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\chi, pron. pron. rel. f. e m. 1 Colui il quale, colei la quale. 2 Uno che, qualcuno che. 
pron. invar. f. e m. L'uno, l'altro. 
pron. interr. f. e m. Quale persona, quali persone. 
 X   pron. 1 who. 2 (poss.) whose. 3 (letterario e formale) whom. 4 (chiunque) whoever, anyone who. 5 (qualcuno che) someone who. 
 @   lat. qui, quis. 

\Chi fui Opera di poesia di H. Michaux (1927). 

\Chi ha incastrato Roger Rabbit Film di fantasia, americano (1988). Regia di Robert Zemeckis. Interpreti: Bob Hoskins. Christopher Lloyd, Joanna Cassidy. Titolo originale: Who Framed Roger Rabbit 

\Chi ha paura di Virginia Woolf? Dramma di E. Albee (1962). 

\Chi quadro Test statistico.   +  
 X   chi square

\Chi vive bene in Russia? Opera di poesia di N. A. Nekrasov (1872). 

\Chìa, Sàndro (Firenze 1946-) Pittore. Formatosi all'Accademia di belle arti di Firenze, ha trasferito la propria residenza a Roma nel 1970, entrando quasi subito nel gruppo di artisti legati alla galleria di Gian Enzo Sperone e noti come la Transavanguardia italiana. Durante i suoi numerosi viaggi a New York, negli anni Ottanta è stato uno dei fondatori del movimento neoespressionista. Le sue opere sono caratterizzate da figure con colori smorzati al limite della citazione favolistica come La piscina (1978) o con accenti ossessivi come in Uomini in corsa (1982). Tra le sue opere, Bar Tintoretto (1981), Donna che cavalca una bestia (1983) e Toys corner (1984). 

\Chiabrèra, Gabrièllo (Savona 1552-1638) Poeta. Nato da nobile famiglia, fu al servizio di varie corti, pur stabilendo un legame privilegiato con i Medici di Firenze. Pubblicò un grandissimo numero di opere poetiche nei generi più diversi, dal poema eroico al poemetto sacro e profano, dalla tragedia alla canzone eroica. Instancabile sperimentatore, mirò a trasferire nella poesia volgare i moduli della lirica greca. Tra le opere poesie liriche (tra cui Belle rose porporine), Gotiade (1582, poema eroico di imitazione classica) e Sermoni (1623-1632). Dalla sua sperimentazione metrica e dalla sua ricerca di musicalità, prenderà le mosse la tendenza al grazioso che si affermerà nel Settecento. 

\chiàcchiera, sf. 1 Conversazione su argomenti di poca importanza. ~ cicaleccio. 2 Maldicenza, voce maligna. ~ pettegolezzo. <> verità. 3 Facilità di parola. ~ loquacità. <> laconicità. 4 Usato nell'accezione plurale assume il significato di dolce tipico del periodo carnevalizio nelle regioni dell'Italia settentrionale. ~ sprelle, bugie. 
 @   deriv. da chiacchierare. 

\chiacchieràre, v. intr. 1 Discorrere, parlare. ~ conversare. 2 Fare maldicenze, diffondere pettegolezzi. ~ sparlare. 3 Fare la spia, riferire. ~ spifferare. 4 Conversare su argomenti di poca importanza. ~ ciarlare. 5 Divulgare. ~ strombazzare. 
 X   v. intr. 1 to talk, to chat. 2 (spettegolare) to gossip. 
 @   voce onom. 

\chiacchieràta, sf. 1 Conversazione amichevole. ~ colloquio. 2 Discorso lungo e sconclusionato. ~ ciancia, sproloquio. 
 X   sf. chat. 

\chiacchieràto, agg. 1 Che è oggetto di pettegolezzi. ~ criticato. 2 Dubbio. ~ sospetto. 

\chiacchierìccio, sm. Il chiacchierare lungo e prolungato di un gruppo di persone; vocio, cicaleccio, brusio, mormorio. ~ parlottio. 

\chiacchierìno, agg. e sm. agg. Che fa chiacchiere con piacere. 
sm. 1 Chi fa discorsi inutili. 2 Trina di cotone realizzata con una o due spolette che durante la lavorazione emettono un rumore particolare da cui deriva il nome. 

\chiacchierìo, sm. Il chiacchierare confuso e prolungato di molte persone. ~ chiacchiericcio. <> silenzio. 

\chiacchieróne, agg. e sm. (f.-a) 1 Che, chi chiacchiera molto volentieri. ~ ciarliero. <> taciturno. 2 Che, chi non sa tenere un segreto. ~ linguacciuto. <> discreto, riservato. 
 X   agg. chatty, talkative, gossipy sm. chatterbox, gossip. 

\Chialambèrto Comune in provincia di Torino (353 ab., CAP 10070, TEL. 0123). 

\chiàma, sf. Appello. 

\Chiamalo sonno Romanzo di H. Roth (1939). 

\chiamàre, v. v. tr. 1 Rivolgersi a qualcuno. ~ interpellare. chiamava quella persona in aiuto. 2 Gridare. 3 Dare un nome, un appellativo, un nomignolo. ~ soprannominare. 4 Richiedere, esigere. ~ sollecitare. chiamo l'attenzione dell'opinione pubblica su questo stringente problema. 5 Convocare, invitare. ~ radunare. <> congedare. 6 Eleggere. ~ destinare. 7 Appellare, designare. ~ denominare. 
v. intr. pron. Avere per nome o per cognome. ~ denominarsi. si chiamava Benedetta
v. rifl. Dichiararsi. ~ conoscersi. io mi chiamo fuori da questi intrallazzi
 X   v. tr. to call. v. intr. pron. e rifl. to be called; (come ti chiami?) what's your name? 
 @   lat. clamare, gridare. 

\chiamàta, sf. 1 Atto, effetto del chiamare. chiamata alle armi, ordine di presentarsi per svolgere il servizio militare. 2 In teatro, applauso insistente con cui il pubblico richiama gli attori sul palcoscenico. 3 Designazione dell'erede. 4 Segno fatto su uno scritto per rimandare a una nota a piè di pagina o a margine. 5 In alcuni giochi di carte, l'invito fatto a un compagno perché giochi lo stesso seme. 6 Ciascuno degli anelli che stanno a lato del morso del cavallo. 7 Colpo di telefono. ~ telefonata. 8 Convocazione. <> congedo. 
 X   sf. 1 call. 2 (mil.) call-up. 

\Chiamata per il morto Romanzo di J. Le Carré (1960). 

\Chiamate Nord 777 Film drammatico, americano (1948). Regia di Henry Hathaway. Interpreti: James Stewart, Richard Conte, Lee J. Cobb. Titolo originale: Call Northside 777 

\chiamatóre, sm. 1 Chi chiama. 2 Chi annuncia le offerte dei clienti nelle aste pubbliche. 

\Chiambrétti, Pièro (Aosta 1956-) Attore comico televisivo. Interpretò Il portalettere (1991). 

\Chiàmpo Comune in provincia di Vicenza (11.448 ab., CAP 36072, TEL. 0444). Centro sul fiume omonimo, noto per le cave di marmo rosa. Gli abitanti sono detti Chiampesi

\chiàna, sf. Terreno con acqua stagnante. ~ palude. 

\Chiàna Valle della Toscana, collega la valle dell'Arno con la valle del Paglia. 

\Chiànche Comune in provincia di Avellino (719 ab., CAP 83010, TEL. 0825). 

\Chianciàno Tèrme Comune in provincia di Siena (7.300 ab., 475 m, CAP 53042, TEL. 0578), posizionato nella val di Chiana tra Chiusi e Muntepulciano. Località turistica e sede di una nota stazione di cure idrotermali (le sue acque curative sono particolarmente indicate nella cura delle disfunzioni epatiche) già nota ai romani e agli etruschi. Dalle quattro sorgenti presenti scaturisce acqua ricca di solfato, bicarbonato e calcio. Presso Chianciano si trovano numerosi edifici storici: il palazzo dell'Arcipretura con annesso il museo della Collegiata, il palazzo del Podestà e resti di mura medievali. 

\Chiang Kai-shek (Ningbo 1887-Taipei 1975) Uomo politico cinese. Attivo fin dal 1911, nel 1926 entrò a far parte dell'esecutivo del partito rivoluzionario e lo stesso anno, come comandante dell'esercito, estese il controllo su quasi tutto il territorio cinese. Nel 1928 divenne presidente del governo nazionalista di Nanchino e capo del Kuomintang. Dal 1930 al 1934 comandò cinque campagne contro i comunisti di Mao, di cui però accettò l'aiuto per combattere i giapponesi. Dopo la seconda guerra mondiale i comunisti lo rovesciarono al termine di una guerra civile durata dal 1946 al 1949. Rifugiatosi a Formosa (Taiwan) rimase al potere della Cina nazionalista fino agli ultimi anni della sua vita, quando affidò il potere al figlio Jang Jing-guo. 

\Chiang Mai Città (170.000 ab.) della Thailandia, sul fiume Ping. Capoluogo della provincia omonima. 

\Chiànni Comune in provincia di Pisa (1.614 ab., CAP 56030, TEL. 0587). 

\Chianòcco Comune in provincia di Torino (1.501 ab., CAP 10050, TEL. 0122). 

\Chiànti Regione della Toscana tra l'Arno e l'Ombrone a nord di Siena; delimitata dalle colline del Chianti a est, passata dal XIII sec. sotto la giurisdizione di Firenze. La regione, parzialmente boscosa, ha nell'agricoltura (coltivazione di uva, olive e cereali), nella produzione vinicola, nella produzione dell'olio d'oliva e nel turismo (agriturismo, presenza di numerosi borghi e villaggi, tra cui si ricordano Castellina in Chianti, Gaiole in Chianti, Greve in Chianti e Castelnuovo Berardenga) le principali risorse economiche. Antica e rinomata la produzione vinicola: famoso il vino rosso omonimo (a denominazione di origine controllata già dal 1929), ottenuto dalla lavorazione di uve malvasia, canaiolo e sangiovese. 

\chiànti, sm. Vino rosso asciutto, prodotto nella omonima zona della Toscana. 

\chiantigiàno, agg. e sm. agg. Relativo al Chianti. 
sm. Nativo, abitante nel Chianti. 

\Chiapas Stato (3.210.000 ab.) del Messico, capitale Tuxtla Gutiérrez. Il suo territorio, prevalentemente montuoso e ricoperto da estese foreste, è attraversato dal fiume omonimo. Le principali risorse economiche sono basate sull'allevamento e sull'agricoltura; esporta caffè, cotone e banane. Importanti sono i giacimenti di petrolio. Abitato da popoli maya in epoca precolombiana, ospita numerose località archeologiche di interesse turistico. 

\chiàppa, sf. 1 Natica. ~ deretano, gluteo. 2 L'atto del prendere, afferrare. 
 @   deriv. da chiappare. 

\chiappamósche, sm. => "acchiappamosche" 

\chiappàre, v. tr. 1 Acciuffare, prendere. ~ afferrare. 2 Raggiungere. 3 Prendere alla sprovvista. ~ sorprendere. 

\chiapparèllo, o chiapperèllo, sm. Trappola tesa per gioco. 

\Chiappèlli, Frèdi (Firenze 1921-Los Angeles 1990) Critico letterario italiano. Figura rappresentativa della critica linguistico-stilistica. Tra le sue opere: Studi sul linguaggio del Tasso epico (1957), Machiavelli e la lingua fiorentina (1974) e Poe legge Manzoni (1987). 

\chiappìno, sm. Oggetto utilizzato per afferrare ~ presa. 

\Chiàppori, Alfrédo (Lecco 1943-) Disegnatore italiano. Esordì nel 1970 con Up al quale fece seguire Il Belpaese, Padroni e padrini e Il Belpaese si diverte. Ha collaborato con Linus, Panorama e Il corriere della sera con tavole di satira politica e sociale. 

\chiàra, sf. Albume dell'uovo crudo. 

\Chiàra di Assìsi (Assisi 1193-1253) Santa. Fondò l'ordine delle clarisse (secondo francescano) che si ispirava all'assoluta povertà. 

\Chiàra, Pièro (Luino 1913-Varese 1986) Scrittore. Tra le opere La spartizione (1964) e La stanza del vescovo (1976). 

\chiaraménte, avv. In modo intelligibile o esplicito. ~ esplicitamente, palesemente. <> confusamente, vagamente. 

\Chiaramónti Comune in provincia di Sassari (1.997 ab., CAP 07030, TEL. 079). 

\Chiaràno Comune in provincia di Treviso (3.028 ab., CAP 31040, TEL. 0422). 

\chiaràta, sf. Chiara d'uovo sbattuta, usata in cucina o come rimedio empirico per contusioni, scottature e simili. 

\Chiaravàlle Comune in provincia di Ancona (13.813 ab., CAP 60033, TEL. 071). Centro industriale sul fiume Esino. Vi si trova l'abbazia di Santa Maria in Castagnola, del XII sec., in stile gotico cistercense. Gli abitanti sono detti Chiaravallesi

\Chiaravàlle Centràle Comune in provincia di Catanzaro (7.711 ab., CAP 88064, TEL. 0967). 

\Chiaravàlle Milanése Sobborgo nella parte sud-est di Milano sorto in corrispondenza dell'abbazia fondata da San Bernardo nel 1135. 

\chiarèa, sf. Bevanda medicinale a base di vino, zucchero e droghe. 

\chiareggiàre, v. v. tr. Rendere chiaro. 
v. intr. Divenire chiaro del cielo. 

\chiarèlla, sf. Imperfezione dovuta a mancanza di trama in una pezza di stoffa. 

\Chiarèlli, Luìgi (Trani 1880-Roma 1947) Commediografo. Tra le opere La maschera e il volto (1916). 

\chiarèllo, sm. Vino molto chiaro o annacquato. 

\chiarentàna, sf. Tipo di ballo conosciuto quasi esclusivamente nelle campagne. 

\chiarétto, sm. Vino limpido, trasparente dal colore rosso chiaro. 

\chiarézza, sf. 1 Qualità di ciò che è chiaro. ~ luminosità. <> oscurità. 2 Dote del discorso per la quale esso è comprensibile. ~ linearità, logica. <> tortuosità. 3 Limpidezza, trasparenza. ~ nitidezza. <> opacità. 
 X   sf. clarity, clearness. 

\Chiàri Comune in provincia di Brescia (17.075 ab., CAP 25032, TEL. 030). Centro agricolo e industriale (prodotti del legno, alimentari, tessili, dell'abbigliamento e metalmeccanici) sul fiume Oglio. Gli abitanti sono detti Clarensi

\Chiàri, Albèrto (Firenze 1900-1998) Filologo. Allievo di G. Pasquali, ha insegnato presso l'Università Cattolica di Milano. Tra le opere L'edizione critica (1948), Indagini e letture (1946-1961) e Manzoni il credente (1979). 

\Chiàri, Wàlter (Verona 1924-Milano 1991) Walter Annichiarico, attore cinematografico, teatrale e televisivo. Interpretò Bellissima (1952). 

\chiarificàre, v. tr. 1 Rendere chiaro, soprattutto di liquido. ~ schiarire, depurare. 2 Chiarire, spiegare un concetto. ~ delucidare. <> confondere. 
 @   lat. tardo clarificare, comp. da clarus chiaro +-ficare (facere) fare. 

\chiarificatóre, agg. e sm. (f.-trìce) agg. Che fa chiarezza. ~ delucidatore, esplicativo. 
sm. Strumento per la chiarificazione dei liquidi. 

\chiarificazióne, sf. Atto, effetto del chiarificare. ~ chiarimento, delucidazione. 

\chiariménto, sm. Spiegazione. ~ precisazione. 

\Chiarìni, Luìgi (Roma 1900-1975) Teorico cinematografico. Nel 1935 fondò il Centro sperimentale di cinematografia di Roma. Scrisse Il film nei problemi dell'arte (1949). 

\Chiarìni, Pàolo (Roma 1931-) Germanista italiano. Esponente della critica marxista e traduttore di Brecht, ha scritto tra le opere Il teatro tedesco espressionista (1959), L'espressionismo tedesco (1985) e Amoretto (1991). 

\chiarìre, v. v. tr. 1 Rendere chiaro o limpido ciò che è torbido. ~ schiarire. 2 Rendere più comprensibile. ~ spiegare. <> confondere. il professore gli chiarì quel concetto. 3 Di persona, rassicurare, informare, rendere certo. 4 Appurare. ~ accertare. <> nascondere. 
v. intr. 1 Diventare più chiaro o chiaro. i capelli iniziavano a chiarirsi. 2 Farsi luminoso. 
v. rifl. Acquistare certezza. inizio ora a chiarirmi certe questioni
 X   v. tr. 1 to make clear. 2 (fig.) to explain. v. rifl. to become clear. 

\chiarìssimo, agg. Titolo dato attualmente ai docenti universitari. 

\chiarità, sf. 1 L'essere chiaro. 2 Lume intellettuale. 

\chiaritóio, sm. Ambiente dello stabilimento oleario dove si lascia riposare l'olio perché si divento più chiaro. 

\chiàro, agg., avv. e sm. agg. 1 Luminoso. ~ splendente. <> scuro. 2 Pallido, tenue, poco intenso. ~ sfumato. <> carico. 3 Che ha una certa trasparenza; limpido. ~ terso. <> fosco. ordinò una birra chiara. 4 Onesto, sincero. ~ schietto. <> ambiguo. 5 Che si percepisce, ode, vede, distintamente. ~ netto, stagliato. <> indistinto, sfocato. 6 Facilmente comprensibile. ~ lineare, logico. <> complicato. 7 Di carattere tipografico la cui asta ha spessore molto piccolo. 8 Illustre. ~ insigne. <> sconosciuto. 9 Ovvio, evidente. ~ palese. <> inintelleggibile. è un artista di chiara fama. 10 Di suono, netto. ~ nitido. <> confuso. 11 Famoso. ~ insigne. <> anonimo. 
avv. Senza reticenze. ~ francamente. era un tipo che parlava chiaro; avere chiaro che … (aver compreso chiaramente che …).
sm. 1 Chiarezza. ~ luminosità. il chiaro di luna. 2 Colore chiaro. vestire di chiaro sta diventando nuovamente di moda
 X   agg. 1 clear. 2 (colore) light. 3 (pelle) fair. 4 (luminoso) bright, clear. avv. 1 clearly, (ho chiaro che) it is clear to me. 2 (franco) frankly. 
 @   lat. clarus

\chiàro di lùna (Al) Titolo attribuito da L. Rellstab alla sonata per pianoforte in do diesis minore opera 27 n° 2 composta da L. Beethoven in onore di Giulietta Guicciardi. 

\Chiaromónte Comune in provincia di Potenza (2.410 ab., CAP 85032, TEL. 0973). 

\Chiaromónte Gùlfi Comune in provincia di Ragusa (8.424 ab., CAP 97012, TEL. 0932). 

\chiaróre, sm. Luce, alquanto tenue, che spicca nelle tenebre. ~ barlume. <> buio, oscurità. 

\chiaroscuràle, agg. Che è ottenuto per mezzo del chiaroscuro. 

\chiaroscuràre, v. tr. Fare il chiaroscuro. 

\chiaroscùro, sm. 1 Procedimento pittorico che, usando il bianco, il nero e le gradazioni intermedie, serve a riprodurre il passaggio graduale dalla luce all'ombra e viceversa. 2 Alternanza di luci e ombre. 3 Avvicendamento di gioie e tristezze. la vita è piena di chiaroscuri

\Chiaròtti, Gianfrànco (Como 1928-) Fisico italiano. Studioso della fisica dei solidi ha applicato tra i primi all'utilizzo della luce di sincrotrone, è membro del CNR dal 1968. 

\chiaroveggènte, agg., sm. e sf. Che, chi ha il dono della chiaroveggenza. ~ indovino, veggente. 
 X   sm. e sf. clairvoyant. 
 @   da chiaro + veggente. 

\chiaroveggènza, sf. 1 Capacità di vedere ciò che altri non vedono o di prevedere il futuro. ~ divinazione. 2 Grande perspicacia. ~ intuito. <> ottusità. 

\Chiarùgi, Albèrto (Firenze 1901-1960) Botanico. Fu docente prima all'università di Pisa poi a quella di Firenze. Membro del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Fondatore della rivista Cytologia

\Chiarùgi, Vincènzo (Empoli 1759-Firenze 1820) Medico. Si occupò della cura e dell'assistenza ai malati di mente, adoperandosi per l'umanizzazione dei metodi terapeutici. Tra le opere, Della pazzia in genere e in specie (1793). 

\Chiàscio Fiume (82 km) dell'Umbria, affluente del Tevere. 

\chiàsma, sm. Termine anatomico che designa il punto di incontro delle fibre dei nervi ottici. 

\chiasmàtico, agg. (pl. m.-ci) Riferito a una sindrome del chiasma dovuta a un tumore ipofisario che la comprime. Si presenta con diminuzione della visione, restringimento del campo visivo e atrofia dei nervi ottici. 

\chiàsmo, sm. 1 Figura retorica consistente nel contrapporre due espressioni in modo che i termini della seconda siano disposti in ordine inverso a quelli della prima • Mario è il primo, il secondo è Giovanni. 2 Punto di incrocio dei nervi ottici. 

\chiassàta, sf. 1 Strepito, divertimento rumoroso. 2 Lite clamorosa e violenta. 

\chiassìle, sm. Telaio che nella finestra sostiene il serramento. 

\chiàsso, sm. 1 Forte rumore fastidioso. ~ baccano. <> quiete. 2 Manifestazione di allegria rumorosa. ~ caciara. <> tranquillità. 3 Vivace interesse. 
 X   sm. uproar, noise, racket, row. 

\Chiàsso Città della Svizzera (9.000 ab.), nel Canton Ticino; stazione doganale al confine con l'Italia. Il centro adiacente, Ponte Chiasso, è parte del territorio di Como. 

\chiassóne, agg. e sm. (f.-a) Che o chi si definisce persona allegra e rumorosa. 

\chiassosaménte, avv. 1 In modo chiassoso, con gran rumore. ~ fragorosamente. 2 Vistosamente. ~ sfarzosamente. 

\chiassosità, sf. L'essere chiassoso. 

\chiassóso, agg. 1 Rumoroso. ~ fragoroso. <> silenzioso. una compagnia di amici chiassosi. 2 Che attira l'attenzione per la vivacità delle forme e dei colori. ~ appariscente. <> modesto. 
 X   agg. 1 rowdy, noisy. 2 (vistoso, di colore) showy, gaudy, loud. 

\chiassuòlo, sm. Piccolo cortile, vicolo. 

\chiàstico, agg. (pl. m.-ci) Che costituisce un chiasmo. 

\chiastonèuro, agg. Relativo ai Molluschi Gasteropodi Prosobranchi contraddistinti dalla chiastoneuria. 

\chiàtta, sf. Grossa barca a fondo piatto da canali o fiumi. ~ barcone, zattera. 
 @   deriv. da chiatto. 

\Chiattóne, Màrio (Bergamo 1891-Lugano 1957) Architetto. Tra le opere il mercato coperto di Mendrisio (1945) nel Canton Ticino. 

\Chiàuci Comune in provincia di Isernia (337 ab., CAP 86090, TEL. 0865). 

\Chiavàcci  fabbrica italiana di gelati, operante tra il 1950 e il 1990.   +  

\chiavàccio, sm. Catenaccio, grosso chiavistello. 

\chiavàrda, sf. Grosso bullone per fissare i basamenti delle macchine alle rispettive fondazioni. 

\chiavàre, v. tr. 1 Inchiodare. 2 Fissare. ~ fermare. 3 Compiere l'atto sessuale (detto volgarmente). 

\Chiàvari Comune in provincia di Genova (28.584 ab., CAP 16043, TEL. 0185). Centro agricolo (coltivazione di frutta, olive e ortaggi), industriale (prodotti chimici, del legno, meccanici e metallurgici) e turistico (balneazione) alla foce del fiume Entella. Gli abitanti sono detti Chiavaresi

\chiàve, agg. e sf. agg. Principale, essenziale. ~ cruciale. 
sf. 1 Strumento metallico che girato nella toppa delle porte apre e chiude le serrature. 2 Mezzo che permette di raggiungere un determinato fine. 3 Attrezzo a forma di leva, con ganasce, usato per serrare viti, bulloni, dadi ecc. Può essere regolabile (chiave inglese) o fissa. 4 Pietra a forma di cuneo che, fissata alla sommità di un'arcata, ne assicura la stabilità. 5 Segno convenzionale che si pone all'inizio di un rigo per permettere l'identificazione delle note e la loro posizione. 6 Verso che, nella strofa di una canzone, collega il primo gruppo di versi con il secondo e che rima con l'ultimo verso della fronte. 7 Nella lotta libera, colpo eseguito cintando l'avversario con il braccio destro e afferrandogli con la sinistra il polso sinistro.     +  
 X   sf. 1 key. 2 (inglese) monkey wrench, monkey spanner. 3 (prezzo chiavi in mano) on the road price. 4 (architettura) keystone. 5 (musica) clef (chiave di Fa: F clef).
 @   lat. clavis. 
In musica è il simbolo posto all'inizio del rigo musicale e indica la posizione di una determinata nota permettendo così d'individuare tutte le altre note del pentagramma. Le principali chiavi sono di sol o chiave di violino, di fa e di do. La scelta di una chiave rispetto a un'altra è fatta tenendo conto dello strumento o della voce per la quale è utilizzata. 
Piccolo meccanismo, presente in strumenti a fiato, per chiudere o aprire fori. 
In architettura pietra cuneiforme sovrastante un arco (chiave di volta), indispensabile per scaricare il peso sui pilastri laterali.   +  

\Chiave a stella, La Romanzo di P. Levi (1978). 

\Chiave di vetro, La Film politico, americano (1942). Regia di Stuart Heisler. Interpreti: Alan Ladd, Veronica Lake, Brian Donlevy. Titolo originale: The Glass Key 

\Chiave, La Romanzo di J. Tanizaki (1956). 

\Chiavénna Comune in provincia di Sondrio (7.365 ab., CAP 23022, TEL. 0343). 

\Chiaveràno Comune in provincia di Torino (2.225 ab., CAP 10010, TEL. 0125). 

\chiavétta, sf. 1 Chiave d'accensione. 2 Bietta. 

\Chiavi di San Pietro, Le Romanzo di R. Peyrefitte (1956). 

\chiàvica, sf. Fogna. ~ cloaca, fognatura. 

\chiavistèllo, sm. Sbarra di ferro che, mediante una maniglia, si fa scorrere nelle maniglie delle imposte per tenerle serrate. ~ catenaccio. 
 X   sm. bolt. 

\Chiayi Città (258.000 ab.) di Taiwan, capoluogo della contea omonima. 

\chiàzza, sf. Grossa macchia tondeggiante. ~ macchia, tacca. 
 X   sf. splash, stain. 
 @   deriv. da chiazzare. 

\chiazzàre, v. v. tr. Coprire di chiazze. 
v. rifl. Cospargersi di chiazze. 
 @   longob. klazzjan. 

\chiazzàto, agg. 1 Cosparso di chiazze. ~ macchiato. <> monocromatico. 2 Screziato. ~ maculato. <> monocromo. 

\chiazzatùra, sf. 1 Gruppo di chiazze. 2 Il chiazzare o il chiazzarsi. 

\Chiba Prefettura (5.673.000 ab.) del Giappone. Si estende dalla penisola di Boso alla baia di Tokyo. 
Chiba 
Città (829.000 ab.) del Giappone, nell'isola di Honshu, capoluogo della prefettura omonima. 

\chic, agg. e sm. invar. agg. Fine, elegante. ~ raffinato. <> dozzinale. 
sm. Raffinata eleganza. 

\Chicago Città degli USA (3.000.000 ab., area metropolitana 8.120.000 ab.) nello stato dell'Illinois, è dotata di un grande e moderno porto sul lago Michigan. Primo mercato mondiale dei cereali, notevole centro commerciale, finanziario e uno dei più ricchi complessi industriali e di ricerca. È un importante nodo ferroviario e aereo con l'aeroporto più trafficato del mondo. Ha tre università, musei e biblioteche, ricoprendo un notevole ruolo culturale. Si sviluppò enormemente nel corso del XIX sec. grazie alla notevole immigrazione di europei e alla costruzione dei primi nodi ferroviari. Un tremendo incendio la distrusse totalmente nel 1871. 
Jazz di Chicago 
Stile musicale affermatosi, con musicisti bianchi, agli inizi degli anni '20. 
Scuola di Chicago 
In architettura gruppo di architetti e ingegneri americani (W. le Baron Jenney, J. W. Root, H. L. Sullivan, W. Roche, W. Halabird e D. Burnham), impegnati nella ricostruzione edilizia di Chicago dopo l'incendio del 1871; le innovazioni nella tecnica di costruzione (strutture portanti in acciaio) rinnovarono la tipologia dell'edificio a più piani (grattacielo). 
In sociologia scuola fondata da Albion W. Small nel 1882. Ebbe il massimo sviluppo negli anni '20 grazie a R. E. Park che affrontò il tema dell'emarginazione sociale e il problema del risanamento dei ghetti. 
In economia dottrina economica che ha ripreso e rinnovato, con M. Friedman, la teoria liberista e monetarista. 

\chicane, sf. invar. 1 Difficoltà artificiale inserita in un tracciato motoristico per produrre un rallentamento della velocità. 2 Nel gioco del bridge, mancanza di carte di un seme fra quelle ricevute nella distribuzione. 

\chìcca, sf. 1 Nome generico per indicare caramelle, dolci, ecc. ~ caramella. 2 Cosa squisita, preziosità. ~ rarità. 

\chìcchera, sf. 1 Piccola tazza con maniglia laterale per bevande calde. 2 Il contenuto di una chicchera. 

\chicchessìa, o chi che sìa, pron. invar. Qualunque persona. ~ chiunque. 

\chicchirichì, inter. e sm. inter. Riproduce il canto del gallo. 
sm. invar. 1 Voce omonima che imita il canto del gallo. 2 Crestina di tela bianca che le cameriere portano sul capo. 

\chìcco, sm. (pl. m.-chi) 1 Seme di cereale o di altra pianta. ~ granello. 2 Piccolo oggetto specialmente sferico. 3 Di uva, acino. 
 X   sm. 1 grain, kernel. 2 (grandine) hailstone. 3 (uva) grape. 4 (caffè) bean. 

\Chichester, Francis (Barnstable 1901-Plymouth 1972) Navigatore inglese. Circumnavigò il globo da solo su un'imbarcazione a vela. Partì da Plymouth il 27 agosto 1966 e vi fece ritorno il 28 maggio 1967. 

\Chichìbio Personaggio creato da Boccaccio in una delle novelle del Decameron. È un cuoco che grazie alla sua prontezza riesce a superare una difficile situazione. 

\chichinger, sm. invar. Nome volgare del genere Physalis. Appartiene alla famiglia delle Solanacee. 

\Chiclayo Città (410.000 ab.) del Perú, capoluogo del dipartimento di Lambayeque. 

\chièdere, v. tr. 1 Domandare per ottenere. ~ richiedere. chiedeva perdono. 2 Domandare per sapere. ~ informarsi. chiedere il prezzo della merce. 3 Pretendere per una merce che si vende. ~ reclamare. 4 Far chiamare. ~ invitare. 5 Implorare, elemosinare. ~ mendicare. <> offrire. 6 Comportare. quell'attività chiede molta competenza
 X   v. tr. e intr. to ask. 
 @   lat. quaerere

\Chiènes (in ted. Kiens) Comune in provincia di Bolzano (2.476 ab., CAP 39030, TEL. 0474). 

\Chien-lung (Pechino 1711-1799) Hung-li, imperatore cinese dal 1736 al 1796, della dinastia mancese Ch'ing. Estese i confini del suo impero celeste fino all'Asia centrale (Birmania, Tibet). 

\Chiènti Fiume delle Marche (91 km). Sfocia, a sud di Civitanova Marche, nel mare Adriatico. 

\Chièri Comune in provincia di Torino (31.292 ab., CAP 10023, TEL. 011). Centro agricolo, commerciale (mercato di bestiame e vino) e industriale (prodotti tessili, enologici e chimici). Fondata dai romani, passò ai Savoia nel 1418. Vi si trovano le chiese di San Domenico, del XIII sec., e di San Giorgio, del XV sec., il duomo in stile gotico, del XV sec., e il battistero, costruito tra il XII e il XV sec. Gli abitanti sono detti Chieresi

\chiérica, o chièrica, sf. Rasatura tonda che i chierici hanno al sommo della testa. ~ tonsura. 

\chiericàto, sm. 1 Condizione di chi è chierico. 2 Il clero nel suo complesso. 

\chierichétto, sm. Bambinetto giovane che serve la messa. 
 X   sm. altar boy. 

\chiérico, o chièrico, sm. (pl.-ci) 1 Qualsiasi membro del clero che occupi un posto nella gerarchia di ordine. ~ sacerdote. 2 Il ragazzo che serve la messa. 3 Persona colta, uomo di studi. ~ dotto. 
 X   sm. cleric, altar boy. 
 @   lat. clericus

\Chierróni, Vittòrio (Abetone, Pistoia 1917-) Sciatore italiano. Campione italiano in slalom (1935, 1936), in discesa (1936, 1938, 1947) e in combinata alpina (1935, 1936, 1940), nel 1941 vinse a Cortina il titolo mondiale in slalom. 

\Chiès d'Àlpago Comune in provincia di Belluno (1.631 ab., CAP 32010, TEL. 0437). 

\chièsa, sf. 1 Società di uomini che accettano la stessa fede religiosa. 2 Chiesa cattolica romana. 3 Edificio consacrato dedicato all'esercizio pubblico di un culto religioso. ~ basilica, cattedrale, santuario. chiesa romanica, gotica, costruita secondo certi stili architetturali.   +   4 Parrocchia. 
 X   sf. church. 
 @   lat. ecclesia, dal greco ekklesìa, assemblea. 
Libera chiesa in libero stato. Frase pronunciata da Cavour mentre stava morendo. 
Originariamente il termine indicava la comunità dei cristiani che professano la fede in Gesù Cristo, e che cercano di attuare i suoi insegnamenti. Nella dottrina cattolica la chiesa, stabilita e fondata da Gesù (Giovanni 17,20), assistita dallo Spirito Santo, prolunga nella storia l'azione di Cristo ed è indispensabile per la salvezza dell'uomo. Le prime comunità cristiane (Ekklesíai) si formarono dopo la morte di Gesù attorno ai dodici apostoli e agli altri discepoli in Palestina, da dove il cristianesimo si diffuse presto anche tra i pagani. L'unità della comunità venne più volte infranta a causa di controversie gerarchiche e ragioni politiche. Gli scismi d'oriente (1054) e della chiesa inglese (1534) e la riforma protestante di Lutero, rifiutando la supremazia della chiesa di Roma, hanno di fatto minato lo spirito tipico delle comunità di uomini, consistente nell'unità e fratellanza. Da qui le divisioni in varie confessioni, ortodossa, anglicana, protestante, calvinista. A tutto ciò si è cercato di porre rimedio con il movimento ecumenico, al fine di ricostruire l'unità delle varie comunità; si è originato all'interno di alcune confessioni protestanti, per poi diffondersi a livello internazionale. L'esigenza di autonomia della chiesa dall'ordinamento statale risale all'epoca dell'affermazione del cristianesimo, desideroso di mantenere una propria identità, autonoma rispetto a quella del potere politico. Dopo tre secoli di persecuzioni, si arrivò nel 313 all'editto di tolleranza promulgato da Costantino, con il quale si iniziò un'opera di avvicinamento tra i due poteri della società. Il cristianesimo venne riconosciuto come religione ufficiale di stato (editto di Teodorico del 380) e si trasformò in comunità organizzata, ove si distinguono laici e clero, subordinata al potere vescovile. La chiesa, ancora controllata dall'imperatore in oriente, in occidente rivendicò il proprio ruolo di garante della libertà. Cominciarono allora i problemi circa i rapporti tra le due istituzioni, che culminarono nel medioevo nell'affermazione della superiorità spirituale su tutta la società, anche sul potere politico (lotta per le investiture). La via per la soluzione del problema viene individuata nei vari concordati, stipulati tra chiesa e stato; nel XVIII sec. i rapporti tra le due istituzioni sono stati molto stretti. Hanno subito un certo raffreddamento nel corso del secolo successivo, quando la formula di Cavour, libera chiesa in libero stato, non ha avuto grande applicazione. Si dovrà attendere il pontificato di papa Pio XI, per il riconoscimento ufficiale dello Stato Pontificio costituito in Città del Vaticano. La conciliazione del 1929 (patti lateranensi) ha rafforzato ulteriormente i rapporti tra i due stati, fino all'ultimo accordo stipulato da Giovanni Paolo II e Bettino Craxi nel 1984, entrato in vigore l'anno successivo. 

\Chièsa in Valmalènco Comune in provincia di Sondrio (2.807 ab., CAP 23023, TEL. 0342). 

\Chièsa, Damiàno (Rovereto 1894-Trento 1916) Militare. Arruolatosi all'inizio della prima guerra mondiale, venne fucilato dagli austriaci. 

\Chièsa, Eugènio (Milano 1853-Giverny, Normandia 1930) Politico. Di ideologia repubblicana e interventista, fu deputato dal 1904 al 1926 e promosse la Concentrazione antifascista a Parigi (1927). 

\Chiesanuòva Comune in provincia di Torino (208 ab., CAP 10080, TEL. 0124). 

\chiesàstico, agg. (pl. m.-ci) Di chiesa. 

\Chièse Fiume (160 km) della Lombardia. Nasce dall'Adamello e confluisce nell'Oglio. 

\Chiesìna Uzzanése Comune in provincia di Pistoia (3.934 ab., CAP 51013, TEL. 0572). 

\chièsta, sf. Domanda. ~ richiesta. 

\chiesuòla, sf. 1 Gruppo di persone che professano una stessa ideologia. 2 Custodia a forma di colonnina che contiene la bussola magnetica. 

\Chièti Città dell'Abruzzo (56.000 ab., CAP 66100, TEL. 0871) a pochi chilometri dal mare Adriatico e capoluogo di provincia. Ospita attività industriali come quella metalmeccanica, vetraria, cartaria, alimentare e agricola (uva, cereali, tabacco). Fiorente il turismo. Fu municipio romano dal I sec. a. C. Fu dominata dai barbari e successivamente da normanni, svevi, Angioini e Aragonesi prima di ottenere la libertà nel XVII sec. Numerosi i resti romani, costituiti dai tre piccoli templi, il teatro e le terme, più una serie di monumenti quali la chiesa di San Paolo, il palazzo vescovile e la chiesa di San Giustino. All'interno del Museo Nazionale d'Antichità è custodito il famoso guerriero di Capestrano (VI sec. a. C.). 
Provincia di Chieti 
(390.000 ab., 2.587 km²) Tra il fiume Pescara e il Trigno, occupa la parte sudorientale della Maiella. Le attività principali sono l'agricoltura, la pesca (Ortona, Vasto e Francavilla), l'industria alimentare, edile, meccanica, dell'abbigliamento, il turismo balneare e montano. 

\chietìno, agg. e sm. 1 Abitante o nativo di Chieti. 2 Bigotto. 3 Relativo all'ordine dei Teatini. 

\Chièuti Comune in provincia di Foggia (1.886 ab., CAP 71010, TEL. 0882). 

\Chiève Comune in provincia di Cremona (1.396 ab., CAP 26010, TEL. 0373). 

\chifel, sm. invar. Piccolo panino o dolce a forma di mezzaluna. 

\chiffon, sm. invar. Tessuto leggerissimo e trasparente, di seta o di fibre sintetiche. 

\chiffonière, sf. invar. Caratteristico tipo di stipo comparso verso la metà del Settecento. 

\Chigasaki Città (202.000 ab.) del Giappone, nella prefettura di Kanagawa sull'isola di Honshu. 

\Chìgi, Agostìno détto il Magnìfico (Siena 1465-1520) Finanziere e mecenate. 

\Chìgi, Fàbio => "Alessandro" (Alessandro VII papa) 

\Chìgi, palàzzo Palazzo di Roma sede della presidenza del Consiglio dei ministri italiano. L'architetto Giacomo della Porta iniziò i lavori a questo edificio nel 1562; in seguito Carlo Maderno subentrò al progetto e il palazzo fu completato in piena epoca della Controriforma, nel 1630. Il nome deriva dal fatto che nel 1659 papa Alessandro VI Chigi lo acquistò come residenza della sua famiglia. Nel 1917 il palazzo entrò nei possedimenti dello stato italiano e divenne il ministero degli affari degli esteri dopo la prima Guerra mondiale. 

\chigiàno, agg. Relativo alla famiglia Chigi. 

\chìglia, sf. Sulle navi e imbarcazioni, grossa trave che, disposta longitudinalmente da prora a poppa, collega le ossature trasversali e riunisce il fasciame dei due fianchi dello scafo. 
 X   sf. keel. 
 @   spagn. quilla. 

\Chignòlo d'Ìsola Comune in provincia di Bergamo (2.184 ab., CAP 24040, TEL. 035). 

\Chignòlo Po Comune in provincia di Pavia (3.009 ab., CAP 27013, TEL. 0382). 

\chignon, sm. invar. Crocchia di capelli annodati e raccolti dietro al capo. 

\Chihuáhua Stato del Messico settentrionale (2.200.000 ab.), confinante con gli USA; il suo territorio si estende su una serie di altipiani, dal Rio Grande alla Sierra Madre Occidentale. Fonti di produzione sono l'allevamento, la coltivazione del cotone, della canna da zucchero, della vite e dei cereali. Possiede ricchi giacimenti di oro, piombo e argento. 
Chihuahua 
Città (516.000 ab.) del Messico, capitale dello stato omonimo, nella Sierra Madre Occidentale. 

\chihuahua, sm. Originario del Messico, è il cane di taglia più piccola. Ha un'altezza di circa 20 cm e raggiunge un peso al massimo di 2 kg. Ha pelo corto (esiste anche una varietà molto rara a pelo ondulato), mantello di colore sabbia, fulvo chiaro o argento. Ha un temperamento affettuoso che lo rende un gradevole cane da compagnia. 

\Chikamatsu, Monzaemon (Kyoto 1653-Osaka 1724) Pseudonimo di Suginomori Nobumori. Drammaturgo. Tra le opere Kagekiyo il vittorioso (1686) e Assassinio di una donna nella bottega infernale del mercante d'olio (1721). 

\Chikmagalur Città (61.000 ab.) dell'India, nello stato del Karnataka. Capoluogo del distretto omonimo. 

\Childe, Vere Gordon (Sydney 1892-1957) Paletnologo e archeologo australiano. Si occupò della cultura e dell'economia preistoriche; tra le sue opere, L'alba della civiltà europea (1925) e L'evoluzione sociale (1951). 

\Childebèrto Nome di sovrani. 
Childeberto I 
(495?-558) Re franco, figlio di Clodoveo. Divise il regno del padre con i fratelli nel 511 e così ottenne il regno di Parigi. 
Childeberto II 
(570 ca.-596) Re franco di Austrasia dal 575, figlio di Sigeberto I e di Brunechilde. Quest'ultima esercitò di fatto il potere. 
Childeberto III 
(683?-711) Re franco nominale di Neustria e Borgogna dal 695. Fu dominato da Pipino di Héristal e Grimoaldo. 

\Childerìco Nome di sovrani. 
Childerico I 
(436?-481) Re dei franchi salii dal 457. Clodoveo I fu suo figlio. 
Childerico II 
(653?-675) Re franco d'Austrasia dal 662 e dall'anno successivo anche di Neustria e Borgogna. Era figlio di Clodoveo II. 
Childerico III 
(?-755) Re merovingio. Pipino il Breve lo depose nel 751 e lo relegò in un monastero. 

\chiliàrco, o chiliàrca, sm. 1 Capitano di mille uomini negli eserciti greci. 2 In Persia era il comandante di mille nobili cavalieri che costituivano la guardia del corpo del gran re. 

\chiliàsmo, sm. Dottrina dei millenaristi secondo la quale Gesù tornerà sulla terra per regnarvi coi santi per mille anni. 

\chiliàsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Esponente del chiliasmo. ~ millenarista. 

\chilificàre, v. tr. Trasformare il chimo in chilo durante la digestione. 

\chilificazióne, sf. Elaborazione fisiologica del chilo. 

\Chilka Laguna (1000 km²) dell'India, nello stato di Orissa. 

\Chillán Città (159.000 ab.) del Cile, nella regione VIII Bíobío. 

\chilo- Prefisso che caratterizza i multipli mille volte maggiori dell'unità di misura scelta. Di solito è abbreviato con k. 

\chìlo, sm. Liquido contenuto nei vasi chiliferi prodotto dalla digestione dei cibi nell'intestino. La sua funzione è quella di trasportare una parte dei grassi assorbiti nell'intestino. Proprio per questa ragione, nonostante la natura linfatica dei vasi chiliferi, il chilo contiene un minor numero di cellule linfocitarie e una maggiore quantità di lipoproteine rispetto alla linfa vera e propria. 

\chilocalorìa, sf. Unità di misura della quantità di calore corrispondente a mille calorie; pur non essendo più in vigore, è tuttavia utilizzata in dietetica. Ha per simbolo kcal. o Cal. 

\chilocìclo, sm. Antica unità di misura della frequenza corrispondente a mille hertz. È stata sostituita dal chilohertz. 

\Chilognàti Sottordine di Miriapodi diplopodi a volte considerato sottoclasse dei diplopodi. Vi appartengono i più comuni millepiedi del genere Julus e Glomeris

\chilogràmmetro, sm. Unità pratica di misura di lavoro, corrispondente al lavoro che si compie alzando il peso di un chilo per l'altezza di un metro. 

\chilogràmmo, sm. Unità di misura di massa equivalente a mille grammi (kg).  Chilogrammo-forza (kg F):   +  
 X   sm. kilo, kilogram, kilogramme. 

\chilohertz, sm. In radiotecnica, unità di misura di frequenza pari a 1.000 oscillazioni (cicli) al secondo. 

\chilòlitro, sm. Unità di capacità equivalente a mille litri. 

\chilometràggio, sm. Distanza misurata in chilometri. 

\chilometràre, v. tr. Misurare in chilometri. 

\chilomètrico, agg. (pl. m.-ci) 1 Misurato in chilometri. 2 Lunghissimo. ~ interminabile. <> corto. 

\chilòmetro, sm. Unità di lunghezza pari a mille metri. 
 X   sm. kilometre. 
 @   da chilo-+ metro

\chilomicróni Classe di lipoproteine. 

\Chilóne (VI sec. a. C.) Mitico legislatore spartano. Era uno dei sette sapienti. 

\Chilóne, Vincènzo (Venezia 1758-1839) Pittore. Realizzò dipinti paesaggistici sui modelli del Canaletto e di F. Guardi. Tra le opere, Affreschi di Palazzo Marcotti a Udine. 

\Chilòpodi Sottoclasse dei Miriapodi, classe degli Artropodi, sottoregno dei Metazoi, comprendente circa 2.000 specie; hanno corpo allungato segmentato, antenne e uncini veleniferi; sono anche detti centopiedi. Ne è esempio la scolopendra, velenosa, che abita anche l'Italia; raggiunge i 9 cm di lunghezza e ha un morso pericoloso anche per l'uomo.   +  

\chìloton, o chilotóne, sm. invar. Unità fisica di misura della potenza degli esplosivi nucleari. Corrisponde a 1.000 t di tritolo. 

\chilotoràce, sm. Versamento di linfa nella cavità pleurica. 

\chilowatt, sm. invar. Unità di potenza pari a mille watt. 

\chilowattora, sm. Unità pratica di misura dell'energia elettrica, corrispondente all'energia erogata o assorbita in un'ora da un apparecchio della potenza di un chilowatt. 

\Chilpancingo Città (67.000 ab.) del Messico, capitale dello stato di Guerrero. 

\Chilperìco Nome di sovrani. 
Chilperico I 
(539?-Chelles 584) Re di Neustria dal 567, figlio di Clotario I. Sposò Fredegonda e con lei lottò contro Sigeberto I e Brunechilde d'Austrasia. 
Chilperico II 
(670 ca.-Noyon 720) Re di Neustria dal 715. In seguito venne deposto, ma fu reinsediato nel 719 da Carlo Martello. 

\chilurìa, sf. Presenza del chilo nelle urine. 

\Chilwa Lago (1.600 km²) del Malawi, al confine con il Mozambico. 

\Chimborazo Vulcano (6.267 m) spento dell'Ecuador, nella Cordigliera Occidentale delle Ande, costituito da cinque vette ricoperte da ghiacciai. Il suo nome significa "montagna di neve". 
Chimborazo 
Provincia (365.000 ab.) dell'Ecuador, capoluogo Riobamba, nella parte centrale delle Ande. 

\Chimbote Città (287.000 ab.) del Perú, nel dipartimento di Ancash, sull'oceano Pacifico. 

\Chimèra Personaggio mitologico, figlia di Trifone ed Echidna. Mostro triforme (leone, capra e serpente) vomitava fuoco. Venne uccisa da Bellerofonte. 

\chimèra, sf. 1 Mostro della mitologia classica. 2 Idea, fantasia inverosimile, speranza irrealizzabile. ~ fantasticheria. <> realtà. 3 Miraggio. ~ abbaglio. 
 @   lat. chimaera, dal greco chìmaria. 
In zoologia è una specie di Pesci dei Chimeriformi (Olocefali), con muso massiccio, coda lunga a frusta e con aculeo robusto molto velenoso sulla sommità dorsale anteriore. Può raggiungere 1,50 m di lunghezza (chimera mostruosa), si nutre di molluschi che trova nelle profondità dell'Atlantico. È l'unica specie abissale che si può incontrare anche nel nostro Mediterraneo. 
Nella mitologia è una figura mostruosa con testa di leone, corpo di capra e coda di serpente oppure con un'altra testa sul dorso, che sputa fuoco dalla bocca. Era figlia di Tifone ed Echidna e fu uccisa da Bellerofonte. 

\Chimere, Le Opera di poesia di G. de Nerval (1854). 

\chimèrico, agg. (pl. m.-ci) 1 Relativo alla chimera. 2 Illusorio, fantastico. ~ ingannevole. <> tangibile. 

\chìmica, sf. La scienza che studia la composizione, le proprietà, la struttura e le trasformazioni a cui sono soggette le sostanze esistenti in natura o create artificialmente; essa fa riferimento agli elementi, ossia un sistema di sostanze indivisibili chimicamente. È divisa in diverse branche, a seconda dell'oggetto del suo studio. La chimica generale tratta le leggi fondamentali della chimica; la chimica fisica si occupa degli aspetti fisici quali quelli termodinamici e cinetici delle reazioni; la chimica inorganica studia gli elementi chimici, i loro composti e le loro reazioni escludendo le reazioni chimiche e composte del carbonio, oggetto di studio della chimica organica; la chimica analitica studia le metodologie di analisi; la biochimica si occupa dello studio delle sostanze e reazioni chimiche tipiche degli organismi viventi. Va poi segnalata la chimica nucleare che studia i mutamenti nelle specie chimiche provocati dalle reazioni nucleari. L'origine di tale scienza può essere riscontrata già nell'antichità, all'epoca degli egiziani e del loro incontro con le popolazioni arabe, dal quale si originò l'alchimia, precursore della chimica. I primi composti chimici scoperti furono gli acidi (cloridrico, nitrico e solforico). Verso la fine del 1600 cominciarono i primi studi sui gas (S. Hales), con la formulazione della teoria del flogisto, ancora impregnata di alchimia; iniziarono gli studi quantitativi e nel 1789 Lavoisier definì per la prima volta l'elemento chimico come la sostanza che non può essere ulteriormente scomposta. La scalata della chimica a scienza fondamentale per la vita prosegue con la teoria atomico-molecolare di Avogadro e Cannizzaro (1858) e la redazione da parte di Mendeleev (1869) della tavola periodica degli elementi.   +    Dalla fine del XIX sec. a oggi, la chimica ha compiuto enormi passi verso una sperimentazione sempre più avanzata al servizio di molti settori dell'industria moderna portando alla scoperta di fondamentali composti per gli esseri viventi, come le vitamine, gli ormoni e le proteine.   +  
 X   sf. chemistry. 

\chimicaménte, avv. Sulla base dei principi della chimica. 

\chìmico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. 1 Relativo alla chimica. reazione chimica. 2 Artificiale. ~ sintetico. prodotti chimici
sm. Studioso di chimica. 
 X   agg. chemical. sm. chemist. 
 @   lat. chimicus, deriv. da alchimia

\chimificàre, v. tr. Trasformare il cibo in chimo. 

\chimificazióne, sf. Trasformazione degli alimenti in chimo tramite il succo gastrico. 

\Chimismi lirici Opera di poesia di A. Soffici (1915). 

\chimìsmo, sm. Insieme di fenomeni prodotti da azioni chimiche, specialmente di natura organica. 

\chìmo, sm. Massa semiliquida formata da alimenti e da succhi gastroenterici secreti per la digestione; attraverso l'intestino avviene l'assorbimento delle sostanze nutritive, mentre le scorie danno origine alle feci. 

\chimografìa, sf. Registrazione grafica realizzata per mezzo del chimografo. 

\chimòno, sm. invar. Abito tradizionale giapponese, lungo e a larghe maniche con fascia alla vita. 

\chimotripsìna, sf. Enzima proteolitico che separa i legami peptidici dei polipeptidi. 

\Chin Stato (369.000 ab.) del Myanmar, capoluogo Falam. 

\chìna, sf. 1 Terreno scosceso. ~ discesa, pendio. <> salita. 2 Inchiostro di china. 
 X   sf. 1 (terreno scosceso) descent, slope. 3 (bot.) cinchona. 
Angiosperma (Cinchona officinalis) della famiglia delle Rubiacee e dell'ordine delle Rubiali. Albero sempreverde che cresce tra i 1.500 e i 2.500 m. Dalla sua corteccia si ricavano principi attivi per la cura della malaria. Con estratti della corteccia di china si produce anche l'elisir di china, un amaro digestivo.

\Chinandega Dipartimento (330.000 ab.) del Nicaragua, sull'oceano Pacifico. 
Chinandega 
Città (69.000 ab.) del Nicaragua, capoluogo del dipartimento omonimo. 

\chinàre, v. v. tr. Abbassare, volgere verso il basso. ~ piegare. <> alzare. : :hinare gli occhi per timidezza. 
v. rifl. Piegarsi in basso con la persona. ~ inchinarsi. <> raddrizzarsi. si chinò per baciarla
 X   v. tr. to lower, to bend down. v. rifl. to bend, to stoop. 
 @   lat. clinare inchinarsi. 

\chinàto, agg. e sm. agg. 1 Relativa a una bevanda cui è stata aggiunta della china. 2 Piegato. ~ curvato. 
sm. Parte da cui si pende. ~ pendio. 

\Chinatown Film giallo, americano (1974). Regia di Roman Polanski. Interpreti: Jack Nicholson, Faye Dunaway, John Hillerman. Titolo originale: Chinatown 

\chincàglie, sf. pl. Oggetti utilizzati a scopo domestico o ornamentale. ~ ninnoli. 

\chincaglière, sm. Venditore di chincaglie. 

\chincaglierìa, sf. 1 Negozio in cui si vendono chincaglie. 2 Minuteria. ~ cianfrusaglie. 
 X   sf. knick-knacks. 
 @   franc. quincaillerie. 

\chin-chin, sm. invar. Cane da compagnia della razza spaniel. 

\Chindwin Fiume (800 km) del Myanmar. Nasce dai monti Patkai e Kumon e confluisce nel fiume Irrawaddy. 

\chiné, agg. Tessuto screziato prodotto con filati di colori diversi. 

\chinesiologìa, sf. Settore della medicina che studia le attività motorie dell'uomo. 

\chinesiòlogo, sm. Studioso, esperto di chinesiologia. 

\chinesiterapìa, sf. Metodo di cura consistente in massaggi e ginnastica. 

\chinetòsi, sf. Sindrome caratterizzata da vertigini e disturbi neurovegetativi. 

\Chingleput Distretto (2.908.000 ab.) dell'India, capoluogo Kancheepuram, nello stato di Tamil Nadu. 

\Chingola Città (187.000 ab.) dello Zambia, nella provincia di Copperbelt. 

\Chìni, Galilèo (Firenze 1873-Lido di Camaiore 1956) Pittore. Tra le opere Decorazione degli ambienti del palazzo reale di Bangkok (1911-1913). 

\chinidìna, sf. Alcaloide che si trova nella corteccia di china, stereoisomero della chinina. 

\chinìno, sm. Nome comune del bisolfato neutro o cloridrato di chinina, antipiretico largamente usato un tempo per combattere le febbri malariche. Conosciuto in Europa fin dal 1640, veniva estratto dalla corteccia dell'albero della china; vegetale originario del Perù, fu successivamente coltivato in Indonesia, che divenne il principale produttore di chinino. Quando i giapponesi, durante il secondo conflitto mondiale, occuparono questi territori, i ricercatori americani riuscirono a sintetizzare un sostituto chimico del chinino. Il sovradosaggio del farmaco naturale, ancora utilizzato per alcune forme malariche resistenti al chinino sintetico, può indurre intossicazione (cinconismo). 
 X   sm. quinine. 

\chìno, agg. Piegato, curvo, inclinato. ~ reclinato. <> ritto. 
 X   agg. bowed, bent. 

\Chinol, Elio (Treviso 1925-) Scrittore italiano. Professore universitario di letteratura inglese, narratore e corrispondente dell'Espresso, ha esordito con La vita perduta (1972); tra le altre opere Falsi nell'arte (1986) e Pantofola di Nerone (1987). 

\chinolìna, sf. Base eterociclica C9H7N del gruppo della piridina. Il solfato di ortochinolina viene usato come antisettico intestinale e delle vie urinarie. 

\chinóne, sm. Nome generico degli α- o γ-dichetoni dietilinici ciclici. Trasmettono colore alle molecole di alcuni coloranti. 

\Chinorìnchi Vermi marini raggruppati nel tipo omonimo, sottoregno dei Metazoi, per un totale di circa 100 specie. Hanno il corpo ricoperto di una pellicola e diviso in 13 segmenti. Presenti nella sabbia e nel fango da cui assumono sostanze organiche. 

\chinòtto, sm. 1 Pianta coltivata nelle zone litoranee del Mediterraneo. 2 Frutto di tale pianta. 3 Bevanda analcolica, gassata, a base di frutti di chinotto. 
 @   deriv. da China Cina. 

\Chin-Shan ved. "Ma Yuan" 

\chintz, sm. invar. Tessuto reso lucido da uno speciale finissaggio. 

\Chìo Isola della Grecia, nel mar Egeo, presso la costa della Turchia. 

\chioccàre, v. tr. e intr. Schioccare. 

\chiòccia, sf. Gallina che cova le uova e alleva i pulcini. 
 X   sf. broody hen. 

\chiocciàre, v. intr. 1 Si dice della voce della gallina quando cova. 2 Fare la chioccia, covare. 3 Di persona, stare rannicchiato come una chioccia. 4 Crocchiare, detto dei ferri del cavallo quando non sono ben fermati allo zoccolo. 

\chiocciàta, sf. L'insieme dei pulcini di una covata. 

\chiòccio, agg. (pl. f.-ce) Che ha un suono rauco e stridulo simile al verso della chioccia. ~ roco. <> squillante. 

\chiòcciola, sf. 1 Scala a forma elicoidale. 2 Madrevite. 3 Estremità del manico del violino, violoncello e simili. 
 X   sf. 1 snail. 2 (scala) spiral staircase. 
Mollusco gasteropodo terrestre provvisto di conchiglia gobbuta di medio diametro (4 cm) e di quattro tentacoli muscolosi. Presente soprattutto nelle campagne, si nutre di piante erbacee; malgrado siano ermafroditi, le chiocciole ricorrono all'accoppiamento per la riproduzione. Alcune specie rare sono oggi protette in molte nazioni.   +  

\chiocciolàre, v. intr. Fare il verso della chioccia. ~ chiocciare. 

\chioccolàre, v. intr. 1 Si dice del verso del fringuello, del pettirosso e simili. 2 Imitare col chioccolo le voci degli uccelli per imitarli. 3 Gorgogliare quietamente. 
 @   voce onom. 

\chioccolìo, sm. 1 Il chioccolare degli uccelli. 2 Gorgoglio continuo e sommesso. 

\chiòccolo, sm. 1 Richiamo dei fringuelli, dei merli e altri uccelli simili. 2 Fischio di ottone con cui i cacciatori imitano il verso degli uccelli. 3 Caccia col chioccolo. 4 Tenue gorgogliare d'acqua. 

\chiodàia, sf. Stampo metallico in ghisa provvisto di fori per foggiare a mano le teste dei chiodi e delle viti. 

\chiodàio, o chiodaiólo, sm. 1 Chi costruisce o vende i chiodi. 2 Chi fa spesso debiti. 

\chiodàme, sm. Insieme di chiodi di qualità e forma diversa. 

\chiodàre, v. tr. Inchiodare. 

\chiodàto, agg. Provvisto di uno o più chiodi. 

\chiodatrìce, sf. Macchina per ribattere chiodi in chiodature metalliche. 

\chiodatùra, sf. 1 Atto, effetto dell'unire con chiodi. 2 Unione di lamiere e profilati metallici mediante chiodi applicati a caldo o a freddo e ribattuti. 3 L'insieme dei chiodi delle scarpe. 

\chioderìa, sf. Officina nella quale si fabbricano chiodi. 

\chiodìno, sm. Fungo (detto anche famigliola buona, Armillaria mellea) della famiglia delle Tricolomotacee e della classe dei Basidiomiceti. Commestibile. 

\chiòdo, sm. 1 Barretta metallica di varie forme e dimensioni appuntita a un'estremità e con una capocchia dall'altra, che serve a unire tra loro diversi materiali. 2 Idea fissa, preoccupazione assillante. ~ fissazione. 3 Debito. 4 Forte dolore in un punto ben definito. ~ fitta. 
 X   sm. 1 nail. 2 (fissazione) obsession. 
 @   lat. clavus. 
Nell'alpinismo è usato, infisso nella roccia o nel ghiaccio, per garantire sicurezza e appiglio alle corde agganciate all'occhiello posto all'estremità libera del chiodo. 
Chiodo di garofano 
Bocciolo floreale essiccato, usato come spezie in cucina. 

\Chiòggia Pittoresco comune veneto (54.000 ab., CAP 30015, TEL. 041), situato nella parte meridionale della laguna veneta, è un importante porto peschereccio, ricco di industrie meccaniche, chimiche e conserviere. Romana di origine, venne distrutta dai barbari e appartenne sempre al ducato di Venezia. Pregevole è la piazza Vescovile e il duomo di B. Longhena (1674) con dipinti di Palma il Vecchio e del Tiepolo. 
Guerra di Chioggia 
Ultima delle tre guerre combattute tra Genova e Venezia, terminata dopo vittorie alterne con la pace di Torino (1381), con la quale Venezia dovette cedere l'isola di Tenedo nei Dardanelli e il protettorato su Cipro e concedere la libertà a Trieste. 

\chioggiòtto, agg. e sm. agg. Di Chioggia. 
sm. Nativo, abitante di Chioggia. 

\chiòma, sf. 1 Capigliatura, l'insieme dei capelli. 2 Criniera del cavallo e di altri animali. 3 Insieme di rami e fogliame di cui si compone la parte superiore dell'albero. ~ fronde. 4 Alone luminoso che appare intorno alle comete. ~ coda. 5 Pennacchio. 
 X   sf. 1 hair. 2 (fogliame) foliage. 

\Chiòma di Berenìce Costellazione, di piccole dimensioni, visibile nelle notti primaverili ed estive; si trova nell'emisfero celeste boreale, a sud-est dell'Orsa Maggiore e a nord della Vergine. 

\chiomànte, agg. 1 Che ha una chioma folta. ~ chiomato. 2 Riferito a un cavallo con un'abbondante criniera. 3 Coperto di foglie e di rami. 

\chiomàto, agg. 1 Che ha una lunga e vistosa chioma. ~ capelluto. <> calvo. 2 Frondoso. ~ fronzuto. <> spoglio. 

\Chiomónte Comune in provincia di Torino (1.015 ab., CAP 10050, TEL. 0122). 

\chionantìna, sf. Principio attivo ad azione diuretica e colagoga prodotto dall'albero della neve. 

\Chiòns Comune in provincia di Pordenone (4.055 ab., CAP 33083, TEL. 0434). 

\Chiòpris-Viscóne Comune in provincia di Udine (651 ab., CAP 33040, TEL. 0432). 

\chiòsa, sf. 1 Breve spiegazione di parole o passo difficile. ~ nota. 2 Commento malevolo. 

\chiosàre, v. tr. 1 Interpretare ed esporre un brano con chiose. ~ postillare. 2 Commentare. ~ spiegare. 

\chiòsco, sm. (pl. m.-chi) 1 Piccola costruzione con tetto a cupola per la vendita di giornali, frutta, verdura, gelati e altro. ~ baracchino. 2 Nei giardini, piccolo pergolato a cupola. ~ gazebo. 
 X   sm. 1 stall, kiosk. 2 (di giornali) newsstand. 
 @   turco kosk. 

\chiòstra, sf. Recinto. ~ cerchia. 

\chiòstro, sm. 1 Cortile che congiunge le varie parti di un monastero. ~ portico. 2 Luogo chiuso abitato specialmente da religiosi. ~ convento. 3 Vita monastica. ~ clausura. 
 X   sm. cloister. 
 @   lat. claustrum, deriv. da claudere chiudere. 
L'esempio più antico è quello dell'abbazia di San Gallo (820), mentre la sua funzione protettrice di giardini giunge fino all'epoca barocca. Uno dei più pregevoli dal punto di vista artistico è il chiostro della basilica di San Paolo fuori le Mura a Roma, caratterizzato da colonne binate con ricchi fregi a mosaico opera dei Vassalletto (1214). 

\chiòtto, agg. Che sta quieto per prudenza, paura, ipocrisia e simili. 

\chiòvolo, sm. 1 Piolo di legno posto al centro del giogo dei buoi utilizzato per infilarvi la stanga del carro. 2 Tumefazione sui piedi degli uccelli rapaci utilizzati per la caccia dovuta all'uso ininterrotto dei geti. 

\chiozzòtta, sf. Imbarcazione utilizzata dai chioggiotti per trasportare frutta e verdura a Venezia. 

\chiozzòtto ved. "chioggiotto" 

\chip, sm. invar. Piastrina di semiconduttore sulla quale è realizzato un circuito integrato. Il primo modello fu realizzato nel 1957 nei laboratori della Texas Instruments. 

\chippendàle, agg. e sm. Si dice di uno stile di mobili caratterizzato dalla semplicità della linea secondo il gusto del Settecento inglese. 

\Chippendale, Thomas (Otley 1718-Londra 1779) Ebanista inglese. Tra le opere Organo da camera in mogano (1760, Londra, Victoria and Albert Museum). 

\Chippewa Fiume (295 km) degli USA, nello stato del Winsconsin. Nasce dalla Penokee Range e confluisce nel Mississippi. 

\chips, sf. pl. Patatine fritte tagliate a fettine sottilissime. 

\Chiquimula Dipartimento (263.000 ab.) del Guatemala, al confine con El Salvador e Honduras. 

\Chirac, Jacques (Parigi 1932-) Politico francese. Di ideologia gollista, fu presidente del consiglio dal 1974 al 1976 e dal 1986 al 1988; fu inoltre sindaco di Parigi (1977, 1983 e 1989) e dal 1995 presidente della repubblica. 

\chiralità, sf. Sinonimo di enantiomorfismo. 

\Chiray, ségno di Manifestazione di calcolosi colecistica in seguito alla compressione dell'area interessata. 

\chirghìso, agg. e sm. Relativo o appartenente a una popolazione turco-mongola stanziata nella regione montuosa del Kirghizistan. 

\Chiriquí Provincia (397.000 ab.) del Panamá, capoluogo David. 

\chirografàrio, agg. Che è creditore in virtù di un chirografo. 

\chirògrafo, sm. Scrittura privata relativa a obbligazioni patrimoniali. 

\chirologìa, sf. 1 Modo di esprimersi a gesti utilizzato dai sordomuti. 2 Principi teorici che cercano di stabilire una correlazione tra le linee della mano e il carattere di una persona. 

\chiromànte, sm. e sf. Chi esercita la chiromanzia. ~ veggente. 
 X   sm. e sf. palmist. 
 @   greco cheiròmantis, comp. da cheiro-chiro + màntis indovino. 

\chiromàntico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alla chiromanzia. 

\chiromanzìa, sf. Arte divinatoria che pretende di leggere il destino dell'uomo dalle linee della mano. ~ chiroscopia. 

\chiromegalìa, sf. Crescita anomala delle mani. 

\Chiróne Personaggio mitologico. Centauro figlio di Crono e Filira, aveva dimora sul Pelio, in Tessaglia, luogo in cui educò Achille, Peleo, Giasone e Asclepio. 

\chironectes, sm. invar. Genere di Mammiferi Marsupiali della famiglia dei Didelfidi. 

\chironomìa, sf. Arte del muovere appropriatamente le mani recitando o parlando in pubblico. 

\Chironòmidi Famiglia di Insetti Ditteri Nematoceri cui appartengono alcune mosche simile a zanzare, ma che non si nutrono di sangue. 

\chiropràtica, sf. Tecnica di cura di malattie osteo-articolari e di nevralgie mediante trazione, torsione ed estensione. 

\chiropràtico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alla chiroterapia. ~ chiroterapico. 

\chirotipìa, sf. Sistema di riproduzione grafica che consiste nel far passare un pennello con l'inchiostro sulle lettere di una mascherina traforata. 

\Chiròtteri Nome comune di Mammiferi adatti al volo, solitamente più noti come pipistrelli. Sono capaci di volare grazie a una membrana che rimane tesa, quasi a formare un'ala (il patagio), tra le lunghissime falangi degli arti anteriori. Il corpo, di piccole o medie dimensioni, è rivestito da pelle nuda, ha una dentatura completa, orecchie e naso molto sviluppati. Volano prevalentemente di notte e dormono con la testa appesa in giù di giorno e durante il letargo. Localizzano gli insetti, dei quali si nutrono, e gli ostacoli attraverso l'emissione e la ricezione di ultrasuoni. 

\chirurgìa, sf. (pl.-gìe) Branca della medicina che, valendosi di tecniche manuali e strumentali, cura, mediante interventi operatori, le malattie e le lesioni traumatiche di varia natura e origine. Esistono vari settori di intervento chirurgico a seconda della zona corporea in cui occorre operare. La cardiochirurgia interviene sul cuore e sui grossi vasi sanguigni; la chirurgia ortopedica si occupa delle lesioni traumatiche delle strutture ossee e articolari; la chirurgia toracica opera sui polmoni e sul torace; la chirurgia plastica modifica o ricostruisce parti deformate del corpo; la neurochirurgia interviene sul sistema nervoso centrale e periferico. Di origine antichissima essa si è sviluppata durante le varie epoche storiche, fino ad arrivare a costituire una scienza a sé, nel XIX sec., grazie ai progressi nell'anatomia, nell'anestesia, alle terapie antisettiche (scoperte da Pasteur), all'introduzione delle pinze emostatiche e a strumenti innovativi, che hanno permesso di raggiungere livelli di perfezione quasi assoluti. 
 X   sf. surgery. 

\chirurgicaménte, avv. Secondo i metodi della chirurgia. 

\chirùrgico, agg. (pl. m.-ci) Di chirurgia. ~ operatorio. 

\chirùrgo, sm. (pl.-ghi o-gi) Medico che esegue interventi operatori. 
 X   sm. surgeon. 

\Chisinau => "Kisinev" 

\Chisóne Torrente (57 km) del Piemonte. Nasce dal Sestrière e confluisce nel Pellice. 

\chissà, o chi sa, avv. Esprime dubbio, incertezza. ~ vattelappesca. 
 X   avv. who knows, I wonder. 

\chitàrra, sf. 1 Strumento musicale dalla cassa di risonanza piatta a forma di otto che viene suonato pizzicandone le corde. 2 Telaio di legno con fili di metallo che si usa in Abruzzo per tagliare la sfoglia e fare i cosiddetti maccheroni alla chitarra. 
 X   sf. guitar. 
 @   greco kithàra. 
La chitarra presenta al centro un foro e nell'estremità inferiore un ponticello di legno sovrapposto. È dotata di un lungo manico segnato da barre trasversali che hanno funzione di tastiera. Solitamente è dotata di sei corde che iniziano dal ponticello e sono bloccate da pioli sulla parte alta del manico. 
Le origini della chitarra risalgono presumibilmente all'epoca egizia. Introdotta in Spagna dagli arabi si diffuse successivamente in tutta Europa e nel XVI sec. divenne comune come il liuto. Divenuta strumento popolare di accompagnamento, viene usata anche come strumento solista nella musica classica e nelle opere liriche (Don Pasquale di Donizetti, Oberon di Weber e Barbiere di Siviglia di Rossini). Boccherini e Paganini composero pagine di musica da camera (quartetti e quintetti) dedicate alla chitarra.   +  
Chitarra elettrica 
Chitarra priva di cassa acustica ma munita di sensori collegati ad appositi amplificatori. 

\chitarràta, sf. 1 Interpretazione dozzinale di un brano musicale. 2 Suonata con chitarra. 

\chitarrìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Chi suona la chitarra. 

\chitarronàta, sf. Musica o composizione letteraria di cattivo gusto. 

\chitarróne, sm. Strumento musicale a corde pizzicate della famiglia del liuto impiegato per la esecuzione del basso continuo. 

\Chitignàno Comune in provincia di Arezzo (817 ab., CAP 52010, TEL. 0575). 

\chitìna, sf. Polisaccaride azotato presente nelle conchiglie di molti Invertebrati. 

\chitinóso, agg. Di organo rivestito di chitina. 

\chitóne, sm. Presso gli antichi Greci, tunica di lana o di lino leggera, cucita su un fianco e fissata per mezzo di bottoni o di piccole fibule. 
Mollusco (noto anche come chitone olivaceo, Chiton olivacius) della famiglia dei Chitonidi e della classe dei Poliplacofori. Lungo circa 4 cm, vive nel Mediterraneo sotto le pietre. Si ciba di alghe. 

\Chitònidi Famiglia di Molluschi Poliplacofori marini. Il solo genere Chiton è presente nel Mediterraneo. 

\Chitradurga Città (75.000 ab.) dell'India, nello stato di Karnataka, capoluogo del distretto omonimo. 

\Chitral Regione (113.000 ab.) del Pakistan, al confine con l'Afghanistan. 

\Chittagong Città (2.041.000 ab.) del Bangladesh, capoluogo della divisione amministrativa omonima. 

\Chittoor Città (86.000 ab.) dell'India, nello stato dell'Andhra Pradesh, capoluogo del distretto omonimo. 

\chiù, inter. e sm. inter. Riproduce il grido dell'assiolo. 
sm. Il grido dell'assiolo. 

\chiudènda, sf. 1 Oliveto specializzato. 2 Recinto per orti e campi coltivati. 3 Saracinesca. 

\chiùdere, v. v. tr. 1 Serrare insieme qualcosa per evitare che si apra o per impedire l'accesso a un luogo. ~ sbarrare. <> aprire. chiudere a chiave; chiudere bottega, terminare un'attività. 2 Unire insieme, far combaciare una o più parti disgiunte. ~ serrare. <> aprire. 3 Ostruire, sigillare. ~ ostacolare. <> sbloccare. chiudere il rubinetto dell'acqua. 4 Recingere, limitare. ~ circoscrivere. 5 Coprire con un coperchi, tappare. ~ turare. <> sturare. 6 Mettere dentro, riporre. ~ richiudere. 7 Porre fine a qualcosa., concludere. ~ terminare. <> cominciare. 8 In ambito commerciale, eseguire le operazioni connesse con il termine di un periodo. 9 In alcuni giochi di carte, completare una combinazione o terminare il gioco individuale. 10 Sigillare. ~ piombare. 11 Piegare. ~ ripiegare. <> spiegare. 12 Essere l'ultimo, essere in fondo a una fila. la fanteria chiudeva il corteo 
v. intr. Combaciare. 
v. rifl. 1 Serrarsi. <> aprirsi. le piaghe si chiudono con il passare del tempo. 2 Restringersi. ~ allargarsi. 3 Cicatrizzarsi. ~ rimarginarsi. 4 Raccogliersi. 5 Ritirarsi. ~ nascondersi. 6 Oscurarsi, coprirsi di nuvole. ~ annuvolarsi. 7 Terminare. ~ concludersi. 
 X   v. tr. 1 to shut, to close. 2 (acqua, gas, luce) to turn off, to put off. 3 (a chiave) to lock. 4 (definitivamente) to shut down, to close down. v. intr. to shut, to close. 
 @   lat. cludere

\chiudilèttera, sm. invar. Vignetta simile a un francobollo usata per sigillare le buste. 

\chiudipòrta, sm. Dispositivo a molla per la chiusura automatica di porte e portoni. 

\Chiudùno Comune in provincia di Bergamo (4.466 ab., CAP 24060, TEL. 035). 

\chiùnque, pron. invar. pron. invar. 1 Qualunque persona. 2 Chicchessia. ~ tutti. 
pron. rel. invar. Qualunque persona che. 
 X   pron. 1 (pron. indef.) anybody, anyone, whichever. 2 (pron. rel.) anyone who, whoever. 

\Chiuppàno Comune in provincia di Vicenza (2.394 ab., CAP 36010, TEL. 0445). 

\chiurlàre, v. intr. Emettere un suono simile a quello del chiurlo, dell'assiolo o di altri uccelli notturni. 

\chiùrlo, sm. 1 Grido dell'uccello omonimo. 2 Persona sciocca. 
Uccello della famiglia degli Scolopacidi e dell'ordine dei Caradriformi. Di colore marrone, è dotato di un lungo becco ricurvo. Tra le specie il chiurlo maggiore (Numenius arquata) e il chiurlo minore (Numenius phaeopus). Durante la ricerca di cibo alcuni esemplari vigilano mentre gli altri si nutrono. 

\Chiùro Comune in provincia di Sondrio (2.427 ab., CAP 23030, TEL. 0342). 

\chiùsa, sf. 1 Riparo posto attorno a qualcosa. 2 Opera di sbarramento di un corso d'acqua. ~ diga. 3 Restringimento di una valle fluviale. 4 Conclusione di un discorso. ~ epilogo. <> esordio. la chiusa di un intervento
 @   da chiuso, p.p. di chiudere

\Chiùsa (in ted. Klausen) Comune in provincia di Bolzano (4.284 ab., CAP 39043, TEL. 0472). 

\Chiùsa di Pèsio Comune in provincia di Cuneo (3.389 ab., CAP 12013, TEL. 0171). 

\Chiùsa di San Michèle Comune in provincia di Torino (1.492 ab., CAP 10050, TEL. 011). Centro agricolo (cereali, ortaggi e uva) e industriale (prodotti elettrotecnici e meccanici). Teatro di tre battaglie (754, 756 e 773) tra i franchi e i longobardi, nelle quali Pipino il Breve sconfisse Astolfo e Carlo Magno sconfisse Desiderio e Adelchi. 

\Chiùsa Sclàfani Comune in provincia di Palermo (3.677 ab., CAP 90033, TEL. 091). 

\Chiusafòrte Comune in provincia di Udine (962 ab., CAP 33010, TEL. 0433). 

\Chiusànico Comune in provincia di Imperia (592 ab., CAP 18023, TEL. 0183). 

\Chiusàno d'Àsti Comune in provincia di Asti (255 ab., CAP 14025, TEL. 0141). 

\Chiusàno di San Doménico Comune in provincia di Avellino (2.539 ab., CAP 83040, TEL. 0825). 

\Chiusavècchia Comune in provincia di Imperia (408 ab., CAP 18023, TEL. 0183). 

\Chiusdìno Comune in provincia di Siena (1.922 ab., CAP 53012, TEL. 0577). 

\Chiùsi Cittadina (9.200 ab., CAP 53043, TEL. 0578), appartenente al comune di Siena. Di origine etrusca è situata nella zona meridionale della val di Chiana, a 398 m di altezza. Oltre all'agricoltura (cereali e vino), molto diffusa è pure l'industria del mobile e delle ceramiche. Degni di nota sono la necropoli etrusca e il Museo Nazionale etrusco, nel quale si possono ammirare sarcofagi fittili e in alabastro. 
Chiusi, lago di 
Lago (4 km²) della Toscana, nella val di Chiana. 

\Chiùsi délla Vèrnia Comune in provincia di Arezzo (2.223 ab., CAP 52010, TEL. 0575). 

\chiusìno, sm. Lastra che chiude la bocca d'accesso di una fogna. 

\chiùso, agg. e sm. agg. 1 Serrato, non aperto. ~ sbarrato. <> aperto. tenere la bocca chiusa, non rivelare alcun fatto; a occhi chiusi, senza riflettere e vedere. 2 Che termina in consonante, detto di sillaba. 3 Poco espansivo, riservato. ~ introverso. <> estroverso. aveva un carattere chiuso. 4 Privato, proibito. ~ vietato. <> pubblico.
sm. 1 Luogo circondato e serrato con ripari. 2 Recinto per bestiame. 3 Luogo in cui non circola l'aria. nella stanza si avvertiva un forte odore di chiuso
 X   agg. closed. 
 @   lat. clusus, p.p. di cludere chiudere. 
• Un insieme di oggetti matematici viene detto chiuso rispetto a una operazione se applicando quella operazione a elementi di quell'insieme si ottiene un risultato che sta ancora nell'insieme stesso (ad esempio l'insieme dei numeri positivi è chiuso rispetto all'addizione ma non rispetto alla sottrazione: 3–7 fa –4 che non è un numero positivo).
Insieme chiuso:  →  spazio topologico. Intervallo chiuso:  → .
Formula chiusa: in logica, formula che non contiene variabili libere.   +  

\chiusùra, sf. 1 Atto, effetto del chiudere. 2 Ciò che serve a chiudere. ~ serratura. chiusura lampo, cerniera. 3 Fine, conclusione. ~ cessazione. <> apertura. 4 Riserbo. ~ diffidenza. <> confidenza. chiusura mentale, rifiuto di nuove idee. 
 X   sf. 1 shutting, closing. 2 (fine) close, end. 3 (serratura) lock. 
 @   lat. clusura

\Chivàsso Comune in provincia di Torino (24.758 ab., CAP 10034, TEL. 011). Centro commerciale (mercato di vino e cereali) e industriale (fabbriche di automobili, industrie tessili, alimentari e della gomma). Vi si trova il duomo di Santa Maria Assunta, del XV sec., in stile gotico. Gli abitanti sono detti Chivassesi

\Chladek, Rosalia (Brno 1905-Vienna 1995) Ballerina e coreografa. Come ballerina è stata una sofisticata solista. Successivamente si è dedicata con successo alla coreografia. Cessata l'attività sulle scene, è passata all'insegnamento, elaborando un suo personale metodo che è stato rapidamente adottato sia in Austria sia nel resto d'Europa. 

\Chladni, Ernst (Wittemberg 1756-Breslavia 1827) Fisico tedesco. Fondò la teoria delle vibrazioni sonore. 

\Chlebnikov, Velimir (Tundutovo, Astrahan 1885-Santalov, Novgorod 1922) Poeta russo. Tra le opere Poesie (postumo, 1928-1933). 

\chmod In informatica è il nome di un comando (change mode) del sistema operativo UNIX che permette di cambiare i diritti di accesso a un file. 

\choc, sm. invar. Forte emozione improvvisa e violenta. ~ botta, scossa, trauma. 

\Chocó Dipartimento (357.000 ab.) della Colombia, capoluogo Quibdó. 

\Chofu Città (198.000 ab.) del Giappone, nell'isola di Honshu. 

\Chokai Vulcano (2.230 m) del Giappone, nell'isola di Honshu. 

\Choke Catena montuosa dell'Etiopia. Vetta più elevata il monte Birham (4.154 m). 

\Choluteca Dipartimento (309.000 ab.) dell'Honduras. Si affaccia sull'oceano Pacifico. 
Choluteca 
Città (55.000 ab.) dell'Honduras, capoluogo del dipartimento omonimo. 

\Chomo Lhari Monte (7.314 m) dell'Himalaya, al confine tra Bhutan e Tibet. 

\Chomsky, Noam A. (Filadelfia 1928-) Linguista statunitense. Tra le opere Le strutture della sintassi (1957) e Linguistica cartesiana (1966). 

\Chon Buri Città (53.000 ab.) della Thailandia, capoluogo della provincia omonima. 

\Chongqing Città (2.667.000 ab.) della Cina, sul corso del fiume Chang Jiang. 

\Chonos Arcipelago (11.000 km²) del Cile, tra il golfo del Corcovado e la penisola Taitao. 

\Chontales Dipartimento (130.000 ab.) del Nicaragua, capoluogo Juigalpa. 

\Choper Fiume (1.000 km) della Russia che scorre nella regione tra Volga e Don e sfocia in quest'ultimo. 

\Chopin O'Flaherty, Kate (Saint Louis, Missouri 1851-New Orleans 1904) Narratrice statunitense. Pubblicò vari racconti ambientati in Luisiana e raccolti in Gente di Bayou (1894) e Una notte in Acadia (1897), raccolte di racconti della vita dei Creoli che la portarono alla ribalta. Ma l'opera che suscitò notevole scalpore ed ebbe grande rilevanza fu il romanzo Il Risveglio (1899), storia di un adulterio narrata con intensa sensualità, rifacendosi al modello flaubertiano di Madame Bovary. 

\Chopin, Fryderyk Franciszek (Zelazowa Wola 1810-Parigi 1849) Compositore e pianista polacco, si trasferì da Varsavia con la famiglia a Parigi. La prima scuola di musica fu appunto la famiglia, in quanto sia la madre sia la sorella maggiore erano musiciste. Qui conobbe un grande successo, anche grazie alla sua provenienza da una patria tribolata per l'occupazione russa, ma soprattutto per la sua fama di concertista che lo aveva preceduto. Le tribolazioni amorose per la scrittrice George Sand e la nostalgia dell'amata patria furono i sentimenti dominanti della sua vita, continuamente in forse se rientrare in Polonia. Viene considerato un tipico compositore romantico in quanto si allontanò dai canoni classici della sonata e della sinfonia, elaborando composizioni per piano di eccezionale concezione formale. La principale produzione comprende gli Studi, ventiquattro Preludi, quattro Impromptus, quattro Scherzi, quattro Ballate, sedici Polacche e le Mazurche. Tra le sue opere più famose sono anche i Notturni e i Valzer. Compose anche due Concerti e le Variazioni su un tema del Don Giovanni di Mozart. 

\chopper, sm. invar. Circuito elettronico in grado di generare da una tensione continua una tensione alternata agendo automaticamente come invertitore di polarità. In paletnologia indica uno strumento tagliente ottenuto scheggiando un ciotolo. 

\Chorolque Monte (5.614 m) della Bolivia, nella Cordigliera di Chicahs. 

\Chorus Line Film musicale, americano (1985). Regia di Richard Attenborough. Interpreti: Michael Douglas, Terence Mann, Alison Reed. Titolo originale: A Chorus Line 

\Chorzóv Città (129.000 ab.) della Polonia, nel voivodato di Katowice. 

\chou, sm. invar. Dolce cotto al forno a base di farina, burro e uova ripieno di crema. 

\Chou Dinastia cinese che segnò l'inizio del periodo feudale; il fondatore Wu-Wang divise l'impero ereditato dai Shang tra i membri della sua famiglia, decretando di fatto la scissione dello stato in molteplici nuclei feudali. I disordini interni si assommarono alle minacce esterne degli invasori, i barbari della regione dello Yang-Tze e le popolazioni nomadi del Nord. Il 771 segna la distruzione della capitale Hao e il conseguente ritiro dei Chou nella regione dell'Honan, dove vi dominarono fino al 250 a. C. circa. Sfruttando le lotte feudali tra i vari principi, i barbari dello Yang-Tze riuscirono a fondare e imporre una stato, il Chou, che dominò a lungo estendendo la civiltà cinese ai territori limitrofi. 

\Chou En Lai (Hua Hin 1898-Pechino 1976) Uomo politico cinese. Dopo gli studi in Giappone e in Europa, si stabilì a Parigi dove fondò la sezione francese del partito comunista cinese. Rientrato in patria, prese parte alla lunga marcia (1934-1935) e si operò come mediatore fra il partito comunista e quello nazionalista. Nel 1949 divenne primo ministro, incarico che tenne fino alla morte, e dal 1949 al 1958 fu anche ministro degli esteri. Fu valido collaboratore di Mao, condividendone le scelte sia in politica interna sia estera (rottura con l'URSS e riavvicinamento agli USA). 

\chouannerie, sf. invar. Guerra degli chouans. ~ insurrezione. 

\chouans Nome attribuito ai contadini monarchici del nord della Francia che insorsero nel 1973 contro la repubblica francese. 

\Chout Leggenda in sei quadri di S. S. Prokof'ev (Parigi, 1921). 

\chow chow, loc. sost. m. invar. Cane originario della Cina, dove è adibito alla caccia e alla guardia, è molto apprezzato in Europa come cane da compagnia. 

\Chrétien de Troyes (Attivo tra il 1160 e il 1190) Poeta. Non si hanno notizie certe sulla sua vita. Subì l'influenza della poetica dell'amor cortese elaborata dai trovatori provenzali. Prese spesso ispirazione dalla leggenda del re Artù e dei suoi cavalieri. La sua opera poetica comprende cinque romanzi cavallereschi di argomento bretone: Perceval o Il racconto del Graal, la prima versione letteraria della leggenda del Santo Graal; Erec e Enide; Lancillotto o Il cavaliere della carretta, dove compare la figura del cavaliere prediletto di Artù e suo rivale in amore; Ivano o Il cavaliere del leone; Cligès. Da ricordare anche il romanzo in versi Guillaume d'Angleterre. Chrétien viene considerato l'iniziatore del romanzo cavalleresco medievale. 

\Chrismas, malattìa di Patologia consistente in emorragie cutanee, mucose e muscolari dovute alla diminuzione o alla mancanza di attività plasmatica del fattore IX. 

\Christchurch Città (307.000 ab.) della Nuova Zelanda, capoluogo della regione di Canterbury. 

\Christensen, Benjamin (Viborg 1879-Copenaghen 1959) Regista e attore cinematografico danese. Tra i suoi film, La stregoneria attraverso i secoli (1922) e La casa del terrore (1929). 

\Christie, Agatha Miller (Torquay, Devon 1890-Wallingford, Oxford 1976) Scrittrice di romanzi e drammi. Tra le opere Assassinio sull'Orient-Express (1934) e Trappola per topi (1952). 

\Christie, Julie (Chukua, Assam 1941-) Attrice cinematografica inglese. Interpretò Darling, Farenheit 451, I compari e Messaggero d'amore

\Christie, Linford (Saint Andrew 1960-) Atleta britannico. Nel 1992 vinse il titolo olimpico nei 100 m piani; ottenne inoltre tre titoli europei (1986, 1990 e 1994) e uno mondiale (1993). È primatista europeo con 9'88''. 

\Christo (Sofia 1935-) Nome d'arte di Christo Javacheff. Pittore bulgaro. Tra le opere Valley Courtain (1971, Aspen, Colorado). 

\Christophe, Henri (Grenada 1767-Port-au-Prince 1820) Re di Haiti dal 1811 al 1820. Schiavo in origine, nel 1791 partecipò alla rivolta negra antifrancese; alla proclamazione della repubblica di Haiti nel 1804 costituì un suo piccolo regno personale nel nord dell'isola. 

\Christus Petrus ved. "Petrus Christus" 

\Chruscëv, Nikita (Kalinovka 1894-Mosca 1971) Politico russo. Dopo aver combattuto nell'Armata rossa nel 1919 e dopo un'intensa attività politica negli organi periferici del PCUS, venne nominato primo segretario del partito alla morte di Stalin (1953). Fu fautore del processo di destalinizzazione conseguente a un'analisi critica dei metodi politici e degli obiettivi economici definiti da Stalin. D'altra parte fu fermo nell'impedire che tale operazione provocasse sviluppi innovatori nell'Europa orientale, in particolare in Polonia e in Ungheria nel 1956. Per la sua politica di distensione internazionale guadagnò un largo consenso tra i membri del partito e ciò lo portò alla presidenza del consiglio nel 1958. Continuò la sua opera di intervento per favorire il disgelo dei rapporti con gli USA fino agli incontri di Camp David del 1959. Eventi internazionali come la crisi cubana, la frattura politica con la Cina e le difficoltà interne incontrate portarono alla fine del suo potere nel 1964. 

\Chrysler, Walter Percy (Wanego 1875-Great Neck 1940) Imprenditore statunitense. Nel 1925 fondò a Detroit l'omonima casa automobilistica. 

\Chrzanowski, Wojciech (Cracovia 1793-Parigi 1861) Generale polacco. Nel 1848 fu chiamato da Carlo Alberto per metter ordine nell'esercito piemontese, ma l'anno successivo fu sconfitto a Novara. 

\Chu Teh (Maan 1886-Pechino 1976) Militare cinese. Guidò la rivoluzione comunista dal 1931 al 1945, quindi divenne comandante dell'esercito dal 1949 e vicepresidente della repubblica dal 1954 al 1959. 

\Chubut Fiume (800 km) dell'Argentina. Nasce dalle Ande e sfocia nell'oceano Atlantico. 
Chubut 
Provincia (356.000 ab.) dell'Argentina, capoluogo Rawson. 

\Chucheon Città (174.000 ab.) della Corea del Sud, capoluogo della provincia di Gangweon. 

\Chugach Mountains Catena mantuosa degli USA, nella costa meridionale dell'Alaska. Vetta più elevata il monte Marcus Baker (4.016 m). 

\Chungcheong Nome di due province della Corea del Sud: Chungcheong Settentrionale (1.390.000 ab.), capoluogo Cheongju e Chungcheong Meridionale (2.014.000 ab.), capoluogo Daejeon. 

\Chungju Città (113.000 ab.) della Corea del Sud, nella provincia di Chungcheong. 

\Chungli Città (277.000 ab.) di Taiwan, nella parte settentrionale dell'isola. 

\Chungyang Shan Me Catena montuosa di Taiwan. Vetta più elevata il monte Yushan (3.997 m). 

\Chupito, sm. invar. Cicchetto, "bicchierino", in genere di superalcolico, che si beve tutto in un colpo, o, comunque, in un piccolo intervallo di tempo. In Italia è diffuso l'uso del "chupito rum e pera", che consiste in due bicchierini di eguali dimensioni, uno di rum dorato ed uno di succo di pera, da bere in ordine.

\Chuquisaca Dipartimento (452.000 ab.) della Bolivia, capoluogo Sucre. 

\Church, Alonzo (Washington 1903 – Hudson 1995) Logico matematico statunitense, che ha dato contributi in vari campi. È famoso anche presso i non matematici per la Tesi di Church   +  

\Churchill Fiume (1.609 km) del Canada settentrionale. Nasce dalle Montagne Rocciose e sfocia nella baia di Hudson attraversando il Sasktchewan e il Manitoba. Sulle sue rive si trovano imponenti centrali idroelettriche. Un tempo importante via per il commercio di pellicce. 

\Churchill, Randolph H. S. (Blenheim 1849-Londra 1895) Politico britannico. Capeggiò l'opposizione dei tory e fu cancelliere dello scacchiere (1886). Winston L. S. era suo figlio. 

\Churchill, Winston Leonard Spencer (Blenheim 1874-Londra 1965) Statista e uomo politico britannico, figlio di Lord Randolph. Iniziò la sua carriera politica all'inizio del secolo, nelle file del partito conservatore, per poi sposare le cause liberali. Ricoprì numerose volte l'incarico di primo ministro; fu responsabile della spedizione nei Dardanelli (1915) il cui fallimento lo allontanò dalla politica per un paio d'anni. Nel 1924, rientrato nel partito conservatore, fu nominato cancelliere dello scacchiere, attuando una dura politica antinflazionistica e antisindacale. Negli anni della seconda guerra mondiale, la sua capacità politica e diplomatica emerse ottenendo l'allenza degli USA e dell'URSS nella guerra alla Germania nazista. Con Roosevelt firmò la Carta atlantica (1941), partecipò alle conferenze di Teheran (1943) e Yalta (1945) in cui venne definita la politica da seguire dopo la resa della Germania e nel contempo preannunciò i rischi per l'avvenire dovuti alla divisione del mondo in due sfere di influenza tra le potenze maggiori. Nelle file dell'opposizione dal 1945, ritornò al potere nel 1951 fino al 1955, appoggiando gli USA nella guerra fredda con l'URSS. Ottenne il premio Nobel per la letteratura (1953) con La seconda guerra mondiale

\Churriguera, Alberto (Madrid 1676-Orgaz 1750) Architetto spagnolo. Tra le opere la Plaza Mayor a Salamanca (1729-1755). 

\Churriguera, José Benito (Madrid 1665-1725) Scultore spagnolo. Tra le opere Retablo (1684-1690, Segovia, Cattedrale) e Retablo Mayor (1693-1696, Salamanca, S. Esteban). 

\Churu Città (62.000 ab.) dell'India, nello stato del Rajasthan, capoluogo del distretto omonimo. 

\ci, avv. e pron. avv. 1 Lì, in quel luogo, qui, in questo luogo, nel luogo in/di cui si parla. ci verrete anche voi. 2 Per questo, per quel luogo. Da questo, da quel luogo. ci passava sempre. è riuscito a saltarci fuori. 3 Con il verbo essere. non c'è modo di riuscirci. ci sei?. 4 Con valore indeterminato. ti ci vuole un po' di tempo. c'è poco da ridere. ci vuole ben altro. non ci vedo.
pron. pers. 1 Noi. ci hanno accusato. 2 A noi. ci hanno dato da bere
pron. dimostr. Di ciò, su ciò, in ciò. non ci penso mai. non ci capisco nulla.
 X   avv. 1 (lì) there. 2 (qui) here. 3 (di qui, di lì) through it. pron. 1 (a noi) to us. 2 (rifl.) ourselves. 3 (tra due) each other. 4 (l'un l'altro) one another. 5 (a ciò) about it. 
 @   lat. hice qui. 

\Ci Sigla di curie (unità di misura fisica). 

\Ci salveranno le vecchie zie? Prosa di L. Longanesi (1953). 

\Ci sono dei giorni ... e delle lune Film commedia, francese (1990). Regia di Claude Lelouch. Interpreti: Gérard Lanvin, Patrick Chesnais, Annie Girardot. Titolo originale: Il y a des jours ... et des lunes 

\CIA Sigla usata per indicare Central Intelligence Agency, l'organismo statunitense di controllo delle attività di spionaggio e controspionaggio per la sicurezza degli Stati Uniti. Fondato nel 1947 e alle dipendenze del presidente degli USA e del consiglio per la sicurezza nazionale, ha svolto un ruolo importante nella politica estera statunitense. A seguito dello scandalo Watergate (1973-1974) vennero notevolmente ridimensionate le sue competenze. 

\ciabàtta, sf. 1 Pantofola, scarpa vecchia e scalcagnata. ~ pianella. 2 Cosa brutta e ormai inservibile. 
 X   sf. slipper, mule. 

\ciabattàio, sm. Chi costruisce le ciabatte. ~ ciabattino. 

\ciabattàre, v. intr. Camminare strisciando le scarpe o le ciabatte. 

\ciabattàta, sf. Colpo dato con una ciabatta. 

\ciabattìno, sm. 1 Chi ripara le scarpe. ~ calzolaio. 2 Chi esegue male il proprio lavoro. 

\ciabattóne, agg. e sm. 1 Che o chi cammina strascicando i piedi. 2 Chi è trasandato nel vestire. ~ disordinato. 3 Che o chi compie in modo negligente il proprio lavoro. 

\ciàc, o ciàk, inter. e sm. invar. inter. 1 Riproduce il suono delle onde del mare. 2 Riproduce il suono prodotto schiacciando qualcosa di molle. 3 Riproduce il suono che fa l'assicella di legno contro la tavoletta per segnare l'inizio di una ripresa cinematografica. 
sm. invar. Tavoletta di legno munita di un'asticciola battente su cui sono segnati i film di una produzione. 
 @   voce onom. 

\ciaccóna, sf. Componimento in forma di danza, in ritmo ternario moderato, in voga nei secc. XVII e XVIII. 

\Ciad (lago) Lago dell'Africa centrale, al confine tra Nigeria, Camerun, Niger e Ciàd. Situato a 282 m sul livello del mare è poco profondo (ma molto pescoso) e la sua superficie varia secondo le stagioni. Privo di emissari, riceve i fiumi Chari e Komadugu. 

\Ciad (stato) Repubblica dell'Africa centrosettentrionale, confina a nord con la Libia, a est con il Sudan, a sud con la Repubblica Centrafricana, a ovest con il Camerun, la Nigeria e il Niger. 
Allungato in direzione nord sud il paese presenta regioni molto diverse per aspetto e clima. 
Nel suo territorio è compresa una parte del lago Ciad che accoglie in sé le acque di tutto il paese che solcano il vasto ripiano continentale inciso dalle valli del Chari e del suo affluente Logone, praticamente i due soli corsi d'acqua; a nord troviamo la parte più alta del Tibesti (Emi Koussi 3.415 m), a est il massiccio dell'Ennedi (1.500 m), all'interno il massiccio del Guera (1.613 m) e a sud l'Ubangi e l'Adamaoua. 
Il clima e la vegetazione variano sensibilmente con la latitudine: il nord è tipicamente desertico con temperature estreme, forti escursioni diurne e sensibilmente condizionato anche dall'altitudine; a sud più abbondanti sono le piogge (fino a 1.500 mm annui) che alimentano una vegetazione tipica della savana piuttosto rigogliosa. 
Le zone meridionali sono più popolose e vi sorgono le principali città. La capitale è N'Djamena (ex Fort Lamy, circa mezzo milione di abitanti); altri centri sono Sarh, Moundo e Abechè. 
Al nord vivono prevalentemente popolazioni nomadi (tebu), a sud troviamo i massa, i mundang e i sara. Esistono gruppi arabi e popolazioni nere primitive (hadjeraj). 
Il Ciad è tra i paesi più poveri dell'Africa. L'agricoltura rappresenta l'attività principale, ma è rivolta all'autosostentamento. Vi si coltivano cereali per il consumo interno, manioca, alcune coltivazioni oleaginose (sesamo e arachidi) e datteri. 
L'allevamento dispone di un discreto numero di capi e di ampi pascoli, ma mancano le infrastrutture per renderlo effettivamente redditizio. 
Il sottosuolo è tutt'altro che privo di risorse (uranio, stagno, tungsteno, magnesite e petrolio), ma l'attività estrattiva è tuttora inesistente. 
Il commercio con l'estero avviene quasi esclusivamente con la Francia ed è rappresentato prevalentemente dall'esportazione del cotone. 
STORIA Fin dalla preistoria vivono nella regione popolazioni di cacciatori e raccoglitori che hanno lasciato incisioni rupestri. Essi ne vengono cacciati dopo il 7000 a. C. dalla siccità del clima. Il regno di Kanem, sviluppatosi a partire dal IX sec. d. C., presto islamizzato, conosce nel XVI sec. il suo apogeo, avendo per centro il Bornou. Esso rende vassalli gli altri regni, in particolare quello schiavista del Baguirmi, comparso nel XVI sec. Gli arabi, sempre più numerosi, s'insediano nel paese. 
Nel XIX sec. il lago Ciad è il punto di convergenza degli esploratori europei. Le ambizioni dei paesi occidentali si scontrano con quelle dei negrieri arabi (in particolare Rabah) e hanno alla fine il sopravvento. Tra il 1884 e il 1899 le frontiere del Ciad vengono fissate artificialmente (accordo franco-tedesco e franco-britannico). Tra 1895 e il 1900 le missioni francesi di Lamy, Foureau e Gentil eliminano le ultime resistenze. Nel 1920 il Ciad diventa colonia francese. Nel 1940, con il suo governatore, il nero Felix Eboué, il paese si allea di nuovo alla Francia libera. Nel 1958 il Ciad diventa repubblica autonoma in seno alla comunità. 
L'indipendenza del Ciad viene proclamata nel 1960. François Tombalbaye diventa presidente della repubblica due anni dopo. Nel 1968 il nord islamizzato si separa dal paese, guidato dal Fronte di liberazione nazionale del Ciad (Frolinat). L'anno successivo la Francia viene in aiuto del governatore del Ciad contro la ribellione sostenuta dalla Libia. 
Nel 1975 un colpo di stato, durante il quale Tombalbaye viene assassinato, porta al potere Félix Malloum, che non riesce a ristabilire la situazione. Nel 1979, Malloum deve ritirarsi. Una guerra civile si diffonde nel paese e tocca particolarmente la capitale N'Djamena. L'anno successivo, dopo la rottura con Hissène Habré, con il quale aveva formato un governo di unità nazionale, diventa presidente Gukuni Ueddei, sostenuto dalla Libia. 
Nel 1981 viene firmato tra la Libia e il Ciad un accordo di fusione. La Francia si riavvicina poco a poco a Gukuni Ueddei. Nel 1982 le forze di Hissène Habré occupano N'Djamena, evacuata dalla Libia. H. Habrè diventa presidente della repubblica. L'anno successivo, la Francia porta aiuto ad Habrè quando la Libia occupa il nord del paese. Nel 1984 le forze francesi si ritirano in virtù dell'accordo franco-libico che la Libia non rispetta. 
Nel 1986 la Francia attiva un dispositivo militare di difesa del Ciad, al sud del 16° parallelo. Una parte dell'opposizione del Ciad si allea con il presidente, che consolida la sua posizione militare rispetto ai libici. L'anno successivo, le truppe di H. Habré ottengono importanti vittorie sui libici (riconquistano Faya-Largeau). Nel 1988 il Ciad e la Libia ristabiliscono le relazioni diplomatiche, ma la pace interna rimane fragile. Nel 1990 H. Habré viene deposto da Idriss Déby. Nel 1994 la fascia di Aozu, occupata dalla Libia dal 1973, viene evacuata e restituita al Ciad. 
Abitanti-6.361.000 
Superficie-1.284.000 km² 
Densità-4,9 ab./km² 
Capitale-N'Djamena 
Governo-Repubblica presidenziale 
Moneta-Franco CFA 
Lingua-Francese e arabo; d'uso dialetti sudanesi 
Religione-Musulmana, animista, cattolica e protestante 

\Ciaikovski, Pëtr Ilic => "Cajkovskij" 

\ciàlda, sf. 1 Pasta di farina poco dolce e molto sottile, che si cuoce scottandola con un apposito stampo arroventato. 2 Ostia di farina non lievitata che, inumidita, serve per involgere polveri medicinali e inghiottirle più facilmente. 3 Coccarda portata sul cappello. 
 X   sf. wafer. 
 @   franc. chalde, dal lat. calida calda. 

\Cialdìni, Enrìco (Castelvetro 1811-Livorno 1892) Generale. In qualità di luogotenente del re a Napoli, carica che ricoprì nel 1861 e 1862, fece arrestare Garibaldi sull'Aspromonte. Ebbe responsabilità nel fallimento della terza guerra d'indipendenza (1866). 

\cialdóne, sm. Cialda calda e sottile da farcire con panna. 

\cialtronàta, sf. Azione da cialtrone. 

\cialtróne, sm. (f.-a) 1 Individuo spregevole, volgare negli atti e nelle parole. ~ mascalzone. <> galantuomo, onestuomo. 2 Persona pigra e trasandata. ~ poltrone. <> lavoratore. 

\cialtronerìa, sf. 1 L'atto del cialtrone. ~ pigrizia, trasandatezza. <> alacrità, accuratezza. 2 L'essere cialtrone. ~ infingardaggine, poltronaggine. 

\cialtronésco, agg. (pl. m.-chi) Da cialtrone. 

\ciambèlla, sf. 1 Dolce a base di farina, zucchero, uova, avente forma di cerchio con un buco nel mezzo. non tutte le ciambelle riescono con il buco, non tutto va sempre bene. 2 Qualsiasi oggetto a forma di cerchio con un buco nel mezzo. ciambella di salvataggio, salvagente. 
 X   sf. 1 doughnut, ring-shaped cake. 2 (salvagente) rubber ring, life belt. 
 @   incerta. 

\ciambellàno, sm. Ufficiale di corte, addetto agli appartamenti e al tesoro del sovrano. 

\Ciàmidi Famiglia di Crostacei Anfipodi di piccole dimensioni che vivono sul corpo di alcuni cetacei. 

\ciampanèlle, sf. pl. Utilizzato solo nella locuzione dare in ciampanelle, nel senso di delirare, fare spropositi. 

\Ciàmpi, Càrlo Azèglio (Livorno 1920-) Economista e politico. Dal 1979 al 1993 fu governatore della Banca d'Italia, quindi nel 1993 e 1994 fu presidente del consiglio di un governo di transizione e di garanzia. Nel 1996 è stato nominato ministro del tesoro e del bilancio nel governo Prodi. Nel 1998 è diventato ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica del governo D'Alema. Nel maggio del 1999 è stato nominato presidente della repubblica. 

\Ciàmpi, Vincènzo Legrènzio (Piacenza 1719-Venezia 1762) Compositore. Autore di opere comiche, che furono rappresentate con successo a Napoli, Londra e Parigi, ha lasciato anche una notevole produzione strumentale. Tra le opere, Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno (1747) su libretto di C. Goldoni. 

\ciampicàre, v. intr. Camminare a stento, strascicare i piedi. 

\ciampicóne, sm. Chi cammina ciampicando. 

\Ciampìno Comune in provincia di Roma (35.685 ab., CAP 00043, TEL. 06). 

\ciàna, sf. Donna volgare e sgraziata; il termine è tratto dalla protagonista del melodramma Madama Ciana di A. Valle. 

\cianammìde, o cianamìde, sf. Composto che deriva dall'ammoniaca per sostituzione di un atomo di idrogeno col gruppo-CN. 

\ciànca, sf. Gamba, specialmente se deforme o poco sana. 

\Ciànca, Albèrto (Roma 1884-1966) Politico. Fu tra i fondatori nel 1929 di Giustizia e Libertà

\cianchétta, sf. Solo nella locuzione fare la cianchetta, cioè fare lo sgambetto. 

\cianchettàre, v. intr. Camminare muovendo o aprendo smodatamente le gambe. 

\ciància, sf. 1 Discorso inutile privo di filo logico. ~ sproloquio. <> verità. 2 Scherzo, presa in giro. ~ burla. 
 @   deriv. da cianciare. 

\Cianciàna Comune in provincia di Agrigento (5.103 ab., CAP 92012, TEL. 0922). 

\cianciàre, v. tr. Dire ciance. ~ blaterare. 
 @   voce onom. 

\ciancicàre, v. tr. e v. intr. 1 Pronunciare male. 2 Masticare con difficoltà. 3 Lavorare con lentezza. 4 Sgualcire. 

\cianciugliàre, v. tr. e intr. Balbettare articolando male le parole. 

\Ciandragupta (321?-297 a. C.) Sovrano indiano. Fondò la dinastia Maurya (320 ca.) e il primo grande impero dell'India antica. Lottò con Seleuco Nicatore e lo costrinse a una pace a lui favorevole. Identificato con Sandracotto di Megastene, seppe ben tollerare e rispettare con eguale considerazione le religioni del brahmanesimo, del buddhismo e del giainismo. 

\cianésco, agg. (pl. m.-chi) Riferito a una ciana. 

\cianfrinàre, v. tr. Ricalcare i bordi di lamiere chiodate, per migliorarne la tenuta. 

\cianfrinatùra, sf. Operazione del cianfrinare. 

\cianfrìno, sm Utensile simile allo scalpello. 

\cianfrusàglia, sf. Oggetto di poco valore. ~ carabattola. 

\ciangolàre, v. intr. Chiacchierare a lungo e futilmente. 

\ciangottàre, v. tr. e intr. 1 Parlare storpiando le parole. 2 Di alcuni uccelli, cantare sommessamente, senza emettere o modulare la loro vera voce. 3 Emettere a tratti un suono lieve, detto di acqua che scorre. 

\ciangottìo, sm. 1 Cinguettio degli uccelli. 2 Fruscio caratteristico delle acque correnti. 3 Il ciangottare. ~ chiacchiericcio. 

\ciànico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a un acido isomero dell'acido fulminico che dovrebbe essere chiamato acido isocianico per la sua costituzione. 

\cianìne Coloranti che forniscono una variazione molto estesa di sensibilizzatori cromatici per emulsioni fotografiche. 

\cianìte, sf. Silicato d'alluminio triclino di formula Al2SiO5 di durezza variabile. 

\ciàno, agg. e sm. agg. Di colore azzurro. 
sm. Fiordaliso. 

\Ciàno d'Ènza Comune in provincia di Reggio nell'Emilia sulla riva destra del fiume Enza (54 Km², 3.350 ab.). 

\Ciàno, Costànzo (Livorno 1876-Ponte a Moriano 1939) Politico. Fu deputato fascista dal 1921, ministro delle comunicazioni dal 1924 al 1934 e in quest'ultimo anno venne eletto presidente della camera dei fasci e delle corporazioni. 

\Ciàno, Galeàzzo (Livorno 1903-Verona 1944) Personaggio politico, genero di Mussolini, fu ministro della cultura popolare (1935) e degli esteri (1936-1943) con posizioni antitedesche. Non riuscì tuttavia a evitare l'entrata in guerra dell'Italia. Votò il 24 luglio del 1943 l'ordine del giorno Grandi contro Mussolini. Internato in Germania e riportato in Italia dopo l'avvento della Repubblica sociale italiana, fu condannato a morte e fucilato a Verona (1944). 

\Cianobatteri o Cianoficèe Unica classe di Alghe azzurre delle Cianofite. ~ schizoficee. 

\Cianofìte Classe delle Schizofite, comprendente le alghe azzurre, organismi unicellulari organizzati in colonie filamentose o anche singoli, che popolano le acque e il terreno; sono i primi organismi comparsi sul pianeta e sono in grado di fissare l'azoto dall'atmosfera, essendo muniti di un sistema fotosintetico. 

\cianògeno, sm. Gas velenosissimo, composto di carbonio e azoto. 

\cianografìa, sf. Riproduzione di disegni fatti su carta trasparente usando carte sensibili a base di sali di ferro. 

\cianogràfico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alla cianografia. 

\cianòsi, sf. Colorito violaceo che assumono la cute e le mucose in caso di insufficiente ossigenazione o rallentamento del circolo venoso.
 X   sf cyanosis. 
 @   dal greco kyànos, "azzurro"

\cianòtico, agg. (pl. m.-ci) Di cianosi. ~ livido. 

\cianotipìa, sf. Cianografia. 

\ciantèlla, sf. 1 Scarpa vecchia o troppo grande. 2 Donna volgare e chiassosa. 

\cianuraziòne, sf. Processo che utilizza soluzioni di cianuri alcalini per estrarre oro o argento dai rispettivi minerali. 

\cianùro, sm. Sale dell'acido cianidrico, dal quale deriva il particolare odore di mandorle amare. I cianuri di metalli alcalini sono molto velenosi; sono infatti sufficienti alcuni milligrammi di queste sostanze per bloccare l'ossigenazione delle cellule viventi e provocare la morte dell'organismo intossicato. Ottenuti con vari metodi dagli ossidi metallici, vengono impiegati nella cianurazione per estrarre metalli nobili, nei processi galvanici, nell'industria farmaceutica e nella lavorazione degli acciai. 

\ciào, inter. Si usa come saluto amichevole e confidenziale incontrando qualcuno. 
 X   inter. 1 (all'arrivo) hello, hallo. 2 (alla partenza) bye, goodbye. 

\Ciao maschio Film commedia, italiano (1978). Regia di Marco Ferreri. Interpreti: Gérard Depardieu, Marcello Mastroianni, James Coco. 

\Ciapaiev Film di guerra, russo (1934) 
Regia: Serghei Gheorghy Vassiliev. Interpreti: Boris Babockin, Leonid Kmith, Larion Pevtsvov. Titolo originale: Chapaev 

\ciàppola, sf. Bulino, piccolo scalpello d'acciaio con punta tonda usato da cesellatori e argentieri per lavorare metalli. 

\ciappolàre, v. tr. Pulire, lavorare un metallo con la ciappola. 

\ciaramèlla, sf. Variante di cennamella, primitivo strumento a fiato ricavato da una canna. 

\ciaramellàre, v. intr. Cianciare in modo da trarre in inganno. 

\ciàrda, sf. Vivace danza popolare ungherese preceduta da un'introduzione lenta. 

\Ciàrdi, Guglièlmo (Venezia 1842-1917) Pittore. Tra le opere Capri (1868, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna). 

\ciàrla, sf. 1 Notizia falsa, spesso di nessun credito e maligna. 2 Discorso vano e pettegolo. 3 Abilità di parlare. 

\ciarlàre, v. intr. 1 Fare pettegolezzi. ~ sproloquiare. 2 Chiacchierare. ~ cicalare. 

\ciarlàta, sf. Il chiacchierare prolungato. 

\ciarlatanàta, sf. Azione, discorso da ciarlatano. 

\ciarlatanerìa, sf. 1 Abilità del ciarlatano. 2 Ciarlatanata. 

\ciarlatanésco, agg. (pl. m.-chi) Proprio del ciarlatano. 

\ciarlatanìsmo, sm. Modo d'agire tipico di un ciarlatano. 

\ciarlatàno, sm. 1 Venditore ambulante specialmente in fiere di paese. ~ imbonitore. 2 Chi sfrutta la buona fede e la credulità altrui. ~ impostore. 3 Incapace. ~ incompetente. 
 X   sm. charlatan. 

\ciarlièro, agg. Che ciarla molto e volentieri. ~ loquace. <> laconico. 

\ciarlóne, agg. e sm. (f.-a) Chi ciarla troppo. ~ chiacchierone. <> taciturno. 

\ciarmòtta, sf. Barca a fondo piatto adibita al trasporto sul Tevere. 

\ciàrpa, sf. 1 Variante toscana di sciarpa. 2 Oggetto vecchio che ormai non può più servire a nulla. 3 Parole inutili. 

\ciarpàme, sm. Quantità di oggetti inutili, senza valore. ~ robaccia. 

\ciarpùme, sm. Insieme di roba inutile o sporca. 

\ciaschedùno, pron. invar. Ciascuno. 

\ciascùno, agg. e pron. invar. agg. invar. Tutti, a uno a uno. ~ ognuno. ciascuno studente dovrà presentare una ricerca
pron. invar. Ogni persona, tutti. ~ cadauno. ciascuno subirà regolare processo
 X   agg. every, each. pron. everybody, everyone, each one. 
 @   lat. cisque unus

\Ciascuno a suo modo Dramma di L. Pirandello (1930). 

\Ciàssare (633-584 a. C.) Re dei medi dal 625. Respinse le invasioni scite e pose fine all'impero assiro distruggendo Ninive nel 612 a. C. 

\cìato, sm. 1 Vaso greco-romano a lungo manico per attingere il vino e versarlo nei calici. 2 In botanica sinonimo di ciazio. 3 Antica unità di misura di capacità corrispondente a ca. 0,045 litri in vigore sia in Grecia che a Roma. 

\ciàtro, sm. Fungo (noto anche come ciatro rosso, Clathrus cancellatus) della famiglia delle Fallacee e della classe dei Basidiomiceti. Non commestibile. 

\ciavardèllo, sm. Nome volgare del Sorbus torminalis arbusto spontaneo coltivato a scopo ornamentale. Appartiene alla famiglia delle Rosacee. 

\cibàre, v. v. tr. Dar da mangiare, alimentare, imboccare. ~ nutrire. <> affamare. 
v. rifl. Nutrirsi. ~ alimentarsi. <> digiunare. 

\cibària, sf. Tutto ciò che serve come alimento, vettovaglia. ~ provvista. 

\Cibèle Dea della fecondità della terra, onorata in Frigia (luogo centrale del culto era Pessinunte), accomunata nel culto ad Attis, suo giovane amante. Il suo culto si diffuse in Grecia dove venne identificata con Rea, madre degli dei e degli uomini. Nel 204 a. C. le fu eretto un tempio sul Palatino, a Roma, e le furono dedicati i ludi megalesi. 

\cibernàuta, sm. Nel linguaggio informatico indica un utente esperto di Internet. 

\cibernètica, sf. Scienza che ha per oggetto lo studio di possibili rapporti tra macchine, sistemi e organismi viventi, con maggior attenzione alle tecniche di relazione e controllo negli organismi viventi e nella società. Nacque negli anni '40 grazie al lavoro di Norbert Wiener, che verificò la possibilità di applicare le scoperte fatte nel campo neurologico e fisiologico al settore dell'ingegneria dei sistemi e viceversa (bionica). Negli ultimi anni il raggio d'azione della cibernetica si è ampliato arrivando a simulare i processi decisionali tramite calcolatori elettronici. Lo sviluppo di altre scienze, quali l'etologia, ha ridimensionato lo slancio della cibernetica. 

\cibernètico, agg. (pl. m.-ci) Della cibernetica. 

\ciberspàzio, sm. Nel linguaggio informatico indica un ambiente virtuale costituito da una rete di computer, che può essere visitato da un utente. 

\Cibiàna di Cadóre Comune in provincia di Belluno (645 ab., CAP 32040, TEL. 0435). 

\cìbo, sm. 1 Tutto ciò che serve da nutrimento. ~ alimento. 2 Ciò che si mangia in un pasto ~ vivanda. 
 X   sm. food, (pop.) nosh.
 @   lat. cibus. 

\cibòrio, sm. 1 Edicola di marmo, sostenuta da quattro colonne, contenente l'altare nelle chiese antiche cristiane. 2 Tabernacolo   +  

\cibrèo, sm. 1 Piatto culinario a base di rigaglie di pollo, uova ecc. 2 Miscuglio di oggetti diversi, di parole sconclusionate. 

\cìca, sf. Inezia, cosa di poco conto; in frasi negative, niente, nulla. 

\Cicadàli Ordine di piante appartenenti alla classe delle Cicadofite. 

\cicadellìdi Sinonimo di iassidi. 

\Cicàdidi, sm. Famiglia di Insetti Emitteri Omotteri facente parte del gruppo degli Auchenorinchi e comprendente le cicale. 

\Cicadofìte, sf. pl. Piante spermatofite dal tronco massiccio e basso, d'aspetto simile alle palme, con cui vengono spesso confuse pur non avendo alcuna parentela sistematica con esse.

\Cicàgna Comune in provincia di Genova (2.587 ab., CAP 16044, TEL. 0185). 

\Cicàla Comune in provincia di Catanzaro (1.078 ab., CAP 88040, TEL. 0968). 

\cicàla, sf. 1 Grosso insetto. 2 Persona ciarliera che stordisce con il suono sgradevole della sua voce. 3 Nell'ancora, anello di ferro che unisce l'estremità superiore del fuso della catena.   +   4 Ornamento d'oro portato dagli antichi nobili ateniesi, testimoniato da Tucidide. 
 X   sf. cicada. 
Insetto (Lyristes plebeyus) della famiglia dei Cicadidi e dell'ordine degli Emitteri, di colore giallonero, lungo non più di qualche centimetro; ha ali trasparenti, capo grosso e largo e antenne cortissime. I maschi emettono dei suoni prodotti da un organo speciale sul quale operano delle fibre muscolari e da due casse di risonanza collocate sull'addome. La cicala è più diffusa nell'Italia settentrionale (cicala comune) mentre nell'Italia meridionale è presente quella dell'orno che si ciba di linfa di frassino. 

\cicalàre, v. intr. Parlare troppo e di argomenti frivoli. ~ blaterare, chiacchierare. 
 @   deriv. da cicala. 

\cicaléccio, sm. Il cicalare continuato di più persone insieme. ~ chiacchiericcio. 

\cicalìno, sm. Piccolo avvisatore acustico che emette suoni striduli. 
 X   sm. buzzer. 

\cicalìo, sm. Il cicalare a lungo di una o più persone. 

\cicalóne, sm. (f.-a) Chi parla troppo per abitudine. 

\cicatrìce, sf. 1 Tessuto che si forma nel processo di riparazione di una ferita e sostituisce quello danneggiato o asportato. 2 Segno che rimane sulla pelle in seguito a una ferita. 3 Traccia di un'esperienza dolorosa. 
 X   sf. scar. 
 @   lat. cicatrix,-icis. 

\Cicatrici del sole Opera di poesia di T. Ben Jelloun (1972). 

\cicatrìcola, sf. Macchia biancastra nel tuorlo dell'uovo dove ha sede il germe. 

\cicatriziàle, agg. 1 Inerente a una cicatrice. 2 che appartiene a una cicatrice. 3 Retrazione cicatriziale, infossamento di una cicatrice che può portare all'unione di tessuti normalmente separati. 

\cicatrizzànte, agg. e sm. Detto di una sostanza che agevola la cicatrizzazione. 

\cicatrizzàre, v. v. tr. Rimarginare formando una cicatrice. ~ guarire. 
v. intr. Detto di ferite, formare cicatrice. ~ cauterizzare. 
v. intr. pron. Rimarginarsi formando una cicatrice. ~ risanarsi. 
 @   deriv. da cicatrice. 

\cicatrizzazióne, sf. Processo di reintegrazione cellulare grazie al quale guariscono le ferite. A seconda della profondità e grandezza delle ferite, le cellule epiteliali possono ricostruire il tessuto primitivo in modo che non presenti alterazioni estetiche, oppure intervenire in numero maggiore per colmare le parti mancanti di tessuto, lasciando un segno vistoso. 

\cìcca, sf. 1 Mozzicone della sigaretta o del sigaro. 2 Gomma da masticare. ~ chewing-gum. 
 @   franc. chique. 

\ciccaiòlo, sm. Chi raccatta o fuma le cicche. 

\ciccàre, v. v. tr. Mancare, sbagliare. 
v. intr. 1 Masticare un mozzicone di sigaretta o di sigaro, masticare tabacco. 2 Indispettirsi. 

\cicchettàre, v. v. tr. Fare un cicchetto, un rimprovero. 
v. intr. Bere un bicchierino di liquore, un cicchetto. 

\cicchétto, sm. 1 Bicchierino di liquore o vino. ~ grappino. 2 Piccola dose di olio che si versa nel serbatoio della benzina per migliorare la lubrificazione dei motori in rodaggio. 3 Rabbuffo. ~ rimprovero. <> elogio, encomio. 

\cìccia, sf. 1 Voce infantile per indicare la carne. ~ polpa. 2 La carne umana, specialmente se di persona grassa. ~ adipe. 
 X   sf. 1 fat, flesh. 2 (carne) meat. 

\Cicciàno Comune in provincia di Napoli (12.793 ab., CAP 80033, TEL. 081). Centro agricolo (coltivazione di frutta e ortaggi) e industriale (fabbriche di conserve). Gli abitanti sono detti Ciccianesi

\cicciolìna, sf. Indica il sesso femminile. 

\cicciolìno, sm. È il corrispettivo maschile di cicciolina e indica sia il sesso maschile che l'individuo maschio. 

\cìcciolo, sm. 1 Residuo solido del grasso fuso di maiale, tacchino, oca; a caldo viene sottoposto a salatura. È mangiato come antipasto. 2 Residuo che rimane sul fondo della pressa dopo l'estrazione dello strutto. 

\ciccióne, sm. (f.-a) Persona molto grassa. ~ trippone. <> grissino. 

\ciccióso, agg. Dotato di ciccia, di carne; grasso. 

\cicciòtto, agg. e sm. agg. Grassottello. ~ paffuto. 
sm. Escrescenza carnosa. 

\cicciùto, agg. Che è in carne, che è grasso, che ha ciccia. 

\Ciccolìni, Àldo (Napoli 1925-) Pianista italiano con vasta attività concertistica. Esordì al teatro San Carlo, vinse il Grand Prix International de Paris nel 1949 e il Grand Prix du Disque nel 1951 

\Ciceràle Comune in provincia di Salerno (1.567 ab., CAP 84053, TEL. 0974). 

\cicérchia, sf. Il seme della pianta omonima, utilizzato per l'alimentazione delle bestie. 

\cicerchióne, sm. Pianta erbacea rampicante, Lathyrus silvester, con fiori a grappolo e frutti utilizzati come mangime per gli animali. 

\Cicerin, Georgij Vasilevic (Karaul 1872-Mosca 1936) Politico sovietico. Dal 1918 al 1930 fu commissario del popolo agli esteri; nel 1924 ottenne il riconoscimento europeo dello stato russo. 

\Cìcero (Iugoslavia 1904-Monaco di Baviera 1970) Elyesa Bazna. Spia naturalizzata turca, rivelò ai nazisti i piani dello sbarco alleato in Normandia, ma non fu creduto. 

\ciceróne, sm. 1 Chi fa da guida ai visitatori di una città, un monumento o altro. 2 Nome generico dato ai testi che illustrano opere d'arte. 
 X   sm. cicerone, guide. 

\Ciceróne, Màrco Tùllio (Arpino 106 a. C.-Formia 43 a. C.) Oratore, uomo politico e filosofo romano. Le fonti principali per la conoscenza della vita e delle opere di Cicerone sono le sue stesse opere e in particolare le lettere. Altre notizie sono desumibili dalla vita di Cicerone scritta da Plutarco (Vite parallele). 
Cicerone nacque ad Arpino (oggi in provincia di Frosinone) da un'agiata famiglia equestre imparentata con quella di Caio Mario. Secondo alcuni studiosi, il soprannome ereditario di Cicero sarebbe da mettere in relazione con l'origine agricola della famiglia, esperta nella coltivazione dei ceci (cicer, in latino). Insieme al fratello Quinto, ricevette a Roma una educazione filosofica e retorica di alto livello, presso gli oratori Antonio e Crasso e i giuristi Scevola l'Augure e Scevola il Pontefice. Prestò servizio militare nello stato maggiore dell'esercito di Lucio Cornelio Silla e di Pompeo Strabone nell'81. Durante il potere dei democratici con Caio Mario e Lucio Cornelio Cinna, Cicerone completò i suoi studi con Molone di Rodi (oratoria) e Filone di Larissa (filosofia). Esordì come oratore nell'80 pronunciando la prima orazione Pro Quinctio su un caso senza risvolti politici. Con la seconda orazione, Pro Sexto Roscio Amerino, la difesa dell'imputato (accusato di parricidio da un liberto del dittatore Silla, Lucio Cornelio Crisogono, che intendeva acquistare le proprietà terriere dell'ucciso dopo aver liquidato anche il figlio come autore del delitto) ebbe una vasta risonanza politica e guadagnò una larga fama al giovane avvocato difensore che era riuscito a ottenere la piena assoluzione del suo assistito. La vittoria mise Cicerone in una situazione difficile, poiché Silla era allora signore assoluto a Roma. Cicerone preferì cambiare aria e si recò in Grecia dal 79 al 77 allo scopo di perfezionare i suoi studi filosofici. Prima fu ad Atene con l'accademico Antioco di Ascalona e gli epicurei Zenone e Fedro, poi a Smirne con Rutilio Rufo e infine a Rodi ancora con Molone e con Posidonio di Apamea. Tornato a Roma, sposò Terenzia. Nel 76 fu eletto questore (magistrato con competenze amministrative) ed entrò nella carriera politica attiva. Svolse il suo mandato nella Sicilia occidentale e in esso si distinse per la sua integrità. Designato edile (magistrato che sorvegliava le costruzioni, le strade e i mercati della città) nel 70, ebbe pubblicamente la prova dell'apprezzamento della sua opera da parte dei siciliani: una loro delegazione gli chiese di sostenere la loro azione nei confronti dell'ex propretore Caio Licinio Verre per atti di concussione perpetrati nei loro confronti negli anni dal 73 al 71. La difesa di Verre venne assunta da Ortensio, famoso avvocato dell'epoca. Cicerone raccolse tanti documenti e tante testimonianze accusatorie contro Verre che Ortensio rinunciò alla difesa. Verre fu condannato al risarcimento e all'esilio perpetuo. Delle sette orazioni conosciute con il nome di Verrine scritte per l'occasione, Cicerone ne pronunziò di fatto solo due, mentre le altre cinque non furono mai pronunciate. La riconoscenza dei siciliani si espresse con l'invio di un grosso quantitativo di grano, che Cicerone donò munificamente al popolo. La vittoria su un avvocato rinomato come Ortensio fece di Cicerone una celebrità. 
La sua influenza si affermò rapidamente mentre si manifestava un orientamento della sua attività verso la conciliazione tra le classi al potere, il senato e i popolari (la cosiddetta concordia ordinum). Nel 66 ricoprì la carica di pretore, nel 63 fu nominato console insieme a Caio Antonio Ibrida. Durante il consolato si avvicinò al partito degli ottimati. Nel 62 venne a sapere della congiura che Catilina, sconfitto nelle elezioni consolari, stava preparando in Etruria. Cicerone agì rapidamente: convocato il senato, si fece dare i pieni poteri. Sfuggito a un attentato, denunciò la congiura nella seduta dell'8 novembre del 62, pronunciando la prima delle orazioni Catilinarie. Raccolte le prove della congiura, grazie alla collaborazione degli ambasciatori degli allobrogi che si trovavano a Roma, Cicerone fece arrestare i partecipanti e informò il popolo il 3 dicembre pronunciando la terza Catilinaria. Due giorni dopo, il 5 dicembre, con la quarta Catilinaria, propose al senato che venisse deliberata la pena di morte per i congiurati. La proposta venne approvata e la sentenza di morte venne eseguita nella stessa giornata. Con questa azione, Cicerone si assunse una grave responsabilità, della quale avrebbe pagato le conseguenze nel 58, quando Clodio, eletto tribuno della plebe, fece approvare una legge che applicava l'esilio a chiunque fosse responsabile di aver messo a morte un cittadino romano senza avergli permesso di appellarsi al popolo. Cicerone se ne andò in esilio di propria iniziativa (prima a Tessalonica, poi a Durazzo), mentre i suoi beni vennero venduti all'asta e la sua casa sul Palatino distrutta. Fu richiamato a Roma dal senato e dal popolo nel 57, dopo diciotto mesi di esilio. Appena tornato, ringraziò senato e popolo con due orazioni distinte e poi con una terza orazione richiese la ricostruzione della sua casa a spese dello stato. Nei processi, Cicerone continuò a lottare indirettamente contro Clodio, ma non riuscì più a guidare la grande politica. In questo periodo, compose il De oratore e iniziò la stesura del De re publica. Clodio venne ucciso da Milone nel 52. La difesa di Milone non fu fortunata per Cicerone: Milone fu condannato e dovette andarsene in esilio. Nel 53 Cicerone fu nominato proconsole in Cilicia; accettò l'incarico controvoglia, ma poi si dimostrò ancora amministratore giusto e avveduto. Tornò a Roma verso la fine del 50. Risultato inutile un suo tentativo di conciliare Cesare e Pompeo, scelse il campo di Pompeo e lo raggiunse a Durazzo. Dopo la sconfitta dei pompeiani a Farsalo in Tessaglia (48 a. C.), Cicerone si reimbarcò per l'Italia e si affidò al perdono di Cesare, che ottenne nel 47. Con la dittatura di Cesare, iniziò per Cicerone un periodo di ritiro lontano dalla politica, nel quale egli si dedicò prevalentemente agli studi di filosofia e di retorica. La sua vita privata fu purtroppo segnata da due drammi irreparabili (divorzio dalla moglie Terenzia nel 46 e morte della figlia Tullia nel 45) ai quali si aggiunsero le delusioni causate dal comportamento irresponsabile del figlio Marco e il naufragio del nuovo matrimonio. In pochi anni compose una notevole serie di opere divulgative e di trattati con i quali mise la filosofia greca a disposizione della società romana e creò il linguaggio filosofico che sarebbe stato utilizzato nella cultura europea per oltre quindici secoli. Tra le opere di questo periodo, sono da ricordare Orator, Brutus, De optimo genere oratorum, Paradoxa stoicorum, Cato, Academica, De finibus bonorum et malorum, Tusculanae disputationes, De natura deorum, De divinatione, oltre alla Consolatio e all'Hortensius, purtroppo perduti. 
Dopo l'assassinio di Cesare (44 a. C.), tentò di rientrare nella politica, sostenendo una posizione moderata. Ma l'iniziativa decisa di Marco Antonio lo costrinse a desistere. Si allontanò da Roma e si ritirò nelle sue ville sul Tirreno, dove riprese gli studi filosofici e compose Cato Maior seu de senectute, Laelius de amicitia, De fato, Topica, De officiis e De legibus. Tornò a Roma appena la situazione gli parve più favorevole per la normalizzazione e il ripristino del governo repubblicano. Fattosi sostenitore del giovane Ottaviano, prese decisamente partito conto Antonio, contro il quale scrisse ben quattordici violente orazioni (chiamate Filippiche in analogia a quelle di Demostene contro Filippo di Macedonia). Il successo di Ottaviano su Antonio (aprile 43) fu però seguito dalla riconciliazione con Antonio e dalla costituzione del secondo triumvirato tra Ottaviano, Antonio e Lepido. La sorte di Cicerone era ormai segnata: il suo nome fu il primo della lista di proscrizione di Antonio. I sicari di Antonio lo raggiunsero nella sua villa di Formia e lo assassinarono il 7 dicembre del 43. Con Cicerone Roma perdeva il testimone degli ultimi cinquanta anni di repubblica. 
Dell'attività forense, che Cicerone svolse contemporaneamente a quella politica, restano oltre cinquanta orazioni (Pro Quinctio, 81; Pro Roscio Amerino, 80; Pro Roscio comoedo, 77; Divinatio in Q. Caecilium, 70; Verrinae, 70; Pro Tullio, 69; Pro Fonteio, 69; Pro Caecina, 69; Pro Cluentio, 66; De imperio Cn. Pompei o Pro lege Manilia, 66; De lege agraria, 63; Pro Rabirio perduellionis reo, 63, Pro Murena, 63; Catilinariae, 63; Pro P. Sulla, 62; Pro Archia poeta, 62; Pro Flacco, 59; Pro reditu in ad Quirites, 57; Pro reditu in Senatu, 57; De domo sua ad Pontifices, 57; De haruspicum responso, 56; Pro Sestio, 56; In Vatinium, 56; Pro Caelio, 56; De provinciis consularibus, 56; Pro Cornelio Balbo, 56; In Pisonem, 56; Pro Plancio, 54; Pro Aemilio Scauro, 54; Pro Rabirio Postumo, 54; Pro Milone, 52; Pro Marcello, 46; Pro Ligario, 46; Pro rege Deiotaro, 45; Philippicae, 44-43). 
Gli interessi culturali di Cicerone furono vasti e profondi. Oltre alle orazioni, la sua produzione comprende opere filosofiche, opere politiche, opere retoriche, nonché un vasto epistolario (le lettere furono pubblicate nel 33 a. C. contro la volontà dell'autore). Le opere di Cicerone costituiscono il più importante patrimonio letterario della latinità classica, che ha costituito per secoli il modello principale della lingua latina studiata e insegnata. Tra le orazioni più efficaci oltre che politicamente importanti, sono in particolare da ricordare le 7 Verrine (70 a. C.), le 4 Catilinarie (63 a. C.) e le 14 Filippiche (44 a. C.), che distinsero le fasi cruciali della vita di Cicerone, dalla prima affermazione pubblica all'estremo tentativo di guidare la politica di Roma. 
Politicamente, Cicerone fu per breve tempo un protagonista, ma non mostrò una grande lungimiranza e mancò quasi sempre gli obiettivi che si propose. 
Le opere filosofiche di Cicerone costituiscono la divulgazione della filosofia greca, che l'autore aveva approfondito in Grecia con i massimi maestri del tempo, alla quale aveva combinato lo spirito pratico dei romani. Lo scopo che anima le opere filosofiche (in particolare del De officiis) era quello di fornire una base etica e politica alla classe dominante, in modo che il rispetto della tradizione degli antenati (mos maiorum) non comportasse chiusure nei confronti delle arti e della letteratura e più in generale della cultura greca. Secondo Cicerone, i valori che fecero grande Roma potevano essere coniugati con la necessità di cambiamento che le conquiste di Roma avevano reso ormai inevitabile. Ai saggi filosofici già ricordati, sono da aggiungere le traduzioni del Timeo (conservata solo in parte) di Platone, del Protagora di Platone e dell'Economico di Senofonte (restano solo frammenti). 
Le lettere di Cicerone (Ad familiares in 166 libri; Ad Atticum in 166 libri; Ad Quintum fratrem, 27 lettere), che consentono di conoscere la parte privata della sua vita, sono considerate un capolavoro del genere epistolare. 

\ciceroniàno, agg. Di Cicerone. 

\Ciceruàcchio (Roma 1800-Rovigo 1849) Angelo Brunetti, organizzò le agitazioni popolari romane dal 1846 al 1848, i primi anni di pontificato di Pio IX; nel 1849 si schierò a difesa della Repubblica romana, ma venne giustiziato dagli austriaci. 

\Ciciliàno Comune in provincia di Roma (1.079 ab., CAP 00020, TEL. 0774). 

\Cicindèlidi Famiglia di Insetti Coleotteri Caraboidi, carnivori. 

\cicisbèo, sm. Nel Settecento, il cavaliere servente che accompagnava la dama; oggi, damerino, vagheggino. 

\ciclàbile, agg. Percorribile dalle biciclette. 

\Cìcladi Arcipelago greco del mar Egeo a nord di Creta, comprende molte isole, tra cui Santorini, Io, Mykonos, Paro, Naxo, Kea, Delo, Sifno, che formano un nomo (88.000 ab.) il cui capoluogo è Hermoùpolis. L'agricoltura è poco sviluppata; più importanti sono il turismo, la pesca e la pastorizia. La popolazione durante l'età del bronzo subì l'occupazione di genti provenienti dall'Anatolia, che svilupparono le loro civiltà. La storia può essere divisa in tre fasi: l'antico cicladico durante il quale si diffuse il commercio e l'arte della navigazione; il medio cicladico, al quale si può far risalire la costruzione del tempio di Delo; il tardo cicladico durante il quale cominciarono a penetrare elementi di cultura cretese e micenea. Dall'anno 1000 a. C. si ebbe l'età di dominazione cretese, seguita da quella ionica, di Atene e infine dei macedoni. 

\ciclamìno, agg. e sm. invar. agg. invar. Che ha color rosa violaceo. 
sm. Pianta erbacea 
 X   sm. cyclamen. 
 @   lat. cyclaminus, dal greco kyklàminos. 
Angiosperma (Cyclamen) della famiglia delle Primulacee e dell'ordine delle Primulali con tubero velenoso e sferico, foglie a cuore e fiori lilla o bianchi. È molto diffuso nei boschi d'Italia, nei quali nasce spontaneo. 

\ciclicaménte, avv. In modo ciclico. 

\ciclicità, sf. Caratteristica dei fenomeni ad andamento ciclico. 

\cìclico, agg. (pl. m.-ci) 1 Detto di fenomeno che nel suo compimento svolge uno o più cicli. ~ periodico. <> intermittente. trasformazione ciclica. 2 Pertinente a un ciclo letterario. romanzo ciclico. 3 Detto di composto contenente una catena chiusa di atomi. 4 In matematica, è un gruppo G in cui esiste un elemento g (detto generatore) tale G è l'insieme che ha per elementi g e, ricorsivamente, tutti gli elementi g*h con h elemento di G, dove * è l'operazione di G. Esempi: Z, Z/nZ, le radici n-esime dell'unità nel piano complesso.
 X   agg. cyclic. 
 @   lat. cyclicus, dal greco kyklikòs, deriv. da kyklos ciclo. 

\cìclide, sf. Particolare superficie del quarto ordine   +  
sm. Pesce d'acqua dolce, di cui si conoscono circa 1700 specie, sia commestibili che utilizzate in acquario.

\ciclìsmo, sm. Attività sportiva praticata con la bicicletta, su strada, su pista, individualmente o a squadre. Le principali manifestazioni sono il giro d'Italia, di Francia, di Spagna (gare a tappe) e il campionato del mondo (su strada e su pista). Le prime corse risalgono alla metà del secolo scorso; le principali specialità sono l'inseguimento, l'americana, il tandem, il chilometro lanciato e la corsa a cronometro. Recentemente è stata creata una nuova disciplina, consistente in corse campestri su percorsi accidentali (cross-country). Fra i campioni del passato Girardengo, Binda, Coppi, Bartali, Merckx, Anquetil. 
 X   sm. cycling. 

\ciclìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) 1 Chi va in bicicletta. 2 Chi pratica lo sport della bicicletta. 
 X   sm. e sf. bicyclist, cyclist. 

\ciclìstico, agg. (pl. m.-ci) Del ciclismo, dei ciclisti. 

\ciclìte, sf. Infiammazione del corpo cigliare dell'occhio. 

\ciclizzàre, v. tr. Trasformare un composto a catena aperta in uno a catena chiusa. 

\ciclo- Primo elemento di parole composte, dal greco kýklos, cerchio. 

\cìclo, sm. 1 Periodo di tempo alla fine del quale un fenomeno si riproduce nella stessa sequenza. ~ arco, fase. 2 Serie di fenomeni che si ripetono secondo uno schema immutabile. 3 Insieme di trasformazioni che riportano un corpo allo stato iniziale. 4 Serie di tradizioni, poemi, che si riferiscono a un grande evento. 5 Serie di manifestazioni o attività intorno a un unico tema. 6 All'interno di un programma è una sequenza di istruzioni racchiusa da opportuni comandi (for, while, ..., a seconda del linguaggio di programmazione) che si ripete fino al verificarsi i particolari condizioni ~ loop, iterazione.
 X   sm. 1 cycle. 2 (decorso di malattia) course. 3 (inform.) loop.
Ciclo di Bethe 
Ciclo di radiazioni termonucleari, che si verificano in una stella, che comporta la produzione di un atomo di elio da quattro di idrogeno, con relativa generazione di energia; viene anche chiamato ciclo del carbonio e azoto per il nome degli elementi che intervengono nella relazione. 
Ciclo lunare 
Periodo di 235 lunazioni, ossia di diciannove anni solari (ciclo di Metone o metonico), al termine del quale i noviluni si verificano alle stesse date dell'anno. Il ciclo lunare venne utilizzato per redigere il calendario ebraico o lunisolare. 
Ciclo solare 
Ciclo di ventotto anni, al termine dei quali si ripete la sequenza del calendario annuale; il numero ventotto deriva da quattro che indica il periodo dopo il quale si ripete l'anno bisestile e sette che sono i giorni di una settimana. 
Ciclo biogeochimico 
Insieme di cambiamenti fisico-chimici che un elemento o composto subisce in un sistema ecologico nel corso del suo naturale sviluppo. I più importanti sono quelli dell'azoto, ossigeno, acqua e carbonio. 
Ciclo biologico 
Insieme di processi attraverso i quali un individuo ne genera altri. Può essere aploide o diploide a seconda del corredo cromosomico dei nuclei cellulari. 
Ciclo termodinamico 
Trasformazioni che riportano un sistema a uno stato finale identico allo stato originario. Tra i più importanti quello di Carnot, di Otto, di Diesel, di Stirling, di Rankine e di Brayton. 
Ciclo economico 
Oscillazione non periodica dell'attività economica globale (reddito e occupazione), cui sono soggetti i vari sistemi economici e, in primis, quelli capitalistici. A una fase di espansione, ne corrisponde una di recessione che inizia dopo una crisi. 
Ciclo di vita di un prodotto 
La sequenza degli stadi che caratterizzano la presenza di un prodotto sul mercato, dalla sua introduzione (al suo sviluppo, alla fase di maturità, a quella del declino, fino) alla sua eliminazione, in relazione all'andamento delle vendite. 
Ciclo classico 
Insieme di poemi francesi medievali incentrati su leggende antiche. 
Ciclo epico 
Insieme di poemi epici greci composti sul modello omerico da poeti leggendari. 

\ciclo/s Unità di misura della frequenza. ~ Hertz. 

\ciclocampèstre, agg. e sf. Si dice di tragitto ciclistico su tracciato campestre. 

\ciclocròss, sm. invar. Ciclocampestre. 

\cicloergométro, sm. Cyclette la cui pedalata è frenata in modo misurabile da un dispositivo che impone una resistenza alla pedalata, impiegata in test cardiologici per valutare la capacità di lavoro del cuore e del sistema cardiovascolare.

\cicloesàno, sm. Idrocarburo liquido, incolore, usato come solvente per la produzione di nylon e insetticidi. ~ esaidrobenzene.

\ciclofrenìa, sf.  →  "ciclotimìa"

\ciclofurgóne, sm. Furgoncino a pedali con tre ruote, per il trasporto di merci. 

\ciclogènesi, sf. Insieme dei processi che generano il ciclone. 

\cicloidàle, agg. 1 Dentatura cicloidale, dentatura di ingranaggio cicloidale. ~ ingranaggio epicicloidale. 2 Relativo alla cicloide. 

\ciclòide, sf. Curva piana descritta dal moto rotolante di un punto di una circonferenza di raggio r lungo una retta. Assume il nome di cicloide ordinaria qualora il punto si trovi sulla circonferenza, accorciata o allungata se il punto è interno o esterno alla circonferenza stessa. 
La lunghezza di ogni arco della cicloide ordinaria è pari a otto volte il raggio del cerchio (teorema di Wren). L'area compresa fra un arco completo e la linea retta è pari a tre volte l'area del cerchio (teorema di Roberval).   +  
 X   sf. cycloid.

\ciclometrìa, sf. Branca della matematica che studia la quadratura dei cerchi e la rettificazione delle circonferenze. 

\ciclomotóre, sm. Bicicletta munita di un motorino a scoppio. ~ motorino. 
 X   sm. moped. 

\ciclóne, sm. 1 Sistema rotatorio di venti, a volte violenti, che convergono in un punto di minima pressione atmosferica. ~ tifone. 2 Persona vivace, irruente. 3 Cataclisma. ~ sconquasso. 
 X   sm. cyclone. 
Insieme di fenomeni atmosferici in una zona di bassa pressione, con diminuzione della stessa dalla periferia al centro. L'aria ha un movimento centripeto con senso antiorario nell'emisfero boreale e orario nell'emisfero australe, a causa della rotazione terrestre. Il ciclone si differenzia per origine, struttura ed evoluzione in ciclone extratropicale, inteso come area molto vasta di bassa pressione tipica delle medie latitudini, e ciclone tropicale (uragano willy-willy e tifone), che si forma alle latitudini più basse ed è caratterizzato da un'area più limitata e depressa, con venti violenti e precipitazioni intense. 

\ciclònico, agg. (pl. m.-ci) Di ciclone. 

\ciclonopatìa, sf. Estrema sensibilità di alcuni individui nei confronti di perturbazioni climatiche improvvise. 

\cicloottatetraène, sm. Idrocarburo con quattro legami etilenici, con formula C8H8

\ciclopàlla, sf. Gioco nel quale bisogna mandare la palla nella rete avversaria a cavallo di una bicicletta. 

\cicloparaffìna, sf. Denominazione generica degli idrocarburi ciclici saturi. ~ ciclano. 

\Ciclòpi Personaggi mitologici, giganti da un occhio solo, figli di Urano e Gea. Originariamente imprigionati nel Tartaro, furono liberati da Zeus e per questo gli donarono la folgore e il tuono. 

\ciclòpico, agg. (pl. m.-ci) 1 Di ciclope. 2 Colossale, enorme. ~ gigantesco. <> minuscolo. mura ciclopiche, formate da enormi massi di pietra; impresa ciclopica, impresa di grande rilievo. 

\Ciclòpidi Famiglia di Crostacei Copecodi a cui appartiene il genere Cyclops

\ciclopìsta, sf. Corsia stradale riservata alle biciclette. 

\cicloplegìa, sf. Paralisi totale dei muscoli interni ed esterni dell'occhio. 

\ciclòsi, sf. Movimento rotatorio, all'interno delle cellule vegetali, delle granulazioni citoplasmatiche che si riscontrano nelle cellule vive in modo permanente. 

\ciclostilàre, v. tr. Riprodurre col ciclostile. 

\ciclostilàto, sm. Foglio stampato con il ciclostile. 

\ciclostìle, sm. Macchina a mano che riproduce, in molte copie, scritti o disegni. 

\Ciclòstomi Classe di Vertebrati anguilliformi, privi di mascella e con labbro circolare a ventosa. Il colore della pelle, nuda e viscida, è bruno verdastro. Il nutrimento è costituito dal sangue succhiato agli altri animali. Molto diffusi nelle ere geologiche più lontane, oggi sopravvivono in poche specie (un esempio è la lampreda).

\ciclotimìa, sf. Disturbo psichico caratterizzato dall'alternanza di caratteristiche proprie della sindrome maniacale con quelle proprie della sindrome depressiva.  →  "sindrome maniaco-depressiva"
 X   sf. cyclothymia.

\ciclotìmico, agg. e sm. (pl. m.-ci) Si dice di persona soggetta a ciclotimia.

\ciclotomìa, sf. Procedimento con cui un cerchio viene diviso in parti uguali,

\ciclotróne, sm. Acceleratore a forma circolare di particelle elementari (protoni, particelle alfa) mantenute su una traiettoria circolare da un campo magnetostatico esterno costante e accelerate da un campo elettromagnetico. È usato anche per particelle più pesanti (deutoni). Il primo fu creato nel 1931 da E. O. Lawrence.   +  
 X   sm. cyclotron.

\cicloturìsmo, sm. Turismo che si pratica per mezzo della bicicletta. 

\cicloturìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Turista che viaggia in bicicletta. 

\cicógna, sf. 1 Uccello dei Ciconiformi provvisto di becco e lunghe e robuste zampe di colore rosso. Con un'apertura alare di circa 2 m, vola molto lentamente e in modo possente. 2 Tipo di velivolo a motore in grado di volare a velocità bassissime. 3 Autotreno a due piani con rimorchio per il trasporto di automobili. 
 X   sf. stork. 
 @   lat. ciconia. 
Cicogna bianca 
Uccello (Ciconia ciconia) della famiglia dei Cicognidi e dell'ordine dei Ciconiformi. Di colore bianco con remiganti nere, è diffusa in Eurasia e nell'Africa del Nord. Vive in paludi, anche nella pianura padana, e può nidificare anche nelle vicinanze dell'uomo. 
Cicogna nera 
Uccello (Ciconia nigra) della famiglia dei Cicognidi e dell'ordine dei Ciconiformi. Di colore nero e bianco, è diffusa in Eurasia e nell'Africa del Nord; nidifica in luoghi paludosi e lontani dall'uomo. Si nutre di pesci e di anfibi. 

\cicognìno, sm. Il piccolo della cicogna. 

\Cicognòlo Comune in provincia di Cremona (830 ab., CAP 26030, TEL. 0372). 

\Cicònio Comune in provincia di Torino (347 ab., CAP 10080, TEL. 0124). 

\cicòria, sf. Pianta erbacea delle Composite, con radice carnosa e amara, fiori azzurri e foglie frastagliate. Si trova nei campi ed è coltivata per le foglie e le radici commestibili e per gli effetti lassativi, tonici e depurativi. Tra le specie più diffuse, vi sono il radicchio da taglio, la cicoria belga, la catalogna e la cicoria rossa di Treviso ~ radicchio.   +  
 X   sf. succory, chicory. 
 @   lat. cichoria, dal greco kichòria. 

\CICR Sigla di Comité International de la Croix Rouge (comitato internazionale della Croce Rossa). 

\cicùta, sf. Genere di pianta erbacea velenosa, appartenente alle Ombrellifere, simile al prezzemolo, molto diffusa nelle zone umide dell'emisfero boreale. Ne esistono di vario genere, la cicuta acquatica (Cicuta virosa) alta quasi 1 m e diffusa negli acquitrini, con il rizoma velenoso; la cicuta di Socrate (Conium maculatum) alta quasi 2 m, molto velenosa e tipica delle zone ombreggiate. 

\CID Sigla di Cooperativa Italiana Doppiatori. 

\Cid Campeador (Vivar 1043-Valencia 1099) Soprannome dell'eroe e cavaliere spagnolo Rodrigo Díaz de Bivar, ottenuto a seguito della battaglia contro il re di Navarra, al fianco di Don Sancio di Castiglia. Alle dipendenze del successore, Alfonso VI, combatté contro i mori prima di essere bandito per la sua eccessiva indipendenza. Cominciò a errare, combattendo da mercenario al servizio di emiri, conquistando infine le città di Saragozza e di Valencia. Alla sua figura è ispirato un capolavoro della poesia eroica spagnola, il Cantar de mio Cid risalente agli inizi del XII sec., il dramma Le gesta giovanili del Cid, opera di Guillén de Castro (1618) e la celebre tragedia di P. Corneille, Il Cid (1636). 

\Cid, Il Tragedia di P. Corneille (1636). 
Cid, Il 
ved. "Gesta del Cid, Le" di G. de Castro 

\CIDA Sigla di Confederazione Italiana dei Dirigenti d'Azienda. 

\Cieca di Sorrento, La Romanzo di F. Mastriani (1852). 

\ciecaménte, avv. 1 Alla cieca, a occhi chiusi. ~ brancicando, a tentoni. 2 Fiduciosamente. <> scetticamente. 3 In modo cieco. ~ irragionevolmente. <> ragionevolmente, intelligentemente. 4 Perdutamente. ~ follemente. <> sensatamente. 

\cièco, agg. e sm. (pl. m.-chi) agg. 1 Che è privo del senso della vista. ~ orbo. 2 Si dice di persona priva del lume dell'intelligenza. ~ sconvolto. <> assennato. 3 Chiuso, murato. ~ nascosto. <> aperto, visibile. 
sm. Chi è privo del senso della vista. ~ non vedente. 
 X   agg. blind. sm. blind man. 
 @   lat. caecus. 
In anatomia è la parte iniziale dell'intestino crasso, localizzabile nell'uomo nella fossa iliaca destra. Fanno parte dell'intestino cieco la valvola ileocecale, che impedisce il riflusso nell'intestino tenue delle sostanze alimentari e di scarto, e l'appendice cecale, costituita da una sacca tubiforme lunga pochi centimetri e del diametro di circa un centimetro, facilmente soggetta a infezioni anche molto gravi (appendicite), che possono essere curate soltanto con l'asportazione chirurgica dell'appendice stessa (appendicectomia).   +  

\Ciego de Avila Città (102.000 ab.) di Cuba, capoluogo della provincia omonima. 

\ciellenìsta, agg., sm. e sf. (pl. m.-i) Che riguarda il CLN; appartenente al CLN. 

\ciellìno, sm. Appartenente al movimento cattolico Comunione e Liberazione. 

\cièlo, sm. 1 Lo spazio in cui si muovono gli astri e la Terra. ~ firmamento. 2 Parte di volta celeste che si trova sopra una regione. 3 Nel sistema tolemaico, ciascuna delle sfere celesti. 4 Il paradiso come sede di Dio e dei beati. ~ empireo. <> inferno. 5 Volta, o parte interna di luogo o cosa chiusa. ~ soffitto. <> suolo. 
 X   sm. 1 sky. 2 (rel.) paradise, heaven. 
 @   lat. caelum. 
Beati i poveri di spirito, perché loro è il regno dei cieli. Vangelo di S. Matteo, cap. V-S. Luca, cap. VI. 
Spazio che ricopre la Terra, a forma di cupola, di colore azzurro a causa delle radiazioni azzurre e violette diffuse in misura maggiore per la loro minore lunghezza d'onda. Di notte sono visibili, in condizioni climatiche ottimali, circa 3.000 stelle, tutte localizzabili nei pressi della Via Lattea. Il cielo, le stelle e il Sole compiono una rotazione completa da est a ovest in ventiquattro ore. La zona visibile all'uomo varia a seconda delle stagioni. 
Secondo varie credenze religiose è anche il luogo ove risiedono i morti o gli esseri divini. 

\Cielo azzurro Opera di poesia di F. Sologub (1921). 

\Cièlo d'Àlcamo (XIII sec.) Poeta. Tra le opere Rosa fresca aulentissima (1231-1250). 

\Cielo diviso, Il Romanzo di Ch. Wolf (1963). 

\Cielo è rosso, Il Romanzo di G. Berto (1974). 

\Cielo può attendere, Il Film commedia, americano (1943). Regia di Ernest Lubitsch. Interpreti: Gene Tierney, Don Ameche, Charles Coburn. Titolo originale: Heaven Can Wait 

\Cielo sopra Berlino, Il Film fantastico, tedesco (1987). Regia di Wim Wenders. Interpreti: Bruno Ganz, Peter Falk, Otto Sander. Titolo originale: Der Himmel über Berlin 

\Ciénaga Città (136.000 ab.) della Colombia, nel dipartimento di Magdalena, sul mar delle Antille. 

\Cienfuegos Città (136.000 ab.) di Cuba, capoluogo della provincia omonima, sulla costa occidentale dell'isola. È uno dei principali porti dell'isola. Produce tabacco, caffè e zucchero (di cui è principale centro di commercio). Sviluppato anche l'allevamento. Vi si trovano industrie alimentari e tessili. Fu fondata nei primi anni del XIX secolo da coloni francesi. 

\CIF Sigla di Centro Italiano Femminile. 

\Cifarièllo, Antònio (Napoli 1930-Africa 1968) Attore cinematografico e regista televisivo italiano. Dopo un inizio di carriera in qualità di attore cinematografico, si dedicò alla regia di documentari giornalistici televisivi. Il suo film più famoso rimane Le ragazze di San Frediano, diretto nel 1955 dal regista Zurlini. Perse la vita a soli 38 anni in un incidente aereo. 

\cifoscoliòsi, sf. Deformazione patologica della colonna vertebrale. 

\cifòsi, sf. Incurvamento con convessità posteriore della colonna vertebrale. Normale a carico della colonna dorsale, può essere dovuta anche a malattie ossee o a vizi di posizione.   +  

\cìfra, sf. 1 Segno che, da solo, o congiunto con altri, rappresenta un numero naturale. ~ numero. 2 Segno, nota. ~ carattere. 3 Abbreviazione di un nome ottenuta specialmente dalle lettere iniziali. ~ sigla. 4 Codice segreto utilizzato per rendere un messaggio inintelligibile agli estranei. ~ formula. 5 Elemento caratteristico dello stile di scrittori e artisti. 
 X   sf. 1 digit. 2 (codice) code, cipher. 3 (somma di denaro) sum, amount of money, figure. 
 @   lat. mediev. zifra, dall'arabo sifr (che indicava sia il "nulla" sia lo "zero" del sistema di numerazione indiano, poi adottato anche dagli arabi); in Italia fu dapprima usato nel significato di "nulla". Dalla stessa parola araba, ma con un percorso diverso, deriva "zero". 
Nel sistema di numerazione decimale sono usate le cifre arabiche da 0 a 9; nel sistema binario solo 0 e 1 e nel sistema esadecimale le cifre da 0 a 9 sono seguite dalle prime sei lettere dell'alfabeto.   +  

\cifràre, v. tr. 1 Rappresentare nomi o altro in cifre. ~ siglare. 2 Tradurre in cifra un dispaccio. ~ codificare. <> decifrare. 

\cifràrio, sm. Formulario per tradurre in chiaro una scrittura cifrata e viceversa. 

\cifràto, agg. 1 Fornito di cifre ricamate. 2 Scritto in cifra. 3 Codificato. ~ crittografato. 4 Incomprensibile, oscuro. ~ ermetico. <> chiaro. 

\CIGA Sigla di Compagnia Italiana dei Grandi Alberghi. 

\Cigliàno Comune in provincia di Vercelli (4.654 ab., CAP 13043, TEL. 0161). 

\cigliàto, agg. 1 Provvisto di ciglia. 2 Si dice di organo o cellula provvista di ciglia. 

\Cigliè Comune in provincia di Cuneo (197 ab., CAP 12060, TEL. 0174). 

\cìglio, sm. (pl.-gli) 1 Pelo delle palpebre. 2 Sopracciglio. 3 Occhio. ~ sguardo. 4 Margine, orlo, bordo. ~ sponda. <> centro. 5 Usato specialmente nell'accezione al plurale, finissime appendici vibratili presenti in alcuni Protozoi e Metazoi. 
[plurale: cigli (di strada, fosso), ciglia (degli occhi)]
 X   sm. 1 eyelash. 2 (margine, bordo) border, edge. 
 @   lat. cilium. 
Ciglio cellulare 
Filamento protoplasmatico originato dalla superficie degli organismi unicellulari (Protozoi, Batteri, Alghe) e di cellule con tessuti epiteliali (mucose delle vie respiratorie e genitali). È dotato di movimento ritmico, tale da consentire la rimozione di particelle e gli spostamenti. 

\ciglióne, sm. Terreno rilevato ai lati di una strada o di un fosso. ~ argine, sponda. 

\cigliùto, agg. Che ha ciglia lunghe e folte. 

\Cìgna, Gìna (Angères, Parigi 1900-Milano 2001) Cantante lirica, soprano italiana. Esordì nel 1927 al Teatro alla Scala di Milano. Dotata di grandi mezzi vocali, si è esibita prevalentemente nel repertorio operistico drammatico (Verdi, Bellini, Puccini). Nel 1948 ha lasciato l'attività teatrale, per dedicarsi all'insegnamento. 

\Cigni selvatici a Coole, I Opera di poesia di W. B. Yeats (1919). 

\Cìgno Costellazione a forma di croce, situata nell'emisfero celeste boreale; è attraversata dalla Via Lattea ed è visibile in estate. 

\cìgno, sm. Uccello Anatide dei generi Cygnus e Chenopis
 X   sm. 1 swan. 2 (femmina) pen. 
Cigno selvatico (Cygnus cycnus). Ha piumaggio bianco, collo lungo, può raggiungere una lunghezza di 1,50 m ed è tipico per il suono flautato che emette in volo. Si trova nelle zone settentrionali dell'Europa e dell'Asia, mentre è poco diffuso in Italia. 
Cigno reale (Cygnus olor). Ha becco color arancio, collo a forma di S e vive anche in cattività. 
Cigno minore (Cygnus bewicki). È l'esemplare più piccolo, abita le coste settentrionali dell'Europa e ha un piumaggio molto morbido usato per la pelletteria. 

\Cigno nero, Il Film d'avventura, americano (1942). Regia di Henry King. Interpreti: Tyrone Power, Maureen O'Hara, George Sanders. Titolo originale: The Black Swan 

\Cigognòla Comune in provincia di Pavia (1.366 ab., CAP 27040, TEL. 0385). 

\cigolamento, sm. Il cigolare. 

\cigolàre, v. intr. Mandare un suono stridente. ~ scricchiolare. 
 X   v. intr. to creak, to squeak. 

\Cìgole Comune in provincia di Brescia (1.419 ab., CAP 25020, TEL. 030). 

\cigolìo, sm. Un cigolare prolungato. ~ scricchiolio, stridore. 

\Cilavégna Comune in provincia di Pavia (4.416 ab., CAP 27024, TEL. 0381). 

\Cìle Repubblica dell'America meridionale, confina a nord con il Perú, a nord-est con la Bolivia, a est con l'Argentina e a ovest per un lunghissimo fronte costiero si affaccia sull'oceano Pacifico. 
Il Cile è formato da una lunghissima fascia (4.300 km) larga mediamente soltanto 175 km e compresa tra le Ande e l'oceano Pacifico. 
Il territorio è prevalentemente montuoso e comprende alcune delle massime cime dell'America Latina (Aconcagua 6.960 m, Ojos del Salado 6.863 m, Cerro Tupungato 6.550 m). 
La costa è al nord spesso impervia, ma sostanzialmente lineare con piane alluvionali in corrispondenza dei fiumi; più ampie le zone pianeggianti nella parte centrale del paese dove si concentra la maggior parte della popolazione e delle attività economiche. La costa più meridionale è invece caratterizzata da una struttura estremamente frastagliata ricca di isole, fiordi, penisole e insenature. 
Il clima è estremamente variabile nel senso della latitudine. A nord è secco e caldo e la presenza della corrente fredda di Humboldt impedisce ai venti marini umidi di raggiungere la costa. La Puna de Atacama presenta addirittura tratti desertici. Il Cile centrale ha invece inverni piovosi e estati secche, in cui è necessario ricorrere all'irrigazione dei campi. 
Tra le Ande e la catena costiera si estende una depressione intensivamente coltivata (in prevalenza nei grandi latifondi) 
Il Cile meridionale è invece caratterizzato da un clima freddo e piovoso battuto da venti violenti. 
La popolazione è estremamente eterogenea formata per due terzi da meticci; gli amerindi puri rappresentano un'esigua minoranza, mentre il resto è formato da europei, spagnoli, tedeschi e italiani. 
La capitale è Santiago (5.250.000 ab.) nel Cile centrale, non lontano da Valparaiso (290.000 ab.) principale porto sul Pacifico. 
A circa 3.000 km dalla costa si trova l'Isola di Pasqua, scoperta nel 1722 e celebre per la presenza di gigantesche statue in pietra. 
L'agricoltura non è particolarmente fiorente, penalizzata dalla struttura del territorio. Si producono cereali (frumento e mais) e a sud i cereali d'ambiente freddo (orzo e avena); discreta la produzione di patate e barbabietole da zucchero e qualche rilevanza ha anche la viticoltura; attiva la frutticoltura e rilevante anche lo sfruttamento delle risorse forestali nel sud. 
L'allevamento è piuttosto sviluppato; in prevalenza bovini e ovini (pecore merinos, che producono lana molto pregiata) specialmente nel sud; attiva la pesca che alimenta una discreta industria di trasformazione e conservazione. 
La ricchezza principale del paese è rappresentata dall'estrazione e dall'esportazione del rame di cui il Cile è il primo produttore nel mondo; è inoltre secondo produttore mondiale di molibdeno e buoni sono i giacimenti di ferro, argento, oro, manganese, zinco ecc.; non sono particolarmente rilevanti i giacimenti di carbone e di gas naturale, ma ingente è il potenziale idroelettrico. 
Importante anche la disponibilità di guano sulle isole della costa. 
L'industria di base presenta gravi scompensi e notevoli carenze, tuttora inadeguate al potenziale e alla disponibilità di materie prime in particolare per la metallurgia; l'industria meccanica è rappresentata quasi esclusivamente da unità di montaggio di aziende automobilistiche straniere. 
Gli unici settori che conservano un certo peso nell'industria nazionale sono quello tessile e quello alimentare (zuccherifici, industrie enologiche, conservazione della carne e del pesce). 
STORIA Il Cile precolombiano è abitato dagli indiani araucani, vittime successivamente delle invasioni degli incas (metà del XV sec.) e quindi della conquista spagnola. Nel 1541 Pedro de Valdivia fonda Santiago. Due anni dopo esso viene vinto e ucciso dagli araucani, che lottano per tre secoli contro la presenza degli spagnoli. 
Nel 1778 il Cile diventa capitaneria generale. Nel 1810 si forma a Santiago una giunta patriottica. I cileni, insorti nel 1814, guidati da Bernardo O'Higgins e José Miguel Carrera, sono sconfitti dagli spagnoli a Rancagua. Nel 1817 San Martín batte gli spagnoli a Chacabuco; O'Higgins riceve il titolo di guida suprema del Cile. La vittoria di Maipú nel 1818 libera definitivamente il paese. Viene instaurata la repubblica. Tra il 1823 e il 1831 si stabilisce un periodo di anarchia successivo alla dittatura di O'Higgins. 
Dal 1831 al 1871 sono al potere i conservatori che promulgano la costituzione (1833). Dal 1871 al 1891, dirige il paese una coalizione di liberali e di radicali che intraprende la guerra del Pacifico (1879-1884) contro il Perú e la Bolivia; il Cile vincitore toglie ogni sbocco marittimo alla Bolivia e diventa la prima potenza del Pacifico. 
La guerra civile del 1891 vede il trionfo del regime parlamentare sul regime presidenziale. Dopo la prima guerra mondiale, il Cile conosce un periodo di prosperità dovuto allo sfruttamento delle sue ricchezze minerarie (rame, nitrati). Nel 1925, l'esercito ristabilisce il regime presidenziale. Dal 1938 al 1952 l'ingresso nella vita politica delle classi medie porta al potere governi del Fronte popolare e quindi del centro-sinistra. Alla reazione oligarchica, condotta dal conservatore Jorge Alessandri (1958-1964) succede il governo del democratico cristiano Eduardo Frei. 
Nel 1970 il candidato della sinistra Salvador Allende vince le elezioni presidenziali e avvia la nazionalizzazione delle miniere e delle banche. Nel 1973 esso viene eliminato da una giunta militare. Il Generale Pinochet, capo supremo della nazione, instaura un regime eccezionale. Una nuova costituzione, varata nel 1980, conferma il carattere autoritario del regime, che deve far fronte a una contestazione crescente. Nel 1988 Pinochet organizza un plebiscito tendente a garantire la continuità del regime. I no vincono, ma Pinochet decide di restare alla guida dello stato fino al 1990, termine legale del suo mandato. 
Nel 1990 il democratico cristiano Patricio Aylwin Azócar (candidato unico dell'opposizione, eletto alla presidenza della repubblica nel 1989) succede a Pinochet. Nel 1993 viene eletto alla presidenza della repubblica il democratico-cristiano Eduardo Frei (figlio del presidente con lo stesso nome). 
Abitanti-14.200.000 
Superficie-756.945 km² 
Densità-18,8 ab./km² 
Capitale-Santiago 
Governo-Repubblica presidenziale 
Moneta-Peso cileno 
Lingua-Spagnolo 
Religione-Cattolica 

\Cilèa, Francésco (Palmi 1866-Varazze 1950) Compositore. Studiò al conservatorio di Napoli. Insegnò nei conservatori di Firenze (1896-1904), Palermo (1905-1916) e Napoli (1916-1935). Tra le composizioni L'Arlesiana (opera, 1897), Adriana Lecouvreur (opera, 1902) e Gloria (opera, 1907). L'insuccesso di quest'ultimo lavoro ebbe la conseguenza di far cessare l'attività teatrale dell'autore. Le sue composizioni sono caratterizzate da una finezza strumentale e da una delicatezza psicologica che le avvicinano ai modi della scuola francese. 

\cilécca, sf. Riferita ad arma da fuoco, che non spara e, riferita a persona, chi fallisce in qualcosa. 
 X   sf. to fail. 

\cilèno, agg. e sm. Del Cile. 

\Cilènto Regione della Campania meridionale che si estende su una penisola montuosa affacciata sul Tirrento, tra i golfi di Policastro e di Salerno. Si pratica l'agricoltura solo nelle zone fertili delle valli fluviali, ove si coltivano viti, cereali e frutta. La principale attività economica è il turismo sulla costa, nelle località di Marina di Camerota, Palinuro e Agropoli. 

\cilestrìno, agg. Di colore celeste pallido. 

\cilèstro, agg. e sm. Celeste, azzurro. 

\ciliàre, agg. Che si riferisce al ciglio. 

\Ciliàti Protozoi infusori di acqua dolce o salata. Il loro corpo unicellulare ha due nuclei; il micronucleo della riproduzione e il macronucleo che si occupa dell'alimentazione. Di dimensioni microscopiche, sono provvisti di una membrana, rivestita da ciglia vibratili che servono per il movimento, di un'apertura boccale e anale. La riproduzione avviene sia per coniugazione che per fissione. Alcune specie di Ciliati, vivono nell'intestino di altri animali: a questi appartengono il paramecio e il balantidio (Balantidium coli); quest'ultimo provoca all'uomo un'infiammazione chiamata balantidiasi. 

\Cilìcia Antica regione dell'Anatolia sudorientale, delimitata dalla catena del Tauro e dal mar Mediterraneo. Fu abitata dagli ittiti, dagli assiri, dai persiani (IV sec. a. C.); venne conquistata da Carlo Magno ed ellenizzata dai Seleucidi. Divenne provincia romana nel II sec. a. C. con le campagne di Pompeo contro i pirati e fu governata, fra i primi, da Cicerone. Tra le città più importanti, la capitale Tarso, Mersina e Adana. Prodotti tipici sono lo zafferano e il tessuto di lana di capra. 

\cilìcio, sm. 1 Stoffa pungente e ruvida fatta in genere con crini di cavallo o pecora. 2 Cintura o veste ruvida con nodi che si porta sulla nuda pelle per mortificare volontariamente il corpo. 3 Qualsiasi indumento o mezzo che provochi fastidio o dolore; supplizio, strazio, assillo. ~ tormento. 
 @   lat. cilicium, dal greco kylìkion. 

\ciliègia, sf. Il frutto del ciliegio. 
 X   sf. cherry. 
 @   lat. tardo ceresia. 

\Ciliegie della libertà, Le Memorie di A. Andersch (1952). 

\ciliègio, sm. Albero appartenente alla famiglia delle Rosacee, con fiori bianchi, foglie ovali e dentate (Prunus avium e Prunus cerasus). Originario dell'Asia Minore, alto fino a 20 m, è coltivato per i frutti carnosi, rossi e dolci (ciliegie), e per il legno, ottimale per mobili, strumenti musicali e pipe. Il ciliegio da frutto, deriva dalla varietà dolce (ciliegio dolce) e dalla varietà più amara (ciliegio amareno o acido). Il ciliegio dolce, dall'altezza non superiore ai 15 m, ha frutti piccoli con lunghi peduncoli e foglie pendule, mentre l'amareno, più basso, ha frutti più grossi e succosi e foglie lucide e lisce. Originari probabilmente dell'Europa meridionale e centrale, entrambi questi alberi hanno fiori di colore bianco. Le varietà da frutto più conosciute sono: la cesena, la turca, la marasca e la durona, utilizzate come frutta fresca o per la preparazione di liquori e confetture. Tra le varietà ornamentali si ricorda il lauroceraso. 
 X   sm. cherry tree. 
Ciliegio di Santa Lucia 
Albero (Prunus mahaleb) con fiori bianchi e odorosi, drupa nera sgradevole, tipico dei boschi dell'Europa centrale e meridionale e dell'Asia fino al Turchestan. È detto anche megaleppo. Viene utilizzato per innesti per il ciliegio con lo scopo di ottenere frutti più zuccherini e a maturazione anticipata. Il legno, rosso scuro venato, è molto apprezzato per il profumo e per la compattezza (piccoli oggetti, cannucce da pipa, ombrelli). 

\cilindràia, sf. Macchina per ridurre a granulometria media diversi tipi di materiali. ~ frantoio a cilindri. 

\cilindràre, v. tr. Far passare sotto un rullo cilindrico. 

\cilindràsse, sm.  →  "assone"

\cilindràta, sf. In una macchina a stantuffo, volume generato dallo stantuffo nella sua corsa. 
 X   sf. capacity. 

\cilindratóio, sm. Macchina per cilindrare. 

\cilindratrìce, sf. Macchina a cilindri usata nella lavorazione della canapa. 

\cilindratùra, sf. 1 Tornitura cilindrica. 2 Costipamento del terreno mediante uno o più passaggi con apposito rullo. 

\cilìndrico, agg. (pl. m.-ci) Di cilindro, che ha la forma del cilindro. 

\cilìndro, sm. 1 Solido geometrico generato da un rettangolo rotante intorno a uno dei suoi lati. 2 Oggetto di forma cilindrica. ~ bossolo, rocchetto, rullo, tubo. 3 Copricapo da cerimonia. ~ tuba. 4 Cavità di forma cilindrica in cui scorre lo stantuffo di un motore o di una pompa. 
 X   sm. 1 cylinder. 2 (copricapo) top hat. 
 @   lat. cylindrus, dal greco kylindros, deriv. da kylìndein avvolgere. 
Il cilindro è un solido delimitato da due piani paralleli, che intersecano tutte le generatrici, e da una superficie circolare, generata dalla rotazione. Il cilindro circolare indefinito si ottiene facendo girare una retta (generatrice) attorno a un'altra retta parallela (asse).   +  
Organo cavo, di forma cilindrica, presente nei motori o nelle pompe, nel quale scorre lo stantuffo e avvengono le trasformazioni termodinamiche e termochimiche dei fluidi. La chiusura del cilindro è costituita dalla testata che, nei motori a combustione interna, portano le valvole di immissione e scarico, la candela e gli iniettori del combustibile. Nelle macchine a vapore è a doppio effetto, ovvero a due testate per permettere l'immissione alternata del vapore. 

\cilindròma, sm. Neoplasia di tipo epiteliale, generalmente benigna, riguardante la cute. 

\cilindrurìa, sf. Presenza nell'urina di cilindri di origine renale. 

\Cillene Monte (2.376 m) della Grecia, nella provincia della Corinzia. 

\Cilo dagi Gruppo montuoso (4.168 m) della Turchia, nella provincia di Hakkâri. 

\CIM Sigla di Centro di Igiene Mentale. 

\cìma, sf. 1 La parte più alta, la punta di qualcosa. ~ estremità. <> fondo. 2 Luogo elevato, rilievo, vetta. ~ cocuzzolo. <> base, piede. 3 La parte più vicina all'orlo, estremità di un piano o estremità in genere. 4 Il grado più alto. 5 Persona che eccelle. ~ genio, asso. 6 Petto di vitello farcito, piatto tipico della cucina genovese.   +    7 Cavo (specie in ambito marinaresco). ~ corda. 8 In biologia è l'infiorescenza che si conclude con un fiore apicale sotto il quale ci sono singole o molteplici ramificazioni (cime unipare, bipare). 
 X   sf. 1 summit, top. 2 (persona) genius. 3 (estremità) end. 4 (mar.) line, rope.
 @   lat. cyma, dal greco kyma, deriv. da kyein essere gravida. 

\Cìma da Conegliàno (Conegliano ca. 1459-ca. 1517) Giovanni Battista Cima detto Cima da Conegliano. Pittore. Tra le opere Guarigione di Aniano (ca. 1499, Berlino, Gemäldegalerie) e Madonna dell'arancio (inizio del XVI sec., Venezia, Galleria dell'Accademia). 

\Cìma, Giàn Pàolo (Milano 1570-dopo il 1622) Compositore. Tra le opere Ricercari, canzoni per organo e sonate. 

\Cimabùe (Firenze 1240-Pisa 1301) Pittore toscano (Cenni di Pepo, detto Cimabue), fu maestro di Giotto. Sulla sua vita sono giunte a noi poche notizie documentate: nel 1272 fu a Roma, nel 1301-1302 a Pisa, ove doveva realizzare il mosaico della figura di San Giovanni nell'abside del duomo. La sua formazione fu influenzata dall'arte bizantina e romana. Dalle opere conservateci è evidente una personalità originale. La notevole drammaticità delle sue figure segna il distacco dalla fissità delle immagini bizantine. Tra le opere di Cimabue si ricordano il Crocifisso (tempera su tavola, Arezzo, chiesa di San Domenico), il Crocifisso (tempera su tavola, Firenze, Museo dell'Opera di Santa Croce, danneggiato dall'alluvione del 1966), la Maestà (Bologna, chiesa dei Servi), la Maestà (Parigi, Louvre, proveniente dalla chiesa di San Francesco a Pisa), la Madonna in trono col Bambino, otto angeli e quattro profeti (tempera su tavola, Firenze, Uffizi), gli affreschi custoditi nella chiesa superiore di Assisi (Crocefisso, Madonna in maestà) e la Madonna tra Angeli e San Francesco, presenti nella chiesa inferiore della stessa città. Purtroppo il tempo ha danneggiato gravemente tutti gli affreschi; alcuni sono oggi quasi scomparsi, in altri si è verificata l'inversione chimica dei colori, come in un negativo fotografico. Ulteriori danni sono stati prodotti dal terremoto del 1997. 

\Cimadólmo Comune in provincia di Treviso (3.108 ab., CAP 31010, TEL. 0422). 

\Cimàra, Luìgi (Roma 1891-1962) Attore. Raggiunse la celebrità nella commedia leggera. 

\cimàre, v. tr. 1 Privare qualcosa della cima. ~ spuntare, svettare. 2 Radere allo stesso livello il pelo del panno garzato. 
 @   deriv. da cima. 

\Cimaròsa, Doménico (Aversa 1749-Venezia 1801) Musicista e compositore della scuola napoletana, famoso per i suoi melodrammi e opere buffe, e per le composizioni per cembalo e fortepiano, nel 1787 si trasferì a Mosca su invito di Caterina II, come compositore e maestro di corte. Il suo capolavoro fu Il matrimonio segreto composto a Vienna nel 1792. Quest'opera, ammirata dai contemporanei e spesso rappresentata anche oggi, è considerata a giusta ragione un perfetto modello di opera comica settecentesca nella quale la caratterizzazione psicologica dei personaggi convive con una ricca inventiva musicale, in un equilibrio stilistico ammirevole, pur nell'accettazione delle consuete formule melodrammatiche. Tra le altre opere si ricordano, La baronessa stramba (1775), L'italiana in Londra (1779), Giannina e Bernardone (1781), Ballerina amante (1782), I due baroni di Rocca Azzurra (1783), Il mercato di Malmantile (1784), Marito disperato (1785), L'impresario in angustie (1786), Trame deluse (1786), I traci amanti (1793), Le astuzie femminili (1794) e l'opera seria Gli Orazi e i Curiazi (1797) che risentiva delle simpatie di Cimarosa per la repubblica e che avrebbe avuto notevole successo, anche grazie al clima politico che si era diffuso in Europa dopo la rivoluzione francese. Tra gli altri lavori di Cimarosa, sono da ricordare trentotto sonate per clavicembalo, ottantuno per fortepiano e sei oratori e azioni sacre. 

\cimàsa, sf. Modanatura che delimita e orna la parte più alta di un elemento architettonico o di un mobile. 

\cimatùra, sf. Atto, effetto del cimare. 
 @   deriv. da cimare. 

\Cimbelino Dramma di W. Shakespeare (1609-1610). 

\Cimbèrgo Comune in provincia di Brescia (612 ab., CAP 25040, TEL. 0364). 

\cìmbrico, agg. (pl. m.-ci) Relativo ai cimbri. 

\cìmbro, agg. e sm. Appartenente all'antica popolazione germanica dei cimbri. 

\Cime abissali Romanzo di A. Zinov'ev (1976). 

\Cime tempestose Romanzo di E. Brönte (1847). Pubblicato sotto lo pseudonimo di Ellis Bell, è considerato il romanzo inglese più famoso dell'epoca romantica. Ambientato nelle lande dello Yorkshire, racconta l'amore demoniaco tra Catherine Earnshaw e lo zingaro trovatello Heathcliff. Quando l'amore viene impedito dal matrimonio di Catherine con Edgar Linton, Heathcliff diventa crudele, fugge con la sorella di Edgar e si sfoga maltrattando chiunque abbia a che fare con lui. La violenza che sprigiona dal testo è a volte quasi insopportabile. Con uno stile intenso, l'opera descrive lo squallore e il mistero del paesaggio intorno al villaggio natio di Haworth. 

\Cìmego Comune in provincia di Trento (389 ab., CAP 35082, TEL. 0465). 

\cimèlio, sm. 1 Oggetto raro e prezioso. ~ antichità, reperto. 2 Cosa vecchia e di poco valore. ~ anticaglia. 
 X   sm. relic, antique. 
 @   lat. tardo cimelium, dal greco keimèlion, deriv. da kèisthai giacere. 

\cimentàre, v. v. tr. 1 Purificare l'oro per mezzo del cimento. 2 Mettere alla prova, a repentaglio. ~ saggiare. cimentare gli onori
v. rifl. Mettersi alla prova, arrischiarsi in una impresa difficile; sfidare, sperimentare, provare. ~ avventurarsi. <> ritirarsi. si cimentava in un'impresa mai tentata in precedenza
 X   v. rifl. 1 to compete. 2 to test oneself. 
 @   deriv. da cimento

\ciménto, sm. 1 Mistura usata un tempo per purificare metalli preziosi. 2 Verifica. ~ prova. 3 Rischio. ~ pericolo. 4 Combattimento. ~ duello. 
 @   lat. tardo cimentum. 

\cìmice, sf. 1 Nome di alcuni Insetti.   +    2 Puntina da disegno con la capocchia di ottone. 3 Distintivo fascista a forma di cimice portato all'occhiello. 4 Microspia telefonica. 
 X   sf. 1 bug, stinkbug. 2 (puntina da disegno) drawing pin. 
Nome degli Insetti Eterotteri; sono privi di ali ed emanano odori sgradevoli. Conducono vita notturna e parassita su animali e anche sull'uomo (cimice dei letti). Esistono esemplari che parassitano vegetali (Palomena viridissima). 
Cimice dei letti 
Insetto (Cimex lectularius) della famiglia dei Cimicidi e dell'ordine degli Emitteri. Lunga circa 1 cm, si ciba di sangue ed è parassita dell'uomo. 
Cimice verde 
Insetto (Palomena prasina) della famiglia dei Pentastomidi e dell'ordine degli Emitteri. Vive tra la vegetazione nutrendosi di linfa. 

\Cimice, La Commedia di V. V. Majakovskij (1928). Protagonista è l'operaio Prisypkin, che rimasto congelato dall'acqua utilizzata per spegnere un incendio, viene riportato in vita cinquant'anni dopo. Non più a suo agio nel mondo del futuro, Prisypkin preferirà farsi chiudere in uno zoo insieme alla cimice sopravvissuta con lui nel ghiaccio. Feroce satira sociale che testimonia le profonde incertezze dell'autore sul futuro della società e della rivoluzione. 

\cimiciàio, sm. Luogo pieno di cimici. 

\cimicìfuga, sf. Genere di piante dell'America settentrionale. 

\cimièro, sm. 1 Ornamento che si poneva un tempo in cima all'elmo. ~ pennacchio. 2 Figura posta sull'elmo. 3 Ornamento del capo delle donne a forma di cresta o di pennacchio. 

\Ciminà Comune in provincia di Reggio Calabria (838 ab., CAP 89040, TEL. 0964). 

\ciminièra, sf. Alto fumaiolo, specialmente di fabbriche, locomotive e navi. ~ camino. 
 X   sf. 1 chimney, smokestack. 2 (nave) funnel. 
 @   franc. cheminée, dal lat. tardo caminata dotata di camino. 

\Cimìnna Comune in provincia di Palermo (4.251 ab., CAP 90023, TEL. 091). 

\Cimìno Monte (1.053 m) del Lazio, nell'Antiappennino a est di Viterbo. 

\Cimino, Michael (New York 1943-) Regista cinematografico statunitense. Dopo il successo ottenuto con Il cacciatore (1979), film sulla guerra del Vietnam vincitore dell'Oscar, si è confermato come uno dei principali registi americani con I cancelli del cielo (1980), L'anno del dragone (1985), Il siciliano (1987), Ore disperate (1990), Verso il sole (1996). 

\cimiteriàle, agg. Che si riferisce ai cimiteri. 

\cimitèro, sm. 1 Area di terreno destinata alla inumazione dei morti. ~ camposanto. 2 Luogo eccessivamente silenzioso e deserto. ~ mortorio. 
 X   sm. cemetery. 
 @   lat. tardo coemeterium, dal greco koimetèrion dormitorio. 

\Cimitero cinese, Il Romanzo di M. Pomilio (1969). 

\Cimitero marino, Il Poema di P. Valéry (1920). 

\Cimitìle Comune in provincia di Napoli (6.537 ab., CAP 80030, TEL. 081). 

\Cimkent Città (438.000 ab.) del Kazakistan, capoluogo della provincia omonima. 

\Cimljansk Lago (2.700 km²) artificiale, formatosi dallo sbarramento del fiume Don. 

\cimmèrio, agg. Dei cimmeri. 

\CIMO Sigla di Confederazione Italiana dei Medici Ospedalieri. 

\Cimolàis Comune in provincia di Pordenone (489 ab., CAP 33080, TEL. 0427). 

\cìmolo, sm. La cima delle piante, la parte tenera delle piante commestibili. 

\Cimóne (comune) Comune in provincia di Trento (506 ab., CAP 38060, TEL. 0461). 

\Cimóne (monte) Vetta (2.165 m) più elevata dell'Appennino Tosco-Emiliano in provincia di Modena. Sede di una stazione meteorologica. 

\Cimóne (storia) (Tracico 515-Cizio 449 a. C.) Politico e generale ateniese, figlio di Milziade, famoso per aver sconfitto i persiani all'Eurimedonte in Panfilia. Simpatizzante per Sparta venne esiliato dal partito democratico; al suo ritorno riprese la guerra contro i persiani per la conquista di Cipro. Morì durante l'assedio di Cipro. 

\cimósa, sf. 1 Margine che delimita un tessuto nel senso della lunghezza con un ordito più fitto e reca impressi i marchi di fabbrica, di solidità, di garanzia. 2 Striscia di panno arrotolata che si usa per cancellare la lavagna. 

\cimotrichìa, sf. Carattere morfologico dei capelli umani a sezione ellissoidale, ondulati verso il tipo liscio e verso il tipo riccio. 

\cìmrico, sm. (pl. m.-ci) Lingua celtica del Galles. ~ gallese. 

\cimùrro, sm. Malattia grave e frequente che colpisce i cani e, più raramente, i gatti; è dovuta a un virus che attacca l'apparato respiratorio, gastroenterico e nervoso degli animali di età inferiore a un anno. Si manifesta con aumento della secrezione catarrosa, con la comparsa di papule e con spasmi muscolari spontanei e crampi. Talvolta alcuni di questi sintomi possono non comparire. Se non curato in modo adeguato, il cimurro può anche avere esito letale; i soggetti che riescono a guarire ne ricavano invece un'immunità permanente. È possibile effettuare una terapia preventiva della malattia mediante apposita vaccinazione. 
 X   sm. distemper. 

\Cìna Repubblica popolare dell'Asia orientale; confina a nord con la Russia e la Mongolia, a nord-est con la Corea del Nord, a sud con il Viet Nam, il Pakistan, l'Afganistan, a nord-ovest con il Kazakistan, il Kirghizistan e il Tagikistan. A est e a sud-est si affaccia per 14.000 km sul mar Giallo, sul mar Cinese Orientale e sul mar Cinese Meridionale. 
Il territorio cinese è per la maggior parte montuoso; le principali catene si estendono longitudinalmente (Himalaya, Kunlun, Tian Shan, Altaj) e comprendono le cime più alte del mondo (Everest, 8.872 m). 
Anche per quanto riguarda gli altopiani, la Cina detiene il record mondiale con l'altopiano del Tibet, che ha un'altitudine media di 4.000 m. 
L'altitudine diminuisce da sud verso nord e da ovest verso est; a nord-ovest si ha la massima depressione del paese, quella di Turfan (-154 m). I principali fiumi cinesi si sviluppano da ovest a est, originati nella zona tibetana e tributari del Pacifico. 
È il caso dei due massimi fiumi cinesi, il Huang He (Fiume Giallo, 4.845 km) e il Chang Jiang o Yangtze Kiang (Fiume Azzurro, 5.800 km). Terzo fiume cinese, benché di portata assai inferiore ai primi due, è il Huai He. Tutti portano al mare quantità enormi di detriti, il Fiume Giallo in particolare, che, con il suo regime spesso capricciosamente irregolare, attraversa zone indiscriminatamente disboscate, e per questo particolarmente soggette alla sua erosione. 
Più frammentata l'idrografia della Cina Meridionale, con molti fiumi diretti al Pacifico. Tra questi il Zhu Jiang, o Fiume delle Perle, con il suo affluente Xi Jiang, che sfocia presso Macao, con un delta imponente. Notevole il bacino del Tarim, che raccoglie, tra le altre, le acque dei ghiacciai del Karakorum. 
Alcuni fiumi hanno in Cina la parte superiore del loro corso (Indo, Brahmaputra, Salween, Mekong), altri si impaludano nei deserti (Tarim He, Ruo Shui). 
A nord il fiume Amur traccia il confine con la Russia, mentre lo Yalu segna quello con la Corea del Nord. Va inoltre ricordato il Grande Canale, o Canale Imperiale, che collega Pechino a Hangzhou, per 1.782 km. 
Numerosi sono i laghi; tra i principali Poyang Hu, Dongting Hu, Hongze Hu nella pianura del Chang Jiang e Hanka al confine con la Russia. Esistono inoltre numerosi laghi salati, prevalentemente nel Tibet e in Mongolia, tra cui il maggiore è il Qinghai Hu (4.456 km²). 
Le coste sono nella parte settentrionale prevalentemente basse e sabbiose, fino alla Baia di Hangzhou; le coste sudorientali sono invece alte e rocciose, fittamente articolate in golfi e insenature, fronteggiate da numerosissime isole e isolotti (Taiwan, Hainan, Zhoushan, Dongshan, Donghai ecc.). 
Il clima varia secondo le regioni; a nord-est è generalmente freddo, mentre a nord la temperatura è mediamente più elevata, con clima continentale; al centro si hanno precipitazioni più abbondanti e un clima più mite con vegetazione molto più fitta; al sud il clima è temperato-caldo, influenzato dai monsoni, con precipitazioni molto abbondanti (piuttosto frequenti sono i tifoni). 
La capitale della Cina è Pechino (circa dieci milioni di abitanti l'agglomerato urbano), già antica capitale dei mongoli, centro amministrativo e culturale, e oggi anche industriale. Shanghai (oltre tredici milioni di abitanti), una delle città più popolose del mondo, città interamente moderna, è invece il centro economico del paese. Tientsin (5.800.000 ab.) rappresenta lo sbocco al mare della capitale, dispone di un attrezzato porto ed è un vivace centro commerciale. Numerose altre metropoli hanno importanza regionale come Shenyang, Fushun, Dalian nella regione di Liaoning; altre città sono Nanchino, Wuhan, attivo porto fluviale, Fuzhou (detta Venezia d'Oriente), Canton, emporio commerciale e sede di una rinomatissima Fiera Merceologica Internazionale.   +  
Dopo la seconda guerra mondiale i governi comunisti intervennero con la programmazione economica (piani quinquennali) che ebbero come primo obiettivo lo smembramento del latifondo e la gestione collettiva delle attività economiche, mentre l'artigianato e il commercio al minuto assunsero un'organizzazione cooperativistica. Una svolta decisiva si ebbe nel quinquennio 1981-1985, quando furono poste le basi per la transizione da un'economia rigidamente programmata a un'economia di mercato. 
L'agricoltura, che occupa ancora circa due terzi della popolazione e si estende per oltre 100 milioni di ettari, produce un sesto dell'intera produzione agricola mondiale. La gamma dei prodotti, data la varietà del territorio, è pressoché completa e raggiunge spesso quantitativi ingenti. Le regioni tradizionalmente agricole sono quelle della Cina orientale e meridionale. Vi si produce frumento, mais, sorgo, orzo, patate, ma è nelle regioni meridionali che ha predominio assoluto la risicoltura (circa il 45% della produzione cerealicola), in alcune zone con due raccolti annui. 
Numerose sono le colture tropicali, quali canna da zucchero, ananas e agrumi. 
La Manciuria, oltre a produrre frumento e sorgo, è specializzata nella coltura della soia e della barbabietola da zucchero. 
La Cina è il terzo produttore mondiale di soia (soprattutto nel nord-est), consumata anche come legume, ma si producono anche arachidi (Shandong), sesamo (vallata dello Yantze Kiang), colza, girasole, ricino ecc. 
Primo produttore mondiale di tabacco, è al secondo posto per la produzione di tè, la bevanda nazionale più diffusa. 
In espansione è la frutticoltura e la produzione di prodotti orticoli e di legumi. Non trascurabili sono anche le piante tessili; notevole infatti è la produzione di cotone a nord dello Yantze Kiang. Si coltivano inoltre la iuta, il ramié, la canapa e il lino. 
Lo sfruttamento agricolo ha praticamente esaurito le risorse forestali (8% del territorio) e la produzione di legname è importante solo in Manciuria e nel Sichuan-Yunnan; importanti nel centro-sud le piantagioni di bambù. 
L'attività zootecnica pone nuovamente la Cina tra i primi posti della graduatoria mondiale. I distretti agricoli non si prestano all'allevamento di bovini, ma numerosi sono tuttora i bufali allevati per essere adibiti ai lavori dei campi. Più frequente è l'allevamento di suini e degli animali da cortile. Nelle regioni più aride si effettua un allevamento estensivo di ovini e caprini; numerosi i cammelli, mentre nelle zone montuose ancora largamente impiegato è lo yak. 
Nelle zone agricole dove ancora intensa è la gelsicoltura si alleva il baco da seta, antichissima e pregiata attività cinese; la Cina vanta il primato mondiale per produzione di seta (55% della produzione mondiale di bozzoli). 
La pesca rimane un'attività rilevante, pur organizzata ancora largamente con metodi tradizionali. Non mancano sforzi di modernizzazione delle attrezzature e degli impianti a terra per la lavorazione del pescato. 
La Cina è particolarmente ricca di minerali energetici; in primo luogo carbone e lignite, ma anche petrolio (per il quale il paese è autosufficiente già dagli anni '70) e gas naturale. 
Abbondanti sono anche gli scisti bituminosi, i minerali di uranio, e inoltre ferro, tungsteno, antimonio, magnesite, manganese, zolfo, molibdeno, bismuto, mercurio, zinco, piombo e bauxite. 
Tra i minerali non metalliferi la Cina produce fosfati, sale e caolino, materia base per le celeberrime porcellane cinesi. Nel complesso lo sfruttamento delle risorse minerarie è tuttora parziale. Si stima che la produzione di energia elettrica sia per il 75% di origine termica, nonostante l'enorme potenziale idroelettrico, in particolare della regione del Tibet. 
L'industria occupa solo il 15% della popolazione, ma concorre per circa la metà al reddito nazionale. 
Dal punto di vista quantitativo stenta a coprire la domanda interna, ma qualitativamente molte sono le industrie in grado di competere a livello mondiale. 
Alla base dell'industria cinese c'è l'industria pesante (metallurgia e siderurgia) che alimenta l'industria meccanica delle attrezzature di base (macchine industriali, agricole, apparecchiature elettriche ed elettroniche). 
Molto importante è l'industria chimica, tradizionalmente al servizio dell'agricoltura (fertilizzanti azotati), ma anche volta alla produzione di materie plastiche. 
In espansione anche l'industria petrolchimica, grazie a numerosi oleodotti. 
Tra le attività propriamente manifatturiere prevale quella tessile, già fiorente dal secolo scorso (cotone e seta). 
Tra le industrie alimentari le più diffuse sono quelle della brillatura del riso, della molitura del frumento, gli oleifici e le distillerie; ben sviluppati sono anche gli zuccherifici, le manifatture di tabacchi e l'industria conserviera del pesce. 
Notevoli anche l'industria cartaria, quella della produzione di biciclette e delle macchine per cucire. 
L'artigianato, di grande tradizione, ha ormai scarsa importanza. 
STORIA 600.000 anni a. C. compaiono le prime culture del Paleolitico. A Zhoukoudian, il Sinanthropus Pekinensis (uomo di Pechino), conosce il fuoco. Nel Neolitico coesistono culture delle foreste e di villaggi di agricoltori (Yangshao, Longshan), e si ha lo sviluppo dell'arte della ceramica, che prefigura quella successiva dei bronzi rituali. 
Le diverse culture neolitiche, in particolare quella di Henan, sono la base di quelle del bronzo. L'esistenza storica della dinastia leggendaria di Xian è attestata dall'archeologia tra il XXI e il XVIII sec. a. C. La civiltà del bronzo, sviluppatasi sotto gli Shang (XVIII sec.-1025 a. C.), prosegue sotto i Chou (1025-256 a. C.). Il periodo dei Regni combattenti (V-III sec. a. C.) è contrassegnato dalla divisione politica e dalla fioritura della cultura antica con Confucio. 
Nel 221 a. C. Chin Shi Huangdi fonda l'impero Chin, unificando l'insieme dei regni cinesi della Manciuria a nord dell'attuale Viet Nam. Fra il 206 a. C. e il 220 d. C. gli Han estendono il loro regno in Manciuria, in Corea, in Mongolia, nel Viet Nam e in Asia Centrale. Essi fondano il mandarinato e rilanciano il confucianesimo. Aprono il paese alle influenze straniere che penetrano attraverso la via della seta. Dopo il 220 lo stato centralizzato scompare, le città declinano. Si sviluppa l'influenza del buddhismo. Al periodo dei Tre Regni succede quello delle dinastie del Nord e del Sud (317-589). Nel 581 la dinastia Sui riunifica il paese e fa costruire il Grande Canale. Nel 618 sotto i Tang la Cina conosce un notevole livello di amministrazione e persegue la sua espansione militare con gli imperatori Tang Taizong (627-649) e Tang Gaozong (650-683). Nel 907 il paese viene di nuovo suddiviso nel periodo delle Cinque Dinastie. Fra il 960 e il 1279 i Song governano un territorio molto più esteso di quello dei Tang e i barbari del nord creano gli imperi Liao (947-1124) e Jin (1115-1234). La civiltà scientifica e tecnica cinese è molto avanzata rispetto a quella dell'Occidente. Ritiratisi al sud a partire dal 1127, i Song sono eliminati dai mongoli, che conquistano il paese. 
Dal 1279 al 1368 la dinastia mongola Yuan governa la Cina, che si solleva contro la sua dominazione guidata da Zhu Yuanzhang (Hongwu), fondatore della dinastia Ming. Dal 1368 al 1644 gli imperatori Ming rinnovano la tradizione nazionale, ma instaurano pratiche autocratiche. Yongle (1403-1424) conquista la Manciuria. I progressi tecnici continuano fino al XVI sec., ma il governo, dopo il regno di Wan-li (1573-1620), è nelle mani di eunuchi corrotti. I Manchu invadono il paese. Essi fondano la dinastia Ching che, con gli imperatori Kangxi (1662-1722), Yongzheng (1723-1736) e Qianlong (1736-1796), stabilisce il proprio dominio su un territorio più esteso degli imperi precedenti (protettorato sul Tibet, 1751; progressi in Mongolia e in Asia Centrale). 
Nel 1864 gli occidentali, al termine di scontri militari, costringono la Cina a cedere loro la sovranità su alcuni porti dichiarati aperti e intervengono contro l'insurrezione dei Taiping (1851-1864). Dal 1875 al 1908 l'imperatrice Cixi detiene il potere. Vinta dal Giappone (1894-1895), che le toglie il Liaodong e Taiwan, la Cina deve cedere territori ai Russi, alla Germania, alla Gran Bretagna e alla Francia. Una spedizione internazionale viene organizzata nel 1900 contro i Boxer, membri di un'associazione nazionalista contraria agli insediamenti stranieri. 
La repubblica, instaurata nel 1911, è presidiata da Yuan Shikai (1913-1916). I nazionalisti del Kuomintang, guidati da Sun Yat-sen e, dopo il 1925, da Chiang Kai-shek, rompono con i comunisti nel 1927. Questi si rifugiano nel nord al termine della cosiddetta Lunga Marcia (1934-1935). Il Giappone, che occupa la Cina del nord dal 1937, avanza verso il sud nel 1944. Dopo la capitolazione giapponese, la guerra civile oppone nazionalisti e comunisti. 
Nel 1949 i comunisti, che Mao Tse-tung ha condotto alla vittoria, fondano la Repubblica popolare Cinese, mentre i nazionalisti si rifugiano a Taiwan; essi varano una riforma agraria e sviluppano l'industria pesante. Nel 1956, di fronte alle resistenze e alle difficoltà economiche, Mao lancia la campagna dei Cento Fiori, grande dibattito ideologico e due anni dopo impone con il Grande Passo avanti, la collettivizzazione delle terre e la creazione delle comuni popolari. Nel 1960 l'URSS richiama i suoi esperti e determina l'interruzione dei grandi progetti industriali. Nel 1966 Mao lancia la Grande Rivoluzione Culturale Proletaria. Nel corso di dieci anni di torbidi (1966-1976), i responsabili del partito comunista vengono eliminati dagli studenti, organizzati in Guardie Rosse, e dall'esercito, guidato fino al 1971 da Lin Piao. Nel 1969 il deterioramento delle relazioni con l'URSS sfocia in violenti incidenti di frontiera. Ciu En Lai ottiene che Pechino occupi in modo permanente il posto della Cina all'ONU e lavora per il riavvicinamento con gli Stati Uniti. 
Nel 1976 si ha l'arresto della Banda dei Quattro e un anno dopo Hua Kuo Feng, alla guida del partito e del governo, e Deng Xiao Ping, riabilitato per la seconda volta, approntano un programma di sviluppo economico, di apertura e di modernizzazione. Le comuni popolari vengono abbandonate. Nel 1979 un conflitto armato oppone la Cina al Viet Nam. Hu Yao Bang, segretario generale del partito, prosegue le riforme, mentre Li Xian Nan diventa presidente della repubblica nel 1983. Lo sviluppo del settore privato, associato al dilagare della corruzione e ai forti rialzi dei prezzi, provocano, a partire dal 1986, una grave crisi sociale. Nel 1987 Zhao Ziyang è eletto alla guida del partito e un anno dopo Yang Shangkun è eletto alla presidenza della repubblica. Nel 1989 la visita di Gorbaciov a Pechino consacra la normalizzazione delle relazioni con l'URSS. Gli studenti e la popolazione reclamano la liberalizzazione del regime. Deng Xiao Ping fa intervenire l'esercito contro i manifestanti, che sono vittima di una repressione sanguinosa (giugno, in particolare a Pechino, piazza Tien An Men). Zhao Ziyang è sostituito da Jiang Zenmin. 
Nel 1991 la Cina normalizza le proprie relazioni con il Viet Nam e l'anno successivo i conservatori che si oppongono alle scelte economiche di Deng Xiao Ping sono eliminati. Il partito comunista continua a fare ufficialmente riferimento all'economia di mercato socialista. La Cina normalizza le proprie relazioni con la Corea del Sud. Nel 1993 Jiang Zenmin succede a Yang Shangkun alla guida dello stato e nel 1995 la pressione esercitata dalla Cina sulla periferia (Taiwan, Hong Kong, Tibet) incrina le relazioni con gli Stati Uniti. Agli inizi del 1997 muore Deng Xiao Ping. Il primo luglio 1997 Hong Kong, alla scadenza del protettorato britannico, è tornata a far parte della Cina; il 20/12/1999 si è ricongiunta alla Cina anche l'ex colonia portoghese Macao. Nel 1999 e nel 2000 sono stati siglati accordi con USA e UE in vista di un ingresso della Cina nel WTO. 
Abitanti-1.275.000.000 (nel 2000) 
Superficie-9.596.961 km² 
Densità-133 ab./km² 
Capitale - Pechino (Beijing) 
Governo - Repubblica popolare 
Moneta - Yuan renminbi (1 yuan = 1 renminb1 = 0.14 Euro al 31/5/2001) 
Lingua - Cinese (mandarino), numerose lingue e dialetti tra cui han, uiguro, tibetano, mongolo 
Religione-Confucianesimo, buddhismo e musulmana 

\cinàbro, sm. 1 Minerale utile di mercurio, di color rosso cupo, appartenente al gruppo dei sulfurei. 2 Colore rosso, più scuro dello scarlatto e analogo al carminio. 3 Liquido rosso per scrivere. 
 @   lat. cinnabaris, dal greco kinnàbari. 

\Cinàglio Comune in provincia di Asti (426 ab., CAP 14020, TEL. 0141). 

\cinantropìa, sf. Disturbo psichico per il quale il paziente crede di essere divenuto un cane. 

\cinciallégra, sf. Uccello Passeriforme della famiglia dei Paridi con testa e collo neri e corpo giallo. È lungo all'incirca una decina di centimetri e si nutre di larve e insetti. Per tale ragione è molto utile nell'agricoltura. Si muove in stormi alla ricerca di cibo, a volte anche con altri tipi di volatili. Si riproduce e nidifica nelle cavità degli alberi. 

\cincillà, sm. e sf. sm. Piccolo roditore. 
sf. Pelliccia fornita dal pelo del cincillà. 
Piccolo mammifero roditore, tipico delle Ande, molto ricercato e cacciato per la morbida pelliccia, di colore cenerino. Erbivoro, notturno e terricolo, ha arti posteriori più sviluppati di quelli anteriori. 

\cincìn, o cin cin, inter. e sm. inter. Salute, alla nostra. ~ prosit. 
sm. Formula d'augurio usata all'atto di un brindisi. 
 X   inter. cheers. 

\Cincinnati Città (364.000 ab.) degli USA, nello stato dell'Ohio. Centro commerciale (distribuzione di carbone, legname, sale e ferro) e industriale (prodotti alimentari, plastici, chimici, meccanici, metallurgici e produzione di utensili, motori per aerei, strumenti musicali e abbigliamento). Fondata nel 1789 con il nome di Fort Washington, venne chiamata Cincinnati in onore dell'associazione di ufficiali che avevano partecipato alla guerra d'indipendenza americana (Society of Cincinnati). Le attività economiche ebbero il primo forte impulso nel 1811, a seguito dell'avvio della navigazione sul fiume Ohio. Nel 1843, la realizzazione della prima linea ferroviaria regionale, determinò definitivamente lo sviluppo economico della città. Vi si trovano il Taft Museum, il Cincinnati Art Museum e il Contemporany Art Center e alcune importanti università, tra le quali l'University of Cincinnati. 

\Cincinnàto, Lùcio Quìnzio (V sec. a. C.) Lucius Quinctius Cincinnatus, politico romano noto per la semplicità di costumi. Eletto console nel 460 a. C. e nominato dittatore nel 458 a. C., ebbe l'incarico di aiutare l'esercito del console L. Minucio Felice, bloccato ad Algido dagli equi. Dopo aver sconfitto equi e volsci (458 a. C.), abbandonò la politica per ritirarsi nella quiete della campagna. Secondo alcuni storici, Cincinnato venne richiamato nel 439 a. C. all'età di ottant'anni e rieletto dittatore per combattere Spurio Medio. 

\cincischiaménto, sm. L'atto e il risultato del cincischiare. 

\cincischiàre, v. v. tr. 1 Tagliuzzare malamente. 2 Sgualcire, sciupare. ~ rovinare. 3 Spiegazzare. ~ aggrinzire. <> lisciare. 
v. intr. Sprecare il tempo senza concludere nulla. ~ gingillarsi. 
 @   lat. incisulare, deriv. da incidere tagliare. 

\cincìschio, sm. Taglio fatto male, ritaglio. 

\cinconìna, sf. Alcaloide che affianca, nelle cortecce di china, la chinina, in particolare della china grigia. 

\cinconìsmo, sm. Intossicazione caratterizzata da cefalea, vertigini, disturbi visivi e auricolari, causata dagli alcaloidi della corteccia di china. 

\cìne, sm. Forma ristretta per cinema, cinematografo; usata anche in alcuni composti. 

\cineamatóre, sm. (f.-trìce) Che si dedica per diletto alla produzione di opere cinematografiche. 

\cineàsta, sm. (pl.-i) Che si occupa di cinematografia. 
 X   sm. cineaste. 

\cinebòx, sm. invar. Apparecchio funzionante a moneta, per lo più nei locali pubblici, che accompagna col suono la proiezione di immagini. 

\cinecàmera, sf. Macchina da presa cinematografica. 

\cineclub, sm. invar. Associazione che si occupa di diffondere la conoscenza dell'arte cinematografica. 
 X   sm. film society, film club. 

\cinèdo, sm. Anticamente ballerino, giovanetto effeminato che coltiva costumi depravati. 

\cinefilìa, sf. Amore per il cinema. 

\cinèfilo, sm. Chi è appassionato di cinema. 

\cinefòrum, sm. invar. Dibattito su argomento cinematografico, di solito riguardante un film appositamente proiettato. 

\cinegètica, sf. L'arte di cacciare con i cani. 

\cinegiornàle, sm. Breve serie di filmati di attualità realizzata per la proiezione nelle sale cinematografiche. 

\cìnema, sm. invar. 1 Forma accorciata, ma più comunemente usata, di cinematografo. 2 Sala cinematografica. 
 X   sm. invar. cinema. 
Spettacolo prodotto dalla proiezione di immagini in movimento. Venne creato a Parigi nel 1895 dai fratelli Lumière che girarono il primo film (L'uscita dalle officine Lumière a Lyon-Montplaisir), malgrado tentativi simili fossero stati compiuti già qualche anno prima da Edison (1889). La prima dimostrazione si ebbe il 22 marzo 1895 al cospetto della Società di incoraggiamento dell'industria nazionale, mentre la prima proiezione pubblica si ebbe nel dicembre dello stesso anno nei locali del Grand Café di Parigi. Il sistema di trascinamento della pellicola, inventato dai fratelli Lumière, consentiva di proiettare l'immagine senza tremolii alla velocità di 166 fotogrammi al secondo. Dopo il 1920 si passò a 18 fotogrammi al secondo e in seguito all'avvento del sonoro si passò a 24. 
Il cinema era usato originariamente per documentari; fu dagli anni '10 che in America si aprirono i primi locali di spettacolo e le case di produzione (Metro-Goldwin Mayer, Warner Bross e Fox). Grazie a loro il cinema compì i primi decisivi passi verso la consacrazione e contemporaneamente cominciarono ad apparire i primi grandi attori, soprattutto a Hollywood, quali Chaplin e Keaton per il cinema muto, R. Valentino per i ruoli amorosi, G. Swanson per la commedia. L'Europa poteva contrapporre artisti e registi importanti quali Renoir, Guazzoni, Delluc, Ejzenstein. Altro grande salto il cinema lo compì con l'introduzione del sonoro e con il doppiaggio che permise di arrivare a una distribuzione planetaria. Gli anni '40 sono l'epoca di Ford, Hawks, Welles, Wyler e, in Europa, di Visconti, Rossellini, De Sica e Zavattini. Il decennio successivo consacra il cinema americano, grazie alla commedia interpretata da M. Monroe, C. Grant, J. Lewis, mentre in Europa primeggiano Fellini, Bergman, Visconti, Buñuel, Kurosawa. Nel decennio successivo si imposero i registi europei quali F. Truffaut, L. Malle, M. Antonioni, F. Rosi, M. Ferreri e P. P. Pasolini e la nuova generazione di registi americani, smitizzanti la realtà, come S. Kubrick, D. Hopper, R. Altman, S. Pollack. Negli ultimi anni l'industria del cinema ha subito un forte ridimensionamento anche a causa della distribuzione dei film in cassetta e alla diffusione delle televisioni. 
Le fasi principale della lavorazione di un film sono la progettazione, le riprese (interne ed esterne), l'adattamento della pellicola, la distribuzione e la proiezione. La pellicola illuminata viene sviluppata e stampata in positivo (copia di lavoro) e in negativo. Il positivo viene sottoposto a montaggio, ossia a tagli, modifiche e mescolanza delle inquadrature a discrezione del regista. A questa fase segue quella del missaggio, ossia la mescolanza delle immagini e dei suoni. Con l'inserimento finale della colonna sonora, dei titoli ed effetti speciali, il film viene stampato e presentato al pubblico. 
Cinema d'essai 
Istituzione con lo scopo di proiettare, attraverso i normali circuiti, film di elevato livello culturale e artistico. 

\cinemascòpe, sm. invar. Sistema di proiezione cinematografica su vasto schermo, fondato sull'uso di speciali obiettivi con effetti sonori stereofonici. 

\cinemàtica, sf. Branca della meccanica che si occupa dello studio del moto dei corpi, senza tener conto delle cause che lo producono. Gli elementi fondamentali, studiati dalla cinematica con l'analisi matematica, sono la velocità, lo spostamento, il tempo, l'accelerazione.  → 
 X   sf. kinematics. 

\cinemàtico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alla cinematica. 

\cinematografàre, v. tr. Riprendere con la macchina da presa. 

\cinematografìa, sf. 1 Arte e tecnica del riprendere e proiettare, mediante appositi apparecchi, persone, cose in movimento. 2 Industria, attività cinematografica. 
 @   franc. cinematographe, comp. dal greco kìnema movimento + deriv. dal greco gràphein scrivere. 

\cinematograficaménte, avv. Dal punto di vista cinematografico. 

\cinematogràfico, agg. (pl. m.-ci) 1 Che si riferisce alla cinematografia o al cinematografo. 2 Che ricorda il modo di narrare proprio e suggestivo del cinematografo. 

\cinematògrafo, sm. 1 Cinema. 2 Rapido avvicendarsi di eventi. 

\cinematoscòpio, sm. Apparecchio ideato da Coleman Sellers nel 1860. 

\cinepàrco, sm. (pl. m.-chi) Cinematografo all'aperto per spettatori in automobile. 

\cineprésa, sf. Apparecchio per riprese cinematografiche a passo ridotto. 
 X   sf. cine-camera, camera. 
 @   da cine-+ (ri)presa. 

\cineràma, sm. invar. Sistema di proiezione su schermo panoramico consistente nella triplice ripresa e triplice proiezione contemporanea di film con effetto tridimensionale. 
 @   da cine-+ (pano)rama. 

\cinerària, sf. Nome volgare di alcune specie erbacee della famiglia delle Composite molto comuni in Italia anche se originarie dell'Africa australe. Appartengono al genere  →  "senècio".

\cineràrio, agg. e sm. agg. Che serve a contenere ceneri. 
sm. 1 In una caldaia o stufa, la parte in cui si raccoglie la cenere. 2 Vaso in cui sono conservate le ceneri di un defunto. 
 @   lat. cinerarius. 

\cinèreo, agg. 1 Che ha un colore grigio simile a quello della cenere. ~ bigio, cadaverico. <> roseo, rosato. 2 Tenue grigiore visibile a volte sulla parte del disco lunare non illuminata dal sole. 
 @   lat. cinereus, deriv. da cinis,-eris cenere. 

\cineromànzo, sm. Romanzo a fumetti, rappresentato da una serie di fotografie. 

\cinescòpio, sm. Tubo a raggi catodici che nei ricevitori televisivi permette di produrre le immagini mediante la variazione di intensità di un fascetto elettronico che scandisce lo schermo fluorescente anteriore. Analogo a un tubo di Braun, presenta all'esterno due bobine che generano il campo magnetico per deviare gli elettroni nelle due direzioni verticale e orizzontale. 
 @   da cine-+-scopio. 

\cinése, agg., sm. e sf. agg. Della Cina. 
sm. e sf. Nativo o abitante della Cina. 
 X   agg., sm. e sf. Chinese. 

\Cinese, La Film drammatico, francese (1967). Regia di Jean-Luc Godard. Interpreti: Anne Wiazemsky, Jean-Pierre Léaud, Michel Samenisko. Titolo originale: La Chinoise 

\Cinése, màre Tratto di mare lungo le coste della Cina esteso dallo stretto di Corea a quello di Malacca. È diviso dall'isola di Formosa (Taiwan) nel mare Cinese meridionale, delimitato dalla Cina meridionale, dalla penisola indocinese e malese, dalle Filippine e dal Borneo, e nel mare Cinese orientale collegato a nord con il mar Giallo. I porti principali sono Bangkok, Saigon, Hong Kong, Canton, Hô Chi Minh. 

\cineserìa, sf. 1 Ninnolo o suppellettile cinese. ~ gingillo. 2 Cerimoniosità. 

\cinesi- Primo elemento di parole composte, derivato dal greco kìnésis, movimento. 

\cinèsica, sf. Scienza che studia i gesti e gli atteggiamenti del corpo umano. 

\cinesìno, sm. Denominazione di un tipo di segnalatore posto ai bordi delle piste aeroportuali o al centro di incroci stradali. 

\cinesiologìa ved. "chinesiologia" 

\cinesiterapìa ved. "chinesiterapia" 

\cinestèsico, agg. (pl. m.-ci) Riferito ai movimenti delle varie parti del corpo. 

\cinestiscòpio, sm. Apparecchio ideato da F. von Uchatius nel 1853 

\cinetèca, sf. Raccolta di pellicole cinematografiche in ordine cronologico a scopo di studio o documentazione. 
 X   sf. film library. 
 @   da cine-+-teca. 

\cinètica, sf. In fisica e chimica è la disciplina che si occupa dello studio dei meccanismi, della velocità delle reazioni chimiche e dei fenomeni che le generano. 
 X   sf. kinetics.

\cinètico, agg. (pl. m.-ci) Che riguarda il moto. 
 X   agg. kinetic.
Altezza cinetica 
Altitudine da cui dovrebbe cadere un fluido per ottenere una prefissata velocità, in assenza di attriti. 
Energia cinetica  (kinetic energy)
Energia propria di un corpo in movimento, in relazione alla sua massa m e alla sua velocità v, secondo l'espressione Ec = 1/2 mv². 
Teoria cinetica 
Teoria termodinamica che si occupa delle proprietà fisiche di un gas, formato da particelle in moto caotico. 

\Cinéto Romàno Comune in provincia di Roma (537 ab., CAP 00020, TEL. 0774). 

\cinetògrafo, sm. Apparecchio costruito da T. Edison nel 1892 

\cinetoscòpio, sm. Apparecchio ideato da T. Edison. 

\cinetostàtica, sf. Parte della scienza delle costruzioni che studia il carattere delle sollecitazioni cui vengono posti i vincoli dei corpi in movimento. 

\cìngere, v. tr. 1 Legare al corpo, stringere intorno. ~ avvolgere. <> slacciare, sciogliere. aveva una collana che le cingeva il collo; con le braccia le cinse le spalle amorevolmente. 2 Circondare. ~ attorniare. cingere d'assedio
 X   v. tr. to encircle, to surround. 
 @   lat. cingere

\cìnghia, sf. 1 Striscia o fascia lunga e sottile di pelle, corda, tessuto, per cingere, legare, sostenere. ~ cinta, fascia, correggia. 2 Nastro di materiale resistente e flessibile, chiuso ad anello, che collega due pulegge trasmettendo il moto di rotazione dall'una all'altra. 
 X   sf. 1 (cintura) belt. 2 (nastro) strap. 
 @   lat. cingula, deriv. da cingere. 
In meccanica è un nastro in gomma o metallo atto a trasmettere il moto tra due pulegge. Adoperando pulegge con diametri differenti, si possono ottenere, tramite le cinghie, diversi rapporti di velocità. A seconda degli usi a cui sono destinate le cinghie possono essere a sezione piatta, trapezoidale, circolare, lisce o dentate. 

\cinghiàle, sm. Pelle conciata dell'omonimo animale. 
 X   sm. wild boar. 
Mammifero Artiodattilo suiniforme della famiglia dei Suidi. È di media e grossa taglia (circa 1 m al garrese), ha corpo tozzo, pelo grigio bruno e lunghe setole grigio rossicce, grugno cartilaginoso mobile, canini aguzzi e lunghi. Vive in branchi in zone ricche di vegetazione; è onnivoro. In Italia, oltre al cinghiale comune, vivono il cinghiale maremmano (Sus scrofa major) e il cinghiale sardo corso (Sus scrofa meridionalis). Altre specie sono diffuse in Asia, India, Malaysia. È cacciato per la pelle e per la carne. 

\cinghiàre, v. tr. Cingere con una cinghia. 

\cinghiàta, sf. Colpo dato con una cinghia. 

\Cìngia de' Bòtti Comune in provincia di Cremona (1.352 ab., CAP 26042, TEL. 0375). 

\cingolàto, agg. Fornito di cingoli. 

\Cìngoli Comune in provincia di Macerata (9.951 ab., CAP 62011, TEL. 0733). 

\cìngolo, sm. 1 Cintura, cinto, fascia. 2 Cordiglio con cui il sacerdote, nelle funzioni religiose, si cinge il camice. 3 Nastro formato da segmenti collegati da ganci, che si applica a due o più ruote di un veicolo per aumentarne l'aderenza. 
 @   lat. cingolum, cintura. 

\cinguettaménto, sm. Un cinguettare prolungato. 

\cinguettàre, v. intr. 1 Emettere un canto lieve e ripetuto tipico di uccelli. ~ gorgheggiare. 2 Parlare balbettando. 
 X   v. intr. to twitter. 

\cinguettìo, sm. Un cinguettare prolungato. ~ ciangottio, cinguettamento. 

\Cìni, Vittòrio (Ferrara 1885-Venezia 1977) Industriale. Nel 1943 fu eletto ministro delle comunicazioni. Costituì nell'isola di San Giorgio a Venezia la fondazione Giorgio Cini in memoria del figlio. 

\cinicaménte, avv. Con cinismo. 

\cinicità, sf. Qualità dell'essere cinico. 

\cìnico, agg. e sm. (pl. m.-ci) 1 Che, chi dimostra disprezzo e avversione per ogni convenzione sociale e rimane indifferente a ogni sentimento e ideale umano. ~ sprezzante, insensibile. <> rispettoso, emotivo. 2 Appartenente alla scuola cinica. 
 X   agg. cynical. sm. cynic. 
 @   lat. cynicus, dal greco kynikòs canino. 
Esponente della scuola filosofica socratica fondata ad Atene da Antistene (prima metà del IV sec. a. C.). Il nome deriva dal greco kyon (cane, genitivo kynòs), appellativo dato a Diogene di Sinope, esponente più illustre di detta scuola, che predicava il ritorno a uno stato di natura, sprezzando gli agi, gli onori, le convenzioni per il raggiungimento della virtù. Il pensiero dei cinici è un'evoluzione del concetto socratico secondo cui il bene è l'unica virtù. 

\Cinigiàno Comune in provincia di Grosseto (3.013 ab., CAP 58044, TEL. 0564). 

\cinìglia, sf. 1 Filato costituito da cordoncino peloso usato come trama per tessuti morbidi. 2 Tessuto fatto con tale filato. 
 X   sf. chenille. 
 @   franc. chenille, dal lat. canicula. 

\Cinipìdi Famiglia di Insetti Imenotteri Terebranti di piccole dimensioni. 

\Cinisèllo Bàlsamo Comune in provincia di Milano (76.262 ab., CAP 20092, TEL. 02). Centro industriale (prodotti chimici, meccanici e farmaceutici). Gli abitanti sono detti Cinisellesi o Balsamesi

\Cìnisi Comune in provincia di Palermo (8.994 ab., CAP 90045, TEL. 091). 

\cinìsmo, sm. 1 Atteggiamento sprezzante tipico del cinico. ~ disprezzo, indifferenza. <> riguardo, sensibilità. 2 La dottrina e il modo di vivere dei filosofi cinici. 
 @   lat. tardo cynismus, dal greco kynismòs. 

\Cinna Tragedia di P. Corneille (1641). 

\Cìnna, Lùcio Cornèlio (?-Ancona 84 a. C.) Uomo politico romano di parte democratica. Aiutò Mario a rientrare in Roma (88 a. C.), fu con lui console e compì feroci vendette sui sillani, avendo un potere quasi assoluto. Nell'84 a. C. fu console per la quarta volta; era pronto ad affrontare Silla, quando i soldati ammutinati lo uccisero. 

\cinnamòmo, sm. Genere di piante arboree sempreverdi provenienti dalle regioni calde dell'Asia. 

\cinnyris, sm. invar. Genere di piccoli Uccelli Passeriformi, della famiglia dei Nettarinidi, dal becco molto sottile e ricurvo e dalle piume vivacemente colorate. 

\Cìno Comune in provincia di Sondrio (333 ab., CAP 23010, TEL. 0342). 

\cino- Primo elemento di parole composte, derivato dal greco, kynos, cane. 

\cinocèfalo, agg. Della testa di cane. 

\cinòdromo, sm. Pista per le corse dei cani. 

\cinofilìa, sf. Affezione per i cani 

\cinòfilo, agg. e sm. agg. Che concerne la cinofilia. 
sm. 1 Chi ama i cani. 2 Allevatore di cani di razza. 
 @   da cino-+-filo. 

\cinofobìa, sf. Terrore per i cani. 

\cinoglòsso, sm. Genere di piante erbacee della famiglia delle Borraginacee, aventi foglie alterne, fiori violacei o rossastri e fusti pelosi, di altezza fino a 1 m. 

\cinologìa, sf. Branca della veterinaria che si occupa dello studio dei cani. 

\cinopitèco, sm. Nome volgare del genere di scimmie nere (Cynopithecus, famiglia dei Cercopitecidi) che vivono nelle Molucche e nell'isola di Celebes. 

\cinquànta, agg. e sm. invar. agg. num. card. invar. Indica una quantità composta da cinque decine. 
sm. invar. Il numero cinquanta e la lettera o le cifre che lo rappresentano. 
 X   agg. e sm. fifty. 

\cinquantenàrio, agg. e sm. agg. 1 Che ha cinquant'anni. 2 Che ricorre ogni cinquant'anni. 
sm. Ricorrenza di cinquant'anni da un avvenimento memorabile. 

\cinquantennàle, agg. e sm. agg. Che dura cinquant'anni, che ricorre ogni cinquant'anni. 
sm. Cinquantenario. 

\cinquantènne, agg. sm. e sf. Detto di chi ha cinquant'anni. 

\cinquantènnio, sm. Periodo di cinquant'anni. 
 X   sm. fiftieth anniversary.

\cinquantèsimo, agg. sm. 1 Numerale ordinale di cinquanta. 2 La cinquantesima parte dell'intero. 
 X   agg. sm. fiftieth.

\cinquantìna, sf. 1 Serie di cinquanta o circa cinquanta unità. 2 I cinquant'anni nell'età dell'uomo. 
 X   sf. about fifty, fifty or so.

\cìnque, agg. e sm. invar. agg. num. card. invar. Indica una quantità composta da quattro unità più una. 
sm. invar. Il numero due e la cifra o le lettere che lo rappresentano. 
 X   agg. e sm. five. 
 @   lat. tardo cinque. 

\Cinque classici ved. "Wu-ching" 

\Cìnque giornàte Moto rivoluzionario scoppiato a Milano contro la dominazione austriaca. L'insurrezione, iniziata il 18 marzo 1848 all'annuncio della rivoluzione liberale a Vienna, si concluse dopo cinque giorni di lotta accanita sulle barricate. Tale sommossa vide la sconfitta delle truppe austriache di Radetzky. I manifestanti erano guidati da G. Casati, M. Greppi, A. Beretta e C. Cattaneo. 

\Cinque grandi odi Opera di poesia di P. Claudel (1910). 

\Cinque pezzi facili Film drammatico, americano (1970). Regia di Bob Rafelson. Interpreti: Jack Nicholson, Karen Black, Susan Anspach. Titolo originale: Five Easy Pieces 

\Cinque storie ferraresi Opera di narrativa di G. Bassani (1956). 

\Cìnque Tèrre Regione costiera della provincia di La Spezia. Comprende i comuni di Monterosso al Mare, Vernazza, Corniglia, Manarola, Riomaggiore. 

\Cinque volti dell'assassino, I Film giallo, americano (1963). Regia di John Huston. Interpreti: George C. Scott, Kirk Douglas, Dana Wynter. Titolo originale: The List of Adrian Messenger 

\cinquecentésco, agg. (pl. m.-chi) Del sedicesimo secolo. 

\cinquecentìsta, sm. (pl.-i) Scrittore o artista del Cinquecento. 

\cinquecènto, agg. e sm. invar. agg. num. card. invar. Indica una quantità composta di cinque volte cento unità. 
sm. invar. 1 Il numero cinquecento e il segno che lo rappresenta. 2 Il secolo XVI. 
 X   agg. five hundred. sm. sixteenth century. 

\cinquefòglie, sm. invar. Su alcuni araldi, fiore a cinque petali forato al centro che lascia vedere lo smalto del campo. 

\Cinquefróndi Comune in provincia di Reggio Calabria (6.450 ab., CAP 89021, TEL. 0966). 

\cinquemìla, agg. e sm. agg. num. card. invar. Indica una quantità composta di cinque volte mille unità. 
sm. invar. Il numero cinquemila e il segno che lo rappresenta. 

\cinquènne, agg. Che ha cinque anni di età. 

\cinquènnio ved. "quinquennio" 

\cinquìna, sf. 1 Insieme di cinque cose. 2 Nel gioco del lotto, giocata di cinque numeri o cinque numeri estratti sulla stessa ruota. 3 Nel gergo militare, la paga dei soldati che un tempo era corrisposta ogni cinque giorni. 

\cìnta, sf. 1 Cerchia di mura e simili attorno a un centro abitato. ~ perimetro. 2 Cintola. ~ cintura, fascia. 3 Recinto. ~ recinzione. 
 @   lat. cincta, f. di cinctus, p.p. di cingere. 

\Cintàno Comune in provincia di Torino (265 ab., CAP 10080, TEL. 0124). 

\cintàre, v. tr. Circondare con una cinta, chiudere con un recinto. 

\Cìnte Tesìno Comune in provincia di Trento (451 ab., CAP 38050, TEL. 0461). 

\cìnto, sm. 1 Cintura. 2 Cerchio o zona dell'orizzonte. 3 Alone. 4 Lo stesso che cinta. 

\Cìnto Vetta (2.710 m) più elevata della Corsica. 
Cinto 
Rilievo dell'isola greca di Delo, alto 113 m. Sul lato è presente un tempio-caverna che, probabilmente, ospitava un oracolo di Apollo. 

\Cìnto Caomaggióre Comune in provincia di Venezia (3.137 ab., CAP 30020, TEL. 0421). 

\cìnto di Vènere, sm. Nome comune del Cestus veneris, ctenoforo marino. 

\Cìnto Eugàneo Comune in provincia di Padova (2.062 ab., CAP 35030, TEL. 0429). 

\cìntola, sf. 1 Cintura. ~ fascia, cinghia. 2 Parte della vita dove solitamente si stringe la cintura. ~ vita, giro vita. 
 @   deriv. da cinta. 

\cintùra, sf. 1 Striscia di cuoio o tessuto che cinge gli abiti alla vita. ~ cintola. 2 La parte superiore dei calzoni o della gonna intorno alla vita. 3 Il punto della vita dove generalmente si porta la cintura. ~ giro vita, vita. 4 Ciò che cinge, che circonda. 5 Nella lotta, colpo con il quale si stringe l'avversario con le braccia. 6 Nei combattimenti sportivi di judo serve per fermare il kimono e, a seconda del colore, per indicare il grado di abilità dello sportivo stesso. 7 In vari sport è una mossa fallosa che si attua nei confronti dell'avversario, cingendolo con le braccia. 8 Periferia. ~ hinterland. 
 X   sf. 1 belt. 2 (sicurezza) seat belt, safety belt. 
 @   lat. cinctura, deriv. da cinctus, p.p. di cingere. 
Cintura di salvataggio 
Ciambella o giubbotto in sughero o gomma gonfiabile che s'indossa per non affondare. 
Cintura di sicurezza 
Negli aerei e nelle automobili è una striscia in tessuto molto resistente che assicura il passeggero al sedile per proteggerlo in caso d'incidente o brusche manovre. 
Cintura circumpacifica 
Zona tettonica instabile che si estende attorno all'oceano Pacifico, molto sismica, caratterizzata da vulcani e da profonde fosse. 

\cinturàre, v. tr. Cingere di cintura. 

\cinturàto, agg. Si dice di un tipo speciale di copertone per automobili, in cui le fibre sono disposta in modo che resistano alle alte velocità. 

\cinturìno, sm. Piccola striscia di vari materiali che serve a sostenere. 
 X   sm. strap. 

\cinturóne, sm. Grossa cintura usata dai militari per fissarvi la rivoltella o le giberne. 

\cinz, o cintz, sm. Tela fine in seta o cotone di origine indiana, stampata a più colori. 

\Cinzàno Comune in provincia di Torino (308 ab., CAP 10090, TEL. 011). 

\ciò, pron. dimostr. Questa cosa. 
 X   pron. this, that, it. 
 @   lat. ecce hoc. 

\CIO Sigla di Comitato Internazionale Olimpico. 

\ciòcca, sf. Mazzetto di capelli o di peli. ~ ciuffo. 
 X   sf. lock. 
 @   lat. tardo clocca campana. 

\ciòcco, sm. (pl. m.-chi) Grosso pezzo di legno da ardere. ~ ceppo. 

\cioccolàta, sf. Bevanda ottenuta sciogliendo in acqua polvere di cacao. 
 X   sf. chocolate. 
 @   spagn. chocolate, dall'atzeco chocolatl. 

\cioccolatàio, sm. Cioccolatiere, chi fabbrica o vende cioccolato. 

\cioccolatièra, sf. Bricco in cui si prepara o mesce la cioccolata. 

\cioccolatìno, sm. Piccolo dolce di cioccolato anche ripieno. 
 X   sm. chocolate. 

\cioccolàto, agg. e sm. agg. invar. Di colore marrone o nocciola scuro. 
sm. Prodotto alimentare costituito da un miscuglio solido di zucchero, cacao e altre sostanze. 
 X   sm. chocolate. 

\ciòcia, sf. (pl.-cie) Calzatura rustica dei contadini della Ciociaria formata da un quadrato di cuoio o panno allacciato al piede o alla gamba per mezzo di legacci. 

\Ciociara, La Romanzo di A. Moravia (1957). 
Ciociara, La
Film drammatico, italiano (1960). Regia di Vittorio De Sica. Interpreti: Sophia Loren, Jean-Paul Belmondo, Raf Vallone. 

\Ciociarìa Regione del Lazio compresa fra le valli del Sacco e del Liri, il cui nome deriva dalle calzature tipiche portate un tempo dai suoi abitanti (ciocie). Centri principali sono Frosinone, Alatri, Anagni, Fiuggi e Sora. 

\ciociàro, agg. e sm. agg. Della Ciociaria. 
sm. Chi è nato o abita nella Ciociaria. 

\cioè, avv. 1 In altre parole. ~ ossia. 2 Meglio o piuttosto con valore correttivo. 
 X   avv. that is. 

\Ciòmbe, Moïse (Musumba 1919-Algeri 1969) Politico zairese. Tra il 1960 e 1962 fu a capo del tentativo secessionista del Katanga e partecipò in prima persona all'assassinio di P. Lumumba, primo ministro congolese. Venne accusato di tradimento e imprigionato in Algeria dal 1967. 

\ciómpo, sm. A Firenze nel XIV secolo, lavoratore salariato dedito soprattutto alla lavorazione della lana. 

\cioncàre, v. tr. e intr. 1 Bere smodatamente, tracannare vino. 2 Anticamente troncare, mozzare, spezzare. 

\ciónco, agg. (pl. m.-chi) 1 Mozzo, spezzato. 2 Inerte, cadente. 

\ciondolaménto, sm. Il ciondolare. 

\ciondolàre, v. v. tr. Far penzolare, oscillare. ciondolava una matita con le mani
v. intr. 1 Penzolare, oscillando. ~ spenzolare. 2 Reggersi a malapena sulle gambe. 3 Perder tempo, bighellonare. ~ oziare. 
 X   v. intr. 1 to dangle. 2 (fig.) to loaf about. 
 @   lat. exundulare, deriv. da unda onda. 

\ciondolìo, sm. Il ciondolare. 

\cióndolo, sm. 1 Oggetto che ciondola specialmente gingillo che penzola da un braccialetto o da una catenina. ~ pendaglio. 2 Onorificenza cavalleresca. 
 X   sm. pendant. 
 @   deriv. da ciondolare. 

\ciondolóne, sm. (f.-a) 1 Persona oziosa, sfaccendata. 2 Persona sciatta nel vestire. 

\ciondolóni, avv. Ciondolante verso il basso. ~ penzoloni. 

\cionìte, sf. Infiammazione acuta dell'ugola. 

\ciononostànte, o ciò nonostànte, avv. Malgrado ciò, eppure. ~ tuttavia. 
 X   avv. nevertheless. 

\Cioran, Émile (Rasinari, Romania 1911-Parigi 1995) Prosatore francese di origine rumena. Tra le opere La tentazione d'esistere (1956), Squartamento (1979) e Sillogismi dell'amarezza (1993). 

\Ciorlàno Comune in provincia di Caserta (588 ab., CAP 81010, TEL. 0823). 

\ciòtola, sf. Scodella, tazza bassa senza manico usata per bere o per raccogliere moneta spicciola nelle botteghe. ~ coppa. 
 X   sf. bowl. 
 @   lat. cotula, dal greco kotyle recipiente. 

\ciottolàre, v. tr. Selciare una strada con ciottoli, acciottolare. 

\ciottolàta, sf. Sassata. 

\ciottolàto, sm. Selciato fatto di ciottoli. 

\ciòttolo, sm. Piccolo sasso tondeggiante, liscio per l'azione levigatrice dell'acqua fluente di fiumi o torrenti. ~ pietra. 
 X   sm. 1 pebble. 2 (stradale) cobblestone. 
 @   dimin. di ciotto. 

\ciottolóso, agg. Pieno, cosparso di ciottoli. ~ sassoso. 

\CIP Sigla di Comitato Interministeriale dei Prezzi, organo collegiale con la facoltà di disciplinare i prezzi delle merci, dei servizi, delle prestazioni. 

\cip, inter. e sm. inter. Riproduce il cinguettio del passero. 
sm. invar. Nel gioco del poker, la puntata minima. 

\CIPE Sigla di Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica. 

\CIPEEs Sigla di Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica Estera. 

\cipher, sm. invar. Letteralmente significa cifratore. Nel linguaggio informatico è il nome di un algoritmo che permette di nascondere le informazioni presenti in un messaggio sostituendo le lettere o scambiandole di posto. 

\cipìglio, sm. Increspamento della fronte, con contrazione delle ciglia, in segno di turbamento, irritazione e simili. 
 @   lat. volg. (sur)cipilium. 

\cipólla, sf. 1 Pianta erbacea. 2 Qualsiasi oggetto a forma dell'omonima pianta erbacea. 3 Ventriglio del pollo. 
 X   sf. 1 onion. 2 (bulbo) bulb. 
 @   lat. tardo cepulla. 
Pianta orticola della famiglia Gigliacee, coltivata ovunque per il bulbo commestibile dal sapore e dall'odore piccante. Di uso generale in cucina, in medicina è usata per le proprietà diuretiche, vermifughe e antiscorbutiche. 

\cipollàio, sm. 1 Luogo piantato a cipolle. 2 Chi vende cipolle. 

\cipollàta, sf. Pietanza a base di cipolle. 

\cipollàto, agg. Si dice di legno che tende a sfaldarsi per effetto della cipollatura. 

\cipollatùra, sf. Difetto del legname consistente nel distacco degli anelli di accrescimento. 

\cipollìno, sm. Marmo bianco-grigiastro con venature di mica grigie o verdi. 

\cipollóso, agg. Simile a cipolla. 

\cìppo, sm. 1 Tronco di pilastro o di colonna molto basso che spesso reca un'iscrizione commemorativa. ~ pietra votiva, stele. 2 Pietra che delimita aree private o pubbliche. ~ colonnina. 
 @   lat. cippus. 

\ciprèa, sf. Nome volgare e genere di Molluschi Gasteropodi prosobranchi, appartenenti alla famiglia dei Cipreidi, presenti nei mari dell'Australia e della Polinesia. 

\Ciprèssa Comune in provincia di Imperia (1.119 ab., CAP 18010, TEL. 0183). 

\cipressàia, o cipresséta, sf. Bosco di cipressi. 

\cipresséto, sm. Luogo ricco di cipressi. 

\ciprèsso, sm. Gimnosperma (Cupressum serpervirens) della famiglia delle Cupressacee e della classe delle Conifere. Raggiunge l'altezza di 30 m. Sempreverde con piccole foglie scagliose, portamento slanciato e piccoli coni tondi; è coltivato nelle zone temperate dell'emisfero boreale a scopo ornamentale e forestale.   +  
 X   sm. cypress, cypress tree. 
Cipresso calvo 
Gimnosperma (noto anche come cipresso delle paludi) della famiglia delle Taxodiacee e della classe delle Conifere. Originario delle Everglades (Florida), raggiunge i 40 m di altezza. 
Cipresso giapponese 
Gimnosperma (Chamaecyparis pisifera) della famiglia delle Cupressacee e della classe delle Conifere. Cresce spontaneamente tra i 600 e i 2.200 m. 

\cìpria, sf. Polvere profumata e finissima per la toletta femminile. 
 X   sf. powder. 

\Cipriàni, Amìlcare (Anzio 1844-Parigi 1918) Garibaldino dal 1860 al 1866. Esponente dell'anarchismo, difese dal 1871 la Comune di Parigi. 

\Cipriàno (200 ca.-258) Santo, vescovo di Cartagine. Tra le sue opere, De lapsis e De catholicae ecclesiae unitate

\ciprìgno, agg. 1 Di Cipro. 2 Appellativo di Venere. 

\Ciprìnidi Famiglia di Pesci Actinopterigi d'acqua dolce della famiglia dei Cipriniformi. Vi appartengono la carpa, la tinca, il cavedano ecc. 

\Ciprinodòntidi, sm. Famiglia di Pesci Actinopterigi ciprinodontiformi che differiscono dai ciprinidi per le minori dimensioni e per i denti mascellari. 

\cipriòta, agg., sm. e sf. (pl. m.-i) agg. Di Cipro. 
sm. e sf. Nativo o abitante di Cipro. 

\cipripèdio, sm. Genere di orchidee dai fiori grandi e solitari. 

\Cìpro Isola del Mediterraneo orientale a sud della Turchia abitata da popolazioni di origine greca e turca. 
A seguito del colpo di stato del 1974 condotto dai sostenitori dell'unificazione con la Grecia, le forze turche hanno occupato la parte settentrionale dell'isola proclamando (1983) la repubblica turca di Cipro del Nord. 
L'isola presenta due catene montuose che l'attraversano da est a ovest (quella meridionale di origine vulcanica), separate da una vasta pianura, la Messaria, percorsa da due brevi corsi d'acqua che arrivano al mare solo nella stagione delle piogge. Il punto più alto dell'isola si raggiunge nei monti dell'Olimpo (monte Tròodos 1.953 m). 
I fiumi hanno tutti regime torrentizio, alimentati dalle piogge invernali e spesso secchi d'estate. 
Le frequenti inondazioni dei corsi che attraversano la Messaria hanno imposto grandi opere di contenimento delle acque che sono state felicemente sfruttate anche per l'agricoltura. 
Le coste rettilinee e uniformi a nord sono per il resto più articolate in baie e golfi (Baia di Famagosta e Làrnaca, golfo di Morfou). 
Il clima è tipicamente mediterraneo con inverni miti ed estati calde e secche, soprattutto nella pianura centrale. 
La capitale Nicosia (180.000 ab.), l'unico centro dell'interno, ricchissima di storia e d'arte è ora suddivisa in due settori separati, quello greco a sud e quello turco a nord. Altri centri tutti costieri sono Famagosta nella parte turco-cipriota, Limassòl e Làrnaca in quella greca. 
L'agricoltura occupa circa il 20% della popolazione ed è condotta con metodi non particolarmente redditizi, poiché solo il 5% dei terreni agricoli è irrigabile; si coltivano prodotti tipicamente mediterranei, cerali (orzo e frumento), olive, tabacco, cotone e legumi, soprattutto per l'uso interno; destinati all'esportazione sono gli agrumi, alcune primizie orticole e l'uva. 
Data l'aridità del clima e la povertà del terreno l'allevamento è un'attività secondaria (ovini e caprini in prevalenza); redditizia è la pesca delle spugne. 
Un ruolo significativo ha l'attività mineraria in quanto il sottosuolo offre ferro, rame, amianto, cromite, gesso e sale. 
L'industria, in via di espansione, è legata prevalentemente alla lavorazione dei prodotti agricoli e minerari; interessante il settore calzaturiero. 
Làrnaca è diventata sede di una raffineria di petrolio installata da un consorzio internazionale. 
Il turismo ultimamente sta riprendendo vigore dopo le vicende belliche del 1974. 
STORIA Popolata nel VII millennio, esportatrice di rame e di legno dal 2500, verso il 2000 a. C. Cipro è fornita di scrittura e viene colonizzata da rifugiati minoici. A partire dal 58 a. C. passa nelle mani dei Lagidi, quindi viene assorbita nell'impero romano e assegnata a Bisanzio al momento della suddivisione dell'impero nel 395. Nel medioevo, conquistata da Riccardo Cuor di Leone, diventa possesso dei Lusignano che ne fanno un regno latino (1197). L'isola è una delle basi di partenza dei crociati e il principale centro latino d'oriente dopo la caduta di San Giovanni d'Acri, nel 1291. Diventata veneziana nel 1489, viene conquistata dai turchi nel 1570-1571. 
Nel 1878 passa sotto l'amministrazione britannica, pur rimanendo sotto la sovranità ottomana. Annessa dalla Gran Bretagna nel 1925, a seguito dell'entrata in guerra della Turchia nel 1914, diventa colonia britannica malgrado le proteste della Grecia. Tra il 1955 e il 1959 i ciprioti greci lottano contro il dominio britannico e reclamano l'Enósis (unione con la Grecia). Repubblica indipendente nel 1960, ha per presidente l'arcivescovo Makários e un vicepresidente turco. Nel 1974 un colpo di stato favorevole all'Enósis provoca uno sbarco turco sull'isola. L'anno successivo la Turchia proclama unilateralmente lo stato autonomo del nord. Nel 1977 Spýros Kyprianú sostituisce Makários, deceduto. Nel 1983 viene proclamata unilateralmente la Repubblica turca di Cipro del Nord, con presidente Rauf Denktas. Nel 1988 Gheórghios Vassiliou succede a Kyprianú. Nel 1990 Cipro presenta una richiesta di adesione alla CEE. Nel 1993 viene eletto alla presidenza della repubblica Gláfkos Kliridis (Glafcos Cléridès), rieletto nel febbraio 1998. 
Abitanti-742.000 
Superficie-9.251 km² 
Densità-80,2 ab./km² 
Capitale-Nicosia 
Governo-Repubblica presidenziale 
Moneta-Euro (prima: lira sterlina di Cipro).
Lingua-Greco e turco 
Religione-Ortodossa e musulmana 

\CIR Sigla di Confederazione Italiana per la Ricerca. 

\Cirano di Bergerac Commedia in 5 atti, in versi, di E. Rostand (1898). Liberamente basata sulla vita di Savinien de Cyrano de Bergerac (1619-1655). La commedia, disegna un ritratto idealizzato del valoroso spadaccino, poeta e filosofo. Nonostante i numerosi successi, Cirano è convinto che il suo naso eccessivamente prominente ostacolerà l'amore di Rossana, la cugina che egli ammira. L'onore e l'amicizia impediscono la dichiarazione della sua passione. Egli confesserà l'amore solo in punto di morte. L'opera è un omaggio all'amore, alla fedeltà e all'eroismo. 

\cìrca, avv., prep. e sm. avv. Quasi, approssimativamente, suppergiù, all'incirca. ~ pressappoco. <> esattamente. pesava circa cento chili
prep. A proposito di, intorno a, per quanto riguarda. ~ in merito a, attorno a. circa quei fatti, ne parleremo più avanti
sm. Clausola inserita in un ordine di borsa per consentire un determinato margine di tolleranza sul prezzo fissato. 
 X   avv. nearly, about, approximately. prep. concerning, about. 
 @   lat. circa intorno a. 

\circàsso, agg. e sm. agg. Che si riferisce a una popolazione del Caucaso. 
sm. 1 Chi appartiene alla popolazione circassa. 2 Lingua della famiglia caucasica parlata dai circassi. 

\Cìrce Personaggio della mitologia greca, figlia del Sole e di Perse, abitante nell'isola di Eea (Circeo). Nell'Odissea trasformava in animali tutti quelli che vi approdavano. Ulisse riuscì a sfuggire dall'incantesimo grazie al filtro di Hermes, che fece innamorare di sé la maga la quale gli indicò la via per scendere all'Ade. 

\Circèllo Comune in provincia di Benevento (3.053 ab., CAP 82020, TEL. 0824). 

\circènse, agg. Riferito al circo. 
 @   lat. circensis, deriv. da circus circo. 

\Circèo Promontorio roccioso sul mar Tirreno, a sud-ovest di Terracina, in provincia di Latina. Famoso è il Picco di Circe (541 m); numerose sono le grotte con reperti primitivi. Parte del suo territorio è occupato dal Parco Nazionale del Circeo, abitato da cinghiali e daini. Si dice che il Circeo sia stato a lungo l'abitazione della maga Circe. Il centro più importante è San Felice Circeo. 

\Circik Città (158.000 ab.) dell'Uzbekistan, nella provincia di Taskent. 

\circinàto, o cercinàto, agg. Genere di disposizione delle foglie nelle gemme che si presentano arrotolate a pastorale. 

\cìrco, sm. (pl.-chi) 1 Edificio romano con due lati paralleli e due ricurvi destinato a giochi pubblici. 2 Arena viaggiante, smontabile, ove si danno spettacoli anche con animali. 3 Conca tondeggiante a fondo ampio e pareti ripide situata alla testa delle valli glaciali. 
 X   sm. circus. 
 @   lat. circus. 
Antica costruzione romana nella quale venivano disputate le gare dei carri, le lotte dei gladiatori e altri sport simili. Famoso è il Circo Massimo a Roma. Era formato da gradinate per ospitare il pubblico, statue decorative e campo di gara. 
Circo equestre 
Struttura smontabile nella quale si tengono spettacoli con animali, acrobati, pagliacci. Il primo fu quello di Londra nel 1770, realizzato da Astley; il circo si affermò anche in America ove il più famoso fu quello di Barnum. In Italia rimangono ancora due circhi di tradizione familiare (Orfei e Togni). 

\Cìrco Màssimo Si trova a Roma tra il colle Palatino e l'Aventino: un tempo era il più grande stadio della Roma antica e oggi è ridotto a una distesa erbosa. Dopo la sua costruzione, subì molte modifiche, volte ad ampliarlo e abbellirlo, a partire dal IV sec. a. C. fino al 549 d. C. Lo stadio era costituito da una pista rettilinea lunga più di 500 m, sulla quale si svolgevano le corse dei cavalli e delle bighe, competizioni di atletica o di animali. La pista era circondata da gradinate sulle quali potevano trovare posto fino a 150.000 spettatori che facevano il tifo e scommettevano sulle corse. Nel IV sec. a. C. fu costruita una spina centrale che divideva la pista in senso longitudinale e su di essa, nel 10 a. C., fu posto un obelisco alto 23 m (che ora si può ammirare in piazza del Popolo). Prima Nerone, poi Domiziano e Traiano, ne aumentarono la capienza aggiungendo tribune e gradinate, portandola a 250.000 persone. Un secondo obelisco fu fatto costruire da Costantino II nel IV sec. (oggi in piazza San Giovanni in Laterano). 

\Circo, Il Film drammatico, americano (1928). Regia di Charlie Chaplin. Interpreti: Charlie Chaplin, Merna Kennedy, Allan Garcia. Titolo originale: The Circus 

\circocèntro, sm. Centro del cerchio circoscritto a un triangolo, equidistante dai tre vertici. 
 X   sm. circumcenter. 

\circolànte, agg. e sm. agg. 1 Che circola, che è in circolazione. 2 Che non è immobilizzato nell'impresa, ma compie la propria funzione nel corso di un solo esercizio. 
sm. Complesso dei mezzi di pagamento in circolazione a un dato momento in uno stato. 

\circolàre, agg., sf. e v. agg. 1 Che ha forma di circolo. ~ rotondo. sega circolare. 2 Che riguarda il cerchio. 3 Si dice di lettera inviata a più persone e contenente le medesime istruzioni. 
sf. 1 Lettera circolare. ~ avviso. il ministero inviò una circolare per evitare fraintendimenti. 2 Linea di autobus con percorso ad anello. 
v. intr. 1 Muoversi in giro, andare intorno. ~ spostarsi. <> fermarsi. aprì le finestre per far circolare l'aria. 2 Andare di mano in mano, passare da una persona all'altra. 3 Diffondersi. ~ trasmettersi. iniziarono a circolare strane voci sul suo conto. 
 X   agg. circular. sf. circulation, circular. v. intr. to circulate. 
 @   lat. circulare, deriv. da circulus, cerchio. 

\circolarità, sf. L'essere circolare. 

\circolarménte, avv. In circolo, in senso circolare, in tondo. 

\circolàta, sf. Mossa che nella scherma, per evitare una parata di contro dell'avversario, fa fare alla propria lama un cerchio completo. 

\circolatòrio, agg. Che si riferisce alla circolazione. 

\circolazióne, sf. 1 Il circolare in tutti i significati del verbo. ~ moto, propagazione. 2 Entità di quanto circola in un dato momento e in un dato ambito. 3 Il continuo fluire del sangue sospinto dalle contrazioni cardiache. ~ flusso. 
 X   sf. 1 circulation. 2 (aut.) traffic. 
 @   lat. circulatio,-onis, deriv. da circulari. 
Funzione grazie alla quale il sangue e la linfa vengono tenuti in movimento all'interno dell'organismo, assicurando il nutrimento ai tessuti. Nell'uomo essa avviene per mezzo di movimenti cardiaci, dell'elasticità delle arterie, dei movimenti muscolari e respiratori. La circolazione nell'uomo e nei Mammiferi è completa perché il sangue venoso non si mescola mai a quello arterioso ed è doppia perché si distingue una piccola circolazione, o circolazione polmonare, tra cuore e polmone e una grande circolazione tra cuore e tessuti. Nell'embrione e nel feto essa si evolve gradatamente, partendo da uno stadio semplificato fino a giungere, al terzo mese di gravidanza, alla circolazione cardioplacentare. Nella grande circolazione il sangue arterioso, spinto dal cuore, viene distribuito a tutte le parti del corpo, cedendo a esse le sostanze nutritive e l'ossigeno, depurandole dall'anidride carbonica. Trasformato in sangue venoso, viene portato dalle vene all'atrio destro del cuore. Nella piccola circolazione il sangue venoso viene ridistribuito ai polmoni dove viene ossigenato e, per mezzo delle vene polmonari, riportato nell'atrio sinistro del cuore e da qui al sottostante ventricolo.   +  
Circolazione atmosferica 
Complesso di moti atmosferici derivati da differenze di pressione dovute al riscaldamento delle masse d'aria sulla Terra. Nell'atmosfera vengono individuate tre celle di circolazione, ossia la cella di Hadley nella quale la direzione è verso l'equatore a terra e verso i tropici in quota; la cella di Ferrel con direzione verso latitudini di 55° a terra e inversamente in quota; la cella polare diretta dal polo alle latitudini precedenti a terra e inversamente in quota. 
Circolazione oceanica 
Insieme degli spostamenti delle masse acquatiche negli oceani e nei mari a causa delle correnti marine. Ne esistono di due tipi: una superficiale (fino a 100-200 m di profondità) provocata da vento e pressione interna e una profonda generata oltre che dal vento, da differenze di densità, dalla forza di Coriolis e dalle turbolenze. 
Libertà di circolazione e soggiorno 
Diritto di libertà garantito dalla costituzione italiana, che permette a tutti la possibilità di spostarsi in qualsivoglia luogo del paese, senza limitazioni, salvo quelle imposte per motivi di ordine pubblico o sanitario. 

\cìrcolo, sm. 1 Cerchio. ~ circonferenza. disporsi in circolo. 2 Usato nell'accezione plurale, ciascuna delle circonferenze che si immaginano sulla superficie della sfera celeste e terrestre, per determinare posizioni di astri o punti sulla terra. 3 Ufficio. ~ circoscrizione. 4 Tipo di ragionamento che consiste nel dimostrare un argomento con l'argomento stesso che deve essere dimostrato. circolo vizioso. 5 Associazione costituita con scopi precisi e luogo in cui essa ha sede. ~ società. il circolo degli scacchi. 6 Insieme di persone che vivono e operano abitualmente nello stesso ambito. rientrava anche lui nel circolo scientifico
 X   sm. 1 circle. 2 (società) club. 
 @   lat. circulus, dimin. di circus cerchio. 
Circolo d'altezza 
Posizione dei punti della superficie della Terra in cui un astro risulta essere osservabile alla stessa altezza sull'orizzonte nello stesso istante. La sua individuazione è molto importante perchè consente ai marinai di avvistare una nave in alto mare. 
Circolo deferente 
Nel sistema tolemaico del mondo è il circolo eccentrico sul quale si muove il centro di un circolo più piccolo, detto epiciclo. Con questo sistema, Tolomeo era in grado di interpretare il moto apparente dei pianeti, che diversamente dal Sole e dalla Luna, può essere retrogrado o diretto rispetto a quello delle stelle. 
Circolo di apparizione perpetua 
Parallelo celeste, formato da stelle circumpolari, ossia che non tramontano mai, in quanto la loro culminazione inferiore è sopra l'orizzonte; ha il centro nel polo visibile e il raggio che corrisponde alla latitudine del luogo. 
Circolo di latitudine 
Circolo massimo che passa per i poli dell'eclittica; su di esso avvengono le misurazioni della latitudine di tutti i punti con identica longitudine celeste. 
Circolo di occultazione perpetua 
Circolo formato da stelle che non sorgono mai, in quanto la loro culminazione superiore è sotto l'orizzonte; ha il raggio, misurato in gradi, uguale alla latitudine del luogo e il centro nel polo invisibile. 
Circolo massimo 
Linea di intersezione tra il piano diametrale della sfera celeste e la sfera stessa. 
Circolo meridiano 
Circolo massimo della sfera celeste, passante per i poli, il nadir e lo zenit; è perpendicolare all'equatore e all'orizzonte. 
Circolo orario 
Circolo massimo della sfera celeste, perpendicolare all'equatore celeste; passa per i poli celesti e su di esso avvengono le misurazioni delle declinazioni degli astri. 
Circolo polare 
Parallelo terrestre, all'interno del quale si trovano le calotte polari. I circoli polari artico e antartico distano 23° 27' dai rispettivi poli nord e sud. 
Circolo verticale 
Circolo massimo della sfera celeste, perpendicolare all'orizzonte, passante per il nadir e lo zenit. Con questo si misurano le altezze degli astri. 

\Circolo Pickwick, Il Romanzo di Ch. Dickens (1836-1837). Il titolo deriva dal nome del protagonista, Samuel Pickwick, che, insieme ad alcuni amici, fonda un circolo a Londra. Il libro non ha una trama ben definita, ma ha un andamento simile a un romanzo picaresco: una serie di episodi che seguono gli spostamenti del protagonista e che consentono a Dickens di descrivere la vita delle piccole città e della campagna inglese. Forse l'episodio più importante è il processo e l'ingiusta condanna di Samuel. Alla fine, comunque, si risolverà quasi tutto per il meglio. Grande successo editoriale, ne vennero vendute circa 40 mila copie, pubblicate a puntate. 

\circoncìdere, v. tr. 1 Tagliare tutt'intorno. 2 Sottoporre alla circoncisione. 
 @   lat. circumcidere. 

\circoncisióne, sf. Asportazione chirurgica di una parte del prepuzio, praticata presso alcune popolazioni, per ragioni religiose o rituali (ebrei). Viene praticata anche per ragioni mediche, ai bambini in caso di fimosi. 
 X   sf. circumcision. 
 @   lat. circumcisio,-onis. 

\circoncìso, agg. Che ha subito la circoncisione. 

\circondàbile, agg. Che si può circondare. 

\circondàre, v. v. tr. 1 Chiudere tutt'intorno. ~ cingere. 2 Chiudere. ~ asserragliare. <> liberare. 3 Prendere cura. la circondava di affetto
v. rifl. Attorniarsi. ~ accompagnarsi a, frequentare. circondarsi di intellettuali
 X   v. tr. to surround. 
 @   lat. circumdare

\circondariàle, agg. Relativo a un circondario. 

\circondàrio, sm. 1 Suddivisione amministrativa di un territorio. ~ distretto, circoscrizione. 2 Territorio confinante, paesi limitrofi. ~ dintorni, adiacenze. 
 @   deriv. da circondare. 

\circondùrre, v. tr. 1 Condurre, far girare intorno. 2 Raggirare. ~ imbrogliare. 3 In ginnastica, fare la circonduzione. 
 @   lat. circumducere. 

\circonduzióne, sf. Nella ginnastica, movimento di rotazione degli arti, del busto o del capo. 

\circonferènza, sf. 1 Lunghezza di un cerchio. Nella scuola italiana lo si usa anche per indicare il contorno del cerchio. 2 Lunghezza di una curva chiusa o del confine di una località. ~ perimetro, cerchio, circolo.   +  
 X   sf. circumference. 
 @   lat. tardo circumferentia, deriv. da circumferre. 

\circonflèsso, agg. 1 Piegato a cerchio. 2 Accento di forma angolare, usato in italiano per indicare la contrazione di vocali. 
 @   lat. circumflexus, p.p. di circumflectere. 

\circonflèttere, v. tr. 1 Piegare in cerchio. 2 Mettere l'accento circonflesso. 

\circonfóndere, v. tr. Avvolgere, spargere tutt'intorno. ~ circondare. 

\circonfùso, agg. Avvolto tutt'intorno. ~ circondato. 
 @   lat. circumfusus, p.p. di circumfundere

\circonlocuzióne, sf. Giro di parole usato per esprimere un concetto quando non si vogliono adoperare i termini propri. ~ perifrasi. 
 @   lat. circumlocutio,-onis. 

\circonvallàre, v. tr. Circondare con trincee, valli, come opere di difesa. 

\circonvallazióne, sf. 1 Linea continua di fortificazioni campali intorno alla zona assediata. 2 Strada che gira attorno alla città. 
 X   sf. 1 ring road. 2 (strada) by-pass. 
 @   lat. tardo circumvallatio,-onis, deriv. da circumvallare. 

\circonvenìre, v. tr. Circuire, raggirare. 

\circonvenzióne, sf. Il trarre in inganno qualcuno approfittando della sua incapacità. ~ raggiro. 
 @   lat. tardo circumventio,-onis, deriv. da circumvenire. 

\circonvicìno, agg. Che è nelle vicinanze. 

\circonvolùto, agg. Involuto. 

\circonvoluzióne, sf. 1 Avvolgimento attorno a un centro. 2 Termine anatomico che designa una piega della corteccia cerebrale. 

\circoscrittìbile, agg. Che si può circoscrivere. 

\circoscrìtto, agg. 1 Di poligono i cui lati siano tutti tangenti a una circonferenza interna. Di circonferenza che passi per tutti i vertici di un poligono. 2 Contenuto entro un certo limite. 

\circoscrìvere, v. tr. 1 Costruire una figura geometrica che, rispetto a una data, la contenga toccandola. ~ delimitare. disegnare un poligono che circoscrive un cerchio. 2 Segnare il limite di qualcosa, restringere. ~ limitare. <> propagare. riuscirono a circoscrivere il fenomeno
 X   v. tr. 1 to circumscribe. 2 (fig.) to restrict, to limit. 
 @   lat. circumscribere, comp. da circum attorno + scribere scrivere. 

\circoscrivìbile, agg. Che si può circoscrivere. 

\circoscrizionàle, agg. Di circoscrizione. 

\circoscrizióne, sf. 1 Atto, effetto del circoscrivere. 2 Circondario, distretto, giurisdizione. ~ collegio. 
 X   sf. area, district. 
 @   lat. circumscriptio,-onis. 

\circospètto, agg. Che agisce con cautela, con prudenza. ~ cauto, guardingo. <> avventato. 
 X   agg. cautious, circumspect. 

\circospezióne, sf. L'essere circospetto. ~ prudenza, oculatezza. <> precipitazione. 
 @   lat. circumspectio,-onis, deriv. da circumspicere. 

\circostànte, agg. e sm. agg. Che sta intorno, vicino. ~ adiacente. <> lontano. 
sm. Usato nel significato plurale, persone che stanno intorno. 
 X   agg. neighbouring, surrounding. 

\circostànza, sf. 1 Condizione particolare in cui un fatto accade. ~ contingenza. circostanza aggravante, situazione che aggrava la pena. 2 Situazione, caso, evenienza particolare. ~ occasione, congiuntura. le circostanze suggerivano un intervento tempestivo. 3 Usato nell'accezione plurale assume il significato di ciò che sta all'intorno, luoghi e territori limitrofi. 
 X   sf. 1 circumstance. 2 (occasione) occasion. 
 @   lat. circumstantia, deriv. da circumstans,-antis circostante. 

\circostanziàle, agg. Proprio di una circostanza. 

\circostanziàre, v. tr. Riferire minutamente, particolareggiare. ~ precisare. 

\circostanziàto, agg. Specificato nei minimi particolari. ~ dettagliato. <> generico. 

\circuìre, v. tr. 1 Darsi da fare intorno a qualcuno per piegarlo alla nostra volontà o per ingannarlo. ~ irretire. 2 Girare intorno a qualcosa. 

\circutaziòne, sf.     +  

\circùito, sm. 1 Linea chiusa su se stessa. 2 Tracciato nel quale il punto di partenza e il punto di arrivo coincidono. ~ circolo. 3 Sistema di conduttori e apparecchi predisposto per essere attraversato da corrente elettrica. 4 Gruppo di sale cinematografiche gestite da un medesimo proprietario. 
 X   sm. circuit. 
 @   lat. circuitus,-us, deriv. da circuire. 
Circuito economico 
Circuito costituito dalla circolazione di beni e monete tra soggetti economici, ossia le famiglie, lo stato e le imprese. 
Circuito elettrico 
Insieme di conduttori elettrici, percorsi da corrente in regime continuo o periodico. Elementi fondamentali di un circuito sono le maglie (percorsi chiusi) e i nodi (connessioni di più conduttori), soggetti ai principi di Kirchhoff. Un circuito è detto lineare se è possibile determinare una relazione di proporzionalità lineare tra segnale in uscita e segnale in entrata. Un circuito è detto algebrico se realizza le operazioni connesse all'algebra di Boole, dalle funzioni più semplici a quelle più complesse. 
Circuito elettronico 
In un circuito elettronico si ha l'interconnessione di dispositivi (componenti elettronici) che, mediante variazione di tensioni o correnti, permettono la trasmissione di un segnale. 
Circuito integrato 
Insieme miniaturizzato e monolitico (non separabile) di circuiti elettronici. Detto anche chip, ha dimensioni che possono variare da qualche mm² a qualche cm². Si definiscono ibridi quelli in cui i componenti passivi sono formati su un substrato isolante, mentre quelli attivi sono costruiti a parte e successivamente integrati. 
Circuito logico 
Dispositivo che realizza una funzione logica attraverso un insieme di porte logiche (AND, OR, NOT), implementato tramite un circuito elettrico. 
Circuito magnetico 
Parte di spazio in cui si verificano fenomeni di induzione magnetica. 
Circuito stampato 
Insieme di elementi circuitali e piste inseriti su una piccola struttura compatta (scheda). 

\circum- Prefisso di parole tratto dal lat., circum, intorno. 

\circumnavigàre, v. tr. Compiere la circumnavigazione. 
 @   lat. tardo circumnavigare, comp. da circum intorno + navigare. 

\circumnavigatóre, sm. Chi compie una circumnavigazione. 

\circumnavigazióne, sf. Navigazione intorno all'intero perimetro di un'isola o di un continente. ~ periplo. 

\circumnutazióne, sf. Movimento elicoidale degli apici delle radici e dei fusti. 

\circumpadàno, agg. Relativo ai territori e agli abitanti della regione attraversata dal Po. 

\circumpolàre, agg. 1 Che sta attorno al polo artico o antartico. 2 Astro o costellazione che rimane, rispetto all'osservatore situato a una certa latitudine, fermo sopra all'orizzonte, mentre effettua il suo moto apparente diurno sulla volta celeste. 

\circumzenitàle, agg. Vicino allo zenit. 

\ciré, agg. e sm. Si dice di tessuto impermeabile con superficie lucida come se fosse incerata. 

\Cirebon Città (224.000 ab.) dell'Indonesia, nell'isola di Giava. 

\Cirenàica Regione storica e geografica della Libia orientale, compresa tra il Mediterraneo, il golfo della Sirte, l'Egitto, il Ciad e il Sudan. Il territorio è occupato dal tavoliere dell'Akhadar. Il clima è desertico nell'interno, mentre è mediterraneo verso nord. I centri principali sono Bengasi, Derna, Tobruk. Le fonti economiche sono il petrolio, l'agricoltura (olive e datteri), l'allevamento e la pesca (tonno, spugne). 

\cirenàico, agg. e sm. agg. Di Cirene. 
sm. 1 Abitante dell'antica Cirene o della Cirenaica. 2 Seguace della scuola filosofica cirenaica. 
Scuola cirenaica 
Scuola filosofica socratica, fondata da Aristippo di Cirene (IV sec. a. C.), nella quale i filosofi limitavano la conoscenza a semplici sensazioni soggettive. L'etica dei cirenaici era incentrata sulla ricerca del piacere, unico fine della vita umana. 

\Cirène Antica città della costa settentrionale della Cirenaica, fondata nel 640 a. C. Sede di sovrani autonomi, fu conquistata da Alessandro Magno (331 a. C.); passò sotto il controllo dei Tolomei e di Roma, durante il quale conobbe un periodo di decadenza. Sono rimasti resti dei templi di Apollo, di Zeus, di Ecate e dei Dioscuri. Tra gli scavi effettuati alle piccole e grandi terme, sono affiorati resti della Venere Anadiomene

\cirenèo, sm. 1 Abitante di Cirene. 2 Chi si addossa una fatica o una pena che toccherebbe ad altri. 

\Cirése, Alberto Màrio (Chieti 1921-) Antropologo e folclorista italiano. Ha contribuito in modo essenziale al rinnovo degli studi di folklore. Tra le opere: la poesia popolare (1958), Cultura egemonica e culture subalterne (1972), Oggetti, segni, musei (1977), Ragioni metriche (1989). 

\Ciriè Comune in provincia di Torino (18.151 ab., CAP 10073, TEL. 011). Località agricola (coltivazione di foraggi e cereali) e industriale (prodotti tessili, chimici, della gomma e meccanici). Vi si trovano la chiesa di San Martino di Liramo, in stile romanico, e il duomo del XIV sec. Gli abitanti sono detti Ciriacesi

\Cirigliàno Comune in provincia di Matera (532 ab., CAP 75010, TEL. 0835). 

\cirìllico, agg. (pl. m.-ci) Detto dei caratteri di scrittura di alcune lingue slave. 
Alfabeto, di derivazione greca, usato da alcune popolazioni slave; divenne l'alfabeto ufficiale presso gli slavi aderenti alla chiesa ortodossa (russi, ucraini, serbi, bulgari). La denominazione risale a San Cirillo di Tessalonica. 
L'alfabeto russo differisce da quello slavo, perché vi vennero apportate alcune modifiche da Pietro il Grande, che introdusse trentun caratteri. 

\Cirìllo di Alessàndria (370 ca.-444) Santo, vescovo e padre della chiesa di lingua greca. Nel 431 fece condannare dal concilio di Efeso il nestorianesimo. 

\Cirìllo di Gerusalèmme (?-387) Santo, vescovo e padre della chiesa greca. Lottò a lungo contro l'arianesimo. 

\Cirìllo di Tessalònica (827?-869) Santo e missionario bizantino. Evangelizzò gli slavi con l'aiuto del fratello Metodio; tradusse la Bibbia in paleoslavo e trasformò l'alfabeto glagolitico, che prese il suo nome. 

\Cirìllo, Doménico (Grumo Nevano 1739-Napoli 1799) Entomologo e botanico napoletano. Nel 1799 aderì alla Repubblica partenopea. Venne giustiziato al ritorno dei Borbone. 

\Cirìmido Comune in provincia di Como (1.844 ab., CAP 22070, TEL. 031). 

\Cìrio, Francésco (Nizza Monferrato 1836-Roma 1900) Fondatore dell'omonima ditta specializzata nella produzione di conserve alimentari. 

\ciriòla, sf. 1 Chi non tiene fede al proprio credo politico o alla parola data. 2 Forma di pane simile allo sfilatino, ma più affusolata. 

\CIRM Sigla di Centro Internazionale Radio Medico. 

\cìrmolo, sm. Legno leggero, compatto e tenere. 

\cirnèco, sm. Cane originario dell'Italia, noto anche come cirneco dell'Etna, presenta un mantello fulvo maculato talvolta di bianco. Caccia con grande abilità. 

\Cirò Comune in provincia di Crotone (5.264 ab., CAP 88071, TEL. 0962). 

\Cìro (600-529 a. C.) Ciro il Grande o il Vecchio, re di Persia dal 558 a. C., succedendo al padre Cambise I della dinastia achemenide. Ebbe il merito di unificare tutte le popolazioni della Persia, arrivando a creare un vasto impero. Nel 550 a. C., conquistò la Media e nel 546 a. C. sconfisse Creso e occupò la Lidia. Nel 539 a. C. conquistò anche Babilonia, liberando gli ebrei dalla schiavitù e consentendo loro il ritorno in Palestina. L'anno successivo conquistò anche le province orientali dell'Iran. Fu però, con le popolazioni sconfitte, sovrano moderato e tollerante. Venne ucciso nella guerra contro gli sciti, dai massageti, che a parere di Erodoto, ne ricevettero l'incarico dalla loro regina Tomiri. Suo successore fu il figlio Cambise II. 

\Cirò Marìna Località del comune di Crotone (14.000 ab., CAP 88072, TEL. 0962) nelle vicinanze di Punta Alice, sul mar Ionio. Risorse economiche sono fornite dall'agricoltura (agrumi, olio e vino), dalla pesca e dal turismo balneare. Presenti alcuni resti del tempio di Apollo. 

\Ciropedia Opera di storia di Senofonte (387-372 a. C.). 

\cirrifórme, agg. 1 Si dice di nube che ha forma di cirro. 2 Di organo che ha forma di tralcio o di viticcio. 

\Cirrìpedi Sottoclasse di Crostacei marini che vivono, nello stadio adulto, attaccati a un sostegno fisso o parassitando altri Crostacei. Comprendono gli ordini Lepadomorfi e Balanomorfi. Il corpo è rivestito da un carapace di pezzi calcarei e presenta sei paia di arti bifidi con funzioni prensili e respiratorie. Vivono nelle acque del Mediterraneo attaccati alle rocce per mezzo di un peduncolo. 

\cìrro, sm. 1 Nube piccola, bianca, filamentosa situata a grande altezza. 2 Ricciolo. 3 Tentacolo di alcuni animali, come i cirripedi. 4 Tentacolo con cui alcune piante si arrampicano ai sostegni. 
 @   lat. cirrus

\cirrocùmulo, sm. Nube stratificata composta di piccoli fiocchi bianchi disposti in gruppi. 

\cirròsi, sf. Degerazione di un organo con sostituzione del suo tessuto funzionale da parte di tessuto fbroso cicatriziale. In genere il termine è riferito alla cirrosi epatica, ossia alla malattia che porta alla modificazione della struttura del fegato e all'incapacità di svolgere le sue funzioni principali, a causa dell'indurimento dell'organo. Le cause di tale malattia vanno ricercate nell'eccessivo uso di fumo e di alcol, nell'ostruzione congenita o provocata delle vie biliari. La prevenzione è la terapia migliore; in casi gravi si ricorre al trapianto dell'organo. 
 X   sf. cirrhosis. 
 @   deriv. dal greco kirrhòs giallo chiaro. 

\cirróso, agg. Del cielo, coperto di cirri. 

\cirrostràto, sm. Nube stratificata costituita di cristalli di ghiaccio, simile a un velo sottile. 

\cirròtico, agg. (pl. m.-ci) Affetto da cirrosi. 

\cirse-, o cirso- Primo elemento di parole composte, dal greco kirsós, varice. 

\cirsoidèo, agg. Detto degli aneurismi caratterizzati dalla presenza di una rete arterovenosa largamente comunicante. 

\cis- 1 Primo elemento di parole composte tratto dal lat. cis, di qua da. 2 ved. "isomeria". 

\CIS Sigla di Comitato Internazionale degli Scambi. 

\Cis Comune in provincia di Trento (308 ab., CAP 38020, TEL. 0463). 

\CISA Sigla di Centro Italiano di Studi Aziendali. 

\Cìsa Valico appenninico (1.041 m) che separa l'Appennino Ligure da quello Tosco-Emiliano. Si trova tra la val di Taro (Emilia) e la Lunigiana (Toscana). Lo si attraversa con una galleria dell'autostrada Parma-La Spezia. 

\CISAL Sigla della Confederazione Italiana Sindacati Autonomi Lavoratori, organizzazione sindacale fondata nel 1957. 

\Cisalpìna, Repùbblica Stato fondato da Napoleone nell'Italia settentrionale nel 1797, riconosciuto dall'Austria con il trattato di Campoformio. Comprendeva la Lombardia di allora con l'inclusione delle città di Brescia, Bergamo, Cremona, Verona, Rovigo, Modena, Bologna, Ferrara, Reggio Emilia e Massa Carrara. Aveva una costituzione simile a quella francese post rivoluzionaria (1795), guidata da un direttorio esecutivo di cinque membri, coadiuvato da un Gran Consiglio di due collegi. Dopo la sconfitta e la cessione alle armate austro russe nel 1799, venne ricostituita da Napoleone nel 1800 dopo la battaglia di Marengo. Divenne Repubblica italiana in seguito all'elezione di Napoleone a presidente della repubblica avvenuta a Lione. 

\cisalpìno, agg. Situato al di qua delle Alpi, rispetto a Roma. 

\CISAM Sigla di Confederazione Italiana dei Sindacati degli Artisti e dei Musicisti. 

\Cisàno Bergamàsco Comune in provincia di Bergamo (5.398 ab., CAP 24034, TEL. 035). 

\Cisàno sul Nèva Comune in provincia di Savona (1.365 ab., CAP 17035, TEL. 0182). 

\CISC In informatica è la sigla di Complex Instruction Set Computer (elaboratore con un insieme di istruzioni complesse). È un'architettura di calcolatori che, nella progettazione del processore, implementa direttamente istruzioni ad alto livello. 
CISC 
Sigla di Confederazione Internazionale dei Sindacati Cristiani. 

\Ciseràno Comune in provincia di Bergamo (4.392 ab., CAP 24040, TEL. 035). 

\CISES Sigla di Centro Italiano di Sviluppo Economico e Sociale. 

\Cisgiordània Regione palestinese a ovest del fiume Giordano occupata da Israele. È stata causa di continui scontri con la popolazione palestinese, a seguito dell'insediamento di coloni israeliani. Proclamato lo stato palestinese nel 1988, la Giordania ha rinunciato a ogni diritto sulla regione. Le città principali sono Gerusalemme, Gerico, Nablus, Betlemme. 

\Ciskei Bantuston indipendente (862.000 ab.), nella parte orientale della Repubblica Sudafricana, che si affaccia sull'oceano Indiano. Capitale Bisho. L'economia è basata sull'agricoltura (frutta) e sulla pesca. La religione è prevalentemente protestante. Altre città principali sono Sada, Mdantsane e Zwelitsha. 

\CISL (Confederazione Italiana Sindacati del Lavoro) Confederazione sindacale costituita nel 1950 a seguito della rottura dell'unità sindacale, avvenuta nel 1948, tra la corrente cattolica fuoriuscita dalla CGIL e la Federazione italiana del lavoro, di stampo socialdemocratico. 
CISL 
Organizzazione internazionale fondata a Londra dalle confederazioni sindacali nazionali dei lavoratori nel 1949. La sede è a Bruxelles. 

\Cislàgo Comune in provincia di Varese (7.820 ab., CAP 21040, TEL. 02). 

\Cisliàno Comune in provincia di Milano (3.302 ab., CAP 20080, TEL. 02). 

\Cismón Torrente (48 km) delle Alpi Venete. Nasce dal passo di Rolle e confluisce nel Brenta. 

\Cismón dél Gràppa Comune in provincia di Vicenza (1.089 ab., CAP 36020, TEL. 0424). 

\cismontàno, agg. Situato di qua dai monti. 

\CISNAL Sigla di Confederazione Italiana Sindacati Nazionali dei Lavoratori. 

\Cisneros, Francisco Jimènez de (Torrelaguna 1436-Roa 1517) Cardinale spagnolo. Dal 1495 fu arcivescovo di Toledo e in seguito divenne ministro di Ferdinando il Cattolico e Isabella di Castiglia. Nel 1516 e 1517 resse il trono per Carlo V che era ancora minorenne. 

\Cisón di Valmarìno Comune in provincia di Treviso (2.401 ab., CAP 31030, TEL. 0438). 

\cìspa, sf. 1 Umore viscoso prodotto dalla congiuntiva degli occhi, che si rapprende alle estremità delle palpebre. 2 Persona che ha sempre gli occhi cisposi. 

\cispadàno, agg. Che sta al di qua del Po, rispetto a Roma. 
Repubblica cispadana 
Stato costituito da Napoleone nel 1796. Comprendeva l'ex ducato di Modena e Reggio, le ex legazioni di Bologna e Ferrara e, successivamente, la Romagna, la Garfagnana, Massa e Carrara. L'anno successivo fu unto alla repubblica cisalpina. 

\cisposità, sf. 1 L'essere cisposo. 2 Cispa. 

\cispóso, agg. Pieno di cispa. 

\Cissè, Souleymane (1940-) Regista del Mali. Diresse Finye (1982) e Yeleen (1987). 

\Cissóne Comune in provincia di Cuneo (136 ab., CAP 12050, TEL. 0173). 

\cìsta, sf. 1 Recipiente di vimini, cuoio, metallo o legno, usato dagli antichi per contenere indumenti o per scopi religiosi. 2 Canestro, cesta. 

\Cistàcee Famiglia di piante erbacee o arbustacee caratteristiche della macchia mediterranea. 

\cistalgìa, sf. Termine medico che designa dolori riguardanti la regione ipogastrica conseguenti all'irritazione della vescica. 

\cistectomìa, sf. 1 Intervento chirurgico che comporta l'exeresi della vescica urinaria. 2 Asportazione chirurgica di una cisti. 

\cisteìna, sf. Amminoacido non essenziale contenente zolfo. Si converte reversibilmente in cistina attraverso una reazione di ossidoriduzione. Svolge un'importante funzione disintossicante nell'organismo. 

\Cistellaria Commedia di T. M. Plauto (ca. 205 a. C.). 

\cistercènse, o cisterciènse, agg. e sm. agg. Dell'ordine fondato da Roberto di Molesme. 
sm. Membro dell'omonimo ordine. 
 @   lat. mediev. Cisterciensis. 
Ordine religioso, fondato nel 1098 a Citeaux, da Roberto di Molesme a seguito dell'allontanamento di una corrente rigorista dal monastero di Cluny. La figura più importante fu Bernardo di Chiaravalle che vi impresse il rigore tipico dell'ordine (Charta Charitatis approvata da Callisto II). Nel 1664 l'ordine si frantumò in molteplici correnti, la più importante delle quali fu quella dei trappisti. 

\cistèrna, sf. 1 Vasca in muratura per raccogliere l'acqua piovana. ~ deposito. 2 Serbatoio in cui si conservano olio, nafta, benzina e altri liquidi. carro cisterna, per il trasporto di liquidi. 3 Luogo profondo, pozzo. 
 X   sf. tank, cistern. 
 @   lat. cisterna, deriv. da cista

\Cistèrna d'Àsti Comune in provincia di Asti (1.206 ab., CAP 14010, TEL. 0141). 

\Cistèrna di Latìna Comune in provincia di Latina (31.463 ab., CAP 04012, TEL. 06). Località agricola e industriale (prodotti alimentari, del vetro, chimici, meccanici e della gomma). Fondata dai romani, prende il nome dal serbatoio di acqua fatto costruire da Nerone per rifornire Anzio. Gli abitanti sono detti Cisternesi

\Cisternìno Comune in provincia di Brindisi (11.951 ab., CAP 72014, TEL. 080). Centro agricolo (coltivazione di olivi), di origini medievali, delle Murge. Gli abitanti sono detti Cistranesi o Cisterninensi

\cìsti, o cìste, sf. 1 Cavità tondeggiante di natura patologica, formata da una membrana piena di aria, liquido o materiale solido. È provocata da infezioni parassitarie (a carico di fegato e cervello) o da cause ormonali e funzionali. In alcuni casi può scomparire da sé, in altri può essere necessaria l'asportazione chirurgica. È, in particolare, chiamata cisti ovarica quella che si forma - unica o plurima - in una o in ambedue le ovaie; è a carattere benigno e nella maggior parte dei casi non arreca alcun distrurbo.   2 In zoologia è lo stadio vitale di alcune specie di Protozoi i quali, in caso di difficoltà ambientali, si raggomitolano in una membrana resistente vivendo in uno stadio latente. 
 X   sf. cyst. 
 @   greco kystis vescica. 

\cisticercòide, agg. Stadio larvale di alcuni platelminti cestodi caratterizzato dallo scolice estroflessibile. 

\cisticercòsi, sf. Malattia parassitaria di alcuni Mammiferi provocata dalla presenza di cisticerchi nei tessuti e negli organi di questi. 

\cìstico, agg. (pl. m.-ci) Di cisti. 

\cisticotomìa, sf. Incisione del dotto cistico. 

\cistìdio, sm. Ifa sterile che fa parte dell'imenio del corpo fruttifero dei Funghi Basidiomiceti. 

\cistifèllea, sf. Organo situato sulla faccia inferiore del fegato, in cui si raccoglie la bile. È anche detta  →  colecisti o vescichetta biliare. Riceve e arricchisce la bile, prodotta dal fegato attraverso il dotto cistico. La bile svolge la sua funzione assorbente dei grassi durante la digestione.   +  
 X   sf. gall bladder. 

\cistìna, sf. Amminoacido solforato. 

\cistinùria, sf. Manifestazione patologica consistente nell'eliminazione di amminoacidi, tramite le urine. 

\cistìte, sf. Infiammazione della vescica dovuta ad agenti batterici, chimici o fisici. La fase acuta dell'infezione è contraddistinta da un anormale aumento della frequenza di minzione, da dolori al basso ventre e da malessere generale. La cistite può essere curata mediante una terapia a base di antibiotici e antidolorifici, accompagnata da un periodo di riposo assoluto e da un'abbondante ingestione di liquidi. La cistite acuta può trasformarsi, se non curata adeguatamente, in cistite cronica, che può essere a sua volta causa di gravi danni fisici alla vescica. 

\cisto- Primo elemento di parole composte tratto dal greco kýstis, vescica. 

\cìsto, sm. Tipo di arbusti sempreverdi, appartenenti alla famiglia delle Cistacee, diffusi nelle regioni mediterranee. 

\cistocàrpo, sm. Corpo fruttifero caratteristico delle Alghe rosse. 

\cistòforo, sm. Moneta d'argento pregiata dell'Asia Minore, che porta la cista. 

\cistografìa, sf. Radiografia della vescica. ~ cistoradiografia. 

\cistòidi, sm. Classe di echinodermi fossili. 

\cistòlito, sm. Grosso ispessimento a grappolo fortemente incrostato di carbonato di calcio. 

\cistòma, sm. Neoformazione benigna di notevole volume che provoca dolore e compressione degli organi circostanti. 

\cistopielìte, sf. Infiammazione del bacinetto renale e della vescica. 

\cistoplàstica, sf. Intervento chirurgico per modificare la forma della vescica. 

\cistoscopìa, sf. Osservazione a mezzo di strumento a fibre ottiche dell'interno della vescica. L'introduzione dello strumento avviene per via uretrale. È anche possibile l'uso sotto controllo visivo di strumenti chirurgici per biopsia, litotripsia ecc. 

\cistoscòpio, sm. Strumento che serve per visionare l'interno della vescica. 

\cistotomìa, sf. Intervento chirurgico che comporta l'incisione della vescica. 

\cistróne, sm. Segmento di DNA che codifica l'informazione per una catena polipeptidica che può essere funzionale oppure no. 

\CIT Sigla di Compagnia Italiana Turismo. 

\Cita Città (366.000 ab.) della Russia, nella Siberia meridionale. 

\citàbile, agg. Che si può citare. 

\Citànna, Giusèppe (Limbadi, Catanzaro 1890-Trieste 1978) Critico letterario italiano. Ha studiato Foscolo e la storia della poesia italiana da Parini a Carducci. 

\citànte, agg., sm. e sf. Che o chi cita in tribunale. 

\cìtara, sf. Variante letteraria e poetica di cetra. 

\citàre, v. tr. 1 Convocare qualcuno, come accusato o come testimone, davanti a un magistrato. ~ querelare. 2 Riportare in un testo o in un discorso, brani o parole altrui. ~ riferire. 3 Nominare come modello. ~ fare riferimento a. 
 X   v. tr. 1 to cite. 2 (dir.) to summon. 3 (citazione) to quote. 
~ menzionare. 
 @   lat. citare incitare. 

\citarèdo, sm. Cantore che accompagnava il suo canto col suono della cetra. 

\citarìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Chi suona la cetra. 

\citarìstica, sf. Nell'Antica Grecia, genere musicale per sola citara. L'arte di suonare tale strumento. 

\citarodìa, sf. Nell'Antica Grecia, canto vocale accompagnato da una o più citare. 

\Citàti, Piètro (Firenze 1930-) Scrittore e saggista. Tra le opere Il tè del cappellaio matto (1972), Tolstoj (1974), Kafka (1987), Storia prima felice, poi dolentissima e funesta (1989) e La colomba pugnalata (1995). 

\citazióne, sf. 1 Il citare in giudizio. ~ ingiunzione. 2 Riferimento in un testo di brani o parole altrui. ~ richiamo. fece un discorso in cui abbondavano le citazioni. 3 Elogio a un personaggio illustre. ~ lode, menzione. 
 X   sf. 1 quotation. 2 (dir.) summons. 3 (elogio) mention. 
 @   lat. citatio,-onis

\citazionìsmo, sm. 1 Tendenza degli anni Ottanta a ripetersi e ripetere ad altri, mancanza di originalità. 2 Nell'arte, il neobarocco. 

\citèllo, sm. Genere e nome volgare di un mammifero roditore; ved. "scoiattolo". 

\Citera Nome italiano (anche Cerigo) di Kythera. Si trova all'estremità meridionale del Peloponneso, tra il mar Ionio e il mar Egeo. È un'isola brulla e spoglia, caratterizzata da un altopiano centrale, da cui si elevano monti più alti nella parte sudoccidentale e da cui si scende al mare in pendii scoscesi o in terrazze a gradoni, fino a spiaggette prevalentemente rocciose. L'isola ha un'estensione di 256 km² e conta circa 3.300 abitanti, ma la popolazione è stata sensibilmente ridotta dal fenomeno dell'emigrazione. L'agricoltura non è favorita dalla natura del territorio e la principale attività dell'isola resta la pesca, mentre il turismo è soltanto avviato. Kithera è il capoluogo dell'isola; sorge in posizione spettacolare sulla baia di Kapsali e conserva diverse tracce della dominazione veneziana, quali le mura, i palazzi e la fortezza che la sovrasta. Anticamente Citera era dedicata al culto di Astarte, una dea fenicia, e successivamente di Afrodite, la dea greca della bellezza che secondo la mitologia nacque dalla spume delle acque dell'isola. Per la sua posizione fu sempre considerata di importanza strategica e passò sotto varie dominazioni, condividendo le vicende storiche delle isole Ionie. I veneziani le attribuirono il nome di Cerigo, che conserva tuttora. Appartiene alla Grecia dal 1864. 

\citerióre, agg. Che è situato dalla parte più vicina rispetto ad altra parte più lontana. 

\Citèrna Comune in provincia di Perugia (2.900 ab., CAP 06010, TEL. 075). 

\cìtiso, sm. Genere di piante arbustacee o arboree appartenenti alla famiglia delle Papilionacee. Si trova in Europa centromeridionale, Asia occidentale e Africa settentrionale. 

\Citlaltépetl Vulcano inattivo e vetta (5.700 m) più elevata del Messico, nella Sierra Madre Orientale. 

\cito- Primo elemento di parole composte, in cui significa cellula, tratto dal greco k'ytos cavità. 

\citoarchitettònica, sf. Sinonimo di citotettonica. 

\citodiagnòstica, sf. Esame degli elementi cellulari utilizzato per la diagnosi di processi neoplastici. 

\citodièresi, sf. Divisione del citoplasma in due parti che ha luogo alla fine di ogni ciclo mitotico. 

\citofagìa, sf. Azione fagocitaria su cellule o parti di cellule. 

\citofonàre, v. intr. Comunicare per citofono con qualcuno. 

\citofònico, agg. (pl. m.-ci) Di citofono. 

\citofonièra, sf. Impianto di citofoni. 

\citòfono, sm. Apparecchio telefonico interno che consente la comunicazione tra le parti interne ed esterne di un edificio. 
 X   sm. 1 entry phone, house-phone. 2 (ufficio) intercom. 

\citogenètica, sf. Termine che designa la disciplina medica che si occupa dello studio del patrimonio genetico cellulare e delle sue alterazioni. 

\citolìsi, sf. Dissoluzione degli elementi cellulari sotto l'influenza della lisina, agente fisico. 

\citolìtico, agg. Detto di tutte le sostanze, particolarmente sieri, in grado di provocare la citolisi. 

\citologìa, sf. Branca della biologia che studia la struttura e la funzione della cellula. In passato tale studio avveniva tramite microscopio ottico su cellule morte, opportunamente trattate con coloranti ad alto contrasto; oggi si avvale, oltre che degli studi sulla struttura molecolare e ultramolecolare della cellula, anche del microscopio elettronico, dei raggi x e dell'ultracentrifugazione. L'uso dei moderni microscopi elettronici a contrasto di fase, in particolare, permettendo l'osservazione di cellule vive senza alcun trattamento preventivo, ha consentito di studiare i processi di suddivisione di cellule anomale come, per esempio, quelle cancerose. La moderna medicina riserva ormai un ruolo di notevole importanza alla citologia, soprattutto per ottenere diagnosi precoci di patologie a carico del sangue e di tutte quelle malattie che provocano mutamenti a livello cellulare. 

\citològico, agg. (pl. m.-ci) 1 Relativo alla citologia. 2 Relativo alla cellula. 

\citomegalìa, sf. Abnorme ingrandimento della cellula. 

\citomegàlico, agg. Riferito alla citomegalia. 

\citometrìa, sf. Misurazione e conteggio delle cellule. 

\citopatologìa, sf. Disciplina che si occupa delle diverse patologie della cellula. 

\citopìge, sm. Apertura che mette in comunicazione l'apparato digerente di alcuni Protozoi con l'esterno. 

\citoplàsma, sm. Sostanza proteica della cellula racchiusa all'interno della membrana plasmatica. Rappresenta l'unico compartimento presente nelle cellule procariote (batteri), mentre in quelle eucariote costituisce il volume più esteso, al centro del quale si trova immerso il nucleo. È di consistenza semifluida, a causa dell'acqua, degli ioni e delle macromolecole contenuti nella sostanza fondamentale (ialoplasma). Al suo interno si trovano il reticolo endoplasmatico, formato da numerose vescicole, i centrioli, che hanno un ruolo fondamentale nel processo di separazione dei cromosomi, i mitocondri, che operano la cosiddetta respirazione cellulare, consumando ossigeno e producendo anidride carbonica, i ribosomi, che provvedono a sintetizzare le proteine, l'apparato del Golgi, che svolge funzioni di conservazione delle riserve e di trasporto delle sostanze proteiche dai ribosomi verso l'esterno della cellula stessa, i vacuoli e i lisosomi, che contengono sostanze di secrezione ed enzimi. 

\citoplasmàtico, agg. (pl. m.-ci) Relativo al citoplasma. 

\citoscopìa, sf. Esame morfologico degli elementi cellulari che si trovano in un liquido o in una secrezione organica. Detta anche citometria. Consiste nel conteggio degli elementi che figurano in un liquido organico (liquido cefalorachidiano, sangue). Viene eseguito al microscopio, opportunamente tarato, con vetrini a reticolo. 

\citosìna, sf. 4-ammino-2cheto-1,2diidropirimidina, costituente degli acidi nucleici. 

\citostàtico, agg. e sm. Detto di sostanze o agenti fisici in grado di determinare un arresto delle divisioni cellulari, specialmente delle divisioni anormali che si verificano in seno ai tumori. 

\citostòma, sf. Area limitata, nella quale avviene la presa delle particelle alimentari, sulla superficie esterna dei Protozoi ciliati. 

\citotettònica, o citoarchitettònica, sf. Studio della struttura della corteccia celebrale, basato sulla composizione cellulare degli strati su cui è formata. 

\citotòssico, agg. (pl. m.-ci) Sostanza in grado di distruggere determinate cellule estranee. 

\citozòico, agg. (pl. m.-ci) Riferito a microrganismi parassiti entro le cellule dell'ospite. 

\Citrangada Dramma di R. Tagore (1892). 

\citràto, sm. Sale o estere dell'acido citrico. 

\cìtrico, agg. Denominazione del composto ottenuto dalla spremitura di alcuni agrumi. 
Acido citrico 
Acido tricarbossilico solido (C6H8O7), abbondante in molti frutti dai quali si estrae (agrumi). Si può ricavare anche dalla fermentazione citrica di liquidi carichi di zucchero. Entra in gioco in un meccanismo biochimico importante per la vita, ossia il ciclo metabolico detto di Krebs. È impiegato nella preparazione di bevande, tinture, nella stampa di tessuti e nell'industria farmaceutica. 

\citrìna, sf. Sinonimo di vitamina P. 

\citrìno, agg. e sm. agg. Del colore o del sapore del cedro. 
sm. 1 Il colore del cedro. 2 Varietà di quarzo usata per ornamento. 

\Citroën, André (Parigi 1878-1935) Fondatore nel 1918 dell'omonima casa automobilistica francese. 

\citromicèti, sm. Funghi del genere Penicillium che, posti in una soluzione di glucosio, lo trasformano in acido citrico. 

\citronèlla, sf. Nome di una graminacea originaria dell'India, Cymbopogon nardus, dalla quale si ottiene un olio essenziale utilizzato in profumeria. 

\citrullàggine, sf. 1 L'essere citrullo. 2 Atto o detto da citrullo. 

\citrullìna, sf. Amminoacido presente nella caseina. 

\citrùllo, agg. e sm. Si dice di persona sciocco che agisce senza riflettere. ~ babbeo, grullo. <> sveglio, perspicace. 

\città, sf. 1 Centro di vita sociale ricco di abitanti e capace di fornire numerosi servizi politici, sociali, economici e simili. <> paese, campagna. 2 Parte, quartiere della città. 3 Gli abitanti della città. ~ popolazione. 4 Convivenza civile, collettività. ~ comunità. 
 X   sf. 1 town. 2 (grande, importante) city. 
 @   lat. civitas,-atis. 
Città aperta 
Città smilitarizzata, senza difesa armata che, secondo la Convenzione dell'Aia (1907), se dichiarata aperta dallo stato belligerante in cui si trova, non può essere bombardata. Durante la seconda guerra mondiale furono dichiarate città aperte Parigi (1940), Roma (1943), Bruxelles, Belgrado, Manila. 
Città giardino 
Modello urbanistico propugnato dall'inglese E. Howard, secondo cui la metropoli andava organizzata decentrando industrie, servizi, residenza. La forma ideale della città giardino è a cerchi concentrici (residenza, verde, industrie, agricoltura), per una popolazione di 32.000 ab. su una superficie di 6.000 acri. Le idee di Howard ebbero seguito e portarono alla costruzione di Welwyn (1919) e di Letchworth (1933). 

\Città dei ragazzi, La Film drammatico, americano (1938). Regia di Norman Taurog. Interpreti: Spencer Tracy, Mickey Rooney, Henry Hull. Titolo originale: Boys Town 

\Città dél Càpo (780.000 ab., con i sobborghi 1.900.000 ab.) Capitale legislativa della Repubblica sudafricana e capoluogo della regione del capo Occidentale, si affaccia sull'oceano Atlantico nei pressi del capo di Buona Speranza. Importante è il porto artificiale tra i più attivi dello stato e centro di smercio di prodotti minerari (diamanti e oro) e agrumi. Sono presenti inoltre industrie cantieristiche, meccaniche, chimiche, alimentari, della gomma e petrolchimiche. È anche una rinomata località turistica (balneazione). La sua fondazione a opera di Jan van Riebeeck, risale all'epoca della dominazione olandese (i boeri, 1652), quando veniva impiegata come porto alla volta delle Indie. Nel 1795, passò agli inglesi e successivamente tornò per un breve periodo agli olandesi. Nel 1806 passò all'impero britannico divenendo nel 1814 la capitale della colonia britannica del Capo. Dal 1910 al 1961 fu la capitale dell'Unione sudafricana e successivamente la capitale dell'odierna Repubblica sudafricana. Vi si trovano il South African Museum del 1825, la collezione di dipinti olandesi del XVII sec. Michaelis, la South African National Gallery del 1871 ed edifici in stile olandese. 

\Città dél Mèssico (8.237.000 ab., con i sobborghi 18.748.000) Capitale messicana e del Districto Federal. È situata sul grande altipiano centrale, dominata dal monte Popocatépetl e circondata dalla Sierra de Guadalupe; si trova a più di 2.000 m di quota. Città più importante del Messico, è il centro universitario più famoso del Centro America, centro commerciale amministrativo e industriale (cotone, fabbriche di sigari). Numerose sono le raffinerie di petrolio (oleodotto di Veracruz). Il centro della città sorge sui resti dell'antica Tenochtitlán, fondata dagli aztechi nel XIV sec. (1325). Sono stati recuperati resti di un antico tempio azteco a pianta circolare e altri reperti protetti dal Museo Nacional de Antropología. Fu conquistata da Cortes nel 1521 e divenne la capitale della colonia e del Messico indipendente, conservando una posizione preminente nelle vicende storiche contemporanee. Resti dell'epoca coloniale sono la cattedrale e gli edifici civili dello Zócolo e dei sobborghi di San Angel. La piazza delle Tre Culture è il luogo ove meglio si può rintracciare tutta la tradizione artistica del Paese, dalla cultura preispanica (centro cerimoniale azteco di Tlatelolco), ispanica (chiesa di Santiago Tlatelolco) e messicana moderna (complessi di Nonoalco). 

\Città del sole, La Opera di filosofia di T. Campanella (1602). 

\Città della colomba, La Opera di poesia di N. Alterman (1957). 

\Città della gioia, La Romanzo di D. Lapierre (1985). 

\Città délla Piève Comune in provincia di Perugia (6.655 ab., CAP 06062, TEL. 0578). 

\Città delle donne, La Film commedia, italiano (1980). Regia di Federico Fellini. Interpreti: Marcello Mastroianni, Ettore Manni, Anna Prucnal. 

\Città di Castèllo Comune in provincia di Perugia (37.455 ab., CAP 06012, TEL. 075). Centro agricolo e industriale (prodotti della ceramica, del tabacco, tessili e industrie tipografiche) e turistico della val Tiberina. Vi si trovano il duomo, in stile romanico, le chiese di San Domenico e di San Francesco e il palazzo del Comune. Gli abitanti sono detti Tifernati o Castellani

\Città di Dio, La ved. "De civitate Dei" 

\Città disabitata, La Opera di poesia di E. Cardenal (1946). 

\Città dolente Film storico, taiwanese (1989). Regia di Hou Hsiao-Hsien. Interpreti: Tony Leung, Hsin Shu-fen, Chen Sown-yung. Titolo originale: Beiqing chengshi 

\Città e i cani, La Romanzo di M. Vargas Llosa (1962). 

\Città è salva, La Film giallo, americano (1950). Regia di Bretaigne Windust. Interpreti: Humphrey Bogart, Zero Mostel, Everett Sloane. Titolo originale: The Enforcer 

\Città indomita, La Romanzo di K. Brandys (1946). 

\Città morta Tragedia di G. D'Annunzio (1899). 

\Città nuda, La Film poliziesco, americano (1948). Regia di Jules Dassin. Interpreti: Barry Fitzgerald, Howard Duff, Dorothy Hart. Titolo originale: Naked City 

\Città proibita Zona di Pechino riservata alla corte imperiale, costruita secondo le regole geomantiche tradizionali dal regno di Yung-lo (1403-1424). Attualmente è un museo. 

\Città radiosa, La Opera di architettura di Le Corbusier (1935). 

\Città Sant'Àngelo Comune in provincia di Pescara (10.164 ab., CAP 65013, TEL. 085). Centro agricolo e industriale (prodotti alimentari). Vi si trovano la chiesa di San Francesco e la collegiata di San Michele, risalente al XIV sec. Gli abitanti sono detti Civitasantangelesi o Angolani

\Città spietata, La Film drammatico, americano/tedesco (1961). Regia di Gottfried Reinhardt. Interpreti: Kirk Douglas, Christine Kaufmann, E. G. Marshall. Titolo originale: Town Without Pity 

\cittadèlla, sf. Fortezza per la difesa di una città. ~ roccaforte. 

\Cittadèlla Comune in provincia di Padova (18.061 ab., CAP 35013, TEL. 049). Centro agricolo (coltivazione di frutta in genere) e industriale (prodotti del legno, tessili e meccanici). Vi si trovano mura con torri, costruite tra il XIII e il XIV sec. Gli abitanti sono detti Cittadellesi

\Cittadella, La Romanzo di A. J. Cronin (1937). 
Cittadella, La 
Film drammatico, britannico (1938). Regia di King Vidor. Interpreti: Robert Donat, Rosalind Russell, Ralph Richardson. Titolo originale: The Citadel 

\cittadinànza, sf. 1 L'insieme degli abitanti di una città. 2 Certificazione dell'appartenenza del singolo allo stato. 
 X   sf. citizens, citizenship. 
 @   deriv. da cittadino. 
Appartenenza giuridica di un soggetto a uno stato, con l'acquisizione di diritti e doveri fissati dallo stesso ordinamento statale e comuni a tutti gli altri cittadini. La si ottiene per nascita, per matrimonio (trascorso un certo lasso di tempo, tre anni) per concessione dalla legge italiana a stranieri che la richiedono o che siano nati in Italia o attribuzione del presidente della repubblica a chi ha fornito servigi al paese. La cittadinanza italiana viene mantenuta anche se si possiede o si acquista quella straniera. 

\cittadinésco, agg. Proprio degli abitanti di città, da cittadino o città. 

\cittadìno, agg. e sm. agg. Di città, dei cittadini. ~ civico. <> campagnolo, rurale. le usanze cittadine sono diverse da quelle di campagna
sm. 1 Abitante di una città. ~ urbano. <> extraurbano. 2 Concittadino, abitante della medesima città. 3 Chi ha la cittadinanza di uno stato. cittadino del mondo, cosmopolita. 4 Al tempo dei comuni, chi apparteneva all'ordine intermedio tra il popolo e la nobiltà; al tempo della rivoluzione francese, titolo dato ai poveri e ai ricchi per indicare eguaglianza sociale. 
 X   agg. town, city. sm. 1 (abitante di uno stato) citizen. 2 (abitante di città) city dweller, townsman. 
 @   deriv. da cittade città. 

\Cittaducàle Comune in provincia di Rieti (6.434 ab., CAP 02015, TEL. 0746). 

\Cittanòva Comune in provincia di Reggio Calabria (10.540 ab., CAP 89022, TEL. 0966). Centro agricolo (coltivazioni di agrumi, viti e olivi). Gli abitanti sono detti Cittanovesi

\Cittareàle Comune in provincia di Rieti (552 ab., CAP 02010, TEL. 0746). 

\Cittìglio Comune in provincia di Varese (3.564 ab., CAP 21033, TEL. 0332). 

\cìtto, agg. e sm. Ragazzo, fanciullo. 

\city, sf. invar. 1 Centro abitato con funzioni urbane. 2 Quartiere di una grande città in cui sono concentrate le primarie istituzioni finanziarie. 

\city car, loc. sost. f. invar. Automobile di piccole dimensioni e con consumi molto contenuti progettata per essere usata soprattutto in città. 

\Ciu En Lai ved. Chou En-lai 

\ciucàggine, sf. Asineria. 

\ciùcca, sf. Sbornia. 

\ciucciàre, v. tr. e v. intr. Succhiare detto specialmente dai bambini. 

\ciùccio, o ciucciòtto, sm. Tettarella di gomma per poppanti. ~ succhiotto. 

\ciuchésco, agg. (pl. m.-chi) Da ciuco. 

\ciùco, sm. (pl.-chi) Persona ignorante, poco intelligente o sgarbato. ~ somaro, testone. 
 X   sm. ass. 

\ciudad, sf. invar. Un tempo, nome dato alle città principali in Spagna. 

\Ciudad Bolívar Città (225.000 ab.) del Venezuela, sul fiume Orinoco, capitale dello stato di Bolívar. 

\Ciudad de La Habana Provincia (2.059.000 ab.) di Cuba, capoluogo L'Avana. 

\Ciudad Guayana Città (453.000 ab.) del Venezuela, nello stato di Bolívar, sul fiume Orinoco. 

\Ciudad Juárez Città (798.000 ab.) del Messico, nello stato di Chihuahua, sulle rive del fiume Rio Bravo, al confine con gli USA. Grande mercato agricolo, ha nelle industrie tessili e alimentari le principali risorse economiche. Sede di un porto e località turistica. Fu fondata verso la fine del XVII sec. ed, essendo stata rifugio di Benito Juárez (impegnato nella lotta contro i francesi), nel 1888 cambiò il vecchio nome El Paso del Norte in quello odierno. 

\Ciudad Madero Città (160.000 ab.) in Messico, nello stato di Tamaulipas. 

\Ciudad Obregón Città (311.000 ab.) in Messico, nello stato di Sonora. 

\Ciudad Real Provincia (475.000 ab.) della Spagna, nella valle della Guadiana. 
Ciudad Real 
Città (58.000 ab.) della Spagna, nella Castiglia-La-Mancha, capoluogo della provincia omonima. 

\Ciudad Victoria Città (195.000 ab.) del Messico, capitale dello stato di Tamaulipas. 

\Ciudi Lago (3.550 km²) al confine tra Russia ed Estonia. 

\ciùffo, sm. 1 Grossa ciocca di capelli sulla fronte. ~ riccio, boccolo. 2 Gruppo di crini, peli o piume sul capo di un animale. 
 X   sm. 1 (ciocca di capelli sulla fronte) forelock. 2 (di capelli) quiff. 3 (di crini, peli o piume) tuft. 

\ciuffolòtto, sm. Uccello (Pyrrhula pyrrhula) della famiglia dei Fringillidi e dell'ordine dei Passeriformi. Di colore rosso e nero il maschio, rosa e nero la femmina, è diffuso in Europa, Asia e Africa. Vive nelle zone ricche di alberi. 

\Ciukci Circondario autonomo (113.000 ab.) della Russia, capoluogo Anadyr. 
Ciukci 
Provincia (51.000 ab.) della Russia, tra il mar Glaciale e il golfo dell'Anadyr. 

\ciulàre, v. intr. e tr. (dialettale - lombardia e altre regioni del nord) fare l'amore, rubare, truffare.

\ciurlàre, v. intr. Sbandare. ~ vacillare. 

\ciùrma, sf. 1 Anticamente, insieme degli schiavi e dei forzati che, nelle galere, stavano ai remi; oggi usato per definire l'equipaggio di basso livello. ~ ciurmaglia. 2 Moltitudine di gente spregevole. ~ feccia. 
 X   sf. crew. 

\ciurmàglia, sm. Gruppo di persone sgradevoli. 

\ciurmare, v. tr. Ingannare, truffare, raggirare. 

\ciurmatóre, sm. (f.-trìce) 1 Impostore, imbroglione. ~ ciarlatano. 2 Chi opera incantesimi. 

\ciurmerìa, sf. Il ciurmare, raggiro, imbroglio. 

\Ciuvasci Repubblica autonoma (1.359.000 ab.) della Russia, capoluogo Ceboksary. 

\civàda, sf. Vela quadra che i grandi velieri, fino all'inizio del XVIII sec., portavano a prora, fuoribordo. 

\civàia, sf. Dal lat. cibaria, cibarie. Legumi secchi commestibili. 

\Civàte Comune in provincia di Lecco (3.664 ab., CAP 22040, TEL. 0341). 

\Civénna Comune in provincia di Como (675 ab., CAP 22030, TEL. 031). 

\Civèrchio, Vincènzo (Crema 1470 ca.-1544) Pittore e scultore. Attivo nelle città di Brescia e di Crema. Tra le opere, San Pantaleone (scultura lignea conservata nel Duomo di Crema). 

\Civétta Vetta (3.220 m) tra le più elevate delle Dolomiti. 

\civétta, sf. 1 Uccello rapace. 2 Donna vanitosa che vuole attrarre l'attenzione degli uomini. ~ smorfiosa. 3 Manifesto di formato ridotto che le edicole espongono per attirare l'attenzione su articoli e notizie di un giornale. 
 X   sf. 1 owl. 2 (fig.) flirt, coquette. 
Uccello rapace notturno, della famiglia degli Strigidi, diffuso in tutt'Europa. Ha grandi occhi gialli, becco corto, piumaggio grigio scuro; è lungo circa 20 cm ed emette un grido monotono e lugubre. Nidifica nelle rovine e nel cavo degli alberi; di notte caccia piccoli roditori, bisce e insetti nocivi, rendendosi così utile all'agricoltura. È protetto dalla legge. 
Civetta delle nevi 
Rapace notturno dalle penne candide striate di bruno, è proprio delle regioni nordiche. 

\civettàre, v. intr. 1 Cacciare con la civetta. 2 Far la civetta, lasciarsi corteggiare volentieri, detto di donna. ~ provocare, flirtare. 

\civetterìa, sf. L'abitudine del civettare. ~ frivolezza. 
 @   deriv. da civetta. 

\civettóne, sm. Uomo, in genere non più giovane, che fa il lezioso con le donne. 

\civettuòlo, agg. 1 Che rivela civetteria. ~ lezioso. <> sobrio. 2 Che attrae per una certa appariscenza e novità. 

\Civézza Comune in provincia di Imperia (462 ab., CAP 18017, TEL. 0183). 

\Civezzàno Comune in provincia di Trento (2.794 ab., CAP 38045, TEL. 0461). 

\Civiàsco Comune in provincia di Vercelli (236 ab., CAP 13010, TEL. 0163). 

\civicaménte, avv. Sotto l'aspetto civico. 

\cìvico, agg. (pl. m.-ci) 1 Proprio del cittadino in quanto appartenente a un stato. ~ civile. 2 Della città, comunale, municipale. guardia civica, vigile urbano. 
 X   agg. 1 civic. 2 (museo) town, municipal. 
 @   lat. civicus, deriv. da civis cittadino. 

\Cividàle dél Friùli Comune in provincia di Udine (11.215 ab., CAP 33043, TEL. 0432). Centro agricolo (coltivazione di frutta e viti), industriale (prodotti alimentari, del legno e meccanici) e turistico (arte). Fondata dai romani, che la chiamarono Forum Julii, venne poi conquistata dai longobardi nel 568, con a capo il re Alboino che ne fece la capitale del suo ducato, e passò infine sotto Venezia. Vi si trovano la chiesa di San Francesco, del XIII sec., il duomo del XV sec., il Museo Archeologico Nazionale, il palazzo Pretorio, del XVI sec., e il palazzo del Comune, costruito tra il XIV e il XVI sec. Gli abitanti sono detti Cividalesi

\Cividàte al Piàno Comune in provincia di Bergamo (4.741 ab., CAP 24050, TEL. 0363). 

\Cividàte Camùno Comune in provincia di Brescia (2.576 ab., CAP 25040, TEL. 0364). 

\civìle, agg. e sm. agg. 1 Pertinente al cittadino. ~ civico. 2 In contrapposizione a ecclesiastico. matrimonio civile. 3 Che ha raggiunto un elevato grado di sviluppo sociale, politico, economico e simili; civilizzato. ~ evoluto. <> selvaggio. non sono ancora un popolo civile. 4 Che ha modi educati, cortesi. ~ perbene. <> maleducato. : :on era in grado di sostenere una discussione in modo civile. 5 Di guerra, interno, tra cittadini. ~ fratricida. guerra civile 
sm. Privato cittadino. ~ borghese. 
 X   agg. 1 civil. 2 (non militare) civilian. sm. civilian. 
 @   lat. civilis, deriv. da civis cittadino. 

\civilìsta, sm. (pl.-i) Studioso del diritto civile. 

\civilìstico, agg. (pl. m.-ci) Che riguarda il diritto civile. 

\civilizzàre, v. v. tr. Rendere civile, portare e diffondere la civiltà. ~ incivilire. <> imbarbarire. 
v. rifl. Assumere aspetto meno rozzo. ~ dirozzarsi. 
 X   v. tr. to civilize. 
 @   franc. civiliser. 

\civilizzàto, agg. Reso civile, incivilito. ~ civile, progredito. <> barbaro, arretrato. 

\civilizzatóre, agg. e sm. (f.-trìce) Che, chi riduce a civiltà. 

\civilizzazióne, sf. 1 Incivilimento. 2 Civiltà. 
 X   sf. civilization. 
 @   franc. civilisation. 

\civilménte, avv. 1 In maniera conforme alla civiltà. ~ educatamente. <> villanamente. 2 Secondo le norme del diritto civile. 3 Come privato, come semplice cittadino. 

\civiltà, sf. 1 Complesso delle strutture economiche, sociali, politiche, economiche che caratterizzano una società. ~ civilizzazione. la civiltà preistorica. 2 Progresso. ~ modernità. <> arretratezza. 3 Gentilezza, buona educazione. ~ creanza. <> rozzezza. fu accolto con grande civiltà
 X   sf. 1 civilization. 2 (gentilezza) civility. 
 @   lat. civilitas,-atis, deriv. da civilis civile. 

\Civiltà Romanzo di G. Duhamel (1918). 

\Civiltà del rinascimento in Italia, La Opera di storia di J. Burckhardt (1860). 

\Civiltà e imperi nel Mediterraneo nell'età di Filippo II Opera di storia di F. Braudel (1949). 

\Civiltà materiale e capitalismo Opera di storia di F. Braudel (1967). 

\Civis Romanus sum, loc. avv. Locuzione latina che significa "sono cittadino romano". Formula mediante la quale i Romani ricordavano le loro prerogative di cittadini. 

\civìsmo, sm. Insieme delle virtù proprie di un buon cittadino. 

\Cìvita Comune in provincia di Cosenza (1.291 ab., CAP 87010, TEL. 0981). 

\Cìvita Castellàna Comune in provincia di Viterbo (15.454 ab., CAP 01033, TEL. 0761). Centro agricolo (coltivazione della vite) e industriale (prodotti del tabacco, della ceramica, meccanici e chimici, estrazione di tufo). Fondata dai falisci con il nome di Falerii Veteres nel IX sec. a. C. Vi si trovano resti romani, la Rocca, del XVI sec., e il duomo in stile romanico, del XII sec. Gli abitanti sono detti Civitonici

\Cìvita d'Àntino Comune in provincia di L'Aquila (1.065 ab., CAP 67050, TEL. 0863). 

\Civitacampomaràno Comune in provincia di Campobasso (836 ab., CAP 86030, TEL. 0874). 

\Civitaluparèlla Comune in provincia di Chieti (472 ab., CAP 66040, TEL. 0872). 

\Civitanòva dél Sànnio Comune in provincia di Isernia (1.015 ab., CAP 86094, TEL. 0865). 

\Civitanòva Màrche Comune in provincia di Macerata (37.260 ab., CAP 62012, TEL. 0733). Centro industriale (prodotti meccanici, calzaturifici, cantieri) e turistico (balneazione), costituito da Portocivitanova sulla costa adriatica e Civitanova Alta nella parte collinare. Di origini medievali, vi si trovano mura risalenti al XV sec. ed edifici in stile gotico e rinascimentale. Gli abitanti sono detti Civitanovesi

\Civitaquàna Comune in provincia di Pescara (1.377 ab., CAP 65010, TEL. 085). 

\civitas, sf. invar. Insieme dei cittadini e sede del loro governo. 

\Civitavècchia Comune del Lazio (51.000 ab., CAP 00053, TEL. 0766) sulla costa tirrenica. Centro industriale (alimentari, metallurgia, chimica) e porto fondamentale per i collegamenti con la Sardegna e per la pesca. Fra i monumenti il forte, opera di San Gallo il Giovane, su disegno del Bramante e l'arsenale del Bernini. 

\Civitèlla Alfedèna Comune in provincia di L'Aquila (299 ab., CAP 67030, TEL. 0864). 

\Civitèlla Casanòva Comune in provincia di Pescara (2.156 ab., CAP 65010, TEL. 085). 

\Civitèlla d'Agliàno Comune in provincia di Viterbo (1.765 ab., CAP 01020, TEL. 0761). 

\Civitèlla dél Trónto Comune in provincia di Teramo (5.421 ab., CAP 64010, TEL. 0861). 

\Civitèlla di Romàgna Comune in provincia di Forlì (3.778 ab., CAP 47012, TEL. 0543). 

\Civitèlla in Val di Chiàna Comune in provincia di Arezzo (7.649 ab., CAP 52040, TEL. 0575). 

\Civitèlla Messèr Raimóndo Comune in provincia di Chieti (1.111 ab., CAP 66010, TEL. 0872). 

\Civitèlla Pagànico Comune in provincia di Grosseto (3.090 ab., CAP 58045, TEL. 0564). 

\Civitèlla Rovéto Comune in provincia di L'Aquila (3.260 ab., CAP 67054, TEL. 0863). 

\Civitèlla San Pàolo Comune in provincia di Roma (1.383 ab., CAP 00060, TEL. 0765). Centro agricolo (uva, olive, cereali) e dell'allevamento (bovini, ovini). 

\Cìvo Comune in provincia di Sondrio (1.011 ab., CAP 23010, TEL. 0342). 

\Cixerri, Rio Fiume della Sardegna. Nasce dal Monte sa Fossatéulla e sfocia nello Stagno di Cagliari. 

\Cixous, Hélène (Orano, Algeria 1937-) Scrittrice di lingua francese. Nata da genitori ebrei (madre di origine tedesca e padre nordafricano) studiò ad Algeri. Il suo debutto letterario avvenne con le sette novelle della raccolta Prénom de Dieu (Il nome di Dio, 1967). Convinta sostenitrice di una teologia negativa e femminista rigorosa, espresse in maniera forte il dramma della donna in rivolta contro le imposizioni della famiglia e alla ricerca della propria identità e della propria liberazione. Questi concetti si ritrovano in opere come: Dedans (Dentro, 1969), Illa (1980), Manne (1988). Le stesse idee hanno ispirato anche le sue opere teatrali come: La prise de l'école Madhubai (La presa della scuola Madhubai, 1983) e L'indiade (1987). Oltre alle raccolte poetiche come Un vrai jardin (Un vero giardino, 1971) e Souffles (Respiri, 1975), ha pubblicato saggi, in collaborazione con Catherine B. Clément, tra i quali La jeune née (1975). 

\Cl Simbolo chimico del cloro. 
cl 
Sigla di centilitro. 
CL 
Sigla di Comunione e Liberazione. 

\clàcson, sm. invar. Negli autoveicoli, avvisatore acustico. ~ tromba. 
 X   sm. invar. horn. 

\clactoniàno, agg. e sm. Detto dell'industria preistorica del paleolitico inferiore. 

\Cladòceri Ordine di Crostacei branchiopodi. 

\cladòdio, o cladofìllo, sm. Porzione appiattita, somigliante a una foglia, di fusto o di picciolo. 

\cladònia, sf. Generi di licheni appartenenti alla famiglia delle Cladoniacee, a tallo foglioso o squamoso. 

\cladophora, sf. Genere di Alghe Cloroficee Sifonocladali pluricellulari, appartenenti alla famiglia delle Cladoforacee. 

\Claìno con Òsteno Comune in provincia di Como (610 ab., CAP 22010, TEL. 0344). 

\Clair, René (Parigi 1898-Neuilly-sur-Seine 1981) Nome d'arte del regista cinematografico francese René Chomette. Rappresentante dell'avanguardia degli anni '20, è stato autore di commedie caratterizzate da una mescolanza di toni ironici e lirici. Tra le sue opere più importanti, Parigi che dorme, Entr'acte, Un cappello di paglia di Firenze, Sotto i tetti di Parigi, Il Milione, A me la libertà, Il silenzio è d'oro, Grandi manovre, Il quartiere dei lillà. 

\Clairaut, Alexis-Claude (Parigi 1713-1767) Matematico francese. Si occupò di problemi di meccanica celeste e calcolò tra l'altro il perielio della cometa di Halley. 

\clamidàto, agg. 1 Vestito di clamide. 2 Fornito di perianzio o clamide. 

\clàmide, sf. 1 Corto mantello fermato con una fibbia su una spalla o sul petto, usato da Greci e Romani. 2 Manto regale. 

\clamìdia, sf. Genere di batterio (Chlamydia) con più specie patogene che si comportano come parassiti e sono responsabili di infezioni a prevalente trasmissione sessuale (tracoma, infezioni genitourinarie, linfogranuloma venereo) o trasmesse da alcune specie di Uccelli (gabbiani, procellarie). 

\clamidòforo, sm. Denominazione comune di Mammiferi Sdentati dell'America del Sud, appartenenti alla famiglia dei Diasipodidi. Sono dei piccoli armadilli. 

\clamidospòra, sf. Sono così denominate, nei Funghi, le spore durature a parete ispessita di origine vegetativa. 

\clamóre, sm. 1 Forte rumore prodotto da persone o cose. ~ schiamazzo. <> silenzio. 2 Vivo interesse, diffusa curiosità. ~ scalpore. 
 X   sm. uproar, clamour, din. 
 @   lat. clamor,-oris. 

\clamorosaménte, avv. 1 In modo clamoroso. ~ fragorosamente. 2 In modo eclatante, sensazionale. ~ strepitosamente. 

\clamoróso, agg. 1 Che è caratterizzato da clamore. ~ rumoroso. <> silenzioso. 2 Che desta clamore, che fa parlare di sé. ~ sensazionale. <> banale, insignificante. 
 X   agg. sensational, noisy. 
 @   lat. tardo clamorosus, deriv. da clamor,-oris. 

\clamp, sf. invar. Pinza chirurgica atta alla chiusura temporanea di tratti intestinali o dei vasi sanguigni. 

\clan, sm. invar. 1 Gruppo sociale formato dai discendenti di un progenitore comune. 2 Gruppo di persone unite da interessi comuni. ~ congrega. fanno parte di un ristretto clan, molto chiuso verso l'esterno
 @   gaelico clann discendente. 

\clandestinaménte, avv. In modo clandestino, segreto. ~ nascostamente. 

\clandestinità, sf. Stato di chi o di ciò che è clandestino. 

\clandestìno, agg. e sm. agg. 1 Che si fa in segreto. ~ nascosto, occulto. <> palese, pubblico. la lotta clandestina fu molto attiva durante ila dittatura. 2 Proibito. ~ vietato. <> legale. 
sm. Passeggero imbarcato di nascosto su una nave o su un aereo. fu fermata una nave carica di clandestini
 X   agg. underground, clandestine. sm. stowaway. 
 @   lat. clandestinus, deriv. da clam di nascosto. 

\clangóre, sm. Suono alto e squillante emesso specialmente dalle trombe. 

\clànico, agg. (pl. m.-ci) Relativo al clan. 

\Claparède, Édouard (Ginevra 1873-1940) Pedagogista svizzero. Scrisse L'educazione funzionale (1931). 

\Clapeyron, Benoît-Paul-Émile (Parigi 1799-1864) Fisico e ingegnere francese. Si occupò della progettazione della maggior parte della rete ferroviaria francese del suo tempo e della teoria meccanica del calore. Continuò gli studi di Sadi Carnot, studiando l'interazione tra pressione e temperature in un passaggio di stato e introducendo l'uso dei diagrammi di stato per rappresentare il ciclo di Carnot. 

\claque, sf. invar. In teatro, gruppo di spettatori che applaude a comando in cambio dell'ingresso gratuito. 

\claquettes, sf. pl. Aggeggi di legno che, applicati sotto le suole delle scarpe dei ballerini, producono suoni simili a quelli delle castagnette. 

\claqueur, sm. invar. Persona con lo scopo di far applaudire durante le rappresentazione. 

\Clare Contea (91.000 ab.) dell'Irlanda, capoluogo Ennis, sull'oceano Atlantico. 

\Clarendon, George Villiers cónte di (Londra 1800-1870) Politico. Ministro degli esteri britannico, nel 1856 al Congresso di Parigi, appoggiò la causa italiana. 

\Clarèno, Àngelo (Fossombrone 1247-Santa Maria d'Aspro 1337) Francescano, esponente degli spirituali. Venne perseguitato da Bonifacio VIII. 

\claretiàno, sm. Componente della congregazione maschile dei missionari figli del Cuore Immacolato di Maria. 

\Clarín (Zamora, Léon 1852-Oviedo, Asturie 1901) Pseudonimo di Leopoldo Alas. Scrittore spagnolo. Tra le opere Racconti morali (1895) e La presidentessa (1884). 

\clarinettìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Chi suona il clarinetto. 

\clarinétto, sm. 1 Strumento a fiato di legno o metallo a forma cilindrica, terminante, da una parte con una imboccatura per soffiarvi e dall'altra con una svasatura a campana. 2 Per metonimia, suonatore di clarinetto. 
 X   sm. clarinet. 
 @   franc. clarinette. 

\clarinìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Chi suona il clarino. 

\clarìno, sm. 1 Tromba naturale dal suono acuto, usata nei sec. XVII e XVIII. 2 Termine improprio per clarinetto. 
 @   franc. antico clarin. 

\clarìssa, sf. Suora dell'ordine francescano di clausura fondato da S. Francesco d'Assisi e da S. Chiara (1212), la cui regola, ispirata all'opera di San Francesco, venne approvata nel 1253 da Innocenzo IV. L'ordine si differenziò successivamente in colettine e cappuccine. 

\Clarissa, storia di una giovane signora Romanzo epistolare di S. Richardson (1748). 

\clarìte, sf. Uno dei quattro componenti macroscopici dei carboni fossili. 

\Clark, Jim (Edington Mains 1936-Hockenheim 1968) Corridore automobilista scozzese. Nel 1963 e 1965 fu campione mondiale di Formula 1. 

\Clark, John Bates (Providence 1847-New York 1938) Economista statunitense. Elaborò la teoria della distribuzione basata sulla produttività marginale e sulle politiche antimonopolistiche. Tra le sue opere, Distribuzione della ricchezza (1899) e Il controllo dei trust (1901). 

\Clark, John Maurice (Northampton 1884-Westport 1963) Economista statunitense. Figlio di J. Bates, formulò la teoria imperniata sul principio dell'acceleratore e scrisse Studi sulla teoria economica dei costi generali (1923). 

\Clark, Mark Wayne (Madison Barracks, New York 1896-Charleston, South Carolina 1984) Generale statunitense. Nel corso della seconda guerra mondiale fu a capo delle forze alleate prima nel Nord Africa e poi in Italia. Dal 1952 al 1953 ebbe il comando delle truppe delle Nazioni Unite nella guerra di Corea. 

\Clarke, Marcus Andrew Hislop (Londra 1846-Melbourne 1881) Scrittore australiano. Tra le opere, il romanzo For the Terms of His Natural Life (1870). 

\claróne, sm. Antica denominazione del corno di bassetto. 

\clasmatocìto, sm. Cellula di tessuto connettivo dotato di lunghi prolungamenti granulosi e varie granulazioni. 

\Class di asen, La Commedia di E. Ferravilla (1879). 

\classàre, v. tr. Classificare. 

\clàsse, sf. 1 Ciascuna delle cinque categorie in cui fu diviso il popolo dell'antica Roma in base al censo. 2 L'insieme della persone aventi pari condizioni sociali, economiche o praticanti lo stesso mestiere. ~ ceto. 3 L'aggruppamento a scopo scientifico di animali, vegetali, minerali e altre cose. ~ divisione, tipo, genere, famiglia, specie, ordine. 4 I soldati della stessa leva. 5 Ripartizione degli alunni di una scuola secondo lo stesso grado di studio; scolaresca; aula. ~ corso, anno. 6 Distinzione fatta su mezzi di trasporto pubblici a seconda delle attrezzature e dei vantaggi offerti. ~ categoria. 7 Qualità superiore, gran pregio. ~ stile. 8 Anticamente usata nell'accezione di flotta. 9 In mineralogia è ognuno dei trentadue gruppi di cristalli, classificati mediante cristallografia. 10 In matematica è sinonimo di insieme. In logica matematica, in alcuni contesti fondazionali, ha il significato, più generale, di insieme o collezione di insiemi.   +  
 X   sf. 1 class. 2 (scol.) class, form. 3 (aula) classroom. 4 (fig.) of excellent quality. 5 (matem.) class.
 @   lat. classis. 
Concetto molto usato in ambito sociologico, soggetto a molte modificazioni a seconda dell'autore o della corrente. K. Marx considerò elemento base della classe la posizione dell'individuo nel rapporto di produzione. M. Weber aggiunse alla disuguaglianza economica anche quella legata allo stile di vita e di status. T. Parsons sostenne che le classi si differenziassero in relazione alla ricchezza e al grado di potere, così come C. W. Mills, secondo il quale le classi differiscono solo per il potere (economico, politico, militare). Per Durkheim le classi si identificano con alcune istituzioni sociali. 

\Classe operaia va in paradiso, La Film drammatico, italiano (1971). Regia di Elio Petri. Interpreti: Gian Maria Volonté, Mariangela Melato, Salvo Randone. 

\classènse, agg. Di classe. 

\classiàrio, sm. Nell'antichità romana, soldato di marina. 

\clàssica, sf. Gara sportiva annuale di lunga tradizione. 

\classicaménte, avv. In modo classico. 

\classicheggiànte, agg. Che imita i classici; che tende al classico. 

\classicheggiàre, v. intr. Imitare i classici. 

\classicìsmo, sm. 1 Qualità di classico. 2 Teoria artistica che pone come regola fondamentale dell'arte l'imitazione dei classici. 
Tendenza estetica nata nel Quattrocento umanista, consacrata nel rinascimento italiano (Brunelleschi, Donatello, Mantegna), ispiratrice dell'arte del XVI e XVII sec., grazie agli artisti della corte di Lorenzo il Magnifico a Firenze (Raffaello, Palladio, Carracci). Continuò come neoclassicismo nel XVIII sec. in contrasto al romanticismo e postromanticismo, dal quale subirà un ridimensionamento. 
Letteratura 
Termine con duplice significato, ossia relativo alla produzione di un certo periodo storico, oppure come visione dell'arte che predilige l'espressione formale come veicolo di trasmissione di un messaggio universale, indipendente dall'epoca o dal contesto linguistico in cui si è sviluppato. Il punto di riferimento è l'Ars poetica di Orazio (13 a. C.), nella quale Orazio (richiamandosi alla Poetica di Aristotele) espone tutti i punti fondamentali del classicismo, ossia il senso della misura, l'abbandono della ricerca del particolare a effetto, a favore della coerenza e dell'armonia. Tutti i maggiori poeti di allora vi aderirono (Virgilio, Tibullo, Properzio e Livio), creando una branca detta del classicismo augusteo, osteggiato dai maggiori poeti latini del I sec. d. C. (Seneca, Lucano, Petronio, Marziale, Tacito). Il termine classico viene anche utilizzato in riferimento ad alcune opere del passato ritenute modelli o norme imprescindibili per l'esperienza artistica e spirituale. Nell'accezione più vasta, il termine si riferisce a un atteggiamento dello spirito, a un patrimonio di aspirazioni artistiche e a un paradigma di valori culturali rintracciabili in tutte le epoche. Esso ha così assunto il significato di perfezione, di corrispondenza a una norma considerata universalmente valida e insuperabile. Di conseguenza, il termine enfatizza i valori di continuità della tradizione. In questo senso, viene applicato ai modelli dell'antichità greca e romana, ma anche a modelli del mondo romanzo tra i quali Dante, Petrarca e Boccaccio; gli scrittori del Cinquecento sono classici per quelli dell'Ottocento; oggi anche Leopardi e Manzoni sono già classici per noi. Il culto dei classici greci e latini e la loro persistenza nella cultura occidentale dopo il crollo dell'impero di Roma costituiscono un fenomeno culturale di importanza e durata senza pari. L'ammirazione per il sapere classico, nonostante forti resistenze, s'impose nelle scuole e negli scriptoria dei monasteri, fatto che consentì alla latinità medievale di salvare il patrimonio culturale dell'antichità greca e romana. Il modello letterario classico venne a poco a poco ricostituito, in seguito alle prime rivisitazioni del 1300 (Petrarca). S'impose definitivamente grazie alla riproposizione dei teorici rinascimentali (P. Bembo, 1470-1547) i cui massimi esponenti furono G. G. Trissino (1478-1550) e G. Giraldi Cinzio (1504-1573). La piena affermazione del classicismo come dottrina e teoria generale dell'arte coincise con la conoscenza più diffusa della Poetica di Aristotele (tradotta in latino nel 1498 da Giorgio Valla e pubblicata dall'editore veneziano Aldo Manuzio nel 1508) che definì regole e modelli normativi di tipo etico ed estetico. Il classicismo divenne la norma estetica principale di tutti gli scrittori del Cinquecento italiano e influenzerà l'intera produzione letteraria in prosa, in versi e teatrale dell'epoca. A parte in Francia, dove il classicismo rimase la concezione artistica dominante per tutto il XVII sec. (J. de La Fontaine, P. Corneille, J. Racine, N. Boileau), nel resto d'Europa non rappresentò che una breve stagione; i principi d'armonia, equilibrio, decoro formale vennero messi in contraddizione dal manierismo e spazzati via dalla poetica barocca. L'opera compiuta dall'Arcadia, che riporterà in auge valori di semplicità e chiarezza, non sarà altro che un tentativo superficiale di ritorno al classicismo. Nel XVIII sec., con una realtà storicopolitica cambiata, il primato della poesia antica verrà attaccato dalla nascente idea di un progresso inevitabile anche nel campo artistico. Il neoclassicismo di fine secolo viene visto come desiderio di ricostruzione di un mondo spirituale idealizzato piuttosto che come riproposizione di modelli classici. Con J. W. Goethe, F. Schiller, U. Foscolo, G. Leopardi il classicismo viene inteso come ricerca artistica paradigmatica di una condizione esistenziale immutabile e come forma artistica, nella quale il contenuto sia superiore alla forma, atta a trasmettere messaggi non ambigui, contrapponendosi così a quei concetti d'illuminazione poetica, d'identificazione tra arte e vita, tipici della letteratura del XIX e XX sec. 
Musica 
Periodo che va dalla seconda metà del 1700 al 1830. Genere musicale che, grazie alle innovazioni apportate da W. A. Mozart, L. van Beethoven, F. J. Haydn, tende a raggiungere il massimo equilibrio formale ed espressivo; principale espressione del classicismo è la forma sonata. Temi questi che riappariranno anche nel teatro musicale d'oltralpe (C. W. Gluck, W. A. Mozart, L. van Beethoven) e italiano con L. Cherubini, G. Spontini e G. Rossini. 
Arte 
In arte, il termine viene utilizzato per descrivere le qualità di chiarezza, equilibrio e armonia associate all'arte della Grecia e della Roma antica. Spesso il termine designa la dipendenza stilistica dai modelli antichi. In senso più specifico, esso viene usato in contrapposizione al romanticismo, per indicare l'arte che aderisce ai canoni ideali di bellezza piuttosto che all'ispirazione personale dell'artista. 

\Classicismo e illuminismo nell'Ottocento italiano Saggio di S. Timpanaro (1965). 

\classicìsta, sm. (pl. m.-i) Studioso del classicismo anche amante delle antichità classiche. 

\classicìstico, agg. (pl. m. ci) Proprio del classicismo, dei classicisti. 

\classicità, sf. 1 Carattere, spirito classico. 2 L'antichità classica. 

\classicizzàre, v. tr. e intr. 1 Classicheggiare, seguire lo stile dei classici. 2 Avvicinare al gusto classico. 

\clàssico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. 1 Che è pertinente alla civiltà greca e latina. <> moderno. 2 Che è considerato modello di stile, detto di opera o artista. 3 Non quantistico, non relativistico. 4 Tipico. ~ esemplare. <> eccentrico. 5 Tradizionale, collaudato. ~ antico. <> innovativo. 
sm. 1 Opera o artista di alto valore culturale. 2 Nel significato plurale, gli scrittori greci e latini. 
 X   agg. classic, classical. sm. classic. 
 @   lat. classicus. 
In ambito giuridico è la corrente diffusasi in Italia nel secolo scorso (Carrara). L'autore del reato, di cui la scuola classica non si occupa, è oggetto precipuo di attenzione della scuola positivista italiana, rappresentata da C. Lombroso. 
Fisica classica 
Il raggruppamento dei settori della Fisica che non ricorrono ai concetti della relatività generale o della fisica quantistica. 
Musica classica 
Musica dei grandi musicisti del passato, in antitesi con quella leggera attuale. 
Scuola classica 
Scienza economica elaborata da Ricardo nel secolo scorso, che interpretò la legge economica relativa alla produzione alla stregua di legge fondamentale della natura. 

\classìfica, sf. 1 Graduatoria in ordine di merito dei partecipanti di una gara. 2 Nel linguaggio burocratico, elenco dei candidati che hanno partecipato a un concorso secondo il punteggio ottenuto. era risultato il primo nella speciale classifica redatta dalla commissione. 3 Classificazione. 
 X   sf. 1 classification, results. 2 (sport) placings. 
 @   deriv. da classificare

\classificàbile, agg. Che può essere classificato. 

\classificàre, v. v. tr. 1 Dividere in classi. ~ catalogare. 2 Valutare il compito di un alunno attribuendogli un voto o un giudizio. ~ valutare. il suo compito era uno dei pochi a non essere stato classificato
v. rifl. Ottenere un determinato posto in classifica. ~ piazzarsi. puntiamo a classificarci fra i primi quattro
 X   v. tr. 1 to classify. 2 (compito) to grade. 3 (valutare) to mark. v. rifl. to be placed. 
 @   da classe +-ficare

\classificatóre, sm. 1 Chi classifica. 2 Cartella o mobile con i cassetti per contenere fogli e documenti. 

\classificatòrio, agg. Che serve alla classificazione, che può classificare. 

\classificazióne, sf. Atto, effetto del classificare. ~ suddivisione, graduatoria, schedatura. 
 @   deriv. da classificare. 

\classìsmo, sm. La posizione di chi considera la lotta politica essenzialmente determinate dalle differenze sociali e di classe. 

\classìsta, agg., sm. e sf. (pl. m.-i) agg. 1 Classistico. 2 Basato su considerazioni esclusivamente di una classe. era un atteggiamento classista
sm. e sf. Chi accetta il classismo. 
 X   agg. class-conscious. 

\classìstico, agg. (pl. m.-ci) Conforme al classismo, che riguarda il classismo. 

\clàstico, agg. (pl. m.-ci) Detto di roccia costituita di frammenti di rocce preesistenti. 

\clastomanìa, sf. Alterazione psichica consistente nell'insopprimibile desiderio del paziente di rompere gli oggetti che gli sono intorno. 

\clàtro, sm. Genere di Funghi gastromiceti appartenenti alla famiglia delle Clatracee. 

\Claude (? 1475 ca.-Roma 1537) (detto Il Divino). Pittore su vetro francese. Invitato da Bramante, dipinse, insieme a Guillaume Marcillat, in Santa Maria del Popolo le vetrate del coro e grandi vetrate per il Vaticano, distrutte nel 1527. 

\Claude, Albert (Longlier 1899-Bruxelles 1983) Fisiologo belga. Realizzò una centrifuga speciale per la separazione e lo studio degli elementi cellulari. Fu insignito del premio Nobel nel 1974 insieme a Christian Réné De Duve e a George Emil Palade. 

\Claude, Georges (Parigi 1879-Saint-Cloud 1960) Chimico e industriale francese. Gli sono attribuiti la sintetizzazione dell'ammoniaca e un metodo di liquefazione dell'aria. 

\Claudel, Paul (Villeneuve-sur-Fère en Tardenoise, Aisne 1868-Parigi 1955) Poeta e drammaturgo. Tra le opere Cinque grandi odi (1910) e il dramma L'annuncio a Maria (1912). 

\claudetìte, sf. Modificazione monoclina di arsenolite, minerale di alterazione che si trova in cristalli incolori o bianchi. 

\Claudiàno, Clàudio (morto nel 404 o 408) Poeta latino. Tra le opere De consulatu Stilichonis e De bello Gothico

\claudicànte, agg. Zoppicante. 

\claudicàre, v. intr. Zoppicare. 
 @   lat. claudicare, deriv. da claudus zoppo. 

\claudicazióne, sf. Azione dello zoppicare. 

\Claudine Romanzo di S. G. Colette (1900-1903). 

\Clàudio II, Màrco Aurèlio (219-Sirmio 270) Imperatore romano dal 268. Venne soprannominato il Gotico in seguito alla vittorie sui goti in Tracia e in Mesia. 

\Clàudio, Tiberio (Lione 10-Roma 54) Figlio di Druso, ultimo esponente della famiglia Claudia, per gran parte della sua vita non si dedicò alla politica, preferendo studi storici e grammaticali. Succeduto a Caligola, divenne imperatore con l'appoggio dei pretoriani; riorganizzò l'ordine dei cavalieri, estese la cittadinanza ai ceti più elevati delle province. Sotto il suo regno vennero inserite nell'impero la Mauritania, la Britannia (44 d. C.), la Giudea e la Tracia. Giudicato libertino nei costumi perché si sposò più volte, adottò il figlio avuto dalla terza moglie con Domizio Enobarbo, futuro Nerone. 
Acquedotto Claudio 
Tra i più importanti acquedotti romani, iniziato da Caligola e terminato nel 52 d. C. da Claudio. Era lungo circa 70 km e scorreva quasi interamente sotto terra. 

\claunésco, agg. (pl. m.-chi) Che ricorda la mimica e l'arte del clown. ~ pagliaccesco. 

\Clausewitz, Karl von (Burg, Magdeburgo 1780-Breslavia 1831) Teorico militare prussiano. Dopo aver diretto per dodici anni la scuola di guerra prussiana (1818-1830), scrisse Della guerra (postumo, 1832), opera con la quale introdusse nello studio dell'arte militare un'acuta osservazione del comportamento umano. 

\Clausius, Rudolf Julius E. (Köslin, Pomerania 1822-Bonn 1888) Fisico tedesco. Nel 1850 formulò il secondo principio della termodinamica introducendovi il concetto di entropia. Sette anni più tardi rielaborò la teoria cinetica dei gas di Krönig. Tra le sue opere, Funzione potenziale e potenziale (1885) e Sulla forza motrice del calore (1850). 

\clàusola, sf. 1 Parte conclusiva di uno scritto o di un periodo, che talvolta osserva particolari regole metriche e ritmiche. 2 Parte di un testo giuridico con la quale si modifica o si precisa il significato di disposizioni più ampie. ~ codicillo. 3 Conclusione di una melopea. 4 Riserva. ~ condizione. 
 X   sf. term, clause. 
 @   lat. clausula, deriv. da clausus, p.p. di claudere chiudere. 
Clausola compromissoria 
Patto inserito dalle parti in un contratto, con il quale si stabilisce che in caso di controversie intervenute durante la trattazione, esse vengano risolte da arbitri, indicati all'uopo dalla clausola stessa al momento della stipula. 
Clausola della nazione più favorita 
Patto presente in un accordo commerciale internazionale, con il quale gli stati contraenti si adoperano affinché le agevolazioni doganali accordate ai paesi terzi, vengano estese anche a loro. 
Clausola esecutiva 
Elemento inserito in una sentenza civile di primo grado immediatamente eseguibile, benché soggetta a impugnazione. 
Clausola penale 
Patto inserito dalle parti nel contratto, con il quale si stabilisce l'ammontare del risarcimento, a favore del creditore, in caso di danni o inadempienza. 
Clausola risolutiva espressa 
Disposizione con la quale si statuisce che una parte possa chiedere la risoluzione del contratto se l'altra parte adempie in modo difforme dal pattuito alla propria obbligazione. 
Clausola ritmica 
Nella prosa classica, parte di testo che conclude un periodo, dando un ritmo allo stesso. L'utilizzo della clausola ritmica, consolidatosi in Grecia con Trasimaco, venne codificato da Egesia di Magnesia, per essere alla fine rielaborato da Cicerone e Quintiliano e anche da scrittori cristiani (Agostino). 

\claustràle, agg. 1 Di chiostro. ~ monacale. 2 Quieto, solitario, austero, frugale. ~ silenzioso. <> caotico, frenetico, rumoroso. 

\clàustro, agg. 1 Chiostro. 2 Cinta in genere. 

\claustrofilìa, sf. Tendenza patologica a vivere in luoghi chiusi. 

\claustrofobìa, sf. Stato di angoscia che colpisce alcune persone quando si trovano (o pensano di trovarsi) in luoghi chiusi o angusti. Così come altre fobie, la claustrofobia provoca forme acute di ansia, disturbi respiratori, tachicardia e intensa sudorazione. 
 X   sf. claustrophobia. 

\clausùra, sf. 1 Regola che vieta ad alcuni religiosi di uscire dal chiostro. 2 Isolamento. ~ solitudine. 
 X   sf. seclusion. 
 @   lat. tardo clausura. 
Particolarmente severa è la clausura papale, il cui rigore e severità vennero attenuati negli anni '60. Può essere anche statutaria o episcopale, osservata dalle congregazioni. La clausura delle monache venne imposta da Bonifacio VIII e dal concilio di Trento del 1566; quella per i monaci venne resa obbligatoria da papa Pio V. 

\Clàut Comune in provincia di Pordenone (1.327 ab., CAP 33080, TEL. 0427). 

\Clauzétto Comune in provincia di Pordenone (529 ab., CAP 33090, TEL. 0427). 

\clàva, sf. 1 Arma primitiva costituita da un robusto bastone e avente un'estremità più grossa dell'altra. ~ randello. 2 Attrezzo da ginnastica di forma consimile. 
 X   sf. club. 
 @   lat. clava. 

\clavagèlla, sf. Molluschi lamellari, appartenenti alla famiglia dei Clavagellidi, formano tortuose gallerie negliscoglicalcarei, corallini e madreporici. 

\Clavagèllidi Famiglia di Molluschi Lamellibranchi. 

\clavària, sf. Genere di Funghi Basidiomiceti comunemente chiamati zampe d'orso, manine. 

\Clavesàna Comune in provincia di Cuneo (941 ab., CAP 12060, TEL. 0173). 

\clavi- Prefisso che designa la clavicola, in anatomia. 

\clavicembalìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) 1 Chi suona il clavicembalo. 2 Chi compone musica per clavicembalo. 

\clavicembalìstico, agg. (pl. m.-ci) Di clavicembalo, per clavicembalo. 

\clavicémbalo, sm. Strumento musicale munito di corde e tastiera, simile a un pianoforte a coda. I plettri, conficcati nei salterelli fissati verticalmente nella parte posteriore del tasto, pizzicano le corde. Il tasto premuto, agisce come leva e fa in modo che il plettro pizzichi la corda per produrre il suono. I moderni clavicembali hanno una doppia tastiera con tasti a due o più saltarelli che pizzicano la corda in vari punti al fine di ottenere più timbri sonori. Ogni tasto può pizzicare più corde. La pedaliera regola la vibrazione delle corde. Nato verso la fine del Trecento, fu soggetto a numerose modifiche che lo perfezionarono. In Inghilterra il clavicembalo si affermò sotto il regno di Elisabetta (1558-1603), mentre in Italia fu usato fino al XVIII sec. La prima raccolta di musiche per clavicembalo (Parthenia) fu scritta nel Cinquecento da William Byrd. Importanti clavicembalisti furono Jean Pieterszoom Sweelinck in Olanda, Jacques Champion de Chambonnières in Francia, Girolamo Frescobaldi in Italia e Samuel Scheidt nel Lussemburgo. Bach nel Settecento scrisse l'opera Il clavicembalo ben temperato, divenuta celebre come le musiche composte anche da Mozart, Couperin, Scarlatti, Haendel e Vivaldi. Dopo il suo declino (fine dell'Ottocento), rinacque grazie alla clavicembalista polacca Wanda Landowska (furono composte per lei concerti per clavicembalo da Francis Poulenc e Manuel de Falla). Nella XX sec. il clavicembalo fu riscoperto nel campo della musica sperimentale da Franco Donatoni e Goffredo Petrassi. 
 X   sm. harpsichord. 

\clavìcola, sf. Termine anatomico che designa un osso della cintura toracica che si trova fra lo sterno e la scapola.   +  
 X   sf. clavicle, collar bone. 

\clavicolàre, agg. Relativo alla clavicola. 

\clavicòrdo, sm. Strumento a corde, a tastiera, con corde percosse mediante un sistema di tangenti. 

\Clavière Comune in provincia di Torino (193 ab., CAP 10050, TEL. 0122). 

\Clavio Nome di uno dei molteplici crateri presenti sulla superficie lunare; trae origine, come tutti gli altri (Copernico, Ipparco), dal nome dell'astronomo che lo ha scoperto. I crateri, insieme ai rilievi montuosi, sono la caratteristica più sorprendente del suolo della Luna; si ritiene che derivino dalla caduta di meteoriti oppure abbiano origine vulcanica. 

\clàvo, sm. Banda di stoffa applicata come ornamento sui paramenti sacri. 

\clàxon ved. "clacson" 

\Clay, Cassius (Louisville 1942-) Pugile statunitense. Nel 1960 fu campione olimpico dei medio-massimi e in seguito conquistò il titolo mondiale dei massimi nel 1964, nel 1967 e dal 1974 al 1978. 

\Clay, Henri (Hanover County 1777-Washington 1852) Politico statunitense. Nel 1820 elaborò il compromesso del Missouri, sancito dagli stati del nord e del sud sulla questione della schiavitù. 

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