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\ME Sigla di Movimento Europeo. 

\me, pron. pers. di prima pers. m. e f. Si usa nelle esclamazioni, come soggetto o complemento oggetto. povero me!; secondo me, secondo il mio parere; quanto a me, per quel che mi riguarda. 
 X   pron. 1 me. 2 (fate come me) do as I do. 3 (me stesso) myself. 
 @   lat. me
Chi non è con me, è contro di me. Gesù Vangelo di S. Matteo, cap. XII-S. Luca, cap. XI-A volte non è possibile essere neutrali. 

\mea culpa, loc. sost. m. invar. Riconoscimento della propria colpa. 

\Mead, làgo Lago (637 km2) artificiale degli USA, al confine tra l'Arizona e il Nevada. 

\Mead, Margaret (Filadelfia 1901-1979) Antropologa statunitense. Tra le opere L'adolescenza in Samoa (1928) e Maschio e femmina (1949). 

\Meade, James Edward (Swanage 1907-Cambridge 1995) Economista inglese. Diede importanti contributi all'economia del benessere, alla teoria dello sviluppo e all'economia internazionale. Nel 1977, con B. Ohlin, fu insignito del premio Nobel. 

\meadiàno, agg. e sm. Relativo a un aspetto culturale dell'Egitto preistorico che deriva il suo nome dalla località di Maadi nella quale sono stati rinvenuti i resti di un importante insediamento umano. In particolare sono stati trovati gruppi di ossa di ippopotamo infisse nel terreno che servivano, probabilmente, per eseguire rituali. 

\Mean Streets Film drammatico, americano (1972). Regia di Martin Scorsese. Interpreti: Robert De Niro, Harvey Keitel, Cesare Danova. Titolo originale: Mean Streets 

\Meàna di Sùsa Comune in provincia di Torino (858 ab., CAP 10050, TEL. 0122). 

\Meàna Sàrdo Comune in provincia di Nuoro (2.157 ab., CAP 08030, TEL. 0784). 

\meandrìna, sf. Genere di antozoi esacoralli coloniani, appartenente alla famiglia dei Favidi, ordine dei Madreporari, che contribuiscono alla formazione delle formazioni coralline dei mari equatoriali. 

\meàndro, sm. 1 Sinuosità del corso dei fiumi. ~ ansa. 2 Tracciato tortuoso di strade. ~ dedalo, groviglio. 
 X   sm. meander. 
 @   lat. meandrus curva. 

\Meàndro Fiume (529 km) della Turchia, nell'Anatolia. Nasce presso Afyonkarahisar e sfocia nel mar Egeo. Si divide in Grande e Piccolo Meandro. Il Grande Meandro forma il bacino artificiale di Adigüzel e sfocia poco a nord del golfo di Mandalya; il Piccolo Meandro sfocia nel golfo Kusadasi. 

\Meath Contea (104.000 ab.) dell'Irlanda, nel Leinster. Capoluogo Trim. 

\meàto, sm. 1 Ogni piccolo canale del corpo per cui passi un liquido o l'aria. 2 Apertura, orifizio. 

\Meàzza, Giusèppe (Milano 1910-1979) Calciatore. Tra i più popolari, giocò nell'Inter dal 1927 al 1947, collezionando inoltre cinquantatre presenze e trentatre reti con la nazionale e due titoli mondiali (1934 e 1938). 

\MEC Sigla di Mercato Comune Europeo. 

\mècca, sf. 1 Luogo mitico dove si pensa di potere realizzare le proprie aspirazioni. 2 Luogo remoto. 

\Mecca, La Città (367.000 ab.) dell'Arabia Saudita, capoluogo dell'Hegiaz. Priva di coltivazioni, la città viene rifornita con provviste provenienti soprattutto dall'Egitto, mediante il porto di Gidda. Le poche industrie si limitano alla fabbricazione di ornamenti religiosi. La principale risorsa economica della città è data dai pellegrini in visita alla moschea. Patria di Maometto e centro religioso dello stato e del mondo musulmano, la sua importanza risale a tempi molto remoti: attivo mercato (incenso) e nodo carovaniero, fu, in tempi preislamici, centro religioso delle tribù arabe che vi adoravano la Pietra Nera e altri idoli. Rimase, anche dopo la predicazione di Maometto e la diffusione dell'islamismo, la città santa per eccellenza. Sotto gli Omayyadi e gli Abbasidi, fu generalmente amministrata da califfi e dal 960 da sceriffi alidi. Dal 1517 al 1916 fu sottomessa agli ottomani e nel 1924 i wahhabiti ne fecero la capitale del regno di Hegiaz. 

\meccànica, sf. 1 Parte della  →  fisica che studia le proprietà statiche (condizioni di equilibrio, …) e dinamiche (movimento) dei corpi. 2 Sviluppo di fatti e fenomeni naturali. 3 Composizione e funzionamento di un meccanismo. 
 X   sf. mechanics. 
È suddivisa in tre branche: la cinematica, che si occupa dello studio dei moti, indipendentemente dalle cause che li generano, la statica che studia le condizioni di equilibrio dei corpi e la dinamica che studia le forze che provocano il moto dei corpi. La meccanica classica, dopo i contributi di G. Galilei e di I. Newton, divenne la costruzione generale sulla base della quale interpretare tutti i fenomeni fisici. Nel XIX e XX sec. furono sviluppate nuove discipline (termodinamica e elettromagnetismo) e gli studi di A. Einstein e H. A. Lorentz portarono alla meccanica relativistica, della quale la meccanica classica è un'approssimazione per velocità dei corpi in moto molto inferiore a quella della luce. A livello atomico, la meccanica classica non è più utilizzabile per la descrizione degli eventi e si deve ricorrere alla meccanica  →  quantistica, che deve la sua forma attuale a P. A. M. Dirac e che si basa sull'equivalenza tra la meccanica delle matrici di W. Heisenberg e la meccanica ondulatoria. Nello studio di sistemi atomici e subatomici, nei quali la velocità dei corpi è paragonabile alla velocità della luce, si ricorre alla meccanica quantistica relativistica. La meccanica razionale si occupa dell'espressione puramente matematica delle leggi della meccanica, prescindendo dalla effettiva esistenza dei corpi. La meccanica statistica studia i sistemi meccanici formati da un numero elevato di particelle, studiando a livello probabilistico i comportamenti medi dei sistemi. La trattazione dei sistemi di tipo atomico o subatomico, è affidata alla meccanica statistica quantistica

\Meccanica, La Romanzo di C. E. Gadda (1970). 

\meccanicaménte, avv. 1 Con mezzi meccanici. ~ macchinalmente. 2 Senza l'azione della volontà. ~ automaticamente. 

\meccanicìsmo, sm. Concezione che considera la realtà in termini di pura causalità meccanica, senza finalità prestabilite. I fenomeni vengono descritti in termini di materia e movimento, in contrapposizione con la filosofia scolastica e la sua visione finalistica della realtà. Cartesio estese l'applicazione del meccanicismo agli esseri viventi, escludendo tuttavia l'uomo, che fu invece compreso nella visione meccanicistica materialista di J. O. Le Mettrie. Il meccanicismo entrò in crisi con lo sviluppo della meccanica relativistica e quantistica, all'inizio del XX sec. 

\meccanicìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Chi segue la dottrina filosofica del meccanicismo. 

\meccanicistico, agg. (pl. m.-ci) Del meccanicismo. 

\meccanicità, sf. Carattere di ciò che è meccanico. 

\meccànico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. 1 Relativo alla meccanica. leggi meccaniche della fisica. 2 Di cosa che si fa con una macchina. produzione meccanica. 3 Senza l'intervento della volontà. ~ automatico. <> manuale, elettronico, elettrico. gesto meccanico
sm. 1 Persona esperta in meccanica. ~ tecnico. 2 Addetto alla manutenzione di macchine. ~ operaio. 
 X   agg. mechanical. sm. mechanic. 
 @   lat. mechanicus, dal greco mechanikòs, agg. di mechanè macchina. 

\meccanìsmo, sm. 1 Il complesso degli elementi che costituiscono una macchina o un congegno. ~ dispositivo. il meccanismo dell'orologio sembrava danneggiato. 2 Il modo di funzionamento. ~ organizzazione. 3 Funzionamento di un'organizzazione. non era ben chiaro il meccanismo con cui venivano portate avanti le pratiche in quell'ufficio
 X   sm. mechanism. 
 @   lat. mechanisma,-atis

\meccanizzàre, v. tr. Sostituire il lavoro manuale con quello delle macchine. 

\meccanizzàto, agg. 1 Che funziona mediante macchine. 2 Che usa mezzi meccanici. 
 X   agg. mechanized. 

\meccanizzazióne, sf. Il meccanizzare. ~ automatizzazione. 

\meccàno, sm. Gioco di costruzione costituito da piccoli elementi di ferro da unire con bulloni. 

\meccanocettóre, sm. Recettore fisiologico che si può attivare tramite la sua distensibilità. 

\meccanografìa, sf. Ogni tecnica che prevede l'impiego di macchine per la scrittura, il calcolo e l'elaborazione dei dati. 

\meccanogràfico, agg. (pl. m.-ci) Che svolge operazioni di contabilità e simili, per mezzo di macchine. 

\meccanoterapìa, sf. Trattamento effettuato con l'aiuto di apparecchi meccanici utilizzato per curare affezioni muscolari, osteoarticolari o nervose. 

\mecenàte, sm. Protettore delle arti e delle lettere (dal nome del politico romano). 
 X   sm. patron. 

\Mecenàte, Gàio (Arezzo 70 a. C. ca.-Roma 8 a. C.) Politico e letterato romano. Consigliere di Augusto, pur senza ricoprire cariche ufficiali divenne famoso come protettore di artisti e promotore della cultura del tempo. Dotato di ottima cultura e letterato, protesse in particolare i principali letterati (Virgilio, Orazio, Properzio, Gallo). 

\mecenatìsmo, sm. Tendenza a favorire e proteggere artisti e letterati. 

\mèche, sf. invar. Ciocca di capelli di colore più chiaro, naturale o ottenuta per mezzo di tintura. 
 X   sf. streak. 

\Meclembùrgo Regione della Germania nordoccidentale e stato confederato (1.964.000 ab., 23.835 km2) con capitale Schwerin. Bagnata dal mar Baltico, a est confina con la Polonia, mentre a sud-ovest è limitato dal fiume Elba. Il territorio è prevalentemente pianeggiante, con numerosi laghi e corsi d'acqua. Le principali risorse sono l'agricoltura (cereali, foraggi, barbabietola da zucchero), l'allevamento di bovini, suini e pollame e lo sfruttamento delle foreste. Le industrie sono prevalentemente alimentari, meccaniche, navali ed elettrotecniche. I principali centri sono Rostock, Wismar e Neubrandeburg. La regione fu conquistata nel XII sec. da Enrico il Leone, duca di Sassonia, che sconfisse le popolazioni slave residenti. Solo sei anni dopo però assegnò la regione come feudo al figlio del re slavo spodestato, la cui dinastia resse il Meclenburgo fino alla fine della prima guerra mondiale. Nel 1949 entrò a far parte della Repubblica democratica tedesca e, nel 1990, con l'unificazione della Germania, divenne un Land

\Mecnikov, Ilja Ilic (Ivanowka 1845-Parigi 1916) Biologo russo. Elaborò la teoria fagocitaria dell'immunità; nel 1908, con P. Ehrlich, fu insignito del premio Nobel. 

\méco, pron. Con me. 

\mecònio, sm. 1 Materiale che costituisce le prime feci del neonato. 2 In zoologia, liquido che è contenuto nell'intestino di alcune specie di Insetti allo stato di ninfa. 

\meconìsmo, sm. Intossicazione da oppio. 

\Mecòtteri Ordine di Insetti Pterigoti alometaboli. In genere hanno il capo che si termina in un rostro portante all'estremità pezzi boccali masticatori. 

\méda, sf. Segnale che indica scogli o bassi fondali. 

\Méda Comune in provincia di Milano (20.820 ab., CAP 20036, TEL. 0362). Centro industriale (prodotti tessili, chimici, meccanici e mobilifici). Vi si trova la chiesa di San Vittore, del XVI sec. Gli abitanti sono detti Medesi

\Méda, Albèrto (Lenno Tremezzina, Como 1945-) Ingegnere e designer. Funzionario della società Kartell (1973-1978), si è occupato della tecnologia dei poliuretani. Docente di tecnologia industriale alla Domus Academy di Milano. 

\Méda, Filìppo (Milano 1869-1939) Politico. Dal 1916 al 1919 fu ministro delle finanze e, dal 1919 al 1924 fu tra i leader del Partito popolare, quindi contribuì alla fondazione dell'Università Cattolica di Milano. 

\medàglia, sf. 1 Piccolo disco metallico, solitamente in oro, argento, bronzo, con immagini, sacre o profane, o iscrizioni, prevalentemente a scopo commemorativo di un evento o un personaggio. ~ decorazione. 
 X   sf. medal. 
La medaglia assunse valore artistico nel rinascimento, soprattutto con le opere di Pisanello in Italia e della scuola di Norimberga (L. Krug, H. Reinhart) e Augusta (H. Daucher, U. Schwarz) in Germania. Dopo una lunga decadenza, solo nel XIX sec. la medaglia tornò in auge, con un profondo rinnovamento artistico. 

\Medaglie della vecchia signora, Le Commedia di J. M. Barrie (1917). 

\medaglière, sm. 1 Raccolta di medaglie e monete antiche. 2 Mobile usato per contenere le medaglie. 

\medagliétta, sf. Medaglia di piccole dimensioni. 

\medaglióne, sm. 1 Ornamento vario, di forma rotonda, inserito dentro una cornice. 2 Gioiello a forma di medaglia, al cui interno viene conservato un ritratto. 3 Ritratto letterario. 
 X   sm. locket. 
In architettura indica un qualsiasi elemento decorativo e ornamentale, scolpito o dipinto in una cornice circolare od ovale. È stato usato in architettura, soprattutto quella rinascimentale, e nella produzione di mobili e ceramiche a partire dal XVIII sec. Il nome indica anche le medaglie prodotte dalla zecca imperiale romana, che si distinguevano dalle monete a corso legale per la maggiore dimensione e peso e per la migliore esecuzione. 

\medaglìsta, sm. (pl.-i) Incisore o collezionista di medaglie. 

\medaglìstica, sf. (pl.-che) 1 Studio delle medaglie. 2 L'arte di incidere medaglie. 

\Medak Distretto (1.468.000 ab.) dell'India, nello stato dell'Andhra Pradesh. Capoluogo Sangareddi. 

\Medan Città (1.379.000 ab.) dell'Indonesia, sull'isola di Sumatra. Capoluogo della provincia di Sumatra Settentrionale. 

\Medawar, Peter Brian (Rio de Janeiro 1915-Londra 1987) Biologo inglese. Compì importanti studi sulla tolleranza immunologica acquisita e nel 1960, con F. M. Burnet, fu insignito del premio Nobel. 

\Méde Comune in provincia di Pavia (7.138 ab., CAP 27035, TEL. 0384). 

\Médéa (Algerìa) Città (84.000 ab.) dell'Algeria, capoluogo del wilaya omonimo (651.000 ab.). 

\Medèa (comune) Comune in provincia di Gorizia (839 ab., CAP 34070, TEL. 0481). 

\Medèa (mitologia) Figlia di Eete, re della Colchide. Nella mitologia greca, Medea era dotata di poteri magici e si innamorò di Giasone, capo della spedizione degli argonauti per la conquista del vello d'oro. In cambio dell'aiuto di Medea, Giasone le promise di sposarla. Stabilitasi a Corinto, Medea fu bandita da Creonte, che intendeva dare sua figlia Glauce in sposa a Giasone. Medea uccise quindi Creonte, Glauce e i figli da lei avuti da Giasone, fuggendo poi ad Atene dove sposò il re Egeo, al quale diede il figlio Medo. La figura tragica di Medea fu narrata nelle omonime tragedie da Euripide, Seneca e Corneille e nell'opera di Cherubuni. 

\Medea (opere) Tragedia di Euripide (431 a. C.). È una delle 19 tragedie di Euripide conservate (delle ca. 90 attribuitegli). Protagonista è la maga Medea che ha dovuto sacrificare il padre e il fratello per consentire la conquista del vello d'oro a Giasone e ha avuto da lui due figli. Ora Giasone medita di abbandonarla per sposare la figlia del re di Corinto. Cacciata con un bando, Medea lamenta la sorte di sofferenza comune a tutte le donne, poi maledice il traditore e decide la vendetta. Con le sue arti magiche seminerà la morte intorno a Giasone, uccidendo la figlia del re e lo stesso re di Corinto, e intorno a sé, uccidendo i figli avuti con Giasone. Una passione incontrollata che determina una scelta disperata e irrazionale contraria alle leggi della natura. La tragedia è stata portata sullo schermo da P. P. Pasolini nel 1970. 
Medea 
Tragedia di L. A. Seneca (seconda metà I sec.). 
Medea 
Tragedia di P. Corneille (1635). 
Medea 
Opera tragica in tre atti di L. Cherubini, libretto di F. B. Hoffmann (Parigi, 1797). 

\Medebàch, Giròlamo (Roma 1706-1790) Attore capocomico. Amico di Goldoni, dal 1749 al 1753 rappresentò le sue commedie a Venezia, quindi, in seguito ad alcuni dissidi, passò a quelle del suo rivale P. Chiari. 

\Medellín Città (1.418.000 ab.) della Colombia, capoluogo del dipartimento di Antioquia, sulla Cordigliera centrale, a 1.480 m s.l.m. Centro commerciale di prodotti agricoli (caffè e cocaina), le principali industrie sono quelle estrattive, metallurgiche, tessili (80% della produzione colombiana), chimiche, alimentari e del tabacco. È sede di una cattedrale del XVII sec. Fu fondata dagli spagnoli nel 1675. 

\Medesàno Comune in provincia di Parma (7.909 ab., CAP 43014, TEL. 0525). 

\medésimo, agg. e pron. agg. dimostr. Stesso, identico, per grandezza, quantità o qualità. ~ uguale. <> diverso, differente. si era stancato di svolgere il medesimo lavoro tutti i giorni; nonostante avessero la medesima età, egli sembrava molto più vecchio fra i due
pron. dimostr. La stessa persona o cosa. 
 X   agg. same. 
 @   lat. volg. metipsimus, comp. da met-+ ipsimus, superl. di ipse proprio esso. 

\mèdia, sf. Valore intermedio tra il massimo e il minimo di una serie di dati, calcolato in modi diversi. Sono esempi di medie la media aritmetica, la moda e la mediana  +  
 X   sf. 1 average. 2 (mat.) mean, average. 3 (media scolastica) end-of-term average. 4 (in media) on average. 
Medie mobili  (moving averages):  vedi   +  .
Media aritmetica 
Detta anche valor medio, è il rapporto tra la somma di n termini e n. La media aritmetica ponderata è usata quanto i termini hanno pesi diversi ed è il rapporto tra la somma dei prodotti di ciascun termine per il proprio peso e la somma dei pesi. 
Media armonica 
La media armonica è l'inverso della media aritmetica degli inversi dei termini. 
Media geometrica 
La media geometrica di n termini è la radice n-esima del prodotto dei termini. 

\mediacalcinòsi, sf. Patologia degenerativa-calcificante che attacca la tunica media delle arterie. 

\mediàle, agg. Vicino al piano mediano del corpo. 

\mediaménte, avv. In media, circa. 

\mediàna, sf. In statistica la mediana di una serie di dati è il valore centrale che si ottiene dopo aver ordinato i termini della serie; se n è pari i valori centrali sono due e, a seconda delle convenzioni o del fenomeno considerato, si assume come mediana il primo o il secondo di essi, o, in qualche caso, la media aritmetica o un'altra funzione di essi.   +  
In geometria è il segmento che congiunge il punto medio di un lato con il vertice opposto, nel caso dei triangoli, oppure con il punto medio del lato opposto, nei parallelogrammi. Il punto di intersezione delle mediane di un triangolo coincide con il centroide (o baricentro) del triangolo stesso.   +  
 X   sf. median

\medianicità, sf. Fenomeni parapsicologici provocati dai sensitivi o medium. 

\mediànico, agg. (pl. m.-ci) Che avviene per mezzo di un medium. ~ spiritico. 

\medianìsmo, sm. Complesso di fenomeni determinati dai medium. 

\medianità, sf. L'insieme delle facoltà attribuite ai medium. 

\mediàno, agg. e sm. agg. Che è in mezzo. 
sm. Giocatore a centro campo nel gioco del calcio. 
 X   agg. median. sm. half-back. 
 @   lat. tardo medianus, deriv. da medius che sta in mezzo. 

\mediànte, prep. Per mezzo di, con l'aiuto di. 
 X   prep. through, by means. 

\mediàre, v. tr. Fare da mediatore. ~ interpretare. 
 X   v. tr. to act as mediator. 
 @   lat. mediare, deriv. da medius che sta in mezzo. 

\mediastìnico, agg. (pl. m.-ci) Relativo al mediastino, la regione mediana del torace. 
Sindrome mediastinica 
Il complesso dei fenomeni che sono provocati dall'alterata funzionalità degli organi del mediastino. 

\mediastinìte, sf. Processo infiammatorio a carico del tessuto cellulare lasso del mediastino. 

\mediàstino, sm. Spazio delimitato da colonna vertebrale, sterno, polmoni e diaframma, all'interno del quale sono contenuti il cuore, il timo, la trachea, i bronchi, l'esofago e grossi vasi sanguigni. Un setto lo divide in anteriore e posteriore, dei quali il primo risulta molto più grande e contiene cuore, timo, vena cava superiore, aorta discendente, bronchi e trachea. Il secondo invece contiene l'esofago, l'arco aortico, il dotto toracico, i nervi vaghi e le vene azygos e emiazygos. Ad assorbire le eventuali variazioni di pressione provocate dai movimenti (primo fra tutti quelli dei polmoni), funge il tessuto lasso distribuito nel mediastino fra un organo e l'altro. Le funzioni del mediastino sono di permettere con la sua conformazione l'aspirazione del sangue nei grossi vasi venosi e verso l'atrio cardiaco destro, nonché di garantire l'indipendenza funzionale dei vari organi e di adattarsi ai movimenti del torace durante il movimento respiratorio.   +  
 X   sm. mediastinum.

\mediastinopericardìte, sf. Infiammazione che colpisce i tessuti mediastinici. 

\mediatèca, sf. (pl.-che) 1 Centro dove sono raccolti e si possono consultare documenti audiovisivi. 2 Raccolta di elementi multimediali. 

\mediàto, agg. Indiretto. 

\mediatóre, agg. e sm. (f.-trice) agg. Che svolge opera di mediazione. quell'intervento mediatore non è servito a molto
sm. Chi interviene tra più persone per definire accordi e simili. faceva spesso da mediatore in quegli affari. 
 X   sm. 1 mediator. 2 (comm.) middle man. 

\mediazióne, sf. 1 L'intervento del mediatore. 2 Il compenso spettante al mediatore. 
In diritto è il contratto che intercorre quando un terzo mette in contatto tra loro due parti per la conclusione di un affare, senza essere dipendente o collaboratore di esse e mantenendo la propria imparzialità tra esse. Colui che svolge la mediazione è detto mediatore e a lui spetta un compenso da ciascuna delle parti, proporzionale al valore economico dell'accordo. 

\mèdica, sf. Erba che viene coltivata come foraggio. 

\medicàbile, agg. Che si può medicare. 

\medicàio, sm. Campo coltivato a erba medica. 

\medicàle, agg. Relativo ai medici e alla medicina. 

\medicalizzazióne, sf. L'attribuire caratteri medici a fatti che derivano da altre cause, in particolare sociali o psichiche. 

\medicaménto, sm. Ogni mezzo che si usa come rimedio a una malattia. ~ medicinale. 
 X   sm. drug, medicine. 
 @   lat. medicamentum. 

\medicamentóso, agg. Che ha virtù di medicamento. 
 @   lat. medicamentosus. 

\medicàre, v. v. tr. 1 Curare esternamente una ferita e simili. ~ curare. 2 Trattare con medicinali. medicare l'acqua per renderla bevibile. 3 Rimediare. 
v. rifl. Farsi una medicazione. 
 X   v. tr. 1 to dress. 2 (trattare con medicinali) to treat. 
 @   lat. medicare, deriv. da medico

\medicàstro, sm. Medico di poco valore. 

\medicàto, agg. 1 Curato con medicazioni. 2 Di cose a cui sono state aggiunte sostanze medicinali. 

\medicazióne, sf. 1 Il medicare. ~ bendatura. 2 L'insieme delle cose che servono per medicare. 
 X   sf. 1 medication, treatment. 2 (di ferita) dressing. 
 @   lat. tardo medicatio,-onis. 

\medice, cura te ipsum, loc. avv. Locuzione latina che significa "medico, cura te stesso" e viene utilizzata per esortare una persona a guardare alla propria condotta prima di consigliare gli altri. È tratta dal Vangelo secondo Luca (4, 23). 

\medìceo, agg. Relativo alla dinastia dei Medici. 
Medicee, cappelle 
Mausoleo fiorentino, è annesso alle cappelle dei Medici, facenti parte della basilica di S. Lorenzo. Di questo complesso fanno parte la cappella dei Principi, a pianta ottagonale, su progetto di Matteo Nigetti e sovvenzione di Ferdinando I, con funzione di mausoleo della famiglia, in porfido e granito. Opposta alla cappella si trova la sagrestia Nuova, un capolavoro di Michelangelo, che aveva la funzione di cappella funebre della famiglia. Splendidi sono i monumenti michelangioleschi in essa contenuti: tomba di Lorenzo il Magnifico e di Giuliano de' Medici. Altre statue sono state realizzate su indicazione del maestro stesso (Giovanni Angelo Montorsi e Raffaello da Montelupo). 
Pianeta mediceo 
Ognuno dei quattro principali satelliti di Giove scoperti da Galileo Galilei e dedicati alla famiglia Medici. Furono la prima prova evidente dell'inconsistenza delle tesi geocentriche, ossia della Terra come centro dell'universo, sostenute con forza dalla chiesa; secondo una tesi di Copernico, nell'universo ci sarebbero stati due centri di rotazione, ossia il Sole e Giove, attorno a cui sarebbero ruotati altri oggetti celesti. Questo è stato il colpo definitivo all'ingerenza del mondo ecclesiastico nella scienza e l'inizio di una nuova fase di ricerche, che avrebbero portato alle scoperte più significative dell'astronomia moderna. 

\medichéssa, sf. Donna che esercita la medicina. 

\Médici Famiglia fiorentina di origine popolare arricchitasi con il commercio e la finanza e divenuta tanto potente da mantenere, quasi ininterrottamente, il governo di Firenze e di buona parte della Toscana dal XV al XVIII sec. Alla ribalta della vita di Firenze con Silvestro, che guidò la rivolta dei Ciompi (1378), la potenza economica della famiglia fu consolidata da Giovanni Bicci (1360-1429) che fondò il Banco Medici, uno dei principali istituti finanziari d'Europa. Il figlio Cosimo il Vecchio trasformò Firenze in una signoria di fatto, esautorando i patrizi. Gli succedettero il figlio Pietro e quindi il nipote Lorenzo, al quale, sedata la congiura dei Pazzi nella quale morì il fratello Giuliano (1453-1478), si deve un periodo di straordinario splendore artistico e umanistico della città. Dal 1494 al 1512, il figlio di Lorenzo, Piero, non poté rientrare a Firenze per la proclamazione della repubblica. Rientrato a Firenze con l'aiuto degli spagnoli, dopo il congresso di Mantova, il figlio di Lorenzo, Giovanni (1475-1521), ripristinò il potere della signoria, continuando a esercitarlo anche dopo essere divenuto papa con il nome di Leone X (1513). Formalmente la signoria passò a Lorenzo II, figlio di Piero (1492-1519) duca di Urbino, al quale Machiavelli dedicò il Principe, mentre al soglio pontificio saliva, con il nome di Clemente VII, il figlio di Giuliano, Giulio. Dopo il sacco di Roma del 1527, si costituì la repubblica fino al 1530, quando Carlo V impose il ritorno dei Medici con Alessandro e la famiglia ottenne il titolo ducale. Ad Alessandro succedette Cosimo I (1519-1574) detto il Grande, che nel 1569 ottenne il titolo granducale e fu il creatore dello stato mediceo assolutista. Quando la dinastia Medici si estinse con Gian Gastone (1671-1737) il granducato passò a Francesco Stefano di Lorena, divenuto poi imperatore con il nome di Francesco I d'Asburgo-Lorena. 

\Mèdici dél Vascèllo, Giàcomo (Milano 1817-Roma 1882) Patriota. Nel 1849 difese la Repubblica romana e nel 1860 fu a capo della seconda spedizione di Garibaldi in Sicilia. 

\Mèdici, Ànna Marìa Luìsa de' (1667-Firenze 1743) Principessa palatina. Figlia di Cosimo III de' Medici, andò sposa a Giovanni Guglielmo, elettore palatino. Fu nominata dal padre erede del granducato di Toscana, ma senza alcun effetto pratico. Morto Giovan Gastone de' Medici (1671-1737), il granducato di Toscana passò ai duchi di Lorena. 

\Médici, Còsimo (Firenze 1389-Careggi 1464) detto il Vecchio. Uomo politico, aiutò il padre Giovanni Bicci e sfruttò le ingenti ricchezze per proteggere artisti e letterati. A lui si deve la nascita effettiva della signoria, che egli governò mantenendo formalmente intatte le istituzioni. Durante il suo governo, Firenze crebbe come centro commerciale e industriale, oltre che come polo culturale. 

\Médici, Lorènzo (Firenze 1514-Venezia 1548) detto Lorenzaccio. Figlio di Pierfrancesco, uccise nel 1537 il cugino Alessandro, duca di Firenze. Fu assassinato a sua volta dai sicari di Cosimo il Grande, figlio di Alessandro. Scrisse alcune opere letterarie, come la commedia Aridosia e l'Apologia, con la quale volle giustificare il tirannicidio commesso. 

\Mèdici, Luìgi de' (Napoli 1759-Madrid 1830) Capo del governo napoletano dal 1816 al 1820 e dal 1821 al 1830, nel 1816, allontanato il principe di Canosa, formò il regno delle Due Sicilie. 

\Medicìna Comune in provincia di Bologna (12.470 ab., CAP 40059, TEL. 051). Centro agricolo (coltivazione di frutta, foraggi, frumento e barbabietole) e industriale (prodotti del vetro e mobilifici), sede di un osservatorio radioastronomico. Vi si trovano edifici risalenti al XVII e XVIII sec. Gli abitanti sono detti Medicinesi

\medicìna, sf. 1 Scienza che studia le malattie, ricercandone le cause, effettuandone la diagnosi e attuando la terapia e la prevenzione. ~ arte medica. 2 Facoltà universitaria. 3 Preparato medicinale, farmaco. ~ medicamento. 4 Tutto ciò che dà benessere. ~ panacea, balsamo. 
 X   sf. medicine. 
 @   lat. medicina, deriv. da medicus. 
La medicina utilizza tutti i metodi di indagine della struttura e della funzionalità del corpo umano e dei suoi organi, come l'anatomia, la fisiologia, l'istologia, la biochimica e la microbiologia. Si avvale inoltre della farmacologia, per individuare sostanze chimiche in grado di agire terapeuticamente sulle malattie. La chirurgia è quella branca della medicina che si propone di curare mediante interventi operatori le malattie, o comunque le lesioni e i danni, altrimenti non curabili. La psichiatria studia le malattie mentali e le relative terapie.   +  
Medicina alternativa 
Complesso di teorie e terapie, spesso naturali, che si contrappone alla visione farmacologica della medicina tradizionale. 
Medicina d'urgenza 
È il complesso delle terapie e soccorsi praticati in situazioni che mettono a repentaglio la vita del paziente. Ogni branca della medicina ha il proprio settore di urgenza. 
Medicina legale 
È la branca della medicina che studia i rapporti tra il diritto e gli aspetti medici, in ambito assicurativo, civile o penale. 
Medicina preventiva 
Detta anche profilassi, si occupa di tutte quelle misure igieniche e profilattiche, tendenti alla prevenzione della malattia. 
Medicina psicosomatica 
Studia le relazioni tra la psiche e le malattie. 
Medicina riabilitativa 
Studia gli effetti invalidanti delle malattie, mirando al recupero massimo possibile della funzionalità psicofisica del soggetto invalidato. 
Medicina sociale 
Si occupa della prevenzione delle malattie a livello collettivo (igiene pubblica), della prevenzione e terapia delle malattie provocate dalle attività lavorative o dall'ambiente di lavoro (medicina del lavoro) e dei problemi sanitari relativi alle generazioni future (eugenetica). 
Medicina sportiva 
Si occupa di tutti gli aspetti medici correlati con l'esercizio di attività sportive. 
Medicina veterinaria 
Scienza che studia le malattie e i problemi biologici degli animali, in particolare quelli di allevamento o domestici. 

\medicinàle, agg. e sm. agg. Atto a sanare le malattie. ~ officinale. 
sm. Farmaco con proprietà curative. ~ medicamento. 
 X   agg. medicinal. sm. medicine, drug. 

\mèdico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. Relativo ai medici e alla medicina. la scienza medica non aveva ancora trovato un rimedio a quella malattia
sm. 1 Chi professa la medicina. voleva cambiare il medico di famiglia. 2 Chi cura e consola sul piano spirituale. 
 X   agg. medical. sm. doctor. 
 @   lat. medicus, deriv. da mederi curare. 

\Medico della mutua, Il Film commedia, italiano (1967). Regia di Luigi Zampa. Interpreti: Alberto Sordi, Evelyn Stewart, Bice Valori. 

\Medico di campagna, Il Romanzo di H. de Balzac contenuto nell'opera La commedia umana (1833). 

\Medico per forza, Il Commedia di Molière (1666) 

\medico-legàle, agg. Relativo alla medicina legale. 

\medico-sociàle, agg. Relativo alla medicina sociale. 

\medietà, sf. Condizione di ciò che è in mezzo a due cose. 

\medievàle, agg. 1 Che è relativo, o che appartiene, al medioevo. 2 Arretrato, retrogrado. ~ antiquato. <> attuale. 
 X   agg. medieval. 

\medievalìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Studioso del Medioevo. 

\medievalìstica, sf. Il complesso delle scienze che studiano la civiltà medioevale. 

\Medìglia Comune in provincia di Milano (8.413 ab., CAP 20060, TEL. 02). 

\medimareòmetro, sm. Strumento atto a indicare il livello medio del mare. 

\Medìna Città (200.000 ab.) dell'Arabia Saudita e capoluogo della provincia omonima, nella regione dell'Hijaz. Città santa dell'Islam, vi si trasferì Maometto dopo la fuga da La Mecca (622). È diventata centro di cultura religiosa e meta di pellegrinaggio nella grande Moschea, costruita (a partire dal 703) intorno alla tomba di Maometto. Le principali risorse consistono nel commercio dei prodotti agricoli (banane, datteri, uva, frumento, orzo). 

\medìna, sf. La parte vecchia delle città arabe. 

\Medina, malattìa di => "dracunculosi" 

\Medina, Vicente (Archena, Murcia 1866-1937) Poeta spagnolo. Insegnante elementare in Argentina dal 1905 al 1929. La sua poesia rispecchia il mondo e i problemi degli umili. Tra le opere, Anima del popolo (1900) e Canzoni per bambini (1919). 

\mèdio, agg. e sm. agg. 1 Che sta nel mezzo. aveva altezza media fra i due. 2 Mediocre. 3 Che corrisponde al risultato di una media. la velocità media risultò essere molto bassa
sm. 1 Il dito tra l'indice e l'anulare. 2 Secondo e terzo termine di una proporzione. 
 X   agg. 1 average, mean, medium. 2 (di statura) medium. 3 (che sta nel punto di mezzo) middle. 4 (punto medio di un segmento) midpoint.  sm. middle finger. 
 @   lat. medius

\Mèdio Oriènte Denominazione generica delle regioni dell'Asia sudoccidentale, tra il Mediterraneo e l'Afghanistan, e dell'Africa settentrionale, che furono sottomesse al dominio dell'impero ottomano (Turchia, Libano, Siria, Israele, Giordania, Iraq, Iran, stati della Penisola Arabica, Egitto e Libia). Dal secondo dopoguerra, il Medio Oriente è diventato una delle aree più instabili del mondo, per l'incrocio di diversi interessi e, soprattutto, per l'importanza strategica dei suoi giacimenti di petrolio. Le differenze religiose ed etnichea presenti nella regione mediorientale, hanno complicato poi gli assestamenti nazionali, dando origine a forti tensioni che si ripercuotono nei continui conflitti (dopo il 1948), tra gli stati arabi e il nuovo stato di Israele. In momenti diversi Egitto, Siria, Iraq, Iran e Arabia Saudita, hanno cercato di affermare la loro supremazia nella regione, sfruttando spesso le divergenze tra l'URSS e gli Stati Uniti, per ottenere il loro appoggio politico e militare determinando così, altre sanguinose guerre (guerra Iran-Iraq, guerra civile in Libano e guerra del Golfo). Nel 1992 è stata avviata dagli Stati Uniti una conferenza di pace, nella speranza di giungere a una soluzione stabile della situazione politica nella regione, con particolare riguardo ai rapporti tra Israele e gli stati arabi. 

\Mediobànca Nome della Banca di credito finanziario. 

\mediòcre, agg. 1 Che sta in mezzo. accettava quella vita mediocre, lontana dagli eccessi. 2 Modesto, inferiore alla norma. ~ scadente. <> eccellente. 3 Scadente. ~ scalcinato, misero. vendevano prodotti di mediocre qualità
 X   agg. poor, mediocre. 
 @   lat. mediocris, comp. da medius che sta nel mezzo + ocris erta. 

\Mediocrèdito Nome dell'Istituto centrale per il credito a medio termine a favore delle medie e piccole industrie. 

\mediocreménte, avv. In modo mediocre. 

\mediocrità, sf. invar. 1 Condizione di mediocre. ~ modestia. <> qualità. 2 Persona mediocre. 
 @   lat. mediocritas,-atis. 

\mediodorsàle, agg. 1 In fonetica, di consonante che viene articolata sollevando il dorso della lingua fino alla parte centrale del palato. 2 In anatomia, posto al centro del dorso. 

\medioevàle e derivati => "medievale e derivati" 

\medioèvo, sm. Periodo storico compreso tra l'antichità classica e l'età moderna. Nello studio della storia occidentale è il periodo compreso convenzionalmente tra la caduta dell'impero romano d'occidente (476) e la scoperta dell'America (1492). Il concetto di medioevo come periodo di transizione cominciò a formarsi già nel XIV sec., ma divenne esplicito insieme al concetto di rinascimento, per opera di storici umanisti come G. B. Vico e L. Muratori, che videro in esso la negazione della bellezza e dell'equilibrio artistico classici e per opera dei riformati che identificarono il medioevo con un lungo periodo di decadenza e corruzione della chiesa (nonostante il periodo di splendore di papa Gregorio VII). Inizialmente visto come periodo di decadenza culturale, è attualmente considerato come un periodo sostanzialmente positivo, nel quale popoli respinti come barbari dall'impero romano furono comunque assorbiti nel mondo romano cristiano. Viene diviso genericamente in due periodi: alto e basso medioevo. Nel primo periodo (dal IV al IX sec.) il commercio venne gradualmente ridotto sia per mare che per terra (gli arabi paralizzarono i traffici nel Mediterraneo); le città si spopolarono e gli abitanti diminuirono; la cultura si conservò solo nei monasteri e i benedettini, specialmente, si distinsero nelle trascrizioni dei codici. Le opere classiche (Virgilio, Orazio) invece, vennero interpretate, per esempio, alla corte di Carlo Magno, secondo la mentalità medievale orientata verso il simbolismo e l'allegorismo. Il X sec. vide una modesta ripresa: le città si ripopolarono e nelle campagne si costruirono castelli. Dall'XI al XIII sec. (basso medioevo), ha inizio, con la riforma gregoriana, una nuova fase della storia medievale. La riforma, principalmente etico-religiosa, coincide con la nascita della nuova classe borghese, che nelle città si affermava attraverso i traffici e il commercio (comuni). In questo periodo l'impero diventò romano germanico, si rafforzò (Ottoni, Franconia, Svevia), nacquero i comuni, le città europee ebbero nuovo slancio, si intensificarono gli scambi commerciali e la circolazione monetaria ebbe nuovi stimoli. Nel campo artistico, si passò dallo stile romanico allo stile gotico. Il contatto con il mondo arabo, grazie alle crociate, favorì la diffusione di prodotti preziosi e dei numeri arabi. L'Italia brillò per la cultura e le arti e l'importanza di questo rinnovamento fu determinante per la nascita dell'umanesimo (Dante e Giotto ne furono i precursori). Nel XIV e XV sec. vi furono ulteriori mutamenti: i comuni vennero sostituiti dalle signorie; le città si ingrandirono; la popolazione, grazie al benessere economico e nonostante le terribili epidemie (peste), aumentò; alcune corti (Medici a Firenze, Sforza a Milano, Este a Ferrara) divennero centri di lusso e di cultura; nacque la stampa a caratteri mobili che permise le trascrizioni di manoscritti in modo più rapido e meno costoso. Con la sconfitta dei mori a Granada, e la partenza di Cristoforo Colombo sulle vie delle Indie, che portò alla scoperta delle americhe (1492), ha termine il medioevo. 
 X   sm. pl. middle ages. 
 @   lat. moderno medium aevum. 

\Medioevo prossimo venturo, Il Saggio di R. Vacca (1971). 

\Medioevo, Il Opera di storia di G. Volpe (1927). 

\Mediolanum Nome latino di alcune città di origine celtica e che significa "in mezzo alla pianura". La più famosa è Milano. 

\mediolatìno, agg. Che concerne la lingua latina del medioevo. 

\medio-leggèri Categoria della lotta comprendente lottatori tra i 67 e i 73 kg. 

\medioleggèro, agg. e sm. Di lottatore o pugile che rientra nella categoria precedente a quella dei medi. 

\medio-màssimi 1 Categoria della lotta comprendente lottatori tra i 79 e gli 87 kg.2 Categoria del pugilato comprendente atleti di peso compreso tra i 72,575 e 79,378 kg. 3 Categoria del sollevamento pesi comprendente pesisti di peso compreso tra i 75 e gli 82,5 kg. 

\mediomàssimo, agg. e sm. Di atleta che rientra nella categoria precedente a quella dei massimi (per la lotta, comprende gli atleti di peso tra 79 e 82 kg; per il pugilato professionistico comprende gli atleti di peso tra 72,574 e 79,378 kg). 

\mediopalatàle, agg. In fonetica, articolazione realizzata nella parte centrale del palato. 

\mediopassìvo, agg. In grammatica, termine utilizzato in riferimento alle lingue classiche. 

\mediorientàle, agg. Relativo al Medio Oriente. 

\meditabóndo, agg. Profondamente assorto in meditazioni. ~ concentrato. <> distratto. 
 @   lat. tardo meditabundus. 

\meditàre, v. tr. e intr. 1 Soffermare la mente sopra una cosa. ~ elucubrare. meditò a lungo su quell'argomento prima di addormentarsi. 2 Progettare, preparare. ~ ordire. meditava di farsi una vacanza
 X   v. tr. e intr. to meditate. 
 @   lat. meditari

\meditatìvo, agg. Dedito alla meditazione. 

\meditàto, agg. 1 Che è stato pensato a lungo. ~ ponderato. <> estemporaneo. 2 Premeditato. ~ calcolato. <> improvvisato. 

\meditazióne, sf. 1 Il meditare. 2 Discorso o scritto di carattere religioso o filosofico che invita a meditare. 
 X   sf. meditation. 
 @   lat. meditatio,-onis. 

\Meditazioni cristiane e metafisiche Opera di filosofia di N. de Malebranche (1682). 

\Meditazioni in una situazione d'emergenza Opera di poesia di F. O'Hara (1957). 

\Meditazioni letterarie Opera di critica letteraria di V. G. Belinskij (1834). 

\Meditazioni metafisiche Opera di filosofia di R. Cartesio (1641). 

\Meditazioni poetiche Opera di poesia di A. de Lamartine (1820). 

\Meditazioni sul Chisciotte Opera di filosofia di J. Ortega y Gasset (1914). 

\Meditazioni sullo scorpione Prosa di S. Solmi (1972). 

\mediterràneo, agg. 1 Di mare posto tra terre. 2 Mare delimitato dai continenti Europa, Asia e Africa. 3 Proprio delle regioni bagnate dal Mediterraneo. 4 In medicina, febbre mediterranea (febbre di Malta). ~ brucellosi. 
 X   agg. Mediterranean. 
 @   lat. mediterraneus. 
In geografia è un mare quasi interamente racchiuso da terre, come il mare Mediterraneo e il mar Baltico. Per analogia con il mare Mediterraneo si definisce clima mediterraneo un clima piovoso e tiepido in inverno, secco e caldo in estate, dovuto all'influenza climatica del mare. 
In antropologia, razza mediterrana è il termine con cui si identifica il tipo fisico delle popolazioni neolitiche insediate intorno al bacino del Mediterraneo. I mediterranei sembra siano originari dell'Africa settentrionale: hanno cranio alto, statura media, occhi grandi, capelli e pelle scura, corporatura slanciata. Dai mediterranei ebbero origine vari popoli europei e nordafricani: iberi, liguri, sicani, libici, minoici ecc. 
In botanica, con il termine macchia mediterranea viene indicata una tipica vegetazione (bosco sempreverde e macchia), che cresce in un'area limitata alle regioni intorno al mar Mediterraneo in Africa settentrionale, nella Grecia, in Sicilia e sulle coste meridionali, dove si trovano anche agrumi, uliveti, viti, palme. 

\Mediterraneo Film commedia, drammatico, italiano (1990). Regia di Gabriele Salvatores. Interpreti: Diego Abatantuono, Claudio Bigagli, Giuseppe Cederna. 

\Mediterràneo (giochi del) Insieme di gare sportive a cui partecipano le nazioni mediterranee che si svolgono ogni quattro anni, l'anno prima delle Olimpiadi. La prima edizione si è svolta in Egitto nel 1951. 

\Mediterràneo, màre Bacino dell'oceano Atlantico (2.505.000 km2), bagna l'Europa a nord, l'Asia a est e l'Africa a sud. La profondità massima è di 5.020 m nel mar Ionio, la distanza tra le coste siro-albanesi e lo stretto di Gibilterra a ovest è di circa 3.800 km, la temperatura media è di 12 °C, mentre la salinità media è del 38% con la sua massa d'acqua influenza notevolmente il clima delle regioni che vi si affacciano ed è soggetto a forte evaporazione sia perché è un mare chiuso, sia per la scarsità delle precipitazioni e delle acque apportate dagli affluenti. Fra questi si annoverano il Nilo, il Tevere, il Po, l'Adige, il Rodano, l'Ebro. Comunica con l'oceano Atlantico attraverso lo stretto di Gibilterra, con il mar Rosso attraverso il canale di Suez e con il mar di Marmara attraverso lo stretto dei Dardanelli. Attraverso lo stretto di Gibilterra si ha un notevole reintegro di massa d'acqua, a minore salinità e più fredda, così come attraverso lo stretto dei Dardanelli. La caratteristica di mare chiuso, la forte evaporazione, lo scarso apporto di acque dolci, le scarse precipitazioni si affiancano alla densità di popolazione costiera e allo sfruttamento della pesca che contribuiscono all'impoverimento del Mediterraneo; l'inquinamento e l'eutrofizzazione delle acque costiere ne sono testimonianza. Il canale di Sicilia, tra Sicilia e Tunisia, permette di distinguere due bacini, uno orientale e uno occidentale. Il bacino orientale comprende i bacini secondari del mar Ionio, mar Adriatico, mar della Sirte e mar Egeo e le isole Cipro, Creta, Egee, Ioniche e Dalmate. Il bacino occidentale comprende i bacini secondari del mar delle Baleari, mar Ligure e mar Tirreno e le isole Corsica, Sardegna, Sicilia e gli arcipelaghi Toscano e delle Baleari. Nel mar Mediterraneo si protendono le penisole iberica, italica, balcanica e anatolica. I principali porti sono Barcellona, Marsiglia, Genova, Napoli, Venezia, Trieste, Bari, il Pireo, Beirut, Alessandria e Algeri. Storicamente il mar Mediterraneo fu il centro della nascita della cultura occidentale, che si formò intorno alle sue sponde. La civiltà egizia nacque sulle sponde del Nilo nella penisola anatolica si svilupparono le civiltà dei sumeri, degli assiro-babilonesi e dei persiani. Dopo il periodo di predominio sul mare da parte dei cretesi, intorno al 1000 a. C., il mar Mediterraneo occidentale era dominato dai cartaginesi, originari di un'antica colonia fenicia, mentre il mar Mediterraneo orientale era dominato dai greci e dalle loro colonie. Sfumato, con la sua morte, l'impero di Alessandro Magno, si impose la potenza di Roma, con la costruzione dell'impero romano. La crescita dell'influenza araba e le imprese delle crociate diedero nuovo impulso ai traffici commerciali, che subirono però un grave contraccolpo quando il traffico commerciale verso le Indie fu deviato verso la circumnavigazione dell'Africa e dopo la scoperta dell'America, con lo sviluppo delle potenze industriali del Nordeuropa. Neanche la realizzazione del canale di Suez, pur importante per il traffico verso l'oriente e verso l'Asia meridionale, riuscì a restituire al mar Mediterraneo l'importanza rivestita in passato. 

\mèdium, sm. e sf. invar. 1 Nel linguaggio degli spiritisti, chi può fare da mediatore tra i vivi e gli spiriti dei morti. 
2 Ciascuno dei mass media. 3 Mezzo espressivo nella comunicazione visiva. 

\Medium è il messaggio, Il Opera di sociologia di H. M. McLuhan (1967). 

\Medium, La Opera in cinque atti di G. C. Menotti (New York, 1946). 

\mèdo, agg. e sm. agg. 1 Relativo all'antica popolazione dei medi. 2 Appartenente al popolo dei medi. 3 Che si riferisce alla regione che era abitata dai medi. ~ medico. 
sm. 1 Appartenente all'antico popolo dei medi. 2 Lingua della famiglia iraniana che era parlata dai medi. 

\Médoc Regione della Francia, tra il fiume Gironda, l'oceano Atlantico e le Landes. 

\Medolàgo Comune in provincia di Bergamo (1.606 ab., CAP 24030, TEL. 035). 

\Médole Comune in provincia di Mantova (3.222 ab., CAP 46046, TEL. 0376). 

\Medólla Comune in provincia di Modena (5.481 ab., CAP 41036, TEL. 0535). 

\Medràno, Emìlio Giròlamo (1849-1912) Acrobata, clown e fondatore nel 1897 dell'omonimo circo francese. 

\Medràno, Jérome (1907-Principato di Monaco 1998) Direttore dell'omonimo circo e figlio di Emilio Girolamo, tra il 1928 e il 1963 riportò il circo al suo antico splendore. 

\medulloblastòma, sm. Neoformazione embrionaria invasiva che si origina nel cervelletto e nel IV ventricolo dei bambini. 

\Medullosàcee Famiglia di pteridosperme medullosali fossili che vivevano nel Carbonifero e nel Permiano e che avevano ampie fronde falciformi polliniche e fusti il cui diametro raggiungeva il mezzo metro di larghezza. 

\Medùna di Livènza Comune in provincia di Treviso (2.425 ab., CAP 31040, TEL. 0422). 

\Medùno Comune in provincia di Pordenone (1.770 ab., CAP 33093, TEL. 0427). 

\Medùsa Essere mitologico greco, la sola delle tre Gorgoni a essere mortale. Bellissima fanciulla, fu trasformata da Atena in essere spaventoso, con serpenti come capelli e il potere di tramutare in pietra chiunque la guardasse negli occhi. Perseo la uccise e dal suo corpo nacquero due cavalli, Pegaso e Crisaore. 

\medùsa, sf. Forma mobile sessuata dei Celenterati marini, avente corpo ombrelliforme, trasparente e in alcuni casi luminescente, dotato di filamenti pensili e urticanti per la cattura del cibo.   +  
 X   sf. jellyfish. 

\Medvedev, Roj A. (Tbilisi 1925-) Storico russo. Tra le opere Lo stalinismo (1972). 

\Medvedkin, Aleksandr Ivanovic (Penza 1900-Mosca 1989) Regista cinematografico russo. Diresse La felicità (1934) e La ragazza dei miracoli (1937). 

\Meerut Città (417.000 ab.) dell'India, nell'Uttar Pradesh. 

\meeting, sm. invar. 1 Convegno. ~ riunione. 2 Incontro sportivo. 

\meeting point, loc. sost. m. invar. Punto di incontro. 

\mèfio, sm. Apporto economico del marito nel matrimonio longobardo. 

\Mefistòfele Personaggio demoniaco di una leggenda tedesca a cui Faust vende la propria anima in cambio dell'eterna giovinezza. 
Mefistofele 
Opera in un prologo, quattro atti e un epilogo di A. Boito, libretto proprio (Milano, 1868). 

\mefistofèlico, agg. (pl. m.-ci) 1 Relativo a Mefistofele. 2 Satanico, maligno. ~ demoniaco. 

\mefìte, sf. Aria irrespirabile e nauseabonda prodotta da acque putride. 

\mefìtico, agg. (pl. m.-ci) 1 Fetido, malsano. ~ maleodorante. <> aulente, odoroso. 2 Corrotto. ~ perfido. 

\mega- 1 In metrologia, prefisso di unità di misura che ne moltiplica il valore per 106 e indicato dal simbolo M. 2 Primo elemento di parole composte. 
 @   greco mégas grande. 

\megabyte, sm. invar. Multiplo del byte, corrispondente a circa un milione di byte. 

\megacariocìto, sm. Cellula gigante del midollo osseo da cui derivano le piastrine del sangue. 

\megacefalìa, sf. Macrocefalia. 

\megacèfalo, sm. Individuo fornito di un cranio eccessivamente sviluppato rispetto al corpo. 

\megaceros, sm. invar. Genere di grandi Mammiferi Artiodattili dalle corna molto estese (fino a 3 m), appartenenti alla famiglia dei Cervidi, che vissero in Europa, Asia e Africa settentrionale durante il Quaternario. 

\Megachiròtteri Sottordine di Mammiferi Chirotteri, originari di Asia, Africa e Australia, a cui appartengono la famiglia degli Arpionitteridi, quella dei macroglossidi e quella degli pteropidi. Comprende i grandi pipistrelli frugivori. 

\megacìclo, sm. Unità di frequenza pari a un milione di periodi al secondo. 

\megacòlon, sm. invar. Dilatazione e ispessimento delle pareti del colon unita. Solitamente provoca stitichezza. 

\Megadermàtidi Famiglia di pipistrelli Microchirotteri con ampie orecchie, privi di incisivi superiori e con coda assente o mancante, detti anche falsi vampiri. Vivono in Asia, Africa e Australia. 

\megaencefalìa, sf. Abnorme sviluppo del cervello. 

\megàfono, sm. Strumento a forma di imbuto, utilizzato per amplificare la voce a breve distanza, munito a volte di microfono e altoparlante. 
 X   sm. megaphone. 

\megagalàttico, agg. (pl. m.-ci) Molto grande, enorme. 

\megahertz, sm. invar. Unità di misura della frequenza, pari a 106 Hz e di simbolo MHz. 

\megalèppo, sm. => "ciliegio di Santa Lucia" 

\megalèsie, o megalènsie, sf. pl. Antiche feste in onore di Cibele istituite nel 204 a. C. in vigore fino alla caduta dell'impero. 

\megalìte, sm. Monumento preistorico costituito da grossi blocchi di pietra. 

\megalìtico, agg. (pl. m.-ci) Costituito da enormi blocchi di pietra. 

\megalo- Primo elemento di parole composte che nella terminologia scientifica significano grande. 

\megalocìto, sm. Globulo rosso di dimensioni superiori al normale. 

\megalòmane, agg., sm. e sf. Che, o chi, è affetto da megalomania, da mania di grandezza. ~ presuntuoso. 

\megalomanìa, sf. Mania di grandezza. ~ presunzione. 

\megalòpoli, sf. invar. Città con un grande sviluppo urbanistico e demografico. 

\megalops, sm. invar. Genere di Pesci elopiformi aventi corpo allungato e colorazione argentea. Appartiene alla famiglia dei Megalopidi. 

\megalosàuro, sm. Genere di giganteschi dinosauri teropodi diffusi in Africa ed Europa tra il Giurassico e il Cretaceo. Appartiene alla famiglia dei Megalosauridi. 

\Megalòtteri Sottordine di Insetti neurotteri cui appartengono le famiglie dei sialidi e dei coridalidi. 

\megaòhm, sm. invar. Unità di misura di resistenza elettrica equivalente a 106 ohm che ha per simbolo MΩ. 

\Megapòdidi, o Megapodìidi Famiglia di Uccelli galliformi di grosse dimensioni aventi robuste zampe con dita prensili. Vivono in Malesia e in Australia. 

\Mégara Città (21.000 ab.) della Grecia, in Attica, e porto sul golfo omonimo. Di origini doriche, raggiunse il massimo splendore nel VII e VI sec. a. C., fondando colonie in Sicilia, Megara Iblea e in Asia minore. Nel IV sec. a. C. fu sede della scuola filosofica megarica. In epoca imperiale divenne colonia romana e fu distrutta dai visigoti nel 395. Sotto la dominazione turca ne iniziò la decadenza, fino a diventare un modesto villaggio. 

\Mégara Iblèa Colonia fondata nel VII sec. a. C. da coloni di Megara, in Sicilia, tra Lentini e Siracusa. Fondò a sua volta Selinunte. Nel V sec. a. C. fu conquistata da Gelone di Siracusa e poi distrutta. Rinata nel III sec. a. C., fu distrutta definitivamente dal console Marcello. Importanti i resti archeologici portati alla luce, dal villaggio di epoca neolitica, ai templi del VI sec. a. C., alla cinta muraria e agorà del IV e III sec. a. C. 

\megàrico, agg. e sm. 1 Relativo alla città di Megara o alla Megaride. 2 Appartenente o seguace della scuola di Megara. 

\mégaron, sm. invar. Stanza principale della casa descritta nei poemi omerici e utilizzata in seguito come pianta dei primi tempi greci. 

\megasclère, sf. pl. Elementi dello scheletro delle spugne formati da calcite, opale e spongina. 

\Megasecòtteri Ordine di Insetti carnivori diffusi nel Carbonifero e nel Permiano. 

\megasìsmo, sm. Definizione che alcuni sismologi danno per indicare un terremoto di grandi proporzioni. 

\megatèrmo, agg. Riferito a un organismo vegetale che ha bisogno di una temperatura media superiore ai 20° per svilupparsi. 

\mègaton, sm. invar. Unità di misura di una bomba o di un proiettile nucleare; è il rapporto tra l'energia prodotta dall'esplosione nucleare con quella generata da 106t di trinitrotoluene, più noto con il nome di TNT. 

\megàttera Genere di Cetacei misticeti appartenenti alla famiglia dei Balenotteridi, lunghi circa 15 m con pinne pettorali strette e falciformi. Da ricordare la Megaptera novae-angliae, specie protteta in quanto oggetto in passato di cacce spietate. 

\megèra, sf. Donna vecchia, brutta e cattiva. ~ arpia. 

\Megèra In greco Mégaira. Personaggio mitologico, una delle Erinni. 

\Megerda Fiume (365 km) dell'Africa settentrionale. Nasce in Algeria dai monti omonimi e sfocia nel mar Mediterraneo. 

\Megève, ex Mégève Centro francese nell'Alta Savoia tra le valli d'Arly e dell'Arve, vicino al monte Bianco, famosa per le sue stazioni turistiche invernali. 

\Meghalaya Stato (1.761.000 ab.) dell'India nordorientale, al confine con il Bangladesh. Capitale Shillong. 

\Meghna Fiume (360 km) del Bangladesh. È formato dal fiume Kalni e sfocia nel golfo del Bengala. 

\Megliadìno San Fidènzio Comune in provincia di Padova (1.858 ab., CAP 35040, TEL. 0429). 

\Megliadìno San Vitàle Comune in provincia di Padova (2.072 ab., CAP 35040, TEL. 0429). 

\mèglio, agg., avv. e sm. agg. compar. invar. Più buono, migliore. gli sembravano meglio i loro compiti dei suoi
avv. In modo migliore o più soddisfacente. poteva vedere che stava meglio dopo aver messo definitivamente alle spalle quella brutta avventura
sm. invar. La cosa o la parte migliore. sceglieva sempre il meglio per i suoi figli
 X   avv. e agg. 1 best, better. 2 (fare il meglio possibile) to do one's best. 3 (avere la meglio) to get the better of it. 
 @   lat. melius, da melior,-oris migliore. 

\Meglio gioventù, La Opera di poesia di P. P. Pasolini (1954). 

\Meglio un mercoledì da leone ... Film comico, americano (1946). Regia di Preston Sturges. Interpreti: Harold Lloyd, Frances Ramsden. Titolo originale: Mad Wednesday 

\mehari, sm. invar. Varietà di dromedari domestici dell'Africa centrosettentrionale addestrati per le corse veloci. Cavalcatura tipica dei Tuareg, possono ricoprire fino a 200 km. 

\meharìsta, sm. (pl. m.-i) Soldato coloniale montato su dromedario. 

\Mehedinti Distretto (334.000 ab.) della Romania, al confine con la Federazione iugoslava e la Bulgaria. Capoluogo Drobeta-Turnu Severin. 

\Mehmet Ali (Kavála 1769-Il Cairo 1849) Ufficiale ottomano. Di origine albanese, nel 1805 eliminò i mamelucchi dall'Egitto, divenendone pascià fino al 1948 e tentando di renderlo nazione indipendente dall'impero ottomano. 

\Mehta, Zubin (Bombay 1936-) Direttore d'orchestra indiano. Dal 1972 al 1992 ha diretto la New York Philharmonic Orchestra. Nel 1995 è stato nominato (con decorrenza dal 1998) direttore della Bayerische Stratsoper di Monaco di Baviera. 

\Mei Lan Fang (1894-1961) Attore cinese. Fu specializzato in parti femminili. 

\Mèi, Stèfano (La Spezia 1963-) Atleta italiano. Ha vinto la medaglia d'oro nei 10.000 m. e quella d'argento nei 5.000 m agli Europei di Stoccarda del 1986. Nel 1990 è stato terzo nei 10.000 ai mondiali di Spalato. 

\Meibom, Heinrich il Giovane (Lubecca 1638-Helmstedt 1700) Medico. Per primo descrisse le ghiandole situate nelle palpebre, analoghe a quelle sebacee, dando loro il suo nome. 

\Mèina Comune in provincia di Novara (2.089 ab., CAP 28046, TEL. 0322). 

\Meinecke, Friedrich (Salzwedel, Magdeburgo 1962-Berlino 1954) Storico e filosofo tedesco. Tra le opere Le origini dello storicismo (1936) e L'idea della ragion di stato nella storia moderna (1942). 

\meio- Primo elemento di parole composte che nella terminologia scientifica significano minore, dal greco mêion

\meiopragìa, sf. Stato in cui si trova un organo in seguito a un'insufficienza funzionale. 

\meiòsi, sf. Processo di divisione cellulare nel quale una cellula diploide, con corredo cromosomico normale, si divide anzitutto in due cellule, anch'esse diploidi, per duplicazione dei cromosomi, e quindi in quattro cellule aploidi, con corredo cromosomico dimezzato. È caratteristica di tutti gli organismi superiori a riproduzione sessuata e negli animali superiori è caratteristica della gametogenesi, nella quale spermatozoo e ovocellula hanno entrambi numero cromosomico dimezzato. I gameti fondono i cromosomi con la fecondazione e il nuovo individuo ha quindi il corredo cromosomico normale tipico della propria specie. 
 X   sf. meiosis. 
 @   greco mèiosis diminuzione. 

\meiospòra, sf. Spora aploide generata da un processo di meiosi. 

\meiostàgmico, agg. (pl. m.-ci) Riferito a una reazione sierologica che consiste nella diminuzione della tensione superficiale di un siero posto a contatto con il suo antigene. 

\meiòtico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a meiosi. 

\Meir, Golda (Kiev 1898-Gerusalemme 1978) Golda Meyrson Mabovitz, divenuta Meir nel 1956. Politico israeliano. Di ideologia laburista, iniziò la carriera politica come membro del comitato provvisorio del governo israeliano nel 1948. Fu poi ambasciatore d'Israele in Unione Sovietica e quindi, nel 1966, segretario generale del Mapai. Fu primo ministro dal 1969 al 1974, quindi in seguito alla guerra del Kippur (1974) si dimise. 

\Meissner, Georg (Hannover 1829-Gottinga 1905) Anatomista tedesco. Per primo descrisse gli omonimi corpuscoli del tatto. 

\Meissonier, Jean-Louis-Ernest (Lione 1815-Parigi 1891) Pittore francese. Tra le opere Barricata, rue de la Mortellerie (1848, Parigi, Louvre) e Napoleone III alla battaglia di Solferino (1863, Parigi, Louvre). 

\Meit, Conrad (Worms ca. 1480-Anversa? 1550/1551) Scultore tedesco. Tra le opere Tomba di Margherita di Borbone (1526-1531, Bourg-en-Bresse, Certosa di Brou). 

\Meknès Città (320.000 ab.) del Marocco, capoluogo della provincia omonima. 

\Mekong Fiume dell'Asia sudorientale (4.500 km di lunghezza, bacino di 810.000 km2). Nasce in Cina, con il nome di Za Qu, nel Qinghai. Entra nell'Indocina, della quale rappresenta il fiume principale: divide il Laos dalla Birmania e parzialmente dalla Thailandia. Attraversa poi la Cambogia e il Viet Nam, con un ampio delta (70.000 km2) che si apre nel mar Cinese meridionale. Risente del clima monsonico, con frequenti piene. 

\Mel Comune in provincia di Belluno (6.393 ab., CAP 32026, TEL. 0437). 

\méla, sf. 1 Frutto del melo. odiava reggere in mano il torsolo della mela. (tipi di mela:   +  ) 2 Oggetto simile a una mela. il suo viso sembrava una mela rosa
 X   sf. 1 apple. 2 (cotogna) quince. 3 (renetta) rennet. 
 @   lat. volg. melum, dal greco attico mèlon
Dalle uova fino alle mele. Era comune presso i Romani cominciare il pranzo con le uova e finirlo con mele e altra frutta. 
Torta di mele. Dolce italiano, forse di origine francese, che ha poco a che fare con l'apple pie anglosassone. Le mele, infatti, vengono affettate ed appoggiate sull'impasto, non racchiuse tra due sfoglie.   +  

\Mèla, Pompònio (I sec.) Geografo romano. Di origine spagnola, scrisse De chorographia

\melafìro, sm. Roccia eruttiva effusiva basica ancora più antica del basalto. 

\melagràna, sf. (pl. melegrane o melagrane) Frutto del melograno. ~ balausta    +  
 X   sf. pomegranate. 

\melalgìa, sf. Dolore localizzato agli arti. 

\melammìna, sf. Trimero ciclico della cianammide utilizzato come materia prima nell'industria dei polimeri. 

\melampìro, sm. Genere di piante erbacee emiparassite diffuse anche in Italia come l'erba volpina e il Melampyrus pratense. Appartiene alla famiglia delle Scrofulariacee. 

\Melampsoràcee Famiglia di Funghi Basidiomiceti parassiti che hanno la particolarità di presentare le teleutospore sessili. Appartiene all'ordine delle Uredinali. 

\melanconìa, sf. Disturbo psichico dell'affettività che presenta una depressione endogena; colpisce in media l'1% della popolazione e si manifesta generalmente prima dei 40 anni. Si associa a manie nelle forme maniaco-depressive e si manifesta con una esagerata manifestazione di sentimenti spiacevoli e tristi. 

\Melanconiàli Ordine di Funghi imperfetti appartenenti alla famiglia delle Melanconiacee con più di seicento specie. 

\melancònico, agg. (pl. m.-ci) 1 Relativo alla melanconia. 2 Malinconico. 

\Melàndri, Maddaléna (Fusignano 1943-) Saggista. Tra le opere L'infamia originaria (1977) e Come nasce un sogno d'amore (1988). 

\Melanèllidi Famiglia di Molluschi Gasteropodi Prosobranchi in possesso di un solo ctenidio. Appartiene all'ordine dei Monotocardi. 

\Melanèsia Una delle tre parti geografiche dell'Oceania (4.700.000 ab., 967.000 km2). Si estende, nel Pacifico occidentale, dall'equatore al tropico del Capricorno e comprende varie isole e arcipelaghi: Nuova Guinea, Bismarck, Salomone, Santa Cruz, Vanuatu, Nuova Caledonia, Lealtà e Figi. La vetta più alta è il monte Jaya (5.030 m) nella Nuova Guinea, mentre la massima profondità del mare si trova a ovest delle isole Salomone, nell'abisso Planet (9.141 m). La popolazione è costituita da melanesiani, popoli che presentano caratteristiche comuni, come i capelli crespi, la carnagione scura, la pelosità del corpo e la statura medio-bassa. La società ha organizzazione matrilineare e struttura gerarchizzata. Importanti le cerimonie rituali e il culto dei defunti. 

\mélange, sm. invar. Mescolanza di colori. 

\melànico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alla melanina. 

\melanìna, sf. Pigmento bruno e nero, derivato della tiroxina, con peso molecolare elevato, presente in forma di granuli nel capello, nell'epidermide, nei peli e nella retina. Si localizza anche nell'iride, nella coroide e in alcuni tumori. La sua mancanza è la causa dell'albinismo. 

\melanìsmo, sm. Mutazione recessiva che si presenta con una pigmentazione nera dei tegumenti. 
Melanismo industriale 
Mutazione, che consiste nella comparsa di mutanti melanici, che possono subire le farfalle di alcune zone industriali. 

\melanìte, sf. Minerale di colore nero contenente titanio. 

\melanodèrma, sm. Riferito a tipi umani con pelle scura. 

\melanodermìa, sf. Pigmentazione scura della pelle. 

\melanoleucodèrma, sm. Cambiamento della pigmentazione cutanea che si manifesta con macchie chiare e scure. 

\melanòma, sm. Termine medico che designa genericamente tutte le forme  →  tumorali che si sviluppano da cellule elaboratrici di melanina. Poiché il melanoma insorge generalmente su un neo esistente fin dalla nascita, è consigliabile effettuare controlli periodici di tali nei, soprattutto se di grandi dimensioni, procedendo all'asportazione chirurgica nei casi dubbi. Talvolta il melanoma si sviluppa autonomamente, presentandosi come una chiazza che si estende lentamente e che provoca prurito e tende a cambiare colore e a divenire rilevata. La mancata asportazione di un melanoma consente alla neoplasia di evolversi alla fase invasiva, provocando metastasi nelle linfoghiandole e, attraverso gli apparati linfatico e sanguigno, in tutto l'organismo. 
L'età del paziente, la localizzazione (il melanoma insorge specialmente in età adulta, generalmente localizzato sul dorso, nell'uomo, e agli arti inferiori, nella donna) e le caratteristiche evolutive consentono di formulare il sospetto diagnostico con una certa tempestività. 

\melanterìte, sf. Solfato idrato di ferro formato per ossidazione della pirite, da cui il colore grigio nerastro. 

\Melantóne, Filìppo (Bretten 1497-Wittenberg 1560) Umanista e riformatore tedesco. Il vero nome è Philipp Schwarzerd. Collaborò con Lutero, pubblicando i Loci communes rerum theologicarum (1521), testo fondamentale della teologia protestante. Nel 1530 scrisse la Confessione di Augusta. Alla morte di Lutero, guidò il protestantesimo, pur scontrandosi con i calvinisti e luterani più integralisti. Importante il contributo filosofico (Compendio di filosofia morale, 1538). Si occupò anche della riforma dell'università in Germania, ottenendo il titolo di praeceptor Germaniae

\melanzàna, sf. Pianta appartenente alla famiglia delle Solanacee, dai frutti commestibili, di colore violaceo. 
 X   sf. aubergine. 

\Melàra Comune in provincia di Rovigo (2.055 ab., CAP 45037, TEL. 0425). 

\melarància => "arancia" 

\melaràncio, sm. Altro nome dell'arancio dolce. 

\melàrio, sm. Parte dell'arnia dove viene depositato il miele. 

\melàsma, sm. Termine medico che designa macchie brunastre e irregolari presenti sugli arti inferiori di pazienti anziani. 

\melàssa, sf. Sciroppo che si ricava dalle barbabietole e dalla canna da zucchero. 

\Melastomatàcee, o Melastomàcee Famiglia di piante erbacee diffuse nelle regioni tropicali e subtropicali. Appartiene all'ordine delle Mirtali con circa duecento generi. 

\melàta, sf. Sostanza zuccherina secreta da piccoli insetti parassiti delle piante o prodotta dalle piante stesse. 

\melàto, agg. 1 Condito con miele. 2 Dolce, mellifluo. 

\Melàto, Marìa (Reggio Emilia 1885-Forte dei Marmi 1950) Attrice teatrale. Interpretò Andreev, Pirandello e D'Annunzio. 

\Melàto, Mariàngela (Milano 1943-2013) Attrice teatrale e cinematografica. Interpretò per il teatro Orlando Furioso (L. Ronconi 1968), Il caso di Alessandro e Maria (1982), Vestire gli ignudi (1986) Medea (1987), Un tram chiamato desiderio (1993), L'affare Makropulos (1994) e Tango barbaro (1994); per il cinema Mimì metallurgico ferito nell'onore (1972), Segreti segreti di Bertolucci (1985), Notte d'estate di Wertmüller (1986), Mortacci (1988) e La fine è nota (1992).   +  

\Melàzzo Comune in provincia di Alessandria (1.100 ab., CAP 15010, TEL. 0144). 

\Melbourne Città (3.002.000 ab.) dell'Australia e capitale dello stato di Victoria, situata alla foce del fiume Yarra, sulla baia di Port Phillip. Importante porto mercantile, centro commerciale, finanziario, industriale e culturale. Le principali risorse sono le industrie meccaniche (automobilistiche, cantieristiche e aeronautiche), delle materie plastiche, alimentari, chimiche, petrolchimiche, metallurgiche, del tabacco. La città è inoltre grande mercato della lana e dell'allevamento e nelle sue vicinanze si trovano ricchi giacimenti auriferi. Fu fondata nel 1835 da alcuni coloni provenienti dalla Tasmania che la chiamarono Dootigala; nel 1837 prese il nome attuale, dal primo ministro inglese dell'epoca, e fu capitale dell'Australia dal 1901 al 1927. 

\Melchiòrre Personaggio biblico, uno dei tre re magi. 

\Melchìsedec Personaggio biblico, re di Shalem e sacerdote, benedisse Abramo tornato vincitore dalla Mesopotamia e offrì a Dio pane e vino in ringraziamento. 

\melchìta, agg. Cattolico di rito bizantino ma di lingua araba. 

\Mèldola Comune in provincia di Forlì (9.057 ab., CAP 47014, TEL. 0543). 

\Méle Comune in provincia di Genova (2.764 ab., CAP 16010, TEL. 010). 
Mele 
Promontorio della costa ligure di Ponente, tra Laigueglia e Diano Marina. 

\Meleagridìdi Famiglia di Uccelli galliformi cui appartengono i tacchini. 

\meleagrìna, sf. Ostrica perlifera. 

\Meleàgro Personaggio mitologico, figlio di Eneo a Altea e re di Calidone. Artemide mandò un cinghiale a devastare le sue terre, ma egli lo uccise e ne donò le spoglie alla sua amata, Atalanta. 

\Melegnàno Comune (17.000 ab., CAP 20077, TEL. 02) della provincia di Milano, sul fiume Lambro. Le principali risorse sono le industrie alimentari (casearie), tessili, chimiche, elettrotecniche e argentiere. Nell'alto medioevo, con il nome di Marignano, fu borgo fortificato e venne distrutto nel 1239 da Federico II. Ricostruito nel 1245 dai milanesi, entrò a far parte del dominio dei Torriani e poi dei Visconti. Nel 1515 Massimiliano Sforza vi fu sconfitto dai veneziani e dal loro alleato il re di Francia Francesco I. Con il trattato di Noyon che pose fine alla guerra, Melegnano divenne possedimento francese. Durante la seconda guerra d'indipendenza, nel 1859, i francesi vi sconfissero gli austriaci. 

\melèna, sf. Fuoriuscita di feci nere o con chiazze rossasatre. È casuata dalla presenza di sangue nell'intestino che può provenire dai segmenti alti del sistema digerente (le feci appaiono nerastre in quanto il sangue è stato digerito), o dalle porzioni basse, come nel caso delle emmoroidi (le feci presentano zone rossastre in quanto il sangue è pressoché immodificato). L'origine possono essere ulcere, cirrosi epatica, polipi intestinali, tumori, terapie con farmaci antiaggreganti.
 X   sf. melena.

\Melendùgno Comune in provincia di Lecce (8.789 ab., CAP 73026, TEL. 0832). 

\melensàggine, sf. 1 L'essere melenso. 2 Atto o detto da melenso. 

\melensaménte, avv. In modo melenso. 

\melènso, agg. e sm. 1 Tardo nell'intendere e nel muoversi. 2 Insulso, insipido. ~ sciocco. 
 X   agg. e sm. stupid, dull. 

\Meléti Comune in provincia di Lodi (477 ab., CAP 20070, TEL. 0377). 

\meléto, sm. Terreno coltivato a mele. 

\Mèlfi Comune (16.000 ab., CAP 85025, TEL. 0972) in provincia di Potenza. Le principali risorse sono rappresentate dall'agricoltura (cereali, uva, olive), dalle industrie alimentari collegate e dall'industria automobilistica. Nel medioevo fiorì dopo la conquista normanna del 1041, e nel 1089 vi si tenne un concilio generale, sotto papa Urbano II. Federico II di Svevia vi fondò una famosa scuola e lo elesse a residenza estiva. 

\Méli, Giovànni (Palermo 1740-1815) Poeta. Tra le opere La bucolica (1762-1772) e Poesie siciliane (1787). 

\Meliàcee Famiglia di piante arbustacee diffuse nelle regioni tropicali e subtropicali. La maggior parte fornisce un legno di ottima qualità. Appartiene all'ordine delle Terebintali. 

\Meliantàcee Piccola famiglia di piante legnose ed erbacee diffuse solo in Africa. Appartiene all'ordine delle Terebintali. 

\melibiòsio, sm. Disaccaride ottenuto per idrolisi incompleta del trisaccaride raffinosio. 

\mèlica, sf. Poesia lirica con accompagnamento musicale. 
 @   greco melikè. 

\mèlico, agg. (pl. m.-ci) Musicale, lirico. 

\Melicuccà Comune in provincia di Reggio Calabria (1.214 ab., CAP 89020, TEL. 0966). 

\Melicùcco Comune in provincia di Reggio Calabria (5.063 ab., CAP 89020, TEL. 0966). 

\Méliès, Georges (Parigi 1861-1938) Regista e produttore francese. Diresse Il viaggio sulla luna (1902), Il viaggio attraverso l'impossibile (1904), I 400 scherzi del diavolo (1906) e La conquista del Polo (1912). 

\Melifàgidi Famiglia di piccoli passeri australiani. 

\mèliga, sf. 1 Saggina. 2 Granturco. 

\melilìte, sf. Alluminosilicato di sodio, calcio, alluminio e magnesio presente in rocce effusive basiche e in calcari metamorfici. 

\Melilla Città (12,3 km2, ca. 54.000 ab.) sulla costa marocchina del mar Mediterraneo. Costituisce una enclave spagnola ed è sede di un importante presidio militare, data la sua posizione, un tempo strategica, in prossimità di Gibilterra. 
È un attivo centro portuale e commerciale, sede di industrie cantieristiche e alimentari. 

\Melìlli Comune in provincia di Siracusa (11.656 ab., CAP 96010, TEL. 0911). Centro agricolo (coltivazione di olive e agrumi) e industriale (prodotti chimici, metalmeccanici e raffinerie di petrolio). Gli abitanti sono detti Melillesi

\melilòto, sm. Genere di piante erbacee annue e biennali diffuse in Europa, Asia e Africa. Tra le specie più note si ricordano il Melilotus officinalis e il Melilotus alba o trifoglio di Buchara. Appartiene alla famiglia delle Papilionacee. 

\melìna, sf. Nello sport, gioco ostruzionistico praticato per perdere tempo. 

\melinìte, sf. Esplosivo a base di acido picrico. 

\melioidòsi, sf. Malattia tropicale causata dal batterio Pseudomonas pseudomallei trasmesso da roditori e da alcuni insetti. 

\melìsma, sm. (pl.-i) Nel canto gregoriano, fioritura melodica che utilizza più note su un'unica vocale del testo. 

\melìssa, sf. Pianta appartenente alla famiglia delle Tubiflorali, dalle cui foglie odorose si estrae un'essenza dalle proprietà rilassanti. 
 X   sf. lemon verbena. 

\Melìssa Comune in provincia di Crotone (4.683 ab., CAP 88070, TEL. 0962). 

\Melissàno Comune in provincia di Lecce (7.124 ab., CAP 73040, TEL. 0833). 

\melìssico, agg. (pl. m.-ci) Riferito a un alcool che si trova nella cera d'api come estere dell'acido palmitico. 

\melitaea, sf. invar. Genere di Insetti Lepidotteri eteroneuri. Appartiene alla famiglia dei Ninfalidi. 

\melitemìa, sf. Presenza patologica di zucchero nel sangue. 

\melitènse, agg. e sm. Riferito all'isola di Malta. 

\Melìto di Nàpoli Comune in provincia di Napoli (20.095 ab., CAP 80017, TEL. 081). Centro agricolo (coltivazione di ortaggi e frutta) e industriale (prodotti dell'abbigliamento, alimentari, chimici e del vetro). Gli abitanti sono detti Melitesi

\Mèlito di Pòrto Sàlvo Comune in provincia di Reggio Calabria (10.727 ab., CAP 89063, TEL. 0965). Centro agricolo (coltivazione di agrumi), turistico (balneazione) e industriale (produzione di essenza di bergamotto). Nel 1860, dopo aver conquistato la Sicilia, vi sbarcò Garibaldi. Gli abitanti sono detti Melitesi

\Melìto Irpìno Comune in provincia di Avellino (2.106 ab., CAP 83030, TEL. 0825). 

\Melitopol Città (177.000 ab.) dell'Ucraina, nella provincia di Zaporozje. 

\melittànte, agg. Relativo a quelle piante che possiedono fiori ricchi di nettare, per cui risultano molto appetiti dalle api. 
 @   dal greco mélitta, ape. 

\melittofilìa, sf. Impollinazione effettuata dalle api. 

\Melizzàno Comune in provincia di Benevento (1.924 ab., CAP 82030, TEL. 0824). 

\Melk Centro dell'Austria Inferiore (5.000 ab.) situato alla destra del Danubio, famosa per l'abbazia bizantina. 

\Mell, Max (Marburgo, Stiria 1882-Vienna 1971) Drammaturgo austriaco. I temi prevalenti dei suoi lavori sono di carattere religioso. Tra le opere per il teatro Das Apostelspiel (La rappresentazione degli apostoli, 1923) e Das Nachfolge-Christi-Spiel (La rappresentazione dell'imitazione di Cristo, 1927). 

\Mèlla Fiume (96 km) della Lombardia. Nasce presso il passo del Maniva e confluisce nel fiume Oglio. 

\mellah, sm. invar. Nel Maghreb, quartiere abitato da ebrei. 

\Mèlle Comune in provincia di Cuneo (455 ab., CAP 12020, TEL. 0175). 

\mèlleo, agg. Che ha il sapore del miele. 

\Mèlli, Robèrto (Ferrara 1885-Roma 1958) Scultore. Tra le opere Mia moglie (1913, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna) e Signora con cappello nero (1913, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna). 

\mellìfero, agg. Che dà miele. 

\mellificàre, v. intr. Fare il miele. 

\mellificazióne, sf. La produzione del miele da parte delle api. 

\mellifluaménte, avv. In modo mellifluo. 

\mellifluità, sf. L'essere mellifluo. 

\mellìfluo, agg. 1 Da cui scorre miele. ~ melenso. 2 Dolce come il miele, ma in realtà ipocrita e falso. ~ adulatorio. 
 X   agg. honeyed, sugary. 

\mellìte, sf. Sostanza organica minerale che si trova nei giacimenti di carbone. Si presenta in piccoli cristalli tetragonali colore del miele. 
 @   lat. mel, mellis miele. 

\mellìto, sm. In farmacia, preparato contenente miele anziché zucchero. 

\mellìvora, sf. Genere di Mammiferi mustelidi carnivori africani che comprende l'unica specie Mellivora capensis (tasso del miele o ratele) caratterizzata da arti e coda corti e unghie molto robuste. 

\Mèllo Comune in provincia di Sondrio (965 ab., CAP 23010, TEL. 0342). 

\mellonàggine, sf. Azione stupidaggine. ~ sciocchezza. 

\Mellóni, Macedònio (Parma 1798-Portici 1854) Fisico. Compì importanti studi sull'irraggiamento del calore utilizzando coppie termoelettriche da lui create. 

\mellotron, sm. invar. Strumento musicale elettronico a tastiera con il quale si possono riprodurre i suoni di quasi tutti gli strumenti, mediante registrazione memorizzata degli stessi. 

\mèlma, sf. 1 Terra intrisa d'acqua, lasciata da piene o alluvioni. ~ fanghiglia. 2 Mota, fango. ~ limo. 3 Cosa o persona ripugnante. 
 X   sf. 1 slime. 2 (fango) mire, mud. 
 @   longob. melm. 

\melmosità, sf. L'essere melmoso. 

\melmóso, agg. Pieno di melma. ~ fangoso. 
 X   agg. 1 slimy. 2 (fangoso) muddy. 

\Melnàti, Umbèrto (Livorno 1900-Roma 1979) Attore teatrale. Interpretò la commedia comico-brillante degli anni '30 e '40. 

\Melnikov, Costantin Stefanovic (Mosca 1890-1975) Architetto russo. Principale rappresentante dello stile architettonico legato allo sviluppo dell'avanguardia sovietica dopo la Rivoluzione d'ottobre. Tra le opere, la progettazione del club operaio di Doulev (1925), il padiglione russo all'Esposizione di Parigi (1925), il club Rusakov di Mosca (1928), caratterizzato dalle tre sale costituenti una specie di ruota dentata che emerge dalla costruzione principale, la casa dell'architetto a Mosca (1929). 

\mélo, sm. Angiosperma (Malus communis) della famiglia delle Rosacee e dell'ordine delle Rosali. Albero da frutto coltivato nelle zone temperate. La mela è un falso frutto dal quale si estrae, per fermentazione, il sidro. 
 X   sm. apple tree. 

\melòde, sf. e sm. sf. Melodia. 
sm. Denominazione con cui venivano indicati, dal VI al IX sec. i compositori di canti liturgici bizantini. I più noti sono Romano il Melode (VI sec.), Cosma di Maiuma e Giovanni Damasceno (VIII sec.) e la poetessa Cesia (IX sec.). 

\melodìa, sf. 1 Successione di suoni modulati che rappresenta un pensiero musicale organico. ~ motivo. non riusciva a smettere di pensare a quella fantastica melodia. 2 Armonia, dolcezza di suoni. ~ musicalità. non si sarebbe mai stancato di ascoltare la melodia della sua voce. 3 Canto patetico. la bambina intonava una triste melodia
 X   sf. tune, melody. 
 @   lat. melodia, dal greco meloidìa canto, deriv. da meloidèin cantare, comp. da mèlos canto + oidè carme. 

\melòdica, sf. (pl.-che) L'insieme di norme che presiede alla costruzione di una melodia. 

\melòdico, agg. (pl. m.-ci) 1 Relativo a melodia. 2 Che presenta elementi e aspetti propri della melodia. 
 @   greco tardo melodikòs. 

\melodiosaménte, avv. In modo melodioso. 

\melodióso, agg. Che ha melodia. ~ armonioso. 
 X   agg. melodious. 

\melodioterapìa, sf. Musicoterapia. 

\melodìsta, sm. e sf. (pl.-i) Compositore di musica melodica. 

\melodràmma, sm. (pl.-i) 1 Azione drammatica cantata e con accompagnamento musicale. 2 Comportamento ridicolo per eccessiva teatralità. 

\melodrammaticaménte, avv. In modo melodrammatico, enfaticamente. 

\melodrammàtico, agg. (pl. m.-ci) 1 Relativo a melodramma. 2 Di atto o gesto, ridicolo per esagerata teatralità. ~ enfatico. 
 X   agg. melodramatic. 

\melogràno, sm. Angiosperma (Punica granatum) della famiglia delle Punicacee e dell'ordine delle Mirtali. Arbusto originario dell'Asia minore, raggiunge i 5 m di altezza.   +  
 X   sm. pomegranate tree. 

\Melòidi Famiglia di Insetti Coleotteri. 

\melòlogo, sm. (pl.-ghi) Composizione teatrale costituita da una voce recitante, accompagnata da un complesso strumentale. 

\melòmane, sm. e sf. Affetto da melomania. 

\melomanìa, sf. Patologico amore per la musica. 

\melomelìa, sf. Presenza di arti accessori sugli arti normali. 

\melòmelo, sm. Individuo affetto da melomelia. 

\melóne, sm. Angiosperma (Cucumis melo) della famiglia delle Cucurbitacee e dell'ordine delle Cucurbitali. Pianta erbacea annua, a fusto rampicante, probabilmente originaria delle zone caucasiche, coltivata nei paesi temperati per i suoi frutti commestibili e dolci. È diffuso in Europa in tre varietà principali: cantalupi, reticolari e lisci o invernali. ~ popone, mellone. 
 X   sm. melon. 

\Melóni, Gìno (Varese 1905-1989) Pittore italiano. Dalla prima produzione di tipo figurativo è passato, attraverso esperienze cubiste e surrealiste, a un'espressività lirica che ha espresso nei due cicli delle donne (1946-1950) e dei Galli (1947-1953). 

\melopèa, sf. Melodia lenta, di ispirazione liturgica. 

\Melòria Zona del mare Adriatico, situata a ovest di Livorno, caratterizzata da bassifondi, nei cui pressi si svolsero tre battaglie. 

\mèlos, sm. invar. Melodia, canto, poesia lirica. 

\Melòtti, Fàusto (Rovereto 1901-Milano 1986) Scultore. Tra le opere Scultura n. 15 (1935, Torino, Galleria d'Arte Moderna) e I sette savi (1938, Milano, Galleria d'Arte Moderna). 

\Melòzzo da Forlì (Forlì 1438-1494) Melozzo degli Amorosi detto Melozzo da Forlì. Pittore. Durante i suoi studi a Urbino, dal 1465 al 1475, conobbe Piero della Francesca ed ebbe modo di apprendere la lezione dei fiamminghi. Da tale incontro trasse una visione spaziale ampia e solenne, che lo portò a privilegiare ampie opere murali in cui si realizza il suo gusto per la rappresentazione scenografica. Tra le opere Sisto IV nomina il Platina prefetto della Biblioteca Vaticana (1477, Vaticano, Pinacoteca Vaticana) e Angeli musicanti (1480, Vaticano, Pinacoteca Vaticana). 

\Melpignàno Comune in provincia di Lecce (2.156 ab., CAP 73020, TEL. 0836). 

\Mèltina (in ted. Molten) Comune in provincia di Bolzano (1.214 ab., CAP 39010, TEL. 0471). 

\Melusìnidi Famiglia di Insetti Ditteri Nematoceri pungitori dalle ali larghe e brevi. 

\Melville (isola) Isola del Canada, nell'arcipelago Artico Canadese, la maggiore delle isole Parry. 

\Melville (lago) Lago (2.934 km2) del Canada, nel Labrador sudorientale. 

\Melville (penisola) Penisola del Canada, all'estremità nordorientale dei Territori del Nord-Ovest, tra i golfi di Boothia e il bacino di Foxe. 

\Melville, Herman (New York 1819-New York 1891) Scrittore statunitense. Rimase orfano di padre e, imbarcatosi come mozzo, trascorse la giovinezza in mare, navigando anche nell'oceano Pacifico. Da qui trasse l'ispirazione per i primi racconti avventurosi, Typee, uno sguardo alla vita polinesiana (1846), Omoo, un racconto dei mari del Sud (1847), Redburn (1849), Giacchetta bianca (1850). Nella sua opera descrisse la lotta con la natura dell'uomo primitivo, contrapposto all'uomo civilizzato, mescolando la narrazione dell'avventura con riflessioni metafisiche e allegoriche. Dopo il romanzo Mardi (1849) incontrò N. Hawthorne e iniziò la stesura del proprio capolavoro Moby Dick (1851), nel quale narrò l'epica e tragica caccia alla balena bianca da parte del capitano Achab. Anche gli altri romanzi, Pierre o dell'ambiguità (1856), L'uomo di fiducia (1857) e Billy Bud (pubblicato postumo nel 1924), furono trascurati dai contemporanei e Melville fu riconosciuto come uno dei principali esponenti della letteratura statunitense del 1800 soltanto dopo la prima guerra mondiale. 

\Melville, Jean-Pierre (Parigi 1917-1973) Regista cinematografico francese, maestro del poliziesco. Diresse Il silenzio del mare (1948), I ragazzi terribili (1950), Lo spione (1962) e I senza nome (1970). 

\Mèlzi d'Erìl, Francésco (Milano 1753-Bellagio 1816) Politico. Dal 1802 al 1805, in qualità di vicepresidente della repubblica italiana, riorganizzò le finanze e l'amministrazione. Di ideologia monarchica, nel 1814, sostenne la candidatura al trono italico di E. Beauharnais. 

\Mèlzo Comune in provincia di Milano (18.430 ab., CAP 20066, TEL. 02). Centro industriale (prodotti tessili, meccanici, elettrotecnici e caseifici) e dell'allevamento (bovini). Gli abitanti sono detti Melzesi

\Membràcidi Famiglia di Insetti Emitteri Omotteri di piccole dimensioni. 

\membràna, sf. 1 Struttura che avvolge organi del corpo umano e animale. 2 Involucro della cellula e del nucleo. 3 Pelle di animale, usata per strumenti a percussione. 
In anatomia indica genericamente qualsiasi struttura di spessore minimo, che riveste o delimita altri organi, come per esempio la membrana timpanica e la pleura. In citologia indica strutture microscopiche o submicroscopiche a livello cellulare, come la membrana cellulare che racchiude la cellula ed è composta da un doppio strato di fosfolipidi nel quale sono inserite molecole proteiche. 

\membranàceo, agg. Che ha natura di membrana. 

\membranifórme, agg. Che ha forma di membrana. 

\membranòfoni Nella classificazione degli strumenti musicali fatta da Hornbostel e Sachs, quegli strumenti che producono suono per mezzo delle vibrazioni di una o più membrane tese e percosse con le mani o con apposite mazze. 

\membranòfono, agg. Che suona mediante percussione di una membrana. 

\membranóso, agg. Che ha membrane. 
 @   lat. tardo membranosus. 

\membratùra, sf. 1 Il complesso delle membra umane. 2 Insieme delle strutture architettoniche di una costruzione. 

\mèmbro, sm. 1 Ogni parte del corpo animale. sentiva le membra intorpidite dal freddo. 2 Ogni individuo che forma una collettività. ~ aderente. non era membro di nessuna associazione. 3 Organo genitale maschile. ~ fallo, pene. membro virile
[plurale: i membri (della famiglia, della giuria, di una equazione), le membra (del corpo umano, nel loro complesso)]
 X   sm. 1 member. 2 (arto) limb. 
 @   lat. membrum

\membrùto, agg. Grosso e forte di membra. 

\Meme Dipartimento (196.000 ab.) del Camerun, nella provincia di Sud-Ovest. Capoluogo Kumba. 

\meménto, sm. invar. 1 Preghiera per i vivi e i morti, inserita nella Messa. 2 Ammonizione. 

\memento mori, loc. avv. Espressione latina scritturale che significa "ricordati che morirai". 

\meminisse iuvabit, loc. avv. Espressione latina di Virgilio che significa "gioverà ricordare". Significa che in un futuro più sereno anche le avversità costituiranno un ricordo gradito. 

\Memling, Hans (Seligenstadt 1435/40-Bruges 1494) Pittore fiammingo. Tra le opere Trittico del Giudizio universale (1466-1473, Danzica, Centralne Muzeum Morskie) e Trittico del matrimonio mistico di Santa Caterina (1479, Bruges, Sint Janshospitaal). 

\Mèmmi, Lìppo (Siena not. 1317-1356) Pittore. Tra le opere Madonna con il Bambino (ca. 1325, Berlino, Gemäldegalerie). 

\Mèmnone Essere mitologico greco, figlio di Titone e di Eos e re degli Etiopi. Alleato dei troiani, fu ucciso da Achille per vendicare l'uccisione di Antiloco, ma la madre ne ottenne da Zeus l'immortalità. 
Colossi di Memnone 
Nome dato dai greci a due enormi statue del faraone Amenofi III a Tebe, una delle quali è ancora esistente. 

\Memnóne, colòssi di Nome con cui i greci chiamarono le due statue di Amenofi III a Tebe. Il nome deriva dal fatto che una di esse, in seguito a un terremoto, iniziò a emettere vibrazioni che vennero interpretate come il saluto di Memnone. 

\Memolo Romanzo di E. Emanuelli (1929). 

\memoràbile, agg. Degno di essere ricordato. ~ indimenticabile. 
 X   agg. 1 memorable. 2 (indimenticabile) unforgettable. 
 @   lat. memorabilis. 

\memorabilità, sf. 1 L'essere memorabile. 2 Caratteristica consistente nell'essere ritenuto a memoria. 

\memorabilménte, avv. In modo memorabile. 

\memoràndo, agg. Memorabile. 

\memorandum, sm. invar. 1 Promemoria. ~ annotazione. 2 Taccuino, agenda. ~ notes. 3 Scritto riepilogativo degli aspetti relativi a una questione. 
 X   sm. invar. memorandum. 

\mèmore, agg. Che serba memoria di qualcosa. ~ riconoscente. <> immemore. 
 @   lat. memor,-oris. 

\memòria, sf. 1 Facoltà delle mente umana di conservare e rievocare esperienze e conoscenze del passato. ~ ricordo, reminiscenza. 2 Appunto, annotazione, promemoria. 3 Scrittura di interesse processuale, memoriale. 4 Dissertazione, monografia. 5 Organo degli elaboratori elettronici nel quale vengono registrati e conservati i dati e i programmi. 
 X   sf. 1 memory. 2 (autobiografia) pl. memoirs. 3 (imparare a memoria) to learn by heart. 
 @   lat. memoria, deriv. da memor,-oris. 
Dal punto di vista neurofisiologico si ritiene che la funzione della memoria abbia sede nelle aree corticali vicine alle aree percettive. Nel 1997 ricercatori tedeschi hanno scoperto il gene della memoria a lungo termine, responsabile dell'abilità umana. In psicologia, si distinguono la memoria sensoriale, la memoria affettiva, la memoria intellettiva e la memoria associativa, nella quale, alla risposta provocata da uno stimolo, si uniscono altre risposte provocate da stimoli associati al primo. Dal punto di vista della patologia della mente umana, le alterazioni della memoria si distinguono in amnesie, ovvero incapacità totali o parziali del ricordo, e paramnesie, ovvero distorsioni o allucinazioni del ricordo. 
In informatica è la parte di ogni sistema di elaborazione o calcolatore elettronico in grado di immagazzinare dati e programmi, rendendoli disponibili al bisogno. Le memorie possono essere classificate secondo diversi criteri. La prima e più importante suddivisione avviene in base al tipo di accesso che la memoria stessa consente e comprende due ampie categorie: la RAM (Random Access Memory o Memoria ad accesso casuale), che permette all'utilizzatore di leggere e scrivere correntemente le sue celle, e la ROM (Read Only Memory o Memoria a sola lettura), nella quale i dati vengono normalmente registrati dal fabbricante e consentono all'utilizzatore finale la sola operazione di lettura. Queste due categorie generali utilizzano poi diversi supporti di memorizzazione, come i componenti a semiconduttore (sia RAM che ROM), i dischi magnetici (RAM), i dischi ottici (ROM) e i dischi magneto-ottici (RAM). Nella struttura di un elaboratore elettronico la memoria viene infine distinta in centrale e periferica. La prima è composta da componenti elettronici a semiconduttore, tra i quali alcuni contengono la programmazione di base dell'elaboratore stesso (firmware) registrata dal fabbricante (ROM programmabili o EPROM) e altri sono invece utilizzabili per la scrittura e lettura di dati e programmi di lavoro, ma perdono il loro contenuto quando l'elaboratore viene spento (RAM volatile). La memoria periferica o memoria di massa è invece costituita dalle unità a dischi magnetici (RAM fissi o asportabili), a dischi magneto-ottici (RAM asportabili), a dischi ottici (CD-ROM), a chiavette (o penne) USB, …

\memorial, sm. invar. Manifestazione, specialmente sportiva, dedicata alla memoria di un personaggio famoso. celebrarono il memorial in onore di quel grande calciatore
 @   ingl. memorial

\memoriàle, sm. 1 Libro di memorie. ~ diario. 2 Scritto nel quale si espongono le ragioni del proprio operato. ~ documentazione. 3 Raccolta di memorie relative ad avvenimenti o personaggi illustri. ~ biografia, monografia, storiografia. 
 X   sm. 1 pl. memoirs. 2 (dir.) memorial. 
 @   lat. tardo memorialis. 

\Memoriale Romanzo di P. Volponi (1962). 

\Memoriale di Sant'Elena Memorie di E. A. D. conte di Las Cases (Mémorial de Sainte-Hélène, 1823). Una delle numerose opere scritte in Francia sulla figura di Napoleone Bonaparte. Opera destinata a far rivivere il prestigio di Napoleone, non è sempre attendibile per le tesi che l'autore sostiene. 

\memorialìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Autore di memorie. 

\memorialìstica, sf. (pl.-che) L'insieme delle opere letterarie a carattere biografico riferite a un'epoca o un momento storico. 

\memorialìstico, agg. (pl. m.-ci) Che si riferisce ai memoriali. 

\Memorie Cronaca di Ph. de Commynes (1489-1498). 
Memorie 
Memorie del cardinale di Retz (postuma, 1717). 
Memorie 
Memorie di L. de Saint-Simon (postuma, 1813). 
Mémoires 
Memorie di C. Goldoni (1787). 
Mémoires 
Memorie di G. G. Casanova (1791-1798). 

\Memorie da una casa di morti Romanzo di F. M. Dostoevskij (1861-1862). 

\Memorie del sottosuolo Romanzo di F. M. Dostoevskij (1864). Lungo monologo composto dopo l'esperienza traumatica dei lavori forzati, dell'esilio, delle difficoltà economiche e della morte della moglie, nel quale lo scrittore intende indagare i motivi più riposti della sua inquietudine. Esplorazione del sottosuolo della coscienza nel quale si aggrovigliano tutti gli impulsi più oscuri. Dopo una prima parte teorica, il narratore racconta alcuni episodi illustrativi della parte svolta dal sottosuolo nella sua vita. Il libro è una sorta di autoanalisi compiuta dallo scrittore che più di ogni altro ha scandagliato i lati oscuri dell'animo umano. 

\Memorie dell'aldilà Opera di narrativa di J. M. Machado de Assis (1881). 

\Memorie di Adriano Romanzo di M. Yourcenar (1951). Il testamento spirituale che l'imperatore Adriano, presentendo vicina la propria morte, lascia al giovane Marco Aurelio sotto forma di una lunga lettera con la quale ripercorre le tappe più significative della sua vita e della sua esperienza. Tra le vicende narrate, spicca l'incontro con il giovane Antinoo, per il quale Adriano provò una speciale passione terminata bruscamente con il suicidio di Antinoo. 

\Memorie di Barry Lyndon, Le Romanzo di W. M. Thackeray (1844-1856). 

\Memorie di un cacciatore Romanzo di I. S. Turgenev (1852). 

\Memorie di un pazzo, Le Racconto di N. V. Gogol' (1836). 

\Memorie di una cameriera, Le Romanzo di O. Mirbeau (1900). 

\Memorie di una maîtresse americana Romanzo di N. Kimball (postumo, 1970). 

\Memorie di una ragazza perbene Memorie di S. de Beauvoir (1958). 

\Memorie d'oltretomba Memorie di F. R. de Chateaubriand (1848-1850). 

\memorizzàre, v. tr. 1 Fissare nella memoria. Registrare. 2 Immagazzinare nella memoria di un elaboratore elettronico. 
 X   v. tr. 1 to memorize. 2 (inform.) to store. 
 @   franc. mémoriser. 

\memorizzazióne, sf. Il memorizzare. 

\Memphis Città (610.000 ab.) degli USA, nello stato del Tennessee, sul fiume Mississippi, al centro di importanti linnee di comunicazione stradali, ferroviarie e aeree. È porto fluviale, mercato mondiale di cotone e centro commerciale di prodotti agricoli (grano, mais, riso, soia e tabacco). Sviluppato è anche l'allevamento del bestiame e lo sfruttamento boschivo. Le principali industrie sono quelle petrolifere, meccaniche, del legno e di trasformazione dei prodotti agricoli e zootecnici. È sede di un'università e di altri istituti culturali. Fu fondata nel 1819 sull'area di un preesistente insediamento francese. 

\men(o)- Primo elemento di parole composte tratto da un termine greco la cui traduzione letterale è "mese", ma che di solito viene usato col significato di "mestruazione". 

\ména, sf. 1 Subdolo intrigo. 2 Maneggio. 

\menabò, sm. invar. Facsimile di un libro che serve da riferimento per la stampa definitiva. 

\Menabrèa, Luìgi Federìco (Chambéry 1809-Saint-Cassin 1896) Politico francese. Di ideologia moderata, fu ufficiale del genio, deputato e dal 1867 al 1869 presidente del consiglio; privatizzò il monopolio dei tabacchi e istituì la legge sul macinato. 

\mènade, sf. Baccante. 

\menadìto, sm. Nella locuzione a menadito, conoscere qualcosa benissimo. 
 X   avv. 1 thoroughly, perfectly. 2 (conoscere a menadito) at one's fingertips. 

\Menaechmi Commedia di T. M. Plauto (205-191 a. C.). È una delle 21 commedie di Plauto pervenute fino a noi. Menecmo ha un fratello di uguale nome, Menecmo, del tutto identico a lui. I due fratelli non si conoscono, perché vissuti separatamente: uno dei due è stato smarrito tra la folla e allevato da un mercante in un'altra città. Quando, ormai adulto, questi arriva nella città dove l'altro risiede, si determina una incredibile confusione. La commedia è considerata l'archetipo di tutte le commedie degli equivoci: la comicità è essenzialmente legata agli errori e alle confusioni di persona (che includono anche la moglie e l'amante del fratello); la vicenda si risolve con il riconoscimento finale tra i due fratelli (la cosiddetta agnizione). 

\ménage, sm. invar. Andamento di una situazione familiare. 

\Menàggio Comune in provincia di Como (3.138 ab., CAP 22017, TEL. 0344). 

\menagràmo, sm. e sf. invar. Iettatore. 

\menàide, sf. 1 Rete semplice utilizzata per la pesca del pesce azzurro. 2 Barca usata per la pesca delle sardine e delle acciughe. 

\Menam Fiume (365 km) della Thailandia. Nasce presso Nakhon Sawan e sfocia nel golfo di Siam. 

\Menàndro (Atene 342 a. C.-290 a. C.) Commediografo greco e principale esponente della commedia nuova. Vissuto ad Atene, studiò con Teofrasto e fu amico di Epicuro. Scrisse circa cento commedie, basate sullo studio dei sentimenti e dei rapporti interpersonali, con una comicità che deriva dalle situazioni piuttosto che dalle battute del testo. Gli autori latini Plauto e Terenzio lo imitarono, estendendone l'influsso allo sviluppo della commedia europea. Le principali opere furono La donna di Samo, L'arbitrato, La fanciulla dalla chioma recisa, L'eroe, Il citarista e Il misantropo

\menànte, sm. Amanuense. 

\menàrca, sm. (pl.-chi) Il primo flusso mestruale che si verifica tra i dieci e i quindici anni e che segnala l'inizio dell'attività ovarica. 

\menàre, v. v. tr. 1 Condurre, portare. menare per il naso qualcuno, prenderlo in giro. 2 Agitare, muovere con forza. 3 Picchiare. arrivarono al punto di menare le mani. 4 Rimandare nel tempo senza concludere, ingannare. menare per le lunghe una faccenda
v. rifl. Picchiarsi. 
 X   v. tr. 1 to lead. 2 (dare colpi) to deal. 
 @   lat. minare, spingere minacciando. 

\menaròla, sf. Trapano a manovella. 

\Menaròla Comune in provincia di Sondrio (49 ab., CAP 23022, TEL. 0343). 

\menàta, sf. 1 L'atto del menare. 2 Serie di percosse. 3 Ripetizione monotona. ~ solfa. 

\Menchú, Rigoberta (Guatemala 1959-) Politica guatemalteca. A capo del movimento per i diritti civili degli indios, nel 1992 fu insignita del premio Nobel. 

\Mencònico Comune in provincia di Pavia (591 ab., CAP 27050, TEL. 0383). 

\mènda, sf. Difetto, errore. 

\mendàce, agg. Che dice o contiene menzogne, bugiardo. 
 @   lat. mendax,-acis, deriv. da mendum errore. 

\mendaceménte, avv. In modo mendace, menzognero. 

\mendàcio, sm. Bugia, menzogna. 

\mendacità, sf. L'essere falso, mendace. 
 @   lat. tardo mendacitas,-atis. 

\Mendaña de Neira, Álvaro de (1541-Santa Cruz 1595) Navigatore spagnolo. Nel 1568 scoprì le isole Salomone e nel 1595 l'arcipelago delle Marchesi. 

\Mendàtica Comune in provincia di Imperia (271 ab., CAP 18025, TEL. 0183). 

\Mendel, Gregor Johann (Heinzendorf 1822-Brno 1884) Frate agostiniano, biologo e naturalista boemo. Studiò l'incrocio di piante di pisello scoprendo le leggi fondamentali sull'ereditarietà dei caratteri (1866) alla base della moderna genetica. 
Leggi di Mendel 
Attraverso un'accurata registrazione statistica dei risultati dei suoi esperimenti, raggiunse le seguenti conclusioni:
- ciascun carattere è controllato da fattori (poi chiamati "geni") che possono esistere in forme diverse; per ogni carattere ogni individuo possiede due geni ("alleli"), che possono essere uguali o diversi (rispetto a quel carattere, nel primo caso l'individuo è detto "puro" o "omozigote", nel secondo "eterozigote");
- per ogni carattere ogni nuovo individuo eredita uno dei due geni del padre e uno dei due geni della madre;
- due individui diversi per un carattere e puri (ossia che per quel carattere hanno ciascuno una coppia di alleli tra loro uguali, ma diversi da quelli dell'altro individuo) generano individui eterozigoti che manifestano un solo allele, detto dominante, mentre l'altro, detto recessivo, rimane latente (prima legge, o legge della dominanza);
- due individui non puri generano individui che nel 25% dei casi manifestano la caratteristica recessiva (omozigoti recessivi) e nel 75% dei casi manifestano quella dominante, nel 50% dei casi essendo eterozigoti, nel 25% essendo omozigoti dominanti (seconda legge, o legge della segregazione);
- la trasmissione di ogni carattere avviene in maniera indipendente da quella degli altri, in combinazioni che obbediscono alle proporzioni volute dal calcolo delle probabilità: incrociando piante di pisello a fiori bianchi e rossi e a semi gialli e verdi, la trasmissione del colore rosso del fiore avviene con la stessa probabilità sia che il seme sia giallo sia che verde (terza legge, o legge dell'indipendenza).
Oltre al caso della "dominanza" si presentano casi intermedi:  →  "allele". 

\Mendeleev, Dmitrij Ivanovic (Tobolsk 1834-San Pietroburgo 1907) Chimico russo, si laureò all'Istituto pedagogico di San Pietroburgo, dove insegnò per alcuni anni e diede inizio alle proprie ricerche sulla densità delle sostanze chimiche. Trasferitosi nel 1859 a Heidelberg, proseguì i propri studi ed ebbe l'opportunità di incontrare Stalinslao Cannizzaro, chimico italiano impegnato nella ricerca delle relazioni esistenti tra il peso atomico e le altre proprietà dei singoli elementi. Nel 1863 ritornò a San Pietroburgo, dove insegnò chimica presso la locale università e, nel 1893, fu nominato direttore dell'Ente dei pesi e delle misure. Enunciò per primo la legge che lega le proprietà chimico-fisiche degli elementi alla periodicità del peso atomico (1869). Definì il sistema periodico degli elementi, arrivando a prevedere le caratteristiche di elementi scoperti solo più tardi. 

\mendelèvio, sm. Elemento chimico artificiale di numero atomico 101 e peso atomico 257, fu identificato nel 1955 nel ciclotrone di Berkeley, bombardando atomi di einsteinio con ioni di elio. 

\mendeliàno, agg. 1 Relativo all'ereditarietà indicata dalle leggi di Mendel. 2 Di carattere che sembra dipendere da un solo gene. 

\mendelìsmo, sm. Teoria generale dell'ereditarietà secondo le leggi di Mendel. 

\Mendelsohn, Erich (Allenstein, odierna Olsztyn 1887-San Francisco 1953) Architetto tedesco. Tra le opere la torre Einstein a Potsdam (1920-1924), Berliner Tageblatt a Berlino (1921-1923) e i magazzini Schocken a Stoccarda (1926). 

\Mendelssohn, Bartholdy, Felix Jacob (Amburgo 1809-Lipsia 1847) Compositore, direttore d'orchestra e pianista tedesco. Educato alla musica sin dalla prima infanzia, fu uomo di profonda cultura e studioso della tradizione musicale, oltre che ottimo violinista e pianista. Cent'anni dopo la prima esecuzione di Lipsia, diresse nel 1829 la Passione secondo San Matteo di J. S. Bach. Restò al margine del movimento romantico, condividendone gli interessi naturalistici e la visione della musica come riflesso dell'animo, senza però immedesimarsi nelle ansie e nei tormenti tipici del romanticismo. Le opere principali sono le cinque sinfonie (in particolare la Scozzese, op. 56, 1842, l'Italiana, op. 90, 1833), le musiche di scena per il Sogno di una notte di mezza estate di W. Shakespeare (1842), il Concerto in mi minore per violino e orchestra, op. 64 (1844) e gli oratori Paulus ed Elias (1837-1846). 

\Mendelssohn, Moses (Dessau 1729-Berlino 1786) Filosofo tedesco. Di famiglia israelita, fu tra i principali esponenti dell'illuminismo moderato. Difese la libertà di coscienza, sostenendo una religione basata sul senso comune e si dedicò alla divulgazione della cultura. Le opere principali sono i Dialoghi filosofici (1755), Sui principi fondamentali delle belle arti e delle scienze (1757), Sull'evidenza delle scienze metafisiche (1763) e Gerusalemme, o del potere religioso e l'ebraismo (1783). 

\Menderes, Adnan (Aydin 1899-Isola di Imrali 1961) Politico turco. Nel 1945 fondò il Partito democratico, quindi dal 1950 al 1960 fu primo ministro, finché, destituito da un golpe, venne giustiziato. 

\Mendes, Chico (Xapurí 1944-1988) Sindacalista brasiliano. Divenne un simbolo internazionale dell'impegno ambientalista per i suoi sforzi in difesa degli indios e della foresta amazzonica. Morì assassinato da un sicario dei latifondisti. 

\Mendes, Murilo (Juiz de Fora, Minas Gerais 1901-Lisbona 1975) Poeta brasiliano. Tra le opere Poesia in panico (1938) e Tempo spagnolo (1959). 

\Mendès-France, Pierre (Parigi 1907-1982) Politico francese. Di ideologia radical-socialista, fu presidente del consiglio dal 1954 al 1955; terminò l'intervento militare in Indocina e garantì alla Tunisia l'autonomia interna. 

\mendesiàno, agg. Relativo all'antica città di Mendes. 

\mendicànte, agg., sm. e sf. Che, o chi, vive di elemosine. ~ questuante. 
 X   sm. e sf. beggar. 

\mendicàre, v. v. tr. 1 Elemosinare. ~ questuare. 2 Chiedere in modo insistente. ~ supplicare, implorare. non poteva passare la vita a mendicare favori dagli altri
v. intr. Chiedere l'elemosina. arrivò al punto di mendicare
 X   v. tr. to beg. 
 @   lat. mendicare, deriv. da mendicus mendico. 

\Mendicìno Comune in provincia di Cosenza (6.418 ab., CAP 87040, TEL. 0984). 

\mendicità, sf. L'essere mendico. 

\mendìco, agg. e sm. (pl. m.-chi) Mendicante. 
 @   lat. mendicus, deriv. da mendum difetto. 

\Mendìni, Alessàndro (Milano 1931-) Architetto. Direttore delle riviste Casabella, Modo e Domus, è stato uno dei maggiori designer degli anni Ottanta e ha collaborato con i più noti produttori di arredamenti d'arte, come Alessi e Artemide. Degno di nota il suo progetto della Poltrona di Proust, realizzato nel 1978 per lo studio Alchimia. 

\Mèndola, pàsso délla Passo (1.363 m) del Trentino-Alto Adige, tra le valli dell'Adige e del Noce. 

\Mendoza Città (122.000 ab.) dell'Argentina, capoluogo della provincia omonima (1.400.000 ab.), estesa sul versante orientale delle Ande. 

\Mendrìsio Città della Svizzera (6.000 ab.) situata nel Canton Ticino tra i laghi di Como e Lugano. È attraversata dalla linea ferroviaria del San Gottardo. 

\Menècmo (IV sec. a. C.) Matematico greco. Compì importanti studi di geometria, proponendo inoltre una soluzione al problema della duplicazione del cubo. 

\menefreghìsmo, sm. Noncuranza dei propri doveri. ~ disinteresse. <> interesse. 

\menefreghìsta, agg., sm. e sf. (/pl. m.-i) Che, o chi, si comporta con menefreghismo. 

\Meneghèllo, Luìgi (Malo, Vicenza 1922-Thiene 2007) Romanziere. Tra le opere Libera nos a Malo (1963) e Pomo pero (1974). 

\Meneghìn, Dìno (Alano di Piave 1950-) Giocatore di pallacanestro. Alto 2,05 m, dal 1969 al 1978 conquistò con Varese sette scudetti e cinque Coppe dei campioni; dal 1981 al 1990, con Milano, ottenne cinque scudetti e due Coppe dei campioni. Si ritirò nel 1994 dopo aver collezionato anche 271 presenze in nazionale. 

\meneghìno, agg. e sm. 1 Milanese. 2 Popolare maschera milanese. 

\Menelào Eroe greco, figlio di Atreo, re di Micene, e fratello minore di Agamennone. Sposò Elena, figlia di Tindaro re di Sparta e, alla morte di Tindaro, gli succedette al trono. Dopo nove anni, Elena fu rapita da Paride e Menelao organizzò la spedizione a Troia, guidata dal fratello Agamennone. Combatté valorosamente e alla conquista di Troia riebbe la moglie Elena che perdonò. 

\Menelik II (Ancober 1844-Addis Abeba 1913) Negus d'Etiopia. Succedette all'imperatore Giovanni IV nel 1889, con l'appoggio dei paesi europei e in particolare dell'Italia. Con il trattato di Uccialli (1889) accettò il protettorato italiano e il possesso italiano dell'Eritrea, pur mantenendo il titolo di imperatore. Nel 1894 però, la diversa interpretazione del trattato portò alla guerra con l'Italia, vinta nel 1896 dall'Etiopia che restò quindi indipendente. 

\Menem, Carlos Saúl (Anillaco, Rioja 1935-) Politico argentino. Arrestato per sospetto appoggio ai Montoneros nel 1976 fu liberato quattro anni dopo; di ideologia peronista, fu eletto presidente della repubblica nel 1989 quando sconfisse il candidato radicale Angeloz; fu riconfermato nel 1995 dopo che sventò un tentato golpe dei militari del 1990. 

\Menéndez Pidal, Ramón (La Coruña 1869-Madrid 1968) Filologo. Tra le opere Le origini dello spagnolo (1926) e Romancero spagnolo. Teoria e storia (1953). 

\Menes Leggendario primo re d'Egitto e fondatore nel 3100 ca. a. C. della prima dinastia thinita. È identificato con il primo re che unificò l'Alto e il Basso Egitto, indicato anche con il nome di Aha o Narmer. 

\menestrèllo, sm. Giullare, cantore di corte. ~ trovatore. 
Il menestrello cantava o recitava poesie con l'accompagnamento di uno strumento a corde. A differenza del giullare il menestrello evitava atteggiamenti buffoneschi, pur non disdegnando virtuosismi canori e giochi di abilità e il suo pubblico era costituito da dame e cavalieri. Diversamente dal giullare, non era girovago per professione e spesso si fermava stabilmente presso una corte o presso un signore. 

\Mènfi Comune in provincia di Agrigento (13.251 ab., CAP 92013, TEL. 0925). Centro agricolo (coltivazione di ortaggi, frutta e olive) e industriale (prodotti alimentari e mobilifici). Fondata nel 1658, sulle rovine di un castello di Federico II, dai principi di Castelvetrano. Gli abitanti sono detti Menfitani

\Mengèidi Famiglia di Insetti strepsitteri aventi stigmi addominali. 

\Menghistu, Hailé (Hayla) Mariam (Hara 1939-) Uomo politico e militare etiope. Nel 1974 guidò il colpo di stato contro l'imperatore Hailé Selassiè e nel 1977 assunse il potere. Guidò l'Etiopia nella guerra contro la Somalia per il possesso dell'Ogaden (1977-1978) ma, a causa della guerriglia eritrea nel 1991, fu costretto all'esilio. 

\Mengier, Carl (Neu-Sandez 1840-Vienna 1921) Economista austriaco. Compì importanti studi sulle relazioni tra utilità, valore e prezzo e fondò con L. Walrus e W. S. Jevons, il marginalismo. Tra le sue opere Principi di economia pura (1871) e Ricerche sul metodo delle scienze sociali e dell'economia in particolare (1883). 

\Mengóni, Giusèppe (Fontanelice, Bologna 1829-Milano 1877) Architetto. Tra le opere la galleria Vittorio Emauele a Milano (1865-1877) e la sede della Cassa di Risparmio a Bologna (1868-1876). 

\Mengs, Anton Raphael (Aussig, Boemia 1728-Roma 1779) Pittore tedesco. Tra le opere Il Parnaso (1760-1761, Roma, Villa Albani) e Ritratto di Winckelmann (1761-1762, New York, Metropolitan Museum of Art). 

\Meng-tzu Italianizzato in Mencio (ca. 371-298 a. C.) Filosofo cinese. Tra le opere Libro di Mencio

\mènhir, o menhìr, sm. Grossa pietra piantata verticalmente nel terreno, tipica delle civiltà preistoriche. 

\Meniantàcee Famiglia di piante acquatiche appartenente all'ordine delle Contorte. 

\Menicànti, Dària (Piacenza 1914-1995) Poetessa italiana. Dopo l'esordio con Città come (1964), ha scritto Poesie per un passante (1978), Ferragosto (1986), Altri amici (1986) e Ultimo quarto (1990). 

\Menichèlli, Frànco (Roma 1941-) Ginnasta. Vinse l'oro nel corpo libero, l'argento negli anelli e il bronzo nelle parallele alle olimpiadi del 1964. 

\Mènidi Famiglia di Pesci Perciformi aventi la bocca protrattile. 

\Ménière, Prosper (Angers 1799-Parigi 1862) Medico francese. Direttore dell'istituto dei sordomuti di Parigi, studiò le patologie dell'orecchio. 
Ménière, sindrome di 
Forma di vertigine ricorrente accompagnata da acufeni e sordità, dovuta alla dilatazione del sistema endolinfatico, che porta a una degenerazione delle cellule ciliate vestibolari e cocleari. 

\menìnge, sf. Ciascuna delle membrane che avvolgono l'asse cerebrospinale. La più esterna, a contatto con il cranio, è detta duramadre ed è vascolarizzata. L'intermedia è detta aracnoide, non è vascolarizzata ed è separata dalla più interna, detta piamadre, dal liquido cefalorachidiano. La piamadre riveste l'encefalo e il midollo spinale e, per mezzo delle tele coroidee, penetra nell'encefalo. Dalla piamadre ha origine il nevrilemma, la membrana che ricopre le fibre nervose.   +  

\meningèo, agg. Relativo alle meningi. 
Arterie meningee 
Le quattro arterie che irrorano la regione meningea. 

\menìngi, sf. Le membrane che ricoprono l'encefalo e il midollo spinale con funzione protettiva. 

\meningiòma, sm. (pl.-i) Tumore meningeo. 
Meningioma angioblastico 
Tumore vascolare che di solito si sviluppa nella fossa cranica superiore. 

\meningìsmo, sm. Insieme di sintomi simili a quelli della meningite e che si possono presentare in diverse malattie, come influenze e tifo.

\meningìte, sf. In medicina è l'infiammazione delle meningi, di origine infettiva, e può essere acuta o cronica. È dovuta a infezioni batteriche (meningite purulenta) o virali (meningite asettica) ed è spesso contagiosa. La sintomatologia clinica delle meningiti è comune ed è caratterizzata da febbre alta, cefalea, sonnolenza, vomito, rigidità della nuca, convulsioni), oltre a sintomi particolari delle diverse forme.
 X   sf. meningitis.

\meningocòcco, agg. (pl. m.-chi) Nome comune del batterio Neisseria meningitidis che provoca la meningite cerebrospinale epidemica. 

\meningoencefalìte, sf. Infiammazione che colpisce il cervello e le meningi. 

\meningomielìte, sf. Infiammazione delle meningi e del midollo spinale. 

\meningoradicolìte, sf. Infiammazione delle meningi e delle radici dei nervi rachidiani. 

\menìsco, sm. (pl.-chi) 1 Struttura cartilaginosa del ginocchio. 2 Lente con una faccia concava e una convessa. 3 In geometria è la forma geometrica, piana o solida, formata dall'intersezione di due curve, o due superfici curve, una concava e l'altra convessa. 
In anatomia, è la formazione fibro-cartilaginea, a forma di menisco, posta a entrambi i lati del ginocchio, il cui scopo consiste nell'aumentare la superficie articolare, spostandosi indietro nella flessione e in avanti nell'estensione. 

\Menispermàcee Famiglia di piante tropicali, per lo più lianose e legnose, appartenenti all'ordine delle Policarpiche. 

\Mennèa, Piètro (Barletta 1952-) Atleta. Dal 1979 detenne il primato mondiale nei 200 m con 19"72 (fino al 1996) ed europeo nei 100 m con 10"01 (fino al 1984). Alle olimpiadi del 1980 vinse l'oro nei 200 m. 

\Meno Fiume (524 km) della Germania. Nasce dal Giura di Franconia e confluisce nel Reno. Si forma per la confluenza dei due rami sorgentizi del monte Bianco e del monte Rosso; costeggia il gruppo montuoso dello Spessart e, nella pianura renana, riceve le acque dei fiumi Kinzig e Nidda. Bagna Schweinfurt, Francoforte e Ted. 

\méno, agg., avv., prep. e sm. agg. compar. invar. Minore per quantità, numero o misura. 
avv. 1 Che indica difetto o mancanza. riteneva di aver agito alla meno peggio possibile. 2 Con significato negativo. si rivelò meno capace di quanto pensassi. 3 Indica sottrazione matematica. 4 Non pienezza di un voto o giudizio. 
prep. Eccetto, fuorché. 
sm. invar. 1 La minor cosa. riteneva che fosse il meno che si potesse fare per lei. 2 La differenza matematica o il segno che la rappresenta. 
 X   agg. less, not as much, not so much.  avv. 1 (comparativi) less, not as ... as, not so ... as. 2 (ancora meno) even less. 3 (mat.) minus.  prep. 1 (eccetto) apart from, except. 2 (a meno di) unless.  sm. 1 (comparativi) not as much, less. 2 (superlativo) as little as, the least. 3 (il meno possibile) as little as possible. 4 (parlare del più e del meno) to talk about this and that. 
 @   lat. minus, da minor,-oris minore. 

\Menòchio, Giovanni Stéfano (Pavia 1575-Roma 1655) Gesuita e teologo lombardo. Favorì con i propri scritti, Brevis explicatio sensus literalis S. Scripturae (1630) e De re publica Hebraeorum (1648), lo studio della Bibbia e delle Sacre Scitture. Fu direttore del Collegio Romano. 

\menòla, sf. Nome volgare della Spicara maena, un pesce perciforme, appartenete alla famiglia dei Menidi, diffuso nel mar Mediterraneo. 

\menomàre, v. tr. 1 Diminuire. ~ ridurre. <> aumentare. 2 Danneggiare fisicamente, mutilare. ~ ledere. 
 X   v. tr. 1 to disable. 2 (danneggiare) to maim. 

\menomàto, agg. e sm. Che, o chi, ha subito una menomazione. ~ mutilato. 

\menomazióne, sf. Il menomare. 

\mènomo, agg. Minimo. 

\Menone Opera di filosofia di Platone (prima metà IV sec. a. C.). 

\menopàusa, sf. È il periodo nel quale, nella donna, si ha la scomparsa delle mestruazioni, a causa della fine dell'attività fisiologica dell'ovario. È accompagnata da alterazioni del sistema endocrino e si verifica solitamente intorno ai cinquant'anni, seppur con ampia tolleranza. Durante la menopausa possono verificarsi alcuni disturbi fisici (vampe di calore) e psichici (depressione, irritabilità).  →  climaterio.
 X   sf. menopause.

\menorragìa, sf. Aumento non normale del flusso mestruale. Può essere sintomo di una patologia uterina, di squilibri ormonali, di infezioni del bacino, o anche dovuto alla presenza di una spirale. Può indurre uno stato di anemia.
 X   sf. menorrhagia.

\menostàsi, sf. Cessazione delle mestruazioni. 

\Menòtti, Cìro (Migliarina 1798-Modena 1831) Patriota. Fu imprigionato per aver partecipato ai moti insurrezionali del 1820-1821. Organizzò successivamente un'insurrezione che avrebbe dovuto coinvolgere le città di Bologna, Parma e Mantova, con a capo il duca di Modena Francesco IV. Tradito e abbandonato dal duca, continuò lo stesso il progetto, ma fu arrestato e condannato a morte nel 1831, poco prima dell'insurrezione. 

\Menòtti, Giàn Càrlo (Cadegliano 1911-Monte Carlo 2007) Compositore, regista di teatro lirico e drammatico. Studiò al conservatorio di Milano, prima di trasferirsi negli Stati Uniti, dove completò gli studi al Curtis Institute of Music di Filadelfia nel 1933, tornandovi poi a insegnare composizione dal 1941 al 1955. Nel 1957 fondò il Festival dei Due Mondi di Spoleto, del quale è animatore e organizzatore. La sua produzione è soprattutto di musica teatrale su libretto proprio. Le opere principali sono Amelia al ballo (1937), Il ladro e la zitella (1939), La medium (1946), Il telefono (1947), Il console (1950) vincitore del premio Pulitzer, Amahl and the night visitors (1951), La Santa di Bleecker Street (1955) altro premio Pulitzer, L'ultimo selvaggio (1963), Help! Help! The Globolinks! (1968), L'uomo più importante del mondo (1970), Giovanna la pazza (1979), Una sposa da Plutone (1982), Goya (1986). Inoltre è autore di balletti, tra cui Sebastian (1944), della suite sinfonica Apocalypse (1951), di vari concerti. Le opere liriche di Menotti si inseriscono sostanzialmente nel solco della tradizione italiana postpucciniana, che tiene conto delle esperienze di M. Musorgskij, C. Debussy e I. Stravinskij. Menotti è abilissimo librettista, dotato di sicuro senso del teatro e di eleganza verbale, specialmente nel comico. Il successo dei suoi lavori è dovuto a queste qualità e alla scelta di argomenti tratti dalla vita contemporanea. 

\Mènoua Dipartimento (201.000 ab.) del Camerun, nella provincia dell'Ovest. Capoluogo Dschang. 

\mens sana in corpore sano, loc. avv. Locuzione latina che significa "mente sana in corpo sano" e che viene usata per indicare un'educazione ideale che sviluppi contemporaneamente la mente e il fisico. È tratta da un verso di Giovenale (Satire, X, 365) che sostiene che questo sarebbe l'unico dono da chiedere agli dei. 

\mènsa, sf. 1 Tavola apparecchiata per mangiare. ~ desco. quando si levarono dalla mensa, si accorsero che era venuto tardi. 2 Ciò che viene consumato a tavola. ~ pasto, refezione. 3 Organizzazione che provvede a preparare i pasti per una collettività e il luogo dove vengono consumati. la mensa universitaria aveva prezzi favorevoli
 X   sf. 1 canteen. 2 (mil.) mess. 3 (di scuola) refectory. 
 @   lat. mensa

\menscevìco, agg. e sm. (pl. m.-chi) Relativo agli esponenti della corrente minoritaria del partito socialdemocratico russo che si oppose alle tesi sull'organizzazione del partito sostenute da Lenin e dai bolscevichi durante il secondo congresso del partito, nel 1903. 

\Mensikov, Aleksandr Danilovic (Vladimir 1673-Berezov 1729) Politico e militare russo. Si mise in evidenza tra il 1700 e il 1721 nella guerra nordica e dal 1725, morto Pietro il Grande. Regnò di fatto sulla Russia prima di essere destituito da una rivolta aristocratica. 

\mensìle, agg. e sm. agg. 1 Di ogni mese. 2 Che dura un mese. 
sm. 1 Lo stipendio di un mese. 2 Periodico che esce una volta al mese. 
 X   agg. monthly. sm. 1 (stipendio) salary. 2 (periodico) monthly. 
 @   deriv. dal lat. mensis mese. 

\mensilità, sf. Ciò che si deve pagare o riscuotere per un mese di affitto, di lavoro e simili. 

\mensilménte, avv. Per ogni mese. 

\mènsola, sf. 1 Elemento architettonico che serve di sostegno. 2 Piccolo ripiano appeso al muro, usato per sostenere libri e oggetti vari. ~ ripiano. il telefono era sulla mensola in sala
 X   sf. 1 (arch.) corbel. 2 (ripiano) shelf. 
 @   lat. mensula, dimin. di mensa

\mensur, sf. invar. Duello alla sciabola praticato un tempo dagli studenti universitari tedeschi e che ritornò in auge dopo la seconda guerra mondiale. 

\mensuràle, agg. Di un tipo di canone nel quale le voci iniziano contemporaneamente e si svolgono seguendo la stessa melodia, ma con ritmi diversi. 

\ménta, sf. Pianta appartenente alla famiglia delle Labiate, di odore e sapore aromatico e l'essenza che se ne ricava.   +  
 X   sf. mint. 
 @   lat. menta. 

\mentàle, agg. 1 Relativo alla mente. ~ cerebrale. aveva dei problemi mentali. 2 Che si fa con la mente, senza parlare. orazione mentale, preghiera non detta a parole. 3 Del mento. riportò una frattura mentale
 X   agg. mental. 
 @   lat. mediev. mentalis, deriv. da mens, mentis mente. 

\mentalità, sf. Modo di pensare, comportarsi e considerare la vita. ~ educazione. 
 X   sf. mentality. 

\Mentalità primitiva, La Opera di etnologia di L. Lévy Bruhl (1922). 

\mentalménte, avv. Con la mente. 
 X   avv. silently. 

\Mentàna Comune in provincia di Roma (30.360 ab., CAP 00013, TEL. 06). Centro agricolo (coltivazione di viti, ortaggi, frutta e cereali) a 150 m di altitudine. Nel 1867 fu sede della battaglia che vide le truppe pontificie e francesi sconfiggere i garibaldini. Vi si trova un palazzo baronale. Gli abitanti sono detti Mentanesi

\Mentàna, Enrìco (Milano 1955-) Giornalista. Apparve per la prima volta sul piccolo schermo nel 1981, per commentare da Londra le nozze del principe Carlo d'Inghilterra. In seguito, svolse importanti incarichi: inviato e capo dei servizi del Tg1 e vicedirettore del Tg2. Passato alla Fininvest, fu nominato direttore del telegiornale di Canale 5. Rivestì il ruolo del conduttore nelle trasmissioni Braccio di ferro (1993-1994) e Rotocalco (1994). 

\mentàno, sm. Idrocarburo saturo dal quale derivano molti terpeni monociclici. 

\Mentawai Arcipelago (21.000 ab.) dell'Indonesia, a ovest di Sumatra, nell'oceano Indiano. 

\ménte, sf. 1 L'insieme delle funzioni intellettive, immaginative di una persona. ~ intelletto. 2 Persona dotata di particolare intelligenza. ~ genio. 3 Ragione, senno. 4 Memoria. ~ ricordo, reminiscenza. 
 X   sf. 1 mind. 2 (organizzativa) pl. brains. 3 (imparare a mente) to learn by hearth. 
 @   lat. mens, mentis. 
Mens sana in corpore sano. (Mente sana in corpo sano) Proverbio latino citato da Giovenale nelle Satire

\mentecàtto, agg. e sm. 1 Pazzo. ~ demente. 2 Imbecille. ~ stupido. 

\mentène, sm. Denominazione generica di idrocarburi terpenici ottenuti per disidratazione dei mentanoli. 

\mentìna, sf. Pasticca di menta. 

\mentìre, v. intr.  (io mento/mentisco, tu menti/mentisci, egli mente/mentisce, essi mentono/mentiscono)  Dire il falso consapevolmente. ~ dire bugie. <> dire la verità. 
 X   v. intr. to lie. 
 @   lat. mentiri, deriv. da mens, mentis mente. 

\mentìsmo, sm. Successione di idee o di immagini che scorrono velocemente nell'individuo che, pur essendone conscio, non riesce a controllarle. 

\mentitaménte, avv. In modo falso, bugiardo. 

\mentìto, agg. Falso, simulato. 

\mentitóre, agg. e sm. (f.-trìce) Che, o chi, mente. 

\Mentitore, Il Romanzo di M. A. Hansen (1950). 

\ménto, sm. La parte inferiore del viso. 
 X   sm. chin. 
 @   lat. mentum. 

\mentòlo, sm. Sostanza contenuta nella menta, usata in farmacologia e profumeria. 
 X   sm. menthol. 
 @   franc. menthol. 

\mentóne, sm. Chetone terpenico; una sua varietà detta levogira è riscontrabile nell'essenza di menta. 

\mentonièra, sf. Tavoletta concava che si applica alla base del violino e della viola e serve all'esecutore per appoggiarvi il mento. 

\mèntore, sm. Precettore, guida, consigliere di fiducia (dal nome del consigliere di Ulisse). ~ consigliere. 

\Mèntore Personaggio mitologico, re dei Tafi. Fu un saggio consigliere di Ulisse. 

\mentovàre, v. tr. Far menzione di. ~ rammentare. 

\méntre, cong. e sm. cong. 1 Nel tempo in cui. ha avuto un incidente mentre veniva qui. 2 Intanto che, durante il tempo in cui. mentre aspetti, leggi questo libro. 3 Laddove, e invece. lo credevamo onesto mentre è un imbroglione.
sm. invar. momento in quel mentre è arrivato.
 X   cong. 1 while. 2 (quando) when, as. 3 (avversativo) whereas. sm. moment.

\mentùccia, sf. Menta di profumo delicato e meno penetrante di altre varietà; è utilizzata come aromatizzante di frittate e di altri piatti. 

\menù, sm. Lista delle vivande e dei vini disponibili in un ristorante. ~ carta. 
 X   sm. menu. 

\Menùridi Famiglia di Uccelli Passeriformi cui appartiene il genere Menura

\Menzel, Adolf von (Breslavia 1815-Berlino 1905) Pittore tedesco. Tra le opere La camera del balcone (1845, Berlino, Gemäldegalerie). 

\Mènzio, Francésco (Tempio Pausania, Sassari 1899-Torino 1979) Pittore italiano. Membro del gruppo "dei Sei" si è perfezionato in nature morte, vedute, ritratti come il famoso Ritratto di Erika

\menzionàre, v. tr. Far menzione. ~ citare. <> omettere, dimenticare, ignorare. 
 X   v. tr. to mention. 

\menzióne, sf. L'atto del nominare una cosa parlando o scrivendo. ~ citazione. 
 X   sf. mention. 
 @   lat. mentio,-onis. 

\menzógna, sf. Affermazione non vera. ~ bugia. <> verità. 
 X   sf. lie. 
 @   lat. volg. mentionia, deriv. da mentiri mentire. 

\Menzogna e sortilegio Romanzo di E. Morante (1948). 

\Menzogne della notte, Le Romanzo di G. Bufalino (1988). 

\menzognèro, agg. 1 Che mente. ~ bugiardo. 2 Illusorio. ~ ingannevole. 

\Mèo Patàcca Maschera romana dai tipici tratti trasteverini: bulletto arguto e insolente, ma anche coraggioso. È protagonista dell'omonimo poema giocoso di G. Berneri. 

\Mèolo Comune in provincia di Venezia (5.241 ab., CAP 30020, TEL. 0421). 

\meònio, agg. Relativo alla Meonia. 

\Mer de Glace Ghiacciaio sul versante francese del monte Bianco. 

\mèraclon, sm. invar. Fibra tessile artificiale, a base di polipropilene. 

\meraménte, avv. Puramente, semplicemente. 

\Meràna Comune in provincia di Alessandria (194 ab., CAP 15010, TEL. 0144). 

\Meràno Comune (32.600 ab.) in provincia di Bolzano alla confluenza del torrente Passirio nell'Adige. Le risorse economiche principali sono le industrie enologiche e della birra e le attrattive turistiche come il famoso gran premio di galoppo. Di origine romana, i principali monumenti sono il ponte romano sul Passirio, il Castel Tirolo (XII sec.), la cattedrale gotica del XIV sec. e il castello di Sigismondo d'Austria (1480). 

\Merapi Vulcano (2.911 m) attivo dell'Indonesia, sull'isola di Giava. 

\Meràte Comune in provincia di Lecco (14.091 ab., CAP 22055, TEL. 039). Centro industriale (prodotti tessili, elettrotecnici, della carta e meccanici), sede di un osservatorio astronomico. Vi si trova la villa Belgioioso, costruita tra il XVII e il XVIII sec. Gli abitanti sono detti Meratesi

\meravìglia, sf. 1 Sentimento di sorpresa. ~ stupore. mostrò meraviglia nel vederlo già lì. 2 Cosa o persona che desta ammirazione. ~ portento, prodigio. quel bimbo che suonava era una meraviglia. 3 Ottimamente. a meraviglia, benissimo. 
 X   sf. 1 wonder, amazement. 2 (sorpresa) surprise. 3 (persona) wonder, marvel. 
 @   lat. mirabilia, da mirabilis mirabile, deriv. da mirari ammirare. 

\meravigliàre, v. v. tr. Suscitare meraviglia, strabiliare. ~ stupire. 
v. intr. Provare meraviglia. 
v. rifl. Stupirsi. 
 X   v. tr. to surprise. v. rifl. to be surprised. 

\Meravigliosa storia di Peter Schlemihl, La Romanzo di A. von Chamisso (1814). 

\meravigliosaménte, avv. In modo meraviglioso. 

\meraviglióso, agg. 1 Che desta meraviglia, ammirazione, stupore. ~ stupefacente. <> orribile. aveva trovato una ragazza meravigliosa. 2 Che suscita spavento. quell'essere meraviglioso ricordava un drago
 X   agg. marvellous, wonderful. 

\Meraviglioso mago di Oz, Il Romanzo fantastico di L. F. Baum (1900). Racconta la storia di Dorothy, una ragazza di una fattoria del Kansas che sogna di essere portata via da un tornado fino a un paese strano chiamato Oz. Per ritornare a casa deve recarsi nella capitale, Emerald City, e ricorrere al Mago di Oz. Lungo la strada incontra tre compagni (un taglialegna di latta, uno spaventapasseri parlante e un leone pauroso) con i quali affronta una serie di avventure. Il romanzo è stato portato sullo schermo nel 1939, con Judy Garland nella parte di Dorothy. 

\Mercadànte, Lorènzo Mercadèr détto (XV sec.) Scultore bretone. Lavorò prevalentemente a Siviglia, in Spagna, realizzando terrecotte decorative per la cattedrale. 

\Mercadet l'affarista Commedia di H. de Balzac (1840). 

\Mercàlli, Giusèppe (Milano 1850-Napoli 1914) Sismologo e vulcanologo. Compilò la prima carta sismica d'Italia e definì la scala sismica empirica che porta il suo nome. 
Scala Mercalli 
Scala sismica proposta nel 1902 che permette di misurare l'intensità di un terremoto indipendentemente dalla distanza dall'epicentro. La scala si basa sugli effetti, sugli edifici e sull'ambiente naturale ed è attualmente suddivisa in dodici gradi. 

\Mercàllo Comune in provincia di Varese (1.563 ab., CAP 21020, TEL. 0331). 

\mercànte, sm. (f.-éssa) Chi esercita un'attività commerciale. ~ commerciante. 
 X   sm. 1 merchant. 2 (d'arte) art dealer. 

\Mercante delle quattro stagioni, Il Film drammatico, tedesco (1971). Regia di Rainer Werner Fassbinder. Interpreti: Hans Hirchmuller, Irm Hermann, Hanna Schygulla. Titolo originale: Der Händler der vier Jahreszeiten 

\Mercante di Venezia, Il Dramma di W. Shakespeare (1596-1597). È una delle commedie più note di Shakespeare. La trama si basa in parte su una novella di Giovanni Fiorentino (XIV sec.), che Shakespeare aveva conosciuto attraverso la traduzione di W. Painter (1540-1594). Il mercante Antonio evita, attraverso l'intervento legale di Porzia, di pagare la sua libbra di carne all'ebreo Shylock che gli ha fatto un prestito. Per Shylock le cose non si concludono felicemente. Il ritratto odioso di questo personaggio risente sicuramente del pregiudizio antiebraico e della condanna medioevale dell'usura. Il discorso commovente di Shylock nell'atto 3, scena 1, pare un tentativo del drammaturgo di superare gli stereotipi del tempo. La scena più famosa della commedia è quella che si svolge nell'aula del tribunale, nella quale Porzia sostiene in modo brillante la superiorità della compassione rispetto alla cattiveria e invoca la comprensione tra gli uomini. 

\mercanteggiaménto, sm. L'atto del mercanteggiare. 

\mercanteggiàre, v. intr. 1 Esercitare il commercio. ~ trattare, commerciare. mercanteggiava abitualmente in generi alimentari di prima necessità. 2 Contrattare il prezzo. ~ negoziare. gli piaceva mercanteggiare sui prezzi per ottenere degli sconti. 3 Sfruttare pecche morali altrui. 
 X   v. intr. to haggle, to bargain. 
 @   deriv. da mercante

\mercantésco, agg. (pl. m.-chi) Di, o da, mercante. 

\Mercanti e banchieri nel medioevo Opera di storia di J. Le Goff (1956). 

\mercantìle, agg. e sm. agg. Relativo ai mercanti e al commercio. 
sm. Nave mercantile. 
 X   agg. mercantile, commercial. sm. merchantman. 

\mercantilìsmo, sm. Teoria e prassi economica protezionistica tesa a ridurre le importazioni e a favorire le esportazioni. 

\mercantilìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Seguace del mercantilismo. 

\mercantilìstico, agg. (pl. m.-ci) Che si ispira al mercantilismo. 

\mercanzìa, sf. Insieme di merci. ~ merce. 
 X   sf. merchandise. 

\mercaptàno, sm. Termine generico per indicare i composti organici solforati. Mantengono la stessa costituzione degli alcoli, ma con lo zolfo che sostituisce l'ossigeno. 

\mercàre, v. tr. 1 Fare commercio di qualcosa. 2 Trattare qualcosa in modo venale. 

\Mercatèllo sul Metàuro Comune in provincia di Pesaro (1.499 ab., CAP 61040, TEL. 0722). 

\Mercatìna Cónca Comune in provincia di Pesaro (1.069 ab., CAP 61013, TEL. 0541). 

\mercatìno, sm. 1 Mercato all'aperto su bancarelle di roba usata. 2 Mercato di titoli azionari non quotati in borsa. 

\mercatìstica, sf. (pl.-che) Scienza che studia i fattori che possono favorire la diffusione di merci su un mercato. 

\mercàto, sm. 1 Contrattazione e vendita di merci e il luogo dove si effettuano. 2 Luogo pieno di confusione. 
 X   sm. 1 market. 2 (dei cambi) exchange market. 3 (a buon mercato) cheap. 
 @   lat. mercatus,-us, deriv. da mercari commerciare. 
In economia è il complesso delle contrattazioni tra acquirenti e venditori per l'effettuazione di scambi. Il punto d'incontro tra la domanda e l'offerta di un determinato bene è definito prezzo di mercato del bene stesso. A seconda della concorrenza, e quindi del numero di venditori di uno stesso bene, si parla di mercato monopolistico, nel quale non esiste concorrenza e il venditore è unico, di mercato oligopolistico, se vi sono pochi venditori, e di libera concorrenza. Con il termine economia di mercato si indica un sistema economico basato sulla libera concorrenza. 
Ricerca di mercato 
È lo studio sistematico degli elementi del mercato (dai bisogni del consumatore, alla concorrenza ecc.) il cui scopo è la definizione di chi sono gli acquirenti, di cosa abbiano bisogno e cosa sia necessario fare per orientarne l'acquisto. 

\Mercàto San Severìno Comune in provincia di Salerno (19.078 ab., CAP 84085, TEL. 089). Centro agricolo (coltivazione di olive, cereali, uva e ortaggi) e industriale (prodotti alimentari, del tabacco, chimici e meccanici). Vi si trova il palazzo Municipale alla cui realizzazione contribuì L. Vanvitelli. Gli abitanti sono detti Sanseverinesi o Sanseverinati

\Mercàto Saracèno Comune in provincia di Forlì (6.051 ab., CAP 57025, TEL. 0547). 

\Mercator Commedia di T. M. Plauto (205-191 a. C.). 

\Mercatóre (Rupelmonde 1512-Duisburg 1594) Matematico e geografo fiammingo, il cui vero nome è Gerhard Kremer. Fu il fondatore della cartografia scientifica e rivoluzionò i metodi cartografici del tempo, introducendo una metodologia matematica e scientifica. Iniziò come incisore a Lovanio (1530) e realizzò carte geografiche e mappamondi sia terrestri che celesti. Accusato di eresia, fece ritorno a Duisburg nel 1552. Nel 1569 pubblicò il famoso mappamondo in diciotto fogli, nel quale applicò la proiezione cilindrica isogona a latitudini crescenti, che ancora oggi porta il suo nome. 

\mercé, sf. 1 Aiuto, grazia. 2 Essere in balia di qualcuno. 
 X   sf. mercy. 

\mèrce, sf. Ogni prodotto della natura o dell'industria, oggetto di commercio. ~ prodotto. la merce acquistata in grande quantità e a scatola chiusa si rivelò tutta avariata
 X   sf. merchandise, pl. goods. 
 @   lat. merx, mercis

\mercéde, sf. 1 Retribuzione, salario. ~ soldo, stipendio. 2 Ricompensa. ~ compenso. 

\mercenàrio, agg. e sm. agg. 1 Che presta la sua opera per mercede. ~ salariato. 2 Prezzolato, venale. ~ assoldato. 
sm. Chi esercita il mestiere delle armi per denaro. ~ avventuriero, soldato di ventura. 
 @   lat. mercennarius, deriv. da merces,-edis paga 
Guerra dei mercenari 
Guerra combattuta da Cartagine contro i suoi mercenari che si erano ribellati per dei mancati pagamenti; pur essendosi loro uniti gli indigeni africani, furono definitivamente sconfitti da Amilcare Barca nel 238 a. C. 

\mercenarìsmo, sm. L'istituto delle milizie mercenarie. 

\Mercenàsco Comune in provincia di Torino (1.191 ab., CAP 10010, TEL. 0125). 

\merceologìa, sf. Studio delle merci in relazione alla loro natura, qualità e provenienza. 

\merceologicaménte, avv. Dal punto di vista merceologico. 

\merceològico, agg. (pl. m.-ci) Attinente alla merceologia. 

\merceòlogo, sm. (pl.-gi) Studioso di merceologia. 

\mercerìa, sf. 1 Articoli minuti per lavori di cucito. 2 Bottega dove si vendono mercerie. 
 X   sf. 1 haberdashery. 2 (negozio) haberdasher's shop. 

\mercerizzàre, v. tr. Trattare chimicamente i tessuti di cotone, al fine di renderli lucenti come la seta. 

\mercerizzàto, agg. Di cotone reso lucente come la seta. 

\mercerizzazióne, sf. Processo per ottenere il cotone mercerizzato. 

\merchandising, sm. invar. Attività promozionale presso i punti vendita. 

\merciàio, sm. Chi vende mercerie. 

\Mercier, Louis-Sébastien (Parigi 1740-1814) Drammaturgo e prosatore. Tra le opere La carriola del commerciante d'aceto (dramma, 1775) e Ritratto di Parigi (prosa, 1781-1788). 

\mercificàre, v. tr. Sottoporre a mercificazione. 

\mercificazióne, sf. Riduzione di valori umani e culturali a pure fonti di profitto. 

\mercimònio, sm. Traffico illecito. 
 @   lat. mercimonium mercanzia. 

\Merckx, Eddy (Meensel-Kiezegem 1945-) Ciclista belga. Nel 1964 fu campione mondiale su strada dei dilettanti. Dal 1972 al 1974 fu primatista mondiale dell'ora con 49,432 km. Nella sua lunga carriera fu tre volte campione dei professionisti e vinse cinque Giri di Francia, cinque Giri d'Italia e sette Milano-Sanremo. 

\Mercogliàno Comune in provincia di Avellino (9.675 ab., CAP 83013, TEL. 0825). 

\mercoledì, sm. invar. Il terzo giorno della settimana. 
 X   sm. invar. Wednesday. 
 @   lat. Mercurii dies giorno di Mercurio. 

\mercorèlla, sf. Genere di piccole piante erbacee eurasiatiche. Appartiene alla famiglia delle Euforbiacee. 

\Mercouri, Melina (Atene 1922-New York 1994) Attrice cinematografica greca. Dal 1981 al 1989 fu anche ministro della cultura. Interpretò Mai di domenica (1960) e Topkapi (1964). 

\mercuriàle, agg. e sf. agg. Che contiene mercurio. 
sf. 1 Il listino dei prezzi medi del mercato. 2 Preparato galenico contenente mercurio. 

\mercùrico, agg. (pl. m.-ci) Riferito all'ossido di mercurio HbO e ai sali del mercurio bivalente. 

\mercurìfero, agg. Che contiene mercurio. 

\mercùrio, sm. Elemento chimico (Hg) con numero atomico 80 e peso atomico 200,6. È un metallo liquido a temperatura ambiente, di colore bianco argenteo, che in natura si trova sotto forma di cinabro (HgS). La temperatura di fusione è di-38,9 °C, mentre la temperatura di ebollizione è di 356,9 °C e il peso specifico è 13,59. Forma amalgama con molti metalli, tra cui l'oro, ed è molto usato nelle apparecchiature di laboratorio (termometri, barometri, pompe per vuoto a diffusione). Il mercurio è anche utilizzato per la produzione di lampade, prodotti farmaceutici, antisettici e detonanti. È fortemente velenoso per assunzione respiratoria, gastrointestinale o cutanea ed è molto inquinante. 
 X   sm. mercury. 

\Mercùrio (astronomia) È il pianeta del sistema solare più vicino al Sole, dal quale dista in media 58.000.000 di km, con periodo di rivoluzione di 88 giorni e periodo di rotazione di 176 giorni terrestri. Il suo diametro è di circa 4.700 km e circa l'80% della massa di Mercurio è costituita da ferro. La temperatura varia dai 340 °C circa della faccia esposta al Sole, ai-170 °C della zona in ombra. È privo di satelliti. È caratterizzato dal fenomeno delle fasi, dovute al fatto che la sua orbita è interna a quella terrestre; grazie alle esplorazioni compiute dalla sonda Mariner, si è potuta scoprire la caratteristica conformazione craterizzata della sua superficie, a causa dell'impatto di meteoriti. 

\Mercùrio (mitologia) Personaggio mitologico, dio romano dei commerci. Identificazione del greco Ermes. Venivano celebrate feste in suo onore alle idi di maggio. 

\mercuróso, agg. Riferito ai composti del mercurio monovalente. 

\Mercury Serie di capsule spaziali costruite dalla NASA per mettere in orbita i primi astronauti nello spazio. La sperimentazione è durata dal 1961 al 1963 con sei voli complessivi in cui furono analizzate le reazioni dell'uomo nello spazio e collaudate alcune tecnologie particolari. 

\mèrda, sf. 1 Escremento, sterco. ~ feci. 2 Cosa o persona spregevole. 
 X   sf. shit. 
 @   lat. merda. 

\merdóso, agg. Sporco di merda. 

\Meredith, George (Portsmouth 1828-Box Hill 1909) Scrittore inglese. Aperto alle nuove correnti del positivismo e dell'idealismo, rinnovò il romanzo vittoriano, scrivendo romanzi psicologici e realistici. Le opere principali sono i romanzi La prova di Richard Feverel (1859), La carriera di Beauchamp (1876), il suo capolavoro L'egoista (1879) e le poesie Amore moderno (1862) e Poesie e liriche della gioia della terra (1883). 

\merènda, sf. Piccolo pasto, tra il pranzo e la cena. ~ spuntino. 
 X   sf. afternoon snack. 

\Meréto di Tómba Comune in provincia di Udine (2.862 ab., CAP 33036, TEL. 0432). 

\meretrìce, sf. Prostituta. ~ battona. 
 @   lat. meretrix,-icis, deriv. da merere meritare. 

\meretrìcio, sm. Prostituzione. 

\Merezkovskij, Dmitrij Sergeevic (San Pietroburgo 1865-Parigi 1941) Scrittore russo. Influenzato dal simbolismo, lo diffuse in Russia interpretandolo in chiave mistica. Dopo la rivoluzione russa emigrò e scrisse contro il regime sovietico. Le principali opere sono, Simboli (1893), la trilogia Cristo e Anticristo (1896-1905), il dramma storico Paolo I (1908), il romanzo Il segreto di Alessandro I (1911) e Il 14 dicembre (1918). 

\Mèrgo Comune in provincia di Ancona (875 ab., CAP 60030, TEL. 0731). 

\Mergòzzo Comune in provincia di Verbano-Cusio-Ossola (1.990 ab., CAP 28040, TEL. 0323). 

\Merì Comune in provincia di Messina (1.984 ab., CAP 98040, TEL. 090). 

\Mérida (Messico) Città (523.000 ab.) del Messico, capitale dello stato di Yucatán, a circa 30 km dalla costa settentrionale della penisola dello Yucatán. Progreso è il suo scalo marittimo. Mercato di prodotti agricoli, ha nelle industrie tessili, dello zucchero, del tabacco e del cemento, le sue maggiori risorse economiche. Sede di un'università risalente al 1785. La città fu fondata nel 1558. 

\Mérida (Venezuela) Città (196.000 ab.) del Venezuela e capitale dello stato omonimo, situata sulla Cordigliera di Merida. Centro commerciale della regione, è mercato dei prodotti agricoli delle Ande (cotone, caffè, grano, mais, frutta) e dei prodotti dell'allevamento. Sede di industrie tessili, alimentari e del tabacco. Sede arcivescovile, la città ospita numerose chiese e conventi. Fu fondata nel 1558 e divenne importante centro culturale con la fondazione dell'università nel 1785. 
Cordigliera di Merida 
Catena montuosa del Venezuela (il prolungamento della Cordigliera orientale colombiana), presso il lago di Maracaibo. Vetta più elevata il Pico Bolívar (5.007 m). 
Stato di Merida 
Lo stato di Merida (615.000 ab.) si estende dalla cordigliera omonima al lago di Maracaibo. Le principali risorse sono l'agricoltura, con coltivazioni di caffè, zucchero, banane e mais, l'allevamento e l'attività estrattiva (oro e petrolio). 

\meridiàna, sf. 1 Orologio solare formato da un'asta che proietta su una scala graduata posta su un muro la sua ombra. 2 Retta di intersezione di un punto della superficie terrestre con il piano meridiano. 
 X   sf. sundial. 
 @   da linea meridiana. 

\meridiàno, agg. e sm. agg. Relativo al mezzogiorno. 
sm. Linea convenzionale semicircolare che passa tra i poli terrestri. Per analogia, la nozione di meridiano viene applicata in matematica ai solidi di rotazione: viene infatti definito piano meridiano qualsiasi piano contenente l'asse di rotazione e sezione meridiana l'intersezione del piano meridiano con il solido stesso. Qualsiasi cerchio, quindi, può essere considerato una sezione meridiana di una sfera di pari diametro. 
 X   sm. e sm. meridian. 
 @   lat. meridianus, deriv. da meridies mezzogiorno. 
Meridiano celeste 
Ciascuno dei due circoli massimi corrispondenti al meridiano geografico; passa per il prolungamento dell'asse di rotazione della Terra (polo della sfera celeste). Il passaggio al meridiano rappresenta la culminazione della traiettoria diurna di un astro e permette di calcolare l'ora siderale locale. In particolare, quando l'astro osservato è il Sole, l'ora è il mezzogiorno vero locale. 
Meridiano geografico 
Circolo massimo che passa per i due poli terrestri; può essere antimeridiano, quando la sua metà attraversa la metà opposta della superficie terrestre; viene detto locale, quando la sua metà passa per i due poli e per un punto della superficie terrestre. Accettando per convenzione un meridiano fondamentale (in geografia, Greenwich) è possibile misurare la longitudine del luogo calcolando la distanza angolare del meridiano locale da quello fondamentale. 

\meridionàle, agg. e sm. agg. 1 Che riguarda il mezzogiorno. ~ australe. <> settentrionale. 2 Proprio dei popoli meridionali. 
sm. Abitante di Paesi meridionali. 
 X   agg. southern. sm. southerner. 
La questione meridionale è l'insieme dei problemi sorti con l'unificazione risorgimentale dello Stato italiano. Il carattere sociale ed economico della questione meridionale è dovuto al malcontento delle popolazioni meridionali, per le quali l'unità d'Italia significò un aumento dei contributi fiscali, e alla forte differenza tra le regioni meridionali, in condizioni di arretratezza e depressione, e le regioni settentrionali più avanzate. Dopo la spedizione dei Mille di G. Garibaldi, mediante la legge Rattazzi sull'ordinamento amministrativo, si verificò un forte accentramento del potere governativo, a scapito di qualsiasi, seppur velata, forma di autonomia locale. Con il nascere del fenomeno del brigantaggio il problema cominciò a diventare noto in tutto il Paese, anche per le opere di P. Villari (Prime lettere meridionali del 1861 e Seconde lettere meridionali del 1872), L. Franchetti (Condizioni economiche e amministrative delle province napoletane, 1875) e all'inchiesta svolta in Sicilia nel 1876 da Franchetti e S. Sonnino. G. Fortunato (Il mezzogiorno e lo stato italiano, 1911) studiò le differenze fisiche tra le due Italie, individuando nelle condizioni climatiche e nel secolare sfruttamento intensivo del suolo una delle cause dell'arretratezza delle regioni meridionali. Il programma di sviluppo del meridione di S. Nitti, incentrato sui lavori pubblici, fece sì che si formasse un'alleanza tra le industrie del settentrione e il ceto agrario del meridione, basata sul comune interesse a provvedimenti protezionistici. Il mancato decollo di un'economia meridionale provocò il fenomeno dell'emigrazione, nel quale milioni di persone appartenenti alle masse contadine meridionali si spostarono al nord e nei Paesi europei più avanzati e industrializzati (Germania, Svizzera, Belgio ecc.). 

\Meridionàle (Malawi) Regione (3.970.000 ab.) amministrativa del Malawi, capoluogo Blantyre. 

\Meridionàle (Sierra Leone) Provincia (740.000 ab.) di Sierra Leone, capoluogo Bo. 

\Meridionàle (Sri Lanka) Provincia (946.000 ab.) dello Zambia, al confine con lo Zimbabwe. Capoluogo Livingstone. 

\Meridionàle (Sudan) Regione (5.271.000 ab.) amministrativa autonoma del Sudan, capoluogo Juba. 

\Meridionàle (Thailandia) Regione (7.402.000 ab.) amministrativa della Thailandia, estesa nella penisola di Malacca. 

\meridionalìsmo, sm. 1 L'insieme dei caratteri linguistici propri dell'Italia meridionale. : :sava un meridionalismo tipico della sue parti. 2 La tendenza a voler studiare e risolvere i problemi delle regioni meridionali 

\meridionalìsta, sm. e sf. (pl.-i) Studioso di problemi economici e sociali dell'Italia meridionale. 

\meridionalìstico, agg. (pl. m.-ci) Relativo al contesto culturale o ai problemi sociali ed economici dell'Italia meridionale. 

\meridióne, sm. 1 Sud. ~ austro. <> settentrione. 2 Insieme delle regioni meridionali di un paese. ~ mezzogiorno. 
 X   sm. south. 

\meriggiàre, v. intr. Stare all'ombra nelle ore calde. 

\merìggio, sm. L'ora del mezzogiorno. 

\Mérimée, Prosper (Parigi 1803-Cannes 1870) Scrittore francese, noto soprattutto per i racconti brevi nei quali descrive le passioni, la psicologia, il gusto per l'esotismo romantico, con uno stile molto curato. Fu ispettore generale dei monumenti storici nel regno di Napoleone III e, traducendo dal russo, contribuì alla diffusione della letteratura russa in Francia. Le opere più importanti sono Matteo Falcone (1829), La visione di Carlo XI (1829), Il vaso etrusco (1830), Colomba (1840) e Carmen (1845), alla quale si ispirò l'opera omonima di G. Bizet. Grande ammiratore di Stendhal, pubblicò le sue testimonianze in Note e ricordi (1855) e nell'epistolario Corrispondenza, pubblicato nel 1941-1961. 

\merìnga, sf. Dolce leggero di zucchero e chiara d'uovo. 
 X   sf. meringue. 
 @   franc. méringue. 

\meringàta, sf. Torta composta di meringhe. 

\meringàto, agg. Composto di meringhe. 

\merìno, sm. Pecora di razza pregiata spagnola che produce lana finissima e il tessuto che si ricava. 

\merinos, sm. pl. 1 Stoffa leggera intessuta con lana pettinata in trama e in ordito. 2 Razza ovina con abbondante lana bianca originaria del Marocco. 3 Lana fornita dagli stessi ovini. 

\meristèma, sm. Tessuto indifferenziato di una pianta che ha un accrescimento embrionale per divisione. Dalla sua attività si generano tutti gli altri tipi di tessuti. 

\meritàre, v. v. tr. 1 Essere degno. ~ valere. non meritava tutta quella stima. 2 Procurare. ~ raggiungere. si meritò un elogio pubblico. 3 Acquistare merito. aveva ben meritato quel premio
v. intr. 1 Valere. ~ essere degno di. questo luogo non merita il prezzo del biglietto
 X   v. tr. to merit, to deserve. 
 @   lat. meritare, da merere meritare. 

\meritataménte, avv. Secondo il merito. 

\meritévole, agg. Che merita, degno. ~ encomiabile. <> immeritevole. 
 X   agg. worthy. 

\meritevolménte, avv. In modo proporzionato al merito. 

\mèrito, sm. 1 Ciò che rende degni di riconoscimento. aveva molti meriti e pochi demeriti. 2 Valore, pregio. ~ virtù. <> demerito. 3 Riguardo a. in merito a quella questione. 4 Aspetto principale. per entrare nel merito della faccenda, cominciamo a discutere i problemi
 X   sm. 1 merit. 2 (valore) worth. 
 @   lat. meritum, dal p.p. di merere meritare. 

\meritocràtico, agg. (pl. m.-ci) Basato sulla meritocrazia. 

\meritocrazìa, sf. Concezione per cui ogni riconoscimento deve essere commisurato all'effettivo merito individuale. 

\meritòrio, agg. Degno di lode, di premio. ~ ammirevole. <> disprezzabile. 
 X   agg. praiseworthy. 

\mèrla, sf. 1 Femmina del merlo. 2 Ultimi tre giorni del mese di gennaio. 

\Mèrla, Giovànni (Civitavecchia, 1906- Firenze 1983) Geologo italiano. Studioso dei movimenti tettonici e della struttura dell'Appennino settentrionale, ha scritto a tal proposito Geologia dell'Appennino settentrionale (1950). 

\merlàno, sm. Nome con cui è noto il pesce gadiforme Merlangius merlangus della famiglia dei Gadidi. 

\Merlàra Comune in provincia di Padova (3.048 ab., CAP 35040, TEL. 0429). 

\merlàre, v. tr. Adornare di merli. 

\merlàto, agg. Adornato di merli. 

\merlatùra, sf. L'insieme dei merli su una fortificazione e simili. 

\Merlau-Ponty, Maurice (Rochefort-sur-Mer 1908-Parigi 1961) Filosofo. Tra le opere Fenomenologia della percezione (1945) e Umanismo e terrore (1947). 

\merlettàia, sf. Donna che produce o vende merletti. 

\merlettàre, v. tr. Ornare con merletti. 

\merlettatùra, sf. L'operazione del merlettare. 

\merlétto, sm. Trina fatta con l'uncinetto o con l'ago. ~ pizzo. 
 X   sm. lace. 

\Merlìn, Angelìna (Pozzonovo 1889-Padova 1979) Politica. Di ideologia socialista, propose la legge che abolì le case di tolleranza, che passò nel 1958 e prese il suo nome. 

\Merlìni, Èlsa (Trieste 1903-Roma 1983) Attrice teatrale e cinematografica il cui vero nome era Elsa Tscheliesnig. Esordì a teatro nel 1920. Tra le sue interpretazioni teatrali, Marionette che passione! di Rosso di San Secondo (con R. Cialente), Piccola città di T. Wilder (1940) e il Pigmalione di G. B. Shaw. Nel cinema, interpretò La segretaria privata (1931), Ginevra degli Almieri (1935) e Cameriera bella presenza offresi (1951). 

\Merlìno (comune) Comune in provincia di Lodi (912 ab., CAP 20067, TEL. 02). 

\Merlìno (mago) Personaggio mitologico bretone, mago e maestro di Artù. 

\Merlìno, Francésco Savèrio (Napoli 1856-Roma 1930) Anarchico. Organizzò il movimento anarchico italiano in collaborazione con E. Malatesta. 

\Merlo Circondario (386.000 ab.) dell'Argentina, nell'agglomerato urbano di Buenos Aires. 

\mèrlo, sm. 1 Uccello nero con il becco giallo. 2 Persona sciocca, che può essere abbindolata. ~ allocco. 3 Ogni elemento architettonico in muratura che adorna la sommità di fortificazioni e simili.   +  
 X   sm. 1 blackbird. 2 (sciocco) simpleton, fool. 3 (arch.) battlement, merlon. 
Uccello della famiglia dei Turdidi e dell'ordine dei Passeriformi (Turdus merula), lungo circa 26 cm, 10 dei quali per la coda, con becco e palpebre gialli e piumaggio nero brillante nei maschi, mentre le femmine hanno piumaggio bruno e becco scuro. Diffuso in Italia, si è adattato alla vita in città e in campagna, cibandosi di vermi, frutta, bacche. Dotato di canto con fischi melodiosi riesce a imitare molti suoni. 
Merlo acquaiolo 
Uccello (Cinclus cinclus) della famiglia dei Cinclidi e dell'ordine dei Passeriformi. Di colore marrone maculato di bianco, vive in Eurasia e in Marocco presso i torrenti nei quali si procura le sue prede. 

\merlòtto, sm. 1 Merlo giovane. 2 Persona sciocca. 

\merlùzzo, sm. 1 Chimato anche Merluzzo nordico, è un pesce (Gadus morrhua) della famiglia dei Gadidi e dell'ordine dei Gadiformi, lungo circa 150 cm e del peso di circa 45 kg. La parte superiore del corpo è giallo olivastra, con numerose macchie scure, mentre la parte inferiore è chiara. Vive in branchi molto numerosi nell'oceano Atlantico e nei mari europei del nord e migra al momento di deporre le uova. La femmina depone anche dieci milioni di uova per volta. La pesca del merluzzo è molto attiva e il merluzzo viene venduto fresco, congelato, disseccato (stoccafisso) o salato (baccalà).  2  Pesce di altra famiglia chiamato più comunemente  →  nasello  +  
 X   sm. 1. cod.  2. European hake.

\Mermitoidèi Ordine di nematodi filiformi. Nello stato adulto vivono nell'acqua e nel terreno, mentre le larve vivono da parassiti in alcuni invertebrati. 

\mero- Primo elemento di parole composte. 
 @   greco méros, parte. 

\mèro, agg. Puro, semplice. ~ schietto. 

\meroblàstico, agg. (pl. m.-ci) Riferito alla parziale segmentazione delle uova con abbondanza di vitello. 

\merogonìa, sf. Sviluppo di un individuo animale da un frammento di uovo. 

\meromorfòsi, sf. Parziale rigenerazione di una parte di un organo perduta o asportata. 

\Meróne Comune in provincia di Como (3.247 ab., CAP 22046, TEL. 031). 

\Merope Tragedia di S. Maffei (1713). 

\meropìa, sf. Cecità parziale. 

\Meròpidi Famiglia di Uccelli coraciiformi al quale appartiene il genere Merops

\Meròstomi Classe del regno animale appartenente al tipo degli Artropodi, sottoregno dei Metazoi, in cui si riuniscono animali acquatici a respirazione branchiale. Sono forme primitive, fossili viventi, appartenenti a soli tre generi, con corazza di protezione e dimensioni che raggiungono i 60 cm.   +  

\Merostomòidi Classe di Artropodi fossili, simili ai merostomi, che vissero nel Primario. 

\merotomìa, sf. 1 Riproduzione asessuata per scissione in cui ogni parte diventa un individuo completo. 2 Frammentazione sperimentale di un organismo acellulare o di una cellula. 

\Merovèo (?-457 ca.) Re franco che diede il nome ai merovingi, la prima dinastia di re di Francia. Figlio presunto di Clodione il Chiomato, re di Cambrai, contribuì alla vittoria riportata da Ezio su Attila ai Campi Catalaunici, nel 451. 

\Merovingi Dinastia reale franca (V-VIII sec.). Con Clodoveo I (481-511) conquistò altre tribù franche e sconfisse il governatore romano della Gallia Siagrio. Sconfitti i visigoti si impadronì dell'Aquitania. Successivamente il regno merovingio si indebolì e dopo Dagoberto I (629-639) si sfasciò completamente e il potere passò ai maggiordomi di palazzo. Con la deposizione di Childerico III da parte di Pipino il Breve (751), si chiuse il periodo detto dei re fannulloni e iniziò la dinastia carolingia. 

\merovìngico, agg. (pl. m.-ci) Che si riferisce ai Merovingi, dinastia dei Franchi. 

\merozoìte, o merozoìto, sm. Ogni cellula uninucleata proveniente dalla divisione dello schizonte nel ciclo di riproduzione degli sporozoi. 

\Merry del Val, Rafael (Londra 1865-Roma 1930) Cardinale spagnolo. Di indirizzo conservatore, dal 1903 fu segretario di stato di Pio X. 

\Mersenne, Marin (Oizé 1588-Parigi 1648) Fisico e scienziato francese. Amico e compagno di Cartesio, fu tra i fondatori della scienza meccanicistica, ponendo le basi del metodo scientifico basato sull'esperienza e descritto in termini matematici. Studiò in particolare le proprietà dei fluidi e delle corde vibranti. Le opere principali sono Quaestiones celeberrimae in Genesim (1623) e Synopsis matematica (1626). 

\Merseyside Contea (1.441.000 ab.) della Gran Bretagna, nell'Inghilterra. Capoluogo Birkenhead. 

\Mersin Città (421.000 ab.) della Turchia, nell'Anatolia meridionale. Capoluogo della provincia di Içel. 

\Merton Città (168.000 ab.) della Gran Bretagna, nella contea della Grande Londra, in Inghilterra. 

\Merton, Robert King (Filadelfia 1910-New York 2003) Sociologo statunitense. Scrisse Teoria e struttura sociale (1949). 

\Merton, Thomas (Prades, Francia 1915-Bangkok 1968) Memorialista e romanziere francese. Tra le opere La montagna dalle sette balze (memorie, 1949) e Nessun uomo è un'isola (romanzo, 1953). 

\Meru Vulcano (4.562 m) spento della Tanzania, al confine con il Kenya, presso Arusha. 

\Mèrula, Tarquìnio (Cremona ca. 1595-1665) Compositore. È autore, tra l'altro, di sonate da camera e da chiesa e di musica sacra polifonica. 

\Mèrulo, Clàudio (Correggio 1533-Parma 1604) Compositore. Tra le opere Toccate (due libri, 1598-1604) e tre Ricercari (1567-1608). 

\merveilleuses, sf. pl. Quelle signore francesi della jeunesse dorée che, nel periodo seguente al nono termidoro e sotto il Direttorio, lanciarono la moda degli abiti trasparenti dalla cintura molto alta, di taglio simile quelli indossati dalle donne della Grecia antica. 
 @   termine francese che significa meravigliose. 

\Merzàgora, Césare (Milano 1898-Roma 1991) Politico. Senatore dal 1948, fu presidente del senato dal 1953 al 1967, e dal 1963 senatore a vita. 

\mes(o)- 1 In chimica organica, prefisso indicante una sostituzione in una particolare posizione. 2 Primo elemento di parole composte. 
 @   greco mésos che sta in mezzo. 

\Mesa Città (194.000 ab.) degli USA, nello stato dell'Arizona. 

\mésa, sf. Tavolato roccioso del Messico o del Colorado formato da resti di colate laviche isolati dall'erosione. 

\mesacònico, agg. (pl. m.-ci) Di acido etilenico bicarbossilico preparato per isomerizzazione dell'acido citraconico o itaconico. 

\Mesàgne Comune in provincia di Brindisi (30.267 ab., CAP 72023, TEL. 0831). Centro agricolo e commerciale (coltivazione e mercato di frutta, uva e olive) e industriale (prodotti alimentari, enologici, oleifici, chimici e calzaturifici). Vi si trova un castello dell'XI sec. e la chiesa di San Lorenzo, costruita tra il IX e il X sec. Gli abitanti sono detti Mesagnesi

\mésalliance, sf. invar. Matrimonio con una persona avente una condizione sociale inferiore. 

\Mesaria Regione pianeggiante di Cipro, tra il monte Pentadàutylos e i monti dell'Olimpo. Centro principale Nicosia. 

\mesaschelìa, sf. Carattere degli individui che hanno proporzioni regolari del corpo e statura medio-alta. 

\mesàta, sf. Paga, salario mensile. 

\mescàl, sm. Bevanda alcolica messicana. 

\mescalìna, sf. Alcaloide che si trova nel peytol, cactacea americana che provoca intense allucinazioni visive. 

\méscere, v. tr. 1 Mescolare. 2 Versare vino o altra bevanda. 
 @   lat. volg. miscere. 

\meschinerìa, sf. Meschinità. 

\meschinità, sf. 1 L'essere meschino. 2 Atto o detto di persona meschina. 

\meschìno, agg. 1 Povero, misero, debole. <> magnanimo. con quel meschino stipendio non poteva certo pensare ai divertimenti. 2 Angusto, limitato di idee e sentimenti. ~ ottuso. era un uomo meschino. 3 Infelice. quel vecchio meschino aveva patito troppe delusioni
 X   agg. 1 mean. 2 (scarso) poor, scanty. 
 @   dall'arabo miskin povero. 

\meschìta, sf. 1 Torre. 2 Moschea. 

\mesciàcqua, sm. Contenitore per mischiare l'acqua. 

\méscita, sf. 1 Il mescere. 2 Vendita di vino o liquori e il luogo di vendita. ~ enoteca. 

\mescitóre, sm. (f.-trìce) Chi mesce vini in una mescita. 

\mescolaménto, sm. L'operazione di mescolare. 

\mescolànza, sf. 1 Il mescolare. 2 Miscuglio. ~ insieme. 
 X   sf. 1 mixture, mix. 2 (miscuglio) blend. 

\mescolàre, v. tr. 1 Mettere insieme cose diverse, in modo da formare un'unica massa. ~ amalgamare. <> dividere, separare. non voleva mescolare i sapori dolci con quelli salati. 2 Agitare, girare. mescolò rapidamente il caffè perché aveva fretta. 3 Confondere, accozzare. avevano mescolato i bagagli rendendo difficile recuperarli rapidamente
 X   v. tr. 1 to mix. 2 (miscelare) to blend. 3 (mischiare) to shuffle. 
 @   lat. tardo misculare, da miscere mescolare. 

\mescolàta, sf. 1 Atto del mescolare.  2 Il riordinamento casuale di un elenco di cose (ad es. carte da gioco)
 X   sf. 1 mixing, shuffle. 2 shuffle.

\mescolatóre, sm. (f.-trìce) 1 Addetto a preparare mescolanze. 2 Attrezzo per mescolare. 

\mescolìo, sm. L'azione continuata del mescolare. 

\mése, sm. 1 Ciascuno dei dodici periodi di tempo in cui è suddiviso l'anno. 2 Periodo di tempo della durata di circa trenta giorni. 
 X   sm. month. 
 @   lat. mensis. 
Il tempo che la Luna impiega per effettuare una rivoluzione completa attorno alla Terra e ritornare allo stesso punto di congiunzione. Se il punto di riferimento che si prende è una stella (mese siderale) la sua durata è di 27 giorni, 7 ore, 43 minuti e 12 secondi; se è il Sole (mese sinodico), la sua durata è di 29 giorni, 12 ore, 44 minuti e 3 secondi; se è il perigeo (mese anomalistico), la sua durata è di 27 giorni, 13 ore, 18 minuti e 37 secondi; se è il punto dell'equinozio di primavera (mese tropico) la sua durata è di 27 giorni, 7 ore, 43 minuti e 5 secondi; se è il nodo ascendente dell'orbita (mese draconico), la sua durata è di 27 giorni, 5 ore, 5 minuti e 36 secondi. 

\Mése Comune in provincia di Sondrio (1.443 ab., CAP 23020, TEL. 0343). 

\mesencefàlico, agg. (pl. m.-ci) Riferito al mesencefalo. 
Sindromi mesecenfaliche 
Patologie provocate da lesioni al mesencefalo che si manifestano in vari modi. 

\mesencéfalo, sm. La parte dell'encefalo che si situa alla base del cervello. Esso contiene i nuclei da cui originano i nervi terzo e quarto, è centro degli stimoli ottici e acustici, presiede all'associazione degli impulsi provenienti da cervelletto e ricettori sensitivi, regola il tono muscolare. Poco sviluppato nell'uomo (circa 5 cm3) rispetto agli altri Mammiferi, risulta diviso in corpo ventrale, tetto e lobi ottici

\mesenchìma, sm. Tessuto connettivo embrionale costituito da cellule ameboidi. 

\mesentère, sm. Piega dorsale del peritoneo che trattiene in sede l'intestino tenue. 

\mesentèrico, agg. Relativo al mesentere. 
Arterie mesenteriche 
Termine anatomico che designa le arterie viscerali addominali. 

\mesenterìte, sf. 1 Infiammazione del mesentere o delle ghiandole mesenteriche. 

\Mesenzàna Comune in provincia di Varese (1.020 ab., CAP 21030, TEL. 0332). 

\Mésero Comune in provincia di Milano (3.114 ab., CAP 20010, TEL. 02). 

\Meseta Altopiano interno della penisola Iberica, la cui ossatura è costituita dalle Sierre di Guadarrama e di Gredos. 

\meseta, sf. invar. Vasto altopiano di media altitudine suddiviso in blocchi talvolta posti a gradinata. 

\mesitilène, sm. 1,3,5 trimetilbenzene estratto dal catrame di carbon fossile e da alcuni petroli. 

\Mesmer, Franz Anton (Iznang 1734-Meersburg 1815) Mistico austriaco, medico e fondatore della teoria del magnetismo animale, secondo la quale ogni organismo è dotato di un fluido magnetico che emana una speciale energia, e della quale tentò anche un'applicazione terapeutica. 

\mesmerìsmo, sm. Tipo di terapia elaborata dal medico tedesco F. Mesmer, basata su alterazioni del magnetismo animale ottenute con procedimenti vari. 

\mèso, sm. Piega del peritoneo che unisce un tratto del tubo digerente con la parete addominale. 

\Mesoamèrica Area culturale dell'America in cui si svilupparono le civiltà precolombiane. Comprende il Belize, il Guatemala, il Salvador, e parte della Costa Rica, dell'Honduras, del Messico e del Nicaragua. 

\mesoblàsto, sm. 1 L'insieme dei tessuti indifferenziati del mesoderma. 2 Mesoderma specifico posto tra il sacco vitellino e il trofoblasto. 

\mesocàrdio, sm. Membrana che nei Vertebrati collega il cuore alle pareti corporee. 

\mesocàrpo, sm. Parte del pericarpo, il frutto propriamente detto, racchiusa tra l'endocarpo, ossia lo strato interno, e l'epicarpo, o strato esterno.   +  

\mesocòlon, sm. invar. Piega del peritoneo che unisce un tratto del tubo digerente con la parete addominale. 

\mesodèrma, sm. Foglietto embrionale primitivo posto tra l'ectoderma e l'endoderma. 

\mesodèrmico, agg. (pl. m.-ci) Relativo al mesoderma. 

\Mesodesmatìdi Famiglia di Molluschi Lamellibranchi Eulamellibranchi con conchiglia liscia e triangolare. 

\mesofìllo, sm. Tessuto parenchimatico clorofilliano della foglia. 

\mesòfite Piante che vivono in ambienti né troppo umidi né troppo secchi. 

\Mesogasteròpodi Ordine di Molluschi Gasteropodi Prosobranchi con conchiglia generalmente a spirale. 

\mesogàstrio, sm. 1 Regione dell'addome posta sopra l'ombelico. 2 Piega del peritoneo che unisce lo stomaco con la parete addominale posteriore. 

\mesoglèa, sf. Gelatina posta tra l'ectoderma e l'endoderma nei celenterati e nei poriferi. 

\Mésola Comune in provincia di Ferrara (7.963 ab., CAP 44026, TEL. 0533). 

\mesolàbio, sm. Strumento creato da Eratostene per stabilire due segmenti medi proporzionali tra due segmenti dati e per risolvere il problema della duplicazione del cubo. 

\Mesolcina Valle della Svizzera, nelle Alpi Lepontine, cantone dei Grigioni. 

\mesolìte, sf. Alluminosilicato idrato di sodio e calcio appartenente al gruppo delle zeoliti. 

\Mesolìtico, agg. e sm. (pl. m.-ci) Relativo all'era geologica compresa tra il Paleolitico e il Neolitico. 
Il Mesolitico è suddiviso in Europa in Aziliano (grotta di Mas d'Azil), Tardenoisiano (Fère-en-Tardenois) ecc. È caratterizzato dalla fine della glaciazione quaternaria (IX millennio a. C.) e dalle conseguenti modificazioni della fauna che richiesero l'invenzione dell'arco e delle frecce e di strumenti adatti alla pesca. L'inizio del Mesolitico vede la nascita della pratica dell'allevamento e dell'agricoltura. La lavorazione della pietra si specializza a seconda delle regioni geografiche. Manufatti di pietre scheggiate sono stati rinvenuti in Francia, Germania, Spagna e Olanda. In Tunisia (Gafsa) sono stati rinvenuti tracce della lavorazione del guscio di uova di struzzo, mentre in alcune zone della Spagna sono presenti lungo la costa testimonianze di arti figurative, costituite da dipinti monocromatici (in nero o rosso) raffiguranti scene di caccia con figure umane e animali (valle dell'Ebro e Valencia). 

\mesomòrfo, agg. Riferito ad animali di medie proporzioni in cui il rapporto tra i diametri trasversali e longitudinali resta nei limiti medi della specie. 
Stato mesomorfo 
Stato della materia posto tra lo stato amorfo e quello cristallino. 

\mesóne, sm. Particella elementare, scoperta da H. Yukawa nel 1935, appartenente alla famiglia degli adroni; secondo M. Gell-Mann, risulta essere formato da una coppia di quark e antiquark e ha una massa compresa tra quella degli elettroni e quella dei protoni. 

\mesopàusa, sf. Nell'atmosfera terrestre, zona di separazione tra la mesosfera e la termosfera. 

\Mesopotàmia (Argentìna) Territorio dell'Argentina, compreso tra i fiumi Paraná e Uruguay. 

\Mesopotàmia (Asia) Regione dell'Asia occidentale compresa tra i fiumi Tigri ed Eufrate, delimitata a nord dal Tauro armeno, a est dai monti Zagros e a ovest dal deserto siriaco. È una pianura alluvionale, caratterizzata da clima arido. A causa della fertilità del terreno, vi si svilupparono fiorenti civiltà antiche, dai sumeri (circa dal 3500 a.C.), agli assiri e ai babilonesi e vi fiorirono le prime strutture urbane (Samarra, Ninive, Uruk, Babele, Ur ecc.). Fu poi conquistata dai persiani e, nel 331 a. C., da Alessandro Magno. La Mesopotamia fu quindi colonizzata dai seleucidi e, a partire dal II sec. a. C., dagli arsacidi. Rappresentò il limite estremo dell'espansione dell'impero romano, che solo con Traiano riuscì ad annettere la regione (115-117), senza peraltro riuscire a mantenerne il controllo stabile, per le continue guerre con i parti. Nel VII sec. fu infine conquistata dagli arabi. 

\mesopotàmico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alla Mesopotamia. 

\Mesoràca Comune in provincia di Crotone (7.510 ab., CAP 88052, TEL. 0962). 

\Mesosàuri Ordine di Rettili di piccole dimensioni che vivevano nelle acque dolci dell'emisfero australe durante il Carbonifero e il Permiano. 

\mesosfèra, sf. Zona dell'atmosfera terrestre, in cui l'aria risulta essere priva di vapore acqueo e molto più ricca di ozono; si trova compresa tra 30 e 90 km di altezza, tra la stratosfera e la termosfera. La temperatura aumenta fino a 50 km, per poi diminuire fino ai limiti della ionosfera. 

\mesosiderìti Genere particolare di meteorite, all'interno del quale metalli e silicati sono presenti in misura uguale. 

\Mesotardìgradi Ordine di tardigradi che comprende l'unica specie Thermozodium esakii che vive solo nei pressi di una sorgente termale sull'isola giapponese di Kyushu. 

\Mesoteniàcee Famiglia di Alghe clorofite diffuse nelle acque dolci. Appartiene all'ordine delle Desmidiali. 

\mesoterapìa, sf. Terapia consistente in iniezioni ripetute e ravvicinate nella cute di soluzioni medicamentose con lo scopo di ridurre manifestazioni distrofiche del derma. 

\mesovàrio, sm. Piega peritoneale che contiene vasi e nervi destinati all'ovaio. 

\Mesozòi Gruppo di organismi animali che danno nome al tipo omonimo, sottoregno dei Metazoi, con corpo costituito di un piccolo numero di cellule, endoparassiti di molluschi e vertebrati marini. 

\Mesozòico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. Relativo al mesozoico. 
sm. Era geologica caratterizzata dal grande sviluppo dei Rettili e dalla comparsa di Uccelli Mammiferi. 
Terza era geologica della Terra, della durata di circa 150 milioni di anni e iniziata circa 245 milioni di anni fa. È suddiviso in tre periodi, Triassico, Giurassico e Cretaceo ed è caratterizzato da attività vulcanica limitata con ridistribuzione dell'acqua e delle terre emerse. Abbondano le rocce sedimentarie (arenarie, calcari, dolomie, marne ecc.), mentre i fossili più diffusi sono le ammoniti. Si aprono i bacini degli oceani Atlantico e Indiano. La fauna vede la comparsa e la diffusione di enormi Rettili sia sulla terraferma (dinosauri) che nell'acqua (ittiosauri) e in aria (pterosauri). Compaiono anche gli Uccelli (Archeopterix) e i primi Mammiferi marsupiali. 

\méssa, sf.  1  Il principale rito della chiesa cattolica e ortodossa nel quale si celebra l'eucaristia, offrendo a Dio il pane e il vino, sembianze del corpo e sangue di Gesù Cristo a ricordo del sacrificio sulla Croce. Secondo il Messale romano (1570), la messa comprende la liturgia della parola, con lettura di passi del Vangelo e recitazione del credo, e la liturgia eucaristica, con l'offerta dei doni, l'elevazione e la comunione, in memoria dell'ultima cena di Gesù con gli Apostoli. La liturgia cambia in funzione del calendario. Il concilio Vaticano II ha abolito l'uso del latino nella liturgia, riducendo la frattura esistente tra il celebrante e i fedeli, in favore di una maggiore partecipazione dei fedeli stessi.  2  il mettere; • messa a punto, adjustment, setting-up; • messa in scena, production.
 X   sf. mass. 
Parigi val bene una messa. Frase di Enrico IV d'Inghilterra detta prima di abiurare. 

\Messager, André-Charles-Prosper (Montluçon, Allier 1853-Parigi 1929) Organista, direttore d'orchestra e compositore francese. Formatosi alla scuola di Saint-Saëns e di Fauré, iniziò la propria carriera come organista a Parigi. Raggiunta la celebrità, fu direttore d'orchestra e compositore di chiara fama. Scrisse musica vocale e strumentale, ma deve la propria notorietà alle operette, come La Basoche (1890), Madame Chrysanthème (1893) e Fortunio (1907). 

\messaggerìa, sf. Servizio regolare di distribuzione di merci. 

\messaggèro, agg. e sm. agg. Che annunzia. ~ foriero. 
sm. Chi porta un messaggio. ~ ambasciatore, corriere, inviato. 
 X   sm. messenger. 
 @   franc. messager. 

\Messaggero d'amore Film drammatico, britannico (1971). Regia di Joseph Losey. Interpreti: Julie Christie, Alan Bates, Margaret Leighton. Titolo originale: The Go-Between 

\Messaggèro, Il Quotidiano romano. Fondato nel 1878, è passato alla Montedison nel 1974 e quindi alla famiglia Caltagirone. 

\messàggio, sm. 1 Notizia trasmessa ad altri a voce o per iscritto. ~ comunicato. inviarono un messaggio di soccorso. 2 Comunicazione solenne di una importante autorità politica o religiosa. il messaggio del papa mi ha colpito profondamente
 X   sm. 1 message. 2 (discorso) address. 
 @   franc. message, deriv. dal franc. mes messo, dal lat. missus, p.p. di mittere mandare. 

\Messaggio Opera di poesia di F. A. N. Pessoa (1934). 

\messàle, sm. Libro che contiene i testi per la celebrazione della messa. 
 X   sm. missal. 

\Messalìna, Valèria (25?-48) Moglie dell'imperatore romano Claudio e madre di Ottavia e Britannico. Dissoluta e crudele, ripudiò Claudio che la fece uccidere. 

\mèsse, sf. 1 Quantità di cereali da mietere. messe scarsa. 2 Mietitura. la messe di quest'anno sembrava promettere bene. 3 Profitto. ha fatto messe dei suoi studi
 X   sf. harvest. 
 @   lat. messis, deriv. da metere mietere. 

\Mèsse, Giovànni (Mesagne 1883-Roma 1968) Generale. Nel 1941 e 1942 fu al comando del CSIR, nel 1943 della prima armata italo-tedesca e dal 1943 al 1945 fu capo di stato maggiore generale. 

\Messedàglia, Àngelo (Villafranca di Verona 1820-Roma 1901) Statistico ed economista. Di orientamento positivista. 

\Messènia Nomo (167.000 ab.) della Grecia, nel Peloponneso sudoccidentale. Capoluogo Calámata. 

\messènico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alla Messenia, a Messene e ai suoi abitanti. 

\messère, sm. 1 Titolo onorifico attribuito un tempo a personaggi importanti. 2 Signore. 

\Messerschmitt, Willy (Francoforte 1898-Monaco 1978) Ingegnere tedesco. Progettò gli omonimi aerei da caccia utilizzati nella seconda guerra mondiale. 

\messìa, sm. 1 Il redentore promesso agli Ebrei, riconosciuto dai cristiani in Gesù Cristo. 2 Salvatore. 
 X   sm. messiah. 
 @   lat. tardo messias, dal greco messìas, dall'ebr. mashiah unto. 

\Messiade Poema di F. G. Klopstock (1773). 

\Messiaen, Olivier (Avignone 1908-Parigi 1992) Compositore francese. Tra le opere Turangalila-Symphonie (1948) e Vingt regards sur l'Enfant Jésus (per piano, 1944). 

\messianicità, sf. Carattere messianico. 

\messiànico, agg. (pl. m.-ci) Relativo al messia. 
 @   franc. messianique. 

\messianìsmo, sm. Credenza e attesa del messia. 

\messicàno, agg. e sm. agg. Relativo al Messico. 
sm. 1 Abitante del Messico. 2 Involtino di carne di vitello ripieno. 
 X   agg. e sm. Mexican. 

\Mèssico Repubblica federale dell'America settentrionale, confina con gli USA a nord, con il Guatemala e con il Belize a sud-est; si affaccia a ovest sull'oceano Pacifico e a est sul Mar Caraibico (golfo del Messico e Mar delle Antille). 
Il territorio si articola in un'alternanza di catene montuose, a tratti anche imponenti, e di vasti altopiani, di altitudine media superiore ai 1.000 m. 
Lungo la costa del Pacifico, fronteggiata dalla Penisola di California, si eleva la Sierra Madre Occidentale (lunga 1.300 km, larga in media 300 km), di altitudine media di 2.000 m, con picchi che raggiungono i 3.500 m. A est della Sierra Madre Occidentale si estende un'ampia regione arida (altitudine media 1.500 m) leggermente movimentata da dossi e depressioni e racchiuse a est dalla Sierra Madre Orientale. 
Questa nel suo complesso è meno elevata della Sierra Madre Occidentale, pur raggiungendo con la Pena Nevada i 4.054 m. 
L'altopiano messicano è infine chiuso a sud da una serie di coni vulcanici, disposti da ovest a est, di cui alcuni tuttora attivi; i principali sono il Citlaltèpetl (5.700 m), il Popocatépetl (5.452 m), l'Ixtacihuatl (5.286 m). 
La valle del Rìo Balsas separa la Sierra Madre Central dalla parte più meridionale del paese, dove i rilievi (Sierra Madre del Sur, Sierra Madre de Chiapas) si alternano a regioni pianeggianti e che si protende tra il golfo del Messico e il Mar delle Antille con la penisola della Yucatan, piatta distesa di origine calcarea. 
Isolate dal nucleo centrale sono le penisole di California, separate dalla parte continentale del paese dal golfo di California, prevalentemente arida e percorsa da una serie di catene (Cerro de la Encantada, 3.088 m). 
Le coste sono in prevalenza basse e sabbiose spesso orlate di lagune; solo alcuni tratti sull'oceano Pacifico sono alti e articolati. 
Il fiume maggiore è il Rìo Bravo, lungo più di 3.000 km, che segna gran parte del confine con gli USA; riceve le acque del Rìo Conchos, del Rìo Salado e del San Juan, sfociando nel golfo del Messico; l'altopiano è privo di sbocchi e le acque dei fiumi che scendono dai versanti interni delle Sierre formano lagune salate. 
Dall'Altopiano Centrale, dove ci sono numerosi laghi (tra cui quelli di Chapala e di Cuitzco) scendono alle coste del Pacifico il Rìo Grande di Santiago e il Rìo Balsas. 
All'oceano Pacifico tributano inoltre il Magdalena, il Sonora, lo Yaqui, il Rìo del Fuerte, il Culiacàn, il Mezquital, il Tehuantepec. 
All'oceano Atlantico tributano, oltre il Rìo Bravo, il Pànuco e l'Usumacinta. 
Il clima è molto vario, in base all'altitudine e alla morfologia del terreno. È tropicale caldo e umido a sud specie nella penisola dello Yucatàn e sui versanti rivolti all'oceano Atlantico; 
Rispetto all'altitudine si distinguono le Tierras Calientes, o terre calde, in prossimità del mare e le Tierras Templadas, o terre temperate, poste tra i 600-700 m e i 1.600 m e le Tierras Friàs, o terre fredde, oltre i 1.800 m, per culminare nelle Tierras Heladas, le terre gelate, come vengono chiamate le cime e i vulcani più alti. 
La popolazione è costituita per il 55% da meticci, per il 29% da amerindi, e inoltre da creoli, messicani di origine spagnola, e da altri bianchi, molti dei quali nord americani. 
La capitale è Città del Messico, uno dei più grandi agglomerati urbani del mondo, città dallo sviluppo tumultuoso, centro amministrativo ed economico, oltre che culturale e religioso. 
Altre città rilevanti sono Ciudad Juárez, Guadalajara, Chihuahua, Monterrey, Puebla, León, Aguascalientes e San Luis Potosí, Acapulco, Veracruz e Tampico. 
L'economia del Messico rappresenta il frutto di un forte intervento statale nell'ambito di un'economia di mercato. A gestione statale sono infatti vari settori chiave (per esempio quello energetico) e ciò ha contribuito all'accelerato sviluppo del paese. Tuttavia stridenti rimangono le contraddizioni: un divario tra popolazioni urbane e rurali in termini di reddito medio e condizioni di vita, forte emigrazione dalle campagne verso le città o verso gli Stati Uniti e l'accumulazione di un ingente debito pubblico. 
L'assetto latifondistico dei primi del secolo ha subito una radicale trasformazione con la Riforma Agraria, che ha attuato l'espropriazione e la ridistribuzione della terra. 
La coltura principale del Messico è quella del mais; altri cereali sono frumento, riso sorgo e orzo. 
Fondamentale è pure la coltivazione dei fagioli, che insieme al mais sono la base dell'alimentazione messicana; si coltivano inoltre pomodori, patate, cipolle, peperoni, patate dolci e numerosi altri prodotti orticoli. Nelle zone meridionali crescono frutti tropicali, come banane, noci di cocco, ananas e datteri, nonché agrumi e uva da tavola e da vino; diffusa è anche la frutticoltura di ambiente temperato (mele, pere, pesche, prugne ecc.) 
Importanti sono anche le colture industriali; fra le principali quella dell'agave sisalana da cui si ricava la fibra tessile henequèn, cotone e varie oleaginose (la soia, il sesamo, l'arachide, il lino, la palma da olio e l'olivo), la canna da zucchero, il caffè e il cacao. 
Diffusa è anche la coltivazione del tabacco, di ottima qualità. 
Buono lo sfruttamento forestale, che dà legnami pregiati (mogano, ebano, cedro, sandalo, legno di rosa). 
L'allevamento è un'attività importante, con preminenza di quello bovino da carne e da latte. 
Il patrimonio zootecnico comprende inoltre ovini, caprini, suini, cavalli, asini, muli e volatili da cortile. 
La pesca è praticata su scala ridotta, ma è suscettibile di potenziamento; le acque territoriali abbondano infatti tra l'altro di tonni, sardine e sgombri. 
Fondamentali per lo sviluppo dell'economia sono state e continuano a essere le risorse del sottosuolo. In primo piano il petrolio, la cui produzione è nazionalizzata e consente la raffinazione in loco del greggio e l'esportazione del prodotto lavorato. Si estraggono inoltre notevoli quantità di gas naturale, carbone e lignite. 
Tra i minerali metalliferi abbondano l'argento, il piombo, il ferro, lo zinco, lo stagno e l'oro; attivi anche i giacimenti di zolfo, antimonio, manganese e mercurio. 
Il paese può contare su una massiccia industria di base. Il settore siderurgico è ben sviluppato; si hanno inoltre numerosi impianti per la lavorazione del rame, dello stagno, dello zinco, del piombo, della bauxite, dell'uranio e di vari altri metalli. 
Il settore meccanico produce macchine agricole e tessili, materiale ferroviario, autoveicoli e veicoli commerciali. 
Molto attive sono l'industria petrolchimica, che raffina buona parte del greggio nazionale e quella chimica, con la produzione di fibre tessili artificiali sintetiche, fertilizzanti, acido solforico, nitrico e cloridrico, soda caustica ecc. 
Di antica tradizione e sempre importante è l'industria tessile, specie per i filati e i tessuti di cotone. 
L'industria alimentare è rappresentata da complessi molitori, oleifici, conservifici, zuccherifici, birrifici, manifatture di tabacco, ma è purtroppo frazionata in una miriade di piccole imprese. 
STORIA Le origini della civiltà maya si possono far risalire al 1000 a. C., mentre quella degli olmechi risale al 1500-300 a. C. Solo verso il 250 d. C. e fino al 950 si ha il vero periodo di fioritura della civiltà (periodo classico, civiltà di Teotihuacan, degli Zapotechi con capitale Monte Alban, poi Mitla). Ai maya seguono i toltechi con la loro capitale Tula, distrutta dai Chichimechi nel 1168. Si susseguono le egemonie dei mixtechi, dei totonachi e degli huaxtechi. Nel XIV sec. si ha l'ultima ondata di invasori chichimechi da cui derivano gli aztechi, che fondano (1325 o 1345) Tenochtitlan. 
Nel 1519 Cortés distrugge l'impero azteco e diventa governatore della Nuova Spagna (1522). Gli indiani sono decimati dalle epidemie e dai lavori forzati. La dominazione spagnola è accompagnata da una conversione massiccia al cattolicesimo e nei secc. XVII e XVIII il Messico si arricchisce con lo sfruttamento delle miniere di argento e contemporaneamente si sviluppano l'agricoltura e l'allevamento. 
Il 16 settembre 1810 dalla regione di Guanayauto partì la rivolta degli indios guidata dal sacerdote Miguel Hidalgo y Castilla. La rivoluzione si estese al paese e gli insorti riuscirono a installare un governo provvisorio a Guadalajara, dove Hidalgo rivendicò l'indipendenza del Messico, oltre all'abolizione della schiavitù. La lotta per l'indipendenza subì un brusco arresto quando la rivolta perse il suo capo, fucilato nell'agosto del 1811, ma riprese nelle regioni meridionali del paese, sotto la guida di José Maria Morelos. L'indipendenza del Messico fu nuovamente proclamata a Chilancingo nel novembre del 1813, assieme alla ratifica della costituzione repubblicana. Gli spagnoli domarono la rivolta solo alla fine del 1815, quando riuscirono a catturare e fucilare Morelos. Rimanevano solo delle frange di guerriglieri irriducibili, capeggiati da Vicente Guerriero. In seguito la lotta per l'indipendenza fu condotta dall'aristocrazia creola, e il 25 febbraio 1821 fu concluso un accordo tra il generale Iturbide e Vicente Guerriero (piano Iguala). Nell'agosto dello stesso anno, l'ultimo viceré della Spagna, Juan O'Donoju riconobbe l'indipendenza del Messico. 
Augustin de Iturbide diventa imperatore (1822). Nel 1823 dopo l'abdicazione di quest'ultimo, il generale Santa Ana instaura la repubblica (costituzione del 1824). Padrone effettivo del paese, Santa Ana è l'arbitro della lotta tra conservatori centralisti e liberali federalisti. Nel 1836 il Texas si stacca dal paese e diventa una repubblica indipendente e dopo la guerra con gli Stati Uniti (1846-1848) il Messico perde la California, il Nuovo Messico e l'Arizona. 
Nel 1861 il liberale Benito Juárez diventa presidente della Repubblica, ma la Francia interviene in Messico e crea un impero cattolico a favore di Massimiliano d'Austria (1864). Abbandonato dalle truppe francesi, Massimiliano è fucilato per ordine di Juárez e viene ripristinata la repubblica. Il paese entra in un periodo di instabilità politica costante, sino a quando nel 1876 il generale Porfirio Diaz s'impadronisce del potere e governa in modo autoritario fino al 1911. Egli pacifica il paese e modernizza l'economia facendo appello ai capitali stranieri. 
Nel 1911 Diaz è rovesciato da Francisco Madero, assassinato nel 1913. Il tentativo controrivoluzionario del generale Victoriano Huerta provoca l'intervento militare degli Stati Uniti. Fra il 1914 e il 1917 la guerra civile devasta il paese. I costituzionalisti, guidati da Venustiano Carranza e Alvaro Obregon, la vincono, sostenuti da Pancho Villa (1915), mentre al sud si estende la rivoluzione agraria di Emiliano Zapata. Nel 1917 Carranza impone una costituzione socialista e centralizzatrice. Nel 1920 viene assassinato da Obregon, che gli succede alla presidenza. I vari presidenti (Lazario Cardenas, Avila Camacho, Miguel Aleman, Ruiz Cortines, Lopez Mateos, Diaz Ordaz) che si susseguono devono fare i conti con un'economia spesso in crisi e gravemente arretrata. 
Nel 1970 Luis Echeverria sceglie una linea politica democratica e la scoperta di immense riserve petrolifere consente una breve ripresa. Nel 1982 Miguel De la Madrid è eletto presidente della repubblica e Carlos Salinas de Gortari (1988) prosegue la politica di modernizzazione portata avanti dai suoi predecessori. Nel 1994 mentre viene instaurata la zona di libero scambio, creata con gli Stati Uniti e il Canada nel 1992, scoppia una rivolta dei paesi indiani nello stato del Chiapas. Ernesto Zedillo è eletto alla presidenza della repubblica. Dal momento della sua nomina, deve far fronte a una grave crisi finanziaria. 
Abitanti-94.800.000 
Superficie-1.967.183 km2 
Densità-48,2 ab./km2 
Capitale-Città del Messico 
Governo-Repubblica presidenziale 
Moneta-Peso messicano 
Lingua-Spagnolo, lingue amerindie 
Religione-Cattolica 
Messico, golfo del 
Golfo interno dell'oceano Atlantico, limitato dalle coste meridionali degli USA, da quelle orientali del Messico e dall'isola di Cuba. 

\messidòro, sm. Decimo mese del calendario rivoluzionario francese. 

\Messier, Charles (Badonviller 1730-Parigi 1817) Astronomo francese, grande cacciatore di comete, autore del catalogo che porta il suo nome e ancora oggi usato, nel quale gli oggetti sono classificati con un numero progressivo preceduto dalla lettera M. 

\Messìna Città (275.000 ab., CAP 98100, TEL. 090) della Sicilia e capoluogo della provincia omonima. Situata sullo stretto omonimo è collegata a Villa San Giovanni, sulla costa calabra, con traghetti. Fu fondata da coloni calcidesi nell'VIII sec. a. C. e conquistata poi da coloni ioni (494 a. C.) e dori, che la chiamarono Messana. Alleata di Siracusa, combatté contro Cartagine e fu conquistata nel 406 a. C. e distrutta nel 396 a. C. Nel 264 a. C. divenne romana. Nel 1061 fu conquistata dai normanni che la tennero fino all'arrivo degli Angioini. Partecipò alla guerra dei vespri siciliani del 1282. Occupata dagli Aragonesi, che ne fecero la loro capitale, entrò nel regno di Napoli fino all'unità d'Italia (1860). Nel 1908 fu completamente distrutta da un violento terremoto, che fece più di 60.000 vittime, e venne ricostruita con criteri antisismici lungo la costa meridionale. I principali monumenti sono il duomo (XII sec.), le chiese di Santa Maria Alemanna (XIII sec.) e dell'Annunziata (XII sec.) e la fontana di Orione (XVI sec.). Vi sono anche resti di necropoli greche e romane. 
Provincia di Messina 
(685.0000 ab., 3.248 km2) Il territorio è prevalentemente montuoso, attraversato dai monti Peloritani e Nebrodi. Le coste si affacciano sul mar Tirreno, dove si trovano le isole Eolie, che fanno parte anch'esse della provincia di Messina, e sul mare Ionio. La maggior parte della popolazione risiede nella fascia costiera, dove sono concentrate le principali risorse dell'agricoltura (agrumi, viti, olivi, ortaggi), della pesca e del turismo. 
Stretto di Messina 
Braccio di mare lungo circa 33 km e largo 3 km a nord e 16 km a sud, tra la costa siciliana e la costa calabra. Divide il mar Tirreno dal mar Ionio. È attraversato da un elettrodotto ed esistono numerosi progetti di ponti o tunnel per il collegamento viario tra Sicilia e Calabria. Attualmente il traffico è assicurato da traghetti. 

\Messìna, Francésco (Linguaglossa, Catania 1900-Milano 1995) Scultore. Tra le opere Pugilatore (1931, Milano, Galleria d'Arte Moderna) e Bianca (1938, Vaticano, Pinacoteca Vaticana). 

\messiniàno, sm. Piano superiore del Miocene, compreso tra il tortoniano e il piacenziano. 

\messinscèna, sf. 1 Insieme degli elementi utilizzati per la realizzazione della scena di uno spettacolo. ~ scenografia. la messinscena era stata ben curata. 2 Finzione, insieme di accorgimenti utilizzati per simulare. ~ mistificazione. tutta quella messinscena riuscì a ingannarlo
 X   sf. 1 production, staging. 2 (fig.) sham, performance. 
 @   dal franc mise en scène

\Messner, Reinhold (Funes 1944-) Alpinista. Dal 1975 al 1986 fu il primo a conquistare tutte le vette agli 8.000 m. Nel 1993 compì la traversata della Groenlandia con gli sci insieme al fratello Hubert. 

\mésso, agg. e sm. agg. Collocato, situato. 
sm. Dipendente di un ufficio, incaricato di portare lettere e simili. ~ corriere. 
 X   sm. messenger. 

\messòrio, agg. Che serve alla mietitura. 

\Mesta Fiume (230 km) della regione balcanica. Nasce dal gruppo del Rila in Bulgaria e sfocia nel mar Egeo. 

\mestàre, v. tr. Agitare mescolando sostanze per lo più liquide. 

\mestatóre, sm. (f.-trìce) Chi mesta. ~ faccendiere. 

\mèstica, sf. Miscela di colori e olio di lino, per preparare tele o tavole da dipingere. 

\mesticànza, sf. Mescolanza, miscuglio. 

\mesticàre, v. intr. Mescolare i colori per dipingere. 

\mesticherìa, sf. Bottega dove si vendono colori, vernici e simili. 

\mestichìno, sm. Spatola flessibile usata per mesticare i colori. 

\mestierànte, sm. e sf. Chi esercita un mestiere. 

\mestière, sm. 1 Attività per lo più manuale. ~ lavoro, professione. imparò da ragazzo il mestiere del falegname. 2 Ogni occupazione che consente di lavorare. ~ occupazione. essere del mestiere, avere molta pratica. 3 Ciò che viene svolto senza passione. lo fa solo per mestiere, solo per guadagnare. 
 X   sm. 1 craft, trade. 2 (professione) profession, job. 3 (perizia) experience. 
 @   lat. ministerium, servigio, deriv. da minister inserviente. 

\Mestiere di vivere, Il Memorie di C. Pavese (1952). 

\Mestiere, Il Opera di poesia di M. I. Cvetaeva (1923). 

\mestièri, sm. Necessità. ~ bisogno. 

\mestìzia, sf. L'essere mesto. 
 @   lat. maestitia. 

\mèsto, agg. Che è scontento, triste. ~ avvilito. <> allegro, contento. 
 X   agg. melancholy, sad. 
 @   lat. maestus, p.p. maerere essere afflitto. 

\méstola, sf. Arnese da cucina, utilizzato per mescolare le vivande o per servirle nei piatti. 
 X   sf. ladle. 

\mestolàta, sf. 1 Colpo di mestola o di mestolo. 2 Quantità contenuta in un mestola o in un mestolo. 

\méstolo, sm. Piccola mestola, per lo più di legno. ~ ramaiolo. 
 X   sm. ladle. 

\mestolóne, sm. Mestola grande. 

\Mèstre Comune in provincia di Venezia (190.000 ab., CAP 30170, TEL. 041). È situato sulla terraferma a nord di Marghera ed è unito a Venezia dal ponte della Libertà (3.600 m). Notevole centro industriale (industrie meccaniche, metallurgiche, tessili e chimiche). 

\Mestrìno Comune in provincia di Padova (6.674 ab., CAP 35035, TEL. 049). 

\mestruàle, agg. Relativo a mestruazione. 

\mestruaziòne, sf. Fenomeno fisiologico per cui a causa della periodica desquamazione della parete dell'utero in una donna in età feconda si ha la periodica emorragia uterina mensile (tra 1 e 2 dl). La causa è la mancata fecondazione e la conseguente morte dell'uovo con involuzione del corpo luteo. Il fenomeno è comune anche alle Scimmie superiori. La durata della mestruazione è in genere di 3-4 giorni e la durata del ciclo di 28 giorni: l'eliminazione del contenuto delle ghiandole e dello strato superficiale della mucosa uterina è conseguente alla mancata gravidanza (nel ciclo mensile l'organismo aveva preparato la mucosa dell'utero ad accogliere un eventuale ovulo fecondato). Le mestruazioni non hanno luogo durante la gravidanza e ricompaiono al termine della lattazione. ~ menarca, mestruo. 
 X   sf. menstruation. 

\mèstruo, sm. Flusso mestruale. 

\mèta, sf. 1 Termine finale, destinazione, traguardo. ~ obiettivo, scopo. si era prefissato una meta ben precisa in quegli anni di studio; la meta del viaggio era ancora ignota. 2 Il punto di partenza e di arrivo nelle corse degli antichi. ~ arrivo, destinazione. 
 X   sf. 1 destination. 2 (scopo) aim, goal. 
 @   lat. meta

\metà, sf. 1 Una delle due parti uguali in cui si divide un intero. purtroppo era abituato a fare le cose a metà, senza concluderle. 2 Ciò che divide in due parti. la metà della pagina. 3 Consorte. non aveva ancora trovato la sua dolce metà
 X   sf. 1 half. 2 (al centro) middle. 3 (a metà prezzo) at half price. 
 @   lat. medietas,-atis, deriv. da medius mezzo. 

\meta- 1 In chimica, prefisso del nome di alcuni composti; nella chimica inorganica viene usato in contrapposizione a orto per indicare una minore idratazione.  2 Primo elemento di parole composte, a significare "trasformazione" (metamorfosi), "posteriorità" (metatarso), "trascendenza" (metalinguaggio).
 @   greco metá oltre. 

\Meta (Colombia) Dipartimento (412.000 ab.) della Colombia, nella Cordigliera Orientale. Capoluogo Villavicencio. 
Meta 
Fiume (1.200 km) della Colombia. Nasce dalla Cordigliera Orientale e confluisce nel fiume Orinoco. 

\Mèta (comune) Comune in provincia di Napoli (7.392 ab., CAP 80062, TEL. 081). 

\Meta (monti) Gruppo montuoso dell'Appennino Abruzzese. Vetta più elevata il monte Petroso (2.247 m). 

\metàbasi, sf. Transizione, passaggio. 

\metabiòsi, sf. In biologia, fenomeno che lega due organismi consistente nel fatto che uno dei due prepara il substrato per l'altro che vi si può installare in simbiosi al primo o dopo che le stesse modificazioni del mezzo ne abbiano determinato l'estinzione. 

\metabisolfìto, sm. Nome commerciale del pirosolfito di sodio, usato nella solforazione dei mosti. 

\metabòlico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a metabolismo. 

\metabolìsmo, sm. 1 Insieme delle reazioni chimiche che hanno luogo negli organismi viventi e contribuiscono alla trasformazione e utilizzo dell'energia introdotta con gli alimenti. Le modificazioni energetiche che si verificano consentono agli organismi viventi la vita e l'accrescimento. All'origine del termine sta il significato di rinnovamento e ricambio: permette a un organismo di rinnovare e moltiplicare le proprie cellule. In generale il metabolismo è distinto in due fasi: il catabolismo, nel quale le molecole complesse sono spezzate durante la digestione, liberando energia, e l'anabolismo, nel quale si verificano le reazioni di sintesi delle sostanze necessarie all'organismo, a scapito dell'energia liberata nel catabolismo.  2 Col termine metabolsmo (di un animale) viene anche indicata, più specificamente, la velocità di utilizzazione di energia (il suo prodotto per il "rendimento" η dell'animale è pari alla potenza prodotta). 
Metabolismo umano 
La trasformazione delle sostanze chimiche degli alimenti (carboidrati, proteine, grassi) avviene ad opera degli  →  enzimi che facilitano e condizionano i vari passaggi tra una trasformazione chimica e l'altra, durante i quali si ha liberazione di energia, in forma di calorie. Il processo è regolato dal sistema neurovegetativo e da alcune ghiandole a secrezione interna (tiroide, ipofisi, corteccia surrenale ed altre). Può subire alterazioni (che possono essere anche congenite) dando luogo a malattie metaboliche come il diabete e la gotta.
Metabolismo basale 
Il mantenimento delle sole condizioni vitali di un organismo richiede comunque un fabbisogno energetico, detto metabolismo basale, pur in condizioni di perfetto riposo e a digiuno. Può essere determinato attraverso la misurazione del consumo di ossigeno ed è espresso in kcal per kg di peso corporeo. Per un individuo di corporatura media, il metabolismo basale è di circa 1600 kcal al giorno. Si tratta del fabbisogno energetico per mantenere attive le funzioni della vita vegetativa: battito cardiaco, respirazione, funzione nervosa e renale. Non è altro che il metabolismo (nella accezione 2) di una persona in completo riposo divisa per l'area del suo corpo (W/m²).
 X   sm. metabolism.

\metabolìto, sm. 1 Prodotto di trasformazione di una sostanza organica all'interno di un tessuto, di una cellula o del sangue. 2 Prodotto della digestione di un alimento semplice e assimilabile. 

\metabolizzàre, v. tr. Trasformare per metabolismo. 

\metaboràto, sm. Sale dell'acido metaborico. 

\metacàrpo, sm. È la parte dello scheletro del palmo della mano. Composto di cinque ossa disposte a ventaglio, si trova tra il carpo (polso) e le falangi (dita).   +  

\metacèntro, sm. In idrostatica, punto ideale di importanza fondamentale nella statica e nella dinamica dei corpi solidi galleggianti. 

\metacrilàto, sm. Estere dell'acido metacrilico. 

\metadìnamo, sf. invar. Macchina elettrica a corrente continua, autoeccitata, che può servire come trasformatore, come generatore o come motore. 

\metadóne, sm. Narcotico e analgesico (sintetizzato nel 1937) farmacologicamente simile agli oppiacei (morfina, eroina, …). Per il fatto che può essere somministrato per via orale, che ha una lunga durata d'azione e che induce una più lenta assuefazione degli oppiacei, viene usato (in dosi progressivamente minori) come sostituto di essi sia nel controllo delle crisi di astinenza, sia nella terapia di disassuefazione.
 X   sm. methadone.

\metaemoglobìna, sf. Prodotto di ossidazione dell'emoglobina. Contiene ferro trivalente. 

\metafàse, sf. In citologia, seconda fase del processo di mitosi, nella quale i cromosomi della placca equatoriale hanno una disposizione particolare. 

\metàfisi, sf. In anatomia, la parte delle ossa lunghe compresa tra la diafisi e una delle epifisi. 

\Metafisica Opera di filosofia di Aristotele (IV sec. a. C.). 

\metafìsica, sf. sing. Parte della filosofia che studia l'essere in quanto tale e quindi nei suoi principi primi. Il nome deriva dai libri di Aristotele, nell'edizione di Andronico di Rodi (I sec. a. C.), nella quale la trattazione dell'essenza della realtà fu collocata dopo (in greco meta) quella della natura (fisica). Il prefisso assunse poi il significato di "al di là, sopra", Aristotele definì la filosofia prima come la scienza che ha per oggetto l'ente in quanto tale, a prescindere dalla realtà percepibile. La metafisica diventa quindi la conoscenza assoluta, in grado di fornire i principi generali e universali, sulla base dei quali sviluppare le singole scienze e viene elaborata come sistema da Plotino, Tommaso d'Aquino, Cartesio, B. Spinoza e G. W. Leibniz. La critica di questa concezione della metafisica iniziò con l'illuminismo e con Kant, che, basandosi sul postulato dell'inconoscibilità del noumeno, ne criticò l'impostazione scientifica. Successivamente la metafisica fu criticata dal positivismo di A. Comte e il pensiero filosofico contemporaneo critica ogni filosofia che abbia la pretesa di spiegare in modo definitivo e universale tutta la realtà. 

\Metafisica di un vitello a due teste, La Commedia di S. I. Witkiewicz (1921). 

\metafìsicaménte, avv. In modo metafisico. 

\metafisicherìa, sf. Argomentazione che non si basa su fondamenti concreti. 

\metafìsico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. Relativo alla metafisica. rifletteva intensamente su quei principi metafisici
sm. Chi si dedica alla metafisica. era un metafisico più che un matematico

\metafonìa, o metafonèsi, sf. Trasformazione della vocale tonica interna di una parola in un'altra vocale o in dittongo per effetto di una vocale seguente. 

\metàfora, sf. Figura retorica per cui si esprime per similitudine una cosa diversa da quella enunciata • sei una volpe
 X   sf. metaphor. 

\metaforicaménte, avv. Tramite ricorso a una metafora. 

\metafòrico, agg. (pl. m.-ci) Che ha valore di metafora. ~ figurato, traslato, allegorico, simbolico

\metaforizzàre, v. intr. Ricorrere all'uso di metafore. 

\metàfrasi, sf. Riduzione libera o adattamento di un testo letterario. 

\metagalàssia, sf. In astronomia, l'insieme di tutti i sistemi di galassie. 

\metagènesi, sf. In celenterati, Protozoi e tunicati, presenza di generazioni alternate, una asessuale, ottenuta per riproduzione agamica, e una sessuale, ottenuta per riproduzione anfigonica. ~ epigamia. 

\metal detector, loc. sost. m. invar. Apparecchio utilizzato per rilevare la presenza di masse metalliche. 

\metaldèide, sf. Polimero solido dell'aldeide acetica. Di colore bianco, è insolubile in acqua e sublima intorno ai 120°C. In tavolette, con il nome di meta, viene usata come combustibile per fornelletti portatili. Riscaldata in tubo chiuso dà l'aldeide acetica. 

\metalèpsi, sf. Figura retorica che consiste nell'alludere a un evento tramite una sua conseguenza e non per citazione diretta dello stesso. 

\metalinguàggio, sm. Linguaggio attraverso cui è possibile fare riferimento o fornire una trattazione (definendone sintassi e semantica) di un altro linguaggio detto linguaggio oggetto. Un'analisi del rapporto tra metalinguaggio e linguaggio oggetto è stata data dal logico matematico Tarski nell'ambito dei suoi studi sulla semantica formale, in particolare con riferimento alla definizione del concetto di verità nei linguaggi formalizzati.
 X   sm. metalanguage.

\metalinguìstica, sf. (pl.-che) Parte teorica della linguistica che ha come scopo lo studio dei metodi della scienza del linguaggio. 

\metallicaménte, avv. Con rumore metallico. 

\metàllico, agg. (pl. m.-ci) 1 Fatto di metallo. 2 Che è proprio dei metalli. 
 X   agg. 1 metal. 2 (rumore, cosa simile a metallo ecc.) metallic. 

\metallìfero, agg. Di terreno, che ha giacimenti e vene di metalli, che contiene metalli. 

\metallìno, agg. Di metallo. 

\metallìsta, agg. (pl. m.-i) Di una teoria secondo la quale la moneta deve consistere o essere convertibile liberamente in una merce determinata, di solito un metallo, così che il suo valore sia basato di scambio di tale merce. 

\metallizzàre, v. tr. Rivestire con un sottile strato di metallo. 

\metallizzàto, agg. Lavorato in modo da assumere riflessi metallici. 

\metallizzazióne, sf. 1 In mineralogia, fenomeno per il quale una roccia si arricchisce di minerali metallici o di metalli. 2 In tecnologia, il rivestire superficialmente con uno strato metallico un materiale non metallico. 

\metàllo, sm. 1 Elemento chimico semplice, lucente, buon conduttore di calore ed elettricità. 2 Lega metallica. 
 X   sm. metal. 
 @   lat. metallum, dal greco mètallon miniera. 
Fra le caratteristiche comuni ai metalli importante è la reattività con l'ossigeno a formare ossidi basici e con gli acidi a formare sali. Generalmente un metallo è solido a temperatura ambiente, con l'eccezione di mercurio, cesio e gallio. Ha reticolo cristallino a struttura cubica a corpo o facce centrate o esagonale compatta; lo stato metallico è caratterizzato dalla libertà degli elettroni dello strato più esterno di muoversi nel reticolo cristallino, dando così al metallo le caratteristiche di conducibilità elettrica e termica, la riflessione della luce, la duttilità e la facilità a formare leghe con altri metalli. Vedi  →  peso specifico,  →  punto di fusione,  →  calore specifico.

\metallogènesi, sf. Formazione di giacimenti metalliferi. 

\metallografìa, sf. Scienza che studia le proprietà dei metalli. 

\metallogràfico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alla metallografia. 

\metallògrafo, sm. Studioso di metallografia. 

\metallòide, sm. Elemento chimico privo di lucentezza e duttilità, cattivo conduttore del calore e dell'elettricità. 

\metalloproteìna, sf. Proteina coniugata il cui gruppo prostetico è formato da una metalloporfirina. 

\metalloscòpio, sm. In metallurgia, apparecchio utilizzato per rivelare i difetti strutturali o superficiali di pezzi di metallo. 

\metallurgìa, sf. Scienza che studia i metodi e le tecnologie per la produzione e la lavorazione dei metalli, studiandone le proprietà e caratteristiche, in particolare relativamente alla protezione contro la corrosione. Si divide in metallurgia estrattiva e metallurgia fisica. La prima riguarda la preparazione del materiale grezzo, l'estrazione del metallo, la sua elaborazione e la preparazione delle leghe. L'estrazione è a sua volta distinta in pirometallurgia, nella quale il minerale è ridotto con carbone (usata per ferro, rame, piombo); elettrometallurgia, nella quale si ottiene il metallo per elettrolisi di sali fusi (alluminio, magnesio); galvanotecnica e idrometallurgia, nella quale il minerale è trattato con una soluzione tale da formare un sale solubile del metallo stesso (usata per argento, oro, nichel, zinco). Il metallo così ottenuto viene elaborato, mediante diversi processi come la raffinazione, l'affinazione per ottenere un metallo puro e l'alligazione per ottenere una sua lega di composizione definita. La metallurgia fisica consiste di tutti i processi di lavorazione dei metalli, per fusione, sinterizzazione, lavorazione plastica a caldo o a freddo, nonché i trattamenti termici e di superficie (brasatura, tempra, placcatura ecc.). 

\metallùrgico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. Relativo alla metallurgia. 
sm. Operaio che lavora i metalli nelle industrie metallurgiche. 

\metallurgìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Che si occupa di metallurgia. 

\metalmeccànico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. Relativo alla metallurgia e alla meccanica. 
sm. Operaio delle industrie metallurgiche e meccaniche. 
 X   agg. engineering. sm. engineering worker. 

\metalògica, sf. (pl.-che) In matematica e in informatica, studio della semantica e della sintassi dei sistemi e dei linguaggi formali. 

\metalògico, agg. (pl. m.-ci) Che è al di fuori delle leggi della logica. 

\metamatemàtica, sf. (pl.-che) Secondo Hilbert, l'insieme dei metodi per trasformare una teoria matematica in un sistema assiomatico, foramlizzandone il significato intuitivo e studiando le proprietà del sistema formale costruito (e cercando di dimostrane la non contradditorietà). In senso lato, la metamatematica si può identificare con la  →  logica matematica.
 X   sf. metamathematics.

\metamerìa, sf. 1 In chimica, un tipo di isomeria, tipica delle ammine, che dipende dalla sostituzione dell'azoto amminico con gruppi organici. 2 In zoologia, caratteristica della struttura corporea di molti animali, consistente nella ripetizione di segmenti di apparati lungo l'asse maggiore del corpo. 

\metamèrico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alla metameria. 

\metàmero, agg. e sm. agg. In chimica, di un composto isomero di un altro per metameria. 
sm. In zoologia, ognuno dei segmenti del corpo di un organismo metamerico. 

\metamòrfico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a metamorfosi, soggetto a metamorfosi. 

\metamorfìsmo, sm. È l'insieme di trasformazioni fisico-chimiche subite da una roccia sottoposta a variazioni di temperatura e pressione o ad agenti chimici e che producono la sua trasformazione o ristrutturazione. Quando, soprattutto per cause endogene, la temperatura aumenta, aumenta anche la solubilità in acqua dei minerali, la capacità della roccia di deformarsi senza rompersi e, quindi, si verificano fenomeni di ricristallizzazione. Quando invece aumenta la pressione, i minerali tendono a trasformarsi in altri minerali a minor volume molecolare o a modificare l'orientamento del reticolo cristallino. Gli agenti chimici infine possono modificare la composizione dei minerali, per apporto di nuove sostanze. 

\metamorfopsìa, sf. Disturbo della vista per il quale il soggetto vede gli oggetti di forma diversa da quella reale. 

\metamorfosàre, v. v. tr. 1 Sottoporre a metamorfosi. 2 Trasformare. ~ cambiare. 3 In geologia, trasformare una roccia con un processo di metamorfismo. 
v. intr. pron. Essere soggetto a metamorfosi. 

\metamorfosàto, agg. Che presenta metamorfosi. 

\metamòrfosi, sf. invar. 1 Trasformazione. ~ mutamento. aveva subito una metamorfosi del carattere, diventando intrattabile. 2 Mutamenti a cui vanno soggetti alcuni animali prima di giungere a pieno sviluppo. la metamorfosi della crisalide
 @   lat. metamorphosis, dal greco metamòrphosis, deriv. da metamorphùn trasformare, comp. da meta-+ deriv. da morphè forma. 

\Metamorfosi (L'asino d'oro) Romanzo di L. Apuleio (II sec.). Insieme al Satyricon di Petronio rappresenta l'unica testimonianza di romanzo antico in lingua latina a noi pervenuta. Vi si narrano le avventure di Lucio che, per la curiosità nei confronti delle pratiche magiche, viene accidentalmente trasformato in asino, invece che in uccello come avrebbe desiderato; come asino viene coinvolto in varie vicende finché la dea Iside lo restituisce a forma umana. All'interno della vicenda principale è inserita la favola di Amore e Psiche. Ritornato uomo, Lucio diventa sacerdote di Iside. L'opera è simbolica e in gran parte autobiografica. L'originale impasto di tratti diversi variamente combinati nel tessuto linguistico fanno dello stile di Apuleio uno dei più originali di tutta la letteratura latina. 
Metamorfosi 
Poema di P. Ovidio Nasone (3-8). 

\Metamorfosi, La Racconto di F. Kafka (1916). Narrazione dell'improvvisa trasformazione di un uomo in scarafaggio e della sua morte. Svegliandosi da sogni agitati, il commesso viaggiatore Gregor Samsa constata che il suo corpo si è trasformato in un insetto mostruoso. La sua capacità di ragionare è tuttavia rimasta intatta e gli consente di analizzare la situazione con estrema lucidità. Osservando la camera, la finestra, la conformazione del suo nuovo corpo che gli impedisce di cambiare posizione, si persuade di essere sveglio. La sua attività di commesso viaggiatore, per quanto sgradita, è l'unica fonte di mantenimento della famiglia, perciò non è possibile sottrarvisi. Tra l'altro, avendo difficoltà di movimento, finirà per arrivare in ritardo. Intanto, i famigliari, rendendosi conto del ritardo bussano alla porta della sua stanza. Con grande sforzo, Gregor riesce a sollevarsi e a girare la chiave, aprendo la porta. La reazione di orrore lo obbliga a rientrare nella stanza. Inizia il calvario della segregazione e dell'isolamento: costretto a rimanere nella sua stanza, ascolta i rumori della casa e le conversazioni dei famigliari. Solo la sorella entra rapidamente nella sua stanza per portargli da mangiare. La situazione peggiora progressivamente. I mobili vengono portati via dalla stanza, il padre reagisce alla sua vista colpendolo con le mele che gli causano una grave ferita. Gregor prova gravi sensi di colpa per non poter più svolgere il proprio lavoro, dal quale dipende la sopravvivenza della famiglia. Una sera, mentre la sorella sta suonando il violino, Gregor si avvicina silenziosamente; quando si accorgono della sua presenza, tutti fuggono. Da quel momento, Gregor viene chiuso nella sua camera. Poche ore dopo, Gregor muore per effetto della ferita riportata in precedenza. Quando viene trovato morto, la famiglia tira un sospiro di sollievo. 
Le interpretazioni di questo racconto sono molteplici. Ogni immagine può essere collegata a un simbolo e a un significato ispirato alla vita dell'autore. In questo senso, il racconto deve essere letto insieme ad altri testi di Kafka, tra i quali, l'altrettanto famosa Lettera al padre. Nella metamorfosi è stato visto il rifiuto del protagonista per il lavoro. La figura del padre ha esclusivamente i caratteri negativi dell'oppressione. Al di fuori delle interpretazioni autobiografiche, il testo suggerisce temi come la solitudine, l'abbandono, la mancanza di integrazione con la comunità, sentiti vivamente nell'epoca moderna. 

\metanauplius, sm. invar. Secondo stadio larvale dei Crostacei, dopo il nauplio, nel quale si ha un allungamento del corpo dalla parte della coda con la formazione di nuovi segmenti, la delimitazione dei segmenti già presenti e dalla comparsa di nuove paia di appendici. 

\metanièro, agg. Relativo all'estrazione e alla produzione del metano. 

\metanìfero, agg. Che produce metano. 

\metanizzàre, v. tr. Dotare di una rete di distribuzione di gas metano. 

\metanizzazióne, sf. Il processo del metanizzare. 

\metàno, sm. Primo termine della serie degli alcani (CH4) è il più semplice degli idrocarburi. Gas incolore e inodore, con punto di ebollizione-161,5 °C, fu scoperto da A. Volta nel gas sprigionato dal fondo delle paludi. La produzione industriale avviene per raffinazione del metano dagli altri gas contenuti in giacimenti sotterranei. Il metano è utilizzato come fonte di energia termica, ad alto potere calorifico (11.000 kcal/m3) e nell'industria chimica per la produzione di composti chimici. 
 X   sm. methane. 

\metanodòtto, sm. Conduttura per trasportare il metano lontano dal suo luogo di produzione. 
 X   sm. methane pipeline. 

\metanòlo, sm. Alcool metilico (CH3OH) scoperto nei prodotti della distillazione del legno. Viene sintetizzato da ossido di carbonio e idrogeno. Incolore, infiammabile e tossico, trova largo uso come solvente e anticongelante. È materia base per la produzione della formaldeide. 

\metaplàsma, sm. (pl.-i) Sostanza elaborata dalle cellule, presente nei tessuti connettivi. 

\Metapònto Località (1.110 ab.) in provincia di Matera, sulla costa del golfo di Taranto. Fu fondata dagli achei nell'VIII sec. a. C. e divenne riferimento culturale per la diffusione del pensiero di Pitagora. Nella guerra contro Pirro fu alleata di Roma, ma, per aver ospitato le truppe di Annibale, fu distrutta nel 207 a. C. Importanti i resti archeologici del tempio dorico (VI sec. a. C.) detto delle Tavole Palatine, dei templi di Apollo Licio, Era e Afrodite (V e IV sec. a. C.) e delle necropoli. 

\metapsìchica, sf. (pl.-che) Disciplina che studia i fenomeni psichici extranormali. 

\metapsìchico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alla metapsichica. 

\metapsicologìa, sf. L'aspetto più teorico della psicologia freudiana, consistente nell'elaborazione di un insieme di modelli che illustrino le funzioni psichiche nelle loro relazioni economiche, dinamiche e topiche. 

\metascìsto, sm. Roccia metamorfica derivata da rocce sedimentarie che sono state a loro volta iniettate da messa magmatiche. 

\metasomatìsmo, sm. Fenomeno di formazione di una roccia ottenuta per ricristallizzazioni e cambiamenti nella composizione chimica e mineralogica. 

\metàstasi, sf. invar. Migrazione di uno stato patologico, infettivo o tumorale, da una parte all'altra dell'organismo, con formazione di un processo patologico secondario. In particolare, nel caso di tumori maligni, la possibilità di generare metastasi è caratteristica della malignità del tumore stesso. La migrazione delle cellule avviene in modo diverso a seconda del tipo di tumore: nei tumori epiteliali la migrazione ha inizio attraverso la via linfatica e prosegue poi per via ematica, mentre nei tumori connettivali avviene direttamente per via ematica.
 X   sf. metastasis.

\Metastàsio, Piètro (Roma 1698-Vienna 1782) Nome grecizzato di Pietro Trapassi. Poeta e drammaturgo. Studiò con G. V. Gravina e G. Caloprese e diventò tra i principali esponenti dell'Arcadia (1718). Trasferitosi a Napoli frequentò il salotto della cantante Marianna Benti Bulgarelli dove conobbe i più importanti musicisti contemporanei: G. B. Pergolesi, A. Scarlatti e N. Porpora. Divenuto famoso fu chiamato alla corte di Vienna nel 1730 da Carlo VI e ottenne il titolo di poeta cesareo. È noto soprattutto per i melodrammi, musicati da tutti i maggiori musicisti dell'epoca, nei quali l'ispirazione patetica è espressione della società contemporanea. Le opere principali sono i melodrammi Didone abbandonata (1724), Siroe (1726), Semiramide riconosciuta (1729), Artaserse (1730), Demetrio (1731), Adriano in Siria (1732), Olimpiade (1733), La clemenza di Tito (1734), Temistocle (1736), Attilio Regolo (1740), Il re pastore (1751). Scrisse anche alcune opere sulla teoria dell'arte teatrale (Estratto dell'Arte poetica di Aristotele, 1780 e Osservazioni sul teatro greco), nonché alcune canzonette (La libertà, 1733 e La partenza, 1746). 

\metastàtico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a metastasi. 

\metastatizzàre, v. intr. Riproduzione, diffusione per metastasi. 

\metastòria, sf. invar. La sfera di ciò che rimane costante nel fluire della storia. 

\metastoricità, sf. Carattere di ciò che è metastorico. 

\metastòrico, agg. (pl. m.-ci) Che permane attraverso il susseguirsi di fatti storici. 

\Metastrongìlidi Famiglia di nematodi strongiloidei che parassitano i bronchi dei suini e hanno come ospiti intermedi i lombrichi. Hanno il corpo filiforme e capsula boccale mancante o scarsamente sviluppata. 

\metatarsàle, agg. (pl. m.-i) Relativo al metatarso. 

\metatàrso, sm. Nello scheletro del piede è la parte di mezzo, posta tra il tarso e le dita. Esso è composto da cinque ossa lunghe e parallele, dette metatarsali.   +  

\Metatèri Sottoclasse di Mammiferi placentati comprendente il solo ordine dei Marsupiali. 

\metàtesi, sf. invar. Trasposizione di suoni e lettere in una parola. 

\metatètico, agg. (pl. m.-ci) 1 Che costituisce metatesi. 2 Di metatesi. 

\metàto, sm. Piccolo edificio rurale, situato nei pressi del castagneto, nel quale si fanno essiccare le castagne. Il metodo di essiccazione consiste nel porre le castagne su graticci sotto i quali viene accesso un fuoco. 
 @   lat. metatus da meta castagna. 

\Metàuro Fiume dell'Italia centrale costituito dalla confluenza del Meta e dall'Auro a Borgo Pace in provincia di Pesaro e Urbino. Lungo 110 km ha come principale affluente il Candigliano. Si getta nell'Adriatico a sud-est di Fano. Nel 207 a. C. i romani guidati dai consoli C. Nerone e L. Salinatore sconfissero i cartaginesi di Asdrubale. 

\metavèrso Neologismo (introdotto nel romanzo di fantascienza Snow Crash di Neal Stephenson, nel 1992), combinazione di "meta" e "universo", usato per indicare una rete di spazi virtuali tridimensionali in cui gli utenti posso connettersi tra di loro condividendo giochi e attività di vario genere, concludendo accordi, …

\Metaxas, Joannis (Itaca 1871-Atene 1941) Politico e generale greco. Dal 1936 fu presidente del consiglio, instaurando di fatto una dittatura reazionaria. 

\Metazòi Sottoregno del regno animale, comprendente tutti gli organismi pluricellulari, in contrapposizione a Protozoi o sottoregno degli organismi monocellulari. Nei Metazoi solo le cellule germinali prodotte dalle gonadi partecipano alla riproduzione. Nei metazòi diblastici, le cellule embrionali formano due foglietti, uno esterno (dermale) dal quale si formano tessuti con funzioni protettive, sensoriali e nervose e uno interno (gastrale) dal quale si formano tessuti con funzioni digestive. Nei metazòi triploblastici ai due foglietti se ne aggiunge un terzo (mesoderma) che ha funzioni di movimento, sostegno e di distribuzione delle sostanze metaboliche. Questi ultimi si possono distinguere in celomati e acelomati in relazione alla presenza o assenza di cavità celomatiche nel foglietto mesodermico. 

\Metello Romanzo di V. Pratolini (1955). Protagonista del libro è Metello Salani, del quale il libro segue le vicende dal 1875 al 1902. A quindici anni, Metello va a Firenze e diventa muratore. Nel lavoro, Metello si avvicina prima all'anarchismo poi al socialismo, del quale condivide le lotte sindacali. La partecipazione a una manifestazione lo porta in carcere. Dopo un'avventura amorosa con una donna più vecchia di lui, sposa Ersilia, figlia di un compagno di lavoro morto cadendo da un'impalcatura. Un nuovo sciopero degli edili nel 1902, una cucito. 2 Bottega dove si vendocina di casa, un nuovo arresto e il ritorno da Ersilia concludono il libro. Il romanzo fa parte del ciclo narrativo intitolato Una storia italiana, composto da Metello, Lo scialo (1960) e Allegoria e derisione (1966) con la quale l'autore si propone di disegnare un quadro della vita italiana a partire dagli inizi del secolo. Il progetto ambizioso è realizzato con moduli narrativi tradizionali; la critica ha messo in evidenza anche limiti di carattere ideologico. 

\Metèllo Cèlere, Quìnto Cecìlio (?-59 a. C.) Pretore dal 63 e marito di Lesbia, nel 62 a Fiesole sconfisse i congiurati di Catilina. 

\Metèllo Numìdico, Quìnto Cecìlio (?-91 a. C.) Console romano dal 109, guidò la guerra contro Giugurta fino al 107, quando venne sostituito da Mario. 

\metempìrico, agg. (pl. m.-ci) Che trascende l'esperienza. 

\metempsicòsi, sf. invar. Trasmigrazione delle anime dopo la morte in altri corpi umani, o in animali o piante. La reincarnazione fu teorizzata in occidente dall'orfismo e dal pitagorismo e ripresa poi da Platone. Secondo Platone, le reincarnazioni sono necessarie perché l'anima possa espiare una colpa originaria, in modo da purificarsi e poter ritornare nel mondo delle idee e godere permanentemente della contemplazione pura e perfetta delle idee e della verità (Fedone). In oriente le tradizioni buddhista e induista parlano di ciclo perenne di reincarnazione (samsara) ed elaborano i metodi di liberazione da tale ciclo. Per l'induismo, redenzione (o salvezza) significa liberazione da questo ciclo delle esistenze. Tramite le opere buone un uomo può ottenere determinati risultati in questa vita o in più vite. La fede nella rinascita diviene pertanto il fondamento della morale. Una volta liberata dal ciclo delle nascite e delle morti, l'anima condividerà con Siva le gioie supreme. Nel buddhismo, all'origine della reincarnazione sta l'attaccamento all'esistenza. In base alla legge della retribuzione delle opere, l'uomo può salvarsi da solo praticando la virtù. Eliminando la sete di esistere, si ottiene la cessazione delle rinascite e si eliminerà il dolore che caratterizza le esistenze. Nel giainismo la liberazione dell'anima dalla reincarnazione si può ottenere mediante un'ascesi severa, uno stile morale di vita e il rispetto di tutto ciò che vive. L'anima liberata da tutte le contaminazioni materiali raggiunge la beatitudine eterna. Sigmund Freud propose nel 1915 un'interpretazione psicologica delle origini della credenza nella metempsicosi. Egli sostenne che in tutti i tentativi dell'uomo di raffigurarsi la propria morte, si può constatare che l'interessato continua a essere presente anche dopo come spettatore. In pratica, si può dire che, in fondo, l'uomo non crede alla propria morte. Si tratta di un evento che non è possibile raffigurare. La stessa cosa, secondo Freud, vale per l'uomo primitivo. Tuttavia, a partire dalla morte di qualche persona cara, non era più possibile negare la realtà della morte. Per uscire da questa situazione, l'uomo elaborò un compromesso: ammise la morte, ma rifiutò che fosse l'annullamento della vita; escogitò la scomposizione dell'individuo in un corpo e un'anima e immaginò altre forme di esistenza dopo la morte del corpo. In questo quadro, si innestarono successivamente le religioni che confermarono e valorizzarono l'esistenza ulteriore dopo la morte con il corredo di premi e di castighi in relazione al comportamento tenuto durante la vita terrena. L'ultima fase in questo processo ipotizzato da Freud fu l'elaborazione di esistenze anteriori per le anime, con il corollario della loro trasmigrazione. Tutto, secondo Freud, messo in opera per togliere alla morte il suo significato di annullamento della vita. 

\metencèfalo, sm. La parte del cervello embrionale che deriva dalla divisione della terza vescicola primitiva e dal quale hanno origine il ponte e il cervelletto. 

\metèora, sf. 1 È un qualsiasi fenomeno atmosferico con carattere di precipitazione (pioggia, rugiada, grandine, neve ecc.), luminoso (arcobaleno, aloni, aurore boreali ecc.) o elettrico (fulmine, fuochi di Sant'Elmo ecc.). 2 Corpo dello spazio interplanetario, causato dalle polveri che vengono liberate dalle code delle comete lungo le proprie orbite; entrano nell'atmosfera terrestre ad alta velocità, provocando il fenomeno noto con il termine di stelle cadenti. La meteora infatti, entrando in contatto con l'atmosfera della Terra brucia completamente e produce una scia luminosa di durata limitata. ~ stella cadente. 
 X   sf. meteor. 
Sciame meteorico 
Insieme delle meteore che vengono generate da una cometa; solitamente viene indicata con il nome della costellazione in cui si trova il radiante, cioè la zona di cielo da cui tutte le scie meteoriche sembrano provenire (Acquaridi, Leonidi ecc.). 

\meteòrico, agg. (pl. m.-ci) Aggettivo con il quale si indica qualsiasi cosa inerente a meteorite. 

\meteorìsmo, sm. Accumulo eccessivo di gas nei visceri dell'apparato digerente causato da aerofagia, da eccessiva fermentazione nell'intestino, da occlusione o da infiammazione. Viene spesso accompagnato da borborigmi intestinali e flatulenza e, quando sono presenti disturbi alla motilità intestinale o infiammazioni del tubo digerente o del fegato, si associa a senso di malessere e tensione dolorosa. Il meteorismo è un sintomo riscontrabile in numerose condizioni patologiche dell'apparato digerente, nell'insufficienza epatica, nelle enterocoliti e nelle stipsi ostinate di qualsiasi origine.
 X   sm. meteorism, tympanites.

\meteorìte, sm. o sf. Frammento di corpo celeste, di dimensione e peso variabili, orbitante nel sistema solare e che cade su un pianeta. I meteoriti provengono soprattutto dalla fascia compresa tra le orbite di Marte e Giove, ricca di asteroidi. Se il pianeta colpito dal meteorite è privo di atmosfera (Mercurio, Luna) l'urto provoca la formazione di un cratere nel punto d'impatto, mentre sui pianeti dotati di atmosfera, come la Terra, l'attrito del meteorite con l'atmosfera provoca un forte surriscaldamento e il rallentamento della velocità iniziale, con conseguente fusione dello strato superficiale ed emissione di luce (scia luminosa) nonché frammentazione del corpo prima di giungere al suolo con formazione di un cratere. Solitamente vagano nello spazio disegnando orbite kepleriane intorno al Sole. I meteoriti sono classificati secondo la composizione chimica e si distinguono in sideroliti (composizione mista metallico-pietrosa), aeroliti (composti prevalentemente da silicati) e sideriti (composti prevalentemente da metalli, di solito ferro o nichel). 

\meteorìtico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a meteorite. 

\meteoritologìa, sf. Disciplina che studia le origini delle meteoriti e che cerca in essa prove dell'esistenza di vita extraterrestre. 

\meteorògrafo, sm. Strumento che registra i fenomeni meteorologici. 

\meteorologìa, sf. Scienza che studia l'atmosfera terreste, i fenomeni che vi accadono e l'influenza sul clima. Il compito della meteorologia è l'interpretazione, sulla base delle leggi fisiche, dei fenomeni atmosferici studiati dalla meteorologia scientifica, dei dati e delle osservazioni messi a disposizione dalla meteorologia strumentale, al fine di descrivere i fenomeni atmosferici su larga scala e prevederne le evoluzioni (meteorologia sinottica). La complessità dei fenomeni e il grande numero di variabili di cui tenere conto richiedono l'uso di satelliti meteorologici per la raccolta di dati e di calcolatori elettronici per l'elaborazione dei dati raccolti. 
 X   sf. meteorology. 

\meteorologicaménte, avv. Dal punto di vista meteorologico. 

\meteorològico, agg. (pl. m.-ci) Attinente alla meteorologia. 
 X   agg. weather, meteorological. 

\meteoròlogo, sm. (pl.-gi) Studioso esperto in meteorologia. 

\meteoropatìa, sf. Stato di malessere prodotto da fattori meteorologici. 

\meteoropàtico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. Relativo a meteoropatia. 
sm. Detto di chi soffre di meteoropatia. 

\METEOSAT Sigla di Satellite Meteorologico. 

\meticciaménto, sm. Ibridazione. 

\metìccio, sm. (pl. f.-ce) Nato da genitori di razze differenti. ~ mezzosangue. 
 X   sm. half-breed, half-caste. 

\meticolosàggine, sf. Meticolosità abituale. 

\meticolosaménte, avv. In modo meticoloso. 

\meticolosità, sf. L'essere meticoloso, scrupolosità. 

\meticolóso, agg. Minuzioso, scrupoloso. ~ cavilloso. <> impreciso. 
 X   agg. meticulous. 
 @   lat. meticulosus, deriv. da metus,-us timore. 

\metil- Primo elemento di parole composte utilizzate nella terminologia chimica per indicare la presenza nella molecola di un gruppo metilico-CH3

\metilacetilène, sm. Propino. 

\metilaràncio, sm. Colorante azoico utilizzato come indicatore rosso nell'analisi chimica. Si ottiene per copulazione dell'acido solfanilico con la dimetilanilina. 

\metilazióne, sf. Reazione chimica che consiste nell'introduzione in una molecola di uno o più gruppi metilici. 

\metilbenzène, sm. => "toluene" 

\metilcellulósa, sf. Composto, utilizzato nella preparazione di colle, che si ottiene per sostituzione dei gruppi ossidrili della cellulosa con gruppi metossili. 

\metilcolantrène, sm. Idrocarburo aromatico polinucleare, avente una potente azione cancerogena, che si forma durante la combustione delle sigarette in quantità che dipendono dai tipi di tabacco e di carta impiegati. Si forma insieme a dibenzoantracene e 3,4-benzopirene. 

\metìle, sm. 1 Gruppo monovalente-CH3 che deriva per eliminazione dell'ossidrile dall'alcool metilico. È il primo termine della serie dei gruppi degli idrocarburi saturi. 2 Radicale monovalente CH. 

\metilène, sm. Gruppo bivalente (-CH2) che deriva dal metano per perdita di due atomi di idrogeno. 
Blu di metilene 
Sostanza organica, cristallina di colore verde che in soluzione acquosa si presenta con un colore blu intenso. Viene usata come indicatore, colorante e antisettico. 

\metiletilchetóne, sm. Butanone. 

\metìlico, agg. Di un composto la cui molecola contiene il radicale metile. 
Alcol metilico 
=> "metanolo" 

\metilpentàno, sm. Idrocarburo della serie paraffinica che si ottiene per idrogenazione del metilpentene. 

\metionìna, sf. Amminoacido essenziale, contenente zolfo; importante nel metabolismo come sostanza donatrice di gruppi metilici ed epatoprotettrice, è per questo usata anche in farmacologia. 

\metòdica, sf. L'applicazione di un insieme di metodi all'indagine scientifica. 

\metodicaménte, avv. In modo metodico, seguendo uno specifico metodo. 

\metodicità, sf. L'essere metodico. 

\metòdico, agg. (pl. m.-ci) 1 Che è fatto con metodo, sistematico. ~ strutturato. 2 Di persona che segue sempre lo stesso metodo di vita. ~ meticoloso, scrupoloso. <> disordinato, impreciso. 
 X   agg. methodical. 
 @   lat. methodicus, dal greco methodikòs. 

\Metòdio (Tessalonica 825?-Stare Mesto 885) Santo e missionario bizantino. Era fratello di Cirillo di Tessalonica. 

\metodìsmo, sm. Movimento religioso protestante "di risveglio" costituitosi ufficialmente in chiesa nel 1891. Ebbe inizio, nell'ambito della chiesa anglicana, a Oxford intorno al 1729 a opera del pastore John Wesley (1703-1791), di suo fratello Charles (1707-1788) e di George Whitefield (1714-1770). 
La comunità metodista è stimata in ventisei milioni di fedeli in tutto il mondo; il gruppo più numeroso è costituito dalla chiesa metodista degli Stati Uniti d'America, con circa nove milioni di membri. Le origini del metodismo sono strettamente connesse alle vicende dei fratelli Wesley. Nel 1738, influenzati dai fratelli moravi o fratelli boemi, organizzarono piccole comunità all'interno della chiesa d'Inghilterra per lo svolgimento di attività religiose come lo studio della Bibbia, la preghiera e la predicazione. La dottrina era basata su una particolare interpretazione dei "trentanove articoli" (serie di formule che nel Cinquecento definivano la posizione della chiesa d'Inghilterra e che dovevano essere accettate dagli ecclesiastici), ma accentuava l'esperienza personale della conversione e della santificazione. I fratelli Wesley e Whitefield viaggiarono molto predicando a vaste folle di lavoratori. Il movimento si diffuse per tutta l'Inghilterra e in Irlanda, mentre toccò solo superficialmente il Galles e la Scozia. 
Alla morte di John Wesley nel 1791, le relazioni tra la chiesa d'Inghilterra e le chiese metodiste erano incerte, anche se l'avvenuta ordinazione di ecclesiastici per il lavoro in America era equivalente a una rottura avvenuta. La separazione venne formalizzata quando la conferenza del 1795 affermò che i predicatori metodisti potevano amministrare i sacramenti senza l'ordinazione da parte della chiesa d'Inghilterra. Whitefield effettuò numerosi viaggi di predicazione in tutta l'America del nord e ebbe una notevole influenza nel cosiddetto grande risveglio. Il metodismo di Wesley fu più tardi diffuso in America da missionari laici non ufficiali e da missionari nominati da John Wesley. Dal punto di vista teologico, il metodismo accetta due soli sacramenti (battesimo ed eucaristia), respinge la dottrina della predestinazione, sottolinea la dimensione etica e caritativa della fede cristiana, assegna al cristiano l'obbligo di attuare la propria santificazione osservando il precetto evangelico dell'amore del prossimo. Al metodismo fa capo l'Esercito della salvezza (Salvation Army) fondato a Londra nel 1878 dal metodista William Booth (1829-1912) e che oggi conta circa quattro milioni di soci. 

\metodìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Seguace del metodismo. 

\metodìstico, agg. (pl. m.-ci) Relativo al metodismo o ai metodisti. 

\metodizzàre, v. tr. Regolare secondo un modo determinato. 

\mètodo, sm. 1 Modo di procedere razionale per raggiungere specifici risultati. ~ procedimento. il metodo sperimentale è alla base della scienza moderna. 2 Modo particolare di comportarsi o di agire. ~ maniera. aveva metodi educativi opinabili, ma efficaci 
 X   sm. 1 method. 2 (manuale) tutor. 
 @   lat. tardo methodus, dal greco methòdos, comp. da meta-+ hodòs via. 

\Metodo sui teoremi meccanici Opera di matematica di Archimede (III sec. a. C.). 

\metodologìa, sf. L'insieme delle norme e delle tecniche di ricerca di cui si avvale una determinata disciplina. 

\metodològico, agg. (pl. m.-ci) Che concerne la metodologia. 

\metòlo, sm. Nome depositato del solfato di metillamminoparafenolo utilizzato in fotografia come rivelatore nei bagni di sviluppo. 

\Metòne (Atene V sec. a. C.) In greco Méton. Astronomo greco. Originario di Atene, scoprì un ciclo di diciannove anni dopo il quale le eclissi si ripetono nel medesimo ordine e nelle stesse condizioni. il ciclo porta il suo nome e stabilisce l'equivalenza di diciannove anni solari con 235 lunazioni, alla base delle fasi lunari dei calendari. Il ciclo di Metone è usato per il calcolo della Pasqua. 

\metònico, agg. (pl. m.-ci) Relativo al ciclo di Metone, astronomo ateniese che nel V secolo a. C. calcolò la ripetizione delle fasi lunari nel calendario, grazie alla scoperta che 19 anni solari equivalgono circa a 235 lunazioni. Il ciclo di Metone (metoniano o metonico) è usato ancora oggi per il calcolo della data della Pasqua. 

\metonìmia, sf. Figura retorica per cui si usa il nome della causa per quello dell'effetto (o viceversa), l'autore per l'opera, l'astratto per il concreto, il contenente per il contenuto, ecc. • Bevi un bicchiere. Sono pieno di bile. Mettono all'asta un Picasso.

\metonimicaménte, avv. Per metonimia. 

\metonìmico, agg. (pl. m.-ci) Che è proprio della metonimia. 

\metonomasìa, sf. In linguistica, procedimento attraverso il quale gli umanisti traducevano il proprio cognome in greco o in latino. 
 @   comp. dal greco metá mutamento + onomázein chiamare. 

\mètopa, sf. Intervallo fra gli ornamenti del fregio dorico. 

\metoposcopìa, sf. Arte occulta consistente nella determinazione del carattere di una persona attraverso l'esame dei lineamenti, in particolare delle rughe sulla fronte. 

\metox, sm. invar. Dispositivo elettromagnetico per l'individuazione di un radar in funzione. 

\metr(o)- Primo elemento di parole composte tratto da un termine greco che significa "utero". 

\metràggio, sm. Estensione in metri lineari. 
 @   franc. métrage. 

\metratùra, sf. 1 Misurazione a metri. 2 Estensione in metri lineari. ~ lunghezza, metraggio. 

\mètrica, sf. (pl.-che) Complesso delle regole che guidano l'espressione in versi e la composizione delle strofe. Nella poesia occidentale si distingue la metrica quantitativa, nella quale è la durata delle sillabe e l'alternanza di sillabe lunghe e brevi a determinare il ritmo, dalla metrica accentuativa, nella quale è il numero delle sillabe e la disposizione delle sillabe toniche a determinare il ritmo. Ogni poesia è espressa in versi costituiti ognuno da un certo numero di sillabe. Per contare le sillabe di un verso si possono impiegare queste semplici regole: a) se una parola termina per vocale e la seguente inizia per vocale (o per h) si ha la fusione delle due sillabe (elisione) che contano perciò per una sola. Se la fusione non si verifica (di solito se la vocale della prima parola è accentata) si ha lo iato; b) i dittonghi (due vocali consecutive su cui non cade l'accento tonico) e i trittonghi (tre vocali consecutive su cui non cade l'accento tonico) di solito contano come una sillaba, a meno che non sia specificatamente indicato con la dieresi su una delle due vocali; c) il fenomeno opposto per cui due vocali consecutive che non costituiscono un dittongo si contano come una sillaba sola si dice sineresi; d) la sillaba finale di una parola tronca, le tre sillabe finali delle parole sdrucciole e le quattro finali delle bisdrucciole contano per due. Ogni parola ha una sillaba su cui cade un accento tonico, su cui cade il tono della voce. I versi a seconda del numero delle sillabe e della successione degli accenti assumono una denominazione particolare (bisillabi, ternari, quaternari, quinari, senari, settenari, ottonari, novenari, decasillabi, endecasillabi ecc.). I versi vengono raggruppati in strofe (altrimenti si dicono sciolti), contraddistinte dal tipo di rima (l'uguaglianza delle vocali e delle consonanti a partire dalla sillaba tonica) e dal numero dei versi che le compongono. Si hanno così i distici, le terzine, le quartine, le sestine, le ottave ecc. La rima può essere baciata (se si ha in versi consecutivi), alternata (secondo lo schema ABAB), incatenata (schema ABA, BCB, CDC, DED), incrociata (schema ABBA) ecc. Le strofe poi si uniscono in gruppi tipici denominati metri. I metri più comuni sono il sonetto (due quartine e due terzine), la canzone, la ballata, l'ode, il madrigale ecc. 
 X   sf. metrics. 

\Metrica e poesia Opera di filologia di M. Fubini (1962). 

\metricaménte, avv. Con riferimento alla metrica. 

\mètrico, agg. (pl. m.-ci) 1 Di metro, che concerne la misurazione a metri. 2 Relativo alla metrica. 
 X   agg. 1 metric. 2 (relativo alla metrica) metrical. 
Il sistema metrico decimale è il sistema di misura basato sul metro, nel quale le unità sono multipli o sottomultipli di unità fondamentali. Fu proposto dall'Accademia delle Scienze francese nel 1790 ed entrò in vigore a livello internazionale nel 1875. L'ampliamento del sistema metrico ha portato all'attuale Sistema Internazionale. 
Uno spazio metrico è un insieme dotato di una distanza d (vedi   +  ). Oltre ad Rn, per un esempio si pensi allo spazio delle funzioni continue su un intervallo chiuso e limitato I avendo posto d(f, g) = max x in I |f(x) − g(x)| (vedi   +  ).  Per approfondimenti vedi:   +  .

\Metrìdidi Famiglia di celenterati antozoi, appartenente all'ordine degli Attiniari, caratterizzata da sei paia di setti. 

\metriopatìa, sf. Nell'etica della filosofo classica greca, l'equilibrio ideale tra ragione e piacere che si può ottenere dosando in modo sapiente passioni e beni materiali. 
 @   comp. dal greco métrios misurato + páthos passione. 

\metrìte, sf. Infiammazione dell'utero. 

\mètro, sm. 1 Unità di misura lineare. 2 Misura della lunghezza di un metro e il relativo strumento. 3 Criterio di giudizio. ~ valore. 
 X   sm. 1 metre. 2 (da sarto) tape measure. 
Unità di misura della lunghezza nel Sistema Internazionale (simbolo m), un tempo definito come lunghezza del metro campione di platino-iridio conservato a Sèvres, presso l'Archivio internazionale dei pesi e misure, che corrisponde (approssimativamente) alla quarantamilionesima parte del meridiano terrestre. Dal 1983 è definito facendo ricorso alla velocità della luce, che è stata posta eguale a 299792458 m/s, ossia 1 m è pari alla distanza percorsa dalla luce nel vuoto in un intervallo di tempo pari a 1/299792458 s. 

\metró, sm. invar. Ferrovia metropolitana. 

\metrologìa, sf. 1 Scienza che studia la misurazione delle grandezze fisiche. 2 Studio comparativo dei vari sistemi di misura nella storia. 
 @   da metro-+ logìa

\metrològico, agg. (pl. m.-ci) Che riguarda la metrologia. 

\metronòmico, agg. (pl. m.-ci) Relativo al metronomo. 
Indicazione metronomica 
Nella tabella metronomica, indicazione del numero che corrisponde a un determinato valore di nota. 

\metrònomo, sm. Strumento a pendolo che segna esattamente il tempo della musica. 

\metronòtte, sm. invar. Guardia notturna privata. ~ sorvegliante. 
 X   sm. night watchman. 

\metropatìa, sf. Condizione morbosa dell'utero. 

\metròpoli, sf. invar. Città principale di una regione o di uno stato. 

\Metropolis Film fantastico, tedesco (1926). Regia di Fritz Lang. Interpreti: Gustav Fröhlich, Brigitte Helm, Alfred Abel. Titolo originale: Metropolis 

\metropolìta, sm. (pl.-i) 1 Arcivescovo. 2 Nella chiesa ortodossa, dignitario di grado intermedio tra il patriarca e l'arcivescovo. 

\metropolitàna, sf. Sistema di trasporto pubblico urbano dotato di sede propria e caratterizzato da alta velocità e grande portata. Di solito sotterranea, collega il centro della città con i quartieri periferici. ~ sotterranea. 
 X   sf. subway, underground. 

\metropolitàno, agg. e sm. agg. 1 Relativo a metropoli. ~ cittadino. <> extraurbano. 2 Di metropolita. 
sm. 1 Abitante della metropoli. 2 Guardia urbana di una grande città, vigile. 
 X   agg. metropolitan. 

\metrorragìa, sf. Sanguinamento uterino al di fuori del periodo mestruale. Nelle ragazze di solito è dovuta a lievi irregolarità ormoniche o a polipi o fibromi uterini, o a infezioni delle vie genitali.
 X   agg. metrorrhagia.

\metròsi, sf. Endometrite usualmente sostenuta da disendocrinie. 

\Metsu, Gabriel (Leida 1629-Amsterdam 1667) Pittore olandese. Tra le opere Il mercato delle erbe ad Amsterdam (Parigi, Louvre). 

\Metsys, Quentin (Lovanio 1466-Anversa 1530) Pittore fiammingo. Tra le opere Leggenda di Sant'Anna (1509, Bruxelles, Musées Royaux des Beaux-Arts) e Il cambiavalute e sua moglie (1514, Parigi, Louvre). 

\méttere, v. v. tr. 1 Collocare in un luogo determinato. ~ posizionare, disporre, sistemare o applicare in una certa posizione, posare, porre, inserire, introdurre. <> spostare, togliere, rimuovere, estrarre, disinserire. ho accelerato e ho messo la quarta; ha messo l'argomento all'ordine del giorno; ha messo il figlio in collegio; ha messo il vestito ad asciugare. 2 Impiegare, spendere, dedicare tempo, denaro o impegno in qualcosa. ci ha messo un anno a scriverlo; ci ha messo molta attenzione. 3 Indossare o far indossare. mise il cappotto e uscì di fretta; ho messo i guanti al bambino. 4 Incutere, indurre in una certa condizione pscicologica, infondere o suscitare un certo sentimento. è una persona che mette apprensione quando ti guarda in quel modo; mi ha messo in soggezione. 5 Ammettere, supporre, immaginare. metti pure che sia vero, cosa possiamo farci? 6 Apporre, aggiungere. doveva solo mettere quell'ultima firma al documento per concludere l'affare. 7 Far pagare un bene a un certo prezzo. quanto mette questo tipo di pere?. 8 Emettere. la pianta ha messo i germogli. 9 Unito a sostantivi con preposizioni varie: mettere a fuoco (focalizzare o devastare); mettere al mondo (generare); mettere a nudo (scoprire); mettere su lo spettacolo (allestirlo); mettere in luce (evidenziare, chiarire); mettere in conto (prevedere); mettere in pratica (attuare); metti in ordine la stanza.
v. intr. 1 Comunicare, dare, sboccare, sfociare, immettere (specie di un corso d'acqua o di una strada). 2 Dare, sporgere: la finestra mette sulla via.
v. rifl. 1 Collocarsi, porsi, sistemarsi, assumere determinate posizioni. si mise a dormire; mettersi a tavola; mettersi in piedi. 2 Abbiglirsi, vestirsi si è messo in costume. 3 Unirsi si sono messi in società; mi sono messa con lui.
 X   v. tr. 1 to put. 2 (tempo) to take. 3 (causare) to make, to cause. 4 (mettere fame) to make hungry. 5 (indossare) to put on. 6 (installare) to install. v. rifl. 1 to place oneself, to put oneself. 2 (indossare) to put on. 3 (iniziare) to start, to begin. 
 @   lat. mittere, mandare. 

\Metternich-Winneburg, Klemens Wenzel Lothar von (Coblenza 1773-Vienna 1859) Principe e politico austriaco. Entrato al servizio dell'imperatore d'Austria nella carriera diplomatica, fu nominato ambasciatore a Parigi (1806). Diventato ministro degli esteri e quindi cancelliere (1809), dovette firmare la pace con la Francia dopo la sconfitta di Wagram. Cercò quindi di restituire all'Austria un ruolo diplomatico centrale, organizzando il matrimonio (1810) di Napoleone con Maria Luisa, figlia dell'imperatore Francesco I. Riaperta la guerra contro Napoleone, con alleate Prussia e Russia, la vittoria dell'Austria a Lipsia (1813) portò al congresso di Vienna (1814-1815), nel quale Metternich impose una linea conservatrice di restaurazione ed equilibrio tra le potenze europee. Le rivoluzioni che si verificarono negli anni successivi in diversi paesi europei indebolirono però il sistema di potere creato da Metternich che, dopo la nascita di un'opposizione liberale nella stessa Vienna, fu costretto a accentuare gli aspetti dispotici e assolutisti della monarchia, suscitando forte reazione nell'opinione pubblica. La rivoluzione di Vienna del 1848 lo costrinse all'esilio a Londra, dal quale rientrò nel 1851, senza tuttavia riassumere il potere ricoperto precedentemente. 

\Metti, una sera a cena Dramma di G. Patroni Griffi (1967). 

\mettifòglio, sm. 1 Operaio che un tempo metteva i fogli nelle macchina da stampa. 2 Dispositivo che esegue meccanicamente lo stesso lavoro. 

\mettimàle, sm. e sf. invar. Chi mette discordia tra più persone. 

\mettipetàrdo, sm. Strumento per creare un segnale acustico in corrispondenza di una linea ferroviaria in caso di nebbia o di maltempo. 

\Metz Città (114.000 ab.) della Francia orientale e capoluogo del dipartimento della Mosella, alla confluenza del fiume Seille nella Mosella. Importante porto fluviale, è centro commerciale dei prodotti agricoli e zootecnici della regione, oltre che centro industriale con complessi metallurgici e industrie meccaniche, alimentari, tessili, delle calzature e del tabacco. Dopo la nascita dell'impero carolingio, seguì le sorti della Lorena, finché nel 1871 passò alla Germania, per essere poi restituita alla Francia in forza del trattato di Versailles, dopo la fine della prima guerra mondiale. I principali monumenti sono la cattedrale gotica di Santo Stefano (XIII sec.), la chiesa di San Vincenzo (XIV sec.) e le mura medioevali con la porta dei Tedeschi. 

\Metz, Johann Baptiste (Welluck 1928-) Teologo cattolico tedesco. Rafforzò le implicazioni politiche e sociali del cristianesimo e scrisse Sulla teologia del mondo (1968). 

\Metzinger, Jean (Nantes 1883-Parigi 1956) Pittore francese. Tra le opere Lo spuntino (1911, Filadelfia, Museum of Art). 

\meublé, agg. invar. Di albergo, privo di servizio di ristorante, che fornisce soltanto l'alloggio. 

\Meùcci, Antònio (Firenze 1808-Long Island 1889) Inventore. Emigrò negli Stati Uniti dopo aver partecipato ai moti rivoluzionari del 1831. Interessato ai fenomeni dell'elettricità e del magnetismo, iniziò a progettare un sistema per trasmettere a distanza la voce mentre lavorava come macchinista teatrale a Cuba e, trasferitosi poi a New York, nel 1857 costruì il primo prototipo di apparecchio telefonico, brevettato poi nel 1871. Due anni dopo non poté tuttavia rinnovare il brevetto per difficoltà economiche e nel 1876 un brevetto analogo fu presentato da Alexander Graham Bell con il supporto economico della Western Telegraph. Meucci intentò causa a Bell per rivendicare i propri diritti di paternità sul telefono, ma solo nel 1886, con una sentenza della corte suprema degli Stati Uniti, fu riconosciuta a Meucci la priorità dell'invenzione. Purtroppo Meucci non riuscì a trarre un vantaggio economico dal frutto del proprio ingegno e, mentre Bell continuava ad arricchirsi, tre anni dopo morì in povertà in un quartiere popolare di Long Island. 

\Meugliàno Comune in provincia di Torino (123 ab., CAP 10080, TEL. 0125). 

\Meurthe-et-Moselle Dipartimento (712.000 ab.) della Francia, nella Lorena. Capoluogo Nancy. 

\Meuse Dipartimento (196.000 ab.) della Francia orientale, nella Lorena. Capoluogo Bar-le-Duc. 

\MeV Sigla di megaelettronvolt (unità di misura fisica). 

\Mexicali Città (602.000 ab.) del Messico, capitale dello stato di Baja California Norte. 

\México Stato (9.816.000 ab.) del Messico, capitale Toluca de Lerdo. 

\Meyer, Julius Lothar (Varel 1830-Tubinga 1895) Chimico e fisiologo tedesco. Fu autore di una tavola degli elementi chimici analoga a quella mendeleeviana. 

\Meyerbeer, Giàcomo (Tasdorf 1791-Parigi 1864) Compositore tedesco, fu in Germania e in Italia, dove fu influenzato da G. Rossini. La più fortunata delle opere del periodo italiano fu Il crociato in Egitto (1824), nella quale si avverte chiaramente l'influenza di G. Rossini. Meyerbeer si trasferì poi in Francia dove studiò l'opera francese e si affermò con un nuovo genere operistico, il cosiddetto grand-opéra. Rispetto all'opera italiana, questo tipo di opera teatrale è caratterizzato dalla preferenza per soggetti di ispirazione storica, dall'inserimento di balletti tra gli atti, da allestimenti fastosi e dall'accentuazione delle situazioni teatrali. Pur se criticato, questo metodo di fare musica, che incontrava l'accoglienza entusiastica del pubblico grazie all'intelligenza teatrale di Meyerbeer, finì per condizionare anche musicisti di valore come R. Wagner e G. Verdi. Le principali opere sono Roberto il diavolo (1831), Gli ugonotti (1836), Il profeta (1846), La stella del nord (1854), L'africana (1865), e l'opera-comique Dinorah (1859). 

\Meyerhof, Otto (Hannover 1884-Filadelfia 1951) Fisiologo tedesco. Compì importanti studi sulla respirazione cellulare e nel 1922, con A. Hill, fu insignito del premio Nobel. 

\Meyrink, Gustav (Vienna 1868-Starnberg, Baviera 1932) Romanziere austriaco. Tra le opere Golem (1915). 

\Mezen Fiume (910 km) della Russia. Nasce dai monti Timani e sfocia nella baia omonima. 

\Mezènzio Personaggio mitologico, re etrusco alleato di Turno contro Enea. Il supplizio che prese il suo nome consisteva nel legare a un uomo vivo un cadavere, fino alla morte. 

\mèzza, sf. invar. 1 La metà dell'ora. 2 Mezzogiorno e mezzo. 
 X   sf. (mezzogiorno e mezzo) half-past twelve. 

\mezzacalzétta, sf. Persona fisicamente, intellettualmente o socialmente mediocre. 

\mezzacartùccia, sf. (pl.-ce) Persona dappoco. 

\mezzacòsta, sf. La parte mediana di un terreno in pendio, sul fianco di una collina o di un monte. 

\mezzadrìa, sf. Contratto agrario con il quale il proprietario di un fondo agricolo si associa con il suo coltivatore per la coltivazione e la suddivisione degli utili. In Italia, nel 1964 la nuova legge sui patti agrari proibì la stipula di nuovi contratti di mezzadria e dal 1982 è possibile trasformare i contratti di mezzadria in normali contratti di affitto, con i quali il coltivatore ha la responsabilità in autonomia della coltivazione del fondo e deve riconoscere al proprietario un canone, indipendente dal raccolto prodotto. 

\mezzadrìle, agg. Relativo alla mezzadria. 

\mezzàdro, sm. Chi coltiva un podere a mezzadria. 
 X   sm. sharecropper. 

\Mezzàgo Comune in provincia di Milano (2.848 ab., CAP 20050, TEL. 039). 

\mezzàla, sf. (pl.-i) Nel gioco del calcio, giocatore disposto tra l'ala e il centravanti, in attacco. 

\mezzalàna, sf. (pl. mezzelàne) Tessuto misto di lana e cotone. 

\mezzalùna, sf. (pl. mezzelùne) 1 Parte della luna illuminata per metà. 2 Coltello curvo a due manici usato in cucina. recuperò la mezzaluna per affettare le cipolle. 3 Simbolo dell'islamismo. 
 X   sf. 1 half-moon. 2 (coltello) chopping knife. 3 (simbolo dell'islamismo) crescent. 

\mezzàna, sf. 1 Vela che si stende a poppa della nave. 2 Donna che favorisce illeciti amori. ~ ruffiana. 

\Mezzàna Comune in provincia di Trento (848 ab., CAP 38020, TEL. 0463). 

\Mezzàna Bìgli Comune in provincia di Pavia (1.246 ab., CAP 27030, TEL. 0384). 

\Mezzàna di Sótto Comune in provincia di Verona (1.789 ab., CAP 37030, TEL. 045). 

\Mezzàna Mortigliéngo Comune in provincia di Biella (746 ab., CAP 13050, TEL. 015). 

\Mezzàna Rabattóne Comune in provincia di Pavia (522 ab., CAP 27030, TEL. 0382). 

\Mezzànego Comune in provincia di Genova (1.232 ab., CAP 16046, TEL. 0185). 

\Mezzàni Comune in provincia di Parma (2.503 ab., CAP 43055, TEL. 0521). 

\mezzànino, sm. Piano di mezzo, che sta tra il pianterreno e il primo piano di un palazzo. ~ ammezzato. 
 X   sm. mezzanine. 

\Mezzanìno Comune in provincia di Pavia (1.409 ab., CAP 27040, TEL. 0385). 

\mezzàno, agg. e sm. agg. 1 Che sta in mezzo, medio. 2 Che è tra il primo e il terzo nato. 3 Mediocre. 
sm. 1 Chi si interpone tra due contendenti per facilitarne l'accordo, mediatore. 2 Magnaccia. ~ pappone. 
 X   agg. medium, average. sm. 1 go-between. 2 (ruffiano) pimp. 
 @   lat. tardo medianus, deriv. da medius che sta in mezzo. 

\Mezzàno Comune in provincia di Trento (1.571 ab., CAP 38050, TEL. 0439). 

\mezzanòtte, sf. 1 L'ora che segna la metà della notte. ~ le ventiquattro. <> mezzogiorno. 2 La ventiquattresima ora del giorno. 3 Nord. <> meridione. 4 Momento in cui il Sole si trova nel punto più basso del meridiano ovvero della sua culminazione inferiore. 
 X   sf. midnight. 
Sole di mezzanotte 
Fenomeno in cui il Sole non tramonta per tutte le ventiquattro ore rimanendo osservabile sopra l'orizzonte anche nella sua culminazione inferiore. Il fenomeno è possibile grazie all'inclinazione dell'asse terrestre sopra l'eclittica. Il sole di mezzanotte è visibile entro i circoli polari. 

\mezz'ària, sf. Nella locuzione a mezz'aria, a media altezza. 

\mezz'àsta, sf. Nella locuzione a mezz'asta, detto di bandiera alzata fino a metà dell'asta, in segno di lutto. 

\mezzatìnta, sf. (pl. mezzetìnte) 1 Colore tra il chiaro e lo scuro. 2 Sfumatura. 

\Mezzégra Comune in provincia di Como (896 ab., CAP 22010, TEL. 0344). 

\Mezzenìle Comune in provincia di Torino (917 ab., CAP 10070, TEL. 0123). 

\mezzerèo, sm. Tipo di dafne europea che vive tra i 1500 e i 3000 m. Il suo succo esercita un'azione irritante e le sue parti contengono un pericoloso veleno. 

\mezzerìa, sf. 1 Linea mediana di una superficie. 2 Linea che divide la strada in senso longitudinale. 

\mezzétta, sf. Misura di capacità che sta tra mezzo litro e circa un litro. 

\mèzzo, agg. e sm. agg. 1 Che è metà dell'intero. ~ dimezzato. beveva solo mezzo bicchiere di vino a pasto. 2 Medio, che è nel grado di mezzo. stava per rimetterci mezzo patrimonio, una grande quantità di soldi. 3 Di frutto troppo maturo tendente al marcio. 4 Riferito a una persona corrotta. 5 Inzuppato d'acqua. 
sm. 1 Il punto equidistante da due estremi. lasciare a mezzo, interrompere; levarsi di mezzo, andarsene, togliersi. 2 La parte centrale. 3 Metà del tutto. gliene bastava solo mezzo. 4 Strumento di cui ci si avvale per raggiungere un fine. non disponeva dei mezzi appropriati per procedere. 5 Veicolo. 6 Denaro. i suoi mezzi erano insufficienti per un'automobile nuova 
 X   agg. e avv. 1 half. 2 (mezz'ora) half an hour. 3 (mezzo e mezzo) so-so. sm. 1 (centro) centre, middle. 2 (metà) half. 3 (fra due) between. 4 (possibilità economiche) means. 5 (di trasporto) means of transport. 6 (apparecchiatura) equipment. 
 @   lat. medius
Il fine giustifica i mezzi. Concetto espresso nel Principe di Machiavelli. 
Mezzi di trasporto   +  

\mezzobùsto, sm. (pl. mezzibùsti) Statua, dipinto o fotografia che riproduce solo il capo e le spalle. 
 X   sm. (annunciatore televisivo) newsreader. 

\mezzocèrchio, sm. (pl. mezzicèrchi) Semicerchio. 

\mezzocièlo, sm. Punto d'intersezione tra equatore celeste e meridiano astronomico, che si trova sopra l'orizzonte. 

\mezzocontràlto, sm. Voce femminile della classe dei contralti, nella quale rappresenta l'estensione più acuta. 

\Mezzocoróna Comune in provincia di Trento (4.345 ab., CAP 38016, TEL. 0461). 

\mezzodì, sm. Mezzogiorno. ~ meridione, sud. <> mezzanotte, nord, settentrione. 

\mezzofondìsta, sm. e sf. (pl.-i) Corridore in una gara di mezzofondo. 

\mezzofóndo, sm. Corsa che prevede una prova di velocità e insieme di resistenza. 
 X   sm. middle-distance race. 

\mezzogiórno, sm. 1 L'ora che segna la metà del giorno. ~ mezzodì. 2 La dodicesima ora del giorno. 3 Le regioni meridionali di un paese. 4 Sud. <> settentrione. 5 Momento del giorno in cui il Sole si trova nella culminazione superiore in meridiano. 
 X   sm. 1 noon, midday. 2 (meridione) south. 

\Mezzogiorno di fuoco Film western, americano (1952). Regia di Fred Zinnemann. Interpreti: Gary Cooper, Grace Kelly, Katy Jurado. Titolo originale: Hight Noon 

\Mezzogiorno e lo Stato Italiano, Il Opera di politica di G. Fortunato (1911). 

\Mezzogiorno e mezzo di fuoco Film comico, americano (1974). Regia di Mel Brooks. Interpreti: Gene Wilder, Cleavon Little, Madeline Kahn. Titolo originale: Blazing Saddles 

\Mezzojùso Comune in provincia di Palermo (3.213 ab., CAP 90030, TEL. 091). 

\Mezzòla Lago della Lombardia, attraversato dal fiume Mera che lo mette in comunicazione con il lago di Como. 

\Mezzòldo Comune in provincia di Bergamo (281 ab., CAP 24010, TEL. 0345). 
Mezzoldo 
Valle delle Alpi Orobie, percorsa dal fiume Brembo. 

\Mezzolombàrdo Comune in provincia di Trento (5.375 ab., CAP 38017, TEL. 0461). 

\mezzomarinàio, sm. Mozzo. 

\Mezzomerìco Comune in provincia di Novara (776 ab., CAP 28040, TEL. 0321). 

\mezzopùnto, sm. Punto particolare del ricamo. 

\mezzóra, sf. 1 Metà di un'ora. 2 Piccola entità indeterminata di tempo. 
 X   sf. half an hour, half-hour. 

\mezzosàngue, sm. e sf. invar. 1 Meticcio. 2 Animale che non discende da genitori di razza pura. 

\mezzosopràno, sm. La voce che è tra il soprano e il contralto e la cantante che ha tale voce. 

\mezzùccio, sm. Espediente. 

\mezzùle, sm. 1 La parte anteriore della botte. 2 Sportello che consente l'accesso all'interno di qualcosa. 
 @   deriv. da mezzo

\MF Sigla di Medium Frequency (media frequenza). 
mF 
Sigla di millifarad (unità di misura fisica). 

\MFE Sigla di Movimento Federalista Europeo. 

\Mg Simbolo chimico del magnesio. 

\mg Simbolo del milligrammo. 

\MGM Sigla di Metro Goldwyn Mayer. 

\MHz Simbolo di megahertz. 

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