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\Elòbie Ordine di piante Monocotiledoni. Comprende specie acquatiche o palustri, d'acqua dolce o di mare. 

\elocuzióne, sf. Maniera di esporre chiaramente con parole i propri concetti. 

\elodéa, sf. Genere di piante acquatiche perenni originarie dell'America, ma ora diffuse anche in Italia. 

\elodèrma, sm. Rettile (noto anche come eloderma sospetto, Heloderma suspectum) della famiglia degli Elodermatidi e dell'ordine degli Squamati. Dotato di coda ad anelli, misura 50 cm di lunghezza. Vive nel deserto del Nevada. 

\Elogi Opera di poesia di Saint-John Perse (1911). 

\elogiàre, v. tr. Lodare, fare elogi. ~ decantare. <> criticare. 
 X   v. tr. to praise. 
 @   lat. tardo elogiare. 

\elogiatìvo, agg. Atto a elogiare. 
 X   agg. laudatory. 

\elogiatóre, sm. (f.-trìce) Chi elogia. 

\elògio, sm. 1 Scritto o discorso fatto in lode di qualcuno o qualcosa. ~ apologia, esaltazione. <> biasimo, deplorazione. 2 Congratulazioni (generalmente al plurale). ~ encomio. <> condanna. 
 X   sm. 1 (scritto o discorso) eulogy. 2 (lode) praise. 

\Elogio della pazzia Opera filosofica di Erasmo da Rotterdam (1511). Opera pubblicata a Parigi con titolo greco e latino: Morias Encomion seu Stultitiae Laus (con il doppio significato di Elogio della Pazzia e di Elogio di Tommaso Moro). Di fronte a una grande assemblea, la Pazzia annuncia di voler fare l'elogio di se stessa. In una continua inversione ironica, mostra il peso della Pazzia nell'azione degli uomini, lodando ciò che dovrebbe essere biasimato. Con la sua satira impietosa Erasmo prende di mira la superstizione e la teologia scolastica, ma anche grammatici, giuristi, teologi ed ecclesiastici. Alla pazzia del suo tempo oppone la superiore follia del cristiano, capace di perdonare i propri nemici. Un lavoro di grande forza polemica che ha alla base una visione ottimistica dell'uomo. 

\Elogio dell'ombra, L' Opera in prosa e poesia di J. L. Borges (1965). 

\elohìsta, o eloìsta, agg. Relativo a quei testi della Bibbia nei quali Dio è nominato con il termine ebraico di Elohim. 

\Elomìzidi Famiglia di Insetti Ditteri Brachiceri Ciclorafi. Allo stato larvale vivono tra gli escrementi o tra i funghi. 

\elongazióne, sf. 1 Distanza tra un corpo oscillante e un punto di riferimento. 2 Differenza tra la longitudine celeste di un pianeta e quella del sole. 3 Lesione muscolare distrattiva benigna, che non causa rottura delle fibre muscolari, ma solo una condizione di stress eccessivo. Si manifesta con dolore al movimento, dolenzia diffusa alla palpazione della zona interessata. 

\eloquènte, agg. 1 Che ha eloquenza. ~ significativo. <> inespressivo. 2 Che esprime chiaramente i concetti. ~ espressivo. <> neutro. 
 X   agg. eloquent. 

\eloquenteménte, avv. In modo eloquente. ~ chiaramente. 

\eloquènza, sf. 1 L'arte e la facoltà di parlare e scrivere in modo da produrre l'impressione voluta sul pubblico. ~ parlantina. <> laconicità. eloquenza accademica. 2 Forza di persuasione o forza espressiva. ~ efficacia. con l'eloquenza del denaro tutto è possibile
 X   sf. eloquence. 
 @   lat. eloquentia

\elòquio, sm. Il modo di parlare. ~ oratoria, loquela. 

\El-Oued Città (74.000 ab.) dell'Algeria, capoluogo del wilaya omonimo. 

\èlsa, sf. Indica la barra trasversale metallica posta tra l'impugnatura della spada e l'inizio della lama, con lo scopo di fornire un riparo per la mano. Anche elso, sm. 
~ guardamano, paramano. 
 @   dall'antico ted. helza 

\Elsa Fiume della Toscana (lunghezza 63 km). Nasce dalle Colline metallifere, percorre la valle omonima e si getta nell'Arno, dopo aver toccato Colle Val d'Elsa, Poggibonsi, Certaldo e Castelfiorentino. 
Elsa, val d' 
Valle della Toscana, attraversata dal fiume Elsa, affluente dell'Arno. Nella valle sono ubicati i centri di Colle Val d'Elsa, Poggibonsi, Certaldo e Castelfiorentino. 

\Elsheimer, Adam (Francoforte 1578-Roma 1610) Pittore tedesco. Tra le opere Incendio di Troia (1603-1604, Monaco, Alte Pinakothek) e Mercurio in visita presso Filemone e Bauci (1608-ca. 1609, Dresda, Gemäldegalerie). 

\Elskamp, Max (Anversa 1862-1931) Poeta belga di lingua francese. Filtrò l'esperienza simbolista attraverso le tradizioni popolari fiamminghe. Tra le opere La louange de la vie (La lode della vita, 1898) e Sous les tentes de l'exode (Sotto le tende dell'esodo, 1921). 

\Elssler, Fanny (Gumpendorf 1810-1884) Ballerina austriaca. 

\Elster Bianco Fiume (247 km) della Germania. Nasce dai Monti Elster e confluisce nella Saale. 

\eltex, sm. invar. Polietilene ad alta densità. 

\Eltsin, Boris (Sverdlovsk 1931-Mosca 2007) Uomo politico russo. Chiamato da M. Gorbaciov a dirigere il PCUS a Mosca (1985), per le sue posizioni riformatrici, venne allontanato dal partito nel 1987 divenendo il leader più popolare dell'opposizione democratica. Eletto al parlamento dell'Urss nel 1989 divenne presidente della Repubblica russa nel 1990, affiancando e stimolando Gorbaciov, ma spesso criticandolo aspramente. Fu l'artefice del fallimento del tentato colpo di stato militare, nell'agosto del 1991, da parte dei conservatori comunisti, imponendosi così come figura chiave dell'assetto postcomunista del paese. Alla fine del 1991 guidò lo scioglimento dell'URSS e le conseguenti dimissioni di Gorbaciov. La sua leadership fu confermata con il referendum popolare del 1993, ma la crisi cecena (1994-1996) ha causato la sconfitta del suo partito nel 1995. Nel 1996 è stato rieletto presidente, nonostante il suo precario stato di salute. 

\Éluard, Paul (Saint-Denis, Parigi 1895-Charenton-le-Pont 1952) Pseudonimo di Eugène Grindel. Poeta. Tra le opere Capitale del dolore (1926) e Appuntamento coi tedeschi (1944). 

\elucidàre, v. tr. Spiegare. ~ chiarire. 

\elucubràre, v. tr. Meditare con insistenza attorno a un'opera dell'ingegno. ~ almanaccare. 

\elucubrazióne, sf. 1 L'elucubrare. ~ almanaccare. 2 L'opera che ne risulta (talvolta anche in senso ironico). 

\elùdere, v. tr. 1 Raggirare. ~ ingannare. <> rispettare. 2 Sottrarsi con scaltrezza a un obbligo. ~ scantonare. <> affrontare. 
 X   v. tr. to evade. 
 @   lat. eludere prendersi gioco. 

\eludìbile, agg. Che si può eludere. ~ evitabile. 

\Eluru Città (130.000 ab.) dell'India, nello stato dell'Andhra Pradesh. 

\elusióne, sf. L'eludere e l'effetto. 
 X   sf. evasion, elusion. 

\elusività, sf. L'essere elusivo. 

\elusìvo, agg. Che tende a eludere. ~ evasivo. <> preciso. 
 X   agg. evasive. 

\elusóre, sm. Cittadino che froda il fisco eludendolo con i mezzi che lo stesso fisco metteva a disposizione. 

\eluviàle, agg. 1 Relativo alle eluvioni. 2 In pedologia si dice di un orizzonte del suolo che i meccanismi pedogenetici tendono a impoverire di alcuni elementi facendoli migrare verso il basso. 

\elùvio, sm. Deposito detritico originatosi per degradazione chimica o meccanica delle rocce e rimasto sul posto. 

\eluvióne, sf. Insieme dei frammenti di roccia disgregati dagli agenti atmosferici e rotolati dai pendii per una breve distanza. 

\Èlva Comune in provincia di Cuneo (154 ab., CAP 12020, TEL. 0171). 

\elvèlla, sf. Genere di Funghi Ascomiceti il cui corpo fruttifero risulta commestibile. 

\elvético, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. 1 Dell'antica Elvezia (attuale Svizzera). 2 Della confederazione elvetica. ~ svizzero. 
sm. Abitante della Svizzera. ~ svizzero. 
 X   agg. e sm. Swiss, Helvetian. 

\Elveziàno, agg. e sm. Piano del Miocene medio tra il Langhiano e il Tortoniano. 

\elzevirìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Autore di elzeviri. 

\elzevìro, agg. e sm. agg. 1 Qualità di carattere da stampa, derivato da quello usato dagli stampatori olandesi Elzevier. 2 Di libro di piccola edizione che imita il formato di quelli editi dagli Elzevier. 
sm. L'articolo principale della terza pagina di un giornale, in genere di argomento culturale o letterario. 
 X   sm. literary article. 

\em Sigla di elettromagnetico. 

\EMA Sigla di European Monetary Agreement (accordo monetario europeo). 

\emaciaménto, sm. Azione ed effetto dell'emaciare. 

\emaciàre, v. v. tr. Far divenire estremamente magro. ~ scarnire. 
v. intr. Divenire magro e smunto. 

\emaciàto, agg. Estremamente magro. ~ cadaverico. <> paffuto. 
 X   agg. emaciated. 

\e-mail, sf. invar. => "email" 

\email, sf. invar. Nel linguaggio informatico indica programmi finalizzati alla gestione della posta elettronica (electronic mail). Il termine indica sia il messaggio sia il protocollo che ne consente la trasmissione. 

\E-mail, sf. invar. Sistema di posta elettronica utilizzato sulle reti di computer. 
 @   dall'inglese Electronic Mail. 

\emàle, agg. Relativo al sistema vascolare o circolatorio. 

\emanàre, v. v. tr. 1 Pubblicare, emettere. ~ promulgare. 2 Mandar fuori, diffondere. ~ esalare. <> contenere. 
v. intr. Derivare. ~ provenire. 
 X   v. tr. 1 to give off, to send out. 2 (leggi, decreti) to enact, to issue. v. intr. to come from. 
 @   lat. emanare, comp. da e(x) + manare sgorgare. 

\emanatìsta, sm. e sf. Sostenitore dell'emanatismo. 

\emanatìstico, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'emanatismo. 

\emanazióne, sf. 1 L'emanare o l'effetto. ~ emissione. 2 La cosa emanata. 3 Esalazione. ~ fuoriuscita. 4 Conseguenza, derivazione. ~ espressione. 

\emancipàre, v. v. tr. 1 Liberare eccezionalmente un minore dalla soggezione della patria potestà. 2 Liberare da un vincolo o da una soggezione. ~ affrancare. <> asservire. 
v. rifl. Liberarsi da un vincolo di soggezione materiale o morale. ~ svincolarsi. <> sottomettersi. 
 X   v. tr. to emancipate. v. rifl. to become emancipated, to become liberated. 

\emancipàto, agg. 1 Libero da soggezione. ~ indipendente. <> subordinato. 2 Evoluto, esperto. ~ spregiudicato. <> retrogrado. 

\emancipatóre, agg. e sm. (f.-trìce) Che o chi emancipa. 

\emancipazióne, sf. 1 L'emancipare o l'effetto. ~ liberazione. <> dipendenza. 2 Evoluzione. ~ progresso. <> involuzione. 
 X   sf. emancipation. 
 @   lat. emancipatio,-onis. 

\emangiòma, sm. Tumore vascolare costituito da capillari sanguigni. Essendo congeniti, si osservano già nel neonato. Si hanno ottimi risultati con il trattamento radioterapico. 

\Emanuèle Nome di sovrani. 
Emanuele I il Grande 
(Ancochete 1469-Lisbona 1521) Re del Portogallo dal 1495. Fu promotore dei viaggi di Vasco de Gama (1498) e A. Cabral (1500). 
Emanuele II 
(Lisbona 1889-Twickenham 1932) Re del Portogallo dal 1908, due anni dopo venne deposto durante la rivoluzione. 

\Emanuèle Filibèrto, détto Tèsta di Fèrro (Chambéry 1528-Torino 1580) Duca di Savoia dal 1553, al servizio di Carlo V batté i francesi nel 1557 a San Quintino. Riottenne il suo ducato, che era stato precedentemente occupato dai francesi, nel 1559 e si occupò della riorganizzazione finanziaria e amministrativa. 

\Emanuèlli, Enrìco (Novara 1909-Milano 1967) Romanziere e saggista. Tra le opere La congiura dei sentimenti (1943) e Settimana nera (1961). 

\Emarése Comune in provincia di Aosta (199 ab., CAP 11020, TEL. 0166). 

\emarginàre, v. tr. 1 Annotare a margine di carte amministrative. 2 Relegare ai margini. ~ isolare. <> accettare. 
 X   v. tr. to marginalize. 

\emarginàto, agg. e sm. agg. Indicato sul margine. ~ segnato. 2 Messo ai margini della vita sociale. ~ escluso. <> integrato. 
sm. 1 Annotazione sul margine di un documento. 2 Persona emarginata. ~ ghettizzato, isolato. <> integrato, inserito. 
 X   sm. social outcast, dropout (sia nel senso di alunno che ha lasciato la scuola, sia in quello di persona si esclude volontariamente dalla vita sociale organizzata) 

\emarginazióne, sf. L'emarginare o l'essere emarginato. ~ segregazione. 
 X   sf. marginalization. 

\emàrtro, sm. Versamento sanguigno all'interno di un'articolazione. Di natura traumatica può sorgere anche in presenza di emofilia o di sindromi emorragiche. 

\emasculatóre, sm. Tenaglia utilizzata per castrare i maschi degli animali. 

\emasculazióne, sf. 1 In medicina e veterinaria è l'asportazione chirurgica dei testicoli. ~ castrazione. 2 In botanica è la soppressione degli stami prima della deiscenza delle antere. 

\emat(o)- Primo elemento di termini composti di significato sangue. 

\ematemèsi, sf. Fuoriuscita di sangue dalla bocca causata da conati di vomito proveniente dall'apparato digerente. 

\Emathia Nomo (138.000 ab.) della Grecia, nella Macedonia. Capoluogo Véroia. 

\emàtico, agg. (pl. m.-ci) Che si riferisce al sangue. 

\ematidròsi, sf. Sudore del sangue. Si osserva in certi animali, come buoi e cavalli, e più raramente nell'uomo. 

\ematìna, sf. Composto che si ottiene per scissione dalla metaemoglobina. ~ eme ferrico. 

\ematìte, sf. Sesquiossido di ferro noto anche come ferro oligisto che cristallizza nel sistema trigonale, in cristalli zomboedrici o lamellari (disposti a rosa di ferro) o in masse granulari o terrose (ocra rossa). Ha colore grigio scuro, con lucentezza metallica, o rosso vivo se in polvere. È importante per l'estrazione del ferro. 

\ematocèle, sm. Termine che designa varie forme emorragiche incistate. 

\ematocòcco, sm. Genere di Alghe unicellulari cui appartiene l'Hematococcus pluvialis, molto comune nelle vasche dei giardini e nelle pozze d'acqua. 

\ematòcrito, sm. Valore percentuale che i globuli rossi occupano all'interno di una quantità definita di sangue. 

\ematòfago, agg. 1 Che si nutre di sangue. 2 Detto di un parassita che si nutre delle emazie del suo ospite. 

\ematologìa, sf. Studio del sangue. 

\ematològico, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'ematologia. 

\ematòlogo, sm. (pl.-gi) Specialista in ematologia. 

\ematòma, sm. Tumefazione caratterizzata da raccolta di sangue all'interno del corpo, in un tessuto o in uno spazio. Spesso è causato da un trauma contusivo, anche se possono concorrere alla sua formazione altre cause (tumori, processi patologici vari). L'ematoma si rende evidente con il gonfiore e il colorito bluastro della cute, spesso accompagnato da dolore e impotenza funzionale. Nelle situazioni più comuni e meno gravi, basta applicare nel più breve tempo possibile del freddo sulla parte interessata. L'applicazione di pomate nella fase acuta di formazione dell'ematoma non è giustificabile. 
 X   sm. hematoma.

\ematomielìa, sf. Emorragia dell'interno del midollo spinale causata da un trauma della colonna vertebrale. 

\ematoparassìta, sm. Sinonimo di ematozoo. 

\Ematopòdidi Famiglia di Uccelli Caradriformi che comprende un solo genere, l'Hematopus, con varie specie. 

\ematopoièsi, sf. Serie di processi che portano alla formazione e alla maturazione del sangue. => "emopoiesi". 

\ematopoiètico, agg. (pl. m.-ci) Sinonimo di emopoietico. 

\ematosalpìnge, sm. Versamento di sangue nella tromba dell'utero. 

\ematòsi, sf. Processo di ossigenazione del sangue. 

\ematossilìna, sf. Sostanza che costituisce il legno di campeggio che per ossidazione dà il colorante rosso. 

\ematozòo, sm. Parassita dei globuli rossi del sangue. Fra i più importanti c'è il genere Plasmodium, che è quello responsabile della malaria. 

\ematùria, sf. Presenza di sangue nelle urine che può esprimere un aspetto patologico (calcoli, tumore o altro) del rene, dell'uretere, della vescica, dell'uretra. 

\emàzia, sf. Globulo rosso del sangue dei Vertebrati, chiamato anche eritrocita (o eritrocito). Sono cellule circolari, col diametro di circa 10−5 m, dalla caratteristica forma biconcava e sprovviste di nucleo, che vengono generate dal midollo osseo e, al termine della loro vita, sono distrutte dalla milza. All'interno della sottile membrana cellulare che le circonda, il citoplasma delle emazie è costituito per circa il 35% da una sostanza proteica chiamata emoglobina, che ne determina il tipico colore rosso. Tramite l'emoglobina le emazie trasportano l'ossigeno dal polmone (o dalle branchie) alle cellule del corpo e l'anidride carbonica dalle cellule ai polmoni. In ogni mm³ di sangue si trovano da quattro a sei milioni di emazie. Particolari patologie possono causare mutamenti della loro forma o volume oppure determinarne variazioni numeriche (anemia: riduzione del numero; eritrocitemia: aumento del numero; policitemia: aumento del volume). 
 X   sf. haematid, erythrocyte, red blood cell, RBC.

\Emba Fiume (647 km) del Kazakistan occidentale. Nasce dai Monti Mugodzary e sfocia nel mar Caspio. 

\emballonùra, sf. Genere di Mammiferi Chirotteri della famiglia degli Emballonuridi, comprendente pipistrelli malesi con la coda parzialmente libera dal patagio. 

\embàrgo, sm. (pl.-ghi) 1 Divieto di esportazione nei confronti di uno stato. ~ sanzione. embargo del petrolio. 2 Provvedimento con cui una nave mercantile viene sequestrata in un porto o gli si impedisce di salpare senza una specifica autorizzazione. 
 @   spagn. embargo impedimento. 

\embatèrio, sm. Canto di marcia di alcuni popoli dell'antica Grecia. 
 @   greco embáinein avanzare. 

\èmbia, sf. Insetto (Embia rabreri) della famiglia degli Embidi e dell'ordine degli Embiotteri. Di colore rosso scuro, vive sotto le pietre. 

\emblèma, sm. (pl. m.-i) 1 Figura simbolica. ~ vessillo. la colomba è l'emblema della pace universale. 2 Figurazione di un certo pregio, incastrata in un'altra opera. 
 X   sm. symbol, emblem. 
 @   lat. emblema, dal greco èmblema decorazione. 

\emblematicaménte, avv. In modo emblematico. 

\emblemàtico, agg. (pl. m.-ci) 1 Proprio dell'emblema. 2 Simbolico, molto significativo. ~ esemplare. 

\embolectomìa, sf. Estrazione chirurgica di un embolo da un'arteria. 

\embolìa, sf. Improvvisa ostruzione (parziale o totale) di un vaso sanguigno causata da un corpo di diversa natura (un grumo di sangue, una bolla d'aria, di grasso o di altro materiale) interno alla corrente sanguigna. 
 X   sf. embolism. 
Embolia gassosa. 
È l'occlusione dei vasi sanguigni, causata dalla presenza di bolle d'aria nel sistema circolatorio. Occorre precisare che sono necessari almeno 100 ml d'aria per provocare l'embolia e, quindi, le piccole quantità (introdotte, per esempio, con una qualsiasi terapia endovenosa) sono del tutto innocue. 
L'infortunato manifesta alterazioni della personalità e turbe sensoriali (per esempio una visione confusa) come se avesse assunto alcol o stupefacenti. Può lamentare dolori al torace e una debolezza che può sfociare nella comparsa di una paralisi. A volte nel naso o nella bocca è presente del sangue schiumoso. Possono presentarsi anche convulsioni. Nei casi più gravi l'infortunato può perdere coscienza e andare incontro ad arresto cardio-circolatorio. 
Occorre avvertire prontamente un presidio ospedaliero: i soggetti colpiti necessitano di somministrazione di ossigeno e di ricovero in camera iperbarica. Nell'attesa dell'arrivo dei soccorsi, mantenere al caldo l'infortunato e, se non presenta lesioni al collo, posizionarlo sul fianco sinistro, con il corpo leggermente inclinato verso il basso in direzione del capo (cioè con i piedi più in alto della testa), facendo sempre attenzione a mantenere libere le vie respiratorie, tutto ciò allo scopo di prevenire che le bolle di gas presenti nel sangue raggiungano il circolo ematico del cervello provocando gravi lesioni. 
Embolia polmonare. 
Consiste nella repentina occlusione di un vaso arterioso del sistema circolatorio polmonare da parte di una bolla d'aria o di un trombo. 
Embolia cerebrale, renale, …: embolia che si è verificata nel cervello, nei reni, …   +  

\èmbolo, sm. Corpo estraneo solido (coaguli sanguigni o frammenti di grasso), liquido (grassi, oli) oppure gassoso (bollicine d'azoto o d'aria), immesso nella corrente sanguigna. Quando arriva in un vaso di sezione inferiore lo occlude provocando embolia. 

\embrassons-nous Locuzione francese che significa "abbracciamoci", derivata dal vaudeville Embrasson-nous, Folleville di Lebiche (1850). Viene utilizzata in relazione a proposte di pacificazione o di intesa troppo ottimistiche o prive di spessore. 

\embricàto, agg. Coperto con embrici. 

\embricazióne, sf. Sovrapposizione parziale di squame, strutture anatomiche laminari e simili. 

\émbrice, sm. Lastra di terracotta che serve per la copertura dei tetti, fatta a forma di trapezio con rialzo lungo i lati maggiori. 

\embriofìllo => "cotiledone" 

\Embriofìte Vasto gruppo di vegetali, introdotto da Engler, che comprende archegoniate e spermatofite. 

\embriòforo, sm. Sospensore dell'embrione. 

\embriogènesi, sf. invar. Processo di formazione e crescita dell'embrione. 

\embriologìa, sf. Disciplina che studia i processi di formazione e lo sviluppo degli embrioni degli organismi pluricellulari. Studiata fin dall'antichità, nacque nel XVIII sec. con K. F. Wolf e si sviluppò successivamente con la scoperta nel 1817, da parte di Ch. H. Pander, dei foglietti germinali (ectoderma, entoderma, mesoderma), sui quali Von Bauer elaborò la teoria secondo cui ogni foglietto è la matrice di organi e tessuti, fornendo il punto di partenza all'embriologia comparata. E. Haechel, dai dati di quest'ultima e basandosi sulle teorie evolutive, enunciò la sua legge biogenetica fondamentale, l'ontogenesi, o sviluppo dell'individuo, come ricapitolazione della filogenesi, l'evoluzione della specie. Con l'embriologia sperimentale che si avvale di tecniche di trapianto, fecondazioni artificiali, coltivazioni in vitro ecc., si è giunti a conclusioni sempre più precise. 
Embriologia comparata 
Studio comparato dello sviluppo degli embrioni di specie, ordini e classi, per analizzare le analogie e differenze. 

\embriològico, agg. (pl. m.-ci) Proprio dell'embriologia. 

\embriòlogo, sm. (pl.-gi) Studioso dell'embriologia. 

\embriòma, sm. (pl.-i) Tumore derivante da un disturbo nello sviluppo dell'embrione o da una malformazione congenita. 

\embrionàle, agg. 1 Dell'embrione o che è nello stato d'embrione. ~ nascente. <> sviluppato. 2 Accennato. ~ abbozzato. <> particolareggiato. 
 X   agg. embryonic. 

\embrióne, sm. 1 Il germe della pianta. ~ germoglio. 2 Il germe animale fino al suo completo sviluppo in feto. 3 Idea che comincia a prendere corpo nella nostra mente. ~ abbozzo. 
 X   sm. embryo. 
In biologia l'organismo vivente, dal momento in cui ha inizio lo sviluppo dell'uovo fecondato o attivato, fino al compimento di differenziazione dei diversi organi. Si dicono annessi embrionali i quattro organi (sacco vitellino, amnio, allantoide, corion) che hanno la funzione di proteggere l'embrione e di favorirne le funzioni vitali. Nella specie umana l'embrione alla terza settimana mostra una testa "a pera", nella quarta il suo corpo assume una forma a "C", alla sesta si rendono visibili occhi, bocca, naso e orecchie, alla ottava misura circa 3 cm e ha già l'aspetto umano, alla fine del terzo mese di vita, forma la placenta e passa allo stato fetale. Lo sviluppo dell'embrione di un organismo osserva uno schematico riassunto delle fasi evolutive della sua specie: per esempio in una primissima fase dello sviluppo dell'embrione umano, esso richiama la forma di un pesce e presenta le strutture branchiali che sono assolutamente assenti nell'adulto. 

\embriopatìa, sf. Malformazione causata dalla trasmissione, da parte della madre in gravidanza al feto, di una malattia, infettiva o tossica. 

\embrocazióne, sf. 1 Applicazione topica calda eseguita mediante un liquido oleoso, grasso. 2 Il liquido che viene utilizzato per l'applicazione. 

\Emden Città porto della Germania (51.000 ab.), situata nella Frisia orientale, a nord dell'estuario dell'Ems. Capolinea per l'isola di Borkum, è unita all'Ems e alla Ruhr da canali navigabili. 

\Emden, abìsso di Sezione centrale delle Filippine, presso Mindanao. 

\ème, sm. Composto organico costituito da un atomo di ferro e da una molecola di protoporfirina, che rappresenta il nucleo centrale (non proteico) di emoglobina e mioglobina (sangue), e conferisce loro la caratteristica di trasportatori di ossigeno. 

\emendàbile, agg. Che si può emendare. 

\emendaménto, sm. 1 L'emendare o l'effetto. 2 Variazione a disegni di legge proposta in parlamento. ~ rettifica. 
 X   sm. amendment. 

\emendàre, v. v. tr. 1 Togliere i difetti. ~ correggere. 2 Modificare una legge. 
v. rifl. Correggersi. ~ redimersi. <> sbagliarsi. 
 X   v. tr. to amend. 

\emendatóre, sm. (f.-trìce) Chi o che emenda. 

\emendazióne, sf. Emendamento. 

\emeralopìa, sf. Forte diminuzione della vista in corrispondenza all'abbassamento o alla riduzione della luce. 

\emergènte, agg. Che va acquistando un particolare rilievo. 
 X   agg. emerging, emergent. 

\emergènza, sf. Circostanza particolarmente critica. <> normalità. 
 X   sf. emergency. 

\emèrgere, v. intr. 1 Venire a galla dal liquido ove la cosa è immersa. ~ affiorare. <> sprofondare. 2 Mostrarsi al di sopra, venire fuori. ~ apparire. <> scomparire. 3 Manifestarsi con chiarezza. ~ risultare. finalmente dopo tanto penare emerse la verità. 4 Rendersi illustre. ~ distinguersi. <> confondersi. è riuscito a emergere dalla mediocrità con la costanza e il lavoro
 X   v. intr. 1 to emerge. 2 (mostrarsi) to stand out. 3 (sommergibile) to surface. 
 @   lat. emergere, comp. da ex-+ mergere tuffare. 

\emèrito, agg. 1 Chi, non esercitando più un ufficio pubblico, ne conserva tuttavia il grado e gli onori. 2 Famoso, egregio. ~ insigne. 

\Emeròbidi Famiglia di Insetti Neurotteri di piccole dimensioni che vivono nelle regioni temperate soprattutto dell'emisfero boreale. Hanno antenne moniliformi e sono privi di ocelli. 

\emerocàllide, sf. (pl.-i) Genere di piante erbacee perenni rizomatose della famiglia delle Gigliacee, caratterizzate da grandi fiori gialli o arancio e da lunghe foglie radicali. Sono emerocallidi il giglio dorato e il giglio turco. 

\emerotèca, sf. Raccolta ordinata di giornali e periodici disponibile per consultazione. 

\emersióne, sf. L'emergere o l'effetto. ~ galleggiamento. <> immersione. 

\emèrso, agg. Che sta fuori dall'acqua. 

\Emerson, Ralph Waldo (Boston 1803-Concord 1882) Poeta, filosofo e saggista statunitense; pastore protestante, per rifiuto del dogmatismo, abbandonò la carriera ecclesiastica nel 1832. Durante un viaggio in Europa conobbe S. T. Coleridge, W. Wordsworth, Th. Carlyle e si avvicinò all'idealismo romantico tedesco. Di ritorno dall'Europa si stabilì a Concord dove fondò il trascendentalismo. Pubblicò nel 1836 il saggio La natura in cui elaborò i principi fondamentali dell'idealismo tedesco applicandoli alla situazione americana. Altre opere sono Uomini rappresentativi (1850), in cui espone la sua concezione democratica della storia, Il dotto americano (1837), Saggi (1841-1843) e Diario (1820-1876), testimonianza della sua continua ricerca spirituale. 

\emètico, agg. e sm. (pl. m.-ci) Di medicamento che fa vomitare e il medicamento stesso. 

\emetìna, sf. Sostanza dall'azione emetica e irritante della mucosa gastrica, ricavata dall'ipecacuana. 

\eméttere, v. tr. 1 Mandar fuori. ~ fare uscire. <> immettere. 2 Mettere in circolazione (monete, francobolli). 3 Emanare, diffondere. ~ promulgare. 4 Esprimere. ~ pronunciare. 
 X   v. tr. 1 to emit, to give out. 2 (monete, francobolli) to issue. 3 (leggi) to enact. 4 (esprimere) to express. 5 (sentenza) to pronounce. 
 @   lat. emittere, comp. da e(x)-+ mittere mandare. 

\emettitóre, sm. 1 Uno degli elettrodi di un transistore. 2 Trasmettitore. 
In elettronica, costituisce l'elettrodo di un transistore che provvede a emettere cariche positive (nel caso dei transistori p-n-p) oppure elettroni (nei transistori n-p-n). Analogamente alle altre due parti chiamate collettore e base, l'emettitore è formato da un sottile strato di materiale semiconduttore (tipicamente germanio o silicio) "drogato" con impurità costituite da elementi come gallio e boro (per gli emettitori di tipo p) oppure come arsenico e fosforo (negli emettitori di tipo n). Allo strato semiconduttore viene poi normalmente unito un sottile filo metallico che ne consente il collegamento con gli altri componenti del circuito elettronico. 

\emi- Primo elemento di parole composte derivante da un termine greco che significa "metà, mezzo". 

\emianestesìa, sf. Perdita di sensibilità in una metà del corpo. 

\emianopsìa, sf. Perdita o diminuzione della visione in metà del campo visivo. 
 @   comp. da emi-+ il greco ópsis vista. 

\emiballìsmo, sm. Disturbo provocato da una lesione del corpo di Luys consistente nel verificarsi di ampi movimenti involontari nel lato opposto a quello colpito dalla lesione. 

\emicellulósa, sf. Denominazione generica di polisaccaridi complessi, costituenti della cellula vegetale, caratterizzati dal fatto che producono zuccheri per idrolisi enzimatica. 

\emicìclo, sm. Spazio o costruzione semicircolare. ~ semicerchio. 

\Emicordàti Metazoi Deuterostomi marini, comprendenti le classi degli pterobranchi e quella degli enteropneusti, che presentano un piccolo diverticolo della faringe. 

\emicrània, sf. Nevralgia che colpisce una parte sola del cranio. ~ cefalea. 
 X   sf. migraine. 

\emidàttilo, sm. Genere e nome comune di Rettili Lacertili della famiglia dei Geconidi, tipici delle regioni calde del Mediterraneo, caratterizzati dalla presenza di cuscinetti adesivi nella prima metà delle falangi. 

\emiedrìa, sf. Fenomeno proprio di una forma cristallina che presenta solo la metà delle facce del sistema di simmetria a cui appartiene.

\emièlitra, sf. Ala anteriore degli Insetti Eterotteri, caratterizzata dall'avere la prima metà coriacea e l'estremità membranosa. 

\emigrànte, agg. e sm. e sf. Che o chi emigra. ~ espatriato, emigrato. <> immigrato, rimpatriato. 
 X   agg., sm. e sf. emigrant. 

\emigràre, v. intr. 1 Lasciare il proprio luogo d'origine per trasferirsi altrove. ~ espatriare. <> immigrare. 2 Spostarsi degli uccelli da una regione all'altra al mutare delle stagioni. 
 X   v. intr. 1 to emigrate. 2 (uccelli) to migrate. 

\emigràto, agg. e sm. Chi è emigrato per ragioni politiche o di lavoro. ~ emigrante. <> immigrato. 

\emigratòrio, agg. Relativo all'emigrazione. 

\emigrazióne, sf. 1 L'emigrare. ~ espatrio. <> immigrazione. 2 Migrazione di animali. ~ esodo. 3 Il complesso degli emigrati da uno stesso paese. 
 X   sf. emigration. 

\Emìli, Romàno (Bologna 1937-) Tenore italiano. Ha esordito nel 1965 con La gazza ladra di Rossini e ha continuato a esibirsi fino agli anni '90, vincendo diversi concorsi di canto. Nel 1966 è entrato a far parte del teatro d'opera di Düsseldorf. 

\Emilia Galotti Dramma di G. E. Lessing (1772). 

\Emìlia Romàgna Regione a statuto ordinario dell'Italia settentrionale. 
Confina a nord con la Lombardia e il Veneto, a sud-ovest e a sud con la Liguria, la Toscana, le Marche e la repubblica di San Marino, a ovest per un brevissimo tratto con il Piemonte e si affaccia a est sul mar Adriatico. 
Il territorio si può distinguere nettamente in due parti: quella meridionale, caratterizzata dal versante settentrionale dell'Appennino tosco-emiliano e quella settentrionale, delimitata a nord dal corso del fiume Po (tranne che per il tratto dell'Oltrepò mantovano, amministrativamente appartenente alla Lombardia), interamente pianeggiante, che si estende fino ai piedi delle colline dell'Appennino. 
La pianura è attraversata in direzione sud nord nella parte occidentale dagli affluenti di destra del Po (Tidone, Trebbia, Arda, Taro, Parma, Enza, Secchia e Panaro), mentre nella parte orientale è percorsa dai tributari diretti del mar Adriatico (i fiumi Reno, Idice, Lamone, Montone-Ronco, Savio, Rubicone, Marecchia). 
Sul confine tra la zona montana e quella pianeggiante, lungo l'antica via Emilia, si sono sviluppati sette capoluoghi di provincia (Piacenza, Parma, Reggio, Modena, Bologna, il capoluogo, Forlì e Rimini), mentre gli altri due, Ferrara e Ravenna, sorgono in mezzo alla pianura. 
La costa adriatica è bassa, sabbiosa e rettilinea, interrotta dalle foci dei fiumi. 
La parte nordorientale della regione è occupata dalle valli di Comacchio, zona depressa, un tempo paludosa e ora ampiamente risanata. 
Il clima ha caratteristiche subcontinentali con inverni freddi ed estati calde, mitigate tuttavia dalle brezze marine in prossimità della costa. 
La regione era un tempo essenzialmente agricola, ma si è profondamente trasformata nel tempo e oggi solo una piccola parte della popolazione attiva (12%) è occupata nel settore agricolo. L'agricoltura ha comunque subito un profondo processo di modernizzazione ed è al primo posto in Italia per produttività; infatti accanto ad alcune grandi aziende capitalistiche, si è sviluppato un gran numero di piccole e medie aziende unite in cooperative, organizzazione che ha permesso la diffusa modernizzazione delle tecniche di coltivazione. 
Si coltivano principalmente frumento, barbabietola da zucchero, frutta, nonché ortaggi, legumi e vite. 
Rinomate sono la produzione di vino, latte e derivati (celebre il Parmigiano Reggiano), carni (prosciutti di Parma); infatti tecnicamente molto evoluto è l'allevamento sia di suini che di bovini; rilevante anche il numero degli animali da cortile. 
Il settore più tradizionale dell'industria è legato alla trasformazione dei prodotti agricoli; accanto a questo sono sorti e si sono sviluppati il settore metalmeccanico, tessile, dell'abbigliamento, chimico, vetrario, farmaceutico, del mobile e dei prodotti per l'edilizia. 
Un notevole impulso ha subito il settore dei servizi, legati al turismo sulla riviera romagnola e alle rinomate stazioni termali. 
Abitanti-3.921.357 
Superficie-22.123 km2 
Densità-177,2 ab./km2 
Capoluogo-Bologna 
Province (fra parentesi il numero di abitanti del capoluogo espresso in migliaia): Bologna (497), Ferrara (137), Forlì-Cesena (109), Modena (176), Parma (169), Piacenza (102), Ravenna (135), Reggio nell'Emilia (131), Rimini (131) 

\Emìlia, vìa Antica strada romana voluta dal console M. Emilio Lepido nel 187 a. C. che collegava Rimini a Piacenza per un totale di 270 km ca. Diede il nome a tutta la regione e divenne la principale via di collegamento dell'Italia settentrionale. In epoca imperiale fu prolungata ad Aosta (Augusta Praetoria) e ad Aquileia. 

\Emiliàni, Andrèa (Bologna 1931-) Storico dell'arte italiano. Esperto di pittura del Seicento, ricoprì l'incarico di Soprintendente ai Beni artistici e storici e direttore della Pinacoteca Nazionale di Bologna. Tra le sue pubblicazioni, La conservazione come pubblico servizio (1971), Una politica dei Beni Culturali (1974) e Dal museo al territorio (1974). 

\emiliàno, agg. e sm. agg. Dell'Emilia. 
sm. Abitante o nativo dell'Emilia. 

\Emiliàno, Màrco Emìlio (206?-Spoleto 253) Imperatore romano. Legato imperiale in Mesia, venne eletto nel 253 dall'esercito, ma dopo la vittoria sui goti fu assassinato dagli stessi soldati. 

\Emilio o dell'educazione Romanzo pedagogico di J. J. Rousseau (1762). 

\Emìlius Monte (3.559 m) della Val d'Aosta, nelle Alpi Graie, tra le valli della Dora Baltea e di Cogne. 

\emimelìa, sf. Malformazione congenita consistente nell'assenza della parte distale (avambraccio e gamba) degli arti. 
 @   comp. da emi-+ il greco mélos membro. 

\emimetàbolo, agg. Di insetto a metamorfosi incompleta che vive allo stato larvale in un ambiente diverso rispetto a quello degli individui adulti. 

\emìna, sf. Cloridrato di ematina che si ottiene scaldando a bagnomaria una soluzione di emoglobina addizionata ad acido acetico e a cloruro di sodio. 

\eminènte, agg. 1 Che sovrasta in altezza. ~ elevato. una torre eminente caratterizzava la piazza. 2 Che si distingue fra tutti. ~ eccelso. <> sconosciuto. era un eminente professore dell'università di Pavia
 X   agg. eminent, distinguished. 
 @   lat. eminens,-entis, p.pres. di eminere, comp. da ex-+ minere sporgere. 

\eminenteménte, avv. Prevalentemente. ~ specialmente. 

\eminènza, sf. 1 Titolo d'onore che spetta ai cardinali. 2 L'essere eminente. 3 Eccellenza. ~ superiorità. eminenza di ingegno. 4 Luogo elevato. 5 Protuberanza. 
 @   dal lat. eminentia

\Eminescu, Mihail (Botomani 1850-Bucarest 1889) Romanziere e poeta. Tra le opere Angelo e demone (1870) e Genio solitario (postumo, 1904). 

\emiparèsi, sf. Diminuzione del movimento volontario di una metà del corpo causata da una lesione cerebrale o del tronco encefalico o delle vie piramidali. 

\emiplegìa, sf. Blocco del movimento volontario di una metà del corpo causata da una lesione cerebrale o del tronco encefalico o delle vie piramidali (se la paralisi colpisce due arti è detta "diplegia", se li colpisce tutti e quattro è detta "tetraplegia"). Viene definita "spastica" se i muscoli paralizzati sono rigidi, "flaccida" se sono rilasciati.
 X   sf. hemiplegia.

\emiplègico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. Relativo all'emiplegia. 
agg. e sm. Colpito dall'emiplegia. 
 X   sm. emirate. 

\Emiràti àrabi unìti Stato sovrano, costituito da una federazione di monarchie assolute, indipendente dal 1971, comprendente i sette sceiccati (Abu Dhabi, Dubai, Sharjah, Ajman, Umm Al Qaiwain, Ras Al Khaimah e Fujayrah) della Costa dei Pirati (posta sotto il dominio britannico nel 1853 con la denominazione di Stati della Tregua). 
Il paese confina a nord-ovest con il Qatar, a sud con l'Arabia Saudita e a est con l'Oman. Si affaccia sul golfo Persico al nord e sul golfo di Oman a nord-est. Morfologicamente, il territorio è costituito da un vasto bassopiano sabbioso, con le coste ricche di scogliere coralline. 
Il territorio è a cavallo del Tropico del Cancro e ha un clima molto arido con temperature elevate, forti escursioni termiche e scarse precipitazioni. Il paese è privo di una rete idrografica. 
Le principali città sono Abu Dhabi e Dubai, poste entrambe sul golfo Persico. 
L'economia degli Emirati arabi uniti si basa sul petrolio, di cui sono i principali produttori al mondo insieme al Kuwait. Il petrolio è estratto da numerosi giacimenti costieri e sottomarini. 
L'agricoltura è possibile solo nelle oasi, ed è molto modesta (ortaggi, frutta tropicale), limitato anche l'allevamento (bovini, ovini e cammelli). 
Oggetto di esportazione è il prodotto della pesca. 
Abitanti-2.310.000 
Superficie-83.600 km2 
Densità-27,6 ab./km2 
Capitale-Abu Dhabi 
Governo-Federazione di monarchie assolute(sceiccati) 
Moneta-Dirham 
Lingua-Arabo 
Religione-Musulmana sunnita e sciita 

\emiràto, sm. Titolo e giurisdizione dell'emiro. 
 X   sm. emirate. 

\emìro, sm. Titolo di capo tribù arabo. 
 X   sm. emir. 

\emisfèrico, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'emisfero. 

\emisfèro, sm. 1 La metà di una sfera. 2 Una delle due parti in cui la Terra viene divisa da un circolo massimo. la Terra è composta dall'emisfero boreale e dall'emisfero australe. 3 In anatomia, emisfero cerebrale, ognuna delle due parti in cui è diviso il cervello umano. 
 X   sm. 1 hemisphere. 2 (australe) southern hemisphere. 3 (boreale) northern hemisphere. 
 @   lat. hemisphaerium, dal greco hemisphairion, comp. da hemi-emi + deriv. da sphàira sfera. 
Emisfero australe 
Parte di sfera celeste o terrestre, compresa tra l'equatore e il polo sud. 
Emisfero boreale 
Porzione di sfera celeste o terrestre, che si trova tra l'equatore e il polo nord. 

\emissàrio, sm. 1 Fiume o canale che raccoglie e scarica le acque di un lago. <> immissario. 2 Persona mandata segretamente per investigare o per trattare affari. ~ informatore. 

\emissióne, sf. 1 L'emettere o l'effetto. 2 Operazione con la quale si pongono in circolazione banconote o assegni. 3 Cessione di energia da un sistema fisico all'ambiente circostante. 4 Diffusione nello spazio di onde elettromagnetiche che portano segnali. 
 X   sf. 1 emission, sending out, issue. 2 (segnali) broadcast. 
In fisica fenomeno per cui da parte di un corpo si origina un flusso di energia (onde elettromagnetiche o sonore) o di materia (particelle). Riveste particolare importanza applicativa l'emissione di elettroni da parte di un elettrodo (emissione elettronica), che può essere prodotta per effetto fotoelettrico (fotoemissione), termoionico (effetto Edison), sotto l'azione di un forte campo elettrico (emissione fredda) o per effetto del bombardamento con elettroni ad alta energia (emissione secondaria). 
Banca di emissione 
Banca centrale. 

\emissìvo, agg. Di emissione. 

\emistìchio, sm. Prima o seconda parte di un verso, diviso dalla cesura. 

\emìtrago, sm. (pl.-ghi) Genere di Mammiferi Artiodattili Bovidi comprendente capre senza barba originarie di India meridionale, Himalaya e Arabia. 

\emittènte, agg., sm. e sf. agg. 1 Che fa un'emissione. 2 Che trasmette. la stazione radiofonica emittente ha subito un attacco terroristico
sm. e sf. 1 Chi emette un pagherò. il signor Rossi è l'emittente di queste cambiali. 2 Nella teoria della comunicazione, chi emette un messaggio. 
sf. Stazione radio o video trasmittente. 
 X   agg. 1 issuing. 2 (che trasmette) transmitting. sf. transmitter, transmitting station, broadcasting station. 
 @   dal lat. emittens,-entis

\emittènza, sf. 1 Trasmissione di programmi televisivi. ~ emissione. 2 L'insieme delle emittenti radiotelevisive. 

\Emìtteri Ordine degli Insetti comprendente circa 73.000 specie suddivise nei due sottordini degli Eterotteri e degli Omotteri. Esemplari conosciuti sono le cimici, le cicale, le cocciniglie e gli afidi. 

\Emma Romanzo di J. Austen (1816). 

\Emmaus Villaggio citato nel Nuovo Testamento situato in Palestina (Galilea) ove Gesù risorto sarebbe apparso ai discepoli. Viene identificato con il villaggio di Amwas nei pressi di Gerusalemme. Conserva i resti di una basilica del IV-VI sec. 

\èmme, sm. o sf. invar. La lettera m (M) e il segno che la rappresenta. 

\emmenagògo, agg. e sm. (pl. m.-ghi) Relativo a un medicamento che causa la comparsa di mestruazioni. 

\Emmental Vallata prealpina della Svizzera, percorsa dal fiume Emme, nel Cantone di Berna. 

\emmenthal, sm. Formaggio svizzero di pasta dura con nutrita presenza di buchi. 

\Emmerich, Anna Katharina (Flamske, Vestfalia 1774-Dülmen 1824) Mistica tedesca conosciuta anche come La Suora di Dülmen, dal nome del villaggio presso il quale si trovava il monastero agostiniano di Agnetenberg in cui la Emmerich entrò nel 1802. Clemens Brentano raccolse la Meditazione sulla passione di Cristo da lei esposta durante le visioni mistiche. Ricevette le stimmate. 

\emmetropìa, sf. Visione oculare emmetrope, ossia regolare. 

\emo- Primo elemento di parole composte. 
 @   greco hâima sangue. 

\emoagglutinazióne, sf. Conglutinazione degli elementi figurati del sangue. 

\emoagglutinìna, sf. Anticorpo in grado di agglutinare gli elementi figurati del sangue (emazie, leucociti e piastrine). 

\emocatéresi, sf. Il fenomeno fisiologico della distruzione dei globuli rossi alla conclusione del loro ciclo vitale. 

\emocianìna, sf. Pigmento incolore, caratteristico del sangue di Crostacei e Molluschi, che diventa azzurro quando è ossidato. 

\emocoltùra, sf. 1 In microbiologia, coltura di sangue effettuata su terreni diversi allo scopo di isolarne i germi. 2 In microbiologia, coltura su sangue. 

\emocromatòsi, sf. Malattia metabolica che si manifesta con cloasma, accumulo diffuso di ferro e sclerosi viscerali. 

\emocròmo, sm. (o emogràmma) Abbreviazione di "esame emocromocitometrico" (o "CBC": complete blood count): esame completo del sangue (quantità di globuli bianchi e rossi e di piastrine, livelli dell'ematocrito e dell'emoglobina, …).   +  
 X   sm. complete blood count (CBC)

\emodiàlisi, sf.  →  dialisi.

\emodializzàto, agg. Che, chi è sottoposto a emodialisi. 

\emodìna, sf. Nome generico di triossiantrachinoni sostituiti che si possono trovare in droghe medicinali ad azione purgativa di origine vegetale. 

\emodinàmica, sf. (pl.-che) Branca della fisiologia che studia la circolazione del sangue. 

\emofilìa, sf. Malattia ereditaria che colpisce gli uomini e viene trasmessa dalla madre portatrice del gene responsabile; è causa di grande facilità di emorragie, spontanee o provocate, dovute a difetto di coagulazione del sangue. 

\emofilìaco, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. Relativo all'emofilia. 
agg. e sm. Che o chi è effetto o portatore di emofilia. 

\emoftàlmo, sm. Versamento di sangue nell'occhio. 
 @   comp. da emo-+ il greco ophtalmós occhio. 

\emoftòe, sf. invar. Espettorato contenente del sangue derivato da lesioni delle vie respiratorie. ~ emottisi. 

\emoglobìna, sf. Proteina dei globuli rossi (o emazie) del sangue (globina) contenente ferro (eme), la cui struttura è stata precisata solo nel 1959 dall'austriaco Max Perutz. Si combina facilmente con l'ossigeno dell'aria contenuta negli alveoli polmonari, formando un composto (ossioemoglobina) di colore rosso purpureo che viene trasportato all'interno delle arterie e successivamente ceduto alle cellule durante il passaggio degli eritrociti nei vasi capillari. Sempre nei capillari, poi l'emoglobina si combina con l'anidride carbonica prodotta dalle cellule e la trasporta nei polmoni, iniziando un nuovo ciclo. Quando i globuli rossi giungono alla fine della propria vita, l'emoglobina viene liberata e trasformata dal fegato in biliverdina e bilirubina, che sono poi utilizzati nella produzione della bile. Il ferro viene invece immediatamente recuperato e inviato al midollo osseo per la produzione di altra emoglobina per i nuovi eritrociti. 
 X   sf. hemoglobin. 

\emoglobinopatìa, sf. Malattia causata da un'alterazione dell'emoglobina. 

\emolìnfa, sf. Liquido equivalente al sangue, ma privo di globuli rossi, che scorre negli invertebrati. Può essere incolore o presentare una colorazione verde, blu o rossa a seconda dei componenti che vi sono disciolti. 

\emolìsi, sf. Rottura delle emazie (globuli rossi) che si verifica in seguito a un eccessivo rigonfiamento, quando la pressione osmotica del sangue diminuisce, o per altri fattori fisici o chimici. Può ad es. riscontrarsi in seguito a un'iniezione endovenosa di acqua distillata. ~ emocateresi. 

\emolìtico, agg. (pl. m.-ci) 1 Caratterizzato da emolisi. ~ emocateretico. 2 Che è in grado di distruggere i globuli rossi del sangue per emolisi. 3 Che si accompagna a emolisi. 

\emolliènte, agg. e sm. 1 Di rimedio che serve per attenuare le infiammazioni dei tessuti e il rimedio stesso. ~ lenitivo. 2 Fluidificante. ~ ammorbidente. <> indurente. 

\emoluménto, sm. Compenso occasionale. ~ retribuzione. 

\emopatìa, sf. Malattia che colpisce il sangue e gli organi emopoietici. 

\emopericàrdio, sm. Travaso ematico nella cavità pericardica. 

\emoperitonèo, sm. Versamento ematico nella cavità peritoneale. 

\emopoièsi, sf. Anche ematopoiesi, è la formazione delle cellule del sangue e del plasma. Nell'embrione inizia sia dal mesenchima che da un'area extraembrionale del sacco vitellino. Nel mesenchima si differenziano leucociti ed eritrociti, mentre nel feto ha luogo in timo, milza, tonsille e fegato. Infine, nell'adulto, essa si localizza nel midollo rosso delle ossa, per i globuli rossi, e in timo, milza, tonsille e organi linfatici per i vari leucociti. 

\emopoiètico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. Che riguarda l'emopoiesi. 
agg. e sm. Sostanza o medicinale che stimola l'emopoiesi. 

\emorragìa, sf. (pl.-gìe) Fuoriuscita di sangue per la rottura dei vasi sanguigni in seguito a traumi, processi infiammatori, ferite, processi tumorali. Di particolare gravità sono le emorragie dei tessuti nervosi (emorragie cerebrali, emorragie subaracnoidee), l'emorragia gastrica e intestinale, riguardante l'apparato digerente, le emorragie interessanti gli organi genitali maschili e femminili e le emorragie dovute a ferite. 
 X   sf. hemorrhage o haemorrhage. 

\emorràgico, agg. (pl. m.-ci) Che si riferisce a emorragia. 

\emorroidàle, agg. Relativo alle emorroidi. ~ emorroidario. 

\emorroidàrio, agg. Relativo a emorroidi. ~ emorroidale. 

\emorròide, sf. Dilatazione (varice) di una o più vene del retto o dell'ano. Le emorroidi si presentano come una o più tumefazioni molli di colore rosso. Quando sono visibili dall'esterno sono dette emmoroidi esterne. Quando sono situate all'inizio del canale anale sono dette interne.
 X   sf. hemorrhoids. 

\emosiderìna, sf. Pigmento giallo bruno, granulare e amorfo, derivante dalla demolizione di pigmenti contenenti ferro. Si può trovare negli organi in cui si verifica un'emolisi. 

\emostàsi, sf. Blocco dell'uscita del sangue da un vaso aperto. 

\emostàtico, agg. e sm. (pl. m.-ci) Si dice di ogni farmaco o mezzo capace di arrestare le emorragie. 

\emotèca, sf. Luogo o mezzo adibito alla conservazione del sangue per trasfusione. 

\emoterapìa, sf. Introduzione di sangue a scopo terapeutico, effettuata per via parenterale. 

\emoticon, sm. invar. Nel linguaggio informatico indica un disegno costituito di soli caratteri utilizzato nella posta elettronica.   +  
 X   emoticon. 

\emotivaménte, avv. Dal punto di vista emotivo. 

\emotività, sf. 1 Sensibilità eccessiva. ~ ipersensibilità. <> controllo. 2 Facilità a commuoversi. 

\emotìvo, agg. e sm. 1 Facile a impressionarsi. ~ impressionabile. <> imperturbabile. era un ragazzo timido ed emotivo. 2 Dovuto a emozione. sono scelte emotive più che razionali
 X   agg. emotional. 
 @   franc. emotif, deriv. dal lat. emotus, p.p. di emovere commuovere. 

\emotoràce, sm. Travaso sanguigno nella cavità pleurica e negli spazi extrapleurici. 

\emotossìna, sf. Tossina che agisce sugli elementi del sangue. 

\emottìsi, sf. Sbocco di sangue dalla bocca (chiamato anche "emoftoe") causato da lesione delle vie aeree profonde bronchiali o alveolari. La causa più frequente è la tubercolosi polmonare.
 X   sf. hemoptysis.

\emozionàle, agg. Di emozione o dovuto a emozione. 

\emozionànte, agg. Commovente. ~ eccitante. 
 X   agg. thrilling, exciting. 

\emozionàre, v. v. tr. Mettere in uno stato d'emozione, turbare. ~ eccitare. l'addio del fratello la emozionò, provocandole lacrime
v. rifl. Provare emozione, impressionarsi. ~ turbarsi. : : un tipo che si emoziona facilmente 
 X   v. tr. 1 to thrill, to excite. 2 (commuovere) to move. v. rifl. to be excited, to be moved. 
 @   franc. emotionner, deriv. dal lat. emotio,-onis, da emotus, p.p. di emovere commuovere. 

\emozionàto, agg. In preda all'emozione. ~ agitato. 
 X   agg. deeply moved, excited. 

\emozióne, sf. Impressione viva. ~ commozione. <> impassibilità. 
 X   sf. emotion. 
Sentimento vivo e intenso, che può essere di paura, ira o gioia. Turbamento, impressione, spesso accompagnati da attività ghiandolari e fisiologiche. 

\empatìa, sf. 1 Proiezione dei propri stati emotivi nell'oggetto estetico. 2 Capacità di immedesimarsi in un'altra persona e di calarsi nei suoi pensieri. 

\Empèdocle (Agrigento ca. 490-ca. 430 a. C.) Filosofo greco. Tra le opere Sulla natura delle cose e Purificazioni

\empièma, sm. Raccolta di pus all'interno di una cavità corporea (conseguente a infezioni o traumi) quale la pleura, l'appendice, ecc.  Il trattamento di solito è chirurgico, accompagnato da farmaci per contrastare l'infiammazione.
 X   sm. empyema.

\émpiere => "empire" 

\empietà, sf. 1 L'essere empio. 2 Comportamento da persona empia. ~ irriverenza. <> devozione. 3 Cattiveria, crudeltà. ~ malvagità. <> bontà. 

\émpio, agg. e sm. 1 Contrario alla religione. ~ sacrilego. <> devoto, pio, religioso. 2 Senza pietà. ~ scellerato. <> pietoso. 
 X   agg. 1 impious. 2 (spietato) pitiless, cruel. 

\empìre, v. v. tr. 1 Mettere in un recipiente tanta roba quanta ne può contenere. cercava di empire la valigia oltre il massimo possibile. 2 Soddisfare. ~ saziare. 3 Coprire, riempire. la folla empiva la piazza per ascoltare il discorso del presidente
v. rifl. Mangiare a sazietà. ~ rimpinzarsi. si empì la pancia il più possibile
 @   lat. volg. implire, da implere

\empìreo, agg. e sm. agg. Celestiale, divino. ~ sublime. 
sm. Nella filosofia tomistica era la parte più alta del cielo. 

\empirìa, sf. L'esperienza intesa come attività pratica. 

\empiricaménte, avv. In modo empirico. 

\empìrico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. Che si fonda sulla pratica, senza cognizioni scientifiche. ~ sperimentale. <> teorico. 
sm. Chi agisce secondo un metodo empirico. 

\Empirikos, Andreas (Braila di Romania 1901-Atene 1975) Poeta greco. Tra le opere, Scritti o Mitologia personale (1960), La strada (1974), Argot o navigazione di aerostato (1980) e le raccolte di versi Altoforno (1935) e Entroterra (1945). 

\empirìsmo, sm. 1 Metodo, criterio fondato sull'esperienza. ~ pratica. 
In filosofia è l'indirizzo di pensiero che fa derivare dall'esperienza i concetti della conoscenza. Nell'antichità seguaci di questa filosofia furono gli epicurei e gli scettici; in età moderna R. Bacone ha posto le basi di quella tradizione che si è affermata in seguito in Inghilterra i cui maggiori rappresentati sono stati G. Locke e Hobbes. 
Empirismo logico 
Neopositivismo, ossia un indirizzo filosofico della prima metà del 1900, che considerava la filosofia come analisi del linguaggio scientifico, mirante a determinare regole formali e generali, base per la formazione di un qualsiasi linguaggio. Lo scopo è di eliminare quei problemi metafisici, tipici della filosofia, inutili quando il linguaggio viene ricondotto a quelle regole. La distinzione riguarda le proposizioni che creano idee (quelle matematiche) e quelle di fatto; le prime presuppongono la logica, le seconde una teoria dell'esperienza. L'empirismo divenne indirizzo filosofico con il Circolo di Vienna (1928), attorno al quale gravitarono personaggi importanti quali R. Carnap, H. Reichenbach e A. Tarski. 

\empirìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Chi segue l'empirismo. 

\empiristicaménte, avv. Basandosi sull'esperienza. 

\empirìstico, agg. (pl. m.-ci) Che ha relazione con l'empirismo o con gli empiristi. 

\émpito, sm. Forza violenta. ~ impeto. 

\Èmpoli Comune (44.000 ab., CAP 50053, TEL. 0571) situato alla sinistra dell'Arno, uno dei più industrializzati della Toscana. Parecchie infatti le industrie (abbigliamento, alimentari, vetro). 
Feudo dei conti Guidi vi si tenne, nel 1260, dopo la battaglia di Montaperti, un celebre convegno di ghibellini. Passò al comune di Firenze nel 1273. Saccheggiata dagli imperiali nel 1530, fu spesso al centro di aspre battaglie. Monumenti d'interesse storico sono la bella collegiata ricostruita di Sant'Andrea (1093), in stile romanico fiorentino; la chiesa di Santo Stefano (XIV sec.), con pregevoli affreschi di Masolino; la chiesa della Madonna del Pozzo (1621) e il Museo della Collegiata con dipinti e sculture del XIV e XVII sec. 

\empòrio, sm. 1 Magazzino di merci eterogenee. ~ bazar. 2 Centro commerciale. 3 Gran quantità di cose non sempre ordinate. hai una casa che sembra un emporio
 @   lat. emporium, dal greco emporion, deriv. da èmporos viaggiatore di commercio. 

\Ems Fiume (371 km) della Germania che nasce dalla Selva di Teutoburgo e sfocia nel mar del Nord. 

\Ems-Jade Canale (72 km) della Germania, nella Bassa Sassonia. Collega Emden con Wilhelmshaven. 

\emù, sm. Uccello tipico dell'Australia (Dromiceius novaehollandiae) della famiglia dei Dromiceidi e dell'ordine dei Casuariformi. Alto poco meno di due metri, non è adatto al volo. Ha zampe corte e robuste, ali molto ridotte, piumaggio bruno, setoloso e piedi a tre dita. Simile allo struzzo africano, è un velocissimo corridore. 

\emulàre, v. tr. 1 Cercare di sorpassare qualcuno in opere lodevoli. ~ competere. 2 Prendere a esempio. ~ imitare. 
 X   v. tr. to emulate. 
 @   lat. aemulari, deriv. da aemulus rivale. 

\emulatìvo, agg. Che tende a emulare; di emulazione. 

\emulatóre, agg. e sm. (f.-trìce) 1 Che o chi emula. ~ emulo. 2 In informatica indica un programma che rende disponibile su un calcolatore un insieme di comandi proprio di un altro. 

\emulazióne, sf. Impegno o sforzo nell'imitare qualcuno. ~ imitazione. 
 @   lat. aemulatio,-onis, deriv. da aemulari. 

\èmulo, sm. 1 Chi emula. ~ seguace. 2 Chi è considerato pari a un altro per perizia. ~ rivale. 

\emulsìna, sf. Complesso enzimatico, estratto dalla sansa delle mandorle torchiate, in grado di idrolizzare parecchi glucosidi. 

\emulsionànte, agg. e sm. Si dice di sostanze che facilitano la formazione di emulsioni o ne aumentano la stabilità. 

\emulsionàre, v. tr. Ridurre a emulsione. 

\emulsióne, sf. Dispersione di un liquido, in gocce minutissime, in un altro liquido non miscelabile con il primo. Possono essere preparate industrialmente con vari mezzi meccanici quali omogeneizzatori, mulini colloidali, ultrasuoni. 
 X   sf. emulsion. 
Emulsione sensibile 
In fotografia lo strato fotosensibile, una sospensione di cristalli di alogenuro d'argento (solitamente AgBr), applicato sopra la pellicola, carta o lastra fotografica impressionabile dall'esposizione alla luce determinata dall'apertura dell'otturatore della macchina da presa. L'impressione, chiamata immagine latente, viene rivelata successivamente con lo sviluppo. La scala di valori ISO indica la sensibilità delle emulsioni. Lo spettro di assorbimento dell'AgBr è di ca. 450 nm, nella banda visibile che va dal rosso (ca. 700 nm) al violetto (ca. 400 nm). Tale spettro viene esteso e differenziato con additivi (cianine o carbocianine), creando emulsioni ordinarie (con solo AgBr), ortocromatiche, pancromatiche e altre sensibilità. Per scopi specifici possono essere usate emulsioni speciali, sensibili nella banda dell'infrarosso e dell'ultravioletto. 

\emuntòrio, agg. Di organo o apparato che provvede all'eliminazione dei rifiuti dell'organismo. 

\en passant, loc. avv. 1 Locuzione francese che significa "di sfuggita, distrattamente". ~ rapidamente. 2 Mossa degli scacchi in cui un pedone cattura un pedone avversario che arriva con la mossa precedente alla sua stessa traversa dopo essere stato mosso di due passi dalla posizione iniziale. 

\en plein, loc. sost. m. invar. 1 Termine francese che indica, nel gioco della roulette, la massima vincita possibile con la puntata su un solo numero. 2 Per estensione, il massimo. 

\en(o)- Primo elemento di parole composte. 
 @   greco ôinos vino. 

\ENAL Sigla di Ente Nazionale Assistenza Lavoratori. 

\enàllage, sf. Figura retorica che consiste nello scambio di una parte del discorso con un'altra. 

\enalòtto, sm. Gioco, inizialmente organizzato dall'ENAL e gestito dal 1978 dal CONI, in cui si eseguono prognostici formati da colonne di dodici numeri compresi dall'1 al 90. I risultati sono rappresentati dai primi numeri estratti delle dieci ruote del gioco del lotto, più i due secondi estratti delle ruote di Roma e Napoli. 

\ENAM Sigla di Ente Nazionale Assistenza Magistrati. 

\enantèma, sm. Eruzione che si verifica sulle mucose nel corso di una malattia esantematica. 

\enantiotropìa, sf. La proprietà di una sostanza enantiotropa. 

\enantiòtropo, agg. Relativo a una sostanza che si può presentare in due forme fisiche, il passaggio dall'una all'altra delle quali avviene a pressione costante a una temperatura determinata, detta punto di transizione
 @   comp. dal greco enantios contrario + trópos cambiamento. 

\ENAPI Sigla di Ente Nazionale dell'Artigianato e delle Piccole Industrie. 

\enargìte, sf. Arseniosolfuro di rame sfruttato per l'estrazione del rame. Si presenta in cristalli o aggregati granulari di forma rombica e colore grigio ferro. 

\enarmonìa, sf. L'essere enarmonico. 

\enarmònico, agg. (pl. m.-ci) 1 Relativo a un genere musicale che procede per quarti di tono. 2 Di suono uguale a un altro, ma rappresentato con una nota diversa. 

\enartròsi, sf. Diartrosi nella quale le superfici degli arti hanno la forma di segmenti sferici, l'uno convesso e l'altro concavo. 
 @   greco énarthros articolato. 

\ENASARCO Sigla di Ente Nazionale di Assistenza per gli Agenti e Rappresentanti di Commercio. 

\encàustica, sf. 1 Arte di dipingere a encausto. 2 Pittura a encausto. 

\encàustico, agg. (pl. m.-ci) 1 Di encausto. 2 Fatto a encausto. 

\encàusto, sm. Antica tecnica pittorica nella quale i colori erano stemperati con cera liquefatta e poi venivano fissati a caldo. 

\encefàlico, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'encefalo.
 X   agg. 1 encephalic. 2 (tronco encefalico) brainstem, brain stem.
Tronco encefalico
Parte dell'encefalo, costituita dal mesencefalo, dal ponte di Varolio e dal midollo allungato (o bulbo).   +  

\encefalìte, sf. Processi infiammatori del cervello, associati spesso a quelli del midollo e delle meningi (encefalomieliti, meningoencefalomieliti), provocata da batteri, virus o sostanze tossiche. Si manifesta con febbre, dolori e convulsioni; può essere purulenta circoscritta (ascesso cerebrale) o metastatica. Le encefaliti di origine virale, che sono la maggioranza, si suddividono in virali acute (da rabbia, poliomielite, herpes) e da virus lenti.
 X   agg. 1 encephalitis.

\encèfalo, sm. Porzione del sistema nervoso centrale racchiusa nella scatola cranica. È costituita dal cervello (neopallio e diencefalo), dal cervelletto, dal mesencefalo, dal ponte di Varolio e dal midollo allungato. Sede dei centri di sensibilità visiva, acustica, olfattiva, gustativa, tattile, dell'equilibrio e dei centri di sensibilità motoria e associativa, è formato, esternamente, da materia grigia, costituita da neuroni e, internamente, da sostanza bianca costituita da fibre. Nel midollo allungato e nel midollo spinale la composizione di tali materie s'inverte. 
 X   sm. encephalon.

\encefalocèle, sf. Ernia del cervello. 

\encefalografìa, sf. Descrizione anatomica dell'encefalo. 
Encefalografia gassosa 
Radiografia encefalica ottenuta dopo aver introdotto aria negli spazi subaracnoidei. 

\encefalogràmma, sm. Grafico ottenuto come risultato dell'encefalografia. 

\encefalòide, agg. Che l'aspetto dell'encefalo; che ha la consistenza dell'encefalo. 

\encefalomielìte, sf. Lesione infiammatoria non suppurata di encefalo e midollo spinale. 

\encefalopatìa Qualunque malattia dell'encefalo. 

\Encèlado Satellite del pianeta Saturno, scoperto da G. Herschel nel 1789; è al settimo posto per la distanza (238.000 km) e al sesto per la grandezza (raggio di 250 km). Il suo periodo orbitale è pari a 1,37 giorni. 

\enchiridion, sm. invar. Manualetto contenente i principi di una materia o di una dottrina esposti in forma concisa. 
 @   greco echeirídion da portarsi in mano, portatile. 

\encìclica, sf. Lettera apostolica, solitamente in latino, inviata dal papa ai vescovi e a tutta la comunità cristiana, riguardante questioni dottrinali, religiose o sociali. Sebbene non abbiano il privilegio dell'infallibilità, tuttavia le encicliche costituiscono un punto di riferimento all'interno della comunità cristiana. La Ubi primum di Benedetto XIV è considerata la prima enciclica. Tra le più importanti si ricordano la Rerum novarum di Leone XIII (1891), la Pacem in terris di Giovanni XXIII (1963), la Populorum progressio di Paolo VI (1967), la Redemptor hominis (1979) e la Centesimus annus (1991) di Giovanni Paolo II. 

\encìclico, agg. (pl. m.-ci) Circolare. 

\enciclopedìa, sf. 1 Il complesso di tutte le parti dello scibile umano. 2 Opera che raccoglie sistematicamente le nozioni di tutte le scienze e le arti. 
 X   sf. encyclopaedia. 

\Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio, L' Opera di filosofia di G. W. F. Hegel (1817). 

\enciclopèdico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. 1 Che presenta caratteristiche da enciclopedia. ~ globale. <> monografico, specifico. dizionario enciclopedico. 2 Che copre tutto il sapere. aveva una cultura enciclopedica. 3 Generale. ~ universale. <> specialistico. 
agg. e sm. Di persona che sa moltissime cose. 

\enciclopedìsmo, sm. Il complesso delle dottrine che improntarono l'Enciclopedia francese. 

\Encke, Johann Frank (Amburgo 1791-Berlino 1865) Astronomo tedesco. Studiò la cometa che oggi porta il suo nome e perfezionò il calcolo delle orbite. 

\enclàve, sf. invar. Territorio completamente chiuso entro uno stato diverso da quello cui appartiene. Campione d'Italia è un esempio di enclave italiana in Svizzera
 @   comp. da an-in + deriv. dal lat. clavus cuneo. 

\ènclisi, sf. Processo per cui una parola atona si appoggia all'accento della parola precedente. 
 @   lat. enclisis, dal greco enklisis inclinazione, deriv. da enklinein inclinare. 

\enclìtico, agg. (pl. m.-ci) Che si appoggia all'accento della parola precedente. 

\encomiàbile, agg. Degno di encomio. ~ lodevole. <> riprovevole. 

\encomiàre, v. tr. Fare encomio. ~ elogiare. <> criticare. 

\encomiàstico, agg. (pl. m.-ci) 1 Laudativo. 2 Esageratamente elogiativo. ~ adulatorio. 

\encòmio, sm. Lode per lo più pubblica e solenne. ~ plauso. <> condanna. 

\Encomio di Elena Opera di Gorgia di Lentini (prima metà V sec. a. C.). Testo contenuto alla fine del manoscritto denominato Palatino 88 di Heidelberg. Conservata interamente, non è altro che una breve esercitazione retorica che, come la Difesa di Palamede dello stesso autore, costituisce un tentativo di difesa di un personaggio mitico ingiustamente accusato. In particolare, Elena veniva accusata dal pubblico di essere la responsabile dello scoppio della guerra di Troia e dei suoi lutti. I due lavori dovevano essere contenuti, quali esempi di arte retorica, in un manuale composto da Gorgia, Intorno all'arte, del quale è stata individuata qualche notizia in fonti indirette. 

\encondròma, sm. (pl.-i) Tumore cartilagineo che si sviluppa all'interno di un osso. 

\encratìti Gli appartenenti a una setta cristiana, sorta in oriente nel II sec. ed estinta all'inizio del V sec., il cui principio caratteristico era la riprovazione del matrimonio. ~ continentes. 

\Encyclopédie Opera filosofica e scientifica di D. Diderot e J. B. d'Alembert (1751-1780). All'opera collaborarono i più insigni intellettuali del tempo, tra cui Rousseau e Voltaire, ma soprattutto d'Alembert che fu condirettore dal 1751 al 1758. Grazie a una determinazione e a una costanza eccezionali, Diderot riuscì, in circa venti anni di lavoro, a superare tutti i problemi connessi all'impresa. Svolse di persona la maggior parte degli incarichi esecutivi e la correzione di tutte le bozze. L'opera fu completata nel 1772 con la pubblicazione dell'undicesimo volume delle tavole che integravano i 17 volumi del testo. 
All'Enciclopedia è legata la fama di d'Alembert filosofo e illuminista, poiché, oltre a numerose voci, egli scrisse il celebre Discorso preliminare di presentazione dell'opera, nel quale illustrò i principi informatori del lavoro e la concezione illuministica dei rapporti tra intellettuale, società e stato. Il Discorso preliminare è considerato il manifesto ideologico e programmatico della dottrina illuminista. L'Enciclopedia fu il veicolo con cui la carica innovativa del pensiero illuminista si diffuse in tutta Europa. 

\Ende, Michael (Baviera 1929-Stoccarda 1995) Narratore. Tra le opere Momo (1972), La storia infinita (1979), La storia della scodella e del cucchiaio (1990), La prigione della libertà (1990). 

\endecaèdro, sm. Poliedro che ha undici facce. 

\endecàgono, sm. Poligono con undici angoli e undici lati. 

\endecasìllabo, agg. e sm. In metrica versi di undici sillabe con accenti ritmici sulla VI e X sillaba, sulla IV, VIII e X sillaba e sulla IV, VII, e X sillaba. È uno dei versi più congeniali alla poesia italiana per la sua duttilità e l'ampia possibilità di variazione degli accenti. Impiegato fin dalle origini tanto nella poesia epica, didattica e narrativa che in quella lirica, dove solitamente è usato in alternanza con il settenario e il quinario. È detto sciolto quando è impiegato in successione di versi non legati dalla rima. 

\endemìa, sf. Malattia circoscritta a un paese. 

\endemicità, sf. L'essere endemico. 

\endèmico, agg. (pl. m.-ci) Che ha carattere di endemia. ~ locale. <> isolato, sporadico. 

\endemìsmo, sm. Fenomeno per cui una data specie animale o vegetale è limitata esclusivamente a una particolare regione. 

\Enderby Regione costiera della Gran Bretagna, nell'Antartide. 

\Enders, John Franklin (West Hartford 1897-Waterford 1985) Microbiologo statunitense. Riuscì a riprodurre in vitro il virus della poliomielite. Insieme a F. C. Robbins e a T. H. Weller fu insignito del premio Nobel nel 1954. 

\Endert´ Regione montuosa dell'Etiopia, capoluogo Macallè. 

\endìadi, sf. Espressione di un concetto per mezzo di due termini coordinati mediante congiunzione. 

\éndice, sm. Uovo vero o finto che si lascia nei nidi delle galline perché vi ritornino a fare le uova. 

\Endimiòne Personaggio mitologico, pastore amato da Selene, la quale lo fece dormire di un sonno eterno per preservarlo dalla vecchiaia e che ogni notte si recava a contemplarlo nella sua grotta. 
Endimione 
Poema di J. Keats (1818). 

\Èndine Gaiàno Comune in provincia di Bergamo (2.749 ab., CAP 24060, TEL. 035). 

\Èndine, làgo di Lago prealpino, detto anche lago di Spinone (337 m d'altezza, 2 km2 di superficie, 10 m di profondità, 5,8 m di lunghezza), situato in val Cavallina, nella provincia di Bergamo, in Lombardia. 

\endo- Primo elemento di parole composte. 
 @   greco éndon dentro. 

\Endo, Shusaku (Tokyo 1923-1996) Romanziere giapponese. Tra le opere Silenzio (1969) e Il samurai (1980). 

\endoblàsto, sm. In embriologia, endoderma. 

\endocardìaco, agg. (pl. m.-ci) Relativo a un fenomeno che ha origine all'interno del cuore. 

\endocàrdio, sm. Rivestimento membranoso delle pareti cardiache interne. 

\endocardìte, sf. Infiammazione dell'endocardio di origine generalmente batterica. Può causare vizi cardiaci dovuti alla cicatrizzazione dell'endocardio ai danni delle valvole oppure può generare emboli.
 X   sf. endocarditis.

\endocàrpo, sm. La parte più interna di un frutto.   +  

\endocrànio, sm. La superficie interna del cranio. 

\endocraniòsi, sf. Iperostosi della faccia interna dell'osso frontale che si riscontra soprattutto nelle donne. 

\endòcrino, agg. Di ghiandole a secrezione interna. <> esocrino. 
Sistema endocrino  Complesso delle ghiandole endocrine.
Ghiandole endocrine 
Ghiandole a secrezione interna il cui prodotto, detto ormone, si versa direttamente nel sangue giungendo ai rispettivi organi o tessuti bersaglio. Compongono il sistema delle ghiandole endocrine l'ipofisi, l'epifisi, la tiroide, la paratiroide, il timo, le ghiandole surrenali, il tessuto interstiziale delle ghiandole sessuali, i testicoli e cellule interstiziali delle ovaie e le isole di Langerhans del pancreas.
 X   agg. endocrine.

\endocrinologìa, sf. Studio del funzionamento delle ghiandole a secrezione interna. 

\endocrinòlogo, sm. (pl.-gi) Studioso di endocrinologia. 

\endocrinopatìa, sf. Malattia correlata a disfunzioni di ghiandole endocrine. 

\endodèrma, sm. (pl.-i) Lo strato più interno della corteccia di un organo, o anche il foglietto interno della gastrula. 

\endodinàmica, sf. (pl.-che) L'insieme dei fenomeni che avvengono al di sotto della superficie terrestre, ma i cui effetti si manifestano sotto forma di modificazioni esterne della stessa. 

\endodontìsta, sm. (pl.-i) Odontoiatra specializzato nella cura delle affezioni della polpa e dei canali reticolari dei denti. 

\endòfago, agg. (pl. m.-gi) Di Insetti che, allo stato larvale, sono parassiti interni di altri esseri viventi. 

\endofasìa, sf. 1 Stato allucinatorio per il quale si crede di avvertire delle voci interne. 2 Linguaggio interiore, articolato solo mentalmente. 

\endofìta, agg., sm. e sf. (pl. m.-i) Relativo a un essere che vive all'interno di una pianta. 

\endogamìa, sf. Regola che impone il matrimonio all'interno del proprio gruppo di parentela. 

\endogàmico, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'endogamia. 

\endogènesi, sf. 1 Generazione, formazione interna. 2 Formazione che ha origine in seguito a fenomeni che si verificano al di sotto della superficie terrestre. 

\endògeno, agg. 1 Che nasce dentro, all'interno di un organismo. <> esogeno. 2 In geologia, di fenomeno relativo alle forze che agiscono dall'interno della Terra, le quali provocano vulcani, eruzioni, terremoti. 
 @   da endo-+ geno

\endolìnfa, sf. Liquido limpido che mantiene in sospensione gli otoliti nel labirinto dell'orecchio interno. 

\endométrio, sm. Mucosa di rivestimento della cavità interna dell'utero. 

\endometriòma, sm. (pl.-i) Tumore benigno che presenta elementi epiteliali identici a quelli dell'endometrio, ma che si sviluppa in tessuti più o meno distanti dall'utero. 

\endometrìte, sf. Infiammazione dell'endometrio, la mucosa interna dell'utero. 

\Endomicetàli Ordine di Funghi Ascomiceti a cui appartiene la maggior parte dei lieviti. Comprendono sia specie che si riproducono per gemmazione sia specie sessuate. ~ saccaromicetali. 

\endoparassìta, agg. sm. (pl. m.-i) Di organismo parassita che vive all'interno di tessuti vegetali (endoparassita endofita), di organismi animali (endoparassita entozoo) o del sangue di animale (endoparassita ematozoo). 

\endoplàsma, sm. (pl.-i) La parte interna del citoplasma della cellula. 

\Endopròtti Gruppo di una settantina di specie che formano il tipo omonimo, sottoregno dei Metazoi. Sono minuscoli, a forma di calice con tentacoli retrattili. 

\endoreattóre, sm. Motore termico a combustione interna continua usato per la propulsione di missili. 

\endorèico, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'endoreismo. 
 @   comp. da greco éndon all'interno + rhêin scorrere. 

\endoreismo, sm. Carattere delle regioni la cui rete idrografica non ha come livello di base il livello del mare. 

\endorfìne, sf. plur. In fisiologia sostanze, contenute nei tessuti degli animali superiori (prodotte spontaneamente da cervello, ipofisi, surreni, pancreas, testicoli), che funzionano come mediatori neuroendocrini, regolatori della trasmissione d'impulsi nervosi. Assimilate alla morfina agiscono nei meccanismi fisiologici del controllo del dolore e dello stress. Al sistema delle endorfine appartengono anche due sostanze pentapeptidiche denominate encefaline, estratte dal tessuto nervoso. Attualmente si ha conoscenza di endorfine di classe alfa, beta, gamma e delta.
 X   sf. plur. endorphins.

\endoschèletro, sm. Lo scheletro interno di alcuni animali. 

\endoscopìa, sf. Tecnica diagnostica e terapeutica di organi interni, come la vescica, lo stomaco, il polmone, che permette con appositi strumenti, detti endoscopi (il cui primo modello fu inventato dal medico polacco Johann Mikulicz-Radeki nel 1881), l'esplorazione visiva allo scopo di verificare eventuali alterazioni o malformazioni e consente di effettuare anche interventi chirurgici.
 X   sf. plur. endoscopy.

\endoscòpio, sm. Apparecchio che serve a rendere visibile una cavità interna del corpo umano al fine di analizzarla. 
 @   comp. dal greco éndon all'interno + skopêin esaminare. 

\endospèrma, sm. Tessuto del seme delle piante superiori che conserva sostanze utili all'embrione, come grassi, amido, proteine e vitamine. 

\endospòra, sf. Spora che si forma all'interno di determinate cellule. 

\endostìlo, sm. Solco profondo che si estende lungo la parte centrale della faringe di cefalocordati e tunicati. 

\endotélio, sm. Tessuto di rivestimento delle cavità cardiache e dei vasi sanguigni e linfatici: è costituito da cellule molto appiattite, derivate dal mesenchima. 

\endoteliòma, sm. (pl.-i) Tumore maligno che si forma per proliferazione delle cellule endoteliali e si presenta sotto forma di noduli o di piccole vegetazioni. 

\endotèrmico, agg. (pl. m.-ci) Di reazione chimica in cui si ha assorbimento di calore con conseguente abbassamento di temperatura. <> esotermico. 

\endovéna, sf. Iniezione endovenosa. 
 X   sf. intravenous injection. 

\endovenóso, agg. Di iniezione fatta immettendo direttamente il liquido nel sangue. 
 X   agg. intravenous. 

\Endrìgo, Sèrgio (Pola 1933-Roma 2005) Cantante e compositore italiano di musica leggera, molto famoso negli anni '60. Tra le canzoni da lui composte ricordiamo Era d'estate, Io che amo solo te e L'arca di Noè

\endromis, sf. invar. Genere di Insetti Lepidotteri eteroneuri della famiglia degli Endromididi, comprendente farfalle con le antenne corte e il corpo ricoperto di peluria. 

\endurance, sm. invar. Specialità automobilistica che consiste in una prova di durata effettuata con macchine di varia cilindrata. 
 @   termine inglese che significa "resistenza". 

\enduro, sm. invar. 1 Specialità di motocross che consiste in una gara di regolarità di durata non inferiore alle sei ore. 2 La moto utilizzata per una gara di questo tipo. 
 @   termine americano di derivazione spagnola che significa "resistere". 

\-ene Suffisso che viene usato nei termini chimici per indicare la presenza di almeno un doppio legame. 

\ENEA Sigla di Energia Nucleare ed Energia Alternativa e di European Nuclear Energy Agency (Agenzia europea per l'energia nucleare). 

\Enèa Mitico eroe troiano figlio di Afrodite e di Anchise. Valoroso combattente nella guerra di Troia, dopo la caduta della città, perduta la moglie Creusa, secondo la tradizione sarebbe fuggito verso occidente approdando, dopo un lungo peregrinare, a Cartagine dove fu ospite e amante di Didone. Lasciata Cartagine, approdò nel Lazio dove, dopo aver vinto i rutuli di Turno e i latini, sposò Lavinia, figlia del re Latino e fondò Lavinio. Dalla sua discendenza sarebbero nati Romolo e Remo, fondatori di Roma. Le sue gesta furono narrate da Virgilio nell'Eneide

\Ènego Comune in provincia di Vicenza (2.236 ab., CAP 36052, TEL. 0424). 

\Eneide (Aeneis) Poema epico in 12 libri, in esametri, di P. Virgilio Marone (29-19 a. C.). Riprendendo e sviluppando leggende legate alla guerra di Troia assai popolari nella Roma dell'epoca, il poema racconta la fondazione della civiltà romana a opera di Enea, secondo la volontà del Fato, iniziando dalla fuga dell'eroe da Troia in fiamme fino all'arrivo nel Lazio, alle lotte con le popolazioni indigene e alla successiva fusione tra vincitori troiani e popolazioni locali. 
L'opera è composta da una prima parte (6 libri) che racconta le peregrinazioni di Enea e da una seconda parte (restanti 6 libri) sulla guerra con la popolazione latina. 
Per le tecniche narrative, il poema si rifà agli illustri precedenti omerici, mentre si propone di lodare l'imperatore Augusto partendo dai suoi antenati. Tra le numerose analogie omeriche riscontrabili nell'Eneide, si citano, per esempio, Enea che discende nel regno dei morti e apprende da essi i grandi eventi della storia di Roma, come Ulisse era sceso nell'Ade per gettare uno sguardo sul suo futuro; Omero che dedica una lunghissima trattazione alla descrizione dello scudo di Achille, così come Virgilio descrive particolareggiatamente lo scudo di Enea; l'uccisione di Patroclo, amico di Achille, viene adombrata nell'episodio dell'uccisione di Pallante, amico di Enea; il duello tra Enea e Turno richiama quello tra Achille ed Ettore, ecc. 
Il clima del racconto è diverso: il volere del Fato ha un progetto preciso, non una distruzione ma la creazione di Roma. Anche la vicenda dell'amore di Didone, la sua maledizione, lo scontro con Cartagine, come lo scontro con Turno, sono voluti dal Fato. L'autore guarda le vicende da una prospettiva più ampia e partecipa alle sofferenze degli sconfitti, considerando la guerra una guerra fratricida tra popoli vicini tra loro e con un comune progenitore (Dardano). 
Nonostante si tratti di un poema a programma, che secondo la tradizione sarebbe stato richiesto da Augusto in persona, Virgilio dà prova di grande vigore poetico dimostrando una perfetta padronanza dei mezzi linguistici e ottenendo anche risultati di grande efficacia, come per esempio nel famoso libro II, quando Enea racconta alla regina Didone la fine di Troia e la sua fuga con il padre Anchise e il figlio Ascanio. 
La fortuna dell'Eneide, che l'autore avrebbe voluto distrutta perché ancora da rifinire, fu assai rapida, certo sostenuta da motivi politici e patriottici (era per la Roma di Augusto una spiegazione della sua origine e del suo passato). Con l'affermarsi della cultura cristiana, alla luce dell'interpretazione della sua IV ecloga (si vedano le Bucoliche), tutta l'opera di Virgilio ha beneficiato di una costante considerazione. La traduzione poetica in italiano venne effettuata da Annibal Caro e pubblicata nel 1581. 

\ENEL Sigla di Ente Nazionale per l'Energia Elettrica. 

\Enemònzo Comune in provincia di Udine (1.384 ab., CAP 33020, TEL. 0433). 

\èneo, agg. Di bronzo. ~ bronzeo. 

\Eneolìtico, agg. (pl. m.-ci) Di periodo preistorico di transizione tra l'età della pietra e quella del bronzo. La lavorazione consolidata della pietra (scheggiata o levigata) si affianca a quella emergente del rame, che già a partire dal IV millennio viene fuso e lavorato a caldo. La martellinatura del rame viene praticata in Oriente (Iran e Iraq) mentre in Turchia vi sono centri per la fusione del metallo. 
Attorno al IV millennio si affermano i primi insediamenti in Egitto vicino a Badari. I suoi abitanti erano dediti a pastorizia e hanno lasciato manufatti in osso e pietra, oltre a oggetti ornamentali come collane in rame e statuette. In Italia, gli insediamenti di questo periodo sono concentrati in Sicilia (Piano Notaro, Gela, Siracusa, Agrigento e Lipari). Resti di pratiche funerarie sono stati rinvenuti anche in Sardegna nella grotta di Michele d'Ozieri (Sassari) e in Lombardia (Redemello). 

\energètica, sf. (pl.-che) 1 L'insieme dei dati che riguardano fonti energetiche e trasformazioni di energia. 2 Lo studio dei fenomeni fisici effettuato dal punto di vista della legge di conservazione dell'energia. 

\energètico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. Che riguarda l'energia. trasformazioni energetiche, in fisica riguardano il passaggio fra le varie forme di energia. 
agg. e sm. Si dice di sostanza capace di stimolare le energie dell'organismo. ~ corroborante, tonico. faceva uso di energetici nella sua dieta di preparazione alla gara
 X   agg. 1 energy. 2 (fig., alimento) energy giving. 
 @   greco energetikos attivo, da energein operare. 

\energìa, sf. (pl.-gìe) 1 Vigore fisico. ~ forza. <> debolezza. 2 Vigore spirituale, fermezza di carattere. ~ risolutezza. <> insicurezza. 3 In Fisica, termine con cui viene indicata una grandezza astratta che si presenta in diverse forme (gravitazionale, cinetica, termica, elastica, elettrica, chimica, radiante, nucleare, di massa) che ha la caratteristica di conservarsi in un sistema "isolato", in cui non entra e non esce nulla (una molla che sta oscillando quando si comprime aumenta energia elastica e perde energia cinetica, e viceversa; pian piano rallenta fino a fermarsi, perdendo sia energia elastica che energia cinetica; ma nel frattempo si riscaldano sia la molla che l'aria circostante: aumenta l'energia termica; la somma delle varie forme di emergia si conserva). Nel linguaggio comune spesso viene chiamata "energia", o fonte energetica, un corpo o un sistema che viene sottoposto a trasformazioni tali da aumentare la energia che si presenta in una forma utilizzabile a un dato scopo (forma che, a seconda dei casi, potrà essere meccanica, ossia cinetica o potenziale, termica, elettrica, …), ad es. un combustibile che, attraverso una trasformazione da energia chimica a energia termica e, poi, a energia meccanica, viene utilizzato per azionare motori. 
 X   sf. 1 energy. 2 (fig.) vigour, energy. 3 (fis.: meccanica, cinetica, potenziale, termica, nucleare) mechanical energy, cinetic energy, potential energy, thermal energy, nuclear power.
In fisica viene misurata, nel Sistema Internazionale, in joule (J). Per approfondimenti vedi qui   +  .

\energicaménte, avv. Con vigore. 

\enèrgico, agg. (pl. m.-ci) Che ha energia, risoluto. ~ vigoroso. <> fiacco. 
 X   agg. 1 energetic, vigorous. 2 (risoluto) powerful. 

\energùmeno, sm. 1 Persona in preda all'ira. ~ ossesso. 2 Indemoniato. ~ spiritato. <> calmo. 

\enervàre, v. tr. 1 Snervare. ~ estenuare. 2 In medicina, praticare un'enervazione. 

\enervazióne, sf. Asportazione o sezione chirurgica di un nervo, di un gruppo di nervi, di un ganglio o di un plesso nervoso che innerva un organo. 

\Enescu, George (Moldavia 1881-Parigi 1955) Compositore rumeno. Tra le opere due Rapsodie rumene (1901 e 1902) e Concerto per violino (1921). 

\Enfant et les sortilèges Fantasia lirica in due parti di M. Ravel, testo di S. G. Colette (Montecarlo, 1925). 

\enfant gâté, loc. sost. m. invar. 1 Bambino viziato. 2 Persona abituata a vedere soddisfatto ogni suo capriccio. 

\enfant prodige, sm. invar. Bambino prodigio. 

\enfant terrible, sm. invar. Bambino di carattere estremamente turbolento. 

\Enfantin, Barthélemy-Prosper (Parigi 1796-1864) Economista francese. Accentuò gli aspetti mistico-religiosi di Saint-Simon e scrisse La scienza dell'uomo (1858). 

\ènfasi, sf. 1 Calore nei gesti e nella voce. ~ veemenza. <> misura. 2 Modo esagerato di esprimere il proprio pensiero. ~ magniloquenza. <> sobrietà. 
 X   sf. 1 emphasis. 2 (fig.) bombast. 

\enfaticaménte, avv. In modo enfatico. ~ ampollosamente. 

\enfàtico, agg. (pl. m.-ci) 1 Detto o fatto con enfasi. ~ pomposo. <> moderato. 2 Gonfio. ~ tumido. 
 X   agg. emphatic. 
 @   lat. tardo emphaticus, dal greco emphatikòs. 

\enfatizzàre, v. tr. Pronunciare o rendere con enfasi. ~ ingigantire. <> minimizzare. 
 X   v. tr. to emphasize. 
 @   deriv. da enfatico. 

\enfiagióne, sf. Ingrossamento anormale di una parte del corpo. ~ tumefazione. 

\enfiàre, v. tr. Gonfiare. 
rifl. Gonfiarsi. 

\enfisèma, sm. Aumento del contenuto d'aria del polmone per la rottura irreversibile dei setti tra gli alveoli polmonari e causa di una progressiva insufficienza respiratoria. Radiologicamente è percepibile con l'aumento della trasparenza polmonare e direttamente espandendo il torace, negli stadi avanzati. Ha andamento cronico, con tendenza a peggiorare. Può essere dovuto a cause infettive, al fumo di sigaretta, all'inquinamento atmosferico.
 X   sm. emphysema.

\enfitèusi, sf. invar. Contratto con cui si cede ad altri il dominio utile di un fondo con corresponsione di un canone annuo. 

\enfitèuta, sm. e sf. (pl. m.-i) Chi ha un possesso in enfiteusi. 

\enfitèutico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a enfiteusi. 

\enfleurage, sf. invar. Tipo di estrazione delle essenze dai fiori che le contengono ottenuta senza immersione, ma per contatto a freddo con grassi. 

\Engadìna Vallata nelle Alpi Retiche, cantone dei Grigioni (Svizzera), attraversata dal fiume Inn. Si estende dal passo del Maloia (1815 m) fino al confine austriaco, per una lunghezza di 95 km. Dominata dal massiccio del Bernina, fino a Zernez, si estende l'Alta Engadina; ai piedi del Silvretta la Bassa Engadina. Sede di turismo invernale ed estivo, l'agricoltura alpina, l'allevamento bovino e le foreste sono le principali risorse della regione. Annovera celebri centri turistici come Saint Moritz, Sils, Silvaplana, Samedan, Pontresina, Celerina, Zuoz. Fu popolata da ladini di lingua romantica, lottò a lungo per l'indipendenza dall'impero; confluì nella Confederazione elvetica, con il resto dei Grigioni, nel 1803. Il parco nazionale, istituito nel 1914, si estende per 150 km2

\engagé, agg. invar. Impegnato socialmente e politicamente. 

\engagement, sm. invar. Atteggiamento di impegno sociale e politico da parte di un artista. 

\Engels Città (184.000 ab.) della Russia, nella provincia di Saratov, sul fiume Volga. 

\Engels, Friedrich (Barmen 1820-Londra 1895) Filosofo e uomo politico tedesco. Figlio di un ricco industriale, mandato in Inghilterra per compiervi il proprio tirocinio, poté conoscere direttamente gli aspetti dell'industrialismo inglese e le condizioni di vita del proletariato industriale. Ciò gli suggerì le prime riflessioni sul ruolo del capitalismo, poi descritte nei libri Lineamenti di una critica dell'economia politica (1843) e La situazione della classe operaia in Inghilterra (1845). Nel 1844 incontrò a Parigi K. Marx con cui scrisse La sacra famiglia (1844), L'ideologia tedesca (1845-1846) e il Manifesto del partito comunista (1848). Aderì alla rivoluzione del 1848 in Germania ma, dopo il suo fallimento, ritornò in Inghilterra. Nel 1869 si ritirò dal lavoro per dedicarsi agli studi e alla politica, aderendo all'Internazionale Socialista di cui fu uno dei massimi esponenti. Curò, dopo la morte di Marx, la pubblicazione degli ultimi due volumi de Il Capitale, divenendo così il punto di riferimento dei marxisti europei. Autore di opere storico politiche quali Antidühring (1878), L'origine della famiglia (1884), Feuerbach e il punto d'approdo della filosofia classica tedesca (1886) e Dialettica della natura (incompiuta) pubblicata nel 1925 in URSS. Per Engels la dialettica deve essere utilizzata per l'interpretazione di tutto l'universo naturale. Con questa visione consentì al marxismo d'inserirsi nella concezione totalizzante della filosofia positivistica. 

\Enggano Isola dell'Indonesia, nell'oceano Indiano, al largo di Sumatra. 

\Enghien, Louis-Antoine di Borbone-Condé duca di (Chantilly 1762-Vincennes 1804) Nobile francese. Combatté nel corpo degli emigrati e quindi nel 1801 si ritirò in Germania. Napoleone, temendo un complotto volto a restaurare i Borbone, lo fece rapire e fucilare. 

\engineering, sm. invar. Insieme delle attività connesse alla progettazione, alla produzione e al controllo di impianti industriali effettuate per contratto. 

\engràmma, sm. (pl.-i) Modificazione funzionale del sistema nervoso derivante probabilmente dalla fissazione e registrazione di un ricordo. 

\Engström, Albert Laurentius Johannes (Lönneberga 1869-Stoccolma 1940) Scrittore e disegnatore svedese. Ideatore della rivista umoristica Strix (1897, La civetta), nella quale mise in evidenza le sue capacità di caricaturista disegnando vignette sul mondo contadino e dei pescatori. Anche le sue opere letterarie, come Capricci e avventure (1908) e Racconti riuniti (1915), sono ispirate al mondo popolare. 

\ENI Sigla di Ente Nazionale Idrocarburi. 

\enidrocoltùra, sf. Acquicoltura. 

\enìgma, sm. (pl.-i) 1 Detto oscuro che nasconde un senso allegorico. ~ arcano. l'enigma della Sfinge. 2 Espressione ambigua. ~ indovinello. parlare per enigmi. 3 Persona misteriosa. 
 X   sm. enigma, puzzle. 
 @   lat. aenigma, dal greco ainigma, deriv. da ainissesthai parlare in modo oscuro. 

\Enigma di Kaspar Hauser, L' Film drammatico, tedesco (1974). Regia di Werner Herzog. Interpreti: Bruno S., Walter Ladengast, Brigitte Mira. Titolo originale: Jader für sich und Gott gegen alle 

\enigmaticaménte, avv. In modo enigmatico. 

\enigmaticità, sf. L'essere enigmatico. 

\enigmàtico, agg. (pl. m.-ci) 1 Che ha dell'enigma, ambiguo, arcano, misterioso. ~ sibillino. <> evidente. 2 Ambiguo. ~ sfuggente. <> franco. 
 X   agg. enigmatic, puzzling. 
 @   lat. aenigmaticus, dal greco ainigmatikòs. 

\enigmìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Chi è abile a comporre o risolvere enigmi. 

\enigmìstica, sf. 1 L'arte di comporre e risolvere enigmi, sciarade, indovinelli e rebus. 2 L'insieme dei giochi enigmistici. 
Di origine antichissima era principalmente legata al mito e alla religione (enigma della Sfinge risolto da Edipo e responsi di oracoli). Nel medioevo vi si dedicarono letterati e intellettuali e a mano a mano agli indovinelli si aggiunsero le sciarade, i rebus, gli anagrammi, le crittografie e altri giochi di parole che raggiunsero una notevole diffusione nel XIX sec. per mezzo degli almanacchi. Si sviluppa notevolmente nel XX sec. con l'introduzione di nuovi giochi, dei cruciverba in particolare, nati negli Stati Uniti nel 1923, e la pubblicazione specifica di riviste, incontrando il favore di un pubblico sempre più vasto. 

\enigmìstico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a enigmi o a enigmistica. 

\ENIT Sigla di Ente Nazionale Italiano per il Turismo. 

\enjambement, sm. invar. Procedimento che, in poesia, consiste nel separare due parole concettualmente unite collocandone una alla fine di un verso e l'altra all'inizio del successivo. 

\Enlil Personaggio mitologico, dio mesopotamico creatore del mondo e autore della pioggia fecondatrice e del diluvio universale. Gli subentrò nel culto Marduk. 

\Ènna Città della Sicilia centrale (29.000 ab., CAP 94100, TEL. 0935) è posta a 931 m di altitudine risultando il capoluogo più alto d'Italia e uno dei meno popolosi. Denominata anticamente Castrum Hennae, fino al 1927 si chiamava Castrogiovanni. Centro agricolo con produzione di olive, frumento, mandorle e vini; sono presenti giacimenti di sali potassici, industrie alimentari, chimiche, meccaniche. Sviluppato anche il turismo. Prima di passare sotto il dominio cartaginese e romano, fu colonia greca fino al VII sec. a. C. e centro del culto di Demetra. Situata in posizione strategica, durante il medioevo fu occupata da bizantini, arabi, normanni, svevi, Aragonesi. Partecipò attivamente ai moti risorgimentali della prima metà del 1800. Tra i monumenti il duomo (XIV sec.), il castello di Lombardia (con elementi bizantini, normanni e svevi), la torre ottagonale di Federico II (XIII sec.). 
Provincia di Enna 
(2.562 km2, 186.000 ab.) Si estende tra i monti Erei e le pendici dei Nebrodi. Territorio montuoso e collinare con risorse minerarie (sali potassici), agricole (frumento, oliveti, ortaggi, vigneti) e industria alimentare. Principali centri sono Agira, Barrafranca, Leonforte, Nicosia, Piazza Armerina, Troina. 

\ennàgono, sm. Poligono che ha nove lati e nove angoli. 

\ènne, sm. o sf. invar. La lettera n (N) e il segno che la rappresenta. 

\Enneadi Opera di filosofia di Plotino (composta dopo il 254, riordinata postuma da Porfirio nel 300-305). 

\enneasìllabo, agg. e sm. Verso di nove sillabe che veniva usato nella metrica antica. 

\ennèsimo, agg. 1 Che si riferisce alla lettera n, simbolo matematico di un numero indeterminato. 2 Indica un numero grandissimo. dopo l'ennesimo tentativo, decisi che era meglio lasciar perdere
 X   agg. nth. 
 @   deriv. da enne

\Ènnio, Quìnto (Rudiae 239-Roma 169 a. C.) Poeta latino, portato a Roma da Catone il Censore, tradusse e riscrisse, con gusto romano, opere di poeti greci. In esametro dattilico narrò la potenza romana, dai tempi di Enea, negli Annali (diciotto libri), proponendosi come l'Omero latino e iniziando di fatto la tradizione epica latina. Scrisse le Satire, circa venti tragedie di argomento mitologico, Scipio (carme celebrativo per Scipione l'Africano e andato perduto), le due preteste Ambracia e Le Sabine, il poemetto pitagorico Epicharmus, sull'origine della mitologia greca, Euhemerus, scritto in prosa, relativo alle teorie di Evemero di Messina e altri poemetti e pensieri. 

\Enno Commedia di J. Reuchlin (1497). 

\Ennockl, Katharina (? 1790-Erlas, Atzgersdorf 1869) Attrice drammatica. Interprete del repertorio nazionale popolare, la sua carriera si svolse prevalentemente al Leopoldstädter Theater di Vienna, dal suo esordio, avvenuto a quindici anni, fino alla chiusura del teatro (1829). 

\Enns Fiume (254 km) dell'Austria che nasce dai Monti Tauri e confluisce nel Danubio. 

\Eno, Brian (Woodbridge 1948-) Compositore e strumentista inglese interessato alle nuove forme di musica e alle sperimentazioni elettroniche del rock. Nel 1995 collaborò con gli U2 e con David Bowie. 

\enocianìna, sf. Nome commerciale della sostanza colorante contenuta nella buccia dell'uva nera. ~ enina. 

\enòfilo, agg. Che si occupa della produzione di vini. 

\enoftàlmo, sm. Infossamento patologico del globo oculare nell'orbita. 
 @   comp. dal greco en dentro + ophtalmós occhio. 

\enogastronomìa, sf. L'arte di saper accoppiare i vini ai cibi. 

\enòlo, sm. 1 Composto organico contenente il gruppo caratteristico-C(OH)=. 2 Forma tautomera di un chetone o di un aldeide. 

\enologìa, sf. Arte di fare e conservare i vini e di migliorarne i difetti. 
 @   da eno-+-logia. 

\enològico, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'enologia. 

\enòlogo, sm. (pl.-gi) Esperto in enologia. 

\enòmetro, sm. Strumento per conoscere il peso specifico dei vini. 

\enoplio, agg. e sm. Termine che, nell'antica Grecia, indicava originariamente un ritmo di una danza veloce eseguita da guerrieri armati. In seguito venne ad indicare un particolare tipo di verso metrico. 

\Enoploidèi Ordine di Nematodi che presentano una cuticola non anulata. Vivono soprattutto in mare. 

\enopòlio, sm. Cooperativa per la produzione di vini. 

\enòrme, agg. Che oltrepassa la misura comune. ~ colossale. <> piccolissimo. 
 X   agg. enormous, huge. 
 @   lat. enormis fuori dalla norma. 

\enormeménte, avv. Smisuratamente. ~ moltissimo. 

\enormità, sf. 1 L'essere enorme. ~ immensità. <> piccolezza. 2 Atto enorme, scellerato. 3 Ciò che devia dalla normalità. 
 X   sf. enormity, huge size. 
 @   lat. enormitas,-atis. 

\enosigèo, agg. 1 Detto del tridente di Nettuno, che scuote la terra. 2 Relativo a Nettuno, di Nettuno. 
 @   comp. dal greco énosis scossa + gâia terra. 

\enotèca, sf. (pl.-che) Raccolta di bottiglie di vini pregiati. 
 @   da eno-+-teca. 

\enotècnica, sf. La tecnica della lavorazione dei vini. 

\Enòtria 1 La parte sudorientale dell'Italia che era abitata dagli enotri. 2 Altra denominazione dell'Italia meridionale. 3 Altra denominazione dell'Italia. 

\ENPA Sigla di Ente Nazionale per la Protezione degli Animali. 

\ENPALS Sigla di Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza ai Lavoratori dello Spettacolo. 

\ENPAM Sigla di Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza per i Medici. 

\ENPDEP Sigla di Ente Nazionale di Previdenza per i Dipendenti di Enti di diritto Pubblico. 

\ENPI Sigla di Ente Nazionale per la Previsione degli Infortuni. 

\Enrìco Nome di sovrani. 
Germania Enrico I l'Uccellatore 
(876?-Memleben 936) Duca di Sassonia dal 912, nel 919 divenne re di Germania. Nel 925 conquistò la Lorena ai capetingi; in seguito sconfisse slavi, ungari (933) e danesi (934). 
Enrico II il Santo 
(Bad Abbach 973-Gottinga 1024) Re di Germania dal 1002 e d'Italia dal 1004. Sconfitto Arduino d'Ivrea nel 1013, fu incoronato imperatore del Sacro Romano Impero nell'anno successivo. Contese la Boemia a Boleslao I di Polonia e promosse la cristianizzazione dell'Europa orientale. 
Enrico III il Nero 
(1017-Botfeld 1056) Figlio di Corrado II il Salico, fu re di Germania dal 1028 e imperatore del Sacro Romano Impero dal 1039. Si assicurò la sovranità in Polonia, Boemia e Ungheria e sostenne la riforma ecclesiastica e il diritto di designazione dei papi riservato agli imperatori. 
Enrico IV 
=> "Enrico IV di Germania" 
Enrico V 
(1081-Utrecht 1125) Figlio di Enrico IV, divenne imperatore del Sacro Romano Impero dal 1111. Continuò la lotta per le investiture e vi pose termine con il concordato di Worms (1122). 
Enrico VI 
(Nimega 1165-Messina 1197) Figlio di Federico Barbarossa, fu imperatore del Sacro Romano Impero dal 1191. Si garantì anche il diritto di successione in Sicilia sposando Costanza d'Altavilla nel 1186, ma vi regnò solo nel 1195 dopo un lungo scontro con la nobiltà normanna, guidata da Tancredi di Lecce. 
Spagna Enrico I di Castiglia 
(1204-Palencia 1217) Figlio di Alfonso VIII, gli succedette come re di Castiglia e León dal 1214. 
Enrico II di Castiglia 
(Siviglia 1333-Burgos 1379) Figlio di Alfonso XI e conte di Trastamara, dopo aver spodestato con l'aiuto della Francia il fratellastro Pietro I il Crudele, fu re di Castiglia e León dal 1369. 
Enrico III il Malaticcio 
(Burgos 1379-Toledo 1406) Re di Castiglia e León dal 1390. 
Enrico IV l'Impotente 
(Valladolid 1425-Madrid 1474) Re di Castiglia e León dal 1454, fu duramente contrastato dalla nobiltà che, contestando la legittimità della figlia ed erede Giovanna, gli fece succedere la sorella Isabella la Cattolica. 
Francia Enrico I 
(1008-1060) Figlio di Roberto il Pio e nipote di Ugo Capeto, fu re dal 1031. Il padre lo designò successore alla morte del primogenito Ugo, mentre la madre Costanza gli preferiva il terzo figlio Roberto. Nella guerra civile tra i due fratelli, Enrico, divenuto re nel 1031, ebbe la meglio con l'aiuto dei conti di Fiandra e d'Angiò, ma l'intervento di altri feudatari estese il conflitto che si trascinò a lungo. 
Enrico II 
(1519-1559) Secondo figlio di Francesco I, gli succedette al trono di Francia dal 1547. Sposò Caterina de' Medici, ma per tutta la sua vita ebbe come favorita Diana di Poitiers (1499-1566) dalla quale fu dominato. Costei favorì l'affermazione dei duchi di Guisa. Sotto la pressione dei Guisa, vennero perseguitati gli ugonotti (protestanti), venne dichiarata guerra contro l'Inghilterra (1548-1550) e organizzata la spedizione in Italia (1548) contro Carlo V. Dopo la breve tregua di Vaucelles, i Guisa spinsero a nuove ostilità per la conquista dell'Italia meridionale, ma gli Spagnoli, guidati da Emanuele Filiberto, sconfissero disastrosamente i Francesi, guidati da Anne de Montmorency, a San Quintino (1557) e li costrinsero alla pace di Cateau-Cambrésis. Durante le celebrazioni, il re venne ferito accidentalmente in un torneo e morì subito dopo. A Enrico II succedettero, uno dopo l'altro, tre suoi figli: Francesco II, Carlo IX ed Enrico III. 
Enrico III 
=> "Enrico III di Valois" 
Enrico IV 
=> "Enrico IV di Francia" 
Inghilterra Enrico I 
(1068-1135) Figlio di Guglielmo il Conquistatore, succedette sul trono al fratello Guglielmo il Rosso nel 1100, approfittando del fatto che suo fratello Roberto, erede al trono, era in Terra Santa, e con la motivazione che egli era l'unico tra i figli di Guglielmo il Conquistatore che fosse nato in Inghilterra. Sposò la figlia del re di Scozia. Naturalmente si trovò a combattere contro il fratello. Nel 1106 Roberto fu sconfitto a Tinchebrai e fatto prigioniero. L'opposizione, continuata dai sostenitori di Roberto, per un certo tempo proseguì sul suolo francese, ma poi cessò. Enrico I fu un re di grandi qualità sul piano politico. Si preoccupò di rafforzare l'autorità dello stato e favorì la fusione dei Normanni con i Sassoni. Promosse anche un atteggiamento conciliante con la Chiesa e in questa prospettiva richiamò dall'esilio Anselmo d'Aosta (1103). 
Enrico II 
(1133-1189) Figlio di Goffredo V d'Angiò e nipote di Enrico I, fu re dal 1154. Il regno d'Inghilterra era allora uno dei più potenti d'Europa, in quanto comprendeva anche le regioni francesi della Normandia e Aquitania. I suoi possedimenti si estesero ulteriormente, in seguito al suo matrimonio con la duchessa di Aquitania, Eleonora. Nel 1162 entrò in conflitto con Tommaso Becket, arcivescovo di Canterbury, per la diversa interpretazione dei rapporti fra re e clero. Tommaso Becket fu costretto fuggire in Francia (1164). Al rientro in Inghilterra (1170) venne ucciso da due fanatici. Enrico II fu ritenuto il mandante dell'assassinio dell'arcivescovo. In seguito, tuttavia, Enrico II riuscì a ottenere l'assoluzione da papa Alessandro III. Sottomessa l'Irlanda (1171), dovette fronteggiare una rivolta organizzata dai suoi tre figli, ai quali aveva assegnato parte dei suoi possedimenti, ma senza concedere un vero potere. Alla rivolta si unirono i feudatari francesi e numerosi nobili inglesi, che ottennero l'appoggio dei re di Francia e di Scozia. Enrico fu costretto a prendere le armi contro i figli, ma poi preferì cessare la guerra civile riconoscendo erede il figlio Riccardo detto Cuor di leone (1189). 
Enrico III d'Inghilterra 
(1207-1272) Figlio di Giovanni Senza Terra, gli succedette nel 1216 a soli nove anni. Nel 1258 fu costretto ad approvare gli statuti di Oxford (Provisions of Oxford) che prevedevano autonomie a favore della nobiltà, ma li annullò nel 1264 scatenando la rivolta dei baroni guidati da Simone di Montfort. L'esercito del Montfort riuscì a sconfiggere le truppe del re, catturando il re stesso insieme al figlio Edoardo (Lewes, 14 maggio 1264). Il principe Edoardo, organizzato un altro esercito, batté Simone de Montfort a Evesham, uccidendolo in battaglia. La pacificazione nel paese fu raggiunta soltanto nel 1266 con il Dictum of Kenilworth, che assicurò finalmente il riconoscimento del parlamento da parte di Enrico III. 
Enrico IV 
=> "Enrico IV d'Inghilterra" 
Enrico V 
=> "Enrico V d'Inghilterra" 
Enrico VI 
=> "Enrico VI d'Inghilterra" 
Enrico VII Tudor 
(1457-1509) Figlio di Edmondo Tudor e di Margaret Beaufort, parente dei Lancaster, fu proclamato re dopo la vittoria di Bosworth (1485) sull'usurpatore Riccardo III, rimasto ucciso in battaglia. Sposando Elisabetta di York favorì l'unione delle case di Lancaster e di York e rinsaldò l'autorità regia. Si dimostrò abile come amministratore dello stato, favorì i traffici e i commerci. Enrico VII fu il primo re della dinastia dei Tudor. 
Enrico VIII 
=> "Enrico VIII d'Inghilterra" 

\Enrico di Ofterdingen Romanzo di Novalis (1772-1801) Lasciato incompiuto dall'autore, fu pubblicato postumo nel 1802. L'opera è suddivisa in due parti: L'attesa e Il compimento. Ambientata in un medioevo idealizzato nel quale regna la poesia e l'amore cortese, la prima parte racconta il viaggio del giovane protagonista Enrico di Ofterdingen che si reca da Eisenach ad Augusta in visita al nonno. Il viaggio non contiene avventure nel senso tradizionale, ma avventure dello spirito: durante il percorso si svolge una conversazione sul significato della poesia; in un castello, Enrico incontra Zulima, una ragazza orientale; in un'osteria, incontra un vecchio minatore e concepisce un vivo desiderio di conoscere i tesori della terra; in una grotta, incontra un saggio eremita; a casa del nonno, è conquistato dalla musica e conosce il poeta Klingsohr, che lo intrattiene sull'arte in generale e sulla poesia. Intanto, Enrico s'innamora della figlia di Klingsohr. Della seconda parte, resta compiuto solo il primo capitolo. In esso, Enrico piange la morte dell'amata e poi discute di morale con un vecchio. Il piano dell'opera, che l'autore non poté realizzare, è stato ricostruito da J. L. Tieck sulla base delle annotazioni lasciate da Novalis. Esso prevedeva un lungo viaggio attraverso l'Italia, la Grecia e l'Oriente e il successivo ritorno in Germania. Doveva concludersi con la celebrazione dell'ideale della poesia alla quale Enrico consacrava la sua vita. 

\Enrìco III di Valois (Fontainebleau 1551-Saint Cloud 1589) Figlio di Enrico II e Caterina de' Medici, luogotenente generale dal 1567, fu tra gli organizzatori della strage degli ugonotti della notte di San Bartolomeo (1572). Per pochi mesi re di Polonia, nel 1573, fu re di Francia, nel 1574, succedendo al fratello Carlo IX. Tentò una soluzione pacifica del conflitto religioso con gli ugonotti, concedendo loro la libertà di culto con l'editto di Beaulieu (1576), suscitando però le reazioni dei cattolici intransigenti, guidati dal duca Enrico I di Guisa, che fece uccidere assieme al fratello Luigi di Lorena (1588) prima di fuggire da Parigi (giornata delle barricate, 1588). Per rientrare dovette accordarsi con Enrico di Navarra, capo dei calvinisti, succeduto al duca D'Angiò nel 1584. Fu ucciso dal domenicano J. Clément e con la sua morte si estinse la dinastia dei Valois. 

\Enrìco il Navigatóre (Porto 1394-Capo de Sagres 1460) Principe portoghese, figlio del re di Portogallo Giovanni I, diede impulso alla navigazione del suo paese organizzando numerose spedizioni marittime, promuovendo la colonizzazione di Madera e delle Canarie (1419), l'esplorazione delle coste occidentali dell'Africa fino a Capo Verde (1445), l'esplorazione del Rio de Oro, di Capo Bianco e della foce del Senegal, gettando così le basi del successivo espansionismo coloniale del Portogallo. 

\Enrico il Verde Romanzo di Gottfried Keller (1819-1890) pubblicato tra il 1854 e il 1855. Appartenente al genere del romanzo di formazione (in tedesco Bildungsroman) è di ispirazione autobiografica. Protagonista dell'opera è Heinrich Lee, detto "il verde" dal colore del suo giubbetto. Dopo essere stato espulso dalla scuola e dopo un tentativo di seguire l'istruzione artistica, accortosi di non avere la vocazione all'arte, si impiega nell'amministrazione dello stato. Le varie esperienze gli permettono di conoscere il mondo e nello stesso tempo di approfondire la conoscenza di se stesso. L'autore è convinto che le diverse esperienze si concludano invariabilmente con la crescita e l'arricchimento degli individui, purché il loro atteggiamento resti aperto e disponibile ad apprendere. 

\Enrìco IV di Frància (1553-1610) Figlio di Antonio di Borbone, duca di Vendôme, e della regina di Navarra, Jeanne d'Albret, ricevette un'educazione calvinista. Con l'aiuto della madre, si unì alle forze protestanti. Nel 1572, alla morte di sua madre divenne re di Navarra e sposò Margherita di Valois, figlia di Caterina de' Medici. Durante le feste di nozze, Caterina de' Medici tentò di sbarazzarsi degli ugonotti facendoli uccidere nel massacro della notte di san Bartolomeo (24 agosto 1572). Enrico di Navarra venne risparmiato, ma fu costretto ad abiurare. Alla morte del duca d'Angiò, fratello del re Enrico III, divenne erede al trono di Francia. Salì al trono nel 1589 dopo la cosiddetta guerra dei tre Enrico (1585) e l'assassinio di Enrico III per mano di un fanatico cattolico. Nel 1593 non potendo vincere i cattolici in battaglia, Enrico IV si convertì al cattolicesimo ("Parigi vale bene una messa"). Preso saldamente il controllo del regno, nel 1598 promulgò l'Editto di Nantes, con cui ai protestanti francesi vennero garantiti una moderata libertà religiosa e il pieno godimento dei diritti civili, ponendo così fine alle guerre di religione in Francia. Come garanzia il re permise loro di mantenere proprie fortezze in varie località della Francia. Enrico IV fu un sovrano di ampie vedute e seppe circondarsi di ottimi consiglieri, tra i quali il duca di Sully che riformò l'economia. Dedicò tutto il suo impegno al rafforzamento del potere centrale della monarchia e a migliorare l'economia del paese. Furono emanate leggi protezionistiche per permettere lo sviluppo dell'industria, costruite strade e migliorate le condizioni dell'agricoltura. Noto come le bon roi, cadde assassinato da un fanatico cattolico nel 1610. Gli successe il figlio Luigi XIII sotto la reggenza della sua seconda moglie Maria de' Medici. 

\Enrìco IV di Germània (Goslar 1050-Liegi 1106) Figlio di Enrico III, fu proclamato re di Germania dal 1054. Si contrappose nella lotta delle investiture a papa Gregorio VII. Colpito da scomunica si umiliò a Canossa dinanzi al papa, ospite della contessa Matilde. 
Enrico IV 
Dramma di L. Pirandello (1922). Il titolo deriva dall'Enrico IV imperatore di Germania che si umiliò a Canossa davanti al papa, personaggio che il protagonista del dramma stava interpretando in una cavalcata mascherata finita male per lo scarto improvviso di un cavallo che ha sbalzato a terra il cavaliere. La caduta rovinosa ha fissato il cavaliere nel suo personaggio. Pazzia o malattia? Per compassione, tutti hanno assecondato il novello Enrico IV creando intorno a lui un mondo artificiale che riproduce l'epoca dell'imperatore tedesco. Sono passati molti anni; in realtà, Enrico IV è guarito dai postumi della caduta, ma continua il pericoloso gioco della simulazione, per prendersi gioco degli altri. La tragedia esplode quando Enrico IV cerca di abbracciare una giovane travestita da Matilde di Canossa e uccide l'uomo che tenta di impedirglielo. Ormai è condannato alla simulazione a vita. Insieme a Così è (se vi pare) (1917) e Come tu mi vuoi (1930), fa parte dei lavori teatrali di L. Pirandello che ruotano intorno al problema dei rapporti tra apparenza e realtà. 

\Enrìco IV d'Inghiltèrra (1366-1413) Primo re della casa Lancaster. Avversario del re Riccardo II, si trovava in esilio forzato quando nel 1399 divenne duca di Lancaster succedendo al padre. Riccardo aveva confiscato le sue terre e pronunciato contro di lui la condanna al bando perpetuo. Tuttavia, verso la fine del 1399, Enrico ritornò, costrinse Riccardo ad abdicare e salì al trono sostenendo di essere l'erede legittimo di Enrico III per via di madre. Non tutti condivisero questa rivendicazione, perciò il suo regno fu agitato dalle rivolte. Enrico IV sconfisse i nemici, guidati da Owen Glendower e dai Percy, a Shrewsbury (1403) e a Bramham Moor (1408) e riuscì a dissolvere le minacce portate al trono. 
Enrico IV 
Dramma storico di W. Shakespeare (1597-1598). Diviso in due parti, il dramma rappresenta le vicende dei due personaggi principali, il principe Hal, futuro re Enrico V, e il suo compagno Sir John Falstaff. Mescolando commedia e narrazione storica, Shakespeare rappresenta la vita delle taverne di Londra e la corte del re Enrico IV, che lotta per soffocare la ribellione della famiglia Percy guidata dal giovane Hotspur. Nella parte I, Enrico sconfigge i Percy mentre il principe Hal uccide Hotspur; nella parte II, viene repressa una seconda ribellione, ma Enrico IV muore. Il principe Hal, divenuto re, si lascia alle spalle le cattive compagnie e la vita dissipata di un tempo. A questo fine, allontana Falstaff bandendolo da Londra. 
Enrico IV 
Dramma di L. Pirandello (1922). 

\Enrico V Film drammatico, britannico (1944). Regia di Laurence Olivier. Interpreti: Laurence Olivier, Renée Asherson, Robert Newton. Titolo originale: Henry V 

\Enrìco V d'Inghiltèrra (1387-1422) Figlio di Enrico IV, divenne re nel 1413. Sposò la figlia di Carlo VI di Francia, Caterina. Eliminati gli oppositori interni, nel 1415 diede inizio a una campagna in grande stile contro la Francia, approfittando della guerra civile in corso. Ad Agincourt sconfisse rovinosamente i francesi. Nel 1417 invase ancora la Francia con un esercito più forte e costrinse i Francesi a firmare il trattato di Troyes, in base al quale egli sposò la figlia del re di Francia, Caterina, e fu riconosciuto erede al trono della nazione. 
Enrico V 
Dramma di W. Shakespeare (1598-1599). L'eroico Enrico V, re dal 1413 al 1422, è stato un tempo lo scapestrato e ribelle principe Hal: il suo comportamento viene ricordato alla fine del Riccardo II e nell'Enrico IV, dove si dà alla bella vita con sir John Falstaff. L'Enrico V celebra la vittoria inglese di Agincourt contro i francesi. Enrico non è solo regale ma si dimostra anche dotato di forte umanità. Incoraggia i suoi soldati stando con loro la notte prima della battaglia. Nell'atto finale, il re corteggia la principessa francese Caterina, in un modo che la differenza delle lingue rende particolarmente spiritoso. Shakespeare, celebrando un periodo glorioso della storia inglese, si propone di comporre un dramma di significato epico, presentando una figura di re valoroso. La dimensione epica dell'azione è sottolineata da un coro, che espone un prologo e interviene all'inizio di ciascuno dei cinque atti, suggerendo vicende e scenari che il teatro non è in grado di ospitare. 

\Enrìco VI d'Inghiltèrra (1421-1471) Figlio di Enrico V e di Caterina di Valois, succedette al padre nel 1422, a poco più di un anno di età. Nel 1444 sposò Margherita d'Anjou, contessa di Provenza, dalla quale fu completamente dominato. I possessi inglesi in terra di Francia si ridussero alla sola Calais, in seguito al movimento nazionale promosso da Giovanna d'Arco. I contrasti interni tra la casa di Lancaster, legata alla regina, e gli York condotti da Edoardo di York, si acuirono e nel 1455 iniziò la guerra delle due rose (dalle insegne araldiche delle due casate: rosa rossa dei Lancaster, rosa bianca degli York). Edoardo IV di York lo depose nel 1461, ma fu rimesso sul trono nel 1470 e quindi ucciso l'anno successivo. 
Enrico VI 
Dramma di W. Shakespeare (1590-1591). È la prima delle tragedie storiche scritte da Shakespeare. L'opera è composta di tre diverse tragedie, denominate Parte I (5 atti ambientati in parte in Inghilterra e in parte in Francia), Parte II (5 atti ambientati in diversi luoghi dell'Inghilterra) e Parte III (5 atti ambientati in parte in Inghilterra e in parte in Francia). Il periodo storico abbracciato complessivamente va dal 1422 al 1471, cioè dall'inizio del regno di Enrico VI alla sua morte. Simbolicamente, l'opera inizia con la cerimonia funebre di Enrico V, abbraccia un periodo tra i più agitati della storia inglese, che vede lo scoppio della guerra civile detta guerra delle due rose (dalle insegne araldiche delle due casate: rosa rossa dei Lancaster, rosa bianca degli York) e si conclude con la morte di Enrico VI, ma con già definito il progetto di pacificazione nazionale, che sarà attuato dal successore Enrico VII Tudor, il quale, sposando una York unirà la rosa bianca alla rosa rossa

\Enrìco VIII d'Inghiltèrra (Greenwich 1491-Westminster 1547) Figlio e successore di Enrico VII e di Elisabetta, sposò Caterina d'Aragona. Per il suo antiluteranesimo si guadagnò da papa Leone X il titolo di Defensor fidei, ma al rifiuto di Clemente VII di annullare il suo matrimonio con Caterina d'Aragona, per sposare Anna Bolena, si proclamò capo della chiesa anglicana e determinò la separazione dell'Inghilterra dalla chiesa cattolica (Atto di supremazia, 1534). Assistito da T. Cromwell, primo ministro, mandò a morte Tommaso Moro, fece chiudere conventi, confiscò i beni ecclesiastici e fece abolire il latino. Sposò Anna Bolena, che fece giustiziare nel 1536 per adulterio, ed ebbe in seguito altre quattro mogli, Jane Seymour, Anna di Clèves, Caterina Howard e Caterina Parr. 
Enrico VIII 
Dramma di W. Shakespeare (1612-1613) in cinque atti. È l'ultimo lavoro teatrale di Shakespeare. L'azione è ambientata a Londra, Westminster e Kimbolton. Narra le vicende storiche del ripudio della regina Caterina d'Aragona da parte di Enrico VIII; l'allontanamento di Caterina dalla corte (in parte per gli intrighi del cardinale-ministro Thomas Wolsey, che si vendica di lei per non aver ottenuto l'arcivescovado di Toledo, non essendo Caterina intervenuta in suo favore presso l'imperatore del Sacro Romano Impero Carlo V, già Carlo I di Spagna); l'incoronazione di Anna Bolena a regina d'Inghilterra. Dopo numerosi avvenimenti tragici, la nascita della figlia Elisabetta e il suo battesimo concludono l'opera con un'atmosfera di serenità e di speranza. Accanto alla vicenda principale, sono rappresentati i drammi del duca di Buckingham (condannato a morte per gli intrighi del cardinale Wolsey) e del cardinale Wolsey (privato di tutti gli incarichi e di tutti i beni, e sostituito da Tommaso Moro nella carica di ministro, per aver scritto al papa di bloccare l'istanza di divorzio di Enrico VIII). L'autore mostra una particolare attenzione al dramma degli sconfitti della storia (duca di Buckingham, Caterina, Wolsey) ed è magnanimo nel far risaltare i loro meriti. Del resto, Shakespeare conosce gli alti e bassi della storia: quando scriveva, Tommaso Moro era stato giustiziato (1535) per avere rifiutato la ratifica del divorzio del re e la ribellione all'autorità del papa. Anche Wolsey si riscatta nella caduta, riconoscendo umilmente la "vana pompa e gloria di questo mondo", avendo ritrovato "una pace interiore che supera tutte le dignità della terra". 

\Enrìques Agnolètti, Ànna Marìa (Bologna 1907-Sesto Fiorentino 1944) Medaglia d'oro della resistenza antifascista. Cofondatrice del Movimento cristiano sociale (1940), partecipò alla lotta di liberazione prima a Roma e poi a Firenze. Fu assassinata dalla banda Carità. 

\Enrìques, Federìco (Livorno 1871-Roma 1946) Matematico, storico e filosofo della scienza italiano. Tra le sue opere, Lezioni di geometria proiettiva (1898), Scienza e razionalismo (1912), Questioni riguardanti le Matematiche Elementari (1924-27).   +  

\Enrìquez, Frànco (Firenze 1927-Ancona 1980) Regista teatrale. Fu direttore degli Stabili di Torino, Napoli e Roma. 

\Enschede Città (147.000 ab.) dei Paesi Bassi, nella provincia di Overijssel. 

\ensemble, sm. 1 Notazione che, nell'orchestrazione dei pezzi di musica leggera, indica l'intervento contemporaneo di tutti gli strumenti. 2 Nel linguaggio della moda è un abito femminile con giacca o soprabito e accessori adatti. ~ completo. 
 @   franc. ensemble

\Ensenada Città (261.000 ab.) del Messico, nello stato di Baja California Norte. 

\Ensifèri Sottordine di Insetti Ortotteri dalle lunghe antenne filiformi. 
 @   comp. dal lat. ensis spada + ferre portare. 

\ensifórme, agg. Detto di foglie a forma di spada. 

\Ensor, James (Ostenda 1860-1949) Pittore belga. Tra le opere Entrata di Cristo a Bruxelles (1888, Anversa, Musée Royal des Beaux-Arts) e La caduta degli angeli ribelli (1888, Anversa, Musée Royal des Beaux-Arts). 

\enstatìte, sf. Silicato di magnesio appartenente al gruppo dei pirosseni rombici, di colore grigiastro, giallo o verde. 

\entalpìa, sf. Funzione matematica dello stato termodinamico di un sistema fisico, equivalente alla somma dell'energia interna e del prodotto della pressione per il volume del sistema (H = u+pv); la variazione di entalpia esprime il contenuto termico del sistema e determina il lavoro che una macchina termica produce o assorbe. 

\èntasi, sf. invar. Rigonfiamento della colonna nella parte centrale del fusto. 

\ènte, sm. 1 Qualcosa di esistente o di possibile. ~ entità. 2 In matematica è un oggetto astratto cui si attribuiscono determinate proprietà. 3 Istituzione dotata di personalità giuridica. ~ istituto, organismo. 
 X   sm. 1 board, body, corporation. 2 (istituzione) authority. 

\Entebbe Cittadina porto dell'Uganda, situata sulla sponda settentrionale del lago Vittoria. Fu la capitale del paese sotto il protettorato britannico. 

\entelechìa, sf. Secondo Aristotele, la realtà giunta allo stato di perfezione o pieno compimento. 
 @   greco én télei échein essere nella perfezione. 

\entèllo, sm. Nome volgare di una grossa scimmia catarrina della famiglia dei Cercopitecidi, sottofamiglia dei Colobini. 

\enter, sm. invar. L'introduzione in un elaboratore elettronico di informazioni effettuata mediante una periferica interattiva come la tastiera. 
 @   inglese to enter entrare. 

\enter(o)- Primo elemento di parole composte. 
 @   greco énteron intestino. 

\enteralgìa, sf. Dolore intestinale acuto. 

\entèrico, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'intestino. 

\enterìte, sf. Infiammazione acuta o cronica della mucosa dell'intestino tenue causata da infezione alimentare, da allergia, da freddo o da stati tossici. Si manifesta con dolori addominali, febbre, diarrea, stato tossico ed è curabile con terapia antibiotica. 

\enterochinàsi, sf. Sostanza avente proprietà enzimatiche (attiva la tripsina) presente nel succo duodenale. Svolge un ruolo primario nella digestione intestinale dei protidi. 

\enteroclìsma, sm. (pl.-i) Clistere. 

\enterocolìte, sf. Infiammazione dell'intestino tenue e del colon, generalmente cronica. 

\Enterogòni Gruppo di Ascidiacei, comprendente gli ordini degli Aplusobranchiati e dei Flebobranchiati, caratterizzato dalla presenza di una gonade impari situata vicino all'ansa intestinale. 

\enterologìa, sf. Settore della medicina che studia gli intestini. 

\Enteropnèusti Tipo della classificazione del regno animale, sottoregno dei Metazoi, gruppo dei Deuterostomi. Raggruppati in circa 70 specie, sono organismi marini dall'aspetto vermiforme che vivono nel substrato in gallerie a forma di U. Contano anche forme di 2 m di lunghezza. 

\enteroptòsi, sf. Spostamento verso la parte inferiore dell'addome dell'intero complesso intestinale che provoca un grande allentamento di tutto il tubo digerente. 

\enterorragìa, sf. Emorragia intestinale. 

\enterostomìa, sf. Abboccamento, permanente o temporaneo, di un'ansa intestinale alla parete addominale. 

\entertainment, sm. invar. Spettacolo leggero, di evasione, radiofonico o televisivo. 

\entità, sf. 1 Ciò che costituisce l'essenza di una cosa. 2 Valore. ~ importanza. l'entità del patrimonio era quasi incalcolabile. 3 Qualifica di ente. questo istituto non ha entità morale
 X   sf. value, importance. 
 @   lat. mediev. entitas,-atis, deriv. da ens, entis ente. 

\entolòma, sm. (pl.-i) Genere di Funghi Basidiomiceti della famiglia delle Rodofillacee dalle lamelle di colore rosa. 

\entomo- Primo elemento di parole composte. 
 @   greco éntomon[zôion] animale suddiviso, insetto. 

\entomòfago, agg. e sm. (pl. m.-gi) Si dice di animale che si nutre di insetti. 

\entomofilìa, sf. Impollinazione a opera di insetti. 

\entomòfilo, agg. Si dice di piante in cui l'impollinazione avviene a opera degli insetti. 

\entomologìa, sf. Lo studio degli insetti. 
 @   da entomo-+-logia. 

\entomològico, agg. (pl. m.-ci) Che concerne l'entomologia. 

\entomòlogo, sm. (pl.-gi) Studioso di entomologia. 

\entourage, sm. invar. Cerchia di persone che abitualmente si frequentano. ~ ambito. 

\Entra la corte Romanzo di A. D. Sinjavskij (1960). 

\Entràcque Comune in provincia di Cuneo (878 ab., CAP 12010, TEL. 0171). 

\entracte, sm. invar. Breve spettacolo generalmente di tono comico. ~ intermezzo. 

\entraîneuse, sf. invar. Ragazza addetta a intrattenere i clienti nei locali notturni. ~ accompagnatrice, intrattenitrice. 

\entràmbi, agg. e pron. num. m. pl. (f.-e) Tutti e due. ~ ambedue. 
 X   agg. e pron. both. 

\entrànte, agg. 1 Che entra. <> uscente. 2 Che sta per cominciare. ~ prossimo. <> scorso. 

\entràre, v. intr. 1 Passare dall'esterno all'interno. <> uscire. 2 Penetrare. ~ introdursi. <> venir fuori. 3 Cominciare una nuova attività, trovare impiego. cercava di entrare in ferrovia, per avere la sicurezza del posto statale; entrare in guerra. 4 Essere contenuto in certo luogo. il numero dei partecipanti era così elevato che non c'entrava più nessuno nel salone della conferenza. 5 Interferire. ~ immischiarsi. era entrato nella loro vita quotidiana, di soppiatto, senza chiedere il permesso. 6 (entrarci) avere attinenza, relazione con qualcosa: che c'entra? io non c'entro 
 X   v. intr. 1 to enter, to go in, to come in, to get in. 2 (essere ammesso) to become a member of, to join. 
 @   lat. intrare, deriv. da intra dentro. 

\entràta, sf. 1 L'atto dell'entrare. ritardarono il più possibile l'entrata in guerra. 2 Luogo da dove si entra. <> uscita. l'entrata del locale non era molto appariscente. 3 Provento. ~ rendita. <> esborso. le tasse costituiscono parte delle entrate di uno Stato. 4 Principio. ~ inizio. <> fine. 5 Intervento di un giocatore sulla palla. 
 X   sf. 1 entry, entrance. 2 (econ.) income. 3 (libera) admission free. 
 @   deriv. da entrare

\Entràtico Comune in provincia di Bergamo (1.354 ab., CAP 24060, TEL. 035). 

\entratùra, sf. 1 L'entrare. 2 Possibilità di avvicinare facilmente persone influenti. ~ conoscenza. 

\Entre Douro e Minho Regione del Portogallo fra il fiume Minho, il confine spagnolo e l'oceano Atlantico. 

\Entre Ríos Provincia (1.021.000 ab.) dell'Argentina, capoluogo Paran´. 

\entrecôte, sf. invar. Lombatina. ~ costata. 

\entrée, sf. invar. Pietanza calda o fredda che si serve dopo la portata di carne o selvaggina. 

\entremets, sm. invar. Portata leggera che si serve tra l'arrosto e la frutta o il dessert. 

\Entrepeñas, Pantano de Lago artificiale della provincia di Guadalajara, formato dallo sbarramento del fiume Tago. 

\entrìsmo, sm. In politica è la tendenza a entrare in organizzazioni o istituzioni per modificarle dall'interno. 

\éntro, prep. 1 Dentro. 2 Prima della fine di. <> oltre. 3 Tra. 
 X   prep. within, (solo nel signif. 2) by, in. 

\entrobórdo, sm. invar. 1 Imbarcazione da turismo dotata di motore interno allo scafo. 2 L'interno dello scafo. 

\entronàuta, sm. e sf. Colui che viaggia all'interno di se stesso alla ricerca delle sue precedenti reincarnazioni. 

\entropìa, sf. In termodinamica è la funzione di stato di un sistema che misura il suo grado di disfacimento o degradazione. Indica la tendenza di un sistema isolato e chiuso di evolvere verso uno stato stabile (equilibrio). La variazione di entropia è determinata solo dallo stato iniziale e da quello finale del sistema e, in un complesso concomitante di trasformazioni, gli aumenti sono più numerosi delle diminuzioni. Ciò comporta che tutte le trasformazioni che avvengono in natura seguono una particolare direzione di svolgimento per cui, pur mantenendosi costante la quantità energetica dell'universo, la frazione di questa trasformabile in lavoro diminuisce sino al punto da non poter più trasformare energia; ciò sancirà la morte termica dell'universo. 

\entròpico, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'entropia. 

\entropion, sm. invar. Rovesciamento delle palpebre verso l'interno. 
 @   comp. dal greco en all'interno + trépein girare. 

\entrotèrra, sm. invar. Zona che si estende all'interno di una fascia costiera. 

\entusiasmànte, agg. Che desta entusiasmo. ~ appassionante. 

\entusiasmàre, v. tr. Destare entusiasmo. ~ avvincere. <> deprimere. 
intr. Divenire entusiasta. 
rifl. Farsi prendere da entusiasmo. 
 X   v. tr. to arouse enthusiasm, to excite. v. intr. to become enthusiastic. 

\entusiàsmo, sm. 1 Commozione intensa dell'animo per gioia, meraviglia o ammirazione. ~ fervore. <> abbattimento. 
 X   sm. enthusiasm. 
 @   greco enthusiasmòs, deriv. da enthusiàzein essere ispirato. 

\entusiàsta, agg., sm. e sf. (pl. m.-i) agg. 1 Che prova entusiasmo. 2 Molto soddisfatto, molto lieto. ~ appagato. <> insoddisfatto. era entusiasta del nuovo lavoro e della nuova sistemazione. 3 Che rivela entusiasmo. 
sm. e sf. 1 Chi è pieno di entusiasmo. 2 Chi vive con slancio. 
 X   agg. enthusiastic. sm. e sf. enthusiast. 
 @   greco enthusiastes

\entusiasticaménte, avv. In modo entusiastico. 

\entusiàstico, agg. (pl. m.-ci) Che prova o dimostra entusiasmo. ~ caloroso. 
 X   agg. enthusiastic. 

\enucleàre, v. tr. 1 Eseguire una enucleazione. ~ asportare. 2 Spiegare con precisione. ~ chiarire. 

\enucleazióne, sf. 1 L'enucleare o l'essere enucleato. 2 Asportazione chirurgica di un organo. 

\Enugu Città (293.000 ab.) della Nigeria, capoluogo dello stato omonimo. 

\enumeràre, v. tr. Esporre ordinatamente più cose. ~ elencare. 
 X   v. tr. to enumerate. 
 @   lat. enumerare, comp. da ex-+ deriv. da numerus. 

\enumerazióne, sf. L'enumerare o l'effetto. 
 @   lat. enumeratio,-onis. 

\enunciàre, v. tr. Esprimere i propri concetti con modi precisi. ~ formulare. <> schematizzare, riassumere. 
 X   v. tr. to enunciate, to set out. 
 @   lat. enuntiare, comp. da ex-+ nuntiare annunciare. 

\enunciatìvo, agg. Che serve a enunciare. 

\enunciàto, sm. 1 In linguistica qualsiasi sequenza finita di parole che fornisce le informazioni sufficienti all'interno di un sistema comunicativo. 2 In logica (e in matematica) indica una espressione che può essere vera o falsa (come "esiste un numero N tale che N+N = N" o "esiste un numero N tale che N+1 = N"). È praticamente sinonimo di "proposizione", anche se, in logica formale, quest'ultimo termine viene in genere impiegato quando l'espressione non contiene quantificatori (come "0+0=0" o "0+1=0").   +  
 X   sm. sentence.

\enunciazióne, sf. 1 L'enunciare. 2 Le parole che enunciano. ~ enunciato. 3 Esposizione. 
 @   lat. enuntiatio,-onis. 

\enurèsi, sf. (alla greca enùresi) Involontaria emissione di urina nel corso della notte. 

\Envìe Comune in provincia di Cuneo (1.795 ab., CAP 12030, TEL. 0175). 

\Ènza Torrente (112 km) dell'Emilia occidentale, confluisce nel Po presso Brescello. 

\Enzenberger, Hans Magnus (Kaufbeuren, Baviera 1929-) Poeta e saggista tedesco. Rappresentante del Gruppo 47, nel 1965 fondò la rivista Kursbuch. Tra le opere Difesa dei lupi (1957), L'affondamento del Titanic (1978), Le furie della scomparsa (1980), Musica del futuro (1991), Prospettive sulla guerra civile (1993). 

\enzìma, sm. Sostanza proteica ad azione catalitica che favorisce importanti reazioni biochimiche nell'interno delle cellule (biocatalizzatori) accelerandone la velocità. Ureasi, ptialina, pepsina, lipasi, transaminasi sono alcuni tra i principali enzimi. La produzione degli enzimi è controllata dai geni. Molti enzimi sono attivati da un cofattore che normalmente è uno ione metallico o una struttura organica complessa, come per esempio una vitamina. Sono costituiti da una proteina globulare, semplice o coniugata (enzima), con uno stato attivo in cui s'inseriscono le molecole dei reagenti; ogni enzima può catalizzare pochissime reazioni. Spesso in successione (catene enzimatiche) gli enzimi agiscono migliaia di volte al secondo e fattori fisici come la temperatura o altre sostanze possono attivarli o inibirli. 
 X   sm. enzyme. 

\enzimàtico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a enzima. 

\enzimologìa, sf. Settore della biochimica che studia gli enzimi. 

\enzoozìa, sf. Malattia epidemica che colpisce unicamente gli animali di un allevamento o di una zona. 
 @   comp. dal greco en dentro + zôion animale. 

\EO Sigla di Estremo Oriente. 

\eo- Prefisso che indica la parte inferiore di alcuni periodi geologici. Deriva da un termine greco che significa "aurora". 

\eocène, sm. Seconda epoca del paleogene. 

\eocènico, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'Eocene. 

\EOF In informatica è la sigla di End of File (fine del file). È il carattere che viene utilizzato per identificare la fine di un file. 

\eòlico, agg. (pl. m.-ci) 1 Dell'Eolide o degli eoli. 2 Del dio Eolo. 3 Del vento; operato o prodotto dal vento. 
Capitello eolico 
Capitello tipico dell'Eolide asiatica, caratterizzato da cuscinetti ornati da foglie lanceolate. 
Depositi eolici 
Sedimento o depositi accumulati dal vento (dune, loess). 
Dialetto eolico 
Dialetto diffuso tra gli eoli abitanti nelle terre settentrionali (Tessaglia, Lesbo, Asia Minore) e meridionali (Cipro, Arcadia). 

\Eòlide, o Eòlia Regione storica comprendente l'isola di Lesbo e la costa nordoccidentale della penisola anatolica. I coloni greci provenienti dalla Tessaglia fondarono attorno all'anno 1000 a. C. le colonie, tra le quali le più importanti erano Cuma, Smirne e Larissa. Le colonie si raggrupparono in seguito in una lega. 

\Eòlie, ìsole Arcipelago del mar Tirreno, a nord della Sicilia; ne fanno parte sette isole principali (Lipari, Salina, Vulcano, Alicudi, Filicudi, Stromboli e Panarea). Sono tutte di origine vulcanica e Stromboli ha ancora una bocca eruttiva in attività; a Lipari e Panarea ci sono sorgenti termali e fumarole. La risorsa economica principale è il turismo, anche se attiva è l'agricoltura (vite) e la pesca. Presenti anche cave di pietra pomice. Il territorio è diviso in quattro comuni, tutti appartenenti alla provincia di Messina. Sono abitate sin dall'epoca neolitica, venendo colonizzate da greci e romani nel 251 a. C.; sono ancora presenti numerosi resti preistorici di edifici e di necropoli ellenistico-romani. Centro principale è Lipari. 

\eòlio, agg. 1 Relativo a un'antica scala musicale greca. 2 Di Eolo. 

\eolipìla, sf. Apparecchio, ideato da Erone di Alessandria, atto a evidenziare la forza motrice del vapore acqueo. 

\Èolo Personaggio mitologico, dio greco dei venti, che custodiva chiusi in un otre in Eolia. Donò quest'otre a Ulisse, ma i suoi compagni lo aprirono scatenando una tempesta. 

\Èos Personaggio mitologico, dea greca dell'aurora e madre dei venti (Euro, Borea, Zefiro e Noto). Amò Chetone e fu identificata dai romani con Aurora. 

\eosìna, sf. Sostanza chimica, la tetrabromofluoresceina, un colorante rosso utilizzato in cosmetica, nella fabbricazione di inchiostri e in istologia per la sua affinità con le proteine. Il prodotto commerciale relativo è il sale di sodio rosso, solubile in acqua. 

\eosinòfili, sm. plur. Varietà di globuli bianchi (granulociti) la cui funzione è di limitare numerose attività fisiologiche e patologiche attraverso la liberazione di sostanze che, se prodotte in quantità eccessive, possono danneggiare i tessuti. Costituiscono il 2-4 % del totale dei leucociti e misurano 10-13 μm di diametro. 

\eosinofilìa, sf. Aumento del numero di leucociti eosinofili presenti nel sangue periferico, superiore alla norma. 

\Eosùchi Ordine di Rettili lepidosauri del Permiano e del Triassico. 

\Eötvös, Roland (Budapest 1848-1919) Fisico ungherese. Compì importanti ricerche sulla gravità, allo scopo di costruire una bilancia di torsione di estrema precisione. Porta il suo nome l'unità di misura del gradiente orizzontale di accelerazione di gravità. 

\épa, sf. Pancia. ~ ventre. 

\épagneul breton Originario della Francia, è un cane da ferma particolarmente diffuso. Ha un aspetto elegante anche se tarchiato e indole molto docile. Resistente al freddo e all'umidità, è un ottimo cane da riporto, in particolare dall'acqua, adatto a ogni tipo di terreno. 

\epagòge, sf. Termine della logica aristotelica che indica il procedimento conoscitivo che va dal particolare al generale. Tradotto da Cicerone in inductio, corrisponde all'italiano induzione. 
 @   comp. dal greco epí sopra + ágein condurre. 

\epagògico, agg. (pl. m.-ci) Di ragionamento, ottenuto per induzione. 

\Epaminónda (Tebe 418-Mantinea 362 a. C.) Generale e politico tebano, sconfisse gli spartani a Leuttra (371 a. C.), liberando Tebe dalla dominazione lacedemone e gettando le basi per la futura egemonia tebana. Ideò la falange; cadde in battaglia a Mantinea contro la coalizione ateniese e spartana. 

\epanalèssi, sf. 1 In linguistica, richiamo, nella stessa proposizione, di un nome per mezzo di un pronome. 2 Figura retorica consistente nel ripetere una parola, più parole o un membro della frase all'inizio o alla fine di gruppi successivi di parole. 
 @   greco epanálepsis ripresa. 

\eparchìa, sf. 1 Suddivisione territoriale delle chiese orientali che corrisponde alla diocesi della chiesa occidentale. 2 Circoscrizione civile dell'Impero romano d'Oriente. 

\eparìna, sf. Sostanza presente in molti organi, specie fegato e polmoni, nota e usata per la sua azione anticoagulante, nella terapia delle trombosi e negli impianti per la circolazione extracorporea o per la dialisi. 

\Epàtiche Classe di Briofite che presentano piccole foglie e tallo appiattito. Sono diffuse sulle cortecce, sulle rocce e sul terreno nelle regioni caldo-umide. 

\epatico- Primo elemento di termini che indicano il dotto epatico in chirurgia. 

\epàtico, agg. (pl. m.-ci) Relativo al fegato. 
 X   agg. hepatic. 
Arteria epatica 
Termine anatomico che designa l'arteria che si trova in prossimità del fegato. 

\epatìte, sf. Malattia del fegato a evoluzione acuta di origine tossica o infettiva, caratterizzata da alterazioni biochimiche del sangue, ittero, febbre, vomito, nausea. Può avere diverse cause: virus (epatite virale), batteri, funghi, parassiti, alcool e alcuni farmaci e sostanze tossiche.  L'epatite acuta, o virale, può essere di tipo A, generalmente benigna e trasmessa per via orale o fecale; di tipo B con lunghissimo tempo d'incubazione, trasmessa per via parentale e di tipo C, ad andamento intermedio, che si può contrarre per via trasfusionale. Le forme croniche possono sfociare in cirrosi.
 X   sf. hepatitis.

\epatizzazióne, sf. Lesione di un tessuto organico che lo rende simile, come consistenza e aspetto, al fegato. 

\epato- Primo elemento di parole composte. 
 @   greco hêpar fegato. 

\epatobiliàre, agg. Relativo al fegato e alle vie biliari. 

\epatomegalìa, sf. Aumento non normale delle dimensioni del fegato. 

\epatopàncreas, sm. invar. Complesso ghiandolare del sistema digerente di Artropodi e Molluschi, avente funzionalità di assorbimento e digestive. 

\epatoprotettìvo, agg. Di farmaco che protegge la funzionalità del fegato. 

\epatoprotettóre, agg. e sm. (f.-trìce) Si dice di preparato o sostanza che esercita una funzione protettiva sul fegato. 

\epatoptòsi, sf. Abbassamento del fegato provocato dal rilassamento dei legamenti sospensori. 

\epatòsi, sf. Affezione degenerativa o necrotica del fegato. Viene usato in contrapposizione a epatite. 

\epatoterapìa, sf. Terapia consistente nella somministrazione per via orale o parenterale di estratti epatici, eseguita a scopo epatoprotettivo o antianemico. 

\epàtta, sf. Il numero dei giorni che si aggiungono all'anno lunare per renderlo uguale all'anno solare, cioè il numero di giorni che intercorrono tra l'ultimo novilunio di un certo anno e il primo gennaio dell'anno seguente; viene utilizzato per calcolare le fasi lunari, il giorno in cui si verificherà la Pasqua quell'anno e l'età della Luna. 

\epèira, sm. Genere di grossi ragni (Araneus) appartenente agli Aracnidi. L'esemplare più noto è l'Araneus diadematus, lungo 10 cm ca. con una croce sul dorso. I fili delle sue resistenti ragnatele trovano impiego nell'industria ottica. 

\epèndima, sm. (pl.-i) Membrana sottile che riveste i ventricoli cerebrali e il canale centrale del midollo spinale. 
 @   greco epéndyma sopravveste. 

\epèntesi, sf. invar. 1 Inserzione di un elemento non etimologico all'interno di una parola (instaurare invece di istaurare). 2 Gioco enigmistico consistente nel determinare due parole che differiscono di una sola lettera. 
 @   lat. epenthesis, dal greco epènthesis inserzione. 

\epentètico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a un fonema dovuto a epentesi. 

\Epèo Personaggio omerico. Costruì in collaborazione con Atena il cavallo di Troia. 

\epesegèsi, sf. Gruppo di parole o proposizione esplicativa aggiunta o a una frase che abbia già un senso compiuto. 
 @   lat. tardo epexegesis narrazione aggiunta, spiegazione. 

\epesegètico, agg. (pl. m.-ci) Avente funzione di epesegesi. 
Genitivo epesegetico o dichiarativo 
Nella grammatica latina, genitivo con valore di apposizione, che serve a chiarire un concetto generico. 

\epi- 1 Primo elemento di parole composte. 2 Prefisso che designa la presenza di un gruppo epossido in un composto. 3 Prefisso indicante in un composto il cambiamento della configurazione sterica di un solo carbonio. 4 Prefisso che indica la posizione 1,6-per i derivati della naftalina. 
 @   greco epí su, sopra, accanto, dopo. 

\Epi Isola di origine vulcanica del Vanuatu, nell'oceano Pacifico. 

\èpica, sf. Componimento narrativo, in versi, che narra le gesta storiche, leggendarie di un eroe o di un popolo, che in passato hanno impersonificato lo spirito di una nazione. Esempi fondamentali sono stati L'Odissea, L'Iliade (Omero), le Argonautiche (Apollonio Rodio), Pharsalia (Lucano), I Nibelunghi (capolavoro epico tedesco), La Gerusalemme liberata (Tasso), Paradiso perduto (J. Milton). Gli ultimi tentativi di poesia epica, risalgono all'epoca del nazionalismo romantico, con l'opera di Grossi, I lombardi alla prima crociata

\epicànto, sm. Piega cutanea che si trova nell'angolo interno dell'occhio e nasconde una piccola parte del globo oculare. 
 @   comp. dal greco epí su + kánthos angolo dell'occhio. 

\epicàrdio, sm. Foglietto viscerale pericardico che riveste il miocardio. 

\Epicàridi Sottordine di Crostacei Isopodi che presentano stadi di metamorfosi differenziati. Allo stato giovanile si comportano da maschi, mentre allo stato adulto diventano individui femminili parassiti di altri Crostacei. 

\epicàrpo, sm. L'involucro più esterno del frutto.   +  

\epicèdio, sm. Nella poesia greca antica era il canto funebre in lode del defunto. ~ elegia. 

\epicèntro, sm. 1 Il centro superficiale di propagazione delle onde sismiche che si trova sulla verticale dell'ipocentro. 2 Per estensione, luogo da cui si espande qualcosa (un'epidemia, un'ideologia, un movimento insurrezionale, …) ~ fonte, origine, focolaio, sorgente, culla, centro. cercavano di determinare e isolare l'epicentro dell'epidemia
 @   da epi-+ centro

\epicìclo, sm. Nel sistema tolemaico era il circolo immaginario descritto da ogni pianeta intorno a un centro che si muove intorno alla Terra. 

\epiciclòide, sf. (pl.-i) Curva generata dal moto di un punto appartenente a una curva mobile (epiciclo) che rotola senza strisciare sopra una curva fissa (base). Si hanno epicicloidi piane o sferiche. 
 X   sf. epicycloid.

\epiclèsi, sf. Supplica allo Spirito Santo effettuata nelle liturgie orientali e in antichi riti occidentali affinché trasformi il pane e il vino in corpo e sangue di Gesù Cristo o perché santifichi i fedeli. 

\èpico, agg. e sm. agg. 1 Si dice di poesia non lirica, ma di carattere narrativo. ~ fantastico, glorioso. 2 Che ha dimensioni da epopea. ~ grandioso. si rese protagonista di gesta epiche. 3 Che narra e celebra imprese eroiche. genere epico. 4 Generoso. aveva un coraggio epico
sm. Scrittore di poesia epica. 
 X   agg. epic. 
 @   lat. epicus, dal greco epikòs, da epòs parola. 

\epicondilìte, sf. Malattia dei tendini dei muscoli dell'avambraccio nel punti di inserzione dell'epicondilo. È dovuta a microtraumi da sforzo ripetuti e da movimenti errati dell'articolazione del gomito. ~ gomito del tennista. 

\epicòndilo, sm. Tuberosità ossea posta sopra il condilo, nella parte inferiore del bordo esterno dell'omero.   +  
 @   comp. dal greco epí su + condilo

\epicrànio, sm. IL complesso delle parti che rivestono il cranio. 
 @   comp. dal greco epí su + kranion cranio. 

\epicureìsmo, sm. Indirizzo filosofico della scuola di Epicuro, fondato alla fine del IV sec. a. C. e fiorente, in tutto il mondo greco e romano, fino al II sec. a. C. Sue caratteristiche sono l'atomismo, l'edonismo e il sensismo (la percezione sensibile come unico fondamento della conoscenza). Si sviluppò in Atene, con Metrodoro e Colote e successivamente, con Lucrezio, si divulgò nel mondo romano, dove però fu attaccato da Cicerone che intravedeva nella sua filosofia un contenuto eversivo e pericoloso. L'epicureismo fu condannato nel medioevo come anticristiano ma rivalutato nel XVII sec., nella fisica, con P. Gassendi e dagli illuministi del XVIII sec. come teoria etica. 

\epicurèo, agg. e sm. agg. Di Epicuro o dell'epicureismo. 
sm. 1 Seguace di Epiro o dell'epicureismo. 2 Chi fa vita da gaudente, ricercando solo i piaceri della vita materiale. ~ edonista. <> parco. 

\Epicuri de grege porcus Espressione latina mediante la quale il poeta Orazio definisce se stesso. Significa "maiale del gregge di Epicuro" e sta a indicare un modo di vita particolarmente dedito ai piaceri materiali. 

\Epicùro (Samo 341-Atene 270 a. C.) Filosofo greco fondatore dell'epicureismo. Formatosi in ambiente ionico, per tradizione naturalista e democriteo, aprì ad Atene, nel 306 a. C., una scuola, chiamata il Giardino, aperta alle donne e agli schiavi, che divenne uno dei principali centri di cultura del tempo. Lo scopo della sua filosofia e del suo insegnamento morale è il raggiungimento della felicità, di uno stato di serena tranquillità interiore (atarassia), eliminando ogni forma di turbamento, di timore degli dei, d'inutili paure, con la soppressione dei bisogni non soddisfabili, con il dominio delle passioni e la fermezza d'animo. Sue opere Lettere a Erodoto, Meneceo e Pitocle e Sulla natura delle cose (trentasette libri, in gran parte perduti). 

\epidàurie Feste in onore di Asclepio che si tenevano nell'antica Grecia, a Eleusi. 
 @   greco epidáuria, da Epidauro centro principale del culto di Asclepio. 

\epidàurio, agg. e sm. agg. Nell'antica Grecia, relativo a Epidauro. 
agg. e sm. Nella mitologia greca, appellativo di Asclepio. 
sm. Nell'antica Grecia, abitante o nativo di Epidauro. 

\epidemìa, sf. 1 Diffusione di una malattia infettiva su un territorio più o meno vasto. ~ contagio. 2 Qualsiasi fenomeno che si propaghi rapidamente o che si manifesti con una certa frequenza. ~ pandemia. 
 X   sf. epidemic. 
 @   lat. epidemia, dal greco epidemia, da epidemios caratteristico del popolo, comp. da epi-+ deriv. da demòs popolo.
• Un'epidemia è la rapida diffusione di una malattia (quasi sempre infettiva) che colpisce un gran numero di individui. Può essere la conseguenza di un aumento dell'infettività di una malattia già esistente allo stato endemico (ossia circoscritto) o della diffusione del contagio da altre zone. Del primo tipo sono certe forme di influenza; invece il vaiolo o il colera, che non sono endemici nei nostri climi, possono essere importati da paesi dove sono endemici. Si parla di pandemia quando è colpita praticamente tutta la popolazione di una vasta area e la malattia tende a diffondersi su scala continentale. Sorgenti dell'infezione sono i malati (uomini o animali nel caso di malattie comuni ad entrambi) e i malati guariti, o portatori sani, per un periodo variabile successivo alla guarigione clinica. La diffusione dell'agente patogeno, o contagio, può avvenire per trasmissione diretta (es. rabbia), trasmissione mediante vettori (es. insetti), trasmissione indiretta tramite acqua (tifo, colera) o latte (tubercolosi, brucellosi) o altri alimenti (salmonellosi) od oggetti (difterite), trasmissione per contagio (malattie respiratorie, malattie veneree). Si hanno alcune variazioni dell'immunità da alcune malattie infettive nei primi anni di vita.  Le curve epidemiche:   +  

\epidemicità, sf. Carattere epidemico di una malattia. 

\epidèmico, agg. (pl. m.-ci) Che ha natura di epidemia. ~ infettivo. <> circoscritto. 
 X   agg. epidemical. 

\epidemiologìa, sf. Branca della medicina che studia la diffusione delle malattie su un dato territorio. 

\epidemiològico, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'epidemiologia. 

\epidermicaménte, avv. Superficialmente. 

\epidèrmico, agg. (pl. m.-ci) 1 Relativo all'epidermide, alla pelle. ~ cutaneo, epiteliale. 2 Superficiale. ~ esteriore. <> profondo. 

\epidèrmide, sf. In anatomia parte più esterna della pelle, pluristratificata, il cui strato superficiale (corneo) desquama ed è sostituito da nuove cellule sottostanti prodotte dallo strato basale (germinativo). 
In botanica tessuto tegumentale primario che riveste, con funzione protettiva, le parti verdi e le radici delle piante superiori ed è formato da uno o più strati di cellule vive, appiattite, con spessa membrana esterna, provvista di cuticola impermeabile e di formazioni idonee a rallentare la traspirazione. Gli stomi, particolari cellule dell'epidermide, permettono gli scambi gassosi con l'esterno. Per la presenza di pigmenti, l'epidermide dei frutti e dei fiori è colorata. ~ cute, epitelio. 
 X   sf. epidermis, skin. 

\epidermofìto, sm. Denominazione di alcune specie di Ifomiceti, parassiti cutanei. 

\epidiascòpio, sm. Proiettore ottico che dà immagini ingrandite di oggetti sia opachi che trasparenti. 

\epidìdimo, sm. Nell'apparato genitale maschile è un organo aderente al testicolo, con il quale comunica tramite il dotto di Wolff. Sottile canale delle vie spermatiche.   +  

\epidìttico, agg. (pl. m.-ci) Dimostrativo. 

\epìdoto, sm. Denominazione generica di un gruppo di silicati isomorfi che differiscono tra di loro per il rapporto tra alluminio e ferro e che formano aggruppamenti di cristalli monoclini di colore giallo, verde, bruno o nero. 

\epiduràle, agg. Che sta sopra o esternamente alla dura madre. L'anestesia omonima si esegue immettendo l'anestetico nello spazio epidurale spinale. 

\epifanìa, sf. Una delle principali feste della liturgia cristiana (6 gennaio) in cui si commemora il battesimo di Gesù e la sua adozione da parte dei re magi. Fu introdotta in occidente alla fine del IV sec., assumendo diversi contenuti religiosi, come la celebrazione delle nozze di Cana e il ricordo dell'offerta, nella grotta di Betlemme, dei doni da parte dei re magi. Quest'ultimo aspetto finì per prevalere e l'Epifania, sovrapponendosi a precedenti tradizioni folcloristiche, cominciò a essere celebrata come festa della befana dispensatrice di doni. 
 X   sf. epiphany. 
 @   lat. tardo epiphania, dal greco epiphàneia apparizione. 

\Epifànio (Eleuterpoli, Palestina 315?-403) di Salamina, dall'antico nome della città Costanza (Cipro) di cui fu vescovo. Santo e scrittore cristiano di lingua greca. Avversò le correnti degli origenisti (seguaci delle dottrina di Origene), gli apollinaristi e l'arianesimo. Tra le sue opere, Panarion (Cassetta di medicazioni), De ponderibus et mensuris liber e Ancoratus

\epifenòmeno, sm. 1 In psicologia, tutto ciò che si sovrappone o si aggiunge a un fenomeno senza influenzarlo. 2 In medicina, sintomo collaterale. 

\epifìllo, agg. Che si sviluppa sulle foglie. 
 @   comp. dal greco epí su + phýllon foglia. 

\epifisàrio, agg. 1 Relativo alla ghiandola pineale o epifisi. 2 Relativo a un'epifisi. 
Distacco epifisario 
Frattura, caratteristica dell'infanzia, di una cartilagine di congiunzione. 

\epìfisi, sf. Ghiandola endocrina situata nella parte dorsale dell'encefalo, detta anche corpo pineale. 
Estremità dilatata delle ossa lunghe, ricoperta di cartilagine e costituita da tessuto osseo spugnoso all'interno e compatto all'esterno. La crescita dell'osso è possibile grazie all'anello cartilagineo posto alla base dell'epifisi. 

\epìfite, sf. pl. Piante autotrofe, (tipo muschio, licheni, felci) che vivono su un'altra pianta, che serve unicamente come sostegno, senza parassitarla. 

\epifonèma, sm. (pl.-i) Sentenza enfatica a conclusione delle cose dette. 

\epigamìa, sf. Determinazione del sesso posteriore alla fecondazione in Celenterati, Protozoi e Tunicati. ~ metagenesi. 
 @   comp. dal greco epí dopo + gámos nozze. 

\epigastralgìa, sf. Dolore all'epigastrio. 

\epigàstrio, sm. Regione centrale situata nella parte superiore dell'addome. 

\epigènesi, sf. Teoria secondo la quale l'embrione si sviluppa attraverso una serie di sviluppi successivi. 
 @   da epi-+ genesi. 

\epigenìa, sf. Fenomeno, relativo alle acque che circolano nel sottosuolo, consistente nella disgregazione per erosione delle rocce e nel successivo deposito dei sali derivati nei pori che l'acqua ha scavato. 

\epigèo, agg. Di pianta che si sviluppa sopra il terreno. 

\epigeosfèra, sf. La geosfera e la troposfera considerate unitariamente. 

\epìgino, agg. Relativo a fiore ermafrodito che ha l'androceo e il perianzio sopra al gineceo. 

\epiglòttide, sf. Termine anatomico che designa una cartilagine che chiude la glottide   +  

\epìgono, sm. Imitatore e seguace di un autore. ~ discepolo. <> maestro, caposcuola. 

\Epìgono (Seconda metà del III sec. a. C.) Scultore greco. Tra le opere (?) Galata morente (Roma, Museo Capitolino). 

\epìgrafe, sf. 1 Breve scrittura da incidersi sopra una lapide per ricordo di fatti o di persone. ~ epitaffio. il sindaco inaugurò l'epigrafe in memoria di quel grande personaggio. 2 Citazione posta all'inizio di un'opera. 3 Dedica. ~ esergo. 
 @   greco epigraphè, da epigràphein scrivere sopra. 

\epigrafìa, sf. 1 L'arte di comporre epigrafi. 2 L'insieme delle epigrafi oggetto di un determinato studio. 3 Lo studio delle antiche epigrafi. 
Originariamente serviva per raccogliere, trascrivere e tradurre testi incisi su pietra e metallo, in quanto unici reperti di civiltà scomparse (epigrafia etrusca, semitica, accadica). Tale interesse iniziò nell'umanesimo (Cola di Rienzo) e proseguì poi con l'attività di L. A. Muratori che gettò le basi della moderna epigrafia. Fondamentale fu l'inizio della pubblicazione, avvenuta nel 1847, del Corpus inscritionum latinarum, curata da T. Mommsen come raccolta delle epigrafie latine e del Corpus iscriptionum graecarum, curato da A. Böckh. 

\epigràfico, agg. (pl. m.-ci) 1 Relativo all'epigrafia. 2 Telegrafico, conciso. ~ sintetico. <> ridondante. 

\epigrafìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Scrittore di epigrafi. 

\epigràmma, sm. (pl.-i) Breve componimento poetico di carattere arguto e concettoso. ~ aforisma. 

\epigrammàtica, sf. L'arte di comporre epigrammi. 

\epigrammàtico, agg. (pl. m.-ci) 1 Di epigramma. 2 Arguto. ~ mordace. 

\Epigrammi Versi satirici di M. V. Marziale (ca. 80-ca. 102). Le opere di Marziale conservate fino a noi sono costituite da una raccolta di Epigrammi in 12 libri. Marziale osserva la natura umana e vi applica la sua arguzia e il suo spirito pungente. L'atteggiamento del poeta è quello di un osservatore distaccato, che rileva i vizi degli uomini, ma generalmente non emette una condanna. La tecnica da lui sviluppata prevede una battuta finale che conclude il meccanismo scatenante del comico. 
Epigrammi 
Opera di poesia di Callimaco (III sec. a. C.). 

\epigrammìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Autore di epigrammi. 

\epilessìa, sf. Sindrome clinica, individuabile per il ripetersi di accessi di convulsioni o di altre manifestazioni parossistiche motorie, sensitive, psichiche, neurovegetative. Ne esistono di due tipi; la grande epilessia e, di importanza ridotta, il piccolo male. È tipica del periodo infantile, anche se non è rara nelle persone adulte, in seguito a lesioni celebrali di natura traumatica, infettiva o tumorale. Gli effetti si verificano con intervalli variabili da soggetto a soggetto; spesso sono anticipati da alcuni segni premonitori e dall'aura (malessere, cefalea, malumore, allucinazioni). 
La crisi più grave è la crisi di grande male che insorge bruscamente: a volte il soggetto getta un grido, subito dopo perde coscienza e si accascia a terra. In un primo tempo la muscolatura di tutto il corpo si irrigidisce, poi compaiono violente scosse convulsive localizzate agli arti e al capo, con morsicatura della lingua e perdita di saliva, urine, a volte vomito. Inizia quindi la fase di risoluzione della crisi, con il soggetto immerso in un sonno profondo e prolungato, con respiro russante e a volte coma. Naturalmente le caratteristiche delle crisi epilettiche sono variabili e non tutti i sintomi descritti possono presentarsi. Le crisi possono ripetersi ed essere anche ravvicinate, provocando uno stato assai pericoloso per il paziente. 
Per prima cosa adagiare a terra il soggetto, poiché con l'inizio della crisi e la perdita di coscienza egli potrebbe cadere malamente procurandosi lesioni; allentare eventuali abiti stretti. Pur proteggendo il paziente da lesioni, non tentare di tenerlo fermo durante le convulsioni. Se possibile voltargli lateralmente il capo perché non soffochi aspirando accidentalmente saliva o vomito. Non mettere mai niente in bocca al soggetto perché potrebbe rompersi e determinare ostruzione delle vie aeree (eventualmente si potrebbe posizionare un fazzoletto per evitare un'eventuale morsicatura della lingua). Non dimenticare di controllare attentamente i segni vitali (respiro, circolo). Provvedere al trasporto in ospedale. Se il soccorritore notasse, all'insorgenza della crisi, qualche particolare segno, per esempio la rotazione del capo o degli occhi da un certo lato, ricordi di riferirlo al medico, perché potrebbe essere un'informazione utile a localizzare in quale parte del cervello si è originato il focolaio della crisi. ~ morbo comiziale, morbo sacro. 
 X   sf. epilepsy. 

\epilèttico, agg. e sm. agg. Relativo all'epilessia. 
agg. e sm. Che, chi è affetto da epilessia. 

\epilettòide, agg., sf. e sm. Che, chi presenta i sintomi dell'epilessia. 

\epìllio, sm. Poemetto in versi esametri dell'antica poesia greca e latina che ha per soggetto una vicenda, per lo più amorosa, derivata dal mito di un eroe o di un'eroina. 
 @   greco epýllion piccolo carme. 

\epìlogo, sm. (pl.-ghi) Conclusione di un romanzo, di un dramma o di un discorso. ~ conclusione. <> prologo. 
 X   sm. conclusion, ending, end. 
 @   lat. epilogus, dal greco epìlogos discorso conclusivo. 

\epimachìa, sf. Nell'antica Grecia, alleanza tra stati a scopo difensivo. <> simmachia. 

\epimèdio, sm. Genere di piante berberidacce erbacee e rizomatose viventi nei luoghi umidi, caratteristiche delle regioni settentrionali dell'emisfero eurasiatico. 

\Epimèteo Personaggio mitologico, figlio di Giapeto. Accettò in moglie Pandora, portatrice del famoso vaso contro il consiglio del fratello Prometeo. Le permise di aprire il vaso facendone uscire tutti i mali. 

\Èpinay, Louise Tardieu d'Esclavelles dame de La Live d' (Valenciennes 1726-Parigi 1783) Scrittrice francese. Animatrice di un vivace salotto, è nota per la sua frequentazione dei più importanti pensatori e scrittori del tempo, tra i quali Denis Diderot, il barone Friedrich Melchior von Grimm, C. Goldoni e J.-J. Rousseau. Ha lasciato Mémoires (Ricordi, 1818), il trattato pedagogico Les Conversations d'Emile (Le conversazioni d'Emilio, 1775), oltre a una ricca raccolta di Lettere, interessanti per le informazioni sulla società del periodo illuministico. 

\epinefrìna, sf. Antica denominazione dell'adrenalina. 

\Epinici Opera di poesia di Pindaro (VI-V sec. a. C.). 

\epinìcio, sm. Canto di vittoria. 

\Epiornitifórmi Ordine di Uccelli fossili di dimensioni gigantesche. 

\Epìro Regione storica della penisola balcanica, lambita dal mar Ionio. È prevalentemente montuosa, per la presenza della catena del Pindo e presenta un'agricoltura povera (vite, olivo). I centri principali sono Giannina e Prevesa. Si è costituita in regno e ha raggiunto il massimo splendore e la massima potenza con Pirro (III sec. a. C.), prima di essere sottomessa dai romani nel 168 a. C. e di venir annessa alla provincia greca della Macedonia. Nel 1466 passò sotto la dominazione turca, per tornare alla Grecia dopo le guerre d'indipendenza balcaniche (1913). 

\epirogènesi, sf. L'insieme dei movimenti di sollevamento o abbassamento che interessano estese aree della crosta terrestre. 

\epiròta, agg., sm. e sf. agg. Dell'Epiro. 
sm. e sf. Che è nato o abita in Epiro. 

\episcènio, sm. Colonnato o galleria che incorniciava il muro della scena nel teatro antico. 

\episclerìte, sf. Infiammazione dei tessuti che circondano la sclerotica. 

\episcopàle, agg. Vescovile, proprio dei vescovi. Chiesa episcopale, è la Chiesa anglicana, in cui l'autorità viene riconosciuta ai vescovi. 
 @   lat. episcopalis, deriv. da episcopus vescovo. 

\episcopalìsta, agg. e sm. (pl. m.-i) agg. 1 Relativo all'episcopalismo. 2 Episcopaliano. 
sm. Fautore dell'episcopalismo. 

\episcopàto, sm. 1 Il complesso dei vescovi. 2 Dignità e ufficio di vescovo. 3 Palazzo del vescovo. 

\Episcòpìa Comune in provincia di Potenza (1.735 ab., CAP 85033, TEL. 0973). 

\episcòpio, sm. 1 La dimora e la curia del vescovo. ~ vescovado. 2 Proiettore per oggetti non trasparenti. 

\episèma, sm. (pl.-i) Segno che viene aggiunto ad alcuni neumi per indicare intonazione, ritmo o accentuazione delle note, utilizzato a partire dal IX sec. 

\episiotomìa, sf. Incisione chirurgica della vulva e dei muscoli perineali che viene praticata durante alcuni parti. 

\Episodi nazionali Ciclo narrativo di B. Pérez Galdós (1873-1900). 

\episodicaménte, avv. In modo non sistematico. ~ saltuariamente. 

\episodicità, sf. L'essere episodico, sporadico. 

\episòdico, agg. (pl. m.-ci) 1 Di episodio. ~ casuale, incidentale. <> diffuso. 2 Costituito da più episodi. 3 Irrilevante. ~ occasionale. <> frequente. 
 X   agg. episodic, fragmentary, occasional.

\episòdio, sm. 1 In un poema è l'azione accessoria collegata alla principale. ~ passaggio. 2 Azione secondaria. 3 Avvenimento, fatto particolare. ~ vicenda. le raccontò alcuni episodi della sua infanzia, visto che insisteva tanto. 4 Motivo musicale di intermezzo. ~ pezzo. 
 X   sm. episode. 
 @   greco epeisodion, comp. da epi-+ eisodos ingresso. 

\epispèrma, sm. (pl.-i) 1 Parete racchiudente il seme. ~ tegumento. 2 Sacco membranoso, presente in alcune Alghe, contenente le spore. 
 @   comp. dal greco epí su + spérma seme. 

\epìstasi, sf. Dominanza di un gene su altri geni non allelomorfi. 

\epistàssi, sf. invar. Perdita di sangue dal naso. L'epistassi viene definita essenziale quando insorge senza una causa apparente e sintomatica quando viene riconosciuta come sintomo di un'altra patologia. Le cause possono essere comunque le più svariate (traumi, insorgenza improvvisa, ipertensione ecc.) 
Spesso la vista del sangue che fuoriesce dalle narici desta apprensione e allarme. In realtà non c'è motivo di preoccuparsi, a meno che il soggetto non abbia subito traumatismi o non versi in uno stato di particolare malessere. Occorre ricordare che le epistassi, nella maggioranza dei casi, non sono condizioni che rivestono una particolare gravità e che possono essere risolte con successo grazie ai seguenti accorgimenti: cercare di calmare il soggetto e metterlo seduto con il capo semiflesso in avanti anche se il sangue continua a uscire (non commettere l'errore, che spesso ancora si fa, di piegare la testa all'indietro; ciò, infatti porta a una deglutizione del sangue nello stomaco con possibile insorgenza di vomito); far soffiare il naso in modo energico, prima da una narice e poi dall'altra; lavare il naso con acqua fredda (raccogliere dell'acqua nel palmo della mano) e poi inspirare con il naso facendo arrivare il liquido all'interno delle narici; se l'operazione precedente da sola non arresta l'emorragia si può esercitare una compressione a livello della radice del naso con due dita a mo' di pinza per qualche minuto. Evitare di inserire garze o batuffoli di cotone all'interno delle narici; possono essere utili anche impacchi di ghiaccio a livello della regione nasale.
 X   sf. nosebleed, epistaxis.

\epistàte, sm. 1 Nel mondo greco ed ellenistico, titolo di magistrati e funzionari aventi mansioni di sovrintendenza. 2 Soldato di seconda fila. 

\epistème, sm. o sf. Nella filosofia di Platone era il sapere certo contrapposto alla credenza e all'opinione. 

\epistèmico, agg. (pl. m.-ci) Che riguarda la conoscenza scientifica. 

\epistemologìa, sf. Disciplina filosofica che si occupa dello studio critico della conoscenza scientifica, attraverso l'analisi del linguaggio, delle metodologie, della strutturazione dei concetti teorici, al fine di stabilirne i criteri di validità. Si tratta, in sostanza, di analizzare i fondamenti, la natura e i limiti della conoscenza scientifica. L'epistemologia si propone di individuare criteri rigorosi che consentano di distinguere tra giudizi scientifici e giudizi di opinione che riguardano problemi morali, religiosi, metafisici ecc. Il confine tra i due campi è ben lontano dalla stabilità, poiché le discipline che si occupano di queste ultime problematiche rivendicano a loro volta lo status di scienze mentre le scienze dopo la teorizzazione del principio d'indeterminazione si trovano a discutere del relativismo delle leggi fino ad allora sostenute come verità esatte. L'epistemologia è divenuta una parte fondamentale della filosofia della scienza, che si occupa della struttura del discorso scientifico, dei fondamenti della scienza e dei rapporti tra scienza ed etica. Nell'epistemologia contemporanea, grande importanza hanno avuto le riflessioni di R. Carnap, B. Russell e K. Popper. 
 @   dal greco epistéme scienza e lògos discorso. 

\epistemològico, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'epistemologia. 

\epistemòlogo, sm. (pl.-gi) Studioso di epistemologia. 

\epistìlio, sm. Architrave. 

\epìstola, sf. 1 Parte della messa in cui si leggono le lettere degli apostoli. 2 Componimento poetico a forma di lettera. 3 Lettera lunga e noiosa. ~ missiva. 
 @   lat. epistula, dal greco epistolè missiva. 

\Epistola ai Romani, L' Opera di teologia di K. Barth (1919). 

\Epistolae metricae Epistole di F. Petrarca (1350). 

\epistolàre, agg. Di lettera. stile, romanzo epistolare
 @   lat. epistularis, deriv. da epistula lettera. 

\epistolàrio, sm. Raccolta di lettere. 

\Epistolario Prosa di Plinio il Giovane (100-109). 
Epistolario 
Epistole di G. Leopardi (1834, postuma 1849 e 1941). 

\Epistole Epistole di Q. Orazio Flacco (20-13 a. C.). 
Epistole 
Epistole di Dante Alighieri (1304-1320). 

\Epistole famigliari Opera di oratoria di A. de Guevara (1539-1541). 

\epistolografìa, sf. L'arte di scrivere lettere di carattere ufficiale o letterario. 

\epistològrafo, sm. Scrittore di epistole. 

\epìstrofe, sf. Ripetizione nella rima di una parola con il medesimo significato. Viene erroneamente considerata come una rima. 

\epistrofèo, sm. Seconda vertebra cervicale, dotata di una protuberanza verso l'alto (dente) su cui ruota l'anello dell'atlante, consentendo i movimenti di rotazione del capo.   +  

\Epistulae morales ad Lucilium Opera di filosofia di L. A. Seneca (62-65). 

\epitàffio, sm. Iscrizione sepolcrale. ~ epigrafe, necrologio. 
 @   lat. tardo epitaphium, dal greco epitaphion sepolcrale. 

\Epitaffio Opera di poesia di G. Ritsos (1936). 

\Epitalami Opera di poesia di Saffo (VII-VI sec. a. C.). 

\epitalàmio, sm. Canto nuziale. 

\Epitalamio Opera di poesia di F. A. N. Pessoa (1913). 

\epitàlamo, sm. Zona dorsale del diencefalo collegata ai centri dell'olfatto, contenente l'ipofisi. 

\epiteliàle, agg. Relativo all'epitelio. 

\epitèlio, sm. Tessuto caratterizzato da cellule di forma poligonale, ordinatamente affiancate, con estrema riduzione, o mancanza, di sostegno intercellulare, con funzioni di rivestimento per la superficie corporea (epidermide), per le ghiandole (epitelio ghiandolare), per le cavità e canali comunicanti con l'esterno (epitelio della vescica, epitelio della mucosa nasale). 

\epiteliòma, sm. Neoplasia maligna della cute. 

\epitèma, sm. (pl.-i) 1 In botanica, insieme di cellule parenchimatiche dalle pareti sottili che si trovano nelle nervature delle foglie. 2 In farmaceutica, applicazione topica di cataplasmi. 

\epìtesi, sf. invar. Aggiunta alla fine di una parola di un elemento non etimologico. 

\epìteto, sm. 1 Nome o aggettivo che s'unisce a un sostantivo per qualificarlo. ~ appellativo. 2 Titolo ingiurioso. ~ insulto. 
 X   sm. epithet. 

\epitomatóre, sm. (f.-trìce) Autore di epitomi. 

\epìtome, sf. Riassunto di un'opera. 

\epitrìto, agg. e sm. Nella metrica antica, relativo a un piede di sette tempi primi avente un rapporto di quattro a tre o viceversa. 

\epitròclea, sf. [comp. di epi- e troclea]. Tuberosità ossea dell'estremità inferiore dell'omero, che sovrasta la troclea.   +  

\Epittèto (Ierapoli 50-Nicopoli ca. 125) Filosofo greco. Tra le opere Diatribe e Manuale

\epizoòtico, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'epizoozia. 

\epizoozìa, sf. Diffusione di una contagiosissima malattia degli animali domestici. 

\època, sf. (pl.-che) 1 Spazio di tempo compreso tra due eventi storici. ~ periodo. l'epoca dei comuni, delle crociate. 2 Tempo, momento. ~ periodo. è un ballo che fece epoca, che suscitò scalpore. 3 Ciascuna delle parti in cui si suddivide un periodo geologico. ~ era, evo. 
 X   sf. 1 epoch, age. 2 (tempo) time. 
 @   greco epochè, fermata, deriv. da epechein trattenere. 

\epocàle, agg. Relativo a una determinata epoca. 

\Epodi Opera di poesia di Q. Orazio Flacco (41-30 a. C.). 

\epòdico, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'epodo; che contiene epodi. 

\epòdo, sm. 1 Secondo verso di un distico. 2 Componimento in distici giambici. 

\Epomèo Il monte (788 m) più elevato dell'isola di Ischia, in provincia di Napoli. 

\eponimìa, sf. L'usanza di assegnare all'anno il nome del magistrato eponimo. 

\epònimo, agg. e sm. Che o chi dà il nome. 

\epopèa, sf. 1 Poema epico che caratterizza la tradizione culturale di un popolo. ~ leggenda, saga. l'epopea cavalleresca. 2 Serie di fatti eroici. l'epopea del West
 @   greco epopoiia, comp. da epos canto + deriv. da poiein comporre. 

\Epopea dei dimenticati Opera di poesia di I. Vazov (1881). 

\Epopea di Gilgamesh Ciclo di poemi epici di anonimo (ca. 2000 a. C.). 

\Eporédia Nome classico di Ivrea. 

\eporediése, o eporediènse, agg., sm. e sf. agg. Di Ivrea. 
sm. e sf. Chi è nato o abita a Ivrea. 

\èpos, sm. invar. 1 Canto epico. 2 Produzione epica relativa a un popolo. 

\epossi- Prefisso che indica la presenza in una molecola del gruppo epossido. 

\epossìdico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a sostanze e composti contenenti un particolare gruppo chimico che li rende particolarmente reattivi. 
Resine epossidiche 
Resine sintetiche contenenti il gruppo epossidico. 

\epòssido, sm. Composto ossigenato contenente un gruppo epossidico. 

\eppùre, cong. Non di meno. ~ tuttavia. <> appunto, perciò. 
 X   cong. and still, and yet, nevertheless. 

\EPROM In informatica è la sigla di Erasable Programmable Read Only Memory (memoria a sola lettura programmabile e cancellabile). 

\épsilon, sm. o sf. invar. La quinta lettera dell'alfabeto greco (ε), corrispondente alla "e" breve latina.
Come simbolo viene usata in matematica per indicare l'appartenenza di un elemento a un insieme, in astronomia per indicare l'obliquità dell'eclettica, in fisica per indicare la costante dielettrica. In matematica ε viene spesso usata per indicare un numero positivo che si fa tendere a 0 (una distanza da un valore limite, la precisione di una approssimazione, …); da ciò deriva l'uso nel linguaggio comune di espressioni come "per un epsilon non sono riuscito a prendere il treno", ad indicare una grandezza piccolissima, "infinitesimale" (nell'esempio, si tratta di un attimo, ossia un brevissimo intervallo di tempo).

\Epsilon Indi Stella appartenente al gruppo di stelle con il maggior moto proprio; occupa la settima posizione. Ha un moto proprio annuo di 4,7''; un parallasse di 0,29''; dista 11,4 anni luce; la sua magnitudine apparente è 4,7 e quella assoluta 7,0. Il suo colore è rosso. 

\epsomìte, sf. Solfato idrato di magnesio dai cristalli rombici di colore bianco o rosso pallido riuniti in masse aciculari o in efflorescenze. ~ sale amaro. 

\Epstein, Jakob (New York 1880-Londra 1959) Scultore inglese. Tra le opere Perforatrice (1913, Londra, Tate Gallery). 

\Epstein, Jean (Varsavia 1897-Parigi 1953) Cineasta francese. Diresse Cuor fedele (1923), Finis terrae (1929) e L'oro dei mari (1932). 

\EPT Sigla di Ente Provinciale per il Turismo. 

\epta- Primo elemento di parole composte. 
 @   greco heptá sette. 

\eptacòrdo, sm. 1 Antico strumento musicale simile alla lira. 2 La scala dei sette suoni. 

\eptafonìa, sf. Sistema armonico che si basa su scale di sette suoni. Su queste scale poggia il sistema tonale. 

\Eptagìnie Ordine di piante caratterizzate da fiori con sette stili o pistilli, appartenente alla settima classe del sistema di classificazione delle piante introdotto da Linneo. 

\Eptamerone Raccolta di novelle di Margherita di Navarra (postuma, 1558). 

\eptàno, sm. Idrocarburo saturo presente nei petroli americani. 

\eptapartìto, agg. e sm. Di coalizione politica formata da sette partiti. 

\eptaperforàto, agg. In pirotecnica, relativo a un tipo di polvere esplosiva che viene compressa in cilindri nei quali vengono praticati sette fori paralleli all'asse. 

\eptasìllabo, sm. Si dice di verso composto di sette sillabe. ~ settenario. 

\eptathlon, sm. invar. Disciplina olimpica dell'atletica leggera femminile comprendente sette gare. 

\eptìle, sm. Gruppo monovalente che può essere derivato da un alcool eptilico. 

\eptìlico, agg. (pl. m.-ci) Di alcool o etere a sette atomi di carbonio. 

\èptodo, sm. Tubo termoelettronico a sette elettrodi: un catodo, un anodo, una griglia di comandi e quattro elettrodi supplementari. 

\epulóne, sm. Chi si compiace di molte e delicate vivande. ~ mangione. 

\epuràre, v. tr. Rimuovere da un ufficio le persone ritenute indegne moralmente o politicamente. ~ cacciare, estromettere. <> confermare, mantenere. 
 X   v. tr. to purge. 
 @   franc. épurer. 

\epuràto, agg. e sm. Che, chi è stato allontanato da un ufficio. 

\epurazióne, sf. L'epurare, l'essere epurato. 
 X   sf. purge. 
 @   deriv. da epurare. 

\equàbile, agg. Di movimento, regolare. ~ uniforme. 
Movimento equabile 
In musica, divisione dell'ottava in dodici semitoni uguali. 
 @   lat. aequare uguagliare. 

\equalizzatóre, sm. 1 Circuito atto a effettuare l'equalizzazione. 2 Dispositivo che consente di ridurre o esaltare alcune frequenze per migliorare l'ascolto. 
Apparecchio utilizzato specialmente nei sistemi di registrazione e riproduzione sonora ad alta fedeltà che, effettuando l'elaborazione di un segnale, ne migliora la ricezione o la riproduzione acustica. Per esempio, esistono equalizzatori che adattano un impianto di registrazione sonora al tipo di nastro magnetico utilizzato, oppure consentono a un amplificatore di adeguare la propria emissione sonora all'ambiente in cui opera, esaltandone alcune frequenze e attenuandone altre. Tipi speciali di equalizzatori vengono anche utilizzati per attenuare le interferenze e il rumore in sistemi di trasmissione e ricezione telefonica sia vocale che digitale, riducendo di conseguenza la possibilità di errore nella trasmissione di dati. 

\equalizzazióne, sf. 1 Operazione con cui si eliminano o si riducono le distorsioni insorgenti nella trasmissione di segnali. 2 Stabilizzazione di un fenomeno. 

\equaménte, avv. Con equità. 

\equànime, agg. 1 Di animo sereno e giusto. ~ disinteressato. <> interessato. 2 Imparziale. ~ obiettivo. <> di parte. 
 X   agg. impartial, fair. 

\equanimità, sf. L'essere equanime. 

\equànte, sm. Nel sistema tolemaico, l'equante indicava il punto di osservazione dal quale il moto del centro dell'epiciclo risulta essere uniforme. 

\Equator Regione (4.022.000 ab.) dello Zaire, capoluogo Mbandaka. 

\equatóre, sm. Circonferenza massima della sfera terrestre, equidistante dai due poli e lunga 40.076 km; divide la terra nei due emisferi boreale e australe. 
 X   sm. equator. 
Equatore celeste 
Circolo massimo della sfera celeste, sullo stesso piano dell'equatore terrestre; è uno dei cerchi di riferimento nel sistema di coordinate equatoriali celesti. 

\Equatòria Stato (1.406.000 ab.) federato del Sudan, capoluogo Juba. 

\equatoriàle, agg. e sm. agg. 1 Relativo all'equatore. ~ equatoriale. <> siberiano. 2 Che è situato vicino all'equatore. 3 Proprio delle regioni prossime all'equatore. 
sm. Cannocchiale astronomico a montatura equatoriale. 
 X   agg. equatorial. 
Coordinate equatoriali 
Sistema di coordinate sulla sfera celeste riferite all'equatore celeste e al meridiano celeste passante per il punto dell'equinozio di primavera. Un astro viene individuato in tale sistema dall'ascensione retta e dalla declinazione. 
Montatura equatoriale 
Particolare tipo di telescopio che può muoversi attorno un asse parallelo all'asse terrestre e attorno a un asse perpendicolare al primo. È dotato di un motore che gli consente di ruotare attorno all'asse terrestre in maniera parallela, compensando il moto apparente dell'astro sulla sfera celeste. 

\equazióne, sf. In matematica è un'espressione dalla forma  termine1 = termine2 ; se si fissa una variabile x si chiama soluzione dell'equazione ogni valore che sostituito alle eventuali occorrenze di x nell'equazione rende questa vera; se si fissano due variabili x e y si chiama soluzione dell'equazione ogni coppia di valori che sostituiti alle eventuali occorrenze di x e y nell'equazione rendono questa vera; ecc.   +  
 X   sf. equation  (some uses:  2nd order equation, linear equation, polynomial equation, parameter equation, homogeneous equation, characteristic equation, transcendental equation, functional equation, differential equation, non-linear differential equation, partial differential equation, integral equation, equation of time, wave equation, equations of motion, equation of state).
 @   lat. aequatio,-onis, da aequare rendere uguale. 
Equazione algebrica (o polinomiale) in x di grado n 
Equazione che si ottiene eguagliando a zero un polinomio in x di grado n: a0xn + a1xn-1 + ...+ an-1x + an = 0 (ai numeri reali o, più in generale, complessi, a0 diverso da 0). Un'equazione algebrica di grado n ammette almeno 1 soluzione complessa. 
Equazione del tempo 
Differenza, calcolabile a mezzogiorno, tra il tempo vero e il tempo medio, ossia tra il momento della culminazione superiore del Sole medio e del Sole vero.  Per approfondimenti   +  .
Equazione funzionale 
Equazione nella quale l'incognita è rappresentata da una funzione; vi appartengono le equazioni differenziali   +   e quelle integrali. 
In chimica indica le trasformazioni subite da un sistema chimico. 
Equazione trascendente 
Equazione non algebrica. Sono tali, ad esempio, le equazioni trigonometriche e quelle esponenziali. 

\equèstre, agg. Che è proprio di cavalli o di cavalieri. 
 X   agg. equestrian. 
 @   lat. equester,-stris, deriv. da equus cavallo. 

\equi- Primo elemento di parole composte. 
 @   lat. aequus uguale. 

\equiàngolo, agg. Si dice di poligono avente tutti gli angoli uguali. 

\equicòncavo, agg. Relativo a una lente biconcava in cui tutte le facce hanno lo stesso raggio di curvatura. 

\equiconvèsso, agg. Relativo a una lente biconvessa in cui tutte le facce hanno lo stesso raggio di curvatura. 

\Equìdi Famiglia di Mammiferi ungulati Perissodattili, caratterizzati dall'unico zoccolo duro su cui poggiano gli arti. Discendenti dall'eoippo, vissuto nell'Eocene, sono erbivori, ma non ruminanti. Tipico rappresentante è il cavallo. 

\equidistànte, agg. 1 Situato a uguale distanza. 2 Che si mantiene in una posizione intermedia senza sbilanciarsi. 

\equidistànza, sf. L'essere equidistante. 

\equilateràle, agg. In matematica, avente uguale distanza da due o più punti, rette o piani assegnati. 

\equilàtero, agg. Dicesi di poligono avente tutti i lati uguali. 
 X   agg. equilateral.

\equilibràre, v. v. tr. Porre o mantenere in equilibrio. ~ bilanciare. <> squilibrare. 
v. rifl. Tenersi reciprocamente in equilibrio. 
 X   v. tr. to balance. 
 @   lat. tardo aequilibrare. 

\equilibràto, agg. 1 Uniformemente distribuito. ~ bilanciato. <> squilibrato. 2 Che possiede o rivela equilibrio, equanimità. ~ stabile. <> instabile. 
 X   agg. 1 balanced. 2 (fig.) well balanced, level. 

\equilibratóre, agg. e sm. (f.-trìce) agg. Che serve a equilibrare. 
sm. Piano orizzontale per equilibrare l'aeroplano nel senso longitudinale.   +  

\equilibratùra, sf. Operazione che permette di ottenere l'equilibrio di un corpo rotante. 

\equilìbrio, sm. 1 Disposizione o distribuzione delle parti di un corpo in modo da conferirgli un assetto stabile e armonico. ~ bilanciamento. <> squilibrio. 2 Stato di assenza di moto prodotto da un sistema di forze uguali e contrarie. 3 Senso della misura, assennatezza. ~ moderazione. 
 X   sm. equilibrium, balance. 
 @   lat. aequilibrium. 
Stato di un corpo non soggetto a forze che ne alterano la condizione di quiete (equilibrio statico) o di moto rettilineo uniforme (equilibrio dinamico). Può essere stabile, quando perturbando un poco il sistema, esso ritorna nella posizione iniziale; instabile nel caso contrario; indifferente, quando il sistema o la posizione del corpo è di equilibrio. 
Equilibrio biologico 
In biologia è la situazione stazionaria dei rapporti fra i membri di un'associazione biologica, che competono per l'alimentazione o si nutrono gli uni degli altri. 
In chimica è lo stato finale che una reazione chimica reversibile raggiunge e nel quale le quantità delle singole specie chimiche presenti rimangono costanti. Raggiunto l'equilibrio, la reazione non si ferma, ma si verifica una reazione contraria, affinché l'equilibrio sia mantenuto. 
Equilibrio economico 
Conseguimento del massimo di utilità, partendo da una condizione iniziale, affinché si raggiunga una situazione tale da scongiurare qualsiasi nuova iniziativa. 
Senso dell'equilibrio 
In fisiologia è la percezione della posizione del corpo nello spazio, favorita da organi statici. Nei Vertebrati l'organo dell'equilibrio è il labirinto con i canali semicircolari. 

\equilibrìsmo, sm. 1 La tecnica dell'equilibrista. 2 Giochi di equilibrio. 

\equilibrìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Chi fa giochi di equilibrio. ~ funambolo. 2 Chi sa destreggiarsi abilmente in situazioni difficili. 

\Equìni => "Equidi" 

\equinìsmo, sm. Deformazione, congenita o acquisita, consistente in un atteggiamento del piede in cui il tallone resta sollevato rispetto all'avampiede (piede torto equino). 

\equìno, agg. e sm. agg. 1 Di cavallo. 2 Si dice di piede affetto da equinismo. 
sm. Ogni animale della famiglia degli Equidi. 
 X   agg. equine, horse. 
 @   lat. equinus, deriv. da equus cavallo. 

\equinoziàle, agg. Relativo all'equinozio. 

\equinòzio, sm. Ciascuno dei due punti d'incontro tra l'eclittica e l'equatore celeste; il Sole vi passa ogni anno il 21 marzo (equinozio di primavera) e il 23 settembre (equinozio d'autunno). Negli equinozi la durata del giorno è uguale a quella della notte. Per effetto del moto d'oscillazione dell'asse terrestre gli equinozi si spostano con il passare del tempo (precessione degli equinozi) compiendo un giro in circa 25.000 anni. 

\equipaggiaménto, sm. 1 L'equipaggiare e l'effetto. 2 L'insieme dei materiali che occorre per svolgere attività di carattere sportivo. ~ attrezzatura, dotazione. 
 X   sm. equipment. 

\equipaggiàre, v. v. tr. 1 Fornire di equipaggio. 2 Fornire di ciò che è necessario per un'impresa. ~ attrezzare, corredare. 
v. rifl. Dotarsi del necessario per un dato scopo. ~ rifornirsi. 
 X   v. tr. 1 (mezzi) to equip. 2 (persone) to man. 
 @   deriv. da equipaggio. 

\equipaggiàto, agg. Corredato di quanto è necessario. ~ provvisto. 

\equipàggio, sm. 1 Il personale di bordo di una nave o di un aereo. ~ ciurma, marinai. 2 Corredo di ciò che occorre viaggiando. 3 L'insieme di vogatori e timoniere di un'imbarcazione da gara. 
 X   sm. crew. 
 @   franc. équipage. 

\equiparàbile, agg. Che si può equiparare. 

\equiparàre, v. tr. 1 Mettere sullo stesso piano. ~ paragonare, raffronatre. <> sperequare. 2 Sottoporre allo stesso trattamento. ~ parificare, uguagliare. <> discriminare, diversificare. 
 X   v. tr. to make equal. 

\equiparàto, agg. Confrontato, bilanciato. ~ paragonato. 

\equiparazióne, sf. L'equiparare, l'essere equiparato. ~ pareggiamento. 

\équipe, sf. 1 Gruppo di persone organizzate per un'attività in comune. 2 Squadra sportiva. 
 X   sf. team. 

\equipollènte, agg. 1 Di ugual forza e valore. ~ equivalente. 2 In geometria, sono detti equipollenti due segmenti orientati rappresentati da  →  vettori uguali.

\equipollènza, sf. Capacità di produrre i medesimi effetti giuridici. 

\equipotènte, agg. Due insiemi sono equipotenti se sono finiti e hanno lo stesso numero di elementi e, più in generale, se esiste una funzione iniettiva e surgettiva dall'uno all'altro.   +  
 X   agg. equipotent. 

\equisèto, sm. (Equisetum) Genere di piante erbacee della famiglia delle Equisetacee diffuse soprattutto nei luoghi umidi e arenosi. Hanno foglioline squamiformi inserite in verticilli ai nodi dei fusti. All'estremità dei fusti fertili si sviluppano gli sporofilli riuniti in troboli. 
Equiseto arvense 
Conosciuta come coda cavallina è comune in Italia nei luoghi freschi. 

\equità, sf. Virtù per cui l'uomo mitiga il rigore del diritto positivo e della giustizia. ~ giustizia, imparzialità. <> iniquità. 
 X   sf. fairness, equity. 
 @   lat. aequitas,-atis. 
Criterio giuridico di origine romana, riconosciuto al giudice civile in specifici casi, che esprime l'esigenza di valutare i fatti non in base alle norme di legge, ma secondo un apprezzamento soggettivo di ciò che concretamente è giusto. Nel processo civile il giudice può determinare, richiesto dalle parti, la cifra dovuta a titolo di risarcimento danno, in deroga ai principi sulle prove rigorose che bisogna fornire in proposito. 

\equitazióne, sf. Arte e pratica del cavalcare. 
 X   sf. horse-riding. 
 @   lat. equitatio,-onis, da equitare cavalcare. 

\equivalènte, agg. e sm. agg. 1 Di uguale valore. ~ corrispondente. <> ineguale.  2 In matematica, viene usato con riferimento sia alla relazione di "equivalenza" (vedi sotto) sia alla "equivalenza" in senso logico (vedi sotto): "A e B sono equivalenti" sta per "A implica B e B implica A".
sm. Ciò che ha lo stesso valore di un'altra cosa. 
 X   agg. e sm. equivalent. 
Equivalente chimico (grammoequivalente) 
Per ogni singolo elemento è il peso, espresso in grammi, uguale rispettivamente al peso atomico o al peso molecolare diviso per la valenza. 
Equivalente elettrochimico 
Quantità in peso di un elemento o di un composto che si deposita sull'elettrodo di un voltametro al passaggio della carica di 1 coulomb. 
Equivalente meccanico della caloria 
È l'energia espressa in joule che è pari a 1 caloria, cioè 4,186 joule; l'equivalente termico del joule è invece l'inverso di questo valore e cioè 0,2389 calorie. 

\equivalènza, sf. 1 L'essere equivalente. ~ eguaglianza. <> differenza. 2 Relazione binaria che gode delle proprietà riflessiva, simmetrica e transitiva   +  . 3 Operazione logica a due argomenti   +  .
 X   sf. equivalence. 
 @   deriv. da equivalente. 

\equivalére, v. v. intr. Avere lo steso valore, la stessa efficacia. 
v. rifl. Avere lo stesso significato. ~ bilanciarsi. 
 @   lat. tardo aequivalere. 

\equivocàre, v. intr. Scambiare, capire una cosa per un'altra. ~ fraintendere, travisare. 
 X   v. intr. to be mistaken, to misunderstand. 
 @   lat. tardo aequivocare. 

\equivocità, sf. L'essere equivoco. 

\equìvoco, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. 1 Che può intendersi in modi differenti. ~ ambiguo. <> univoco, chiaro. la risposta che mi diede era equivoca e non chiarì i miei dubbi. 2 Di dubbia moralità. ~ sospetto. è una persona equivoca
sm. Interpretazione sbagliata. ~ malinteso. a scanso di equivoci, per evitare di fraintendere. 
 X   agg. 1 equivocal, ambiguous. 2 (malfamato) disreputable. 3 (sospetto) dubious. sm. misunderstanding. 
 @   lat. aequivocus, comp. da aequi-, da aequus uguale + deriv. da vocare chiamare. 

\èquo, agg. Conforme a equità, giusto. ~ imparziale. <> iniquo. 
 X   agg. just, fair, (dado) balanced. 
 @   lat. aequus uguale. 

\equòreo, agg. Del mare, marino. 

\equus, sm. invar. Genere di Mammiferi Perissodattili comprendente il cavallo, l'asino, la zebra, l'ermione e l'onagro, gli unici rappresentanti viventi della famiglia degli Equidi. 

\Er Simbolo chimico dell'erbio. 

\èra, sf. 1 Periodo di tempo contraddistinto da un avvenimento di grande rilievo storico, a partire dal quale si cominciano a contare gli anni. ~ epoca. 2 L'unità cronologica più generale in cui è stata divisa l'età della Terra. ~ evo, età. 
 X   sf. era, age, epoch. 
In geologia se ne sono individuate cinque, in relazione ai caratteri paleontologici, stratigrafici, litologici: Archeozoico, Paleozoico, Mesozoico, Cenozoico e Neozoico. Indispensabili per una corretta valutazione e individuazione sono i fossili guida, resti di organismi molto diffusi ed estinti rapidamente. L'unità inferiore è il periodo geologico, quella superiore è l'eon (geocronologia). 

\Èra Principale divinità dell'Olimpo greco, figlia di Crono e Rea, sorella e sposa di Zeus. Fu venerata come dea del cielo e rappresentò la divinità protettrice della vita matrimoniale, della fedeltà e del parto. Dai romani venne identificata con Giunone. 

\Era l'anno del sole quieto Romanzo di C. Bernari (1964). 

\Era notte a Roma Film drammatico, italiano (1960). Regia di Roberto Rossellini. Interpreti: Leo Genn, Giovanna Ralli, Sergej Bondarciuk. 

\Èracle Leggendario eroe greco, figlio di Zeus e di Alcmena, moglie di Anfitrione. Nacque in Argolide col nome di Alcide, poi cambiato in Eracle (gloria di Era) su suggerimento della Pizia. Era, per vendicarsi dell'infedeltà del marito cercò di ucciderlo, ma Eracle strozzò i due serpenti che lei aveva mandato. La sua terribile forza si manifestò in violenti attacchi d'ira che lo portarono all'ucisione del maestro Lino e dei suoi figli, avuti da Megara. Per purificarsi di quest'ultimo delitto dovette obbedire per undici anni ai voleri del cugino Euristeo che gli impose le famose dodici fatiche. Terminate le mitiche prove, prese parte a numerose guerre, fondò i giochi olimpici e liberò Prometeo. La sua morte fu causata involontariamente dalla moglie Deianire che gli regalò una tunica intrisa di sostanze venfiche, avuta da Nesso. Eracle, sentendo prossima la fine, costruì un rogo sul monte Eta e vi si gettò sopra. Gli dei però lo salvarono e lo innalzarono al cielo fra le divinità. Riconciliatosi con Era, sposò Ebe. In Italia Eracle fu identificato con Ercole. Già verso il 400 a. C. si hanno tracce della sua presenza a Roma: la sua avventurosa lotta contro il ladrone Caco sull'Aventino è la sua vicenda più popolare. Il culto di Ercole divenne pubblico nel 312 a. C. e si diffuse nei territori controllati dai romani. 

\Eraclèa Comune in provincia di Venezia (11.841 ab., CAP 30020, TEL. 0421). 

\Eraclèa (città antiche) Nome di molte città antiche intitolate a Eracle. 
Eraclea Latmia 
Città dell'Asia minore, oggi Kapikiri (Turchia). Raggiunse il massimo splendore nel III sec. a. C. Conserva un tempo di Atena e un teatro antico. 
Eraclea di Lucania 
Città antica sorta presso l'odierna Policoro (MT). Fu fondata nel 433 a. C. e divenne colonia di Taranto. Famosa per la vittoria riportata da Pirro sui romani nel 280 a. C., conserva una zona archeologica molto ricca. Pregevole il santuario di Demetra. 
Eraclea Minoa 
Città antica sulla costa sudoccidentale della Sicilia presso la foce del fiume Platani. La leggenda la vuole fondata da Minosse. Fu colonia di Selinunte e successivamente conquistata dagli spartani alla fine del VII sec. a. C. Conserva resti di un antico teatro (III sec. a. C.). 
Eraclea Pontica 
Città antica nella Bitinia presso l'odierna Eregli (Turchia). Fu fondata da megaresi e beoti nel VI sec. a. C. e combatté contro Atene a fianco dei persiani. Conobbe splendore sotto la tirannide di Clearco. Fu contesa a lungo, per la sua posizione strategica sul Ponto Eusino, da Seleucidi, Tolomei e dai romani, che la distrussero durante la terza guerra mitridatica. 

\Eraclèa (comune) Comune (11.778 ab., CAP 30020, tel. 0421) in prossimità della foce del Piave. Vi si praticano le coltivazioni di cereali, frutta e barbabietola. 

\Eraclìde Póntico (Eraclea 388 a. C.-315 a. C.) Astronomo greco, fu sostituto di Platone a Siracusa come scolarca; elaborò un sistema sia eliocentrico che geocentrico, prospettando la rotazione della Terra attorno al proprio asse in ventiquattro ore e l'orbita di Mercurio e Venere attorno al Sole. 

\Eràclio (Cappadocia 575-Costantinopoli 641) Imperatore bizantino dal 610. Impose il greco come lingua ufficiale dell'impero e suddivise questo in circoscrizioni militari e amministrative dette temi. Nel 625 riuscì a sconfiggere i persiani, ma perdette Siria, Palestina ed Egitto occupati dagli arabi. 

\Eràclito (550-480 a. C.) Filosofo greco antidemocratico e aristocratico. Si meritò l'appellativo di oscuro dopo aver scritto un libro ricco di aforismi e di tono oracolare. Eraclito, nell'opera Sulla natura, determina il fuoco come principio di tutto, ordine, anima, vita, armonia, contrapponendo la realtà del divenire alla filosofia dell'immobilità di Parmenide. Il pensiero di G. W. F. Hegel si richiama espressamente al principio base dell'unità degli opposti di Eraclito. 

\Erano tutti figli miei Dramma di A. Miller (1947). 

\erariàle, agg. Relativo all'erario 

\eràrio, sm. Termine con il quale si definiscono le finanze dello stato. Nell'antica Roma era il tesoro dello stato, conservato nel tempio di Saturno (Aerarium Saturni) e gestito attraverso un registro delle entrate e dei bilanci finanziari. Durante la repubblica lo custodivano i questori urbani e, dietro autorizzazione, potevano disporne i magistrati; apposito personale ne curava la gestione. L'importanza dell'erario si ridusse durante l'impero con l'introduzione del Fiscus, la cassa dell'imperatore. 
 X   sm. treasury, revenue. 

\erasmiàno, agg. Relativo a Erasmo da Rotterdam. 
Pronuncia erasmiana 
Pronuncia del greco antico che segue la teoria di Erasmo. 

\Eràsmo da Rotterdam (Rotterdam 1466-Basilea 1536) Nome latinizzato di Geert Geertsz, umanista olandese. Dedicò la maggior parte dei suoi studi all'ambito religioso e scrisse L'elogio della pazzia, una satira della teologia scolastica, dell'immortalità del clero e della curia ed esaltazione della follia del vero cristiano che dedica la sua vita alla fede. Si oppose duramente al protestantesimo di Lutero, condividendo comunque la necessità di rinnovamento in ambito ecclesiastico. L'elogio della pazzia è un'opera di condanna della società che ricorre sempre più spesso alla guerra come strumento di risoluzione delle controversie; altre opere sono Gli adagia, Institutio principis christiani, Colloquia familiaria e Parafrasi al Nuovo Testamento, con testo latino a fronte. 

\ERASMUS Sigla di European Action Scheme for the Mobility of University Students (progetto di impegno europeo a favore della mobilità degli studenti universitari). 

\erastianìsmo, sm. Dottrina politico-religiosa, predicata da Erasto e dai suoi seguaci, consistente nella sottomissione della chiesa allo stato. 

\Èrato Personaggio mitologico, musa della poesia amorosa. 

\Eratòstene (Cirene 272-Alessandria 192 a. C.) Scienziato e letterato greco, celebre per aver determinato la lunghezza del meridiano terrestre (circa 46.000 km secondo i suoi calcoli), e per il suo metodo, denominato crivello di Eratostene, per la ricerca dei numeri primi. Sostenne inoltre l'ipotesi della rotondità della Terra, applicando metodi matematici e astronomici allo studio della geografia. Allievo di Arcesilao ad Atene, si trasferì poi ad Alessandria, dove intorno al 246 a. C. ebbe dal re Tolomeo Evergete l'incarico di dirigere la biblioteca, come successore di Apollonio Rodio. Ebbe interessi molteplici, che spaziano dalla critica letteraria alla cronologia, alla matematica, alla geografia, alla filosofia e alla poesia. Le sue opere sono andate tutte perdute, tranne pochi frammenti che testimoniano la versatilità del suo ingegno e la profondità della sua dottrina. 
Crivello di Eratostene 
Metodo matematico che consente l'individuazione dei numeri primi inferiori a un numero dato N; si basa sull'eliminazione successiva dalla sequenza dei numeri naturali minori di N dei multipli di 2, dei multipli di 3, dei multipli di 5, … 

\èrba, sf. 1 Ogni pianta bassa il cui fusto rimane verde e tenero senza diventare legnoso. 2 L'insieme delle piante erbacee che ricoprono un terreno. 3 Droga da fumare. ~ marijuana. 4 Al plurale, erbaggi. ~ verdure. 5 Al plurale, erbe medicinali. 
 X   sf. 1 grass. 2 (aromatica) herb. 3 (fig.) budding. 
 @   lat. herba. 
Solitamente le erbe hanno durata annua, anche se possono essere bienni o perenni, quando la parte sotterranea sopravvive, malgrado quella aerea si essicchi. Vengono usate in molti settori, dalla cucina alla farmacia (erba officinale), dalla medicina (erba medicinale) alle cure popolari. Ne esistono di infinite specie tra le quali si ricordano l'erba cipollina, la ruta, la ruggine e la vellutina. 

\Èrba Comune in provincia di Como (16.005 ab., CAP 22036, TEL. 031). Centro agricolo, industriale e di villeggiatura della Brianza. Vi si trovano la chiesa di Sant'Eufemia, con campanile dell'XI sec., e resti del borgo medioevale. Gli abitanti sono detti Erbesi

\Erba del vicino è sempre più verde, L' Film commedia, britannico (1960). Regia di Stanley Donen. Interpreti: Cary Grant, Deborah Kerr, Robert Mitchum. Titolo originale: The Grass is Greener 

\èrba médica, o èrba Spàgna, sf. Pianta erbacea delle Papilionacee (Medicago sativa) originaria dall'Asia e oggi coltivata in tutto il mondo come foraggio. 

\Èrba, Càrlo (Vigevano 1811-Milano 1888) Industriale italiano dal cui laboratorio farmaceutico, aperto nel 1853, prese vita l'omonima società. 

\Èrba, Luciàno (Milano 1922-) Poeta, appartenente alla quarta generazione, della quale nel 1954 ha curato l'antologia con P. Chiara. Tra le opere Il male minore (1960), Il prato più verde (1977), Il tranviere metafisico (1987) e L'ipotesi circense (1995). 

\erbàccia, sf. Erba inutile che danneggia le piante vicine. 
 X   sf. weed. 

\erbàceo, agg. Che ha natura di erba. 

\erbàggio, sm. Erba commestibile. ~ ortaggio. 

\erbàio, sm. 1 Luogo in cui crescono spontaneamente erbe. 2 Coltivazione di piante foraggere a rapido sviluppo. 

\erbaiòlo, sm. Chi vende erbaggi. 

\erbàrio, sm. 1 Raccolta di piante seccate per uso scientifico. 2 Volume che descrive le piante medicinali e le loro proprietà. 

\erbàto, agg. 1 Coperto d'erba. 2 Fatto con erbe. 

\erbatùra, sf. Il tempo della crescita dell'erba compreso tra una falciatura e l'altra. 

\Erbè Comune in provincia di Verona (1.581 ab., CAP 37060, TEL. 045). 

\erbétta, sf. 1 Nome generico delle erbe odorose usate per aromatizzare le pietanza. 2 Prezzemolo. 3 (al plurale) le foglie giovani delle bietole. 
 @   dimin. di erba. 

\Erbézzo Comune in provincia di Verona (783 ab., CAP 37020, TEL. 045). 

\erbicìda, agg. e sm. (pl. m.-i) agg. Che è in grado di distruggere le erbe infestanti. ~ diserbante. 
sm. Sostanza dotata di tale proprietà. 
 X   sm. weed killer, herbicide. 
 @   da erba +-cida. 

\èrbio, sm. Elemento chimico con numero atomico 68, peso atomico 167,20, simbolo Er; appartiene ai lantanidi e si trova nella monazite. È un metallo soffice, malleabile; aggiunto al vanadio ne abbassa la durezza migliorandone la lavorabilità; viene impiegato in metallurgia. L'ossido dà una colorazione rosa a porcellane, smalti e vetri. 

\erbivéndolo, sm. Chi vende erbaggi e frutta. ~ erbaiolo. 

\erbìvoro, agg. e sm. Si dice di animale che si nutre di erbe. 

\erboràre, v. intr. Andare in cerca di erbe per uso medicinale o per studio. 

\erborazióne, sf. L'erborare. 

\erborìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Chi raccoglie o vende erbe medicinali o aromatiche. 
 X   sm. e sf. herbalist. 
 @   franc. herboriste. 

\erboristerìa, sf. 1 Negozio di erborista. 2 La raccolta, preparazione e conservazione di piante aromatiche e medicinali. 
 @   deriv. da erborista. 

\erborìstico, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'erboristeria. 

\erborizzàre, v. intr. Raccogliere piante a scopo di studio o per costituire un erbario. 

\erbóso, agg. Ricoperto d'erba. 
 @   lat. herbosus. 

\Erbùsco Comune in provincia di Brescia (6.376 ab., CAP 25030, TEL. 030). 

\Èrchie Comune in provincia di Brindisi (8.821 ab., CAP 72020, TEL. 0831). 

\Ercìnia (selva) Foresta di enormi dimensioni che un tempo ricopriva la zona, corrispondente all'antica Germania, compresa tra i monti Ercini, le Ardenne e il Reno. 

\Ercolàno Comune della provincia di Napoli (64.000 ab., CAP 80056, TEL. 081), situato alle falde del Vesuvio. È ben sviluppata l'agricoltura (frutta, ortaggi, fiori), le industrie alimentari, meccaniche e conciarie. Fino al 1969 chiamato Resina, ha ripreso il nome dell'antica città romana distrutta, assieme a Pompei, dall'eruzione del Vesuvio nel 79 d. C. Di origine probabilmente osca, fu dominata dagli etruschi e dai sanniti; occupata dai greci nel V sec. a. C., divenne alleata di Roma nel 307 a. C. Coperta dalla colata di fango seguita all'eruzione del Vesuvio, rimase sepolta fino al 1709 quando iniziarono gli scavi che riportarono alla luce parte della città. Si scoprì così che l'antica città di Ercolano aveva pianta urbanistica regolare con insulae rettangolari (basilica, terme, teatro), ville signorili, dimore ricche di opere d'arte. Tra gli edifici di maggiore richiamo, la casa Sannitica, la casa del Tramezzo di legno, la casa dei Cervi, la casa dell'Atrio a mosaico, le terme. 

\èrcole, sm. Uomo forte e muscoloso. ~ colosso, mastodonte. 

\Èrcole (costellazione) Costellazione molto estesa sulla sfera celeste, ma caratterizzata da stelle poco luminose; in essa si trovano due grandi ammassi globulari (M 13 e M 92). È localizzabile nell'emisfero celeste boreale, a ovest della Lyra e a est della Corona Boreale; ben visibile nelle notti primaverili ed estive. 

\Èrcole (mitologia) Nome latino dell'eroe greco Eracle. 

\Èrcole (sovrani) Nome di sovrani. 
Ercole I d'Este 
(Ferrara 1431-1505) Marchese d'Este, duca di Ferrara, Modena e Reggio dal 1471. Sotto di lui la città di Ferrara toccò i massimi livelli; fu mecenate del Boiardo e dell'Ariosto. 
Ercole II d'Este 
(Ferrara 1508-1559) Figlio di Alfonso I e Lucrezia Borgia, fu duca di Ferrara, Modena e Reggio dal 1534. Con un'abile politica di equilibrio salvò l'integrità territoriale del ducato. 
Ercole III d'Este 
(Modena 1727-Treviso 1803) Duca di Modena e Reggio dal 1780 al 1796, all'approssimarsi dei francesi si ritirò in esilio. 

\ercolìno, agg. Di gamba, piegata ad arco. Un tempo un tale tipo di gambe era ritenuto segno di robustezza. 

\ercùleo, agg. Degno di Ercole. uno sforzo erculeo, che dimostra eccezionale robustezza. ~ possente, poderoso. <> debole, fiacco. 

\Ercyas dagi Vulcano (3.916 m) spento della Turchia, nell'Anatolia centro meridionale. 

\ERDA Sigla di Energy Research and Development Administration (ente per la ricerca e lo sviluppo energetico). 

\Erdrich, Louise (Little Falls, Minnesota 1954-) Scrittrice statunitense. Figlia di un'indiana della tribù Chippewa (North Dakota) e di un tedesco, nel 1984 ha pubblicato un romanzo (Love Medicine) e una raccolta poetica (Jacklight). Entrambi i lavori sono una celebrazione appassionata del popolo degli indiani d'America, le cui radici sono particolarmente vive nella coscienza dell'autrice. 

\Èrebo Personaggio mitologico, figlio di Caos e personificazione delle tenebre. Designava anche il mondo dei morti (Ade). 

\Erebus Vulcano (3.794 m) attivo dell'Antartide, nell'isola di Ross. 

\erède, sm. e sf. 1 Chi succede a un defunto in tutti i suoi beni. ~ discendente, successore. <> avo, antenato. nominò il figlio come erede universale del suo patrimonio. 2 Successore di un'attività. il suo erede si è ben comportato nel far crescere l'azienda. 3 Figlio. 
 X   sm. heir. sf. heiress. 
 @   lat. heres,-edis

\Erède, Albèrto (Genova 1908-Monte Carlo 2001) Direttore d'orchestra italiano, allievo di Weingartner. Ha svolto una intensa attività concertistica in tutta Europa, dedicandosi soprattutto all'opera lirica. 

\eredità, sf. 1 Trasmissione del patrimonio di un defunto a una o più persone fisiche o giuridiche. ~ lascito. : :redità vacante, mancanza di un erede legittimo. 2 Retaggio di idee e tradizioni. 3 Trasmissione dei caratteri biologici del genitore al figlio 
 X   sf. 1 inheritance. 2 (fig. e biol.) heredity, heritage. 
 @   lat. hereditas,-atis, deriv. da heres erede. 

\ereditàre, v. tr. Ricevere a titolo di eredità. 
 X   v. tr. to inherit. 
 @   lat. tardo hereditare, deriv. da hereditas. 

\ereditariaménte, avv. Per via ereditaria. 

\ereditarietà, sf. 1 Possibilità di essere trasmesso in eredità. 2 La trasmissione dei fenomeni dell'eredità genetica da una generazione all'altra.
Nei nuovi individui la ripartizione dei geni segue le leggi della probabilità ma l'evidenziazione di un carattere dipende da fattori ambientali (genetica), dall'insorgenza di mutazioni, dall'interazione fra geni allelomorfi, dominanti o recessivi (leggi di Mendel).  → 

\ereditàrio, agg. 1 Che si trasmette per eredità. ~ trasmissibile. la monarchia è una istituzione ereditaria. 2 Si dice di parola che deriva dalla lingua originaria per tradizione ininterrotta. 3 Relativo all'ereditarietà genetica. ~ congenito. <> acquisito. patrimonio ereditario
 X   agg. hereditary. 
 @   lat. hereditarius.
Malattie ereditarie.  Malattie dovute ad alterazioni presenti nell'ovulo fecondato e pertanto trasportate dai geni. Alcune di esse si trasmettono con carattere recessivo, altre con carattere dominante e possono eventualmente prevalere nella linea femminile o maschile.

\ereditièra, sf. Donna che ha ereditato o deve ereditare un patrimonio cospicuo. 

\Ereditiera, L' Film drammatico, americano (1949). Regia di William Wyler. Interpreti: Olivia De Havilland, Montgomery Clift. Titolo originale: The Heiress 

\Erèi Monti calcarei della Sicilia. Vetta più elevata il Monte Altesina (1.192 m). 

\eremìta, sm. e sf. 1 Persona che si ritira in solitudine per dedicarsi alla ricerca di Dio. ~ anacoreta. 2 Persona solitaria. ~ lupo. 
 X   sm. hermit. 
 @   lat. tardo eremita, dal greco eremìtes

\eremitàggio, sm. Luogo solitario in cui vivono uno o più eremiti. ~ eremo. 
 @   franc. ermitage. 

\eremitàno, agg. e sm. Che, chi fa vita eremitica. 

\eremìtico, agg. (pl. m.-ci) Di, da eremita. 

\èremo, sm. 1 Luogo isolato in cui vivono uno o più eremiti. ~ eremitaggio, isolamento. 2 Dimora tranquilla. 
 X   sm. hermitage. 
 @   lat. eremus dal greco èremos deserto. 

\Erenburg, Ilia Grigorevic (Kiev 1891-Mosca 1967) Romanziere. Tra le opere Le straordinarie avventure di Julio Jurenito (1922) e Il disgelo (1954). 

\erepsìna, sf. Miscela di enzimi del succo intestinale aventi attività proteolitica (scindono i polipeptidi non attaccati dal succo pancreatico). 
 @   greco eréptesthai mangiare. 

\eresìa, sf. 1 Dottrina contraria ai dogmi ritenuti verità della chiesa cattolica. 2 Dottrina contraria all'opinione comunemente accettata. ~ eterodossia, miscredenza. <> ortodossia. 3 Affermazione assurda. ~ sproposito. 
 X   sf. heresy. 
L'eresia più genericamente indica il formarsi di un'opinione in modo individuale in quanto deriva dal termine greco háiresis che significa "scelta". Già nei concili ecumenici svoltisi tra il IV e l'VIII sec., questo concetto definì sempre più le verità cristiane. Durante l'impero romano, l'ufficializzazione della religione cristiana, la fece considerare delitto religioso e politico e pertanto punibile dalla legge. Dopo le riforme protestanti, anche i paesi cattolici hanno accolto le interpretazioni individuali delle Sacre Scritture, adottando quindi una più ampia tolleranza religiosa. 

\eresiàrca, sm. (pl.-chi) Capo di un gruppo ereticale. 

\eresiologìa, sf. Studio delle eresie. 

\eresiòlogo, sm. (pl.-gi) Studioso di eresiologia. 

\ereticàle, agg. Di, da eretico; che costituisce eresia. 

\ereticità, sf. Essere eretico. 

\erètico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. 1 Che costituisce o segue un'eresia. ~ blasfemo, bestemmiatore. <> fedele, ligio. 2 Assurdo. 
sm. 1 Seguace di un'eresia; chi propugna o diffonde un'eresia. gli eretici durante il Medioevo venivano condannati al rogo. 2 Persona poco religiosa. ~ miscredente. 3 Chi si pone su posizioni contrastanti rispetto a quelle comunemente accettate. 
 X   agg. heretical. sm. heretic. 
 @   lat. haereticus, dal greco hairetikòs

\eretìsmo, sm. Eccessiva eccitabilità nervosa di un organo o dell'organismo. 

\Erettèo Personaggio mitologico, eroe greco figlio di Gea ed Efesto. Contese l'acropoli di Atene a Poseidone. 

\erèttile, agg. Detto di organo animale e vegetale che si erige per azione di determinati stimoli. 

\erètto, agg. 1 Diritto. 2 Innalzato. 
 X   agg. upright, erect. 

\erettóre, agg. e sm. agg. Detto di muscolo capace di determinare l'erezione. 
sm. Muscolo erettore. 

\ereutofobìa, sf. Paura morbosa di arrossire. ~ eritrofobia. 
 @   comp. dal greco éreuthos rossore + phóbos paura. 

\Erevan Città (1.165.000 ab.), capitale dell'Armenia. Principale risorsa l'agricoltura. Fra le industrie importanti vi sono quelle alimentari, chimiche, meccaniche, del tabacco. Fu conquistata dalla Russia nel 1827. Famoso l'archivio Matedanaran che conserva numerosi manoscritti antichi. 

\Erewhon Romanzo di S. Butler (1872). 

\erezióne, sf. 1 L'erigere o l'effetto. 2 Fondazione di un'opera pia. 3 Inturgidimento di un organo erettile. 
 X   sf. (inturgidimento) erection. 
 @   lat. erectio,-onis, deriv. da erectus. 

\Erfurt Città della Germania (219.000 ab.), capitale dello stato della Turingia, situata sul fiume Gera. Sviluppate le industrie meccaniche, ottiche, vetrarie, tessili, calzaturiere, conciarie e del tabacco. Tra il XIV e il XV sec. ebbe grande importanza divenendo membro della Lega Anseatica. Tra gli edifici di maggiore rilievo, il duomo del XII sec. e vari palazzi civili, parzialmente in legno, del XVI sec. Celebre l'università che ebbe come allievo M. Lutero. 
Convegno di Erfurt 
Incontro e relativo patto stipulato tra Napoleone I e Alessandro I di Russia (1808) nel quale i due imperatori strinsero un accordo di mutuo soccorso in caso di attacco da parte dell'Austria; Napoleone ottenne inoltre la non partecipazione della Russia alla V coalizione antinapoleonica. 
Programma di Erfurt 
Programma politico elaborato da K. Kautsky, approvato dal congresso del partito socialdemocratico tedesco nel 1891. Prevalse la corrente marxista che propose la necessità della presa del potere da parte della classe operaia, il suffragio universale, la separazione tra stato e chiesa, l'abolizione dell'esercito, la giornata lavorativa di otto ore, l'imposta progressiva sul reddito. 

\èrg, sm. 1 Unità di misura del lavoro nel sistema CGS. Equivale al lavoro di una forza di una dina il cui punto d'applicazione si sposta di un cm (1 J = 107 erg). 2 Deserto sabbioso coperto di dune, tipico del Sahara, relativamente ricco di vegetazione. 

\erg(o)- Primo elemento di parole composte. 
 @   greco érgon lavoro. 

\erga omnes, loc. avv. Locuzione latina che significa "verso tutti" e che viene usata nel linguaggio giuridico per designare gli atti che hanno efficacia anche nei riguardi di chi non vi ha preso parte. 

\ergastolàno, sm. Chi è stato condannato all'ergastolo; chi sta scontando tale pena. ~ galeotto, forzato. 
 X   sm. lifer. 

\ergàstolo, sm. 1 Pena detentiva a vita. 2 Luogo dove si sconta tale pena. ~ penitenziario. 
 X   sm. life imprisonment, life sentence. 
 @   lat. ergastulum, dal greco ergastèrion, deriv. da ergàzesthai lavorare. 
Pena di reclusione a vita, disciplinata in Italia dagli artt. 22 e 176 del Codice Penale; l'art. 22 stabilisce l'obbligo per il carcerato di lavorare e di essere in isolamento durante la notte. L'art. 176 prevede la possibilità di concedere la libertà condizionale al detenuto che abbia scontato almeno ventisei anni, mantenendo una buona condotta. Nel 1998 il carcere a vita in Italia è stato abrogato e sostituito con una reclusione speciale con un tetto limite di 33 anni. 

\èrgere, v. v. tr. Levare in alto. ~ innalzare. 
v. rifl. Levarsi in alto. ~ rizzarsi. 
 @   lat. erigere, comp. da ex-+ regere sostenere. 

\èrgo, cong. Sottolinea enfaticamente una conclusione. ~ quindi. 
 @   voce latina. 

\ergodicità, sf. In topologia, qualità delle traiettorie di raggi luminosi in una convessità o in un poligono. 

\ergogènesi, sf. Il complesso dei fattori che condizionano l'accrescimento. 

\ergògrafo, sm. Apparecchio medico che serve a registrare il lavoro effettuato da un muscolo o da un gruppo di muscoli e a studiare variazioni che si ottengono impiegando determinate sostanze o in condizioni particolari quali la stanchezza o la malattia. 

\ergologìa, sf. Parte dell'etnologia che studia la cultura materiale dei popoli, in particolare di quelli che vivono allo stato di natura. 

\ergometrìa, sf. Misurazione del lavoro umano ottenuta utilizzando un ergometro. 

\ergòmetro, sm. Strumento atto a misurare il lavoro meccanico e la potenza. 

\ergonomìa, sf. Scienza che studia il rapporto uomo-macchina-ambiente per ottenere il miglior mutuo adattamento. 

\ergonòmico, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'ergonomia. 

\ergonomìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Studioso di ergonomia. 

\ergosteròlo, sm. Alcool secondario contenuto nel lievito di birra e nella segale cornuta che viene trasformato in vitamina D2 dalle radiazioni ultraviolette. 

\ergotècnica, sf. La tecnica che applica i principi e i risultati dell'ergonomia. 

\ergoterapìa, sf. Terapia psichiatrica che consiste nel rieducare i pazienti attraverso occupazioni produttive. 

\ergotìna, sf. Denominazione di diversi estratti della segale cornuta. 

\ergotìsmo, sm. Avvelenamento cronico provocato dal consumo continuato di segale cornuta. 

\Ergun He Fiume (1.620 km) che nasce in Cina e confluisce nel Silka. 

\Erhard, Ludwig (Fürth 1897-Bonn 1977) Politico democristiano. Dal 1949 al 1963 fu ministro dell'economia della RFT e dal 1957 fu vicecancelliere di Adenauer, cui succedette dal 1963 al 1966. 

\Erhardt, Albert (Herzbitzheim 1862-Bonn 1940) Teologo tedesco. Tra le opere Il cristianesimo e il XX secolo (1901) e La chiesa cattolica attraverso il mutamento dei tempi e dei popoli (1932). 

\ERI Sigla di Edizioni Radiotelevisione Italiana. 

\eribànno, sm. In età carolingia era l'ordine di chiamata alle armi. 

\èrica, sf. Angiosperma (Erica carnea) della famiglia delle Ericacee e dell'ordine delle Ericali. Pianta sempreverde diffusa sulle Alpi e sugli Appennini. 
 X   sf. heather. 

\Èrice Comune in provincia di Trapani (29.420 ab., CAP 91016, TEL. 0923). Centro di soggiorno e turismo, sul monte omonimo. Famoso nell'antichità per la presenza di un tempio dedicato a Venere. Vi si trovano la chiesa Matrice, la cui costruzione risale al 1314, e le mura medioevali. Gli abitanti sono detti Ericini

\Eridània zuccherifìci Società per azioni che costituisce il maggior produttore nazionale di zucchero. Fu fondata nel 1899 a Codigoro, in provincia di Ferrara. 

\Eridàno (costellazione) Costellazione che si estende lungo l'equatore celeste fino a sud del Toro; si trova nell'emisfero celeste australe, a latitudini di-58°; la stella più splendente è Achernar ed è osservabile, dall'Italia, nelle notti autunnali e invernali. 

\Eridàno (mitologia) Nella mitologia, fiume in cui cadde Fetonte. Fu identificato dai romani con il Po. 

\Erie Lago al confine tra gli USA e il Canada, di formazione glaciale, riceve le acque del lago Huron attraverso il fiume e il lago Saint Clair e il fiume Detroit e le spinge nel lago Ontario attraverso le cascate del Niagara. Tramite il canale del San Lorenzo è collegato con l'oceano Atlantico e, mediante il canale Erie, al fiume Hudson e a New York. Sulle rive meridionali si trovano importanti città quali Toledo, Cleveland, Buffalo. 
Erie 
Città (119.000 ab.) degli USA, nello stato della Pennsylvania. 

\erigèndo, agg. Da doversi innalzare; da doversi istituire. 

\erìgere, v. v. tr. 1 Innalzare. ~ costruire. <> abbattere. eressero un monumento per ricordare la tragedia accaduta. 2 Fondare. ~ istituire. 3 Trasformare nobilitando. ~ elevare. 
v. rifl. 1 Attribuirsi arbitrariamente un'autorità. ~ atteggiarsi. 2 Innalzarsi. ~ drizzarsi. si eresse in tutta la sua altezza per guardare meglio l'avversario
 X   v. tr. 1 to erect, to raise. 2 (costruire) to build. 3 (fondare) to found. 
 @   lat. erigere, comp. da ex-+ regere sostenere. 

\erigeron, sm. invar. Genere di composite erbacee con fiori bianchi o rossi, aventi i capolini dei fiori a linguetta. 

\erigìbile, agg. Che si può erigere. 

\Erik Nome di sovrani. 
Danimarca Erik I il Semprebuono 
(?-Cipro 1103) Re di Danimarca dal 1095. Morì compiendo un pellegrinaggio a Gerusalemme. 
Erik II 
(?-Ribe 1137) Figlio di Erik I, re di Danimarca dal 1134. 
Erik III la Pecora 
(?-Odense 1146) Nipote di Erik II, gli succedette nel 1137, ma nel 1146 rinunciò alla corona facendosi monaco. 
Erik IV 
(1216-1250) Re di Danimarca dal 1240. Venne assassinato dal fratello Abele. 
Erik V 
(Iaaland 1249-1286) Re di Danimarca dal 1259. Nel 1282 il clero e la nobiltà lo costrinsero a limitare il potere della corona. 
Erik VI 
(1274-1319) Figlio di Erik V, gli succedette come re di Danimarca. Conquistò Lubecca e Rostock. 
Erik VII 
(1382-Rügenwalde 1459) Fu dapprima re di Norvegia (1389), poi di Svezia e Danimarca (1396) unificando così sotto il suo regno le terre scandinave (trattato di Kalmar 1397). 
Svezia Erik IX il Santo 
(?-Upsala 1160) Re di Svezia dal 1156, sembra abbia evangelizzato i finni. Era considerato il protettore della Svezia. 
Erik X 
(?-1216) Figlio di Canuto I, fu re di Svezia dal 1208. 
Erik XI 
(1216-1250) Re di Svezia dal 1222. 
Erik XII 
(1339-1359) Re di Svezia dal 1356. 
Erik XIII 
=> Erik VII di Danimarca 
Erik XIV 
(Stoccolma 1533-Örbyhus 1573) Figlio di Gustavo Vasa, gli succedette al trono di Svezia nel 1560 e operò una politica bellicosa ed espansionistica, finché, privo di senno, venne imprigionato e ucciso. 

\Erik il Rósso (Jaeren 940 ca.-1007?) Navigatore vichingo. Nel 987 raggiunse le coste groenlandesi e ne avviò la colonizzazione. 

\Erikson, Erik Homburger (Francoforte 1902-Harwich 1994) Psicoanalista statunitense. Di origine tedesca, si specializzò nello studio degli stadi di sviluppo dell'io. Tra le sue opere, Infanzia e società (1950) e Identità e ciclo vitale (1959). 

\Erimanto Monte (2.224 m) della Grecia, nel Peloponneso nordoccidentale. 

\Erinacèidi Famiglia di Mammiferi insettivori diffusi in Europa, Asia e Africa a cui appartengono i ricci. 

\erìngio, sm. Nome comune del genere Eryngium comprendente il cardo stellato o Eryngium campestre

\Erìnni Personaggi mitologici, divinità greche infernali dell'ira e della vendetta (Aletto, Megera e Tisifone). Nacquero da Gea e dal sangue di Urano; i romani le identificarono con le Furie. 

\Eriocaulàcee Famiglia di piante erbacee monocotiledoni che vivono nei terreni paludosi delle regioni calde e temperate. Presentano foglie lineari e fiori unisessuati riuniti in capolini. 

\Èris Personaggio mitologico, dea greca della discordia, figlia della notte. Peleo ed Eti non la invitarono alle loro nozze, ed ella gettò nel convito un pomo destinato alla dea più bella. Paride venne eletto giudice per scegliere tra Era, Atena e Afrodite e scelse quest'ultima. I romani la identificarono con Discordia. 

\erisìpela, sf. (o eresipela) Infezione del tessuto sottocutaneo, contagiosa, provocata dagli streptococchi o da altri germi. Si manifesta con rossore, gonfiore, dolore e febbre e, più raramente, con pericolose complicazioni renali e cardiache.
 X   sf. erysipelas.

\erìstica, sf. L'arte di confutare un'affermazione senza considerare la sua verità o falsità. 

\ERIT Sigla di Ente Riscossione Imposte e Tasse. 

\eritèma, sm. Arrossamento della pelle dovuta alla dilatazione dei vasi capillari. Le manifestazioni e le cause sono varie, dall'esposizione al sole (eritema solare), all'orticaria, punture d'insetti, erbe, farmaci. È curabile con antistaminici e antinfiammatori.
Eritema pernio.  →  "gelone"
 X   sm. erythema.

\eritematóso, agg. Relativo all'eritema. 

\eritr(o)- Primo elemento di parole composte. 
 @   greco erythrós rosso. 

\eritràsma, sf. Malattia della pelle caratterizzata da chiazze brunastre desquamanti delle pieghe inguinali, delle ascelle e sottomammarie, causata dal Cornynebacterium minutissimum

\Eritrèa Stato repubblicano dell'Africa orientale (dichiaratasi autonoma dall'Etiopia nel 1991), confina a sud con il Gibuti e l'Etiopia, a ovest con l'Etiopia e il Sudan ed è bagnato a est dal mar Rosso. 
Il paese è prettamente montuoso, comprendente la parte più settentrionale dell'acrocoro etiopico (altitudine media 2.000 m), che digrada verso ovest nell'altopiano sudanese e verso est alla costa. La parte sudorientale è occupata dal deserto della Dancalia. Numerose isole si affacciano lungo la costa. 
I fiumi principali sono il Baraka e il Tacazzè. 
Il clima è torrido e asciutto sulla costa, più fresco nell'altopiano interno. 
Il fenomeno dell'urbanizzazione è modesto, rimanendo il villaggio un'unità sociale molto vivace e persistendo ampi fenomeni di nomadismo. 
Principale città e capitale è Asmara, centro commerciale e manifatturiero. Massaua è un importante porto. 
L'agricoltura rimane l'attività più praticata, ma viene condotta a livello di pura sussistenza dalle popolazioni sedentarie degli altopiani; si coltivano orzo, dura, mais, grano, nonché prodotti destinati alla trasformazione industriale (semi oleosi, cotone e caffè). 
L'allevamento costituisce una vera e propria risorsa, praticata da popolazioni nomadi. 
Le industrie manifatturiere (alimentare, tessile, conciaria, calzaturiera, cartaria), che dispongono di macchinari obsoleti e di scarse risorse idroelettriche, sono quasi tutte sorte nella zona di Asmara. 
La pesca potenzialmente rappresenta un settore primario, potendo contare sulla pescosità del mar Rosso, ma è dotata di una flotta peschereccia esigua. 
STORIA L'Eritrea ha rappresentato per molto tempo l'unica provincia marittima dell'Etiopia. Nel 1890 essa diventa una colonia italiana. Negli anni dal 1941 al 1952 gli inglesi occupano la regione e l'amministrano dopo la guerra. Nel 1952 l'Eritrea viene riunificata all'Etiopia con lo statuto di stato federale. Divenuta una provincia dell'Etiopia, essa si oppone alla politica autoritaria del governo di Addis Abeba, contro il quale si batte il Fronte popolare di liberazione dell'Eritrea, fondato nel 1970. Dopo la caduta di Menghistu, nel 1991, il nuovo regime etiope accetta il principio di un referendum di autodeterminazione. Nel 1993 viene riconosciuta l'indipendenza, approvata massicciamente dagli eritrei con un referendum. Nel giugno del 1998 scoppia il conflitto tra Etiopia ed Eritrea per il controllo delle terre comprese tra i fiumi Tacazzé e Mareb. 
Abitanti-3.530.000 
Superficie-121.144 km2 
Densità-29,1 ab./km2 
Capitale-Asmara 
Governo-Repubblica presidenziale 
Moneta-Birr etiopico 
Lingua-Tigrino e arabo, tigré 
Religione-Musulmana, cristiana copta 

\eritrèo, agg. e sm. agg. Dell'Eritrea. 
sm. Nativo o abitante dell'Eritrea. 

\eritrìna, sf. Estere dell'eritrite con gli acidi orsellico o lecanorico. 

\eritrìte, sf. 1 In chimica, composto a quattro funzioni alcoliche che forma voluminosi cristalli incolori, solubili in acqua. 2 In mineralogia, arseniato idrato di cobalto che si presenta in fibre o cristalli aciculari monoclini di colore rosso vivo. 

\eritroblàsto, sm. Cellula sanguigna immatura della serie rossa in cui è ancora presente il nucleo. In condizioni normale è presente solo nel midollo osseo. Si può trovare in circolo solo in caso di gravi anemie. 

\eritroblastòsi, sf. Eritremia. 
Eritroblastosi neonatale 
Malattia emolitica del neonato provocati dalla presenza nel siero della madre di anticorpi (di solito di tipo Rh) che combattono uno o più antigeni delle emazie del feto. 

\eritrocìna, sf. Nome depositato di un antibiotico. 

\eritrocìto, o eritrocìta, sm.  →  "emazia"

\eritrodermìa, o eritrodèrma, sf. o sm. Dermatosi caratterizzata da rossore intenso e uniforme, desquamazione e sudorazione che interessa tutta la cute. 

\eritrofagocitòsi, sf. Proprietà che hanno alcune cellule di fagocitare i globuli rossi. 

\eritrofobìa, sf. => "ereutofobia" 

\eritromelalgìa, sf. Malattia caratterizzata da aumento della temperatura cutanea con arrossamento dei piedi e, meno di frequente, delle mani, dovuta a spasmi dei vasi sanguigni, a loro volta in relazione a fattori endocrini o neurovegetativi.
 X   sf. erythromelalgia.

\eritropoiesi, sf. Formazione dei globuli rossi che avviene attraverso la trasformazione dell'emocitoblasto in proeritroblasto, successivamente in eritroblasto (basofilo, policromatofilo e ortocromatico) e infine in eritrocito che abbandona il midollo e passa in circolo. L'eritropoiesi è regolata principalmente dall'eritropoietina con il concorso di vitamine del gruppo B, acido folico, ferro. 

\eritropoietìna, sf. Glicoproteina con peso molecolare 30.400; è l'ormone che stimola l'eritropoiesi, regolando la produzione dei globuli rossi. Viene sintetizzata dal rene e in minima parte dal fegato e la sua produzione è regolata dalla concentrazione di ossigeno nel sangue. 

\eritrosedimentazióne, sf. Sedimentazione dei globuli rossi. 

\eritròsi, sf. Aumento di intensità del colorito di una zona cutanea provocato da afflusso di sangue. 

\Erittònio Personaggio mitologico, eroe greco figlio di Gea e di Efesto. Era per metà uomo e per metà serpe. 

\Erlangen Città (103.000 ab.) della Germania, nella Baviera. 

\Erlanger, Joseph (San Francisco, California 1874-Saint Louis, Missouri 1965) Medico statunitense. Compì importanti studi di elettrofisiologia e insieme a H. S. Gasser, nel 1944, fu insignito del premio Nobel per le ricerche sulle differenziazioni funzionali delle fibre nervose. 

\Èrli Comune in provincia di Savona (269 ab., CAP 17030, TEL. 0182). 

\èrma, sf. Pietra quadrangolare sormontata da una testa e da parte del busto scolpiti. 

\ermafroditìsmo, sm. Presenza nello stesso individuo di caratteri sessuali maschili e femminili. Nel caso degli esseri umani, è più proprio parlare di pseudo-ermafroditismo dato che è raro che un individuo possegga realmente ambedue i tipi di organi: si tratta di loro "ipertrofie" o "atrofie" che simulano il tipo opposto di sesso.
 X   sm. hermaphroditism.

\ermafrodìto, agg. 1 Che appartiene all'uno e all'altro sesso. ~ bisessuale, bisessuato. 2 Omosessuale. <> unisessuale. 

\Ermafrodìto Personaggio mitologico siriaco, divinità bisessuata. Per i greci figlio di Afrodite ed Ermes amato dalla ninfa Salmacide, la quale pregò gli dei di fonderla con il suo amato; formarono così un solo corpo bisessuato. 

\ermellìno, sm. 1 Piccolo carnivoro della famiglia dei Mustelidi. 2 La pelliccia dell'animale omonimo. 2 In araldica pelliccia composta di un campo d'argento cosparso di macchie nere somigliante a un trifoglio con gambo tripartito. ~ armellino. 
 X   sm. ermine. 
L'ermellino (Mustela erminea) è lungo circa 40 cm, con capo piccolo, muso appuntito, corpo allungato con pelo bianco d'inverno e bruno rossiccio d'estate e dalla coda sottile, sempre nera. Comune in tutto l'emisfero boreale è ricercatissimo per la pelliccia molto pregiata. 

\Ermellino a Cernopol, Un Romanzo di G. von Rezzori (1958). 

\ermenèuta, sm. e sf. (pl. m.-i) Chi interpreta testi e documenti antichi. 

\ermenèutica, sf. Teoria e tecnica dell'interpretazione dei testi, in particolare antichi. 

\ermenèutico, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'ermeneutica. ~ interpretativo, esegetico. 

\Ermes Figlio di Zeus e Maia, era il messaggero degli dei (a Roma, Mercurio), dio dell'astuzia e del commercio, guidava le anime al regno dei morti (da cui l'appellativo di psicopompo) e proteggeva i viandanti. 

\ermesìno, sm. 1 Stoffa leggera pregiata di seta usata per abiti femminili. 2 La veste confezionata con tale stoffa. 

\ermeticaménte, avv. 1 Mediante chiusura ermetica. 2 In modo oscuro e incomprensibile. ~ enigmaticamente. 

\ermeticità, sf. L'essere ermetico. 

\ermètico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. 1 Si dice di chiusura a perfetta tenuta. ~ stagno, sigillato. 2 Enigmatico, oscuro. ~ incomprensibile. <> chiaro. il suo volto ermetico le impediva di capire a cosa stesse pensando. 3 Che appartiene o si riferisce alla corrente letteraria dell'ermetismo. 
sm. Poeta appartenente alla corrente letteraria dell'ermetismo. 
 X   agg. airtight, hermetic. 
 @   greco Hermetikòs, da Hermes Ermete, relativo al modo in cui Ermete chiudeva le ampolle di vetro, saldandone i bordi. 

\ermetìsmo, sm. L'essere ermetico. 
Corrente filosofico teologica del tardo ellenismo (II, III sec. d. C.), nella quale si rintracciano teorie astrali caldee, fuse con elementi della filosofia pitagorico platonica e gnostica e della magia egizia. Il nome deriva da Ermete Trismegisto, autore di scritti che compongono il Corpus Hermeticum e Lasclepius
In letteratura è una corrente della poesia italiana del Novecento, caratterizzata da un componimento poetico accentuatamente lirico e dall'enorme valore attribuito alla parola e all'immagine. Tra i maggiori esponenti, G. Ungaretti, S. Quasimodo, E. Montale e V. Sereni. 

\Ermiòne Personaggio omerico, figlia di Menelao e di Elena. Sposò Neottolemo dopo la caduta di Troia, ma in seguito si fidanzò con Oreste, che uccise per lei Neottolemo. 

\ermisìno => "ermesino" 

\èrmo, agg. e sm. agg. Solitario. ~ isolato. 
sm. Eremo. 

\Ernani Dramma lirico in quattro atti di G. Verdi, libretto di F. M. Piave (Venezia, 1844). 
Ernani 
Dramma di V. Hugo (1830). 

\Ernaux, Annie (Lillebonne, Seine-Maritime 1940-) Scrittrice francese. Insegnante, sensibile ai problemi della società contemporanea, si mise in luce con Gli armadi vuoti (1974), un lavoro sul distacco drammatico dal mondo dell'infanzia. Con le opere successive, mise in discussione il sistema di insegnamento che conduce all'emarginazione sociale (Ciò che dicono o niente, 1977; Il posto, 1984). Scrisse anche Una donna (1988), lavoro sulla condizione femminile. 

\Ernesto Romanzo di U. Saba (1975). 

\èrnia, sf. Fuoriuscita totale o parziale di un viscere o di un'altra parte dell'organismo (un po' di sostanza cerebrale, una parte di muscolo, …) dalla cavità in cui si trova normalmente attraverso un passaggio anomalo. Le ernie più comuni sono quelle che riguardano la cavità addominale, in particolare con rottura all'altezza della regione inguinale (più comune tra i maschi) e vicino all'ombelico (più comune tra le femmine e i neonati). Quando l'organo erniato rimane chiuso nel sacco che si è formato e la sua circolazione sanguigna si blocca, si parla di ernia strozzata, con il rischio di una gangrena e una possibile morte per peritonite. Per estensione il termine viene usato anche per indicare l'ernia del disco, ossia lo spostamento di un disco intervertebrale (cartilagene presente tra due vertebre adiacenti) tale da provocare la compressione di un nervo che esce dalla colonna vertebrale e un conseguente dolore che si estende lungo il decorso del nervo. 
 X   sf. 1 hernia. 2 (del disco) slipped disk. 

\erniàrio, agg. Che concerne l'ernia. 

\Èrnici Catena montuosa del Lazio, tra le valli del Liri e dell'Aniene. Vetta più elevata il monte Pizzodeta (2.037 m). 

\ernióso, agg. e sm. Che, chi è affetto da ernia. 

\Ernst, Max (Brühl 1891-Parigi 1976) Pittore tedesco. Dopo un esordio espressionista, passò al dadaismo. Nel 1922 si trasferì a Parigi, dove contribuì a fondare il surrealismo, elaborandone le premesse teoriche nell'opera Traité de la peinture surréaliste (Trattato di pittura surrealista, 1924). Sostenitore di un'arte eversiva e irrazionalistica, ha dato spesso alle sue opere un'impostazione surreale e inquietante, influenzato dai lavori metafisici di De Chirico. Tra le opere L'éléphant Celèbes (1921, Londra, Collezione privata) e Oedipus Rex (1922, Parigi, Collezione privata). 

\Ernst, Otto (Ottensen 1862-Gross-Flottbeck 1926) Commediografo tedesco. Tra le opere Flachsmann l'educatore (1901). 

\Ero uno sposo di guerra Film commedia, americano (1950). Regia di Howard Hawks. Interpreti: Cary Grant, Ann Sheridan. Titolo originale: I was a Male War Bride 

\Erode Città (135.000 ab.) dell'India, nello stato del Tamil Nadu. 

\Eròde Agrìppa I (10 a. C.-Cesarea 44 d. C.) Figlio di Berenice e Aristobulo, nipote di Erode I il Grande e di Mariamne d'Asmorea, fu re di Giudea dal 37 al 44. Feroce perseguitatore dei cristiani, fece uccidere Giacomo il Maggiore (fratello di Giovanni) e imprigionare Pietro. 

\Eròde Antìpa (20 a. C.-39 d. C.) Tetrarca di Galilea e Perea, figlio di Erode il Grande, fu il fondatore della capitale Tiberiade. Secondo la tradizione del Vangelo, fu responsabile dell'uccisione di Giovanni Battista. Si narra che innanzi al suo tribunale fu trascinato Gesù che egli rinviò a Pilato. 

\Eròde il Grànde (Ascalona 73-Gerico 4 a. C.) Figlio di Antipatro, divenne re di Giudea grazie ad Antonio e Ottaviano, in seguito allo spodestamento e all'uccisione di Antigono, segnando la fine della dinastia degli Asmonei. Fondò Cesarea e rimase fedele alleato dei romani che gli consentiranno di rimanere al potere malgrado l'antipatia delle popolazioni da lui governate. Secondo il Vangelo di Matteo, ordinò la famosa strage degli innocenti. 

\eródere, v. tr. Disgregare per erosione. ~ intaccare. 
 @   lat. erodere, comp. da ex-+ rodere rosicchiare. 

\Erodiade Poema di S. Mallarmé (1871). 

\erodium, sm. invar. Genere di Geraniacee erbacee o subarbustacee dai fiori simili a quelli del geranio. 

\Eròdoto (Alicarnasso 485-Turi 425 a. C.) Storico greco trascorse gran parte della sua vita a Samo, ove studiò il dialetto ionico, che fu per lui un ricco mezzo espressivo. Viaggiò molto nelle regioni dell'Asia Minore e delle isole Egee, raccogliendo nozioni geografiche ed etniche molto importanti. Trasferitosi nel 454 ad Atene, strinse amicizia con Pericle. Narrò le guerre persiane nelle Storie (suddivise dai grammatici alessandrini in nove libri), opera di esaltazione della grandezza e dello spirito democratico ateniese. È giudicato dagli antichi il padre della storia, per il grandissimo valore letterario della sua opera. 

\eròe, sm. 1 Uomo di grande coraggio e straordinarie virtù. eroe della scienza. 2 Protagonista di spicco di un'opera letteraria o musicale. 3 Nella mitologia era un essere nato da un mortale e da una dea ed era dotato di eccezionali prerogative. 
 X   sm. hero. 
 @   lat. heros, dal greco hèros

\Eroe del nostro tempo, Un Romanzo di M. J. Lermontov (1840). 

\erogàbile, agg. Che si può erogare. 

\erogabilità, sf. L'essere erogabile. 

\erogàre, v. tr. 1 Destinare una somma di denaro per un fine determinato. ~ elargire. 2 Fornire. ~ distribuire. 
 X   v. tr. 1 to supply. 2 (donare) to donate. 
 @   lat. erogare, comp. da ex-+ rogare chiedere. 

\erogatóre, agg. e sm. (f.-trìce) agg. Che eroga. 
sm. Dispositivo che controlla l'erogazione di un fluido. 

\erogazióne, sf. L'erogare, l'essere erogato. 
 @   lat. erogatio,-onis. 

\erògeno, agg. Che genera sensazioni erotiche, che trasmette stimoli sessuali. 

\eroicaménte, avv. Dando prova di eroismo. 

\eroicità, sf. Qualità di ciò o di chi è eroico. 

\eroicizzàre, v. tr. 1 Rappresentare, celebrare come un eroe. 2 Trattare un argomento con tono eroico. 

\eròico, agg. (pl. m.-ci) 1 Che riguarda gli eroi antichi. ~ epico. poema eroico. 2 Che è degno di un eroe. ~ glorioso. <> comune, normale. 3 Che dà prova di grande coraggio. ~ valoroso. 4 Eccezionale, straordinario. diede prova di una volontà eroica. 
 X   agg. heroic. 
 @   lat. heroicus, dal greco heroikòs, da heros eroe. 

\eroicòmico, agg. (pl. m.-ci) Che ha dell'eroico e del comico insieme. ~ semiserio, burlesco. 

\eroìna, sf. 1 Donna di qualità eroiche. 2 Protagonista o figura di spicco femminile di un'opera letteraria o musicale. 3 Alcaloide derivato dalla morfina, dotato di forte azione stupefacente. ~ droga. 
 X   sf. 1 heroine. 2 (stupefacente) heroin, (tagliata, da fumare) brown sugar. 
 @   lat. heroina, dal greco heroine; nel significato [3]: lat. heroine, da eroe medicamento energico. 
Eroina.   Alcaloide derivato dalla morfina, in forma di polverina bianca o - a seconda dei "tagli" - giallastra o di altro colore, di sapore amarognolo. Diluita viene assunta per via endovenosa o, più raramente, per inalazione.
Crisi di astinenza.   Si manifesta con la dilatazione delle pupille, ansia, insonnia, diarrea, ipertensione arteriosa, crampi viscerali, aumento della glicemia.
Sindrome da overdose.   Si verifica in conseguenza di un'intossicazione acuta per una somministrazione eccessiva di eroina.  È tipico riscontrarla nei soggetti tossicodipendenti. Nell'overdose, in una fase precoce, il soggetto potrebbe presentare sintomi come sonnolenza o prurito. In seguito la situazione può evolvere con restringimento della pupilla, depressione respiratoria fino all'arresto respiratorio.  Come primo intervento occorre controllare le funzioni vitali della vittima (stato di coscienza, pervietà delle vie aeree, funzione circolatoria) e nel frattempo chiamare i mezzi di soccorso. 

\eroinòmane, agg., sm. e sf. Che, chi è schiavo dell'eroina. ~ drogato. 
 X   sm. e sf. heroin addict. 

\eroìsmo, sm. 1 Qualità di persona eroica. ~ valore, coraggio. 2 Azione eroica. 
 X   sm. heroism. 

\erómpere, v. intr. Venire fuori con impeto. ~ prorompere. 

\Eróne (Alessandria sec. I d.C.) il Vecchio o Erone di Alessandria. Matematico e fisico alessandrino. Inventò la fontana di Erone, apparecchio che consente di generare mediante compressioni di aria e acqua un getto d'acqua, e l'eolipila, per misurare la forza motrice del vapor d'acqua. Nei suoi scritti descrisse nei dettagli la pompa idraulica e uno strumento simile al teodolite. È ricordato anche per la formula di Erone - se A è l'area del triangolo di semiperimetro p e di lati a, b e c, il quadrato di A è pari a p(p-a)(p-b)(p-c) - che consente di calcolare l'area di un triangolo quando si conoscono i lati (la formula era comunque già nota e usata prima di lui). Scrisse Pneumatica, Gli automi e La diottra

\èros, sm. 1 Impulso d'amore. 2 L'istinto sessuale. ~ eccitazione, desiderio. 

\Èros (astronomia) Asteroide con forma irregolare, scoperto nel 1898 da M. Witt; ha un'orbita eccentrica molto accentuata, tale da sfiorare quella di Marte e da passare molto vicino a quella della Terra (ventidue milioni di chilometri). Il suo periodo di rotazione è di cinque ore e sedici minuti. 

\Eros (letteratura) Romanzo di G. Verga (1875). 

\Èros (mitologia) Nella mitologia greca dio dell'amore fra i due sessi, considerato figlio di Afrodite e di Ermes. È solitamente rappresentato, nella poesia e nella scultura, come un giovinetto che colpisce uomini e divinità con le sue frecce, scatenando in loro la passione amorosa. 
In psicanalisi, secondo Freud, uno dei due momenti essenziali della psiche, la pulsione di vita in contrapposizione a thánatos, pulsione di morte. 

\Eros e civiltà Opera di filosofia di H. Marcuse (1955). 

\Eros e Priapo Opera di narrativa di C. E. Gadda (1967). 

\erosióne, sf. 1 In geologia la demolizione, la disgregazione o il modellamento della superficie terrestre operata dalle azioni naturali. 2 Diminuzione lenta e progressiva. ~ riduzione. 
 X   sf. erosion. 
 @   lat. erosio,-onis, deriv. da erosus, p.p. di erodere. 
Molto spesso il termine viene usato per indicare la sola azione erosiva delle acque correnti. A seconda del tipo di azione esercitata dagli agenti atmosferici, si parla di ablazione, abrasione (erosione marina), corrasione (erosione eolica), corrosione, deflazione, degradazione, esarasione (erosione glaciale). Dove più è scarsa la vegetazione, maggiore e più incisiva è l'opera di erosione (deserti, alta montagna). L'erosione può essere causata anche da agenti chimici (erosione carsica). 

\erosìvo, agg. Che provoca erosione. ~ corrosivo. 

\eróso, agg. Corroso. ~ consumato. 
 @   lat. erosus, p.p. di erodere. 

\erosóre, sm. Grande proprietario terriero che frodava il fisco negli anni '80 grazie alle rendite catastali rimaste ferme a poche lire per ettaro. ~ evasore. 

\eroticaménte, avv. In modo erotico. ~ sensualmente. 

\eròtico, agg. (pl. m.-ci) 1 Che si riferisce o si ispira all'amore sessuale. ~ carnale, sensuale. 2 Eccitante, sexy. ~ afrodisiaco. <> antierotico. 
 X   agg. erotic. 
 @   lat. eroticus, dal greco erotikòs amatorio. 

\erotìsmo, sm. Esaltazione delle tendenze e degli impulsi sessuali. 

\Erotismo, L' Saggio di G. Bataille (1957). 

\erotizzàre, v. tr. Dare inconsciamente un significato erotico a qualcosa che di per sé non l'avrebbe. 

\eroto- Primo elemento di parole composte derivato da un termine greco che significa "amore, impulso sessuale". 

\erotòmane, agg., sm. e sf. 1 Che, chi è affetto da erotomania. 2 Chi è incline a facili amori. 

\erotomanìa, sf. Eccesso morboso di desiderio e di attività sessuale. 

\èrpete, sm. => "herpes" 

\erpètico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. Relativo all'erpete. 
agg. e sm. Che, chi è affetto da erpete. 

\erpetòlogo, sm. (pl.-gi) Naturalista che si occupa di Anfibi e Rettili. 

\erpicàre, v. tr. Lavorare la terra con l'erpice. 

\erpicatùra, sf. Serie di lavori agricoli compiuti con l'erpice. 

\èrpice, sm. Strumento agricolo, dotato di denti di ferro, per tritare il terreno già lavorato. 

\errabóndo, agg. Che vaga senza meta. ~ ramingo. <> fisso, residente. 

\errànte, agg. 1 Che va peregrinando. 2 Inquieto, irrequieto. ~ instabile. 

\Errànte, Vincènzo (Roma 1890-Riva del Garda 1951) Germanista. Docente a Milano dal 1932, ha scritto saggi su importanti autori tedeschi, tra i quali J. W. Goethe, R. M. Rilke, Novalis e Hölderlin. Tra le opere, Il mito di Faust (1924) e La lirica di Hölderlin (1940). 

\Errànti Ordine di Anellidi Policheti con faringe dotata di mascelle che si nutrono di alghe e di piccole prede. 

\erràre, v. v. tr. 1 Percorrere vagando. ~ girovagare. 2 Sbagliare. ~ fallire. errava continuamente la pronuncia dei termini stranieri
v. intr. 1 Andare di qua e di la senza meta. ~ vagare. errare in una piana sconosciuta. 2 Cadere in errore. ~ sbagliarsi. errando si impara, le esperienze negative possono tornare utili in futuro. 
 X   v. intr. 1 to roam, to wander. 2 (sbagliarsi) to err, to be mistaken, to make a mistake. 
 @   lat. errare
Errare è umano, ma perseverare è diabolico. Sentenza citata nei Sermoni di San Bernardo. FRS: Errare è umano, perdonare è divino. Citazione contenuta nell'Essay on Criticism di Alexander Pope. 

\errare humanum est, loc. avv. Locuzione latina che significa "sbagliare è umano" e viene utilizzata per scusare una colpa. 

\errata-còrrige, loc. sost. m. invar. Lista degli errori tipografici con le opportune correzioni, inserita in un libro. 

\erràtico, agg. (pl. m.-ci) 1 Di materiale trasportato dai ghiacciai. 2 Che muta continuamente posto. ~ nomade. 3 Incerto, dubbioso. ~ disordinato. 

\erràto, agg. Contrario alla verità o al giusto. ~ sbagliato. <> esatto. 
 X   agg. incorrect, wrong. 

\èrre, sm. o sf. invar. La lettera r (R) e il segno che la rappresenta. Parlare con la erre moscia, pronunciare la erre come se fosse una v. 

\erroneaménte, avv. In modo erroneo; per errore. 

\erroneità, sf. L'essere erroneo. 

\erròneo, agg. Che contiene in sé un errore; contrario alla logica. ~ fallace. 

\erróre, sm. 1 L'allontanarsi dalla verità. ~ sbaglio, abbaglio. 2 La differenza tra il valore esatto di una grandezza fisica e quello ricavato dalla misurazione.   +  
 X   sm. error, mistake, (errore di calcolo) miscalculation, (errore di stampa) misprint.
 @   lat. error,-oris. 
In ambito giuridico è una rappresentazione falsa della realtà che, nel negozio giuridico, costituisce causa di vizio della volontà del contraente e rende nullo il negozio nel caso sia riconoscibile ed essenziale. 
In metrologia può essere sistematico, ossia prodotto da strumenti difettosi, o casuale, quando è conseguenza di una somma di molteplici fattori che singolarmente cagionano un errore elementare. L'errore può essere valutato con la teoria di Gauss. 
Errore ostativo 
Divergenza tra volontà e sua manifestazione, ossia quando il dichiarante attribuisce a un fatto un significato diverso da quello che normalmente possiede. 
Errore vizio 
Errore che incide sul processo di formazione della volontà. 

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