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\lo, art. e pron. art. determ. m. sing. Utilizzato davanti a parole aventi vocale per iniziale o chie iniziano per i semiconsonante, per s impura, per z, x, y, pn e gn, sc. 
pron. pers. m. sing. 1 Lui. quando lo vide scoppiò in lacrime. 2 Ciò. glielo diede la sera stessa
 X   art. determ. m. sing. the. pron. 1 (persona) him. 2 (cosa) it. 3 (lo sapevo) I knew it. 4 (dimmelo) tell me. 
 @   lat. illum, da ille quello. 

\Lo Pìparo, Frànco (Bagheria, Palermo 1946-) Linguista italiano. Studioso della storia della linguistica e della teoria del linguaggio, ha scritto Lingua, intellettuali, egemonia in Gramsci (1979), un'opera sulle radici linguistiche della teoria gramsciana degli intellettuali e dell'egemonia. 

\Lo Sùrdo, Antonìno (Siracusa 1880-Roma 1949) Fisico italiano che scoprì l'effetto di un campo elettrico sullo spettro di emissione di un gas. Nei suoi numerosi studi si occupò di spettroscopia, di sismologia, di fenomeni termoionici e dell'audizione biauricolare. 

\Loa, Río Fiume (440 km) del Cile. Nasce dalle Ande e sfocia nell'oceano Pacifico. 

\Loach, Kenneth (Nuneaton 1936-) Regista cinematografico e televisivo inglese. Diresse Family Life (1971), Black Jack (1979), Looks and Smiles (1981), Riff Raff (1991), Piovono pietre (1993), Ladybird, Ladybird (1994), Terra e libertà (1995), La canzone di carta (1996). 

\Loàno Comune in provincia di Savona (11.216 ab., CAP 17025, TEL. 019). Centro industriale (prodotti alimentari e meccanici) e turistico (balneazione). Vi si trova il palazzo Doria, del XVI sec. Gli abitanti sono detti Loanesi

\Loasàcee Famiglia di piante erbacee o arbustacee, talora volubili, appartenenti all'ordine delle Parietali. Vivono in America, nelle regioni temperate o tropicali. 

\Loazzòlo Comune in provincia di Asti (397 ab., CAP 14050, TEL. 0144). 

\Lobacevskij, Nikolaj Ivanovic (Makarev 1793-Kazan 1856) Matematico russo. Elaborò il primo sistema di geometria non euclidea (da lui chiamato geometria immaginaria e poi pangeometria), scoprendolo nel 1829 indipendentemente da J. Bolyai. Studiò anche le equazioni binomie e le serie, studi raccolti in Algebra (1834). 

\lobàre, agg. 1 Che ha forma di lobo. 2 Relativo al lobo. 

\Lobàti Ordine di ctenofori planctonici tentacolati con il corpo compresso e munito di due lobi orali. 

\lobàto, agg. Foggiato al lobo. 

\lòbbia, sf. Cappello maschile di feltro. 

\lobbìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Chi fa parte di una lobby. 

\lobbìstico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a lobby. 

\lobby, sm. invar. 1 Salone principale delle banche. 2 Gruppo di persone che, nonostante siano esterne al potere politico, hanno la capacità di influenzarne le scelte; gruppo di influenza. ~ consorteria. 

\lobectomìa, sf. Asportazione chirurgica del lobo di un organo, praticata soprattutto nel trattamento di tumori. 

\Lobèlia Pianta erbacea delle Lobeliacee.

\Lobeliàcee Famiglia di piante in prevalenza tropicali, appartenenti all'ordine delle Sinandre. 

\lobelìna, sf. Alcaloide estratto dalla lobelia avente proprietà antispastiche, sedative, analettiche ed emetiche. Viene utilizzata quasi esclusivamente come broncodilatatore e stimolante dei centri respiratori. 

\lobìte, sf. Infiammazione polmonare che interessa un intero lobo polmonare, solitamente quello superiore destro. 

\lòbo, sm. Ogni parte di un organo animale e vegetale fisiologicamente ben distinta. ~ lobulo. 
 X   sm. lobe. 
 @   greco lobòs. 
In biologia è ognuna delle parti di un organo delimitata da solchi. 
In anatomia i lobi sono le parti in cui gli organi vengono divisi da solchi o setti. Vi sono i lobi cerebrali, ossia le parti in cui viene divisa la corteccia cerebrale, i lobi epatici, relativi al fegato, i lobi polmonari, porzioni dei polmoni e i lobi tiroidei, che riguardano la tiroide. 

\lobodon, sm. invar. Genere di Mammiferi pinnipedi della famiglia dei Focidi a cui appartiene la foca mangiagranchi (Lobodon carcinophagus) che vive nei mari australi e si nutre quasi esclusivamente di crostacei. 

\lobotomìa, sf. Incisione di un lobo. ~ leucotomia. 

\lobulàre, agg. Relativo a lobulo. 

\lobulàto, agg. Suddiviso in lobuli. 

\lòbulo, sm. 1 Suddivisione del lobo. 2 Termine anatomico che designa una parte del lobo. 

\LOC Sigla di Lega Obiettori di Coscienza. 

\locàle, agg. e sm. agg. 1 Che è proprio di un determinato luogo. ~ tipico. <> diffuso, generale. tradizioni, cucina locale. 2 Circoscritto. ~ delimitato. <> espanso. 3 Che appartiene alla nostra galassia. 4 Relativo a una particolare parte del corpo. ~ localizzato. <> generalizzato. infezione locale.
sm. 1 Parte di un edificio destinata a un uso determinato. ~ ambiente. 2 Luogo pubblico di ritrovo. ~ esercizio. si ritrovavano in quel locale tutte le sere. 3 Treno viaggiatori a breve percorso. ~ regionale. 4 Indigeno. ~ nativo. <> forestiero. 
 X   agg. local. sm. 1 room. 2 (locale notturno) nightclub. 
 @   lat. localis, deriv. da locus luogo. 
• In matematica termine che equivale all'espressione "in un opportuno intorno", contrapposo a globale. Si riferisce alle proprietà o ai concetti validi in un intorno di un punto dell'ente considerato, non necessariamente in tutto l'ente stesso.

\località, sf. 1 Luogo caratterizzato da dati geografici o aspetti ambientali. ~ zona. 2 Città, paese, cittadina. ~ centro. 
 X   sf. locality, town, resort. 
 @   lat. tardo localitas,-atis, deriv. da localis. 

\localizzàbile, agg. Che si può localizzare. 

\localizzàre, v. v. tr. 1 Individuare il luogo in cui si è verificata una cosa. ~ trovare. non avevano ancora localizzato il luogo da cui era stata fatta la telefonata. 2 Circoscrivere. ~ delimitare. <> allargare. dovevano localizzare l'incendio nel minor tempo possibile. 3 Situare. ~ collocare. 
v. intr. pron. Manifestarsi in una zona determinata. 
 X   v. tr. 1 to locate, to localize. 2 (circoscrivere) to confine. 3 (accertare) to place. 
 @   franc. localiser

\localizzàto, agg. 1 Circoscritto. ~ delimitato. 2 Individuato. ~ trovato. 

\localizzatóre, agg. (f.-trìce) Che ha la capacità di localizzare. 

\localizzazióne, sf. 1 Atto, effetto del localizzare. ~ individuazione. 2 Particolarità di punto di articolazione. 3 Luogo. ~ posizione. 
 @   deriv. da localizzare. 

\localménte, avv. In modo locale. 

\Locàna Comune in provincia di Torino (1.983 ab., CAP 10080, TEL. 0124). 

\locànda, sf. Trattoria con alloggio. ~ pensione. 
 X   sf. inn. 

\Locandiera, La Commedia in tre atti, in prosa, di C. Goldoni (1753). Protagonista del lavoro teatrale è Mirandolina, padrona di una locanda, bella, accorta ed energica, molto attenta ai suoi interessi, talvolta perfino cinica, che usa la bellezza in modo scaltro e alquanto provocatorio fino a far innamorare tutti gli uomini che frequentano il suo locale. È una delle figure più celebri di tutto il teatro goldoniano, rappresentante della classe borghese in ascesa. La commedia offre una rappresentazione assai viva della società del tempo. 

\locandière, sm. Chi conduce una locanda. ~ albergatore. 
 X   sm. innkeeper. 

\locandìna, sf. Piccolo manifesto pubblicitario appeso in luoghi pubblici allo scopo di reclamizzare spettacoli; cartellone, programma, avviso. ~ manifesto. 
 X   sf. poster, playbill. 

\locàre, v. v. tr. 1 Dare in locazione. ~ affittare. 2 Collocare. 
v. rifl. Collocarsi. 
 @   lat. locare. 

\Locàrno Città della Svizzera (14.000 ab.) nel Canton Ticino, posta sulla riva nordoccidentale del lago Maggiore. Centro turistico, possiede industrie alimentari, degli orologeria e tessili. 
Patti di Locarno 
Serie di accordi stipulati durante la conferenza di Locarno (5-16 ottobre 1925) dalle maggiori potenze europee (Belgio, Francia, Gran Bretagna, Italia, Cecoslovacchia e Polonia) sui problemi rimasti aperti dopo la prima guerra mondiale. Dei patti stabiliti, il trattato di garanzia, relativo al riconoscimento della frontiera franco-tedesca, fu firmato a Londra il giorno 1° dicembre 1925. 

\locatàrio, sm. Chi riceve una cosa in locazione. ~ inquilino. <> proprietario. 
 X   sm. tenant. 

\Locàte di Triùlzi Comune in provincia di Milano (8.148 ab., CAP 20085, TEL. 02). 

\Locàte Varesìno Comune in provincia di Como (3.685 ab., CAP 22070, TEL. 0331). 

\Locatèlli, Andrèa (Roma 1690 ca.-1741) Pittore italiano. Tra le opere, Donne alla fontana (1725, Viterbo, collezione privata) e Piazza Navona (1733, Vienna, Akademie der bildenden Künste). 

\Locatèlli, Piètro Antònio (Bergamo 1695-Amsterdam 1764) Violinista e compositore italiano. Allievo di A. Corelli a Roma, si esibì in numerose città italiane ed europee. Nel 1731 elesse a propria residenza la capitale olandese e si dedicò all'insegnamento e alla composizione. Tra la sua produzione artistica, 12 Concerti grossi op. 1 (1721), L'arte del violino: 12 concerti ... con 24 capricci op. 3 (1733), 6 Introduttioni teatrali e 6 Concerti op. 4 (1735), 6 Concerti a 4 op. 7 (1741) e 12 Sonate da camera op. 6 per violino e basso (1737). 

\Locatèllo Comune in provincia di Bergamo (681 ab., CAP 24030, TEL. 035). 

\locatìvo, agg. 1 Detto di caso della declinazione indoeuropea indicante il luogo in cui si colloca l'azione verbale. 2 Relativo a locazione. 
 @   franc. locatif

\locatìzio, agg. Relativo alla locazione. 

\locatóre, sm. (f.-trìce) Chi dà una cosa in locazione. ~ proprietario. <> affittuario. 
 X   sm. landlord. 
 @   lat. locator,-oris, deriv. da locare. 

\locatòrio, agg. Che si riferisce al locatore. 

\locazióne, sf. Contratto con il quale una parte (locatore) mette a disposizione di un'altra (locatario) per un determinato periodo di tempo una cosa mobile o immobile, dietro corrispettivo. ~ pigione. 
 X   sf. 1 (locatore) renting out. 2 (locatario) renting. 3 (contratto di locazione) lease. 
 @   lat. locatio,-onis, deriv. da locare. 

\loccit Sigla di loco citato (passo citato, usato nelle indicazioni bibliografiche). 

\Locèri Comune in provincia di Nuoro (1.459 ab., CAP 08040, TEL. 0782). 

\loch, sm. invar. 1 In Scozia, lago allungato formatosi sul fondo di depressioni tettoniche o di valle scavate dai ghiacciai. 2 Profondo golfo simile a un fiordo formato da una depressione che è stata occupata dal mare. 

\lòchi Liquame siero-sanguinolento che fuoriesce dall'utero a partire da subito dopo il parto per circa tre settimane. 
 @   greco lochéia porto. 

\Lochner, Stephan (Meersburg ca. 1410-Colonia 1451) Pittore tedesco. Tra le opere Madonna del roseto (dopo il 1443?, Colonia, Wallraf-Richartz Museum) e Altare del Giudizio Universale (ca. 1440, Colonia, Wallraf-Richartz Museum). 

\Locke, John (Wrington 1632-Oates 1704) Filosofo britannico. Studiò anche medicina, fisica e chimica. È considerato il fondatore dell'empirismo inglese. Il nucleo centrale del suo pensiero è la teoria delle idee, esposta nel libro Saggio sull'intelletto umano (1690), nella quale nega l'esistenza delle idee innate della teoria cartesiana e sostiene che la conoscenza deriva dallo studio delle idee che sono acquisite mediante la sensazione e poi elaborate con la riflessione. In politica fu un teorico del liberalismo moderno, sostenendo che lo stato, derivato da un libero contratto, ha come scopo la tutela dei cittadini (Due trattati sul governo, 1690). Propugnò anche la separazione dello stato dalla chiesa (Epistula de tolerantia, 1689). In campo pedagogico fu un precursore di Rousseau, asserendo che l'educazione si basa su principi di giustizia e saggezza e ha come scopo la formazione di individui autonomi e sereni. Tra le sue opere, Saggio sulla legge di natura (1664), Pensieri sull'educazione (1693) e Ragionevolezza del cristianesimo (1695). 

\Lockheed Aircraft Corporation Industria aereonautica statunitense fondata nel 1926. Specializzata nella costruzione di aerei militari, ha prodotto l'F80 Shooting Star, il primo aereo a reazione in servizio regolare delle forze armate statunitensi. Il suo nome è legato allo scandalo che coinvolse ministri italiani, giapponesi e di altri paesi, accusati di essere stati pagati dalla società per favorire la vendita dei suoi aerei (1976-1977). Nel 1994 si è fusa con la Martin Marietta, dando vita alla Lockheed-Martin. 

\Lockyer, Joseph Norman (Rugby 1836-Salcombe Regis 1920) Astronomo inglese, per primo riuscì a fornire una spiegazione astronomica dei monoliti di Stonehenge. Dall'osservazione dello spettro solare, scoprì l'elio, fino ad allora sconosciuto. 

\lòco, sm. 1 Luogo. 2 Termine musicale che annulla l'indicazione all'ottava e indica di eseguire le note all'altezza indicata dalle note sul pentagramma. 3 Nella locuzione in alto loco che indica chi occupa posizioni importanti. 

\locomotìva, sf. Veicolo a ruote provvisto di apparato motore destinato al traino di un certo numero di altri veicoli. ~ locomotrice. 
 X   sf. locomotive. 
Le locomotive si distinguono, a seconda del tipo di motore usato, in locomotive termiche, tra cui le locomotive a vapore, le diesel e le diesel-elettriche, e locomotive elettriche (locomotori), azionate da motori elettrici. Le locomotive a vapore sono in genere costituite da una caldaia a combustibile solido (carbone) che produce il vapore acqueo necessario ad azionale un motore alternativo collegato direttamente alle ruote da un manovellismo. Il combustibile e l'acqua necessari al funzionamento della caldaia sono contenuti in un'apposita sezione (tender) che può essere agganciata dietro alla locomotiva o incorporata nella stessa. Nelle locomotive diesel l'apparato propulsore è composto da un motore a combustione interna di tipo diesel che aziona le ruote per mezzo di una trasmissione meccanica o idraulica. I modelli diesel-elettrici utilizzano invece lo stesso motore per produrre energia elettrica che alimenta i propulsori di trazione. I locomotori, infine, sono azionati da motori elettrici che ricevono l'alimentazione da una linea di contatto, generalmente aerea. L'energia elettrica che percorre la linea di alimentazione è normalmente caratterizzata da tensioni molto alte e può essere a corrente continua o alternata. 
La prima locomotiva a vapore fu costruita nel 1803; era in grado di raggiungere la velocità di 8 km/h. 

\locomotóre, agg. e sm. agg. (f.-trìce) Che concerne la locomozione. 
sm. Locomotiva elettrica. ~ motrice. 
 X   sm. electric locomotive, engine, locomotive. 

\locomotòrio, agg. Relativo alla locomozione. 

\locomotorìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Guidatore di locomotori. 

\locomotrìce, sf. Locomotiva elettrica. ~ locomotore. 

\locomozióne, sf. 1 Spostamento di persone, animali o cose da un luogo a un altro mediante veicoli. ~ trasporto. i mezzi di locomozione non mancavano in quella regione. 2 Facoltà propria degli uomini e degli animali di spostarsi. ~ deambulazione. 
 X   sf. 1 locomotion. 2 (mezzi di locomozione) means of transport, vehicles. 
 @   franc. locomotion

\Locorotóndo Comune in provincia di Bari (13.418 ab., CAP 70010, TEL. 080). Centro agricolo (coltivazione di olivi e viti), industriale (prodotti enologici) e dell'allevamento bovino delle Murge. Vi si trovano i trulli e la chiesa di Santa Maria la Greca, in stile romanico. Gli abitanti sono detti Locorotondesi

\Lòcri Comune in provincia di Reggio Calabria (12.650 ab., CAP 89044, TEL. 0964). Centro agricolo (coltivazione di fiori, ortaggi e frutta), industriale (prodotti meccanici e alimentari) e turistico (balneazione) sullo Ionio. Gli abitanti sono detti Locresi

\Lòcride Antica regione della Grecia centrale, costituita dalle due sezioni orientale (Locride Opunzia), sul golfo di Eubea e occidentale (Locride Ozolia), sul golfo di Corinto, separate dalla Doride e dalla Focide. Si tramanda che in origine fosse abitata da popolazioni pelasgiche. Nel 146 a. C. fu assoggettata da Roma. 

\Lòculi Comune in provincia di Nuoro (558 ab., CAP 08020, TEL. 0784). 

\lòculo, sm. 1 Nicchia del colombario. ~ urna. 2 Spazio. ~ vano. 3 Celletta esagonale del vespaio. ~ cavità. 
 @   lat. loculus, dimin. di locus luogo. 

\locupletare, v. tr. Arricchire. 
 @   lat. locuples-etis ricco. 

\locus, sm. invar. Localizzazione di un gene in un punto determinato di un cromosoma. 

\locùsta, sf. Insetto (Locusta migratoria) della famiglia degli Acrididi e dell'ordine degli Ortotteri. Misura fino a 6 cm, ha le zampe posteriori molto allungate e atte al salto. Diffusa nelle regioni mediterranee, in Asia e in Africa. Alcune specie (cavallette verdi) presentano fenomeni di mimetismo, essendo simili al colore delle foglie. Durante le migrazioni provoca gravi danni ai raccolti. 
 X   sf. locust. 

\Locùstidi, sm. invar. Famiglia di Insetti ortotteri saltatori aggregata, secondo le classificazioni moderne, in parte agli acrididi e in parte ai tettigoniidi. 

\locutóre, sm. (f.-trìce) Chi parla. 

\locutòrio, agg. 1 Che riguarda l'enunciazione. 2 Che si limita a informare, a constatare. 

\locuzióne, sf. 1 Insieme di due o più parole che esprime un significato particolare. Può essere aggettivale (amico per la pelle), avverbiale (a quattr'occhi), congiuntiva (dopo di che), prepositiva (di fronte a), verbale (mettere insieme), nominale (forze dell'ordine), interiettiva (al ladro!).  2 Espressione di uso ricorrente. ~ modo di dire. 
 X   sf. 1 expression, phrase. 2 (frase idiomatica) idiom.
 @   lat. locutio,-onis, deriv. da locutus, p.p. di loqui parlare. 

\lodàre, v. v. tr. 1 Esaltare con parole di lodi. ~ elogiare. <> denigrare. lodarono la loro capacità di intervento. 2 Celebrare con preghiere. ~ osannare, magnificare. 3 Approvare. ~ comprovare. <> disapprovare. non poteva certo lodarlo per quegli atteggiamenti ribelli
v. rifl. Esaltare se stesso; gloriarsi. ~ vantarsi. 
 X   v. tr. to praise. 
 @   lat. laudare, deriv. da laus, laudis lode. 

\lodataménte, avv. Con lode. 

\lodatìvo, agg. Atto a lodare. ~ elogiativo. 

\lodàto, agg. 1 Ammirato. ~ stimato. <> biasimato. 2 Celebrato con preghiere. 

\lodatóre, agg. (f.-trìce) Chi loda. 
 @   lat. laudator,-oris

\lòde, sf. 1 Approvazione incondizionata. ~ plauso. <> disapprovazione. 2 Preghiera con cui si onora una divinità. ~ celebrazione. 3 Vanto. ~ gloria. 4 Particolare nota di plauso. ~ panegirico. <> biasimo. 
 X   sf. 1 praise. 2 (degno di lode) praiseworthy. 3 (laurearsi con 110 e lòde) to graduate with a first-class honours degree. 
 @   lat. laus, laudis. 

\Lodè Comune in provincia di Nuoro (2.465 ab., CAP 08020, TEL. 0784). 

\loden, sm. invar. 1 Panno di lana piuttosto pesante, reso impermeabile. 2 Cappotto confezionato con tale tessuto. 
 X   sm. invar. 1 loden. 2 (cappotto) loden overcoat. 

\lodévole, agg. Meritevole di lode. ~ meritevole. <> riprovevole. 
 X   agg. praiseworthy. 
 @   lat. laudabilis. 

\lodevolménte, avv. In modo lodevole; encomiabilmente, meritoriamente. ~ bene. 

\Lòdi Città capoluogo di provincia della Lombardia (comune 41,40 km2, 42.500 ab., CAP 20075 TEL. 0371), posta alla destra del fiume Adda. L'economia si basa su agricoltura e allevamento bovino. Sono presenti industrie alimentari (prodotti caseari), tessili, chimiche, metalmeccaniche, del legno e dei laterizi. Fondata dai galli, divenne colonia romana con il nome di Laus Pompeia. Divenuta libero comune, venne rasa al suolo dai milanesi nel 1100 e nel 1155 e fu ricostruita da Federico Barbarossa (1158-1161). In mano a famiglie locali, fu proprietà dei Visconti dal 1335 al 1447, tranne un breve periodo. Fu coinvolta nella guerra tra Milano e Venezia (1447-1448). Nel 1449 venne unita a Milano da Francesco Sforza. Tra i monumenti, il duomo (XII-XIV sec.), le chiese dell'Incoronata (1448-1494) e di San Francesco (XIII-XIV sec.). 
Provincia di Lodi 
(782 km2, 183.000 ab.) Istituita nel 1992, si trova nella bassa pianura padana, a sud-est di Milano. L'economia si basa sull'agricoltura (cereali e foraggi) e sull'allevamento bovino che alimenta una fiorente industria lattiero casearia. Centri principali sono Casalpusterlengo, Codogno e Sant'Angelo Lodigiano. 
Battaglia di Lodi 
Battaglia combattuta nel 1796 dalle truppe di Napoleone contro gli austriaci, intorno al ponte sull'Adda. Si concluse con la vittoria di Napoleone che si impossessò della Lombardia. 
Pace di Lodi 
Pace che il 9 aprile 1454 pose termine alla guerra per la successione al ducato di Milano combattuta da Francesco Sforza, a Firenze, Genova e Mantova contro Venezia, Napoli, Monferrato e Savoia. Con essa venne riconosciuto a Francesco Sforza il titolo di duca di Milano e venne fissato l'Adda come confine tra il ducato di Milano e la Repubblica di Venezia. 

\Lòdi Vècchio Comune in provincia di Lodi (6.141 ab., CAP 20090, TEL. 0371). 

\lodìcula, sf. Ognuna delle brattee (due o tre) situate nel fiore delle graminacee alla base dell'ovario. 

\lodigiàno, agg. e sm. agg. Relativo a Lodi. 
sm. 1 Nativo o abitante di Lodi. 2 Denominazione della regione intorno a Lodi. 

\Lodìne Comune in provincia di Nuoro (352 ab., CAP 08020, TEL. 0784). 

\lòdo, sm. Decisione degli arbitri. 

\lodoicèa, sf. Genere di palme di grandi dimensioni comprendente la sola specie Lodoicea sechellarum, pianta dai frutti commestibili originaria delle Seicelle. 

\Lodoïska Opera in tre atti di L. Cherubini, libretto di Fillette-Loreaux (Parigi, 1791). 

\lodolàio, sm. Falco cacciatore di allodole. 

\Lodrìno Comune in provincia di Brescia (1.416 ab., CAP 25060, TEL. 030). 

\Lodz Città della Polonia centrale (850.000 ab.), capoluogo del voivodato omonimo, posta a sud-ovest di Varsavia, tra i fiumi Vistola e Varta. Ha industrie tessili, chimiche, metalmeccaniche, alimentari e della carta. 
Battaglia di Lodz 
Serie di scontri avvenuti durante la prima guerra mondiale tra i tedeschi condotti da Hindenburg e i russi, che abbandonarono la città, stabilendosi su un fronte più a est (11 novembre-6 dicembre 1914). 

\Loewi, Otto (Francoforte 1873-New York 1961) Farmacologo statunitense. Compì importanti ricerche sul sistema neurovegetativo, e con H. Dale fu insignito del premio Nobel nel 1936. 

\lòffio, agg. 1 Floscio. ~ moscio. <> turgido. 2 Sciocco. ~ insulso. 

\Löffler, Friedrich August Johannes (Francoforte sull'Oder 1852-Berlino 1915) Batteriologo tedesco. Fu il primo a descrivere il bacillo della difterite, che prese il suo nome. 

\Lofìidi Famiglia di Pesci lofiiformi chiamate anche rane pescatrici. 

\Lofiifórmi Ordine di Pesci marini, viventi nei mari temperati e tropicali, caratterizzati da pelle priva di squame. pinne ventrali antecedenti le pettorali, appendici e contubercoli di aspetto e lunghezza diversi. 

\lofiòmide, sm. Genere di Mammiferi Roditori africani appartenenti alla famiglia dei Criceridi che vivono sugli alberi. 

\Lofìridi Famiglia di Insetti Imenotteri sinfiti che sono chiamati anche diprionidi. 

\lofocèro, sm. Nome comune degli Uccelli coraciiformi appartenenti al genere Tockus, famiglia dei Bucerotidi. Il lofocero ha il becco dentellato e variopinto di forma stretta e arcuata e vive nelle boscaglie dell'Africa orientale. 

\lofòforo, sm. 1 Nome comune e genere di Uccelli galliformi della famiglia dei Fasianidi, fagiani caratterizzati da un ciuffo di penne erettili sul capo, che vivono sulle montagne cinesi e nelle foreste himalayane. 2 Formazione presente in briozoi, brachiopodi e foronidei, che sostiene i tentacoli disposti intorno alla bocca. 

\Lofogàstridi Famiglia di Crostacei Malacostraci marini, appartenenti all'ordine dei Misidacei, che presentano branchie pinnate poste alla base delle zampe toraciche. 

\Lofoten Isole della Norvegia (27.000 ab.), nel mar di Norvegia, al largo della costa del Nordland, della cui contea fanno parte. L'economia delle isole si basa prevalentemente sulla pesca (merluzzo e aringhe) e sulle industrie conserviere. 

\loft, sm. invar. Magazzino ristrutturato e trasformato in abitazione. 

\log Simbolo di logaritmo. 

\logaèdico, agg. (pl. m.-ci) Termine delle metrica antica introdotto da Efestione che indica un verso il cui ritmo dattilico, che è proprio del canto, viene in alcune sedi attenuato con la sostituzione di un troncheo, proprio della prosa. 

\Logan Cima (6.050 m) del Canada, nello Yukon. La vetta più elevata del gruppo del Sant'Elia. 

\Logan, Joshua (Texarcana 1908-New York 1988) Regista cinematografico statunitense. Diresse Picnic (1956) e Fermata d'autobus (1956). 

\Loganiàcee Famiglia di piante erbacee o legnose, appartenente all'ordine delle Contorte, che si trovano nelle regioni temperate e pantropicali. 

\Logar Provincia (226.000 ab.) dell'Afghanistan, estesa sul bacino del fiume omonimo. Capoluogo Pulialam. 

\logarìtmico, agg. (pl. m.-ci) Proprio dei logaritmi. 

\logarìtmo, sm. Operazione tra numeri reali, inversa dell'elevamento a potenza. Il logaritmo di un numero x > 0 rispetto alla base a > 0 è quel numero reale y a cui bisogna elevare la base per avere x. Si indica con la formula y = logax, che equivale ad ay = x. Fu introdotto da Nepero che pubblicò la prima tavola dei logaritmi (1614). I più usati sono il logaritmo naturale o neperiano, che ha per base il numero e (numero di Nepero) e si indica con la sigla ln, e il logaritmo decimale di Briggs, in base 10 e indicato con Log.    +  
 X   sm. logarithm. 

\logàtomo, sm. Successione di fonemi, appartenente a un elenco stabilito per ogni lingua, che non costituisce una parola essendo priva di significato. 

\lòggia, sf. (pl.-ge) 1 Edificio aperto su uno o più lati destinato a scopi commerciali. 2 Galleria ai piani superiori finestrata prospiciente il cortile. ~ porticato. 3 Nella società massonica indica sia l'insieme dei membri di una sezione che il luogo ove si tengono le riunioni. Tutte le sezioni dipendono dalla Gran loggia (o Grande Oriente). ~ tempio. 4 In botanica indica una parte cava dell'ovario, nella quale sono posti gli ovuli. 
 X   sf. 1 loggia. 2 (tempio massonico) lodge. 

\loggiàto, sm. Serie di logge. ~ porticato. 

\loggióne, sm. 1 Settore più alto dei posti di un teatro. ~ piccionaia. 2 Il complesso degli spettatori che lo occupano. 
 X   sm. gallery. 

\loggionìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Spettatore che assiste allo spettacolo in loggione. 

\lògia Denominazione dei dotti extracanonici di Gesù. 
~ greco lógia parole, detti. 

\Logica Opera di filosofia di B. Croce (1908). 

\lògica, sf. 1 Parte della filosofia che studia i metodi e i principi che consentono di distinguere, nelle loro strutture formali, i ragionamenti corretti da quelli scorretti. 2 Capacità di condurre un ragionamento. ~ dialettica. 3 Consequenzialità, criterio. ~ coerenza. <> illogicità. 
 X   sf. 1 logic. 2 (a rigor di logica) logically. 
Scienza che analizza la validità di un discorso in termini di nessi inferenziali (in particolare deduttivi) relativamente alle proposizioni che lo compongono. Si deve ad Aristotele (che esaminò i concetti, le categorie, le proposizioni, i termini e i sillogismi) la prima formulazione della logica come scienza indipendente. Il contenuto degli oggetti e la loro origine sono stati approfonditi dalla logica medievale. Con il Novum Organum Bacone cercò di costruire una nuova metodologia basata sull'induzione impostando la logica come strumento di indagine scientifica. Riprendendo questi temi Cartesio cercò di stabilire se il rigore tipico di un discorso matematico potesse essere alla base di qualsiasi sapere, compreso quello filosofico. Sempre sul calcolo matematico Hobbes pensò la logica come una combinazione di segni e regole; Leibniz e i suoi seguaci cercarono poi di unificare il complesso delle strutture logico linguistiche in un linguaggio scientifico universale (logica simbolica e combinatoria). Nel XVIII sec. il contributo delle correnti filosofiche non fu così importante per lo sviluppo della logica moderna; Kant, nella Critica alla ragion pura, definì la logica trascendentale come una classe di giudizi validi a priori, svincolati dalla conoscenza; Hegel la identificò con la metafisica. È solo nella seconda metà del XIX sec. che la logica torna a studiare gli aspetti formali del linguaggio (logica formale) e a essere trattata con metodi naturalistici (Sigwart, Wundt), portando alla creazione della logica matematica. 
Logica matematica 
Grazie a G. Boole e A. De Morgan vengono formalizzati il simbolismo e il sistema di calcolo scoperti e studiati due secoli prima da Leibniz. Nasce la logica matematica (chiamata anche, a seconda della sfaccettatura considerata, simbolica, formale, deduttiva) intesa come applicazione del calcolo al "ragionamento", la cui sistemazione è stata approfondita da G. Frege, G. Peano, B. Russell, J. Brouwer, L. Wittgenstein e, in modo decisivo, da E. Zermelo, A. Fraenkel, J. Von Neumann, P. Bernays, K. Gödel, A. Tarski, S.C. Kleene e A. Church.   +     +  

\logicaménte, avv. 1 In modo logico; razionalmente, lucidamente. ~ ragionevolmente. 2 Naturalmente, conseguentemente. ~ ovviamente. 

\logicìsmo, sm. 1 Corrente di pensiero degli ultimi decenni del XIX sec., secondo cui la matematica non sarebbe altro che un ramo della logica. 2 Tendenza a considerare tutte le cose dal punto di vista logico. 

\logicità, sf. Caratteristica di ciò che è logico. ~ logica. <> illogicità. 

\lògico, agg. (pl. m.-ci) 1 Proprio della logica. principi logici. 2 Conseguente. ~ consequenziale. <> illogico. argomentazione logica. 3 Detto di persona dotata di logica; coerente, sensato. ~ rigoroso. <> incoerente. 4 Naturale, scontato. ~ ovvio. <> strano. era logico che facesse quella scelta
 X   agg. logical. 
 @   lat. logicus, dal greco logikòs, deriv. da logos discorso, ragionamento. 

\login, sm. invar. Letteralmente significa segnalazione di ingresso. In informatica è quell'insieme di procedure che permette di collegare l'utente a un elaboratore centrale. 

\logìsta, sm. (pl.-i) 1 Nell'antica Grecia, nome dei revisori di conti ai quali rispondevano i magistrati uscenti di carica. 2 Nell'Egitto romano, funzionario che aveva competenze giuridiche, amministrative e religiose. 
 @   greco logistês, da lógos conto. 

\logìstica, sf. 1 Settore dell'arte militare che si occupa delle attività intese ad assicurare alle forze armate mezzi, informazioni e tutto quanto abbisogna per sopravvivere e operare (viveri, alloggiamenti, armamenti, trasporti, …). 2 In senso lato (in una azienda o in altre attività umane), il rifornimento, la distribuzione e la disposizione di mezzi e persone in modo funzionale a un certo fine. 3 Logica simbolica. 4  per i pitagorici, lo studio delle operazioni elementari sui numeri interi

\logìstico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alla logistica. 

\lòglio, sm. Pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Graminacee, monocotiledone, diffusa in tutto il globo. Per la velocità notevole di crescita come foraggio vengono coltivati il loietto e il loglio perenne. La zizzania è invece varietà infestante. ~ zizzania. 

\lògo  →  logotipo 

\Logo In informatica è il nome di un linguaggio di alto livello per l'apprendimento della programmazione. 

\logo- Primo elemento di parole composte. 
 @   greco lógos parola, discorso. 

\logoclonìa, sf. Ripetizione spasmodica delle sillabe finali delle parole. 

\logografìa, sf. Nell'antica Grecia, consuetudine e attività del logografo. 

\logògrafo, sm. 1 Nella letteratura greca, lo storico. 2 Retore stipendiato. 

\logogrìfo, sm. Gioco enigmistico. 

\logomachìa, sf. 1 Discorso inconcludente. 2 Discussione inutile. 

\logòmetro, sm. 1 Strumento elettrico utilizzato per misurare il rapporto tra due grandezze. 2 Tipo particolare di calcolatore avente la funzione di determinare il valore delle funzioni trigonometriche. ~ regolo. 

\Logone Fiume (965 km) dell'Africa equatoriale. Nasce dai monti dell'Adamaoua e confluisce nel fiume Chari. 

\Logone e Chari Dipartimento (147.000 ab.) del Camerun, nella provincia dell'Estremo Nord. Capoluogo Kousséri. 

\Logone Occidental Prefettura (455.000 ab.) del Ciad, al confine con il Camerun. Capoluogo Moundou. 

\Logone Oriental Prefettura (440.000 ab.) del Ciad, al confine con il Camerun e la Repubblica Centrafricana. Capoluogo Doba. 

\logopatìa => dislogia

\logopedìa, sf. 1 Studio fisiologico e patologico degli organi del linguaggio. 2 L'insieme dei mezzi terapeutici utilizzati in pediatria per correggere i difetti di pronuncia. 

\logopedìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Chi applica metodi correttivi o riabilitativi per le anomalie del linguaggio. ~ logoterapista. 

\logoràbile, agg. Che si può logorare. ~ deteriorabile. 

\logorabilità, sf. Caratteristica di ciò che è logorabile. ~ deteriorabilità. 

\logoraménto, sm. 1 Modo o atto del logorare. ~ logorio. 2 Affaticamento. ~ esaurimento. 

\logorànte, agg. Che stanca. ~ estenuante. <> leggero. 
 X   agg. wasting.

\logoràre, v. v. tr. 1 Consumare per troppo uso, guastare. ~ sciupare. <> tonificare. lo sfregamento per attrito ha logorato le guarnizioni. 2 Stancare, snervare, sfinire, stressare. ~ affaticare. <> corroborare. era logorato da quel lavoro
v. rifl. 1 Consumarsi. ~ disgregarsi. 2 Struggersi. ~ tormentarsi. si logorava dal tormento
 X   v. tr. 1 to wear out. 2 (consumare) to waste. v. rifl. 1 to wear out. 2 (struggersi) to wear oneself out. 
 @   lat. tardo lucrare guadagnare. 

\logoràto, agg. Consumato. ~ consunto. <> nuovo. 

\logorìo, sm. 1 Consumo o deterioramento intenso. ~ logoramento. 2 Struggimento. ~ esaurimento. 
 X   sm. 1 wear and tear. 2 (fig.) strain. 

\lógoro, agg. 1 Consunto, vecchio, liso. ~ frusto. <> integro. 2 Abusato, risaputo, trito. ~ inflazionato. <> originale. 
 X   agg. worn-out, threadbare. 

\logorrèa, sf. 1 Rapido flusso di parole, tipico di alcuni malati afasici sensoriali. 2 Loquacità eccessiva. ~ verbosità. 

\logorroicaménte, avv. In modo logorroico. 

\logorròico, agg. (pl. m.-ci) Che ha il vizio di parlare troppo. ~ chiacchierone, loquace. <> taciturno, conciso. 

\lògos, sm. 1 La ragione intesa sia come attività propria dell'uomo che come causa e sostanza del mondo. 2 Nella teologia cristiana, il Verbo incarnato. 

\logoterapìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Logopedista. 

\logotèta, sm. (pl.-i) Revisore dei conti. 

\logotìpo, sm. 1 Carattere tipografico che comprende più lettere. ~ politipo. 2 Nella pubblicità, forma grafica progettata e realizzata per una parola a scopo di renderla simbolo fisso in cui i clienti identificano l'immagine commerciale di una azienda. ~ logo, marchio. 

\logout, sm. invar. Letteralmente significa segnalazione di uscita. In informatica è quell'insieme di procedure che viene attivato quando un utente termina di utilizzare un elaboratore centrale. 

\Logràto Comune in provincia di Brescia (2.670 ab., CAP 25030, TEL. 030). 

\Logroño Città (122.000 ab.) della Spagna, nella valle del fiume Ebro. Capoluogo della provincia di La Rioja. 

\Logudòro Regione della Sardegna medievale che nei secc. XI-XIII costituì uno dei quattro giudicati. Il Logudoro aveva come centro principale Torres (l'odierna Porto Torres). 

\Lohengrin Opera in tre atti di R. Wagner, libretto proprio (Weimar, 1850). 
Lohengrin 
Melodramma in due atti di S. Sciarrino, libretto proprio (Milano, 1983). 

\Lohit Distretto (63.000 ab.) dell'India, nello stato dell'Arunachal Pradesh. Capoluogo Tezj. 

\Lòi, Duìlio (Trieste 1929-Tarzo 2008) Pugile. Fu campione europeo dei leggeri dal 1954 al 1958, dei welter dal 1959 al 1962 e campione mondiale dei welter junior dal 1960 al 1962. 

\Lòi, Frànco (Genova 1930-) Poeta in milanese. Tra le opere Stròlegh (1975). 

\Loiàno Comune in provincia di Bologna (3.110 ab., CAP 40050, TEL. 051). 

\Loir Fiume (312 km) della Francia, affluente del fiume Sarthe. 

\Loira Fiume principale della Francia (1.020 km). Nasce dal monte Gerbier-de-Jonc nei monti Vivarais a 1.500 m di altezza, scorre inizialmente verso nord, attraversando il Massiccio Centrale, entra nel Bacino Parigino dopo Nevers e sfocia nell'oceano Atlantico. Ha un delta a estuario, lungo circa 40 km. Bagna diverse città, tra cui Roanne, Orléans, Tour, Saumur e Nantes. I principali affluenti sono i fiumi Allier, Cher, Indre, Vienne e Sèvre Nantaise da sinistra e Nièvre e Maine da destra. In francese Loire
Castelli della Loira 
Castelli del XV e XVI sec. che sorgono lungo la riva inferiore della Loira sino ad Angers. I più famosi sono quelli di Angers, Amboise, Bois, Langeais, Chenonceau, Chaumont e Chambord. 
Paesi della Loira 
Regione (3.059.000 ab.) amministrativa della Francia, estesa nel bacino della Loira. Capoluogo Nantes. 

\Loiret Dipartimento (581.000 ab.) della Francia centro-settentrionale, attraversato dalla Loira. Capoluogo Orléans. 

\Loir-et-Cher Dipartimento (306.000 ab.) della Francia, nel Bacino Parigino. Capoluogo Blois. Attraversato dai fiumi Loira e Cher, è prevalentemente pianeggiante. È paludoso e coperto di boschi nella Sologne. Zona agricola (coltivazione di cereali, barbabietole, frutta, viti e ortaggi) e dell'allevamento bovino. Le principali industrie sono quelle alimentari, meccaniche, del legno e del materiale elettrico. Centri principali sono Salbris, Romorantin-Lauthenay e Vendôme. 

\Lóiri Pòrto San Pàolo Comune in provincia di Sassari (2.014 ab., CAP 07020, TEL. 0789). Centro agricolo, dell'allevamento e turistico. 

\Loisy, Alfred (Ambrières 1857-Ceffonds 1940) Biblista francese. Dopo l'opera Riflessioni semplici, venne scomunicato (1908). Scrisse inoltre Il Vangelo e la chiesa (1902) e Le origini del Nuovo Testamento (1936). 

\Loja Città (94.000 ab.) dell'Ecuador, sulle Ande. Capoluogo della provincia omonima. 

\Loki Personaggio mitologico, dio germanico del male, responsabile della morte di Baldr. 

\lolìta, sf. Giovinetta che, con la precoce femminilità e il comportamento provocatorio, suscita desiderio. ~ ninfetta. 

\Lolita Romanzo di V. Nabokov (1955). Il libro è costituito dalla narrazione della sua vita fatta da Humbert che si trova in carcere in attesa dell'esecuzione. Il racconto sviluppa l'argomento relativo alla torbida passione di Humbert per la giovane Lolita. Per poterla avvicinare, ne ha sposato la madre; morta la madre in seguito a un incidente stradale, è divenuto l'amante della ragazzina che tutti ritengono sua figlia. Quando Lolita lo lascia per lo scrittore Quilty, Humbert la uccide. Arrestato e condannato a morte, aspetta l'esecuzione scrivendo. Al momento della pubblicazione, l'opera suscitò scalpore e rese l'autore famoso in tutto il mondo. 
Lolita 
Film drammatico, britannico/americano (1962). Regia di Stanley Kubrick. Interpreti: James Mason, Shelley Winters, Sue Lyon. Titolo originale: Lolita 

\lòlla, sf. Rivestimento dei chicchi di cereali. ~ loppa. 

\Lolland Isola (82.000 ab.) della Danimarca, nel mar Baltico. 

\lollàrdo, agg. e sm. Appartenente a un movimento religioso caratterizzato da ascesi e pauperismo, nato ad Anversa nel XIV sec. Con questo termine vennero indicati in Inghilterra i seguaci di J. Wycliffe, chiamati Poor preachers (poveri predicatori). Questi erano predicatori che vivevano in povertà, condannavano la ricchezza della chiesa, rifiutavano gli ordini religiosi, il celibato ecclesiastico e riconoscevano come unica autorità le Sacre Scritture. Per le loro posizioni estremiste, provocarono disordini e furono perseguitati da Enrico IV. 

\löllingìte, sf. Arseniuro di ferro che si presenta in cristalli rombici lucenti di colore bianco-argento o in masse compatte. A volte contiene nichel e cobalto. 

\Lollobrìgida, Gìna (Subiaco 1927-) Attrice cinematografica. Dopo un'iniziale attività come interprete di fotoromanzi, si mise in evidenza conquistando il terzo posto al concorso di Miss Italia 1947 (vinto da Lucia Bosé); questo gli consentì di avviare la propria carriera cinematografica, interpretando parti secondarie in vari film. Dopo alcune esperienze con registi importanti (Lattuada, Zampa, Monicelli) e all'estero (Hollywood e Francia), raggiunge il successo negli anni Cinquanta con La romana e soprattutto nell'interpretazione della "Bersagliera", a fianco di Vittorio De Sica, in Pane amore e fantasia e Pane amore e gelosia, di Comencini, diventando attrice di fama internazionale ed emblema, insieme a Sofia Loren, della prorompente bellezza italiana. Dopo una lunga serie di film modesti, negli anni Settanta abbandonò il cinema per dedicarsi alla fotografia (ha pubblicato alcuni volumi di immagini), ritornando solo saltuariamente sul set. Nel 1975 ha realizzato il documentario Ritratto di Fidel. Tra le sue numerose interpretazioni Il delitto di Giovanni Episcopo (1947, regia di Alberto Lattuada), Campane a martello (1949, regia di Luigi Zampa), Vita da cani (1950, regia di Mario Monicelli), Achtung! Banditi! (1951), regia di Carlo Lizzani), Fanfan la Tulipe (1951, regia di Christian Jaque, con Gerard Philipe), Le belle della notte (1952, regia di Réné Clair), La provinciale (1953, regia di Mario Soldati), La romana (1954, regia di Luigi Zampa), Pane, amore e fantasia (1953, regia di Luigi Comencini, con Vittorio De Sica), Pane, amore e gelosia (1954, regia di Luigi Comencini, con Vittorio De Sica), Il tesoro dell'Africa (1953, regia di John Huston, con Humphrey Bogart), La donna più bella del mondo (1955, regia di Robert Z. Leonard), Salomone e la regina di Saba (1959, regia di King Vidor), Le bambole (1965, regia di Mauro Bolognini), Io, io, io ... e gli altri (1966, regia di Alessandro Blasetti), Un bellissimo novembre (1969, regia di Mauro Bolognini), Le avventure di Pinocchio (1972, regia di Luigi Comencini). 

\Lom e Djérem Dipartimento (85.000 ab.) del Camerun, nella Provincia dell'Est. Capoluogo Bertoua. 

\Lomàgna Comune in provincia di Lecco (3.878 ab., CAP 22050, TEL. 039). 

\Lomami Fiume (1.500 km) dello Zaire. Nasce nello Shaba e confluisce nel fiume Congo. 

\Lomàso Comune in provincia di Trento (1.233 ab., CAP 38070, TEL. 0465). 

\Lomàzzo Comune in provincia di Como (7.511 ab., CAP 22074, TEL. 02). 

\lombàggine, sf. Dolore localizzato nella zona lombare che si accentua flettendo ed estendendo la colonna vertebrale. 

\lombalgìa, sf. Termine medico che designa i dolori che interessano la zona lombare, causati da sforzo, da artrite o da altri disturbi. Nella sua forma acuta, la lombalgia insorge improvvisamente a seguito di uno sforzo, anche minimo, e causa dolore così intenso da impedire anche il più piccolo movimento. In questi casi la terapia, basata su riposo (ma non immobilità) nella fase acuta e farmaci analgesici e antinfiammatori, riduce abbastanza rapidamente i sintomi. Esistono anche forme croniche, nelle quali il paziente può trarre giovamento soprattutto ricorrendo alla fisioterapia. Una forma particolare è costituita dal  →  "colpo della strega". 

\Lombard, Carole (Fort Wayne 1908-Las Vegas 1942) Attrice cinematografica statunitense. Interpretò Ventesimo secolo (1934) e Vogliamo vivere (1942). 

\Lombardi alla prima crociata, I Dramma lirico in quattro atti di G. Verdi, libretto di T. Solera (Milano, 1843). 
Lombardi alla prima crociata, I 
Poema di T. Grossi (1826). 

\Lombàrdi, Giovànni (Pavia 1969) Corridore ciclista italiano. Vinse la medaglia d'oro alle Olimpiadi di Barcellona (1992). 

\Lombàrdi, Riccàrdo (Regalbuto 1901-Roma 1984) Politico. Rappresentò il Partito d'azione, da lui con altri fondato, nel CLNAI. Dopo la guerra aderì al PSI, di cui fu anche presidente nel 1980. 

\Lombardìa Regione a statuto ordinario dell'Italia settentrionale; confina a nord con la Svizzera, a est con il Veneto e il Trentino-Alto Adige a sud con l'Emilia Romagna e a ovest con il Piemonte. 
La Lombardia ha la forma di un quadrilatero ed è occupata per la metà settentrionale dalla fascia alpina e prealpina e per l'altra metà dalla pianura padana. 
La parte settentrionale è occupata dalle propaggini orientali delle Alpi Lepontine, dalle Alpi Retiche sudoccidentali e dalle Alpi Orobie, dalle quali si dipartono verso sud lunghe catene, profondamente incise dalle valli Brembana, Seriana, Camonica, Trompia e Sabbia, che costituiscono le Prealpi lombarde. 
I massicci più elevati sono quelli del monte Disgrazia (3.678 m), dell'Ortles-Cevedale e dell'Adamello, a ridosso del confine con il Trentino. Della fascia prealpina fanno parte anche i rilievi compresi tra i laghi Maggiore e di Como. 
Ai piedi delle Prealpi si succede verso sud una fascia collinare bassa e orlata, di origine morenica, che digrada verso la pianura vera e propria. 
A eccezione delle valli di Lei e di Livigno, l'intero territorio convoglia le acque verso il Po, che traccia buona parte del confine meridionale della regione. 
Affluiscono al Po da sinistra i fiumi Sesia, Ticino, Lambro, Adda, Oglio e Mincio, da destra i torrenti Scrivia e Staffora e il fiume Secchia. 
Numerosi e tra i più estesi d'Italia i laghi prealpini: il lago Maggiore, di Como, d'Iseo e Garda alimentati rispettivamente dal Ticino, dall'Adda, dall'Oglio e dal Mincio (immissario del lago di Garda con il nome di Sarca). 
Numerosi i laghi minori, quali il lago d'Idro nella valle del Chiese e i laghi di Varese, Annone, Pusiano ecc. 
Il territorio lombardo include anche nella sua estrema propaggine meridionale un breve tratto dei Preappennini Liguri. 
Il clima è di tipo semicontinentale e varia sensibilmente in funzione dell'altitudine, dell'esposizione al sole e dell'orientamento delle valli; le regioni alpine presentano abbondanti precipitazioni ed escursioni termiche giornaliere e stagionali accentuate; la fascia pedemontana, ben esposta al sole, offre condizioni climatiche più miti, mentre la pianura presenta un clima tipicamente continentale, con forti escursioni termiche annue e il frequente fenomeno della nebbia; in prossimità dei grandi bacini lacustri il clima assume tratti mediterranei. 
La Lombardia è la regione più popolosa d'Italia; registra infatti densità doppia rispetto alla media nazionale; lo sviluppo demografico è stato anche determinato da movimenti migratori provenienti da altre regioni italiane, in particolare da quelle meridionali. 
Tuttavia persistono i fenomeni di spopolamento montano e di fuga dalle campagne. 
È senza dubbio la regione economicamente più ricca tra quelle italiane, ricchezza dovuta da una parte alla fertilità del terreno e dall'altra all'intraprendenza dei suoi abitanti, circostanze che hanno permesso l'innestarsi su un preesistente attivo tessuto artigianale di un processo di industrializzazione iniziato sin dal secolo scorso. 
L'agricoltura produce prevalentemente cereali, ortaggi, frutta, uva da vino, ma anche ingenti quantità di foraggi che alimentano una fiorente attività zootecnica e la collaterale industria casearia. 
L'industria è fiorente in ogni settore, in particolare in quello metalmeccanico, che produce autoveicoli, motocicli, materiale ferroviario e aeronautico, apparecchiature elettriche ed elettroniche; sviluppata è la siderurgia, attivo il settore tessile, già nel secolo scorso praticato da un artigianato intraprendente. 
Avanzati sono il settore chimico e petrolchimico, quello alimentare, grafico ed editoriale, calzaturiero e del mobile. 
Parallelamente notevole sviluppo hanno avuto le attività commerciali e del terziario. 
Milano, il capoluogo della regione, è ampiamente riconosciuta come capitale economica non solo della regione, ma di tutto il paese; al substrato fortemente industrializzato si è aggiunto negli ultimi decenni il potenziamento del settore terziario. 
Gli altri capoluoghi di provincia sono: Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Mantova, Pavia, Sondrio, Varese, Lecco e Lodi. 
Abitanti-8.831.264 
Superficie-23.857 km2 
Densità-370,1 ab./km2 
Capoluogo-Milano 
Province (fra parentesi il numero di abitanti del capoluogo espresso in migliaia): Bergamo (116), Brescia (201), Como (86), Cremona (73), Lecco (47), Lodi (43), Mantova (53), Milano (1.371), Pavia (76), Sondrio (23), Varese (85) 

\lombardìsmo, sm. 1 Espressione propria del dialetto lombardo. 2 Tendenza, da parte di associazioni politiche locali, a considerare la Lombardia come la migliore regione italiana. 

\Lombàrdo Piètro (Carona, Lugano 1435-Venezia 1515) e Antònio (Venezia ca. 1458-Ferrara 1516) Architetti e scultori. 

\lombàrdo, agg. e sm. agg. Della Lombardia. 
sm. Abitante, nativo della Lombardia. 

\Lombàrdo Radìce, Giusèppe (Catania 1879-Cortina d'Ampezzo 1938). Pedagogista e filosofo italiano. Seguì l'attualismo gentiliano, cercando di applicarne i principi alla scuola. Collaborò alla riforma Gentile. Tra i suoi scritti, Lezioni di pedagogia generale (1916), Educazione e diseducazione (1922), Il problema dell'educazione infantile (1927), Didattica viva (1951). 

\Lombàrdo Radìce, Lùcio (Catania 1916-Bruxelles 1982) Matematico, figlio di Giuseppe. Di formazione marxista, attivo anche nel dibattito politico e pedagogico, scrisse Istituzioni di algebra astratta (1974, undicesima edizione). 

\Lombardo Toledano, Vicente (Teziutl´n 1894-Città del Messico 1969) Politico messicano. Docente a Città del Messico, fu allontanato dall'insegnamento per le sue idee politiche. Fondò la Confederación de Trabajadores Mexicanos (Confederazione dei lavoratori messicani, 1933) e la Unión general de obreros y campesinos de Mexico (Unione generale di operai e contadini del Messico, 1949). Fu deputato dal 1946 al 1967. 

\Lombardóre Comune in provincia di Torino (1.431 ab., CAP 10040, TEL. 011). 

\lombàre, agg. 1 Del lombo. 2 Che è situata nella zona dei lombi. 
 X   agg. lumbar. 
 @   lat. tardo lumbaris. 

\lombàta, sf. Taglio di carne staccato dai lombi; arista, carré, lonza. ~ filetto.  +  
 X   sf. loin. 
 @   deriv. da lombo. 

\Lomblen Isola (50.000 ab.) dell'Indonesia, nel gruppo delle Solor, amministrativamente compresa nella provincia delle Isole della Sonda Orientale. 

\lómbo, sm. 1 Parte posteriore dell'addome. 2 Fianco. ~ anca. 3 Zona del corpo predisposta alla riproduzione. 4 Lombata. ~ arista. 
 X   sm. loin. 
 @   lat. lumbus. 

\lomboartròsi, sf. Artrosi che colpisce il tratto lombare della colonna vertebrale. 

\Lombok Isola (1.300.000 ab.) dell'Indonesia, nell'arcipelago delle Piccole Isole della Sonda. Capoluogo Mataram. 

\lombosacràle, agg. Relativo all'ultima vertebra lombare e con il sacro. 

\Lombriàsco Comune in provincia di Torino (937 ab., CAP 10040, TEL. 011). 

\lombricàle, agg. e sm. Relativo ai piccoli muscoli dei piedi e delle mani, che hanno forma fusiforme e allungata come quella dei lombrichi. 

\lombrìco, sm. Denominazione comune degli Anellidi Oligocheti della famiglia dei Lumbricidi. I lombrichi sono quasi tutti utili all'agricoltura, poiché, scavando nel terreno le gallerie in cui vivono e rielaborando la terra dalla quale traggono il nutrimento, ne provocano l'umidificazione e l'areazione. Sono uccisi dai pesticidi. Un esempio è il lumbricus terrestris  +  
 X   sm. earthworm. 

\lombricoltóre, sm. Chi si dedica alla coltura dei lombrichi. 

\lombricoltùra, sf. Coltura dei lombrichi. 

\Lombróso, Césare (Verona 1835-Torino 1909) Psichiatra e antropologo italiano. Considerato il fondatore dell'antropologia criminale, riteneva che le tendenze criminali dei delinquenti potessero essere individuate da determinate caratteristiche fisiche (caratteri degenerativi lombrosiani). Scrisse Genio e follia (1864). 

\Lomé Città (400.000 ab.) del Togo, capitale della repubblica e capoluogo della regione omonima, sul golfo di Guinea. Porto commerciale, esporta cacao, caffè, cotone, olio di palma e fosfati. Le principali industrie sono quelle alimentari e chimiche. Sede di un aeroporto. 

\Lomellìna Regione della Lombardia sudoccidentale (1.265 km2), compresa nella provincia di Pavia. È una pianura alluvionale compresa tra il fiume Po a sud, il fiume Ticino a est, il fiume Sesia a ovest, arrivando a nord fino a Palestro e Cassolnovo. Vi sono coltivati riso, frumento, foraggi e ortaggi. Vi è praticato l'allevamento bovino e suino. Sono presenti industrie casearie, metalmeccaniche, tessili, delle calzature. I centri principali sono Mortara e Vigevano. 

\Lomèllo Comune in provincia di Pavia (2.392 ab., CAP 27034, TEL. 0384). 

\Loménie de Brienne, Etienne-Charles (Parigi 1727-Sens 1794) Cardinale e politico francese. Nel 1787 e 1788 fu direttore generale delle finanze, ma dovette dimettersi e convocare gli stati generali per il 1° maggio 1789 a causa dell'opposizione del parlamento di Parigi alla sua politica fiscale. Nel 1794 fu arrestato e imprigionato a vita. 

\loménto, sm. Legume che si disarticola in tanti pezzi ognuno dei quali ha un solo seme. 
 @   lat. lomentum pasta di fave. 

\Lomonosov, Michail Vasilevic (Denissovka 1711-San Pietroburgo 1765) Scienziato e scrittore russo. Figlio di un pescatore, studiò all'Accademia slavo-greco-latina di Mosca e in Germania nelle università di Marburgo e Friburgo. Professore all'Accademia delle scienze di San Pietroburgo dal 1741, ne divenne direttore dal 1758. Nel 1755 fu tra i fondatori dell'università statale di Mosca, che ancora oggi porta il suo nome. Lasciò impronte fondamentali sia nella scienza che nella letteratura russa e contribuì a rinnovare entrambe in sintonia con i principi del movimento illuminista europeo. Enunciò il principio di conservazione della materia e del moto, da cui ricavò la legge di conservazione della materia nelle reazioni chimiche. Si devono a lui anche le prime formulazioni della teoria cinetica del calore e di quella dei gas e l'enunciazione della teoria ondulatoria della luce. Come letterato redasse la prima Grammatica russa (1755), gettando le basi della lingua russa moderna. Introdusse nella poesia russa il metro equisillabico accentato usato anche ai nostri giorni. Scrisse alcune tragedie (Tamira e Selim, 1750, Demofoonte, 1757), le Odi e scritti satirici. 

\Lomphat Città della Cambogia, capoluogo della provincia di Ratanakiri, sul fiume Srepok. 

\Lomza Città (61.000 ab.) della Polonia, sul fiume Narew. Capoluogo del voivodato omonimo. 

\Lon Nol (Kompong-Leau 1913-Fullerton 1985) Politico cambogiano. Due volte primo ministro (1966-1967 e 1969-1975), nel 1970 destituì con un colpo di stato il presidente Sihanouk. Di ideologia filoamericana, fu anche presidente della repubblica dal 1972, ma venne travolto dalle forze alleate di Sihanouk e dei khmer rossi. 

\Lóna-Lases Comune in provincia di Trento (650 ab., CAP 38040, TEL. 0461). 

\Lonàte Ceppìno Comune in provincia di Varese (3.663 ab., CAP 21050, TEL. 0331). 

\Lonàte Pozzòlo Comune in provincia di Varese (10.870 ab., CAP 21015, TEL. 0331). Centro industriale (prodotti tessili e meccanici). Gli abitanti sono detti Lonatesi

\Lonàto Comune in provincia di Brescia (10.923 ab., CAP 25017, TEL. 030). Centro industriale (prodotti tessili, chimici e meccanici) sul lago di Garda. Il 3 agosto 1796, fu sede della battaglia che vide Napoleone sconfiggere gli austriaci. Vi si trovano il castello di Drugolo, dell'XI sec., e il palazzo del Podestà, del XVI sec. Gli abitanti sono detti Lonatesi

\Lonchèidi, sm. invar. Famiglia di Insetti Ditteri Brachiceri comprendente specie fitofaghe. 

\Loncòdidi Famiglia di grandi Insetti fasmoidei atteri originari di Africa e Indomalesia. 

\Lónda Comune in provincia di Firenze (1.216 ab., CAP 50060, TEL. 055). 

\londinése, agg. e sm. agg. Di Londra. 
sm. Abitante, nativo di Londra. 
 X   agg. London. sm. Londoner. 

\London Città (303.000 ab.) del Canada, nella provincia di Ontario, sul fiume Thames. 

\London (City of) Corporation della Grande Londra, in Gran Bretagna, corrispondente al nucleo più antico della città e chiamata anche The Square Mile (4.143 ab.). Cuore finanziario di Londra, vi si trovano la Banca e la Borsa d'Inghilterra oltre a vari tribunali. 

\London, Jack (San Francisco 1876-Glen Ellen, California 1916) Pseudonimo dello scrittore statunitense John Griffith London. Condusse una vita avventurosa (fu cacciatore di foche, cercatore d'oro, corrispondente di guerra), che gli fornì gli spunti per i suoi romanzi, nei quali vengono esaltati l'amore per la natura, la lotta per la sopravvivenza e il ritorno allo stato primitivo. I suoi libri riscossero uno straordinario successo di pubblico anche all'estero. Morì suicida, distrutto dall'alcool. Tra le sue opere si ricordano, Il figlio del lupo (1900), Il richiamo della foresta (1903) considerato il suo capolavoro, Il lupo di mare (1904), Zanna bianca (1906), oltre a tre libri autobiografici: La strada (1906), Martin Eden (1909) e John Barleycorn (1913) che descrive la lotta di London contro l'alcolismo. 

\Londonderry Città (72.000 ab.) della Gran Bretagna, nel distretto omonimo (95.000 ab.) dell'Irlanda del Nord. Porto commerciale e peschereccio, è mercato di prodotti agricoli e bestiame. Le principali industrie sono quelle tessili, meccaniche, conciarie, petrolchimiche, cantieristiche e dell'abbigliamento. Vi si trovano una cattedrale e il Foyle College del XVI sec. 

\Lóndra In inglese London, città capitale del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord (6.750.000 ab.), posta nell'Inghilterra sudorientale, sul fiume Tamigi, in prossimità del suo estuario. Possiede uno dei principali porti del mondo, estendentesi fino alla foce del fiume, distante circa 60 km. La città ha una parte centrale, la City of London, il cuore di Londra, circondata da trentadue quartieri (boroughs): insieme costituiscono la contea metropolitana della Great London. Presenta numerose aree verdi e parchi, come Hyde Park, Kenwood, St. James Park, Richmond Park, Kensington Garden e Regent's Park. Una ricca rete metropolitana regge bene il traffico intenso e molto sostenuto. Numerosi i centri, all'interno dell'anello periferico, con cui la città è collegata: Soho, East End, Quartiere latino, West End. L'umidità del clima è caratteristica della zona. È un importante centro commerciale, finanziario, culturale e industriale, con cantieri navali e industrie chimiche, meccaniche, petrolchimiche, grafico-editoriali, tessili e dell'abbigliamento, del cuoio, dei liquori, della birra, cartarie, elettroniche. È sede del governo e della casa regnante. Storicamente la città era di origini celtiche (Lyndyn), e divenne Londinium sotto i romani per passare poi ai sassoni e ai normanni. L'attuale City sorgeva in corrispondenza del ponte di collegamento con la strada per Dover. La sua espansione cominciò dal XVI sec., raggiungendo i 750.000 ab. nel XVIII sec. Fu vittima della peste (1655) e di un incendio che ne distrusse quasi completamente tutti gli edifici in legno (1666). Dal 1931, anno in cui si ebbe la massima concentrazione demografica, è iniziato un processo di decentramento. Tra i monumenti vi sono la cattedrale di St. Paul (XVII sec.), la torre di Londra (XI sec.), l'abbazia di Westminster (XIII-XVIII sec.), Westminster Palace (sede del parlamento, XIX sec.), i palazzi di Kensington e Buckingham (residenza reale del XVIII sec.), Cumberland Terrace (XIX sec.) insieme con Temple Church e Trafalgar Square. Grande importanza hanno i musei tra cui il British Museum (XVIII sec.), la National Gallery, la Tate Gallery, il Victoria and Albert Museum, la Wallace Collection, il Soane Museum, la Royal Accademy of Arts e il Courtauld Institute. Fra gli istituti culturali, il British Museum Library. 
Conferenze di Londra 
Incontri avvenuti a Londra durante il XIX sec. per risolvere problemi di ordine internazionale, tra i quali i più importanti sono la conferenza del 1827-1832 convocata da Francia, Gran Bretagna e Russia per riconoscere l'indipendenza della Grecia (che fu assegnata a Ottone di Baviera) e la conferenza del giugno-luglio 1933, che fu indetta per risolvere i problemi economici seguiti alla crisi del 1929. Durante la seconda guerra mondiale furono tenute diverse conferenze, tra cui quella che portò alla Dichiarazione delle Nazioni Unite (1942) e quella che dichiarò l'indipendenza della Birmania (1947). 
Patti di Londra 
Il 5 settembre 1914 Francia, Gran Bretagna e Russia stabilirono che non avrebbero trattato paci separate con gli imperi centrali. Al patto si aggiunse, nell'ottobre 1915, il Giappone. L'Italia firmò il 26 aprile 1915 il patto di Londra che prevedeva tra l'altro la sua entrata in guerra al fianco delle potenze della triplice intesa. Il patto non fu riconosciuto nella pace di Versailles. 

\Londrina Città (390.000 ab.) del Brasile, nello stato di Paran´. 

\Long Beach Città (429.000 ab.) degli USA, nello stato della California, sull'oceano Pacifico. 

\long drink, loc. sost. m. invar. Bevanda alcolica diluita con acqua o succhi di frutta. ~ cocktail. 

\Long Island (Bahama) Isola (4.000 ab.) del gruppo delle Bahama. 

\Long Island (USA) Isola (7.150.000 ab.) degli USA, nello stato di New York, tra la costa del continente e l'oceano Atlantico. Una serie di ponti e tunnel la collega all'isola di Manhattan. Sul suo territorio si sono sviluppati i famosi quartieri di New York (Queens e Brooklyn). È sede dell'aeroporto J. F. Kennedy. Lungo la costa vi si trovano alcuni centri balneari (Coney Iland e Long Beach). 

\long playing, loc. sost. m. invar. Disco fonografico a trentatré giri al minuto. ~ ellepì. 

\Long, Marguerite (Nîmes 1874-Parigi 1966) Pianista francese. Diplomata al Conservatorio di Parigi, dal 1906 al 1940 si dedicò all'insegnamento. Aprì una scuola di musica privata e si dedicò all'attività concertistica interpretando opere di autori francesi: Ravel, Debussy e Faurè. Nel 1943, istituì il concorso pianistico Long-Thibaud. 

\long. Abbreviazione di longitudine. 

\longa manus, loc. sost. f. invar. 1 Espressione latina che significa "lunga mano". Designa chi opera nascostamente per conto di un altro. 2 Uomo di fiducia, braccio destro. 3 Galoppino. ~ portaborse. 

\Longanési Casa editrice fondata a Milano nel 1946 da Leo Longanesi e da Giovanni Monti che dal 1979 fa parte delle Messaggerie Italiane. 

\Longanési, Lèo (Bagnacavallo, Ravenna 1905-Milano 1957) Vero nome Leopoldo. Prosatore. Tra le opere Parliamo dell'elefante (1947) e Ci salveranno le vecchie zie? (1953). 

\longànime, agg. Che usa grande clemenza. ~ generoso. <> intollerante. 

\longanimità, sf. Carattere, qualità di chi è longanime. ~ generosità. 

\Longàno Comune in provincia di Isernia (811 ab., CAP 86090, TEL. 0865). 

\Longàre Comune in provincia di Vicenza (5.176 ab., CAP 36023, TEL. 0444). 

\longarìna => longherina

\longaróne => longherone

\Longaróne Comune in provincia di Belluno (4.234 ab., CAP 32013, TEL. 0437). 

\longevità, sf. Lunga durata della vita. 

\longèvo, agg. Che vive molto a lungo. 
 X   agg. long-lived. 

\Longfellow, Henry Wadsworth (Portland, Maine 1807-Cambridge, Massachussets 1882) Poeta. Tra le opere Evangelina (1847) e Traduzione della Divina Commedia (1865-1867). 

\Longford Contea (31.000 ab.) dell'Irlanda centro-settentrionale, attraversata dal fiume Shannon. 

\Longhèna Comune in provincia di Brescia (522 ab., CAP 25030, TEL. 030). 

\Longhèna, Baldassàrre (Venezia 1598-1682) Architetto. Dopo un inizio come scultore nella bottega del padre, facendo tesoro dell'insegnamento di Vincenzo Scamozzi, divenne ben presto uno dei più importanti esponenti dell'architettura barocca italiana. Tra le opere la chiesa di Santa Maria della Salute (1631-1682), lo scalone del Monastero di San Giorgio Maggiore (1643-1645), la chiesa degli Scalzi (ca. 1660) e Ca' Pesaro a Venezia. 

\longherìna, sf. 1 Lunga verga di ferro. 2 Trave lignea o metallica per l'appoggio longitudinale delle rotaie. 

\longheróne, sm. Membratura resistente disposta in senso longitudinale rispetto alla struttura di cui fa parte (ad es. le travi di fiancata nel telaio dei veicoli, le travi portanti della struttura alare nelle costruzioni aeronautiche, le travi secondarie disposte parallelamente all'asse di un ponte).

\Lònghi (Venezia 1702-1785) Pietro Falca detto Longhi. Pittore. Tra le opere Il concertino (1741, Venezia, Galleria dell'Accademia) e Il rinoceronte (1751, Venezia, Ca' Rezzonico). 

\Lònghi, Robèrto (Alba, Cuneo 1890-Firenze 1970) Critico d'arte. Tra le opere Piero della Francesca (1927) e Officina ferrarese (1934). 

\Lòngi Comune in provincia di Messina (1.784 ab., CAP 98070, TEL. 0941). 

\longi- Primo elemento di parole composte. 
 @   lat. longus lungo. 

\Longiàno Comune in provincia di Forlì (4.699 ab., CAP 47020, TEL. 0547). 

\longilìneo, agg. Tipo costituzionale in cui prevale lo sviluppo degli arti sul tronco. ~ slanciato. <> brevilineo. 
 X   agg. long-limbed. 

\longìnquo, agg. Lontano. ~ remoto. 

\longipènne, agg. Di uccello, munito di penne lunghe. 

\longitìpo, sm. Tipo costituzionale longilineo. 

\longitudinàle, agg. Che è disposto o si sviluppa nel senso della longitudine. 

\longitudinalménte, avv. In modo longitudinale. ~ orizzontalmente. 

\longitùdine, sf. 1 Distanza tra due meridiani. 2 Estensione in lunghezza. 
 X   sf. longitude. 
 @   lat. longitudo,-inis lunghezza. 
Coordinata geografica che indica la distanza, misurata in gradi e frazioni di grado, di un punto della superficie terrestre da un meridiano di riferimento, o fondamentale (usualmente il meridiano di Greenwich, Londra). Tale misura indica il valore dell'angolo corrispondente all'arco di parallelo passante per quel punto e compreso tra il punto stesso e il meridiano di riferimento. La longitudine varia da 0° (longitudine relativa al meridiano fondamentale), a 180°; è positiva a ovest del meridiano di riferimento (si parla di lungitudine ovest) e negativa a est dello stesso (si parla di longitudine est). 

\Lòngo, Luìgi (Fubine Monferrato 1900-Roma 1980) Politico italiano. Fu uno dei fondatori del PCI e delegato dell'Internazionale comunista. Nel 1937 fu ispettore generale delle brigate internazionali nella guerra civile spagnola. Guidò la resistenza italiana sia come comandante generale delle brigate Garibaldi che come vicecomandante del CVL. Fu segretario generale del PCI dal 1964 al 1972, succedendo a Togliatti, per diventarne subito dopo presidente (1972-1980). Scrisse Un popolo alla macchia (1946). 

\Lòngo, Renàto (Vittorio Veneto 1937-) Corridore ciclista italiano. È stato per cinque volte campione mondiale di ciclocross (1959, 1962, 1964, 1965 e 1967). 

\Longobàrdi Comune in provincia di Cosenza (2.357 ab., CAP 87030, TEL. 0982). 

\longobàrdi In origine i longobardi erano stanziati nel basso corso dell'Elba e quindi in Pannonia. Nel 569, guidati da re Alboino giunsero in Italia, occupando dapprima il Friuli, per passare poi a Milano e alla regione che allora si chiamava Liguria e che fu denominata in seguito Longobardia (da cui il nome Lombardia). Occuparono anche Emilia, Toscana, Umbria (formando il ducato di Spoleto) e Campania (ducato di Benevento). Soltanto Pavia resistette all'occupazione per tre anni, anche se alla fine dovette cedere ad Alboino, che la fece diventare capitale. Il regno era costituito da ducati, controllati dal re tramite agenti speciali, detti castaldi. Ariani in origine, i longobardi si convertirono al cattolicesimo soprattutto per opera di Teodolinda, moglie di Agilulfo (591-616). L'editto di Rotari (643), che modella il diritto longobardo su quello latino, è la testimonianza dell'influenza che ebbe la civiltà romana. Il regno, che ebbe il suo periodo di massimo splendore sotto Liutprando (712-744), cominciò a declinare sotto Astolfo (749-758). Egli cercò di conquistare le terre della chiesa e il papato si alleò per questo con i franchi. Furono proprio il re dei franchi, Pipino il Breve e suo figlio, Carlo Magno, a sconfiggere definitivamente i longobardi nel 774. Il titolo di re dei longobardi passò così da Desiderio (756-774) a Carlo Magno. 

\longobàrdico, agg. (pl. m.-ci) Dei longobardi. 

\longobardìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Studioso di diritto longobardo. 

\longobàrdo, agg. e sm. agg. Dei longobardi. la dominazione longobarda in Italia
sm. Ogni appartenente a un'antica popolazione germanica stanziatasi nell'Italia settentrionale fra il VI e l'VIII sec. 
 @   lat. Longobardus, dal tedesco lang lungo + bart barba. 

\Longobùcco Comune in provincia di Cosenza (5.431 ab., CAP 87066, TEL. 0983). 

\Longóne al Segrìno Comune in provincia di Como (1.314 ab., CAP 22030, TEL. 031). 

\Longóne Sabìno Comune in provincia di Rieti (699 ab., CAP 02020, TEL. 0765). 

\Longóni, Emìlio (Barlassina 1859-Milano 1932) Pittore. Tra le opere L'oratore dello sciopero (1891, Pisa, Collezione privata) e Melanconie (1895, Milano, Galleria d'Arte Moderna). 

\Longs Peak Vetta (4.345 m) degli USA, nelle Montagne Rocciose, in Colorado. 

\longuette, sf. invar. Abito o gonna femminile la cui lunghezza arriva tra il ginocchio e il polpaccio. 

\Longueuil Città (130.000 ab.) del Canada, nella provincia del Québec, sul fiume San Lorenzo. 

\lonìcera, sf. Genere di piante arbustacee o rampicanti, della famiglia delle Caprifogliacee, diffuse nell'emisfero settentrionale, a cui appartiene il caprifoglio. 

\Lonìgo Comune in provincia di Vicenza (12.709 ab., CAP 36045, TEL. 0444). Centro industriale (prodotti conciari, alimentari, tessili, meccanici). Vi si trova il duomo del XIX sec., la chiesa della Madonna dei Miracoli, del XV sec., Villa Pisani di V. Scamozzi, chiamata la Rocca, e il palazzo del Comune, del XVI sec. Gli abitanti sono detti Leonicini o Leoniceni

\lontanaménte, avv. 1 Da lontano. ~ lontano. <> vicino. 2 Vagamente. ~ indistintamente. <> esattamente. 

\lontanànza, sf. 1 Condizione di chi è lontano. ~ distanza. <> vicinanza. sapeva che avrebbe patito la lontananza dalla sua ragazza. 2 Assenza. ~ distacco. <> presenza. 3 Divergenza. la lontananza di opinioni aveva impedito qualunque dialogo
 X   sf. 1 distance. 2 (assenza) absence. 

\lontàno, agg. e avv. agg. 1 Che dista. ~ distante. <> vicino. 2 Distante nel tempo. ~ passato. <> presente. avevano trovato i resti di una lontana civiltà. 3 Assente. <> attento. in quel momento sembrava lontano, preso dai suoi pensieri. 4 Che non è legato da vincoli. ~ staccato. 5 Diverso. ~ discorde. <> somigliante. 6 Che è alieno. ~ estraneo. <> simile. 7 Immune. 8 Vago. ~ incerto. <> vivido. 9 Di parente, non prossimo. <> stretto. parenti alla lontana 
avv. A lunga distanza. ~ distante. <> vicino. andare lontano, fare carriera. 
 X   agg. 1 distant, faraway. 2 (assente) absent. 3 (parenti alla lontana) distant relations. 4 (vago) faint, vague. 5 (sospetto) slight. avv. 1 a long way, far away. 2 (più lontano) farther. 3 (da lontano) from far. 4 (lontano da) a long way from. 
 @   lat. volg. longitanus, deriv. da longus lungo. 

\lòntra, sf. Mammifero carnivoro appartenente alla famiglia dei Mustelidi, con abitudini acquatiche. Le lontre vivono in Europa, Asia, Africa e America e abitano vicino a laghi, fiumi o ruscelli; sono ottime nuotatrici e tuffatrici e si nutrono di piccoli mammiferi, di pesci, gamberi e rane. La lontra comune, o Lutra lutra, ha il corpo slanciato, lungo circa 150 cm, di cui 50 cm di coda; orecchie piccole; muso largo e corto; zampe corte; piedi palmati; narici che si possono aprire e chiudere ed è coperta da una pelliccia bruna fitta e soffice. Simile a questa è anche la lontra del Canada, o Lontra canadiensis, mentre di genere diverso sono la lontra nana (Amblonix cinerea), la lontra marina (Enhydra lutris, lunga 1 m ca) e la lontra gigante del Brasile (Pteronura brasiliensis). 
 X   sf. otter. 

\lónza, sf. 1 Lombata. 2 Fianchi. 3 Nome dato nell'antichità a un felino, probabilmente la lince o il leopardo. Nell'Inferno Dante simboleggia con la lonza il peccato della lussuria. 

\look, sm. invar. Aspetto esteriore di una persona. ~ immagine. 

\loop, sm. invar. ciclo all'interno di un programma.

\looping, sm. invar. Giro della morte. 

\Loos, Adolf (Brno 1870-Kalksburg 1933) Architetto austriaco. Tra le opere la villa karma a Montreux (1903), la casa sulla Michaelerplatz (1910), la casa Steiner (1910), la casa Scheu (1912) a Vienna e la casa di Tristan Tzara a Parigi (1926). 

\Lop Nur Lago (2.570 km2) salato della Cina, nella provincia di Xinjiang Uygur. 

\López de Santa Anna, Antonio (Jalapa 1794-Città del Messico 1876) Generale messicano. Dopo aver partecipato alla rivoluzione del 1821, che fece salire al potere il nazionalista Agustín de Itúrbide, nel 1823 passò con i federali e proclamò la repubblica di cui, nel 1833, divenne presidente. Quando nel 1836 il Texas si ribellò al governo messicano, non esitò a far ricorso alle armi. Dopo la sconfitta subita nella battaglia di San Jacinto, durante la quale fu anche fatto prigioniero dai rivoltosi, fu obbligato a concedere l'indipendenza ai texani. Nel 1841, alla scadenza del suo mandato, abrogò la costituzione e continuò a governare come dittatore. Deposto e costretto a fuggire all'estero nel 1845, riconquistò il potere l'anno successivo. Dopo la sconfitta subita nel 1847 nella guerra contro gli Stati Uniti, fu nuovamente costretto a fuggire e riparò in Giamaica. Nel 1853 fu richiamato in patria dai militari e si proclamò dittatore a vita. Costretto ancora all'esilio da una nuova rivolta nel 1855, uscì definitivamente dalla scena politica del suo paese. 

\López Pilar (San Sebastiano 1912-Madrid 2008) Ballerina e coreografa spagnola. Nel 1946 fondò il Ballet Español. 

\López Ruy (sec. XVI) Scacchista spagnolo. Nel 1561 analizzò l'apertura oggi nota come spagnola

\López y Portaña, Vicente (Valencia 1772-Madrid 1850) Pittore spagnolo. Autore di ritratti per la corte spagnola di Ferdinando VII (1784-1833). Tra le opere, Ritratto della regina Maria Cristina (Madrid, Museo del Prado). 

\López, Carlos Antonio (Asunción 1792-1862) Uomo politico paraguaiano. Avvicinatosi alla vita politica solo nel 1840, dopo la morte del dittatore José Gaspar Rodríguez de Francia, del quale era nipote, nel 1844 venne eletto presidente della Repubblica. Continuando la tradizione di famiglia, si impose subito al paese come dittatore. Pur reprimendo gli oppositori e accumulando ricchezze personali, si preoccupò anche del benessere del paese, sviluppando il commercio con l'estero e migliorando le istituzioni economiche e sociali. 

\lophocolea, sf. invar. Genere di piante Epatiche vogliose che si trovano nei boschi delle regioni temperate. 

\lophortyx, sf. invar. Genere di Uccelli galliformi della famiglia dei Fasianidi che comprende la quaglia della California. 

\lòppa, sf. 1 Pula. 2 Roba di nessun valore. 3 Scoria fluida galleggiante. 

\lòppo, o lòppio, sm. Altro nome dell'acero campestre. 

\loppóne, sm. Altro nome dell'acero montano. 

\loquàce, agg. 1 Che parla molto. ~ chiacchierone. <> taciturno. 2 Eloquente. ~ significativo. <> inespressivo. 
 X   agg. 1 talkative, loquacious. 2 (eloquente) eloquent. 
 @   lat. loquax,-acis, deriv. da loqui parlare. 

\loquaceménte, avv. In modo loquace. 

\loquacità, sf. 1 Disposizione a parlare troppo. ~ chiacchiera. 2 Volubilità di linguaggio. ~ parlantina. 
 @   lat. loquacitas,-atis. 

\loquèla, sf. 1 Facoltà di parlare. 2 Modo di parlare. 3 Loquacità. ~ parlantina. 

\loran, sm. invar. Sistema di radionavigazione in grado di calcolare la posizione di una nave o di un aereo in base ai radioimpulsi che vengono periodicamente emessi da stazioni costruite appositamente per tale scopo. 
 @   inglese Long Range Aid to Navigation aiuto alla navigazione su lunghe distanze. 

\Lorantàcee Famiglia di piante legnosi per lo più tropicali, appartenente all'ordine delle Poligonali, che vivono quasi tutte (a eccezione del genere Nuytsia) come semiparassiti sulle parti aeree di altre piante legnose. 

\lorànto, sm. Genere di piante legnose, appartenente alla famiglia delle Lorantacee, che comprende duecento specie quasi tutte tropicali (una sola vive in Europa). 

\Loranzè Comune in provincia di Torino (1.062 ab., CAP 10010, TEL. 0125). 

\Lorca, Federico García => Garcia Lorca, Federico

\lord, sm. invar. 1 Titolo attribuito in Gran Bretagna ai pari del regno. 2 Persona ricca. 

\Lord Jim Romanzo di J. Conrad (1900). Il protagonista del libro Lord Jim è un marinaio che per un'errata valutazione, abbandona, insieme al capitano, la nave su cui è imbarcato ritenendo che stia sul punto di affondare. Sottoposto a inchiesta ne esce con la reputazione compromessa. Costretto a emigrare, si stabilisce in un'isola della Malesia, dove riesce a conquistarsi la fiducia e la simpatia degli indigeni. Il dramma si scatena quando arriva una banda di rapinatori guidata da un bianco. Volendo evitare la violenza, Jim ottiene di lasciare loro salva la vita. Ritenuto responsabile del massacro, che i briganti in ritirata compiono grazie alle informazioni di un traditore, Jim verrà ucciso. Eroe solitario, si riscatta affrontando la prova suprema riservatagli dal destino. L'opera è da alcuni considerata il capolavoro di Conrad. 

\lordaménte, avv. In modo sporco. 

\lordàre, v. v. tr. 1 Sporcare. ~ imbrattare. <> pulire. 2 Deturpare. ~ contaminare. 
v. rifl. Insudiciarsi. ~ insozzarsi. 
 @   deriv. da lordo. 

\lórdo, agg. e sm. agg. 1 Sporco. ~ sudicio. <> pulito. 2 Impuro. ~ indegno. <> immacolato. aveva la coscienza lorda. 3 Detto di peso dal quale non si é detratta la tara. <> netto. stipendio lordo, comprensivo delle tasse da versare. 
sm. Persona lorda. 
 X   agg. 1 filthy, dirty. 2 (peso) gross. 
 @   lat. luridus, giallastro, deriv. da luror,-oris pallore di cadavere. 

\lordòsi, sf. Deviazione anteriore della colonna vertebrale. Si definisce lordosi fisiologica la normale curvatura dei tratti cervicale e lombare. La lordosi assume carattere patologico quando interessa tratti normalmente retti della colonna vertebrale o quando viene accentuata la curvatura fisiologica.   +  

\lordòsico, agg. e sm. (pl. m.-ci) 1 Relativo a lordosi. 2 Affetto da lordosi. 

\lordùme, sm. Quantità di cose lorde. 

\lordùra, sf. 1 Stato o condizione di ciò che è lordo. ~ sporcizia. 2 Corruzione. ~ immoralità. <> onestà. 

\Loreau, Max (Bruxelles 1928-Bruxelles 1990) Poeta e saggista belga. Tra le opere Cri, éclat e phases (Grido, scoppio e fasi, 1973) e il saggio sulla pittura di J. Dubuffet Jean Dubuffet, stratégie de la création (Jean Dubuffet, strategia della creazione, 1973). 

\Loredàn, Francésco Nobile veneziano, doge dal 1752 al 1762. 

\Loredàn, Leonàrdo (1438-1521) Nobile veneziano, fu doge dal 1501. Dal 1499 al 1503 fronteggiò i turchi in Morea e la lega di Cambrai, ma venne sconfitto nel 1509 ad Agnadello. 

\Loredàn, Pàolo (sec. XV) Nobile veneziano avversario di Francesco Foscari, nel 1457 lo costrinse ad abdicare. 

\Loredàn, Piètro Nobile veneziano, doge dal 1567 al 1570. 

\Loréggia Comune in provincia di Padova (4.977 ab., CAP 35010, TEL. 049). 

\Loréglia Comune in provincia di Verbano-Cusio-Ossola (357 ab., CAP 28020, TEL. 0323). 

\Loreley Azione romantica in tre atti di A. Catalani, libretto di C. d'Omerville e A. Zanardini (Torino, 1890). 

\Lòren, Sophia (Roma 1934-) Nome d'arte dell'attrice cinematografica italiana Sofia Scicolone. Iniziò la sua carriera nella commedia italiana come maggiorata. Successivamente fu attrice drammatica. Ha ricevuto due premi Oscar, il primo nel 1960 come migliore attrice per il film La ciociara e il secondo nel 1991 alla carriera. Ha interpretato, tra l'altro, L'oro di Napoli (1954), Orgoglio e passione (1957), Matrimonio all'italiana (1964), Una giornata particolare (1977), Qualcosa di biondo (1988) e gli sceneggiati televisivi Madre coraggio (1987), Mamma Lucia (1988) e La ciociara (1989). 

\Lorèna Regione storica e amministrativa della Francia nordorientale (24.000 km2, 2.300.000 ab.), con capoluogo Nancy. Confina a nord con Belgio e Lussemburgo, a nord-est con la Germania, a est con l'Alsazia, a sud con la Franca Contea e a ovest con la Champagne. Il territorio, in prevalenza collinare (Vosgi), è percorso dai fiumi Mosa e Mosella. Amministrativamente è divisa tra Moselle, Meuse, Meurthe-et-Moselle e Vosges. I centri principali sono Épinal, Lunéville, Nancy, Metz, Thionville, Toul e Verdun. Vi sono grandi industrie siderurgiche, alimentate dai notevoli giacimenti di ferro e che coprono quasi interamente la produzione nazionale, industrie tessili, chimiche, del vetro, della ceramica e dei cristalli. Nei bacini della Mosa e della Mosella sono prodotti vini rinomati. Sono coltivati uva, cereali e canapa. 
La regione fu abitata nell'epoca neolitica da nomadi e successivamente da liguri, celti, belgi, alemanni e franchi. Fece parte della provincia romana della Gallia Belgica e poi della Lotaringia (Lotario I, trattato di Verdun). Alla morte di Lotario II fu contesa da franchi e germanici e nel 959 fu suddivisa in due ducati, l'Alta Lorena, in seguito possedimento dei duchi d'Alsazia e degli Angioini, e la Bassa Lorena. Nel 1542 ottenne l'indipendenza da parte di Carlo V. Nel 1738 con il trattato di Vienna fu affidata a Stanislao Leszczy¿Õ¿ski e quando questi morì, nel 1766, fu unita alla Francia, la cui influenza si faceva già sentire dal 1738. Al termine della guerra franco-prussiana (1870-1871), parte della Lorena passò sotto l'impero tedesco. Rimase in mano alla Germania, fomando un reichsland con l'Alsazia, fino al 1919, quando il trattato di Versailles la restituì alla Francia. Ritornò di nuovo in mano ai tedeschi durante la seconda guerra mondiale e vi rimase fino alla liberazione, avvenuta nel 1944. 
Duchi di Lorena 
Famiglia che fa capo a Gerardo, duca d'Alsazia, che ottenne dall'imperatore Enrico III il ducato dell'Alta Lorena nel 1048. Nel 1431 Isabella d'Alsazia trasmise il ducato al marito Renato d'Angiò. La casata angioina governò il ducato fino a quando, nel 1738, Francesco Saverio (futuro Francesco I), marito di Maria Teresa d'Austria, lo cedette in cambio del granducato di Toscana. 

\lorenése, agg. e sm. agg. Relativo alla Lorena. 
sm. 1 Nativo o abitante della Lorena. 2 Monetina di mistura coniata da alcuni principi della casa di Lorena. 

\Lorentz, Hendrik Antoon (Arnhem 1853-Haarlem 1928) Fisico e matematico olandese, si laureò e divenne poi professore di fisica all'università di Leida. Coautore insieme al connazionale Pieter Zeeman della teoria elettronica della materia, fu premio Nobel per la fisica nel 1902 per le ricerche sul rapporto tra magnetismo e radiazioni elettromagnetiche. È noto soprattutto per la formulazione delle trasformazioni spaziotemporali, che vennero poi riprese nella teoria della relatività da A. Einstein e sostituirono le analoghe formule a suo tempo enunciate da Galileo, chiamate trasformazioni di Lorentz. Un altro suo apporto alla teoria della relatività fu lo studio che condusse con l'irlandese G. F. Fitzgerald sulla deformazione dei corpi sottoposti a un rapido movimento (contrazione Lorentz-Fitzgerald). 

\Lorenz, Konrad Zacharias (Vienna 1903-Altenberg 1989) Biologo austriaco, fondatore dell'etologia. S'impegnò nello studio del comportamento degli animali, per il quale nel 1949 creò ad Altengerg un istituto di ricerche. Ebbe il premio Nobel per la medicina e la fisiologia nel 1973 insieme a K. von Frish e N. Tintenberg. Scrisse L'anello di re Salomone (1949), Il cosiddetto male (1963), L'altra faccia dello specchio (1973), Il declino dell'uomo (1983). 

\Lorenz, Max (Düsseldorf 1901-Salisburgo 1975) Cantante lirico tedesco. Tenore di talento, si esibì nei maggiori teatri affermandosi come interprete delle opere di R. Wagner. 

\Lorenz, Max Otto (Burlington, Iowa 1876-? 1959) Matematico statunitense. Ha studiato la distribuzione statistica dei redditi, dando il nome alla curva che la rappresenta (curva di Lorenz o curva di concentrazione). 

\Lorenzaccio Dramma in cinque atti, in prosa, di A. de Musset (1810-1857) pubblicato nel 1834. Il titolo del dramma deriva dal protagonista della vicenda, Lorenzo, cugino del tirannico governatore di Firenze duca Alessandro de' Medici (1510-1537). Il nomignolo Lorenzaccio gli deriva dal suo comportamento vizioso e dissoluto a fianco del duca. Approfittando del clima di congiura contro il tiranno, Lorenzo sente il bisogno di riscattarsi e uccide il duca. Sarà a sua volta ucciso da sicari della famiglia de' Medici. Il lavoro fu rappresentato per la prima volta solo nel 1896 con la partecipazione dell'attrice Sarah Bernhardt. 
Lorenzaccio 
Melodramma romantico in cinque atti di S. Bussotti, libretto proprio (Venezia, 1972). 

\Lorenzàgo di Cadóre Comune in provincia di Belluno (646 ab., CAP 32040, TEL. 0435). 

\Lorenzàna Comune in provincia di Pisa (1.030 ab., CAP 56040, TEL. 050). 

\Lorenzétti, Ambrògio (Siena 1285-1348?) Pittore italiano, fratello di Pietro. Riprese la lezione grottesca interpretandola in modo molto originale. Creò figure plastiche e caratterizzò il dato paesaggistico usando una concezione spaziale personalissima. Tra le sue opere vi sono i capolavori conservati agli Uffizi (Firenze), ossia Madonna e il Bambino coi Santi Nicola e Procolo (1319) e Allegorie ed effetti del buono e del cattivo governo in campagna e in città (1337-1339). 

\Lorenzétti, Piètro (Siena 1280 ca.-1348?) Pittore italiano, fratello di Ambrogio. La sua pittura si ispirò a Duccio, Giotto e Giovanni Pisano, per poi approdare a una rilettura dello stile gotico in chiave grottesca, ottenendo opere caratterizzate da drammaticità espressiva e solennità. Tra i suoi lavori si ricordano Polittico della Piave di Arezzo (1320), Storie della Passione (1326-1329, basilica inferiore di San Francesco in Assisi), Madonna del Carmine (1327, Pinacoteca Nazionale di Siena), Nascita della Vergine (1335-1342, Museo dell'Opera del duomo, Siena) e Pala della Beata Umiltà (1341 ca., Uffizi di Firenze). 

\Lorenzétto =< Lotti, Lorenzo

\Lorenzétto, Lorènzo Lòtti détto il (Firenze 1490-Roma 1541) Scultore. Di formazione classica, realizzò il Giona per la cappella Ghigi nella chiesa di S. Maria del Popolo, da un disegno di Raffaello, e il monumento al cardinale Forteguerri, nel duomo di Pistoia. 

\Lorènzo (santi) Nome di santi. 
Lorenzo 
(Spagna ca. 210-Roma 258) Martire e arcidiacono. Secondo le notizie contenute in una Passione risalente al V-VII sec., San Lorenzo, avendo ricevuto l'ordine dal prefetto di Roma di consegnargli tutte le ricchezze della Chiesa, le distribuì ai poveri. Imprigionato, venne arso vivo su una graticola, durante le persecuzioni di Valeriano. Sulla sua tomba venne fatta erigere una chiesa dall'imperatore Costantino (330). Ampliata da papa Pelagio II nel VI sec., fu successivamente ingrandita ed elevata alla dignità di basilica (San Lorenzo fuori le Mura); è una delle sette basiliche visitate durante i giubilei. 
Lorenzo di Brindisi 
(Brindisi 1559-Belém, Lisbona 1619) Frate cappuccino, svolse attività di predicazione in vari paesi europei al tempo della Controriforma cattolica. Tra le opere, una raccolta di sermoni Oratoria e una trattazione storico-dottrinale del luteranesimo Lutheranismi Hypotyposis in tre volumi. Fu canonizzato nel 1881 da papa Leone XIII. La sua festa viene celebrata il 22 luglio. 
Lorenzo di Canterbury 
(?-Canterbury 619) Monaco, accompagnò in Inghilterra Sant'Agostino di Canterbury (596) nella sua missione di evangelizzazione. Fu vescovo di Canterbury dal 604 al 619. La sua festa viene celebrata il 2 febbraio. 
Lorenzo di Siponto 
(??-ca. 546) Secondo la tradizione, avrebbe salvato la città di Siponto dagli Ostrogoti, intervenendo direttamente presso Totila (re degli Ostrogoti dal 541 al 552). La sua festa viene celebrata il 7 febbraio. 
Lorenzo Giustiniani 
(Venezia 1381-1456) Fondatore della confraternita dei canonici regolari di S. Giorgio in Alga (1404), e autore di varie opere: Synodicon (1438), De instituzione et regimine praelatorum (1450), Lignum vitae (1419), De gradibus perfectionis (1455). 
Lorenzo O'Toole 
(Leinster, Irlanda 1124-abbazia di Eu, Normandia, Francia 1181) Di famiglia nobile, nel 1153 divenne abate del monastero di Glendalough. Nominato vescovo di Dublino nel 1154, morì nel 1181 durante una missione in Normandia presso il re Enrico II d'Inghilterra (il cui regno comprendeva allora anche le regioni francesi della Normandia, dell'Aquitania e altre minori). Fu canonizzato nel 1226. La sua festa viene celebrata il 14 novembre. 

\Lorènzo d'Alessàndro (Sanseverino Marche not. dal 1462 al 1503) Pittore. Gli vengono attribuiti il trittico (1481; Pinacoteca di Corridonia), gli affreschi (1483; Sarnano, chiesa di S. Maria di Piazza) e le Nozze mistiche di S. Caterina (Londra, National Gallery). 

\Lorènzo da Bológna (XV sec.) Architetto. Praticamente sconosciute la sua origine e la sua formazione, lavorò prevalentemente in Veneto, nelle città di Padova (chiostro di S. Giovanni di Verdara) e Vicenza (cappella maggiore e confessione nella chiesa di S. Corona, palazzo Thiene, casa Valmarana-Bertolini). 

\Lorènzo da Vitèrbo (Viterbo 1440-dopo il 1476) Pittore. Artista minore al quale sono attribuiti gli Affreschi con Storie di Maria (1469; Viterbo, chiesa di S. Maria della Verità), e la Madonna e Santi (1472; Cerveteri, chiesa di S. Michele). 

\Lorènzo de' Mèdici (Firenze 1492-1519) Duca di Urbino. Nipote di Lorenzo il Magnifico, divenne capitano della Repubblica (1513), quindi capitano generale della chiesa e nel 1516 duca di Urbino. Diede i natali a Caterina, che sarebbe diventata regina di Francia. 

\Lorènzo di Bìcci (Firenze 1350 ca.-1427) Pittore. Artista minore al quale vengono attribuiti gli affreschi nella chiesa del Carmine a Firenze e quelli nella chiesa di S. Francesco ad Arezzo. 

\Lorènzo di Crédi (Firenze 1459-1537) Pittore e scultore. Allievo e collaboratore del Verrocchio. Tra le opere realizzate con il maestro, il Colleoni a Venezia e il monumento Forteguerri nel duomo di Pistoia. La sua arte risente dell'influenza del maestro (Venere, e Annunciazione, Firenze, Uffizi). Divenuto seguace del Savonarola limitò la sua opera alla raffigurazione di soggetti sacri: Madonna e Santi (1510, Pistoia, chiesa di S. Maria delle Grazie) e S. Michele (1523; Firenze, sacrestia del duomo). 

\Lorènzo il Magnìfico (Firenze 1449-Careggi 1492) Lorenzo de' Medici detto il Magnifico. Figlio di Piero e di Lucrezia Tornabuoni, ereditò la signoria di Firenze alla morte del padre (1469), insieme al fratello Giuliano. Sfuggì nel 1478 alla congiura organizzata dalla famiglia Pazzi, nella quale morì il fratello Giuliano, e rimase unico signore di Firenze. La rappresaglia popolare dopo la congiura, a lui favorevole, fece sì che Firenze entrasse in guerra contro papa Sisto IV e contro il re di Napoli. Uomo politico di notevole valore, Lorenzo riuscì a porre termine alla guerra (1780) e contemporaneamente a rafforzare la propria signoria, modificando gli statuti di Firenze. Si impegnò anche attivamente per il raggiungimento della pace tra gli stati italiani e per lo sviluppo politico, culturale e artistico. Al suo governo è dovuta la nascita del rinascimento e dell'umanesimo. Fu letterato e scrittore. Le opere principali sono Il simposio, La caccia col falcone, I canti carnascialeschi e le Laudi spirituali. 

\Lorènzo Mònaco (Siena 1370 ca.-Firenze 1423) Pittore e miniatore. Tra le opere, Cristo nell'orto e le Marie al Sepolcro (Parigi, Louvre), l'Incoronazione di Maria (1414) e l'Adorazione dei Magi (1422; Firenze, Uffizi). 

\Lorènzo Veneziàno (Venezia not. 1357-1372) Pittore. Tra le opere, il Polittico Lion (1357; Venezia, gallerie dell'Accademia), lo Sposalizio mistico di S. Caterina (1359; Venezia, galleria dell'Accademia), il Cristo resuscitato, esposto nel Castello Sforzesco di Milano; la Madonna del Louvre

\Lorèo Comune in provincia di Rovigo (3.785 ab., CAP 45017, TEL. 0426). 

\Lorestan Provincia (1.367.000 ab.) dell'Iran centro-meridionale, capoluogo Khorramabad. 

\Lorèto (comune) Comune in provincia di Ancona (10.780 ab., CAP 60025, TEL. 071). Centro industriale (prodotti alimentari, chimici e meccanici) e della fabbricazione di armoniche a bocca e fisarmoniche. Vi si trova il santuario della Madonna di Loreto, luogo di pellegrinaggio, la cui costruzione venne avviata nel 1468 e alla quale parteciparono A. Bramante, A. Sansovino, G. Sangallo e, per il campanile, L. Vanvitelli. Contiene affreschi di L. Signorelli e di Melozzo da Forlì. Gli abitanti sono detti Loretani

\Loreto (Perú) Dipartimento (673.000 ab.) del Perú, tra l'Ecuador, la Colombia e il Brasile. Capoluogo Iquitos. 

\Lorèto Aprutìno Comune in provincia di Pescara (7.228 ab., CAP 65014, TEL. 085). 

\lòri, sm. Genere di Proscimmie (Loris) di piccole dimensioni (30 cm ca.). Vivono sugli alberi e hanno abitudini notturne. Il più comune è il Loris gracilis diffuso in India. 
Denominazione (anche lorichetto) dei pappagalli dei Loridi. Da ricordare il Lorius domicella, molto diffuso in cattività. 

\Lòria Comune in provincia di Treviso (6.987 ab., CAP 31037, TEL. 0423). 

\lorìca, sf. (pl.-che) Leggera corazza dei soldati romani. 

\loricària, sf. Genere di Pesci siluriformi, appartenente alla famiglia dei Locariidi, con corpo e capo coperti da una corazza di placche ossee spinose, che vivono nei fiumi dell'America tropicale. 

\loricàto, agg. Armato di lorica. 

\lorichétto, sm. Pappagallo variopinto originario della Nuova Guinea e delle isole limitrofe. ~ lori. 

\Lorìsidi Famiglia di Proscimmie con occhi grandi e pelliccia soffice alla quale appartengono i lori (asiatici) e il potto (africano). 

\lòro, agg., pron. e sm. agg. poss. m. e f. pl. Di essi, di esse. i loro averi avevano entità limitata
pron. pers. m. e f. pl. Che appartiene a essi. la mia idea è ben diversa dalla loro
sm. Tutto ciò che appartiene a essi. 
 X   agg. poss. 1 their. 2 (predicato) theirs. 3 (forma di cortesia) your. 4 (predicato) yours. pron. 1 theirs. 2 (forma di cortesia) yours. 3 (loro stessi) they themselves. pron. 1 (complemento oggetto) to them. 2 (soggetto) they. 3 (forma di cortesia) you. 
 @   lat. illorum, da ille,-a,-ud quello. 

\Lòro Ciuffénna Comune in provincia di Arezzo (4.452 ab., CAP 52024, TEL. 055). 

\Loro occhi guardavano Dio, I Romanzo di Z. Hurston (1937). 

\Lòro Picèno Comune in provincia di Macerata (2.496 ab., CAP 62020, TEL. 0733). 

\Lorrain, Claude (Chamagne 1600-Roma 1682) Pittore francese. Tra le opere Paesaggio con l'adorazione del vitello d'oro (1635, Karlsruhe, Staatliche Kunsthalle) e Paesaggio con Tobia e angelo (ca. 1639, Madrid, Prado). 

\Lorre, Peter (Ruzomberok 1904-Hollywood 1964) Attore statunitense. Di origine ungherese, interpretò Il mistero del falco (1941), Casablanca (1943), Arsenico e vecchi merletti (1944) e Der Verlorene (1951). 

\Lórsica Comune in provincia di Genova (563 ab., CAP 16045, TEL. 0185). 

\Los Alamos Centro statunitense (11.000 ab, 2.200 m d'altezza) del Nuovo Messico, situato a nord-ovest di Santa Fé, nei pressi del Rio Grande. Nei suoi laboratori fu costruita la prima bomba atomica, quella che venne fatta esplodere il 16 luglio 1945 nella regione di Alamogordo. 

\Los Angeles Città della California negli USA (3.350.000 ab., 8.300.000 ab. l'area metropolitana). Attivo porto petrolifero dell'oceano Pacifico (grazie a un bacino artificiale costruito tra il 1912 e il 1914), rinomata stazione balneare, importante nodo stradale e ferroviario, sede di vari aeroporti di cui uno internazionale (a Culver City), la città è il secondo agglomerato urbano degli USA. Possiede importanti industrie siderurgiche, metalmeccaniche, elettrotecniche, areonautiche (localizzate nei centri di Santa Monica, Glendale, Burbank, rappresentando oltre il 40% della produzione americana), chimiche, tessili, del legno, del vetro, alimentari, dell'abbigliamento, edilizie e cantieristiche oltre a raffinerie petrolifere. Il paesaggio vario e originale dei suoi dintorni ha favorito poi lo sviluppo dell'industria cinematografica (Hollywood) che è, per attrezzature ed espansione, la più grande degli Stati Uniti e del mondo. Los Angeles (Beverly Hills) è la residenza preferita di molti attori e produttori cinematografici. Grazie al clima, alle lunghe spiagge, ai centri di soggiorno invernale (Santa Monica, Santa Barbara, Long Beach) e al famoso parco di Disneyland e al grande acquario oceanico di Marineland, la città è anche un importante centro turistico. Sede di una sezione dell'università della California, dell'università della California meridionale e di altri istituti universitari. Fu fondata dagli spagnoli nel 1781, presso un accampamento e una missione già precostituiti sempre dagli spagnoli, ed ebbe il suo massimo sviluppo con lo sfruttamento del petrolio iniziato verso la fine del XIX sec. 

\Los Teques Città (141.000 ab.) del Venezuela, capitale dello stato di Miranda. 

\losànga, sf. (pl.-ghe) Rombo. 
 @   franc. losange. 

\losangàto, agg. e sm. In araldica, di scudo coperto interamente di losanghe alternate si due smalti. 

\Losànna Città della Svizzera, capitale del cantone di Vaud (125.000 ab., 265.000 ab. l'agglomerato urbano), situata sulla riva settentrionale del lago di Ginevra e ai piedi del monte Jorat. Losanna, la meno industrializzata delle grandi città svizzere, possiede industrie alimentari, tessili, meccaniche di precisione, cartarie, dei mobili, grafico-editoriali. Grande centro commerciale è sede di numerose imprese, istituti bancari e assicurativi. Stazione turistica di fama internazionale, grazie soprattutto al suo aspetto caratteristico (quartieri sparsi nel verde, grandi alberghi, lungolago, città vecchia) e ai numerosi monumenti quali il Museo delle Belle Arti, il castello del XIV-XV sec., la chiesa di San Francesco del XIII-XIV sec. e la cattedrale in stile gotico del XIII sec. con il suo magnifico portale degli apostoli. Dopo aver abbandonato l'antica città in riva al lago (perché devastata dagli alemanni nel IV sec.) gli abitanti edificarono un nuovo centro sulle colline circostanti e vi insediarono un proprio vescovo fin dal 573 ca. I vescovi che si avvicendarono divennero, nel medioevo, sempre più potenti, fino a quando, nel 1536, fu introdotto il protestantesimo: i bernesi occuparono la parte del Vaud in mano ai Savoia e i vescovi trasferirono la loro sede a Friburgo. La città, dopo la sottomissione a Berna, divenne una prefettura del cantone di Lemano, ma nel 1803 ritornò capitale del ricostituito cantone di Vaud. In francese Lausanne

\lósca, sf. (pl.-che) Il foro che viene praticato nella volta della poppa per far passare l'asse del timone e il condotto relativo. 

\loscaménte, avv. In modo losco. ~ biecamente. 

\lósco, agg., avv. e sm. (pl. m.-chi) agg. 1 Che ha uno sguardo bieco. ~ torvo. <> amichevole. 2 Di onestà e moralità dubbia. ~ equivoco. <> pulito. 
avv. Di sbieco, di traverso. 
sm. invar. Ciò che losco. ~ disonesto. <> onesto. 
 X   agg. shady, suspicious. 
 @   lat. luscus cieco da un occhio. 

\Losey, Joseph (La Crosse 1090-Londra 1984) Regista teatrale e cinematografico statunitense. Fino al 1951 lavorò negli USA sia come registra teatrale (Galileo, 1947), che come regista cinematografico (Il ragazzo dai capelli verdi, 1948; Linciaggio, 1947), affrontando tematiche sociali. A causa del maccartismo dovette emigrare in Gran Bretagna. Nei suoi film il motivo dominante sono i conflitti dati dalla discrepanza tra i desideri personali e ciò che la società richiede. Tra i suoi film vi sono anche Eva (1962), Il servo (1963), Modesty Blaise (1966), L'incidente (1970), Messaggero d'amore (1971), L'assassinio di Trosky (1972), Una romantica donna inglese (1975), Mr. Klein (1976), Don Giovanni (1979), Steming (1984). 

\Lòsine Comune in provincia di Brescia (537 ab., CAP 25040, TEL. 0364). 

\lossodromìa, sf. Linea che forma con i meridiani terrestri, e quindi con il nord geografico, una angolo costante. 
 @   comp. dal greco loxós obliquo + drómos corso. 

\lossodròmico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alla lossodromia. 
Rotta lossodromica 
Rotta seguita mantenendo costante la direzione rispetto al nord geografico. 
Tavole lossodromiche 
Tavole atte a calcolare la rotta seguita da una nave. 

\Lot (Francia) Dipartimento (156.000 ab.) della Francia, esteso al margine sudoccidentale del Massiccio Centrale. Capoluogo Cahors. Territorio costituito da un altopiano calcareo piuttosto arido, vi si trovano anche fitti boschi di querce e vigneti. Nelle zone pianeggianti, oltre all'allevamento ovino e suino, è sviluppata la coltivazione di cereali, frutta, tabacco e ortaggi. Zona famosa anche per i tartufi. Le principali industrie sono quelle di trasformazione di prodotti agricoli, meccanici e tessili (nelle città di Figeac, Gourdon e Padirac). Turismo. 
Lot 
Fiume (480 km) della Francia. Nasce dal monte Lozère e confluisce nella Garonna. 

\Lot (religione) Personaggio biblico. Figlio di Aran e nipote di Abramo, riuscì a fuggire da Sodoma prima della sua distruzione, perché fu avvisato da due angeli. La moglie, durante la fuga, si voltò a guardare la città incendiata e per questo venne tramutata in una statua di sale. Le figlie lo fecero ubriacare ed ebbero un rapporto incestuoso con lui. Da questo rapporto nacquero Moab e Ammon, capostipiti di Moabiti e Ammoniti. 

\lotarìngio, agg. e sm. agg. Della Lotaringia. 
(pl. f.-ge o-gìe) sm. Abitante o nativo della Lotaringia. 

\Lotàrio Nome di sovrani. 
Sacro romano impero Lotario I 
=> Lotario I
Lotario II di Supplimburgo 
(1060 ca.-Breitenwang am Lech 1137) Re di Germania e d'Italia dal 1125, fu contrastato da Corrado di Svevia. Innocenzo II, che egli appoggiò contro l'antipapa Anacleto II, lo incoronò imperatore. Nel 1136 combatté i normanni di Sicilia. 
Italia Lotario I ved. ¤Lotario I¤ 
Lotario II d'Italia 
(?-Torino 950) Figlio di Ugo di Provenza, fu associato al trono d'Italia dal 931. Regnò da solo dal 945, subendo però l'influenza di Berengario II, marchese d'Ivrea. 
Lotaringia Lotario I 
=> Lotario I
Lotario II 
(825?-Piacenza 869) Figlio di Lotario I, nell'865 ne ereditò la Lotaringia. Non avendo eredi, il suo regno andò diviso tra gli zii Carlo il Calvo e Ludovico il Germanico. 

\Lotàrio I (795-Prüm 855) Re di Germania e d'Italia e imperatore del Sacro Romano Impero. Figlio primogenito di Ludovico il Pio, venne da lui associato all'impero nell'817. Nell'818 divenne re d'Italia. Nell'824 emanò la Constitutio romana con la quale sancì la superiorità dell'impero sul papato, stabilendo l'obbedienza del clero all'imperatore e obbligando i papi a giurare fedeltà a un messo imperiale. Alla morte del padre (840) ereditò l'impero. Entrò per questo in conflitto con i fratelli. Il trattato di Verdun (843), che chiuse il conflitto, gli assegnò il titolo d'imperatore, la corona di re d'Italia e il territorio della futura Lotaringia. 

\Lot-et-Garonne Dipartimento (306.000 ab.) della Francia sudoccidentale, nell'Aquitania. Capoluogo Agen. 

\Lothian Regione (754.000 ab.) della Gran Bretagna, nella Scozia, affacciata al mar del Nord. 

\Loti, Pierre (Rochefort-sur-Mer 1850-Hendaye 1923) Pseudonimo di Julien Viaud. Romanziere francese. Tra le opere Pescatore d'Islanda (1886). 

\lòtico, agg. (pl. m.-ci) Relativo ad animale, che vive sulle rive e sul fondo dei fiumi. 

\Lotman, Jurij (San Pietroburgo 1922-Tartu 1993) Critico letterario. Tra le opere Struttura del testo letterario (1972), Testo e contesto (1980), La semiosfera (1985), opera nella quale definisce appunto la semiosfera, origine di tutti i fenomeni culturali. 

\lòto, sm. Nome comune di diverse specie di piante erbacee acquatiche, appartenenti al genere Nelumbo e Nymphaea, che presentano grandi fiori ornamentali. Il Loto d'Egitto (Nymphaea lotus) è una pianta del Nilo dai fiori bianchi o rosa. Il Loto indiano (Nelumbo nucifera) è coltivato in Oriente e ha i fiori rosa e grandi foglie. 
Mitica pianta che dava, secondo la leggenda, l'oblio a chi se ne nutriva. 
Il loto è simbolo molto usato delle religioni orientali. Nel buddhismo, per esempio, un fiore di loto fa da trono a Buddha. 

\lotòfagi Secondo la mitologia greca, popolazione che viveva sulla costa libica e che si cibava dei frutti del loto i quali, se ingeriti da uno straniero, gli facevano dimenticare la patria. Omero ne raccontò nell'Odissea come una delle esperienze vissuta da Ulisse e dai suoi compagni. 

\lòtta, sf. 1 Combattimento corpo a corpo. ~ mischia. 2 Combattimento sportivo di due avversari che cercano di atterrarsi senza utilizzare armi. 3 Contrasto fra persone o gruppi. ~ battaglia. 4 Disaccordo. ~ vertenza. <> consenso. 
 X   sf. 1 fight, struggle. 2 (sport) wrestling. 3 (libera) all-in wrestling. 
 @   lat. tardo lucta, deriv. da luctare lottare. 
Fu, insieme alla corsa, una delle prime discipline a rappresentare una gara sportiva. Vi sono diversi tipi di lotta, che si distinguono per modalità di combattimento e diffusione. Quelle più diffuse sono la lotta libera, la lotta greco-romana e la lotta giapponese (jujitsu, judo), che sono anche discipline olimpiche. La lotta greco-romana è suddivisa in due tempi per un totale di dieci minuti. Vince chi mette fuori combattimento l'avversario, tenendogli entrambe le spalle appoggiate al suolo per almeno due secondi, oppure in base al punteggio assegnato. La lotta libera è simile alla greco-romana, ma permette delle ulteriori mosse, come l'uso delle gambe per atterrare l'avversario. Vi sono altri tipi di lotta praticati per scopi spettacolari nei paesi da cui traggono origine. Esempi di queste lotte sono il sumo giapponese e la lotta libera americana o catch

\Lotta per la vita, La Romanzo di P. Baroja (1904). 

\lottàre, v. intr. 1 Essere impegnato in una lotta. ~ combattere. 2 Impegnarsi. ~ partecipare. lottò con tutte le sue forze ma alla fine fu costretto alla resa. 3 Azzuffarsi. ~ litigare. non potevano lottare su ogni minima questione. 4 Opporsi, contrastare, polemizzare. ~ resistere. il suo impegno era di lottare contro la corruzione
 X   v. intr. 1 to fight, to struggle. 2 (in una competizione sportiva) to wrestle. 
 @   lat. tardo luctare

\lottatóre, sm. (f.-trìce) Chi pratica lo sport della lotta. 
 X   sm. wrestler. 
 @   lat. luctator,-oris. 

\lotterìa, sf. Gioco a premi. ~ lotto, pesca, riffa. 
 X   sf. raffle, lottery. 

\Lòtti, Lorènzo (Firenze 1490-Roma 1541) Scultore e architetto italiano detto il Lorenzetto, appartenente alla corrente classicheggiante del '500. Fu incaricato di eseguire le sculture della cappella Chigi in Santa Maria del Popolo, a Roma, su disegni di Raffaello (1919). 

\lottinoplàstica, sf. (pl.-che) Metodo per la modellazione dei bassorilievi, consistente nel prendere l'impronta con strati successivi di fogli di carta umida. 

\lottizzàre, v. tr. 1 Dividere in lotti. ~ frazionare. <> accorpare. 2 Assegnare cariche abbastanza importanti in enti pubblici. ~ spartire. 
 X   v. tr. 1 to divide up. 2 (pol.) to carve up. 

\lottizzatóre, agg. (f.-trìce) Chi lottizza. 

\lottizzazióne, sf. 1 Suddivisione in lotti. 2 Pratica politica del lottizzare. 

\lòtto, sm. 1 Gioco d'azzardo autorizzato, gestito dal ministro delle finanze tramite ricevitorie autorizzate. 2 Appezzamento. ~ terreno, proprietà. 3 Parte di un tutto diviso; porzione. ~ quota. 4 Blocco. ~ stock. 5 Lotteria. 
 X   sm. 1 lottery. 2 (porzione) lot. 3 (catastale) site. 
 @   franc. lot. 
Il gioco del lotto consiste in estrazioni di cinque numeri da un'urna che ne contiene novanta. Tali estrazioni sono eseguite in dieci sedi autorizzate, dette ruote, che sono Bari, Cagliari, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino e Venezia. Vengono eseguite estrazioni settimanali, generalmente il sabato. Le persone possono scommettere sull'uscita di combinazioni costituite da uno a cinque numeri (estratto semplice, ambo, terno, quaterna, cinquina), presi da una o più ruote. Le vincite sono 10,5, 52,5, 250, 4.250, 80.000 e un milione di volte la posta. 

\Lòtto, Lorènzo (Venezia 1480-Loreto 1556) Pittore italiano. Il suo stile originale, caratterizzato da grande ricchezza cromatica, è stato influenzato dal naturismo lombardo, dalla pittura nordica, dall'opera di Raffaello e dalle esperienze manieristiche, allontanandosi dalle tendenze dominanti nel Veneto, regione nella quale si formò come pittore. Tra le sue opere, di tema fondamentalmente religioso, vi sono Deposizione di Cristo nel sepolcro (1512), Madonna e Santi (1513), Pala Martinengo (1516), Storie di Santa Barbara (1524), Annunciazione (1527), Ritratto di un giovane (1527), Gloria di San Nicola (1529). 

\Lotus Cars Ltd Industria automobilistica inglese (sede sociale a Norwich) che produce vetture sportive in piccola serie. 

\Lotzorài Comune in provincia di Nuoro (2.046 ab., CAP 08040, TEL. 0782). 

\Loubomo Città (84.000 ab.) della repubblica del Congo, capoluogo della regione di Niari. 

\Louis, Joe (Lexington 1914-1980) Pugile statunitense. Dal 1937 al 1949 fu campione mondiale dei pesi massimi. 

\Louis, Spyridon (1872-1940) Atleta greco. Alle olimpiadi di Atene del 1896 vinse la maratona. 

\Louise Romanzo musicale in quattro atti di G. Charpentier (1860-1956), su libretto proprio (Parigi, 1900). Ambientata nel quartiere di Montmartre della Parigi dell'inizio del secolo, l'opera narra musicalmente una vicenda romantica di amore tra la protagonista, la sartina Luisa e il poeta Giuliano, che abita in una casa vicina. I genitori non vedono di buon occhio la relazione con un poeta e cercano di dissuadere Luisa dal frequentarlo. Ma l'amore è più forte: Luisa si allontana da casa e va a vivere con Giuliano. Una malattia del padre, la convince a tornare temporaneamente in famiglia. Dopo la guarigione del padre, Luisa intende tornare da Giuliano. L'opposizione dei suoi scatena un violento alterco, che si conclude con la partenza definitiva di Luisa e con la maledizione della città crudele da parte del padre. 

\Louisiade Arcipelago (12.000 ab.) della Papua Nuova Guinea, nella Melanesia. 

\Louisiana Stato degli USA meridionali (124.000 km2, 4.180.000 ab.) con capitale Baton Rouge. Confina con il Texas, l'Arkansas, il Mississippi e il golfo del Messico. È percorso dal fiume Mississippi e dai suoi affluenti, tra cui il Red River. Sua principale città e porto è New Orleans. Il clima è caldo umido. Vi sono vaste foreste che coprono più della metà del territorio. Vi sono coltivazioni di canna da zucchero, cotone, soia, riso, tabacco, patate dolci, alberi da frutto e allevamenti di suini, bovini e ovini. È praticata la pesca e la caccia di animali da pelliccia. Ha giacimenti di petrolio, gas naturale, zolfo. Sono presenti industrie chimiche, metalmeccaniche, petrolifere, alimentari, navali, tessili. Presenta quasi 12.000 km di rete fluviale. Nacque come colonia fondata da R. R. Cavelier de La Salle nel 1682, che la chiamò con il nome attuale in onore di Luigi XIV. Fu venduta da Napoleone agli USA nel 1803, fu annessa all'unione nel 1812, aderì alla confederazione nel 1861 e fu definitivamente integrata all'unione nel 1868. 

\Louisiana Story Film documentario, americano (1948). Regia di Robert Flaherty. Interpreti: Joseph Boudreaux, Frank Hardy. Titolo originale: Louisiana Story 

\Louisville Città (269.000 ab.) degli USA, nello stato del Kentucky. 

\Loungine, Pavel (1949-) Regista cinematografico russo. Diresse Taxi Blues (1990) e Luna Park (1992). 

\louping hill, loc. sost. m. invar. Malattia provocata da un virus che colpisce le pecore, provocando una meningoencefalite infettiva. Raramente colpisce anche l'uomo causando un'encefalite a lungo decorso. 

\Lourdes Cittadina della Francia meridionale posta sul Gave du Pau, alle propaggini settentrionali dei Pirenei, nella dipendenza degli Hautes-Pyrénées. Sede vescovile è uno dei più famosi centri di pellegrinaggio del mondo cattolico. Grazie infatti ai numerosi pellegrini e ammalati che vi giungono annualmente, il turismo e il commercio a esso collegato è la principale risorsa economica della città. È famosa per l'apparizione della Madonna a Bernadette Soubirous avvenuta l'11 febbraio 1858. Sulla roccia soprastante la grotta dove la Madonna fece sgorgare acqua, venne costruita nel 1871 la basilica dell'Immacolata Concezione o basilica superiore (consacrata nel 1876) e nel 1901 fu consacrata un'altra basilica, chiamata del Rosario o inferiore, unita alla prima da gradinate e archi. Nel 1882, a seguito di numerose guarigioni fra i pellegrini che si erano bagnati con l'acqua della fonte, venne istituito un Ufficio particolare che aveva il compito di raccogliere le documentazioni e di stabilire la veridicità dei singoli casi per comunicarle alle competenti comunità ecclesiastiche. 

\loure, sf. invar. 1 Danza francese molto lenta del XVII sec. 2 Strumento musicale medievale della famiglia della cornamusa, utilizzato in Normandia e forse in Bretagna. 

\Louth Contea (92.000 ab.) dell'Irlanda, nel Leinster, sul mar d'Irlanda. Capoluogo Dundalk. 

\Louvois, François-Michel Le Tellier marchése di (Parigi 1641-Versailles 1691) Politico francese. Figlio di Michel Le Tellier, fu ministro della guerra in associazione con il padre. Consigliere di Luigi XIV, collaborò al riordinamento dell'esercito e ne appoggiò la dispendiosa politica estera. 

\Louvre Palazzo parigino, residenza dei re di Francia a Parigi dai tempi di Carlo V e fino al 1682. Costruito nel XIII sec. per ordine del re Filippo Augusto, subì nel corso dei secoli numerose trasformazioni, rifacimenti e ampliamenti. Vi lavorarono architetti famosi come P. Lescot, J. Lemercier, L. Le Vau, C. Percier, P. Fontaine e C. Perrault. Fu terminato da L. T. J. Visconti e H. Lefuel sotto Napoleone III. Dal 1793 ospita il più importante museo d'arte di Francia e uno dei più vasti e importanti musei del mondo. La raccolta delle collezioni fu iniziata da Francesco I (XVI sec.) e notevolmente accresciuta sotto Luigi XIII e Luigi XIV, soprattutto per merito del ministro Colbert; nel 1793 esse vennero aperte al pubblico e dall'epoca di Napoleone fino ai giorni nostri incessantemente incrementate. Oggi comprendono più di 200 mila pezzi catalogati. Le collezioni si dividono in varie sezioni (tra parentesi sono indicati i reperti più pregevoli): Antichità greche e romane (fregio delle Panatenee, dal Partenone di Atene; due metope del tempio di Zeus a Olimpia; Venere di Milo, originale ellenistico del II sec. a. C.); Antichità egiziane (Mastaba, piccola cappella funeraria del funzionario Akhut-hétep (2563-2433 a. C.; Scriba accoccolato; Codice del re Hammurabi, blocco di basalto nero con incise 282 leggi; Vittoria di Samotracia); Antichità orientali; Scultura medievale e moderna (due Prigioni di Michelangelo); Oggetti d'arte; Pittura medievale e moderna (Madonna in trono e angeli di Cimabue, San Francesco riceve le stimmate di Giotto; Concerto campestre del Giorgione; La Gioconda di Leonardo; Ritratto di Baldasserre Castiglione di Raffaello; Ritratto di donna alla toletta di Tiziano; Madonna del Cancelliere Rolin di J: Van Eyck; Morte di Maria del Caravaggio; Betsabea al bagno di Rembrandt). Tra le raccolte presenti è da segnalare quella assai ricca della pittura francese del XIX sec. 

\Lovànio (olandese Leuven, francese Louvain) Città del Belgio (85.000 ab.) a 30 km da Bruxelles sul fiume Dyle. Ospita industrie meccaniche, dell'elettronica, della chimica, alimentari e della lavorazione del tabacco. È sede di artigianato fiorente nella lavorazione dei merletti. Fu residenza dei duchi del Brabante e fiorente centro tessile del medioevo. Tra i monumenti, la collegiata di San Pietro (XV sec.) il palazzo comunale (XV sec.) e alcune chiese gotiche. Famosa in Europa l'università cattolica fondata nel 1426. 

\love story, loc. sost. f. invar. Relazione amorosa. ~ rapporto. 
Love story 
Romanzo di G. Segal (1970). 

\Lovec Distretto (1.016.000 ab.) della Bulgaria, capoluogo la città omonima (52.000 ab.) sul fiume Osam. 

\Lovell, Bernard (Oldland Common 1913-) Astronomo inglese. Costruì il primo grande radiotelescopio a Jodrell Bank. 

\Lovelock, James (1919-) Chimico inglese. Elaborò un'ipotesi che vedeva la Terra come organismo vivente, suscitando vivaci discussioni tra gli studiosi di problemi ambientali. Tra le sue opere, Gaia: nuove idee sull'ecologia (1979) e Le età di Gaia (1990). 

\Lovercraft, Howard Philips (Providence, Rhode Island 1890-1937) Scrittore statunitense. Tra le opere Il richiamo di Chthulluh (1929) e La casa delle streghe (1932). 

\Lóvere Comune in provincia di Bergamo (5.675 ab., CAP 24065, TEL. 035). 

\Lóvero Comune in provincia di Sondrio (686 ab., CAP 23030, TEL. 0342). 

\Lovett, William (Newlyn 1800-Londra 1877) Politico britannico. Nel 1836 fondò l'Associazione degli operai londinesi. Promosse il cartismo. 

\Lowe, sìndrome di Sindrome che colpisce i bambini rachitici di sesso maschile. I suoi sintomi sono uno spiccato ritardo mentale, ipotonia e iporeflettività, albuminuria e cataratta bilaterale, in genere associata a microftalmo. 
 @   dal nome del pediatra americano Charles Upton Lowe

\Lowell, Percival (Boston 1855-Flagstaff 1916) Astronomo americano, fu sicuro assertore dell'esistenza di un nono pianeta nel sistema solare, ossia di quello che sarebbe stato chiamato in seguito Plutone. Dedicò gran parte della sua vita e carriera alla costruzione di un osservatorio a Flagstaff, dal quale studiò principalmente Marte, convinto dell'esistenza di possibili forme di vita. 

\Lowell, Robert (Boston 1917-New York 1977) Poeta. Cattolico, durante la seconda guerra mondiale fu incarcerato perché obiettore di coscienza; successivamente si impegnò attivamente nella lotta per la pace e per i diritti civili. Con Il castello di Lord Weary (1946) vinse il premio Pulitzer. Tra le altre opere, Terra della dissomiglianza (1944) riflette il disagio successivo alla guerra mondiale, Studi dal vero (1959) è considerato il suo capolavoro, Vicino all'oceano (1967), Il delfino, premiato con un secondo premio Pulitzer e il Taccuino 1967-1968 (1969), diario nel quale rivive la storia contemporanea. 

\Lower River Divisione amministrativa (55.000 ab.) del Gambia, capoluogo Mansa Konko. 

\Lowry, Malcom (Birkenhead 1909-Ripe, Sussex 1957) Romanziere inglese. Tra le opere Sotto il vulcano (1947). 

\Lòy, Nànni (Cagliari 1925-Fregene 1995) Regista e attore. Diresse Un giorno da leoni (1961), Le quattro giornate di Napoli (1962), Il padre di famiglia (1967), Caffè Express (1978), Scugnizzi (1989) e Mi manda Picone (1989). 

\Lòy, Rosétta (Roma 1931-) Scrittrice. Tra le opere La bicicletta (1974), Le strade di polvere (1987), Sogni d'inverno (1992), Cioccolata da Hanselmann (1995) e il saggio La parola ebreo (1997). 

\Loyòla, Ignàzio di ved. ¤Ignazio di Loyola¤ 

\Lozère Dipartimento (73.000 ab.) della Francia, nella Languedoc. Capoluogo Mende. 

\Lòzio Comune in provincia di Brescia (460 ab., CAP 25040, TEL. 0364). 

\lozióne, sf. Soluzione acquosa di sostanze medicamentose. ~ liquido. 
 X   sf. lotion. 
 @   lat. tardo lotio,-onis, deriv. da lotus, p.p. di lavare lavare. 

\Lòzza Comune in provincia di Varese (890 ab., CAP 21040, TEL. 0332). 

\Lòzzo Atesìno Comune in provincia di Padova (3.123 ab., CAP 35034, TEL. 0429). 

\Lòzzo di Cadóre Comune in provincia di Belluno (1.567 ab., CAP 32040, TEL. 0435). 

\Lòzzolo Comune in provincia di Vercelli (815 ab., CAP 13060, TEL. 0163). 

\lp Abbreviazione di long playing. 

\LP Sigla di Long Playing (lunga esecuzione). 

\LPF In informatica è la sigla di League for Programming Freedom. Si tratta di un'associazione che contesta l'eccessiva produzione di software a scopi di lucro. 

\LPG Sigla di Liquefied Petroleum Gas (gas di petrolio liquefatto). 

\LPI In informatica è la sigla di Lines Per Inch (linee per pollice). Rappresenta l'unità di misura della spaziatura orizzontale nella stampa. 

\LPM In informatica è la sigla di Lines Per Minute (linee al minuto). Rappresenta l'unità di misura della velocità di una stampante. 

\LPT In informatica identifica la porta parallela a cui in genere si collega la stampante. 

\Lr Simbolo chimico del laurenzio. 

\ls In informatica è il nome di un comando (list directory) del sistema operativo UNIX che lista il contenuto delle directory indicate. 

\LSB In informatica è la sigla di Least Significant Bit (bit meno significativo). In una successione di bit indica quello meno determinante. 

\LSD Sigla che sta per Lysergic Acid Diethilamide, indicante il dietilamide dell'acido lisergico. Estratto dalla segale cornuta, viene illegalmente smerciato sotto forma di pastiglie e utilizzato come sostanza stupefacente per i suoi effetti allucinogeni. Pur non inducendo assuefazione fisica, comporta una dipendenza psichica del soggetto, con importanti mutazioni comportamentali. Viene considerato socialmente pericoloso perché può provocare comportamenti dannosi sia per gli altri che per il soggetto stesso. 

\LSI In informatica è la sigla di Large Scale Integration (integrazione su larga scala). Consiste in una tecnica che permette di integrare su un chip un grande numero di porte logiche. 

\Ltd Sigla di  →  "Limited" (a responsabilità limitata). 

\Lu Simbolo chimico del lutezio. 

\Lu (comune) Comune in provincia di Alessandria (1.295 ab., CAP 15040, TEL. 0131). 

\Lu Hsun (Shaoxing, Chekiang 1881-Shanghai 1936) Pseudonimo di Chou Shu-jen. Scrittore cinese. Tra le opere Storia vera di AQ (1921), Grida (1923) e Storia della letteratura cinese (1923). 

\Luaces, Joaquin Lorènzo (L'Avana 1826-1867) Poeta cubano. Ispirato dalle bellezze naturali dell'isola di Cuba, scrisse le poesie d'amore Anacreonticas cubanas, le opere di impegno politico e civile La caida de Misolonghi, Oración de Matatias, il dramma El mendigo rojo (1859) e la tragedia Aristodemo (1867). 

\Luàldi, Antonèlla (Beirut 1931-) Nome d'arte dell'attrice cinematografica italiana Antonietta De Pascale. Tra i numerosi film da lei interpretati si ricordano Cronache di poveri amanti di C. Lizzani (1953), L'uomo e il diavolo (1954), I delfini (1960), Non sparate sui bambini (1980) e Tutti gli uomini di Sara (1992). 

\Luanda Capitale dell'Angola (1.300.000 ab.) e capoluogo della della provincia omonima (1.807.000 ab.). Porto sull'oceano Atlantico, è un centro commerciale e industriale, con industrie alimentari, tessili, chimiche, meccaniche, metallurgiche, del cemento, del tabacco e petrolchimiche. Fu fondata dai portoghesi nel 1576. 

\Luangwa Fiume (800 km) dello Zambia. Nasce al confine con il Malawi e confluisce nello Zambesi. Attraversa l'omonimo parco nazionale. 

\Luapula Fiume (550 km) dell'Africa centrale. Fa da confine tra Zaire e Zambia. 
Luapula 
Provincia (526.000 ab.) dello Zambia, al confine con lo Zaire. Capoluogo Mansa. 

\Lubècca Città (217.000 ab.) della Germania, nello Schleswig-Holstein, a 15 km dall'avamposto di Travemüde sul mar Baltico. Un canale navigabile la collega all'Elba. Porto commerciale, ha nelle industrie cantieristiche, metalmeccaniche, alimentari, tessili, chimiche e delle ceramiche le principali risorse economiche. Vi si trovano una cattedrale romanica, la chiesa gotica di Santa Maria e la chiesa di Santa Caterina (XII-XIV sec.). Fu fondata nel XII sec. dal conte Holstein. La sua importanza economica diminuì dopo l'apertura del canale che collega il Baltico al mar del Nord (1895). 
Baia di Lubecca 
Baia del mar Baltico, parte interna del golfo di Meclemburgo. 

\Lubiàna Città capitale della Slovenia (300.000 ab.), posta tra i fiumi Ljubljanca e Sava. Ha industrie chimiche, metalmeccaniche, metallurgiche, tessili, conciarie, del legno, della carta e calzaturiere. Luogo turistico. In sloveno Ljubljana. Fu fondata nel 34 a. C. dai romani su un insediamento di Illiri. Nel XII sec. passò ai duchi di Corinzia e nel 1282 agli Asburgo. Presenta rovine delle mura romane, il castello del sec. XI, il palazzo Vescovile (XVIII sec.), la fontana dei Fiumi della Cerniola (1751) e il duomo di San Nicola del XVII sec. 
Congresso di Lubiana 
Congresso internazionale della Santa Alleanza (Austria, Francia, Gran Bretagna, Prussia, Russia; cancelliere K. W. L. Metternich) che ebbe luogo dall'11 gennaio al 25 febbraio 1821, in prosecuzione di quello di Troppau, per risolvere le problematiche sorte a partire dai moti liberali del regno delle Due Sicilie (1820). Il congresso sancì il diritto d'intervento armato da parte degli austriaci nel regno di Napoli. 

\Lubitsch, Ernst (Berlino 1892-Hollywood 1947) Regista cinematografico statunitense. Di origine tedesca, diresse La vedova allegra (1934), Ninotchka (1939) e Il cielo può attendere (1943). 

\Lublìno Città della Polonia sudorientale (340.000 ab.), capoluogo del voivodato omonimo (1.021.000 ab.) e posta sul fiume Bystrzyca. Presenta industrie meccaniche, metallurgiche, alimentari, chimiche, del legno e tessili. In polacco Lublin. Presenta il castello di Casimiro il Grande (XIV sec.), la piazza del Mercato, la porta di Cracovia (1341), il duomo di San Giovanni (XVI sec.), oltre a chiese ed edifici monumentali. 

\Lubombo Distretto (154.000 ab.) dello Swaziland orientale. Capoluogo Siteki. 

\Lubriàno Comune in provincia di Viterbo (958 ab., CAP 01020, TEL. 0761). 

\lubricità, sf. Caratteristica di ciò che lubrico. 

\lùbrico, agg. (pl. m.-ci) 1 Che è liscio da far scivolare. ~ sdrucciolevole. 2 Indecente. ~ osceno. <> casto. 

\lubrificànte, agg. e sm. agg. Ingrassante. 
sm. Olio o grasso che unge perni, cuscinetti e simili. 
 X   sm. lubricant. 

\lubrificàre, v. tr. Porre olio o grasso tra elementi di un ingranaggio per eliminare l'attrito. ~ ingrassare. 
 X   v. tr. to lubricate. 

\lubrificatóre, agg. e sm. (f.-trìce) Che serve a lubrificare; di apparecchio per lubrificare. 

\lubrificazióne, sf. Introduzione di una sostanza liquida, solida o gassosa tra due superfici in modo da impedirne il contatto diretto. In questo modo si migliora l'efficienza del sistema, riducendo l'attrito e disperdendo il calore. Si ha una diversa lubrificazione a seconda del lubrificante usato. I lubrificanti si dividono in minerali o sintetici a seconda del loro utilizzo. Quando si usano lubrificanti fluidi si ha una lubrificazione perfetta, mentre con i lubrificanti grassi o i semisolidi si ha una lubrificazione limite. La lubrificazione forzata è ottenuta tramite un circuito a pressione. 

\Lubumbashi Città (565.000 ab.) dello Zaire, capoluogo della regione di Shaba, presso la frontiera con lo Zambia. Centro minerario (estrazione di argento, rame, uranio e cobalto) e industriale (prodotti metallurgici, alimentari, tessili, metalmeccanici e del legno). Fu fondata nel 1910. 

\Lùca Santo di origine antiochena, autore del terzo Vangelo (80 a. C. ca.) e degli Atti degli Apostoli. Fu anche medico e pittore. Dopo la conversione al cristianesimo, divenne stretto collaboratore di Paolo e lo seguì nei suoi viaggi. Morì martire in Beozia. La sua festa viene celebrata il 18 ottobre. 

\Lùca da Lèida (Leida 1494-1533) Lucas Hugenszoon (Lucas Van Leyden) detto Luca da Leida. Pittore olandese. Tra le opere La partita a scacchi (ca. 1508, Berlino, Gemäldegalerie) e Giudizio universale (1526, Leida, Museo De Lakenhal). 

\Lucània Antico nome della regione Basilicata in uso fino al XII sec. e utilizzato in epoca moderna dal 1932 al 1947. Deriva dall'antica popolazione dei lucani. 

\Lucànidi Famiglia di Insetti Coleotteri, comprendente soprattutto specie tropicali viventi in Asia, Australia e America, a cui appartiene il cervo volante (Lucanus cervus). 

\Lucàno Sezione dell'Appennino Meridionale, tra la sella di Conza e il passo dello Scalone. Vetta più elevata la Serra Dolcedorme (2.267 m). 

\lucàno, agg. e sm. agg. 1 Dell'antica Lucania. 2 Della Basilicata 
sm. 1 Abitante o nativo della Lucania. 2 Abitante o nativo della Basilicata. 

\Lucàno, Màrco Annèo (Cordova 39-Roma 65) Poeta latino, nipote del filosofo Seneca. Inizialmente amico di Nerone, divenne poi un suo accanito avversario, aderendo alla congiura di Pisone (65). Oltre a molte opere andate perdute, scrisse il poema epico in dieci libri Bellum civile o Pharsalia (Farsaglia) che ha per tema le lotte tra Cesare e Pompeo, culminanti nella battaglia di Farsalo, con il quale si discosta dal modello virginiano, eliminando gli elementi mitici e preferendo la descrizione di personaggi storici e il discorso politico. In quest'opera esprime infatti la sua forte opposizione all'impero dichiarandosi a favore dell'antica repubblica. Lo stile, che segue le tendenze dell'asianismo, è ricercato, con toni cupi e tragici e particolari macabri. 

\lucarìno, sm. Uccello (Carduelis spinus) della famiglia dei Fringillidi e dell'ordine dei Passeriformi. Di colore verdastro, vive nei boschi dell'Europa e dell'Asia. Durante l'inverno si mantiene in prossimità dell'acqua. 

\Lùcca Città della Toscana nordoccidentale, capoluogo di provincia (comune di 1.773 km2, 86.100 ab., CAP 55100, TEL. 0583). È situata in una pianura all'imbocco della Garfagnana. È un importante mercato agricolo (uva, olive, cereali, tabacco, frutta) e del bestiame. Sono presenti industrie meccaniche, alimentari, del tabacco, tessili, del legno, della carta e chimiche. Fu fondata dai liguri, in seguito occupata dagli etruschi (V sec. a. C.), per divenire prima colonia romana (180 a. C.) e poi municipio di Roma (89 a. C.). Fu capitale del ducato longobardo della Tuscia (VI sec.), di una contea franca (VIII sec.) e infine del marchesato di Toscana (IX e X sec.). Divenuta comune nel sec. XI, ebbe il suo periodo di massimo splendore nel XII e XIII sec., soprattutto per la produzione e la lavorazione di seta e lana. Nel 1197 aderì alla lega guelfa. Da sempre nemica di Pisa, a causa del suo tentativo di espansione economica, si rimise in lotta con la città avversaria (guerre per il controllo della Garfagnana e della Versilia del XIII sec.) e ne fu sconfitta nel 1314. Si liberò nel 1320 sotto la guida di C. Castracani. Colpita più volte dalla peste e indebolita da un'altra occupazione pisana e dai tributi, decadde definitivamente nel 1799, anno in cui fu occupata da Napoleone. Nel 1815 fu data alla duchessa Maria Luigia di Borbone e nel 1847 Carlo Ludovico la cedette al granducato di Toscana. Nel 1860 fu annessa al regno d'Italia. La parte antica della città è racchiusa in una cinta muraria di circa 4 km (1504-1645). Tra i numerosi importanti monumenti, vi sono il duomo di San Martino (San Frediano, VI sec.), ricostruito nell'XI sec., le chiese di San Michele in Foro (XII-XIV sec.), San Frediano (112-147), San Cristoforo (XIII sec.); palazzo e villa Guinigi (XIV-XV sec.) e palazzo Pretorio (XV-XVI sec.). È sede di una pinacoteca Nazionale e di un museo civico. 
Provicia di Lucca 
(1.775 km2, 380.000 ab.) È compresa tra il mare e l'Appennino Tosco-Emiliano. Il territorio è per circa il 70% montuoso (Alpi Apuane, nella parte centrale), con le piane di Lucca e della Versilia a sud e a ovest ed è attraversato dal fiume Serchio. Sono coltivati uva, olive, ortaggi e cereali. Sono presenti allevamenti bovini. Oltre all'estrazione e la lavorazione del marmo dalle Alpi Apuane, vi sono industrie della carta, del legno, alimentari, tessili, del tabacco, siderurgiche, chimiche e dei mobili. I centri principali sono Camaiore, Capannori, Forte dei Marmi, Massarosa, Pietrasanta, Serravezza, Viareggio. Rinomate le stazioni balneari della Versilia. 

\Lùcca Sìcula Comune in provincia di Agrigento (2.299 ab., CAP 92010, TEL. 0925). 

\lucchése, agg. e sm. agg. Relativo a Lucca. 
sm. 1 Nativo o abitante di Lucca. 2 Dialetto parlato a Lucca. 

\Lucchése, Romèo (Treviso 1916-) Scrittore italiano. Ha tradotto molti famosi scrittori (Molière, Vigny, Eliot, Beckett ecc.). Tra le opere si ricorda Pazienza e impazienza (1949). 

\Lucchesìa Regione pianeggiante della Toscana, situata a est di Lucca. 

\Lucchesìni, Giovàn Lorènzo (Lucca 1638-Roma 1716) Letterato. Appartenente alla Compagnia di Gesù, scrisse il poema satirico Specimen didascalici carminis et satyrae (1672) e Saggio delle sciocchezze di N. Machiavelli (1677). 

\Lucchétti, Danièle (Roma 1960-) Regista cinematografico. Diresse Domani accadrà (1988), La settimana della sfinge (1990), Il portaborse (1991) e La scuola (1995). 

\lucchétto, sm. 1 Serratura metallica mobile. 2 Gioco enigmistico. 
 X   sm. padlock. 
 @   franc. antico loquet. 

\Lucchìni, Luìgi (Casto, Brescia 1919-) Industriale siderurgico e finanziere italiano, creatore dell'omonimo gruppo. Dal 1984 al 1988 è stato presidente della Confindustria, succedendo a Vittorio Merloni. Il suo successore è stato Sergio Pininfarina. 

\luccicànte, agg. 1 Sfavillante. ~ scintillante. <> opaco. 2 Gioioso. ~ allegro. 
 X   sparkling, scintillant, glittering, aglow

\luccicàre, v. intr. Mandare, riflettere luce; risplendere. ~ brillare. 
 X   v. intr. 1 to sparkle, to glitter. 2 (stella) to twinkle. 
 @   lat. volg. lucicare, deriv. da lux, lucis luce. 

\luccichìo, sm. Il luccicare. ~ scintillio, splendore. 

\luccicóne, sm. Grossa lacrima. 

\luccicóre, sm. Bagliore. 

\lùccio, sm. Pesce d'acqua dolce della famiglia degli Esocidi (Esox lucius). Ha il corpo allungato di colore verde giallo e una grande bocca. Può raggiungere la lunghezza di 4 m e il peso di 35 kg. È un grande predatore. 
 X   sm. pike. 

\lùcciola, sf. 1 Insetto. 2 Riflettore cinematografico. 3 Persona che, nelle sale cinematografiche, accompagna le persone al posto con una pila. 4 Prostituta. ~ battona. 
 X   sf. 1 (insetto) firefly, glowworm. 2 (prostituta) streetwalker. 
Nome degli Insetti Coleotteri della famiglia dei Lamparidi. Sono dotate di organi addominali luminosi, che usano come richiamo sessuale. I maschi sono alati e le femmine attere. In Italia si trovano la Lucciola italica e la Lampyris noctiluca, lunga fino a 18 mm. Meno diffusa la Phausis splendicula (lucciola di San Giovanni). 

\lùcco, sm. (pl.-chi) Veste di panno o di damasco, lunga e munita di aperture laterali per il passaggio delle braccia, indossata nel medioevo dai fiorentini. In origine era portata solo da magistrati, notai e persone facoltose. 

\lùce, sf. 1 Radiazione elettromagnetica. ~ chiaro. <> buio, ombra. 2 Forma di energia che è causa di ogni sensazione della vista. 3 Raggi del sole. 4 Qualsiasi sorgente luminosa. ~ lampada. 5 Corrente elettrica. ~ illuminazione. 6 Chiarore. ~ luminosità. <> oscurità. 7 Faro. ~ guida. 8 Bagliore, fulgore. ~ luccichio. 9 Apertura. ~ vano. 10 Al plurale, fanali. ~ fari.  11 Alcune dei molti modi di dire (legati ad alcuni dei significati precedenti): mettere in luce (evidenziare); far luce su qualcosa (chiarirla); mettere in cattiva luce (evidenziare i difetti); venire alla luce (nascere); dare alla luce (partorire); alla luce della scienza (in base alla conoscenze scientifiche); alla luce del sole (apertamente); luci della ribalta (palcoscenico).
 X   sf. 1 light. 2 (luce elettrica) electricity. 3 (vetrina, finestra) window. 4 (aut., luci di posizione) side lights. 5 (alla luce di) by the light of. 6 (fig., fare luce) to throw light. 7 (fig., dare alla luce) to give birth to. 8 (luce del sole) sunlight. 9 (luce della luna) moonlight. 
 @   lat. lux, lucis. 
Radiazione dello spettro elettromagnetico che viene emessa da atomi eccitati e si propaga a una velocità di di circa 300 mila km/s. Attualmente (dal 1983) si assume che la velocità della luce nel vuoto sia esattamente di 299792458 m/s e di conseguenza viene definito il metro. Per approfondimenti vedi qui   +   i capitoli 35 e 44.   Quando colpisce la retina dell'occhio, produce il fenomeno della visione e dei colori dell'iride. La velocità "sperimentale" della luce fu per la prima volta determinata, nel 1675, dall'astronomo danese O. Roemer per mezzo di osservazioni delle eclissi dei satelliti di Giove. La costanza della velocità della luce è un fondamento basilare della teoria della relatività di Einstein che si basò, per enunciarla, sullo storico esperimento di Michelson-Morley del 1887: il fallimento del tentativo da essi escogitato per misurare la velocità della luce relativamente all'etere portò sia ad abbandonare il concetto di etere sia all'affermazione della costanza della velocità della luce e con essa di tutte le radiazioni elettromagnetiche. Le prime ipotesi sulla natura della luce furono azzardate dai filosofi greci. Nel 1690 C. Huygens sostenne che la luce fosse data da un moto ondulatorio dell'etere, materia elastica che riempie tutto lo spazio. Newton, nella sua opera Ottica (1704), ne diede la prima vera spiegazione scientifica, sostenendo che la luce è determinata dal movimento di corpuscoli di materia che sono emessi dai corpi e viaggiano con velocità diversa a seconda del mezzo che attraversano, seguendo traiettorie rettilinee. I fenomeni della riflessione e della rifrazione erano a sostegno dell'ipotesi corpuscolare. Negli studi successivi del XIX sec. A. Fresnel e T. Young riproposero la teoria della natura ondulatoria della luce, formulando la teoria meccanica della luce: i fenomeni che essa doveva spiegare erano  →  l'interferenza, la  →  diffrazione, la  →  polarizzazione, difficilmente interpretabili dalla teoria corpuscolare. La natura della luce fu poi approfondita da C. Maxwell che, con la sua teoria elettromagnetica della luce, con la quale venivano unificati tutti i fenomeni elettrici e magnetici, dimostrò che la luce è costituita da oscillazioni del campo elettromagnetico. Gli studi successivi relativi all'assorbimento e all'emissione di energia e la conseguente scoperta della fotoelettricità e di altri fenomeni, portarono alla formulazione della teoria quantistica. Secondo questa teoria, ipotizzata da M. Planck e da A. Einstein, la luce è descritta come un aggregato di singole particelle, i fotoni o quanti. La meccanica quantistica risolve l'apparente contraddizione tra la natura ondulatoria e quella corpuscolare, unificandole in un'unica teoria. Secondo questa teoria le onde elettromagnetiche sono il mezzo di trasporto dei fotoni e rappresentano la probabilità che un dato fotone ha di trovarsi in un punto dello spazio in un dato istante di tempo. Il fotone, o quanto di luce, trasporta una quantità discreta di energia che è funzione della sua frequenza tramite una costante di proporzionalità, la costante di Planck. Il dualismo onda-corpuscolo è quindi l'approccio del fisico moderno, consapevole che, a seconda del tipo di esperimento, la luce può comportarsi ora come un pacchetto di onde, ora come un aggregato di corpuscoli (fotoni). Le radiazioni elettromagnetiche della luce hanno una frequenza compresa tra 380 e 780 nanometri. La varietà di colore che l'occhio percepisce è data dalla variazione della lunghezza d'onda della luce. I colori di base sono quelli presenti nell'arcobaleno e quelli in cui viene scomposto un fascio di luce bianca che attraversa un prisma, ossia i colori viola (corrispondente alla lunghezza d'onda più piccola), blu, verde, giallo, arancione e rosso (lunghezza d'onda maggiore). 
Luce cinerea 
Luce poco intensa, caratterizzante la zona di Luna non illuminata dai raggi del Sole: essa è causata dalla luce solare riflessa dalla Terra verso il nostro satellite naturale e che poi ritorna a noi dalla Luna stessa. È di colore grigio cenere e provoca uno strano fenomeno ottico, ossia la zona di disco lunare che produce la luce cinerea appare più piccola rispetto alla dimensione della falce, ossia della parte illuminata dal Sole: questo avviene perché una figura scura in un campo chiaro sembra sempre più piccola di una di pari dimensione, chiara in campo scuro. Tale fenomeno è più frequente nei giorni seguenti o precedenti il novilunio. 
Luce zodiacale 
Leggero splendore che si verifica poco tempo prima che il Sole sorga o dopo il tramonto, in una fascia intorno all'eclittica (zodiaco): il Sole deve essere al di sotto dell'orizzonte di almeno 15° perché si possa osservare. Può essere studiata con un fotometro, grazie al quale si può osservare che tale luce è presente su tutta l'eclittica; con uno spettrografo, appare come luce del Sole generata da un pulviscolo cosmico diffuso su tutto il piano dell'eclittica all'esterno e all'interno dell'orbita terrestre. Contribuiscono all'effetto anche emissioni elettroniche. 

\Luce d'agosto Romanzo di W. Faulkner (1932). 

\Luce della risonanza, La Trattato di poesia di Anandavardhana (IX sec.). 

\Luce, Maximilien (Parigi 1858-1941) Pittore e illustratore francese. Debuttò al Salon des Indépendants nel 1887. Influenzato dall'impressionismo e dal divisionismo, ha realizzato numerose illustrazioni per giornali e riviste. Tra le opere, Veduta di Montmartre (1887, Otterlo, Museo Kröler-Müller). 

\Lucena Città (108.000 ab.) delle Filippine, capoluogo della provincia di Quezon. 

\lucènte, agg. Che risplende; luminoso, splendente. ~ brillante. <> opaco. 
 X   agg. shining, bright. 

\lucenteménte, avv. Con lucentezza. 

\lucentézza, sf. Caratteristica di ciò che è lucente. ~ luminosità. 

\Lucèra Comune in provincia di Foggia (35.000 ab., CAP 71036, TEL. 0881) in Capitanata. Ha industrie meccaniche, di trasformazione dei prodotti agricoli, dei materiali edili e del legno. Artigianato tessile e del cuoio. Presenta i resti della città romana, il castello di Federico II, la chiesa di San Francesco (XIV sec.) e il duomo gotico (1302-1317). 

\lùcere, v. intr. 1 Risplendere. ~ brillare. 2 Rifulgere, in senso figurato. 

\lucèrna, sf. 1 Lume portatile a olio. ~ lanterna. 2 Luce. 3 Cappello a due punte del carabiniere. 
 X   sf. oil-lamp. 
 @   lat. lucerna, deriv. da lux, lucis luce. 

\Lucèrna Città della Svizzera (60.000 ab.), capitale del cantone omonimo. Si trova sulla riva nordorientale del lago dei Quattro Cantoni, nel punto in cui ne esce il fiume Reuss. Importante centro turistico, ha industrie tessili, metallurgiche, della meccanica di precisione, elettrotecniche, chimiche, grafiche e della birra. In tedesco Luzern, in francese Lucerne. Sorse nel XIII sec. intorno a un convento benedettino. Nei secoli che seguirono ebbe un ruolo di primo piano nelle lotte religiose che contrapposero i cantoni cattolici ai protestanti. Vi sono chiese dal XIII al XVI sec., caratteristici ponti medievali in legno sul fiume Reuss e il palazzo Ritter (XVI sec.). 
Cantone di Lucerna 
(1.492 km2, 320.000 ab.) Cantone della Svizzera prevalentemente montuoso o collinare (Alpi Bernesi ed Emmental). È ricco di laghi e corsi d'acqua. L'economia si basa sul turismo, sullo sfruttamento del terreno e delle foreste. Vi sono inoltre allevamenti e industrie meccaniche, metallurgiche, chimiche, tessili, alimentari, del legno. Oltre al capoluogo, altri centri importanti sono Emmen, Kriensù, Sursee e Willisau. 

\lucernària, sf. Genere di scifozoi dell'ordine delle Stauromeduse, famiglia dei Lucernariidi, composto da scifomeduse che vivono fissate alle erbe marine. 

\lucernàrio, sm. Apertura del tetto fornito di vetrata. ~ abbaino.   +  
 X   sm. skylight. 

\Lucèrtola Costellazione di modeste dimensioni, facilmente visibile nelle notti estive e autunnali; è costituita da stelle con scarsa luminosità e si trova a nord di Pegaso, nell'emisfero celeste boreale. 

\lucèrtola, sf. Nome di molti generi di Rettili Sauri della famiglia dei Lacertidi. Vivono in luoghi asciutti e arieggiati. Sono presenti nelle regioni calde del Vecchio Mondo. Hanno il corpo snello e squamato con zampe pentadattili, la lingua bifida e una lunga coda sottile con capacità di rigenerazione. In Italia le specie più diffuse sono la Podarcis muralis (lucertola dei muri), la Podaricis sicula, la Lucertola vivipara e la Lucertola Virdis (il ramarro).   +  
 X   sf. lizard. 

\Luchian, Stefan (Stefanesti 1868-Bucarest 1916) Pittore rumeno. Attratto dallo stile impressionista, si trasferì prima a Monaco e successivamente a Parigi. Tra le opere, Fiori, Cluj, conservate nella pinacoteca V. Cioflec. 

\Luci d'inverno Film drammatico, svedese (1962). Regia di Ingmar Bergman. Interpreti: Gunnar Björnstrand, Ingrid Thulin, Max von Sydow. Titolo originale: Nattvardsgaesterna 

\Luci della città Film commedia, americano (1931). Regia di Charlie Chaplin. Interpreti: Charlie Chaplin, Virginia Cherril, Harry Myers. Titolo originale: City Lights 

\Luci della ribalta Film drammatico, americano (1952). Regia di Charlie Chaplin. Interpreti: Charlie Chaplin, Claire Bloom, Sidney Chaplin. Titolo originale: Limelight 

\Lucìa Nome di sante. 
Lucia 
(Siracusa 283 ca-304 ca) Vergine, santa e martire cristiana. È protettrice della vista, poiché secondo leggenda, le furono strappati gli occhi durante il martirio sotto Diocleziano. Secondo la tradizione, era di nobili origini ed era stata promessa sposa a un pagano. Ella rifiutò però il matrimonio per non tradire il suo voto di castità. Per questo motivo, fu denunciata come cristiana, torturata e uccisa. I suoi resti furono trasportati a Corfino e a Metz. Nell'iconografia sacra, è stata ritratta da Altichiero nell'oratorio di San Giorgio a Padova, da Lorenzo Lotto in una pala della pinacoteca di Iesi e da Jacobello del Fiore nella pinacoteca di Fermo. Particolari cari ai pittori nelle raffigurazioni di Santa Lucia sono gli occhi e il pugnale o la spada con la quale si narra la santa fosse stata trafitta. La sua festa si celebra il 13 dicembre. 
Lucia Filippini 
(Tarquinia 1672-Montefiascone 1732) Benefattrice e santa. Svolse l'attività di educatrice prima nella scuola femminile di Montefiascone (fondata da Rosa Venerini) e successivamente aprì numerose altre scuole gratuite sul modello di quella di Montefiascone. Fondò le Maestre Pie Filippine. Fu canonizzata nel 1930. La sua festa si celebra l'11 maggio. 
Lucia da Narni 
(Narni 1476-Ferrara 1544) Beata. Lucia Brocadelli. Entrò nel terzo ordine domenicano, dopo essere stata lasciata libera dal marito (1494). Ricevette le stimmate nel 1496. Invitata a Ferrara dal duca Ercole d'Este nel 1499, vi fondò un monastero nel 1501. 

\lucìa, sf. 1 Nella tradizione popolare indica diversi animali: la coccinella (e altri Coleotteri colorati), l'orbettino e (usato soprattutto al plurale) i Pirosomi, Ascidiacei che presentano una fosforescenza molto intensa. 2 Antico ballo popolare delle regioni meridionali che viene eseguito con contorsioni e movimenti di tutta la persona. 3 Mantello triangolare di trina di seta tipico della fine dell'800. Si portava fermato sui capelli con i lembi annodati sul petto. 

\Lucia di Lammermoor Dramma tragico in due parti e tre atti di G. Donizetti, libretto di S. Cammarano (Napoli, 1835). L'opera ha per tema l'amore contrastato di Lucia per Edgardo di Ravenswood, narrato nel romanzo La sposa di Lammermoor (The bride of Lammermoor, 1819) dello scrittore scozzese Walter Scott (1771-1832). In Scozia alla fine del XVI secolo, Lucia ama Lord Arturo ma il fratello vuole farle sposare un altro e contrasta il suo amore. I due amanti si scambiano un anello, pegno di eterno amore, prima della partenza di lui. A seguito di un inganno ordito da Lord Enrico, il fratello, Lucia sposa un altro e provoca la reazione di Edgardo, l'innamorato, che le rende l'anello. Dopo alcuni drammatici eventi, Lucia impazzisce di dolore mentre Edgardo si uccide. 
Considerato il capolavoro di Donizetti, Lucia di Lammermoor rivela pienamente la tecnica solida e accurata del musicista e una melodia ricca di sfumature che ben rappresenta il clima romantico e nordico della vicenda. 

\Lucìa Mondèlla Personaggio dei Promessi sposi di A. Manzoni. È la protagonista femminile, la promessa sposa di Renzo Tramaglino. 

\Luciàno (Samostata 121?-181?) Scrittore greco esponente della scuola sofistica. Produsse satire filosofiche, opere autobiografiche e morali, scritti letterari e satirico religiosi, critiche storiche e romanzi d'avventura. Sono giunte a noi quasi settanta opere, tra cui Dialoghi degli dei, Dialoghi dei morti, Dialoghi marini, Due volte accusato, Elogio della mosca, Ermotino, Falaride, Il sogno, La morte di Peregrino, Lucio e l'asino, Modo di scrivere la storia, Nigrino, Storia vera

\lucidalàbbra, sm. invar. Cosmetico che spalmato sulle labbra le rende lucide. 
 X   sm. invar. lipgloss. 

\lucidaménte, avv. In modo lucido. ~ luminosamente, logicamente. 

\lucidaménto, sm. Azione ed effetto del lucidare. 

\lucidànte, agg. e sm. Di sostanza usata per lucidare. ~ lucido. 

\lucidàre, v. tr. 1 Rendere lucido. ~ lustrare. <> opacizzare. 2 Ricalcare un disegno su carta lucida. ~ copiare. 
 X   v. tr. 1 to polish. 2 (ricalcare, copiare) to trace. 
 @   lat. tardo lucidare, deriv. da lucidus luninoso. 

\lucidàrio, sm. Testo di catechismo. 

\lucidatóio, sm. Dispositivo che facilita il ricalco del disegno. 

\lucidatóre, agg. e sm. (f.-trìce) Chi, che lucida. 

\lucidatrìce, sf. Elettrodomestico utilizzato per la lucidatura del pavimento. 
 X   sf. floor polisher. 

\lucidatùra, sf. 1 Atto, effetto del lucidare. 2 Operazione di ricalco di un disegno su carta lucida e trasparente. 

\lucidézza, sf. Caratteristica di ciò che è lucido. 

\lucidìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Tecnico che esegue lucidi. 

\lucidità, sf. 1 Lucidezza. 2 Chiarezza. ~ cognizione, consapevolezza. <> confusione, inconsapevolezza. 

\lùcido, agg. e sm. agg. 1 Di corpo che riflette la luce. ~ lucente. <> opaco. occhi lucidi, di chi è sull'orlo di piangere o ha pianto. 2 Splendente. ~ scintillante. <> appannato. il marmo lucido abbagliava la vista. 3 Chiaro, acuto, penetrante. ~ perspicace. <> confuso. le sue lucide spiegazioni mi furono molto di aiuto. 4 Freddo, determinato. ~ calcolato. <> improvvisato. 5 Cosciente. ~ equilibrato. <> incosciente. era ancora lucido nonostante la quantità di vino bevuta
sm. 1 Lucidezza. 2 Qualsiasi sostanza che serve per lucidare. ~ cera. 
 X   agg. 1 bright, shiny. 2 (lucidato) polished. 3 (fig.) clear, lucid. sm. 1 lustre, shine. 2 (da scarpe) polish. 
 @   lat. lucidus luminoso, deriv. da lucere splendere. 

\Lucien Leuwen Romanzo di Stendhal (1834) frutto di una lunga gestazione, lasciato incompiuto dall'autore. Protagonista è Lucien Leuwen, figlio di un banchiere, che, grazie alla protezione paterna, ottiene incarichi importanti nell'esercito. Inizialmente assegnato a una guarnigione dislocata a Nancy, deluso della routine, così diversa dagli eroismi sognati, s'innamora della giovane vedova Mme de Chasteller. Tra malintesi e tenerezza, la storia d'amore sembra svilupparsi in modo irresistibile, se non fosse per l'intervento di un lestofante che per togliersi di torno Lucien, non esita a ricorrere all'inganno e al falso, facendo credere che M.me Chasteller nasconde un figlio avuto da un amante segreto. Lucien crede alla storia e si allontana dall'esercito facendo ritorno a Parigi. Seguendo lo spostamento del protagonista, l'azione si trasferisce a Parigi, dove si svolge la seconda parte del romanzo. Lucien passa al ministero degli interni, dove chiude un occhio su pratiche poco oneste delle quali viene a conoscenza. Troppo intelligente per la società nella quale si trova a operare, Lucien attraversa una profonda crisi e medita di tornare dalla sua amante a Nancy. La morte del padre, costringe il giovane ad abbandonare i suoi progetti. Ambientata nella Francia del periodo di Luigi Filippo, della quale fornisce un vasto quadro sociale d'insieme, l'opera descrive l'ascesa della ricca borghesia. La vicenda è stata portata sullo schermo da Claude Autant-Lara nel 1972. 

\luciferianèsimo, sm. Atteggiamento di piccole comunità di Sardegna, Spagna e oriente che dissentono nei confronti dell'indulgenza usata verso i vescovi rientrati nel cattolicesimo dopo aver aderito all'arianesimo. Deriva il nome da Lucifero di Cagliari. 

\luciferiàni 1 Seguaci di Lucifero di Cagliari. 2 Nel medioevo, appartenente a una setta accusata di adorare Satana. 

\luciferìna, sf. Denominazione generica di sostanze organiche presenti nei tessuti animali e vegetali che, sotto l'azione un enzima, la luciferasi, vengono ossidate dall'ossigeno atmosferico emettendo nello stesso tempo luce. 

\luciferìno, agg. Diabolico, malvagio. ~ demoniaco. 

\Lucìfero Antico nome del pianeta Venere, quando sorge al mattino prima del Sole. Significa stella del mattino, cioè che anticipa e annuncia il sorgere del Sole. Quando invece Venere tramonta dopo il Sole e si rende visibile a sera, prende il nome di Vespero. 

\lucìfugo, agg. (pl. m.-ghi) Di animale, che rifugge la luce. 

\Lucignàno Comune in provincia di Arezzo (3.349 ab., CAP 52046, TEL. 0575). 

\lucìgnolo, sm. 1 Treccia di fili che si mette nell'olio della lucerna. ~ stoppino. 2 Persona lunga e magra. 

\lucìlia, sf. Genere di Ditteri Brachiceri Ciclorafi caratterizzate da livree di colore verde brillante, appartenenti alla famiglia dei Calliforidi. 

\Lucìlio, Gàio (Sessa Aurunca 175 a. C. ca.-Napoli 102 ca. a. C.) Poeta latino. Viene considerato l'inventore della satira, che ricavò sulla base della commedia attica antica e della diatriba stoico-cinica. Amava la cultura greca ed era cultore della virtus e della tradizione. La sua opera, principalmente autobiografica, esprime l'opposizione al vizio tramite l'utilizzo dell'ironia. Rimangono della sua opera solo un migliaio di frammenti, appartenenti a trenta libri di satira e scritti in metriche diverse. 

\Lucìlla (148?-182?) Figlia di Marco Aurelio. Andò sposa nel 164 a Lucio Vero e, dopo la morte del marito, a Tiberio Claudio Pompeiano. Fu coinvolta in una congiura contro il fratello, l'imperatore Commodo; venne esiliata a Capri e uccisa. 

\Lucinàsco Comune in provincia di Imperia (260 ab., CAP 18023, TEL. 0183). 

\Lucinde Romanzo di F. von Schlegel (1799). 

\Lucìnidi Famiglia di Molluschi Lamellibranchi Eulamellibranchi marini, di dimensioni medio-piccole, provvisti di conchiglia. 

\Lùcio Nome di papi. 
Lucio I 
(Roma-254) Santo e papa dal 253. 
Lucio II 
(Bologna-Roma 1145) Gerardo Caccianemici, papa dal 1144. Venne ucciso in una rivolta. 
Lucio III 
(Lucca-Verona 1185) Ubaldo Allucingoli, papa dal 1181. Venne cacciato da Roma, ma nel 1184 tenne un concilio a Verona che pose le basi per la terza crociata. 

\luciopèrca, sm. Pesce (Stizostedion lucioperca) della famiglia dei Percidi e dell'ordine dei Perciformi. Lungo 1 m, predilige le acque dolci cibandosi di pesci. 

\lucìte, sf. Dermatite causata dall'esposizione della pelle ai raggi solari. 

\Lucìto Comune in provincia di Campobasso (1.205 ab., CAP 86030, TEL. 0874). 

\lucìvago, agg. (pl. m.-ghi) Di piante che si sviluppano solo in piena luce. 

\Luck Città (210.000 ab.) dell'Ucraina, sul fiume Styr. Capoluogo della regione di Volinia. 

\Lucknow Città (1.592.000 ab.) dell'India, capitale dell'Uttar Pradesh. 

\Lucky Luciano Film drammatico, italiano (1973). Regia di Francesco Rosi. Interpreti: Gian Maria Volonté, Silverio Blasi, Vincent Gardenia. 

\Lùco dei Màrsi Comune in provincia di L'Aquila (5.347 ab., CAP 67056, TEL. 0863). 

\Lùcoli Comune in provincia di L'Aquila (1.046 ab., CAP 67045, TEL. 0862). 

\Lucomàgno Passo (1.916 m) della Svizzera, nelle Alpi Lepontine, tra la Val Blenio e la Val Medel. 

\lucràre, v. tr. 1 Ricavare utili in denaro. ~ realizzare. <> perderci. 2 Speculare. ~ profittare. 
 @   lat. tardo lucrare, deriv. da lucrum. 

\lucratìvo, agg. Che serve a dare lucro. ~ redditizio. <> svantaggioso. 

\Lucrèzia (sec. VI a. C.) Matrona romana e moglie di Collatino. Sesto, figlio di Tarquinio il Superbo, le usò violenza, ed ella si uccise causando, secondo leggenda, la cacciata dei tarquini da Roma. 

\Lucrezia Borgia Melodramma in un prologo e due atti di G. Donizetti, libretto di F. Romani (Milano, 1833). 

\Lucrezia violata Poema di W. Shakespeare (1594). 

\Lucrèzio Càro, Tìto (98 a. C. ca.-55 a. C. ca.) Poeta latino. Non si sa dove nacque, sebbene si ipotizzi che fosse campano, né è certa la data della sua nascita. Di lui si hanno solo incerte notizie giunteci da parte di Svetonio e di San Girolamo. Secondo quest'ultimo si sarebbe suicidato nel 54 a. C. all'età di quarantaquattro anni. Scrisse il De rerum natura, poema in esametri in sei libri, che aveva come scopo la divulgazione della teoria epicurea e la liberazione degli uomini dalla paura della morte e degli dei. Probabilmente il De rerum natura non ha ricevuto l'ultima revisione da parte dell'autore: lo dimostrerebbero alcune ripetizioni di versi e alcune incongruenze rilevate dai commentatori. L'inno a Venere dell'inizio sembra contrapporsi al terrificante quadro della peste di Atene, una sorta di trionfo della morte sulla vita, senza conciliazione degli opposti. Secondo la fisica epicurea, che recupera le teorie atomistiche di Leucippo e Democrito, l'universo vive del moto incessante di atomi, che si aggregano e disgregano originando le realtà esistenti; nascita e morte sono costituite da questo continuo processo di aggregazione e disgregazione; l'anima è anch'essa una combinazione fortuita di atomi che cessa di vivere contemporaneamente al corpo. Il fondamento del sapere è la sensazione. La morte non deve essere temuta perché pone fine alle sensazioni. Tutti i fenomeni hanno cause naturali: gli dei non devono essere temuti poiché non si preoccupano delle vicende umane. L'atarassia, cioè l'imperturbabilità è il presupposto della felicità. L'uomo felice è colui che riconosce come regola dell'esistenza il piacere, inteso come soppressione del dolore, soddisfazione dei bisogni naturali e limitazione dei desideri. Questo è il motivo per cui il De rerum natura si apre con un'invocazione a Venere, simbolo dell'amore e del piacere cui tendono naturalmente tutti gli esseri viventi. Lucrezio si mostra costantemente attento al problema del linguaggio. Il libro, poco apprezzato per la sua posizione antireligiosa, fu rivalutato dagli umanisti per le sue qualità poetiche. Lo stile severo, capace di durezza e di eleganza è sempre nobile e concreto e non cede mai alle ampollosità della retorica. 

\lùcro, sm. 1 Guadagno, vantaggio economico. ~ profitto. <> perdita. 2 Speculazione. 
 X   sm. profit, gain. 
 @   lat. lucrum. 

\lucróso, agg. Che dà guadagno. ~ fruttuoso, proficuo. <> magro, modesto. 
 X   agg. profitable, lucrative. 
 @   lat. lucrosus. 

\luculliàno, agg. Detto di ciò che per abbondanza appare degno del buongustaio latino Lucio Licinio Lucullo. ~ copioso. <> frugale. 

\Lucùllo, Lùcio Licìnio (106 circa-57 a. C.) Politico romano. Fu comandante nella guerra contro Mitridate, re del Ponto, che sconfisse più di una volta. Fu tra i principali sostenitori di Silla e divenne console nel 74 a. C. Abbandonò la politica nel 66 a. C., dedicandosi all'eloquenza e alla filosofia. È famoso per lo sfarzo e il lusso di cui si circondava. 

\lucumóne, sm. 1 Supremo magistrato degli etruschi. 2 Persona molto autorevole. 

\lucus a non lucendo, loc. avv. Espressione latina che significa "[si chiama] lucus (bosco) in quanto non ha luce". Viene usata per indicare una conclusione totalmente opposta a quella tratta dalle premesse, un'etimologia assurda, un nome dal significato assurdo e simili. 

\Lucy Denominazione dei reperti archeologici (tecnicamente indicati come fossile AL 288), che sarebbero appartenuti a un'australopitecide (australopithecus afarensis) di sesso femminile, di circa vent'anni, vissuta circa tre milioni di anni fa nel Pleistocene inferiore, scoperti nel 1974 nella depressione dell'Afar, in Etiopia, da una missione archeologica internazionale. Lucy (il cui nome deriva dalla canzone dei Beatles Lucy in the sky with diamonds) è considerata un antenato comune agli australopitecidi e all'uomo. L'altezza doveva essere di poco superiore al metro; la capacità cranica di circa 412 cm3. Il femore indica l'idoneità alla stazione eretta e alla locomozione su due piedi. Per quanto riguarda gli arti, il pollice è opponibile, mentre l'alluce è allineato alle altre dita, con una forma simile a quella umana. 

\Lüda Città (1.300.000 ab.) della Cina, nel Liaoning, all'estremità sudorientale della penisola di Liaotung. 

\luddìsmo, sm. Movimento operaio inglese dell'inizio del XIX sec., consistente nella distruzione delle macchine che a loro parere minacciavano l'occupazione. 
 @   dal nome Ned Ludd, il primo che aveva iniziato questa forma di lotta. 

\luddìsta, agg., sm. e sf. (pl. m.-i) Seguace del luddismo. 

\Ludendorff, Erich (Poznan 1865-Tutzing 1937) Generale tedesco. Capo di stato maggiore di Hindenburg sul fronte russo e al comando supremo, diresse lo sforzo bellico tedesco nella prima guerra mondiale. Nel dopoguerra mantenne una linea filonazista. 

\Luderitz Città della Namibia meridionale, posta sulla costa dell'oceano Atlantico. 

\Ludhiana Città (1.012.000 ab.) dell'India, nello stato del Punjab, sul fiume Sutlej. 

\ludìbrio, sm. 1 Beffa, derisione. ~ scherno. <> rispetto. 2 Oggetto di scherno. ~ vituperio. <> orgoglio, vanto. 
 X   sm. 1 mockery. 2 (oggetto di scherno) laughing-stock. 
 @   lat. ludibrium, deriv. da ludere beffare. 

\ludicaménte, avv. In modo ludico. 

\lùdico, agg. (pl. m.-ci) Relativo al gioco; ricreativo, giocoso. ~ spensierato. <> serio. 

\ludìsmo, sm. Atteggiamento di ricerca sistematica del gioco in tutte le sue forme. 

\lùdo, sm. 1 Gara, spettacolo. 2 Gioco. 
 @   lat. ludus. 

\ludotèca, sf. (pl.-che) Locale dove sono raccolti giochi o giocattoli. 

\ludoterapìa, sf. Psicoterapia che utilizza il gioco per riadattare il malato. 

\Ludovica Maria Gonzaga-Nevers (Parigi 1612-Varsavia 1667) Regina di Polonia. Figlia del duca Carlo Gonzaga-Nevers. Andò sposa al re di Polonia Ladislao IV Wasa (1595-1648). Morto Ladislao IV, sposò Giovanni Casimiro nel 1649. Il suo tentativo di far succedere al trono un principe francese diede origine a una violenta guerra civile. 

\Ludovìco Nome di sovrani. 
Sacro Romano Impero Ludovico I il Pio 
(Chasseneuil 778-Ingelheim 840) Figlio di Carlo Magno, gli succedette come imperatore del Sacro Romano Impero dall'814. Nell'817 divise l'impero tra i figli Pipino, Ludovico il Germanico e Lotario, ma modificò questa spartizione nell'829 per includervi anche il figlio di seconde nozze Carlo il Calvo. Per questo fu poi in costante conflitto con i figli maggiori. 
Ludovico II 
(825?-Brescia 875) Figlio di Lotario I, dall'844 fu re d'Italia e dall'855 imperatore del Sacro Romano Impero. Combatté contro saraceni e longobardi. 
Ludovico III il Cieco 
(Autun 880 ca.-Arles 928) Nipote di Ludovico II, fu re di Provenza dall'887 e nel 901 venne acclamato imperatore a Roma. Nel 905 fu detronizzato e accecato da Berengario. 
Germania Ludovico il Germanico 
(804?-Francoforte 876) Figlio di Ludovico il Pio, lottò col padre e i fratelli per la spartizione dell'impero e nell'843 ottenne con il patto di Verdun le terre a est della Mosa e del Reno. Iniziò una dinastia nazionale germanica. 
Etruria Ludovico I di Borbone 
(Colorno 1773-Firenze 1803) Figlio di Ferdinando, duca di Parma e Piacenza, ottenne da Napoleone i territori dell'ex granducato di Toscana, divenendo re di Etruria dal 1801. In cambio rinunciò ai diritti sui domini paterni. 
Savoia Ludovico di Savoia 
(Ginevra 1413-Lione 1465) Quando il padre Amedeo VIII fu eletto antipapa col nome di Felice V, nel 1440, divenne duca di Savoia. Nel 1445 dovette cedere alla Francia il Valentinois e nel 1452 riconoscerne la supremazia sul ducato stesso. 

\Ludovìco Sfòrza (Vigevano 1452-Loches, Francia 1508) Duca di Milano, detto il Moro, figlio quartogenito di Francesco Sforza e di Bianca Maria Visconti. Fu tutore del fratello Gian Galeazzo. Quando questo morì, nel 1576, tentò di opporsi in ogni modo alla successione del nipote Gian Galeazzo Maria e riuscì a farsi nominare suo tutore (1480), esautorandolo di fatto dal governo per succedergli alla sua morte (1494). Dapprima alleato del regno di Napoli, in seguito lo avversò, chiedendo aiuto alla Francia. Quando però Carlo VIII scese in Italia, gli si oppose, alleandosi alla lega antifrancese strettasi a Venezia. La sua fortuna decadde con l'avvento di Luigi XII d'Orlèans, che lo costrinse a rifugiarsi a Innsbuck (1499). Nel tentativo di riconquistare Milano, vittima del tradimento delle truppe svizzere, venne sconfitto a Novara (1500) e consegnato ai francesi. Insieme alla moglie Beatrice d'Este, era stato un mecenate, facendo della corte di Milano uno dei maggiori centri culturali e accogliendo i maggiori umanisti e artisti del tempo. 

\Ludwig Film storico (su  →  Luigi II di Baviera), italiano/tedesco (1973). Regia di Luchino Visconti. Interpreti: Helmut Berger, Romy Schneider, Trevor Howard. 

\Ludwigshafen am Rhein Città (168.000 ab.) della Germania, nella Renania-Palatinato, sul fiume Reno. 

\lùe, sf. invar. 1 Sifilide. ~ tabe. 2 Corruzione. 

\luètico, agg. (pl. m.-ci) Che è affetto da lue. 

\lùffa, sf. Genere di piante erbacee rampicanti annue, appartenente alla famiglia delle Cucurbitacee, con frutti oblunghi al cui interno vi è una rete di fibre e vasi lignificati che, estratti, costituiscono la spugna vegetale. Le luffe vivono nelle regioni calde di Asia e Africa. 

\Lufira Fiume (500 km) dello Zaire. Nasce presso Lubumbashi e confluisce nel Lualaba. 

\Lugagnàno Val d'Àrda Comune in provincia di Piacenza (4.235 ab., CAP 29018, TEL. 0523). 

\lugànega, sf. (pl.-ghe) Tipica salsiccia del Veneto e della Lombardia. 

\Lugàno Città svizzera del Canton Ticino (28.000 ab.), posta sul lago omonimo. Ha industrie tessili, alimentari, dell'abbigliamento, del legno e del tabacco. È una stazione climatica e un importante centro finanziario. In tedesco Lauis. Si sviluppò intorno al 1000 poiché si trovava sulla via del valico di Monte Ceneri. Oggetto di contesa tra Milano e Como, passò in mano ai francesi (fine del XV sec.) e fu occupata, nel 1512, dalle milizie svizzere. Durante il risorgimento italiano, vi si rifugiarono diversi patrioti. Tra i monumenti il duomo di San Lorenzo (XV-XVI sec.), la chiesa Santa Maria degli Angeli (XVI sec., affreschi del Luini), casa Lucchini al Forte (XVI sec.), palazzo Riva (XVIII sec., barocco) e palazzo di Giustizia. Ha un museo delle Belle Arti e una pinacoteca. 
Lago di Lugano o Ceresio 
Lago di origine glaciale (50 km2, profondità massima 300 m), diviso tra Svizzera (Canton Ticino) e Italia (province di Como e Varese). Suo emissario è il fiume Tresa, che si butta poi nel lago Maggiore. 

\Lugansk Città (504.000 ab.) dell'Ucraina, sul fiume Lugan. Capoluogo della provincia omonima. 

\lùglio, sm. Settimo mese dell'anno. 
 X   sm. July. 

\Lugnàcco Comune in provincia di Torino (349 ab., CAP 10080, TEL. 0125). 

\Lugnàno in Teverìna Comune in provincia di Terni (1.600 ab., CAP 05020, TEL. 0744). 

\Lùgo (comune) Comune in provincia di Ravenna (32.204 ab., CAP 48022, TEL. 0545). Centro agricolo (coltivazione di barbabietole e frutta), zootecnico (allevamento di bovini) e industriale (prodotti meccanici, tessili e alimentari). Vi si trovano la chiesa dell'Ascensione, del XVI sec., e la rocca estense. Gli abitanti sono detti Lughesi

\Lugo (Spagna) Città (81.000 ab.) della Spagna, nella Galizia, sul fiume Miño. Capoluogo della provincia omonima (382.000 ab.), affacciata all'oceano Atlantico. 

\Lùgo di Vicènza Comune in provincia di Vicenza (3.550 ab., CAP 36030, TEL. 0445). 

\Lugones, Leopoldo (Rio Seco 1874-Buenos Aires 1938) Romanziere argentino. Tra le opere Le montagne d'oro (1897) e Romancero (1924). 

\lùgubre, agg. Che esprime grande cordoglio. ~ funereo, spiacevole, doloroso, triste. <> festoso, lieto, giocondo. 
 X   agg. sombre, gloomy. 
 @   lat. lugubris, deriv. da lugere essere in lutto. 

\lugubreménte, avv. In modo lugubre. 

\Luhmann, Niklas (Lüneburg 1927-Oerlinghausen 1998) Sociologo tedesco. Fondò la riflessione sociologica su nuove basi, quali la teoria dei giochi, la cibernetica ecc. Tra le sue opere, Sociologia del diritto (1972), Struttura della società e semantica (1980-1981) e Amore come passione (1982). 

\lùi, pron. m. sing. Indica la persona di cui si parla. 
 X   pron. 1 (soggetto) he. 2 (complemento) him. 3 (lui stesso) he himself. 

\luìgi, sm. Moneta d'oro francese coniata per la prima volta da Luigi XIII. 

\Luìgi (santi) Nome di santi. 
Luigi Gonzaga 
(Castiglione delle Stiviere 1568-Roma 1591) Figlio di Ferrante e paggio di Filippo II di Spagna. Entrato nella Compagnia di Gesù, morì presto di peste curando gli ammalati. È il patrono della gioventù. 
Luigi IX il Santo 
ved. ¤Luigi (sovrani)-Francia¤ 
Luigi Maria Grignion de Montfort 
(Montfort-sur-Mer 1673-Saint-Laurent-sur-Sèvre 1716) Missionario apostolico, fondatore della congregazione delle Figlie della Sapienza e della Compagnia di Maria, si impegnò nella diffusione del culto della Madonna. La sua festa si celebre il 28 aprile. 
Luigi Orione 
(Pontecurone 1872-Sanremo 1940) Sacerdote e beato. Fondatore della piccola opera della Divina Provvidenza, dedita ad attività missionarie e di assistenza ai bisognosi. 

\Luìgi (sovrani) Nome di sovrani. 
Baviera Luigi I di Wittelsbach 
(Strasburgo 1786-Nizza 1868) Figlio di Massimiliano I, fu re di Baviera dal 1825 al 1848. Le spese eccessive e la scandalosa relazione con la ballerina Lola Móntez lo costrinsero ad abdicare in favore del figlio Massimiliano II. 
Luigi II di Wittelsbach 
(Castello di Nymphenburg, Monaco, 1845-Lago di Starnberg, 1886) Figlio di Massimiliano II, fu re di Baviera dal 1864. Dopo una guerra persa a fianco della Prussia contro la Francia, vide svanire il suo sogno della ricostituzione dell'Impero tedesco. Gradualmente perse ogni interesse per le vicende politiche contingenti e divenne sempre più eccentrico, concentrando i suoi interessi sul teatro e la musica, e in particolare sulle opere di Wagner, di cui fu patrono, e continuò a sognare una sovranità dai poteri assoluti, assumendo Luigi XIV di Francia come modello. Fece costruire tre castelli (Linderhof, Neuschwanstein and Herrenchiemsee) enormemente costosi. A causa della stravaganza, della omosessualità e dello sperpero delle risorse parenti e ministri spinsero per la sua dichiarazione di insanità mentale e la sua deposizione, avvenuta nel 1886. Pochi giorni dopo di essa fu trovato annegato nel lago di Starnberg assieme al suo medico, non si sa se per un incidente, un assassinio o un suicidio. 
Luigi III di Wittelsbach 
(Monaco 1845-S´rvar 1921) Succedette a Ottone come re di Baviera dal 1913 al 1918. I moti socialisti del novembre 1918 lo costrinsero ad abdicare. 
Francia Luigi I 
ved. Ludovico il Pio 
Luigi II il Balbo 
(846-Compiègne 879) Figlio di Carlo il Calvo, dall'867 fu re di Aquitania e dall'877 di Francia. 
Luigi III 
(863?-Saint-Denis 882) Figlio di Luigi II, fu re di Francia dall'879, insieme al fratello Carlomanno. 
Luigi IV d'Oltremare 
(921-Reims 954) Figlio di Carlo il Semplice, fu re di Francia dal 936, continuamente contrastato da insurrezioni di feudatari. 
Luigi V il Neghittoso 
(967?-Compiègne 987) Figlio di Lotario, fu re di Francia dal 986, ultimo dei carolingi. 
Luigi VI il Grosso 
(Parigi 1080 ca.-1137) Figlio di Filippo I, fu re di Francia dal 1108. Combatté le autonomie feudali, Enrico I d'Inghilterra e l'imperatore Enrico V, e consolidò la monarchia francese. 
Luigi VII il Giovane 
(1120 ca.-Parigi 1180) Figlio di Luigi VI, gli succedette come re di Francia nel 1137, continuandone la politica di consolidamento della corona sulla feudalità. Nel 1137 ottenne l'Aquitania e il Poitou sposando Eleonora d'Aquitania, ma nel 1152, divorziando da lei, li perdette. Dal 1147 al 1149 capeggiò la seconda crociata. 
Luigi VIII il Leone 
(Parigi 1187-Montpensier 1226) Figlio di Filippo II Augusto, gli succedette nel 1223 come re di Francia. Nel 1224 conquistò agli inglesi gran parte del Poitou e nel 1226 vinse agli albigesi la Linguadoca. 
Luigi IX il Santo 
(Poissy 1214-Tunisi 1270) Figlio di Luigi VIII e di Bianca di Castiglia, divenne re nel 1226 e rimase fino al 1242 sotto la tutela della madre. Nel 1234 si sposò con Margherita di Provenza. Quando assunse il potere portò avanti una politica accentratrice e moralizzatrice e creò il primo modello del parlamento e della corte dei conti. Firmò i trattati di Corbeil (1258) e di Parigi (1259). Nel 1270 partecipò all'ottava crociata. Morì di peste dopo lo sbarco in Tunisia. Fu canonizzato nel 1297 da Bonifacio VIII (festa 25 agosto). 
Luigi X il Rissoso 
(Parigi 1289-Vincennes 1316) Figlio di Filippo IV il Bello, fu re di Francia dal 1314. 
Luigi XI 
(Bourges 1423-Plessis-les-Tours 1483) Figlio di Carlo VII fu re dal 1461. In lotta contro il duca di Borgogna Carlo il Temerario, prese possesso di parte dei suoi territori. Fu erede della casa d'Angiò. 
Luigi XII 
(Blois 1462-Parigi 1515) Figlio di Carlo I d'Orléans, divenne re nel 1498. Rivendicò, grazie alla sua ava Valentina Visconti, i diritti sul ducato di Milano che strappò a Ludovico il Moro nel 1499. Aderì alla lega di Cambrai ma, in seguito alla sconfitta di Ravenna, lasciò Milano agli Sforza. 
Luigi XIII 
(Fontainebleau 1601-Saint-Germain-en-Laye 1643) Figlio di Enrico IV e di Maria de' Medici, fu re di Francia dal 1610. Nel 1617 pose definitivamente fine al turbolento periodo di regno della madre uccidendone il favorito C. Concini e affiancando al governo il duca di Luynes. Nel 1624 elesse Richelieu primo ministro e ne appoggiò la politica di rafforzamento della monarchia e di intervento nella guerra dei cent'anni. 
Luigi XIV 
 →  Luigi XIV, detto il Re Sole 
Luigi XV 
(Versailles 1710-1774) Figlio di Luigi di Borgogna e di Maria Adelaide di Savoia, fu detto il Beneamato. Succedette a Luigi XIV nel 1715, sotto la reggenza di Luigi Filippo duca d'Orlèans. Di carattere debole, affidò il governo prima a Luigi di Borbone (1723-1726) e poi al cardinale Fleury (1726-1743), dei quali fu succube. Influenzato dalla sua favorita M. me de Pompadour, si alleò con l'Austria contro la Prussia e la Gran Bretagna, dando vita alla guerra dei sette anni (1756-1763) che portò alla Francia un grave dissesto finanziario. A causa anche delle lotte intestine e della perdita del Canada e dell'India, il suo regno segnò l'inizio della disgregazione economica e politica dello stato. 
Luigi XVI 
(Versailles 1754-Parigi 1793) Figlio del delfino Luigi e di Maria Giuseppina di Sassonia, salì al trono nel 1774. Ereditò dal predecessore Luigi XV un regno dissestato economicamente e politicamente corrotto. Di scarsa intelligenza, si lasciò guidare completamente dalla moglie Maria Antonietta e dall'aristocrazia di corte, non sapendo tenere testa all'opposizione dimostrata alle riforme. Dopo un tentativo, effettuato dai ministri Turgot e Necker, di risanare le finanze, nel 1789, convocò gli Stati Generali. Non riuscì tuttavia a contenere il malcontento della borghesia, causando la rivoluzione francese. Nel 1791 tentò di fuggire all'estero (fuga di Varennes) e fu salvato solo dall'intervento dell'Assemblea Costituente. Nel 1791 firmò la costituzione. In seguito alla sua richiesta d'aiuto a corti straniere per sedare la rivoluzione, provocò una rivolta del popolo, che assaltò Le Tuileries e lo imprigionò al Tempio, decretando definitivamente la fine alla monarchia (21 settembre 1792). Fu condannato dalla Convenzione e ghigliottinato. 
Luigi XVII 
(Versailles 1785-Parigi 1795) Figlio di Luigi XVI, fu delfino di Francia alla morte del fratello. Nel 1792 venne rinchiuso con la famiglia nella prigione del Tempio, dove morì. 
Luigi XVIII 
(Versailles 1755-Parigi 1824) Fratello di Luigi XVI, fu re di Francia dal 1814. Nel 1791 espatriò e al crollo dell'impero tornò in Francia. Dopo aver restaurato la monarchia assoluta, governò con moderazione, ma dopo il 1820, con l'assassinio del duca di Berry, passò ad appoggiare la destra reazionaria. Gli succedette il fratello Carlo X. 
Luigi Filippo d'Orléans 
(Parigi 1773-Claremont 1850) Figlio di Luigi Filippo Giuseppe d'Orléans (detto Égalité) e di Luisa di Borbone, fu re di Francia dal 1830 al 1848. Nel 1789 si schierò con la rivoluzione e nel 1780 divenne membro del club dei giacobini. Fu capo dell'opposizione liberale durante la Restaurazione. Nel 1793 disertò e visse in esilio per alcuni anni. Al suo rientro, incentivò la rivoluzione di luglio che lo portò al trono al posto di Carlo X. La sua politica, inizialmente liberale, assunse un carattere conservatore, promuovendo lo sviluppo della borghesia finanziaria e industriale. Una nuova rivoluzione lo costrinse a rinunciare al trono (1848). 
Luigi Bonaparte 
(Ajaccio 1778-Livorno 1846) Terzo fratello di Napoleone, fu posto da quest'ultimo sul trono d'Olanda dal 1806 al 1810, anno in cui dovette rinunciare alla corona per aver cercato di svolgere una politica autonoma. 
Portogallo Luigi I 
(Lisbona 1838-Cascais 1889) Re dal 1821, abolì la schiavitù e instaurò un regime costituzionale. 
Ungheria Luigi I il Grande 
(Visegr´d 1326-Trnava 1382) Figlio di Carlo Roberto d'Angiò e Elisabetta di Polonia, fu re d'Ungheria dal 1342 e di Polonia dal 1370. Dal 1348 al 1352 invase il regno di Napoli, che aveva conteso a Giovanna I. Nel 1358 conquistò gran parte della Dalmazia a Venezia. 
Luigi II 
(Buda 1506-Moh´cs 1526) Figlio di Ladislao II, gli succedette nel 1516 come re d'Ungheria e di Boemia, ultimo degli Jagelloni. Solimano II lo sconfisse e lo uccise a Mohàcs. Questo assassinio pose le premesse per il passaggio dell'Ungheria agli Asburgo. 

\Luìgi Antònio di Borbóne d'Angoulême (Versailles 1775-Gorizia 1844) Nobile francese. Figlio primogenito del re di Francia Carlo X, all'inizio della Rivoluzione fuggì all'estero con il padre e prese parte alle guerre contro il governo repubblicano. Sposatosi con Maria Teresa, figlia di Luigi XVI e Maria Antonietta, tornò in Francia nel 1814 e divenne luogotenente generale del regno. Nel giugno del 1815 tentò di fermare Napoleone che, fuggito dall'esilio nell'isola d'Elba, lo sconfisse ripetutamente. Nel 1823 fu a capo dell'esercito francese durante l'invasione della Spagna, per restaurarvi il governo monarchico. Fu quindi costretto di nuovo esilio dai nuovi moti rivoluzionari del 1830. 

\Luìgi XIV, détto il Re Sóle (Saint Germain-en-Laye 1638-Versailles 1715) Nacque il 5 settembre 1638, quando i suoi genitori Luigi XIII e Anna d'Austria, sposati da ventidue anni, non lo speravano più. Battezzato con il nome di Louis-Dieudonné, venne seguito dalle cure delle donne sino all'età di sette anni. Il 14 maggio 1643 suo padre morì ed egli, a soli cinque anni, venne innalzato al trono. Il 18 maggio, però, il parlamento di Parigi annullò il testamento di Luigi XIII, così Anna d'Austria divenne la reggente e il cardinal Mazzarino primo ministro. L'educazione di Luigi XIV venne affidata a un istruttore, il marchese di Villeroy, e a un precettore, l'abate di Beaumont de Péréfixe, futuro arcivescovo di Parigi, controllati dal primo ministro, cardinale Mazzarino. L'istruzione che ne derivò, fu insufficiente. Luigi XIV imparò un poco di francese e di latino, ancor meno di spagnolo e d'italiano. La sua educazione militare e politica fu, invece, molto approfondita. Mazzarino lo associò, molto presto, al lavoro dei ministri. Questo apprendistato riguardò soprattutto gli affaires du dehors, gli affari esteri, maggior preoccupazione del cardinale, mentre gli affaires du dedans, gli affari interni, vennero appena accennati al giovane. L'insegnamento di Mazzarino fece sviluppare nel re il gusto della dissimulazione e il disprezzo degli uomini. L'influenza della madre, molto più discreta, determinò i sentimenti religiosi e il senso della grandezza reale. Il giovane re crebbe nel clima di una profonda crisi della società e dello stato, di cui la Fronda ne fu l'espressione. A causa dei tragici eventi di questo periodo, il 5 gennaio 1649 il re e sua madre dovettero scappare da Parigi in piena notte e raggiungere Saint-Germain-en-Laye. Nel 1651, a tredici anni, Luigi XIV, venne dichiarato maggiorenne e, nel 1654, fu consacrato a Reims. Mazzarino, nel frattempo, riuscì a ristabilire un parziale ordine all'interno del paese e, all'estero, grazie all'alleanza con Cromwell, vinse la Spagna e ottenne, con il trattato dei Pirenei (7 novembre 1659), l'Artois e il Rossiglione. Inoltre, il 9 giugno 1660, il matrimonio tra Luigi XIV e l'infanta Maria Teresa di Spagna, figlia di Filippo IV, fu come un'opzione sulla successione spagnola. Il 26 agosto 1660, la giovane coppia di sposi entrò trionfante a Parigi; alcuni mesi dopo, il 9 marzo 1661, morì il cardinal Mazzarino. Il giorno seguente il re decise che avrebbe comandato da solo. Iniziò, così, il regno personale di Luigi XIV, che durò cinquantaquattro anni e il suo concetto di governo assolutista è sintetizzato dalla sua celebre frase "l'Etat c'est Moi" (Io sono lo Stato). Fu un uomo con una grande vitalità, seppe assecondare al tempo stesso le esigenze del suo temperamento vigoroso e sensuale e gli obblighi del mestiere di re. Per una precisa scelta accentratrice, la corte divenne il centro di attrazione per tutta la nobiltà di Francia e per questo vi fu creata un'atmosfera di giovinezza, galanteria e libertà. Il re, dopo il matrimonio politico con Maria Teresa, corteggiò Enrichetta duchessa di Orléans, fu poi l'amante di Louise de La Vallière e in seguito di Athénais de Montespan, la quale gli darà otto figli. 
Tutto ciò, però, non lo distolse mai dai suoi molteplici impegni di sovrano: consigli e udienze di ogni genere, incontri con i vari ministri e ore e ore di lavoro al suo scrittoio. Si considerò sempre come il luogotenente di Dio sulla terra e ciò guidò tutte le sue azioni e tutti i suoi gesti. Non poté però fare a meno di collaboratori, così regnò affiancato da Colbert, Le Tellier e Lionne. Jean-Baptiste Colbert si occupò per venti anni di tutta l'amministrazione del regno tranne degli affari esteri, compito di Lionne e dei suoi successori, e degli affari militari, affidati a Le Tellier e suo figlio Louvois. Luigi XIV capì che il compito più urgente era ristabilire l'ordine interno. La nobiltà fu lentamente addomesticata alla corte, le compagnie di funzionari furono poste sotto il controllo degli intendenti. I giansenisti, trattati nuovamente con rigore, suscitarono incidenti a Port-Royal de Paris e in parecchie diocesi; il tutto terminò nel 1668 con la tregua provvisoria detta la pace della Chiesa. I sollevamenti popolari, anche se meno frequenti, furono spietatamente repressi. Nel 1665 il re e Colbert incaricarono un consiglio di giustizia della redazione di diverse costituzioni (ordonnance): la costituzione civile (code Louis, 1667), la costituzione delle acque e delle foreste (1669), la costituzione penale (ordonnance criminelle, 1670) e il codice mercantile (1673). Il re si impegnò, anche, in un energico assestamento delle finanze. Tramite una severa contabilità e una diminuzione degli oneri dello stato, nonostante la carestia che colpì il regno nel 1661-1662, Colbert riuscì ad assicurare l'equilibrio del bilancio fin dal 1662, grazie anche allo sviluppo delle esportazioni e all'estensione delle corporazioni. Luigi XIV seguì ancor più da vicino, dando il meglio di sé, la politica estera preparandosi all'apertura della successione spagnola. Dopo la morte di Filippo IV, avvenuta nel settembre del 1665, il re e Turenne prepararono l'invasione dei Paesi Bassi, in quanto la Spagna non aveva riconosciuto il diritto della Francia su questi territori. La guerra, detta di Devoluzione (1667-1668), portò, alla fine, solo alla conquista di dodici città di Fiandra, tra cui Lilla, Douai e Tournai, a causa dell'intervento olandese che limitò notevolmente le ambizioni francesi. Tra il 1668 e il 1672 il re attuò una accorta politica per la sua rivalsa: isolò diplomaticamente l'Olanda, si assicurò l'appoggio dell'Inghilterra e la neutralità delle altre potenze europee. Nel 1672 iniziò la guerra contro l'Olanda. Il 12 giugno gli eserciti francesi passarono il Reno e il 20 entrarono a Utrecht; la loro avanzata si fermò ad Amsterdam, in quanto gli olandesi, aprendo le dighe di Muiden, avevano sommerso gran parte del paese. Nel frattempo, Guglielmo d'Orange, riuscì a formare una coalizione europea contro la Francia, che in questo modo si trovò da sola a dover combattere su diversi fronti. La stanchezza di tutti i belligeranti condusse, nel 1678-1679, alla firma dei trattati di Nimega secondo i quali l'Olanda non perse nulla e la Spagna cedette alla Francia la Franca Contea, il Cambrésis e le nuove conquiste in Fiandra e nello Hainaut. Questa guerra, però, provocò pesanti problemi finanziari al paese e Colbert si vide costretto a ricorrere a espedienti quali l'aumento delle imposte, la vendita delle cariche e la creazione di nuove tasse con la conseguente scomparsa di parecchie manifatture e compagnie commerciali. Il re, tuttavia, continuò a preoccuparsi della sua gloria e nonostante la precaria situazione finanziaria, investì molto denaro per far trasformare il padiglione di caccia a Versailles nella sua reggia, dove, nel 1682, la corte si stabilì ufficialmente. Luigi XIV volle anche far valere i suoi diritti sulla Chiesa di Francia e tutto ciò lo portò in conflitto con il papa. Il clero di Francia, durante l'Assemblea del 1682, adottò una dichiarazione detta dei quattro articoli di ispirazione gallicana e ostile a Roma. Inoltre, a partire dal 1679, Luigi XIV, nell'intento di ristabilire l'unità della fede mediante la conversione di tutti i protestanti, istituì le dragonnade o dragonnate, cioè missionari con gli stivali che grazie alle loro brutalità ottennero numerose conversioni. In politica estera, dopo Nimega, intraprese una politica di riunioni alla corona e di annessioni in piena pace (in particolare quella di Strasburgo nel 1681) sollevando proteste in tutta l'Europa. La Spagna, direttamente interessata nell'invasione del Lussemburgo, non trovò l'aiuto di nessun paese europeo e si vide costretta a firmare a Ratisbona, il 15 agosto 1684, una tregua di venti anni con la Francia. Il re, in questi anni, sposò segretamente la signora Maintenon, cominciò a pensare sempre più alla sua salvezza e al culto di se stesso. Con la morte di Colbert nel 1683 e quella di Le Tellier nel 1685, il re iniziò a governare in maniera sempre più assolutistica, con i ministri, più che mai, semplici esecutori. In politica estera, continuò a far pesare la sua presenza. Nel gennaio del 1685 obbligò il doge di Genova a recarsi personalmente da lui per scusarsi di aver aperto il porto alle galere spagnole e nel marzo, dopo la morte dell'elettore palatino, rivendicò una parte del Palatinato in nome della duchessa d'Orléans, sorella dell'elettore scomparso. Questi e altri fatti portarono alla formazione, nel luglio del 1686, della Lega di Augusta che riunì Leopoldo, il re di Spagna, e molti principi tedeschi per opporsi a Luigi XIV. Tra l'altro, visto che nel 1688, Innocenzo XI non aveva nominato il candidato scelto dal re per la sede episcopale di Colonia, Luigi XIV fece occupare il Comtat Venaissin, possesso pontificio, il vescovado di Colonia e anche il Palatinato del quale ordinò la devastazione. Iniziò, così, la prima delle due grandi guerre che portarono il regno alla fine. La coalizione contro la Francia comprendeva, oltre ai firmatari della lega di Augusta, la Savoia e Guglielmo d'Orange, statholder d'Olanda che, dopo la rivoluzione inglese del 1688, divenne re d'Inghilterra con il nome di Guglielmo III. Nel 1690 la flotta francese vinse al Beachy Head ma venne parzialmente distrutta due anni dopo a La Hougue; nel frattempo gli alleati fallirono vari tentativi di invadere la Francia. La guerra impoverì sempre più le finanze dello stato. Nel 1693-1694 ci fu una seconda terribile carestia che peggiorò la situazionee le questioni religiose continuarono a creare disordini. Nel 1697 i belligeranti, oramai esausti, firmarono i trattati di Ryswick che obbligarono la Francia a restituire tutte le riunioni e annessioni fatte dopo Nimega, tranne Strasburgo. La pace durò solo cinque anni, infatti la successione spagnola e nuovi passi falsi di Luigi XIV, provocarono la formazione di una nuova coalizione. Il 25 marzo 1700 Luigi XIV e Guglielmo III firmarono il trattato di spartizione della successione spagnola, ma Carlo II lasciò un testamento nel quale designava come suo successore Filippo duca d'Angiò. Luigi XIV accettò questo testamento e riconobbe Filippo V come re di Spagna. Nel 1701 inglesi e olandesi firmarono con l'imperatore Leopoldo l'alleanza dell'Aja che aveva come scopo la sostituzione di Filippo II con l'arciduca Carloe il 15 maggio 1702 dichiararono guerra alla Francia e alla Spagna. La Francia subì numerose sconfitte tra le quali quella a Blenheim (1704), a Ramillies (1706) e a Lille (1708), che significarono la perdita della Baviera, dei Paesi Bassi e l'invasione, mentre in Spagna Carlo si fece riconoscere re con il nome di Carlo III. Alla Francia, ormai in ginocchio per il dissesto finanziario e la miseria, non restò che chiedere la pace, ma viste le dure condizioni che le vennero imposte, con un enorme sacrificio continuò a combattere. La guerra si protrasse sino al 1713 quando vennero firmati i trattati di Utrecht e di Rastad con i quali la Francia riuscì a conservare l'integrità del suo territorio. Internamente, la Francia si ritrovò ancora a far fronte a disordini religiosi e sull'orlo della bancarotta. Nel 1711 era morto il figlio maggiore del re, il delfino, e nel 1712 anche il figlio di quest'ultimo. La successione al trono francese passò al figlio di Luigi duca di Borgogna e di Maria Adelaide di Savoia. Nell'agosto del 1715 Luigi XIV, sentendosi vicino alla morte, fece le ultime raccomandazioni al futuro re di Francia e il 1° settembre morì. 

\Luìni, Bernardìno (Milano 1485 ca.-Milano 1531 ca.) Pittore italiano. Fu un importante esponente del classicismo lombardo. Le prime testimonianze della sua attività risalgono al 1507: di quell'anno è una pala d'altare dipinta raffigurante una Madonna con Bambino e due santi (Parigi, Museo Jacquemart-André). Risale certamente al 1512 l'affresco dell'abbazia di Chiaravalle raffigurante la Vergine e il Bambino in trono con due angeli musicanti. Nel 1516 dipinse la cappella del Sacramento in San Giorgio al Palazzo a Milano. Dipinse anche Madonne caratterizzate da un'espressione dolce e una serenità di stampo classico, come la Madonna del roseto (Milano, Museo di Brera). Al 1523 ca risalgono una serie di dipinti per la villa della Pelucca, presso Lesmo (Milano, Museo di Brera). Luini creò una pittura semplice e immediata, dal ritmo e dai colori inconfondibili, chiari e pacati. Nella sua opera è avvertibile la lezione di Leonardo e di Raffaello reinterpretata in modo originale. Altre opere Storie di San Giuseppe (Milano, Museo di Brera), Crocifissione (Lugano, chiesa di Santa Maria degli Angeli) e Storie di Santa Caterina (Milano, cappella Besozzi del monastero Maggiore). 

\Luìno Comune in provincia di Varese (14.883 ab., CAP 21016, TEL. 0332). Centro industriale (prodotti calzaturieri, tessili e meccanici) del lago Maggiore. Vi si trova la chiesa della Madonna del Carmine, del XV sec. Gli abitanti sono detti Luinesi

\Luìsa (sovrane) Nome di sovrane. 
Belgio Luisa Maria d'Orléans 
(Palermo 1812-Ostenda 1850) Figlia del re di Francia Luigi Filippo, fu data in sposa a Leopoldo I re del Belgio. Dal matrimonio, nacquero il futuro re del Belgio Leopoldo II (1835-1909) e Carlotta, la futura sposa (1857) dell'arciduca Massimiliano d'Asburgo imperatore del Messico (1832-1867). 
Francia Luisa di Savoia, reggente di Francia 
(Pont-d'Ain 1476-Grès-sur-Loing, Gatinais 1531) Figlia del duca di Savoia Filippo II Senza Terra, andò sposa al conte di Angoulême Carlo d'Orléans. Madre di Francesco I (futuro re di Francia dal 1515) e di Margherita regina di Navarra. Fu reggente di Francia nel 1496 dopo la morte del marito e poi nuovamente durante la sfortunata campagna d'Italia del figlio Francesco I. Durante la prigionia di Francesco I a Madrid (1524-1526) in seguito alla sconfitta di Pavia, dimostrò grande energia organizzando la lega di Cognac (1526) con Enrico VIII d'Inghilterra, Venezia e il papa. Negoziò la pace di Cambrai (detta anche la "pace delle due dame") con Margherita d'Austria (1529). 
Portogallo Luisa di Guzmán 
(Sanlúcar de Barrameda, Andalusia 1613-Xabregas, Lisbona 1666) Figlia di Juan Manuel, duca di Medina Sidonia. Nel 1633 andò sposa a Giovanni di Braganza (1604-1656), che nel 1640 venne proclamato re del Portogallo con il nome di Giovanni IV. La casa di Braganza avrebbe regnato ininterrottamente in Portogallo fino al 1910. Alla morte del marito (1656), assunse la reggenza per il figlio minorenne, futuro re (1656-1683) con il nome di Alfonso VI. Accusata di complotto, fu costretta a ritirarsi in convento (1662). 
Prussia Luisa di Meclemburgo-Strelitz 
(Hannover 1776-Neustrelitz 1810) Regina di Prussia. Figlia del duca di Meclemburgo-Strelitz, Carlo, andò sposa a Federico Guglielmo III re di Prussia. Fautrice della guerra contro Napoleone, dovette sopportare le conseguenze delle vittorie dei francesi a Jena e Auerstedt (1806). Un intervento personale presso Napoleone a Tilsit (1807), in occasione dei negoziati di pace, non ottenne alcun risultato. 
Svezia Luisa Ulrica 
(Berlino 1720-Svartsiö 1782) Figlia di Federico Guglielmo I re di Prussia e sorella di Federico il Grande, andò sposa al re di Svezia Adolfo Federico. Promosse a corte la cultura illuminista francese. Dotata di grande energia, tentò, senza successo, di rafforzare l'autorità regia quando il marito salì al trono (1751). Nel 1753, fondò a Stoccolma l'accademia svedese per l'arte e la scienza. Nel 1762 concluse la pace con la Prussia, uscendo dalla guerra dei Sette anni (1756-1763, Prussia e Inghilterra contro Austria, Russia, Francia, Sassonia e Svezia). Dopo la morte del marito, avvenuta nel 1771, il figlio Gustavo III (1746-1792) accentrò tutto il potere nelle proprie mani, escludendo qualsiasi interferenza nella gestione degli affari di stato. 

\Luìsa di Hochberg (Karlsruhe 1768-1820) Nel 1788 andò sposa a Carlo Federico, granduca di Baden. Dal matrimonio nacquero quattro figli, tra i quali Leopoldo salì al trono del granducato nel 1830, dopo la morte, senza eredi, dello zio Ludovico, che era succeduto al padre Carlo Federico nel 1818. Luisa fu al centro dell'oscura storia del rapimento del figlio di un nipote, allo scopo di assicurare il trono ai propri figli. 

\Luìsa di Marillac (Parigi 1591-1660) Religiosa francese. Nel 1613 andò sposa al segretario della regina di Francia Maria de' Medici. Dopo la morte del marito (1625), si dedicò all'assistenza dei poveri sotto la guida di San Vincenzo de' Paoli. Nel 1633 ricevette l'incarico di curare la formazione delle giovani assistenti, che successivamente sarebbero state inquadrate nella congregazione delle Figlie della Carità. Venne canonizzata nel 1934 da papa Pio XI. La sua festa si celebra il 15 marzo. 

\Luìsa Elisabètta di Borbóne (Versailles 1727-1759) Duchessa di Parma e Piacenza. Figlia del re di Francia Luigi XV, nel 1739 andò sposa giovanissima a Filippo di Borbone, figlio del re Filippo V di Spagna. Con la pace di Aquisgrana del 1748, che sancì la fine della guerra di successione, al marito venne affidato il ducato di Parma, Piacenza e Guastalla, cosa non gradita a Elisabetta, per la diretta dipendenza dalla Spagna. Francofila, influenzò politicamente in tal senso il marito. Luisa Elisabetta si prodigò per la diffusione della cultura e dell'arte francese: invitò a Parma il filosofo É. B. de Condillac e fece nominare segretario di stato Guillaume du Tillot. 

\Luìsa Marìa di Frància (Versailles 1737-Saint-Denis 1787) Figlia del re di Francia Luigi XV e di Maria Leszczynska, Si fece suora carmelitana entrando nel convento di Saint-Denis. Proclamata venerabile nel 1873 da papa Pio IX. 

\Luisa Miller Melodramma tragico in tre atti di G. Verdi, libretto di S. Cammarano (Napoli, 1849). 
Luisa Miller ama, riamata, Rodolfo ma il conte di Walter, padre di Rodolfo, contrasta il loro amore. Nel frattempo, il padre di Luisa viene arrestato per aver cospirato contro il conte e la figlia cede a compromessi per salvargli. Dopo una serie di equivoci, la storia si conclude tragicamente con il suicidio dei due amanti. 

\Luisàgo Comune in provincia di Como (2.111 ab., CAP 22070, TEL. 031). 
Poemetto campestre, composto tra il 1782 e il 1784, in tre scene o idilli di Johann Heinrich Voss 

\Luise Poemetto campestre, composto tra il 1782 e il 1784, in tre scene o idilli di Johann Heinrich Voss (1751-1826). L'opera prende il nome dalla protagonista, figlia del parroco di Grünau che festeggia il diciottesimo compleanno con il suo fidanzato Walter con una gita in campagna. Nella seconda scena, il fidanzato si reca in visita a casa di Luise. L'ultima scena narra la preparazione delle nozze e la festa di matrimonio. Il lavoro ebbe anche l'apprezzamento di J. W. Goethe. 

\Luìsi, Francésco (Bari 1943-) Musicologo italiano. Insegnante di storia della musica all'università di Firenze e di paleografia musicale al Pontificio istituto di musica sacra di Roma, ha prodotto studi sulla musica rinascimentale (La musica vocale nel Rinascimento, 1977; Laudasio giustinianeo, 1983) 

\Luìsi, Luciàno (Livorno 1924-) Poeta italiano. La sapienza del cuore (1946-1986) è la raccolta delle sue poesie fino al 1986. Del 1989 è Luna d'amore, un'antologia di poesie d'amore di ogni tempo e paese da lui curata. 

\LUISS Sigla di Libera Università Internazionale degli Studi Sociali. 

\Lukács, György (Budapest 1885-1971) Critico e filosofo ungherese. Fu uno dei maggiori pensatori marxisti. Militante comunista, durante la repubblica di Béla Kun fu nominato commissario del popolo per la pubblica istruzione (1919). Alla caduta di quest'ultimo si rifugiò prima a Vienna e poi a Mosca. Nel 1945 tornò in Ungheria e fu docente all'università di Budapest. Durante la rivolta del 1956 fu ministro della cultura popolare del governo Nagy. Dopo l'intervento della Russia fu deportato in Romania per qualche mese. Il suo saggio di Storia e coscienza di classe (1923) costituì uno dei testi fondamentali del marxismo occidentale. Importanti furono anche i suoi studi sull'estetica. Partendo da premesse di carattere marxista, definì l'arte come uno specchio della realtà. Tra i suoi scritti vi sono anche, Il romanzo storico (1938), Saggi sul realismo (1948), La distruzione della ragione (1954), Estetica (1963). 

\Lukuga Fiume (320 km) dello Zaire, emissario del lago Tanganica, confluisce nel fiume Lualaba. 

\Lùla Comune in provincia di Nuoro (1.791 ab., CAP 08020, TEL. 0784). 

\Lule Fiume (450 km) della Svezia, nella contea di Norrbotten. Sfocia nel golfo di Botnia. 

\Luleå Città (69.000 ab.) della Svezia, capoluogo della contea di Norrbotten. 

\Lùlli, Giàn Battìsta (Firenze 1632-Parigi 1687) Compositore di origine italiana naturalizzato francese (in francese Lully). Ebbe una rapida carriera alla corte di Parigi, diventando sovrintendente musicale di Luigi XIV (1661). Suonava violino, clavicembalo e organo e danzava. Creò un genere operistico francese detto tragédies lyriques, componendo, insieme al poeta Quinault, una ventina di opere. Fu un predecessore della concertazione e della direzione d'orchestra. Con Molière creò il modello della comédie-ballet, commedia in prosa con pezzi musicali e balletti (Il borghese gentiluomo, 1670). Compose inoltre numerosi balletti e musiche di scena sia sacre che profane. Tra le opere Cadmio ed Ermione (1673), Alceste (1674), Armida (1686) e unidici grandi mottetti, tra cui il Miserere (1664). 

\Lùllo, Raimòndo (Palma di Maiorca 1232 ca.-Bougie 1316) Nome italianizziato di Ramón Llull, filosofo, scrittore e teologo catalano. Terziario francescano, svolse un'intensa opera missionaria in Asia e in Africa e fu detto Doctor Illuminatus. Scrisse numerose opere in diverse lingue. La sua concezione filosofica, secondo la quale era possibile arrivare ai principi che regolano il mondo e il pensiero mediante un sistema logico complesso, basato su un elenco di concetti semplici, espressi mediante numeri e simboli da combinare tra di loro, fu espressa in una trilogia di opere (Ars Magna, 1273; Ars inventiva, 1289 e Ars generalis ultima, 1305-1308). 

\Lully, Jean-Baptiste (Firenze 1632-Parigi 1687) Compositore francese di origine italiana. Condotto in Francia dal duca di Guisa, rivelò presto eccezionali doti di violinista e passò al servizio del re Luigi XIV. Intrigante e spregiudicato, ottenne dal re una sorta di monopolio musicale (1672). Tra le numerose opere teatrali Il borghese gentiluomo (commmedia-balletto in collaborazione con Molière, 1670), Le feste di Amore e di Bacco (1672), Alceste (1674), Teseo (1675), Psiche (1678), Proserpina (1680), Perseo (1682), Amadigi (1684), Rolando (1685), Armida (1686), Aci e Galatea (1686). Inoltre, sono da ricordare 12 grandi mottetti per due cori a cinque voci, orchestra e organo e circa 15 piccoli mottetti per tre voci e basso continuo. Dotato di sensibilità straordinaria, Lully intuì i desideri del pubblico francese e riportò l'opera al recitativo delle origini, adattandolo alle esigenze della lingua francese. Con la libertà che gli veniva dal favore del re, adottò anche innovazioni in campo strumentale: aumentò l'organico orchestrale aggiungendo flauti, oboi, trombe e timpani. Alle sue opere fece precedere un componimento di apertura in tre movimenti (grave-allegro-grave) che servì da modello agli operisti europei e un prologo nel quale fece confluire il balletto di corte. Il gusto francese razionalista con il suo ideale di equilibrio e di simmetria, pur contrassegnato dalla mancanza di passione e lirismo, segna il limite e il pregio di Lully. 

\Lulù Commedia di C. Bertolazzi (1903). 

\Lulu Dramma dittico di F. Wedekind che comprende le opere Lo spirito della terra e Il vaso di Pandora (1902, 1904). 
Lulu 
Opera in un prologo e tre atti di A. Berg, libretto proprio (Zurigo, 1937). 

\lumàca, sf. (pl.-che) 1 Mollusco gasteropodo. ~ limaccia, chiocciola. 2 Persona lenta e pigra. ~ tartaruga. <> fulmine. 3 Pasta corta da minestra. 
 X   sf. 1 (chiocciola) snail. 2 (fig.) slug. 
Denominazione relativa a Molluschi Gasteropodi dei generi Arion, della famiglia degli Arionidi, e Limax, della famiglia dei Limacidi. È detta anche limaccia o lumacone. Vive nei luoghi umidi e freschi. Ha l'aspetto simile alle chiocciole, con il corpo cilindrico variamente colorato e dotato di una conchiglia rudimentale interna (limacella), radula fornita di parecchi dentelli e capo con quattro tentacoli retrattili. Onnivora, è dannosa per le coltivazioni a causa della sua voracità. Tra i tipi più comuni in Italia vi sono Arion alter, Arion hortensis, Arion rufus e Limax agrestis  +    Nel linguaggio comune spesso vengono chiamate lumache anche le chiocciole.

\lumàca di Pascal: vedi   +  
 X   limaçon of Pascal.

\lumachèlla, sf. Roccia sedimentaria calcarea di origine organogena spesso usata come marmo. È molto ricca di conchiglie fossili. 

\lumacóne, sm. 1 Lumaca 2 Persona dai movimenti lenti e incerti. 

\Lumàrzo Comune in provincia di Genova (1.509 ab., CAP 16024, TEL. 0185). 

\Lumbrìcidi Famiglia di Anellidi oligocheti dell'ordine degli Opistopori a cui appartiene il lombrico. 

\lùme, sm. 1 Apparecchio per illuminare. ~ lampada. lume a olio. 2 Stella. 3 Chiarore. ~ luminosità. ~ oscurità. cenarono a lume di candela. 4 Facoltà visiva. lume della ragione, razionalità, buon senso. 5 Al plurale, consiglio, spiegazione. ~ parere. gli chiesero lumi sulla situazione
 X   sm. 1 light. 2 (lampada) lamp. 3 (a lume di naso) by rule of thumb. 
 @   lat. lumen,-inis, della stessa radice di lux luce, lucere

\lumeggiaménto, sm. Atto, effetto del lumeggiare. 

\lumeggiàre, v. tr. 1 Dare brillantezza, in un dipinto. 2 Far risaltare per mezzo della parola. lumeggiava gli eventi della giornata con grande descrizione di particolari
 @   deriv. da lume

\lumeggiatùra, sf. Lumeggiamento. 

\Lumèlli, Àngelo (Momperone, Alessandria 1944-) Poeta italiano. Nel suo lavoro sostiene visioni spinte sul piano del fantastico. Ha scritto Cosa bella cosa (1977) e Trattatello incostante (1980). 

\lùmen, sm. invar. Unità di flusso luminoso. 

\lumenòmetro, sm. Apparecchio misuratore del flusso luminoso. 

\Lumet, Sidney (Filadelfia 1924-) Regista statunitense teatrale, televisivo e cinematografico. Ha realizzato film su testi teatrali e letterari e ha trattato tematiche sociali. È considerato un grande regista anche per la sua capacità di analisi psicologica dei personaggi. Tra le sue opere, La parola ai giurati (1957), Uno sguardo dal ponte (1962), L'uomo del banco dei pegni (1964), La collina del disonore (1965), Serpico (1973), Assassinio sull'Orient Express (1974), Quel pomeriggio di un giorno da cani (1975), Quinto potere (1976), Il principe della città (1981), Il verdetto (1982), Il mattino dopo (1986), Sono affari di famiglia (1989), Un'estranea tra di noi (1992). 

\Lumezzàne Comune in provincia di Brescia (23.619 ab., CAP 25065, TEL. 030). Centro agricolo (coltivazione di ortaggi e cereali) e industriale (prodotti meccanici e tessili). Gli abitanti sono detti Lumezzanesi

\lumìa, sf. Limetta. 

\lumicìno, sm. Piccolo lume. ~ lumino. la sua tomba non aveva neanche un lumicino; le loro speranze erano ridotte al lumicino, erano veramente poche. 
 @   dimin. di lume

\lumièra, sf. Sorgente luminosa. 

\Lumière, Louis-Jean (Besançon 1864-Bandol 1948) Chimico e industriale francese, pioniere della tecnica fotografica. Assieme al fratello Auguste (Besançon 1862-Lione 1954), inventò il cinematografo (Cinématographe), con il quale nel 1895 proiettò a Parigi dieci brevi visioni d'attualità, tra cui L'uscita dalle fabbriche, Lumière e L'innaffiatoio innaffiato. Nel 1899 inventò il fotorama; nel 1903, tramite una lastra tricomatica, cominciò a studiare il colore. Nel 1907 cominciò le riprese a colori. 

\luminànza, sf. In fisica rapporto tra l'intensità luminosa emessa da una sorgente puntiforme in una data direzione e l'area apparente dell'emittente. Si misura in nit nel Sistema Internazionale, in lambert e in stilb. 

\luminàre, sm. Persona insigne per intelligenza e dottrina. ~ celebrità. 
 @   lat. luminare,-is, deriv. da lumen,-inis lume. 

\luminària, sf. 1 Illuminazione pubblica in occasione di feste. 2 Quantità ingente di lumi. 
 X   sf. pl. illuminations. 

\luminèllo, sm. Piccolo anello o cerchio in cui si infila il lucignolo delle lanterne o che lo mantiene a galla nei lumini da notte. 

\luminescènte, agg. Dotato di luminescenza. 
 @   deriv. dal lat. lumen,-inis. 

\luminescènza, sf. Emissione di luce. 

\luminìstico, agg. (pl. m.-ci) Del luminismo. 

\lumìno, sm. 1 Piccola lampada a olio con lucignolo galleggiante. 2 Cerino entro un dischetto di carta che si mette sul luminello. 

\luminosaménte, avv. In modo luminoso. ~ fulgidamente. 

\luminosità, sf. 1 Caratteristica di ciò che è luminoso. ~ lucentezza. 2 Grandezza caratteristica di un obiettivo fotografico. 
In fisica è il termine con il quale si indica il rapporto tra la luminanza del soggetto e l'illuminamento dell'immagine, all'interno di un sistema ottico. 
In astronomia la luminosità o, più propriamente, lo splendore di una stella è misurato in magnitudine apparente (che tiene conto della distanza alla quale si trova l'astro), secondo una scala convenzionale, definita da N. Pogson nel 1857, in modo tale che la stella Polare avesse magnitudine 2,12. La magnitudine assoluta è la magnitudine apparente che un astro avrebbe se si trovasse a 10 parsec (32,6 anni luce) dalla Terra. 

\luminóso, agg. 1 Che emette luce. ~ lucente. <> oscuro. 2 Chiaro, palese. ~ evidente. <> ambiguo. 3 Detto di obiettivo fotografico con notevole luminosità. 4 Ridente. ~ gioioso. <> cupo. il suo sorriso luminoso aveva il potere di ridargli serenità. 5 Nobile. ~ ammirevole. <> riprovevole. 6 Brillante. un giovane dal luminoso avvenire, giovane capace e di belle speranze. 7 Pieno di luce. ~ illuminato. <> buio. stanze ampie e luminose
 X   agg. 1 bright. 2 (che emette luce) luminous. 3 (sorriso) radiant, bright. 
 @   lat. luminosus, deriv. da lumen,-inis lume. 

\lumpenproletariat, sm. invar. Termine marxista che indica la parte del proletariato formata da chi non dispone di alcun reddito e che manca completamente di coscienza politica. 

\Lumumba, Patrice (Katako Kombe 1925-Elisabethville 1961) Politico congolese. Fu fautore dell'unità del suo Paese. Dopo che il Congo ottenne l'indipendenza dal Belgio (1960), divenne presidente del consiglio. Per le sue idee filocomuniste, entrò in conflitto con il presidente della repubblica I. Kasavubu e con il capo dell'esercito J. Mobutu. Fu destituito il 5 settembre 1960, arrestato e consegnato ai successionisti del Katanga, con a capo M. Ciombe, che lo uccisero (1961). 

\Lùna, sf. 1 Il satellite naturale della Terra. vivere nel mondo della luna, perdere il contatto con la realtà che ci circonda. 2 Incostanza di carattere. avere la luna di traverso, essere di cattivo umore. 3 Carta da gioco dei tarocchi. 
 X   sf. 1 moon. 2 (avere la luna) to be in a bad mood. 3 (luna di miele) honeymoon. 
 @   lat. luna
È un astro con un diametro medio di 3.476 km che dista in media dalla Terra 384.400 km. La sua massa è circa un ottantesimo di quella terrestre mentre il volume è circa un cinquantesimo di quello della Terra. La Luna compie un moto di rivoluzione intorno alla Terra, un moto di rotazione, insieme alla Terra, intorno al Sole e un moto di rotazione intorno al proprio asse. Il moto di rivoluzione si svolge su un piano inclinato in media di 5° 8' 30" rispetto a quello dell'eclittica terrestre, che interseca in due nodi. Il periodo di rivoluzione, misurato rispetto alle stelle fisse, è di 27 giorni, 7 ore e 43 minuti ed è chiamato mese siderale. A causa della sovrapposizione dei moti di rotazione terrestre e di rivoluzione lunare, il tempo impiegato dalla Luna per ritornare nella stessa posizione rispetto alla Terra o al Sole, è più lungo del mese siderale. Questo periodo, detto mese sinodico o lunazione, dura 29 giorni, 12 ore e 44 minuti. A causa della stessa sovrapposizione di moti, la Luna sembra spostarsi in cielo di 13° e 11' al giorno, apparendo illuminata in modo sempre diverso (fasi lunari). Inoltre, poiché il moto di rotazione intorno a se stessa ha lo stesso periodo di quello di rivoluzione siderale, la Luna rivolge alla Terra sempre la stessa faccia. È tuttavia possibile, grazie al fenomeno della librazione, arrivare a vedere circa un 10% della faccia nascosta. Si ha un'eclisse quando Luna, Terra e Sole sono allineati e la Luna è uno dei due nodi. La Luna è stata inizialmente studiata mediante sonde spaziali automatiche (Lunik e Zond sovietiche; Ranger, Surveyor e Lunar Orbiter statunitensi). Il primo atterraggio dell'uomo sulla Luna avvenne il 21 luglio 1969 (Apollo 11, statunitense). Seguirono diversi altri viaggi compiuti sia dai russi che dagli statunitensi. In questi viaggi, tramite l'utilizzo di mezzi avanzati come il Lunakhod, si sono riusciti a prelevare dati scientifici e campioni di terreno. Da tutti gli studi effettuati si è riusciti, tra l'altro, a compilare una mappa dell'intera superficie lunare, suddivisa in zone pianeggianti e ricoperte da rocce laviche scure che riflettono poco la luce solare incidente (mari) e in rilievi montagnosi o di forma circolare (circhi e crateri), dovuti all'impatto di meteoriti. Si è scoperto anche che manca completamente l'atmosfera e che la composizione della crosta lunare è abbastanza simile a quella terrestre poiché presenta solo tre nuovi minerali. Dagli studi effettuati è stato possibile anche stabilire l'età apparente della Luna, calcolata in 4,5 miliardi di anni; sono state formulate anche tre ipotesi sulla nascita del nostro satellite; la prima collega tale fenomeno a quello che avrebbe generato anche la Terra nella nebulosa primordiale; per la seconda la Luna deriva dal distacco di un frammento della Terra mentre la terza ipotizza la cattura gravitazionale. 

\Luna dei Caraibi, La Dramma di E. O'Neill (1918). 

\Luna di fronte Opera di poesia di J. L. Borges (1925). 

\Luna e i falò, La Romanzo di C. Pavese (1950). Il tema fondamentale intorno a cui tutti gli altri sono intrecciati è il ritorno. Un emigrato in America, Anguilla, ritorna al proprio paese e sente il bisogno di rivivere i luoghi del proprio passato. Deve però constatare che le cose di un tempo sono mutate e le persone sono scomparse. Ai falò e ai rituali dei contadini delle Langhe si sono aggiunti altri falò, prima quello della guerra partigiana, poi quello di un suicidio. Una visita ai luoghi e agli ambienti dell'infanzia, che finisce col tracciare un bilancio amaro dell'esistenza. Il libro è l'ultima opera di Pavese ed è considerato uno dei suoi lavori migliori. 

\Luna e sei soldi, La Romanzo di W. S. Maugham (1919). 

\Luna è tramontata, La Romanzo di J. Steimbeck (1942). 

\lùna park, loc. sost. m. invar. Parco di divertimenti all'aperto. 
 X   sm. invar. funfair, amusement park. 

\Luna piena di marzo Opera di poesia di W. B. Yeats (1935). 

\Lunacarskij, Anatolij Vasilevic (Poltava 1875-Mentone 1933) Politico russo. Partecipò alla rivoluzione russa del 1905. Fu commissario del popolo per l'istruzione (1917-1929) e si impegnò contro l'analfabetismo. Morì durante il viaggio per raggiungere la Spagna, essendo stato nominato ambasciatore a Madrid (1933). Diede un'interpretazione più aperta del marxismo. Tra gli scritti vi sono Religione e socialismo (1908-1911), Arte e rivoluzione (1924) e Da Spinoza a Marx (1925). 

\Lunamatròna Comune in provincia di Cagliari (1.896 ab., CAP 09022, TEL. 070). 

\Lunàno Comune in provincia di Pesaro (1.086 ab., CAP 61020, TEL. 0722). 

\Lunar Rover Veicolo lunare a quattro ruote motrici utilizzato delle ultime tre missioni Apollo. È stato realizzato dalla Boeing Company per conto della NASA. 

\lunàre, agg. Relativo alla luna. ~ selenitico. 
 X   agg. moon, lunar. 
 @   lat. lunaris. 

\Lunàri, Ènzo (Milano 1937-) Disegnatore italiano. Autore della striscia Vecchietti, nel 1965 ha creato Girighiz, un cavernicolo dell'età mesozoica, nel 1966 Frà Salmastro da Venegono, un predicatore francescano del XIII sec. 

\lunària, sf. Genere di piante erbacee, appartenenti alla famiglia delle Crocifere, che presentano grandi fiori lilla disposti in grappoli. 

\lunàrio, sm. 1 Tavola delle fasi lunari. 2 Libretto che riporta i giorni del mese, le fasi della luna, i santi, le fiere e le previsioni meteorologiche. ~ almanacco. 
 X   sm. 1 (almanacco) almanac. 2 (sbarcare il lunario) to make ends meet. 

\lunaticherìa, sf. L'essere lunatico. 

\lunàtico, agg. (pl. m.-ci) 1 Detto di persona volubile. ~ incostante. <> equilibrato. 2 Bizzarro. ~ eccentrico. <> normale. 
 X   agg. temperamental, whimsical, moody. 
 @   lat. tardo lunaticus. 

\lunàto, agg. 1 Che ha forma di falce di luna. 2 In silvicoltura, relativo al legno che presenta il difetto della lunatura, ossia che ha un anello completo del cuore formato da alburno che compare in posizione anomala. 

\lunazióne, sf. Mese sinodico lunare. 

\lunch, sm. invar. Leggero pasto. ~ colazione. 

\Lundkvist, Arthur (Oderlijunga 1906-Stoccolma 1991) Scrittore svedese. Fece parte del gruppo d'avanguardia Fem unga. La sua opera risentì degli influssi del surrealismo francese. Scrisse, tra l'altro, Brace (1928), Vita come erba (1954), Le esperienze di Orian (1960), Escursioni con scrittori stranieri (1969), La vita nell'occhio (1974), Fuga e sopravvivenza (1977), La serietà del gioco (1987) e Le foglie tremanti (1988). 

\lunedì, sm. Primo giorno della settimana. 
 X   sm. Monday. 

\lunènse, agg. 1 Relativo all'antica città di Luni. 2 Relativo alla Lunigiana. 3 Di un tipo di marmo delle Alpi Apuane. 

\lunétta, sf. 1 Elemento architettonico di una muratura, a forma semicircolare, che sovrasta una porta o una finestra. le lunette avevano ormai quasi perso gli affreschi originali. 2 Sistemazione di terreni declivi con ripiani semicircolari. 3 Sostegno dell'ostia consacrata nell'ostensorio. 4 Il cerchio metallico che fissa il rivestimento in vetro dell'orologio. 
 @   dimin. di luna

\Lunètta, Màrio (Roma 1934-) Scrittore italiano. Ha scritto saggi di analisi letterarie e di costume e romanzi. Tra le opere si ricordano Poesia italiana della contraddizione (1989) e i romanzi Dell'elmo di Scipio (1974), Guerriero Cheyenne (1987), Puzzle d'autunno (1989) e L'ubicazione di Lhasa (1993). 

\Lunga estate calda, La Film drammatico, americano (1958). Regia di Martin Ritt. Interpreti: Paul Newman, Joanne Woodward, Anthony Franciosa. Titolo originale: The Long Hot Summer 

\Lunga fedeltà, Una Opera di critica letteraria di G. Contini (1974). 

\Lunga Marcia, La Denominazione della ritirata delle truppe comuniste di Mao Tse-tung che scapparono dallo Jiangxi meridionale per sfuggire l'accerchiamento delle forze nazionaliste di Chiang Kai-shek nell'ottobre del 1934. L'esercito comunista percorse in un anno più di 12.000 Km. 

\Lunga notte del '43, La Film drammatico, italiano (1960). Regia di Florestano Vancini. Interpreti: Belinda Lee, Gabriele Ferzetti, Enrico Maria Salerno, Gino Cervi. 

\Lunga vita alla signora Film commedia, italiano (1987). Regia di Ermanno Olmi. Interpreti: Marco Esposito, Simona Brandalive, Stefania Brusarello. 

\Lunga vita di Marianna Ucria, La Opera di narrativa di D. Maraini (1990). 

\lungàggine, sf. 1 Il mandare troppo a lungo qualcosa. ~ indugio. <> solerzia. 2 Prolissità. <> concisione. 
 X   sf. slowness. 

\lungagnàta, sf. Discorso o scritto prolisso, noioso. 

\lungaménte, avv. 1 A lungo, per molto tempo. 2 Diffusamente. ~ prolissamente. <> brevemente. 

\Lungavìlla Comune in provincia di Pavia (2.186 ab., CAP 27053, TEL. 0383). 

\lunghézza, sf. 1 Estensione dei corpi misurata orizzontalmente.   +   la lunghezza del campo era circa il doppio della larghezza. 2 Estensione massima di qualcosa. ~ ampiezza. 3 Durata. ~ permanenza. la lunghezza di quelle giornate di solitudine era insopportabile
 X   sf. 1 length. 2 (fis., lunghezza d'onda) wavelength. 
 @   deriv. da lungo

\lùngi, avv. Lontano. <> vicino. 

\lungimirànte, agg. Di persona che ha la capacità di prevedere i futuri sviluppi di un fatto. ~ previdente. <> sconsiderato. 
 X   agg. farsighted. 

\lungimirànza, sf. Caratteristica di ciò che è lungimirante. 

\lùngo, agg. e prep. (pl. m.-ghi) agg. 1 Che ha una determinata lunghezza. ~ esteso. <> corto. 2 Che si estende in altezza. ~ alto. <> basso. 3 Che si estende nel tempo. ~ durevole. <> breve. la lunga convalescenza lo tenne lontano dal lavoro parecchio tempo. 4 Lento. ~ flemmatico. <> svelto. era un impiegato lungo nel completare il lavoro. 5 Di bevanda preparata con sovrabbondanza di acqua. ~ allungato. <> ristretto. preferiva il caffè lungo. 6 Monotono. ~ noioso. <> brioso. 
prep. 1 Rasente, vicino, a lato. lo troverai a pescare lungo il fiume. 2 Durante, nel corso di. lungo il cammino incontrarono diversi amici
 X   agg. 1 long. 2 (a lungo) for a long time. 3 (fig., lento) slow. 4 (diluito) weak, watery. 5 (alto) tall.  prep. 1 (a lato) along (along the coast). 2 (durante) during (during the journey).
 @   lat. longus

\Lungo addio, Il Romanzo di R. Chandler (1954). 

\Lungo viaggio verso la notte Dramma di E. O'Neill (1956). 

\lungodegènte, sm. Ammalato, il cui ricovero in ospedale si protrae nel tempo. 

\lungodegènza, sf. Prolungato periodo di ricovero in ospedale. 

\lungofiùme, sm. (pl.-i) Strada che si snoda parallelamente al corso di un fiume. 

\lungolàgo, sm. (pl.-ghi) Strada che si snoda parallelamente alla sponda di un lago. 
 X   sm. lake-front. 

\lungomàre, sm. (pl.-i) Strada che si snoda parallelamente alla riva di mare. 
 X   sm. promenade, seafront. 

\lungometràggio, sm. Film della normale durata di circa un'ora. <> cortometraggio. 

\Lùngro Comune in provincia di Cosenza (3.256 ab., CAP 87010, TEL. 0981). 

\Lunigiàna Regione della Toscana nordoccidentale e della Liguria. Il territorio, che comprende parte dell'Appennino Ligure e parte di quello Toscano, è in prevalenza montuoso. È percorso dal fiume Magra. Vi sono coltivati uva, olive, cereali e ortaggi. I centri principali sono Fivizzano, Fosdinovo e Pontremoli. Abitata fin dal Paleolitico, nel 177 a. C. venne conquistata dai romani. Nell'XI sec. fu contea dei vescovi della città di Luni, dalla quale prese il nome. Divenne poi proprietà dei marchesi di Toscana, dei Malaspina (XIV sec.) e del granducato di Toscana (XV sec.). 

\Lunik Nome di una serie di sonde russe destinate all'esplorazione della Luna. La prima fu lanciata nel gennaio del 1959, l'ultima nel 1974. Il Lunik 23 è divenuto un satellite della Luna. Nel corso di queste missioni fu sbarcato anche un veicolo mobile, il Lunachod, allo scopo di fare rilevamenti sulla superficie e raccogliere campioni. 

\lunisolàre, agg. Relativo alla luna e al sole. 

\lunòtto, sm. Vetro posteriore dell'automobile. 
 X   sm. 1 (aut.) rear window. 2 (aut., termico) heated rear window. 
 @   deriv. da luna. 

\lunula, sf. 1 Oggetto a forma di falce di luna. 2 In anatomia zona ovale biancastra alla base dell'unghia umana sede dei fenomeni di accrescimento. 3 In matematica parte di piano delimitata da due archi di circonferenza con diverso raggio ma aventi in comune una corda e posti nello stesso semipiano rispetto alla corda stessa. 
 X   sf. 1 (anat.) lunula. 2 (geom.) lune.

\luògo, sm. (pl.-ghi) 1 Porzione di spazio delimitata. ~ parte. odiava rimanere per troppo tempo in luoghi chiusi. 2 Regione della superficie terrestre. ~ località. luogo di nascita. 3 Costruzione o parte di essa. ~ ambiente, ambito. frequentava quel luogo di preghiera da molto tempo. 4 Momento opportuno. non era quello il luogo per parlare di simili questioni riservate. 5 Condizione sociale. 6 Funzioni. ~ veci. firmò in suo luogo. 7 (matem.) Insieme di punti la cui collocazione è determinata da una o più condizioni, espresse mediante equazioni o disequazioni o mediante proprietà altrimenti descritte ~ luogo geometrico, locus
 X   sm. 1 place. 2 (posto, il luogo del delitto) the scene of the crime. 3 (passo di libro) passage. 4 (in luogo di) instead of, by way of. 5 (luogo comune) commonplace. 6 (dar luogo a) to give rise to. 7 (geom.) locus.
 @   lat. locus

\Luogosàno Comune in provincia di Avellino (1.313 ab., CAP 83040, TEL. 0827). 

\Luogosànto Comune in provincia di Sassari (1.875 ab., CAP 07020, TEL. 079). 

\luogotenènte, sm. 1 Chi sostituisce temporaneamente un sovrano o esercita il potere su un determinato territorio. 2 Nelle compagnie degli antichi eserciti, ufficiale che faceva le veci del capitano. 3 Assistente. ~ aiutante. 
 X   sm. (mil.) lieutenant. 

\luogotenènza, sf. Ufficio o durata del luogotenente. 

\luogotenenziàle, agg. Di luogotenente. 
Decreto legge luogotenenziale 
Provvedimento emanato dal governo italiano durante il periodo delle luogotenenza, ossia durante la prima guerra mondiale e dal 1944 al 1946, in assenza dei normali organi legislativi. 

\lùpa, sf. 1 La femmina del lupo 2 Meretrice. 3 Insaziabile cupidigia. 4 Burrasca impetuosa di breve durata. 5 Nome comune di alcune malattie che colpiscono vegetali, come la carie del tronco dell'olivo e la malattia dell'esca della vite. 

\Lùpa capitolìna Statua di bronzo, considerata un'opera etrusca degli inizi del V sec. a. C., che richiama la leggenda di Romolo e Remo. È custodita al Museo dei Conservatori di Roma. 

\Lupa, La Novella di G. Verga contenuta in Vita dei campi (1880). 

\lupacchiòtto, sm. Cucciolo di lupo. 

\lupanàre, sm. Postribolo. ~ casino. 

\lupàra, sf. 1 Cartuccia da caccia. 2 Fucile da caccia a canne mozze. 
 X   sf. sawn-off shotgun. 
 @   deriv. da lupo. 

\Lupàra Comune in provincia di Campobasso (792 ab., CAP 86030, TEL. 0874). 

\lupercàle, agg. e sm. agg. Del dio Luperco. 
sm. 1 Grotta sacra a Luperco, situata ai piedi del colle Palatino. 2 Al plurale, feste in onore di Luperco, di carattere popolare e licenzioso, che venivano celebrate a Roma il 15 febbraio fino al IV sec. d. C. 

\lupésco, agg. (pl. m.-chi) Di lupo. 

\lupétto, sm. 1 Nell'associazione dei giovani esploratori membro di età compresa fra i 7 e gli 11 anni. 2 Maglioncino a collo alto. 

\lupinàio, sm. Chi vende lupini. 

\lupinèlla, sf. Nome volgare della Onobrychis viciifolia, detta anche erba crocetta o fieno santo, una leguminosa che presenta fiori di rosei riuniti in grappoli. 

\lupìno, sm. e agg. sm. Nome di alcune Leguminose Papilionacee del genere Lupinus. Hanno legumi compressi e fiori colorati o bianchi, di solito disposti in racemi. Alcuni tipi vengono usati nell'industria alimentare e in quella tessile. 
agg. Di lupo. 

\Lupìno, Ìda (Londra 1917-Los Angeles 1995) Attrice e regista cinematografica statunitense. Interpretò Una pallottola per Roy (1941) e Il grande coltello (1955) e diresse La preda della belva (1950) e La grande nebbia (1954). 

\Lùpo Costellazione difficilmente osservabile dalle latitudini italiane, in quanto completamente nascosta dall'orizzonte; si trova infatti a sud della Bilancia, nell'emisfero celeste australe. 

\lùpo, sm. 1 Mammifero carnivoro. 2 Pelliccia conciata del lupo. 3 Macchina tessile per pulire i cascami di cotone. 
 X   sm. 1 wolf. 2 (cane lupo) alsatian. 
Mammifero carnivoro (Canis lupus) della famiglia dei Canidi. Ha il corpo magro, lungo circa 1 m, robuste zampe, muso appuntito con orecchie corte e dritte, occhi obliqui e coda lunga e pelosa. Vive in alcune regioni montuose dell'Europa. In Italia si trova sull'Appennino centrale e meridionale. Fatto oggetto di una caccia spietata, è ora una specie protetta, in via di estinzione. 
Lupo d'Alsazia 
Tipo di cane pastore tedesco avente il corpo muscoloso e il pelo liscio di diverse lunghezze. La varietà avente il pelo corto è detta cane

\Lùpo Albèrto Fumetto creato nel 1973 dal disegnatore Guido Silvestri. I personaggi delle sue storie sono animali che hanno la particolare caratteristica di assomigliare agli uomini. 

\Lupo dei mari, Il Film d'avventura, americano (1941). Regia di Michael Curtiz. Interpreti: Edward G. Robinson, Ida Lupino, John Garfield. Titolo originale: The Sea Wolf 

\Lupo della steppa, Il Romanzo di H. Hesse (1927). Il libro è la narrazione della crisi del cinquantenne Harry Haller, il lupo della steppa. Haller si trova a oscillare non solo tra i due poli dell'istinto e della spiritualità, tra il richiamo della santità e quello della vita selvaggia, ma tra mille impulsi contraddittori. Come scrittore, egli cerca di superare la propria malattia facendola oggetto della sua indagine, cercando di penetrare nel proprio inconscio. È una sorta di discesa all'inferno, affrontata con coraggio. La scrittura permette di evitare la disperazione: al di sopra del mondo del caos splende il mondo immortale della fede. Il libro è ispirato alla crisi vissuta direttamente dall'autore. L'uscita del libro fu accolta da apprezzamenti entusiasti, ma incontrò anche netti rifiuti. 

\Lùpo, Albèrto (Genova 1925-San Felice Circeo, Latina 1984) Nome d'arte di Alberto Zoboli, attore. Inizialmente attivo in teatro, sin dall'esordio televisivo nello sceneggiato Piccole donne (1955) ottenne un discreto successo, imponendosi particolarmente all'attenzione del pubblico femminile. In seguito recitò in vari altri sceneggiati, tra i quali Il vicario di Wakefield (1959), Una tragedia americana (1962) fino a raggiungere l'apice del successo con La cittadella (1964) ), tratta dal libro di Cronin, e Resurrezione (1965), dal libro di Tolstoi. Diventato un vero e proprio personaggio del mondo televisivo, si esibì anche come conduttore di Canzonissima (1971) e Teatro 10 (1971). 

\lupòma, sm. (pl.-i) Tubercolo che rappresenta la lesione elementare caratteristica del lupus vulgaris

\Luporìni, Césare (Ferrara 1909-Firenze 1993) Filosofo italiano. Dopo la guerra si impegnò a favore dello sviluppo del marxismo in Italia. A tal proposito pubblicò Voltaire e le "Lettres philosophiques" (1955) e Spazio e materia in Kant (1961). Si ricorda anche l'opera Studi su Marx, del 1980. 

\luppolìna, sf. Miscuglio di sostanze amare e resinose contenute nell'ovario dei fiori femminili del luppolo. 

\lùppolo, sm. Angiosperma (Humulus lupulus) della famiglia delle Cannabinacee e dell'ordine delle Urticali. Pianta erbacea perenne, originaria dell'Europa e dell'Asia, molto diffusa in Germania e Gran Bretagna. Cresce spontanea anche in Italia. La luppolina, estratta dalle brattee, viene utilizzata per aromatizzare la birra. 
 X   sm. hop. 

\lùpus, sm. Più propriamente definito lupus eritematoso sistematico, è un'affezione dermatologica di varia natura che interessa diversi organi e apparati e della quale non si conoscono le cause. Predilige soprattutto i soggetti femminili in età tra i 20 e i 50 anni. Il decorso patologico è caratterizzato da una produzione anomala di anticorpi diretti contro il nucleo delle cellule dell'organismo stesso. Si presume che la causa sia un'infezione virale che, in soggetti predisposti, produce anomalie al sistema immunologico. 
 X   sm. lupus.
Lupus discoide 
Malattia cronica della pelle consistente nella comparsa, in particolare sul volto, di chiazze eritematose in rilievo con ipercheratosi follicolare al loro interno. 
Lupus tubercolare 
Tubercolosi cutanea consistente nella presenza sul volto di lupomi, piccoli tubercoli molli di circa 1 mm di diametro. 

\lupus in fabula, loc. inter. Si usa per sottolineare l'improvvisa comparsa della persona della quale si stava parlando. 

\Luràgo d'Èrba Comune in provincia di Como (4.517 ab., CAP 22040, TEL. 031). 

\Luràgo Marinóne Comune in provincia di Como (1.798 ab., CAP 22070, TEL. 031). 

\Luràno Comune in provincia di Bergamo (1.598 ab., CAP 24053, TEL. 035). 

\Lùras Comune in provincia di Sassari (2.762 ab., CAP 07025, TEL. 079). 

\Luràte Caccìvio Comune in provincia di Como (9.340 ab., CAP 22075, TEL. 031). 

\Lurçat, André (Bruyères-en-Vosges 1894-Parigi 1970) Architetto francese. Tra le opere la villa Hefferlin a Ville-d'Avray (1931-1932). 

\lùrco, agg. (pl. m.-chi) Che è ingordo. 

\Luria, Salvador Edward (Torino 1912-Lexington 1991) Scienziato statunitense. Di origine italiana, compì importanti studi di genetica batterica, studiando i batteriofagi e le loro mutazioni. Nel 1969, con M. Delbrück e A. D. Hershey, fu insignito del premio Nobel per la medicina e la fisiologia. 

\luridaménte, avv. In modo lurido. ~ sudiciamente, turpemente. 

\lùrido, agg. 1 Lordo. ~ sozzo. <> pulito. 2 Sconcio. ~ osceno. <> integro. 
 X   agg. filthy. 

\luridùme, sm. 1 Stato di chi è lurido. 2 Cosa lurida. ~ sudiciume. <> pulizia, nettezza. 

\Lurija, Aleksandr Romanovic (Kazan 1902-Mosca 1977) Neuropsicologo russo. Scrisse Le funzioni corticali superiori nell'uomo (1962). 

\Lusaka Città (982.000 ab.), capitale dello Zambia e capoluogo della provincia omonima (1.207.000 ab.). Centro agricolo e commerciale (coltivazione di cotone, mais e tabacco) e industriale (prodotti alimentari, tessili, automobilistici, meccanici e chimici). Sede di un aeroporto e di un'università. 

\Lusàzia Regione dell'Europa tra il fiume Elba e l'Oder. È divisa tra Germania, Polonia e repubblica Ceca. 

\luscéngola, sf. Nome comune del Chalcides chalcides, un rettile lacertile della famiglia degli Scincidi. 

\Lusciàno Comune in provincia di Caserta (12.855 ab., CAP 81030, TEL. 081). Centro agricolo (coltivazione di viti) e industriale (prodotti alimentari). Gli abitanti sono detti Luscianesi

\lùsco => losco

\Lusèrna Comune in provincia di Trento (386 ab., CAP 38040, TEL. 0464). 

\Lusèrna San Giovànni Comune in provincia di Torino (8.054 ab., CAP 10062, TEL. 0121). Centro agricolo (uva, ortaggi, frutta), dell'allevamento (bovini) e industriale (tessili, dell'abbigliamento, alimentari). 

\Lusernétta Comune in provincia di Torino (497 ab., CAP 10060, TEL. 0121). 

\Lusèvera Comune in provincia di Udine (781 ab., CAP 33010, TEL. 0432). 

\Lùsia Comune in provincia di Rovigo (3.584 ab., CAP 45020, TEL. 0425). 

\Lusiadi, I Poema di L. V. Camões (1572). Celebrazione poetica dell'epopea imperiale portoghese con le conquiste di Vasco de Gama e l'apertura della via marittima delle Indie con la circumnavigazione del Capo di Buona Speranza. 

\Lusiàna Comune in provincia di Vicenza (2.801 ab., CAP 36046, TEL. 0424). 

\Lusigliè Comune in provincia di Torino (494 ab., CAP 10080, TEL. 0124). 

\lusignòlo, sm. Termine usato anticamente per usignolo. 

\lusìnga, sf. (pl.-ghe) 1 Atteggiamento che, valendosi di parole adulatorie, mira a carpire la stima di qualcuno. ~ allettamento. 2 Speranza illusoria. ~ illusione. 3 Attrattiva. ~ fascino. 
 X   sf. flattery. 
 @   provenz. antico lausenga, dal franc. antico losenge. 

\lusingàre, v. v. tr. 1 Allettare. ~ Adulare. <> disilludere. 2 Soddisfare. ~ gratificare. 
v. intr. pron. Illudersi. ~ sperare. 
 X   v. tr. 1 to flatter. 2 (illudere) to delude. 
 @   deriv. da lusinga. 

\lusinghévole, agg. 1 Pieno di lusinghe. 2 Compiacente. 

\lusinghièro, agg. Che lusinga; che suscita gioia e soddisfazione. ~ gratificante. 
 X   agg. flattering, gratifying. 
 @   provenz. antico lauzengier. 

\Lusitània Settore occidentale della penisola Iberica, compresa tra i fiumi Tago e Douro. 

\lusitàno, agg. e sm. agg. Dell'antica Lusitana. 
sm. Portoghese. 

\Lusón (in ted. Lusen) Comune in provincia di Bolzano (1.373 ab., CAP 39040, TEL. 0472). 

\lusòrio, agg. Che serve al gioco. 

\lussàre, v. tr. Spostarsi delle ossa in un'articolazione. ~ slogarsi. 
 X   v. tr. to dislocate. 
 @   lat. luxare, deriv. da luxus,-us lussazione. 

\lussatùra, sf. Lussazione. 

\lussazióne, sf. Spostamento dei capi ossei di un'articolazione. ~ disarticolazione. 
 X   sf. dislocation. 
Lesione che interessa le articolazioni e si verifica quando, in seguito a un trauma più o meno grave, i capi articolari si spostano dalla loro sede naturale perdendo il normale rapporto tra essi. Interessa con maggior frequenza la spalla, il gomito, le dita, l'anca e il ginocchio. La lussazione può essere completa o parziale; in tal caso si definisce sublussazione. L'articolazione interessata presenta deformità, dolore e riduzione o assenza di motilità. Se si tenta di muoverla si apprezza una caratteristica resistenza elastica. Le lussazioni devono essere ridotte, cioè i capi articolari devono essere riportati nella loro sede naturale nel più breve tempo possibile. Poiché questa operazione richiede la conoscenza di manovre specifiche, è necessario che venga attuata da personale competente. Pertanto, chi dovesse prestare una prima opera di soccorso dovrà assicurarsi che l'infortunato possa raggiungere un centro specializzato in breve tempo, comunque non oltre le 24/48 ore, altrimenti subentrerebbe la possibilità di dover ricorrere a intervento chirurgico. 

\lussemburghése, agg. e sm. agg. Del Lussemburgo. 
sm. Abitante o nativo del Lussemburgo. 

\Lussembùrgo (Belgio) Provincia (240.000 ab.) del Belgio sudorientale, al confine con il Lussemburgo e la Francia. Capoluogo Arlon. 

\Lussembùrgo (città) Città (76.000 ab.), capitale del granducato del Lussemburgo e capoluogo del cantone omonimo (117.000 ab.). Centro commerciale e finanziario, ospita banche e società straniere. Le principali industrie sono quelle metalmeccaniche, tessili, alimentari, del tabacco e dei mobili. Sede di alcuni organi della CEE. Vi si trovano rovine di un castello, di fortificazioni, la cattedrale di Notre Dame del XVII sec. e il palazzo del governo del XVIII sec. 

\Lussembùrgo (stato) Stato dell'Europa occidentale; confina a nord e a ovest con il Belgio, a est con la Germania e a sud con la Francia. 
Il territorio è occupato quasi interamente dalle alture che formano lo spartiacque tra la Mosa e la Mosella. 
Si possono distinguere due regioni: quella settentrionale (Osling o Eisling), propaggine orientale dell'altopiano delle Ardenne, alta in media 500 m, collinare e solcata da diversi tributari del Sauer (o Szre), e quella meridionale (Gutland), pianeggiante, lievemente ondulata, intensivamente coltivata, in cui sorgono i principali centri abitati e il cui sottosuolo è ricco di minerali: infatti nell'estremità sudoccidentale affiorano minerali di ferro, sui quali il paese ha basato la propria prosperità. 
Il fiume principale è il Sauer, che attraversa il paese da ovest a est e che affluisce nella Mosella, a sua volta tributaria del Reno. 
Il clima è di tipo continentale di transizione, con estati fresche e inverni molto rigidi. 
La capitale è Lussemburgo, bellissima fortezza naturale, che è oggi la più importante città industriale, finanziaria e politica del paese. 
Altri centri rilevanti sono: Esch-sur-Alzette, Differdange, Dudelange e Pétange, centri industriali legati all'attività mineraria. 
Paese per secoli tipicamente agricolo e piuttosto povero, ha iniziato un processo di industrializzazione intenso dalla fine dell'800, con l'estrazione dei minerali di ferro, diventando ben presto uno dei massimi produttori di acciaio del mondo. 
L'agricoltura quindi ha ormai un ruolo secondario, producendo orzo, avena e patate, oltre a frumento e frutta; discreta importanza ha la coltivazione dei fiori, in particolare delle rose. 
L'allevamento è tecnologicamente avanzato, in particolare quello bovino, e consente una notevole esportazione di carne e di latticini. 
L'industria deve fare i conti con l'esaurimento dei minerali di ferro, di cui il Lussemburgo è diventato un forte importatore. Rimane nettamente primaria l'industria siderurgica, mentre piuttosto diversificato è il settore manifatturiero che comprende industrie tessili, concerie e pelletterie, fabbriche di pneumatici, cementifici, manifatture di tabacchi, industrie alimentari e chimiche. 
L'economia del paese si è tuttavia ristrutturata negli ultimi decenni, con un fortissimo impulso del settore terziario; i servizi finanziari e bancari sono infatti tali da attrarre al Lussemburgo ingenti capitali esteri. 
STORIA Nel 963 dalla suddivisione della Lotaringia, si forma la contea di Lussemburgo. Nel 1308 il conte Enrico VII è eletto imperatore. Il nipote Carlo IV trasforma nel 1354 la contea in ducato per il fratello Venceslao. Nel 1441 il Lussemburgo passa a Filippo il Buono, duca di Borgogna; successivamente diventa possedimento degli Asburgo di Spagna (1506). Nella seconda metà del XVII sec. viene progressivamente occupato dalla Francia. Con il trattato di Rastatt del 1714, il Lussemburgo è ceduto all'Austria. Nel 1795 viene annesso alla Francia. Il congresso di Vienna del 1815 ne fa un granducato, legato a titolo personale al re dei Paesi Bassi e membro della Confederazione germanica. Nel 1831 la metà occidentale del granducato diventa belga; l'altra parte rimane sotto il dominio del re dei Paesi Bassi. Con il trattato di Londra del 1867 il Lussemburgo diventa uno Stato neutrale sotto la garanzia delle grandi potenze. Nel 1890 la corona passa ad Adolfo di Nassau. Nel 1912 la legge salica è abrogata e Maria Adelaide diventa granduchessa. Durante la prima guerra mondiale il Lussemburgo è occupato dai tedeschi. Alla fine della guerra la granduchessa Carlotta dà al paese una costituzione democratica. Nel 1922 viene sancita l'unione economica con il Belgio. Nella seconda guerra mondiale, nuova occupazione tedesca. Nel 1947 il Lussemburgo diventa membro del Benelux. L'anno successivo il paese abbandona il proprio stato di neutralità. Nel 1957 entra nella CEE; nel 1964 la granduchessa Carlotta abdica a favore del figlio Giovanni. 
Abitanti-406.000 
Superficie-2.586 km2 
Densità-157 ab./km2 
Capitale-Lussemburgo 
Governo-Monarchia costituzionale 
Moneta-Euro (prima: franco lussemburghese) 
Lingua-Lussemburghese, francese e tedesco 
Religione-Cattolica 

\Lussìno Isola della Croazia, nel golfo di Quarnaro, sul mar Adriatico. 

\lùsso, sm. 1 Sfoggio di ricchezza. ~ sfarzo. <> sobrietà, semplicità. 2 Cosa spesso costosa, eccessiva o superflua. ~ sfizio. non poteva permettersi certi lussi. 3 Ricchezza, abbondanza. ~ profusione. <> modestia. viveva nel lusso
 X   sm. luxury. 
 @   lat. luxus,-us, deriv. da luxus spostato. 

\Lùssu, Emìlio (Armungia, Cagliari 1890-Roma 1975) Memorialista. Tra le opere Un anno sull'Altipiano (1938). 

\lussuosaménte, avv. In modo lussuoso. 

\lussuóso, agg. Di lusso. ~ sfarzoso. <> semplice. 
 X   agg. luxurious. 
 @   franc. luxueux. 

\lussureggiànte, agg. 1 Rigoglioso. ~ prosperoso. <> stentato. 2 Ricco. ~ fiorito. 

\lussureggiàre, v. intr. Essere rigoglioso. 
 X   v. intr. to be luxuriant. 
 @   deriv. dal lat. luxuria. 

\lussùria, sf. Desiderio e godimento sfrenato di piaceri sensuali. ~ libidine. <> pudore. 
 X   sf. lust. 
 @   lat. luxuria,-ies esuberanza, deriv. da luxus,-us

\lussuriosaménte, avv. In modo lussurioso. 

\lussurióso, agg. 1 Che ha il vizio della lussuria. ~ dissoluto. <> morigerato. 2 Che denota lussuria. ~ impudico. <> casto. 
 @   lat. luxuriosus. 

\lùstra, sf. 1 Tana. 2 Ricchezza o di potere apparente. 

\Lùstra Comune in provincia di Salerno (1.189 ab., CAP 84050, TEL. 0974). 

\lustràle, agg. Attinente alla cerimonia di lustrazione. 

\lustràre, v. tr. 1 Rendere lucido. ~ lucidare. <> opacizzare. 2 Adulare, leccare, blandire. ~ lusingare. 
 X   v. tr. to shine, to polish. 
 @   lat. lustrare rischiarare. 

\lustrascàrpe, sm. invar. Chi pulisce e lucida le scarpe per mestiere. 
 X   sm. invar. shoeshine. 

\lustratùra, sf. Atto, effetto del lustrare. 

\lustrazióne, sf. 1 Nell'antica Roma, sacrificio di espiazione. 2 Revisione periodica degli estimi catastali. 

\lustreggiàre, v. intr. Essere lustro. 

\lustrìno, sm. Ciascuno dei dischetti di metallo lucente che guarniscono gli abiti da sera femminili. ~ paillette. 
 X   sm. sequin. 

\lùstro, agg. e sm. agg. Di superficie lucente. ~ luccicante. <> opaco. 
sm. 1 Prestigio, decoro. ~ vanto. <> disonore. 2 Splendore. ~ fulgore. 
 X   agg. shiny. sm. 1 gloss, shine. 2 (prestigio) prestige. 3 (quinquennio) five-year period. 

\Lutàzio Càtulo, Càio Uomo politico romano. Divenuto console nel 242 a. C., pose fine alla prima guerra punica sbaragliando la flotta cartaginese presso le isole Egadi nel 241 a. C. 

\luteìna, sf. Ormone secreto dal corpo luteo. ~ progesterone. 

\lùteo, agg. Di colore giallo. 

\luteranésimo, sm. Con questo termine si indicano le dottrine predicate da Martin Lutero (1483-1546), la teologia corrispondente e l'insieme delle chiese evangeliche nate dalla riforma luterana. Il luteranesimo venne riconosciuto solo dopo la morte di Lutero, nel 1555, da parte di Carlo V (Dieta di Augusta). Successivamente si diffuse in quasi tutti gli Stati germanici, in Danimarca (1536), in Svezia (1527-1540) e in Norvegia (1547). In seguito però la sua diffusione si scontrò con quella (avvenuta nelle Fiandre, nei Paesi Bassi, in Ungheria, in Boemia, in Polonia e in Moravia) di altre religioni riformate, come il calvinismo, e con la controriforma. Dopo la morte di Lutero, inoltre, si ebbero numerose dispute all'interno dello stesso luteranesimo che portarono a diverse scissioni. La prima disputa fu tra i seguaci dell'ortodossia rigida, tra cui Flacio Illirico, e i melantoniani. Altre ribellioni al luteranesimo rigido sono state in seguito rappresentate dal pietismo (XVII sec.) e dal protestantesimo liberale (XVIII-XIX sec.). I luterani si sono uniti nel 1947 nella Federazione luterana mondiale. Sono diffusi soprattutto in Germania, Scandinavia e USA. 
Secondo la teoria luterana l'uomo è completamente immerso nel peccato e non ha alcuna possibilità di redimersi con le sue sole forze. Solo la fede in Cristo (la giustificazione mediante la sola fede) lo può salvare. Poiché Dio ordina tutto, l'essere e l'agire umano compresi, non vi è posto per il libero arbitrio che farebbe meritorio anche il credente. L'arbitrio umano o è servo del demonio o è servo di Dio. Non sfuggì a Lutero il profondo e radicale scetticismo nei confronti dell'uomo e l'inconciliabilità della predestinazione con la bontà di Dio. La sua risposta fu la proclamazione del mistero della volontà di Dio
In materia di fede l'unico riferimento per il cristiano è costituito dalla Bibbia (il principio della sola scrittura). Nessuno ha il diritto di proclamarsi esclusivo interprete del testo sacro. Tra la Bibbia e i singoli fedeli non deve esistere alcuna mediazione. Ogni singolo fedele è chiamato a rafforzare la propria fede studiando direttamente la Bibbia sotto la guida dello Spirito Santo. Oltre alle conseguenze di carattere teologico, questo principio mette in discussione il primato della chiesa del vescovo di Roma, che non risulta fondata né sul diritto divino né sul vangelo, ma è istituzione umana, di origine storica. 
Ogni credente è sacerdote per se stesso (il principio del sacerdozio universale dei credenti) e può accedere direttamente alla scrittura. Le comunità luterane sono guidate da pastori (uomini o donne eletti dalla comunità) aventi il compito di istruire i fedeli, predicare e celebrare i sacramenti (ridotti a due: il battesimo e la Santa Cena). Il nucleo del servizio divino (o culto) è costituito dalla Santa Cena e dalla predicazione della parola di Dio. 

\luteràno, agg. e sm. agg. Relativo a Martin Lutero. 
sm. Che segue la confessione religiosa luterana. 

\Lutèro, Martìn (Eisleben 1483-1546) In tedesco Martin Luther. Riformatore religioso tedesco promulgatore della riforma protestante. Nacque il 10 novembre 1483 a Eisleben (Sassonia) da Giovanni Luder minatore e da Margherita Lindemann. La sua famiglia era modesta, non povera, religiosa e severissima nell'educazione dei figli. Nel 1497 Lutero frequentò la scuola di latino a Magdeburgo presso i Fratelli della vita comune. Attirato dagli studi universitari si iscrisse all'Università di Erfurt (1501) dove conseguì il titolo di Baccalaureus artium. Durante la frequenza universitaria il giovane Lutero fu indotto a meditare sull'ira divina a causa della morte prematura di un giovane compagno di studi e per un forte spavento causatogli da un fulmine durante un temporale. Queste paure fecero maturare nella mente di Lutero un'improvvisa scelta, dettata più dall'impeto che dalla vocazione: entrò nel convento agostiniano di Erfurt. Fu consacrato sacerdote nel 1507, nonostante i rimproveri del padre, non convinto della sua vocazione. Il giovane monaco si dedicò agli studi teologici e alla pratica delle virtù monastiche a cominciare dall'umiltà. Il vicario generale dell'ordine, Staupitz, fu attratto dalle capacità e dalla disciplina del giovane monaco e lo segnalò al principe elettore Federico di Sassonia che aveva appena fondato l'università di Wittenberg e cercava nuovi insegnanti. Nel 1508 Lutero insegnò dialettica e fisica leggendo e commentando l'Etica a Nicomaco di Aristotele nell'Università di Wittenberg: diresse le disputationes degli studenti; proseguì i suoi studi di teologia e delle scritture. Nel 1510 fu inviato a Roma in rappresentanza del convento agostiniano di Erfurt per questioni interne all'Ordine. Il 19 ottobre dell'anno seguente si laureò in teologia. Nel 1513 iniziò le lezioni sui Salmi all'università di Wittenberg. Papa Leone X concesse l'Indulgentia plenaria (1514) a ogni fedele che dopo la confessione e la comunione avesse fatto un'offerta per la costruzione della basilica di San Pietro a Roma. Nel Württemberg scoppiò la rivolta dei contadini denominata del Povero Corrado. Nel 1515 Lutero fu nominato dal capitolo degli Agostiniani vicario generale dei numerosi conventi del distretto della Misnia e della Turingia; lo Staupitz lo invitò ad accompagnarlo in una visita a molti di questi conventi. Lutero dettò le linee generali per l'organizzazione della chiesa evangelica della Sassonia, fornendo il modello fondamentale alle altre chiese luterane. Nello stesso anno iniziò le lezioni sull'Epistola ai Romani
Il 31 marzo 1515 papa Leone X con la bolla Sacrosancti Salvatoris et Redemptoris nominò quale commissario delle indulgenze il principe Alberto di Brandeburgo per otto anni. I redditi ricavati dalle indulgenze dovevano essere devoluti per metà alla fabbrica di San Pietro, mentre l'altra metà veniva lasciata all'arcivescovo per estinguere un debito contratto con la curia per la conferma all'elezione vescovile di Magonza. Nel 1516 Lutero iniziò le lezioni sull'Epistola ai Galati; nello stesso anno visitò le comunità dell'Ordine di Dresda, Neustadt, Orla, Erfurt, Gotha, Langensalza e Nordhausen. L'anno successivo il domenicano Giovanni Tetzel, sottocommissario generale dell'arcivescovado di Magonza, fu incaricato da Alberto di Brandeburgo di predicare le indulgenze; egli giunse a Jüteborg nelle vicinanze di Wittenberg. Nel frattempo Lutero inviò all'arcivescovo Alberto di Magonza 95 tesi riguardanti il valore e l'efficacia delle indulgenze. In questo periodo l'interesse per la cultura superiore e per gli studi universitari era molto sentito fra le popolazioni tedesche; alle vicende di Wittenberg partecipavano tutti i cittadini, gli artigiani, gli studenti, i professori, il Principe elettore e i monaci dei vari monasteri. Nel gennaio del 1518 arrivò a Roma l'annuncio della discussione proposta con le tesi sulle quali discutere; papa Leone X fece trasmettere l'incartamento al generale vicario dell'Ordine degli Eremitani Agostiniani con l'annotazione di tenere tranquillo Lutero. Giovanni Tetzel attaccò duramente il Sermone sull'indulgenza e la grazia scritto in tedesco da Lutero; ma il sermone ebbe subito un notevole successo con ben ventuno ristampe prima del 1520. Il popolo prestò ascolto alla nuova teologia che si diffuse con rapidità sorprendente. Nell'aprile del 1518 Lutero fu citato a comparire davanti al capitolo dell'Ordine ad Heidelberg; successivamente Lutero inviò le Risoluzioni, cioè le dimostrazioni delle sue 95 tesi a papa Leone X. A maggio si svolse il processo romano contro Lutero; gli fu intimato di presentarsi a Roma entro sessanta giorni per scolparsi dell'accusa di aver diffuso idee erronee. Della parte teologica del procedimento fu incaricato Silvestro Mazzolini; grazie all'intervento del principe Elettore di Sassonia Lutero ottenne di poter comparire ad Augusta di fronte al cardinale legato Caietano. Il 12 e il 14 ottobre si svolse il primo interrogatorio di Lutero. Il cardinale Caietano con un'azione diplomatica cercò di ottenere da Lutero una pubblica e completa ritrattazione, in modo tale da ridurlo al silenzio, farlo arrestare e inviarlo a Roma per essere esaminato e giudicato. Lutero fu condannato, ma poiché non si considerava eretico con coraggio scrisse al papa invocandone la protezione contro i calunniatori e i nemici. Questa richiesta fu un espediente tattico; Lutero dopo tre mesi pubblicò a Wittenberg le lettere inviate al papa. Nel frattempo entrò in polemica con un altro domenicano, il Maestro dei sacri palazzi Silvestro Mazzolini. Questi ingiunse a Lutero di ritrattare per evitare di incorrere nell'eresia di quanti negavano il buon diritto della Chiesa Cattolica Romana di amministrare le indulgenze. Il 31 agosto Lutero pubblicò il suo sermone De virtute excommunicationis opponendo il proprio testo autentico a una serie di estratti che avevano pubblicato i Domenicani. Federico il Saggio scrisse a Lutero consigliandolo di rinunciare alla stampa; ma l'opuscolo stampato cominciò a circolare cinque giorni prima dell'invio della lettera con il consiglio del sovrano. Lutero era stato convocato a Roma per i primi di luglio, ma scrisse al Principe e ai consiglieri comunicando la sua intenzione di non partire per Roma, in quanto ne sarebbe andato di mezzo l'onore dell'università di Wittenberg, e chiedendo l'intervento del Principe Elettore affinché il processo si tenesse in Germania. In agosto il papa dichiarò Lutero eretico e scrisse al Principe Elettore che lo facesse arrestare. In questo periodo arrivò a Wittenberg Filippo Melantone e l'università offrì aiuto a Lutero. Quando arrivò l'ordine di presentarsi al Legato alla Dieta d'Augusta, Lutero si decise a partire e a ottobre fu nel convento degli Agostiniani ad Augusta. Alla fine di ottobre lasciò Augusta di nascosto e agli inizi di novembre fu nuovamente a Wittenberg. L'episodio di Augusta fu una vittoria non solo del monaco Lutero che poté evitare di ritrattare, ma anche della politica di Federico il Saggio, il quale aveva ottenuto che Lutero fosse giudicato in terra tedesca. Mentre Lutero pubblicava l'Appello del dottor M. Lutero a un Concilio Ecumenico, da Roma alla fine del 1518 arrivò, con il pretesto della consegna della Rosa d'oro, il giovane sassone Carl von Miltitz, con l'incarico di convincere Lutero a rinunciare alla polemica pubblica. Lutero accettò di essere giudicato da una commissione presieduta da un vescovo tedesco e promise di pubblicare uno scritto per invitare tutti a rimanere obbedienti e sottomessi alla Chiesa; questo scritto fu intitolato l'Istruzione su alcune dottrine (1519). Il 29 marzo 1519 Miltitz ricevette un Breve di citazione con il quale Lutero era invitato a Roma con l'assicurazione di indulgenza e benevolenza. Successivamente si tenne fra Lutero e Giovanni Eck una discussione pubblica a Lipsia. Insoddisfatto Lutero scrisse l'opuscolo Resolutiones Lutherianae super propositionibus suis Lipsiae disputatis. Il 9 gennaio 1520 si riunì il primo Concistoro contro Lutero; in giugno fu emanata la Bolla Exsurge Domine che intimava a Lutero di ritrattare ufficialmente entro sessanta giorni o di comparire a Roma per fare altrettanto. Lutero replicò pubblicando ad agosto il libro Alla nobiltà cristiana di nazione tedesca, sulla riforma della cristianità, con il quale invitò i nobili, i capi, i tutori della nazione tedesca alla lotta contro il giogo pontificio e romano. Ad esso seguì nell'ottobre il trattato, più dottrinale e teologico, De captivitate babylonica ecclesiae, scritto dopo la diffusione in Germania della notizia della scomunica solenne pontificia. Lutero dichiarò che i suoi scritti sulle indulgenze erano pieni di superstizioni romane, criticò la celebrazione dell'eucaristia della Messa cattolica, criticò i voti, la dottrina e il modo di amministrare i sacramenti. Il 10 dicembre 1520, dopo aver avvisato la cittadinanza e gli studenti di Wittenberg, bruciò la bolla papale. Agli inizi del 1521 pubblicò una Difesa di tutte le proposizioni condannate dalla nuova Bolla. Lutero venne formalmente scomunicato. Il 27 gennaio 1521 si aprì la Dieta di Worms; di fronte all'assemblea rifiutò di ritrattare e il 25 maggio con l'Editto di Worms fu emesso un bando imperiale contro Lutero e i suoi seguaci e furono bruciati i suoi scritti. Lutero venne condotto in salvo nel castello di Wartburg per ordine del principe Elettore di Sassonia. A dicembre iniziò la traduzione del Nuovo Testamento; nel frattempo a Erfurt e a Wittenberg iniziarono violente agitazioni anticlericali. Lutero si recò di nascosto a Wittenberg travestito da cavaliere. Di ritorno al castello scrisse Una fedele esortazione a tutti i Cristiani a guardarsi dai tumulti e dalle rivolte. Nel 1521 morì papa Leone X e gli successe Adriano VI. La prima edizione del Nuovo Testamento, tradotto da Lutero in tedesco, fu pubblicata nel 1522; nello stesso anno i Ritter (cavalieri) si gettarono sulle terre dell'elettorato di Treviri, guidati da Franz von Sickingen e Ulrich Hutten, per aprire una breccia nel Vangelo ma furono sconfitti dalle forze del reggimento imperiale. Lutero pubblicò il libro Sull'autorità secolare, fino a che punto si sia tenuti a prestarle obbedienza (1523) contro gli anabattisti. Il 26 maggio 1524 si ebbe la prima insurrezione di contadini a Forchheim e il movimento si diffuse in tutta la Germania meridionale e centrale. Nell'aprile del 1525 Lutero pubblicò l'Esortazione alla pace, sopra i Dodici articoli dei contadini di Svevia, in tedesco. Nel maggio dello stesso anno morì Federico il Saggio; gli successe il fratello Giovanni. Tommaso Münzer fu sconfitto nella battaglia di Frankenhausen da Filippo d'Assia e dai principi di Sassonia e il 27 giugno fu giustiziato. Lutero pubblicò Una terribile storia e un giudizio di Dio sopra T. Münzer. Il 13 giugno 1525 Lutero sposò Caterina von Bora e pubblicò il De servo arbitrio contro Erasmo da Rotterdam. Nel giugno 1530 venne presentata la Confessione Augustana. A ottobre dello stesso anno Zwingli fu sconfitto e ucciso nella battaglia di Kappel. Nel febbraio del 1531 venne conclusa tra i principi e le città protestanti la Lega Smalcaldica. Nello stesso anno Lutero pubblicò l'Avvertimento del dottor M. Lutero ai suoi cari Tedeschi. Nel 1534 uscì la Bibbia completamente tradotta in tedesco da Lutero. Intanto veniva eletto papa Alessandro Farnese con il nome di Paolo III. Gli anabattisti presero il potere a Münster in Westfalia, ma nel giugno 1535 la città fu riconquistata dal vescovo Francesco di Waldeck con l'aiuto di Filippo d'Assia. Lutero morì a Eisleben il 18 febbraio 1546. 

\lutèzio, sm. Elemento chimico del gruppo dei lantanidi, avente simbolo Lu, numero atomico 71 e peso atomico 174,97. È presente nei minerali contenenti ittrio. È un metallo dal colore argenteo, utilizzato per la preparazione di nuclidi stabili. 

\Luthuli, Albert John (Rhodesia del Sud 1898-Durban 1967) Politico sudafricano. Dal 1952 fu presidente dell'ANC (African National Congress, Partito del Congresso Nazionale Africano) da lui fondato. Fu l'organizzatore di un vasto movimento contro l'apartheid e per l'eguaglianza razziale. Nel 1961 fu insignito del premio Nobel per la pace. Ha lasciato un'autobiografia, Let my people go (Libertà per il mio popolo, 1953). 

\lùto, sm. 1 Fango. 2 Sostanza pastosa, costituita da litargirio e argilla impastati con olio di lino cotto, che indurisce per essiccamento. 

\Luton Città (164.000 ab.) della Gran Bretagna, nella contea di Bedfordshire in Inghilterra. 

\lutròforo, agg. e sm. 1 Nell'antica Grecia, fanciullo che portava l'acqua per il lavacro nelle cerimonie nuziali e nei riti funebri. 2 Anfora in cui era portata l'acqua per il lavacro. 

\lùtto, sm. 1 Dolore per la morte di qualcuno. ~ disperazione. un grave lutto colpì la sua famiglia. 2 Segno esteriore con cui si esterna e si esprime tale dolore. ~ cordoglio. era sempre vestita a lutto, in abiti scuri. 
 X   sm. 1 mourning. 2 (dolore) grief. 3 (essere in lutto) to be in mourning. 4 (perdita) loss. 
 @   lat. luctus,-us deriv. da luctus, p.p. di lugere essere in lutto. 

\Lutto si addice ad Elettra, Il Dramma di E. O'Neill (1931). 

\luttuosaménte, avv. In modo luttuoso. 

\luttuóso, agg. 1 Che è causa di lutto. 2 Funesto. ~ infausto. <> giocondo. 
 X   agg. 1 sorrowful, mournful, sad. 2 (funesto) tragic. 
 @   lat. luctuosus. 

\lutulènto, agg. Pieno di loto. 

\Luvinàte Comune in provincia di Varese (1.282 ab., CAP 21020, TEL. 0332). 

\lux, sm. Unità di misura dell'illuminamento. 

\Luxemburg, Rosa (Zamosc, Polonia 1870-Berlino 1919) Rivoluzionaria tedesca di origine polacca. Di simpatie socialiste, fu costretta a espatriare riparando prima in Svizzera e poi in Germania. Schieratasi contro la guerra, fondò con C. Zetkin e Karl Liebknecht la Lega di Spartaco. Imprigionata durante la prima guerra mondiale, costituì nel 1918 il Partito comunista tedesco insieme a K. Liebknecht. Nella repressione militare della rivolta spartachista di Berlino nel gennaio del 1919 fu arrestata e uccisa insieme a Liebknecht. Teorica marxista rifiutò le posizioni più moderate degli altri militanti, esponendo le proprie idee in L'accumulazione del capitale (1912) e La crisi della socialdemocrazia (1915). 

\lùxmetro, sm. Apparecchio in grado di misurare l'intensità di illuminamento. Si tratta di un fotometro portatile che si basa sull'effetto fotoelettrico. 

\Luxor Città (148.000 ab.) dell'Egitto, sul fiume Nilo. Fa parte del governatorato di Qena. Con la vicina Karnak, sorge nella zona dell'antica Tebe, sede dei faraoni e città santa. Importante centro turistico del paese. Vi si trovano le rovine del tempio di Ammone del XIV sec. a. C. 

\Luynes, Charles dùca di (Pont-Saint-Esprit 1578-Lot-et-Garonne 1621) Politico francese. Marchese d'Albert, nel 1618 fece uccidere Concini in accordo con Luigi XIII. Una volta assicuratosi il controllo politico del regno, cacciò da corte Maria de' Medici e adottò una politica ostile agli ugonotti. 

\Luzhou Città (170.000 ab.) della Cina, nella provincia di Sichuan, sul fiume Chang Jiang. 

\Lùzi, Màrio (Firenze 1914-Firenze 2005) Poeta. Tra le opere Avvento notturno (1940) e Il giusto della vita (1960). 

\Lùzio, Alessàndro (San Severino Marche 1857-Mantova 1946) Giornalista e storico italiano. Diresse la Gazzetta di Mantova dal 1882 al 1893, anno in cui fu costretto a fuggire a Vienna per motivi politici. Tornato in patria nel 1899, fu nominato direttore dell'Archivio di Stato di Mantova e, nel 1917, di quello di Torino. Tra le opere Il processo Pellico-Maroncelli (1903), Studi e bozzetti di storia letteraria (1910), Felice Orsini (1914), Carlo Alberto e Mazzini (1923), La massoneria e il Risorgimento italiano (1925), e Aspromonte e Mentana (1935). 

\Luzon La più estesa delle isole Filippine (con le isole minori 108.172 km2, 24.000.000 ab.). Si trova tra lo stretto di Luzon a nord, l'oceano Pacifico a est e il mar Cinese meridionale a ovest. La parte centro-settentrionale è occupata da tre catene montuose che sono in direzione dei meridiani, la Sierra Madre a est, la Cordillera Central (monte Pulog, 2.930 m) al centro, che forma con la precedente la valle di Cagayan, e i monti Zambales a ovest. Al centro vi è una pianura alluvionale, mentre la parte meridionale forma la penisola di Camarines, sulla quale si trova il maggiore dei numerosi vulcani attivi dell'isola, il monte Mayon (2.420 m). Il clima è monsonico. Dalle foreste si ricavano legni pregiati come tek, mogano e bambù oltre a caucciù, oli vegetali e resine. Sono coltivati riso, palma da cocco, mais, canna da zucchero, tabacco, abaca. Viene praticata la pesca. Sono estratti, in modeste quantità, oro, rame, cromo, nichel, manganese, amianto e carbone. Esistono solo industrie di trasformazione dei prodotti locali. Le città principali sono la capitale Manila, Angeles, Baguio, Quezon City, San Carlos, San Pablo, Tarlac. 

\lùzula, sf. Genere di piante erbacee pelose appartenente alla famiglia delle Giuncacee. 

\Luzzàna Comune in provincia di Bergamo (617 ab., CAP 24060, TEL. 035). 

\Luzzàra Comune in provincia di Reggio Emilia (7.949 ab., CAP 42045, TEL. 0522). 

\Luzzàtti, Luìgi (Venezia 1841-Roma 1927) Politico. Deputato della destra, dal 1871 al 1873 fu tra gli autori dell'Inchiesta industriale, e nel 1878 e 1887 diresse la revisione delle tariffe doganali. Fu più volte ministro e nel 1910 anche presidente del consiglio. 

\Luzzàtto, Gìno (Padova 1878-Venezia 1964) Studioso di storia economica. Iniziò gli studi di storia economica delle Marche con la pubblicazione di Storia del commercio (1914), in cui analizzava l'economia fino al medioevo. La sua opera principale fu però Storia economica nell'età moderna e contemporanea (in più volumi, 1932-1948). Redasse anche una storia economica a carattere nazionale, propugnata nell'opera Per una storia economica d'Italia, progressi e lacune (1957). 

\Luzzàtto, Samuel David (Trieste 1800-Padova 1855) Ebraista e docente di teologia morale e dogmatica, di letteratura, esegesi e storia al collegio rabbinico di Padova dal 1829, fondò la scienza del giudaismo. Tra le sue opere Grammatica ebraica ed Epistolario, Lezioni di teologia dogmatica israelitica e Autobiografia. 

\Lùzzi Comune in provincia di Cosenza (11.024 ab., CAP 87040, TEL. 0984). Centro agricolo (coltivazione di olive, cereali, ortaggi e frutta). Vi si trova l'abbazia Sambucina, del XII sec. Gli abitanti sono detti Luzzesi

\Lwoff, André (Ainay-le-Château 1902-Parigi 1994) Microbiologo francese. Nel 1965 fu insignito del premio Nobel per la medicina con F. Jacob e J. Monod. 

\Lyanyungang Città (446.000 ab.) della Cina, nella provincia di Jiangsu, sul mar Giallo. 

\lychnis, sf. invar. Genere di piante erbacee della famiglia delle Cariofillacee, che vivono nelle regioni temperate dell'Eurasia. 

\lycopodium, sm. invar. Genere di piante licopodiali pluriramificate, erette o striscianti, al cui apice si trova un peduncolo che termina in una specie di spiga nella quale vengono formate le spore. 

\lycra, sf. invar. Filato elastico prodotto dalla Du Pont de Nemours (USA), il cui marchio è registrato. 

\Lyell, Charles (Kinnordy 1797-Londra 1875) Geologo britannico. Teorizzò l'attualismo e scrisse Principi di geologia (1830-1833). 

\Lyly, John (Weald of Kent 1554-Londra 1606) Scrittore inglese. Tra le opere Euphues o l'anatomia dell'ingegno (1578), Euphues e la sua Inghilterra (1580) e Endimione (1588). 

\Lyna Fiume (264 km) della Polonia, che attraversa il voivodato di Olsztyn. Entra in Russia e con il nome di Lava confluisce nel fiume Pregolja. 

\Lynch, David (Missoula 1946-) Regista cinematografico statunitense. Diresse Eraserhead (1975), Elephant Man (1980), Velluto blu (1986), Cuore selvaggio (1990) e Twin Peaks-Fuoco cammina con me (1992). 

\Lyne, Adrian (1948-) Regista cinematografico inglese. Diresse Flashdance (1982), 9 settimane e 1/2 (1986), Attrazione fatale (1987) e Proposta indecente (1993). 

\Lynen, Feodor (Monaco 1911-1979) Biochimico tedesco. Docente all'università di Monaco e direttore dell'istituto Max Planck, si occupò di chimica cellulare, e in particolare della biosintesi di terpeni e acidi grassi. Nel 1964 con K. E. Bloch, fu insignito del premio Nobel per la medicina e la fisiologia. 

\Lyot, Bernard Ferdinand (Parigi 1897-Il Cairo 1952) Astronomo francese. Studioso delle superfici planetarie e in particolare del Sole, inventò il coronografo. 

\lyrurus, sm. invar. Genere di Uccelli galliformi della famiglia dei Tetraonidi a cui appartiene il fagiano di monte (Lyrurus tetrix), presente anche sulle Alpi. 

\Lys Fiume (214 km) delle Fiandre francesi e belghe. Nasce in Francia dalle colline dell'Artois e confluisce nel fiume Schelda. 

\Lysenko, Trofim Denisovic (Karlovka 1898-Mosca 1976) Biologo ucraino. Sostenne che l'ereditarietà dei caratteri fosse influenzata da fattori ambientali e non genetici. Le sue teorie però, anche se condivise da Stalin, si dimostrarono dannose e fallimentari nelle loro applicazioni agricole. 

\Lyskamm Gruppo montuoso delle Alpi Pennine, nel massiccio del Monte Rosa, sul confine italo-svizzero. Vetta più elevata il Lyskamm Orientale (4.532 m). 

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