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\par avion, loc. avv. Espressione francese che significa "per via aerea" e che viene scritta sulla corrispondenza da spedire per posta aerea. 

\par(a)- Primo elemento di termini chimici designante i derivati bisostituiti del nucleo nella serie benzenica, in posizione 1,4. 

\parà, sm. invar. Paracadutista. 

\pàra, sf. 1 Caucciù che si ottiene dall'albero della gomma. 2 Primo elemento di parole composte indicante vicinanza, similitudine o contrapposizione. 
 X   sf. para rubber. 

\para- 1 Primo elemento di parole composte derivato dal verbo parare e usato col significato di "parare, proteggere da qualcosa". 2 Primo elemento di parole composte, tratto dal greco pará, utilizzato col significato di "simile a", "a fianco di". 

\paràbasi, sf. Parte della commedia greca in cui il coro esprime le idee dell'autore. 

\parabèllum, sm. invar. 1 Pistola automatica adottata nel 1900 dall'esercito germanico. 2 Mitra russo con caricatore a tamburo. 

\Parabiàgo Comune in provincia di Milano (23.099 ab., CAP 20015, TEL. 0331). Centro industriale (calzaturifici, concerie, prodotti chimici, tessili e meccanici). Gli abitanti sono detti Parabiaghesi

\paràbile, agg. Che si può parare. 

\parabiòsi, sf. In biologia, unione sperimentale di due organismi ottenuta con una particolare modalità di innesto, l'innesto siamese. 

\Paràbita Comune in provincia di Lecce (10.039 ab., CAP 73052, TEL. 0833). Vi si trova un castello del XVI sec. Gli abitanti sono detti Parabitani

\paràbola, sf. 1 Breve narrazione che ha il fine di impartire un insegnamento di carattere morale o religioso, in particolare riferimento al Nuovo Testamento. ~ favola, metafora. 2 Curva piana aperta appartenente alle coniche definita come luogo dei punti di un piano equidistanti da un punto fisso (il fuoco) e una retta fissa (la direttrice), o, più semplicemente, come grafico dell'equazione y = x2 o come curva ottenibile da questo mediante una trasformazione di scala non necessariamente monometrica, una traslazione ed una rotazione.   +   3 Traiettoria che fa un proiettile nell'aria. 
 X   sf. 1 (rel.) parable. 2 (mat.) parabola. 

\parabòlico, agg. (pl. m.-ci) 1 Che ha forma di parabola. 2 Di parabola. 

\parabolòide, sm. Superficie matematica quadrica con un asse tale che le sezioni prodotte con piani paralleli a quest'asse determinano parabole, e le sezioni prodotte con piani perpendicolari all'asse determinano coniche.   +  
 X   sm. paraboloid.

\paraboloìdico, agg. (pl. m.-ci) 1 Relativo a un paraboloide. 2 Che ha forma di paraboloide. 

\parabordo, sm. Riparo applicato ai fianchi di una nave per attutire gli urti e gli sfregamenti. 

\parabrézza, sm. Il vetro che sta negli autoveicoli dinanzi al conducente e serve per proteggerlo dal vento e dalla polvere. 
 X   sm. windscreen, windshield. 

\paracadutàre, v. v. tr. Lanciare da un aereo cose o persone munite di paracadute. 
v. rifl. Lanciarsi con il paracadute. 

\paracadùte, sm. invar. Dispositivo costituito da una calotta di tessuto (nylon, cotone, o seta), atto a rallentare la velocità di caduta di un corpo nell'atmosfera grazie alla resistenza aerodinamica della sua superficie. È stato inventato nel XV sec. da Leonardo da Vinci, ma venne sperimentato solo alla fine del 1700 in Francia. Il suo utilizzo pratico ebbe inizio nel corso del primo conflitto mondiale. Viene utilizzato anche per frenare aerei in atteraggio o capsule spaziali dopo il rientro nell'atmosfera terrestre. 
 X   sm. invar. parachute. 

\paracadutìsmo, sm. L'uso dei paracadute e la pratica dei lanci in ambito sportivo o bellico. 

\paracadutìsta, sm. e sf. Chi è preparato a lanciarsi con il paracadute. 
 X   sm. e sf. parachutist. 

\paracàlli, sm. Anello di gomma o di feltro che viene posto sul dito del piede in cui si sia formato un callo per proteggerlo dal contatto con la scarpa. 

\paracamìno, sm. Telaio con il quale si chiude la bocca del camino, quando questo è spento. 

\paracàrro, sm. Piolo di pietra o cemento, posto solitamente lungo le strade per indicarne il ciglio. 
 X   sm. roadside post, kerbstone. 

\Paracelso (Einsiedeln 1493-Salisburgo 1541) Philipp Theophrast Bombast von Hohenheim, filosofo e medico svizzero che esercitò la professione di medico in varie città tedesche e svizzere. Egli promosse la riforma della scienza medica e farmacologica, secondo la sua particolare concezione della natura. Sostenne la sperimentazione e l'osservazione della natura alla base di qualsiasi possibile rimedio alle malattie. Fra le sue opere, Opus Paramirum (1531) in cui contribuì al rinnovamento della medicina e della patologia generale tradizionali, La grande chirurgia (1536), Paragranum (1565). 

\paracénere, sm. Riparo metallico che viene posto davanti alla fiamma del caminetto per evitare che la cenere si sparga sul pavimento. 

\paracèntesi, sf. Puntura effettuata allo scopo di liberare una cavità dal liquido che si è formato in essa. 

\paracetamòlo, sm. Il paracetamolo (o acetaminofene, in Italia noto commercialmente anche come tachipirina) è un farmaco analgesico e antipiretico (non antinfiammatorio: non è un  →  fans) usato per il trattamento del dolore acuto e cronico o per le forme virali da raffreddamento.

\paràclito (o paracléto), sm. (in orgine, agg.) 1 In teologia, "Consolatore": nome (o attributo) dato allo Spirito Santo e talvolta anche a Gesù Cristo. 2 Uno degli eoni della dottrina gnostica di Valentino. 
 @   greco paraklêtos invocato. 

\paràcqua, sm. invar. Altro nome dell'ombrello. 

\paracusìa, sf. Disturbo dell'udito consistente nella cattiva ricezione del suono (paracusia tonale) o nella difficoltà a localizzarlo (paracusia di localizzazione). 
 @   comp. dal greco pará a fianco + akúein ascoltare. 

\Parade Balletto in un atto di J. Cocteau, musica di E. Satie (Parigi, 1917). 

\paradènti, sm. invar. Apparecchio usato dai pugili a protezione dei denti. 

\paradènzio, sm. In istologia, l'insieme dei tessuti che sorreggono il dente e lo assicurano all'alveolo. 
 @   comp. dal greco pará a fianco + dente. 

\paradìgma, sm. (pl.-i) Esemplare, modello. ~ diagramma, traccia. 

\paradigmàtico, agg. (pl. m.-ci) 1 Relativo a un paradigma. 2 Fornito di valore esemplare. 

\Paradisèidi Famiglia di Uccelli Passeriformi detti anche uccelli del paradiso. ~ paradisea. 

\Paradisi artificiali, I Saggio di Ch. Baudelaire (1861). 

\Paradìsi, Agostìno (Vignola 1736-Reggio Emilia 1783) Economista e poeta. Studiò a Roma e Francesco III, duca di Modena, lo chiamò alla cattedra di economia all'università. Scrisse Lezioni di economia civile, opera molto famosa all'epoca, ispirata alle riforme realizzate nel ducato di Modena da Ercole III. Scrisse inoltre Versi sciolti (1762). 

\paradisìaco, agg. (pl. m.-ci) Relativo al paradiso. Cosa che, per la sua eccezionalità, fa pensare al paradiso. ~ celestiale, delizioso. <> infernale. 

\Paradiso Romanzo di J. Lezama Lima (1966). 
Paradiso 
Romanzo di Ph. Sollers (1980). 

\paradìso, sm. 1 Condizione e luogo di felicità eterna, delle anime giuste, dopo la morte. ~ beatitudine eterna. <> inferno. 2 Uccello dal piumaggio variopinto tipico della Nuova Guinea. 
• Termine derivato dal greco parádeisos (giardino) che designa il luogo di beatitudine e felicità eterna in cui si contempla direttamente la divinità, nelle religioni cristiana ed ebraica. Concetti simili a questo si riscontrano anche in altre religioni, come l'islamismo e il buddhismo. 
 X   sm. heaven, paradise. 
 @   lat. paradisus, dal greco paràdeisos giardino. 
Paradiso terrestre 
Secondo la Bibbia si tratta del giardino dell'Eden nel quale Dio pose Adamo ed Eva, la prima coppia di uomini. 
Torta Paradiso
Dolce, inventato a Pavia, a pasta soffice e leggera (oltre alla farina vine usata la fecola di patata) che viene servito spolverato abbondantemente di zucchero a velo. Sostanzialmente, è una versione più leggera della torta Margherita (che contiene meno fecola, richiede una preparazione più veloce e, dopo la cottura, ha una forma leggermente più bombata). A Genova le pasticcerie ne fanno una versione ancora più leggera, con l'aroma di mandorle.   +  

\Paradiso della ragione, Il Opera di critica letteraria di G. Macchia (1960). 

\Paradiso perduto Poema in 12 libri di J. Milton (1667). Adamo è l'eroe del poema, Satana il suo avversario. L'opera si apre con l'invocazione alla musa divina; quindi descrive l'espulsione di Satana dal Cielo, la guerra degli angeli, la creazione dell'Inferno e la progenie di Satana, il Peccato e la Morte. L'opera si conclude con la dolorosa partenza di Adamo ed Eva dal Paradiso terrestre. Argomento del poema è la narrazione della prima disobbedienza dal punto di vista cristiano (tentazione, caduta e promessa di redenzione). L'opera nella quale appare una profonda conoscenza della tradizione greca, latina ed ebraica, offre il suo stile maestoso e i suoi eroi quale alternativa cristiana all'eroismo pagano dell'epica classica. 

\Paradiso riconquistato, Il Poema di J. Milton (1671). 

\paradóre, sm. Fila di pali, ai quali sono appoggiati gabbioni e fascine, il cui scopo è di formare il primo arresto della rotta di un argine. 

\paradossàle, agg. 1 Ciò che è, o pare, illogico, insensato. 2 Stravagante. 
 X   agg. paradoxical. 

\paradossalità, sf. L'essere paradossale. 

\Paradossi dell'infinito Opera di filosofia e matematica di B. Bolzano (postuma 1851). 

\paradòsso, sm. 1 Affermazione, tesi, opinione che, nonostante appaia come un'assurdità, ovvero sia in contrasto con l'esperienza, l'opinione comune e, apparentemente, la ragione, si dimostra di fatto fondata. 2 Argomentazione che appare corretta ma che porta a una contraddizione. 3 Antinomia, ossia enunciato tale che sia la sua affermazione sia la sua negazione implicano una contraddizione (vedi  →  qui). 4 Sono in genere chiamati "paradossi" anche  →  sofismi ed altre argomentazioni che, in senso stretto, paradossi non sono. 5 Argomentazione volutamente audace e sorprendente (esprimersi per paradossi). 6 In fisica e altri ambiti scientifici, esperimento o fenomeno che appare in contrasto con le teorie al momento accettate.
 @   comp. dal greco pará dietro + doxa opinione. 
 X   sm. paradox. 
Alcuni esempi (vedi anche in WikiPedia qui e qui):
Paradosso (o antinomia) del mentitore (3) - "Questo enunciato è falso". Se è vero dovrebbe essere falso e se fosse falso dovrebbe essere vero.  Questa formulazione è una delle tante varianti di un paradosso che nell'antichità era spesso espresso come "io sto mentendo".  Non ha niente a che fare (nonostante quel che a volte si legge in qualche manuale di filosofia) col celebre sofisma del pensiero antico (che risale a una lettera di Paolo di Tarso, nel contesto di una delle sue tante polemiche contro i "circoncisi", tra i cui profeti individuava Epimenide) per cui il cretese Epimenide, affermando che tutti i cretesi mentono sempre, mentirebbe se dice la verità, oppure direbbe la verità se mente: l'unica conclusione che si potrebbe trarre è invece che dice una cosa falsa (perchè altrimenti non sarebbe un cretese), il che non conduce a "contraddizioni" (la negazione che tutti i cretesi mentono sempre è che ce ne sia qualcuno che ogni tanto dica la verità).  Questo paradosso viene superato introducendo la distinzione tra linguaggio e metalinguaggio: se L è il linguaggio in cui esprimo la frase "questo enunciato è falso", quando commento la verità della frase mi sposto in un metalinguaggio L', in cui discuto di L.
Paradosso di Wang (2) - "0 è piccolo. Se N è piccolo anche N+1 lo è. Dunque ogni numero è piccolo".  Questa argomentazione errata si basa sull'uso di un aggettivo vago come "piccolo" (e "adulto", "caldo", "pesante", …) come se vago non fosse.
Paradosso del postino (4) - "Prendo la posta per tutti coloro che non se la prendono da soli e non la prendo per coloro che la prendono da soli". E la mia posta? Se la prendo allora si presume che non la prenda; se non la prendo si presume che io la prenda.  Questo gioco di parole, e altri simili, non porta a "contraddizioni" linguistiche, ma mette solo in luce mie contraddizioni o menzogne; nonostante il modo in cui è chiamato, non è un paradosso (vedi quanto detto sopra per Epimenide).
Paradosso di Achille e della tartaruga (4) - Achille sfida una tartaruga in una gara di corsa dandole un certo vantaggio; quando Achille avrà raggiunto la posizione da cui è partita la tartaruga questa sarà nel frattempo avanzata, e avrà quindi ancora un vantaggio su di lui; Achille raggiunge poi la nuova posizione raggiunta dalla tartaruga, ma nel frattempo questa è ulteriormente avanzata; Achille non potrà "mai" raggiungere la tartaruga.  Questo è uno dei paradossi del movimento formulato dal filosofo greco Zenone.  Il paradosso potrebbe essere interpretato come frutto di un errore di ragionamento di Zenone (o di un gioco di parole con cui, come nel gioco delle tre carte, si cercherebbe di distrarre l'interlocutore): il "mai" non è riferito al tempo della corsa di Achille, ma al tempo del mio procedimento. Infatti non uso una unità di tempo costante, ma ogni volta considero intervalli di tempo più piccoli. Se Achille (A) e la tartaruga (T) hanno velocità rispettive di 10 m/s e 0.1 m/s e T ha un vantaggio di 10 m, dopo 1 s A arriva dov'essa era T mentre T nel frattempo ha fatto altri 0.1 m, in altri 0.01 s (ovvero in 1.01 s dalla partenza) A raggiunge questa nuova posizione e nel frattempo T ha fatto 0.001 m, in 0.0001 s (1.0101 s dalla partenza) A raggiunge la nuova posizione e nel frattempo T ha fatto 0.00001 m, …. Potrò poi capire qual è la situazione dopo 1.010101 s, dopo 1.01010101 s, … ma ragionando in questo modo non arriverò "mai" a discutere di che cosa accade ad es. 2 s dalla partenza. Con le nostre notazioni, possiamo dire che A raggiunge T dopo 1.010101…s ossia dopo 1 secondo e 1/99 di secondo (1/99 = 0.010101…), dopo aver percorso 10 m e 1/99 di metro. In realtà Zenone sapeva benissimo che A avrebbe raggiunto e superato T, voleva solo mettere il luce le contraddizioni di coloro che sostenevano concezioni (sulla divisibilità e la molteplicità delle cose, sul movimento, …) contrarie a quelle del suo maestro Parmenide, il cui pensiero per altro, anche per la frammentarietà di quel ci è pervenuto, non ci è facile capire  [vedi "Achille e la tartaruga: esplode l'infinito", da Pietro Emanuele, I cento talleri di Kant   +  ].
Paradosso dei numeri pari - I numeri pari (0, 2, 4, …) sono meno dei numeri naturali (0, 1, 2, 3, 4 , 5, …). Ma ad ogni numero naturale posso associare il suo doppio e, viceversa, ad ogni numero pari posso associare il numero naturale che ne è la metà: i numeri pari sono tanti quanti i numeri naturali.  Questo paradosso (che potremmo far rientrare nella accezione 1) è stato formulato da Galileo (ma esitono paradossi simili formulati anteriormente). Esso mette in luce che il concetto di "essere meno di" tra insiemi infiniti assume caratteristiche diverse rispetto al caso degli insiemi finiti (problema che sarà risolto nell'ambito di una opportuna trattazione matematica dei numeri transfiniti).
Paradosso di Berry (1906) (3) - K sia  il più piccolo intero positivo che non è denotato da un'espressione nella lingua italiana contenente meno di cinquanta sillabe.  La precedente frase in corsivo contiene meno di cinquanta sillabe e denota l'intero K.
Paradosso di Russel (3) - Paradosso "logico" (ossia in cui entrano solo concetti di teoria degli insiemi, senza usare concetti che non ricorrono necessariamente nel linguaggio matematico standard come "vero", "aggettivo", "denota", come accade nell'esempio precedente, che possiamo chiamare paradosso "semantico") messo a punto da Russel nel 1902. Eccolo.  Nella maggior parte dei casi un insieme non è un elemento di sé stesso, ma possiamo, ad esempio, considerare l'insieme di tutti gli insiemi, che ovviamente appartiene a sé stesso. Sia, dunque, F l'insieme {X / ¬ X ∈ X}  ("¬" sta per "non", "∈" sta per "appartiene"), ossia l'insieme di tutti quegli insiemi X tali che X non sia un elemento di X.  In base a questa definizione, F ∈ F se e solo se ¬ F ∈ F. Dunque abbiamo sia che F è un elemento di F sia che F non è un elemento di F.  Questa contraddizione fu risolta restringendo il concetto di  →  insieme.
Paradosso dei gemelli (6) - Paradosso della teoria della relatività speciale (o ristretta) di Einstein (per la quale la quale la velocità della luce è la stessa per due soggetti che viaggiano uno a velocità costante rispetto all'altro, da cui si può conseguire che all'avvicinarsi alla velocità della luce l'uno vede l'orologio dell'altro viaggiare più lentamente), secondo il quale se un uomo fa un lungo viaggio andata-ritorno con una navicella spaziale velocissima, quasi quanto la luce, al suo ritorno a terra trova il suo gemello più vecchio  (la disputa su questo paradosso, ideato nel 1911, dura da molti anni, soprattutto per la difficoltà di chi non conosce, e quindi non capisce, la fisica e pretende di argomentare su tali questioni; in relaltà non si tratta solo di "ignoranza", ma di difficoltà più generali di ragionamento: non vi è alcuna ragione di principio perché i due gemelli debbano continuare ad essere, comunque, ugualmente vecchi essendo vissuti in condizioni moto diverse l'uno dall'altro, così come non ci meraviglieremmo se uno dei due, conducendo una vita regolata e tranquilla, apparisse più giovanile dell'altro vissuto tra sregolatezze e stravizi; il paradosso è stato comunque puntualmente verificato da misure in esperimenti sulle particelle elementari).  Per approfondimenti vedi il capitolo 45   +   qui.
Paradossi della visione (1) :    +  
Paradossi algebrici (2) :    +   un esempio.
• Per altri esempi (anche il cosiddetto "paradosso di Cantor", che mostra che esistono infiniti sempre più "grandi") vedi   +   qui e   +   qui.

\Paradosso sull'attore Opera di filosofia di D. Diderot (postuma 1830). 

\Paradzanov, Sergej (Tbilisi 1924-Erevan 1990) Regista cinematografico armeno. Diresse Le ombre degli avi dimenticati (1965), Sayat Nova (1968), La leggenda della fortezza di Suram (1984) e Achik Kerib (1988). 

\paraèlica, sf. (pl.-che) Struttura di metallo il cui scopo è di proteggere l'elica di un'imbarcazione. 

\paràfa, sf. Sigla di ratifica di un documento. 

\parafàngo, sm. (pl.-ghi) Protezione metallica posta sopra le ruote di un veicolo, destinata a proteggere dagli schizzi.   +  
 X   sm. mudguard, fender. 

\parafàre, v. tr. Sottoscrivere con la parafa il testo di un trattato internazionale in corso di perfezionamento. 

\parafasìa, sf. In medicina, disturbo del linguaggio consistente nella deformazione di parole e nell'uso di termini con significato diverso da quello voluto. 

\parafernàle, agg. Beni posseduti dal coniuge prima del matrimonio. 

\paraffìna, sf. Sostanza composta da una miscela di idrocarburi derivati del petrolio utilizzata (a seconda della composizione) per vari scopi, come la produzione di candele, emollienti, creme, oli lubrificanti, per la protezione di cuoio e pellami, per la pulizia dei pavimenti ecc. 
 X   sf. paraffin wax, paraffin. 

\paraffinàre, v. tr. Cospargere o impregnare qualcosa di paraffina. 

\paraffinàto, agg. 1 Addizionato di paraffina. 2 Spalmato di paraffina. 3 Impregnato di paraffina. 

\parafiàmma, sm. invar. Paratia divisoria composta di materiale refrattario. 

\parafìmosi, sf. Strozzamento prodotto dal prepuzio sul glande durante un brusco spostamento all'indietro che si può verificare quando il prepuzio ha diametro ridotto. 

\parafiscàle, agg. Concernente la parafiscalità. 

\parafiscalità, sf. L'insieme delle tasse e dei tributi che sono riscossi da enti pubblici non territoriali sotto l'autorità dello stato. 

\paràfisi, sf. 1 Tipo di ifa sterile che si interpone tra gli elementi fertili dell'imenio dei Funghi Ascomiceti e Basidiomiceti. 2 Filamenti sterili dei Muschi. 

\parafrasàre, v. tr. Esposizione personalizzata del contenuto di un testo. ~ chiosare. 

\paràfrasi, sf. invar. Spiegazione di un testo con parole proprie. 

\parafràste, sm. Chi parafrasa. 

\parafràstico, agg. (pl. m.-ci) Che contiene una parafrasi. 

\parafrenìa, sf. Sistema delirante cronico in individui di età adulta. 

\parafùlmine, sm. Asta metallica posta sul tetto degli edifici che protegge dai fulmini. 
 X   sm. lightning conductor. 
 @   da para-+ fulmine, come il franc. para-foudre. 

\parafuòco, sm. (pl.-chi) Paratia che si mette davanti al caminetto per diminuire il calore diretto. 

\paragàmbe, sm. invar. Piccolo scudo di lamiera che viene attaccato nella parte anteriore del telaio dei motocicli per proteggere le gambe del conducente dagli spruzzi. 

\paragànglio, sm. In anatomia, formazione endocrina accessoria del sistema nervoso periferico. 

\paràggio, sm. 1 Tratto di mare vicino alla costa. 2 Luogo vicino. ~ adiacente, vicinanza. 

\paragócce, agg. invar. Tappo particolare che evita lo sgocciolio. 

\paragòge, sf. invar. Figura metrica in cui si aggiunge a una parola terminante con una vocale accentata una sillaba o una lettera. ~ epitesi. 

\paragonàbile, agg. Ciò che si può paragonare. ~ comparabile, confrontabile. <> inconfrontabile. 

\paragonàre, v. v. tr. 1 Confrontare due o più cose. ~ comparare, raffrontare. non poteva paragonare quei due personaggi perché hanno agito in contesti e epoche completamente diverse. 2 Assomigliare. 3 Saggiare una sostanza per confronto con altra. 
v. rifl. Porsi a confronto. non riteneva utile paragonarsi con suo padre
 X   v. tr. to compare. 
 @   greco parakonàn, affilare, comp. da para-, da parà + akonàn affilare. 

\paragóne, sm. 1 Azione che si compie al fine di confrontare più cose o persone. ~ comparazione, raffronto. 2 Esame. 3 Affinità. non c'era proprio paragone fra quei due studenti. 4 Esempio, analogia citata per chiarire un concetto. ~ parallelo. usava sempre dei paragoni calzanti, che chiarivano immediatamente quanto diceva
 X   sm. 1 comparison. 2 (esempio) parallel, analogy. 
 @   deriv. da paragonare

\paragonìte, sf. Mica sodica che si trova in alcuni micacisti sotto forma di piccole scaglie giallognole o grigie. Appartiene alla serie delle muscovite. 

\paragrafàre, v. tr. Suddividere in paragrafi. 

\paràgrafo, sm. Ogni parte o divisione di un capitolo e il segno grafico (§) corrispondente. ~ articolo, capitoletto. 
 X   sm. paragraph. 

\Paragua, Río Fiume (580 km) del Venezuela. Nasce dai monti della Serra Pacaraima e confluisce nel Río Caroní. 

\Paraguay (fiume) Fiume (2.400 km) dell'America Meridionale. Nasce in Brasile nell'altopiano del Mato Grosso e confluisce nel fiume Paraná a nord di Corrientes, dopo aver attraversato lo stato omonimo. Navigabile fino a Porto Esperança in Brasile. I suoi principali affluenti sono i fiumi Taquari, Pilcomayo e Bermejo. Bagna le città di Concepción e Assunción. S. Caboto lo navigò nel 1526. 

\Paraguay (stato) Repubblica dell'America meridionale; confina a nord con la Bolivia, a est col Brasile, a sud e a ovest con l'Argentina. 
Il paese prende il nome dal suo principale fiume, il Paraguay, che lo attraversa da nord a sud per un migliaio di chilometri e che, insieme al Paraná, rappresenta la principale via di comunicazione e di accesso al mare, compensando almeno in parte la mancanza di sbocchi diretti all'Atlantico. 
Il corso del Paraguay divide il paese in due regioni nettamente distinte per caratteri fisici. 
La parte orientale è caratterizzata da una serie di colline e altopiani, propaggini del Mato Grosso brasiliano, che scendono dolcemente a sud-est verso la valle del fiume Paraná e più bruscamente a ovest verso la pianura sul lato sinistro del fiume Paraguay. 
La parte occidentale (Chaco) è invece occupata da un grande tavolato stepposo, solcato dai numerosi affluenti di destra del Paraguay, dal corso tuttavia assai irregolare. 
Il Paraná, uno dei principali fiumi del Sud America, interessa il Paraguay solo per un tratto del suo corso, che traccia anche buona parte del confine con l'Argentina e riceve, sul confine meridionale, le acque del Paraguay. 
Il Paraguay ha un clima subtropicale, con variazioni in funzione dell'altitudine e della latitudine e con tratti continentali; escursioni termiche notevoli sia stagionali, che giornaliere e piogge più frequenti d'estate. 
L'unica grande città è Asunción, grosso centro che da solo raccoglie quasi un settimo della popolazione del paese. Sorge sulla riva sinistra del Paraguay, in prossimità del confine argentino. È il centro di smistamento dell'intero traffico fluviale del paese, oltre che capitale amministrativa, culturale ed economica. 
Altri centri di qualche rilevanza sono: San Lorenzo, Lamboré, Concepción e Encarnación sul Rio Paraná. 
Le attività primarie, agricoltura e allevamento, continuano a rappresentare la base dell'economia paraguayana, occupando quasi la metà della popolazione attiva, coprendo il fabbisogno interno e producendo risorse per l'esportazione. 
Nel complesso l'agricoltura è piuttosto diversificata; le principali colture alimentari destinate al consumo locale sono la manioca, il mais, il riso, il frumento, la patata dolce e i legumi, in particolare i fagioli; ben rappresentata la frutticoltura con prevalenza di agrumi, banane e ananas. 
Tra le colture commerciali, destinate all'esportazione, prevale il cotone, che ha registrato considerevolissimi sviluppi; notevole rilevanza hanno inoltre il tabacco, la canna da zucchero, il caffè, la soia e altre oleaginose, tra cui il ricino, le arachidi, la palma da cocco e da olio. 
Una grande risorsa del Paraguay è costituita dalle foreste, che coprono quasi la metà del territorio nazionale; da esse si ricava il legname e varie sostanze pregiate, tra cui il tannino, ottenuto dal quebracho e la yerba mate, impiegata per la preparazione di una bevanda aromatica molto diffusa. 
L'allevamento è stato a lungo un fattore essenziale ed è tuttora un settore trainante dell'economia del paese. La disponibilità di ampi territori destinati a pascolo ha permesso lo svilupparsi di un allevamento estensivo, particolarmente bovino, che oltre a coprire la domanda interna, avvia all'esportazione ingenti quantitativi di carne. Non mancano allevamenti collaterali di suini e volatili da cortile. 
Le risorse minerarie accertate sono piuttosto scarse, limitate a pochi giacimenti di manganese, rame e ferro. 
Il settore meno evoluto dell'economia rimane quello industriale, anche per la tradizionale opposizione dei grandi proprietari terrieri; il settore più rappresentato rimane quello della trasformazione dei prodotti agricoli e zootecnici; numerosi infatti sono i complessi per la conservazione della carne, le raffinerie di zucchero, gli oleifici, gli impianti molitori, i birrifici e le distillerie, senza dimenticare gli impianti tessili per la lavorazione del cotone, le manifatture di tabacchi, e le lavorazioni del legno, del cuoio e della ceramica. 
Qualche rilevanza hanno assunto le industrie chimiche e petrolchimiche. 
Tuttavia un elemento che potrebbe imprimere una forte accelerazione all'industrializzazione del paese è rappresentato dallo sfruttamento del potenziale idroelettrico. Già autosufficiente in campo energetico fin dagli anni '70, il paese si appresta a diventare un importante esportatore di energia elettrica, al completamento della colossale diga di Itaipù sul fiume Paraná, che alimenterà la più grande centrale idroelettrica del mondo. 
STORIA Popolato dagli indiani guaraní, il bacino del Paraguay viene esplorato all'inizio del XVI sec. dagli spagnoli. Nel 1585 i gesuiti colonizzano la regione, facendone una provincia separata (1604). Gli indiani vengono chiusi in riserve (villaggi indigeni proibiti ai coloni) nelle quali le attività sono dirette dai missionari che li evangelizzano. Nel 1767 i gesuiti vengono espulsi; le riserve sono abolite e gli indiani dispersi. Nel 1813 viene proclamata l'indipendenza della repubblica del Paraguay. 
Da allora il paese conosce una successione di dittature. Dal 1865 al 1870 una guerra contro l'Argentina, il Brasile e l'Uruguay rovina il paese. Questo disastro favorisce lo sviluppo del sistema oligarchico contrassegnato dalla rivalità tra gli azules (liberali anticlericali) e i colorados (conservatori e cattolici). La guerra del Chaco (1932-1935) contro la Bolivia è vinta dal Paraguay. 
Ufficiali nazionalisti prendono in mano le redini del paese. Dal 1954 al 1989 s'impadronisce del potere il generale Stroessner. Costantemente rieletto, governa come padrone assoluto. Nel 1989 Stroessner viene rovesciato da un'insurrezione militare guidata dal generale Andrés Rodriguez. Confermato alla guida dello stato con un'elezione presidenziale, quest'ultimo porta il paese sulla via della democratizzazione. Nel 1992 viene adottata una nuova costituzione. L'anno successivo i civili ritornano al potere con l'elezione di Juan Carlos Wasmosy alla presidenza della repubblica. Nel 1998 diventa presidente Raul Cubas Graudel partito Colorado. 
Abitanti-4.830.000 
Superficie-406.752 km2 
Densità-11,9 ab./km2 
Capitale-Asunción 
Governo-Repubblica presidenziale 
Moneta-Guaraní 
Lingua-Spagnolo e guaraní 
Religione-Cattolica 

\paraguiaiàno, agg. e sm. agg. Relativo al Paraguay. 
sm. Nativo del Paraguay. 

\Paraíba Stato del Brasile (3.280.000 ab.) situato nella parte settentrionale del paese con capitale João Pessoa. Territorio prevalentemente pianeggiante affacciato sull'oceano Atlantico, vede la presenza di giacimenti minerari (stagno e rame) all'interno, mentre sulla costa viene praticata l'agricoltura; altra risorsa economica è l'allevamento bovino. Il porto della capitale dispone di alcune strutture commerciali. 

\Paraíba do Norte Fiume (550 km) del Brasile. Nasce dai monti della Serra Jabitacá e sfocia nell'oceano Atlantico. 

\Paraíba do Sul Fiume (1.061 km) del Brasile. Nasce dai monti della Serra do Mar e sfocia nell'oceano Atlantico. 

\parainfluenzàle, agg. Riferito a virus, che ha caratteristiche simili a quelle dei virus influenzali. 

\paraipotàssi, sf. Forma dell'italiano antico che combina paratassi e ipotassi in modo che una subordinata retta da gerundio sia introdotta dalle coordinate e, si e così. 

\Parakou Città (107.000 ab.) del Benin, capoluogo della provincia di Borgou. 

\paralalìa, sf. Tipo di dislalia in cui le parole che sono pronunciate troppo in fretta vengono rimpiazzate da altre simili dal punto di vista fonetico. 

\paraldèide, sf. Polimero liquido dell'aldeide acetica. È incolore e solubile in dodici parti d'acqua. 

\paralipòmeni, sm. pl. Supplemento a uno scritto contenente qualcosa che è o si suppone sia stato tralasciato. 
 @   greco paraleipómena, da paraléipein tralasciare. 

\Paralipomeni della Batrocomiomachia Poema di G. Leopardi (postumo 1845).

\paràlisi, sf. invar. In medicina indica la perdita della capacità motoria provocata da lesioni nervose. Si distinguono diverse tipologie patologiche, classificate in base alla sede della lesione (paralisi centrale e periferica), ai sintomi (paralisi spastica e flaccida) e al quadro clinico. Le paralisi centrali sono dovute a lesioni cerebrali o del midollo spinale, mentre quelle periferiche vengono causate da lesioni a carico dei motoneuroni. Indipendentemente dalla causa, le paralisi spastiche provocano anomale tensioni muscolari e le flaccide causano un innaturale rilassamento dei muscoli, che possono addirittura rischiare l'atrofia. Le paralisi si differenziano infine in base agli organi colpiti e al decorso della patologia, come la paralisi agitante (morbo di Parkinson), la paralisi idiopatica o a frigore (favorita dalle basse temperature, colpisce i muscoli facciali), la paralisi laringea e la paralisi cerebrale infantile. ~ paresi.  Vedi anche  →  emiplegìa,  →  diplegìa,  →  tetraplegìa,  →  paraplegìa.
 X   sf. invar. paralysis. 

\paralìtico, agg. e sm. agg. Relativo a paralisi. 
sm. Infermo per paralisi. 
 X   agg. e sm. paralytic. 

\paralizzàre, v. tr. 1 Rendere paralitico. ~ atrofizzare. 2 Bloccare qualcosa. ~ fermare, immobilizzare. <> agevolare, favorire. 
 X   v. tr. to paralyse. 
 @   franc. paralyser. 

\paralizzàto, agg. Colpito da paralisi. 

\parallàsse, sf. È lo spostamento apparente di un oggetto rispetto a un altro quando viene osservato da due punti diversi.   +  
L'errore di parallasse nella lettura di uno strumento di misura avviene quando la retta visuale passante per l'indice incontra la scala graduata seguendo una direzione obliqua.
In astronomia è l'angolo di spostamento apparente di un astro rispetto allo sfondo delle stelle fisse, causato dal moto proprio dell'osservatore terrestre.
 X   sf. parallax. 

\parallàttico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alla parallasse. 
Montatura parallattica 
In astronomia, montatura per strumenti in grado di seguire il moto apparente di un astro. 

\parallèla, sf. sf. In matematica, retta avente la stessa direzione di una data. 
sf. pl. Attrezzo da palestra usato nella ginnastica e costituito da due sbarre di legno flessibili fissate a 1,6 m di altezza e aventi una lunghezza pari a 3,5 m. 
 X   sf. parallel. 

\Parallelamente Opera di poesia di P. Verlaine (1889). 

\parallelepìpedo, agg. e sm. agg. Detto di oggetto a forma di parallelepipedo. 
sm. Figura solida con sei facce che sono dei parallelogrammi.   +  
 X   sm. parallelepiped, (parallelepipedo rettangolo) rectangular cuboid.

\parallelinèrvio, agg. Di foglia, che ha nervature parallele. 

\parallelìsmo, sm. 1 Qualità di enti paralleli. ~ analogia, equivalenza. 2 Valutazione di fenomeni per analogia. ~ coincidenza. il parallelismo fra questi due personaggi purtroppo si limita a solo un aspetto
 @   deriv. da parallelo

\parallèlo, agg. e sm. agg. Di retta o piano equidistante da altra retta o piano.   +     +  
sm. 1 Circolo immaginario parallelo all'equatore, generato dall'intersezione della superficie di una sfera (in particolare, la Terra) con un piano perpendicolare all'asse di rotazione della sfera stessa, con cui si calcola la latitudine. A questo scopo, si misurano i paralleli in base alla loro distanza in gradi dall'equatore (da 0 a 90 nell'emisfero boreale e da 0 a-90 in quello australe). 2 Confronto. 3 Collegamento di componenti elettrici. 
 X   agg. e sm. parallel. 
Parallelo astronomico 
I circoli minori della sfera celeste paralleli al piano dell'eclittica o all'equatore secondo il sistema delle coordinate. 
Parallelo celeste 
Luogo dei punti paralleli all'equatore e con uguale declinazione. 

\parallelogràmma, sm. Figura piana di quattro lati, paralleli a due a due.   +  
 X   sm. parallelogram.

\parallergìa, sf. Situazione allergica che si manifesta con reattività nei confronti di antigeni diversi da quello sensibilizzante e con una sintomatologia non uguale a quella di partenza. 

\paralogìsmo, sm. Ragionamento errato dal punto di vista formale. 

\paralogizzàre, v. intr. 1 Ragionare per paralogismi. 2 Costruire un'argomentazione su basi false. 

\paralùce, sm. invar. Dispositivo usato per proteggere l'obiettivo delle macchine fotografiche dalla luce diretta. 

\paralùme, sm. Schermo utilizzato per attenuare la luce delle lampade. 
 X   sm. lampshade. 

\paramagnètico, agg. (pl. m.-ci) Che è attratto da una calamita. 

\paramagnetìsmo, sm. Fenomeno per cui determinate sostanze (platino, alluminio, cromo, manganese, aria, ossigeno, …), immerse in un campo magnetico, tendono a magnetizzarsi orientando i due dipoli nel senso del campo.
Proprietà che hanno le sostanze con momento magnetico permanente di magnetizzarsi parallelamente al campo magnetico in cui sono immerse. 

\paramàno, sm. 1 Risvolto della manica. 2 Mattone usato per rivestimenti esterni. 

\Paramaribo Città (180.000 ab.), capitale del Suriname situata sull'estuario del fiume omonimo. Porto sull'Atlantico attivo per il commercio e l'esportazione di bauxite e dei prodotti agricoli della regione. Industrie del cemento, della birra, del tabacco. Importante centro amministrativo è sede vescovile cattolica, di un aeroporto nei pressi di Zanderj e nodo ferroviario. 

\paramècio, sm. Genere di Protozoi dotato di ciglia per il movimento (classe dei Ciliati), dal corpo tondeggiante e gelatinoso, presente nelle acque stagnanti. Sono organismi unicellulari usati in laboratorio per ricerche di genetica grazie alla loro semplicità. 

\paramèdico, agg. e sm. Che, o chi, lavora nel settore della medicina, in attività diverse da quella di medico. 
 X   agg. paramedical. sm. paramedic. 

\paraménto, sm. 1 Veste indossata dal sacerdote nelle funzioni religiose. 2 Arredi sacri. 3 Drappo per addobbo. ~ guarnizione, ornamento. 4 Superficie laterale di una costruzione muraria. 
 X   sm. pl. paraments. 
 @   lat. tardo paramentum, deriv. da parare preparare; nel significato [4]: franc. parement

\paramètrico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a un parametro. 
 X   agg. parametric.

\paramètrio, sm. Tessuto cellulare lasso, compreso tra i legamenti larghi, che circonda la parte dell'utero sopra la vagina. 

\parametrìte, sf. Processo infiammatorio a carico del parametrio. 

\paràmetro, sm. 1 variabile da cui dipende l’andamento di una funzione, di una curva, di una legge fisica o l'insieme delle soluzioni di una equazione o il valore calcolato da una formula o … stabilito di usare la formula Imposta = (Reddito-QuotaEsente)·P per calcolare l'imposta nella prima fascia di reddito, restano da decidere i valori dei parametri QuotaEsente e P  2 variabile impiegata per descrivere un oggetto matematico o (in informatica) una procedura consideriamo la curva descritta da x = t 2, y = t+1 al variare del parametro t in [-2,2]   +    3 Criterio di giudizio, esempio. ~ metro, valutazione. non aveva scelto un buon parametro per valutare il suo rendimento
 X   sm. parameter. 
 @   deriv. dal greco parametrèin commisurare, comp. da para-, da parà presso + metrèin misurare. 

\paramezzàle, sm. Ognuna delle travi longitudinali che, nelle imbarcazioni in legno o in ferro, sono parallele alla chiglia. 

\paramilitàre, agg. Che adotta principi simili a quelli militari. 

\paramìne, sm. invar. Apparecchio usato per evitare le mine subacquee. 

\paramnesìa, sf. Disturbo della memoria consistente nella creazione di falsi ricordi o in un'errata localizzazione temporale degli stessi. 

\paramosche, sm. Scacciamosche. 

\Paramount Casa americana di produzione cinematografica. Istituita nel 1917 con il nome di Famous Players Lasky Corp., assunse il nome Paramount Pictures Inc. nel 1935 sotto la presidenza di Barney Balaban. Nel 1966 venne incorporata dalla Gulf and Western Industries. 

\Paraná (città) Città (162.000 ab.) dell'Argentina, capoluogo della provincia di Entre Ríos. Fondata nel 1671, è stata capitale dell'Argentina per un breve periodo nel 1800. Importante il commercio, anche grazie alle strutture portuali sul fiume omonimo. 

\Paraná (fiume) Fiume dell'America meridionale che nasce in Brasile, dalla confluenza di Rio Grande e Paranaíba, scorre verso sud-ovest, entra in Argentina e sfocia nel Río de la Plata. Navigabile per un lungo tratto, è stato esplorato da S. Caboto nel 1526. 

\Paraná (stato) Stato del Brasile (9.160.000 ab.) situato nella parte meridionale del paese, con capitale Curitiba. Affacciato sulla costa atlantica, il suo territorio è ricco di fiumi e foreste tropicali ed è prevalentemente montuoso. Il clima tropicale favorisce la coltivazione di caffè, canna da zucchero, frutti tropicali e altro; presente anche l'allevamento di suini, bovini e ovini e l'industria, nei settori alimentare, della lavorazione del legno, tessile e della carta. 

\Paraná, Alto Dipartimento (404.000 ab.) del Paraguay orientale, fra il Mato Grosso e il fiume Paraná. Capoluogo Ciudad del Este. 

\Paranaíba Fiume (800 km) del Brasile sudoccidentale. Nasce dai monti della Serra da Canastra e confluisce con il Rio Grande. 

\Paranapanema Fiume (900 km) del Brasile. Nasce dai monti della Serra do Paranapiacaba e confluisce nel fiume Paraná. 

\parancàre, v. intr. Manovrare un paranco. 

\parànco, sm. (pl.-chi) Sistema composto da due o più carrucole per sollevare pesi gravosi. ~ argano, carrucola, elevatore. 
 @   lat. volg. palanca. 

\paraneoplàstico, agg. (pl. m.-ci) Di formazione patologica il cui sviluppo è legato a quello di un tumore in evoluzione. 

\paranève, sm. Dispositivo di protezione utilizzato nelle linee ferroviarie e nelle strade in zone caratterizzate da frequenti e intense nevicate. 

\paranìnfo, sm. 1 Nell'antica Grecia, parente o amico dello sposo che aveva l'incarico di accompagnare la coppia a casa dello sposo dopo il banchetto nuziale. 2 Chi combina matrimoni. ~ mezzano. 

\paranòia, sf. In psicologia il termine definisce un delirio cronico che non è associato ad altri disturbi della personalità: la persona è continuamente ossessionata da un'unico pensiero, a cui attribuisce ogni evento che lo circonda. L'assunzione di sostanze tossiche, come gli stupefacenti, o stati di isolamento possono provocare stati d'animo di questo tipo. 
 X   sf. paranoia. 

\paranòico, agg. e sm. agg. Relativo a paranoia. 
sm. Malato di paranoia. 
 X   agg. e sm. paranoic. 

\paranòide, agg. 1 Relativo alla paranoia. 2 Simile alla paranoia. 

\paranormàle, agg. e sm. agg. Relativo a fenomeni che non hanno corrispondenza con le normali leggi fisiche e psichiche. dedicò la sua esistenza allo studio delle persone con poteri paranormali
sm. 1 Insieme di fenomeni che non rispettano le usuali leggi fisiche. il paranormale lo affascinava. 2 Ciò che è anormale. 
 X   agg. e sm. paranormal. 
 @   da para-+ normale

\parànza, sf. 1 Imbarcazione provvista di vela latina usata per la pesca. 2 Rete usata per la pesca a strascico. 

\paraòcchi, sm. invar. 1 Parte dei finimenti del cavallo che ripara gli occhi dell'animale. 2 Intenzionale disinteresse per cose evidenti. ~ chiusura, limitatezza. 
 X   sm. invar. pl. blinkers. 

\paraòlio, sm. invar. Dispositivo costituito da un anello di gomma che impedisce la fuoruscita di olio lubrificante nelle costruzioni meccaniche. 

\paraorécchi, o paraorécchie, sm. invar. 1 Prolungamenti laterali dei berretti che servono a proteggere le orecchie dal freddo. 2 Casco imbottito usato dagli avanti della squadra di rugby per proteggere le orecchie durante lo svolgimento della mischia. 
 X   sm. invar. earflap. 

\parapendìo, sm. invar. 1 Tipo di paracadute rettangolare, orientabile, con il quale si può planare da una cima. 2 Lo sport praticato con l'apposito paracadute. 

\parapettàto, agg. Nel gergo teatrale, di scena che raffigura un interno, chiusa sui tre lati. 

\parapètto, sm. 1 Struttura di protezione posta ai lati di un ponte, di una finestra e simili. ~ balaustra, ringhiera. si sporse troppo sul parapetto del balcone, rischiando di cadere  +    2 Riparo nelle antiche fortezze e nelle trincee. 
 X   sm. parapet, balustrade. 
 @   da para-+ petto

\parapìglia, sm. invar. Assembramento, confuso di persone. ~ agitazione, baraonda, caos. 
 X   sm. invar. uproar, commotion. 

\parapiòggia, sm. invar. Altro nome di ombrello. 

\paraplàsma, sm. (pl.-i) In citologia, l'insieme delle sostanze non viventi che sono accumulate nel protoplasma. ~ metaplasma.

\paraplegìa, sf. Paralisi dei due arti inferiori (si usa il termine "parapàresi" quando si vuole considerare la perdita solo parziale della capacità motoria, dei due arti superiori o dei due inferiori). Può conseguire a lesioni centrali o periferiche del sistema nervoso. Si accompagna spesso a perdita della sensibilità e del controllo urinario.
 X   sf. paraplegia.

\paraplègico, agg. e sm. Affetto da paraplegia. 

\parapòdio, sm. Estensione laterale dei metameri degli Anellidi polimeri che funziona come un remo durante il nuoto. 

\parapsicologìa, sf. Disciplina dedita allo studio di quei fenomeni che non possono essere spiegati secondo le leggi scientifiche conosciute. È divisa in due filoni, uno dei quali si occupa della percezione extrasensoriale (telepatia, precognizione ecc.), l'altro dei fenomeni psicocinetici, ossia di quei fenomeni (telecinesi, levitazione ecc.) in cui si produce un movimento di oggetti senza averne contatto. ~ metapsichica. 

\paràre, v. v. tr. 1 Coprire con parati. ~ addobbare, adornare, arricchire. 2 Riparare, difendere, schermare. parò il colpo con lo scudo e attaccò a sua volta. 3 Nel calcio e in sport simili, compiere una parata. 4 Ornare. ~ pavesare. la città fu parata a festa. 5 Porgere. il mendicante parava il cappello chiedendo l'elemosina. 
v. intr. Andare a finire, tendere. non capivo dove voleva andare a parare con tutti quei discorsi
v. rifl. 1 Presentarsi, opporsi. 2 Abbigliarsi con paramenti. 3 Difendersi. 
 X   v. tr. 1 to adorn. 2 (proteggere) to protect. 3 (evitare) to parry. 4 (sport, nel calcio parare un goal) to make a save. 
 @   lat. parare, preparare, procurare. 

\pararenàle, agg. Vicino al rene. 

\parasartìa, sf. Nel gergo marinaro, ciascuno dei tavolino orizzontali che vengono utilizzati per fissare le estremità inferiori delle sartie degli alberi maggiori e dei paterazzi degli alberi minori. 

\parascènio, sm. Nel teatro dell'antica Grecia, ognuno degli elementi scenici posti a delimitare il palcoscenico. 

\parascève, sf. 1 Presso gli ebrei, la vigilia del sabato nella quale viene preparato il cibo per la domenica, giorno in cui sono proibite tutte le attività domestiche. 2 Presso i cristiani, il venerdì santo. 
 @   greco paraskeuê preparazione. 

\parascolàstico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a istituzione che integra la scuola. 

\paraselène, sm. Fenomeno astronomico che consiste nell'apparizione accanto alla Luna di immagini lunari fittizie; tale fenomeno è causato dalla riflessione e dalla rifrazione della luce sui cristalli ghiacciati presenti nell'alta atmosfera ed è più diffuso a latitudini elevate. 

\parasintètico, agg. Detto di vocabolo composto da un nome con un prefisso e un suffisso. 

\parasóle, sm. invar. 1 Ombrello per riparare dal sole. 2 Paraluce nelle macchine fotografiche professionali. 
 X   sm. invar. sunshade, parasol. 

\paraspìgolo, sm. Elemento di varia forma e materiale che protegge gli spigoli da eventuali urti. 

\parassiàle, agg. Vicino all'asse. 

\parassìta, agg. e sm. 1 Animale o vegetale che sfrutta un altro organismo. 2 Chi mangia o vive a spese di altri. ~ mantenuto, scroccone. 3 Inutile, dannoso. 
 X   agg. parasitical. sm. parasite (in tutti i sensi); drone, sponger (fig.). 
I parassiti possono essere interni al corpo dell'ospite (endoparassiti) o esterni (ectoparassiti). Un'ulteriore suddivisione va operata fra parassiti obbligati e facoltativi: i primi non possono vivere indipendentemente dall'ospite, mentre i secondi possono vivere anche autonomamente. In varie specie viventi sono annoverati parassiti, come i batteri, i protozoi, i funghi ecc. 

\parassitàre, v. tr. Invadere un organismo, animale o vegetale, traendo direttamente da questo i mezzi per la sopravvivenza. 

\parassitàrio, agg. Relativo ai parassiti o al parassitismo. 

\parassìtico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a parassita. 

\parassitìsmo, sm. 1 Condizione di parassita nella società. 2 Proprietà biologica di un organismo di vivere a spese di un altro. 

\parassitologìa, sf. Ramo della biologia che studia i parassiti in quanto causa di malattia per l'uomo. 

\parassitòsi, sf. 1 L'azione svolta da un parassita nei confronti dell'organismo. 2 Denominazione generica di affezioni prodotte da parassiti. 

\parastatàle, agg., sm. e sf. agg. Relativo a ente non statale, ma di pubblica utilità, sottoposto al controllo governativo. 
sm e sf. Chi lavora in un ente parastatale. 

\parastàto, sm. L'insieme degli enti parastatali. 

\parastìnchi, sm. invar. Cuscinetto di protezione degli stinchi, usato dagli atleti in vari sport. 

\paràta, sf. 1 Il parare. 2 Nello sport, parare un colpo o tiro. assunse una posizione di parata, difensiva. 3 Mostra, sfoggio. ~ sfilata. 4 Sfilata militare. l'esercito sfilò in parata
 X   sf. 1 (sport) save. 2 (sfilata) parade, review. 
 @   deriv. da parare

\paratàssi, sf. invar. Procedimento sintattico con cui si pongono l'una accanta all'altra due proposizioni, lasciandole autonome. Ha comprato un'automobile nuova e ha venduto quella vecchia ~ coordinazione. <> ipotassi. 
 @   dal greco pará accanto + taxis disposizione. 

\paratìa, sf. 1 Ogni tramezza con cui vengono divise le parti immerse di una nave, in vari compartimenti. 2 Struttura protettiva che impedisce il passaggio dell'acqua da un locale all'altro. 
 X   sf. bulkhead. 

\Paràtico Comune in provincia di Brescia (3.265 ab., CAP 25030, TEL. 035). 

\paratìfo, sm. Malattia infettiva dell'apparato digerente provocata da un batterio (Salmonella paratyphi) simile all'agente del tifo. Si manifesta, dopo incubazione di uno o due giorni, come un'enterite contagiosa, con nausea, vomito, diarrea, dolori addominali, febbre, disidratazione, abbassamento della pressione arteriosa.
 X   sm.paratyphoid.

\paratiròide, sf. In anatomia è il nome che definisce ognuna delle quattro ghiandole situate nel collo, presso la tiroide; queste ghiandole secernono un ormone (ormone paratiroideo) che regola la quantità di calcio presente nell'organismo. Le eventuali alterazioni del corretto funzionamento di queste ghiandole possono ridurne (ipoparatiroidismo) o aumentarne (iperparatiroidismo) le secrezioni anche a livelli patologici. L'ipoparatiroidismo produce dolorosi crampi ai muscoli volontari (tetania). L'iperparatiroidismo causa invece anomali rilassamenti muscolari, che possono anche essere associati a calcoli renali e degenerazioni scheletriche. 

\paràto, agg. e sm. agg. Preparato, pronto. 
sm. 1 Drappo usato per ornamento. 2 Carta o tessuto usato per rivestire pareti e mobili. 3 Ciascuno dei pezzi di legno posto di traverso sopra lo scalo al momento del varo di una nave. 

\paratóia, sf. Sbarramento mobile che regola il deflusso nei canali o nei corsi d'acqua. 

\paratormóne, sm. Ormone proteico elaborato dalla tiroide. Regola il metabolismo di calcio e fosforo. 

\paraùrti, sm. invar. 1 Dispositivo posto davanti e dietro agli autoveicoli, al fine di attenuare eventuali urti. colpì leggermente il paraurti dell'auto parcheggiata, senza danneggiarlo. 2 Respingente fissato al terreno e posto al termine di un binario morto. 
 X   sm. invar. bumper. 
 @   da para-+ urti

\paravènto, sm. 1 Riparo mobile, costituito da pannelli usato per nascondere. ~ copertura, riparo, schermo. 2 Protezione. aveva bisogno di qualcuno che gli facesse da paravento, che coprisse quanto stava facendo. 
 X   sm. screen, folding screen. 
 @   da para-+ vento

\Paravìa, Giovàn Battìsta (Torino 1765-1826) Editore e fondatore, nel 1782 a Torino, dell'omonima casa editrice. 

\Parazzòli, Ferrùccio (Roma 1935-) Romanziere. Tra le opere O città o Milano (1976) e Il giro del mondo (1977). 

\Parbhani Città (109.000 ab.) dell'India, nello stato di Maharashtra. Capoluogo del distretto omonimo. 

\parbleu, inter. Esclamazione francese corrispondente all'italiano perbacco. ~ perdinci. 

\parboiled, agg. invar. Tipo di riso grezzo trattato in modo da resistere maggiormente alla cottura. 

\parcàre, v. tr. 1 Disporre in un parco artiglierie, automezzi e simili. 2 Parcheggiare. 

\parce sepulto, loc. avv. Frase latina tratta dall'Eneide che significa "perdona a chi è sepolto". Viene usata per invitare a non parlare male di chi è morto o a non rammentare difetti e colpe di chi è ormai stato dimenticato. 

\parcèlla, sf. Onorario spettante al professionista, per una prestazione. ~ competenze, nota, emolumento. 
 X   sf. fee, bill, account. 
 @   franc. parcelle, dal lat. particella, dimin. di pars, partis parte. 

\parcellàre, agg. 1 Relativo a terreno diviso in parcelle. 2 Relativo a una piccola parte. 

\parcellazióne, sf. Divisione di un terreno in piccoli appezzamenti. 

\parcellizzàre, v. tr. Suddividere un insieme in piccole quantità. ~ frammentare. 

\parcheggiàre, v. tr. Disporre l'autoveicolo entro gli appositi spazi predisposti per la sosta. 
 X   v. tr. to park. 

\parchéggio, sm. 1 Spazio delimitato da strisce, per la sosta degli autoveicoli. ~ posteggio. 2 Manovra effettuata per parcheggiare. ~ arresto. mentre effettuava il parcheggio andò a sbattere contro l'auto davanti. 3 Sosta. ~ stazionamento. il parcheggio era vietato nelle ore mattutine  +  
 X   sm. 1 parking. 2 (area) car park, parking area. 3 (posto singolo) parking space. 
 @   deriv. da parcheggiare

\parchettatùra, sf. Pavimento che viene coperto da parquet. 

\parchettìsta, sm. e sf. (pl.-i) Operaio specializzato nella posa dei pavimenti di legno. 

\parchìmetro, sm. Apparecchio a orologio che misura la durata della sosta di un veicolo in un parcheggio. 
 X   sm. parking meter. 

\Parcìnes (in ted. Partschins) Comune in provincia di Bolzano (2.911 ab., CAP 39020, TEL. 0473). 

\pàrco, agg. e sm. agg. Parsimonioso, moderato. ~ misurato, modesto, modico. <> abbondante, opulento, ricco. 
sm. 1 Zona recintata, di solito ricca di alberi, adibita a usi specifici, come la conservazione al suo interno della flora e della fauna. ~ giardino, riserva. 2 L'insieme dei mezzi custoditi in un'apposita area. 
 X   agg. 1 moderate. 2 (avaro) sparing. sm. 1 park. 2 (luogo di deposito) depot. 
Parco nazionale 
Territorio che viene sottoposto alla tutela da parte di qualche organismo (stati, regioni ecc.), con finalità di conservazione e protezione dell'ambiente. I parchi di maggiore estensione del mondo si trovano negli Stati Uniti, in Canada e in Africa. In Italia sono regolati da una legge a livello nazionale; i più noti sono quelli del Gran Paradiso, dello Stelvio, d'Abruzzo, della Calabria, del Circeo. 

\pàrdo, sm. e sf. sm. Antica denominazione di leopardo. 
sf. Femmina del leopardo. 

\pardon, inter. Locuzione francese, usata per chiedere scusa. 

\Paré Comune in provincia di Como (1.328 ab., CAP 22020, TEL. 031). 

\parécchio, agg., avv. e pron. agg. indef. Che è in quantità, misura o numero, più che sufficiente. ~ notevole. <> esiguo. parecchia gente partecipò ai funerali civili. 
avv. Alquanto, in misura notevole. ~ abbondante. <> poco, scarso. aveva faticato parecchio in quel lavoro
pron. indef. Chi, o ciò che, è in quantità, misura o numero, più che sufficiente. saranno parecchi a saperlo fra qualche giorno
 X   agg. 1 plenty of, quite a lot of. 2 (di tempo) quite a long. pron. quite a bit, quite a lot, quite a few. avv. quite a bit, quite a lot. 
 @   lat. pariculus, simile, dimin. di par uguale. 

\pareggiàbile, agg. Che si può pareggiare. 

\pareggiaménto, sm. Il pareggiare. 

\pareggiàre, v. v. tr. 1 Eguagliare. ~ assimilare, parificare. <> differenziare, diversificare. per quell'anno non sarebbero riusciti a pareggiare il bilancio, a rendere le entrate pari alle uscite. 2 Ridurre allo stesso livello. iniziarono finalmente i lavori per pareggiare la strada. 3 Ottenere un risultato di parità. le squadre pareggiarono, imponendo la necessità dei calci di rigore
v. rifl. Adeguarsi, equipararsi. 
 X   v. tr. 1 to balance. 2 (livellare) to level. v. intr. (sport) to tie, to draw. 
 @   deriv. da pari

\pareggiàto, agg. Reso pari per livello o valore. 

\paréggio, sm. 1 In un bilancio, è il raggiungimento della parità tra entrate e uscite. 2 Risultato conseguito al termine di una gara sportiva e simili. 
 X   sm. 1 balance. 2 (sport) draw. 
 @   deriv. da pareggiare. 

\parèlio, sm. Fenomeno che consiste nell'apparizione di immagini false del Sole accanto o sopra di esso; è simile al paraselene, che riguarda la Luna. 
Questo fenomeno è causato dalla rifrazione e riflessione della luce sui cristalli di ghiaccio che si trovano nell'alta atmosfera. 

\Parèlla Comune in provincia di Torino (484 ab., CAP 10010, TEL. 0125). 

\paremìa, sf. Proverbio contenente l'enunciazione di un principio giuridico. 

\paremìaco, agg. (pl. m.-ci) Nella metrica greca, dimetro anapestico catalettico che veniva usato come clausola nei periodi anapestici della poesia drammatica e talvolta negli embateri. 

\paremiografìa, sf. Raccolta di proverbi, massime e simili. 

\parènchima, sm. Insieme delle cellule che svolgono le funzioni biologiche fondamentali di un tessuto. 

\parenchimatóso, agg. e sm. agg. Soprattutto di lesioni, relativo al parenchima. 
sm. pl. Formazione di Metazoi primitivi sprovvisti di celoma che hanno il corpo occupato da una massa compatta di mesenchima. 

\parènesi, sf. Esortazione. ~ ammonimento. 
 @   greco paráinesis, da parainêin ammonire. 

\parenètico, agg. Che si propone di esortare o ammonire. 

\parentàdo, sm. 1 L'insieme dei parenti. ~ congiunti, famiglia. 2 Legame di parentela. 

\parentàle, agg. Relativo a genitori o parenti. 

\parentalìe, o parentàli, sf. pl. Feste per lo più private dell'antica Roma che venivano celebrate ogni anno dal 13 al 21 febbraio. 

\parènte, sm. e sf. 1 Chi è legato da vincoli di parentela a un'altra persona. ~ consanguineo, famigliare. 2 Cosa che, in senso figurato, ha stretta affinità con un'altra. ~ cosa simile, cosa affine. il sonno è parente della morte.
 X   sm. e sf. 1 relation, relative (in inglese "parent" ha lo stesso significato che in latino). 2 (in senso figurato) image (sleep is the image of death).
 @   lat. parens,-entis genitore. 

\parentèla, sf. 1 Vincolo che lega i parenti. ~ parentado. parentela di sangue, non acquisita. 2 Parentado. ~ consanguineità, imparentamento. dovette visitare tutta la parentela al suo ritorno a casa. 3 Similitudine. ~ affinità. non c'era parentela di idee fra quei due
 X   sf. 1 relationship. 2 (parentado) relatives. 
 @   lat. parentela, deriv. da parens,-entis, parente. 

\parenteràle, agg. Che è somministrato per via intramuscolare, endovenosa o sottocutanea. 

\parèntesi, sf. invar. 1 Frase chiarificatrice, posta all'interno di un discorso. ~ digressione, divagazione, inciso. fra parentesi, per inciso. 2 Il segno grafico che la rappresenta. 3 Un periodo di tempo particolare. la sua parentesi di lavoro all'estero si concluse subito
 X   sf. invar. 1 parenthesis, bracket. 2 (inciso) digression. 
 @   lat. tardo parenthesis, dal greco parènthesis inserzione, deriv. da parentithènai inserire, comp. da parà presso + entithènai porre dentro. 
In matematica le parentesi vengono usate con molteplici significati:   +  

\parentètico, agg. (pl. m.-ci) 1 Relativo a parentesi. 2 Che costituisce una parentesi nel discorso. 

\Parènti Comune in provincia di Cosenza (2.244 ab., CAP 87040, TEL. 0984). 

\Parenti terribili, I Dramma di J. Cocteau (1938). 

\Parènti, Frànco (Milano 1921-1989) Attore e regista teatrale. Dal 1972 fu direttore del Salone Pier Lombardo di Milano. Realizzò Il dito nell'occhio (1953) e Sani da legare (1954). 

\Parènzo Città (4.000 ab.) della Croazia (dal 1991), situata in Istria. Importante centro portuale e turistico della penisola istriana, era una colonia romana (Iulia Parentium); nel XII sec. cadde sotto il dominio di Venezia e in seguito dell'impero austriaco. La città fu incorporata all'Italia al termine del primo conflitto mondiale, mentre nel secondo dopoguerra passò alla Iugoslavia. 

\parèo, sm. Indumento tipico delle isole Hawaii, da avvolgere intorno al corpo. 

\parére, sm. e v. intr. sm. Opinione, giudizio. ~ ottica, visione. a mio parere, secondo me. 
v. intr. 1 Sembrare, apparire. ~ assomigliare. pareva che quella persona fosse la scelta ideale. 2 Pensare, ritenere probabile, giusto. ~ reputare. non gli pareva vero di poter tornare a casa
 X   sm. 1 opinion. 2 (consiglio) advice. v. intr. 1 to appear, to seem. 2 (pensare) to think. 
 @   lat. parere apparire. 

\pàresi, o parèsi, sf. Riduzione della capacità di contrazione dei muscoli. ~ paralisi. 

\parestesìa, sf. Alterazione sensoriale soggettiva, in assenza di stimoli o provocata da stimoli normalmente insufficienti, che si manifesta come formicolio, scossa, puntura di spilli, sensazioni termiche. Può essere dovuta all'irritazione di un nervo sensitivo periferico o centrale, senza alcuna specificità, oppure a fatti isterici. 

\paretàio, sm. 1 Trappola. 2 Terreno preparato con reti, per la cattura degli uccelli. 

\paréte, sf. 1 Ogni muro interno di un edificio che separa le varie stanze. ~ divisorio, pannello. le pareti domestiche, la propria casa. 2 La superficie esterna di qualcosa. ~ facciata. la parete del tubo era consumata. 3 Pendio di una montagna. ~ versante. parete rocciosa
 X   sf. 1 wall. 2 (rocciosa) face. 
 @   lat. volg. pares,-etis

\Paréte Comune in provincia di Caserta (9.026 ab., CAP 81030, TEL. 081). 

\parètico, agg. (pl. m.-ci) Che presenta paresi. 

\paretimologìa, sf. In linguistica, etimologia apparentemente plausibile ma senza fondamento scientifico. 

\Paréto Comune in provincia di Alessandria (703 ab., CAP 15010, TEL. 019). 

\Paréto, Lorènzo (Genova 1800-1865) Geologo e uomo politico. Convinto carbonaro e mazziniano per un breve periodo nel 1848, occupò la carica di ministro degli esteri nei ministeri Balbo e Casati; quella di presidente della camera dei deputati e, nel 1864, divenne senatore. Scrisse anche alcune opere di geologia relative ai propri studi compiuti in Toscana, Veneto e Corsica. 

\Paréto, Vilfrédo (Parigi 1848-Céligny 1923) Sociologo, economista e politico italiano. Si accostò allo studio dell'economia dopo una carriera di ingegnere, disciplina in cui si era formato; insegnò economia politica a Losanna. Le sue prime opere sono Corso di economia politica (1897) e Manuale di economia politica (1909) in cui elabora una serie di leggi originali sui redditi e sull'introduzione di regole matematiche in relazione a vari settori dell'economia. In seguito propone il modello dell'ottimo parietano. Nel Trattato di sociologia (1916) si spinge nell'ambito della disciplina sociologica, suo ultimo interesse. 

\pargasìte, sf. Varietà di orneblenda di colore verde scuro. 
 @   da Pargas località finlandese. 

\Parghelìa Comune in provincia di Vibo Valentia (1.385 ab., CAP 88035, TEL. 0963). 

\pargoleggiàre, v. intr. Compiere azioni o fare discorsi infantili. 

\pàrgolo, sm. Bambino. ~ bebè, bimbo, lattante, neonato. 
 @   lat. parvulus, dimin. di parvus piccolo. 

\pàri, agg. invar., avv. e loc. avv., sm. e sf. agg. 1 Uguale, equivalente, simile, medesimo, dello stesso livello o punteggio o condizione. ~ equipollente. <> differente, diseguale. di pari altezza; a pari diritti; non c'è nessuno pari a lui; la partita è finita pari; in quell'anno un dollaro era pari a 625 lire. 2 In equilibrio, in posizione parallela, senza sporgenze. i piatti della bilancia stanno pari; a piè pari; una fila di mattoni tutti pari. 3 Divisibile per due.
avv. Ugualmente, in parità, parimenti, allo stesso modo. siamo arrivati pari; lo tratto alla pari.  
sm. e sf. 1 Persona della stessa condizione. è un mio pari; parlarsi da pari a pari. 2 Uguaglianza, parità. mi sono messo in pari con lo studio. 3 Paladino; titolo spettante ai nobili; membro della camera alta del parlamento britannico.  
 X   agg. 1 equal. 2 (stesso) same. 3 (essere pari) to be level. 4 (mat.) even. 5 (adesso siamo pari) now we are quits. sm. 1 draw. 2 (alla pari) au pair. 3 (persona, pari grado) equal. 4 (punteggio) in a draw, all square. 5 (titolo nobiliare) Peer, Lord.
In matematica sono i numeri interi divisibili per due. Si chiamano "pari" anche le funzioni F tali che F(x) = F(-x)  +  
In politica è un titolo che designava anticamente quegli individui giudicabili solo da persone "dello stesso livello", mentre ora indica i membri di una delle camere del parlamento britannico. 

\pària (1), sm. invar. In India, appartenente alla casta sociale più infima. ~ schiavo, servo. 

\parìa (2), sf. Nel medioevo, l'insieme degli appartenenti alla classe sociale dei pari. 

\Paricutín Vulcano (2.774 m) del Messico, nello stato di Michoacán. 

\Pàride Eroe della mitologia greca figlio del re di Troia Priamo e di Ecuba. Da bambino fu chiamato dagli dei per dirimere la disputa su chi fosse più bella fra Era, Atena e Afrodite. Scelse Afrodite e ottenne per questo di sposare Elena di Troia, che rapì provocando una guerra. Nel corso della guerra scagliò la freccia che uccise Achille, colpendolo al tallone. A sua volta fu ucciso da una freccia, scagliata da Filottete. 

\Paride ed Elena Dramma musicale in cinque atti di Ch. W. Gluck, libretto di R. de Calzabigi (Vienna, 1770). 

\Pàridi Famiglia di Uccelli Passeriformi dal piumaggio morbido dai colori tenui, il becco corto e appuntito e le unghie ricurve, a cui appartengono le cince. 

\parietàle, agg. 1 Relativo a un osso laterale del cranio. 2 Fatto su parete. 

\Parietàli Ordine di piante Dicotiledoni con placentazione parietale. 

\parietoccipitàle, agg. Riferito al parietale e all'occipitale. 

\parìfica, sf. Forma del linguaggio burocratico per parificazione. 

\parificàre, v. tr. Rendere pari, uguale. ~ accomunare, assimilare. <> differenziare, diversificare. 

\parificàto, agg. Pareggiato. 
 X   agg. (scuola) officially recognized. 

\parificazióne, sf. Il parificare. 

\Parìgi Capitale (2.176.000 ab.) della Francia, situata alla confluenza dei fiumi Senna e Marna nella regione dell'Île-de-France, raccoglie nella sua zona all'incirca un sesto (più di 8.700.000 ab.) dell'intera popolazione francese. Città di importanza mondiale, si distende sulle due sponde della Senna, a 170 km ca. dalla foce; annovera importanti istituzioni culturali e scientifiche, come l'università della Sorbona (costituita nel 1257), il collegio di Francia, l'Istituto Pasteur (fondato da L. Pasteur nel 1888), la Biblioteca Nazionale francese, la Scuola nazionale superiore di Belle Arti, il conservatorio, ma anche famosi teatri come l'Opéra, la Comedie-Française e altri. Le attività produttive sono rilevanti in tutti i settori (si trovano qui le sedi centrali di tutte le principali imprese francesi), dal terziario (con attività amministrative, di servizi, banche, strutture alberghiere) all'industria (meccanica, aeronautica, elettronica, elettrotecnica, cinematografica ecc.) i cui siti produttivi sono collocati nelle zone periferiche. Come capitale, è centro di istituzioni politiche, diplomatiche e giuridiche, nonché sindacali, amministrative e di comunicazione. Nell'area parigina sono stati ritrovati resti di insediamenti umani risalenti al Paleolitico, ma si può far risalire il nuclo originale della città al III sec. a. C., con la presenza di popolazioni celtiche (i parisii) nella zona dell'Île de la Cité, l'attuale cuore della metropoli. Nel corso dell'occupazione romana della Gallia da parte di Cesare, la città assunse prima il nome di Lutetia, in seguito quello di Lutetia parisiorum per divenire infine Parisii. Nel III sec. in città era diffuso il cristianesimo: la fede nella nuova religione costò il martirio al suo primo vescovo, Saint-Denis. Nel 497 divenne capitale del regno di Clodoveo che vi stabilì la residenza. Subì quindi saccheggi a opera dei normanni e recuperò un certo sviluppo grazie ai capetingi, nell'XI sec., trovando poi, con il ruolo di capitale, una notevole importanza a livello europeo. Nel corso della guerra dei cent'anni che oppose Francia e Inghilterra dal 1337 al 1453, fu conquistata dagli inglesi, per essere poi liberata da Carlo VII (nel 1437). In seguito venne devastata da feroci conflitti di carattere religioso (come quello fra cattolici e ugonotti, con il massacro di San Bartolomeo del 1572, e l'assassinio di Enrico IV del 1610). Richelieu, ministro sotto il regno di Luigi XIII, ne fece una delle più importanti città d'Europa. Lo sviluppo di Parigi non venne rallentato neanche dalla decisione di Luigi XIV di trasferire la residenza reale e della corte presso Versailles, decisione presa a seguito della rivolta della Fronda (1648-1653). Parigi rivestì un ruolo primario in campo culturale al tempo dell'illuminismo e fu il fulcro della successiva rivoluzione (14 luglio 1789) che portò allo sconvolgimento della nazione francese e all'esportazione degli ideali rivoluzionari in tutta Europa. In seguito fu proclamata capitale imperiale da Napoleone III. La struttura urbanistica della città venne radicalmente modificata da Haussmann, che diresse il piano urbanistico nel 1859, per assumere l'aspetto che la contraddistingue ancora oggi: grandi viali alberati e larghe vie di comunicazione ne sono la prima caratteristica. Nel 1871 fu occupata dalle truppe tedesche. Nello stesso anno la città fu teatro di una rivolta culminata con la costituzione della Comune. Agli inizi del secolo affermato centro della cultura mondiale, ebbe a soffrire le conseguenza della prima guerra mondiale e della successiva crisi. Nuovamente occupata dai tedeschi nel 1940, fu liberata nel 1944. Nel corso del dopoguerra ha segnato un notevole sviluppo economico, culturale e urbanistico. Per quanto concerne la parte monumentale e architettonica, la città non mantiene testimonianze notevoli dell'epoca gallo romana. Il romanico è limitato al coro di St. Martin-des-Champs, alla chiesa di St. Germain-des-Prés, e alla cripta della cattedrale di St. Denis. Le realizzazioni gotiche sono invece importanti, come la cattedrale di Notre-Dame (1163-1182) e la Sainte Chapelle (consacrata nel 1248), edificate nell'Île de la Cité, assieme alla Conciergerie e al palazzo di Giustizia (XIV sec.). I lavori per la realizzazione del Louvre ebbero inizio nel 1204 e terminarono nel 1870. Altri monumenti importanti sono le chiese di St.-Pierre-de-Montmartre, di St.-Julien-le-Pouvre, di St.-Denis, di St.-Séverin (tutte costruite fra il XII e il XIII sec.), l'Hôtel de Cluny e l'Hotel de Sens (XV sec.). Al XVII sec. risalgono opere come l'Hôtel des Invalides (tomba di Napoleone), la Place de Vosges, la Place Vendôme, il Pont Royal, il palazzo del Lussemburgo, il Pantheon, l'Hôtel de Ville, il Pont Neuf, il ponte di Notre Dame. Nel corso dell'Ottocento sono state realizzate la colonna Vendôme, la chiesa della Madeleine, l'Opéra, L'Arco di Trionfo dell'Étoile, e la Tour Eiffel, costruita nel 1889 per l'Esposizione universale, e che è poi divenuta il simbolo della città. Al secolo contemporaneo si deve la costruzione della basilica del Sacré-Coeur (1919) a Mont Martre, del Palais de Chaillot (1936), del quartiere della Défense, della piramide del grande Louvre. I musei presenti sono moltissimi; il più noto è il Louvre, altri sono il museo de la Gare d'Orsay, il museo dell'Uomo, il museo del Pantheon, il museo di Arte Moderna, il museo Picasso. 
Conferenze di Parigi 
Nel 1858, nel 1859 e nel 1866 si occuparono della situazione di Moldavia e Valacchia; nel 1869 si occuparono dell'insurrezione a Creta e del contrasto fra Grecia e Turchia; nel 1921, 1922 e 1923 si occuparono della determinazione delle riparazioni di guerra dei tedeschi; nel 1946-1947 servirono alla stesura di vari trattati di pace (con Finlandia, Italia, Ungheria, Bulgaria, Romania). 
Trattati di Parigi 
Serie di accordi stipulati con sede a Parigi, come i primi del 1229 e del 1259 fra Luigi IX re di Francia ed Enrico III d'Inghilterra; quello del 1783, che sanciva il riconoscimento dell'indipendenza americana, quello del 1856, successivo alla guerra di Crimea, e l'ultimo, del 1973 fra Stati Uniti, Vietnam del Sud e Vietnam del Nord, con l'accordo di ritiro delle truppe statunitensi e di unificazione del Vietnam. 

\Parigi, fedelmente Prosa di L. P. Fargue (1932). 

\Parigina, La Dramma di H. Becque (1885). 

\parigìno, agg. e sm. 1 Relativo alla città di Parigi. 2 Abitante di Parigi. 
 X   agg. e sm. Parisian. 

\Parigìno, bacìno Regione della Francia, al cui centro si trova Parigi, compresa fra le Ardenne, i Vosgi, il Massiccio Centrale e i monti della Bretagna. 

\parìglia, sf. 1 Coppia di cavalli da tiro. 2 Coppia di cose uguali. ~ paio. 3 Stesso trattamento. 
 X   sf. pair. 

\parigràdo, sm. e sf. invar. Chi è di grado equivalente. 

\pariménti, avv. Nello stesso modo. 

\Parini maggiore Opera di critica letteraria di G. Carducci (1907). 

\Parini minore Opera di critica letteraria di G. Carducci (1903). 

\Parìni, Giusèppe (Bosisio 1729-Milano 1799) Poeta. Di umili origini, studiò a Milano. Il suo esordio poetico risale al 1752, con Alcune poesie di Ripano Eupilino. Fu ordinato sacerdote nel 1754 e svolse l'attività di precettore prima in casa Serbelloni (fino al 1762) quindi in casa Imbonati (1762-1768). Nel 1763 pubblicò, con grande successo, la prima parte (Il mattino) de Il Giorno, poema in cui colpisce satiricamente i costumi degli aristocratici milanesi suoi contemporanei. A essa seguì la seconda parte (Il mezzogiorno) nel 1765 (le ultime due parti, Il vespro e La notte, incompiuta, furono pubblicate postume). Diresse poi La Gazzetta di Milano (1768). Nel 1769 iniziò l'insegnamento delle lettere presso il ginnasio di Brera. Nel 1796, all'arrivo del Bonaparte a Milano, entrò a far parte delle strutture amministrative della città, ma dopo un breve periodo rinunciò a ogni incarico. Tra le altre opere composte, si ricordano il Dialogo sopra la nobiltà (1757) vicino alle idee illuministe, il Discorso sopra la poesia (1761) che auspicava una poesia capace di educare, le Odi (fra cui La vita rustica, esaltazione della vita campagnola, La salubrità dell'aria, che auspica interventi per migliorare la qualità dell'aria, L'innesto del vaiolo, sulla necessità di diffondere la vaccinazione, Il bisogno, che indica nella povertà l'origine prima dei comportamenti criminali, La musica, sull'uso di ragazzi evirati come voci bianche, L'impostura, L'educazione, La caduta, Il pericolo, Il dono, Il messaggio, A Silvia). Rappresentante di una letteratura impegnata, attacca le disuguaglianze sociali con l'ironia, raffrontando un ideale sociale positivo classico e razionale con la società nobiliare contemporanea, con i suoi modelli parassitari, oziosi e prepotenti. Il Parini fu alieno da una visione rivoluzionaria e si limitò ad additare i modelli classici della laboriosità e del merito, allo scopo di educare la nobiltà destinataria delle sue osservazioni.   +  

\pàrio, agg. Relativo all'isola di Paro. 

\Pàris, Rènzo (Celano, L'Aquila 1944-) Narratore e poeta. Nell'opera Album di famiglia (1990) sono raccolti i versi dell'esordio. In seguito i temi del '68 costituirono l'ossatura delle sue opere: Cani sciolti (1973), La casa in comune (1977), il saggio Il mito del proletariato nel romanzo italiano (1977), il romanzo Filo da torcere (1982). 

\Parìse, Goffrèdo (Vicenza 1929-Treviso 1986) Giornalista e scrittore, autore di opere in cui si dedicava all'analisi critica e ironica del mondo provinciale e della società in generale (Il prete bello, 1954; Il fidanzamento 1956; Il padrone, 1965) e di racconti (Il crematorio di Vienna, 1969; Sillabario n. 1, 1972; Sillabario n. 2, 1982). La sua attività giornalistica è consistita nella collaborazione con vari quotidiani e nella scrittura di alcuni reportage (Cara Cina, 1966; New York, 1977). 

\parisìllabo, agg. e sm. agg. Composto da un numero pari di sillabe. 
sm. Nome della terza declinazione latina che ha lo stesso numero di sillabe nel nominativo e nel genitivo. 
 @   lat. par, paris pari, uguale + deriv. da sillaba

\parisìte, sf. Fluorocarbonato di calcio, lantanio, cerio e didimio che si presenta in cristalli prismatici triangolari di colore giallo o bruno. 

\parità, sf. 1 L'essere pari. ~ eguaglianza, equilibrio. <> disparità. 2 Il risultato di pari in una competizione. 
 X   sf. 1 parity. 2 (uguaglianza) equality. 3 (sport) tie, draw. 
 @   lat. paritas,-atis. 
In economia la parità aurea è il valore in oro di una moneta, utilizzato come base per il cambio; la parità monetaria consiste nel rapporto fra i valori di unità monetarie di paesi diversi; la parità salariale è un principio che stabilisce salari uguali per lavori uguali per i lavoratori, indipendentemente da differenze di razza, sesso, età o religione. 
In matematica differenzia gli insiemi finiti, suddividendoli in pari o dispari. 
In meccanica quantistica è una proprietà della funzione d'onda, che descrive lo stato di una particella. La funzione d'onda ha parità pari o dispari a seconda che cambiando il segno di una o più variabili, essa cambi o meno di segno. 

\paritàrio, agg. Che offre condizioni di parità. 

\paritètico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a commissione composta dallo stesso numero di rappresentanti delle parti in causa. 

\Park Chung Hee (Sonsangun 1917-Seul 1979) Militare e politico sudcoreano. Nel 1961 salì al potere con un colpo di stato e dal 1963 fu presidente della repubblica. Morì per mano del capo dei servizi segreti. 

\parka, sm. invar. Indumento impermeabile con cappuccio, originario degli eschimesi e diventato parte dell'abbigliamento sportivo. 

\Parker Charlie (Kansas City 1920-New York 1955) Detto The Bird. Sassofonista contralto statunitense di jazz. È stato il maggiore esponente del bop; suonò prima con D. Gillespie e poi da solo. 

\Parker, Alan (Londra 1944-) Regista cinematografico inglese. Diresse Fuga di mezzanotte (1977, vincitore di due Oscar), Saranno famosi (1980), Birdy (1985), Angel Heart-Ascensore per l'inferno (1987), Mississippi burning-Le radici dell'odio (1988), The Commitments (1991), Morti di salute (1994), Evita (1996). 

\Parkes, Alexander (Birmingham 1813-West Dulwich, Londra 1890) Inventore inglese. Avvalendosi delle sue ampie conoscenze nel campo della chimica, oltre ai diversi processi metallurgici, inventò il metodo di vulcanizzazione a freddo della gomma e produsse la parkesina, una materia plastica derivante da nitrocellulosa e canfora, che in seguito fu alla base della celluloide di Hyatt. 

\Parkhurst, Helen (1887-1959) Pedagogista statunitense. Ispirandosi a M. Montessori, ideò e nel 1919, a Dalton nel Massachusetts, mise in atto un metodo didattico attivo (Dalton laboratory plan, Piano Dalton). Tra le sue opere, Education on the Dalton plan (L'educazione secondo il piano Dalton, 1922) ed Exploring the child's world (Esplorando il mondo del bambino, 1951). 

\Parkinson, James (Hoxton 1755-Londra 1824) Medico inglese che si dedicò allo studio dell'appendicite e sue complicazioni, e delle malattie del sistema nervoso. 
Morbo di Parkinson  (Parkinson's disease) 
Malattia cronica del sistema nervoso, di causa sconosciuta, con andamento progressivo (perdita di cellule di particolari aree del cervello denominate locus niger e di altre piccole stutture che risultano essere povere di una particolare sostanza detta dopamina), che si manifesta in soggetti di età matura o avanzata (dai cinquant'anni in poi) con un tremore caratteristico, difficoltà nei movimenti, nella scrittura, nel parlare, pur senza danneggiare le capacità intellettive dei malati né i loro apparati sensoriali.  

\parkinsonìsmo, sm. Sindrome neurologica i cui sintomi ricordano il morbo di Parkinson. Può verificarsi in seguito a intossicazioni, traumatismi cranici o encefalite letargica. 

\Parla, ricordo Memorie di V. Nabokov (1967). 

\parlamentàre, agg., sm. e v. agg. Relativo al parlamento, che concerne il parlamento. ~ camerale. immunità parlamentare, concessa ai rappresentanti eletti democraticamente in parlamento, nel sostenere le loro opinioni. 
sm. Appartenente al parlamento. ~ deputato, onorevole, senatore. 
v. intr. 1 Trattare verbalmente con il nemico per raggiungere un accordo. ~ patteggiare, trattare. 2 Discutere con qualcuno. 
 X   agg. parliamentary. sm. member of parliament. v. intr. to parley, to negotiate. 
 @   deriv. da parlamento, discorso. 

\parlamentarìsmo, sm. Il sistema di governo esercitato tramite il controllo del parlamento. 

\parlamentìno, sm. 1 Piccolo parlamento. 2 Riunione di poche persone. 

\parlaménto, sm. 1 Conversazione. 2 Pubblica adunanza. 3 Assemblea elettiva di rappresentanti del popolo che, in epoca moderna, ha lo scopo di esercitare la funzione legislativa e di partecipare alla gestione del potere dello stato. 
 X   sm. parliament. 
In Italia il parlamento è costituito nella camera dei deputati (630 membri) e nel senato della repubblica (315 membri eletti oltre agli ex presidenti della repubblica e ai senatori a vita, nominati, in numero massimo di cinque, dal presidente della repubblica). Normalmente i due rami del parlamento operano in modo distinto ma in alcuni casi possono anche deliberare assieme (come per l'elezione del presidente della repubblica). 
Parlamento europeo 
Assemblea di 518 membri eletti a suffragio universale diretto dai cittadini della CEE. Si riunisce a Strasburgo e a Bruxelles ed essendo privo di funzioni legislative opera solo come organo consultivo e di controllo sull'attività della Comunità europea. 

\Parlamento de Ruzante che iera vegnù de campo Commedia del Ruzante (1529). 

\Parlamento degli uccelli, Il Poema di G. Chaucer (1382). 

\parlànte, agg. e sm. agg. Che parla. ~ espressivo. 
sm. Coloro che parlano una specifica lingua. 

\parlantìna, sf. Grande facilità e scioltezza di parola. ~ chiacchiera, dialettica. 
 X   sf. talkativeness. 

\parlàre, v. v. tr. Comunicare per mezzo di una determinata lingua. parlava solo il dialetto
v. intr. 1 Esprimere con parole pensieri e affetti. ~ proferire. <> tacere. parlare a quattr'occhi, senza testimoni. 2 Conversare. ~ dibattere. sentir parlare il professore su quell'argomento lo confortava
v. rifl. Rivolgersi la parola. 
 X   v. tr. e. v. intr. to talk, to speak, (parlare di qualcosa) to talk about something.
 @   lat. volg. paraulare, dal lat. mediev. parabolare, deriv. da parabola parola. 

\Parlàsco Comune in provincia di Lecco (133 ab., CAP 22040, TEL. 0341). 

\parlàta, sf. Modo di parlare con determinate espressioni locali. ~ idioma, lingua. 

\parlàto, agg. e sm. agg. 1 Di lingua quotidianamente usata. 2 Di manifestazioni, film e simili con componente sonora. 
sm. 1 Tipo di recitazione. il parlato di quella rappresentazione lasciava a desiderare. 2 Parte che viene parlata invece di essere cantata in uno spettacolo. 
 X   sm. dialogue. 

\parlatóre, sm. (f.-trìce) Chi si esprime con facilità. ~ comiziante, conferenziere. 

\parlatòrio, sm. Luogo adibito all'incontro tra persone. 
 X   sm. 1 parlour. 2 (di carcere ecc.) visiting room, visitors' room. 

\Parler, Peter (Schwäbisch Gmünd 1330-Praga 1399) Scultore e architetto tedesco. Tra le opere Tombe di Prémyslidi (Praga, Cattedrale), San Vito (1353-1374) e Ponte di Carlo IV (1357) a Praga. 

\Parliamo tanto di me Saggio di C. Zavattini (1931). 

\Parlo, Dita (Stettino 1906-Parigi 1971) Attrice cinematografica tedesca. Interpretò L'Atalante (1934) e La grande illusione (1937). 

\parlottàre, v. intr. Parlare a bassa voce e in modo misterioso. ~ bisbigliare, mormorare. 

\parlottìo, sm. Parlare sommessamente e animatamente. 

\Pàrma Città (170.000 ab., CAP 43100, TEL. 0521) dell'Emilia Romagna situata nella parte occidentale della regione alla confluenza del fiume Parma con il Baganza. Importante centro del commercio agricolo e del bestiame, dell'industria alimentare, di industrie chimiche, meccaniche, farmaceutiche, grafiche ecc. I primi insediamenti sono probabilmente etruschi; la città, nel 183 a. C. divenne una colonia romana. Subì varie invasioni, fino a quella dei franchi, nel 774. Coinvolta nella lotta per le investiture imperiali (XI sec.), divenne poi libero comune, ma cadde sotto il controllo di Gioberto da Gente, Ghiberto da Correggio e dei Rossi, poi dei Visconti, degli Sforza e dei francesi, finché fu incorporata nello stato pontificio per poi costituire il ducato di Parma e Piacenza (1545). Nel 1860 entrò a far parte del regno sabaudo. Molti gli edifici e i monumenti importanti, fra cui la cattedrale romanica (XI sec.), il battistero (XII-XIV sec.), le chiese di San Pietro Apostolo, di San Giovanni Evangelista e della Madonna della Steccata (tutte del periodo rinascimentale), il palazzo Ducale (XV-XVII sec.), il palazzo Farnese con relativo teatro (1618). Di notevole interesse anche la Galleria Nazionale e la bibioteca Palatina. Ospita un'università fondata nel XIII sec. 
Provincia di Parma 
(3.449 km2, 400.000 ab.) La provincia di Parma è prevalentemente costituita da un territorio montuoso e collinare ed è compresa fra la riva destra del Po e l'Appennino Ligure e Tosco-Emiliano; è attraversata da molti fiumi e torrenti, come l'Enza, il Taro e il Parma. Notevole lo sviluppo agricolo, sia nelle zone collinari e montuose sia in pianura, affiancato dall'allevamento di bovini e suini. Forte anche la presenza industriale, nel settore alimentare per la trasformazione dei prodotti agricoli, per la produzione di vino, formaggi e salumi, ma anche nei settori chimico e meccanico. Salsomaggiore Terme è un importante centro di turismo termale. 
Parma 
Fiume (100 km) dell'Emilia. Nasce dal monte Orsaro, nell'Appennino Tosco-Emiliano, e confluisce nel Po. 

\Pàrmalat spa Società industriale. Iniziò l'attività nel 1961 producendo prodotti lattiero-caseari. Negli anni '80 ha allargato il settore alla produzione di alimenti di diverso tipo, dai succhi di frutta ai prodotti da forno, dai derivati del pomodoro ai passati di verdura al vino in cartone. 

\Parmènide (VI-V sec. a. C.) Filosofo greco fondatore e massimo esponente della scuola di Elea. Nella sua opera maggiore, Sulla natura, di cui è sopravvissuta solo una parte, egli sostiene che solo l'essere è, negando l'esistenza del non-essere e, come conseguenza, del movimento e del divenire. Il pensiero di Parmenide influenzò in modo notevole la filosofia greca dell'epoca.   +  
Parmenide 
Opera di filosofia di Platone (prima metà IV sec. a. C.). 

\Parmenióne (400?-Ecbatana 330 a. C.) Militare macedone. Generale di Filippo II e più tardi di Alessandro Magno, partecipò alle vittorie contro i persiani nel 334 a Granico, nel 333 a Isso e nel 331 a Gaugamela. Fu giustiziato poiché coinvolto nella congiura contro Alessandro. 

\parmigiàna, sf. Pietanza a base di melanzane, salsa di pomodoro e formaggio parmigiano. 

\Parmigianìno (Parma 1503-Casalmaggiore 1540) Francesco Mazzola il suo vero nome, fu uno dei maggiori pittori e incisori del manierismo emiliano, nonché uno dei primi a utilizzare la tecnica dell'acquaforte. Oltre a una notevole serie di decorazioni (Madonna della Steccata a Parma), è importante anche la sua attività di ritrattista, con opere come Autoritratto allo specchio (1523, Vienna, Kunsthistorisches Museum), Galeazzo Sanvitale (1524), Schiava turca (1530). Tra le altre opere, Il mito di Diana e Atteone (1523 ca., Fontanellato, Rocca Sanvitale). 

\parmigiàno, agg. e sm. agg. Relativo alla città di Parma. alla parmigiana, secondo le loro usanze. 
sm. Tipo di formaggio a pasta dura e granulosa, prodotto principalmente a Parma e Reggio Emilia.   +  
 X   sm. parmesan cheese. 
 @   da Parma +-igiano

\parmigiano-reggiàno, sm. Pregiato tipo di formaggio grana che viene prodotto esclusivamente nelle province di Parma e di Reggio Emilia. 

\Parnaíba Fiume (1.700 km) del Brasile nordorientale. Nasce dalla Chapada das Mangabeiras e sfocia nell'oceano Atlantico. 

\parnàsio, o panàssio, agg. 1 Relativo al monte Parnaso. 2 Riferito ad Apollo e alle muse. 

\parnàso, sm. 1 Poesia. 2 L'insieme dei poeti di una nazione. 

\Parnàso Gruppo montuoso situato in Grecia centrale (altezza massima 2.457 m). Gr. Parnassós. Nell'antichità era un luogo sacro, dedicato al culto di Apollo e Dioniso, e ritenuto dimora delle muse. Sui suoi fianchi si trovano la grotta Coricia e la fonte Castalia. Qui sorgeva anche il santuario di Delfi. 

\Parnaso contemporaneo Raccolta di poesie di L. de Lisle, T. Gautier, Ch. Baudelaire e altri (1866, 1871, 1876). 

\Parnaso spagnolo, Il Opera di poesia di F. de Quevedo y Villegas (1648). 

\parnassianésimo, sm. (o parnassianismo) Corrente letteraria di ispirazione classica, nata in Francia nel XIX sec. 

\parnassiàno, agg. e sm. agg. Relativo alla scuola parnassiana e ai suoi appartenenti. 
sm. Appartenente alla scuola parnassiana. 

\Parnell, Charles Stewart (Avondale 1846-Brighton 1891) Politico irlandese. Dal 1875, quale deputato ai comuni, lottò per l'autonomia del paese attuando una politica ostruzionistica. 

\Parnone Catena montuosa (1.935 m) della Grecia, nel Peloponneso sudorientale, tra la valle del fiume Eurota e il golfo di Nauplia. 

\pàro, sm. 1 Pari. 2 Nella locuzione a paro, in modo uguale. ~ parimenti. 

\Pàro Isola greca (7.000 ab.) situata nella parte meridionale del mare Egeo, nell'arcipelago delle Cicladi, ha come capoluogo il centro omonimo. È un'isola montuosa, sovrastata dal monte Sant'Elia (747 m). I primi insediamenti risalgono alla preistoria; nel 129 a. C. fu occupata dai romani e in seguito venne conquistata da bizantini, veneziani e turchi, per essere infine inserita nello stato greco nel 1830. L'economia si basa sull'agricoltura, la pesca e il turismo. 

\Paròdi Lìgure Comune in provincia di Alessandria (745 ab., CAP 15060, TEL. 0143). 

\parodìa, sf. 1 Versione comica di qualcosa di serio. ~ caricatura. 2 Cattiva imitazione. ~ scimmiottatura. 3 Imitazione ironica di un'opera musicale, letteraria, cinematografica ecc. ~ satira. 
 X   sf. parody. 
Questo genere ha avuto origine fin nell'antichità: fra tutte vale la pena ricordare la Batracomiomachia, un'opera satirica a imitazione dell'Iliade. Per quanto riguarda i tempi moderni, un esempio è rappresentato dalla parodia del petrarchismo concepita da F. Berni, mentre Rabelais si dedicò alla parodia della letteratura epica e H. Fielding del romanzo sentimentale. 

\parodiàre, v. tr. Imitare in modo comico. 

\parodìsta, sm. e sf. Chi esegue parodie. 

\parodìstico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a parodia. ~ comico, ridicolo. 

\pàrodo, sm. o sf. (pl. m. pàrodi, f. pàrodoi) Nella tragedia, il primo canto eseguito dal coro nel momento in cui entra in scena. 

\paròla, sf. Unità linguistica minima dotata di significato. ~ termine, vocabolo. 
 X   sf. 1 word. 2 (chiacchiere) talk. 3 (permesso) leave to speak. 4 (facoltà) speech. 5 (d'ordine) password. 
 @   lat. volg. paraula, dal lat. tardo parabola. 
Parole! Parole! Parole! Risposta di Amleto a Polonio quando gli domanda che cosa sta leggendo. 
Le parole possono essere distinte in diverse categorie, sia dal punto di vista grammaticale (articolo, nome, aggettivo ecc.), sia dal punto di vista sintattico (soggetto, predicato ecc.). In alcune lingue si può arrivare a esprimere un'intera frase in una sola parola. 

\Parola ai giurati, La Film drammatico, americano (1957). Regia di Sidney Lumet. Interpreti: Henry Fonda, Lee J. Cobb, Ed Begley. Titolo originale: Twelve Angry Men 

\parolàccia, sf. Parola volgare, offensiva. ~ brutta parola, scurrilità. 
 X   sf. curse, swear word. 

\parolàio, agg. e sm. agg. Prolisso di parole e inconcludente. ~ fanfarone. 
sm. Chi parla molto. ~ chiacchierone, inconcludente. 

\Paròldo Comune in provincia di Cuneo (249 ab., CAP 12070, TEL. 0174). 

\Parole Opera di poesia di J. Prévert (1946). 

\Parole di un credente Prosa di H. F. R. de Lamennais (1834). 

\Parole e le cose, Le Opera di filosofia di M. Foucault (1966). 

\Parole sono pietre, Le Romanzo di C. Levi (1955). 

\Parole tra noi leggere Romanzo di L. Romano (1969). 

\Parole, Le Memorie di J. P. Sartre (1964). 

\parolière, sm. Autore di testi per canzoni e simili. 
 X   sm. lyricist. 

\parolìna, sf. 1 Diminutivo di parola. 2 Parola gentile. 3 Breve discorso confidenziale, anche di biasimo. 

\Parolìse Comune in provincia di Avellino (648 ab., CAP 83050, TEL. 0825). 

\parolóna, sf. 1 Parola lunga. 2 Parola difficile o raramente usata. 

\Paróna Comune in provincia di Pavia (1.500 ab., CAP 27020, TEL. 0384). 

\paronimìa, sf. In linguistica, rapporto tra paronimi. 

\parònimo, sm. In linguistica, parola avente la stessa forma di un'altra parola, ma significato diverso. 

\paronomàsia, sf. Figura retorica che accosta parole di suono simile ma di significato diverso. 
 X   sf. pun. 

\Paropámisus Catena montuosa (3.594 m) dell'Afghanistan, al confine con il Turkmenistan e il Qala-i-Naw. 

\parosmìa, sf. Allucinazione olfattiva consistente nel sentire un odore, in genere sgradevole, che in realtà non esiste. 

\parossìsmo, sm. La fase della manifestazione di una malattia in cui i sintomi raggiungono la massima intensità. ~ acutizzazione, culmine. 

\parossìstico, agg. (pl. m.-ci) 1 Dominato da parossismo. 2 Della più forte intensità. 

\parossìtono, agg. Parola con l'accento sulla penultima sillaba. 

\paròtia, sf. Genere di uccelli del paradiso comprendente la Parotia sefilata o paradisea dalla sei penne, che vive nella Nuova Guinea ed è caratterizzata dalla presenza sul capo di sei penne lunghe e filiformi terminanti in un ciuffo. 

\paròtide, sf. Termine anatomico che designa la ghiandola salivare. Di forma acinosa e aspetto lobulato, presenta abbondante infiltrazione adiposa, pesa circa 30 g ed è posta (bilateralmente) all'esterno del massetere. La parotide versa nella bocca la saliva tramite il dotto di Stenone, che emerge nel vestibolo della cavità orale, in corrispondenza del secondo molare superiore. La ghiandola è attraversata dall'arteria carotide esterna e dai nervi facciale e auricolotemporale.   +  

\parotidèo, agg. 1 Relativo alla parotide. 2 Che appartiene alla parotide.

\parotìte, sf. In medicina è l'infiammazione della parotide. La parotite epidermica, comunemente nota come orecchioni, è una forma virale contagiosa della malattia, che aggredisce le ghiandole salivari in generale, la parotide in particolare, e può provocare complicazioni a carico del pancreas, delle ghiandole sessuali, della mammella. Il virus si diffonde nell'aria attraverso le goccioline della saliva e il malato può diffonderlo anche prima dell'inzio dei sintomi. Il periodo di incubazione è di 10-20 giorni. La parotite conferisce un'immunità permanente; dopo l'adozione della vaccinazione su larga scala se ne è ridotta notevolmente la frequenza.
 X   sf. mumps.

\parpagliòla, sf. Tipo di moneta usata nell'Italia settentrionale nel XVI sec. 

\parquet, sm. invar. Pavimento formato da listelli di legno. 

\Parr, Catherine (Kendal 1512-Sudeley 1548) Regina d'Inghilterra. Sposò il re d'inghilterra Enrico VIII nel 1543, sesta delle sue mogli. L'anno seguente assunse la reggenza per lo scoppio della guerra contro la Francia. Dopo la morte del marito (1547), si risposò con lo zio del nuovo re, il barone Thomas Seymour di Sudeley, e l'anno successivo morì di parto. 

\Parra, Nicanor (Chillan 1914-) Poeta cileno. Tra le opere Poesie e antipoesie (1954) e Versi da salotto (1962). 

\Parràno Comune in provincia di Terni (622 ab., CAP 05010, TEL. 0763). 

\Pàrre Comune in provincia di Bergamo (2.457 ab., CAP 24020, TEL. 035). 

\Pàrri, Ferrùccio (Pinerolo 1890-Roma 1981) Politico italiano. Nel 1927 organizzò l'espatrio clandestino di F. Turati; arrestato e condannato al confino, rientrò solo nel 1933. Fondò il partito d'azione e organizzò il movimento Giustizia e libertà. Dopo l'8 settembre 1943 fu attivamente impegnato nella resistenza. Dal giugno al novembre del 1945 fu presidente del consiglio. Lasciò il partito d'azione e e fondò il partito della democrazia repubblicana. Entrato nel partito repubblicano, divenne senatore nel 1948. Lasciato il partito repubblicano perché contrario alla legge elettorale maggioritaria, entrò nelle fila del partito socialista per cui fu eletto senatore nel 1958. Nel 1963 fu nominato senatore a vita. 

\parricìda, sm. e sf. Chi commette un parricidio. 
 X   sm. e sf. parricide. 

\parricìdio, sm. L'uccisione del proprio padre. 

\parrocchétto, sm. Vela quadra collocata sopra la vela di trinchetto, facente parte delle gabbie. 

\parròcchia, sf. 1 Circoscrizione ecclesiastica. 2 Insieme dei fedeli appartenenti alla stessa circoscrizione. ~ ambiente, gruppo. 
 X   sf. parish, parish church. 

\parrocchiàle, agg. Relativo a parrocchia o a parroco. 

\Parrocchiani, I Romanzo di N. S. Leskov (1872). 

\parrocchiàno, sm. L'appartenente a una determinata parrocchia. 

\pàrroco, sm. Sacerdote di una determinata parrocchia. 
 X   sm. parish priest. 

\Parrot, André (Désandans, Doubs 1901-Parigi 1980) Archeologo francese. Insegnante presso l'École du Louvre, ottenne l'incarico di conservatore dei musei nazionali francesi e direttore degli scavi archeologici nel Vicino Oriente. Fra gli altri suoi saggi, pubblicò Tello (1948), Ziggurats et tour de Babel (1949), Mission archéologique de Mari (1956-1967), Summer (1960) e Mari, capitale fabuleuse (1974). 

\parròzzo, sm. Dolce abruzzese composto di farina di mais, burro, uova e zucchero e rivestito di cioccolato. 

\parrùcca, sf. Acconciatura fatta di capelli posticci. ~ parrucchino. 
 X   sf. wig. 

\parrucchière, sm. Acconciatore di capelli. 
 X   sm. 1 hairdresser. 2 (da uomo) barber. 

\parrucchìno, sm. Parrucca da uomo che copre solo parte della testa. 

\parruccóne, sm. Uomo all'antica. ~ antiquato, medievale. 

\parsec, sm. invar. Unità di misura utilizzata nel calcolo delle distanze astronomiche; ha come simbolo pc e rappresenta la distanza da cui il semiasse maggiore dell'orbita della Terra attorno al Sole è visto sotto un angolo di 1" di arco. Corrisponde a 3.08567…·1016 m = 3.26156… anni luce. 

\Parseier, pùnta Vetta (3.036 m) dell'Austria, nelle Alpi Centrali del Tirolo. 

\parser In informatica designa un programma che verifica la consistenza grammaticale di un insieme di simboli. Viene utilizzato in una fase della compilazione. 

\Parsifal Personaggio leggendario di diversi romanzi del ciclo bretone, figlio di Gamuret, padre di Lohengrin, cavaliere di Artù. Grazie alla purezza del suo cuore può affrontare il compito della ricerca del santo Graal. Fece la sua comparsa nell'opera Conte du Graal di Chrétien de Troyes (XII sec.) e venne poi ripreso nel XIII sec. da W. von Eschenbach e da R. Wagner (1882). 
Parsifal 
Azione scenica in tre atti di R. Wagner, libretto proprio (Bayreuth, 1882). 
Parsifal 
=> "Perceval" di Chrétien de Troyes. 

\parsimònia, sf. Moderazione nello spendere. ~ economia, misura. <> abbondanza, larghezza. 
 X   sf. thrift, frugality. 

\parsimonióso, agg. Moderato nello spendere. 

\Parsons, Talcott (Colorado Springs, Colorado 1902-Monaco di Baviera 1979) Sociologo statunitense. Diede importanti contributi al funzionalismo. Tra le sue opere, Struttura sociale e personalità (1963) e Teoria sociologica e società moderna (1967). 

\partàccia, sf. (pl.-ce) 1 Rimprovero duro. 2 Parte o comportamento sgradevole. 

\Partànna Comune in provincia di Trapani (11.741 ab., CAP 91028, TEL. 0924). Centro agricolo (coltivazione di cereali) della valle del Belice. Venne distrutta dal terremoto del 1968. Gli abitanti sono detti Partannesi

\pàrte, avv. e sf. avv. In parte, frattanto. 
sf. 1 Ogni porzione in cui è diviso un intero. ~ frazione, pezzo. <> intero, tutto. fare le parti, procedere a una distribuzione. 2 Passaggio, direzione. : :i accompagnò dalla parte del nuovo edificio. 3 Ruolo teatrale. ~ personaggio. 4 Luogo. ~ zona, terra. accorsero da tutte le parti d'Italia 5 Quantità limitata e approssimativa. 6 Dovere, compito.
 X   avv. 1 separately. 2 (in disparte) to one side. 3 (per conto di) on behalf of.  sf. 1 part. 2 (lato) side (• vive dall'altra parte della strada: he lives on the other side of the street o he lives across the street).  3 (eccetto) apart from. 4 (parte politica, parte in causa) party. 
 @   lat. pars, partis

\Parte sbagliata, La Racconto di A. Wilson (1949). 

\partecipàbile, agg. Che si può partecipare. 

\partecipànte, agg., sm. e sf. Che, o chi, partecipa. 
 X   sm. e sf. participant. 

\partecipàre, v. v. tr. 1 Rendere noto, comunicare, rendere partecipi (di qualcosa). • gli hanno appena partecipato la vittoria del concorso; • abbiamo partecipato le nozze a tutti gli amici2 condividere (poco usato, se non al passato) • è uno spazio partecipato da molti
v. intr. Prendere parte, assistere, aderire, condividere. ~ intervenire, associarsi. <> dissociarsi, scindersi. 
 X   v. intr. 1 to take part. 2 (condividere) to share. 3 (spese) to to contribute to. 
 @   lat. participare, comp. da pars, partis parte + deriv. da capere prendere. 

\partecipatìvo, agg. Che ha carattere di partecipazione. 

\partecipazióne, sf. Il partecipare e l'effetto. 
 X   sf. 1 participation. 2 (comm.) sharing. 3 (annuncio) card. 4 (comm.) interest. 
 @   lat. participatio,-onis. 
In economia definisce una quota del capitale di una società detenuta da altri (azienda industriale, finanziaria, bancaria ecc.). Qualora consenta di esercitare il controllo operativo della società viene definita partecipazione di maggioranza (o di controllo). 
Partecipazioni statali 
Forma di partecipazione in cui il proprietario delle quote azionarie è lo Stato. Questo tipo di intervento pubblico nell'economia nazionale è stato particolarmente attuato in Italia, mediante una serie di enti appositi (IRI, ENI, EFIM ecc.) e la costituzione del ministero delle partecipazioni statali, peraltro abolito a seguito di un referendum del 1993. Dopo l'abolizione, le competenze di questo ministero sono state trasferite al ministero dell'industria. 

\partécipe, agg. Che fa parte, che prende parte. 
 X   agg. 1 participating. 2 (consapevole) to be aware of. 
 @   lat. particeps,-cipis. 

\parteggiàre, v. intr. Sostenere una persona, un partito ecc. ~ appoggiare, favoreggiare. <> avversare, contrastare. 
 X   v. intr. to side with. 

\Partènio => "Montevegine" 

\partènio, sm. Nell'antica Grecia, componimento lirico, avente origine eolica o dorica, eseguito da un coro di fanciulle. 

\parteno- Primo elemento di termini del linguaggio biologico significante vergine. 
 @   dal greco parthenós

\partenocarpìa, sf. Denominazione data nel 1902 dal botanico tedesco Fritz Noll a quel tipo di sviluppo dei frutti che avviene senza la fecondazione della oosfera. 

\partenogènesi, sf. In biologia è un tipo di riproduzione in cui si ha lo sviluppo di un uovo che non è stato fecondato. Particolarmente presente in Insetti e piante, si alterna di solito con la riproduzione sessuata. Se avviene in uova che normalmente si sviluppano solo se vengono fecondate, è detta facoltativa o accidentale. Il termine è stato coniato da R. Owen nel 1849. 

\partenogenètico, agg. Che si sviluppa per partenogenesi. 

\Partenóne Tempio eretto nel V sec. a. C. sull'acropoli ateniese in onore della dea Atena Parthénos, per volere di Pericle, dagli architetti Ictino e Callicrate. È un tempio dorico, periptero, dotato di diciassette colonne sui lati lunghi e otto sui lati corti. Le decorazioni scultoree furono progettate da Fidia, come la statua di Athena Parthénos, andata perduta. L'edificio, adibito a polveriera dai turchi, fu parzialmente distrutto da un'esplosione. Agli inizi dell'Ottocento gran parte delle statue fu trasferita a Londra. 

\partenopèo, agg. Napoletano. 

\partènza, sf. Atto del partire. ~ avviamento, avvio. <> arrivo. 
 X   sf. 1 departure. 2 (sport) start. 

\parterre, sm. invar. 1 Posto di platea nelle sale. 2 L'insieme delle aiuole nei giardini alla francese. 

\parthenocissus, sm. invar. Genere di piante rampicanti, appartenenti alla famiglia delle Vitacee, tipiche di India, Estremo Oriente e America del nord. 

\pàrti Antica popolazione che abitava nella zona dell'attuale Khorasan (Iran). Il periodo di maggiore potenza dei parti va dal III sec. a. C. al III sec. d. C. Alcune delle novità architettoniche e urbanistiche introdotte dai parti furono poi riprese dall'architettura islamica. 

\particèlla, sf. Minima entità. 
 X   sf. particle. 
In fisica è un'entità di piccole dimensioni che costituisce la materia. Le particelle possono essere dotate di massa o avere massa nulla, ed essere perciò costituite di pura energia. 
Particelle elementari 
Costituente elementare della materia; l'insieme delle particelle elementari è oggetto di studi e di variazioni continue, che ne rende mutevole la classificazione. Fino al sec. scorso, si consideravano ancora indivisibili le molecole e gli atomi. Dopo la scoperta dell'elettrone, avvenuta solo nel 1897, il numero delle cosiddette particelle elementari è continuamente aumentato. Attualmente se ne conoscono più di cinquanta, divise in leptoni e adroni, questi ultimi suddivisi a loro volta in mesoni e barioni. Le teorie più recenti, tuttavia, sostengono che tutti gli adroni sono ulteriormente composti da quark. Sarebbero quindi questi ultimi, insieme ai leptoni, le uniche (fino a prova contraria) particelle elementari. 

\particellàre, agg. Che si riferisce a particelle o è costituito da particelle. 

\participiàle, agg. Relativo a participio. 

\particìpio, sm. Forma nominale del verbo, utilizzata come aggettivo o sostantivo. 
 X   sm. participle. 

\partìcola, sf. L'ostia consacrata. 

\particolàre, agg. e sm. agg. 1 Che si riferisce a una singola parte. ~ esclusivo, singolare. <> universale. 2 Specifico. le condizioni particolari dell'assunzione non erano note
sm. 1 Ciò che riguarda una singola parte di qualcosa. ~ dettaglio. 2 Interesse del singolo individuo. 
 X   agg. 1 particular. 2 (caratteristico) characteristic. 3 (non comune) peculiar. sm. detail. 
 @   lat. tardo particolaris, deriv. da particula piccola parte. 

\particolareggiàre, v. tr. e intr. Raccontare minuziosamente. ~ circostanziare. <> abbozzare. 

\particolareggiàto, agg. Che contiene ogni dettaglio. ~ circostanziato. <> particolareggiato. 

\particolarìsmo, sm. Tendenza a favorire qualcuno. 

\particolarìstico, agg. Che mostra particolarismo. 

\particolarità, sf. L'essere particolare, speciale. ~ singolarità. 
 X   sf. detail, particularity, feature. 

\partigiàna, sf. Varietà di alabarda usata dal XV sec. 

\partigianerìa, sf. Faziosità, favoritismo. 

\partigianésco, agg. (pl. m.-chi) Relativo a partigiano. 

\partigiàno, agg. e sm. agg. Di parte. ~ favoreggiatore. 
sm. 1 Chi segue una parte. ~ sostenitore. era un partigiano della pace. 2 Chi partecipa alla guerriglia contro gli invasori del proprio paese. ~ guerrigliero, resistente. 
 X   agg. e sm. partisan. sm. 1 supporter. 2 (mil.) partisan. 
 @   deriv. da parte

\Partigiano Johnny, Il Romanzo di B. Fenoglio (postumo, 1968). Protagonista è lo stesso personaggio che compare nel romanzo Primavera di bellezza (1959) dello stesso autore e presenta chiari caratteri autobiografici. Johnny, studente con la passione dei classici inglesi, decide di unirsi ai partigiani. L'esperienza partigiana passa attraverso varie fasi: entusiasmo, dubbio, scelta della solidarietà. Il romanzo contiene il racconto dell'impresa della liberazione della città di Alba e della successiva perdita a distanza di poche settimane, alla quale azione lo stesso autore partecipò direttamente da partigiano. La fine del romanzo appare come interrotta bruscamente. In realtà, l'autore non ebbe il tempo di dare una sistemazione definitiva ai suoi lavori, che, tranne I ventitré giorni della città di Alba (1952), La malora (1954) e Una questione privata (1959), vennero pubblicati postumi. Il partigiano Johnny è considerato il capolavoro di Fenoglio. 

\Partinìco Comune in provincia di Palermo (27.182 ab., CAP 90047, TEL. 091). Centro agricolo (coltivazione di olive, viti, cereali e agrumi) e industriale (produzione di farina, olio e vino, prodotti per l'edilizia e meccanici). Fondata dai monaci dell'ordine di Santa Maria di Altofonte nel XIV sec. Gli abitanti sono detti Partinicesi o Partinicoti

\partìre, v. v. tr. 1 Tagliare in varie parti. 2 Suddividere. 
 @   lat. partiri, deriv. da pars, partis parte. 
v. intr. 1 Separarsi, allontanarsi. ~ andarsene, avviarsi. <> arrivare, giungere. 2 Cominciare a muoversi. ~ avviarsi. l'automobile non voleva partire quella mattina
 X   v. intr. 1 to leave. 2 (iniziare) to start. 3 (provenire) to come. 
 @   lat. partire

\partìta, sf. 1 Registrazione contabile. ~ nota, libro mastro, registro partitario. 2 Quantità di merce. ~ blocco, carico, lotto. 3 Sfida, competizione. 4 Composizione musicale. 
 X   sf. 1 game. 2 (di merce) stock, lot. 3 (contabile) entry. 
In musica definisce una composizione strumentale tipica del periodo barocco costituita da variazioni su un tema di danza (per esempio, ciaccona, nella Seconda partita per violino solo di J. S. Bach). All'inizio del XVIII sec. il termine assunse anche il significato di suite. Tra gli autori di partite, si ricordano: J. S. Bach (6 Partite per clavicembalo e 3 Sonate e 3 Partite per violino senza accompagnamento) e G. Frescobaldi (Toccate e partite d'intavolatura di Cimbalo, 1615 e Correnti et altre partite d'intavolatura di Cimbalo et Organo, 1627). 
Partita contabile 
In economia sono le scritture effettuate su un libro. 
Partita di giro 
Registrazione contemporanea di entrate e uscite di bilancio di pari valore. 
Partita doppia 
Registrazione contemporanea delle partite su due conti distinti (dare e avere) che, nella gestione di un'impresa, consente di avere una visione globale dei suoi aspetti finanziari e reddituali. 
Partita IVA 
Numero attribuito dall'ufficio IVA (Imposta sul valore aggiunto) circoscrizionale a ciascun soggetto giuridico che esercita stabilmente una qualsiasi attività lavorativa indipendente (imprenditori, artisti, professionisti ecc.) nel territorio dello stato italiano. L'interessato deve richiedere la partita IVA entro trenta giorni dall'inizio dell'attività e indicarla in ogni documento che abbia valore contabile (fattura, ricevuta ecc.) e nella dichiarazione annuale IVA. Qualora l'impresa non sia costituita da una singola persona fisica (società, enti) il numero di partita IVA ha anche valore di codice fiscale. 
Partita semplice 
Registrazione delle variazioni su un solo conto. Consente di rilevare il solo aspetto finanziario della gestione di un'impresa (evidenziando entrate, uscite e variazioni di debito e credito). 

\Partita a quattro Film commedia, americano (1933). Regia di Ernst Lubitsch. Interpreti: Gary Cooper, Fredric March, Miriam Hopkins. Titolo originale: Design for Loving 

\Partita a scacchi, Una Dramma di G. Giacosa (1873). 

\Partita d'azzardo Film western, americano (1939). Regia di George Marshall. Interpreti: James Stewart, Marlene Dietrich, Mischa Auer. Titolo originale: Destry Rides Again 

\partitànte, sm. o sf. Chi sostiene. ~ sostenitore. 

\partitàrio, sm. Libro contabile per la registrazione del dare e avere. 

\partìtico, agg. Relativo a partito. 

\partitìsmo, sm. Tendenza a risolvere i problemi dello stato tramite i partiti. 

\partitìssima, sf. Incontro sportivo di particolare importanza. 

\partitìvo, agg. Che esprime partizione, distribuzione. 

\partìto, agg. e sm. agg. Diviso. 
sm. 1 Decisione alternativa, risoluzione. ~ concetto. 2 Organizzazione volontaria costituita da più individui al fine di raggiungere l'esercizio del potere politico. ~ confederazione, lega. 
 X   sm. 1 party. 2 (decisione) decision. 3 (per partito preso) on principle. 
Nell'Italia contemporanea i partiti sono associazioni private organizzate secondo regole democratiche e, nell'ambito delle loro attività, devono accettare il dettato costituzionale. Possono essere considerati primi esempi di partiti politici le formazioni che si costituirono in Inghilterra nel 1614, e che in seguito diedero vita ai whig (di tendenza liberale) e ai tory (di tendenza conservatrice). Il partito politico è attualmente un elemento indispensabile nella vita delle moderne democrazie. 

\Partito preso delle cose, Il Prosa di F. Ponge (1942). 

\partitocràtico, agg. Relativo alla partitocrazia. 

\partitocrazìa, sf. Predominio dei partiti sulle istituzioni della nazione. 

\partitùra, sf. L'insieme di tutte le parti vocali e strumentali di una composizione musicale. 
 X   sf. score. 

\Partitura incompiuta per pianola meccanica Film drammatico, russo (1976). Regia di Nikita Mikhalkov. Interpreti: Aleksander Kaljagin, Elena Solovej, Eugenia Glucjenko. Titolo originale: Neokoncennaja piessa dlja mekhaniceskogo pianino 

\partizióne, sf. 1 Il dividere in parti. 2 Sezione, parte. 
 X   sf. partition. 
• In matematica si parla di "divisione per partizione"   +  , di "partizione di un intervallo"   +   e di "partizione interna" di una regione piana   +  .

\partner, sm. e sf. invar. 1 Chi fa coppia con un'altra in un'attività lavorativa. 2 Ogni componente di una coppia non sposata. ~ convivente. 

\partnership, sf. invar. Accordo di natura politica, economica e simili.

\pàrto, sm. 1 Il partorire. ~ filiazione, riproduzione. 2 Opera prodotta dall'ingegno. ~ frutto, risultato. 
 X   sm. delivery, child birth. 
 @   lat. partus,-us, deriv. da partus, p.p. di parere partorire. 
In medicina è la fuoriuscita del feto (e la successiva espulsione della placenta) dall'organismo materno.  Nelle donne, secondo la lunghezza della gravidanza, si distinguono il parto a termine (o normale, che avviene fra 275 e 295 giorni dall'inizio dell'ultima mestruazione), quello precoce (fra 265 e 275 giorni), quello prematuro (fra 180 e 265 giorni), quello tardivo (o serotino, dopo 295 giorni). Si distinguono poi il parto semplice (con un solo feto), quello gemellare (due feti), quello multiplo (più di due feti).  Il complesso dei fenomeni che preannunciano il parto (contrazioni della parete uterina che ricorrono circa ogni quarto d'ora) è detto "travaglio". Successivamente si ha la "dilatazione" della bocca dell'utero (6-10 ore al primo parto, meno negli eventuali parti successivi). Infine nel "periodo espulsivo" (da 30 minuti a 3 ore) si ha una distensione della vagina e dell'anello vulvare e l'espulsione del feto. Nel periodo successivo (circa un quarto d'ora), attraverso contrazioni dell'utero, si ha l'espulsione della placenta.   +  
Il parto (o parto con taglio) cesareo è il parto che avviene mediante l'incisione dell'addome e dell'utero per estrarre il feto in caso di grave sofferenza fetale o materna.

\partoriènte, agg. e sf. Donna che sta per partorire. 
 X   sf. woman in labour. 

\partorìre, v. tr. e intr. 1 Dare alla luce un figlio. ~ generare, mettere al mondo. 2 Produrre con l'ingegno. ~ inventare. 
 X   v. tr. to give birth (to a child), to bear, to lie in. 
 @   lat. parturire, deriv. da partus, p.p. di parere. 

\part-time, loc. agg. invar. Lavoro con orario e retribuzione ridotti rispetto a quelli previsti normalmente. 

\party, sm. invar. Ricevimento, trattenimento. ~ festa, ricevimento. 

\Parú Fiume (800 km) del Brasile, nello stato di Pará. Nasce presso il confine con il Suriname e confluisce nel Rio delle Amazzoni. 

\parure, sf. invar. Completo coordinato di vari oggetti. ~ abbinamento, accoppiamento. 

\parusìa, sf. Termine del Nuovo Testamento che viene usato a volte col significato di "presenza" e a volte con quello di "venuta". 

\Parùta, Pàolo (Venezia 1540-1598) Politico veneziano. Studiò a Padova, fu governatore a Brescia e dal 1596 procuratore di San Marco. Cercò di trovare una sintesi tra vita politica e rettitudine morale ed espose le sue teorie nell'opera Della perfezione della vita politica (1579). Continuatore della tradizione di Machiavelli e Guicciardini, scrisse Discorsi politici (opera postuma del 1599) ispirandosi agli ordinamenti di Venezia. Pregevole la sua Historia vinetiana (1605). 

\Paruzzàro Comune in provincia di Novara (1.396 ab., CAP 28040, TEL. 0322). 

\Pàrvati Dea dell'induismo, sposa di Siva e figlia dell'Himalaya. È la divinità della fecondità. 

\parvènte, agg. e sm. agg. Visibile. ~ discernibile. 
sm. 1 Opinione, idea. ~ parere. 2 Apparenza, sembianza. ~ aspetto. 

\parvenu, sm. invar. Parola derivata dal francese che indica una persona di bassa estrazione sociale arricchitasi, ma che mantiene la mentalità della condizione di provenienza. ~ arrampicatore, arricchito. 

\parvènza, sf. 1 Apparenza. ~ aspetto, sembianza. 2 Ombra. 

\pàrvolo, sm. Pargolo. 

\Parwan Provincia (528.000 ab.) dell'Afghanistan nordorientale. Capoluogo Charikar. 

\Parzànica Comune in provincia di Bergamo (424 ab., CAP 24060, TEL. 035). 

\parziàle, agg. 1 Relativo a una determinata quantità. ~ incompleto. <> completo, esaustivo. 2 Che tende a favorire una parte. ~ settoriale. <> complessivo, generale, globale. si comportava da arbitro parziale della situazione, non equo. 
 X   agg. 1 partial. 2 (giudizio) biased judgement. 
 @   lat. tardo partialis, deriv. da pars, partis parte. 

\parzialità, sf. 1 L'essere parziale. ~ favoreggiamento, favoritismo. <> equanimità. 2 Atto parziale. 

\parzializzazióne, sf. Operazione consistente nella sistemazione della potenza di una turbina idraulica o a vapore attraverso la variazione della portata del fluido che agisce sulla girante. 

\Parzival Poema di Wolfram von Eschenbach (1200-1210). 

\Pas d'acier Balletto in due quadri e musica di S. S. Prokof'ev (Parigi, 1927). 

\Pasadena Città (110.000 ab.) degli USA, nello stato della California. Fa parte dell'agglomerato di Los Angeles. Principali risorse economiche sono il turismo e le industrie elettroniche, meccaniche, di strumenti di precisione e dei componenti per aerei. La città ospita il California Istitute of Tecnology (1891), l'osservatorio astronomico sul monte Wilson e altri istituti di ricerca spaziale. 

\Pasay Città (354.000 ab.) delle Filippine, sobborgo meridionale di Manila, nella provincia di Rizal, sull'isola di Luzon. 

\Pascal, sm. invar. In informatica designa un linguaggio di programmazione progettato verso la fine degli anni '60 da N. Wirth. 

\pascal (simbolo Pa) Unità di misura della pressione, pari a 1 N/m2 (= 9.869·10-6 atm). 

\Pascal, Blaise (Clermont-Ferrand 1623-Parigi 1662) Scienziato e filosofo francese venne avviato agli studi matematici e fisici fin da giovane dal padre Étienne. Condusse importanti studi in campo matematico, sul calcolo delle probabilità, in geometria, formulando, fra l'altro, il teorema che porta il suo nome, in fisica occupandosi della meccanica dei fluidi e della pressione atmosferica. Inventò inoltre una macchina calcolatrice meccanica, la pascalina e il torchio idraulico. Nella seconda metà del Seicento aderì al giansenismo e si recò al convento di Port-Royal. Fra le opere di carattere scientifico si ricordano, il Saggio sulle coniche (1640), il Trattato degli ordini numerici, Sull'equilibrio dei liquidi (1651-1652), mentre in ambito filosofico scrisse le Lettere provinciali (1656-1657) e i Pensieri (1670).    +  
Principio di Pascal (Pascal's law of fluid pressures)
Principio di idrostatica secondo il quale la pressione esercitata su di un fluido si trasmette senza variazioni ad ogni porzione del fluido e alle pareti del recipiente contenitore. A rigore questo principio varrebbe se i fluidi fossero incompressibili. In realtà una variazione di pressione esercitata su una porzione di fluido genera una perturbazione che si propaga nel liquido con la velocità di un'onda sonora. Il principio di P. vale solo quando si ristabilisce l'equilibrio. 
Teorema di Pascal  (Pascal's theorem)
Teorema della geometria proiettiva secondo il quale dato un esagono inscritto in una conica, le sue tre coppie di lati opposti si incontrano in tre punti di una medesima retta, detta retta di Pascal. Questo teorema costituisce una generalizzazione del teorema di Lappo. 
Triangolo di Pascal  (Pascal's triangle)
Modo in cui in Francia è chiamato il  →  "triangolo artimetico"

\Pascal, Étienne (Clermont 1588-Parigi 1651) Matematico francese e magistrato, padre di Blaise. Compì importanti studi sulle coniche e sui cicloidi, introducendo una nuova curva, la lumaca di Pascal. Studiò il problema della trisezione dell'angolo.   +  

\pascalina (o pascaline), sf. invar. La macchina aritmetica in grado di eseguire addizioni e sottrazioni inventata da B. Pascal nel 1642.  → 

\Pascarèlla, Césare (Roma 1858-1940) Poeta dialettale romanesco. Studiò all'Istituto di belle arti e iniziò l'attività di pittore. Nel 1881 cominciò a collaborare con varie riviste (Cronaca bizantina, Capitan Fracassa e Fanfulla della domenica). Conobbe G. D'Annunzio e E. Scarfoglio. Compì numerosi viaggi all'estero (India, Egitto, Giappone, Stati Uniti e Cina). Nel 1930 fu nominato accademico d'Italia. Tra le opere Taccuini (1961, prose, postumi), Villa gloria (1886, 25 sonetti), La scoperta de l'America (1893, 50 sonetti) e Storia nostra (1941, 267 sonetti, postumo). La sua notorietà è legata ai sonetti in romanesco che mostrano una notevole bravura e, nei momenti migliori (La scoperta de l'America e Villa Gloria), un'autentica vena popolaresca. 

\Pascariéllo, o Pasquarièllo Nella commedia d'arte italiana, maschera utilizzata come secondo zanni nel XVI-XVII sec. 

\pàscere, v. v. tr. 1 Mangiare. le capre pascono l'erba del prato. 2 Condurre al pascolo. 
v. intr. 1 Cibarsi delle erbe dei pascoli. 2 Avere soddisfazione. si pasceva di piacevoli letture
v. rifl. Nutrirsi. 
 X   v. tr. 1 to graze on. 2 (far pascolare) to pasture. v. intr. to graze. 
 @   lat. pascere, pascolare, far mangiare. 

\Paschen, Louis Carl Heinrich Friedrich (Schwerin 1865-Potsdam 1947) Fisico tedesco, noto per la legge di Paschen, la curva di Paschen e la serie di Paschen. Si occupò dello studio della spettroscopia e della conduzione elettrica nei gas. Insegnò alle università di Tubinga e Berlino. In collaborazione con Ernst Back, ebbe il merito di scoprire che i campi magnetici elevati provocano uno sdoppiamento delle righe spettrali (effetto Paschen-Back). 

\pascià, sm. invar. Governante della Turchia. 
 @   turco pashà. 

\Pascin, Julius (Vidin 1885-Parigi 1930) Pittore statunitense. Tra le opere Due fanciulle dormienti (1928, Parigi, Musée National d'Art Moderne). 

\pascióna, sf. 1 Abbondanza, prosperità. ~ opulenza. 2 Annata in cui si ha una fruttificazione molto abbondante. 
 @   lat. pastio-onis pastura. 

\pasciùto, agg. Nutrito e florido. ~ grasso. <> affilato, denutrito. 

\Pasco Dipartimento (231.000 ab.) del Perú centrale, capoluogo Cerro de Pasco. 

\pascolàre, v. v. tr. Condurre al pascolo. 
v. intr. Pascere, cibarsi nei pascoli. 
 X   v. tr. e v. intr. to graze. 

\pascolatìvo, agg. Relativo a terreno adibito a pascolo. 

\Pascoli del cielo, I Romanzo di J. Steinbeck (1932). 

\Pàscoli, Giovànni (San Mauro di Romagna 1855-Bologna 1912) Nato in una famiglia della piccola borghesia, quarto di dieci figli, da giovane fu profondamente colpito da alcuni lutti familiari, fra cui l'uccisione del padre (1867). L'assassino, che sparando da dietro una siepe fece sì che la cavalla storna riportasse a casa il cadavere, rimase sconosciuto e impunito. L'anno seguente madre e sorella morirono per il dolore. Pascoli studiò a Bologna, allievo di Carducci. Si avvicinò al socialismo, posizione politica che poi abbandonò, passando a idee nazionalistiche. Dopo una serie di incarichi accademici, gli venne affidata la cattedra di letteratura italiana all'ateneo bolognese, come successore di Carducci (1905). Nella sua opera rigettò i modelli carducciani, affidandosi a una poesia che doveva essere il frutto dell'intuizione del momento, testimonianza del senso di precarietà della condizione umana dinnanzi al mistero della natura. Nei suoi canti rievocò la campagna, in modo concreto ed evidente, permeando la sua poesia di malinconia: il mistero delle cose è sempre presente così come la profonda e dolorosa coscienza delle inutili lotte dell'uomo, la precarietà e il dramma della sua condizione. La sua prima opera fu Myricae (1891), una raccolta di liriche. Seguirono Il fanciullino (1897) e altre raccolte di poesie, Primi poemetti (1897), Canti di Castelvecchio (1903), Poemi conviviali (1904), Odi e inni (1906), Nuovi poemetti (1909), Poemi italici (1911), Poemi del risorgimento (opera incompiuta, pubblicata postuma nel 1914); importante anche la saggistica con opere come Minerva oscura (1898), Sotto il velame (1900), La mirabile visione (1902) e una raccolta di poesie in latino, i Carmina (pubblicata postuma nel 1914, ma composta fra il 1885 e il 1911). In occasione della guerra di Libia, scrisse il discorso La grande proletaria si è mossa, e tradusse diversi brani dell'Odissea e dell'Iliade. I Carmi latini in lingua latina gli procurarono premi internazionali.   +  

\pàscolo, sm. 1 Terreno con abbondante erba adibito al pascolo degli animali. ~ prateria, prato. 2 Il pascolare degli animali. 
 X   sm. pasture, grazing. 
 @   lat. pascuum, deriv. da pascere pascolare. 

\Pascùtto, Giovànni (Pordenone 1948-) Pseudonimo di Giovanni Bongiorno, scrittore italiano. Ha scritto romanzi in cui utilizza ironia e umorismo anche per denunciare l'oppressione dei meccanismi sociali (Tre locali più servizi, 1980; L'amico Fritz, 1981; Strana la vita, 1986 e Veramente non mi chiamo Silvia, 1994). 

\Pas-de-Calais Dipartimento francese (1.433.000 ab.) con capoluogo Arras, situato nell'area settentrionale del paese, sullo stretto della Manica, al confine con il Belgio. Le principali risorse dell'economia sono costituite dall'estrazione del carbone, dall'industria (settori siderurgico, tessile, alimentare, meccanico) e dall'agricoltura, favorita dalla struttura pianeggiante del territorio; attivo anche il settore turistico. Sulla costa atlantica sono attivi i porti di Boulogne e Calais. 

\Pàsero, Tancrèdi (Torino 1893-Milano 1983) Basso italiano, interprete brillante di un vastissimo repertorio. 

\pashto, sm. Lingua del gruppo orientale della famiglia iranica che, a partire dal 1936, rappresenta la lingua ufficiale dell'Afganistan. 

\Pasiàn di Pràto Comune in provincia di Udine (8.242 ab., CAP 33037, TEL. 0432). 

\Pasiàno di Pordenóne Comune in provincia di Pordenone (6.731 ab., CAP 33087, TEL. 0434). 

\Pasifae Satellite di Giove, scoperto da Melotte nel 1908; ha un periodo orbitale di 737 giorni, un raggio di 20 km e dista 23.300.000 km. 

\Pasig Città (62.000 ab.) delle Filippine, nel settore centro-meridionale dell'isola di Luzon. Capoluogo della provincia di Rizal. 

\pasigrafìa, sf. Denominazione di diversi sistemi di scrittura a carattere ideografico. 

\pasilalìa, sf. Antica denominazione di varie lingue internazionali artificiali. 

\Pasinèlli, Lorènzo (Bologna (1629-1700) Pittore. Dipinse in prevalenza soggetti religiosi. Tra le opere, la Madonna col bambino e la Beata Caterina Vigri (Bologna, chiesa di Santa Maria di Galliera) e l'Adorazione dei pastori (Bologna, Pinacoteca Nazionale). 

\Pasinétti, Pièr Marìa (Venezia 1913-Venezia 2006) Romanziere. Tra le opere Rosso veneziano (1959) e Dorsoduro (1983). 

\Pasìni, Albèrto (Busseto 1826-Cavoretto, Torino 1899) Pittore. A Parigi dal 1851, ebbe occasione di effettuare un lungo viaggio nel vicino Oriente, dal quale trasse i soggetti esotici per i suoi lavori, ottenendo grande successo di pubblico. Tra le opere La tappa della carovana (Firenze, Galleria d'Arte Moderna), Caccia al falco in Persia (Roma, Galleria d'Arte Moderna). 

\pasionària, sf. Donna che fa proprio un ideale rivoluzionario seguendolo con passione e fervore. 

\paso doble, loc. sost. m. invar. Ballo spagnolo. 

\Pasolìni, Giusèppe (Ravenna 1815-1876) Politico. Importante esponente della destra storica, dal 1848 fu ministro di Pio IX e nel 1862 e 1863 fu ministro degli esteri. 

\Pasolìni, Pièr Pàolo (Bologna 1922-Roma 1975) Scrittore e regista cinematografico dalla personalità complessa, autore di numerose opere di carattere spesso provocatorio, che risentono delle forti tensioni dell'autore, diviso fra l'ideologia marxista, il richiamo dell'antico mondo contadino e la spiritualità cristiana. Il suo esordio è rappresentato da una raccolta di poesie composte in dialetto friulano, le Poesie a Casarsa (1942); l'interesse per le lingue dialettali sfociò poi nella raccolta Poesia dialettale del Novecento (1952). Nell'immediato dopoguerra si iscrisse al Partito comunista italiano, da cui fu però espulso nel 1949. Fondò la rivista Officina nel 1955 (assieme a R. Roversi e F. Leonetti); in seguito si trasferì a Roma, dove pubblicò due romanzi sulla vita delle borgate, Ragazzi di vita (1955) e Una vita violenta (1959). Oltre alla poesia (La meglio gioventù, 1954; Le ceneri di Gramsci, 1957; La religione del mio tempo, 1961; Poesia in forma di rosa, 1964; Trasumanar e organizzar, 1971) e alla prosa (Amado mio e Atti impuri), scrisse anche opere teatrali (Orgia, 1968; Calderón, 1973; Affabulazione, pubblicato postumo nel 1977), saggi (Passione e ideologia, 1960; Empirismo eretico, 1972; Scritti corsari, pubblicato postumo nel 1975) e diresse numerosi film (Mamma Roma, 1962; Il Vangelo secondo Matteo, 1964; Uccellacci e uccellini, 1965; Edipo re, 1967; Teorema, 1968; Medea, 1970; Decameron, 1971; I racconti di Canterbury, 1972; Il fiore delle Mille e una notte, 1974; Salò o le 120 giornate di Sodoma, 1975). Venne ucciso nel 1975, sul litorale laziale presso Ostia. 

\Paspàrdo Comune in provincia di Brescia (742 ab., CAP 25050, TEL. 0364). 

\Pàsqua, sf. Festività religiosa solenne per ebrei e cristiani; i primi ricordano la liberazione dalla schiavitù dell'Egitto, i secondi celebrano la resurrezione di Gesù Cristo. È la festa più antica e importante della cristianità. La Pasqua è preceduta dalla quaresima, periodo penitenziale preparatorio di quaranta giorni. La settimana precedente la Pasqua, detta settimana santa, inizia con la domenica delle Palme: si tratta di una settimana di lutto in ricordo della passione e morte di Gesù Cristo; particolare importanza liturgica hanno gli ultimi tre giorni: giovedì santo, venerdì santo e sabato santo. La domenica delle Palme, che commemora l'ingresso di gesù in Gerusalemme, prende nome dai rami di palma che la folla agitava al suo passaggio ed è celebrata dalla chiesa cattolica con una processione di fedeli che recano le palme benedette. Il giovedì santo commemora l'ultima cena di Cristo, mentre il venerdì santo ricorda la crocifissione e la morte di Gesù. Il sabato santo ricorda la sepoltura di Gesù. La data della Pasqua è mobile, variando di anno in anno, e fu stabilita dal concilio di Nicea (325), che la fissò nella prima domenica dopo il plenilunio successivo al 21 marzo. La data della Pasqua è rimasta contestata fino al VI sec. Storicamente, il giorno della crocifissione di Cristo fu alla vigilia della Pasqua ebraica, corrispondente al venerdì prima della Pasqua cristiana. Secondo il Vangelo di Giovanni questo venerdì corrispondeva al giorno 14 del mese ebraico di nisan. In base al Vangelo di Giovanni, la data della morte di Gesù corrisponderebbe al 7 aprile dell'anno 30 d. C. 
 X   sf. 1 (cristiana) Easter. 2 (ebrea) Passover. 

\Pasqua a New York Opera di poesia di B. Cendrars (1912). 

\Pàsqua, ìsola di Isola cilena (2.000 ab.) situata nell'oceano Pacifico a più di 2.500 km dalle coste cilene. L'isola è completamente priva di vegetazione arborea e ha scarsissime fonti di acqua dolce; deve il suo nome al fatto che venne scoperta nel giorno di Pasqua del 1722 dall'olandese J. Roggeveen. È famosa per la presenza dei moai, grandi statue di pietra antropomorfe. 

\Pasqual, Lluis (Reus 1951-) Regista teatrale catalano. Dal 1990 diresse il Théâtre de l'Europe a Parigi e dal 1994 la Biennale di Teatro. 

\pasquàle, agg. Che riguarda la Pasqua. 
 X   agg. Easter. 

\Pasquàle (papi) Nome di papi e antipapi. 
Pasquale I 
(?-Roma 824) Santo e papa dall'817. Ludovico il Pio gli confermò i possessi temporali della chiesa. 
Pasquale II 
(Bieda 1050 ca.-Roma 1118) Papa dal 1099. Si oppose prima a Enrico IV e poi a Enrico V nella lotta per l'investitura, ma nel 1111 fu obbligato a incoronare imperatore quest'ultimo. Più tardi si alleò ai normanni, trovandovi rifugio dal 1117. 
Pasquale III (antipapa) 
(Crema 1100 ca.-Roma 1168) Guido da Crema, antipapa dal 1164 in opposizione ad Alessandro III. Nel 1167 incoronò Federico Barbarossa imperatore. 

\Pasquàli, Giórgio (Roma 1885-Belluno 1952) Filologo. Tra le opere Storia della tradizione e critica del testo (1934). 

\pasquétta, sf. reg. Il lunedì dopo la Pasqua. 

\pasquinàta, sf. Breve satira politica che a partire dal XVI sec. e fino al XIX sec. si affiggeva alla statua di Pasquino a Roma. ~ canzonatura, epigramma. 

\Pasquinate Opera di poesia di P. Aretino (1517). 

\Pasquìni, Bernàrdo (Massa di Valdinievole 1637-Roma 1710) Compositore e musicista di cui è particolarmente nota l'attività di composizione per tastiera; autore di alcune opere (L'Idalma, 1680; La caduta del regno delle Amazzoni, 1690). 

\Pass. Sigla di passaporto. 

\pàssa, avv. È utilizzato nella locuzione e passa unita a indicazioni numeriche col significato di "e oltre", "e più". 

\passàbile, agg. Accettabile, tollerabile. ~ ammissibile, decente. <> inaccettabile, scadente. 
 X   agg. fairly good, passable. 

\passacàglia, sm. e sf. Antica danza. 

\passacàvo, sm. Sulle imbarcazioni, guida, condotto ecc. che serva per il passaggio di cavi di manovre correnti o dormienti, di ormeggio ecc. 

\passafìno, sm. Nastro di cotone o di seta impiegato per rifinire o orlare internamente gli abiti. 

\passafuòri, sm. invar. Mensola che forma il prolungamento del muro d'ambito oltre la superficie esterna e che è costituita da un travetto di legno collegato al puntone di un tetto. 

\passàggio, sm. 1 Il passare. ~ trasbordo, trasferimento. il passaggio di una sostanza da gas a liquido. passaggio al limite (in matematica, il passaggio da una relazione riferita ad una variabile a quella in cui la variabile viene fatta tendere ad un certo valore; es. "il passaggio al limite conserva le somme" esprime il fatto che se, per x → α, F(x) → L e G(x) → M allora F(x)+G(x) → L+M).  2 Apertura di collegamento. ~ accesso. il passaggio nel tunnel fu finalmente completato. 3 Trasporto. cercava un passaggio per tornare a casa
 X   sm. 1 passage, passing. 2 (traversata) crossing. 3 (su mezzo) lift. 4 (sport, calcio) pass. 
 @   franc. passage

\Passaggio a Nord-Ovest Film d'avventura, americano (1940). Regia di King Vidor. Interpreti: Spencer Tracy, Robert Young, Walter Brennan. Titolo originale: Northwest Passage 

\Passaggio in India Romanzo di E. M. Forster (1924). 

\passamanerìa, sf. 1 Assortimento di passamani. 2 Fabbrica e negozio di passamani. 

\passamàno, sm. 1 Nastro e simili per guarnizioni. 2 Passaggio di cose per le mani di più persone. 

\passamézzo, o pas'e mézzo, sm. o loc. sost. m. invar. Danza in ritmo binario in voga in Italia nel XVI sec. 

\passamontàgna, sm. invar. Cappuccio di lana che copre il collo e parte del volto usato per proteggere dal freddo. 
 X   sm. invar. balaclava. 

\passanàstro, sm. Pizzo con apertura a occhiello in cui passa il nastro per guarnizione. 

\passànte, agg. e sm. agg. Che passa. 
sm. 1 Persona che cammina per la strada. 2 Piccola striscia di tessuto o cuoio attraverso la quale passa una cintura. 
 X   sm. (ferroviario) railway link. sm. e sf. passer-by. 

\passaparòla, sm. invar. Trasmissione rapida di un ordine in una fila di soldati, facendolo ripetere in successione da ogni soldato al vicino. 

\passapatàte, sm. Schiacciapatate. 

\passapòrto, sm. Documento di identità personale che consente di uscire dal confine del proprio stato per recarsi in un altro Stato. ~ lasciapassare, permesso. 
 X   sm. passport. 

\passàre, v. v. tr. 1 Oltrepassare. 2 Assegnare. 3 Far scorrere. 
v. intr. 1 Attraversare un luogo per andare altrove. ~ valicare, varcare. • la curva passa per il punto P (contiene il punto P). 2 Muoversi da uno stato a un altro (anche in senso figurato: passare ad altro argomento). ~ transitare. <> sostare. 3 Entrare o uscire. 4 Terminare. aspettava che le passasse la rabbia per chiamarla nuovamente
 X   v. tr. 1 to pass. 2 (attraversare) to cross. 3 (trascorrere) to spend, to pass. 4 (la verdura) to purée. v. intr. 1 to pass. 2 (davanti) to go past. 3 (tempo) to go by, to pass. 4 (avere una promozione) to be promoved. 
 @   lat. volg. passare, deriv. da passus
Di qui non si passa. È il motto tradizionale degli alpini (generale Luigi Pelloux). 

\Passariàno Frazione del comune di Codroipo, in provincia di Udine, in Friuli Venezia Giulia. Nella sua settecentesca villa Manin soggiornò Napoleone durante le trattative per la pace di Campoformio, qui firmata nel 1797. 

\Passaròtti, Bartolomèo (Bologna 1529-1592) Pittore e incisore allievo di T. Zuccari, a Roma, autore di opere sacre (Madonna e santi, 1565; Presentazione al tempio), deve comunque la sua fama ai ritratti (Ritratto di vecchio) e alle scene di genere (Macelleria e pescheria). 

\passascòtte, sm. Termine nautico che indica un tipo di passacavi attraverso il quale passa la scotta. 

\passàta, sf. 1 Passaggio di selvaggina. 2 Fatto di breve durata. 

\passatèlla, sf. Gioco da osteria nel quale viene acquistato del vino e distribuito a tutte le persone della compagnia lasciandone però una a bocca asciutta. 

\passatèlli, sm. pl. Miscela formata da uova, pane grattugiato, parmigiano e, a volte, latte e spezie che viene passata in modo da formare piccoli cilindri e quindi cotta. 

\passatèllo, agg. e sm. agg. Abbastanza vecchio. 
sm. Tipo di pasta da brodo, il cui impasto è fatto passare attraverso i fori di un setaccio. 

\passatèmpo, sm. Occupazione o attività del tempo libero. ~ distrazione, diversivo. 
 X   sm. hobby, pastime. 

\passatìsmo, sm. Attaccamento alle idee e ai costumi del passato. 

\passatìsta, sm. e sf. Persona contraria a ogni tipo di rinnovamento. 

\passàto, agg. e sm. agg. 1 Trascorso, superato. ~ dimenticato, finito. <> recente, vivo. 2 Non più presente. 3 Che ha perso freschezza. <> fresco. 
sm. 1 Il tempo passato. ~ ieri. <> oggi, domani. 2 Estinto. 3 Tempo grammaticale per indicare azioni compiute. 4 Composto di alimenti schiacciati o tritati di consistenza cremosa. 
 X   agg. 1 past. 2 (tempo scorso) last. 3 (sfiorito) faded. sm. 1 (gramm., prossimo) present perfect. 2 (gramm., remoto) past historic. 3 (passato di verdura) soup, vegetable purée. 

\passatóia, sf. Striscia di tappeto stesa su un corridoio o una scala. ~ corsia, stuoia, passerella. 

\passatóio, sm. Pietra o insieme di pietre che fanno da passerella su un piccolo corso d'acqua. 

\passatóre, sm. Chi anticamente trasportava persone da una sponda all'altra di un fiume e simili. 

\Passatóre, il (Boncellino di Bagnacavallo 1824-Russi 1851) Bandito romagnolo, il cui vero nome era Stefano Pelloni, faceva di mestiere il traghettatore, da cui deriva il suo soprannome. Per più di tre anni commise rapine in Romagna, finché venne ucciso in un conflitto a fuoco. G. Pascoli lo ritrae come una figura romantica e generosa nella poesia Romagna

\passatùtto, sm. invar. Utensile da cucina usato per passare verdure e legumi. 

\Passau Città tedesca (51.000 ab.) situata in Baviera ai confini con l'Austria, alla confluenza di Inn e Danubio. Conta una discreta attività industriale (settore meccanico, tessile, alimentare, grafico, cartario). Di rilievo la cattedrale barocca e il convento di San Nicola (1070). 
Trattato di Passau 
Accordo fra Maurizio di Sassonia e l'imperatore Carlo V firmato nel 1522, che sancì la concessione della libertà di culto ai protestanti. 

\Passavànti, Iàcopo (Firenze 1302?-1357) Predicatore domenicano. Scrisse una raccolta di prediche quaresimali: Specchio di vera penitenza (1354). 

\passaverdùra, sm. invar. Utensile da cucina usato per passare verdure, legumi e simili. 
 X   sm. invar. vegetable mill. 

\passavivànde, sm. Finestrella attraverso la quale vengono fatti passare i cibi. 

\Passeggera, La Film drammatico, polacco (1961). Regia di Andrzej Munk. Interpreti: Aleksandra Slaska, Anna Ciepielewska, Jan Krezmar. Titolo originale: Pasazerka 

\passeggèro, agg. e sm. agg. Di breve durata, che passa presto. ~ provvisorio, temporaneo. <> costante, definitivo. 
sm. Chi viaggia a bordo di un mezzo di trasporto. ~ trasportato. 
 X   agg. 1 passing. 2 (che dura poco) short-lived. sm. passenger. 
 @   franc. passeger, con l'incrocio dell'italiano passeggiare. 

\passeggiàre, v. v. tr. 1 Percorrere. 2 Condurre a mano un animale facendolo camminare. 
v. intr. Camminare adagio. ~ fare due passi, fare un giro. 
 X   v. intr. to stroll, to walk. 

\passeggiàta, sf. 1 Il passeggiare. passeggiata militare, marcia di addestramento. 2 Il luogo dove si passeggia o il percorso seguito. ~ passeggio, viale. 
 X   sf. 1 stroll, walk. 2 (luogo) promenade. 3 (strada) public walk. 
 @   deriv. da passeggiare

\Passeggiata di una sera, Una Opera di poesia di W. Wordsworth (1793). 

\Passeggiata, La Racconto di R. Walser (1917). 

\passeggiatrìce, sf. Prostituta di strada. ~ meretrice. 
 X   sf. streetwalker. 

\passeggìno, sm. Seggiolino provvisto di ruote usato per portare a passeggio i bambini. 
 X   sm. pushchair. 

\passéggio, sm. 1 Il passeggiare. 2 La gente che passeggia. 3 Luogo destinato al passeggio. 
 X   sm. 1 walk. 2 (luogo) promenade. 3 (gente che passeggia) promenaders. 

\passe-partout, sm. invar. 1 Chiave che apre diverse serrature. 2 Pezzo di cartone che si mette tra la cornice e il quadro. 

\pàssera, sf. Femmina del passero. 
Passera di mare 
Pesce di mare (Platichthys flesus) con corpo appiattito e con i due occhi situati entrambi sul lato destro, appartenente alla famiglia dei Pleuronettidi e lungo in media 40 cm. Diffuso lungo le coste europee dell'Atlantico, vive anche nel Mediterraneo e lo si può trovare a volte anche in acque dolci. Caccia vermi e molluschi e abita nei fondali. Viene pescato per la sua carne compatta, soda e delicata simile alla sogliola e al rombo. È denominato anche pianuzza e platessa.   +  
 X   plaice (passera di mare o platessa)

\Passeràcei Nelle vecchie classificazioni, ordine di Uccelli che comprendeva diversi ordini attuali, tra i quali quelli dei Passeriformi e quello dei Coraciformi. 

\Passeràno Marmorìto Comune in provincia di Asti (440 ab., CAP 14020, TEL. 0141). 

\passerèlla, sf. 1 Ponticello da sbarco di navi o aerei. ~ passaggio. 2 Ponte mobile. 3 Pedana su cui si svolgono spettacoli di moda. ~ corsia. le modelle sfilarono in passerella
 X   sf. 1 footbridge. 2 (rampa) ramp. 3 (di nave, treno) gangway. 4 (pedana) catwalk. 
 @   franc. passerelle, deriv. da passer

\Passerifòrmi Ordine degli Uccelli che raggruppa più del 50% di tutte le specie note della classe. Sono caratterizzati da piccola e media taglia, corpo slanciato, movimento a saltelli sul terreno e volo agile e veloce. Diffusi in tutto il pianeta, nidificano e hanno spiccate doti di cura parentale della prole inetta. Tipici rappresentanti sono il passero, la rondine, il merlo e l'allodola. 

\Passerìni Tósi, Càrlo (Milano 1916-? 1991) Lessicografo italiano. Collaboratore dell'Accademia della Crusca (1965-1972) ha pubblicato un famoso Dizionario della lingua italiana (1969). 

\pàssero, sm. Nome comune che indica varie specie di Uccelli della famiglia dei Ploceidi e dell'ordine dei Passeriformi. I passeri generalmente hanno piume di colore bruno e nero. Sono molto socievoli e spesso fanno nidi sugli alberi o dentro cavità, nidificando in colonie. Sono prevalentemente granivori e hanno regime alimentare misto ma, nel periodo di allevamento dei piccoli, mangiano anche molti insetti e larve: chiassosi e vivaci, i passeri sono attivi cacciatori. In Italia è particolarmente diffuso il Passer Italiae, che è molto simile al Passer domesticus, altra specie di grande diffusione; questi Uccelli sono lunghi 15 cm ca. e si nutrono di gemme, insetti e frutti, ma anche dei rifiuti. 
 X   sm. sparrow. 
Passero solitario 
Uccello (Monticola solitarius) della famiglia dei Turdidi e dell'ordine dei Passeriformi. Di colore blu negli esemplari maschi, grigio brunastro nelle femmine, vive nelle zone rocciose dell'Europa meridionale, dell'Asia centroccidentale e dell'Africa nordoccidentale. Emette un canto armonioso, citato anche in una lirica del Leopardi. 

\Pàssero, càpo Promontorio all'estremità nordorientale dell'isola omonima, presso la costa sudorientale della Sicilia. 

\passerótto, sm. Passero giovane. 

\passétta, sf. Nell'industria tessile, sottile lama in acciaio adoperata per eseguire la passatura al pettine. La passetta è provvista di un'impugnatura a un'estremità e reca un taglio obliquo sull'altra. 

\pàssi, sm. Permesso di passare. 

\passìbile, agg. Punibile, suscettibile. ~ condannabile, penalizzabile. <> innocente. 
 X   agg. liable. 

\passiflòra, sf. Angiosperma (Passiflora coerulea) della famiglia delle Passifloracee e dell'ordine delle Parietali. Pianta rampicante originaria dell'America. 
 X   sf. passionflower. 

\Passifloràcee Famiglia di piante, appartenenti all'ordine delle Parietali, per lo più rampicanti e arbustacee, originarie delle regioni calde. 

\Passignàno Frazione (340 m d'altezza) del comune di Tavernelle val di Pesa, in provincia di Firenze (Toscana), sede di un monastero innalzato da San Giovanni Gualberto nell'XI sec. e ricostruito nel XIII sec. 

\Passignàno sul Trasiméno Comune in provincia di Perugia (4.773 ab., CAP 06065, TEL. 075). 

\passim, avv. Qua e là nel testo. 

\passìno, sm. Colino di rete metallica o di plastica. 

\pàssio, sm. Parte del Vangelo che narra la passione e la morte di Gesù. 

\passionàle, agg. 1 Che prova passione. ~ caloroso. <> contenuto. 2 Causato da passione. ~ emotivo, irrazionale. <> calcolato, distaccato. delitto passionale
 X   agg. passionate. 
 @   lat. tardo passionalis

\passionalità, sf. L'essere passionale. 

\passióne, sf. 1 Patimento fisico. 2 Intenso sentimento. ~ ardore. <> distacco, freddezza. 
 X   sf. passion. 
Anticamente questo termine indicava una sofferenza fisica, e con questo significato è utilizzata in particolare riferimento al martirio di Cristo; per estensione indica l'insieme di testimonianze evangeliche, ma anche le rappresentazioni sacre (musicali, pittoriche ecc.) relative a questo evento. 

\Passione Film drammatico, svedese (1970). Regia di Ingmar Bergman. Interpreti: Liv Ullman, Max von Sydow, Bibi Andersson. Titolo originale: En passion 

\Passione coniugale, Una Romanzo di R. Bacchelli (1930). 

\Passione di Giovanna d'Arco, La Film storico, francese (1928). Regia di Carl Theodor Dreyer. Interpreti: Renée Falconetti, Eugène Silvain, Michel Simon. Titolo originale: La passion de Jeanne d'Arc 

\Passione e ideologia Saggio di P. P. Pasolini (1960). 

\passionìsta, sm. Religioso appartenente all'ordine fondato da San Paolo della Croce. 

\Passiràno Comune in provincia di Brescia (5.183 ab., CAP 25050, TEL. 030). 

\Passìria, vàlle Valle dell'Alto Adige, attraversata dal fiume Passirio. Si estende da nord-ovest a sud-est fino a San Lorenzo, poi verso sud fino a Merano. 

\Passìrie, Àlpi Sezione delle Alpi Retiche, al confine tra Italia e Austria, estesa dal monte L'Altissima al passo del Rombo. 

\passìsta, sm. Corridore specializzato in gare a cronometro e su lunghe distanze. 

\passìto, agg. e sm. agg. Di vino fatto con uva passa. 
sm. Vino passito. 

\passivaménte, avv. In modo passivo, senza intervento attivo. 

\passivànte, agg. Relativo alla particella si, che rende passivo il verbo che segue. lo studente modello si riconosce dal tempo dedicato allo studio, viene riconosciuto da quel tempo. 

\passivàre, v. tr. Produrre la passivazione di un metallo. 

\passivazióne, sf. Fenomeno chimico-fisico consistente nel far assumere a un metallo lo stato passivo, ossia quello stato nel quale, in determinate circostanze, il metallo, utilizzato come elettrodo di una cella elettrolitica, si comporta come un metallo più nobile. 

\passività, sf. 1 L'essere passivo, apatico. ~ inerzia. <> combattività, reattività. 2 Le perdite in un bilancio. ~ debito, disavanzo. <> attivo, guadagno. 
 @   lat. passivitas,-atis. 

\passìvo, agg. e sm. agg. Che subisce l'azione senza reagire. ~ inattivo, inerte. <> combattivo, reattivo. atteggiamento passivo
sm. 1 Forma verbale passiva. 2 Complesso degli elementi passivi di una impresa. ~ debito, disavanzo. l'azienda registrò un forte passivo. 
 X   agg. 1 passive. 2 (econ.) in the red, debit. sm. (econ.) pl. liabilities. 
 @   lat. passivus, soggetto a passione, deriv. da passus, p.p. di pati soffrire. 

\pàsso, agg. e sm. agg. Appassito, non più fresco. fichi passi, fichi secchi. 
sm. 1 Il movimento che si compie camminando. ~ andatura, portamento. fare quattro passi, fare una passeggiata. 2 Brano di un racconto e simili. ~ passaggio. 3 Valico. 4 Distanza tra due elementi in successione. 5 Orma. ~ impronta. 
 X   sm. 1 step. 2 (brano di libro) passage. 3 (rumore) footstep. 4 (andatura) pace. 5 (valico) pass. 6 (carraio) keep clear, vehicle entrance. 6 (di questo passo) at this rate. 
 @   lat. passus,-us, deriv. da passus, p.p. di pandere distendere. 

\Passoré Provincia (225.000 ab.) del Burkina Faso, capoluogo Yako. 

\passwd, invar. In informatica è il nome di un comando del sistema operativo UNIX che permette all'utente di modificare la propria password. 

\password, sf. invar. In informatica, parola di riconoscimento utilizzata a titolo di sicurezza nei sistemi di elaborazione. 

\pàsta, sf. 1 Farina lavorata con acqua. ~ impasto. non era una donna di buona pasta, non di buona indole. 2 Dolce. paste al cioccolato. 3 Qualsiasi sostanza di consistenza molle. ~ composto. 4 Alimento a base di farina di varia origine, diviso in piccole parti di varia forma, ottenute miscelando la farina ed altri ingredienti con una sostanza liquida fino ad ottenere un impasto che viene suddiviso ed eventualmente essiccato. 5 L'alimento di cui sopra, realizzato in Italia, noto anche come pastasciutta (termine che, però, non comprende le minestre in brodo, i minestroni, …).   +  
 X   sf. 1 dough. 2 (pasticcino) pastry. 3 (sfoglia) puff pastry. 4 (pastasciutta) pasta. 5 (fig.) nature. 
 @   lat. tardo pasta, dal greco pastà, deriv. da pàssein, spargere. 

\pastafròlla, o pàsta fròlla, sf. o loc. sost. f. Pasta dolce formata da farina, uova, burro e zucchero, utilizzata per fare torte e dolci da cuocere in forno. 

\pastàio, sm. Chi fabbrica o vende pasta per uso alimentare. 

\pastasciùtta, sf. Pasta alimentare di forma varia, cotta nell'acqua e condita. 
 X   sf. pasta. 

\pasteggiàbile, agg. Adatto al consumo durante il pasto. 

\pasteggiàre, v. intr. 1 Consumare un pasto. 2 Mangiare una pietanza. 

\pastèlla, sf. Impasto di farina, olio, acqua e sale, usato per frittelle e simili. 
 X   sf. batter. 

\pastèllo, agg. e sm. agg. invar. Che ha tonalità delicata. 
sm. 1 Impasto colorato di forma allungata, usato per dipingere. 2 Dipinto ottenuto con questo materiale. 
 X   agg. e sm. pastel. 
 @   deriv. da pasta
Tecnica di disegno che usa bastoncini di pigmento colorato. La percentuale del legante (colla o cera) è ridotta al minimo per assicurare l'adesione del pigmento al foglio. Il colore risulta quindi puro e luminoso: questa caratteristica viene esaltata utilizzando carta più o meno granulosa. Per assicurare una maggiore adesione delle polveri colorate alla carta, sul disegno può essere spruzzato un fissante che diminuisce però la vivacità dei colori. Un disegno a pastello può essere adeguatamente conservato sotto vetro per proteggerlo dall'umidità e dalla polvere. 

\Pàstena Comune in provincia di Frosinone (1.715 ab., CAP 03020, TEL. 0776). 

\Pasternak, Boris Leonidovic (Mosca 1890-Peredelkino 1960) Scrittore e poeta russo che compose varie raccolte poetiche accostabili al futurismo, come Mia sorella la vita (1922), Seconda nascita (1932). Con il suo romanzo Il dottor Zivago (pubblicato per la prima volta in Italia nel 1957) scatenò una forte critica in URSS, tanto che dovette rinunciare al ritiro del premio Nobel per la letteratura (1958). 

\pastétta, sf. 1 Altro nome di pastella. 2 Imbroglio di qualunque genere. ~ broglio, inghippo. 

\Pasteur, Louis (Dole 1822-Villeneuve-L'Étang 1895) Chimico e biologo francese, è considerato il fondatore della batteriologia. Nacque il 27 dicembre 1822 a Dôle nel Giura da Jean Joseph Pasteur conciatore e da Jeanne Étiennette Roqui. Nel 1827 la famiglia Pasteur, accresciuta di altri tre figli, si stabilì definitivamente ad Arbois dove affittò una conceria. Frequentò la scuola primaria di Arbois e qui conobbe il signor Romanet, direttore dell'istituto, che seppe valorizzare e favorire le sue latenti potenzialità intellettive. Ben presto capì che per conseguire una buona preparazione era necessario lasciare Arbois e continuare gli studi a Parigi, meglio se nella famosa Scuola normale superiore. Nell'ottobre del 1838 salì sulla diligenza in compagnia del suo vecchio amico Jules Vercel verso la capitale ed entrò all'istituto Barbet. Qui seguì i corsi del liceo, ma la passione per lo studio non lo aiutò a vincere la nostalgia per la famiglia. Dopo solo un mese, decise di ritornare ad Arbois. Il collegio del suo paese non aveva la classe di filosofia e Pasteur decise, sempre su consiglio del Romanet, di entrare nel collegio Reale della Franca Contea a Besançon. Il 26 agosto del 1842 fu ammesso al concorso per la Scuola normale superiore, ma, ritenendo mediocre la posizione ottenuta in classifica, si ritirò e nell'ottobre ritornò a Parigi con l'amico Chappuis per seguire i corsi al liceo St. Louis e poi alla Sorbona. Alla fine dell'anno scolastico ricevette molti premi e venne nuovamente ammesso alla Scuola normale superiore: questa volta si classificò quarto. Durante gli studi alla Sorbona si appassionò ai corsi tenuti dal grande chimico J. B. Dumas. Trascorse molte giornate nel suo laboratorio, lavorando con Barruel, assistente del grande scienziato. Due anni più tardi entrò nel laboratorio di G.-A. Balard e così poté preparare nel miglior modo possibile le tesi di dottorato. Pasteur discusse le due tesi il 23 agosto del 1847, una di chimica (Ricerche sulla capacità di saturazione dell'acido arsenico-Studio sugli arseniti di potassio, di sodio, d'ammoniaca) e una di fisica (Studio sui fenomeni relativi alla polarizzazione rotatoria dei liquidi). Conseguita la laurea in scienze fisiche e chimiche trascorse un breve periodo di riposo in famiglia. Ritornato a Parigi incominciò un lavoro di cristallografia che presentò il 20 marzo 1848 all'Accademia delle Scienze con il titolo Ricerche sul dimorfismo
Pasteur oltre a essere uno scienziato fu anche idealista e patriota. Sull'onda degli ideali rivoluzionari del 1848, si arruolò nella Guardia nazionale ma, dopo questa breve parentesi, ritornò ai suoi studi sui cristalli, trovando soluzioni anche a quei problemi che avevano fermato scienziati famosi come Mitscherlich e Biot. Scaduta la proroga all'insegnamento dovette però abbandonare le ricerche e accettare un posto come professore di fisica al liceo di Digione. Il 15 gennaio del 1849 Pasteur ottenne la cattedra di chimica all'università di Strasburgo e andò ad abitare da P.-A. Bertin, professore di fisica, suo amico e conterraneo. A Strasburgo Pasteur conobbe e si innamorò della figlia del rettore dell'università, Marie Laurent, e si sposò con lei il 29 maggio del 1849, aprendo così un nuovo capitolo nella sua vita. Pasteur scoprì la dissimmetria molecolare e realizzò la sintesi dell'acido racemico. Mentre stava ancora lavorando alla cristallografia (1850) nacque la figlia Jeanne; un anno dopo nel 1851 nacque il figlio Jean Baptiste. Nel 1853 ricevette il premio della società di farmacia di Parigi per la sintesi dell'acido racemico e nello stesso anno nacque la figlia Cécile. Nel mese di settembre del 1854 fu nominato professore e decano della nuova università di Lilla. Nel 1856 incominciò a interessarsi di fermentazioni; il fenomeno era allora praticamente sconosciuto. Pasteur presentò alla società delle Scienze di Lilla il risultato delle sue ricerche nel 1857 con la Memoria sulla fermentazione cosiddetta lattica. Fu una breve memoria di sole quindici pagine che presentava una prima soluzione al problema della fermentazione e anche una metodologia microscopica valida tutt'oggi. Nel 1858 nacque la figlia Marie Louise. Su incarico dell'amministrazione della Scuola normale superiore e dalla direzione dei lavori scientifici si trasferì a Parigi e riprese a lavorare con entusiasmo. Nel 1860 fu pubblicata in forma definitiva la Memoria sulla fermentazione alcolica. Pasteur dimostrò che ogni specie di fermentazione possedeva il suo germe specifico, un organismo vivente con i propri caratteri morfologici. Il 30 gennaio del 1859, circa tre mesi dopo la morte della figlia maggiore, l'Accademia delle Scienze gli conferì il Gran Premio di Fisiologia sperimentale. Pasteur riuscì a superare il dolore per la scomparsa della figlia continuando a lavorare. Si occupò di generazione spontanea: secondo le sue tesi un essere vivente poteva nascere solo da un altro essere vivente e perciò qualsiasi generazione spontanea era impossibile. Nel 1862 rese pubblica la sua Memoria sui corpuscoli organizzati che si trovano nell'atmosfera. L'8 dicembre del 1863 fu nominato membro dell'Accademia delle scienze, ma ciò non lo distolse dalle ricerche sulla fermentazione acetica. Nel 1864 fu invitato dalla camera di commercio di Orléans per dare consigli agli industriali sul miglioramento delle loro tecniche, dalla vinificazione all'invecchiamento. Sollecitato da alcuni birrai, Pasteur compì ricerche per combattere le malattie della birra e nel 1867 pubblicò il risultato delle sue osservazioni negli Studi sulla birra, sulle sue malattie, sulle cause che la provocano. Egli si accorse che la causa era la fermentazione difettosa, condizionata dalla presenza di batteri estranei e nocivi. Queste ricerche lo condussero ad affinare una tecnica di sterilizzazione parziale il cui impiego poteva estendersi al vino, alla birra, al sidro, all'aceto, al latte e a molte altre derrate deperibili. Questa tecnica fu denominata in suo onore pastorizzazione. Mentre stava lavorando con alcuni allievi nel laboratorio di Arbois, ricevette una lettera del suo amico e maestro Dumas che chiedeva il suo aiuto per debellare una terribile epidemia che stava devastando i bachi da seta nella Francia meridionale. Pasteur si trasferì a Alais (1865) e subito si rese conto della gravità della malattia che stava provocando gravissimi danni economici. La malattia, chiamata pebrina, era caratterizzata dall'apparizione sul corpo del baco di piccolissime macchie scure simili a granelli di polvere; i bachi colpiti arrestavano la loro crescita per poi morire. Questo periodo di ricerca fu turbato dalla morte del padre e della figlia Cécile. All'inizio del 1866 Pasteur si trasferì nuovamente ad Alais con due assistenti e si sistemò fuori della città a Pont Gisquet, dove in seguito lo raggiunsero la moglie e la figlia Marie Louise e qui continuò i suoi studi. Nel 1867 ricevette il Gran Premio all'Esposizione universale per la conservazione dei vini mediante la pastorizzazione. Venne colpito da un attacco di apoplessia che lo lasciò emiplegico nel 1868, ma, anziché riposarsi, terminò il suo lavoro sui bachi da seta. Durante la guerra con i prussiani fece ritorno ad Arbois con la famiglia e per protesta restituì il suo diploma di dottore honoris causa. Ristabilitasi la pace, riprese il lavoro a Parigi e all'inizio del 1873 l'Accademia di Francia lo nominò membro associato. Nel 1876 Pasteur decise di dedicarsi allo studio del carbonchio, malattia infettiva degli animali. Scoprì che l'agente di contagio del carbonchio erano le spore che sia nella terra sia nel foraggio resistevano a tutti gli agenti di disinfezione. Frequentò spesso gli ospedali, in particolare i reparti maternità dove la febbre puerperale decimava le giovani in attesa di partorire. I medici e i chirurghi vedevano malvolentieri quell'uomo di laboratorio, eppure furono costretti ad ascoltarlo poiché le sue scoperte, come quella sull'antisepsi, riuscirono a salvare molti pazienti. Nel 1878 Pasteur affrontò lo studio del colera dei polli e approfondì le ricerche sull'immunizzazione mediante colture attenuate, scoprì lo streptococco e lo stafilococco. Effettuò la prima vaccinazione con esito positivo contro il carbonchio a Pouilly le Fort (1881) e in Francia si verificò un'esplosione di entusiasmo. Il 13 giugno del 1881 l'Accademia delle Scienze proclamò la validità delle sue ricerche. Il governo come riconoscimento gli offrì il cordone di Gran Croce della Legion d'onore e l'8 dicembre 1882 venne eletto membro dell'Accademia di Francia. Durante una missione scientifica in Egitto ebbe occasione di studiare il colera umano poiché, durante un'epidemia, uno dei membri della spedizione era morto a causa di quella malattia. Il primo maggio del 1884 il ministero dell'Istruzione pubblica costituì una commissione composta di celebrità del mondo medico e veterinario per lo studio della rabbia, che allora era una causa frequente di mortalità umana e animale. Vennero condotte numerose esperienze che confermarono l'esattezza delle conclusioni di Pasteur sull'impiego dei vaccini attenuati. Nell'agosto del 1884 a Copenaghen fu un trionfo per lui e per la scienza francese. Quando il 6 giugno del 1885 si vide arrivare nel laboratorio un ragazzo di nove anni, Joseph Meister, morso qualche giorno prima da un cane arrabbiato, Pasteur non aveva ancora avuto l'occasione di sperimentare la sua cura sull'uomo, Egli rischiò il trattamento e il 27 luglio il ragazzo risultò completamente guarito. Da quel momento la rabbia cessò di essere una piaga per l'umanità. L'assiduità al lavoro e la dedizione per la scienza minarono la sua salute e fu costretto al riposo, che passò in Italia a Bordighera. Ritornato a Parigi apprese la notizia che il suo amico Vulpian era morto e l'Accademia delle Scienze gli chiese di ricoprire la carica di segretario perpetuo. Egli non riuscì ad occupare per molto questa carica in quanto all'improvviso gli si paralizzò la lingua e nel gennaio del 1888 fu costretto a dare le dimissioni. Per tutto l'anno Pasteur seguì i lavori di costruzione dell'istituto a lui intitolato in via Dutôt che fu inaugurato il 15 novembre alla presenza di amici, uomini politici, scienziati venuti da tutto il mondo. Nel mese di maggio del 1892 molte nazioni si unirono alla Francia per festeggiare i settanta anni di Pasteur, in ricordo dei quali fu coniata una medaglia commemorativa. Il primo novembre del 1894 fu colto da un attacco di uricemia, ma alla fine di aprile si era ristabilito tanto da potersi recare in laboratorio, dove il dottor Roux gli fece vedere al microscopio il bacillo della difterite e della peste. Purtroppo la paralisi proseguì e perse del tutto l'uso della parola e il 28 settembre del 1895, alle sedici e quaranta del pomeriggio, Pasteur morì circondato dai familiari. L'istituto di ricerca, attivo e noto ancora ai nostri giorni, è all'avanguardia nella ricerca sull'AIDS. 

\pastìcca, sf. Pastiglia. 
 X   sf. pill, tablet. 

\pasticcère => "pasticciere" 

\pasticcerìa, sf. 1 La bottega del pasticciere. 2 Paste dolci di vario tipo. 3 L'arte della preparazione dei dolciumi. 
 X   sf. 1 (negozio) confectioner's shop. 2 (arte) confectionery. 3 (paste dolci) pl. pastries. 

\pasticciàre, v. tr. Fare qualcosa in modo disordinato e non corretto. 
 X   v. tr. 1 to make a mess, to mess. 2 (scarabocchiare) to scribble. 

\pasticciàto, agg. Di vivanda preparata con burro, formaggio e sugo di carne. 

\pasticcière, sm. Chi fabbrica o vende dolciumi. 
 X   sm. confectioner, pastrycook. 

\pasticcìno, sm. Piccolo dolciume. 

\pastìccio, sm. 1 Vivanda ricoperta di pasta e cotta al forno. ~ sformato, timballo. 2 Lavoro confuso e disordinato. ~ guazzabuglio. non riusciva a far altro che pasticci, era un incapace. 3 Affare poco pulito. 
 X   sm. 1 pie. 2 (lavoro malriuscito) mess. 3 (disastro) trouble. 
 @   lat. volg. pasticium, deriv. da pasta

\pasticcióne, sm. Chi fa le cose in modo disordinato e confuso. ~ arruffone. <> attento. 

\pasticciótto, sm. Dolce di Lecce, di piccole dimensioni, fatto di pasta frolla e cotto al forno, farcito con crema pasticcera, da gustare caldo.   +  

\pastiche, sm. invar. Termine di origine francese che indica un'opera in cui l'autore ha imitato volutamente lo stile di altri. 

\pastièra, sf. Torta tipica napoletana di pasta frolla con un ripieno cremoso a base di ricotta e grano.   +  

\pastificàre, v. tr. Confezionare paste alimentari. 

\pastifìcio, sm. Fabbrica di pasta alimentare. 
 X   sm. pasta factory. 

\pastìglia, sf. 1 Dischetto di sostanza commestibile, dolce o medicamentosa, che si scioglie in bocca. ~ capsula, compressa. 2 Impasto di gesso e colla usato per decorazioni. 
 X   sf. pastille, lozenge. 
 @   spagn. pastilla

\pastìna, sf. Piccola pasta alimentare da brodo. 
 X   sf. small pasta shapes used in soup. 

\pastinàca, sf. 1 Pianta erbacea della famiglia delle Ombrellifere; la Pastinaca sativa è molto diffusa e viene utilizzata per l'alimentazione del bestiame. 2 Pesce appartenente alla famiglia dei Dasiatidi (Dasyatis pastinaca), ha forma romboidale e coda dotata di un aculeo velenoso; è diffusa anche nel Mediterraneo e raggiunge i 2 m di lunghezza. 

\pàsto, sm. 1 L'atto di consumare alimenti, specialmente in ore determinate. non saltava mai i pasti, era puntuale ai pasti. 2 Il cibo che si consuma durante il pasto. ~ banchetto, cena, rancio. dare in pasto a qualcuno, offrirgli informazioni riservate. 
 X   sm. meal. 
 @   lat. pastus,-us, deriv. da pastus, p.p. di pascere nutrire. 

\Pasto Città (197.000 ab.) della Colombia meridionale, capoluogo del dipartimento di Nariño. 

\Pasto nudo, Il Romanzo di W. Burroughs (1959). 
Pasto nudo, Il 
Film fantastico, americano (1991). Regia di David Cronenberg. Interpreti: Peter Weller, Judy Davis, Ian Holm. Titolo originale: The Naked Lunch 

\pastòcchia, sf. Bugia, frottola. ~ fandonia. 

\pastóia, sf. 1 Fune che si applica alle zampe degli animali durante il pascolo. 2 Ostacolo, impedimento. ~ blocco, legame. 

\pastóne, sm. 1 Miscuglio di acqua e crusca usato per alimentare il bestiame. 2 Miscuglio di pasta lievitata. 3 Grande confusione. 
 @   accresc. di pasta

\Pastor fido, Il Favola pastorale di B. Guarini (1590). 

\Pastoral Commedia del Ruzante (1518 o 1520). 

\pastoràle, agg., sm. e sf. agg. 1 Relativo a pastore. 2 Detto di poesia che tratta la vita dei pastori. 3 Lettera che il vescovo manda ai parroci. 
sm. e sf. 1 Bastone con manico ricurvo, simbolo della dignità vescovile, impugnato verticalmente con la mano sinistra durante le cerimonie solenni. Solitamente è decorato con motivi floreali e religiosi. 2 Composizione vocale o strumentale, che si ispira alle tradizioni bucoliche spesso utilizzando melodie e strumenti a fiato (flauto, piva) caratteristici della musica praticata dai pastori. 3 Missione di evangelizzazione della chiesa cattolica e complesso delle norme che la ispirano, anche in relazione ai particolari destinatari (per esempio, i giovani, le famiglie ecc.). 
 X   agg. pastoral. 
Tra le musiche denominate pastorale, si ricorda la Sinfonia n. 6 in fa maggiore op. 68 di L. van Beethoven. Nel XVI e XVII sec. il termine pastorale venne utilizzato per indicare una rappresentazione teatrale ispirata a vicende bucoliche (denominata anche dramma pastorale o favola pastorale) di tono tra il drammatico e l'idilliaco. La pastorale, con i suoi temi e schemi, ha dato origine all'opera teatrale (detta anche melodramma). Tra le opere pastorali più note si ricordano l'Aminta (1573), favola pastorale in cinque atti, di T. Tasso e il Pastor fido (1589) di G. B. Guarini che vennero rappresentate con grande successo. 

\Pastoralia Opera di poesia di M. M. Boiardo (1464). 

\Pastoràno Comune in provincia di Caserta (2.489 ab., CAP 81050, TEL. 0823). 

\pastóre, sm. 1 Chi porta al pascolo greggi o armenti. 2 Ministro religioso nelle chiese protestanti. 3 Chi rappresenta una guida spirituale. 4 Razza di cani. pastore tedesco
 X   sm. 1 shepherd. 2 (rel., anglicano) parson. 3 (rel., protestante) minister. 4 (cane) sheepdog. 5 (cane, pastore tedesco) Alsatian. 
 @   lat. pastor,-oris, deriv. da pastus, p.p. di pascere nutrire. 

\pastorèlla, sf. 1 Fanciulla che guida le pecore al pascolo. 2 Componimento lirico d'origine provenzale. 

\pastorellerìa, sf. 1 Manifestazione smancerosa tipica dell'Arcadia. 2 Atteggiamento sdolcinato. ~ svenevolezza. 

\pastorèlli Eretici francesi dei secc. XIII e XIV che formarono bande allo scopo di partecipare alle crociate d'Oriente, ma che degenerarono poi nel brigantaggio. 

\pastorìzia, sf. L'attività di allevare, custodire e pascolare il bestiame, per sfruttarne i prodotti. 

\pastorìzio, agg. Relativo alla pastorizia. 

\pastorizzàre, v. tr. Eseguire la pastorizzazione. 
 X   v. tr. to pasteurize. 

\pastorizzatóre, sm. Apparecchio che serve a eseguire la pastorizzazione. 

\pastorizzazióne, sf. Processo di sterilizzazione dei liquidi alimentari, ottenuta scaldandoli alla temperatura di 80°-140° C circa. 

\pastosità, sf. L'essere pastoso. 

\pastóso, agg. Morbido e malleabile come pasta. ~ soffice, cremoso. 
 X   agg. 1 pasty, doughy. 2 (colori, luci, suoni) mellow. 3 (morbido) soft. 

\pastràno, sm. Cappotto pesante da uomo. 
 X   sm. greatcoat. 

\Pastréngo Comune in provincia di Verona (2.320 ab., CAP 37010, TEL. 045). 

\pastròcchio, sm. Pasticcio. 

\Pastróne, Giovànni (Montechiaro d'Asti 1882-Torino 1959) Regista cinematografico. Diresse Il conte Ugolino (1909), Tigre reale (1916) e Cabiria (1914). 

\pastùra, sf. 1 Luogo adibito al pascolo. 2 L'erba del pascolo. 3 L'insieme di esche usate per attirare i pesci. 
 X   sf. pasture. 
 @   lat. tardo pastura, deriv. da pascere pascolare. 

\Pasturàna Comune in provincia di Alessandria (882 ab., CAP 15060, TEL. 0143). 

\pasturàre, v. tr. Condurre gli animali al pascolo. 

\Pastùro Comune in provincia di Lecco (1.498 ab., CAP 22040, TEL. 0341). 

\Pasùbio Massiccio delle Prealpi Venete, a nord dei monti Lessini. Vetta più elevata il monte Palon (2.235 m). 

\patàcca, sf. 1 Moneta, cosa o persona di poco valore. ~ cianfrusaglia. 2 Grossa macchia. ~ chiazza, padella, pillacchera. 
 X   sf. (macchia) stain. 
 @   provenz. antico patac. 

\pataccàro, sm. Chi vende oggetti falsi, spacciandoli per preziosi. 

\pataccóne, sm. 1 Vecchio orologio da tasca di grosse dimensioni, cipollone. 2 Persona sbadata che ha sempre il vestito pieno di macchie. 

\patàgio, sm. Membrana, costituita da una duplicata cutanea, presente in alcune specie di Mammiferi volanti, come i Chirotteri, i Dermotteri, alcuni Marsupiali e alcuni Roditori. Teso tra collo, arti e coda, il patagio consente il volo planare. È presente anche in alcuni Rettili. 
 @   lat. patagium frangia. 

\Patagònia Vasta regione dell'America meridionale (1.300.000 ab.) suddivisa fra Cile e Argentina. È una regione pianeggiante con numerosi fiumi (Colorado, Rio Negro) e laghi. L'agricoltura è scarsa e la risorsa economica prevalente è rappresentata dall'allevamento degli ovini; vengono anche sfruttati giacimenti di gas naturale e petrolio. Le città principali sono Comodoro Rivadavia, Santa Cruz e Neuquén. 

\patamar, sm. invar. Piccola imbarcazione usata nel Malabar. 

\pataràcchio => "pateracchio" 

\patarìa, sf. Movimento di protesta religioso e politico dell'XI sec. sorto in Lombardia sotto la guida di Arialdo da Carimate, Landolfo Cotta e Anselmo da Baggio (che divenne poi papa Alessandro II) contro gli abusi dell'alto clero. In seguito, grazie alle riforme adottate da Gregorio VII, il movimento si estinse. 

\patarìno, agg. e sm. Relativo a pataria, seguace della pataria. 

\patassìo, sm. Lo schiamazzare continuato e insistente. 

\patàta, sf. Pianta erbacea annua (Solanum tuberosum) appartenente alla famiglia delle Solanacee e all'ordine delle Tubiflore, venne introdotta in Europa nel XVI sec. dall'America meridionale, zona di cui è originaria. Solo nel XVII sec. ebbe inizio una sua coltivazione diffusa a scopo di alimentazione, sia animale sia umana, e di produzione dell'alcol e della fecola dai suoi tuberi, ricchi di amido. 
 X   sf. 1 potato. 2 (fritte) pl. chips. 3 (croccanti) crisps. 4 (fig., bollente) hot potato. 
Patata dolce 
Altro nome della batata (patata americana). 

\pataticoltùra, sf. Coltivazione delle patate. 

\patatràc, inter. e sm. inter. Riproduce il rumore di qualcosa che crolla o si sfascia. 
sm. invar. Crollo rovinoso, disastro. ~ rovina, fallimento. 
 X   sm. crash. 

\patavìno, agg. e sm. Padovano. 

\patchouli, o patchouly, sm. invar. Nome volgare del Pogostemon patchouly o heyneanus, un suffrutice dal quale viene estratto un olio essenziale impiegato in profumeria e in cosmetica. È originario di Oceania e Asia tropicale. 

\patch-test, sm. invar. Esame volto a individuare gli agenti eziologici della dermatite da contatto. 

\patchwork, sm. invar. Tipo di tessuto costituito da pezzi di vari colori e forme diverse cuciti insieme. 

\pâté, sm. invar. Pasticcio a base di carne, specialmente di fegato d'oca. 

\patèlla, sf. 1 Rotula 2 Mollusco (Patella vulgata) della famiglia dei Patellidi e della classe dei Gasteropodi. Vive sui fondali pietrosi cibandosi di alghe. Misura circa 5 cm.   +  
 X   sf. limpet. 
 @   lat. patella padella, piatto. 

\Patellàni, Federìco (Milano 1912-1977) Fotografo. Fu autore di una celebre documentazione sulla campagna di Russia e in quarant'anni di attività scattò oltre 700.000 immagini. 

\patellàre, agg. In anatomia, relativo alla patella. ~ rotuleo. 

\Patèllidi Famiglia di Molluschi Gasteropodi Prosobranchi che comprendono la nacella e la patella. 

\patèma, sm. (pl.-ci) Sofferenza morale, afflizione. ~ ansia, dolore. 
 X   sm. worry, anxiety. 

\patèna, sf. Piattino d'oro o argento su cui il sacerdote posa l'ostia durante la Messa. 

\patentaménto, sm. In metallurgia, trattamento di tempra che viene applicato ai fili di acciaio che devono avere particolari caratteristiche di resistenza. 

\patentàto, agg. Munito di patente. 

\patènte, agg. e sf. agg. Evidente, manifesto. ~ ovvio, palese. <> ambiguo, celato. 
sf. Concessione amministrativa all'esercizio di una professione o di un'attività, come, nel caso della patente di guida, la conduzione di veicoli di vario genere. A seconda della tipologia di veicolo sono previste diverse categorie di patente. 
 X   sf. 1 licence. 2 (di guida) driving licence. 

\Patente, La Dramma, dalla novella omonima, di L. Pirandello (1919). 

\patentìno, sm. Patente provvisoria e abilitazione all'uso di particolari macchine o particolari funzioni. 

\pater, sm. invar. Padrenostro. 

\Pater, Walter (Shadwell, Londra 1839-Oxford 1894) Saggista. Tra le opere Studi sulla storia del Rinascimento (1873) e Ritratti immaginari (1887). 

\pàtera, sf. Tipo di scodella bassa usata dagli antichi Romani. 

\pateràcchio, sm. 1 Patto nuziale, matrimonio. 2 Accordo fra due o più persone. 3 In tono spregiativo, accordo poco chiaro, compromesso, intrigo. 

\pateràzzo, sm. Sulle imbarcazioni, ognuna dei cavi fissi, per lo più metallici, che, congiuntamente alle sartie, servono a trattenere l'albero lateralmente e verso la poppa. 

\pateréccio, sm. Infiammazione delle parti molli della mano o del piede.  Più precisamente, processo suppurativo e infiammatorio nell'ultima falange delle dita della mano o del piede, con tumefazione dolorosa, di natura batterica o virale.
 X   sm. whitlow.

\paternàle, sf. Rimprovero, ramanzina. ~ ammonimento, predica. 
 X   sf. talking to, lecture. 
 @   deriv. dal lat. paternus. 

\paternalìsmo, sm. 1 Forma di governo in cui i provvedimenti presi in favore del popolo sono affidati alla benevolenza del sovrano e non si basano sui diritti del popolo stesso. 2 Atteggiamento benevolo e protettivo. il paternalismo di quel professore era fastidioso
 @   ingl. paternalism, deriv. da paternal paterno. 

\paternalìstico, agg. (pl. m.-ci) Proprio del paternalismo. 
 X   agg. paternalistic. 

\paternità, sf. Condizione di padre. 
 X   sf. fatherhood, paternity. 
 @   lat. tardo paternitas,-atis, deriv. da paternus. 

\patèrno, agg. Relativo al padre, che è proprio del padre. ~ tenero. 
 X   agg. 1 paternal. 2 (consiglio) fatherly. 
 @   lat. paternus, deriv. da pater padre. 

\Paternò Comune (44.000 ab.) della provincia di Catania situato sulle pendici meridionali dell'Etna. I primi insediamenti risalgono al neolitico; in seguito nella zona sorse un insediamento greco. Si svolgono attività agricole e industriali. 

\Patèrno (comune) Comune in provincia di Potenza (4.170 ab., CAP 85050, TEL. 0975). 

\Patèrno (monte) Gruppo montuoso delle Dolomiti orientali, al confine tra le province di Bolzano e di Belluno. Vetta più elevata il monte omonimo (2.746 m). 

\Patèrno Càlabro Comune in provincia di Cosenza (1.456 ab., CAP 87040, TEL. 0984). 

\Paternòpoli Comune in provincia di Avellino (3.118 ab., CAP 83052, TEL. 0827). 

\paternòstro, sm. 1 Ognuno dei grani grossi del rosario che indicano la recita di un padrenostro. 2 Padrenostro. 

\Paterson Opera di poesia di W. C. Williams (1945-1951). 

\Paterson, Andrew Barton (1864-1941) Poeta australiano, noto anche con lo pseudonimo di Banjo. Tra le opere, The Man from Snowy River (1895), Rio Grande's Last Race (1902) e The Animals Noah Forgot (1933). 

\patètico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. Che mette tristezza e commozione. ~ penoso, pietoso. <> giocondo, lieto. non riusciva a sopportare quello sguardo patetico. 
sm. Caso, situazione o genere commovente. cadere nel patetico. 
 X   agg. e sm. pathetic. 
 @   lat. tardo patheticus, deriv. dal greco pathetikòs, deriv. da pàschein soffrire. 

\pateticùme, sm. Uso esagerato di elementi patetici. 

\Pathé, Charles (Chevry-Cossigny 1863-Montecarlo 1957) Nato da genitori di origine alsaziana, iniziò la sua carriera come costruttore e rivenditore di fonografi. Nel 1896, grazie al finanziamento avuto dai fratelli Emile, Jacques e Théophile fondò la società Pathé Frères, cominciando la produzione di filmati di ogni genere. Con l'aiuto del regista Ferdinand Zecca, la società riuscì a diventare, in poco più di dieci anni, la maggiore industria mondiale del cinema. Oltre alla produzione e distribuzione di film, fabbricava pellicole, macchine da proiezione e da presa. Realizzò e distribuì il primo cinegiornale (1906-1909) in diverse lingue. Si ritirò a vita privata nel 1929, cedendo l'azienda a Emil Natan che fondò la Pathé Natan. 

\pathos, sm. invar. Intensità di sentimenti, profonda emozione suscitata dai pregi di un'opera d'arte. ~ commozione. 

\-patìa Primo elemento di parole composte che nella terminologia scientifica significano affezione, malattia. 
 @   dal greco páthos

\patìbile, agg. Che si può patire. 

\patibolàre, agg. Degno del patibolo, sinistro. ~ bieco, feroce. <> amichevole, benevolo. 

\patìbolo, sm. Strumento o palco sul quale viene giustiziato il condannato a morte. ~ forca. 
 X   sm. scaffold, gallows. 
 @   lat. patibulum, deriv. da patere essere aperto. 

\patiménto, sm. Il patire. 

\pàtina, sf. 1 Velo impresso dal tempo sulle pitture, monete ecc. che ne altera il colore. ~ crosticina, pellicina. 2 Sottile strato di vernice. ~ smalto. 
 X   sf. 1 (su metallo ecc.) patina. 2 (sulla lingua) coating, fur. 
 @   lat. patina padella. 

\patinàre, v. tr. Dare la patina. 

\patinàto, agg. Ricoperto di patina. 
 X   agg. glossy. 

\patinatùra, sf. Operazione del patinare. 

\Patinier, Joachim (Bouvignes ca. 1485-Anversa 1524) Pittore fiammingo. Tra le opere San Gerolamo (Karlsruhe, Museo) e Battesimo di Cristo (Vienna, Kunsthistorisches Museum). 

\patinóso, agg. Simile a una patina. 

\pàtio, sm. invar. Caratteristico cortile delle case spagnole con fontane e portici. 

\patìre, v. v. intr. Sentire un'impressione dolorosa per causa fisica o morale. pativa per il mal di denti
v. tr. 1 Soffrire. ~ sopportare, subire. 2 Subire un danno. la campagna aveva patito pesantemente quell'ondata di gelo
 X   v. tr. to suffer. 
 @   lat. volg. patire

\patìto, agg. e sm. agg. Sofferto, deperito. ~ cereo, denutrito, gracile. <> florido, forte. 
sm. 1 Chi è appassionato di qualcosa. 2 Chi prova sofferenza. ~ sofferente. 
 X   agg. sickly. sm. fan, lover. 

\Patmo Piccola isola del Dodecanneso (in greco Pátmos) dove secondo la tradizione San Giovanni scrisse l'Apocalisse. Ha un'estensione di 34 km2 e conta circa 2.600 abitanti. Patmo ha un territorio brullo e montagnoso, di origine vulcanica, con coste molto irregolari e frastagliate, interrotte da profonde insenature. Offre tuttavia belle spiagge e un ambiente rilassante, nonostante l'attività turistica sia in espansione. Patmo è il capoluogo dell'isola, sorge nell'entroterra ed è dominata dal monastero fortificato di San Giovanni. L'imponente complesso (realizzato tra il XIV e il XVII sec.) chiuso da mura con torri merlate, racchiude il Katholikon o la chiesa principale, le cappelle della Madonna e di San Cristodulo, il refettorio con la cucina attigua e la biblioteca che conserva codici e testi sacri di grande rilevanza. Tra Patmo città e il monastero sorge il monastero dell'Apocalisse, con la grotta dove San Giovanni scrisse le sue profezie. Della storia antica di Patmo non si hanno notizie. In epoca romana fu usata come luogo di esilio e fu così che ospitò San Giovanni nel 95 d. C. Con la costruzione del monastero di San Giovanni, Patmo divenne un importante centro religioso e anche sotto la dominazione turca fu soltanto obbligato al pagamento di tributi. Dal 1912 divenne italiana e dalla fine della seconda guerra mondiale è diventata greca. Attualmente è monumento nazionale. 

\Patna Città (917.000 ab.) dell'India, sul fiume Gange. Capitale dello stato di Bihar. 

\pato- Primo elemento di parole composte tratto da un termine greco che significa sofferenza, malattia. 

\patofobìa, sf. Paura ossessiva di ammalarsi. ~ nosofobia. 

\patogenètico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alla patogenesi. 

\patògeno, agg. Relativo a microbo che è causa di malattia. 

\patognomònico, agg. (pl. m.-ci) Di sintomo o segno, che identifica in modo preciso una malattia. 

\patois, sm. invar. Termine francese che indica i dialetti locali, che non hanno letteratura scritta. 

\patologìa, sf. Specialità della medicina che si occupa dei processi delle malattie cercando di individuarne le cause e gli sviluppi. Si divide in patologia chirurgica e patologia medica, a seconda del tipo di terapia prevista. 
 X   sf. pathology. 
 @   da pato-+-logìa. 

\patològico, agg. (pl. m.-ci) Che concerne la patologia. 
 X   agg. pathological. 

\patòlogo, sm. (pl.-gi) Studioso di patologia. 

\pàtos => "pathos" 

\patràlogo, sm. (pl.-gi) Studioso di patrologia; studioso di patristica. 

\Patràsso Città (142.000 ab.) della Grecia situata sulla costa del Peloponneso, capoluogo del nomo di Acaia. È un porto commerciale e un importante mercato agricolo; sono presenti anche diverse industrie (alimentari, petrolifere, tessili). Fu dapprima colonia romana, quindi passò sotto i domini bizantino, veneziano e turco, prima di entrare a far parte dello stato greco, alla sua costituzione. Conserva i resti di un teatro romano. 

\pàtria, sf. 1 Territorio al quale i cittadini di una nazione sentono di appartenere per nascita e per vincoli culturali, storici e simili. ~ paese natale, terra. 2 L'insieme delle tradizioni, degli ideali, degli istituti e della civiltà di una nazione. 
 X   sf. 1 country. 2 (terra) homeland. 
 @   lat. patria terra. 

\Patria ovvero Silistra Dramma di N. Kemal (1873). 

\Pàtria, làgo di Lago (2 km2) costiero della Campania, tra la foce del fiume Volturno e la regione vulcanica dei Campi Flegrei. 

\patriàrca, sm. Con questo termine vengono indicati gli antichi progenitori del popolo ebraico che, secondo la Bibbia, vissero nel periodo compreso fra la creazione e il diluvio universale (come Adamo, Seth, Enoch, Matusalemme e Noè) e nel periodo successivo (Abramo, Isacco, Giacobbe). In seguito, il termine è stato adottato dai cristiani, specialmente ortodossi, per indicare i vescovi delle diocesi principali. ~ antenato, avo. 
 X   sm. patriarch. 

\patriarcàle, agg. 1 Relativo a patriarca. vita patriarcale. 2 Basato sul patriarcato. società patriarcale
 @   lat. tardo patriarchalis

\patriarcàto, sm. 1 Organizzazione della famiglia, basata sull'autorità paterna, nella quale i diritti vengono trasmessi per linea maschile. 2 Dignità di un patriarca ecclesiastico. 
 @   lat. tardo patriarchatus,-us

\patriàrchio, sm. Residenza di un patriarca. 

\Pàtrica Comune in provincia di Frosinone (2.738 ab., CAP 03010, TEL. 0775). 

\patricìda => "parricida" 

\patrìgno, sm. Il secondo marito della madre, rispetto ai figli nati dal primo matrimonio. 
 X   sm. stepfather. 

\patrilineàre, agg. Della patrilinearità. 

\patrilinearità, sf. Consuetudine sociale consistente nel fatto che i figli appartengono alla famiglia paterna e i la successione dei beni segue la linea paterna. 

\patrilocalità, sf. Consuetudine sociale in base alla quale una coppia deve obbligatoriamente risiedere all'interno del clan del marito. 

\patrimoniàle, agg. Relativo al patrimonio. 
 X   agg. 1 patrimonial. 2 (tassa) property tax. 

\patrimònio, sm. Nel diritto è il complesso di rapporti (attivi e passivi) che fanno capo a un soggetto (fisico o giuridico). Qualora vengano considerati solo i beni attivi si parla di patrimonio lordo; nel caso in cui si considerino anche le parti passive, allora si parla di patrimonio netto. ~ capitale, denaro. 
 X   sm. 1 property. 2 (fig.) heritage. 
 @   lat. patrimonium, deriv. da pater,-tris padre. 

\pàtrio, agg. Relativo alla patria. 

\patriòta, sm. e sf. (pl.-i) Chi ama la patria e combatte per essa. 
 X   sm. e sf. patriot. 

\patriottàrdo, agg. e sm. Che, o chi, mostra un patriottismo fanatico. 

\patriòttico, agg. (pl. m.-ci) Che riguarda la patria. 
 X   agg. patriotic. 

\patriottìsmo, sm. Sentimento di devozione verso la patria. 
 X   sm. patriotism. 
 @   franc. patriotisme. 

\patrìstica, sf. Studio delle opere dei primi autori e scrittori cristiani (i padri della chiesa), nel primo periodo di diffusione della religione cristiana, dal II al VII sec., periodo in cui si organizzò e strutturò il pensiero cristiano. La patristica è cronologicamente distinta nel primo periodo (quello di autori contemporanei agli apostoli), nel secondo (II sec.) e nel terzo, che comprende varie scuole di pensiero (alessandrina con Clemente Alessandrino e Origene, antiochena con Luciano d'Antiochia e Giovanni Crisostomo, latina, con Ambrogio, Gregorio Magno e Agostino, dei Cappadoci, con Basilio e Gregorio di Nissa). 

\patrìstico, agg. (pl. m.-ci) Che si riferisce ai padri della Chiesa. 

\patriziàto, sm. L'ordine dei patrizi. ~ aristocrazia, nobiltà. <> borghesia, plebe. 

\Patrìzio (Britannia 390?-461) Santo ed ecclesiastico britannico. Originario della Britannia, fu rapito a dodici anni dai pirati e condotto in Irlanda come schiavo. Fuggito, tornò in patria ove meditò il proposito di dedicarsi alla vita missionaria. Stabilì la sua sede apostolica a Armagh (Ulster). Viene festeggiato il 17 marzo. Patrono d'Irlanda, diffuse il cristianesimo in Irlanda e scrisse Confessio, un'autobiografia, e Lettera a Corotico (re del Galles). 

\patrìzio, agg. Nobile. ~ aristocratico, blasonato. <> plebeo, popolano. 
Nell'antica Roma i patrizi erano gli appartenenti delle famiglie discendenti dai patres, i cui capi sedevano in senato. In seguito, la classe patrizia si allargò anche ad altre famiglie. I patrizi erano una classe chiusa e detentrice del potere economico e politico, in contrapposizione con i plebei. Dopo l'ammissione dei plebei al consolato si formò la nobilitas, una nuova aristocrazia. 

\patrizzàre, v. intr. Essere simile, nel carattere o nel fisico, al padre o imitarne i comportamenti. 

\patrocinànte, agg. sm. e sf. Che, o chi, patrocina qualcuno in giudizio. 

\patrocinàre, v. tr. Sostenere le difese di qualcuno. ~ appoggiare, assistere. ~ ostacolare. 
 X   v. tr. 1 (difendere) to defend. 2 (supportare) support. 
 @   lat. patrocinari, deriv. da patronus difensore. 

\patrocinàtóre, sm. Chi esercita il patrocinio. 

\patrocìnio, sm. Difesa, assistenza e rappresentanza in giudizio. ~ aiuto, appoggio. ~ ostacolo. 
 X   sm. 1 pleading, defence. 2 (sostegno) sponsorship. 

\Pàtroclo Personaggio mitologico. Eroe figlio di Menenzio. Per soccorrere gli achei, indossò le armi dell'amico Achille, ma venne ucciso da Ettore. Il suo corpo fu recuperato da Menelao e Aiace e in suo onore Achille ordinò funerali solenni. 

\patrologìa, sf. Patristica. 

\patron, sm. invar. 1 Padrone. 2 Nel linguaggio sportivo, chi organizza un giro ciclistico. 

\patronàle, agg. Relativo a patrono. 

\patronàto, sm. 1 Protezione da parte di un'istituzione. 2 Istituzione con fini assistenziali. ~ patrocinio. 
 X   sm. patronage. 

\patronéssa, sf. Signora che aiuta qualche istituto assistenziale o che fa beneficenza. 

\Patróni Grìffi, Giusèppe (Napoli 1921-Roma 2005) Drammaturgo. Tra le opere D'amore si muore (1958) e Metti, una sera a cena (1967). 

\patronimìa, sf. Norma secondo cui i figli derivano il loro nome da quello del padre. 

\patronìmico, agg. e sm. (pl. m.-ci) Di nome, derivato da quello del padre. 

\patròno, sm. 1 Il santo protettore di una città, di una chiesa ecc. il patrono di Pavia è San Siro. 2 Avvocato difensore di una causa. ~ legale. 3 Chi svolge opera di beneficenza. ~ mecenate. 
 X   sm. 1 (dir.) counsel. 2 (socio di patronato) patron. 3 (santo) patron saint. 
 @   lat. patronus, deriv. da pater,-tris padre. 

\patrònomo, sm. Nell'antica Grecia, ognuno dei sei membri appartenenti a quel collegio spartano che venne fondato da Cleomene III nel 227 a. C. al fine di sostituire l'eforato. 

\pàtta, sf. 1 Pareggio nel gioco. 2 Al plurale, le marre dell'ancora. 3 Risvolto esterno delle tasche. 4 La striscia di stoffa che copre una fila di bottoni, specialmente l'apertura anteriore dei pantaloni maschili. 
 X   sf. (striscia di stoffa) fly. 

\Pattàda Comune in provincia di Sassari (3.772 ab., CAP 07016, TEL. 079). 

\pattàre, v. tr. Nel gioco degli scacchi, terminare una partita alla pari. 

\patteggiaménto, sm. Il patteggiare. 
 X   sm. plea bargaining. 
Nel processo penale è un patto che viene concordato fra il pubblico ministero e l'imputato, relativamente alla pena da richiedere al giudice. Con questo metodo si può giungere a una riduzione della pena prevista fino a un terzo. 

\patteggiàre, v. intr. Venire a patti. ~ accordarsi, contrattare. 
 X   v. intr. to negotiate. 

\pattern, loc. sost. invar. Modello, schema, configurazione, struttura ripetitiva. Il termine è impiegato con significati diversi in matematica, informatica, tecnologia, musica, disegno. Per gli usi in ambito musicale vedi qui   +   i libri di Wright e Benson. Per usi in vari ambiti scientifici vedi qui   +   e qui   +  .

\Pàtti Comune in provincia di Messina (12.959 ab., CAP 98066, TEL. 0941). Centro agricolo (coltivazione di agrumi, olive e ortaggi), della pesca, turistico (balneazione) e industriale (prodotti alimentari e meccanici). Venne fondato nell'XI sec. nei pressi di un'abbazia di origine normanna. Vi si trovano i resti di una villa romana risalente al IV sec. Gli abitanti sono detti Pattesi

\Pàtti, Èrcole (Catania 1904-Roma 1976) Scrittore, collaborò con diversi quotidiani e pubblicò varie raccolte di articoli (Viaggio da Tokyo a Bombay, 1934; Il punto debole, 1952) e alcuni romanzi (Quartieri alti, 1940; Un amore a Roma, 1956; La cugina, 1965; Graziella, 1970). 

\Pàtti, gólfo di Insenatura della costa nordorientale della Sicilia, tra capo Calavà e capo Milazzo. 

\pattinàggio, sm. Sport praticato su piste di ghiaccio (pattinaggio su ghiaccio), di cemento o legno o su strada (pattinaggio a rotelle). Entrambe le discipline prevedono prove artistiche e prove di velocità; in quest'ultimo caso, le distanze previste variano, su ghiaccio, da 500 a 10.000 m, a rotelle, da 500 m a 200 km. Il pattinaggio su ghiaccio risale all'antichità, ed era in uso presso le popolazioni nordiche; è stato ammesso ai giochi olimpici nel 1924. Il pattinaggio a rotelle ha avuto inizio nel XVIII sec. 
 X   sm. skating. 

\pattinàre, v. intr. Scivolare con i pattini sul ghiaccio, correre sui pattini a rotelle. 
 X   v. intr. to skate. 

\pattinatóio, sm. Pista da pattinaggio. 

\pattinatóre, sm. Chi pratica il pattinaggio. 
 X   sm. skater. 

\pàttino (1), sm. 1 Ciascuno dei due attrezzi che si applicano alle scarpe di chi pratica il pattinaggio. pattini a rotelle, da ghiaccio. 2 Organo che impone il movimento meccanico di un altro organo. 
 X   sm. 1 skate. 2 (di slitta) runner. 3 (a rotelle) roller skate. 4 (da ghiaccio) ice skates. 
 @   franc. patin, deriv. da patte zampa. 

\pattìno (2), sm. Moscone. 

\pàtto, sm. Convenzione particolare tra due parti. ~ accordo, intesa. venire a patti, scendere in trattativa; a patto che, a condizione che. 
 X   sm. 1 agreement, pact. 2 (condizione) condition, term. 
 @   lat. pactum, deriv. da pactus, p.p. di pacisci concludere un patto. 

\Patton, generale d'acciaio Film di guerra, americano (1970). Regia di Franklyn J. Schaffner. Interpreti: George C. Scott, Karl Malden, Stephen Young. Titolo originale: Patton 

\Patton, George Smith (San Gabriel 1885-Heidelberg 1945) Generale statunitense, si distinse nel corso della seconda guerra mondiale, in cui ricoprì importanti incarichi di comando, come quello della settima armata, che conquistò la Sicilia nel 1943, e della terza armata nello sbarco in Normandia. Combatté poi presso Avranches e nelle Ardenne. Morì in un incidente d'auto. 

\pattùglia, sf. Piccolo gruppo di militari, incaricati di svolgere compiti particolari di sorveglianza. ~ squadra, ronda. 
 X   sf. patrol. 

\pattugliaménto, sm. Servizio di sorveglianza compiuto da una pattuglia. 

\pattugliàre, v. intr. Andare in pattuglia. 

\pattugliatóre, sm. 1 Unità di pattugliamento della marina militare il cui compito è di controllare zone diverse. 2 Chi fa parte di una pattuglia. 

\pattuìre, v. tr. Patteggiare. ~ accordarsi, conciliare. 
 X   v. tr. to reach an agreement on. 

\pattuìto, agg. Stabilito. 

\pattùme, sm. Immondizia, spazzatura. ~ sporcizia, sudiciume. 

\pattumièra, sf. Recipiente per contenere la spazzatura. 
 X   sf. dustbin. 

\Patù Comune in provincia di Lecce (1.696 ab., CAP 73053, TEL. 0833). 

\patullàre, v. v. tr. 1 Prendere in giro qualcuno. ~ deridere. 2 Agitare. ~ sballottare. 
v. rifl. Giocherellare. ~ divertirsi. 

\patùrnie, sf. pl. Cattivo umore. ~ malumore, luna. 

\Pau (comune) Comune in provincia di Oristano (413 ab., CAP 09090, TEL. 0783). 

\Pau (Francia) Città (83.000 ab.) della Francia, capoluogo del dipartimento dei Pyrénées-Atlantiques. 

\Pauker, Anna (Codaesti, Moldavia 1894-Bucarest 1960) Politica romena. Studiò medicina a Zurigo. Attiva in politica fin dal 1922, sposò il giornalista Marcel Pauker che aveva conosciuto a Zurigo. Condannata in patria, fu costretta a riparare in Russia, dove il marito fu condannato a morte con l'accusa di trotzkismo (1930). Organizzò la divisione Tudor Vladimirescu, composta da profughi, con la quale rientrò in Romania nel settembre 1944. Dirigente comunista e ministro degli esteri dal 1947 al 1952, cercò, nei limiti del possibile, di sviluppare una politica autonoma rispetto alla Russia. Nel 1952, accusata di sionismo, fu espulsa dal partito. 

\Paulàro Comune in provincia di Udine (3.207 ab., CAP 33027, TEL. 0433). 

\Pàuli Arbarèi Comune in provincia di Cagliari (719 ab., CAP 09052, TEL. 070). 

\Pauli, Wolfgang (Vienna 1900-Zurigo 1948) Fisico svizzero di origine austriaca, fu l'assistente di M. Born e poi di N. Bohr; in seguito ai suoi studi arrivò a enunciare, nel 1924, il principio di esclusione, basato sulla meccanica quantistica. Collaborò poi con W. Heisenberg allo scopo di ricercare un'integrazione fra la meccanica quantistica e la teoria della relatività. Nel 1945 gli fu assegnato il premio Nobel per la fisica. 

\pauliciàno, sm. Membro di una setta eretica dei secc. VII-X che sosteneva un tipo di dualismo che contrapponeva il Dio celeste al Creatore e respingeva il Vecchio Testamento e l'Incarnazione, riconducendo il cristianesimo a una rigorosa semplicità evangelica. 

\Paulilàtino Comune in provincia di Oristano (2.688 ab., CAP 09070, TEL. 0785). 

\Pauline alla spiaggia Film commedia, francese (1982). Regia di Eric Rohmer. Interpreti: Amanda Langlet, Arielle Dombasle, Simon De La Brosse. Titolo originale: Pauline à la plage 

\Pauling, Linus Carl (Portland 1901-Big Sur 1994) Chimico statunitense premio Nobel per la chimica nel 1954, che compì studi fondamentali per la comprensione dei legami chimici. La sua attività nell'ambito della biochimica consentì di giungere a una maggiore conoscenza di svariate sostanze complesse. Grazie al suo impegno contro le armi nucleari gli venne assegnato anche il premio Nobel per la pace, nel 1962. 

\Paùllo Comune in provincia di Milano (9.613 ab., CAP 20067, TEL. 02). 

\paulòwnia, sf. Genere di piante arboree dalle foglie decidue, appartenenti alla famiglia delle Scrofulariacee, che si trovano in Cina e in Giappone. 

\Paulus, Friedrich von (Breitenau 1890-Dresda 1957) Ufficiale tedesco che guidò la sesta armata sul fronte sovietico nel corso della seconda guerra mondiale, fino alla disfatta successiva all'assedio di Stalingrado, in seguito alla quale si arrese, disobbedendo a Hitler. Durante la prigionia costituì un movimento di ufficiali antinazisti e, in seguito, testimoniò al processo di Norimberga dalla parte degli accusatori; nel 1953 fu rimesso in libertà. 

\pauperìsmo, sm. Fenomeno per cui a causa di guerre o carestie si ha una situazione di miseria estesa a larghi strati di popolazione. 

\pauperìstico, agg. (pl. m.-ci) Relativo al pauperismo. 

\Paupìsi Comune in provincia di Benevento (1.709 ab., CAP 82030, TEL. 0824). 

\paupulàre, v. intr. Emettere il verso del pavone. 

\paùra, sf. 1 Stato d'animo, di inquietudine e turbamento che si prova al pensiero o alla presenza di cosa reputata pericolosa. ~ panico, spavento, terrore, fifa. <> serenità, tranquillità. 2 Preoccupazione. ~ trepidazione, timore. la paura dell'esame cominciava a farsi sentire. 3 Timore. 
 X   sf. 1 fear. 2 (spavento) scare, fright. 3 (per paura di) for fear of. 4 (avere paura) to be afraid. 
 @   lat. pavura, deriv. da pavor,-oris paura. 
Cavaliere senza macchia e senza paura. Appellativo con cui era conosciuto il condottiero francese Pierre Bayard (1476-1524). 

\Paura Romanzo di R. Wright (1940). 

\Paura del portiere prima del calcio di rigore, La Romanzo di P. Handke (1970). 

\Paura di volare Romanzo di E. Jong (1974). 

\Pauròpodi Ordine di piccoli Miriapodi muniti di un paio di mandibole e di un paio di mascelle e aventi il tronco formato da dodici segmenti con nove paia di arti e testa con antenne setolose. 

\pauróso, agg. 1 Che mette paura. ~ spaventoso, terrorizzante. <> rassicurante, tranquillizante. 2 Che ha paura. ~ codardo, pavido. <> ardimentoso, ardito. era una persona paurosa per natura. 3 Eccezionale. aveva un'intelligenza paurosa
 X   agg. 1 fearful. 2 (che ha paura) timorous, fearful. 3 (che fa paura) frightening. 
 @   deriv. da paura

\pàusa, sf. 1 Breve sosta, intervallo. ~ fermata, interruzione. doveva prendersi una pausa dal lavoro. 2 Interruzione del suono in una composizione musicale. 
 X   sf. 1 pause. 2 (sosta) break. 
 @   lat. pausa, dal greco pausis, deriv. da pàuein far cessare. 

\Pausània (Sparta 445 a. C.-Tegea ?) Re di Sparta salito al trono nel 409 a. C., favorì la restaurazione della democrazia ad Atene, opponendosi alla politica di Lisandro. Fu inviato in soccorso di Lisandro nel 395 a. C. ma arrivò dopo la sconfitta e l'uccisione di questi, avvenute ad Aliarto. Per questa ragione fu processato e condannato per tradimento e venne condotto in esilio a Tegea, dove rimase fino alla morte. 
Pausania 
(?-Sparta 468 a. C.) Militare e reggente spartano della famiglia degli Agiadi, figlio di Cleombroto. Resse le sorti della città dal 480 a. C., sconfiggendo nel 479 a. C. i persiani e occupando Cipro e Bisanzio. Dopo essere stato richiamato a Sparta fu accusato di tradimento e venne murato vivo nel tempio di Atena in cui aveva cercato scampo. 
Pausania 
(II sec.) Scrittore greco autore dell'opera in dieci libri Periegesi della Grecia (160-177). In quest'opera descrive varie zone della Grecia dell'epoca, soffermandosi in particolare sugli aspetti topografici, artistici e storici e lasciando così un'importante testimonianza del suo tempo. 

\pausàre, v. intr. 1 Interrompere brevemente un'azione, fare una pausa. 2 Riposare. ~ fermarsi. 

\Paùssidi Famiglia di Insetti Coleotteri con antenne di forma strana e livree di colore giallo-rossastro o brune. 

\Paustovskij, Konstantin Georgevic (Mosca 1892-1968) Romanziere. Tra le opere Una storia settentrionale (1938) e Cronaca di una vita (1946-1962). 

\pavàna, sf. Antica danza italiana, elegante e solenne. 

\Pavaròlo Comune in provincia di Torino (836 ab., CAP 10020, TEL. 011). 

\Pavaròtti, Luciàno (Modena 1935-Modena 2007) Tenore. È uno dei più popolari cantanti lirici del mondo. Nel suo repertorio Bellini, Donizetti, Puccini e alcune opere verdiane. Recentemente con Carreras e Domingo si è esibito in concerti memorabili alle Terme di Caracalla (1990), a Los Angeles (1994) e a Modena (1997). 

\pavé, sm. invar. Tipo di lastricato costituito da piccoli blocchi di pietra o di vari tipi di rocce (porfido, granito, basalto, scistose). 

\Pavelic, Ante (Bradina 1889-Madrid 1959) Politico croato. Capo degli ustascia, nel 1941 con l'occupazione tedesca divenne dittatore. Dopo la guerra riparò all'estero. 

\paventàre, v. tr. e intr. Temere, aver paura. ~ diffidare, dubitare. 

\pavesàre, v. tr. Ornare con bandiere, imbandierare. ~ impavesare, parare. <> sguarnire, spogliare. 

\pavesàta, sf. In marina, serie di pavesi. 

\pavése, agg. e sm. agg. Relativo alla città di Pavia. 
sm. 1 Scudo rettangolare usato dalle milizie medievali. 2 Gala di bandiere. 

\Pavése, Césare (Santo Stefano Belbo 1908-Torino 1950) Scrittore, allievo di A. Monti. Negli anni Trenta diresse la rivista Cultura che venne poi soppressa dal regime fascista; a causa del suo impegno antifascista fu incarcerato e poi condannato al confino, in Calabria. Nel 1936 pubblicò la raccolta di poesie Lavorare stanca, tentando di innovare le tradizioni poetiche dell'epoca. Scrisse poi vari romanzi e racconti (Paesi tuoi, 1941; La casa in collina; Feria d'Agosto, 1946; Il compagno, 1947; Prima che il gallo canti, 1949; La bella estate, 1949; La luna e i falò, 1950; Notte di festa, 1953), oltre ad altre opere poetiche (Dialoghi con Leucò, 1947; Verrà la morte e avrà i tuoi occhi, 1951) e saggistiche (La letteratura americana e altri saggi, 1951). Importante fu anche la sua attività di traduttore, mediante la quale diffuse in Italia la conoscenza della lettereratura nordamericana. Morì suicida.   +  

\Pavési, Stéfano (Casaletto Vaprio, Cremona 1779-Crema 1850) Maestro di cappella del duomo di Crema e compositore soprattutto di musica religiosa. Fu direttore dal 1826 al 1830 del teatro di corte a Vienna. 

\Pavìa Città lombarda (77.000 ab., CAP 27100, TEL. 0382) capoluogo di provincia, situata sulle rive del Ticino. Importante mercato di prodotti agricoli e dell'allevamento, la città conta anche insediamenti industriali nei settori metallurgico, meccanico, tessile, alimentare. Venne fondata dai liguri e divenne nell'89 a. C. colonia romana, poi municipio nel 49 a. C. (Ticinum Papiae). Fu capitale longobarda e franca, quindi libero comune (XI-XIII sec.) e in seguito entrò a far parte del ducato dei Visconti. Vide la sconfitta di Francesco I contro Carlo V, nel 1525. Sede di un'antica università, che venne fondata nel 1361, ospitava già dall'XI sec. una scuola di studi giuridici. È ricca di testimonianze storiche e monumentali, come il castello visconteo (1360-1365), il broletto (XII sec.), le chiese di San Michele (1117-1155), San Pietro in Ciel d'Oro (XII sec.), San Teodoro (XII sec.). 
Provincia di Pavia 
(2.965 km2, 490.000 ab.) Si suddivide nelle tre zone del Pavese a nord-est, della Lomellina a nord-ovest e dell'Oltrepò a sud. Di tradizioni tipicamente agricole (riso, grano, mais e vigneti nell'Oltrepò, allevamento di bovini e suini), ha importanti industrie calzaturiere a Vigevano ed enologiche a Casteggio e a Stradella. Principali centri sono Vigevano, Voghera, Broni, Stradella, Mortara. 

\Pavìa di Ùdine Comune in provincia di Udine (5.422 ab., CAP 33050, TEL. 0432). 

\Paviàno, sm. Altra denominazione delle Scimmie Catarrine della specie Papio ursino che vive nell'Africa del Sud. Appartiene alla famiglia delle Cercopitecidi. 

\Pavic, Milorad (Belgrado 1929-) Romanziere serbo. Tra le opere Dizionario dei Chazari (1987). 

\pàvido, agg. e sm. agg. Che ha paura, timido. ~ codardo. <> ardimentoso. 
sm. Persona paurosa. ~ vigliacco. <> coraggioso. 
 @   lat. pavidus, deriv. da pavere spaventarsi. 

\pavimentàle, agg. Relativo al pavimento. 

\pavimentàre, v. tr. Fare il pavimento. 

\pavimentatóre, sm. Operaio che mette in posa i pavimenti. 

\pavimentazióne, sf. 1 L'atto del pavimentare. 2 Il lastricato delle vie e delle strade e il materiale di cui è costituito. 3 Tassellazione   +  .
 X   sf. 1 paving. 2 (tasselazione) tessellation.

\paviménto, sm. Copertura del suolo a mezzo di materiali vari. ~ assito, impiantito, suolo. 
 X   sm. floor. 
 @   lat. pavimentum, deriv. da pavire spianare. 

\pavimentóso, agg. Riferito a un tessuto epiteliale con cellule poliedriche appiattite collocate su uno o più strati. 

\Pavlodar Città (342.000 ab.) del Kazakistan, sul fiume Irtys. Capoluogo della provincia omonima. 

\Pavlograd Città (134.000 ab.) dell'Ucraina, sul fiume Volcja, nella provincia di Dnepropetrovsk. 

\Pavlov, Ivan Petrovic (Pietroburgo 1882-L'Aia 1931) Ballerina classica russa, attiva dal 1906 al 1927. Celebre interprete della compagnia dei Ballets Russes (Balletti Russi) di Sergej Diaghilev, nel 1911 creò una propria compagnia di balletto che presentò spettacoli di balletto classico nei migliori teatri del mondo. Tra le sue interpretazioni memorabili per grazia e leggerezza, si ricordano il Lago dei cigni di P. I. Caikovkij (1906 e 1911), La morte del cigno di M. M. Fokin (1907), Giselle di A. Adam (1909). Una scelta delle sue esibizioni è stata portata sullo schermo nel 1956 con il titolo Il cigno immortale

\Pavlova, Ànna (Pietroburgo 1882-L'Aia 1931) Ballerina classica russa, attiva dal 1906 al 1927. Celebre interprete della compagnia dei Ballets Russes (Balletti Russi) di Sergej Diaghilev, nel 1911 creò una propria compagnia di balletto che presentò spettacoli di balletto classico nei migliori teatri del mondo. Tra le sue interpretazioni memorabili per grazia e leggerezza, si ricordano il Lago dei cigni di P. I. Caikovkij (1906 e 1911), La morte del cigno di M. M. Fokin (1907), Giselle di A. Adam (1909). Una scelta delle sue esibizioni è stata portata sullo schermo nel 1956 con il titolo Il cigno immortale

\Pavlova, Tatjana (Belopavlovic 1896-Roma 1975) Attrice e regista teatrale russa, sorella di Anna. Nel 1921 si trasferì in Italia, dove aprì la strada al teatro moderno, introducendo i principi estetici di V. Stanislavskij. 

\Pavolini, Alessàndro (Firenze 1903-Dongo 1945) Politico. Di ideologia fascista, dal 1939 al 1943 fu ministro della cultura popolare, quindi segretario del partito della RSI. Ideò e fu alla guida delle Brigate nere. Mentre tentava la fuga con Mussolini, venne fucilato. 

\pavoncèlla, sf. Uccello (Vanellus vanellus) della famiglia dei Caradridi e dell'ordine dei Caradriformi. Di colore verde con un ciuffo bruno sul capo, vive nelle zone coltivate e nelle paludi dell'Europa e dell'Asia. 

\Pavóne Costellazione, classificata nel 1603 da J. Bayer, impossibile da vedere dalle nostre latitudini, in quanto situata nell'emisfero celeste australe. 

\pavóne, sm. 1 Uccello. 2 Detto di persona vanitosa. 
 X   sm. peacock. 
Uccello galliforme appartenente alla famiglia dei Fasianidi, originario di India e Indocina (ne esiste anche una specie originaria del Congo). Viene allevato per lo splendido piumaggio multicolore, che viene aperto a ventaglio dal maschio durante il corteggiamento. La specie indiana è il Pavo cristatus, quella indonesiana Pavo muticus, quella africana Afropavo congensis

\Pavóne Canavése Comune in provincia di Torino (4.060 ab., CAP 10018, TEL. 0125). 

\Pavóne dél Mèlla Comune in provincia di Brescia (2.480 ab., CAP 25020, TEL. 030). 

\Pavóne, Rìta (Torino 1945-) Cantante di musica leggera, arrivò al successo negli anni '60. Tra le canzoni La partita di pallone e Come te non c'è nessuno

\pavoneggiàrsi, v. intr. pron. Vantarsi, compiacersi dei propri meriti o della propria bellezza. ~ darsi delle arie. 
 X   v. intr. pron. to show off, to strut about. 

\pavor nocturnus, loc. sost. m. invar. Disturbo che a volte si presenta nell'infanzia manifestandosi in un risveglio improvviso dopo poche ore di sonno con incubi, scarso riconoscimento dell'ambiente circostante, invocazioni di aiuto. Un bambino così risvegliatosi, una volta rassicurato, si riaddormenta abbastanza facilmente.
 X   sm. night terror.

\Pavùllo nél Frignàno Comune in provincia di Modena (13.379 ab., CAP 41026, TEL. 0536). Centro agricolo (coltivazione di frutta, foraggi e cereali) e industriale (prodotti tessili e alimentari). Vi si trova il castello Montecuccoli, del XVI sec. Gli abitanti sono detti Pavullesi

\Pawlicki, Stefan (Danzica 1839-1917) Filosofo polacco. Membro dell'Accademia Pontificia. Tra le opere, Il materialismo di fronte alla scienza (1870) e Studi sulla filosofia greca (1890). 

\Pawnee Popolazione indiana dell'America del nord che viveva tra i fiumi Platte e Arkansas; in seguito furono rinchiusi nelle riserve dell'Oklahoma e del Nebraska. 

\paxillus, sm. invar. Genere di Funghi Basidiomiceti cosmopoliti con gambo facilmente staccabile. Appartiene alla famiglia delle Boletacee. 

\Paxinù, Katina (Pireo 1900-Atene 1973) Attrice greca. Dopo un'iniziale esperienza teatrale nell'interpretazione dei personaggi del teatro classico, nel 1943 passò al cinema vincendo l'Oscar per la migliore attrice non protagonista nel film Per chi suona la campana. Tra le altre interpretazioni, Il lutto si addice a Elettra (1947) di D. Nichols, Rapporto confidenziale (1956) di O. Welles e Rocco e i suoi fratelli (1960) diretto da Luchino Visconti. 

\Paxton, Joseph (Milton-Bryant 1801-Sydenham 1865) Architetto inglese. Tra le opere il Crystal Palace per l'Esposizione Internazionale del 1851 a Londra (distrutto da un incendio nel 1937). 

\pay TV, loc. sost. f. invar. Emittente televisiva i cui programmi sono accessibili, a pagamento, per mezzo di un decodificatore. 

\Payback Film thriller, americano (1998). Regia di B. Helgeland. Interpreti: M. Gibson, G. Henry. 

\Payne-Gaposchkin, Cecilia Helena (Wendower, Inghilterra 1900-Cambridge, Massachusetts 1979) Lavorò nell'osservatorio astronomico dell'università di Boston, più nota come università di Harvard. Si è occupata dell'analisi degli spettri stellari e dell'evoluzione delle stelle, scoprendo nuove leggi sui cicli stellari. 

\Pays de la Loire Regione (3.059.000 ab.) amministrativa della Francia, comprendente i dipartimenti di Loire-Atlantique, Maine-et-Loire, Mayenne, Sarthe e Vendée. Capoluogo Nantes. 

\Paysan, Catherine (Aulaines, Sarthe 1926-) Pseudonimo di Annie Roulette, scrittrice francese. Trasferì nelle sue opere l'isolamento della grande città, che visse in prima persona essendo stata trasferita a Parigi per insegnare; nonché l'emarginazione degli immigrati. Tra le opere, Noialtri Sanchez (1961), Il negro di sabbia (1968), Come l'oro di un anello (1971), La colline d'en face (1987). 

\Paysandú Città (75.000 ab.) dell'Uruguay, sul fiume Uruguay. Capoluogo del dipartimento omonimo. 

\Paz => "La Paz" 

\Paz (El Salvador), La Dipartimento (246.000 ab.) dell'El Salvador, nella Zona Centrale. Capoluogo Zacatecoluca. 

\Paz (Honduras), La Dipartimento (112.000 ab.) dell'Hounduras sudoccidentale. Capoluogo La Paz. 

\Paz (Messico), La Città (138.000 ab.) del Messico, capitale dello stato della Bassa California del Sud. 

\Paz Estenssoro, Víctor (Tarija 1907-Tarija 2001) Politico boliviano. Leader del Movimento nazionale rivoluzionario, fu tre volte presidente della repubblica (1952-1956, 1960-1964 e 1985-1990). 

\Paz, Octavio (Città del Messico 1914-1998) Scrittore messicano, dopo gli inizi di carattere rivoluzionario e surrealistico (visse a Parigi), si orientò verso temi tipici dell'esistenzialismo. Fra le sue prime opere, Radice dell'uomo (1937); in seguito scrisse alcune raccolte di poesie come Libertà sulla parola, pubblicata nel 1960, Salamandra (1962), Versante est (1968), Ritorno (1976) e una serie di opere di saggistica come Il labirinto della solitudine (1950), I figli del fango (1973). Nel 1990 gli è stato assegnato il premio Nobel per la letteratura. 

\Pazardzik Città (88.000 ab.) della Bulgaria centro-occidentale, sul fiume Marizza. Capoluogo del distretto omonimo. 

\pazientàre, v. intr. Avere pazienza. ~ aspettare, attendere. 
 X   v. intr. to be patient. 

\paziènte, agg., sm. e sf. agg. 1 Che ha pazienza. ~ quieto, tranquillo. <> nervoso, impaziente. si riteneva una persona paziente. 2 Che necessita pazienza. era un paziente lavoro che richiedeva tempo e calma
sm. e sf. Chi, affetto da una malattia, è sottoposto alle cure di un medico. ~ ammalato, degente. 
 X   agg., sm. e sf. patient. 
 @   lat. patiens,-entis, p.pres. di pati sopportare. 

\paziènza, sf. 1 Qualità di chi sopporta con rassegnazione le varie avversità. ~ tolleranza. <> insofferenza. 2 Precisione, meticolosità nell'esecuzione di un lavoro. ~ accuratezza. <> negligenza. un lavoro fatto con pazienza
 X   sf. 1 patience. 2 (escl.) never mind. 
 @   lat. patientia, deriv. da pati sopportare. 

\Paziènza, Andrèa (Bologna 1956-Lucca 1988) Disegnatore di fumetti italiano. Fece il proprio esordio professionale nel 1977 sul periodico Linus, rappresentando la contestazione giovanile con il personaggio Penthotal. Nel 1980 passò poi alla rivista Cannibale, creando la striscia di Zanardi, e quindi fornì la propria collaborazione anche a Corto Maltese e Comic Art

\Pazza di Chaillot, La Dramma di J. Giraudoux (postumo 1945). 

\Pazza storia del mondo, La Film comico, americano (1981). Regia di Mel Brooks. Interpreti: Mel Brooks, Madeline Kahn, Dom De Luise. Titolo originale: History of the World (Part 1) 

\pazzaménte, avv. Da pazzo, esageratamente. 

\Pazzàno Comune in provincia di Reggio Calabria (954 ab., CAP 89040, TEL. 0964). 

\pazzarièllo, sm. Tipico banditore di prodotti alimentari di Napoli. 

\pazzeggiàre, v. intr. Fare pazzie. 

\pazzerèllo, agg. Spensierato, capriccioso. 

\pazzerellóne, sm. Persona allegra, burlone. 

\pazzésco, agg. (pl. m.-chi) 1 Che concerne la pazzia. ~ insensato. <> razionale. 2 Qualcosa di assurdo. ~ dissennato, folle. <> accorto, assennato, avveduto. 
 X   agg. absurd, crazy. 

\Pàzzi Famiglia fiorentina originaria di Fiesole, avversaria dei Medici, che organizzò la congiura dei Pazzi, in cui Francesco e Iacopo Pazzi assieme a Bernardo Bandini assalirono nella chiesa di Santa Maria del Fiore Giuliano e Lorenzo de' Medici, uccidendo il primo e ferendo il secondo; la congiura fallì e papa Sisto V intervenne contro Firenze, ma i Medici rafforzarono comunque il loro potere. 

\Pàzzi (cappella dei) Cappella rinascimentale progettata dal Brunelleschi nel 1429 posta nel chiostro di Santa Croce a Firenze. 

\Pazzi, pupe e pillole Film comico, americano (1964). Regia di Frank Tashlin. Interpreti: Jerry Lewis, Glenda Farrell, Everett Sloane. Titolo originale: The Disorderly Orderly 

\Pàzzi, Robèrto (Ameglia, La Spezia 1946-) Romanziere. Tra le opere Cercando l'imperatore (1985), Incerti di viaggio (1996). 

\pazzìa, sf. 1 Ogni malattia che altera le facoltà mentali. ~ demenza, follia. <> normalità, sanità. 2 Stravaganza. ~ bizzarria. 
 X   sf. 1 insanity, madness. 2 (azione) folly. 

\pàzzo, agg. 1 Malato di mente. ~ demente, folle. <> normale, sano. uscire pazzo, impazzire. 2 Persona bizzarra. ~ scriteriato. <> accorto, assennato. aveva gusti da pazzi. 3 Chi è in preda a una passione. era pazzo d'amore
 X   agg. 1 insane, crazy. 2 (strano) mad, wild. 3 (di gioia) beside oneself with joy. 
 @   lat. patiens,-entis sofferente. 

\pazzòide, agg., sm. e sf. Che, chi è strano e stravagante. ~ bizzarro, esaltato. <> assennato, coerente. 

\Pb Simbolo chimico del piombo. 

\pc Sigla di parsec, unità di misura di distanza usata in astronomia. 
PC 
Sigla di Personal Computer. 
pc 
Sigla di "per conoscenza". 

\PCI Sigla del partito comunista italiano. 

\PCM Sigla di Pulse Code Modulation (modulazione a codifica numerica di impulsi). Si tratta di una tecnica utilizzata per trasformare un segnale dalla forma analogica a quella digitale. 

\PCUS Sigla del partito comunista dell'unione sovietica. 

\Pd Simbolo chimico del palladio. 

\PDA Sigla di Personal Digital Assistant (assistente personale digitale). 

\PDL In informatica è la sigla di Page Description Language (linguaggio descrittivo di pagina). Designa quei linguaggi di programmazione che descrivono l'aspetto di una pagina stampata. 

\PDR In informatica è la sigla di Processing Data Rate (velocità di elaborazione dei dati). Viene usata come unità di misura della potenza di un elaboratore. 

\PDS Sigla del partito democratico della sinistra. 

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