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\FIV Sigla di Frequenza Intermedia Video. 

\Fivizzàno Comune in provincia di Massa Carrara (10.258 ab., CAP 54013, TEL. 0585). Centro agricolo (coltivazione di olive e uva) e dell'attività estrattiva del marmo, nella Lunigiana. Gli abitanti sono detti Fivizzanesi

\fixing, sm. invar. Quotazione ufficiale di valute o di oro fissata quotidianamente in borsa. 

\Fizeau, Armand-Hippolyte-Louis (Parigi 1819-Venteuil 1896) Fisico francese, realizzò molti studi sull'interferenza e la polarizzazione della luce. Studiò la velocità della luce di cui calcolò un appropriato valore approssimato (1849). Nel 1850 dimostrò che la corrente elettrica si propaga in un tempo stabilito. 

\flabèllo, sm. 1 Grande ventaglio di penne bianche. 2 Foglia o ciuffo di foglie avente l'aspetto di un ventaglio. 

\flaccidézza, sf. L'essere flaccido. 

\flàccido, agg. Floscio, molle. ~ snervato. <> vigoroso. 

\Flachsmann l'educatore Commedia di O. Ernst (1901). 

\flacóne, sm. Boccetta per profumi o medicinali. ~ ampolla, bottiglietta. 
 X   sm. bottle. 
 @   franc. flacon. 

\Flacq Distretto (120.000 ab.) dell'isola di Maurizio. Territorio pianeggiante. 

\flag, sm. invar. Segnalatore logico di un evento o dello stato di un dispositivo. 
 @   voce inglese che significa "bandiera". 

\flagellaménto => "flagellazione" 

\flagellànte, agg., sm. e sf. agg. 1 Che colpisce o si colpisce con un flagello. 2 Che si preoccupa. 3 Che condanna, che tormenta con violenza. 
sm. Appartenente a una confraternita i cui adepti si flagellavano in pubblico. 
Nel medioevo per penitenza i flagellanti giravano per le città pregando e flagellandosi. Il loro viaggio penitenziale durava trentatré giorni, con più flagellazioni giornaliere, e la recita di salmi e laudi. La chiesa, con Clemente VI, condannò, ufficialmente, queste confraternite. 

\flagellàre, v. v. tr. 1 Percuotere con un flagello. ~ fustigare. 2 Battere con forza. ~ percuotere. 3 Biasimare. ~ condannare. flagellare gli ipocriti, criticarli con parole dure. 
v. rifl. Percuotersi col flagello. ~ frustarsi. 
 @   lat. flagellare

\Flagellàti Organismi dei Protozoi unicellulari. Sono detti anche Mastigofori. Si dividono in Fitoflagellati e Zooflagellati. Alcuni vivono in colonie, altri sono parassiti dell'uomo, trasmessi dalle zanzare. Sono provvisti di lunghe fruste chiamate flagelli che utilizzano per muoversi. Vivono in quasi tutti gli ambienti acquatici e sono un importante anello della catena alimentare marina. Si distinguono organismi autotrofi che hanno caratteristiche tipiche dei vegetali; eterotrofi con caratteristiche tipiche degli animali e saprofiti con caratteristiche tipiche dei funghi. Esistono anche i dinoflagellati che presentano caratteristiche a metà tra animali e vegetali (esempio tipico sono alcuni tipi di alghe). 

\flagellatóre, sm. (f.-trìce) Chi flagella. 

\flagellazióne, sf. Il flagellare, il flagellarsi, l'essere flagellato. 
 @   lat. flagellatio,-onis. 

\flagèllo, sm. 1 Frusta costituita da più cordicelle annodate o da strisce di cuoio. ~ scudiscio. fu condannato al flagello. 2 Castigo, tormento. ~ rovina. 3 Enorme quantità. ~ abbondanza. un flagello di zanzare compariva alla sera nella campagna. 4 Grave danno. ~ calamità. 
 X   sm. scourge. 
 @   lat. flagellum, dimin. di flagrum sferza. 

\flagrànte, agg. e sm. agg. Manifesto, palese. ~ evidente. 
sm. Condizione di flagranza. 
 X   agg. 1 flagrant. 2 (cogliere in) to catch red-handed. 

\flagrànza, sf. Di un reato, l'essere scoperto nel momento in cui viene commesso. 
 X   sf. flagrancy. 
 @   deriv. da flagrante. 

\Flaherty, Robert J. (Iron Mountain 1884-New York 1951) Regista cinematografico statunitense. Diresse Nanuk l'eschimese (1922), Moana (1926), L'uomo di Aran (1934) e Louisiana Story (1948). 

\Flaiàni, Giusèppe (Ancarano, Teramo 1741-Roma 1808) Medico chirurgo, esercitò a Roma. Nel 1800 descrisse per primo il morbo di Basedow, che per questo è conosciuto anche con il nome di morbo di Flaiani-Basedow. 

\Flaibàno Comune in provincia di Udine (1.233 ab., CAP 33030, TEL. 0432). 

\flambé, agg. invar. Di vivanda sulla quale viene versato e bruciato un liquore. 

\flamboyant, agg. invar. Di stile, fiammeggiante. 

\flame, sm. invar. Messaggio di scherno inviato a un utente in un newsgroup. 

\flamènco, sm. Componimento musicale di origine gitana. È costituito da un solo canto a volte accompagnato da strumenti a pizzico. Il flamenco ha carattere sensuale e gli accordi musicali vengono sempre preceduti dalla sillaba ay. Il suo nome deriva dalle comunità (flamencos) arrivate in Spagna attorno al XVI sec. dalla Germania, che gli spagnoli credettero abitanti delle Fiandre. 
La danza non segue regole scritte ed è conosciuta e tramandata di generazione in generazione. Essa è composta da movimenti veloci accompagnati dal tambureggiamento dei piedi. Il flamenco grazie ai numerosi ballerini che lo hanno praticato, si è diffuso in tutto il mondo e si è arricchito stilisticamente. 

\flàmine, sm. Sacerdote dell'antica Roma cui era assegnato il culto di una divinità. 

\Fläming Regione della Germania, costituita da bassi rilievi collinari. 

\flamingants Membri di un movimento politico e culturale formatosi in Belgio nel 1831, ossia subito dopo il suo distacco dall'Olanda. I flamingants si proponevano la riaffermazione delle tradizioni nazionali e linguistiche fiamminghe. 

\Flamìnia   1 Gens romana di origine plebea. Di essa si ricordano Caio Flaminio e suo figlio. 2 Via romana la cui costruzione fu avviata da Caio Flaminio nel 220 a. C. e che collega Roma a Rimini (l'antica Ariminum). 

\Flamìnio, Gàio (?-Trasimeno 217 a. C.) Console romano dal 223 a. C. Lottò contro i galli insubri e costruì la via Flaminia e l'omonimo circo. Venne sconfitto e ucciso da Annibale al Trasimeno. 

\Flammarion, Camille (Montigny-le-Roi 1842-Juvisy-sur-Orge 1925) Astronomo francese. Fondò a Juvisy nel 1883 l'osservatorio astronomico e quattro anni dopo la Società Astronomica di Francia. Fu autore di opere divulgative, tra le quali La pluralità dei mondi abitati (1862) e Astronomia popolare (1867). 

\flàmmeo, agg. e sm. agg. Splendente come fiamma. ~ risplendente. 
sm. Velo di colore rosso fiamma che veniva portato nell'antica Roma dalla sposa durante la cerimonia nuziale. 
 @   dal lat. flamma fiamma. 

\flan, sm. invar. Sformato o timballo dolce o salato. ~ pasticcio. 

\flanèlla, sf. Tessuto di lana o di cotone molto morbido. 
 X   sf. flannel. 

\flàngia, sf. (pl.-ge) Elemento di giunzione posto all'estremità di due tubi. 

\flàno, sm. Adattamento di flan. 

\flap, sm. invar. Dispositivo utilizzato in aeronautico per aumentare la portanza delle ali del velivolo in caso di bassa velocità. ~ ipersostentatore.   +  

\flare star, loc. sost. f. invar. Stella variabile di tipo UV Ceti, caratterizzata da un aumento della luminosità, rapidissimo e della durata di pochi minuti. Appartiene alla classe delle nane rosse con spettro M. 
Questo fenomeno, scoperto grazie all'osservazione fotometrica di una stella di questo tipo, ha un aumento di luminosità compreso tra 1m e 6 m e può durare eccezionalmente fino a qualche ora. 

\flash, sm. invar. 1 Lampo di luce molto intensa che serve per illuminare il soggetto da fotografare. ~ lampeggiamento. 2 Dispositivo che produce un flash. 3 Notizia breve ma importante diramata da un'agenzia giornalistica. ~ comunicato. 
 X   sm. invar. 1 flash. 2 (notizia) newsflash, flash.
 @   ingl. flash
Spettro del flash 
Spettro della cromosfera del Sole, visibile per qualche minuto durante le eclissi totali solari, ossia quando la Luna oscura completamente il Sole e nel momento in cui il Sole riemerge. 

\flashback, sm. invar. 1 In cinematografia, sospensione del racconto per rievocare un episodio precedente. 2 L'episodio revocato in un flashback. 3 Fatto del passato che rivive nella memoria. ~ rievocazione. 
 @   ingl. flashback lampo all'indietro. 

\flàto, sm. Gas prodotto dallo stomaco o dall'intestino ed espulso senza rumore. ~ flatulenza.

\flat tax, sf. invar. Termine di origine inglese (in italiano traducibile in "tassa piatta") con cui viene indicato un sitema fiscale non progressivo basato su un’aliquota fissa, tipico dei paradisi fiscali, che cancella l'obiettivo di equità insito nella tassazione progressiva e non è in grado di finanziare i sistemi di "welfare".   +  
Note.  La tassazione costante era nell'antichità il modo più semplice per effettuare la tassazione diretta ed avveniva con il versamento di una decima in natura (beni provenienti dalla terra come olio, frutta e grano). Il termine tassa piatta ("flat tax") è stato ideato da Friedman, economista statunitense, nel 1956. Si tratta indiscutibilmente di una tipologia semplice e diretta per la riscossione dei tributi; la tassazione progressiva, invece, fa in modo che il prelievo di ricchezza sia effettuato con imposte che crescono percentualmente sulle quote di reddito che superano certe soglie.  L'imposizione fiscale serve per finanziare la spesa pubblica. La tassazione progressiva svolge la funzione di ridistribuire il reddito in modo più equo all'interno della società.  Nel 2012 i paesi che aveavano scelto di adottare un sistema fiscale di tipo "flat tax" erano solo i seguenti (con livelli di tassazione molto diversi):  Anguilla (3%), Nagorno-Karabakh (5%), Isole Vergini (8%), Abkhazia, Andorra, Bornia ed Erzegovina, Bulgaria, Kazakistan, Kirghizistan, Macedonia, Mongolia, Timor Est, Transnistria, Turkmenistan (10%), Ossezia del Sud (12%), Bielorussia, Bolivia, Russia (15%), Lituania, Mauritius, Seychelles, Ungheria (15%), Romania (16%), Estonia, Georgia, Guernsey, Jersey, Madagascar (20%), Lettonia (23%), Giamaica, Trinidad e Tobago (25%), Grenada, Tuvalu (30%), Guyana (33.3%), Groenlandia (36%).

\flatting, sm. invar. Vernice traslucida per dare impermeabilità e brillantezza al legno. 

\flatulènto, agg. Che produce flati. 

\flatulènza, sf. 1 Ventosità. ~ flato. 2 Formazione gassosa all'interno dell'intestino con conseguente dilatazione delle pareti; è provocata da cattiva digestione o da cibi particolari o da aerofagia. 

\Flaubert, Gustave (Rouen 1821-Croisset 1880) Scrittore francese, abbandonò l'originario stile romantico a favore di una scrittura impersonale, evitando il lirismo e prediligendo una cura estrema della forma e dello stile, nonché una pungente ironia. Le sue opere altro non erano che una precisa raffigurazione del mondo, spietato e illusorio; per tale ragione Flaubert è stato considerato, con Balzac e Stendhal, il massimo esponente del realismo. Il suo capolavoro è Madame Bovary (1857), nato da un profondo lavoro di composizione, mirante a una rappresentazione oggettiva e documentaristica della storia; venne accolto all'inizio come un grande successo che gli costò però anche un processo per immoralità, dal quale venne in seguito assolto. Il romanzo è imperniato sulla figura di Emma, una donna borghese insoddisfatta e delusa dalla realtà, divenuta ben presto simbolo dell'umana condizione universale (bovarismo). Altre opere L'educazione sentimentale, Le tentazioni di Sant'Antonio, Tre racconti, Bouvard e Pécuchet, Epistolario

\flautàto, agg. 1 Di suono dolce e leggero. ~ melodioso. 2 Di suono o di voce dolce e modulata. ~ modulato, vellutato. <> rauco, sgraziato. 

\flautìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Suonatore di flauto. 

\flàuto, sm. 1 Strumento musicale a fiato, in legno o in metallo, con imboccatura a forma di becco e più fori che si aprono e si chiudono con il polpastrello delle dita. ~ clarinetto, clarino, ottavino, piffero. 2 Flautista. 
 X   sm. flute. 
 @   provenz. flaut. 
Flauto diritto o flauto dolce 
Diffuso sin dall'antichità venne impiegato soprattutto nel rinascimento e nel barocco. In legno a canna leggermente conica. Oggi è usato nelle esecuzioni di musica medievale e come strumento didattico.   +  
Flauto traverso 
In legno o metallo a forma di canna cilindrica, senza ancia, che si suona soffiando direttamente contro il bordo del primo foro detto bocca. Viene tenuto in posizione trasversale.   +  

\Flauto magico, Il Opera in due atti di W. A. Mozart, libretto di E. Schikaneder (Vienna, 1791). 
Il principe Tamino, solo in uno foresta, viene salvato da tre damigelle della Regina della Notte. Ella spiega al protagonista che sua figlia Pamina è stata rapita da un mago e gli sarà concessa in sposa se riuscirà a liberarla. Le damigelle, per questo, offrono a Tamino un flauto magico. Egli si reca quindi presso il tempio del mago che lo conduce in un bosco, assieme alla futura sposa Pamina. Qui dovranno essere superate alcune prove prima che il felice destino dei due si compia. Tamino, deve superare il Cancello del Terrore, ma l'ingresso è impedito da fiamme e cascate. Egli riuscirà a superare la prova con l'aiuto del flauto e i due verranno accolti nel mondo della sapienza. 

\Flàvia Strada romana costruita nel 78-79 a. C. da Vespasiano e che collega Trieste a Pola. 

\Flàvii Imperatori romani appartenenti alla famiglia patrizia Flavia, di origine sabina. La gens Flavia ebbe origine da Vespasiano che regnò dal 69 al 79 e proseguì dal 79 al 96 con il regno dei figli Tito e Domiziano. Dal IV sec. gli imperatori Costanzo Cloro, Costantino e Teodosio adottarono il prenome Flavio. Furono fautori del processo di urbanizzazione delle province romane. Si adoperarono per lo sviluppo dell'agricoltura, delle finanze e per l'organizzazione burocratica del regno. Durante il regno di Domiziano, l'accentramento dei poteri imperiali scatenò l'opposizione del senato che portò a una cruenta repressione. 

\Flavin, Dan (New York 1933-1996) Scultore statunitense, esponente della minimal art. Tra le opere Incolto (1971, Parigi, Musée National d'Art Moderne). 

\Flavòn Comune in provincia di Trento (487 ab., CAP 38010, TEL. 0461). 

\flavóne, sm. Denominazione di un fenilbenzopirone fondente a 97°C dal quale derivano alcune vitamine del gruppo B e coloranti naturali. 

\flavoproteìna, sf. Proteina coniugata con un gruppo prosteico del quale fa parte la riboflavina e appartenente agli enzimi ossidoriduttivi. 

\Flaxman, John (York 1755-Londra 1826) Scultore. Tra le opere Joshua Reynolds (1803-1813, Londra, Cattedrale di San Paolo). 

\flebectomìa, sf. Ablazione di una vena ottenuta chirurgicamente. 

\flèbile, agg. 1 Di tono lamentoso. ~ mesto. <> squillante. 2 Fioco. ~ roco. <> chiaro, forte. 
 X   agg. faint, feeble. 
 @   lat. flebilis, deriv. da flere piangere. 

\flebilménte, avv. In modo flebile; debolmente. ~ sommessamente. 

\flebìte, sf. Infiammazione dell'endotelio di una vena. 

\flebo- Primo elemento di parole composte. 
 @   dal greco phléps, phlebós vena. 

\flèbo, sf. invar. Abbreviazione di fleboclisi. 

\Flebobranchiàti Ordine di tunicati ascidiacei del gruppo degli enterogoni. Comprende ascidie fisse al substrato viventi da sole o in colonie. 

\fleboclìsi, sf. Somministrazione di una sostanza in soluzione per via endovenosa. 

\flebografìa, sf. 1 Radiografia di una vena o di un gruppo di vene eseguita dopo aver iniettato nei vasi da analizzare una sostanza opacizzante. 2 Registrazione del polso venoso. 

\fleboscleròsi, sf. Ispessimento e l'indurimento delle pareti delle vene. 

\flebotomìa, sf. 1 Incisione effettuata in una vena. 2 Salasso da una vena. 

\flebòtomo, sm. 1 Bisturi utilizzato per incidere una vena al fine di effettuare un salasso. 2 Chi, un tempo, eseguiva i salassi. 

\flebotrombòsi, sf. Trombosi venosa associata all'infiammazione della parete del vaso. 

\Flegetónte Chiamato anche Piriflegetonte, in greco Phlegéthon o Pyriphlegéthon (lett. ardente o ardente di fuoco). Nella mitologia, uno dei fiumi infernali, affluente del Cocito e dell'Acheronte. Secondo la tradizione, nelle sue acque erano relegati gli omicidi, i tiranni e i briganti. Nell'Eneide è descritto da Virgilio e nella Divina commedia da Dante. Quest'ultimo lo dipinge come un orribile corso di sangue ribollente in cui trovavano il castigo divino i violenti contro il prossimo. 

\Flègias Personaggio mitologico, re di Tessaglia e figlio di Ares. Per vendicare la figlia Coronide, sedotta da Apollo, ne incendiò il tempio a Delfi, ma fu fatto precipitare nel Tartaro. 

\Flegrèe Nome delle isole di Procida, Vivara e Ischia, considerate una prosecuzione dei Campi Flegrei. 

\Flegrèi, càmpi Territorio della Campania a ovest di Napoli, intorno al golfo di Pozzuoli, caratterizzato da numerosi rilievi di origine vulcanica; la massima vetta è rappresentata dal monte Camaldoli (458 m). Tipiche le manifestazioni vulcaniche, fumarole, solfatare, mofete, sorgenti termali. La regione è molto fertile con coltivazioni ortofrutticole. Industrie metallurgiche, chimiche, meccaniche e turismo sono le principali risorse economiche. Reperti archeologici a Pozzuoli, Cuma e Miseno. 

\Fleischer, Max (Vienna 1889-Los Angeles 1982) Produttore cinematografico statunitense. Insieme al fratello Dave Fleischer (1894-1979) ideò e portò sullo schermo i disegni animati di Popeye il marinaio e di Betty Boop. Tra i film di successo prodotti I viaggi di Gulliver (1939). 

\Fleischmann, Adolf Richard (Esslingen 1892-Stoccarda 1968) Pittore tedesco. La sua attività iniziò a Zurigo nel periodo successivo alla guerra. Dopo aver sviluppato la tecnica bidimensionale di F. Marc, nel 1936 iniziò uno studio imperniato sulle forme geometriche elementari. Tra le opere Dalla spirale (1938, New York, Fleischmann Collection). 

\Fleming, Alexander (Lochfield 1881-Londra 1955) Batteriologo britannico che insegnò dal 1928 al 1948 all'università di Londra, dove studiò e scoprì la proprietà di alcune muffe (Penicillium notatum) di bloccare la moltiplicazione dei batteri grazie alla sostanza che chiamò penicillina. Meno nota è la sua precedente scoperta della sostanza antisettica contenuta nel liquido lacrimale, in alcune specie vegetali e nell'albume delle uova, chiamata lisozoma. Ricevette il premio Nobel per la medicina nel 1945. 

\Fleming, Ian (Londra 1908-Canterbury 1964) Scrittore inglese. Divenne famoso per il personaggio dell'agente 007, James Bond, il protagonista di molti suoi romanzi da cui sono stati tratti film di successo. Tra le opere Dalla Russia con amore (1957), Goldfinger (1959). 

\Fleming, John Ambrose (Lancaster 1849-Sidmouth 1945) Fisico inglese, diede un contributo fondamentale all'elettrotecnica. Partendo dagli esperimenti di Edison che aveva rivelato la conducibilità tra anodo e catodo di un filo incandescende posto in un tubo provvisto di elettrodo freddo, inventò il diodo termoionico che è alla base dell'elettronica. Egli infatti applicò la stessa idea alle oscillazioni radioelettriche, costruendo la prima valvola termoionica detta anche valvola di Fleming. Ottenne il brevetto della valvola nel 1904 in Inghilterra. Inventò anche uno strumento per la misurazione delle correnti ad alta frequenza (amperometro termico) e un manipolatore a induttanza non costante. Scoprì anche la regola empirica delle tre dita. 

\Fleming, Margaret (Kirkaldy, Scozia 1803-1861) Poetessa e diarista inglese. Dotata di un infantile talento naturale, prima di morire a soli otto anni, scrisse un poema storico sulla regina di Scozia Maria e un simpatico diario. Nel 1865, Jhon Brown curò la pubblicazione delle sue opere. 

\Fleming, Victor (Pasadena 1889-Cottonwood 1949) Regista cinematografico statunitense. Diresse Capitani coraggiosi (1937), Il mago di Oz (1939), Via col vento (1939), Il dottor Jekyll e il signor Hyde (1941) e Giovanna d'Arco (1947). 

\flèmma, sf. 1 Secondo la medicina antica, uno dei quattro umori principali dell'organismo. 2 Lentezza nell'operare. ~ indolenza. <> slancio. 3 Pazienza, placidità. ~ calma. <> dinamicità. 4 Freddezza. ~ imperturbabilità. <> emotività. 
 X   sf. 1 phlegm. 2 (calma) coolness. 

\flemmaticaménte, avv. In modo flemmatico. ~ pacatamente, imperturbabimente. 

\flemmàtico, agg. (pl. m.-ci) 1 Di flemma, che ha flemma; lento, placido, impassibile. ~ calmo. <> alacre. 2 Imperturbabile. ~ freddo. <> passionale. 

\flèmmone, sm. In medicina è l'infezione batterica, più o meno diffusa e acuta, con raccolta di pus nel tessuto connettivo sottocutaneo o in quello di sostegno degli organi. È caratterizzata da abbondante essudato, propensione alla necrosi, tendenza alla diffusione, febbre elevata, cute rossa a chiazze. Si cura con antibiotici ed, eventualmente, si incide per permettere la fuoriuscita del pus. ~ ascesso, bubbone.
 X   sm. 1 phlegmon.

\Fleres Valle dell'Alto Adige, nelle Alpi Retiche, percorsa dal torrente omonimo. 

\Flèro Comune in provincia di Brescia (7.509 ab., CAP 25020, TEL. 030). 

\flessìbile, agg. e sm. agg. 1 Che si flette, che si piega senza difficoltà. ~ elastico, cedevole. <> rigido. 2 Che si adatta facilmente, accomodante. ~ versatile. <> irriducibile. 
sm. 1 Tubo o cavo flessibile. 2 Apparecchio elettrico portatile per tagliare metalli, pietre e simili. 
 X   agg. 1 flexible. 2 (pieghevole) pliable. 
 @   lat. flexibilis, deriv. da flexus, p.p. di flectere piegare. 

\flessibilità, sf. L'essere flessibile. ~ duttilità, adattabilità. 

\flessibilménte, avv. In modo flessibile. 

\flèssile, agg. Flessibile. 
 @   dal lat. flexilis, da flectere piegare. 

\flessìmetro, sm. Strumento per misurare le deformazioni per flessione di un solido elastico sottoposto all'azione di una forza. 

\flessióne, sf. 1 Il piegare e il piegarsi riferito in special modo ai piegamenti negli esercizi ginnici. ~ piegamento. 2 Termine che indica tutti i tipi di variazione morfologica quali la declinazione e la coniugazione. 3 Riduzione. ~ diminuzione. <> aumento. 4 Deformazione di una trave. 
 X   sf. 1 flexion. 2 (riduzione) fall. 
 @   lat. flexio,-onis, deriv. da flexus. 
In linguistica è la modificazione formale subita da una parola quando viene aggiunta una desinenza che le attribuisce un valore grammaticale definito; quella del tempo, modo e persona nel caso di un verbo, è detta coniugazione, quella del genere, numero e caso nei sostantivi, è detta declinazione. 

\flessìvo, agg. Di lingue in cui categorie morfologiche e funzioni sintattiche sono espresse dalla flessione. 

\flèsso, sm. In matematica indica il cambiamento del verso della curvatura di una curva piana (il centro di curvatura passa da una parte all'altra rispetto alla curva, ovvero nel punto in cui si verifica il flesso la retta tangente attraversa la curva); nel caso del grafico di una funzione, i punti di flesso sono quelli rispetto a cui il grafico a sinistra ha concavità verso il basso e a destra verso l'alto (flesso ascendente) o viceversa (flesso discendente).   +  
 X   sm. inflection point (punto di flesso). 

\flessografìa, sf. Procedimento di stampa rotativa che utilizza cliché di gomma elastici, sui quali è impresso in rilievo il soggetto da riprodurre, e inchiostri a essiccamento rapido. 

\flessòmetro, sm. Metro flessibile contenuto in un involucro nel quale rientra dopo l'uso. 

\flessóre, agg. e sm. Di muscolo che serve a piegare determinate parti del corpo. 

\flessuosaménte, avv. In modo flessuoso. ~ sinuosamente. 

\flessuosità, sf. Qualità di ciò che è flessuoso. 

\flessuóso, agg. 1 Che si piega, flessibile. ~ elastico. <> rigido. 2 Incurvato. ~ inchinato. 3 Che ha forme o movimenti sinuosi. ~ slanciato. <> massiccio, tozzo. 
 X   agg. 1 flexuous. 2 (sinuoso) sinuous. 3 (corpo) lithe, supple. 4 (movimento, andatura) graceful, flowing. 

\flessùra, sf. In geologia, piega che unisce due strati posti a diversi livelli. 

\Fletcher, John (Rye 1579-Londra 1625) Drammaturgo inglese scrisse molte delle sue opere in collaborazione con l'amico F. Beamont. È autore della tragicommedia La pastorella fedele (1610 ca.). Collaborò con William Shakespeare e con P. Massinger. Tra le sue opere, Bonduca, Valentiniano (1614), La caccia all'oca selvaggia (1621). 

\Fletcher, Louise (Birmingham, Alabama 1934-) Attrice statunitense. Era già una veterana della televisione quando nel 1974 Robert Altman la fece debuttare in Gang. Divenne famosa per l'interpretazione dell'infermiera carnefice in Qualcuno volò sul nido del cuculo (1975), film per cui le fu assegnato un Oscar. Nell'Esorcista II: l'eretico (1977) interpretò in maniera magistrale lo psichiatra. L'ultimo film è Fiori nell'attico del 1987. Altri film: Il mago di Lublino (1978), Fenomeni paranormali incontrollabili (1984), Invaders (1986) 

\flèttere, v. v. tr. 1 Piegare, curvare. ~ inclinare. <> raddrizzare. 2 Modificare la desinenza di una parola. ~ declinare, coniugare. 
v. rifl. Curvarsi. ~ arcuarsi. 
 X   v. tr. e rifl. to bend. 
 @   lat. flectere. 

\Fleury Abbazia benedettina fondata nel 651 nel villaggio di Fleury, posto nella valle della Loira. 

\Fleury, André-Hercule de (Lodève 1653-Parigi 1743) Cardinale francese. Dal 1726, quale primo ministro di Luigi XV, riassestò le finanze dello stato e mantenne una politica di pace e di inalterazione dello status quo internazionale. 

\Flevoland Provincia (224.000 ab.) dei Paesi Bassi, capoluogo Lelystad. 

\Flexibilia Ordine di crinoidi comprendente specie dalle braccia uniseriate e molto flessibili. Sono fossili dell'era primaria. 

\flìaci, sm. pl. Istrione della Grecia antica che rappresentavano farse burlesche, i cui elementi chiave erano la rappresentazione grottesca delle tipologie umane e la parodia mitologica. 

\flicòrno, sm. Nome di una famiglia di strumenti musicali aerofoni a tubo conico molto usati nelle bande. 

\Flinders Fiume (832 km) dell'Australia, nel Queensland. Nasce dalla Gran Catena Divisoria e sfocia nel golfo di Carpentaria. 

\Flinders, Matthew (Domington 1774-Londra 1814) Navigatore inglese. Il primo a circumnavigare l'Australia, diede nome a un fiume, a un'isola e a una catena montuosa australiana. 

\flint, sm. invar. 1 In chimica, nome di vetri ottici ad alto indice di rifrazione e ad alta dispersione. 2 In geologia, nodulo di silice che veniva usato come selce piromaca. I flint si trovano nei calcari argillosi del Cretaceo superiore. 

\Flint Città (160.000 ab.) degli USA, nello stato del Michigan. 

\flip-flop In elettronica è il nome di un circuito logico che può assumere in modo stabile due stati. Viene impiegato per costruire celle di memoria o registri di un calcolatore.   +  

\flipper, sm. invar. Biliardino elettrico. 
 X   sm. pinball machine. 

\flirt, sm. invar. Relazione amorosa superficiale e di breve durata. ~ amoretto, cotta, filarino. 
 X   sm. flirtation. 

\flirtàre, v. intr. 1 Avere un flirt; civettare. ~ amoreggiare. 2 Stabilire un'intesa. ~ filare. 3 Agire in modo disinvolto o scanzonatorio. 
 X   v. intr. to flirt. 

\fliscòrno => "flicorno" 

\flit, sm. invar. Termine che indica un qualsiasi insetticida liquido di uso domestico. 

\flittèna, sf. Bolla. 

\Flli Sigla di Fratelli. 

\FLM Sigla di Federazione Lavoratori Metalmeccanici. 

\float-glass, sm. invar. Particolare tipo di lastre di vetro ottenuto mediante un procedimento ideato dalla società Pilkington nel 1959. 
 @   dall'inglese to float galleggiare. 

\Flobert, Nicolas (Parigi 1819-Gaany 1894) Armaiolo francese inventore del flobert, un tipo di fucile a canna liscia e a un solo colpo, realizzato per sparare il tipo di cartuccia, priva di polvere da sparo, da lui stesso realizzata. 

\flocculazióne, sf. 1 Trasformazione subita dalle soluzioni colloidali per influenza di determinati agenti. 2 Separazione di un'emulsione ottenuta in due fasi sovrapposte. 

\flòcculo, sm. Termine creato da G. E. Hale per indicare le piccole zone solari, a forma di granuli chiari, osservate fotografando il disco del Sole con luce monocromatica di lunghezza d'onda uguale alla riga Ha dell'idrogeno, con le righe H e K del calcio ionizzato o con uno spettroeliografo. Le zone costituite da masse di gas a temperatura superiore a quella delle parti circostanti dell'alta atmosfera solare vengono dette flocculi brillanti; quelle che si vengono a generare nelle zone basse della cromosfera e sono seguiti da deboli campi magnetici seguono il movimento delle macchie solari. 

\floèma, sm. (pl.-i) Insieme di elementi tessutali delle piante che conducono la linfa elaborata discendente. ~ libro. 

\flogìstico, agg. (pl. m.-ci) 1 Determinato da flogosi. ~ infiammatorio. 2 Che brucia, che arde. ~ ardente. 

\flogìsto, sm. Sostanza immaginaria che gli antichi alchimisti ritenevano causa della combustione. 

\flogòsi, sf. Termine medico che designa genericamente un'infiammazione. 

\Floire et Blanchefleur Opera di poesia e prosa di anonimo (prima metà XIII sec.). 

\flop, sm. invar. Fiasco, riferito soprattutto a spettacoli. 

\floppy disk, loc. sost. m. invar. In informatica è il nome dei supporti magnetici più comunemente utilizzati per la memorizzazione dei dati. Quelli attualmente in uso sono protetti da un contenitore di materiale plastico antistatico, hanno un diametro di 3,5" (circa 9 cm) e possono contenere 1,44 Mbyte d'informazioni. Nel passato recente la tecnologia informatica ha utilizzato numerosi altri tipi di floppy disk, caratterizzati da formati e capacità diverse, come per esempio quelli racchiusi in contenitori di cartone, del diametro di 5,25" (circa 13 cm) e con contenuto variabile da 170 Kbyte a 1,2 Mbyte. A differenza del nastro magnetico, che può memorizzare le informazioni solo in modo sequenziale, lo strato magnetico applicato sul supporto vinilico del floppy disk consente di memorizzare e leggere i dati con un sistema detto ad accesso casuale. La sua superficie è infatti suddivisa in tanti piccoli settori circolari (che vengono creati con l'operazione di formattazione) nei quali la testina magnetica di apposite periferiche (i drive) fraziona i dati da memorizzare in blocchi da 512 byte. Grazie alle informazioni registrate in uno speciale gruppo di settori chiamato FAT (File Allocation Table = tabella di allocazione dei file), è poi possibile ritrovare in lettura la giusta sequenza di memorizzazione dei dati, senza costringere il drive a rileggere tutti i settori del disco. 

\flòra, sf. L'insieme delle piante di ogni specie vegetale che crescono spontaneamente o che sono coltivate in una determinata area geografica. ~ vegetazione. 
 X   sf. flora. 
 @   lat. Flora dea dei fiori. 
Flora batterica 
In biologia l'insieme di batteri residenti in specifici ambiti. Il corpo umano è dotato delle flore batteriche cutanea, orale e vaginale, che hanno funzioni protettive delle rispettive aree di residenza. Una specifica flora batterica è presente anche nell'intestino, dove svolge la propria utile attività per la digestione. 

\floreàle, agg. Di, dei fiori. 

\Florencia Città (66.000 ab.) della Colombia, capoluogo del dipartimento di Caquetá. 

\Flores (Indonesia) Isola che fa parte delle Piccole isole della Sonda, in Indonesia (un milione di abitanti), a sud di Celebes. Ha una conformazione vulcanica e il territorio montuoso (monte Ranakah) consente solo un'agricoltura limitata alla canna da zucchero e alla palma da cocco; altra fonte economica è l'allevamento e il legname fornito dalle numerose foreste. I centri principali sono Ende e Larantuka. 
Flores 
Settore dell'oceano Pacifico, a nord delle isole di Flores e di Sumbawa. Raggiunge la massima profondità nell'abisso dell'Albatros (6.960 m). 

\Flores (Uruguay) Dipartimento dell'Uruguay, capoluogo Trinidad. 

\Florèsta Comune in provincia di Messina (923 ab., CAP 98030, TEL. 0941). 

\Florey, Howard Walter (Adelaide 1898-Oxford 1968) Patologo inglese. Di origine australiana, collaborò con Fleming e Chain ad avviare la produzione della penicillina, e fu con loro insignito del premio Nobel nel 1945. 

\Florian Caffè aperto a Venezia nel 1720 da Floriano Francesconi e che fu frequentato nell'800 da artisti, letterati e scrittori italiani. Si dice che Goldoni si ispirò a esso per scrivere La bottega del caffè

\Floriàno, Màrco Ànnio (?-Tarso 276) Imperatore romano nel 276, fratellastro di Tacito, fu ucciso nello stesso anno, dopo pochi giorni di regno, dai soldati, dopo la sconfitta contro i siriani a Tarso. 

\Florianópolis Città (255.000 ab.) del Brasile, sull'isola di Santa Catarina. Capitale dello stato di Santa Catarina. 

\florìcolo, agg. 1 Di animali, insetti e piccoli uccelli, che vivono o si fermano sui fiori. 2 Relativo alla floricoltura. 

\floricoltóre, sm. (f.-trìce) Chi coltiva i fiori. 
 X   sm. flower grower, floriculturist. 

\floricoltùra, sf. L'arte di coltivare le piante e i fiori. 

\Florida (Uruguay) Dipartimento (66.000 ab.) dell'Uruguay, tra il Río Yí e il Rio Santa Lucia. 

\Florida (USA) Stato degli USA (12.780.000 ab.) nella parte meridionale del paese, occupa una penisola di 130 km di larghezza, che viene bagnata dall'oceano Atlantico e che si affaccia sul golfo del Messico. Di territorio pianeggiante, presenta una zona centrale (Lake region) occupata da moltissimi laghi e sorgenti naturali e un'altra di natura acquitrinosa (the Everglades). Il clima è tropicale umido, ricco di precipitazioni e consente una vegetazione molto lussureggiante e un'agricoltura abbondante (agrumi, riso e legumi). Altre fonti economiche sono i giacimenti di fosfato e titanio e il turismo, nelle città principali quali Miami, Palm Beach, Daytona Beach. Venne scoperta nel 1513 da Juan Ponce de Léon nella Domenica delle Palme; fu ceduta dagli spagnoli agli Stati Uniti nel 1819, prima di divenire stato dell'Unione nel 1845. 
Corrente della Florida 
Corrente marina calda, che partecipa alla formazione della corrente del Golfo. Si forma dal golfo del Messico e percorre un lungo tratto, passando per la Florida e le Bahama, prima di finire nell'oceano Atlantico. 
Florida, stretti della 
Bracci di mare degli USA, tra le Florida Keys, l'isola di Cuba e le isole Bahama. Collegano il Golfo del Messico con l'oceano Atlantico. 

\Florida Keys Serie di isole coralline degli USA, a sud della Florida. 

\floridaménte, avv. In modo florido. ~ prosperosamente, rigogliosamente. 

\floridèe Sottoclasse delle Alghe Rodoficee. Sono Alghe prevalentemente marine che si riproducono secondo complicate modalità e che possiedono un tallo pluricellulare dai filamenti ramificati costituiti da cellule in connessione citoplasmatica tra loro. 

\floridézza, sf. Condizione di chi, di ciò che è florido. 

\Florìdia Comune in provincia di Siracusa (19.726 ab., CAP 96014, TEL. 0931). Centro agricolo (coltivazione di ortaggi, frutta, mandorle e agrumi) e industriale (prodotti alimentari). Gli abitanti sono detti Floridiani

\flòrido, agg. 1 Che è in piene fioritura. ~ rigoglioso. <> secco. 2 Fiorente, prospero, sano. ~ vigoroso. <> misero. 3 Formoso. ~ prosperoso. <> gracile. 
 X   agg. booming, flourishing. 

\florilègio, sm. 1 Raccolta di brani tratti dall'opera di uno o più scrittori. ~ antologia. 2 Raccolta di preghiere e vite di santi. ~ antologia. 

\Florina Nomo (53.000 ab.) della Grecia, al confine con la repubblica di Macedonia e l'Albania. 

\Florìnas Comune in provincia di Sassari (1.640 ab., CAP 07030, TEL. 079). 

\Floris, Cornelis (Anversa 1514-1575) Cornelis de Vriend detto Floris Cornelis. Architetto fiammingo. Tra le opere il municipio di Anversa (1561-1566). 

\Floris, Frans (Anversa 1515-1570) Frans de Vriend detto Floris Frans. Pittore fiammingo. Tra le opere Marte e Venere (1547, Berlino, Staatliche Museen) e Caduta degli angeli ribelli (1554, Anversa, Musée Royal des Beaux-Arts). 

\florizìna, sf. In chimica e in farmacia, glucoside contenuto nelle radici degli alberi da frutta e utilizzato come tonico e febbrifugo. La florizina, per saponificazione, produce glucosio e floretina. 
 @   dal greco phloiós scorza e rhíza radice. 

\florovivaìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Chi lavora in un vivaio di piante. 

\florovivaìstica, sf. Attività di coltivazione dei fiori in vivai. 

\florovivaìstico, agg. (pl. m.-ci) Della florovivaistica. 

\Flory, Paul (Sterling 1910-Bigsur 1985) Chimico statunitense. Precisò la struttura e le proprietà delle macromolecole. Nel 1974 fu insignito del premio Nobel. 

\flosciaménte, avv. In modo floscio. ~ mollemente. 

\flòscio, agg. Snervato, cascante, moscio, molle. ~ flaccido. <> turgido. 
 X   agg. floppy, flabby. 
 @   spagn. flojo. 

\flòsculo, sm. Ciascuno dei piccoli fiori tuberosi posti nella regione centrale del capolino, nelle piante della famiglia delle Composite. 
 @   dal lat. flosculos fiorellino. 

\flòtta, sf. 1 Il complesso delle navi di uno stato. flotta navale, flotta aerea. 2 L'insieme delle navi appartenenti a una compagnia di navigazione. 
 X   sf. fleet. 
 @   spagn. flota, dal franc. flotte, deriv. da floti squadra navale, dalla voce scandinava del verbo flijota navigare. 

\flottàggio, sm. Il flottare e l'effetto. 

\flottànte, agg. e sm. agg. 1 Che galleggia. ~ oscillante. 2 Di idrovolante che corre sull'acqua prima di decollare o ammarando. 
sm. Sostantivo che indica le variazioni e le oscillazioni degli affari in Borsa in un determinato periodo di tempo. 

\flottàre, v. intr. 1 Di aeromobile o di galleggiante, ondeggiare. 2 Di idrovolante che va sull'acqua in fase di decollo o di ammaraggio. 

\flottìglia, sf. Flotta di piccole navi militari o da pesca. 

\flou, agg. e sm. invar. agg. 1 Di tessuto o abito vaporoso. ~ fluido, morbido, soffice. 2 Sfumato, incerto. ~ velato. 
sm. Speciale effetto fotografico e cinematografico che rende incerti i contorni di un'immagine. ~ sfumatura. 

\flow chart, loc. sost. m. invar. Letteralmente significa diagramma di flusso. Con tale espressione si designa la rappresentazione grafica delle operazioni che devono essere compiute per arrivare alla soluzione di un problema. 

\fluàto, o flouàto, agg. Evanescente, sfumato. ~ sfocato. 

\fluènte, agg. 1 Scorrevole, sciolto. ~ fluido. <> stentato. 2 Di barba o chioma, lunga e abbondante. ~ folto. <> rado. 
 X   agg. 1 flowing. 2 (discorso) fluent. 

\fluidaménte, avv. 1 In modo sciolto, scorrevole. ~ speditamente. 2 Facilmente. 

\fluidificànte, agg. e sm. agg. Che rende fluido. 
agg. e sm. Nel calcio difensore che si porta all'attacco in modo indipendente fluidificando il gioco. 

\fluidificàre, v. v. tr. 1 Rendere fluido. 2 Nel calcio, di difensore che si porta all'attacco in modo indipendente fluidificando il gioco. 
v. intr. pron. Divenire fluido. 

\fluidificazióne, sf. L'atto e l'effetto del fluidificare. 

\fluidità, sf. L'essere fluido. ~ scorrevolezza. <> rigidità, impaccio. 

\fluidizzazióne, sf. Processo per mezzo del quale uno strato di particelle solide che viene attraversato da un fluido dal basso all'alto acquista proprietà affini a quelle dei liquidi. 

\flùido, agg. e sm. agg. 1 Di sostanza allo stato liquido o gassoso. ~ liquido. 2 Instabile. ~ mutevole. <> immutabile. 3 Scorrevole. ~ sciolto. <> goffo. 
sm. 1 Sostanza allo stato liquido o gassoso. ~ liquido. 2 Corrente magnetica di natura misteriosa che consentirebbe ad alcune persone di modificare la realtà con la forza del pensiero. 3 Fascino. ~ charme. 
 X   agg. e sm. fluid. 
 @   lat. fluidus, da fluere scorrere. 
I fluidi sono privi di una loro forma propria, ma si adattano a quella del recipiente che li contiene; mentre i liquidi posseggono un volume proprio, gli aeriformi si espandono nello spazio che hanno a disposizione. Gli aeriformi sono facilmente comprimibili, mentre i liquidi non hanno questa facoltà. 
Meccanica dei fluidi   (fluid mechanics)
Tecnica che studia le leggi dei fluidi che riguardano il loro moto ed equilibrio; si divide in fluidostatica e fluidodinamica. 
Viscosità del fluido 
Resistenza che gli strati di fluido incontrano quando vengono strofinati gli uni sugli altri. Il fluido che non ha viscosità, viene detto ideale o perfetto. 

\fluidodinàmica, sf. Branca della fisica che studia il movimento dei fluidi. 

\fluidodinàmico, agg. (pl. m.-ci) Della fluidodinamica. 

\fluidostàtica, sf. Branca della fisica che studia lo stato di quiete dei fluidi. 

\fluidostàtico, agg. (pl. m.-ci) Della fluidostatica. 

\fluìre, v. intr. 1 Scorrere. ~ defluire. <> stagnare. 2 Circolare. ~ girare. 3 Colare. ~ scaturire. 4 Trascorrere. ~ passare. 
 X   v. intr. to flow. 
 @   lat. fluere. 

\fluitàre, v. tr. e intr. Trasportare qualcosa, in special modo legname, utilizzando la corrente di un corso d'acqua. 

\fluitazióne, sf. Il fluitare. 

\Flumendòsa Fiume (127 km) della Sardegna. Nasce dai monti del Gennargentu e sfocia nel mar Tirreno. Forma il lago artificiale omonimo e altri bacini utilizzati per l'irrigazione e a scopi idroelettrici. 
Flumendosa 
Lago artificiale della Sardegna, in provincia di Nuoro, ottenuto dallo sbarramento del fiume omonimo. 

\Flùmeri Comune in provincia di Avellino (3.335 ab., CAP 83040, TEL. 0825). 

\fluminènse, agg., sm. e sf. agg. Della città o della regione di Rio de Janeiro. 
sm. e sf. Nato o abitante a Rio de Janeiro. 

\Fluminimaggióre Comune in provincia di Cagliari (3.241 ab., CAP 09010, TEL. 0781). 

\fluorescènte, agg. Dotato di fluorescenza. 
 X   agg. fluorescent. 
 @   deriv. da fluoro. 

\fluorescènza, sf. Proprietà di alcune sostanze di emettere, sotto l'azione della luce, radiazioni di frequenza diversa rispetto alla radiazione eccitatrice. 

\fluoridràto, sm. Denominazione impropria dei sali acidi dell'acido fluoridrico. 

\fluorimetrìa, sf. Metodo che serve per dosare un elemento. Si basa sulla misurazione della luce emessa per fluorescenza dall'elemento stesso in seguito a una radiazione. 

\fluorìte, sf. Fluoruro di calcio, minerale incolore o che può assumere, a seconda delle impurezze, varie tinte (violetto, giallo, azzurro). In luce ultravioletta emette una forte fluorescenza. È usato nell'industria nucleare, in metallurgia come fondente, nell'industria ottica per la realizzazione di lenti, prismi e obiettivi, e per ottenere acido fluoridrico. In Italia si trova in Sardegna e in val di Pennes. 

\fluòro, sm. Elemento chimico, il cui simbolo è F. Ha peso atomico 18,998 e numero atomico 9. È un gas di colore giallo pallido, molto tossico, che liquefa a temperature molto basse, alla pressione atmosferica. Fa parte del gruppo degli alogeni, del quale è il primo membro; è l'elemento non metallico più reattivo e, per tale motivo, non si trova in natura allo stato elementare. Il suo più importante minerale è la fluorite e i suoi derivati sono polimeri ed elastomeri. Concentrato nell'acqua potabile, risulta essere un ottimo agente anticarie. 
 X   sm. fluorine. 
 @   lat. fluor,-oris flusso, deriv. da fluere scorrere. 

\fluoròsi, sf. In medicine e in veterinaria, intossicazione causata dall'ingestione di fluoro e che, generalmente, cronicizza. 

\fluorurazióne, o fluorazióne, sf. 1 In fisica, operazione consistente nel far depositare un sottilissimo strato di un fluorurato metallico sulla superficie di un vetro ottico, sotto vuoto. Questa operazione viene effettuata al fine di eliminare la luce riflessa, per ridurre le riflessioni parassite e per aumentare la luminosità degli strumenti. 2 In chimica, introduzione in una molecola organica di atomi di fluoro. 

\flussàre, v. tr. Diluire un prodotto petrolifero pesante, come un asfalto o un bitume, con un olio più fluido allo scopo di riuscire a incanalarlo in tubazioni. 

\Flussìo Comune in provincia di Nuoro (533 ab., CAP 08010, TEL. 0785). 

\flussióne, sf. La derivata di una funzione secondo la terminologia introdotta da Newton. 
 X   sf. fluxion.

\flùsso, sm. 1 Movimento unidirezionale di materia o di energia. ~ corrente, andamento. 2 Movimento verso l'alto della marea. <> riflusso. 3 Movimento uniforme e continuo di persone e cose in una direzione. ~ moto. 
 X   sm. 1 flow. 2 (med.) flux. 
 @   lat. fluxus, deriv. da fluere. 
In fisica, il flusso di un campo di forze, o, più in generale, di un campo vettoriale, è una grandezza che, intutivamente, misura il passaggio della grandezza vettoriale del campo attraverso una superficie, ovvero la "quantità" delle linee di campo che l'attraversano (più precisamente è definito come  Sv×n ds  dove S è la superficie, v è il vettore di campo e n è il versore normale, cioè perpendicolare, alla superficie). 
Flusso energetico 
Energia che passa in una certa superficie in un lasso di tempo. 
Flusso luminoso 
Per una radiazione monocromatica è il prodotto del flusso energetico per un coefficiente relativo a quella radiazione; il flusso energetico si misura in watt, mentre quello luminoso in lumen. 

\flussòmetro, sm. Apparecchio che misura la portata di un fluido in un condotto. 

\flzte, sf. invar. Bicchiere affusolato a calice, usato soprattutto per vini spumanti e champagne. 

\flutter, sm. invar. In medicina indica una grave alterazione del ritmo cardiaco, simile alla fibrillazione. 
In aerodinamica è la vibrazione che si produce in una struttura in moto relativo rispetto a un fluido, nel momento in cui essa riceve dalla corrente d'aria che la investe energia che le permetterà di aumentare o mantenere costante l'oscillazione. 
In acustica è l'eco multipla molto distinta. 

\flùtto, sm. Onda del mare. ~ maroso. 
 @   lat. fluctus,-us, deriv. da fluere. 

\fluttuànte, agg. 1 Ondeggiante. 2 Oscillante. ~ instabile. 3 Soggetto a variazioni. ~ variabile. 4 Incerto, indeciso. ~ tentennante. <> deciso. 3 Di costola con l'estremità anteriore non connessa con lo sterno. 

\fluttuàre, v. intr. 1 Essere mosso o trasportato dai flutti. ~ ondeggiare. <> stabilizzarsi. 2 Essere variabile, incerto. ~ oscillare. <> stabilizzarsi. 3 Di persona, essere incerto, indeciso. ~ tentennare. 
 X   v. intr. 1 to sway. 2 (econ.) to fluctuate. 
 @   lat. fluctuare, deriv. da fluctus. 

\fluttuazióne, sf. Il fluttuare. ~ variabilità. <> stabilità. 

\fluviàle, agg. Di, del fiume. 
 X   agg. fluvial, river. 

\fluviòmetro, sm. Apparecchio per la misurazione della variazione di livello dell'acqua di un fiume. 

\Fly Fiume (1.050 km) della Nuova Guinea, il maggiore dell'isola. Nasce dalla Catena Centrale e sfocia nel golfo dei Papua. 

\fly-by-light, sm. invar. Tecnica di trasmissione alle superfici di controllo di un aereo degli impulsi dei comandi che utilizza le fibre ottiche. Si contrappone ai sistemi meccanici tradizionali e ai sistemi fly-by-fire. 

\flying-dutchman, sm. invar. Imbarcazione a vela da regata. 

\flying-junior, sm. invar. Imbarcazione a vela di piccole dimensioni impiegata soprattutto per attività formative. 

\Flynn, Errol (Hobart 1909-Vancouver 1959) Attore di cinema americano, fu il maggior interprete di film di avventura degli anni '30 e '40. Tra i tanti interpretati, Capitan Blood, La carica dei 600, La leggenda di Robin Hood

\Fm Simbolo chimico del fermio. 
fm 
Sigla di fine mese. 
FM 
Sigla di Frequency Modulation (modulazione di frequenza). 

\FMI Sigla di Fondo Monetario Internazionale e Federazione Motociclistica Italiana. 

\FMM Sigla di Forza Magneto Motrice. 

\FMPA Sigla di Federazione Mondiale per la Protezione degli Animali. 

\FMSI Sigla di Federazione Medico Sportivo Italiana. 

\FNB Sigla di Federal Narcotics Bureau (ufficio federale per i narcotici). 

\FNOM Sigla di Federazione Nazionale Ordini Medici. 

\FNSA Sigla di Federazione Nazionale Stampa Associata. 

\FNSI Sigla di Federazione Nazionale della Stampa Italiana. 

\Fo, Dàrio (Sangiano, Varese 1926-) Attore e autore teatrale italiano. Fin dagli esordi (Il dito nell'occhio, 1953) colpì il costume contemporaneo con una vena satirica spesso spregiudicata. Nel 1968 ha costituito il gruppo Nuova Scena con l'obbiettivo di rivalutare la cultura popolare. Nel 1970 ha creato il collettivo La Comune, ispirato al tema della contestazione extraparlamentare (Morte accidentale di un anarchico, 1970). Nel 1997 ha ricevuto il premio Nobel per la letteratura. Fra le opere Settimo ruba un po' meno (1964), Mistero buffo (1969-1991), Tutta casa letto e chiesa (1977), L'opera dello sghignazzo (1981), Fabulazzo osceno (1983). 

\Foà, Arnòldo (Ferrara 1916-) Attore teatrale, cinematografico e televisivo. Interpretò Ruy Blas (1966) e Zio Vania (1968). 

\Fobèllo Comune in provincia di Vercelli (310 ab., CAP 13025, TEL. 0163). 

\fobìa, sf. 1 Avversione morbosa nei confronti di qualcuno o di qualcosa. ~ antipatia. <> simpatia. 2 Avversione. ~ ripugnanza. <> attrazione. 3 Ansia, angoscia. ~ ossessione. 

\fòbico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. Di fobia. 
agg. e sm. Che, chi soffre di fobie. 

\Fobos Il satellite più grande (raggio 13,5 km) e più vicino (9.400 km) di Marte, scoperto da A. Hall nel 1877; il suo periodo orbitale è di 0,32 giorni. 

\Fòca (?-610) Imperatore bizantino dal 602. Usurpò il trono a Maurizio e impose un regime sanguinario. Eraclio lo sconfisse e lo uccise. 

\fòca, sf. Nome comune dei carnivori Pinnipedi della famiglia dei Focidi. Sono caratterizzati da un corpo fusiforme, da una testa molto piccola e da arti posteriori pinniformi. Sono ricoperti da una lanetta, soprattutto in tenera età, che diventa pelliccia molto pregiata negli esemplari adulti; per tale ragione vengono ancora oggi cacciate. Sono tipici dei mari freddi del Nord, che risalgono nel periodo della riproduzione. 
 X   sf. seal. 
Foca comune 
Mammifero (Phoca vitulina) della famiglia dei Focidi e dell'ordine dei Carnivori. Lunga sino a 2 m, vive sulle coste degli oceani dell'emisfero boreale. 
Foca leopardo 
Mammifero (Hydrurga leptonyx) della famiglia dei Focidi e dell'ordine dei Carnivori. Lunga 3,8 m, è di colore marrone maculato di chiaro. Vive in branchi nell'emisfero australe. 
Foca monaca 
Mammifero (Monachus monachus) della famiglia dei Focidi e dell'ordine dei Carnivori. Lunga più di 3 m, presenta un dorso nerastro. Vive nel mar Nero e nel Mediterraneo. 

\focàccia, sf. (pl.-ce) 1 Pasta schiacciata cotta al forno. 2 Dolce di forma schiacciata fatto con farina, uova e zucchero. 
 X   sf. 1 kind of pizza. 2 (dolce) bun. 
Focacce liguri ("normali" e "col formaggio").   +  
Focaccette liguri (del Tigullio e di Crevari).   +  

\focàia, agg. Di pietra di un particolare tipo (quarzo o roccia silicea) che, battuta con l'acciarino, produce scintille. 

\focàle, agg. 1 Del fuoco di un'ellisse. 2 Del fuoco di una lente o di uno specchio. 3 Fondamentale, cruciale. ~ nodale. <> marginale. 
Distanza focale 
Distanza tra il centro ottico di una lente e il relativo fuoco. 
Piano focale 
Piano perpendicolare all'asse ottico passante per il fuoco di un sistema ottico; su di esso si formano le immagini di oggetti molto lontani. 

\focalizzàre, v. tr. 1 Far convergere un fascio di luce o di elettroni in un punto determinato. ~ mettere in luce. 2 Mettere a fuoco. ~ precisare, puntualizzare, sottolineare, evidenziare, mettere in luce, inquadrare, individuare.
 X   v. tr. to focus. 

\focalizzazióne, sf. Il focalizzare, l'essere focalizzato. 
 X   sf. focus.

\focàtico, sm. (pl.-ci) Imposta su ogni nucleo famigliare che vigeva nel medioevo. 

\focàto, agg. 1 Infuocato. ~ arroventato. 2 Di mantello animale che presenta focatura. 

\focatùra, sf. Complesso di macchie fulve sul mantello di animali. 

\fòce, sf. 1 Bocca di un corso d'acqua nel punto in cui termina. ~ sbocco. <> fonte, origine, sorgente. 2 Imboccatura di un porto. 3 Passaggio stretto. 
 X   sf. mouth. 
 @   lat. tardo fox, focis. 

\Foch, Ferdinand (Tarbes 1851-Parigi 1929) Comandante della scuola di guerra francese e dell'armata nella prima guerra mondiale; contribuì in modo determinante alla vittoria sulla Marna. Venne nominato capo di stato maggiore generale nel 1917 e comandante delle truppe alleate sul fronte occidentale nel 1918. Nella sua lunga carriera ricoprì anche l'incarico di maresciallo di Francia e presidente del consiglio superiore di guerra, sostenendo la tesi della necessità di fortificare la frontiera sul Reno. 

\focheggiaménto, sm. Azione consistente nel condurre un fascio di particelle elementari cariche lungo una traiettoria chiusa, mediante una struttura magnetica toroidale. 

\fochìsta, sm. (pl.-i) Chi è addetto alla sorveglianza di una caldaia. 

\Fòcide Antica regione della Grecia centrale, inclusa nell'attuale nomo di Fokis. A essa appartenevano le città di Delfi ed Elatea, l'intero massiccio del Parnaso e il fiume Cefiso. Non risentì dell'influenza cretese micenea e fu abitata da popolazioni doriche, suddivise in piccoli stati. Ospita il santuario panellenico di Delfi, il cui controllo fu causa di numerose guerre sacre; la terza guerra (356-346 a. C.) consentì a Filippo II di Macedonia di stabilire il suo predominio nella Grecia centrale. Fece parte della lega etolica, prima di passare sotto il controllo di Roma nel 146 a. C. Dal 1204 fino all'occupazione turca del 1458, appartenne al ducato di Atene. Oltre al capoluogo Anfissa, le altre città principali sono Crisa, Lilea e Iampoli. 

\Fociòne (Atene 397-318 a. C.) Politico ateniese. Di ideologia filomacedone, fu avversario di Demostene; la sua politica prevalse dopo la sconfitta ateniese a Crannone (322 a. C.). In seguito però venne accusato di tradimento e condannato a morte. 

\focolàio, sm. 1 Centro d'infezione. ~ nucleo. 2 Centro di irradiazione, di diffusione. ~ epicentro, origine. 
 X   sm. 1 centre of infection. 2 (fig.) hotbed. 

\focolàre, sm. 1 Parte inferiore del camino sulla quale si accende il fuoco. ~ caminetto. 2 Casa. ~ famiglia. la mamma è l'angelo del focolare. 3 La parte della caldaia a vapore in cui brucia il combustibile. 
 X   sm. 1 (caminetto) fireplace. 2 (domestico) hearth, fireside. 3 (tecn.) furnace. 
 @   lat. focularis, deriv. da foculus, dimin. di focus

\focomelìa, sf. Malformazione consistente nella riduzione di uno o più arti. 

\focomèlico, agg. e sm. (pl. m.-ci) Che, chi è affetto da focomelia. 

\focometrìa, sf. Misurazione della distanza focale di una lente o di un sistema ottico. 

\focòmetro, sm. Apparecchio per misurare la distanza focale di una lente o di un sistema ottico. 

\focóne, sm. Piccolo foro delle armi da fuoco antiche che serviva per l'accensione della carica di lancio. 

\focosaménte, avv. In modo focoso, ardentemente. ~ appassionatamente. <> freddamente. 

\focosità, sf. Carattere di chi, di ciò che è focoso. 

\focóso, agg. 1 Pieno di fuoco. ~ infiammato. 2 Impetuoso, ardente. ~ appassionato. <> distaccato. 3 Iracondo. <> controllato. 

\Focsani Città (102.000 ab.) della Romania, nella Moldavia. Capoluogo del distretto di Vrancea. 

\focus, sm. invar. Focolaio di infezione. 

\fòdera, sf. Ciò che serve a rivestire la parte esterna o quella interna di un oggetto. ~ rivestimento. 
 X   sf. 1 (rivestimento) cover. 2 (interna per abiti) lining. 

\foderàme, sm. L'assortimento delle stoffe per foderare. 

\foderàre, v. tr. Rivestire di fodera. ~ ricoprire. 
 X   v. tr. 1 (rivestire) to cover. 2 (internamente abiti) to line. 

\foderàto, agg. Rivestito di fodera. 

\foderatùra, sf. 1 Il foderare. 2 Insieme delle fodere di un oggetto. 

\fòdero, sm. 1 Guaina per armi bianche. ~ astuccio, custodia. 2 Fodera. 3 Zattera di tronchi usata per il trasporto del legname per via fluviale. 
 X   sm. 1 (guaina per spada) scabbard. 2 (guaina per pistola) holster. 3 (guaina per pugnale) sheath. 
 @   dal gotico fodr

\fòga, sf. 1 Impeto, slancio, irruenza. ~ ardore. <> distacco. 2 Fervore. ~ zelo. <> flemma. 
 X   sf. ardour, enthusiasm. 
 @   lat. fuga. 

\Fogazzàro, Antònio (Vicenza 1842-1911) Romanziere italiano, ereditò dal maestro G. Zanella l'aspirazione alla conciliazione tra scienza e fede, arroccandosi però su posizioni moderniste, che gli costarono condanne dalla chiesa (Il santo e Leila). Nelle sue opere tema principale è la crisi dei valori della borghesia all'indomani dell'esperienza risorgimentale. Fu particolarmente interessato alle situazioni complesse e morbose e al fascino del mistero, anticipando già alcune concezioni decadenti. La sua opera più importante fu Piccolo mondo antico; altre opere Miranda, Valsolda, Malombra

\fòggia, sf. (pl.-ge) 1 Maniera, modo. ~ guisa. 2 Aspetto. ~ forma. 3 Modo di vestire. ~ moda. 
 X   sf. 1 (guisa) style. 2 (aspetto, forma) shape, form. 3 (moda) fashion. 

\Fòggia Città della Puglia (160.000 ab., CAP 71100, TEL. 0881), capoluogo di provincia, nel centro del Tavoliere. Importante centro amministrativo e commerciale del meridione, è anche mercato di prodotti agricoli (cereali, ortofrutta, vino) nonché nodo industriale (alimentare, chimico, meccanico e tessile). Venne fondata nel medioevo e un suo primo sviluppo risale all'epoca degli svevi e continuò durante il dominio aragonese, con l'istituzione della dogana (1447). Distrutta dal terremoto del 1731, venne ricostruita e condotta a elevati livelli di importanza per tutta la regione. Tra i monumenti, la cattedrale (1172), la chiesa del Calvario (169) e la pinacoteca comunale. 
Provincia di Foggia 
(710.000 ab., 7.185 km2) Vasta zona pianeggiante che si estende dall'Appennino al mar Adriatico, comprendente il Tavoliere, il Gargano e le isole Tremiti. Sviluppato centro turistico, diffusa è anche l'agricoltura (ortaggi, uva, olive, cereali). 

\foggiàre, v. tr. 1 Dare forma, plasmare, forgiare. ~ modellare. 2 Creare. ~ fabbricare. 

\foggiatùra, sf. Il foggiare. 

\foghétto, sm. Moneta d'argento coniata a Parma nel 1522-1523 che raffigurava su di un lato un'ara accesa. Aveva il valore di mezzo grosso. 

\fòglia, sf. 1 Appendice laterale dei tronco e dei rami delle piante. 2 Motivo ornamentale a forma di foglia. 3 Sottile strato d'oro, d'argento o di rame. ~ lamina. 4 Attrezzo dal bordo tagliente usato dai tornitori. 
 X   sf. leaf. 
 @   lat. tardo folia. 
Organo principale delle piante superiori, è formato da un'espansione laterale, a forma di lama e di colore verde, aderente al fusto. È costituita da una guaina che continua nel picciolo e nella lamina che può essere persistente o caduca, parallelinervia o retinervia e, per quanto concerne la forma, aghiforme, lineare, ovata, rotonda ecc. In essa si compie la fotosintesi clorofilliana e la dispersione dell'acqua (traspirazione). Le foglie sono distribuite sul fusto secondo un ordinamento regolare, detto fillotassi.   +  

\Fòglia Fiume (86 Km) che nasce in Toscana, presso Sestino e poi prosegue completamente in territorio marchigiano, per poi sfociare nel mar Adriatico, vicino a Pesaro. 

\fogliàceo, agg. Avente l'aspetto di foglia. 

\fogliàme, sm. Il complesso delle foglie di una pianta. 
 X   sm. foliage, pl. leaves. 

\Foglianìse Comune in provincia di Benevento (3.350 ab., CAP 82030, TEL. 0824). 

\Fogliàno Redipùglia Comune in provincia di Gorizia (2.735 ab., CAP 34070, TEL. 0481). 

\Fogliàno, Guidorìccio da (?-Siena 1352) Condottiero emiliano, membro di una nobile famiglia guelfa che governò su Reggio fino al 1335, quando vi subentrarono i Della Scala. Combatté contro i pisani per i senesi e si distinse nella battaglia di Montemurlo (1321) e nella presa del castello di Montaneggi (1328). 

\fogliàre, agg. e v. agg. 1 Di, della foglia. 2 Simile a foglia. 
v. intr. Mettere le foglie. 

\fogliasécca, sf. Nome comune della Gastropacha quercifolia, una farfalla della famiglia dei Lasiocampidi. 

\fogliàto, agg. 1 Pieno di foglie. ~ fronzuto. 2 Ridotto in lamina. 

\fogliazióne, sf. Lo svilupparsi delle foglie dalle gemme. 

\Foglie cadute Prosa di V. V. Rozanov (1913-1915). 

\Foglie d'erba Raccolta di poesie di W. Whitman (1855 e 1892). 

\Foglie di San Siro, Le Romanzo di A. Vigevani (1962). 

\fogliétta, sf. Antica unità misura dei liquidi che variava a seconda delle località. Corrispondeva a circa 500 cm3

\fogliétto, sm. 1 Diminutivo di foglio. 2 In filatelia, piccolo foglio contenente tutti i francobolli di una stessa serie. 3 Foglio di piccole dimensioni contenenti informazioni o annunci. 4 Giornale o gazzetta. 5 Membrana. 6 Parte dello stomaco dei ruminanti. 
 X   sm. slip of paper. 
 @   dimin. di foglio

\foglìfero, agg. Che porta foglie. 

\fòglio, sm. 1 Pezzo di carta rettangolare di diversi formati e spessori. 2 Foglio di stampa. 3 Sottile lastra di diversi materiali. ~ lamina, strato. 4 Pagina scritta o stampata. ~ documento. deve preparare i fogli per l'espatrio; foglio rosa, documento provvisorio di guida di un principiante. 5 Carta moneta. 6 Carta topografica. 7 Giornale. il suo foglio è uno dei più autorevoli. 8 In filatelia foglio contenente i francobolli di una stessa serie. 9 Foglio "elettronico" o "di calcolo": programma per effettuare elaborazioni di dati organizzati in forma di tabella.
 X   sm. 1 sheet. 2 (documento) document. 3 (aut., foglio rosa) provisional licence. 4 (foglio di via) expulsion order. 5 (banconota) banknote. 6 (foglio di calcolo) spreadsheet.
 @   lat. folium foglia. 

\fogliolìna, sf. 1 Ogni singola parte del lembo di una foglia composta. 2 Parte allargata del fusticino delle briofite fogliose. 

\foglióso, agg. Che ha molte foglie. ~ frondoso. 

\Foglìzzo Comune in provincia di Torino (2.146 ab., CAP 10090, TEL. 011). 

\fógna, sf. 1 Condotto che serve a raccogliere e a smaltire le acque di rifiuto. ~ chiavica. 2 Luogo o persona sudicia. ~ porco. 3 Mangione. ~ ingordo. 4 Porcile. ~ letamaio. 
 X   sf. 1 drain, sewer. 2 (fig.) cesspit. 
 @   deriv. da fognare. 

\fognànte, agg. Di fogna. ~ fognario. 

\fognàre, v. tr. Munire di fogne. 

\fognàrio, agg. Di fogna, relativo alle fogne. ~ fognante. 

\fognatùra, sf. 1 Il fognare e l'effetto. 2 Insieme delle opere idrauliche, costruite per raccogliere ed eliminare le acque di rifiuto e quelle piovane dei centri urbani. 
 X   sf. sewer system, drainage, sewerage. 
Può essere a sistema unitario o separatore, a seconda che tale azione venga svolta da un unico o più sistemi di canalizzazione. Lo scarico delle fognature può essere fatto in mare, nei grandi laghi o nei fiumi, e richiede l'impiego di accurati e funzionanti depuratori. Il tipo unitario è formato da ampi canali, muniti di banchine praticabili con camerette di accesso ed edificati in muratura o in calcestruzzo; i canali collettori hanno una sezione ovoidale e in essi confluiscono tutte le diramazioni provenienti da edifici e bocchette stradali. Nel sistema separatore, invece, la rete è formata da piccoli tubi e solamente i collettori principali hanno sezioni praticabili. Originariamente le fognature risalgono all'epoca cretese e micenea (Santorini) e all'Italia etrusca e romana, come soluzione del problema dello scarico delle acque di rifiuto. Esso venne affrontato, spesso, con soluzioni tecnicamente avanguardiste e monumentali. 

\Fogo Isola (30.000 ab.) di Capo Verde, nell'oceano Atlantico. Capoluogo São Felipe. 

\föhn (o fòn), sm. invar. 1 Vento caldo e secco. 2 Apparecchio elettrico per asciugare i capelli. ~ asciugacapelli. 3 Unità di misura dell'intensità della sensazione sonora.
 X   sm. invar. 1 (vento) foehn. 2 (asciugacapelli) hair dryer.
 @   termine di origine tedesca che deriva dal latino favonius, termine con cui veniva indicato tale vento.
Il föhn viene riscaldato dalla compressione adiabatica durante la discesa del versante sottovento di una catena montuosa. In primavera è la causa principale delle valanghe, in quanto accelera lo scioglimento delle nevi. Tipico del versante nord delle Alpi, si trova anche in quello orientale delle Montagne Rocciose, dove prende il nome di chinook.
In acustica viene definito confrontando la sensazione prodotta da un suono piano sinusoidale con frequenza di 1 kHz, che si trova di fronte all'ascoltatore e il cui livello di pressione di decibel è uguale alla misura in fon, attribuendo valore 0 alla soglia di udibilità e 120 a quella del dolore.

\Fohr, Carl Philipp (Heidelberg 1795-Roma 1818) Pittore tedesco. Tra le opere Le cascate di Tivoli (1817, Darmstadt, Schlossmuseum) e Paesaggio presso Rocca Canterano (1818, Darmstadt, Schlossmuseum). 

\fòia, sf. 1 Eccitazione sessuale intensa, riferito soprattutto agli animali. ~ libidine. 2 Bramosia sfrenata e irragionevole. 

\Foiàno délla Chiàna Comune in provincia di Arezzo (7.738 ab., CAP 52045, TEL. 0575). 

\Foiàno di Val Fortóre Comune in provincia di Benevento (1.708 ab., CAP 83020, TEL. 0824). 

\fòiba, sf. Fossa. ~ voragine. 

\foie gras, loc. sost. m. invar. Fegato d'oca utilizzato soprattutto per i paté. Viene prelevato da oche che sono nutrite in modo da ottenere un ingrossamento del fegato. 
 @   in francese significa fegato grasso. 

\foiòlo, sm. Parte della trippa bovina caratterizzata da sottili sfogliature trasversali. 

\Foix, Josep Vicenç (Sarriá, Barcellona 1893-1987) Poeta e saggista catalano. Autore misconosciuto durante il periodo franchista, ha ottenuto tardivi riconoscimenti solo negli ultimi anni di vita. Tra le opere, Sol i de sol (1947) e Obres poetiques (1964). 

\Fokine, Michail (San Pietroburgo 1880-New York 1942) Ballerino e coreografo russo. Fu autore di numerosi capolavori di carattere drammatico per i Balletti Russi di Diaghilev. 

\fòla, sf. 1 Favola, novella. ~ fiaba. 2 Frottola, ciancia. ~ panzana. 3 Affollamento, calca. ~ folla. 

\fòlade, sf. Mollusco dei Bivalvi. 

\fòlaga, sf. Uccello (Fulica atra) della famiglia dei Rallidi e dell'ordine dei Gruiformi. Di colore nero con il becco bianco, è diffusa in Europa, Asia, Africa e Australia. Vive nella vegetazione acquatica da dove ricava il cibo. È stazionaria e nidificante in Italia, dove la sua presenza è in diminuzione. Ha un piumaggio foltissimo, è un abile nuotatrice e prende la rincorsa a gran velocità per riuscire a sollevarsi. Le sue carni sono scure e poco pregiate. 
 X   sf. coot. 

\folàta, sf. 1 Raffica improvvisa di vento. ~ ventata. 2 L'accorrere improvviso di più animali o persone nello stesso posto. 
 X   sf. rush, gust. 

\folclóre, sm. 1 Studio delle manifestazioni popolari. ~ etnografia. 2 Insieme delle tradizioni popolari. ~ costumi. 
 X   sm. folklore. 

\folclorìsmo, sm. 1 Amore per il folclore. 2 Eccesso di elementi folcloristici, popolareggianti. 

\folclorìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Chi studia il folclore. 

\folclorìstico, agg. (pl. m.-ci) 1 Che si riferisce al folclore. ~ tradizionale. 2 Vivace, colorito. ~ bizzarro. un abito folcloristico. 3 Che fa parte delle tradizioni. ~ popolare. spettacoli folcloristici animavano la vita del paese
 X   agg. folk. 

\Foléngo, Teòfilo (Mantova 1491-Campese Bassano 1544) Poeta e monaco benedettino, pubblicò le sue opere con lo pseudonimo di Merlin Cocai. Fu il massimo esponente della poesia maccheronica, alterazione gioiosa e ricercata di regole latine per adattarle al lessico italiano. La sua opera principale è il Baldus, pervasa da una grossa comicità e rappresentazione gentile e bonaria del mondo umile e plebeo. 

\Folgarìa Comune in provincia di Trento (3.083 ab., CAP 38064, TEL. 0464). 

\folgorànte, agg. 1 Che folgora. ~ sfolgorante. 2 Che manda luce abbagliante. ~ splendente. <> soffuso, appannato. 3 Molto intenso. ~ vivo. 4 Violento e improvviso. ~ balenante, fulminante, inaspettato. 

\folgoràre, v. v. tr. 1 Colpire con una folgore. ~ fulminare. 2 Suscitare forte impressione. ~ impressionare. il suo sguardo l'aveva folgorato
v. intr. 1 Lampeggiare. 2 Brillare vivamente. ~ risplendere. il sole folgorava nel cielo azzurro
 X   v. tr. to strike down. 
 @   lat. fulgurare, deriv. da fulgur,-uris folgore. 

\folgorazióne, sf. 1 Il folgorare e l'effetto. 2 Effetto prodotto sull'organismo da una scarica elettrica. 3 Intuizione improvvisa. ~ ispirazione. 
Si tratta di lesione provocata o dalla scarica di un fulmine o, più frequentemente, dal contatto con un conduttore elettrico in tensione. Rappresenta una frequente causa di morte per infortunio sul lavoro e anche di incidente domestico. La folgorazione provoca conseguenze prevalentemente a carico dei sistemi cardio-vascolare, respiratorio e neurologico. La vittima della folgorazione può andare incontro ad arresto cardio-circolatorio, blocco della respirazione per contrazione tetanica dei muscoli respiratori e perdita di coscienza. 

\fólgore, sf. e sm. sf. 1 Fulmine. ~ lampo. 2 Chi agisce velocemente e con violenza. ~ lampo, razzo. 3 Castigo, collera. ~ anatema. 
sm. Sfavillio, splendore. ~ fulgore. 
 @   lat. fulgur,-uris. 

\Folgóre da San Gimignàno (1270-1330) Poeta, fu uno dei più grandi esponenti della tradizione comico realista toscana. Il suo lascito consiste nelle due collane di Sonetti de' mesi e Sonetti de la semana, descrizione della vita borghese attraverso uno stile a metà strada, tra la poesia giocosa e quella stilnovista. In altri sonetti esaltò la virtù cavalleresca e manifestò sdegno contro i ghibellini, ritenuti responsabili della decadenza civile. 

\folgoreggiàre, v. intr. 1 Muoversi molto velocemente. 2 Risplendere di viva luce. ~ brillare. 

\fòlico, agg. Acido di complessa struttura, scoperto nelle foglie degli spinaci. Ha funzione importante nella moltiplicazione delle cellule, cioè nella sintesi degli acidi nucleici, nonché di amminoacidi. La struttura comprende nuclei benzenici ed eterociclici con azoto. Come vitamina del gruppo B interviene nella formazione dei globuli rossi (fattore antianemico).   +  

\Folidòti Ordine di Mammiferi comprendente solo i pangolini. 

\Folies-Bergère Teatro parigino di varietà e rivista, in cui sono rappresentati spettacoli vari, composti da operette, canzonette, esercizi ginnici, pantomime e fantasie liriche. Costruito nel 1867 e inaugurato il 2 maggio 1869 con il nome Café du Sommier élastique, assunse il nome attuale nel 1871. 

\Folignàno Comune in provincia di Ascoli Piceno (8.079 ab., CAP 63040, TEL. 0736). 

\Folìgno Città in provincia di Perugia (51.000 ab., CAP 06034, TEL. 0742), ai margini della pianura umbra, sul fiume Topino. Centro commerciale di prodotti agricoli (barbabietola, olio, vino, ortaggi, frutta e cereali), è anche importante nodo industriale (alimentare, meccanico, chimico e tipografico) e artigianale (tessuti, tappeti, ceramiche). Sede romana nel III sec. a. C. con il nome di Fulginiae, in epoca medievale subì le invasioni dei saraceni e successivamente degli ungari. Divenne libero comune nel 1300 e nel 1310 venne governata dalla signoria dei Trinci. Intorno alla metà del XV sec., diventò proprietà della chiesa. Nel 1400 vi nacque un'importante scuola pittorica che ebbe in Niccolò di Liberato un illustre esponente. Caratteristica manifestazione seicentesca è la giostra della Quintana che si svolge a settembre. Di rilievo il centro di origini medievali con resti di cinta murarie, il duomo del 1200, il palazzo comunale, le chiese di Santa Maria Infraportas, di San Nicolò e di San Salvatore, la pinacoteca nel palazzo Trinci del XIV sec. e l'abbazia di Sassovivo, con chiostro del 1229. Gli abitanti sono detti folignati

\foliòta, sf. Genere di Funghi Basidiomiceti della famiglia delle Cortinariacee, caratterizzati da cappello e corpi fruttiferi a gambo, nella porzione superiore dei quali si trova un anello. 

\folium di Cartesio:     +  

\folk, agg. e sm. invar. agg. invar. Di manifestazione, musica ecc. popolare. 
sm. invar. Semplificazione di folk music. 
Musica popolare tipica di un determinato paese o gruppo etnico, spesso ricca di contenuti e motivi sociali. Nell'ambito della musica leggera, è stato un movimento musicale con profonde radici culturali e sociali, nato in Gran Bretagna e USA negli anni '60, caratterizzato da un recupero dei contenuti della musica tradizionale, ma anche ricco di sentimenti di protesta, espressi con il linguaggio del rock. Massimi esponenti di quegli anni furono J. Baez, J. Collins, B. Dylan e i Byrds. 

\folklóre e derivati => "folclore e derivati" 

\fòlla, sf. 1 Moltitudine di persone riunite in un luogo. ~ assembramento. 2 Massa, popolo. ~ volgo. 3 Moltitudine concitata di pensieri, emozioni ecc. 4 Gran quantità di cose. 5 Gruppo numeroso. ~ stuolo. 
 X   sf. crowd, throng. 

\Folla, La Film drammatico, americano (1928). Regia di King Vidor. Interpreti: James Murray, Eleonor Boardman, Bert Roach. Titolo originale: The Crowd 

\follàre, v. tr. 1 Sottoporre il panno all'operazione della follatura. 2 Pigiare l'uva. 3 Fare pressione, incalzare. ~ insistere. 

\follatóre, sm. 1 Operaio addetto alla follatura. 2 Bastone munito di pioli che serve per la follatura delle vinacce. 

\follatrìce, sf. Macchina per follare. 

\follatùra, sf. Operazione che consiste nel pressare i panni per ottenerne la feltratura. 

\fòlle, agg., sm. e sf. 1 Dissennato, pazzo. ~ matto. <> oculato. buttarsi con il paracadute è un gesto folle. 2 Inconsulto. ~ sconsiderato. <> ragionato, ragionevole. 3 Senza limiti. ~ smisurato. 4 Di un congegno che gira a vuoto, senza produrre lavoro utile. il motore dell'auto era in folle
 X   agg. 1 crazy, mad, insane. 2 (tecn.) idle. 3 (aut.) neutral. sm. madman, lunatic. 
 @   lat. follis, pallone gonfio d'aria. 

\folleggiàre, v. intr. 1 Fare cose da pazzo. ~ vaneggiare. 2 Divertirsi. ~ scatenarsi. <> annoiarsi. 

\folleménte, avv. 1 In modo folle. ~ dissennatamente. 2 Sfrenatamente. ~ appassionatamente. 

\follétto, sm. 1 Spiritello bizzarro e volante prodotto dalla fantasia popolare. ~ diavoletto, elfo, gnomo. 2 Ragazzo molto vivace. 

\follìa, sf. 1 Pazzia. ~ demenza. <> sanità, normalità. 2 Atto da pazzo o da temerario. ~ assurdità. <> buonsenso. 
 X   sf. 1 madness. 2 (assurdità, atto) folly, foolish act. 
Semel in anno licet insanire. (Una volta all'anno è lecito fare follie) Citazione medievale di cui si trovano tracce in Seneca. 
In ambito musicale è la melodia tipica del 1600 e del 1700, utilizzata da molti autori come variazione di alcuni temi. La sua origine risale a una danza spagnola del 1300, allegra e vivace, in parte simile alla ciaccona e alla passacaglia; con il perfezionamento della musica nel corso degli anni, anch'essa ha compiuto molti cambiamenti in positivo, raggiungendo un andamento maestoso. 

\Follia d'Orlando, La Ballo in tre quadri, musica di G. Petrassi (Milano, 1947). 

\follicolàre, agg. Dei follicoli. 

\follicolìte, sf. Infiammazione del follicolo pilifero. 

\follìcolo, sm. Formazione nella quale è ospitata un'altra struttura o organo. 
Follicolo linfatico. 
Struttura fondamentale di tutti gli organi linfatici, costituita da tessuto connettivo e singole cellule (linfociti e istiociti). 
Follicolo ovarico. 
Corpo sferico che contiene una cellula uovo ed è collocato nella sezione corticale dell'ovaio. Alla nascita, ogni individuo di sesso femminile è provvisto di più di 400.000 follicoli ovarici, dei quali solo 400 giungono a maturazione nel corso della sua vita feconda. 
Follicolo pilifero. 
Piega della cute che contiene la radice del pelo. Al suo interno si trova lo sbocco della ghiandola sebacea e la terminazione del muscolo erettore del pelo stesso. 
Follicolo (tipo di frutto)
Frutto secco deiscente, che deriva da un ovario monocarpellare (es: elleboro, Aquilegia).   +  

\Follìna Comune in provincia di Treviso (3.431 ab., CAP 31051, TEL. 0438). 

\Fòllo Comune in provincia di La Spezia (5.071 ab., CAP 19020, TEL. 0187). 

\follóne, sm. Macchina a cilindri usata per la follatura dei tessuti. 

\Follònica Cittadina del comune di Grosseto (22.000 ab., CAP 58022, TEL. 0566), si trova sulla costa tirrenica, nel mezzo del golfo che porta il suo nome. Fonte di ricchezza è l'industria, in particolare quella chimica, metallurgica e cartaria; la fonte più importante rimane sempre il turismo balneare. 

\Folon, Jean-Michel (Bruxelles 1934-Principato di Monaco 2005) Disegnatore belga. Tra le opere Il monumento (1967, Parigi, Collezione privata) e come scultore Il messaggero (1997, parco di Bruxelles). 

\foltèzza, sf. L'essere folto. 

\fólto, agg. e sm. agg. 1 Fitto. ~ abbondante. <> rado. 2 Numeroso. ~ grande. <> esiguo. aveva preparato una folta bibliografia per le ricerche. 3 Denso. ~ spesso. <> diradato, rarefatto. la tua prova d'esame era folta di errori
sm. La parte più folta di qualcosa. 
 X   agg. e sm. 1 thick. 2 (numeroso) large. 
 @   lat. fultus, p.p. di fulcire premere. 

\Fomalhaut Nome di una stella appartenente al gruppo delle più luminose; si trova al diciottesimo posto, avendo una magnitudine apparente 1,2, una magnitudine assoluta 1,9; dista 24 anni luce e appartiene alla costellazione del Pesce australe. 

\Fómbio Comune in provincia di Lodi (1.632 ab., CAP 20070, TEL. 0377). 

\fomentàre, v. tr. 1 Eccitare, aizzare, sobillare. ~ istigare. <> mitigare, placare. 2 Alimentare, favorire. ~ promuovere. <> smorzare. 
 X   v. tr. to foment, to stir up. 
 @   lat. fomentare. 

\fomentatóre, agg. e sm. (f.-trìce) Che, chi fomenta, istiga. ~ sobillatore. 

\fomentazióne, sf. 1 Il fomentare e l'effetto. 2 Terapia a base di fomenti. 

\foménto, sm. 1 Medicamento liquido applicato sulla parte malata con garze o bende. 2 Incitamento, stimolo. ~ istigazione. 

\fomes, sm. invar. Genere di Funghi Basidiomiceti della famiglia delle Poliporacee, viventi sui tronchi degli alberi. I fomes sono caratterizzati da corpi fruttiferi privi di gambo, dalla caratteristica forma a mensola. 

\fòmite, sm. 1 Ogni materia usata per accendere il fuoco. ~ esca. 2 Incentivo. ~ stimolo. 

\fòn => föhn

\fonatòrio, agg. 1 Che concerne la fonazione. 2 Che serve all'emissione vocale. 

\fonazióne, sf. La produzione di suoni per mezzo degli organi vocali. 

\fónda, sf. 1 Il tratto di mare che consente alle navi di ancorarsi. 2 Luogo depresso. ~ bassura. 3 Imbragatura per tenere sospeso il cavallo durante gli interventi medici. 4 Custodia da applicare alla sella. 

\Fonda, Henry (Grand Island 1905-Los Angeles 1982) Attore cinematografico e star indiscussa del mondo di Hollywood, ha impersonificato al meglio la figura dell'uomo democratico americano. È stato interprete di moltissimi film che hanno contribuito a segnare la storia del cinema a livello mondiale; Il sentiero del pino solitario, Furore, Guerra e pace, Sul lago dorato, che gli valse il premio Oscar nel 1980. La sua tradizione continua con i suoi figli, anch'essi grandissimi attori. 

\Fonda, Jane (New York 1937-) Attrice teatrale e cinematografica statunitense. Figlia dell'attore Henry Fonda e sorella di Peter Fonda, dopo aver frequentato l'Actor's Studio, esordì nel cinema con In punta di piedi (1960), raggiungendo la notorietà internazionale con Barbarella, del regista francese Roger Vadim, suo primo marito, e interpretando successivamente una serie di film di successo che le valsero due premi Oscar. Alla sua attività di attrice, affiancò negli anni Settanta l'impegno politico contro la guerra nel Vietnam e a favore dei diritti civili e, in anni più recenti, ridusse i propri impegni cinematografici per dedicarsi alla ginnastica aerobica. Tra i numerosi film interpretati, Cat Ballou (1965), La caccia (1965), A piedi nudi nel parco (1967), Barbarella (1967), Non si uccidono così anche i cavalli? (1969), Una squillo per l'ispettore Klute (1971, Oscar come migliore attrice), Julia (1977), Tornando a casa (1978, Oscar come migliore attrice), Il cavaliere elettrico (1979), La sindrome cinese (1979), Sul lago dorato (1981), Agnese di Dio (1985) e Lettere d'amore (1990). 

\Fonda, Peter (New York 1939-) Attore teatrale, cinematografico e regista statunitense. Interpretò Easy rider (1969), Family Express (1991), L'ultimo inganno (1993) e Fuga da Los Angeles (1996). 

\Fondachèlli-Fantìna Comune in provincia di Messina (1.643 ab., CAP 98050, TEL. 0941). 

\fóndaco, sm. (pl.-chi) 1 Antica bottega di tessuti di pezza. 2 Locale a pian terreno usato come magazzino o come abitazione. ~ deposito. 
 @   arabo funduq magazzino, dal greco pàndokos albergo, comp. da pan-tutto e da dèchesthai accogliere. 

\fondàle, sm. 1 L'altezza di una superficie acquea rispetto al fondo. 2 Nei teatri, scena di fondo del palcoscenico. 
 @   deriv. da fondo. 

\fondaménta, sf. invar. A Venezia il termine indica la riva di un canale percorsa da una strada. In genere è piantata su palafitte. 

\fondamentàle, agg. 1 Che serve di fondamento. ~ basilare. <> secondario. le regole fondamentali del vivere civile. 2 Essenziale, basilare. ~ principale. <> accessorio. il significato fondamentale di un termine
 X   agg. fundamental, basic. 
 @   lat. fundamentalis

\fondamentalìsmo, sm. Movimento religioso che è sorto in America dopo il 1910, all'interno del protestantesimo, come costola che rifiutava ogni posizione liberale e razionalista. Si basa su tendenze biblico teologiche conservatrici, che conducono al rifiuto di ogni interpretazione scientifica della Bibbia, prediligendone una letterale, facendo fede ai fondamenti della religione oltre che ai dogmi sacri. Nel 1948 da tale movimento nacque l'International Council of Christian Churches. 
Fondamentalismo islamico 
Gruppo di integralisti religiosi e politici, sviluppatosi all'indomani della creazione della Repubblica islamica in Iran nel 1979. 

\fondamentalìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Seguace del fondamentalismo. ~ integralista. 

\fondamentalménte, avv. Con fondamento; sostanzialmente. ~ essenzialmente. 

\fondaménto, sm. (pl. m.-i, f.-a) 1 Al plurale, ognuna delle strutture murarie su cui è costruito un edificio. ~ fondazioni. avere fondamenta solide, essere saldo. 2 Principio primo, elemento essenziale su cui si fonde un'istituzione, una scienza, un'arte. ~ caposaldo. il metodo sperimentale è il fondamento della scienza
[plurale: i fondamenti (di una scienza), le fondamenta (di una costruzione)]
 X   sm. foundation. 
 @   lat. fundamentum, deriv. da fundare fondare. 

\fondant, sm. invar. Dolce fondente. 

\fondàre, v. v. tr. 1 Gettare le fondamenta di una costruzione, edificare. ~ erigere. è un rapporto fondato sulla sabbia, non è stabile. 2 Dar vita a un nuovo centro abitato. 3 Appoggiare, basare. ~ imperniare. 4 Istituire. ~ erigere. <> abolire. 5 Istituire, organizzare, impiantare. ~ formare. <> sciogliere. 
v. intr. pron. e rifl. 1 Avere fondamento. ~ basarsi. il ragionamento si fonda sulla logica. 2 Fare assegnamento. ~ contare. 
 X   v. tr. to found. v. intr. pron. to be founded, to be based. 
 @   lat. fundare, da fundus fondo. 

\fondàta, sf. La parte di un liquido che si deposita sul fondo del recipiente. 

\fondataménte, avv. Con fondamento, ragionevolmente. ~ giustamente. 

\fondatézza, sf. L'essere fondato. 

\fondàto, agg. Che si basa su prove sicure, su ragionamenti certi. ~ attendibile. <> presunto. 
 X   agg. well-founded, well-grounded. 

\Fondàto, Marcèllo (Roma 1924-San Felice Circeo 2008) Regista cinematografico italiano. Iniziò a lavorare come sceneggiatore per passare alla regia nel 1968. Tra i suoi film si ricordano Ninì Tirabusciò (1970), Altrimenti ci arrabbiamo (1974) e Charleston (1977). 

\fondatóre, agg. e sm. (f.-trìce) Che, chi fonda. ~ creatore. 

\fondazióne, sf. 1 Il fondare, l'essere fondato. 2 Al plurale, la struttura di base di una costruzione. 3 Complesso di beni destinato a pubblica o privata utilità e gestito da amministratori. ~ ente. fondazione per la tutela degli orfani. 4 Istituzione, creazione. ~ costituzione. <> abolizione. 
 X   sf. foundation. 
 @   lat. fundatio,-onis

\Fondazione di Praga, La Poema di C. Brentano (1815). 

\Fondazioni Opera mistica di Santa Teresa d'Ávila (1582). 

\fondèllo, sm. 1 Parte che sta in fondo o fa da fondo a un oggetto. 2 Parte interna dei bottoni ricoperti. 3 Parte posteriore di un bossolo, di un proiettile. 

\fondènte, agg. e sm. agg. Che si fonde. 
sm. 1 Sostanza aggiunta alle materie terrose per renderle più fluide. 2 Fondant. 

\fóndere, v. v. tr. 1 Liquefare i metalli. ~ sciogliere. <> addensare. 2 Far passare un corpo dallo stato solido allo stato liquido. ~ liquefare, disciogliere. 3 Unire intimamente due o più cose in modo da formarne una sola. ~ amalgamare. <> scindere. 4 Versare in abbondanza. 5 Profondere, scialacquare. ~ dissipare. 6 Unire suoni o colori in modo che non stonino. fondere i colori. 7 Provocare la fusione del motore per attrito o per surriscaldamento. la perdita di olio ebbe la conseguenza di fondere il motore
v. intr. e v. intr. pron. Sciogliersi. ~ liquefarsi. è una sostanza che fonde solo a elevatissime temperature
v. rifl. Unirsi in modo da formare un'unica cosa. ~ amalgamarsi. 
 X   v. tr. e v. intr. pron. 1 to melt, to fuse. 2 (società) to merge. v. rifl. 1 to melt. 2 (fig., partiti, società) to merge, to unite. 
 @   lat. fundere versare. 

\fonderìa, sf. Stabilimento nel quale avviene la fusione e la colata, in apposite forme (stampi), di metalli o leghe metalliche. Una volta solidificati, essi acquisiscono la forma dello stampo, dal quale poi il pezzo viene estratto. Tutto il procedimento consta di molte operazioni, ossia la fusione, la formatura, la colata, la sformatura e la finitura. 
 X   sf. foundry. 

\Fóndi Cittadella del comune di Latina (31.150 ab., CAP 04022, TEL. 0771), si trova ai margini dei monti Aurunci. La sua ricchezza deriva dall'agricoltura (vino e ortaggi), dall'allevamento bovino, da alcune industrie alimentari e della calzatura, ma soprattutto dal turismo balneare a Lido di Fondi. È appartenuta agli Aurunci, prima di passare ai romani nel 188 a. C. e conserva ancora le mura e l'impianto urbanistico. Divenne feudo dei Caetani nel XIV sec. e nel 1378 vi ospitò il conclave che si concluse con l'elezione di papa Clemente VII. Tra i monumenti, il duomo, il castello, il palazzo del Principe. 
Lago di Fondi 
Lago costiero del Lazio (4,62 Km2), posto nelle vicinanze di Fondi, in provincia di Latina e comunicante con il mar Tirreno tramite due emissari. 

\fondiàrio, agg. Relativo ai fondi, ai beni immobili. 

\fondìbile, agg. Che può essere fuso. ~ fusibile. 

\fondìglio, sm. Posatura di un liquido in fondo a un recipiente. ~ feccia. 

\fondìna, sf. 1 Borsa usata per riporvi la pistola. 2 Piatto fondo. 
 X   sf. 1 holster. 2 (piatto fondo) soup plate. 

\fondìno, sm. In fotografia il fondino fotografico è un'immagine rappresentante un arredamento, un fondale, una tappezzeria o altro e che viene riportata come sfondo su di un ritratto fotografico. 

\fondìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Corridore in una gara di fondo. 

\fonditóre, sm. (f.-trìce) Operaio addetto alla fusione dei metalli o alla fonditrice. 

\fonditrìce, sf. Macchina per fondere i caratteri tipografici. 

\fóndo, agg. e sm. agg. 1 Profondo, cupo. ~ cavo. 2 Fitto. ~ spesso. <> rado. 
sm. 1 La parte inferiore di cose cave. ~ base. <> cima. 2 La scarsa quantità di liquido che copre il fondo di un recipiente o i residui solidi che vi si depositano. ~ sedimento. 3 La parte più intima e segreta. 4 Parte inferiore o estrema. 5 Campo di colore unito su cui spiccano delle figure. ~ sfondo. 6 Gara sportiva su lunga distanza. 7 Disponibilità di denaro o di beni. 8 In ambito giuridico è la somma dei beni patrimoniali, muniti di una precisa destinazione, stabilita dalla legge o dal volere del costituente, avente una propria autonomia contabile. 9 Indole. ~ natura. 10 Articolo di fondo su un giornale. 11 Appezzamento di terreno, rustico o urbano, rinchiuso entro confini e appartenente a un proprietario. 
 X   agg. deep. sm. 1 bottom. 2 (stanza) back. 3 (fine) end. 4 (nave, andare a fondo) to sink. 5 (deposito di liquido che resta sul fondo) pl. dregs. 6 (sfondo) background. 7 (immobile, podere) property, country estate. 8 (econ.) fund. 9 (sport) long-distance race. 10 (conoscere a fondo) to know inside out. 
 @   lat. fundus. 
Fondo comune di investimento 
Società finanziaria che, tramite l'emissione di propri titoli, raccoglie i risparmi dei singoli membri, per investirli poi in titoli scelti con il preciso scopo di attuare una ripartizione dei rischi. 
Fondo di dotazione 
Insieme dei beni mobili, immobili e capitale finanziario che concorrono alla formazione del patrimonio originario degli enti morali. 
Fondo di stabilizzazione dei cambi 
Nome con il quale vengono solitamente indicati gli istituti che dispongono di titoli, divise estere, oro ecc. che hanno il compito di intervenire, acquistando o vendendo, sul mercato dei cambi, per rallentarne le oscillazioni ed evitare che possano verificarsi influenze negative sull'equilibrio economico di un paese. 
Fondo scala
Il valore massimo che può essere misurato da un determinato strumento di misura (è minore o eguale alla portata dello strumento, ossia del valore massimo che può avere la grandezza in ingresso).
Radiazione di fondo 
Nel 1965 gli astronomi statunitensi Robert Wilson e Arno Penzias osservarono nell'universo la presenza di una radiazione da corpo nero corrispondente alla temperatura di 3° K. Tale radiazione (o radiazione di fondo) sarebbe un indizio a favore della teoria del big bang; il satellite COBE (Cosmic Background Explorer) lanciato nel 1989 misurò la radiazione di fondo a bassissime temperature. 

\Fóndo Comune in provincia di Trento (1.339 ab., CAP 38013, TEL. 0463). 

\fondotìnta, sm. invar. Crema colorata che si stende sul viso e fa da base per il trucco. ~ belletto, cerone. 
 X   sm. foundation cream. 

\fondovàlle, sm. La parte più depressa di una valle. 

\Fòndriest, Maurìzio (Cles, Trento 1965-) Corridore ciclista. Nel 1988 fu campione del mondo, e vinse la Coppa del mondo nel 1991 e 1993. 

\fondùta, sf. Crema a base di fontina tipica del Piemonte. 
 @   franc. fondue. 

\fonèma, sm. (pl.-i) Unità minima distintiva di un sistema fonico. 

\fonemàtica, sf. Studio dell'organizzazione in sistema dei fonemi di una lingua. 

\fonemàtico, agg. (pl. m.-ci) Relativo ai fonemi. 

\fonendoscopìa, sf. Tipo di auscultazione mediata che si effettua con il fonendoscopio. 

\fonendoscòpio, sm. Strumento con il quale vengono auscultati gli organi e le cavità interni. 

\fonètica, sf. 1 Studio dei suoni linguistici dal punto di vista fisico e fisiologico. 2 L'insieme dei suoni di un dato sistema linguistico. la fonetica di un linguaggio. 
 X   sf. phonetics. 

\foneticaménte, avv. Secondo le leggi fonetiche; da un punto di vista fonetico. 

\fonètico, agg. (pl. m.-ci) 1 Che concerne la fonetica. trascrizione fonetica delle parole. 2 Che concerne i suoni in cui si scompone una lingua. 
 @   greco phonetikòs

\fonetìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Studioso di fonetica. 

\fonìa, sf. Abbreviazione di radiofonia o di telefonia utilizzata nelle terminologia militare, in contrapposizione a telegrafia. 

\foniàtra, sm. e sf. (pl. m.-i) Medico specializzato in foniatria. 

\foniatrìa, sf. Ramo della medicina che studia i disturbi della pronuncia e del linguaggio. 

\fònico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. 1 Che concerne il suono delle parole o la voce. 
sm. Tecnico del suono. 
 @   greco phonikòs. 

\Fònni Comune in provincia di Nuoro (4.654 ab., CAP 08023, TEL. 0784). 

\fono- Primo elemento di parole composte. 

\fonoassorbènte, agg. Che assorbe suoni o rumori. 

\fonocardiografìa, sf. Esame del cuore consistente nella registrazione grafica dei toni cardiaci e nella successiva analisi dei risultati. 

\fonofobìa, sf. Paura dei suoni forti. 

\fonogènico, agg. (pl. m.-ci) Di voci, di suoni adatti a essere registrati su supporti come nastri e dischi o trasmessi alla radio; detto anche di persone. 

\fonogràfico, agg. (pl. m.-ci) 1 Relativo al fonografo. 2 Relativo alla produzione del suono. 

\fonògrafo, sm. Apparecchio per registrare e riprodurre i suoni incisi sui dischi fonografici. ~ giradischi. 

\fonogràmma, sm. (pl.-i) Comunicazione scritta che si telefona. 

\fonoincisióne, sf. Incisione del suono su disco fonografico. 

\fonoisolànte, agg. e sm. Di materiale che ha proprietà di isolante acustico. 

\fonolìte, sf. Roccia effusiva, composta da feldspato di potassio, da feldspatoidi e da minerali femici colorati, di colore verde o grigio, avente struttura porfirica. 

\fonologìa, sf. Fonematica. 

\fonologicaménte, avv. Secondo le leggi fonologiche; sotto l'aspetto fonologico. 

\fonològico, agg. (pl. m.-ci) Della fonologia. 

\fonòlogo, sm. (pl.-gi) Studioso della fonologia. 

\fonometrìa, sf. 1 Misurazione dell'intensità dei suoni. 2 Parte della fonologia che studia i fonemi dal punto di vista statistico. 

\fonòmetro, sm. Strumento per misurare l'intensità dei suoni. 

\fonomorfològico, agg. Che riguarda la fonetica o la fonologia e la morfologia. 

\fonóne, sm. Quanto di energia sonora che si palesa durante l'eccitazione di un oscillatore armonico. 

\fonoregistratóre, sm. Apparecchio per registrare i suoni. 

\fonoregistrazióne, sf. Registrazione di suoni mediante fonoregistratore. 

\fonoriproduttóre, sm. Generico apparecchio per riprodurre i suoni. 

\fonoriproduzióne, sf. Riproduzione di suoni mediante fonoriproduttori. 

\fonorivelatóre, sm. Dispositivo che in un fonoriproduttore trasforma le vibrazioni trasmesse dalla puntina in suoni. ~ pick-up. 

\fonosimbòlico, agg. Relativo a fonosimbolismo. 

\fonosimbolìsmo, sm. Manifestazione di un significato per mezzo di valori fonici o di associazioni foniche. ~ onomatopea. 

\fonosintàttico, agg. (pl. m.-ci) Che riguarda la fonetica e la sintassi. 

\fonostilìstica, sf. Parte della fonologia che studia gli elementi fonici aventi rappresentazione espressiva. 

\fonotelemetrìa, sf. Sistema di misurazione delle distanze che utilizza le onde sonore. 

\fonovalìgia, sf. (pl.-gie) Grammofono portatile. 

\Fonseca, Manuel Deodoro da (Alagoas 1827-Rio de Janeiro 1892) Politico brasiliano. Dal 1889 al 1891 fu presidente della repubblica, dopo la caduta dell'impero di Pietro II. 

\font, sm. invar. In tipografia e in informatica, serie completa di caratteri di stampa dello stesso corpo e dello stesso stile. 

\Fontainas, André (Bruxelles 1865-Parigi 1948) Poeta e critico francese. Tra le opere, Le sang des fleurs (1889), L'allée des glaïeuls (1921), Récifs au soleil (1922), Dans la lignée de Baudelaire (1930) e Confession d'un poète (1936). 

\Fontaine, Joan (Tokyo 1917-) Nome d'arte dell'attrice statunitense Joan De Havilland. Sorella dell'attrice Olivia De Havilland, ha impersonato con successo parti romantiche e drammatiche. Tra le interpretazioni, La prima moglie (1940), Lettera da una sconosciuta (1948), Sospetto (1941, premio Oscar) 

\Fontaine, Pierre-François-Léonard (Pontoise 1762-Parigi 1853) e Percier Charles (Parigi 1764-1838) Architetti francesi. Tra le opere la ristrutturazione della residenza di campagna della Malmaison (1800) e il progetto dell'Arco di trionfo del Carrousel a Parigi (1806-1808). 

\Fontainebleau Città della Francia (17.000 ab.), appartenente al dipartimento Seine-et-Marne, nel centro della foresta che porta il suo nome. Famosa per il fantastico e maestoso castello e per il gigantesco parco, è stata a lungo residenza della corte francese. 
Editto del 1685 
Editto emanato nel 1865 da Luigi XIV, quale revoca dell'editto di Nantes, con il preciso scopo di negare il culto riformato in tutto il paese. 
Scuola di Fontainebleau 
Stile artistico, creato nel 1500 nel castello della città, da Francesco I, che raccolse alla sua corte i migliori artisti italiani, tra cui Rosso Fiorentino, il Primaticcio, B. Cellini e N. Dell'Abate. La sua caratteristica fondamentale è la raffinata eleganza formale, evidente negli stucchi, negli affreschi e nelle opere di oreficeria, per la maggior parte perdute nel corso dei tempi. 
Trattato del 1814 
Trattato imposto dagli stati coalizzati a Napoleone, con il quale assegnavano a quest'ultimo la sovranità dell'isola d'Elba e alla moglie Maria Luisa d'Austria i ducati di Parma e Piacenza. 

\Fontainemore Comune in provincia di Aosta (425 ab., CAP 11020, TEL. 0125). 

\Fontamara Romanzo di I. Silone (1930). 

\fontàna, sf. 1 Getto d'acqua incanalata con vasca. 2 Fonte. ~ sorgente. 
 X   sf. fountain. 
 @   lat. fontana, da fons, fontis fonte. 

\Fontana della Vergine, La Film drammatico, svedese, (1959). Regia di Ingmar Bergman. Interpreti: Max von Sydow, Birgitta Petterson. Titolo originale Jungfrukällan 

\Fontàna Lìri Comune in provincia di Frosinone (3.303 ab., CAP 03035, TEL. 0776). 

\Fontàna, Càrlo (Brusata 1634-Roma 1714) Architetto. Tra le opere la facciata di San Marcello al Corso a Roma (1683). Tra le opere scultoree Uomini a cavallo (1932, Milano, Galleria d'Arte Moderna) e Signorina seduta (1934, Milano, Galleria d'Arte Moderna). 

\Fontàna, Doménico (Melide, Lugano 1543-Napoli 1607) Architetto, prestò la sua opera a Sisto V, per risistemare la città di Roma, progettando nuovi percorsi, restaurando nobili edifici e opere civili (cappella Sistina in Santa Maria Maggiore, villa Montalto all'Esquilino, acquedotto Felice, cupola di San Pietro, insieme a G. della Porta, palazzo Lateranense). Lavorò anche a Napoli, ove realizzò il palazzo Reale e numerose altre opere civili e artistiche. 

\Fontàna, Lùcio (Rosario di Santa Fe, Argentina 1899-Comabbio 1968) Scultore e pittore, fu allievo all'Accademia di Brera di Milano, ove fondò la corrente artistica dello spazialismo, dopo aver più volte esposto le sue prime opere nel quartiere generale del movimento astrattista italiano (Galleria del Milione). Il suo stile manifestava un rifiuto per il geometrismo e una predilezione per una nuova libertà compositiva, con un grande sfruttamento dello spazio, fino ad allora un po' limitato. Tra le sue opere, Ambiente spaziale a luci nere, Concetti spaziali luminosi. 

\Fontanafrédda Comune in provincia di Pordenone (9.037 ab., CAP 33074, TEL. 0434). 

\Fontanaròsa Comune in provincia di Avellino (3.769 ab., CAP 83040, TEL. 0825). 

\fontanàzzo, sm. Fuoriuscita di acqua da un fiume in piena dalla parte esterna dell'argine. 

\Fontane, Theodor (Neuruppin 1819-Berlino 1898) Scrittore tedesco, è stato considerato l'anticipatore del romanzo psicologico moderno; i suoi romanzi sono ambientati nella società aristocratica e borghese di Berlino, raccontata e presentata attraverso toni realistici e critici, spesso vittima dello scetticismo e dell'ironia dell'autore. Il suo pregio maggiore è stato quello di essere stato molto bravo a caratterizzare i personaggi, attraverso un ottimo e sapiente uso del dialogo. Tra le sue opere, L'adultera, Effi Briest, il suo capolavoro, Il signore di Stechlin. 

\Fontanèlice Comune in provincia di Bologna (1.621 ab., CAP 40025, TEL. 0542). 

\fontanèlla, sf. 1 Piccola fontana. 2 Punto di giunzione delle ossa craniche non ancora calcificata del cranio di un neonato. 

\Fontanèlla Comune in provincia di Bergamo (3.459 ab., CAP 24056, TEL. 0363). 

\Fontanellàto Comune in provincia di Parma (6.109 ab., CAP 43012, TEL. 0521). 

\Fontanèlle Comune in provincia di Treviso (5.080 ab., CAP 31043, TEL. 0422). 

\Fontanési, Antònio (Reggio Emilia 1818-Torino 1882) Pittore. Tra le opere La quiete (1861, Torino, Galleria d'Arte Moderna) e Alla sorgente (ca. 1870, Torino, Galleria d'Arte Moderna). 

\Fontanéto d'Agógna Comune in provincia di Novara (2.472 ab., CAP 28010, TEL. 0322). 

\Fontanétto Po Comune in provincia di Vercelli (1.190 ab., CAP 13040, TEL. 0161). 

\fontanière, sm. Chi soprintende al funzionamento e alla manutenzione delle fontane. 

\Fontanigórda Comune in provincia di Genova (405 ab., CAP 16023, TEL. 010). 

\fontanìle, sm. 1 Abbeveratoio per le bestie. 2 Sorgente d'acqua. 
 @   deriv. da fontana. 

\Fontanìle Comune in provincia di Asti (563 ab., CAP 14044, TEL. 0141). 

\Fontanìva Comune in provincia di Padova (7.329 ab., CAP 35014, TEL. 049). 

\fónte, sf. e sm. sf. 1 Sorgente d'acqua. ~ polla. 2 Ciò da cui proviene qualcosa; principio. ~ origine. <> conseguenza, effetto. quella casa era fonte di soddisfazione per lui. 3 Derivazione di notizie, d'ispirazione ecc. notizia da fonte sicura, certa. 4 Al plurale, documentazione. le fonti di un romanzo
sm. Vasca. (fonte battesimale:   +  )
 X   sf. 1 spring. 2 (fig.) source. sm. (battesimale) font. 
 @   lat. fons, fontis

\Fónte Comune in provincia di Treviso (4.683 ab., CAP 31010, TEL. 0423). 

\Fonte della vita, La Opera di filosofia e arte di Avicebron (XI sec.). 

\Fontécchio Comune in provincia di L'Aquila (469 ab., CAP 67020, TEL. 0862). 

\Fontechiàri Comune in provincia di Frosinone (1.287 ab., CAP 03030, TEL. 0776). 

\Fontegrèca Comune in provincia di Caserta (958 ab., CAP 81010, TEL. 0823). 

\Fontenay Abbazia cistercense francese, fondata da San Bernardo nel 1119. 

\Fontèno Comune in provincia di Bergamo (724 ab., CAP 24060, TEL. 035). 

\Fontevìvo Comune in provincia di Parma (4.542 ab., CAP 43010, TEL. 0521). 

\Fonteyn, Margot (Reigate, Surrey 1919-Panamá 1991) Pseudonimo della ballerina inglese Margaret Hookham. Dopo l'esordio nel corpo di ballo della Sadler's Wells School (1934), ne divenne la prima ballerina (1936) e interpretò opere come Giselle (1937), La bella addormentata (1939). Negli anni Sessanta raggiunse l'apice della sua carriera artistica, danzando in coppia con il grande Rudolf Nureyev in esibizioni memorabili (Giselle, Raymonda e Giuletta e Romeo). La perfezione stilistica e l'eccellente capacità interpretativa che caratterizzarono le sue esibizioni, la portarono al vertice della danza classica. 

\Fonti Opera di poesia di F. Jammes (1936). 

\fontìna, sf. Formaggio dolce della Valle d'Aosta. 
 X   sf. soft cheese from Val d'Aosta. 

\Fonzàso Comune in provincia di Belluno (3.418 ab., CAP 32030, TEL. 0439). 

\foo, sm. invar. Nel gergo informatico è una parola spesso usata dagli hacker insieme a bar. Infatti l'accostamento di questi due termini dà luogo all'acronimo fubar (Fucked Up Beyond All Recognition) di facile interpretazione. 

\football, sm. invar. Nome con il quale si indica ogni gioco del pallone, in particolare il  →  calcio. 
Football americano 
Gioco di derivazione rugbistica inglese, che viene disputato da due squadre di undici giocatori (provvisti di imbottiture alle spalle e al busto), con una palla ovale in un campo molto grande. Ottenne riconoscimento ufficiale nel 1867 a Princeton. Scopo del gioco è di portare la palla ovale oltre la linea che delimita la zona di meta avversaria. La meta vale sei punti e può essere convertita con un calcio a palla ferma che, superata la porta avversaria delimitata da pali molto alti, aggiudica un punto alla squadra in attacco. Quando il possessore della palla viene atterrato, il gioco viene ripreso dal quel punto. Se la squadra che attacca non riesce ad avanzare di almeno 9,14 m (10 yarde) in tre tentativi, il gioco passa alla squadra avversaria. 
Football australiano 
Gioco nato nel 1858, a metà tra il rugby inglese e il calcio. Si svolge su un campo di forma ovale ed è giocato da squadre composte di diciotto giocatori. 
Football canadese 
Gioco simile al football americano ma svolto su un campo di più grandi dimensioni e giocato da squadre composte di dodici giocatori. 

\footing, sm. invar. Esercizio sportivo di corsa o marcia. ~ jogging. 

\Fòppa, Vincènzo (Brescia 1426-1516) Pittore. Tra i massimi esponenti del naturalismo lombardo, intriso di elementi tipici dell'arte fiamminga, gotica e provenzale e anticipatore del nuovo stile rinascimentale. Ha prestato la sua opera al servizio di Francesco Sforza, eseguendo le decorazioni della cappella Portinari in Sant'Eustorgio a Milano, nelle quali si può rilevare una certa influenza dello stile di A. Mantegna. Tra le opere, Tre Crocifissi (1454, Bergamo, Accademia Carrara), San Gerolamo (1460 ca, Bergamo, Accademia Carrara), Madonna del libro (1468 ca, Milano, Museo del Castello), Polittico di Santa Maria delle Grazie di Bergamo (1476, Milano, Brera) e Martirio di San Sebastiano (1485 ca, Milano, Brera). 

\Fòppolo Comune in provincia di Bergamo (193 ab., CAP 24010, TEL. 0345). 

\foracchiaménto, sm. Il foracchiare e l'effetto. 

\foracchiàre, v. tr. Fare piccoli fori. ~ sforacchiare. 

\foraggèro, agg. Relativo al foraggio. 

\foraggiaménto, sm. Il foraggiare. 

\foraggiàre, v. tr. 1 Fornire di foraggio. 2 Rifornire di denaro, mezzi. ~ finanziare. 
 @   franc. fourrager. 

\foraggièro => "foraggero" 

\foràggio, sm. Insieme di prodotti per l'alimentazione del bestiame. ~ mangime. 
 X   sm. fodder, forage. 

\Forain, Jean-Louis (Reims 1852-Parigi 1931) Disegnatore francese. Tra le opere La commedia parigina (serie di disegni, 1882) e Tempi difficili (serie di disegni, 1893). 

\foràme, sm. Stretta apertura, pertugio. ~ foro. 
 @   dal lat. foramen foro. 

\Foraminìferi Protozoi Sarcodini, la cui origine risale all'epoca della formazione del pianeta; vengono perciò considerati fossili guida, soprattutto per quel che riguarda la ricerca delle formazioni del petrolio. Sono formati da un guscio calcareo molto duro e resistente, con tanti fori dai quali fuoriescono sottilissimi pseudopodi. Il loro ambiente è il mare, ove possono svolgere la funzione di deposito dei loro gusci. Tra i generi viventi, Globirecina, Rotalia, Textularia; tra i fossili le Nummuliti. 

\foràneo, agg. 1 Che è di fuori. ~ estraneo. 2 Di costruzione situata esternamente a un porto. 3 Di parroco che il vescovo prepone alla vigilanza di un distretto della diocesi. 

\Foràno Comune in provincia di Rieti (2.364 ab., CAP 02044, TEL. 0765). 

\foràre, v. v. tr. Trapassare con uno o più fori. ~ perforare. <> otturare. 
v. intr. pron. Subire una foratura. ~ bucarsi. 
 X   v. tr. 1 to pierce, to perforate, to make a hole in. 2 (pallone) to burst. 3 (biglietto) to punch. v. intr. to get a puncture. 
 @   lat. forare. 

\forasàcco, sm. (pl.-chi) Graminacea a piccole spighe aventi peli rigidi. 

\forasièpe, sm. Scricciolo. 

\foràstico, agg. (pl. m.-ci) Poco socievole. ~ misantropo. 
 @   dal lat. tardo forasticus esterno. 

\forastière, agg. e sm. Forestiero. 

\foratèrra, sm. Arnese da giardinaggio per fare buchi nel terreno. 

\foratìno, sm. 1 Mattone forato con una sola serie di fori e usato per pareti divisorie sottili. 2 Al plurale, un tipo di pasta. ~ bucatini. 

\foràto, agg. Di un tipo di mattone attraversato da più serie di fori. 

\foratóio, sm. Arnese per fare buchi. 

\foratùra, sf. Il forare, il forarsi, l'essere forato. 

\fòrbice, sf. (pl.-ci) 1 Strumento di acciaio formato da due lame incrociate che serve a tagliare. ~ cesoie. forbici della censura, interventi restrittivi contro ciò che può offendere la morale o un'ideologia dominante effettuati su opere letterarie, artistiche; forbice dei salari, divari fra le retribuzioni delle varie categorie. 2 Chele. 
 X   sf. 1 scissors. 2 (cesoie) shears. 
 @   lat. forfex,-icis

\forbiciàta, sf. 1 Colpo dato con le forbici. 2 Sforbiciata. 

\forbicìna, sf. 1 Diminutivo di forbice. 2 Pianta (Bidens tripartita) appartenente alla famiglia delle composite. Cresce spontaneamente nei campi e lungo i fossati. Nome derivato dai particolari frutti provvisti di un doppio prolungamento. 3 Insetto (Forficula auricularia) della famiglia dei Forficulidi e dell'ordine dei Dermatteri. Misura fino a 2 cm, vive sotto le pietre.   +  
 X   sf. (insetto) earwig.

\forbìre, v. tr. 1 Pulire, lustrare. ~ detergere. <> insozzare. 2 Tergere. ~ asciugare. 3 Purificare. ~ raffinare. <> deturpare. 

\forbitaménte, avv. In modo forbito, raffinatamente. ~ elegantemente. 

\forbitézza, sf. L'essere forbito. ~ raffinatezza. 

\forbìto, agg. 1 Pulito. ~ netto. 2 Raffinato. ~ elegante. <> sciatto. 

\fórca, sf. 1 Strumento agricolo per spostare fieno e simili. ~ bidente. 2 Oggetto a forma di forca. 3 Patibolo per impiccagioni. ~ capestro. avanzo di forca, malvivente, delinquente. 4 Valico tra due monti. 
 X   sf. 1 fork. 2 (patibolo) gallows. 
 @   lat. furca

\Fórca Canapìne Valico (1.543 m) dell'Appennino Umbro-Marchigiano, a sud dei monti Sibillini. 

\forcaiòlo, sm. Persona dagli atteggiamenti reazionari, detto in senso dispregiativo. 
 @   da forca. 

\forcàle, sm. Forcone. 

\forcàta, sf. 1 Quantità di roba che si può prendere con la forca. 2 Colpo di forca. 

\Fòrce Comune in provincia di Ascoli Piceno (1.722 ab., CAP 63045, TEL. 0736). 

\force de frappe Locuzione che indicava quelle unità delle forze armate francesi aventi il compito di operare con ordigni nucleari. Per estensione, è passata a indicare la potenza nucleare francese in generale. 

\forcèlla, sf. 1 Elemento a forma di forca con funzioni di sostegno e di collegamento a forma di Y. 2 Osso del petto dei polli e degli uccelli. 3 Biforcazione del tronco o del ramo di un albero. 4 Forcina per capelli. 5 Passo montano molto stretto tra due pareti ripide. ~ forcola. 6 La parte della bicicletta formata da due tubi di acciaio che sostengono la ruota.   +   7 Doppio tiro d'artiglieria, uno più lungo e uno più corto. 8 Segno musicale di crescendo e diminuendo. 9 Asta di ferro usata nelle vetrerie. 
 X   sf. 1 fork. 2 (passo montano) pass. 
 @   lat. furcilla, dimin. di furcula, da furca forca. 

\fórche caudìne => "caudine, forche" 

\forchétta, sf. 1 Arnese da tavola che serve per infilzare e portare alla bocca la pietanza, formato da due o più rebbi. 2 Osso biforcuto del petto di polli e volatili. ~ forcella. 
 X   sf. fork. 
 @   dimin. di forca. 

\Forchétta Valico (1.276 m) dell'Appennino Abruzzese, tra le valli dei fiumi Sangro e Aventino. 

\forchettàta, sf. 1 Quanto si può prendere di cibo in una sola volta con la forchetta. 2 Colpo di forchetta e il segno che rimane. 
 X   sf. forkful. 

\forchétto, sm. Asta munita di due denti usata per spostare oggetti posti in alto. 

\forchettóne, sm. Grossa forchetta per lo più con due denti usata in cucina per vari usi. 

\Fòrchia Comune in provincia di Benevento (893 ab., CAP 82010, TEL. 0823). 

\forchìno, sm. Forca per rimuovere fieno, paglia e simili, formata da tre denti inseriti ad angolo acuto. 

\forcìna, sf. 1 Diminutivo di forca. 2 Piccolo pezzo di diversi materiali piegato in due che serve per fermare i capelli. 3 Forchetta. 
 X   sf. hairpin. 

\forcing, sm. invar. Nello sport, attacco insistente e continuato. 

\fòrcipe, sm. Strumento medico a forma di pinza usato per estrarre il feto nei parti difficili. 
 X   sm. forceps. 

\Forcipulàti Ordine di echinodermi asteroidi privi di piastre marginali, già noti come criptozoni. 

\fórcola, sf. 1 Piccola forca. 2 Scalmo a forcella per sostenere il remo. 

\Fórcola Comune in provincia di Sondrio (953 ab., CAP 23010, TEL. 0342). 

\forconàta, sf. 1 Quantità di materiale che si può sollevare in una sola volta col forcone. 2 Colpo di forcone. 

\forcóne, sm. Grossa forca da stalla con due o tre rebbi. 

\forcùto, agg. Che ha forma di forca. ~ biforcuto. 

\Ford Motor Company Società automobilistica americana fondata nel 1903 da Henry Ford I a Dearborn, nel Michigan. Rappresenta la prima ditta produttrice mondiale di veicoli a motore. 

\Ford, Aleksander (Lódz 1908-1980) Regista cinematografico polacco. Appartenente al gruppo Start, che contribuì a fondare, fu tra i sostenitori del cinema "socialmente utile". Nel 1955 assunse la direzione del gruppo Studio e nel 1968 emigrò in Danimarca. Tra i suoi film, si devono ricordare le opere giovanili La legione della strada (1932), Risveglio (1934) e La strada dei giovani (1936) e quelle postbelliche Fiamme su Varsavia (1948), La giovinezza di Chopin (1952) e I cinque della via Barska (1954). 

\Ford, Ford Madox (Merton 1873-Deuville 1939) Pseudonimo di Ford Hermann Hueffer, scrittore britannico, ha costruito la sua formazione vivendo in contatto con molti grandi artisti della sua epoca, tra cui J. Conrad e H. James. Insieme a A. Marwood ha diretto la English Review, contribuendo non poco a farla conoscere ai giovani del suo periodo; la sua produzione, consistita sia in romanzi che in poesia, aveva come tema principale il problema della moralità nel mondo contemporaneo, affrontando il quale ha aperto le porte alla tecnica del monologo interiore. Lasciata la natia Inghilterra, si trasferì a Parigi, ove fondò la Transatlantic Review (1924), rivista sulla quale molti giovani artisti scrissero le loro prime produzioni; tra i tanti H. Hemingway, G. Stein e J. Joyce. Tra le sue opere, La quinta regina, Il buon soldato, Alcuni no, Fine della parata, Il romanzo inglese. 

\Ford, Gerald Rudolf (Omaka, Nebraska 1913-Rancho Mirage 2006) Politico statunitense. Di ideologia repubblicana fu eletto alla camera nel 1949 e fu vicepresidente di R. Nixon sostituendo Spiro Agnew; dopo le dimissioni di Nixon in seguito allo scandalo del Watergate, divenne presidente degli USA dal 1974 al 1976. Perdette la riconferma sconfitto dal democratico Jimmy Carter. Durante il suo mandato apparve chiara la sconfitta degli Stati Uniti nella zona del sud-est asiatico e il conseguente disimpegno americano. 

\Ford, Glenn (Quebec, Canada 1916-Beverly Hills 2006) Nome d'arte dell'attore cinematografico statunitense Gwyllyn Ford. Interpretò accanto a Rita Hayworth Gilda (1946), Il seme della violenza (1955), Quel treno per Yuma (1957), Midway (1976), Compleanno di sangue (1980) e L'anima del diavolo (1991). 

\Ford, Harrison (Chicago 1942-) Attore cinematografico statunitense. Lavorò al film di Lucas American Graffiti (1973), ma raggiunse un successo strepitoso con Guerre stellari (1977) e i seguenti L'impero colpisce ancora (1980) e Il ritorno dello Jedi (1983); fu quindi il protagonista di una serie di film del genere avventura con I predatori dell'arca perduta (1981), Indiana Jones e il tempio maledetto (1984) e Indiana Jones e l'ultima crociata (1988). Fu anche interprete di Blade runner (1982), Witness. Il Testimone (1985), Frantic (1988), Il Fuggitivo (1993), L'ombra del diavolo (1996) e Air Force One (1997), in cui riveste il ruolo del presidente degli Stati Uniti. 

\Ford, Henry (Greenfield 1863-Dearborn 1947) Industriale americano, nel 1902 costruì la sua prima automobile, la 999 a quattro cilindri, gettando le basi per la creazione di un grande impero automobilistico, che gli avrebbe permesso di divenire una figura molto importante a livello mondiale (Ford Motor Company). Fu il primo a trasformare la produzione industriale, introducendo quella in serie a catena di montaggio, la compartecipazione agli utili; ridusse la settimana lavorativa e fissò i salari al livello più alto dell'epoca. Per sfidare i concorrenti, introdusse il pagamento a rate del prezzo delle sue auto, il più basso tra quelli in circolazione, riuscendo nel suo intento molto bene, se si pensa che del modello T, primo esemplare di auto, se ne vendettero milioni di unità. 

\Ford, John (Cape Elizabeth 1895-Palm Springs 1973) Regista cinematografico statunitense. Fu il re dei film western, ma diresse anche film di genere bellico e di avventura. Tra i suoi capolavori, Il cavallo d'acciaio, Ombre rosse, Sfida infernale, Il magnifico irlandese. Vinse quattro volte il premio Oscar, con Il traditore (1935), Furore (1940), Com'era verde la mia valle (1941) e Un uomo tranquillo (1952). 

\Fordongiànus Comune in provincia di Oristano (1.176 ab., CAP 09083, TEL. 0783). 

\Foreign Office Ministero britannico degli affari esteri, nato nel 1782. Fu composto, fino al 1905, da esponenti dell'aristocrazia inglese. 

\forènse, agg. Relativo al foro, all'attività giudiziaria. ~ giudiziario. 
 X   agg. forensic. 
 @   lat. forensis, deriv. da forum foro. 

\Forènza Comune in provincia di Potenza (2.807 ab., CAP 85023, TEL. 0971). 

\forèsta, sf. 1 Vasta superficie di terreno ricoperta d'alberi per lo più d'alto fusto. ~ bosco. 2 Grande quantità. 
 X   sf. forest. 
 @   lat. tardo forestis, da foris fuori. 
Assume caratteristiche diverse a seconda del clima, dei caratteri geologici della regione, della temperatura e delle precipitazioni; può essere tropicale (molto fitta), equatoriale (sempreverde, con molte specie), boreale, subtropicale e mediterranea. Essa fornisce il materiale in grande quantita, ma svolge soprattutto un ruolo importantissimo nel mantenimento del clima (aumento dell'umidità, diminuzione della forza del vento), dell'assetto del terreno, riducendo il pericolo di ruscellamento. 

\Forèsta Néra => "Selva Nera" 

\Foresta pietrificata, La Dramma di R. E. Sherwood (1935). 
Foresta pietrificata, La 
Film drammatico, americano (1936). Regia di Archie Mayo. Interpreti: Bette Davis, Leslie Howard, Humphrey Bogart. Titolo originale: The Petrified Forest 

\Forèsta Ùmbra Foresta demaniale pugliese, situata nel Gargano centrale, in provincia di Foggia. È composta prevalentemente da faggi. 

\Foresta, La Dramma di A. N. Ostrovskij (1871). 

\forestàle, agg. Di foresta. ~ boschivo, silvestre, boschereccio. 

\forestazióne, sf. Insieme delle attività per incrementare il patrimonio boschivo di un territorio. 

\foresterìa, sf. Stanze destinate ai forestieri in collegi, palazzi e conventi. 
 X   sf. pl. guestrooms. 

\foresterìsmo, sm. 1 Parola o locuzione presa da una lingua straniera. 2 Usanza di origine straniera. 

\forestierìsmo, sm. 1 Parola o locuzione di origine straniera. 2 Modo di comportarsi di origine straniera. 

\forestièro, agg. e sm. agg. Che è di altro paese. ~ estero. <> nazionale. 
sm. 1 Persona forestiera. 2 Straniero. 
 X   agg. foreign. sm. 1 foreigner. 2 (straniero, estraneo) stranger. 
 @   provenz. forestier, deriv. dal lat. foris. 

\forèsto, agg. 1 Di animale, che vive nelle foreste. ~ selvatico. 2 Di uomo, che vive in solitudine, lontano dagli uomini. 3 Disabitato. ~ deserto. 

\Forèsto Spàrso Comune in provincia di Bergamo (2.387 ab., CAP 24060, TEL. 035). 

\forfait, sm. invar. 1 Contratto che prevede la cessione di una prestazione professionale o di un bene per un compenso o un prezzo globale fissato all'inizio e invariabile. 2 Rinuncia a una competizione sportiva da parte di un partecipante prima che abbia inizio. ~ ritiro. 3 Rinunzia. ~ resa. 
 X   sm. lump-sum. 

\forfettàrio, o forfetàrio, agg. Che è stato pattuito a forfait. ~ cumulativo. 

\forfettizzàre, o forfetizzàre, v. tr. Stabilire un prezzo, un compenso a forfait. 

\forfìcula, sf. Genere di Insetti Dermatteri della famiglia dei Forficulidi, caratterizzati da addome munito di pinza e corpo allungato e appiattito. 

\fórfora, sf. Squamette che si staccano dalla pelle della testa, sotto i capelli. 
 X   sf. dandruff. 
 @   lat. furfur,-uris. 

\forforóso, agg. Pieno di forfora. 

\Forgària nel Friùli Comune in provincia di Udine (2.014 ab., CAP 33030, TEL. 0427). 

\fòrgia, sf. (pl.-ge) 1 Speciale fornello dove il fabbro arroventa il ferro. ~ fucina. 2 Fucina al seguito dei reparti dotati di cavalli per permetterne la ferratura in ogni momento. 
 X   sf. forge. 
 @   franc. forge. 

\forgiàbile, agg. Che si può forgiare. 

\forgiàre, v. tr. 1 Lavorare alla forgia. 2 Formare, modellare. ~ plasmare. 3 Realizzare. ~ fabbricare. 
 X   v. tr. to forge. 
 @   franc. forger. 

\forgiatóre, sm. (f.-trìce) 1 Chi forgia oggetti metallici. 2 Educatore. ~ insegnante. 

\forgiatùra, sf. L'atto e l'effetto del forgiare. 

\Forgiòli, Attìlio (Salò, Brescia 1933-) Pittore italiano. Nella sua opera si esprime una visione personale ed estremamente emotiva della realtà attraverso un uso particolare del colore. 

\forièro, agg. Che precede, annuncia. ~ messaggero. 
 X   agg. heralding, foreboding.
 @   franc. antico fourrier (foraggiatore).

\Forìno Comune in provincia di Avellino (4.799 ab., CAP 83020, TEL. 0825). 

\Forìo Comune in provincia di Napoli (11.526 ab., CAP 80075, TEL. 081). Centro turistico (balneazione e cure termali) dell'isola di Ischia. Gli abitanti sono detti Foriani

\Forlàni, Arnàldo (Pesaro 1925-) Politico. Più volte ministro e presidente del consiglio nel 1980 e 1981, fu segretario della DC (1969-1973 e 1989-1992). 

\Forlanìni, Càrlo (Milano 1847-Pavia 1918) Medico si dedicò prima alla dermatologia, quindi agli studi di clinica medica. Nel 1882 fu tra i primi a proporre il pneumotorace artificiale nella cura della tubercolosi polmonare. Lasciò molti scritti su osservazioni sperimentali. 

\Forlanìni, Enrìco (Milano 1848-1930) Ingegnere, si dedicò all'aeronautica. Nel 1877 realizzò uno dei primi elicotteri dal peso di 3 kg, che riuscì a far decollare fino a 13 m il 29 giugno dello stesso anno. L'apparecchio era azionato da un motore a vapore e dotato di due eliche. Progettò anche un dirigibile, battezzato Leonardo da Vinci, che riuscì a far volare per la prima volta nel 1909. Studiò anche i sommergibili di tipo semirigido. 

\Forlì Città dell'Emilia Romagna (110.000 ab., CAP 47100, TEL. 0543), è capoluogo della provincia di Cesena e Forlì. È un ricco mercato agricolo (bestiame, frutta e ortaggi), anche se non mancano industrie alimentari, chimiche, della calzatura e dei laterizi. È la Forum Livii romana, ma è stata anche un comune ghibellino nel 1000 e signoria degli Ordelaffi nel XIV e XV sec., prima di essere incorporata nello stato della chiesa. Tra i monumenti, il palazzo del Municipio, del Podestà, la chiesa di San Mercuriale, e il duomo di Santa Croce. 
Provincia di Forlì-Cesena 
(354.000 ab., 2.510 km2) Territorio esteso tra l'Appennino tosco emiliano e la costa adriatica, su cui si affaccia per un breve tratto. L'agricoltura (frutta, cereali, barbabietole), l'industria e il turismo balneare della riviera di Cesenatico sono le risorse economiche principali. Altri centri sono Cesena, Bagno di Romagna e Castrocaro Terme. 

\Forlì dél Sànnio Comune in provincia di Isernia (918 ab., CAP 86084, TEL. 0865). 

\Forlì, bócca di Valico (891 m) appenninico al confine tra Abruzzo e Molise. Collega le valli dei fiumi Sangro e Volturno. 

\Forlimpòpoli Comune in provincia di Forlì (11.343 ab., CAP 47034, TEL. 0543). Centro agricolo (coltivazione di ortaggi, frutta, barbabietole e cereali), dell'allevamento e industriale (prodotti meccanici e alimentari). Vi si trovano la rocca, risalente al XIV-XV sec., e la collegiata di San Ruffillo, del XIV sec. Gli abitanti sono detti Forlimpopolesi

\fórma, sf. 1 Aspetto esteriore di qualcosa; esteriorità. ~ apparenza. <> sostanza. 2 Configurazione che più cose assumono. ~ configurazione. 3 Al plurale, l'aspetto esteriore del corpo umano. 4 Le parti curve del corpo femminile. 5 Modo di essere e di comportarsi rispetto alle convezioni. ~ esteriorità. 6 Modo di scrivere, di esprimersi. ~ stile. 7 La modalità con cui un'azione deve essere compiuta. 8 Sorta. ~ tipo. 9 Modo di configurarsi di un'opera d'arte, contrapposto al contenuto. 10 Aspetto morfologico di una parola. 11 Struttura particolare e costitutiva. 12 Lavoro cavo di gesso per fondervi statue ecc. ~ stampo. 13 Supporto per modellare e tenere in forma scarpe, cappelli o altro. 14 L'apparecchio che produce i caratteri tipografici e l'insieme delle pagine che si trovano nel telaio della macchina pronta per la stampa. 15 Cerchio di legno in cui si mette il latte cagliato per fare il formaggio e il formaggio stesso. 16 Insieme di condizioni in cui si può trovare un atleta. 17 Stato fisico e psichico di una persona. 18 Struttura e ordinamento di una comunità. 19 Modalità di manifestazione di una malattia. 20 Forma algebrica. 
 X   sf. 1 shape, form. 2 (procedura) procedure. 3 (stampo) mould. 
 @   lat. forma. 
In filosofia è il termine con il quale Democrito definiva la qualità degli atomi; per Platone era l'idea ossia l'essenza delle cose, collocata nell'iperuranio e contrapposta alla realtà sensibile. Aristotele individuava nella forma un elemento della realtà, insieme alla materia; la prima come causa del suo essere in atto e la seconda come sua determinazione spaziale e temporale. Le teorie aristoteliche vennero riprese da San Tommaso il quale intese forma e materia come anima e corpo, ossia come elementi costituenti la realtà dell'uomo. Nell'epoca rinascimentale la forma acquisirà gli attributi fondamentali di causa efficiente e di principio di intelligibilità. 
In matematica "forma" ha diversi siginificati. Oltre al significato geometrico più intutivo (due figure hanno la stessa forma se sono simili), abbiamo, ad es.:
Forma geometrica: figura del piano o dello spazio proiettivo che può essere di prima, seconda o terza specie in relazione al numero di parametri da cui dipende; appartengono al primo gruppo la retta punteggiata, il fascio di rette o di piani; al secondo il piano punteggiato e il piano rigato e al terzo lo spazio punteggiato e lo spazio come insieme dei suoi piani. 
Forma algebrica: ogni polinomio omogeneo, ossia con monomi dello stesso grado; se il polinomio è di secondo o terzo grado si parla di forma quadratica e cubica. 
Forme indeterminate: espressioni convenzionali con cui vengono indicati alcuni procedimenti al limite (0/0, ∞/∞, 0·∞, ∞−∞, 0, ∞0,1 ).
In grammatica, specie discutendo delle lingue straniere, si parla di forma interrogativa e di forma negativa per indicare il modo in cui sono formulate le frasi interrogative e quelle in cui il verbo è accompagnato dall'avverbio "non".  In Inglese la forma negativa (tranne che per i verbi ausiliari e modali) al presente semplice si forma con "do/does + soggetto + infinito senza to", al passato semplice si forma con "did + soggetto + infinito senza to", mentre quelle negative si formano con "don't/doesn't + infinito senza to" e con "didn't + infinito senza to". Vedi anche  →  "non".

\forma mentis, loc. sost. f. invar. Disposizione mentale a porsi nei confronti di cose, persone o questioni. 

\formàbile, agg. Che si può formare. 

\formaggiàio, sm. Chi fabbrica e vende formaggi. 

\formaggièra, sf. Recipiente che contiene il formaggio grattugiato. 
 X   sf. cheese bowl. 

\formaggìno, sm. 1 Diminutivo di formaggio. 2 Formaggio molle confezionato in piccole forme. 
 X   sm. processed cheese. 

\formàggio, sm. Alimento che si ottiene dalla coagulazione del latte di vacca, capra, pecora, bufala o misto, con caglio, fermenti e sale. Una loro classificazione può essere fatta, prendendo in considerazione il tasso di grassi in esso contenuti: possono essere grassi, semigrassi, magri; vengono distinti anche in relazione alla tecnica impiegata per la produzione: possono essere cotti, semicotti e crudi. Infine, anche il tempo di maturazione può influire sul carattere del formaggio, che può così essere fresco o stagionato. ~ cacio.   +  
 X   sm. cheese. 
 @   franc. antico formage, moderno fromage, deriv. dal lat. tardo formaticum

\formaldèide, sf. Gas di odore pungente e irritante, la cui formula è HCHO, che bolle a-19 °C e solidifica polimerizzando. Viene prodotto tramite ossidazione catalitica del metanolo e utilizzato nella preparazione di resine sintetiche, nell'industria della carta, del legno e dei coloranti. Le soluzioni acquose e alcoliche vengono impiegate come disinfettanti. 

\formàle, agg. 1 Di forma, relativo alla forma. ~ apparente, esteriore. <> informale. 2 Che si preoccupa soprattutto della forma, dell'esteriorità. ~ apparente. <> sostanziale. 3 Espresso nelle forme ufficiali. ~ solenne. <> ufficioso. 4 Esplicito. ~ chiaro. 
 X   agg. formal. 
 @   lat. formalis. 
Sistema formale 
In logica matematica è un sistema formale è costituito da espressioni "costruite" con un insieme finito di segni in modo tale che vi sia un procedimento meccanico per stabilire se una sequenza di segni è o no una espressione, e da un apparato deduttivo "meccanico" (un insieme di espressioni, chiamate assiomi, per le quali esista un procedimento meccanico che consenta di stabilire se un'espressione è un assioma o no, e un insieme finito di regole di inferenza, ossia di procedimenti meccanici che consentando di trasformare una o più espressioni in una nuova espressione). Le espressioni derivabili (ossia ottenibili a partire dagli assiomi con una quantitè finita di applicazioni di regole di inferenza) sono chiamate teoremi. La correttezza delle derivazioni (o dimostrazioni) dei teoremi è dunque verificabile meccanicamente. La denominazione "sistema formale" è stata coniata da D. Hilbert.   +  

\formalìna, sf. Soluzione acquosa di aldeide formica. Viene utilizzata come disinfettante. ~ formolo. 

\formalìsmo, sm. 1 Tendenza a dar troppo interesse alle forme, all'aspetto esteriore. 2 Dottrina estetica che esalta i valori formali. 3 Corrente di pensiero che mette al centro delle indagini la forma. 

\formalìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) 1 Chi si comporta con formalismo. 2 Seguace del formalismo. 

\formalìstico, agg. (pl. m.-ci) Proprio del formalismo, dei formalisti. 

\formalità, sf. 1 Forma prescritta. ~ iter. il rispetto delle formalità della legge è una regola elementare. 2 Eccessivo rispetto per le convenzioni. per pura formalità, per puro rispetto delle norme. 3 Cerimonia. 
 X   sf. formality. 
 @   deriv. da formale

\formalizzàre, v. v. tr. 1 Effettuare con procedimento formale; rendere formale, ufficiale. ~ ufficializzare. 2 Esporre in maniera chiara. 
v. intr. pron. Mostrarsi intransigente nel rispetto delle formalità; scandalizzarsi per motivi esteriori legati alle convenzioni sociali. ~ scandalizzarsi. 
 @   franc. se formaliser. 

\formalizzàrsi, v. intr. pron. Mostrarsi irritato per un'inosservanza delle forme. ~ scandalizzarsi. 

\formalizzazióne, sf. L'atto e l'effetto del formalizzare. 

\formalménte, avv. 1 Dal punto di vista formale. 2 Ufficialmente. ~ espressamente. 

\Forman, Milos (Cáslav, Boemia 1932-) Regista cinematografico cecoslovacco. Dopo le prime realizzazioni in patria (L'asso di picche, 1963 e Gli amori di una bionda, 1965), emigrò negli Stati Uniti dove vinse l'Oscar con Qualcuno volò sul nido del cuculo (1975), continuando le serie di successi con Hair (1979), Ragtime (1981), Amadeus (1984, vincitore di otto Oscar), su W. A. Mozart, e Valmont (1988) e Larry Flynt. Oltre lo scandalo (1996). 

\formàre, v. v. tr. 1 Dare forma. ~ modellare. 2 Dare origine a qualcosa. ~ costituire. <> disfare. 3 Costruire. ~ comporre. 4 Educare, istruire, plasmare. ~ addestrare. la scuola deve formare i futuri cittadini. 5 Essere, rappresentare. insieme formavano un gruppo molto affiatato
v. intr. pron. 1 Prodursi. ~ farsi. 2 Crescere. ~ svilupparsi. quel ragazzo si è formato velocemente. 3 Prepararsi, avviarsi. ~ indirizzarsi. 4 Diventare. ~ costituirsi. 5 Evidenziarsi, delinearsi. ~ manifestarsi. 
 X   v. tr. 1 to shape, to form. 2 (numero di telefono) to dial. v. intr. pron. to take shape, to form. 
 @   lat. formare

\formatìvo, agg. Atto a formare. ~ istruttivo. <> diseducativo. 

\formàto, agg. e sm. agg. 1 Che ha forma. 2 Che ha raggiunto un pieno sviluppo fisico e mentale. 
sm. 1 Dimensione, misura di un oggetto. ~ grandezza, pezzatura. 2 Misura di un fotogramma di una pellicola fotografica o cinematografica. 
 X   sm. 1 format. 2 (dimensione, misura) size. 

\formatóre, agg. e sm. (f.-trìce) Che, chi forma o prepara forme. 

\formatrìce, sf. 1 Macchina che serve a preparare le forme usate in fonderia. 2 Macchina usata per dar forma al burro o ad altri prodotti semisolidi. 

\formattàre, v. tr. Eseguire una formattazione. 

\formattazióne, sf. Processo di inizializzazione di un supporto di memoria ad accesso casuale, che permette la successiva lettura e scrittura di dati. Viene utilizzato per definire una correlazione tra le suddivisioni fisiche del supporto (in un disco magnetico, tracce e settori) e quelle logiche dei dati che vi verranno in seguito inseriti, attraverso la creazione di un'area destinata a contenere un indice che possa collegare i nomi degli archivi a opportuni identificatori fisici, scritti sul supporto. 
Nei programmi di eleborazione dei testi, è la disposizione automatica del testo, in base alle caratteristiche stabilite per il documento 

\formatùra, sf. Preparazione delle forme nell'industria metallurgica e in quella ceramica. 

\formazióne, sf. 1 Il formare e il formarsi. ~ costituzione, creazione. 2 Crescita intellettuale e spirituale. ~ educazione. 3 Modo nel quale si riuniscono e si dispongono le cose o le persone. ~ schieramento. l'esercito avanza in formazione serrata, le distanze fra le file sono molto ridotte. 4 Insieme di rocce che hanno origine comune e hanno subito le stesse alterazioni. formazione calcarea naturale. 5 Qualsiasi elemento anatomico. 
 X   sf. 1 formation. 2 (educazione, professionale) training. 
 @   lat. formatio,-onis

\Formàzza Comune in provincia di Verbano-Cusio-Ossola (461 ab., CAP 28030, TEL. 0324). 
Formazza 
Valle tra le Alpi Pennine e le Lepontine. Costituisce la parte superiore della Val d'Ossola. 

\formèlla, sf. 1 Diminutivo di forma. 2 Lastra di vario materiale sagomata e usata come rivestimento. 3 Riquadro di soffitto, porta ecc. decorato a scopo ornamentale. 

\Formèllo Comune in provincia di Roma (7.574 ab., CAP 00060, TEL. 06). 

\Forment, Damian (Valencia ca. 1480-Santo Domingo de la Calzada 1541) Scultore spagnolo. Tra le opere Altare maggiore della Chiesa del Pilar a Saragozza (1511). 

\Formentera Isola della Spagna, nelle Baleari, la più piccola dell'arcipelago a sud di Ibiza. Il centro principale è San Francisco Javier. Sul suo territorio sono coltivati frumento e vite, ma è sviluppata anche la pesca. Il turismo è la principale risorsa economica. 

\Fòrmia Comune in provincia di Latina (34.957 ab., CAP 04023, TEL. 0771). Centro agricolo (coltivazione di uva, olive e frutta), industriale (prodotti meccanici e alimentari) e turistico (balneazione). Vi si trovano resti romani di ville, del tempio di Venere, di un anfiteatro ed edifici di origine medievale. Gli abitanti sono detti Formiani

\Formìca Isolotto dell'arcipelago delle Egadi. Fa parte del comune di Favignana. 

\fòrmica (1), sf. Resina sintetica impiegata per il rivestimento di diverse superfici. 

\formìca (2), sf. Nome comune degli Insetti Imenotteri, della famiglia dei Formicidi. Nella loro vita sociale prevale il polimorfismo e la divisione in caste; esiste un'organizzazione tale, per cui è possibile individuare classi di femmine sterili (operaie e soldati), femmine feconde (regine) e maschi. La vita media di una regina e di un'operaia è di circa venti anni, mentre i maschi muoiono dopo l'accoppiamento. La società viene creata dalla regina che, in seguito all'accoppiamento, deposita nel nido le uova dalle quali usciranno tutti i futuri componenti della colonia; le operaie costruiscono il formicaio, che è formato da molteplici camere ordinate in piani e comunicanti tra loro e con l'esterno per mezzo di gallerie. In queste camere vivono le larve, la regina e tutti i componenti del nido, inoltre vi vengono conservate le scorte. Le operaie procacciano altresì il cibo, controllano le larve, nutrono e curano la regina, mentre i soldati svolgono funzioni difensive. La formica è solitamente onnivora anche se ne esistono specie insettivore, fitofaghe e che si nutrono di succhi zuccherini animali e vegetali. Il cibo lo procurano o saccheggiando altri formicai con la cattura di larve e la loro riduzione in schiavitù (lestobiosi), oppure sfruttando il lavoro delle formiche ospiti (dulosi). Alcune formiche sono dannose, come quelle che, curando gli Afidi, ne consentono la diffusione o come quelle che depredano i campi di semi e divorano le foglie (Atta); altre ancora, infine, risultano essere utili in quanto eliminano insetti nocivi. Tra le specie presenti in Italia, la Formica rufa e Iridomyrmex humilis, nonché alcune specie del genere Tapinoma  +  
 X   sf. ant. 
Formica rossa 
Insetto (Formica rufa) della famiglia dei Formicidi e dell'ordine degli Imenotteri. Di colore rosso e nero, è diffusa nell'emisfero boreale. 

\formicàio, sm. 1 Nido di formiche. 2 Schiera di formiche o di altri insetti. 3 Luogo pieno di gente. 4 Moltitudine di persone in movimento. ~ brulichio. 
 X   sm. anthill. 

\formicaleóne, sf. Insetto (Myrmeleon formicarius) della famiglia dei Mirmeleonidi e dell'ordine dei Planipenni. Ha il suo habitat nella sabbia e si ciba di formiche. 

\formichière, sm. Nome comune dei Mammiferi Maldentati, della famiglia dei Mirmecofagidi, presenti in America centrale e meridionale. Sono costituiti da un corpo robusto, rivestito da lunghi peli, una bocca senza denti e munita di una lunga lingua vischiosa, da una coda che utilizzano per ripararsi durante il sonno. Il loro cibo, e da qui il nome, è costituito da formiche e termiti, catturate con la lingua. Tra le specie più diffuse, Myrmecophaga tridactyla, Tamandua tetradactyla. 
 X   sm. anteater
Formichiere gigante 
Mammifero (Myemecophaga tridactyla) della famiglia dei Mirmecofagidi e dell'ordine degli Sdentati. Lungo 2 m, è ricoperto di pelo nero e grigio. Vive nelle savane e nelle foreste del Sudamerica. Si nutre di termiti e di formiche. 

\formicìni Sottofamiglia di formiche della famiglia dei Formicidi, comprendente le formiche erculee e le formiche rovinaboschi. 

\fòrmico, agg. Aggettivo che caratterizza i composti chimici derivati dal metano. 
Acido formico 
Acido di formula HCOOH, estratto dalle formiche rosse; è un liquido incolore di odore pungente e caustico; viene utilizzato in tintoria come mordente, nella concia delle pelli, come disinfettante e nell'industria dei colori. 
Aldeide formica 
=> "formaldeide" 

\Formìcola Comune in provincia di Caserta (1.551 ab., CAP 81041, TEL. 0823). 

\formicolàio, sm. 1 Formicaio. 2 Insieme brulicante di persone. 

\formicolàre, v. intr. 1 Muoversi in una moltitudine di persone. ~ brulicare. 2 Essere gremito; essere colmo; essere pieno. ~ pullulare. il piazzale formicolava di tifosi. 3 Provare una sensazione di formicolio. ~ informicolirsi. 
 X   v. intr. 1 (arto) to tingle. 2 (fig., brulicare) to be swarming with. 
 @   deriv. da formicola, dal toscano formìca

\formicolìo, sm. 1 Brulichio. ~ pullulio. 2 Sensazione di torpore e di solletico pungente. ~ indolenzimento. 
 X   sm. 1 swarming. 2 (solletico pungente) tingling. 

\formidàbile, agg. 1 Straordinario, favoloso, incredibile. ~ fantastico. <> normale, ordinario. 2 Spaventoso. ~ terribile. 
 X   agg. wonderful, extraordinary, formidable. 

\formidabilménte, avv. In modo formidabile. ~ straordinariamente. 

\Formigàra Comune in provincia di Cremona (1.098 ab., CAP 26020, TEL. 0374). 

\Formìgine Comune in provincia di Modena (26.667 ab., CAP 41043, TEL. 059). Centro agricolo (coltivazione di frutta, uva, foraggi e cereali) e industriale (prodotti alimentari, della plastica, tessili e della ceramica). Gli abitanti sono detti Formiginesi

\Formìgine, Andrèa Marchési di Piètro détto il (Formigine 1485?-Bologna 1559) Architetto italiano. Valente intagliatore, lasciò a Bologna numerose opere di grande pregio, come il portico di San Bartolomeo a Porta Ravegnana, il soffitto in legno di una sala del palazzo dei Notai e altri lavori nei palazzi Fantuzzi e Malvezzi. Sua anche la trasformazione in lazzaretto del convento e della chiesa di San Gregorio fuori le Mura. 

\Formigliàna Comune in provincia di Vercelli (625 ab., CAP 13030, TEL. 0161). 

\Formignàna Comune in provincia di Ferrara (2.906 ab., CAP 44035, TEL. 0533). 

\Formigóni, Robèrto (Lecco 1947-) Politico. Leader del Movimento popolare Comunione e Liberazione, fu deputato per la DC dal 1987, e venne rieletto nel 1994 per il PPI. Dal 1995 è presidente della Regione Lombardia. 

\formìle, sm. Gruppo monovalente derivato dall'acido formico per soppressione dell'idrossile. 

\formìna, sf. 1 Diminutivo di forma. 2 Piccolo stampo che i bambini riempiono di sabbia o di terra umida in modo da riprodurre piccole forme. 

\fòrmola, sf. Formula. 

\Formosa (Argentina) Città (154.000 ab.) dell'Argentina, sul fiume Paraguay. Capoluogo della provincia omonima. 

\Formosa (Taiwan) => "Taiwan" 
Stretto di Formosa 
Stretto di mare tra l'isola di Taiwan e la Cina. Collega il mar Cinese Orientale con il mar Cinese Meridionale. 

\formosità, sf. 1 L'essere formoso. 2 Al plurale, le parti piene e ben fatte del corpo femminile. 

\formóso, agg. 1 Che ha formosità. 2 Opulente, abbondante. ~ grasso. <> esile, magro. 3 Grande e ben modellato. 

\Formóso (Ostia 816-Roma 896) Papa dall'891, nell'892 incoronò Lamberto di Spoleto imperatore, ma in seguito nell'895, incoronò Arnolfo di Carinzia contro di lui. Alla sua morte, Lamberto, rientrato a Roma e appoggiato dal nuovo papa Stefano VII, ne processò il cadavere e lo fece gettare nel Tevere. 

\fòrmula, sf. 1 Frase o insieme di frasi fissate dalla legge, dal rito o dalla consuetudine che sono pronunciate in determinate circostanze.  formula di giuramento;  formula di cortesia 2 Espressione simbolica che descrive le relazioni esistenti tra determinate grandezze od oggetti matematici.   +    3 In fisica, economia ed altre discipline, espressione simbolica che descrive le relazioni esistenti tra determinate grandezze fisiche, economiche, … 4 Insieme dei simboli che rappresentano i diversi elementi che costituiscono un composto chimico (e indicano la loro quantità e la loro disposizione). 5 L'insieme dei fondamenti di un'attività, di un'organizzazione e simili.  una nuova formula di governo;  la formula di questo concorso è nuova. 6 Motto che sintetizza i principi fondamentali di una dottrina. ~ slogan.  Tu riduci tutto a formule;  la formula mazziniana "pensiero e azione" 7 Frase imposta dalla legge perché un atto sia valido  è stato assolto con formula piena 8 In ambito sportivo è la suddivisione in categorie dell'automobilismo; tale divisione riguarda le vetture e i campionati e viene fatta tenendo in considerazione la cilindrata e gli altri fattori strutturali (formula 1, 2, 3000, Indy).
 X   sf. formula. 
 @   lat. formula, dimin. di forma. 
Formula ben formata (fbf)   (ingl.: well-formed formula, wff)
In logica è il modo in cui, spesso, viene chiamata una espressione di un sistema formale, costruita correttamente, rispettando le regole di formazione specifiche del sistema formale. 

\formulàre, v. tr. 1 Esprimere mediante una formula. ~ enunciare. 2 Manifestare. ~ esprimere. 3 Elaborare. ~ proporre. 
 X   v. tr. 1 to formulate. 2 (esprimere) to express. 

\formulàrio, sm. 1 Complesso di formule relative a una determinata materia. ~ ricettario, cifrario. 2 Schema da seguire nella redazione di un atto. ~ modello, modulo. 
 X   sm. 1 form, formulary. 2 (questionario) questionnaire. 

\formulazióne, sf. Il formulare, l'essere formulato, il modo in cui si formula. ~ enunciato, definizione, modo. 
 X   sf. formulation. 

\fornàce, sf. 1 Forno in cui si cuociono, mattoni, metalli ecc. 2 Edificio in cui si trova la fornace. 3 Luogo molto caldo. 
 X   sf. 1 furnace. 2 (per materiali edili) kiln. 
 @   lat. fornax,-acis. 

\Fornàce Comune in provincia di Trento (981 ab., CAP 38040, TEL. 0461). 

\fornaciàio, sm. 1 Operaio che lavora in una fornace. 2 Proprietario di una fornace. 

\fornàio, sm. Chi fa o vende il pane. ~ panettiere. 
 X   sm. 1 baker. 2 (negozio) baker's shop. 
 @   lat. furnarius, deriv. da furnus forno. 

\fornàio rósso, sm. Uccello (Furnarius rufus) della famiglia dei Furnaridi e dell'ordine dei Passeriformi. Di colore bruno con la gola bianca, costruisce un nido di forma simile a un forno. Vive nell'America meridionale. 

\Fornaretto di Venezia, Il Commedia di F. Dall'Ongaro (1855). 

\Fornàri, Frànco (Rivergaro 1921-Milano 1985) Psicoanalista, psicologo dell'età evolutiva, specializzato in neuropsichiatria. Tra le sue opere, La vita affettiva originaria del bambino (1963), Psicoanalisi della guerra (1964), I fondamenti di una teoria psicoanalitica del linguaggio (1979) e Psicoanalisi della musica (1984). Fu autore anche di un romanzo, scritto nel 1969 (Angelo a capofitto). 

\Fornèlli Comune in provincia di Isernia (1.821 ab., CAP 86070, TEL. 0865). 

\fornellìsta, sm. artigiano od operaio che opera nell'installazione di rivestimenti refrattari (in ceramica, terracotta, …)

\fornèllo, sm. 1 Diminutivo di forno. 2 Piccolo forno per attività artigianali. 3 Apparecchio usato in cucina per la cottura dei cibi. 4 Parte della caldaia a vapore in cui ha luogo la combustione. 5 Parte della pipa in cui si mette il tabacco. 6 Camera da mina munita della carica esplosiva. 7 Pozzo che mette in comunicazione due livelli di una miniera. 
 X   sm. 1 cooker. 2 (parte della pipa) bowl. 
 @   dimin. di forno. 

\Fornèllo Chìmico Nome italiano della costellazione Fornax, scoperta da N. L. Lacaille nel 1752; non è osservabile dalle latitudini italiane, in quanto coperta dall'orizzonte e perché formata solo da stelle poco luminose; si trova nell'emisfero celeste australe, a sud della costellazione della Balena. 

\Fórni Avóltri Comune in provincia di Udine (817 ab., CAP 33020, TEL. 0433). 

\Fórni di Sópra Comune in provincia di Udine (1.209 ab., CAP 33024, TEL. 0433). 

\Fórni di Sótto Comune in provincia di Udine (761 ab., CAP 33020, TEL. 0433). 

\fornicàre, v. intr. 1 Avere rapporti sessuali con persone dell'altro sesso al di fuori dei vincoli matrimoniali. 2 Commettere peccati carnali. 

\fornicatóre, sm. (f.-trìce) Chi commette il peccato di fornicazione. 

\fornicazióne, sf. Il fornicare. 

\fòrnice, sf. Arco di sostegno, in edifici monumentali. ~ volta.   +  

\forniménto, sm. 1 Fornitura. 2 Grande quantità. 3 Attrezzatura. ~ suppellettile. 4 Compimento. ~ conclusione. 5 Di cavallo, finimento. 

\fornìre, v. v. tr. 1 Provvedere di ciò di cui si ha bisogno. ~ dotare, rifornire, equipaggiare, munire, procurare, corredare. <> privare, togliere, sguarnire. fornire l'esercito degli armamenti necessari. 2 Dare. ~ offrire, somministrare, assegnare, distribuire, erogare. <> negare. fornire l'energia elettrica. 3 Esibire (per un dato fine) ~ mostrare, esibire. fornì le sue generalità. fornite le prove!.
v. rifl. Provvedersi di qualcosa. ~ rifornirsi, munirsi. doveva ancora fornirsi del necessario per partire
 X   v. tr. to supply, to provide. 
 @   franc. fornir, dal german. frumjan eseguire. 

\fornìsta, sm. Artigiano od operaio che garantisce la cottura di ceramiche e lavorati in cotto e la loro eventuale decorazione con l'applicazione di materiali preziosi.

\fornìto, agg. Munito di quanto occorre. ~ rifornito. 

\fornitóre, agg. e sm. (f.-trìce) 1 Che, chi fornisce nel settore del commercio o dell'industria. 2 Negoziante che rifornisce abitualmente. ~ commerciante. 
 X   sm. supplier. 

\fornitùra, sf. 1 Il fornire, il fornirsi. 2 Merci che si forniscono o che ci si impegna a fornire. ~ approvvigionamento. 
 X   sf. 1 (il fornire) supplying. 2 (merci fornite) supply, consignment.

\Fórno Ghiacciaio della Lombardia, il maggiore delle Alpi. 

\fórno, sm. 1 Costruzione a volta con apertura che viene scaldata per cuocervi pane o altro. 2 La bottega dove si trova il forno e in cui si vende il pane. ~ panetteria. 3 La parte della cucina che serve per cuocere le vivande. 4 Impianto in cui si produce calore ad alta temperatura per eseguire trasformazioni fisiche o chimiche o per scopi industriali. ~ fornace. 5 Apparecchio impiegato nella terapia delle affezioni articolari. 6 Luogo molto grande. 7 Bocca molto grande. 
 X   sm. 1 oven. 2 (panetteria) bakery. 3 (fonderia) furnace. 4 (per materiali edili) kiln. 
 @   lat. furnus. 
Forno a combustione 
Utilizza il calore prodotto mediante la combustione di particolari sostanze. È abitualmente suddiviso in tre parti: il focolare, dove viene prodotta la reazione termica del combustibile, il vano, che contiene il materiale da trattare e che talvolta può coincidere con il focolare, e il camino, che provvede a disperdere i fumi prodotti dalla combustione. Il combustibile può essere solido, liquido o gassoso. 
Forno a energia solare 
Costituito da una serie di specchi piani mobili per mezzo dei quali i raggi solari si riflettono su un grande specchio parabolico che concentra l'energia nella camera del forno. 
Forno a microonde 
=> "microonda" 
Forno elettrico 
Il calore prodotto deriva dalla trasformazione dell'energia elettrica in energia termica. Può essere a resistenza, a induzione o ad arco. Il forno elettrico a resistenza è il più diffuso per applicazioni che richiedono temperature basse o medie; quelli a induzione e ad arco sono per lo più utilizzati in campo industriale (metallurgia) e consentono di raggiungere temperature anche molto elevate. 

\Fórno Canavése Comune in provincia di Torino (4.039 ab., CAP 10084, TEL. 0124). 

\Fórno di Zòldo Comune in provincia di Belluno (3.118 ab., CAP 32012, TEL. 0437). 

\Fornòvo di Tàro Comune in provincia di Parma (5.906 ab., CAP 43045, TEL. 0525). 

\Fornòvo San Giovànni Comune in provincia di Bergamo (2.312 ab., CAP 24040, TEL. 0363). Centro agricolo (cereali, foraggi), dell'allevamento (bovini) e industriale (tessili, carta). 

\fóro, sm. 1 Apertura. ~ buco. 2 Luogo in cui si giudica. ~ tribunale. 3 Avvocati, giudici e simili di un paese. 4 Giurisdizione. 
 X   sm. 1 opening. 2 (buco) hole. 3 (tribunale) court. 4 (storia) forum. 
 @   deriv. da forare; nei significati di tribunale, lat. forum. 
Nell'antica Roma era il centro commerciale, amministrativo e culturale della città; era costituito da un ampio recinto porticato, sul quale si aprivano le botteghe (tabernae); era completato da altri edifici, quali la basilica, la curia, il tesoro pubblico, la prigione e molti templi in onore delle divinità. 
Foro di Augusto 
Augusto volle innalzare il Foro che da lui prende il nome per celebrare la sconfitta di Caio e Bruto, uccisori di suo padre Cesare, a Filippi nel 42 a. C. Per questo motivo fece costruire al centro del Foro un tempio dedicato a Marte Ultore (ovvero Vendicatore), del quale rimangono solo alcune colonne della facciata e il podio. Il tempio era molto importante per la famiglia imperiale, in quanto vi si celebrava una cerimonia che segnava l'ingresso dei suoi membri nella vita pubblica. Il Foro di Augusto era cinto da un muro che lo divideva dal quartiere della Suburra e che arrivava fino al Foro di Cesare. 
Foro di Cesare 
Si tratta del Foro più antico di Roma, fatto erigere da Giulio Cesare ai piedi del Campidoglio. La zona era occupata da case di nobili romani e Cesare dovette spendere gran parte del suo bottino di guerra della campagna delle Gallie per acquistare le case e farle demolire. I lavori iniziarono nel 51 a. C.; nel 49 a. C. Cesare vi fece costruire il tempio di Venere Genitrice, di cui si diceva essere discendente. Il Foro era circondato da un doppio colonnato, andato perduto dopo un incendio nell'80 d. C. e ricostruito in parte da Domiziano e Traiano. Oggi rimangono visibili solo tre colonne corinzie e il podio del tempio, oltre ai resti di un portico, probabilmente della basilica Argentaria fatta costruire da Traiano. 
Foro di Nerva 
Iniziato da Domiziano e completato da Nerva nel 97 d. C., era costituito da un corridoio delimitato da colonne (due sono visibili) che faceva da transito per il Foro Romano. Per questo motivo, il Foro di Nerva era detto anche Transitorium. Al suo interno, si trovava un tempio di Minerva, demolito nel XVII sec. 
Foro Palatino 
Il Palatino è il cuore della Roma più antica, non solo per la leggenda che vuole Romolo e Remo allevati su questo colle da una lupa: resti di insediamenti risalenti all'età del ferro (VIII sec. a. C.) sono stati trovati negli anni '40 e vanno sotto il nome di Casa di Romolo. Il Foro Palatino conserva inoltre i resti delle dimore degli imperatori. Infatti si possono osservare i resti della Domus Flavia, così chiamata dal nome della dinastia dei Flavi, alla quale apparteneva Domiziano che la fece costruire nell'81 d. C. Di questo palazzo rimangono parte delle colonne della facciata anteriore e frammenti di mura che segnano la disposizione delle stanze: la basilica, dove l'imperatore esercitava la giustizia, il Lararium, ovvero la cappella privata ove si veneravano i santi protettori della casa, e la sala del trono, riccamente adornata da dodici statue. Si può ammirare inoltre il cortile con pavimento in marmo decorato. Assieme al palazzo di Domiziano fu realizzato lo stadio, una pista lunga 145 m che forse era usata dall'imperatore come giardino privato o per assistere alle corse dei cavalli. Lo stadio fu restaurato dal re ostrogoto Teodorico nel VI sec. per essere utilizzato nelle corse a piedi. A fianco della Domus Flavia sono visibili i resti della Domus Augustana, la residenza privata dell'imperatore (al quale andava il titolo di augusto, da cui il nome). La costruzione si è sviluppata su due livelli (quello inferiore non è accessibile ma è visibile dall'alto) e al centro di quello inferiore un bacino raccoglieva l'acqua piovana. Vicino alla casa di Romolo si trovano i resti della casa di Livia, risalente al I sec. a. C., e una delle testimonianze più suggestive del Foro Palatino: Livia era la moglie di Augusto e questa casa fu forse la dimora dello stesso imperatore che, come scrive lo storico Svetonio, vi dormì per quarant'anni. La casa è divisa in tre stanze, ornate da affreschi che raffigurano il mito di Io, liberata da Mercurio dalla custodia del terribile mostro Argo, oltre a scene di vita campestre, ghirlande e fiori. La casa è a un livello inferiore rispetto al terreno del Palatino e per accedervi si scende una scala e si percorre un corridoio adornato da mosaici. 
Foro Romano 
Il Foro Romano raccoglie la testimonianza di dodici secoli di storia di Roma, dai resti del VI sec. a. C. fino alle modifiche apportate nel Rinascimento che trasformarono le antiche rovine in luoghi di culto o in fortezze. In origine questa zona era occupata da paludi, mentre i primi insediamenti di Latini e Sabini erano situati sui colli adiacenti (Capitolino e Aventino). La zona fu bonificata dagli Etruschi e divenne durante la Repubblica il centro commerciale e finanziario di Roma e, in seguito alla costruzione del tempio di Saturno (497 a. C.), anche un centro religioso. Durante l'Impero conobbe il massimo splendore, ma fu distrutto in parte dalle invasioni dei Barbari (Goti e Vandali). Il Foro Romano comprende innumerevoli monumenti, venuti alla luce in epoche differenti duranti gli scavi, iniziati nel 1803 e che continuano tutt'oggi. Nella parte occidentale del Foro, quella più vicina al Campidoglio, si incontra per prima cosa il Tempio di Vespasiano, di cui rimangono tre colonne corinzie, ornate sull'estremità da un fregio. Da questa posizione, Piranesi disegnò il Foro Romano in una famosa incisione del 1700, nella quale troneggia sulla sinistra l'imponente Arco di Settimio Severo. Sulla sinistra dell'arco ha inizio via della Curia, sulla quale si affacciano la chiesa di Luca e Martina, antica costruzione medioevale ricostruita nel 1640, e la Curia, una copia moderna della Curia fatta costruire da Diocleziano nel III sec., dopo che quella originale era andata distrutta da un incendio. La Curia era luogo sacro, in cui si interpretava il volere degli dei. Di fronte alle colonne del tempio di Vespasiano sono i resti del tempio di Saturno, costituiti da otto colonne del pronao e dal podio in travertino. Vicino al tempio di Saturno, è la zona dei rostri, ovvero le tribune degli oratori. Il nome rostro deriva dalle prue delle navi (dette appunti rostri) che ornavano la tribuna. Costeggia i rostri la via Sacra, la via più importante del foro, lungo la quale sfilavano i carri dei vincitori di ritorno dalle spedizioni militari. Nella parte iniziale della via Sacra si trova la basilica Iulia che, benché imponente (109 x 40 m) all'epoca di Giulio Cesare, ha lasciato ben pochi resti: alcuni gradini e il pavimento. Proseguendo per la via Sacra si giunge al tempio di Castore e Polluce, risalente al V sec. a. C. e al tempio di Antonino e Faustina, così chiamato perché dedicato da Antonino Pio alla sua ultima moglie Faustina nel 141 d. C. Proseguendo si entra nella zona orientale del Foro Romano, compresa tra Palatino ed Esquilino: qui si incontra dapprima il tempio di Vesta e il tempio di Romolo. Accanto al tempio di Romolo sono i resti dell'immensa basilica di Costantino (100 x 65 m), di cui rimangono tre volte a botte. Fatta costruire da Massenzio, dopo la sua sconfitta a Ponte Milvio i lavori furono fatti continuare da Costantino. La costruzione si svolgeva lungo tre navate e nell'abside era visibile una statua dell'imperatore Costantino, i cui resti sono conservati nel Museo dei Conservatori. Il soffitto era rivestito da cassonetti ottagonali e le tegole di bronzo furono successivamente tolte e utilizzate per l'antica basilica di San Pietro. Le volte erano sostenute da colonne corinzie e una di esse è arrivata fino ai nostri giorni, ma è stata spostata in piazza Santa Maria Maggiore. Completano il Foro Romano l'arco di trionfo di Tito, il tempio di Venere e Roma e la chiesa di Santa Francesca Romana. La chiesa è dedicata a una santa dedita all'assistenza dei poveri e vissuta a Trastevere. I resti più antichi della chiesa risalgono all'VIII sec., quando papa Paolo I fece costruire un oratorio. Il campanile romanico del XII sec. e la facciata di Carlo Lombardi danno un aspetto austero alla chiesa. Il soffitto a cassettoni del XVII sec. e il mosaico dell'abside del 1160 sono le opere più pregevoli al suo interno. 
Foro di Traiano 
Probabilmente era il Foro più esteso e prestigioso tra i fori imperiali. Fu fatto costruire da Traiano e inaugurato nel 113 d. C. Comprende anche la vasta zona dei Mercati Traianei, il centro commerciale della Roma imperiale. Via Biberatica attraversava i Mercati e su di essa si affacciavano negozi (circa 150) e taverne. Le botteghe erano disposte su più livelli, con una facciata a emiciclo: ai piani inferiori si vendevano frutta, verdura e fiori, mentre nei livelli superiori olio e vino. I negozi avevano ingressi decorati da travertino e mosaici che raffiguravano le merci vendute. Nel Foro Traiano si erge la pregevole colonna Traiana. 

\foróne, sm. 1 Specie di fiocina formata da tronchi d'asta, muniti di barbi o ardiglioni, disposti a cerchio e fissati a un bastone, usata per catturare pesci sul fondo. 2 In chimica, chetone dietilenico che si forma per condensazione dell'acetone su se stesso in presenza di disidratanti. 

\Foronidèi Sottotipo dei Tentacolati, nel sottoregno animale dei Metazoi, comprensiva di 18 specie marine note che vivono libere in età giovanile per poi fissarsi al substrato. Il corpo allungato termina in una corona di tentacoli disposti a ferro di cavallo. 

\foronomìa, sf. Parte dell'idraulica che si interessa dell'efflusso di liquidi da una bocca eseguita su di un condotto, in particolare della portata del liquido. 

\forosétta, sf. Contadinella. 

\Forquet, Piètro (Napoli 1925-) Giocatore di bridge italiano. Ha vinto le Olimpiadi nel 1964, nel 1968 e nel 1972 ed è stato campione del mondo con la nazionale italiana Blue Team per dodici volte. 

\fórra, sf. Gola stretta e ripida. ~ fossato. 

\Forrest Gump Film commedia, americano (1994). Regia di Robert Zemeckis. Interpreti: Tom Hanks, Robin Wright, Gary Sinise. Titolo originale: Forrest Gump 

\Forrestal, James Vincent (Beacon, New York 1892-Bethesda, Maryland 1949) Politico statunitense. Artefice della ricostruzione della flotta statunitense dopo l'attacco di Pearl Harbor. Ministro della Marina nel 1944. 

\fórse, avv. e sm. avv. 1 Indica dubbio, incertezza. ~ ipoteticamente. <> improbabilmente. forse non è ancora arrivato a casa. 2 Attenua un'asserzione. ~ probabilmente. 3 Nelle frasi interrogative assume valore enfatico. ~ per caso. forse sei sordo? 4 Indica possibilità. ~ eventualmente. 
sm. invar. Dubbio. ~ incertezza. stare in forse, senza certezze. 
 X   avv. 1 maybe, perhaps. 2 (essere in forse) to be in doubt. 
 @   lat. fors sit destino sia. 

\Forse che sì forse che no Romanzo di G. D'Annunzio (1910). 

\forsennataménte, avv. In modo forsennato. ~ follemente. 

\forsennàto, agg. e sm. 1 Che, chi è fuori di sé. ~ pazzo. Convulso, frenetico. ~ indiavolato. <> calmo, pacato. 

\Forssmann, Werner (Berlino 1904-Schopfheim 1979) Medico tedesco. Compì importanti studi sul cateterismo cardiaco. Nel 1956 insieme a A. F. Cournand e D. W. Richards fu insignito del premio Nobel. 

\Forster, Edward Morgan (Londra 1879-Coventry 1970) Scrittore inglese, esponente dell'umanesimo liberale progressista del periodo vittoriano, simpatizzante del Partito laburista. Tema centrale della sua opera è il problema delle relazioni dei singoli individui costretti entro le convenzioni sociali. Il suo capolavoro Passaggio in India (1924) è imperniato sulla contrapposizione e sui difficili rapporti fra indiani e inglesi, configurandosi come scontro di due culture diverse. Fra le altre opere, Il viaggio più lungo (1908), Camera con vista (1908), Casa Howard (1910) e Maurice, romanzo autobiografico sulla omosessualità, pubblicato postumo. 

\forsterìte, sf. Silicato di magnesio dai cristalli rombici prismatici di colore verdino o giallo. 
 @   dal nome del mineralogista Forster

\Forsyth, Frederick (Ashford, Kent 1938-) Scrittore inglese di romanzi di genere poliziesco. Viene considerato l'erede di Jan Fleming. Tra le opere, Il giorno dello sciacallo (1971), Il quarto protocollo (1974), Il simulatore (1991) e Icona (1996). 

\Forsythe, William (1949-) Ballerino e coreografo statunitense. Dal 1984 è direttore del Balletto di Francoforte. Tra le coreografie Teorema dell'ala (1990), Herman Scherman (1992), Eidos: Telos (1995). 

\forsythia, sf. invar. Genere di piante arbustacee della famiglia delle Oleacee, caratterizzate da cespugli dai rami rossastri, ricoperti di fiori gialli. Originaria di Cina e Giappone, la forsythia è molto comune nei giardini. 

\Fort Lauderdale Città (153.000 ab.) degli USA, nello stato della Florida, sull'oceano Atlantico. 

\Fort Mc Pherson Città canadese, dei Territori del Nord-ovest, situata tra la pianura del fiume Mackenzie e i monti di Richardson. 

\Fort Smith Città degli USA (74.310 ab.), situata in Arkansas, presso il confine con l'Oklahoma. È un importante centro industriale. 

\Fort Wayne Città (172.000 ab.) degli USA, nello stato dell'Indiana. 

\Fort Worth Città (448.000 ab.) degli USA, nello stato del Texas, sul fiume Trinity. Nodo ferroviario, centro commerciale e mercato di prodotti zootecnici e cereali. Sono presenti industrie petrolifere (presenza di ingenti giacimenti di petrolio nella zona circostante), alimentari, metalmeccaniche, chimiche, siderurgiche, aeronautiche, automobilistiche e dell'abbigliamento. Sede di un'università e di vari musei. Fondata nel 1849 come avamposto militare, ebbe il suo maggiore sviluppo economico a partire dal 1920, dopo la scoperta del petrolio. 

\Fortaleza Città (1.766.000 ab.) del Brasile, sull'oceano Atlantico. Capitale dello stato di Ceará. Principale porto brasiliano. Le risorse economiche della città si basano soprattutto sulle industrie tessili, alimentari, chimiche, conciarie, del legno e sull'esportazione di caffè, zucchero, frutta, cotone, gomma, pelli e pellicce. Sede di un aeroporto e di un'università. 

\Fort-de-France Città (101.000 ab.) della Martinica, sulla costa occidentale dell'isola. Capoluogo della Martinica. 

\fòrte, agg., avv. e sm. agg. 1 Che può sostenere grande sforzo e resistere alle fatiche. ~ robusto. <> debole. dar man forte a qualcuno, sostenerlo e aiutarlo. 2 Che riesce a sopportare i mali, le avversità. ~ energico, volitivo. <> fragile, labile. 3 Che è dato con forza. 4 Di grande intensità, potenza. 5 Di esercito, potente. era forte di migliaia di guerrieri. 6 Grande. ~ notevole. <> irrisorio. 7 Bravo. ~ abile. <> negato. 8 Di sapore, acido. ~ acre. 9 Di sentimento, profondo. ~ ardente. 10 Di governo, che fa rispettare le leggi. 11 Fortificato. 12 Saldo. ~ tenace. <> fragile. 13 Simpatico, spiritoso. ~ brillante. <> noioso. 
avv. 1 Con forza. ~ energicamente. <> piano. non voleva picchiare forte. 2 In fretta. ~ velocemente. 3 Molto. sei stupido forte
sm. 1 Persona forte. 2 Luogo fortificato. ~ fortezza. 3 Sapore acido. 4 La parte più resistente; il grosso. 5 Ciò in cui una persona riesce meglio. 
 X   agg. 1 strong. 2 (spesa) great, considerable. 3 (grande) large. 4 (dolore) deep. avv. 1 hard, strongly. 2 (a voce alta) loudly, loud. sm. 1 strong point. 2 (fortezza, edificio) fort. 
 @   lat. fortis

\Forte come la morte Romanzo di G. de Maupassant (1889). 

\Fòrte déi Màrmi Comune in provincia di Lucca (9.514 ab., CAP 55042, TEL. 0584). 

\Fortebràccio, modo in cui si firmava sull'Unità Mario Melloni (1902 San Giorgio di Piano - 1989 Milano). Di formazione cattolica, antifascista, fu esiliato dalla dittatura fascista a Parigi. Durante la II guerra mondiale prese parte alla Resistenza. Nel 1945 si iscrisse alla Democrazia Cristiana. Laureato in giurisprudenza, fu direttore del quotidiano Il Popolo. Fu eletto alla Camera dei deputati nelle prime due legislature nelle file della DC, da cui uscì nel 1955. Nel 1958, entrò nel PCI. Fu direttore di Paese Sera. Successivamente lavorò presso l'Unità, scrivendo corsivi in prima pagina (dal 1967 al 1982) con lo pseudonimo di Fortebraccio. Come credente, seguì favorevolmente il cambiamento dell'atteggiamento nei confronti della religione messo in atto da Enrico Berlinguer.   +  

\forteménte, avv. 1 In modo forte. ~ vigorosamente. 2 Con intensità ~ ardentemente. 

\forte-piàno, sm. Strumento a tastiera del XVIII secolo. 

\fortéto, sm. Boscaglia intricata. 

\fortézza, sf. 1 L'essere forte. 2 Forza morale, spirituale. ~ coraggio, fermezza. <> debolezza, fragilità. 3 Luogo ed edificio fortificato. ~ forte. 4 Oggetto che serva di rinforzo. 5 Di cosa compatta. ~ solidità. <> fragilità. 6 Forza fisica. ~ robustezza. <> debolezza. 7 Una delle quattro virtù cardinali. 
 X   sf. 1 fortitude, strength. 2 (luogo, edificio) fortress. 

\Fortézza (in ted. Franzensfeste) Comune in provincia di Bolzano (915 ab., CAP 39045, TEL. 0472). 

\Forth, Firth of Estuario del fiume Forth in Gran Bretagna. 

\fortìccio, agg. e sm. (pl. f.-ce) Di cibo o bevanda che ha sapore acido. 

\fortificàbile, agg. Che può essere fortificato. 

\fortificaménto, sm. Il fortificare. ~ irrobustimento. 

\fortificànte, agg. e sm. Di cosa che fortifica. ~ ricostituente. 

\fortificàre, v. v. tr. 1 Rendere forte. ~ irrobustire. <> indebolire. 2 Munire di opere difensive. ~ armare. <> smantellare. fortificarono la città per prepararsi all'assedio
v. intr. pron. e rifl. 1 Apprestare opere difensive. 2 Irrobustirsi, rinvigorirsi. ~ rafforzarsi. con l'esercizio fisico il corpo si fortifica
 X   v. tr. to fortify. 
 @   lat. fortificare, comp. da fortis forte +-ficare fare. 

\fortificatòrio, agg. Che riguarda le fortificazioni. 

\fortificazióne, sf. 1 Il fortificare e l'effetto. 2 Al plurale, le opere con cui si fortifica un luogo. 
 X   sf. defence, fortification. 
 @   lat. tardo forificatio,-onis. 

\fortìgno, agg. Che sa di forte. ~ aspro. 

\fortilìzio, sm. Fortezza di modeste dimensioni, piccolo forte. ~ fortino, fortezza. 

\fortìno, sm. 1 Diminutivo di forte. 2 Piccola costruzione fortificata. 

\Fòrtis, Albèrto (Padova 1741-Bologna 1803) Letterato e geologo. Tra le opere Viaggio in Dalmazia (1774), che contiene il risultato delle sue spedizioni; Versi d'amore e d'amicizia (1783), raccolta di versi dedicati a Elisabetta Caminer. 

\Fortis, Alessàndro (Forlì 1842-Roma 1909) Politico. Di ideologia liberale, fu presidente del consiglio nel 1905 e 1906. Statalizzò le ferrovie. 

\fortìssimo, sm. Didascalia sul testo che prescrive l'esecuzione di un passo con un'intensità sonora molto forte. 

\fortóre, sm. 1 Sapore o odore di forte. 2 Acidità di stomaco. 

\Fortóre Fiume (86 km) della Puglia. Nasce dall'Appennino Sannita e sfocia nel mar Adriatico. 

\FORTRAN In informatica è la sigla di Formula Translating System (sistema per la traduzione di formule). Si tratta di un linguaggio di programmazione sviluppato alla fine degli anni '50, finalizzato alla progettazione di applicazioni matematiche e scientifiche. 

\fortuitaménte, avv. Per caso, accidentalmente. ~ casualmente. 

\fortùito, agg. Fatto o avvenuto per caso. ~ inaspettato. <> calcolato. 
 X   agg. casual, chance, fortuitous. 

\fortùna, sf. 1 Destino degli uomini, raffigurato dagli antichi in una dea spesso bendata. ~ sorte. <> sfortuna. 2 Vicenda. 3 Condizione economica, ricchezza. ~ capitale. aveva accumulato una fortuna vivendo in modo parco e moderato. 4 Burrasca. ~ fortunale. 5 Avvenimento per lo più felice. ~ ventura, sorte. <> sventura. 6 Buona sorte, occasione felice. ~ provvidenza. <> iella. bisogna saper cogliere al volo la fortuna. 7 Situazione imprevista di difficoltà o di pericolo. atterraggio di fortuna, in emergenza. 8 Disgrazia. ~ miseria. 
 X   sf. 1 luck, fortune. 2 (successo) success. 3 (far fortuna) to make a fortune. 4 (per fortuna) fortunately. 5 (di fortuna) improvised, makeshift. 
 @   lat. fortuna, da fors caso. 
Ciascuno è artefice della propria fortuna. Frase con cui Appio Claudio Cieco afferma che ogni uomo può vincere il proprio destino. 

\Fortùna Personaggio mitologico, dea romana identificazione della greca Tých¿Â¿. Venne raffigurata bendata e con un piede su una ruota. 

\Fortunàgo Comune in provincia di Pavia (454 ab., CAP 27040, TEL. 0383). 

\fortunàle, sm. Tempesta. ~ burrasca. <> bonaccia. 

\fortunataménte, avv. Per buona sorte, per un caso fortunato. ~ faustamente. 

\fortunàto, agg. 1 Favorito dalla fortuna. ~ beato. <> scalognato. non era fortunato al gioco e neanche in amore. 2 Di cosa che ha esito felice. ~ fausto. <> infelice. sento che la giornata sarà fortunata. 3 Favorevole. ~ vantaggioso. <> inopportuno. 
 X   agg. 1 fortunate, lucky. 2 (riuscito con successo) successful. 
 @   lat. fortunatus

\Fortunàto, Giustìno (Rionero in Vulture 1848-Napoli 1932) Scrittore e uomo politico, deputato della destra divenne senatore nel 1909. Si oppose al fascismo partecipando alla ricostruzione del partito liberale. Si batté per risolvere i problemi del Mezzogiorno attraverso l'intervento dello stato. 

\fortunèllo, sm. Persona particolarmente fortunata. 

\fortunosaménte, avv. In modo fortunoso. 

\fortunóso, agg. 1 Che è soggetto ai capricci della fortuna, per lo più avversa. ~ travagliato. 2 Burrascoso. ~ tempestoso. <> calmo. 3 Fortuito. ~ casuale. 

\Fortunoso vascello di Zurigo, Il Poema di J. Fischart (1576). 

\Fortuny y Carbó, Mariano (Reus, Catalogna 1838-Roma 1874) Pittore spagnolo. Tra le opere La vicaria (1870, Barcellona, Galleria d'Arte Moderna). 

\forum, sm. invar. Voce che entra nella formazione dei nomi di numerose località risalenti all'epoca romana. 
 @   voce lat. che significa "foro, piazza". 

\forùncolo, sm. Infezione dovuta a batteri di un follicolo pilifero, suppurativa, con intensa infiammazione e necrosi dei tessuti. Predilige nuca, spalle, ascelle, natiche, parte inferiore del bacino, pube. ~ brufolo, pustola. 
 X   sm. pimple. 

\foruncolòsi, sf. Malattia contraddistinta dall'eruzione di foruncoli. Possono essere variabili sia il numero dei foruncoli sia il periodo di tempo entro il quale si completa la fuoruscita degli stessi. 

\foruncolóso, agg. Pieno di foruncoli. 

\forviàre e derivati => "fuorviare e derivati" 

\fòrza, sf. 1 Qualità di forte. ~ possanza, prestanza. <> debolezza. 2 Robustezza, energia. ~ gagliardia. <> fragilità. 3 Intensità, potenza. ~ impeto. <> fiacchezza. 4 Grandezza fisica tendente a modificare lo stato di quiete o di moto apparente di un corpo materiale. 5 Violenza. ~ brutalità. 6 Grande attitudine a pensare, a immaginare. 7 Gruppo di persone che esercitano un'attività comune. 8 Nerbo, tempra. ~ determinazione. <> inerzia. 9 Al plurale, contingente di armati. ~ milizie. 
 X   sf. 1 strength, force. 2 (potere) power. 3 (mil.) force. 4 (incitamento) come on. 5 (per forza di cose) by force of circumstances. 
 @   lat. fortia, da fortis forte. 
In fisica è la causa che tende ad alterare lo stato di quiete o di moto di un corpo o a produrre una deformazione dei vincoli che impediscono il movimento del corpo. Si tratta di una grandezza vettoriale, la cui unità di misura del Sistema Internazionale (SI) è il newton (N). Fu infatti I. Newton a definire, in dinamica, la causa del moto, enunciando le tre leggi fondamentali e introducendo il concetto di azione a distanza. La forza esercitata su un corpo è pari al prodotto della sua massa per l'accelerazione, si esercita lungo la congiungente che connette i due corpi e a ogni azione (forza) corrisponde una reazione uguale e opposta. In epoca moderna, al concetto di azione a distanza è stato opposto quello delle teorie di campo: secondo queste le forze esercitate su un corpo sono l'azione sul corpo di un campo di forze che pervade tutto lo spazio, tale campo di forze essendo generato da tutti i corpi sorgenti di quella forza. In natura esistono quattro tipi di forze, considerate fondamentali e generatrici di tutte le altre: si tratta delle forze gravitazionale, elettromagnetica, nucleare debole e nucleare forte.   +    → 
Forza centrifuga 
Forza apparente, rilevabile durante l'osservazione dei fenomeni fisici, quando l'osservatore è in un sistema di riferimento non inerziale. 
Forza elettromotrice 
Termine improprio che indica la differenza di potenziale elettrico che si misura a circuito aperto ai morsetti di un generatore. 

\Forza bruta Film drammatico, americano (1947). Regia di Jules Dassin. Interpreti: Yvonne De Carlo, Ella Raines, Burt Lancaster. Titolo originale: Brute Force 

\Fòrza d'Agrò Comune in provincia di Messina (948 ab., CAP 98030, TEL. 0942). 

\Forza del destino, La Opera in quattro atti di G. Verdi, libretto di F. Piave (San Pietroburgo, 1862). 
Nel palazzo del marchese di Calatrava, a Siviglia, si tiene di nascosto un incontro tra Leonora (la figlia) e Don Alvaro. Vengono però scoperti dal padre di lei che, ferito accidentalmente, muore maledicendo la figlia. Il fratello di Leonora, Don Carlos, vuole vendicarsi, mentre Leonora si rifugia in un convento. Durante una guerra in corso Don Alvaro salva la vita a Don Carlos e i due diventano amici essendo entrambi all'oscuro delle vere identità. Dopo una serie di circostanze, Don Carlos scopre chi sia l'amico e ingaggia con lui un duello, vicino al luogo dove è nascosta Leonora. Don Alvaro colpisce gravemente il rivale, il quale prima di morire, uccide Leonora sopraggiunta, che muore tra le braccia di Don Alvaro. 

\Forza delle cose, La Memorie di S. de Beauvoir (1963). 

\Forza dell'età, La Memorie di S. de Beauvoir (1960). 

\Fòrza Itàlia Movimento fondato da S. Berlusconi nel 1994, orientato alla costruzione di un centro. Nel 1994 ha vinto le elezioni nella coalizione del Polo delle libertà. In seguito alla caduta del governo e alla sconfitta alle elezioni del 1996 è passato all'opposizione. 

\forzàre, v. v. tr. 1 Usare violenza. ~ costringere. fu forzato ad abbandonare quel progetto. 2 Sottoporre a sforzo. ~ pressare, sforzare. <> allentare. 3 Aumentare. ~ accrescere. non è conveniente forzare troppo l'andatura. 4 Aprire con forza. ~ scardinare. gli avevano forzato la cassaforte durante la notte
v. intr. Premere dall'interno di un corpo verso l'esterno. 
v. rifl. Fare forza su sé stesso. ~ sforzarsi. 
 X   v. tr. to force. 
 @   deriv. da forza

\forzataménte, avv. 1 Con sforzo, senza naturalezza. ~ controvoglia. <> volentieri. 2 Per forza. ~ coercitivamente. 3 Necessariamente. 

\forzàto, agg. e sm. agg. 1 Fatto o fatto fare con la forza; obbligato, coatto. ~ costretto. <> volontario. 2 Fatto per necessità. ~ stiracchiato. il forzato riposo gli giovò. 3 Imposto per legge. lavori forzati. 4 Inevitabile. ~ obbligatorio. 5 Artificiale, affettato. ~ ostentato. 
sm. Chi era condannato ai lavori forzati. 
 X   agg. forced. sm. (condannato) prisoner sentenced to hard labour. 

\forzatùra, sf. 1 Il forzare e l'essere forzato. 2 Cosa forzata. 
 X   sf. forcing. 

\forzière, sm. Cassa forzata e munita di serratura o di lucchetti per conservarvi oggetti di valore o denaro. ~ cassaforte. 

\forzóso, agg. 1 Imposto per legge. ~ coatto. <> volontario. 2 Che ha molta forza; robusto. ~ forzuto. 
 X   agg. forced. 

\forzùto, agg. Che ha molta forza muscolare. ~ robusto. <> fiacco. 

\Fosbury, Dick (Portland 1947-) Atleta statunitense. Nel 1968 fu campione olimpionico di salto in alto con 2,24 m. Diede una grande innovazione alla tecnica, introducendo l'omonimo stile che prevede lo scavalcamento dorsale dell'asticella. 

\Fosca Romanzo di I. U. Tarchetti (1869). 

\Foscàgno Passo (2.291 m) delle Alpi Retiche, tra la valle di Livigno e la Valtellina. 

\foscaménte, avv. In modo fosco. 

\Fóscari Antica famiglia nobile veneziana del X sec., ebbe possedimenti in molte zone dell'oriente (Lemmo) e svolse un ruolo importante nella sfera politica e civile della città. Nel 1423 si ebbe l'elezione a dogato di Francesco, responsabile di una politica espansionistica verso la terraferma, che gli consentì di strappare parte del vasto regno ai Visconti di Milano in Lombardia; malgrado questi successi, il primato di Francesco non durò molto, in quanto le disavventure del figlio Jacopo e la rivalità con i membri della famiglia Loredan, ne causarono la deposizione da parte del Consiglio dei Dieci (1457); questa vicenda ha ispirato la celebre tragedia di Byron I due Foscari
Ca' Foscari 
Edificio veneziano, sul Canal Grande, edificato nel 1400 dalla famiglia Foscari; il suo stile è prossimo al gotico veneziano ed è caratterizzato sulla facciata da due logge sovrapposte ad archi, colonne e merlature in marmo. Oggi ospita le facoltà universitarie di lingue ed economia e commercio. 

\Fòscari, Francésco (Venezia 1373-1457) Doge di Venezia dal 1423. Strappò la Lombardia orientale fino all'Adda ai Visconti. I processi a carico del figlio Iacopo e l'opposizione dei Loredan causarono la sua deposizione per mano dei Dieci (1457). 

\Foscarìni, Antònio (1570-1622) Politico veneziano. Militante del partito antispagnolo, venne accusato di falso tradimento e giustiziato. 

\Foscarìni, Giàcomo (1523-1602) Militare veneziano. Fu al comando della flotta dopo Lepanto. 

\Foscarìni, Màrco (1695-1763) Politico veneziano. Uomo erudito, fu doge nel 1762 e 1763. 

\foschìa, sf. Lieve offuscamento dell'aria dovuto a umidità, pulviscolo o fumo. ~ nebbia. 
 X   sf. mist, haze. 

\Fosciàndora Comune in provincia di Lucca (692 ab., CAP 55020, TEL. 0583). 

\fósco, agg. (pl. m.-chi) 1 Che tende al colore scuro. ~ scuro. <> chiaro. 2 Triste, tetro, torvo. ~ cupo. <> limpido. 3 Caliginoso, brumoso, nuvoloso. ~ nebbioso. <> terso. 4 Turbato. ~ triste. <> allegro. 5 Oscuro. ~ incerto. <> certo, chiaro. 
 X   agg. gloomy, dark. 
 @   lat. fuscus. 

\Fóscolo, Niccolò Ùgo (Zante 1778-Turnham Green, Londra 1827) Poeta, tragediografo e critico letterario, nacque a Zacinto, nelle isole Ionie, da madre greca e padre veneziano. Abbandonò la sua terra natia per trasferirsi a Venezia, dove ebbe inizio la sua evoluzione letteraria e politica, che lo vide aderire alle idee libertarie e repubblicane d'oltralpe: i principi della rivoluzione francese si diffondevano in tutta Europa. Del 1797 sono la tragedia Tieste, dedicata ad Alfieri, e l'Ode a Bonaparte liberatore. All'indomani del trattato di Campoformio (1797), con il quale Napoleone cedeva la città all'Austria, disperato e deluso, il poeta fu costretto ad abbandonare Venezia e a peregrinare per diverse città, tra cui Milano e Firenze. Di nuovo in armi, combatté contro gli austro-russi e fu a Genova durante l'assedio. Gli furono affidati vari incarichi in Lombardia e in Francia, come ufficiale dell'esercito; pubblicava intanto le due odi A Luigia Pallavicini caduta di cavallo (1799) e All'amica risanata (1803). Del 1802 sono Le ultime lettere di Jacopo Ortis, romanzo autobiografico, mentre il capolavoro Dei sepolcri è del 1806. Insegnò elequenza all'università di Pavia, ove pronunciò la celebre prolusione Dell'origine e dell'uffizio della letteratura. Dopo la caduta del regno italico, preferì seguire la strada che lo condusse all'esilio, malgrado le insistenti offerte fattegli dagli austriaci; andò in Svizzera e poi in Inghilterra dove si dedicò principalmente alla critica letteraria. Le sue ceneri furono trasportate nella chiesa di Santa Croce in Firenze nel 1871. Di temperamento romantico, nelle sue opere trasformò il tumulto interiore in una sorta di armonia classica, manifestando originalità interpretativa e finezza di giudizio, che ne fecero uno dei maggiori critici dell'Ottocento. Le sue opere più importanti sono: i sonetti A Zacinto, Alla musa, In morte del fratello Giovanni e Alla sera; le odi A Luigia Pallavicini caduta da cavallo, All'amica risanata, il carme Dei sepolcri, il poema Le Grazie e il romanzo autobiografico Ultime lettere a Jacopo Ortis  +  

\Fosdinòvo Comune in provincia di Massa Carrara (3.949 ab., CAP 54035, TEL. 0187). 

\fosf(o)- Primo elemento di termini chimici. Indica la presenza di fosforo nella molecola. 

\fosfatàsi, sf. Gruppo di enzimi appartenenti alle esterasi, in grado di scindere i legami con gli acidi fosforici nelle catene nucleiche; agiscono in ambiente acido (f. acida) o alcalino (f. alcalina), e la loro presenza nel sangue può avere un significato diagnostico. 

\fosfatàto, agg. Che si trova allo stato di fosfato. 

\fosfatazióne, sf. Applicazione, a freddo o a caldo, di una soluzione acquosa di fosfato acido di metalli pesanti, sulla superficie di leghe ferrose o metalli, eseguita prima della verniciatura. 

\fosfàto, sm. Sale o estere dell'acido ortofosforico (H3PO4), nel quale l'elemento metallico può sostituire uno o più atomi di idrogeno formando fosfati primari, secondari e terziari. I fosfati più comuni sono quello tricalcico (Ca3[PO4]2), usato in agricoltura come fertilizzante, il fosfato monosodico (NaH2PO4), utilizzato come componente del lievito in polvere, il fosfato trisodico (Na3PO4), impiegato nel processo di addolcimento delle acque e come additivo nei detersivi industriali e domestici e altri composti usati in metallurgia e in medicina. Recenti ricerche hanno tuttavia permesso di stabilire la responsabilità dei fosfati nei processi di inquinamento delle acque superficiali e della falda freatica. 

\fosfaturìa, sf. Eliminazione per via urinaria di una quantità eccessiva di fosfati. 

\fosfìto, sm. Sale dell'acido fosforoso. 

\fosfoprotìde, sm. Sostanza proteica la cui molecola contiene acido fosforico (es. la caseina del latte). 

\fosforeggiàre, v. intr. Emanare luce fosforica. 

\fosforescènte, agg. Dotato di fosforescenza. 

\fosforescènza, sf. 1 L'essere fosforescente. 2 Proprietà di emettere luce nelle tenebre. 3 Luce fosforica. 
 @   deriv. da fosforo. 
Proprietà di alcune sostanze che consiste nell'emissione di radiazioni luminose per un certo lasso di tempo, in seguito alla loro esposizione all'azione di radiazioni elettromagnetiche e corpuscolari. Il fenomeno avviene in quanto l'eccitazione causata dalla radiazione sugli atomi che compongono la sostanza stessa provoca l'emissione di fotoni. La luminescenza può avere una durata variabile che tende ad aumentare in corrispondenza di una diminuzione della temperatura (nel caso di tempi inferiori al secondo, è più corretto parlare di fluorescenza), mentre se alla sostanza si aggiunge materiale radioattivo, l'emissione può essere stabile. 

\fosforilàsi, sf. Enzima vegetale e animale che catalizza la polimerizzazione del glucosio-1-fosfato in glicogeno. 

\fosforìle, sm. Radicale trivalente PO derivato dall'acido ortofosforico mediante soppressione di tre ossidrili. 

\fosforìte, sf. Roccia sedimentaria ricca di fosfati. 

\fòsforo, sm. Elemento non metallico di simbolo P. Ha peso atomico 130,973 e numero atomico 15; può assumere tre forme, bianco con caratteri fosforescenti e molto velenoso, che brucia spontaneamente all'aria, rosso che si ottiene dal riscaldamento di quello bianco, in assenza di aria, nero che si ottiene riscaldando il bianco o il rosso sotto pressioni molto elevate. Fa parte della costituzione di molte sostanze proteiche e dei lipidi; si trova sciolto nel plasma sanguineo, nella linfa delle piante e fissato nelle ossa; entra negli acidi nucleici, fondamentali per la sintesi proteica, nell'ATP e ADP, indispensabili per la catena respiratoria. Indispensabile è anche il ruolo che svolge nelle piante, partecipando interamente alla fotosintesi clorofilliana. 
Per estensione il termine può indicare anche una sostanza fosforescente ottenuta artificialmente. 
 X   sm. phosphorous. 
 @   franc. phosphore, deriv. dal greco phosphòros portatore di luce. 

\fosforoscòpio, sm. Apparecchio atto a stabilire la fosforescenza di un corpo e a misurarne l'intensità. 

\fosforóso, agg. Di composto contenete fosforo trivalente. 

\fosfùro, sm. Composto ottenuto combinando il fosforo con i metalli o con l'idrogeno. 

\fosgenìe, sf. Clorocarbonato di piombo dai cristalli tetragonali prismatici, di colore bruno o grigio. 

\Foshan Città (303.000 ab.) della Cina, nella provincia di Guangdong. 

\fòssa, sf. 1 Scavo praticato nel terreno. ~ buco. 2 Depressione. ~ cavità. 3 Buca in cui si seppellisce un cadavere. scavare la fossa a uno, preparargli la morte. 4 Depressione del terreno. ~ incavo, avvallamento. 5 Incavatura nel viso di una persona molto magra. 6 Divario. la fossa che ci separa è ormai incolmabile. 7 Un mammifero carnivoro della famiglia degli Eupleridi endemici del Madagascar.
 X   sf. 1 hole, pit. 2 (tomba) grave. 3 (biologica) septic tank. 4 (mammifero) fossa
 @   lat. fossa, dal p.p. di fodere scavare. 

\Fòssa Comune in provincia di L'Aquila (630 ab., CAP 67020, TEL. 0862). 

\Fossa dei serpenti, La Film drammatico, americano (1948). Regia di Anatole Litvak. Interpreti Olivia de Havilland, Mark Stevens, Leo Genn. Titolo originale: The Snake Pit 

\Fossacèsia Comune in provincia di Chieti (4.843 ab., CAP 66022, TEL. 0872). 

\Fossàlta di Piàve Comune in provincia di Venezia (3.832 ab., CAP 30020, TEL. 0421). 

\Fossàlta di Portogruàro Comune in provincia di Venezia (5.681 ab., CAP 30025, TEL. 0421). 

\Fossàlto Comune in provincia di Campobasso (1.707 ab., CAP 86020, TEL. 0874). 

\Fossàno Comune in provincia di Cuneo (23.436 ab., CAP 12045, TEL. 0172). Centro agricolo e commerciale (coltivazione e mercato di mais, foraggi, frumento), della zootecnica (mercato di bovini) e industriale (prodotti alimentari, chimici, della carta, del legno, dell'abbigliamento, meccanici e siderurgici). Vi si trovano la chiesa in stile barocco della SS. Trinità, del XVIII sec., e il castello dei principi di Acaia, del XIV sec. Gli abitanti sono detti Fossanesi

\fossàto, sm. 1 Lunga fossa in cui scorrono le acque. 2 Grande fossa che circonda una fortificazione.   +   3 Separazione, incomunicabilità. 
 X   sm. 1 ditch. 2 (fossa di fortificazione) moat. 
 @   lat. fossatum, p.p. di fossare scavare. 

\Fossàto di Vìco Comune in provincia di Perugia (2.368 ab., CAP 06022, TEL. 075). 

\Fossàto Serràlta Comune in provincia di Catanzaro (607 ab., CAP 88050, TEL. 0961). 

\Fosse, Bob (Chicago 1925-Washington 1987) Regista teatrale e cinematografico statunitense. Fu autore di importanti musical, che diresse, quali Cabaret (1972), Lenny (1975) e All that Jazz (1979). 

\fossétta, sf. 1 Piccola fossa. 2 Piccola depressione del mento o che si forma nelle guance di una persona quando ride. 
 X   sf. dimple. 

\fòssile, agg. e sm. agg. 1 Di sostanza che viene estratta dalla terra dopo esservi stata sepolta per lungo tempo. 2 Di cosa o persona antiquata. ~ superato. <> moderno. 
sm. 1 Sostanza fossile. 2 Persona culturalmente e intellettualmente molto arretrata. 
 X   agg. e sm. fossil. 
 @   lat. fossilis, deriv. da fossus, p.p. di fodere scavare. 
Resto o impronta di organismo vissuto in epoche lontanissime e conservato intatto negli strati della crosta terrestre fino ai nostri giorni. I fossili svolgono una funzione importante nella datazione dei sedimenti rocciosi (fossili guida). Il processo di fossilizzazione avviene per mineralizzazione delle parti dure dell'organismo, dopo inglobamento da parte dei sedimenti o dopo riempimento. Raramente sono ritrovati fossili inclusi in ambra. Altri processi di formazione dei fossili sono la mummificazione (totale assenza di aria) e la carbonizzazione. Lo studio dei fossili ha permesso di ricostruire l'evoluzione della vita sul pianeta e la successiva sua diffusione a partire dalle acque degli oceani fino a conquistare tutti i continenti emersi. 
Fossile di facies 
Resti di organismi legati a un preciso ambiente, importanti indicatori per ricostruire i paleoambienti (coralli). 

\fossilìfero, agg. Che racchiude fossili. 

\fossilizzàre, v. v. tr. Ridurre allo stato fossile. 
v. intr. pron. 1 Diventare fossile. ~ sclerotizzarsi. 2 Ostinarsi in idee arretrate. ~ mummificarsi. <> rinnovarsi. 
 X   v. intr. pron. to fossilize. 

\fossilizzàrsi, v. intr. pron. 1 Ridursi a fossile. 2 Essere o diventare incapace di rinnovarsi. 

\fossilizzazióne, sf. Il fossilizzare, il fossilizzarsi e l'effetto. 

\fòsso, sm. 1 Scavo del terreno che si estende in lunghezza. ~ canale. 2 Scavo intorno a un'opera fortificata. ~ fossato. 
 X   sm. 1 ditch. 2 (trincea) trench. 
 @   lat. fossus, dal p.p. di fodere scavare. 

\Fossò Comune in provincia di Venezia (5.331 ab., CAP 30030, TEL. 041). 

\Fossombróne Comune in provincia di Pesaro (9.558 ab., CAP 61034, TEL. 0721). 

\Fossombróni, Vittòrio (Arezzo 1754-Firenze 1844) Politico. Fu primo ministro del granducato di Toscana dal 1815 e contribuì al suo sviluppo con una politica cautamente riformatrice. 

\Foster, Jodie (Los Angeles 1962-) Attrice cinematografica statunitense. Interpretò Alice non abita più qui (1974), Taxi driver (1976), A donne con gli amici (1980), Il sangue degli altri (1984), Dentro la grande mela (1986), Sotto accusa (1988), Il silenzio degli innocenti (1991, Oscar), Nell (1994), A casa per le vacanze (1995). 

\Fothergill Tipo di nevralgia (malattia di Fothergill) al trigemino dal quale sono particolarmente affette le donne dopo i cinquant'anni. 

\Fotìno Vescovo della Pannonia e seguace del monarchianismo, che negava la distinzione reale delle tre persone divine. Venne condannato dal sinodo di Antiochia nel 344. 

\fòto, sf. Abbreviazione di fotografia. 
 X   sf. snapshot, photo. 

\foto- Primo elemento di parole composte. Deriva da un vocabolo greco che significa "luce". 

\Foto di gruppo con signora Romanzo di H. Böll (1971). 

\fotoaccoppiatóre, sm. Componente elettronico che mette insieme in una sola cassa un fotodiodo e un diodo fotoemittente, in modo da permettere la completa separazione di due circuiti elettrici. 

\fotoallergìa, sf. Allergia alla luce solare. 

\fotoamatóre, sm. (f.-trìce) Appassionato di fotografia. 

\fotobatterìa, sf. Generatore elettrico alimentato da cellule fotovoltaiche. 

\fotocàmera, sf. Corpo della macchina fotografica senza obiettivo. 

\fotocèllula, sf. Dispositivo che trasforma un segnale luminoso in uno elettrico, per un effetto fotoelettrico. Ne esistono di due tipi, ossia le cellule fotoemissive, formate da un'ampolla a vuoto nella quale tra anodo e catodo si genera un flusso di elettroni, dopo essere state colpite dalla luce; cellule fotoconduttrici, formate da elementi semiconduttori tra i quali si stabilisce una corrente proporzionale all'intensità della luce. 

\fotochìmica, sf. Branca della chimica che studia le reazioni chimiche provocate o influenzate dalla luce. 

\fotochìmico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alla fotochimica. 

\fotocìclo, sm. Il numero di giorni necessari affinché una pianta, mantenuta in una determinata lunghezza di luce giornaliera, possa essere in grado di passare il fotostadio così da poter successivamente raggiungere la fioritura. 

\fotocollografìa, sf. Ogni processo di riproduzione fotomeccanica ottenuta utilizzando colloidi stesi su metallo, vetro o pietra. 

\fotocòlor, sm. invar. Procedimento per ottenere fotografie a colori. 

\fotocompórre, v. tr. Comporre in fotocomposizione. 

\fotocompositóre, agg. (f.-trìce) Che serve a fotocomporre. 

\fotocompositrìce, sf. Macchina per la fotocomposizione. 

\fotocomposizióne, sf. Procedimento usato nella composizione, giustificazione e presentazione di testi su materiali fotografici. Nella fotocomposizione classica, i vari caratteri vengono contenuti in matrici e trasferiti sul supporto con un procedimento ottico; in quella elettronica, la forma dei caratteri è descritta da istruzioni grafiche, dimensionate da programmi appositi e disposta su appropriati supporti; con questo sistema le bozze intermedie vengono prodotte a mezzo di stampante laser. Queste tecniche nuove hanno sostituito i precedenti processi di composizione tipografica (linotipia, monotipia). 

\fotoconduttività, sf. Aumento della conduttività elettrica in un semiconduttore colpito da una radiazione elettromagnetica. 

\fotoconduzióne, sf. Fenomeno per cui in alcune sostanze isolanti o semiconduttori, gli elettroni di valenza, stimolati da una radiazione elettromagnetica incidente, restano all'interno del corpo, disponibili a fenomeni di conduzione, elevando la capacità di conduzione della sostanza. 
Soglia fotoelettrica 
Valore di una frequenza della radiazione incidente, sotto la quale il fenomeno non si verifica; tale soglia è più bassa di quella della fotoemissione. 

\fotocòpia, sf. 1 Copia fotografica ottenuta da un negativo. 2 Copia di uno scritto o di un'immagine mediante fotografia. 3 Persona o cosa quasi identica a un'altra. 
 X   sf. photocopy. 
 @   da foto-+ copia. 

\fotocopiàre, v. tr. Riprodurre tramite fotocopia. 
 X   v. tr. to photocopy. 

\fotocopiatrìce, sf. Macchina per fotocopiare. 
 X   sf. photocopier. 

\fotocromàtico, agg. (pl. m.-ci) Si dice di lente che modifica la propria intensità di colorazione al variare dell'intensità della luce. 

\fotocrònaca, sf. Resoconto giornalistico realizzato soprattutto usando fotografie. ~ fotoreportage. 

\fotocronìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Chi realizza fotocronache. ~ fotoreporter. 

\fotodegradàbile, agg. Di sostanza che può essere alterata o distrutta dalla luce solare. 

\fotodermatòsi, sf. Gruppo di malattie della pelle provocate dal sole. 

\fotodisintegrazióne, sf. Reazione nucleare indotta da fotoni e seguita dall'emissione di particelle subatomiche. 

\fotoelasticità, sf. Proprietà di alcune sostanze isotrope trasparenti che, sottoposte a sollecitazioni meccaniche, diventano birifrangenti. Scoperta nel 1815 da Brewster, questa proprietà è alla base della fotoelasticimetria. 

\fotoelèttrica, sf. Potente faro montato su un automezzo per scopi di illuminazione mobile. 

\fotoelettricità, sf. Proprietà di certi corpi che, sotto l'azione della luce, emettono elettroni. 

\fotoelèttrico, agg. (pl. m.-ci) Di fotoelettricità. 

\fotoelettrònica, sf. Parte dell'elettronica che si occupa dell'effetto fotoelettrico e delle sue applicazioni pratiche. 

\fotoemettitóre, agg. Fotoemissivo. 

\fotoemissióne, sf. Effetto fotoelettrico. 

\fotofinish, sm. invar. Fotogramma tratto dalla ripresa automatica della fase finale di una gara di velocità che serve a stabilire con esattezza il vincitore. 

\fotofìt, sm. invar. Adattamento dell'inglese photofit. 

\fotofobìa, sf. Dolorosa sensibilità dell'occhio alla luce accompagnata da arrossamento e lacrimazione. 

\fotoformatùra, sf. Insieme dei metodi fotomeccanici necessari per preparare matrici per la stampa mediante la luce. 

\fotòforo, sm. Organo fotogeno. 

\fotogeneratóre, agg. e sm. (f.-trìce) agg. Che genera elettricità per effetto della luce. 
sm. Cellula fotogeneratrice. ~ cellula fotovoltaica. 

\fotogènesi, sf. invar. Produzione di fenomeni luminosi negli animali e nelle piante. 

\fotogenìa, sf. Disegno ottenuto sensibilizzando alla luce una particolare carta pigmentata. 

\fotogenicità, sf. L'essere fotogenico. 

\fotogènico, agg. Di persona o cosa che ha una buona resa in fotografia o cinematografia. 

\fotògeno, agg. 1 Che emette luce. 2 Causato dalla luce. 

\fotogeologìa, sf. Metodo per realizzare carte geologiche sulla base di fotografie aeree, integrate da alcuni rilevamenti effettuati sul terreno. 

\fotografàre, v. tr. 1 Riprendere l'immagine di qualcosa o qualcuno mediante un apparecchio fotografico. ~ riprendere. 2 Descrivere, ritrarre con precisione. 
 X   v. tr. to photograph. 

\fotografìa, sf. 1 Procedimento chimico fisico che consente la fissazione permanente su un opportuno supporto di sostanze, sensibili alle radiazioni visibili o invisibili (fotografia all'ultrarosso), di un'immagine prodotta in una camera oscura. 2 L'arte di fare fotografie. 3 Ogni immagine ottenuta fotografando. 4 Rappresentazione esatta ed efficace. 
 X   sf. 1 photography. 2 (immagine) photograph. 
 @   da foto-+ grafia. 
Le prime immagini durevoli nel tempo risalgono al 1813 (Niepce) e al 1839 (Daguerre); si trattava di un'immagine positiva e non consentiva di ottenere più copie di una stessa fotografia. Il procedimento negativo-positivo risale al 1840, grazie alle scoperte di Fox-Talbot, che usò una carta impregnata di sali d'argento; l'emulsione fotografica è un sottile strato di alogenuro d'argento sensibile alla luce disperso in gelatina, che ricopre una lastra o un film trasparente (supporto dell'emulsione). Nel momento in cui la radiazione luminosa colpisce tale strato, essa dà origine a un'immagine latente che ricrea esattamente l'oggetto fotografato; con lo sviluppo e il fissaggio si ottiene il negativo. Solo proiettando la luce attraverso quest'ultimo su carta sensibilizzata con analoga emulsione, si ottiene infine il positivo, ossia l'immagine reale dell'oggetto. Nella fotografia a colori, i procedimenti si basano sulla sintesi sottrattiva e sulla selezione tricromica, in quanto tutti i colori sono scomponibili in tre colori fondamentali, ossia il giallo, il rosso porpora e il blu verde; viene usato un solo negativo con tre livelli sovrapposti di gelatina, ognuno dei quali è sensibile a un colore fondamentale. 
Macchina fotografica 
Apparecchio per la ripresa di una fotografia; è formata da una camera oscura, su una delle cui facce è montato l'obiettivo, mentre sull'altra è applicato il telaio, che contiene al suo interno la pellicola impressionabile. L'otturatore consente alle radiazioni luminose emesse dall'oggetto di impressionare per un certo tempo l'emulsione; caratteristiche precipue dell'obiettivo sono la distanza focale, l'angolo di campo, l'apertura relativa, da cui dipende la luminosità dell'ottica. Altro elemento importante è il  →  diaframma, ossia un dispositivo formato da più lamelle metalliche concentriche, collocate in modo da lasciare un foro centrale e che vengono regolate a seconda della necessità. Il mirino permette di inquadrare il soggetto; nelle macchine reflex monoculare, l'immagine di controllo è prodotta dall'obiettivo e inviata, mediante uno specchio inclinato di 45° che si alza, al momento dello scatto. Per effettuare correttamente una fotografia occorre stabilire con oculatezza la velocità di otturazione e dell'apertura del diaframma; per fare ciò ci si avvale dell'esposimetro, che può anche essere interno. La macchina fotografica fu inventata nel 1840 dall'inglese William Henry Fox. 

\fotograficaménte, avv. 1 Per mezzo della fotografia. 2 In modo attinente alla realtà. 

\fotogràfico, agg. 1 Che concerne la fotografia. l'arte fotografica. 2 Ottenuto per mezzo della fotografia. una riproduzione fotografica del dipinto può essere utile per studiarlo senza produrre danni. 3 Fedele alla realtà; preciso. ~ esatto. descrivere con precisione fotografica

\fotògrafo, sm. Chi esercita la tecnica e l'arte del fotografare. 
 X   sm. photographer. 

\fotogràmma, sm. (pl.-i) Ciascuna delle immagine, negative o positive, che compongono una pellicola fotografica o cinematografica. 

\fotogrammetrìa, sf. Rilevamento planimetrico e altimetrico di una zona mediante fotografie. 

\fotogrammètrico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alla fotogrammetria. 

\fotoincisióne, sf. Processo di preparazione delle lastre per la stampa e l'immagine incisa e riprodotta. 

\fotoincisóre, sm. Tecnico addetto alla fotoincisione. 

\fotoingrandimento, sm. 1 fotocopia di dimensioni maggiorri rispetto all'originale. 
\fotokit, sm. invar. Metodo che consente l'identificazione di una persona mediante l'accostamento di particolari fotografici di altre persone. 

\fotolìbro, sm. Libro composto prevalentemente da fotografie. 

\fotolìsi, sf. invar. Decomposizione chimica per mezzo della luce. 

\fotolìtico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alla fotolisi. 

\fotolitografìa, sf. Procedimento per cui un disegno è riprodotto su un foglio metallico o su pietra mediante metodi fotografici. 

\fotoluminescènza, sf. Emissione di luce da parte di un corpo illuminato. 

\fotomeccànica, sf. Tecnica relativa alla riproduzione di immagini per mezzo della luce. 

\fotomeccànico, agg. (pl. m.-ci) Che riguarda la fotomeccanica. 

\fotometrìa, sf. Ramo dell'ottica che studia le grandezze fisiche delle radiazioni luminose. 

\fotomètrico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alla fotometria. 

\fotòmetro, sm. Strumento per misurare l'intensità della luce. 

\fotomodèllo, sm. Persona che posa professionalmente per fotografie, servizi di moda o campagne pubblicitarie. 

\fotomontàggio, sm. Composizione fotografica ottenuta riunendo insieme a mosaico pezzi presi da fotografie diverse. 

\fotóne, sm. Quantità indivisibile di energia elettromagnetica, venne scoperto da Einstein nel 1905 e introdotto per spiegare l'effetto fotoelettrico. Ha un'energia di E = hv, dove h è la costante di Planck e v la frequenza della radiazione. È un bosone di spin unitario e massa nulla, descritto dalla statistica di Bose-Einstein ed è stato molto importante nella spiegazione di vari fenomeni. Il termine fu coniato da G. N. Lewis nel 1926. 
 X   sm. photon.

\fotoperìodo, sm. Durata della illuminazione giornaliera delle piante. 

\fotopsìa, sf. Allucinazione visiva costituita da sensazioni luminose. Può colpire sia occhi malati che occhi sani. 

\fotoreazióne, sf. Reazione provocata o catalizzata dall'azione della luce. 

\fotorecettóre, agg. e sm. Di cellula o gruppo di cellule recettore di stimoli luminosi. 

\fotoreportage, sm. invar. Cronaca di un avvenimento realizzata in prevalenza con fotografie. 

\fotorepórter, sm. e sf. invar. Fotografo di attualità per giornali o agenzie. 
 X   sm. press photographer. 

\fotoriduzióne, sf. 1 fotocopia di dimensioni ridotte rispetto all'originale.  2 l'aggiunta di un elettrone a una specie la cui energia è stata aumentata dall'assorbimento di un fotone.  3 una riduzione chimica che avviene in presenza di luce o altre radiazioni elettromagnetiche.

\fotoriproduzióne, sf. Riproduzione fotografica. 

\fotoromànzo, sm. Romanzo narrato utilizzando una serie di fotografie con fumetti e didascalie. 
 X   sm. picture story. 

\fotosensìbile, agg. Di corpo o sostanza chimicamente sensibile alla luce. 

\fotosensibilità, sf. Proprietà di ciò che è fotosensibile. 

\fotosetter, sf. invar. Tipo di macchina fotocompositrice. 

\fotosfèra, sf. L'atmosfera luminosa che circonda una stella. 

\fotosìntesi, sf. 1 Sintesi chimica che avviene sotto l'azione della luce. 2 Narrazione di un fatto di cronaca mediante sintesi fotografica. 
Fotosintesi clorofilliana 
Funzione principale delle piante verdi che consiste nella trasformazione in composti organici dell'acqua e dell'anidride carbonica (CO2) presente nell'aria o sciolta nell'acqua. Tale processo avviene quando la clorofilla è esposta alla luce; la formula chimica complessiva è la seguente, 6CO2+12H2O= C6H12O6+12O+6H2O. Questa attività è fondamentale per la vita delle piante e degli animali, in quanto consente la trasformazione delle sostanze inorganiche semplici (CO2) in sostanze organiche ricche di acqua, unica loro forma di sostentamento. La fotosintesi rappresenta il primo gradino del complesso ciclo del carbonio che, con quello dell'azoto, consente un'ininterrotta circolazione di elementi chimici dal mondo minerale a quello vivente e viceversa. 

\fotostàtico, agg. (pl. m.-ci) Di sistema di riproduzione diretto su carta fotosensibile che si usa per documenti e manoscritti. 

\fototattìsmo, sm. Reazione di movimento di organismi vegetali e animali provocata da una radiazione luminosa. 

\fototèca, sf. Luogo in cui si conservano fotografie; archivio fotografico. 

\fototelegrafìa, sf. Trasmissione a distanza di immagini. ~ telefotografia. 

\fototeodolìte, sm. Apparecchio costituito da una macchina fotografica speciale che si muove assieme al visore del teodolite, utilizzato in fotogrammetria terrestre. 

\fototerapìa, sf. Cura delle malattie per mezzo di luce artificiale. 

\fototerapìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Terapista di fototerapia. 

\fototipìa, sf. Riproduzione fotomeccanica con inchiostri da stampa. 

\fototipìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Chi esegue riproduzioni tramite fototipia. 

\fototransistor, sm. invar. Transistor nel quale una giunzione viene sottoposta a un flusso luminoso così da avere un'emissione di elettroni. 

\fototropìsmo, sm. Particolare orientamento assunto da organi vegetali per effetto di stimoli luminosi. 

\fotovoltàico, agg. (pl. m.-ci) Che genera una forza elettromotrice per effetto di una radiazione luminosa. 

\fotozincografìa, sf. Procedimento di fotoriduzione fotomeccanica che serve a ottenere una matrice litografica. ~ fotolitografia. 

\fóttere, v. tr. 1 Possedere sessualmente una donna. ~ scopare. 2 Imbrogliare. ~ raggirare. 3 Sottrarre, rubare. ~ carpire. 

\fóttersene, v. intr. pron. Infischiarsi di qualcosa o di qualcuno. ~ fregarsene. 

\fottìo, sm. Gran quantità, numero esuberante. ~ mucchio. 

\fottùto, agg. 1 Maledetto. ~ terribile. 2 Fregato. ~ bidonato. 

\Foucault, Léon (Parigi 1819-1868) Fisico francese. Inventore del giroscopio nel 1852, ne stabilì la teoria; calcolò con precisione la velocità della luce nel 1850 grazie alla tecnica degli specchi rotanti, misurandola nel vuoto e nell'aria. Da lui prendono il nome le correnti di Foucault, correnti indotte da masse metalliche immerse in un campo magnetico variabile associate a fenomeni di dissipazione di energia e riscaldamento. Tali correnti furono applicate in forni a induzione. Nel 1851 realizzò una spettacolare dimostrazione sulla cupola del Pantheon volta a dimostrare il movimento di rotazione della Terra con un pendolo. Nel 1857 progettò l'interruttore a mercurio e realizzò un telescopio a riflessione totale. Una paralisi interruppe il suo lavoro. 
Pendolo di Foucault 
Pendolo lungo 67 m, dotato di una sfera di 28 kg, che fu appeso nel 1851 al soffitto del Pantheon a Parigi; tramite lo studio delle tracce lasciate sul pavimento, sfasate di un angolo costante, ottenne le prove della rotazione della Terra. 
Correnti di Foucault 
Correnti parassite indotte nei conduttori da campi magnetici esterni; causano un riscaldamento del conduttore stesso e perdite di potenziale. Sono direttamente proporzionali al diametro del conduttore e possono essere utilizzate da particolari apparecchi elettrici come forza frenante di un moto, oppure quasi annullate mediante la sostituzione dei nuclei in ferro massiccio con sottili lamine isolate tra loro. 

\Foucault, Michel (Poitiers 1926-Parigi 1984) Filosofo e intellettuale francese. Storico della cultura e docente di storia dei sistemi di pensiero, ha confutato tutte le teorie umanistiche dell'uomo e della storia; ha basato il suo studio sul diverso, l'irrazionale e il deviante, nascosti dalla concezione lineare della storia, cui ha contrapposto un metodo detto archeologia del sapere, capace di esplicare la rete concettuale, alla base della produzione intellettuale di un'epoca e consistente in molte fratture epistemologiche. Tra le sue opere, non facili, La storia della follia, Le parole e le cose, Storia della sessualità. 

\Fouché, Joseph (Le Pellerin 1759-Trieste 1820) Uomo politico francese, duca d'Otranto. Membro della convenzione, poi del direttorio. Nemico di Robespierre, fu tra gli organizzatori della sua caduta. Divenne ministro di polizia su incarico di Napoleone e durante i cento giorni. Dopo la sconfitta di Waterloo favorì il ritorno di Luigi XVIII, rimanendo ministro di polizia fino al 1816 quando fu esiliato con l'accusa di regicidio. 

\Fougez, Ànna (Taranto 1894-Santa Marinella 1966) Nome d'arte dell'attrice e cantante Anna Pappacena. Raggiunse la notorietà negli anni Venti, interpretando canzoni popolari come Vipera di E. A. Mario. Dal 1918 al 1920 lavorò anche nel cinema. Nel 1928 costituì la compagnia di rivista denominata Grande Rivista Italiana

\Foujita, Tsugouhara (Tokyo 1886-Parigi 1968) Pittore giapponese. Tra le opere Testa di fanciulla (1947, Parigi, Collezione privata). 

\foulard, sm. invar. 1 Tessuto leggerissimo, soprattutto di seta. 2 Fazzoletto da collo fatto con tale tessuto. 
 X   sm. scarf. 

\Foumban Città (60.000 ab.) del Camerun, capoluogo del dipartimento di Noun. 

\Fouquet, Jean (Tours 1420 ca.-1480 ca.) Pittore e miniatore francese. Tra i maestri della pittura francese del XV sec., soggiornò a lungo in Italia dove acquisì una grande conoscenza dell'arte rinascimentale; grazie a questa esperienza elaborò un'originale concezione pittorica dove i modi francesi e fiamminghi s'inseriscono in un chiaro rigore volumetrico e compositivo. Tra le sue opere, Madonna con bambino e angeli (1450 ca.), Étienne Chevalier con Santo Stefano; la grande opera di miniatura Libro d'ore di Étienne Chevalier. 

\Fouquet, Nicolas (Parigi 1615-Pinerolo 1680) Finanziere francese. Dal 1653, lavorando come sovrintendente generale delle finanze statali, accumulò una grande fortuna personale. Fu accusato da Colbert di malversazione e per questo fu arrestato, processato nel 1661, e imprigionato a vita nella fortezza di Pinerolo. 

\Fouquier-Tinville, Antoine-Quentin (Hérouël 1746-Parigi 1795) Politico francese. Avvocato, fu procuratore e acceso sostenitore della rivoluzione. Nel tribunale rivoluzionario dal 1793 fu pubblico accusatore e dopo la reazione di Termidoro, venne arrestato e ghigliottinato. Per il suo accanimento contro coloro che considerava nemici della rivoluzione francese, è ricordato come uomo spietato e implacabile, che non risparmiò neppure i suoi parenti. 

\Fourier, Charles (Besançon 1772-Parigi 1837) Filosofo ed economista francese. Di idee socialiste e utopistiche, elaborò la teoria sociale, in relazione al raggiungimento della felicità umana, secondo la quale l'uomo si deve realizzare svolgendo un lavoro interessante, libero da ogni vincolo, soddisfacendo tutte le necessità e prendendo parte agli investimenti del capitale. Tutto ciò deve svolgersi in piccole comunità chiamate falansteri, a struttura prevalentemente agricola, nelle quali si sarebbe realizzata la parità dei sessi e la piena esplicazione del talento e inclinazione individuale. Tra le sue opere, Teoria dei quattro movimenti e dei destini generali (1808) e Trattato dell'associazione domestica agricola (1822). 

\Fourier, Jean-Baptiste-Joseph (Auxerre 1768-Parigi 1830) Matematico e fisico francese. Studiò la propagazione del calore introducendo particolari sviluppi in serie, che portano il suo nome, poi applicati in generale allo studio dei fenomeni periodici (la serie di Fourier di una funzione periodica F di periodo 2π è una particolare serie di funzioni i cui termini sono del tipo ancos(n·x)+bnsin(n·x) che converge a F(x) per gli x in cui F è continua).   +  

\fòvea, sf. Depressione della zona centrale della retina, nella parte posteriore del globo oculare che corrisponde all'estremità posteriore dell'asse ottico, inoltre è sede della visione distinta.   +  

\Fowler, William (1911-1995) Astrofisico teorico statunitense. Insieme a S. Chandrasekhar nel 1983 fu insignito del premio Nobel. 

\Fox Isole degli USA, al largo della penisola dell'Alaska. 

\Fox, Charles James (Londra 1749-Chiswick 1806) Statista liberale britannico fu un irriducibile avversario del conservatore W. Pitt, denunciando gli scandali della compagnia delle Indie e sostenendo l'opportunità di un accordo con le colonie del Nordamerica. Si mostrò favorevole alla rivoluzione francese, ma aderì successivamente al fronte antifrancese opponendosi al regime espansionista di Napoleone. 

\Fox, George (1624-1691) Predicatore inglese. Aspirava a un Cristianesimo senza strutture ecclesiali e fondato sull'illuminazione interiore. Fondò i gruppi dei Figli della Luce, poi Società religiosa degli amici e l'ordine dei quaccheri. 

\Foxe Basin Sezione del mar Glaciale Artico, in Canada, tra l'isola di Baffin, l'isola di Southampton e la penisola di Melville. 

\fox-terrier, sm. invar. Razza di cani da caccia inglesi. Ha mantello bianco chiazzato di marrone o nero, coda diritta di solito tagliata, olfatto molto sviluppato, agile e vivace. Usato per la caccia alla volpe o per compagnia. Esistono due varietà di fox-terrier: a pelo liscio e a pelo ruvido. Ha caratteristica testa e muso allungati. L'esemplare maschio può raggiungere i 10 kg di peso. 

\fox-trot, sm. invar. Ballo di origine americana, dal ritmo sincopato derivato dal ragtime, diffusosi in particolare dopo la prima guerra mondiale. 
Slow-fox 
Ritmo meno sostenuto. 

\foyer, sm. invar. Ambiente di attesa e intrattenimento in teatri e cinematografi. ~ hall.   +  

\Fòza Comune in provincia di Vicenza (793 ab., CAP 36010, TEL. 0424). 

\Fòzio (Costantinopoli 820-891) Patriarca di Costantinopoli, divenne famoso per il suo rifiuto di inserire nel Credo il Filoque, che gli costò denuncie e deposizioni; quella definitiva avvenne per opera di Leone VI nell'886. Aristocratico di origine, è stato un grande uomo di cultura; scrisse però anche opere dottrinali, polemiche e teologiche, tra cui la più importante è stata la Biblioteca, compendio di 279 opere di letteratura greca, inesauribile fonte di notizie. 

\FPI Sigla di Fondo Previdenza Impiegati. 

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