII. Da lui presero il nome i caratteri che disegnò e fuse. 

\basket, o basket-ball, sm. invar. Pallacanestro. 

\baslik, sm. invar. Termine turco che indica una sciarpa di filo di lana con lunghe nappe, utilizzata da cappuccio. 

\basòfili Leucociti o globuli bianchi del sangue il cui citoplasma contiene corpuscoli facilmente evidenziabili con coloranti basici. Rappresentano circa il 2% del numero totale dei leucociti e in media non vivono più di tre giorni. Svolgono un compito di protezione contro batteri e parassiti utilizzando, in caso di infezione, le sostanze contenute nei loro granuli come richiamo per gli altri granulociti. Tra le loro secrezioni, quella nota con il nome di eparina ha proprietà anticoagulanti, mentre quella chiamata istamina ha il compito di favorire la reazione infiammatoria. L'anomala attivazione dei basofili può causare gravi disfunzioni allergiche e, nei casi più generalizzati, shock anafilattico e collasso cardiocircolatorio. 
In botanica sono così definite quelle piante che preferiscono i terreni neutri o alcalini. 

\basofobìa, sf. Ossessiva paura di cadere che alcuni individui provano mentre camminano. 

\basolàto, sm. Pavimentazione stradale eseguita con basoli. 

\bàsolo, sm. Lastra di pietra che viene utilizzata per le pavimentazioni stradali. 

\Basov, Nikolaj Gennadievic (Usman 1922-) Fisico russo. I suoi studi su maser e laser gli valsero nel 1964 il premio Nobel in collaborazione con C. H. Townes e A. Prochorov. 

\Bas-Rhin Dipartimento (953.000 ab.) della Francia, capoluogo Strasburgo. Il suo territorio, solcato dai fiumi Ill e Reno e percorso da numerosi canali navigabili, si estende sulla piana dell'Alsazia e su una parte dei monti Vosgi. È ricco di foreste e sono molto sviluppate l'agricoltura e l'allevamento. Industrie tessili, dell'abbigliamento, metallurgiche, meccaniche, del cuoio, della birra e del legno. 

\Bass, George (Asworty 1760-acque del Pacifico 1802) Esploratore inglese. Scoprì l'omonimo stretto che divide l'Australia dalla Tasmania (1796-1799). 

\bàssa, sf. Parte pianeggiante e di minore altitudine in una regione geografica. 

\Bàssa Califòrnia Penisola del Messico, tra l'oceano Pacifico e il golfo di California. 

\Bassa marea Film drammatico, americano (1950). Regia di Fritz Lang. Interpreti: Louis Hayward, Dorothy Patrick, Jane Wyatt. Titolo originale: The House by the River 

\Bassa, Ferrer (Manresa ca. 1285-Barcellona 1348) Pittore spagnolo. Tra le opere Vita di Cristo (ca. 1343-1346, Monastero di Pedralbes, Cappella di San Michele). 

\bassacórte, sf. Spazio attiguo al fabbricato colonico ove si alleva il pollame. 

\bassadànza, sf. (pl. bassedànze) Danza di moda nei secc. XIV-XVI i cui passi sono lenti e strisciati. 

\Bassanési, Giovànni (Aosta 1909-Montelupo Fiorentino 1948) Uomo politico italiano. Esiliato a Parigi durante il regime fascista, qui aderì al movimento antifascista Giustizia e Libertà e organizzò un sorvolo propagandistico di Milano l'11 luglio 1930. 

\Bassàni, Giórgio (Bologna 1916-Roma 2000) Scrittore. Tra le opere Cinque storie ferraresi (1956) e Il giardino dei Finzi-Contini (1962). 

\Bassàno Bresciàno Comune in provincia di Brescia (1.466 ab., CAP 25020, TEL. 030). 

\Bassàno da Pónte Famiglia di pittori originaria di Bassano del Grappa. Jacopo (Bassano del Grappa 1517 ca-1592) è il più celebre artista della famiglia. Dallo stile innovativo, i suoi quadri sono caratterizzati dalla fusione di elementi sacri in contesto agreste, con paesaggi naturalistici (Adorazione dei pastori, Fuga in Egitto). Anche due dei suoi figli seguirono le sue orme: Francesco il Giovane (Bassano 1540-Venezia 1592) optò per una pittura dai toni foschi, vicina alla sensibilità fiamminga, mentre Leandro (Bassano 1557-Venezia 1622) è famoso per i suoi ritratti. 

\Bassàno del Gràppa Comune in provincia di Vicenza (38.600 ab., 129 m, CAP 36061, TEL. 0424), sulle rive del fiume Brenta. È centro agricolo commerciale e industriale (industrie meccaniche, ceramiche, distillerie di grappa). La città è conosciuta per il noto ponte sul Brenta, ricostruito nel 1948 su progetto originale del Palladio. 

\Bassàno in Teverìna Comune in provincia di Viterbo (1.125 ab., CAP 01030, TEL. 0761). 

\Bassàno Romàno Comune in provincia di Viterbo (3.786 ab., CAP 01030, TEL. 0761). 

\bassàrico, agg. (pl. m.-ci) 1 Relativo a Bacco. ~ bacchico. 2 Relativo alle baccanti. 
 @   dal greco bássaris menade. 

\Bassaridi, I Opera seria in un atto di H. W. Henze, libretto di W. H. Auden e C. Kallman (Salisburgo, 1966). 

\Bassein Città (144.000 ab.) del Myanmar, capoluogo della provincia di Irrawaddy. 

\basset-hound Cane originario dell'America del Nord, è un segugio dotato di buon fiuto. 

\bassétta, sf. Antico gioco d'azzardo con le carte. 

\Bassétti Gruppo di industrie tessili, specializzate nella biancheria per la casa, sorto nel 1830 per opera di Giovanni Bassetti (1853-1893). 

\bassétto, sm. 1 Denominazione generica di diverse razze di cani segugi di bassa statura e dal corpo allungato. 2 Cane da caccia. 

\bassézza, sf. 1 L'essere basso. <> altezza. 2 Azione vile. ~ porcata. 

\Bàssi, Ùgo (Cento 1801-Bologna 1849) Sacerdote. Di ideologia liberale, difese Venezia e poi la Repubblica romana (1849). 

\Bassiàno Comune in provincia di Latina (1.635 ab., CAP 04010, TEL. 0773). 

\Bassifondi di San Francisco, I (Crimen) Film drammatico, americano (1949). Regia di Nicholas Ray. Interpreti: Humphrey Bogart, George MacReady, John Derek. Titolo originale: Knock on Any Door 

\Bassignàna Comune in provincia di Alessandria (1.709 ab., CAP 15042, TEL. 0131). 

\Bassìni, mètodo di Tecnica classica dell'intervento chirurgico sull'ernia inguinale. 

\bàsso, agg. e sm. agg. (il comparativo è inferiore o più basso; il superlativo è infimo o bassissimo) 1 Poco alto, in posizione poco elevata. <> longilineo. 2 Poco profondo. 3 Di regione meridionale, priva di monti, vicina a una fonte. 4 Sommesso; grave. ~ cupo. 5 Modico, esiguo. ~ accessibile. <> esorbitante. 6 Abietto. ~ triviale. <> lodevole. 7 Umile. ~ plebeo. <> aristocratico. 8 Tardo, riferito a periodo storico. 
sm. 1 La parte più bassa di qualcosa. 2 Il cantante che ha la voce del registro più grave. 3 A Napoli, abitazione miserabile che si apre a livello della strada. 
 X   agg. 1 low. 2 (statura) short. 3 (meridione) southern. 4 (fondale) shallow. sm. 1 bottom. 2 (mus.) bass. 
 @   lat. tardo bassus. 
Basso continuo 
Supporto armonico (accordi) di una composizione, presente per tutta la sua durata. Costituì una parte essenziale della scrittura musicale dalla fine del XVI sec. alla metà del XVIII; l'accompagnatore spesso improvvisava, con il clavicembalo o l'organo, una parte della composizione nel momento stesso dell'esecuzione. 
Basso ostinato 
Formula tematica che, costituendo la base di una composizione, viene insistentemente ripetuta per tutta la sua durata nel registro più grave; un classico esempio che utilizza il basso ostinato è la passacaglia. 

\Bàsso, Albèrto (Torino 1931-) Musicologo. Docente presso il conservatorio di Torino. Tra le opere L'Amfiparnaso di O. Vecchi (1960), Il Conservatorio di musica 'Giuseppe Verdi' di Torino (1971). Ha curato La Musica (1966-1970, enciclopedia) e il Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti (1984-1988). 

\Bàsso, Giànni (Asti 1931-Asti 2009) Tenorsassofonista italiano di jazz. Negli anni '50 lavorò in radio. Successivamente è divenuto direttore, con Oscar Valdambrini, di un complesso. 

\Bàsso, Lèlio (Varazze 1903-Roma 1978) Politico antifascista. Fu segretario del PSI nel 1948 e 1949; nel 1964 aderì al PSIUP, di cui poi divenne presidente. 

\bassofóndo, sm. 1 Zona poco profonda del mare. ~ barena. 2 Gli strati più poveri, corrotti, della società; i quartieri che essi abitano. ~ ghetto. 

\Bassolìno, Antònio (Afragola, Napoli 1947-) Politico italiano, esperto dei problemi del mondo del lavoro. È membro del Comitato centrale del PCI dal 1972, membro della direzione del comitato dal 1979 e sindaco di Napoli dal 1993. È stato anche deputato dal 1987 al 1993. 

\bassopiàno, sm. Zona pianeggiante poco elevata sul livello del mare, circondata da rilievi montuosi. ~ avvallamento. <> altopiano. 

\Bàssora Città (617.000 ab.) dell'Iraq, capoluogo del governatorato omonimo. Situata a 120 km dal Golfo Persico, sulla riva destra del fiume Shatt al'Arab, è unita alla capitale mediante una rete fluviale e ferroviaria. È sede di un importante porto internazionale, di un fiorente scalo marittimo ed è polo commerciale per l'esportazione di prodotti agricoli (grano, datteri), di bestiame e di petrolio. Fondata nel 636 d. C. come avamposto militare, divenne centro importante della cultura e della scienza araba. Per la sua importanza strategica subì, nel corso degli anni, numerose guerre e invasioni. Durante la prima e la seconda guerra mondiale, fu occupata dagli inglesi. Negli anni successivi alla seconda guerra mondiale, dopo un rapido sviluppo economico grazie allo sfruttamento del petrolio, subì, tra il 1980 e il 1988, gravi danni nel corso della guerra Iran-Iraq, aggravati ulteriormente con la guerra del Golfo del 1991. 

\bassorilièvo, sm. Scultura in cui le figure sporgono dal fondo con poco stacco. ~ anaglifo. <> altorilievo. 
 X   sm. bas-relief. 

\bassòtto, agg. e sm. agg. Diminutivo di basso. ~ tarchiato. <> slanciato. 
sm. Cane da tana. 
 X   sm. dachshund. 
Razza di cani selezionata in Germania, originariamente da caccia, specializzata nello stanare la selvaggina, viene ora apprezzata maggiormente per il carattere mite. Il bassotto ha un corpo lungo e forte, con zampe molto corte (25 cm al garrese), orecchie allungate, pelo corto o lungo di colore rossiccio o nero le cui varietà sono state ottenute incrociandolo con terrier e spanel. La testa ha forma simile a quella dei segugi. Il peso può variare dai 7 agli 11 kg. 

\bassotùba, sm. Principale rappresentante del gruppo delle tube nella famiglia dei flicorni. 

\bassovèntre, sm. Parte inferiore dell'addome. 

\bass-reflex, sm. invar. Particolare cassa acustica che viene usualmente utilizzata per la riproduzione musicale di alta fedeltà. 

\bassùra, sf. Zona pianeggiante. 

\Bassville, Nicolas-Jean-Hugou de (Abbeville 1753-Roma 1793) Diplomatico francese. Fu mandato a Roma per stringere rapporti tra la Francia rivoluzionaria e il papato, ma venne assassinato dalla folla. Questo evento ispirò a Monti la Bassvilliana (1793). 

\Bassvilliana Opera di poesia di V. Monti (1793). 

\bàsta, cong., inter. e sf. cong. Purché. 
inter. Si usa per imporre il silenzio, per porre fine a qualcosa. 
sf. Piega in dentro, fatta a una veste per accorciarla o per poi poterla allungare. 
 X   inter. that's enough, stop it, that will do. 

\bastànte, agg. Che basta. ~ sufficiente. <> scarso. 

\bastardèlla, sf. Recipiente di terracotta o di rame più fondo del tegame, per cuocervi carne. 

\bastàrdo, agg. e sm. agg. 1 Detto di persona di nascita illegittima; usato anche come ingiuria. <> legittimo. 2 Detto di animali, ibrido. <> puro. 3 Non genuino. parlava un linguaggio bastardo
sm. 1 Figlio nato da un'unione illegittima; in senso spregiativo individuo abietto, di nessuna rispettabilità. 2 Animale, specialmente cane, bastardo. 3 Canaglia. ~ mascalzone. 
 X   agg. 1 bastard, illegitimate. 2 (animale) mongrel, crossbreed. sm. bastard, illegitimate child. 
 @   franc. bastard

\bastardùme, sm. 1 Progenie bastarda. 2 Insieme di persone o cose spregevoli. 

\bastàre, v. v. intr. 1 Essere sufficiente. <> mancare. 2 Durare. 
v. intr. pron. Durare, conservarsi. ~ mantenersi. 
 X   v. intr. to be enough, to be sufficient. 
 @   lat. bastare. 

\bastévole, agg. Bastante. ~ sufficiente. <> insufficiente, scarso. 

\Basti Città (70.000 ab.) dell'India, nello stato dell'Uttar Pradesh, capoluogo del distretto omonimo. 

\bastìa, sf. Fortificazione intorno a città o ad accampamenti. ~ baluardo. 

\Bastia Città della Corsica (38.000 ab.) capoluogo del dipartimento dell'Alta Corsica. Attivo centro commerciale e turistico. La città si costituì attorno alla fortezza costruita dai genovesi nel 1380. Dopo varie dominazioni (genovesi, sardi, inglesi e francesi) è tornata dal 1796 alla Francia. 

\Bastìa Mondovì Comune in provincia di Cuneo (604 ab., CAP 12060, TEL. 0174). 

\Bastìa Ùmbra Comune in provincia di Perugia (16.244 ab., CAP 06083, TEL. 075). Centro agricolo e industriale (prodotti alimentari e mobilifici). Vi si trovano edifici medievali. Gli abitanti sono detti Bastioli

\Bastian, Adolph (Brema 1826-Trinidad 1905) Etnologo tedesco. È considerato il precursore del diffusionismo. 

\Bastiat, Frédéric (Bayonne 1801-Roma 1850) Economista francese. Fu sostenitore della naturale tendenza del capitalismo all'uguaglianza economica. Scrisse L'influenza dei dazi francesi e inglesi sull'avvenire dei due popoli (1844). 

\Bastìda de' Dòssi Comune in provincia di Pavia (189 ab., CAP 27050, TEL. 0383). 

\Bastìda Pancaràna Comune in provincia di Pavia (969 ab., CAP 27050, TEL. 0383). 

\Bastide, Roger (Nîmes 1898-Maisons-Laffitte 1974) Sociologo e antropologo francese. Si dedicò attivamente all'etnopsichiatria e scrisse Sociologia delle malattie mentali (1965). 

\Bastìglia (comune) Comune in provincia di Modena (2.276 ab., CAP 41030, TEL. 059). 

\Bastìglia (fortezza) Castello di Parigi che fungeva da prigione di stato. Costruito nel XIV sec. fu distutto il 14 luglio 1989 dalla rivolta dei parigini. L'episodio segnò il passaggio dalla rivoluzione parlamentare degli Stati Generali all'insurrezione armata che solitamente viene fatta coincidere con l'inizio della rivoluzione francese. Il 14 luglio 1880, la data della presa della Bastiglia divenne festa nazionale. 

\bastiménto, sm. Nome generico di grosse navi da carico. 
 X   sm. vessel, ship. 
 @   franc. antico bastir, dal longobardo bastjan intrecciare con graticci. 

\bastionàre, v. tr. Fortificare impiegando bastioni. 

\bastionàta, sf. 1 Complesso di bastioni. 2 Grande muraglia rocciosa. 

\bastióne, sm. Opera di fortificazione, per lo più unita alla cinta delle mura, a difesa di una città. 
 X   sm. bastion, rampart. 

\bastìta, sf. 1 Piccola fortificazione. 2 Baluardo, riparo. ~ barriera. 

\bàsto, sm. 1 Rozza sella imbottita per muli e asini. 2 Peso eccessivo. 
 @   lat. bastum, deriv. dal greco bastàzein portare. 

\Bastògi, Piètro (Livorno 1808-Firenze 1899) Politico. Ministro delle finanze nel 1861 e 1862, fu tra gli iniziatori della politica finanziaria della destra storica. Nel 1865 fondò la Società italiana per le strade ferrate meridionali, che poi prese il suo nome. 

\Bastogne Film di guerra, americano (1949). Regia di William A. Wellman. Interpreti: Van Johnson, John Hodiak, George Murphy. Titolo originale: Battle-ground 

\bastonàre, v. v. tr. 1 Percuotere con un bastone. ~ legnare. 2 Attaccare con violente critiche. ~ strapazzare. <> blandire. 
v. rifl. Percuotersi l'un l'altro con bastoni. 
 X   to beat, to thrash. 

\bastonàta, sf. Colpo dato col bastone. ~ randellata. 

\bastonatùra, sf. L'atto del bastonare e del bastonarsi e anche l'effetto. ~ battuta, pestaggio. 

\bastoncèllo, sm. Piccolo bastone. ~ bacchetta. 
Bastoncello retinico 
In anatomia, elemento cellulare che forma lo strato sensoriale della retina assieme ai coni. 

\bastoncìno, sm. 1 Diminutivo di bastone. ~ astina, bacchetta. 2 Racchetta da sci. 3 Tondino. 
 X   sm. (sci) ski pole. 

\bastóne, sm. 1 Ramo d'albero lavorato, impiegato per svariati usi. 2 Simbolo d'autorità. 3 Pane di forma allungata. 4 Attrezzo utilizzato in vari sport. ~ testimone. 
 X   sm. 1 stick. 2 (pane) French loaf. 
 @   lat. basto,-onis. 

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