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\r, R Sedicesima lettera dell'alfabeto. In linguistica è definita come consonante liquida vibrante. La lettera, minuscola e maiuscola, è usata in vari simboli e abbreviazioni. 
In astronomia R è una delle dieci classi spettrali, create dall'osservatorio di Harvard, in base alle quali è possibile classificare le stelle. Si tratta di stelle di colore rosso, temperatura di poco inferiore ai 3.000 °K, caratterizzate da bande di assorbimento dei composti del carbonio; per tale ultima ragione vengono inserite nella classe C (simbolo del carbonio), insieme alle stelle N. 
In fisica una R (maiuscola) rappresenta la costante dei gas perfetti (8,314 J/kmole) e una r (minuscola) è il simbolo dell'unità di misura della dose di esposizione a una radiazione (roentgen). 
In termologia °R (maiuscola) indica il simbolo del grado Rankine, mentre °r (minuscola) è quello del grado Reamur.
In matematica si usa R (o IR) per indicare l'insieme dei numeri reali.
R (project) è anche il nome di un diffusissimo software matematico multipiattaforma (vedi).

\r.ta, sm. invar. Termine sanscrito della religione vedica che indica l'equilibrio ordinato delle cose divine, naturali e umane e si riferisce in particolare ai suoi aspetti dinamici. 

\RA Sigla di Ritenuta d'Acconto. 
Ra 
Simbolo chimico del radio. 

\Ra Personaggio mitologico, dio egizio del sole. Veniva considerato il padre del faraone e rappresentato come un disco alato, un falco o un uomo con testa di falco. Il suo culto era originario di Eliopoli, ma la sua importanza diminuì con l'affermarsi del dio Ammone. Era adorato come dio creatore dell'universo. 

\Raab Personaggio biblico, meretrice di Gerico che aiutò Giosuè e gli ebrei a penetrare nella città. Fu risparmiata dalla distruzione della città. Madre di Booz, progenitore di David. Dante la colloca nel cielo di Venere. 

\Raab, Julius (Santkt Pölten 1891-Vienna 1964) Politico austriaco. Dal 1945 al 1960 fu membro del Partito popolare e dal 1953 al 1961 anche cancelliere. 

\Rabagliàti, Albèrto (Milano 1909-1974) Cantante di musica leggera. Dopo un tentativo come attore, si dedicò alla musica leggera. Tra le canzoni di successo Luna marinara e Bambina innamorata. 

\Rabal, Francisco (Aguilas 1926-Bordeaux 2001) Attore cinematografico spagnolo. Interpretò Nazarín (1959), Viridiana (1961), L'eclisse (1962) e Un complicato intrigo di donne, vicoli e delitti (1986). 

\Rabanne, Paco (San Sebastián 1934-) Sarto spagnolo. Ha realizzato modelli con i più rivoluzionari materiali. 

\Ràbano, Màuro (784?-856) Teologo tedesco e arcivescovo di Magonza. Diffuse in Germania lo studio dei classici e delle arti liberali e scrisse un'enciclopedia universale: De universo (842-847). 

\rabàrbaro, sm. Angiosperma (Rheum palmatum) della famiglia delle Poligonacee e dell'ordine delle Poligonali. Pianta erbacea perenne, cresce spontanea nelle zone asiatiche. Viene utilizzata in medicina. 
 X   sm. rhubarb. 

\Rabat (560.000 ab.) Capitale del Marocco e capoluogo della prefettura di Rabat-Salé. Posta sul versante atlantico del continente africano, comprende la Medina, con l'annessa Casba, la moschea di Hasan e il relativo poderoso minareto con il basamento quadrato. Le principali attività sono il commercio e l'industria alimentare, tessile e conciaria, nonché l'artigianato. Fondata dai fenici e colonizzata dai romani, divenne residenza abituale dei sovrani del Marocco; conobbe un considerevole sviluppo sotto il protettorato francese nel XX sec., divenendo capitale nel 1912. 

\rabattìno, sm. Persona che si arrabatta per sbarcare il lunario o per entrare in ambienti da cui può trarre dei vantaggi. 

\Rabaul Città della Papua Nuova Guinea (16.000 ab.), nell'arcipelago delle Bismark; capoluogo della provincia della Nuova Britannia Orientale e situata all'estremità nord dell'isola. Porto e sede vescovile. Durante il secondo conflitto mondiale (1942) fu occupata dai giapponesi che ne fecero la loro più importante base aeronavale del Pacifico. Sottoposta a pesanti bombardamenti americani che costrinsero la flotta giapponese a lasciare l'isola, venne liberata nel 1943 dalle truppe americane comandate dal generale Mac Arthur. 

\rabbellìre, v. v. tr. Rendere sempre più bello. 
v. intr. pron. Acquistare in bellezza. 

\rabberciaménto, sm. L'azione del rabberciare. 

\rabberciàre, v. tr. 1 Adattare alla meglio. 2 Correggere alla meglio uno scritto o un discorso. 

\rabberciatùra, sf. Il rabberciare. 

\Ràbbi Comune in provincia di Trento (1.478 ab., CAP 38020, TEL. 0463). 

\rabbi, sm. invar. Epiteto onorifico dato ai dottori della legge ebraica. 
 @   termine ebraico che significa mio grande maestro. 

\ràbbia, sf. 1 Detta anche idrofobia, in medicina è una malattia acuta di carattere infettivo causata da un virus del genere Rhabdovirus. 2 Eccesso d'ira, furore. ~ collera. 
 X   sf. 1 anger, rage. 2 (accanimento) fury. 3 (med.) rabies. 
 @   lat. tardo rabia. 
La rabbia interessa soprattutto i Mammiferi carnivori (lupi, volpi ecc.) e può essere trasmessa all'uomo con il loro morso. Dalla parte in cui è avvenuto il contagio, il virus (con un periodo di incubazione che va da due a venti settimane) si diffonde fino a raggiungere il midollo spinale, causando lesioni tipiche. L'esito è letale e non esiste, a oggi, alcuna terapia. L'unico rimedio è la prevenzione inoculando tempestivamente il vaccino nell'essere umano morso da un animale sospetto o sconosciuto. 

\ràbbico, agg. Relativo alla rabbia. 

\rabbìnico, agg. (pl. m.-ci) Relativo ai rabbini. 

\rabbinìsmo, sm. Nome dato al giudaismo, in quanto fondato sull'insegnamento dei rabbini. 

\rabbìno, sm. Termine ebraico (rab, rabbi) che significa "maestro". Secondo il giudaismo è un esperto di legge religiosa e secondo la tradizione la sua autorità risale a Mosè. Il titolo veniva conferito con una cerimonia religiosa chiamata semilhah (imposizione delle armi). Questa cerimonia venne proibita dai romani nel 135 a. C. Il fariseismo attribuì particolare importanza ai rabbini. Essi sostituirono i sacerdoti in veste di guide spirituali del popolo. La preparazione dei rabbini avveniva nelle accademie talmudiche (jeshihoth) ed era prettamente religiosa. Successivamente vennero fondati i collegi rabbinici che prevedevano una preparazione religiosa abbinata a una cultura moderna. Il rabbino anticamente non percepiva alcun compenso per cui doveva dedicarsi ad altre attività. Attualmente il rabbino gode di grande prestigio nella comunità ebraica. 
 X   sm. rabbi. 

\rabbiosaménte, avv. Con rabbia. 

\rabbióso, agg. 1 Affetto da rabbia. ~ idrofobo. 2 Collerico. 
 X   agg. 1 furious, angry. 2 (med.) mad, rabid. 3 (collerico) quick-tempered. 
 @   lat. rabiosus. 

\rabbit Letteralmente significa coniglio. In informatica indica un programma pirata che si riproduce senza posa fino a occupare tutte le risorse del sistema. 

\rabboccàre, v. tr. Riempire fino all'orlo. 
 X   v.tr. to fill up.

\rabbonacciàre, v. v. tr. 1 Far tornare in bonaccia. 2 Tranquillizzare. ~ placare. 
v. intr. pron. Calmarsi, placarsi. ~ quietarsi. 

\rabbonìre, v. v. tr. Far tornare buono. ~ calmare. 
v. intr. pron. Calmarsi, placarsi. 
 X   v. tr. e v. intr. pron. to calm down. 

\rabbrividìre, v. intr. 1 Sentire brividi. ~ agghiacciare. 2 Trasalire per paura. 
 X   v. intr. to shudder, to shiver. 

\rabbruscàre, v. v. intr. Di tempo, diventare freddo. ~ guastarsi. 
v. intr. pron. Di persona, rabbuiarsi. ~ adombrarsi. 

\rabbuffàre, v. v. tr. Mettere in disordine. 
v. intr. pron. 1 Minacciare bufera. 2 Azzuffarsi. 

\rabbuffàto, agg. Scompigliato. 

\rabbùffo, sm. Grave rimprovero. ~ ramanzina. 

\rabbuiàre, v. v. intr. 1 Fare buio. 2 Offuscare. 
v. intr. pron. 1 Farsi buio. 2 Offuscarsi. 3 Turbarsi. 
 X   v. intr. pron. 1 to grow dark. 2 to darken. 3 to get sulky.

\Rabdìtidi Famiglia di nematodi rabditoidei. 

\Rabditoidèi Ordine di nematodi rabditoidei. Si trovano soprattutto nei terreni agrari nei quali rimescolano e arricchiscono l'humus. 

\Rabdocèli A seconda delle classificazioni, ordine, raggruppamento o superordine di piccoli Platelminti Turbellari che presentano un intestino tubolare rettilineo e la bocca in posizione anteriore e ventrale. 

\rabdomànte, sm. e sf. Chi esercita la rabdomanzia. 

\rabdomàntico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a rabdomante. 

\rabdomanzìa, sf. Tecnica per l'individuazione di sorgenti d'acqua sotterranee o filoni minerari, attraverso le vibrazioni di una bacchetta. 
 @   greco rhabdomantèia. 

\Rabelais, François (La Devinière 1494-Parigi 1553) Scrittore francese, entrò nell'ordine benedettino ove studiò il latino, il greco e l'ebraico. Il suo capolavoro, il ciclo Gargantua e Pantagruel, che iniziò nel 1532 ma vide la luce solo nel 1564, racconta in tono burlesco le vicende di due giganti, padre e figlio. L'attività primaria di Rabelais fu, comunque, quella di medico, cui si aggiunse quella di editore scientifico. Il tono canzonatorio che caratterizzò l'opera fu condannato dai teologi della Sorbona, poiché implicava una satira pungente della pedanteria e dell'ipocrisia dell'ambiente clericale. 

\rabelaisàno, agg. 1 Relativo a Rabelais. 2 Dell'arte di Rabelais. 3 Che ricorda lo spirito satirico di Rabelais. 

\rabescàre, v. tr. Ornare con rabeschi. 

\rabésco, sm. Arabesco. 

\Rabi, Isidor Isaac (Rymanów 1898-New York 1988) Fisico statunitense. Di origine austriaca compì importanti studi sulla risonanza magnetica nucleare e nel 1944, con O. Stern, fu insignito del premio Nobel. 

\rabicàno, agg. e sm. Mantello equino che presenta peli bianchi sparsi. 

\ràbido, agg. Rabbioso. 

\Rabin, Ytzhak (Gerusalemme 1912-Tel Aviv 1996) Leader del partito laburista, fu due volte primo ministro israeliano dal 1974 al 1977 e dal 1992 alla morte. Nel 1993-1994 iniziò il processo di pacificazione con l'OLP e nel 1994 fu insignito del premio Nobel per la pace. 

\Rabóni, Giovànni (Milano 1932-Parma 2004) Poeta. Tra le opere Le case della Vetra (1966) e Cadenza d'inganno (1975). 

\rabóso, sm. Vitigno da uva rossa che produce grappoli lunghi dagli acini pruinosi dalla buccia spessa. 

\ràbula, sm. o sf. (pl. m.-i, f.-e) Avvocato arruffone, chiacchierone o poco onesto. 

\Ràcale Comune in provincia di Lecce (9.978 ab., CAP 73055, TEL. 0833). 

\Racalmùto Comune in provincia di Agrigento (10.752 ab., CAP 92020, TEL. 0922). Centro agricolo (coltivazione di frutta e cereali) e dell'estrazione di salgemma. Vi si trova il castello Chiaramonte, costruito tra il XIII e il XIV sec. Gli abitanti sono detti Racalmutesi

\racc. Sigla di raccomandata. 

\raccapezzàre, v. v. tr. 1 Ritrovare. 2 Mettere insieme, raccogliere con grande sforzo. 3 Capire, intendere. 
v. intr. pron. Riuscire a orientarsi. ~ ritrovarsi. 
 X   v. intr. pron. (non) to be at a loss. 

\raccapricciànte, agg. Che dà brivido. ~ agghiacciante. <> tranquillizzante. 
 X   agg. horrific, horrifying. 

\raccapricciàre, v. v. tr. Spaventare. 
v. intr. Inorridire. 
v. intr. pron. Sentirsi inorridire. 

\raccaprìccio, sm. Turbamento profondo misto a spavento e orrore. 
 X   sm. horror. 

\raccattafièno, sm. invar. Macchina agricola per raccogliere il foraggio dopo il taglio. 

\raccattapàlle, sm. invar. Ragazzo incaricato di raccogliere la palla uscita dal campo di tennis o di calcio. 

\raccattàre, v. tr. 1 Raccogliere da terra. 2 Raccogliere notizie ecc. 

\raccattatùra, sf. Il raccattare da terra. 

\raccenciàre, v. v. tr. Rattoppare. ~ rabberciare. 
v. rifl. Migliorare di molto le proprie condizioni. 

\raccertàre, v. v. tr. Rendere più certo. 
v. rifl. Farsi più certo. 

\racchétta, sf. 1 Attrezzo per il gioco del tennis, formato da un telaio ovale e da una cordatura a rete. 2 Attrezzo per il gioco del ping-pong, formato da un piccolo ovale di legno gommato o ricoperto di sughero. 3 Attrezzo che si applica sotto gli scarponi, per camminare sulla neve. 4 Bacchetta di metallo appuntita dotata di una rotella all'estremità inferiore, impugnata dallo sciatore. 
 X   sf. 1 racket. 2 (da sci) ski stick. 3 (da ping pong) bat. 
 @   deriv. dal lat. rascèta, dall'arabo rahet mano. 

\racchettóne, sm. Racchetta da tennis con telaio superiore alla norma e manico più corto. 

\ràcchio, agg. e sm. agg. Brutto, sgraziato. 
sm. Grappolo d'uva rimasto sulla vite dopo la vendemmia. 

\racchiùdere, v. tr. 1 Chiudere dentro. ~ circoscrivere, delimitare. 2 Nascondere, custodire. 
 X   v. tr. to contain. 

\raccògliere, v. tr. 1 Prendere o sollevare da terra. ~ raccattare. <> posare. 2 Fare collezione. 3 Mettere insieme. ~ radunare, riunire. <> sparpagliare, disseminare. 4 Concentrare in un punto. 5 Offrire rifugio. 6 Adunare. riuscì a raccogliere un bel gruppo di persone per la manifestazione
 @   da ra-+ cogliere
v. intr. pron. 1 Adunarsi, convenire in un luogo. ~ riunirsi. <> dividersi. 2 Concentrarsi. ~ meditare, riflettere. <> deconcentrarsi, distrarsi. sentiva l'esigenza di raccogliersi prima della gara
v. rifl. 1 Comporsi. 2 Concentrarsi. 
 X   v. tr. 1 to pick up. 2 (collezionare) to collect. 3 (radunare) to gather. 4 (frutta, fiori) to pluck, to pick. 5 (ottenere) to get. 6 (accettare) to accept. 7 (raccolto) to harvest, to reap. 

\raccogliménto, sm. 1 Il raccogliere. 2 Concentrazione del pensiero. 
 X   sm. concentration. 

\raccoglitìccio, agg. e sm. (pl. f.-ce) agg. Preso a caso qua e là. 
sm. Persone o cose raccolte senza scelta. 

\raccoglitóre, sm. (f.-trìce) 1 Chi raccoglie brani letterari in antologie e simili. ~ collezionista. 2 Cartella usata per raccogliere documenti. ~ carpetta. 3 Vaschetta per la raccolta di liquidi. 
 X   sm. binder. 

\raccoglitrìce, sf. Macchina agricola per la raccolta di prodotti, soprattutto frutta e verdure. 

\raccòlta, sf. 1 Il raccogliere. ~ collezione. 2 La roba raccolta. 3 Il tempo in cui si raccoglie. 4 Insieme di cose, collezione. ~ assortimento. pubblicò una raccolta di novelle. 5 Concentrazione, massa. si verificò una numerosa raccolta di manifestanti in piazza
 X   sf. 1 (agr.) harvesting. 2 (collezione) collection. 3 (radunare) gathering. 

\raccoltaménte, avv. In modo composto e dignitoso. 

\raccòlto, agg. e sm. agg. 1 Adunato. 2 In meditazione. 3 Composto, dignitoso. 4 Rannicchiato. aveva le gambe raccolte sulla poltrona
sm. I frutti raccolti nella stagione. il raccolto stagionale sembrava promettere bene
 X   agg. 1 (pensoso) thoughtful. 2 (tenuto insieme) gathered up. 3 (appartato) secluded. 4 (intimo) cosy. sm. harvest, crop. 

\raccomandàbile, agg. Che si può o si deve raccomandare. 
 X   agg. 1 (persona) reliable. 2 (cosa) recommendable. 

\raccomandàre, v. v. tr. 1 Affidare cosa o persona a qualcuno. ti raccomando questo bambino. 2 Segnalare qualcuno affinché possa ottenere un trattamento di favore. ~ appoggiare, caldeggiare. <> ostacolare, dissuadere. lo ha raccomando presso il direttore. 3 Sollecitare, consigliare, esortare. le raccomandò prudenza durante il viaggio
v. rifl. 1 Implorare aiuto, protezione. 2 Affidarsi. 
 X   v. tr. 1 (affidare) to recommend, to entrust. 2 (segnalare) to recommend. 3 (consigliare) to warn. 4 (esortare) to exhort, to urge. v. rifl. 1 to beg, to commend oneself. 2 (appellarsi) to appeal, to implore. 
 @   da ri-+ accomandare

\raccomandàta, sf. Lettera registrata dalle Poste contro pagamento e consegnata al destinatario che ne firma ricevuta. 
 X   sf. registered letter, recorded delivery letter. 

\raccomandatàrio, sm. Persona alla quale si raccomanda. 

\raccomandàto, agg. e sm. agg. 1 Affidato alla protezione di qualcuno. 
sm. Persona raccomandata. 

\raccomandazióne, sf. 1 Il raccomandare. ~ presentazione. 2 Consiglio. ~ suggerimento. 3 Segnalazione di qualcuno allo scopo di favorirlo. ~ patrocinio. era usanza abituale assumere per raccomandazione. 4 Il francobollo di una lettera raccomandata. 
 X   sf. recommendation. 

\raccomodàre, v. tr. 1 Riparare. 2 Rimettere in ordine. 

\raccomodatùra, sf. Il raccomodare. 

\racconciàre, v. tr. Raccomodare. 

\racconciatùra, sf. Il racconciare. 

\Racconìgi Comune in provincia di Cuneo (9.912 ab., CAP 12035, TEL. 0172). 

\racconsolàre, v. tr. Consolare, sostenere. ~ confortare. 

\raccontàbile, agg. Che si può raccontare. 

\raccontafàvole, sm. e sf. invar. Chi si diverte a raccontare frottole. 

\raccontàre, v. tr. 1 Riferire un fatto. ~ descrivere. <> tacere. su quella persona se ne raccontano di belle, se ne parla male. 2 Dare notizia. ~ informare, divulgare. 
 X   v. tr. to narrate, to tell, to relate. 
 @   da ra-+ contare

\Racconti Racconti di G. Tomasi di Lampedusa (postumi 1961). 

\Racconti completi Racconti di J. C. Onetti (1967). 

\Racconti crudeli Racconti di Ph. A. M. Villiers de l'Isle-Adam (1883). 

\Racconti dei chassidim, I Saggio di M. Buber (1950). 

\Racconti del grottesco e dell'arabesco Raccolta di racconti di E. A. Poe (1840). La raccolta contiene, tra gli altri, il famosissimo La rovina della casa degli Usher. Un racconto complesso narrato dall'ospite in visita all'amico d'infanzia Roderick Usher. Elementi inquietanti si accumulano: una fosca giornata; la triste vista della casa che sorge su uno stagno nero; un'impercettibile fessura nella facciata; le acque malsane; la debole luce; la pallidezza da fantasma dell'amico; la malattia della sorella Madeline; la morte, la sepoltura, la ricomparsa di Madeline; la morte di Usher; la distruzione subitanea della casa Usher. I sottili meccanismi del racconto (per esempio, l'uso di vocaboli poetici e suggestivi) creano una situazione scarsamente delineata nei contorni, con corrispondenze inquietanti che producono una sensazione di disagio. Il lettore non riesce a sottrarsi a questa atmosfera. Il racconto è stato anche oggetto di indagini psicanalitiche. I racconti di Poe sono dominati da atmosfere dense di mistero, espressione della tendenza romantica a esplorare le zone buie della psiche, i suoi terrori e i suoi mostri. 

\Racconti del maresciallo, I Romanzo di M. Soldati (1967). 

\Racconti della luna pallida di agosto Film drammatico, giapponese (1953). Regia di Kenji Mizoguchi. Interpreti: Machiko Kyo, Masayuki Mori, Tanaka Kinuyo. Titolo originale: Ugetsu monogatari 

\Racconti della veranda, I Racconti di H. Melville (1856). 

\Racconti dello zio Tom, I Film commedia e cartoni animati, americano (1946). Regia di Wilfred Jackson e Harve Foster. Interpreti: Ruth Warrick, Bobby Driscoll, James Baskett. Titolo originale: Song of the South 

\Racconti dell'Ohio Raccolta di racconti di S. Anderson (1919). Titolo della raccolta Winesburg, Ohio, che rese famoso l'autore. Nella finzione letteraria, il giovane cronista del giornale locale compone una serie di servizi su alcuni abitanti dell'immaginaria Winesburg. Si tratta di un gruppo di racconti (Mani; Avventura; Rispettabilità; Divinità; Partenza) collegati tra loro che hanno per protagonisti alcuni cittadini le cui frustrazioni e i sogni infranti ne fanno figure emblematiche della vita della provincia. Questo tema rimase centrale nell'opera di Anderson e venne utilizzato dall'autore per illustrare gli effetti dell'industrializzazione sulla vita dei singoli. 

\Racconti di Belkin, I Racconti di A. S. Puskin (1831). 

\Racconti di Canterbury, I Raccolta di racconti in versi di G. Chaucer (1386-1400). I racconti vengono narrati per far passare il tempo durante un pellegrinaggio al santuario di San Tommaso Becket a Canterbury. Il Prologo generale, pure in versi, presenta i pellegrini, 29 persone riunitesi nella locanda Tabard di Southwark (fuori Londra). I racconti costituiscono un'antologia dei generi letterari medievali (oltre al Prologo generale e alla Ritrattazione finale, restano 24 racconti in tutto). 
Il Cavaliere offre un racconto avventuroso con accenti filosofici. Il Mugnaio narra un racconto osceno di tresche sessuali. La Donna di Bath, in cerca del sesto marito, narra la storia della sua vita ed esalta la superiorità delle donne. Lo Studente di Oxford narra il noto racconto medievale della moglie paziente Griselda. Il Venditore di indulgenze predica contro la cupidigia. Il Monaco disserta sulla tragedia. Il Prete delle suore mette in ridicolo l'amore cortese in una favola campagnola. Il Parroco tiene un sermone sui sette peccati capitali. L'opera si conclude con una curiosa Ritrattazione, pure in versi, nella quale l'autore chiede scusa del suo risultato letterario. Portati sullo schermo da P. P. Pasolini nel 1972. 

\Racconti di Hoffmann, I Opera in tre atti con prologo ed epilogo di J. Offenbach, libretto di J. Barbier e M. Carré (Parigi, 1881). 

\Racconti di mare e di costa Racconti di J. Conrad (1912). 

\Racconti di mia madre l'Oca, I Raccolta di favole di Ch. Perrault (1697). 

\Racconti di Natale Racconti di Ch. Dickens (1843-1848). 

\Racconti di Odessa, I Racconti di I. E. Babel' (1921). 

\Racconti di Pietroburgo Raccolta postuma di racconti di N. V. Gogol' che include, tra gli altri: Il naso (1836), La prospettiva Nevskij (1836), Il cappotto (1842). 

\Racconti di Sebastopoli Racconti di L. N. Tolstoj (1856). 

\Racconti e novelle in versi Novelle di J. de La Fontaine (1664-1671). 

\Racconti narrati due volte Racconti di N. Hawthorne (1837). 

\Racconti romani Romanzo di A. Moravia (1954). 

\Racconti variopinti Racconti di A. P. Cechov (1886). 

\raccónto, sm. 1 Il raccontare e la cosa raccontata. ~ narrazione. senza farsi pregare, le fece un lungo racconto di ciò che aveva visto. 2 Composizione letteraria di tipo narrativo. ~ romanzo, novella. 
 X   sm. tale, story. 
 @   deriv. da raccontare

\Racconto d'autunno Racconto di T. Landolfi (1947). 

\Racconto di uno sconosciuto, Il Racconto di A. P. Cechov (1898). 

\Racconto d'inverno, Il Commedia in 5 atti, in versi e in prosa, di W. Shakespeare (1610-1611). Tema della commedia è la gelosia cieca del re di Sicilia, Leonte, nei confronti della moglie Ermione. Una gelosia così eccessiva che lo porta a ordinare l'avvelenamento di un amico d'infanzia, ad accusare di adulterio la propria moglie e a disporre che la bambina messa al mondo dalla moglie sia abbandonata. Per fortuna i delitti non si traducono in realtà perché l'incaricato dell'avvelenamento si rifiuta di procedere, la moglie viene salvata dall'oracolo e scompare, la bambina viene trovata e allevata da alcuni pastori. Alla fine, tutto si concluderà in modo felice con le nozze di due giovani e la ricomparsa di Ermione. Finale abbastanza inverosimile. L'opera rientra tra quelle dell'ultima fase della produzione di Shakespeare, caratterizzata dalla ripresa di temi di opere giovanili (la gelosia di Leonte, già trattata in Otello; l'amore di Florizel per la presunta pastorella, che richiama l'atmosfera de La Tempesta). 

\Racconto grammaticale Romanzo di L. Pestelli (1967). 

\raccorciaménto, sm. Il raccorciare. 

\raccorciàre, v. v. tr. Accorciare nuovamente. 
v. intr. pron. Divenire più corto. 
 X   v. tr. to shorten. 

\raccordàre, v. tr. 1 Eseguire un raccordo. ~ congiungere. <> sconnettere. 2 Unire due parti disgiunte. 

\raccòrdo, sm. 1 Collegamento. 2 Strada che circonda una città e che collega fra loro altre strade. ~ circonvallazione. 
 X   sm. 1 connection, link. 2 (mecc.) union, connection, joint. 3 (stradale) link road, slip road. 4 (stradale, anulare) ring road. 

\raccostaménto, sm. Il raccostare. 

\raccostàre, v. tr. Accostare, ravvicinare. 

\raccozzàre, v. tr. Accozzare. 

\Raccùja Comune in provincia di Messina (1.692 ab., CAP 98067, TEL. 0941). 

\racèmo, sm. 1 Infiorescenza. ~ grappolo. 2 Decorazione formata da tralci stilizzati. 
In botanica è un tipo di infiorescenza o ramificazione, spesso usato come sinonimo di grappolo, che comprende un asse portante allungato con fiori peduncolati. 
In chimica si tratta di sostanza inattiva dal punto di vista ottico; per esempio, l'acido lattico racemico comprende uno stesso numero di molecole con attività ottica opposta, in modo che si neutralizzino a vicenda. 

\racemóso, agg. Che ha forma di racemo. 

\racer, sm. invar. Motoscafo da regata. 

\Rachel (Argovia 1821-Le Cannet 1858) Elizabeth Rachel Félix, attrice teatrale francese. Fu specialista di ruoli tragici. 

\Rachèle Personaggio biblico, figlia di Labano e sorella di Lia. Moglie prediletta di Giacobbe, gli diede Giuseppe e Beniamino. Morì durante il parto e fu sepolta sulla strada per Betlemme. 

\rachi- Primo elemento di parole composte. 
 @   dal greco rháchis-ios colonna vertebrale. 

\rachialgìa, sf. Dolore localizzato alla colonna vertebrale. 

\rachicentèsi, sf. invar. Estrazione di liquido cerebrospinale (liquor), che circonda cervello, middollo spinale e riempe le cavità del sistema nervoso centrale, mediante l'introduzione di un ago. È chiamata anche "puntura lombare". La puntura può essere impiegata anche per introdurre antibotici o composti ad attività antitumorale.
 X   sf. lumbar puncture.

\ràchide, sm. Parte del corpo umano che sostiene il corpo e contiene il midollo spinale. Esso include, oltre alla parte ossea costituita dalle vertebre, anche i legamenti, i dischi intervertebrali, i muscoli, i vasi sanguigni, i nervi e il midollo spinale.
 X   sm. rachis.

\rachidèo, o rachidiàno, agg. Relativo alla spina dorsale. 
Canale rachidiano 
Canale vertebrale. 
Nervi rachidiani 
I nervi spinali. 

\Rachiglòssi Gruppo di Molluschi Gasteropodi Prosobranchi dalla radula lunga e sottile, divisa longitudinalmente in tre parti delle quali quella centrale è munita di denti. 

\Rachis (?-757?) Re dei longobardi dal 744 al 749, mantenne un orientamento filoromano, fino a quando l'aristocrazia longobarda lo obbligò ad attaccare la pentapoli. Papa Zaccaria, tuttavia, lo persuase a desistere ed egli lasciò il regno al fratello Astolfo e si ritirò in convento. 

\rachìtico, agg. e sm. 1 Malato di rachitismo. 2 Stentato, misero. 
 X   agg. 1 suffering from rickets. 2 (fig.) scrawny, scraggy.

\rachitìsmo, sm. Malattia dell'età infantile causata da un'anomalia del metabolismo calcio-fosforo. La carenza di calcio e di vitamina D provoca una progressiva decalcificazione ossea. I sintomi sono costituiti da deformità scheletrica e inconsistenza delle ossa, con conseguente rallentamento della crescita. Unica terapia possibile è la somministrazione di calcio e vitamina D. La prevenzione del rachitichismo si basa su un'alimentazione adeguata (attuata già anche dalla madre specie nella seconda metà della gravidanza), con un adeguato apporto di calcio e di vitamina D; è utile anche un'adeguata esposizione di tutto il corpo al sole.
 X   sm. rickets.

\Rachitòmi Ordine di Anfibi labirintodonti fossili dal cranio depresso che vissero nel periodo compreso tra il Carbonifero e il Triassico. 

\Rachmaninov, Sergej Vasilevic (Oneg, Novgorod 1873-Beverly Hills, California 1943) Pianista, direttore d'orchestra e compositore russo naturalizzato statunitense. Studiò a San Pietroburgo e a Mosca. Dal 1893 iniziò l'attività di pianista concertista in Russia e all'estero. Dal 1904 al 1906 diresse il teatro Bolscioi e dal 1911 al 1913 la Filarmonica di Mosca. Nel 1917, in coincidenza con lo scoppio della rivoluzione russa, si trasferì negli Stati Uniti d'America. In qualità di compositore si può ascrivere alla corrente eclettica e cosmopolita. Tra le sue opere maggiori si ricordano, Francesca da Rimini (1906), 4 concerti per pianoforte e orchestra, Danze sinfoniche, il poema sinfonico L'isola dei morti (1907) per pianoforte e orchestra, Rapsodia su tema di Paganini (1934), Paganini (1939). 

\racimolàre, v. tr. 1 Raccogliere i grappoli rimasti dopo la vendemmia. 2 Raccogliere un po' alla volta. ~ raggranellare. <> dilapidare. 
 X   v. tr. to scrape together. 

\racimolatùra, sf. Il racimolare e le cose racimolate. 

\racìmolo, sm. 1 Ogni grappolino che compone il grappolo d'uva. 

\Racine, Jean (La Ferté-Milon 1639-Parigi 1699) Tragediografo francese di educazione strettamente religiosa giansenista e di vasta cultura classica, formatosi nel collegio di Port-Royal. Nel 1664 e 1665 Molière rappresentò in scena le sue prime due tragedie La Tebaide o i fratelli nemici e Alessandro il Grande. A queste due opere giovanili, seguì subito il primo capolavoro l'Andromaca (1667), accolta entusiasticamente. In seguito fu coinvolto in un aspro dibattito con Corneille. Nel 1677, lasciò il teatro e si sposò. Dopo un decennio ritornò al teatro con due tragedie bibliche: Ester (1689) e Atalia (1691), a sfondo marcatamente giansenista. Le sue tragedie colgono il culmine delle passioni umane; i protagonisti spesso vengono vinti inesorabilmente dal sentimento, che determina la catastrofe inevitabile. Tra le altre opere si ricordano, I litiganti (1668), Britannico (1669), Berenice (1670), Bajazet (1672), Mitridate (1673), Ifigenia (1674), Fedra (1677). 

\Racìnes (in ted. Ratschings) Comune in provincia di Bolzano (3.594 ab., CAP 39040, TEL. 0472). 

\racket, sm. invar. 1 Forma di estorsione violenta. 2 Organizzazione malavitosa che opera estorsioni. 

\Rackham, Arthur (Londra 1867-Limpsfield 1939) Disegnatore inglese. Tra le opere Illustrazioni per Peter Pan (1906) e Alice nel paese delle meraviglie (Londra, Tate Gallery). 

\Racofòridi Famiglia di Anfibi Anuri che vivono in Africa e in Asia. 

\racòforo, sm. Genere e nome volgare di Anfibi Anuri, appartenenti alla famiglia dei Racoforidi, con hanno dita provviste di grandi ventose. 

\racquetàre, v. v. tr. Calmare, placare. 
v. rifl. Calmarsi, placarsi. 

\Rad, sm. invar. Unità di dose delle radiazioni assorbite. Un rad equivale alla quantità di radiazioni prodotte da un assorbimento di energia pari a 100 erg per grammo di materiale irradiato. 

\rad, sm. invar. Simbolo di radiante, unità di misura degli angoli piani. 

\ràda, sf. Vasta insenatura davanti a un porto. ~ ansa. 
 X   sf. natural harbour. 

\Radagàiso (?-406) Capo dei goti. Nel 405 occupò e devastò l'Italia settentrionale e assediò Firenze. In seguito Stilicone lo batté e lo uccise a Fiesole mentre stava cercando di fuggire. 

\Radamànto Personaggio mitologico, figlio di Zeus ed Europa e fratello di Minosse. Insieme a quest'ultimo e a Eaco era giudice dei morti nell'Ade. 

\ràdar, agg. invar. e sm. invar. agg. invar. Relativo al radar. 
sm. invar. 1 Acronimo dell'inglese Radio Detecting and Ranging, o rilevamento e misurazione di distanze via radio. 2 Attrezzature che consentono il rilevamento di oggetti nello spazio tramite l'emissione di onde elettromagnetiche. 
 X   sm. radar. 
Il radar viene principalmente utilizzato da imbarcazioni e aeromobili per rilevare la presenza di eventuali ostacoli in condizioni di visibilità scarsa o nulla (come nelle ore notturne e in presenza di nebbia). Viene anche impiegato nei maggiori porti e aeroporti come strumento di controllo della navigazione circostante. L'apparecchiatura è generalmente costituita da un generatore di onde elettromagnetiche ad altissima frequenza (fino a 10.000 MHz) ed elevata potenza collegato a un'antenna direzionale dotata di parabola che ruota su di un piano orizzontale. Il suo funzionamento prevede l'invio di brevissimi impulsi (fino a 10.000 al secondo) verso lo spazio circostante e poi la ricezione delle onde riflesse da eventuali oggetti incontrati lungo il proprio cammino (echi). Il segnale di ritorno viene captato dalla stessa antenna, amplificato e inviato a un monitor; dato che l'impulso trasmesso e quello riflesso viaggiano entrambi alla velocità della luce, la distanza dell'oggetto può essere calcolata agevolmente rilevando il tempo intercorso tra l'emissione e la ricezione, dividendolo per due e moltiplicandolo per il valore di tale velocità (3 · 108 m/s). Per evitare false letture, l'apparato di ricezione viene scollegato durante l'emissione e viceversa. Caratteristiche peculiari di ogni impianto radar sono la portata, che misura la distanza massima di rilevazione dell'apparecchiatura, e il potere di risoluzione, che definisce la capacità del dispositivo di distinguere due ostacoli molto vicini tra loro.   +  

\radarastronomìa, sf. Settore dell'astronomia che analizza le applicazioni della tecnica radar allo studio del sistema solare. 

\radarìsta, sm. Operatore addetto all'uso del radar. 

\radarìstica, sf. Studio delle tecniche d'impiego del radar. 

\radarterapìa, sf. Terapia delle malattie reumatiche e infiammatorie che utilizza le proprietà calorifiche delle onde radar. 

\Radcliffe, Ann Ward (Londra 1764-1823) Scrittrice. Autrice di romanzi classificati come romanzi neri che hanno fatto da pionieri nel genere, collaudando meccanismi narrativi legati alle superstizioni e alla magia. Tra le opere Il romanzo della foresta (1791), I misteri di Udolfo (1794) e L'italiano (1797). 

\Radcliffe-Brown, Alfred Reginald (Birmingham 1881-Londra 1955) Antropologo inglese. Scrisse Struttura e funzione della società primitiva (1952) e fondò il funzionalismo. 

\Ràdda in Chiànti Comune in provincia di Siena (1.633 ab., CAP 53017, TEL. 0577). 

\raddensaménto, sm. Il raddensare. 

\raddensàre, v. v. tr. Addensare, fare più denso. 
v. intr. pron. Divenire più denso. 

\raddobbàre, v. tr. Riparare una nave in avaria. 

\raddòbbo, sm. Riparazione dei danni subiti da una nave. 

\raddolciménto, sm. 1 Effetto e azione del raddolcire. 2 Diminuzione, mitigazione. ~ attenuazione. 3 In metallurgia, trattamento termico il cui scopo è di aumentare la lavorabilità o la malleabilità di un metallo. 

\raddolcìre, v. v. tr. 1 Addolcire. 2 Attenuare, lenire. 
v. intr. pron. Farsi più mite, attenuarsi. 
 X   v. tr. to soften. v. intr. pron. 1 (persona) to mellow, to soften. 2 (tempo) to grow milder. 

\raddoppiaménto, sm. 1 Il raddoppiare. 2 Ripetizione di una consonante. 

\raddoppiàre, v. v. tr. 1 Rendere doppio. ~ duplicare. <> dimezzare. 2 Accrescere notevolmente. 
v. intr. Divenire doppio. 
 X   v. tr. 1 to double. 2 (fig.) to redouble. 

\raddoppiàto, agg. Aumentato del doppio. 

\raddóppio, sm. 1 Raddoppiamento. ~ duplicazione. <> dimezzamento. 2 Andatura del cavallo che muove insieme gli arti anteriori e poi quelli posteriori. 3 Ripetizione di una nota musicale all'unisono o alla distanza di un'ottava. 

\raddrizzàbile, agg. Che si può raddrizzare. 

\raddrizzaménto, sm. Il raddrizzare. 

\raddrizzàre, v. v. tr. 1 Rendere diritto. ~ drizzare. <> arcuare. 2 Correggere. ~ emendare. <> corrompere, guastare. 3 Trasformare in corrente continua una corrente elettrica alternata. 
v. rifl. Ritornare alla posizione eretta. 
 X   v. tr. 1 to straighten up. 2 (correggere) to correct, to put straight. 

\raddrizzatóre, sm. Apparecchio per trasformare in corrente continua una corrente alternata. 

\raddrizzatrìce, sf. Macchina per raddrizzare barre, profilati, lamiere e simili. 

\raddùrre, v. v. tr. Ricondurre. ~ riportare. 
v. intr. pron. Recarsi in un luogo. ~ dirigersi. 

\Raddùsa Comune in provincia di Catania (4.191 ab., CAP 95040, TEL. 095). 

\Radegónda (Turingia 520 ca.-Poitiers 587) Santa e regina di Francia, dopo il matrimonio con Clotario I. Figlia di Berterio di Turingia, abbandonò improvvisamente il regno ritirandosi a vita monastica nel monastero di Poitiers, guidata spiritualmente da Venanzio Fortunato. 

\radènte, agg. 1 Che passa rasente a una superficie. 2 Di attrito provocato da due corpi che vengono sfregati tra loro. 
 X   agg. skimming, grazing. 

\radènza, sf. Movimento radente. 

\ràdere, v. v. tr. 1 Tagliare i peli con il rasoio. ~ depilare. 2 Abbattere edifici. ~ demolire, distruggere. radere al suolo. 3 Ripulire. 4 Rasentare. ~ lambire. l'aereo rase pericolosamente il suolo
v. rifl. Tagliarsi i peli, farsi la barba. 
 X   v. tr. 1 to shave. 2 (al suolo) to raze. 3 (rasentare) to graze. v. rifl. to shave oneself. 
 @   lat. radere

\Räderscheidt, Anton (Colonia 1892-1970) Pittore tedesco. Tra le opere Giocatrice di tennis (1926, Monaco, Neue Pinakothek). 

\Radetzky, Johann Joseph Franz Karl (Trebnice 1766-Milano 1858) Generale austriaco, comandò nel 1831 l'esercito austriaco che invase la Lombardia. Nel corso delle cinque giornate, l'insurrezione popolare lo ricacciò nel Quadrilatero. Fu sconfitto a Goito, ma vinse a Custoza, a Novara e a Venezia. Stipulò con Carlo Alberto (1849) l'armistizio di Vignale. Governò il Lombardo-Veneto fino al 1857. Johann Strauss gli dedicò la famosa Marcia di Radetzky

\Radford, Michael (1946-) Regista cinematografico inglese. Diresse Another time, another place (1982), 1984 (1984) e Il postino (1994). 

\radiàle, agg. e sf. agg. 1 Relativo al radio. 2 Inerente a raggio. 
sf. Linea tranviaria che dal centro va verso la periferia. 
In fisica è l'aggettivo con il quale si indica una grandezza che, in un moto curvilineo, ha la direzione del raggio di curvatura oppure un campo che ha le linee di forza dislocate in modo simile a quello dei raggi di una sfera, il cui centro genera il campo stesso. 

\radiànte, agg. e sm. agg. Che manda raggi luminosi o calore. ~ radioattivo. <> inerte. 
sm. 1 In geometria angolo al centro che sottende un arco di circonferenza lungo come il raggio. 2 Punto della sfera celeste dal quale ha origine lo sciame di stelle cadenti. 
 X   agg. radiant.  sm. radian.
L'effetto ottico del radiante si produce in quanto le piccole meteore entrano nell'atmosfera terrestre da un punto comune (radiante apparente) e non da direzioni differenti come appare per effetto prospettico; si individua prolungando le scie luminose sulla sfera celeste. 

\radiàre, v. v. tr. 1 Eliminare il nominativo di qualcuno da un ruolo, da un ordine. ~ cacciare. <> accogliere. 2 Cancellare. ~ espellere. <> accogliere, introdurre. 
v. intr. Mandare raggi. 
 X   v. tr. to strike off. 

\Radiàti Ordine di Metazoi a simmetria raggiata a cui appartengono gli ctenofori e i celenterati. 

\radiatìvo, agg. Aggettivo relativo a tutto ciò che riguarda l'irraggiamento e le trasformazioni energetiche che danno luogo a emissione di radiazioni. 

\radiàto, agg. e sm. agg. 1 Disposto a raggiera. 2 Cancellato. 
sm. Chi è stato escluso. 

\radiatóre, sm. 1 Dispositivo termico che assorbe o cede calore tramite conduzione o irraggiamento. 2 Nei motori a scoppio con raffreddamento a liquido, è l'elemento che serve per raffreddare il motore stesso. Il liquido refrigerante viene fatto circolare in una camicia posta attorno al motore e poi si riversa nel radiatore dove, grazie a un sistema di raffreddamento ad aria forzata costituito da una ventola azionata dal motore stesso o da un apposito motore elettrico, dissipa il calore sottratto al motore e rientra in circolo.   +    3 Apparecchio usato nelle abitazioni per il riscaldamento degli ambienti. I radiatori sono abitualmente costruiti in acciaio o ghisa e, pur conservando un aspetto estetico accettabile, sono quasi sempre dotati di alettature tali da consentire la massima dissipazione possibile del calore. Il posizionamento più conveniente dei radiatori all'interno di un'abitazione è sotto alle finestre e nelle immediate vicinanze delle porte esterne. 
 X   sm. radiator. 

\radiatorìsta, sm. 1 Riparatore di radiatori. 2 Addetto al funzionamento di radiatori. 

\radiazióne, sf. 1 In fisica, è il processo di emissione e propagazione di energia tramite particelle elementari. ~ diffusione. 2 Cassazione, cancellazione. 
 X   sf. 1 radiation. 2 (cancellazione) striking off. 
 @   lat. radiatio,-onis, deriv. da radiare. 
Le radiazioni elettromagnetiche vengono classificate in base alla lunghezza e quindi si parla di radioonde, raggi gamma, raggi infrarossi, raggi luminosi, raggi ultravioletti e raggi X. Oltre a queste vi sono anche le radiazioni, definite come infrasonore, sonore e ultrasonore prodotte rispettivamente da una sorgente di frequenze al di sotto di quelle del suono, pari a quelle del suono e al di sopra di quelle del suono. Spesso il termine radiazione viene assunto come sinonimo di raggi (alfa, beta, gamma e nucleari). 
Radiazione cosmica 
Flusso di particelle e radiazione elettromagnetica proveniente dallo spazio in modo isotropo. Non essendoci ancora una teoria ufficiale sulla loro origine, si ritiene sommariamente che derivino dalle eruzioni solari, soprattutto perché è stata osservata una certa relazione tra la densità dei raggi cosmici e le attività solari. 
Radiazione cosmica di fondo 
Radiazione corrispondente all'emissione di un corpo nero alla temperatura di 2,7 °K; essa pervade tutto l'universo e rappresenta il residuo fossile del big bang, cioè quanto resta dell'immane esplosione all'origine dell'universo. 
Radiazione cosmica primaria 
Radiazione formata da protoni e particelle α, con elettroni e altri elementi con abbondanza decrescente all'aumentare del loro numero atomico, di origine solare o galattico. Lo studio di tali radiazioni viene eseguito tramite rilevatori nucleari situati su satelliti. 
Radiazione cosmica secondaria 
Radiazione, formata da protoni, neutroni, pioni, elettroni e fotoni, generata dallo scontro della primaria con tutti gli atomi che formano l'atmosfera; come la primaria viene osservata attraverso l'impiego di rilevatori nucleari collocati su satelliti. 
Radiazione gravitazionale 
Processo di emissione e propagazione di onde gravitazionali. 
Radiazione ionizzante 
Radiazione a elevata energia, generata attraverso un processo di radioattività naturale o artificiale; quando attraversa la materia, dà luogo a fenomeni di ionizzazione i cui effetti variano in relazione alla struttura del corpo e della natura della radiazione. 
Per l'uomo possono essere molto pericolose: alcuni tipi possono penetrare all'interno del corpo e provocare modificazioni alle cellule. Il danno prodotto è tanto più grave quanto maggiore è l'intensità delle radiazioni a cui un soggetto è esposto e tanto più lungo è il tempo di esposizione. Fondamentali sono anche la distanza dalla fonte di radiazioni e la presenza di schermi protettivi (muri, edifici, automezzi). 
Se non si è dotati di attrezzature idonee non ci si dovrebbe avvicinare alla zona contaminata, perché ci si esporrebbe a rischi gravissimi. È opportuno restare sopravento ed evitare qualsiasi nuvola di polvere o fumo. In ogni caso, una volta raggiunto un punto non contaminato, ci si liberi di eventuali tute protettive, abiti, scarpe, gioielli, che dovrebbero essere chiusi in contenitori metallici forniti di chiusura ermetica e consegnati a chi di dovere per la decontaminazione. È consigliabile farsi una doccia prolungata, non un bagno, facendo scorrere una grande quantità d'acqua e pulendo bene capelli, orifizi e parti sottoposte a sfregamento reciproco; sciacquare bene la doccia dopo essersi lavati. 
Radiazione solare 
Onde elettromagnetiche generate dal Sole e intercettate dalla Terra; l'atmosfera svolge un ruolo molto importante, funge da filtro delle radiazioni solari, assorbendo larghe fasce dello spettro elettromagnetico; due di queste fasce sono trasparenti alla radiazione solare e vengono definite finestre ottiche e radio. 
Radiazione termica 
Radiazione che viene emessa da un corpo allorché viene riscaldato a una temperatura T, la cui energia è proporzionale a T4

\ràdica, sf. Radice di alcune piante usata in ebanisteria o per costruire il camino delle pipe. 
 X   sf. briar wood. 

\radicàle, agg. e sm. agg. 1 Relativo a radice. 2 Cura sostanziale. ~ rivoluzionario. <> conservatore. 3 Partito politico fautore di sostanziali riforme sociali. 
sm. 1 La radice dei vocaboli. 
 X   agg. radical. sm. root, radical. 
 @   lat. tardo radicalis, deriv. da radix,-icis radice. 
In chimica è il nucleo di atomi che non subisce variazioni nel corso di una reazione. 
In matematica è l'espressione di tipo a1/n dove n è reale (intero, razionale ecc.) chiamato indice del radicale, mentre a viene detto radicando. Se l'indice non viene specificato, si intende la radice quadrata. Le regole per il calcolo derivano da quelle delle potenze ordinarie. 
Radicale libero 
L'atomo o il gruppo di atomi che viene originato dalla rottura di un legame covalente. 

\radicaleggiànte, agg. Che o chi ha tendenze o posizioni radicali. 

\radicaleggiàre, v. intr. Mostrare propensione per le idee radicali. 

\radicalìsmo, sm. 1 Movimento filosofico del XVIII sec. che proponeva riforme istituzionali radicali. 2 Atteggiamento di chi tende a innovazioni profonde. 

\radicalizzàre, v. v. tr. Rendere radicale, portare a forme di intransigenza, di estremismo. 
v. intr. pron. Assestarsi su posizioni di estremismo, intransigenza. il suo pensiero si era radicalizzato. 
 @   deriv. da radicale

\radicalizzazióne, sf. L'azione di radicalizzare. 

\radicalménte, avv. 1 Dalla radice. 2 In modo completo, totale. ~ definitivamente. <> temporaneamente. 

\radical-socialìsmo, sm. Dottrina basata sulle istanze sociali del radicalismo. 

\radicaménto, sm. 1 Attecchimento. 2 Penetrazione. 
 X   sm. radication.

\radicàndo, sm. Espressione posta sotto segno di radice. 
 X   sm. radical quantity.

\radicàre, v. v. intr. 1 Mettere radice. 2 Attecchire. 3 Fissarsi saldamente. un pensiero fisso si era radicato nella sua mente
v. intr. pron. 1 Stabilirsi in un luogo. ~ insediarsi. <> spostarsi. 2 Fare presa profondamente. 
 @   lat. tardo radicare

\Radicàti, Albèrto (Torino 1698-L'Aia 1737) Filosofo. Di nobile famiglia, fu educato alla corte dei Savoia. Manifestò presto idee riformiste, antidogmatiche e per quel tempo sovversive, incompatibili con l'attività al servizio dei Savoia. Costretto all'esilio, riparò prima a Londra e successivamente in Olanda. Tra le opere Discorsi storici e politici (1730), fortemente critici contro la degenerazione della chiesa, e Discussione filosofica sulla morte (1732). 

\radicàto, agg. Saldo, tenace, profondo. ~ attecchito. <> divelto. 
 X   agg. (tenace) deeply rooted. 

\radìcchio, sm. Pianta appartenente alla famiglia delle Composite, le cui foglie si mangiano in insalata ~ cicoria   +  
 X   sm. chicory. 

\radìce, sf. 1 In botanica è l'organo sotterraneo, in genere senza gemme, che caratterizza le piante superiori. ~ bulbo, fittone. 2 Parte bassa, base. 3 Origine, causa. 4 Parte del dente non visibile (posta all'interno della gengiva e collegata alla corona dal colletto).   +    5 Elemento (non ulteriormente suddivisibile) presente in una famiglia di parole che ne esprime l'idea che le accomuna (es.: am- in amico, amare, amore, …)
 X   sf. root.  (• radice quadrata (cubica, quinta) di 15  square (cube, fifth) root of 15).
Le funzioni della radice di una pianta consistono nel fissare questa al terreno, nell'assorbire acqua e sali disciolti e nell'essere organo di riserva di nutrimento. In genere è costituita da una radice principale che si divide in secondarie. Se la parte principale è più sviluppata si dice fittone. Se lo sviluppo interessa le radici secondarie si parla di fascio di radici (radici affastellate). Inoltre, le radici possono essere vere se derivano dal seme e avventizie se provengono da altre parti. 
In matematica la radice n-esima di un numero p reale o complesso è il numero reale o complesso (o uno dei numeri, reali o complessi) che elevato a n equivalga al numero p.  Dicesi radice del polinomio in k p(k) ogni soluzione dell'equazione p(k)=0; per estensione viene spesso chiamata radice dell'equazione (polinomiale, o no) f(x)=0 ogni soluzione della stessa.   +  

\Radìce, Màrio (Como 1898-1987) Pittore. Tra le opere Composizione RS 15 (1939-1940, Milano, Galleria d'Arte Moderna). 

\radichétta, sf. In botanica, la parte dell'embrione che diventerà radice. 

\Radici Romanzo di A. Haley (1976). 

\Radicòfani Comune in provincia di Siena (1.300 ab., CAP 53040, TEL. 0578). 

\radicolàre, agg. Che è attinente alla radice. 

\radicolìte, sf. Infiammazione acuta dei nervi spinali all'origine del midollo. 

\Radicóndoli Comune in provincia di Siena (1.032 ab., CAP 53030, TEL. 0577). 

\Radiguet, Raymond (Saint-Maur-des-Fossés, Seine 1903-Parigi 1923) Romanziere. Tra le opere Il diavolo in corpo (1923) e Il ballo del conte d'Orgel (postumo, 1924). 

\radimàdia, sf. Arnese metallico utilizzato per raschiare la madia. 

\radio- Primo elemento di parole composte che nella terminologia chimica indica connessione con il radio mentre nelle terminologia elettronica indica un collegamento con le onde elettromagnetiche e le loro applicazioni. 
 @   dal greco radius radiazione, raggio. 

\ràdio, sf. invar. e sm. 1 Stazione da cui vengono irradiate trasmissioni radiofoniche. 2 Lo strumento utilizzato per captare le trasmissioni radiofoniche. 3 Osso lungo pari formante l'avambraccio assieme all'ulna.   +   4 Elemento chimico radioattivo. 
 X   sf. radio. sm. (chim.) radium. 
 @   da radiofonia; nei significati [3] e [4]: lat. radius, raggio. 
In chimica è un elemento radioattivo; simbolo Ra, con numero atomico 88 e peso atomico 226,05. Ha quattro isotopi naturali e nove artificiali. Si trova nella pechblenda, da cui fu isolato da P. e M. Curie. Emette radiazioni alfa e gamma e si tramuta in rado. In passato venne impiegato nella terapia del cancro, oggi è sostituito da isotopi prodotti artificialmente nei reattori (Cobalto 60). 

\radioabbonàto, sm. Abbonato alle trasmissioni radio. 

\radioamatóre, sm. (f.-trìce) Chi per passatempo, comunica con altri usando radiotrasmittenti e radioricevitori. 
 X   sm. radio amateur. 

\radioamatoriàle, agg. Relativo ai radioamatori. 

\radioascoltatóre, sm. (f.-trìce) Chi ascolta le trasmissioni radiofoniche. 
 X   sm. listener-in (pl. listeners-in).

\radioascólto, sm. 1 Ricezione di una radioemissione. 2 Periodo di durata di ascolto sulle bande di frequenza di servizio per la navigazione aerea o marittima. 

\radioassistènza, sf. Assistenza alla navigazione aerea o marittima per mezzo di apparecchi radio. 

\radioastronomìa, sf. Branca dell'astronomia che si occupa dell'emissione di onde radio da parte dei corpi celesti per rilevare informazioni sulla loro struttura fisica e posizione. Lo spettro radio all'interno del quale è possibile l'osservazione radioastronomica è compreso tra 1 cm e 30 m in termini di lunghezza d'onda. Nel sistema solare la principale sorgente radio è il Sole e in genere nella nostra galassia esiste una grande quantità di sorgenti radio. A queste vanno assommate quelle esterne alla galassia stessa. 

\radioastronòmico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alla radioastronomia. 

\radioattività, sf. Proprietà tipica degli elementi atomici di emettere radiazioni corpuscolari (particelle α e β) ed elettromagnetiche (raggi γ). La definizione è stata attribuita a P. e M. Curie che studiarono un elemento radioattivo, il radio appunto, e dal quale derivarono il termine radioattivo (attività del radio). Grazie all'irradiamento, il nucleo di un elemento radioattivo diventa il nucleo di un altro elemento a sua volta radioattivo, producendo una serie di decadimenti radioattivi fino a ottenere un elemento stabile (in molti casi un isotopo del piombo). L'insieme degli elementi risultanti dai decadimenti successivi viene detto famiglia radioattiva. In natura ne esistono tre: dell'uranio, dell'attinio e del torio. La vita media viene definita come l'inverso della frazione di nuclei che si disintegrano nell'unità media, mentre il periodo di dimezzamento è il tempo occorrente perché una data quantità di sostanza radioattiva si riduca della metà. 
Radiazione alfa 
In essa viene emesso un nucleo di elio con numero atomico Z = 2 e numero di massa A = 4; il nuclide risultante ha dunque numero atomico e massa inferiori di due e quattro unità rispetto a quelle iniziali. 
Radiazione artificiale 
È la radiazione che può venire indotta in un nucleo stabile per mezzo di reazioni nucleari indotte. 
Radiazione beta 
Si tratta dell'emissione di un raggio beta-elettrone, (decadimento β-), o di un positrone, (decadimento β+). Nel caso dell'emissione dell'elettrone, il nucleo risultante presenta l'aumento di un'unità del numero atomico, mentre, nel decadimento β+, esso presenta la diminuzione di un'unità: entrambe le radiazioni β avvengono con massa costante. 
Radiazione cattura K 
Consiste nella cattura del nucleo di un elettrone interno residente sullo strato k con la contestuale emissione di un neutrino. 
Radiazione con fissione spontanea 
È la produzione di due o più frammenti pesanti. 
Radiazione con transazione isomerica 
È legata all'emissione ritardata di un raggio α. 

\radioattìvo, agg. Che possiede radioattività. 
 X   agg. radioactive. 

\radioaudizióne, sf. Ascolto effettuato con un radioricevitore. 
Radioaudizioni circolari 
Sistema di emissione radiofonica che può essere ricevuto da qualunque apparecchio radioricevente. 

\radiobùssola, sf. Radiogoniometro di bordo che, rilevando il segnale di una stazione emittente, permette di navigare mantendo la rotta. 

\radiocanàle, sm. Banda di frequenze radio assegnata a una trasmittente. 

\radiocarbònio, sm. Isotopo radioattivo del carbonio e in particolare il carbonio 14. 

\radiocàrpico, agg. (pl. m.-ci) Relativo al radio e al carpo. 

\radiochìmica, sf. (pl.-che) Settore della chimica che studia i fenomeni chimici indotti dalle radiazioni che vengono emesse da sostanze radioattive o dagli acceleratori di particelle. 

\radiochirurgìa, sf. 1 Tecnica chirurgica che si avvale di strumenti radiologici. Viene utilizzata in particolare per estrarre dall'organismo corpi estranei. 2 Combinazioni di trattamenti radioterapici e chirurgici rivolti alla cura di neoplasie maligne. 

\radiocollegaménto, sm. Collegamento per mezzo di onde radio. 

\radiocomandàre, v. tr. Manovrare a distanza per mezzo delle onde elettromagnetiche. 

\radiocomandàto, agg. Di congegno manovrato a distanza mediante onde elettromagnetiche. 
 X   agg. radio-controlled. 

\radiocomàndo, sm. Dispositivo per comandare via radio un'apparecchiatura. 

\radiocomunicazióne, sf. Trasmissione di informazioni tra due o più enti, posti anche a elevata distanza, mediante emissione e ricezione di onde elettromagnetiche. Una stazione di trasmissione comprende un'antenna, percorsa da corrente elettrica o radiofrequenze, che emette radioonde per irradiazione. Al fine di poter trasmettere suoni e voci, occorre variare le onde mediante la modulazione di ampiezza (AM) e la modulazione di frequenza (FM), che consistono in una variazione, rispettivamente, dell'ampiezza e della frequenza dell'onda portante l'onda di bassa frequenza del segnale che deve essere trasmesso. Vista la crescente quantità di informazioni da scambiare, si è reso necessario l'utilizzo di frequenze elevate, propagantesi solo in linea retta; questo ha portato allo sviluppo della radiocomunicazione satellitare che consente di scambiare informazioni tra due stazioni non reciprocamente visibili. In generale, le onde radio, che si propagano in linea retta, subiscono riflessione, rifrazione e assorbimento a causa della curvatura terrestre. Assai importante è la riflessione ionosferica, che produce la riflessione delle onde negli strati ad alta ionizzazione della ionosfera. Maxwell, nel 1887, produsse le prime onde elettromagnetiche. In seguito Righi, Lodge e Marconi (1895-1901) applicarono le teorie di Maxwell e De Forest inventò il triodo per la modulazione e la demodulazione della frequenza. Nel 1920 iniziò la radiodiffusione in Gran Bretagna e negli USA, mentre in Italia iniziò come monopolio statale solo quattro anni più tardi; fu liberalizzata solo nel 1970. 

\radiocontaminazióne, sf. Inquinamento radioattivo. 

\radiocrònaca, sf. Cronaca radiofonica di un avvenimento. 
 X   sf. radio commentary. 

\radiocronìsta, sm. e sf. Chi esegue radiocronache. 

\radiodermìte, sf. Patologia della pelle causata da esposizione a radiazioni o da contatto con sostanze radioattive. 

\radiodiffóndere, v. tr. Diffondere tramite trasmissioni radiofoniche. 

\radiodiffusióne, sf. Diffusione di programmi radiofonici. 
 X   sf. radio broadcasting. 

\radiodistùrbo, sm. Segnale radio che si sovrappone a un'emissione radio compromettendone l'intelligibilità. 

\radiodràmma, sm. Opera drammatica, composta per trasmissioni radiofoniche. 

\radioecologìa, sf. Settore dell'ecologia che studia l'azione delle radiazioni. 

\radioeleménto, sm. Elemento chimico che presenta radioattività. 

\radioelettricità, sf. Ramo della scienza che studia le caratteristiche e le proprietà delle onde radio. 

\radioelèttrico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alla radioelettricità. 

\radioepiteliòma, sm. Epitelioma cutaneo causato dall'esposizione a radiazioni. 

\radioestesìa, sf. Sensibilità a radiazioni emesse da oggetti anche lontani, da parte di persone particolarmente dotate. 

\radiofàro, sm. Stazione radiotelegrafica posta in luogo conosciuto e segnalato sulle carte, che emette onde con lunghezza e frequenza note per consentire ad aeroplani e navi di controllare la propria posizione rispetto alla rotta prestabilita. La trasmissione di un radiofaro può essere uniforme e omnidirezionale, consentendo a imbarcazioni e aeromobili di calcolare la propria collocazione geografica mediante un radiogoniometro. In alternativa, l'apparecchiatura può essere costituita da un certo numero (normalmente quattro) di antenne direzionali che irradiano segnali diversi l'una dall'altra. Questi radiofari consentono a chi li riceve di operare correzioni di rotta basandosi esclusivamente sul loro segnale. Attualmente i radiofari sono anche supportati dall'impiego dei satelliti geostazionari. 
 X   sm. radio-beacon.

\radiofonìa, sf. Radiotelefonia. 

\radiofonicaménte, avv. Per mezzo della radiofonia. 

\radiofònico, agg. (pl. m.-ci) 1 Che è attinente alla radiofonia. 2 Di apparecchio che riceve le emissioni di stazioni radiotrasmittenti. 
 X   agg. radio. 

\radiofonìsta, sm. Militare specializzato nei collegamenti radiofonici. 

\radiofonògrafo, sm. Apparecchio radioricevente che ha anche la possibilità di riprodurre dischi fonografici. 

\radiofrequènza, sf. Frequenza delle onde radio. 

\radiofurgóne, sm. Automezzo attrezzato per effettuare trasmissioni radio. 

\radiogalàssia, sf. Tipo particolare di galassia che genera onde radio con spettro di sincrotrone; hanno forme diverse e due centri di emissione di onde simmetrici rispetto al nucleo centrale, in moto di allontanamento l'uno dall'altro. 

\radiogoniometrìa, sf. 1 Determinazione della posizione di un radiotrasmettitore rispetto a un radioricevitore in base alle radioonde emesse dallo stesso. 2 Metodo di navigazione che utilizza il radiogoniometro. 

\radiogoniòmetro, sm. Strumento usato su navi e aerei che, rilevando la provenienza di onde elettromagnetiche, consente di mantenere la rotta. Fu inventato nel 1907 da Alessandro Arton. 

\radiografàre, v. tr. Eseguire radiografie. 
 X   v. tr. to X-ray. 

\radiografìa, sf. 1 Tecnica per analizzare le parti interne del corpo che fa uso dei raggi X. 2 La fotografia fatta per mezzo dei raggi X. 
 X   sf. 1 radiography. 2 (fotografia) X-ray. 
 @   da radio-+-grafia
Esame non invasivo e indolore che si basa sul principio che i raggi X sono capaci di penetrare in maniera selettiva nel corpo umano. In alcuni casi vengono impiegati mezzi di contrasto come il bario. Risale al 1895 quando Röntgen realizzò la prima radiografia esaminando la mano della moglie. Negli anni Trenta, grazie a Ziedses des Plates e a Vallebona, la radiografia divenne più sofisticata, riuscendo a fornire immagini a strati delle parti esaminate (stratigrafia o tomografia). Con l'elaborazione dei dati da parte del computer si arrivò negli anni Settanta alla TAC. 

\radiograficaménte, avv. Per mezzo della radiografia. 

\radiogràfico, agg. (pl. m.-ci) Che è attinente alla radiografia. 

\radiogràmma, sm. Lastra impressionabile mediante raggi X. 

\radiogrammòfono, sm. Apparecchio costituito da un ricevitore radio e da un riproduttore di dischi fonografici. 

\radioguidàre, v. tr. Guidare a distanza, per mezzo di onde radio. 

\radiòide, sm. Denominazione generica di curve piane che sono definibili mediante una relazione di proporzionalità tra la curvatura e la corda uscente da un punto dato della curva o un altro elemento geometrico della curva stessa. 

\radiointerferòmetro, sm. Strumento che sfrutta l'interferenza tra i segnali captati da due o più antenne poste a una distanza opportuna tra di loro per aumentare il potere risolutivo del sistema. 

\radioisòtopo, sm. Isotopo radioattivo di un elemento. 

\Radiolàri Ordine dei Protozoi Rizopodi con corpo sferico, divisibile in una parte intracapsulare con i nuclei, in una capsula centrale con numerosi pori e in una extracapsulare con pseudopodi protoplasmatici filiformi. Comprende animali marini appartenenti al microplancton. I loro scheletri formano sedimenti sui fondali oceanici di tipo roccioso (radiolariti) o fangoso (farine fossili). 

\radiolesióne, sf. Lesione prodotta da sostanze radioattive o da raggi X. 

\radiolìna, sf. Radio portatile a transistor. 

\radiolìsi, sf. Decomposizione di sostanze chimiche per mezzo di radiazioni ionizzanti. 

\Radiolìtidi Famiglia di Molluschi Lamellibranchi del Cretaceo, appartenenti al gruppo delle rudiste. 

\radiolocalizzàre, v. tr. Individuare un ostacolo tramite radar. 

\radiolocalizzatóre, sm. Apparecchio localizzatore, funzionante a onde radio. 

\radiologìa, sf. La scienza che si occupa dello studio delle applicazioni dei raggi X. 

\radiològico, agg. (pl. m.-ci) Che è attinente alla radiologia. 

\radiòlogo, sm. Specialista in radiologia. 
 X   sm. radiologist. 

\radiomessàggio, sm. Messaggio trasmesso per radio. 

\radiometallografìa, sf. Branca della metallografia che si fonda sull'utilizzo dei raggi X e viene utilizzata per effettuare controlli tecnici come quelli sulla compattezza dei getti e sulla qualità delle saldature. 

\radiometeorologìa, sf. Settore della meteorologia che studia le relazioni esistenti tra gli aspetti meteorologici dell'atmosfera e la propagazione di onde radio. 

\radiometrìa, sf. Settore della fisica che studia la misura dell'energia raggiante. 

\radiòmetro, sm. Termine generale impiegato per indicare uno strumento di misurazione dell'energia raggiante. 
Radiometro acustico 
Misura l'intensità delle onde sonore nei fluidi. 
Radiometro di Crooks 
Inventato nel 1875, consente la ricezione di un flusso di energia elettromagnetica da una sorgente. Al suo posto, vengono attualmente utilizzati i bolometri, le termocoppie e i fotorivelatori. 

\radiomòbile, agg. Che interviene prontamente su segnalazioni trasmesse via radio. 

\radionavigazióne, sf. Sistema di navigazione che si fonda su metodi radioelettrici. 

\radionecròsi, sf. Distruzione di un tessuto causata dall'azione di una sostanza radioattiva o dei raggi X. 

\radioónda, sf. Onda elettromagnetica, utilizzata nella trasmissione radio, con frequenze comprese tra 30 MHz e 15 GHz. 

\radioopàco e derivati => "radiopaco e derivati" 

\radiopacità, sf. L'essere opaco ai raggi X. 

\radiopàco, agg. Che è opaco ai raggi X. 

\radiopilòta, sm. Dispositivo per la guida radiocomandata di navi o aerei. 

\radiopropagazióne, sf. Trasferimento di energia elettromagnetica sotto forma di onde che si irradiano in un dielettrico. 

\radioprotettóre, agg. e sm. Di sostanza che è in grado di proteggere le cellule dalle radiazioni ionizzanti. 

\radioregistratóre, sm. Apparecchio radioricevente. 

\radiorelè, sm. invar. Relè elettromagnetico a elevata sensibilità che viene eccitato da un segnale radio che viene captato in alta frequenza, modulato e quindi, se necessario, amplificato. 

\radioricevènte, agg. e sf. agg. 1 Che permette di ricevere le onde radio. 2 Di apparecchio radioricevitore. 
sf. 1 Stazione radioricevente. 2 Radioricevitore. 

\radioricevitóre, sm. Apparecchio per ricevere segnali trasmessi mediante onde radio. 
 X   sm. radio receiver. 

\radioricezióne, sf. Ricezione di trasmissioni radio. 

\radioripetitóre, sm. Apparecchio che riceve un segnale radio, lo amplifica e lo ritrasmette. 

\radioscopìa, sf. Esame radiologico diretto, tramite raggi X su schermo fluorescente. 

\radioscopicaménte, avv. Per mezzo della radioscopia. 

\radioscòpico, agg. (pl. m.-ci) Che è attinente alla radioscopia. 

\radiosegnàle, sm. Segnale tramite onde radio. 

\radiosensibilità, sf. 1 Sensibilità presentata dai tessuti viventi e da alcuni materiali nei confronti di corpi radioattivi e dei raggi X. 2 Capacità che ha un animale di percepire i raggi X. 

\radiosestànte, sm. Strumento per la misurazione dell'altezza sull'orizzonte di un satellite artificiale con una radio emittente. 

\radiosità, sf. L'essere radioso. 

\radióso, agg. 1 Raggiante, luminoso. ~ fulgente, fulvido. <> opaco. 2 Di incantevole bellezza. 3 Che rivela grande soddisfazione, gioia. 
 X   agg. bright, shining, radiant. 
 @   lat. radiosus, deriv. da radius raggio. 

\radiosóle, sm. Il complesso di radioemissioni solari, facilmente captabili, data la vicinanza con il Sole; essendo così vicine, si può captare il potere emissivo del Sole in campo radio, che è molto più piccolo di quello delle altre sorgenti. 

\radiosónda, sf. Apparecchio per il rilevamento da terra di fenomeni meteorologici a quote diverse. 

\radiosorgénte, sf. Sorgente interstellare da cui proviene un'intensa emissione di onde radio. 

\radiospìa, sf. Radiotrasmettitore miniaturizzato, usato per captare conversazioni o telefonate. ~ cimice. 
 X   sf. microphone, bug. 

\radiostazióne, sf. Stazione radiotrasmittente. 
 X   sf. radio station. 

\radiostélla, sf. Stella nana fredda e con grande attività superficiale, caratterizzata da una notevole emissione radio. 

\radiostellàre, agg. Riferito a stelle che emettono onde radio. 

\radiostereofonìa, sf. Diffusione radiofonica che consente di ricevere i suoni con effetto stereofonico. 

\radiosvèglia, sf. Apparecchio radio la cui attivazione è programmabile, tramite un orologio a sveglia. 
 X   sf. radio alarm. 

\radiotàxi, sm. invar. Auto per il trasporto pubblico, dotata di radiotelefono. 

\radiotècnica, sf. Scienza e tecnica che studia la produzione e l'impiego di onde elettromagnetiche per le telecomunicazioni. 

\radiotècnico, agg. e sm. agg. Che è attinente alla radiotecnica. 
sm. Chi si occupa di radiotecnica. 

\radiotelecomàndo, sm. Dispositivo per comandare a distanza congegni vari. 

\radiotelefonìa, sf. Radiofonia. 

\radiotelefònico, agg. Che è attinente alla radiotelefonia. 

\radiotelèfono, sm. Apparecchio per comunicazioni telefoniche mediante onde radio. 

\radiotelegrafàre, v. tr. Telegrafare via radio. 

\radiotelegrafìa, sf. Trasmissione di messaggi telegrafici tramite onde elettromagnetiche. 

\radiotelegràfico, agg. (pl. m.-ci) Che si riferisce a radiotelegrafia. 

\radiotelegrafìsta, sm. e sf. Addetto alla trasmissione di segnali per mezzo della radiotelegrafia. ~ marconista. 

\radiotelegràmma, sm. Telegramma trasmesso con la radiotelegrafia. 

\radiotelescòpio, sm. Strumento per la rivelazione di segnali radio dallo spazio e per la determinazione della posizione dei corpi emittenti. Comprende un'antenna parabolica generalmente di grandi dimensioni poiché i segnali arrivano da elevate distanze; questa concentra le onde su un dipolo ricevente che le trasforma in un segnale elettrico e le invia a un sistema si amplificazione e registrazione. La precisione del radiotelescopio dipende dall'ampiezza della parabola; per tale ragione spesso vengono affiancati più radiotelescopi, in modo tale da creare dei radiointerferometri di grande precisione. Sfruttando il ridotto assorbimento delle onde radio da parte dell'atmosfera, è stato possibile costruire radiotelescopi in grado di studiare tutte le frequenze dello spettro radio. I radiotelescopi funzionano ininterrottamente giorno e notte, con cielo sereno e coperto. 

\radiotelescrivènte, sf. Complesso costituito da una telescrivente e da una radio ricetrasmittente. 

\radiotelevisióne, sf. Il complesso degli impianti e delle trasmissioni radiofoniche e televisive. 

\radiotelevisìvo, agg. Relativo alla radiotelevisione. 

\radioterapèutico, agg. (pl. m.-ci) Che è attinente alla radioterapia. 

\radioterapìa, sf. Tecnica terapeutica basata sull'azione biologica delle radiazioni ionizzanti. Gli apparecchi tradizionali, detti di roentgenterapia, emettono fasci di raggi X che irradiano dall'esterno il focolaio della malattia; vengono anche utilizzate sostanze radioattive naturali, a base di radio o radon, che agiscono per via interna (curieterapia). Gli apparecchi recenti utilizzano radiazioni a elevata energia, prodotte da radioisotopi. Un esempio è la bomba al cobalto, i cui raggi gamma possono curare i tumori in profondità. 

\radioteràpico, agg. (pl. m.-ci) Che è attinente alla radioterapia. 

\radioterapìsta, sm. Radiologo dedito alla radioterapia. 

\radiotrasméttere, v. tr. Trasmettere per radio. 

\radiotrasmettitóre, sm. Apparecchio per la trasmissione mediante onde radio. 

\radiotrasmissióne, sf. Programma appositamente concepito per essere trasmesso nello spazio tramite onde radio. 

\radiotrasmittènte, agg. e sf. agg. Relativo a stazione in grado di trasmettere a distanza, convertendoli in onde radio, segnali radiotelegrafici, telefonici e televisivi. 
sf. Insieme di apparecchiature e impianti per eseguire trasmissioni radio. 

\radioulnàre, agg. 1 Relativo al radio e all'ulna. 2 Relativo a ognuna delle due articolazioni dell'arto superiore che permettono i movimenti di rotazione dell'avambraccio, di supinazione e di pronazione. 

\radioutènte, sm. e sf. Chi usufruisce delle trasmissioni radiofoniche. 

\Radiscev, Aleksander Nikolaevic (Verchnee Obljazovo, Mosca 1749-San Pietroburgo 1802) Romanziere e poeta russo. Tra le opere Viaggio da Pietroburgo a Mosca (1790) e Ode alla libertà (poesia, 1783). 

\ràdium => "radio" 

\Ràdius Zùccari, Ànna (Milano 1846-1918) Scrittrice. Più nota con lo pseudonimo di Neera, ha pubblicato numerosi romanzi, sul tema della condizione femminile. Pur avendo goduto di una certa notorietà, i suoi libri vengono classificati come letteratura di evasione, con tutti i limiti del genere, tra i quali, in particolare, la ripetitività dei motivi e uno stile poco curato. Tra le opere, si citano Il castigo (1881), Teresa (1886), Rogo d'amore (1914) e Crepuscoli di libertà (1917). 

\ràdo, agg. 1 Che non ha compattezza. ~ diradato. <> compatto. 2 Non fitto. 3 Non frequente. ~ raro. 
 X   agg. 1 thin, sparse. 2 (raro) infrequent. 
 @   lat. rarus. 

\ràdo (chimica), sm. (o ràdon) In chimica è un elemento radioattivo, simbolo Rn, numero atomico 86, peso atomico 222,05, originato dal decadimento del radio per emissione di una particella alfa. Fu scoperto nel 1900 come prodotto di decadimento del radio e fu isolato solo nel 1908 da Ramsay. Trova impiego principalmente nella radioterapia e nella verifica della tenuta delle condutture. 

\Radom Città (228.000 ab.) della Polonia, capoluogo del voivodato omonimo. 

\radome, sm. invar. Struttura militare che protegge le antenne radar su missili e aerei. 

\radon, sm. invar. Gas nobile radioattivo di numero atomico 86 e simbolo Rn. 

\ràdula, sf. Nastro chitinoso collocato sul bulbo boccale di numerosi Molluschi.   +  

\radunàbile, agg. Che è possibile radunare. 

\radunànza, sf. Riunione di persone. 

\radunàre, v. v. tr. Mettere insieme. ~ riunire. 
v. intr. pron. Raccogliersi, riunirsi. ~ raggrupparsi. 
 X   v. tr. e intr. to assemble. 

\radunàta, sf. Riunione di più persone. 

\radùno, sm. 1 Il radunare. 2 Radunata. ~ adunanza. 
 X   sm. gathering, meeting. 

\radùra, sf. 1 L'essere rado. 2 Largo spazio libero da alberi, generalmente pianeggiante. ~ spiazzo. 
 X   sf. clearing. 

\Radziwill, Franz (Strohausen 1895-Brema 1983) Pittore tedesco. Tra le opere Donna seduta (1924, Düsseldorf, Städtische Galerie). 

\Rae Barelli Città (90.000 ab.) dell'India, nello stato dell'Uttar Pradesh. Capoluogo del distretto omonimo. 

\Raeder, Erich (Wandsbeck 1876-Kiel 1960) Militare tedesco. Durante il nazismo fu comandante supremo della marina tedesca, ma, poiché contrario all'estensione della guerra sottomarina, nel 1943 fu sostituito da Dönitz. 

\RAF Sigla di Royal Air Force (Forza aerea reale) e di Rote Armee Fraktion (=> "Baader-Meinhof"). 

\ràfano, sm. Denominazione italiana del Raphanus, una pianta dalla radice piccante usata in cucina. 

\Rafelson, Bob (New York 1933-) Regista cinematografico statunitense. Diresse Cinque pezzi facili (1970), Il postino suona sempre due volte (1981), La vedova nera (1986), Le montagne della luna (1990), La gatta e la volpe (1993), Blood and wine (1996). 

\ràffa, sf. (solo nella loc. avv. di riffa o di raffa) In ogni modo. 

\Raffadàli Comune in provincia di Agrigento (13.952 ab., CAP 92015, TEL. 0922). Centro agricolo (coltivazione di frutta e cereali) e industriale (prodotti dell'abbigliamento e alimentari). Gli abitanti sono detti Raffadalesi

\Raffaèle Personaggio biblico, arcangelo. Nel libro di Tobia, Tobia è accompagnato in viaggio da Raffaele, che sotto le sembianze di Azaria libera Sara dal demone Asmodeo. Viene spesso raffigurato nell'iconografia cristiana come protettore dei viandanti e guaritore. Fu dipinto da Domenichino, Rembrandt e Antonio del Pollaiolo. 

\raffaèlla, sf. 1 Nella locuzione capelli alla raffaella, portati fino alla base del collo. 2 Nella locuzione cappello alla raffaella, tipo di basco molto largo, simile a quello indossato da Raffaello. 

\raffaellésco, agg. (pl. m.-chi) Relativo all'opera di Raffaello Sanzio. 

\Raffaèllo Sànzio (Urbino 1483-Roma 1520) Pittore e architetto, allievo del Perugino, visse a Firenze, ove fu influenzato da Leonardo e Michelangelo, contribuendo con essi al sorgere di una straordinaria stagione rinascimentale. Di chiara influenza del Perugino sono le opere giovanili, come l'Incoronazione della Vergine, e lo Sposalizio della Vergine. Alla produzione fiorentina appartengono opere di ricerca dell'ordine sia formale che compositivo, di semplificazione della composizione, dove si vedono gli influssi di volta in volta di Piero della Francesca, del Pinturicchio, di fra' Bartolomeo, di Leonardo e Michelangelo. A Roma, al servizio di Giulio II (1508), affrescò le stanze Vaticane e la loggia della Farnesina: personalmente affrescò le stanze della Segnatura e di Eliodoro; la stanza dell'incendio di Borgo fu affidata agli allievi mentre la sala di Costantino fu terminata dopo la morte. Morto il Bramante, fu incaricato di sovrintendere alla costruzione di San Pietro. La ricerca stilistica di Raffaello è tesa alla rappresentazione delle leggi armoniche della natura e all'elaborazione di un ideale di bellezza fondato sulla semplicità, sulla naturalezza e sulla grazia delle espressioni (significative in tal senso sono le numerose Madonne con il Bambino). Opere principali: Sposalizio della Vergine (1504, Milano, Brera), Deposizione (1507, Roma, Galleria Borghese), Madonna del Cardellino (1507, Firenze, Uffizi), Disputa del sacramento (1511-1512, Vaticano, stanza della Segnatura), Trionfo di Galatea (1511, Roma, Farnesina), Incendio di Borgo (1514-1517), Leone X coi cardinali Giulio de' Medici e Luigi de' Rossi (1519, Firenze, Uffizi), Trasfigurazione (1518-1520, Roma, Pinacoteca Vaticana) finita nella parte inferiore da Giulio Romano. 

\raffagottàre, v. tr. Infagottare. ~ intabarrare. 

\raffazzonaménto, sm. 1 Il raffazzonare. 2 Lavoro malfatto. 

\raffazzonàre, v. tr. Accomodare alla meglio. 
 X   v. tr. to patch up. 

\raffazzonatóre, sm. Chi raffazzona. 

\raffazzonatùra, sf. 1 Il raffazzonare. 2 Cosa raffazzonata. 

\rafférma, sf. 1 Riconferma. 2 Prolungamento volontario della ferma nell'esercito. 

\raffermàre, v. v. tr. 1 Riconfermare, rinnovare la scadenza. raffermare un contratto. 2 Rinnovare il servizio militare. 
v. rifl. Rinnovare la ferma. 
 @   da ra-+ deriv. da ferma

\rafférmo, agg. 1 Rassodato. 2 Che non è più fresco. ~ stantio. <> fragrante. 
 X   sf. stale. 

\ràffica, sf. 1 Colpo di vento improvviso e violento. ~ ventata. 2 Scarica di colpi di arma da fuoco. ~ mitragliata. 3 Rapida successione. 
 X   sf. 1 gust. 2 (scarica) burst. 

\raffiguràbile, agg. Che si può raffigurare. 

\raffiguràre, v. tr. 1 Riconoscere dall'aspetto. fece fatica a raffigurarlo subito. 2 Simboleggiare, rappresentare. ~ effigiare, illustrare. non riuscì a raffigurare nel dipinto la bellezza di quel paesaggio
 X   v. tr. 1 to depict. 2 (rappresentare) to represent. 3 (immaginare) to imagine. 4 (simboleggiare) to symbolize. 
 @   da ra-+ deriv. da figura

\raffigurazióne, sf. 1 Rappresentazione figurativa. ~ immagine. 2 Rappresentazione simbolica. ~ iconografia. 

\raffilàre, v. tr. 1 Affilare nuovamente. 2 Pareggiare tagliando a filo. 

\raffilatùra, sf. Il raffilare. 

\raffinaménto, sm. 1 Il raffinare. ~ depurazione, purificazione. 2 Perfezione, finezza. <> imbarbarimento. 

\raffinàre, v. v. tr. 1 Purificare prodotti greggi, sottoporre a raffinazione. ~ depurare. 2 Migliorare, perfezionare. <> involgarire. doveva raffinare i suoi gusti estetici
v. intr. pron. 1 Affinarsi, ingentilirsi. 2 Farsi puro. i metalli possono raffinarsi con il fuoco
 X   v. tr. to refine. 
 @   da ra-+ deriv. da fine

\raffinatézza, sf. 1 L'essere raffinato. ~ buongusto, classe. 2 Modi raffinati. ~ finezza, eleganze. 
 X   sf. refinement. 

\raffinàto, agg. 1 Sottoposto a raffinazione. ~ depurato. <> grezzo. 2 Ricercato, delicato. ~ fine, distinto. <> ordinario. 3 Che possiede gusti squisiti. ~ signorile. <> grossolano. 
 X   agg. refined. 

\raffinatóre, agg. e sm. (f.-trìce) agg. Che raffina. 
sm. 1 Chi raffina. 2 Macchina per raffinare. 

\raffinatùra, sf. Forma meno comune di raffinazione. 

\raffinazióne, sf. Il raffinare prodotti grezzi con procedimenti industriali. ~ depurazione. 

\raffinerìa, sf. Il luogo dove avviene la raffinazione e gli impianti utilizzati allo scopo. 
 X   sf. refinery. 

\raffinòsio, sm. Trisaccaride che rappresenta il principale costituente della manna australiana. 

\ràffio, sm. Arnese costituito da un manico munito di uno o più uncini. 

\raffittìre, v. v. tr. 1 Rendere più fitto. ~ addensare. 2 Rendere più frequente. 
v. intr. pron. Infittirsi. ~ infoltirsi. 

\Rafflesiàcee Famiglia di piante erbacce, appartenenti all'ordine delle Policarpiche, che hanno apparati vegetativi molto ridotti. 

\rafforzaménto, sm. Il rafforzare. ~ potenziamento. <> indebolimento. 

\rafforzàre, v. v. tr. 1 Rendere più forte, solido. 2 Rinvigorire. ~ fortificare. <> debilitare. 
v. intr. pron. Rinvigorirsi. 
 X   v. tr. to reinforce. v. intr. pron. to become stronger. 

\rafforzatìvo, agg. 1 Che rafforza. 2 Relativo a elemento linguistico che aumenta l'intensità espressiva di una parola. 

\rafforzàto, agg. Che è stato rinvigorito. 

\raffreddaménto, sm. 1 Il raffreddare e il raffreddarsi. ~ refrigerazione. <> riscaldamento. impianto di raffreddamento, per sottrarre calore. 2 Affievolimento, distacco. pativa quel raffreddamento nei rapporti con la sua ragazza
 X   sm. cooling. 
Medicina.  Il raffreddamento generale del corpo può essere la conseguenza di fatti traumatici, di malattie sistemiche, di abuso di alcolici, droghe, psicofarmaci, di condizioni generali non ottimali. Per i bambini e gli anziani il rischio aumenta. I primi segni di questa condizione patologica possono cominciare a manifestarsi quando la temperatura interna del corpo scende a 33 °C o meno. Il soggetto può presentare ipotensione, disturbi del ritmo cardiaco, sonnolenza, delirio, coma, rigidità muscolare ecc. Come primo intervento occorre cercare di avvolgere il soggetto tra panni o coperte asciutte; se la vittima ha gli abiti bagnati ed è esposta a bassa temperatura sarebbe opportuno non togliere i panni anche se bagnati, in quanto questa operazione potrebbe ulteriormente abbassare la temperatura esterna del corpo. Per il trattamento d'urgenza occorre garantire la pervietà delle vie aeree, se possibile somministrare ossigeno, non dare da bere bevande alcoliche. Queste ultime possono determinare sull'organismo un effetto depressivo del sistema nervoso, hanno l'effetto di dilatare i vasi sanguigni e, contrariamente a quanto si pensa, portano a una dispersione di calore. Per lo stesso motivo sono da evitare anche le bevande calde. Il soggetto deve essere mantenuto sdraiato per evitare la possibile insorgenza di ipotensione e non deve essere spostato bruscamente.
Fisica.  Mettendo un corpo che ha una certa temperatura in un ambiente a temperatura inferiore, che supponiamo costante, per un complesso di fattori (conduzione, convezione, irraggiamento), la sua temperatura varia seguendo la cosiddetta legge di raffreddamento dei corpi di Newton, o Cooling Newton's law", secondo la quale la quantità di calore Q ceduta dal corpo nel tempo t è (approssimativamente)  k·S·D·t  dove k è il "coefficiente di conducibilità", S è la superficie del corpo e D è la differenza tra la superficie del corpo e quella dell'ambiente.

\raffreddàre, v. v. tr. 1 Rendere freddo. ~ gelare. <> scaldare. prese del ghiaccio per raffreddare la bevanda. 2 Rendere meno ardente. ~ spegnere, sedare. 3 Aumentare il distacco. quei suoi atteggiamenti di rifiuto raffreddarono il mio sentimento per lei. 4 Provocare un raffreddore. 
v. intr. pron. 1 Perdere calore. 2 Diventare meno intenso. ~ diminuire. 3 Prendere un raffreddore. 
 X   v. tr. 1 to cool. 2 (fig.) to have a cooling effect on, to dampen. v. intr. pron. 1 to cool down, to grow cool. 2 (prendere un raffreddore) to catch a cold. 
 @   da ra-+ deriv. da freddo

\raffreddàto, agg. 1 Reso freddo. 2 Malato di raffreddore. 
 X   agg. (med.) to have a cold. 

\raffreddatùra, sf. Raffreddamento.

\raffreddóre, sm. Malattia virale delle prime vie respiratorie, caratterizzata da forte secrezione della mucosa nasale, che esordisce con cefalea, irritazione delle vie nasali e della gola, sensazione di naso chiuso, secrezione siero-mucosa dal naso, lacrimazione, a volte febbre, e si protrae per alcuni giorni. È rapidamente contagiosa, tramite le goccioline emesse con gli starnuti e la tosse. ~ coriza, costipazione.
 X   sm. cold, (med., avere il raffreddore) to have a cold. 

\raffrenàre, v. v. tr. 1 Frenare con forza. 2 Limitare. 
v. rifl. 1 Trattenersi, contenersi. 2 Limitarsi. 

\raffrescàre, v. v. intr. Rinfrescare. ~ refrigerare. 
v. intr. pron. Rinfrescarsi. 

\raffrontàbile, agg. Che si può confrontare. 

\raffrontàre, v. tr. Confrontare. ~ paragonare. 

\raffrónto, sm. 1 Il raffrontare. 2 Confronto. ~ accostamento. 
 X   sm. comparison. 

\ràfia, sf. Nome generico di varie specie di palme e la fibra tessile che se ne ricava. 
 X   sf. raffia. 

\rafìdia, sf. Insetto (Raphidia notata) della famiglia dei Rafididi e dell'ordine dei Neurotteri. Lunga circa 1,5 cm, ha il suo habitat nei sottoboschi. 

\Rafidiòtteri Sottordine di Insetti neurotteri che presentano grandi occhi composti, mandibole dentellate e testa appiattita. 

\Rafidofòridi Famiglia di Insetti ortotteri sprovvisti di ali che rifuggono la luce e vivono nei luoghi umidi. 

\Rafsanjani, Hashemi (Bahraman 1934-) Politico iraniano. Nel 1989 succedette a Khomeini come presidente della repubblica e capo del governo e fu riconfermato nel 1993. Dopo le elezioni del 1997 ha lasciato il posto a M. Khatami. 

\rafting, sm. invar. Discesa in canoa di corsi d'acqua particolarmente tortuosi. 

\raga, sm. invar. Termine sanscrito per indicare un modo melodico che si ispira a un tema poetico con significazione simbolica tipico della musica indiana. 

\ràgade, sf. Ridotta ulcerazione lineare localizzata sull'epidermide o sullo strato superficiale del derma. Causate dalla perdita di elasticità della cute, le ragadi si localizzano attorno agli orifizi naturali e nelle pieghe cutanee, con particolare predilezione per le labbra, il capezzolo, l'orifizio anale e le regioni palmare e plantare. La ragade ha la tendenza a guarire senza originare cicatrice.  Le ragadi anali possono causare intensi dolori e sanguinamento durante la defecazione; possono essere causate anche da emmoroidi.
 X   sf. rhagade, anal fissure.

\Ragàlna Comune in provincia di Catania (2.591 ab., CAP 95030, TEL. 095). 

\raganèlla, sf. Anfibio (Hyla arborea) della famiglia degli Iridi e dell'ordine degli Anuri. Di colore verde con una linea scura laterale, misura fino a 5,5 cm. Diffusa in Europa, si mimetizza con l'ambiente. 
Raganella mediterranea 
Anfibio (Hyla meridionalis) della famiglia degli Iridi e dell'ordine degli Anuri. Di colore verde, misura circa 6 cm. Vive in Eurasia negli ambienti umidi. 

\ragàzza, sf. 1 Donna giovane. ~ adolescente. 2 Donna nubile. ~ pulzella. ragazza madre, che ha avuto figli senza essere sposata. 3 Fidanzata. ~ compagna. gli piaceva trascorrere le serate con la sua ragazza. 4 Giovane commessa di un negozio. ~ impiegata. 
 X   sf. 1 girl. 2 (fidanzata) girlfriend. 
 @   arabo raqqas corriere. 

\Ragazza del secolo, La Film commedia, americano (1955). Regia di George Cukor. Interpreti: Judy Holliday, Jack Lemmon, Peter Lawford. Titolo originale: It Should Happen to You 

\Ragazza di Bube, La Romanzo di C. Cassola (1960). Protagonisti sono Bube, ex partigiano comunista di Volterra, e Mara, ragazza di sedici anni, fidanzata di Bube e sorella di un altro partigiano ucciso dai tedeschi. Bube è un impulsivo, Mara una ragazza di carattere. Quando Bube è costretto a espatriare per una rissa nella quale è rimasto ucciso un maresciallo dei carabinieri e suo figlio, Mara si avvicina a Stefano. Bube, al suo rientrodalla Francia, viene arrestato e condannato, e la ragazza decide di restargli fedele. L'esperienza del carcere maturerà entrambi i giovani, che riusciranno ad accettare più serenamente la loro vita. Il romanzo rappresenta un'interpretazione privata della Resistenza antifascista. È stato il maggiore successo di Cassola. [ne è stato tratto, nel 1963, l'omonimo film, con la regia di Luigi Comencini e l'interpretazione di Mara da parte di Claudia Cardinale e di Bube da parte di George Chakiris).

\Ragazza di nome Giulio, La Romanzo di M. Milani (1964). 

\Ragazza di Trieste, La Romanzo di P. Festa Campanile (1982). 

\ragazzàglia, sf. Insieme di ragazzi maleducati. 

\ragazzàta, sf. Azione avventata di ragazzo. ~ monelleria. 
 X   sf. childish trick. 

\Ragazze di San Frediano, Le Romanzo di V. Pratolini (1949). 

\Ragazzi della 56a strada, I Film drammatico, americano (1983). Regia di Francis Ford Coppola. Interpreti: Matt Dillon, Diane Lane, C. Thomas Howell. Titolo originale: The Outsiders 

\Ragazzi della via Paal, I Romanzo di F. Moln´r (1907). 

\Ragazzi di vita Romanzo di P. P. Pasolini (1955). Il romanzo costituisce la narrazione di una giornata di un gruppo di ragazzi romani della periferia che si dirigono verso il centro, partendo dalla Roma della speculazione edilizia per arrivare alla Roma dei monumenti. Un viaggio che si rivela simbolico e tragico insieme. Il protagonista dell'opera è il sottoproletariato delle borgate romane, caro all'autore che all'epoca riponeva in esso molte speranze, ritenendolo capace di resistere alla temuta massificazione della società. L'opera fa parte del ciclo romano di Pasolini, insieme a Una vita violenta (1959) e Alì dagli occhi azzurri (1965). 

\Ragazzi terribili, I Romanzo di J. Cocteau (1929). 

\Ragàzzi, Vincènzo (Modena 1855-Napoli 1926) Medico. Dal 1884 al 1888 fu in Etiopia, come capo della stazione della Società Geografica Italiana a Let Marefià, dove effettuò studi sulla flora e sulla fauna, oltre a rilievi cartografici. 

\ragàzzo, sm. 1 Adolescente. ~ fanciullo. nonostante la sua età si comportava ancora come un ragazzo. 2 Garzone. ~ fattorino. 3 Commesso. 4 Fidanzato. ~ filarino, innamorato. il suo ragazzo era partito per il militare
 X   sm. 1 boy. 2 (fidanzato) boyfriend. 3 (fam.) kids, children. 
 @   arabo raqqas corriere. 

\Ragazzo morto e le comete, Il Romanzo di G. Parise (1951). 

\Ragazzo negro Romanzo di R. Wright (1945). 

\raggelàre, v. v. tr. Rendere gelido. ~ ghiacciare. 
v. intr. Gelare nuovamente o di più. 

\raggentilìre, v. tr. Rendere più gentile. 

\Ragghiànti, Càrlo Ludovìco (Lucca 1910-Firenze 1987) Critico e storico dell'arte. Tra le opere Profilo della critica d'arte in Italia (1942) e Commenti di critica d'arte (1946). 

\ràggi X Onde elettromagnetiche, scoperte nel 1895 da W. C. Röntgen, con frequenze varianti da 3 · 1016 a 3 · 1019 Hz; hanno lunghezza d'onda molto piccole e sono generate dalle supernove, dalle pulsar e quasar. Tali radiazioni possono essere captate solo attraverso satelliti artificiali orbitanti intorno alla Terra a elevatissime quote. 
Il procedimento di produzione dei raggi X è conseguenza del frenamento elettronico o del salto di un elettrone esterno in un orbitale interno. Non vengono deviati dai campi magnetici o elettrici, sono dotati di un elevato potere penetrante e per tale ragione vengono impiegati in medicina e per effettuare analisi cristallografiche e dei materiali. 
 X   X-rays.

\raggiànte, agg. 1 Che manda raggi. 2 Felice. ~ radioso. 
 X   agg. shining, radiant. 

\raggiàre, v. tr. e intr. 1 Irradiare, mandare raggi. 2 Risplendere, sfavillare. 
 @   lat. radiare, deriv. da radius raggio. 

\raggiàto, agg. Disposto a raggi. 

\raggièra, sf. 1 Fascio di raggi che si espandono da un centro. 2 Parte dell'ostensorio. 
 X   sf. 1 rays. 2 (a raggiera) pl. radial. 

\ràggio, sm. 1 Emanazione luminosa. ~ sprazzo. 2 In fisica indica la direzione di propagazione di un'onda o la traiettoria lungo la quale si propagano fasci di particelle materiali. 3 In geometria è il segmento che va dal centro di una circonferenza o di una sfera a un punto qualsiasi della circonferenza stessa o della superficie della sfera. 4 Elemento della ruota che va dal mozzo al cerchio   +  . 5 In botanica si tratta di un peduncolo fiorale nelle infiorescenze a ombrella. 6 In zoologia è la struttura scheletrica che sostiene la membrana della pinna dei pesci. 
 X   sm. 1 beam, ray. 2 (di ruota) spoke. 3 (geom.) radius. 4 (d'azione, distanza) range. 
 @   lat. radius. 
Raggi α 
Fasci di particelle alfa (nuclei di elio). 
Raggi β 
Fasci di particelle beta (elettroni positivi o negativi). 
Raggi canale 
Ioni positivi prodotti nelle scariche elettriche di gas a bassa pressione. 
Raggi catodici 
Elettroni emessi dal catodo di tubi con gas rarefatti a bassa pressione. 
Raggi cosmici 
Raggi corpuscolari che provengono dai corpi celesti. 
Raggi γ 
Radiazione elettromagnetica ad alta frequenza, emessa da sostanze radioattive. 
Raggi infrarossi 
Radiazione con lunghezza di poco superiore a quella della luce. 
Raggi midollari 
Strisce radiali di tessuto parenchimatico, con funzione di conduzione nei fusti e nelle radici. 
Raggi molecolari 
Fasci di molecole con moto rettilineo senza urti reciproci. 
Raggi ultravioletti 
Radiazione elettromagnetica con lunghezza tra 0,4 micron e 0,02 micron 
Raggi X (o Röntgen) 
Radiazione elettromagnetica prodotta bombardando materiale a elevato peso atomico con elettroni a elevata energia. 

\Raggio d'ombra, Il Romanzo di G. Pontiggia (1983). 

\raggiornàre, v. v. tr. Rimandare a un altro giorno. ~ procrastinare. 
v. intr. Tornar giorno. ~ albeggiare. 

\raggiràre, v. tr. 1 Aggirare più volte. 2 Circuire, ingannare. ~ turlupinare. 
 X   v. tr. to trick, to take in. 

\raggiratóre, agg. e sm. Che, o chi, raggira. 

\raggìro, sm. Inganno, imbroglio. ~ frode. 

\raggiùngere, v. tr. 1 Arrivare a unirsi a qualcuno che ci precede. ~ riprendere. 2 Di luogo, arrivarvi. ~ giungere. alla fine della mattinata raggiunsero la cima. 3 Conseguire. <> mancare. aveva raggiunto il suo scopo
 X   v. tr. 1 to reach. 2 (riprendere) to catch up. 3 (conseguire) to achieve. 4 (bersaglio) to hit. 
 @   da ra-+ giungere

\raggiungìbile, agg. 1 Che si può raggiungere. 2 Accessibile. 

\raggiungiménto, sm. 1 Il raggiungere. 2 Conseguimento. ~ ottenimento. <> fallimento. 

\raggiustàre, v. v. tr. 1 Aggiustare nuovamente. 2 Indurre a una conciliazione. 
v. rifl. Pacificarsi, conciliarsi. 

\raggomitolàre, v. v. tr. Avvolgere in gomitolo nuovamente. 
v. rifl. Rannicchiarsi, avvolgersi a gomitolo. ~ accoccolarsi. <> allungarsi. 
 X   v. rifl. to curl up. 

\raggomitolàto, agg. 1 Ravvolto in un gomitolo. 2 Rannicchiato. 
 X   agg. curled up. 

\raggranellàre, v. tr. Racimolare. ~ rastrellare. <> perdere. 
 X   v. tr. to scrape together. 

\raggrinzàre, v. vedi "raggrinzire".

\raggrinziménto, sm. Il raggrinzire. 

\raggrinzìre, v. v. tr. Riempire di grinze, rendere più grinzoso. ~ increspare. <> lisciare. 
v. intr. Riempirsi di grinze, diventare più grinzoso. quel vestito si raggrinziva facilmente
 X   v. tr. to wrinkle. v. intr. to become wrinkled.
 @   da ri-+ aggrinzire

\raggrumàre, v. v. tr. Raccogliere in grumi. 
v. intr. pron. Rapprendersi, coagularsi. <> liquefarsi. 

\raggruppaménto, sm. 1 Il raggruppare o il raggrupparsi. 2 Insieme di elementi raggruppati. 

\raggruppàre, v. v. tr. Riunire in gruppo. ~ radunare, conglobare. 
v. rifl. Raccogliersi in un gruppo. 
 X   v. tr. to group together. 

\raggruzzolàre, v. tr. Costituire a poco a poco un gruzzolo. 

\Ragguagli di Parnaso Prosa satirica di T. Boccalini (1612-1615). 

\ragguagliàbile, agg. Che si può ragguagliare, confrontare. 

\ragguagliàre, v. tr. 1 Ridurre uguale, pareggiare. 2 Confrontare. 3 Informare, dare ragguagli. ~ aggiornare. 

\ragguàglio, sm. 1 Il ragguagliare. 2 Proporzione, confronto. 3 Notizia precisa. ~ aggiornamento. 
 X   sm. 1 comparison. 2 (informazione) piece of information. 

\ragguardévole, agg. 1 Degno di riguardo. ~ importante. <> ininfluente. 2 Considerevole, ingente. 
 X   agg. 1 (notevole) considerable. 2 (importante) notable. 

\ragguardevolézza, sf. L'essere ragguardevole. 

\ragià, sm. invar. Principe indiano. 

\ràgia, sf. (pl.-gie) 1 Resina dei pini. 2 Olio di trementina usato per sciogliere le vernici. 

\Ragion di stato, La => "Della ragion di stato". 

\Ragionamenti Prose di P. Aretino (1534-1536). L'opera, detta anche Sei giornate, raccoglie due composizioni: il Ragionamento della Nanna e della Antonia (1534), che contiene il racconto della vita di Nanna prima come monaca, poi sposata e infine come prostituta (cortigiana), e il Dialogo nel quale la Nanna insegna a la Pippa (1536), in cui Nanna istruisce la figlia, che vuole diventare cortigiana, circa i rapporti con gli uomini. L'opera è chiaramente impostata sul registro osceno sia per il tema generale sia per il linguaggio specifico. Condannata per oscenità, è stata solo di recente oggetto di analisi più approfondita. In essa è stata rilevata una tendenza dissacratoria nei confronti dei modelli classici, dei quali rovescia tutte le convenzioni. La descrizione della società dal basso porta alla luce aspetti della vita del tempo, nei quali è leggibile un'indiretta critica dei rapporti sociali. Significative sono, per esempio, le tre strade che si aprono a una donna del tempo: monaca, moglie o prostituta. 
Ragionamenti 
Prosa di A. Firenzuola (1523-1525). 

\ragionaménto, sm. 1 Il ragionare. ~ argomentazione, deduzione. 2 Dimostrazione, argomentazione. ~ esposizione, pensiero. 
 X   sm. argument, reasoning. 

\ragionàre, v. intr. 1 Usare la ragione per argomentare. 2 Riflettere. ~ raziocinare. 3 Discorrere, parlare. ~ argomentare, discutere. 
 X   v. intr. 1 to reason. 2 (discorrere) to argue. 3 (discutere) to discuss. 

\ragionataménte, avv. In modo ragionato. 

\ragionatìvo, agg. Razionale, attinente alla sfera della ragione. 

\ragionàto, agg. 1 Motivato razionalmente. 2 Commentato. 

\ragionatóre, sm. (f.-trìce) Chi ragiona bene e abitualmente. 

\ragióne, sf. 1 Insieme delle facoltà tramite le quali l'uomo è in grado di pensare, stabilire rapporti e connessioni tra le idee, esprimere giudizi, discernere il vero dal falso, il giusto dall'ingiusto ed esprimere il concetto di morale. ~ intelletto. 2 Argomentazione della validità di un ragionamento. 3 Causa, motivo. ~ movente, cagione. 4 Rapporto, proporzione, misura, calcolo. 5 Ragione sociale: denominazione ufficiale di una azienda a gestione collettiva. 
 X   sf. 1 mind, reason. 2 (a ragion veduta) after due consideration. 3 (diritto) right. 4 (farsi una ragione) to resign oneself. 5 (rapporto) ratio. 
 @   lat. ratio,-onis, deriv. da ratus, p.p. di reri stabilire. 
Genericamente si contrappone alla conoscenza intuitiva (intelletto). Dalla cosmogonia presocratica che attribuiva la ragione a tutti, si arrivò ad Aristotele che distinse tra ragione e intelletto; dalla scolastica con la ratio superior e la ratio inferior si arrivò a Leibniz che la definì come fondamento delle verità logiche, distinte dalle verità di fatto, fondate sul principio della ragione sufficiente e alla dea ragione dell'illuminismo. Con Kant si intese la ragione come facoltà conoscitiva a priori (ragion pura) e come organo della legge morale (imperativo categorico), mentre con Hegel divenne lo strumento supremo di interpretazione della realtà e il fondamento della conoscenza. 
In diritto è la definizione tramite la quale una società si distingue dalle aziende dello stesso tipo con le quali si misura. È composta dal nome dei soci e dalla specifica del tipo di rapporto sociale. 
Nelle dottrine sociali si trova l'espressione ragione di stato, utilizzata nel XVI sec. per definire le dottrine ispirate dal Machiavelli che anteposero a tutto l'interesse dello Stato. Tale dottrina fu abbandonata con la controriforma per riportare la politica a una dimensione religiosa (G. Botero). Nel 1621 il saggio Della ragion di stato di L. Zuccolo riproponeva le dottrine machiavelliche e l'autonomia della politica dalla morale. In tempi moderni, fu ripresa per sostenere lo stato autoritario. 

\Ragione ed esistenza Opera di filosofia di K. Jaspers (1935). 

\ragionerìa, sf. 1 Scienza che ha per oggetto lo studio dell'organizzazione, della gestione e della rilevazione degli aspetti contabili delle aziende. ~ computisteria. 2 L'insieme delle persone che gestiscono l'amministrazione contabile di un'azienda. ~ contabilità. 3 Corso di studi degli istituti tecnici commerciali. 
 @   da "ragione" intesa come "rapporto, calcolo". 
 X   sf. accountancy, accounts department. 

\ragionévole, agg. 1 Che possiede la ragione. ~ coerente, logico. <> irragionevole. 2 Giusto. <> sbagliato. riteneva quella richiesta ragionevole. 3 Secondo la ragione. apprezzava quei discorsi ragionevoli
 X   agg. reasonable. 
 @   lat. rationabilis, incrociato con l'italiano ragione

\ragionevolézza, sf. L'essere ragionevole. ~ Coerenza, giudizio. <> illogicità, incoerenza. 

\Ragiònidi Famiglia di Insetti Ditteri Brachiceri. 

\ragionière, sm. (f.-a) Chi esercita per professione la ragioneria. ~ contabile. 
 X   sm. accountant. 

\ragionierìstico, agg. (pl. m.-ci) 1 Relativo alla ragioneria. 2 Meticoloso. 

\raglàn, agg. invar. Tipo di attaccatura di manica che parte dal collo e giunge all'ascella con cuciture a raggio. 
 @   dal nome del generale inglese Lord Raglan. 

\ragliàre, v. intr. 1 Emettere il verso dell'asino. 2 Cantare male, in modo sgradevole. 
 X   v. intr. to bray. 
 @   lat. ragulare. 

\ragliàta, sf. Raglio prolungato. 

\ràglio, sm. 1 Il verso dell'asino. 2 Canto sgradevole. 

\ràgna, sf. 1 Ragnatela. 2 Rete sottile utilizzata nell'uccellagione. 3 Insidia, tranello. 4 Zona logora di un tessuto. 

\ragnàre, v. tr. Logorarsi di un vestito fino a far trasparire la trama. 

\ragnatéla, sf. 1 La tela costruita dal ragno per catturare le sue prede. 2 Tessuto logoro o molto sottile. 3 Trama di inganni. ~ intrigo, trappola. 
 X   sf. cobweb, web, spider's web. 

\ragnatùra, sf. Punto logoro di una stoffa, dove si vede la trama. 

\ràgno, sm. Nome comune della specie degli Artropodi appartenenti agli Araneidi. Con dimensioni che vanno da qualche millimetro a 18-20 cm, hanno spesso il corpo policromo. Secernono dalle ghiandole posteriori una tela, con funzioni di cattura degli insetti, nido e rifugio. Uccidono le prede iniettando loro un veleno paralizzante. Sono diffusi in special modo nelle regioni tropicali; in Italia l'unica specie velenosa è la malmignatta. 
 X   sm. spider. 
Ragno palombaro 
Aracnide (Argyroneta aquatica) della famiglia degli Agelenidi e dell'ordine degli Araneidi. Di colore scuro, vive sotto il pelo dell'acqua. 

\Ragógna Comune in provincia di Udine (3.011 ab., CAP 33030, TEL. 0432). 

\Ràgoli Comune in provincia di Trento (749 ab., CAP 38070, TEL. 0465). 

\Ragtime Romanzo di E. Doctorow (1975). 

\ragtime, sm. invar. Genere musicale per pianoforte derivato dalla rielaborazione di musiche popolari europee (polche, valzer ecc.) con ritmi vivaci e sincopati. È caratterizzato da una pulsazione regolare di bassi, suonati dalla mano sinistra e da un ritmo melodico sincopato affidato alla mano destra. Si tratta di musica prevalentemente diffusa dai neri americani che incisero le loro melodie su rulli di pianola. Il maggiore tra essi fu Scott Joplin (Maple leaf rag, 1899). Si tratta del primo genere musicale afroamericano completamente strumentale. Il ragtime si è successivamente integrato nel jazz grazie all'opera di alcuni musicisti (tra i quali Jelly Roll Morton). 

\ragù, sm. Sugo di carne usato per condire la pastasciutta. ~ intingolo, salsa. 
 X   sm. stew, meat sauce. 

\Ragùsa (comune) Città della Sicilia orientale (69.000 ab., CAP 97100, TEL. 0932), capoluogo di provincia, altitudine 502 m alle pendici dei monti Iblei. Sono presenti industrie alimentari, dei mobili, della raffinazione del petrolio e dell'estrazione dell'asfalto. Avamposto bizantino, fu occupato dagli arabi nell'848. Divenne una contea ai tempi dei Normanni e quindi dominio feudale dei Chiaramonte, degli Enriquez e dei Sylva-Mendoza. Fu ricostruita dopo il terremoto del 1693 con struttura barocca. 
Provincia di Ragusa 
È vasta 1.614 km2 (295.000 ab.). Si estende dai monti Iblei al Mediterraneo, con territorio prevalentemente montuoso. Prevalenti sono le attività agricole, l'allevamento e la pesca. Sono presenti giacimenti di petrolio e asfalto. 

\Ragùsa (Croazia) => "Dubrovnik" 

\Ragùsa, Vincènzo (Palermo 1841-1927) Scultore. Su incarico del governo italiano, dal 1866 al 1882 insegnò scultura a Kobu (Giappone) nella locale scuola statale d'arte. Fondatore a Palermo di una scuola di tecniche artistiche (1882). Tra le opere, Attore giapponese e Donna giapponese, frutto del suo lungo soggiorno nel Paese del Sol Levante. 

\ragusàno, agg. e sm. agg. Relativo alla città di Ragusa. 
sm. Abitante della città di Ragusa. 

\ragusèo, agg. e sm. agg. Relativo alla città di Ragusa, in Dalmazia. 
sm. Abitante, originario di Ragusa. 

\ragutièra, sf. Salsiera per ragù. 

\Raguzzìni, Filìppo (Napoli ca. 1680-Roma 1771) Architetto. Tra le opere l'ospedale di San Gallicano (1724-1726), la piazzetta di Sant'Ignazio (1726-1728) e Santa Maria della Quercia (1727-1731) a Roma. 

\rahba, sf. invar. Radura in cui hanno luogo incontri popolari di lotta tipici dell'Africa nordoccidentale. 

\Rahman, Mujib ur- (Tongipora 1920-Dacca 1975) Politico del Bangladesh. Dal 1971, con l'indipendenza del paese, fu primo ministro e dal 1975 presidente della repubblica. Morì ucciso dal colpo di stato del generale Ziaur Rahman. 

\Rahner, Karl (Friburgo 1904-Innsbruck 1984) Teologo cattolico tedesco. Sostenne che la grazia divina realizza la tensione dell'uomo alla trascendenza, e che non può essere esaurita dalla riflessione concettuale, facendo così la svolta antropologica. Tra le sue opere, Scritti di teologia (1954-1963) e Nuovi saggi (1968-1969). 

\rài, sm. 1 Raggi luminosi. 2 Occhi. 

\RAI Acronimo di Radiotelevisione italiana. Società statale del gruppo IRI per la gestione delle emissioni radiofoniche e televisive. Fu fondata nel 1954, come derivazione della RAI (Radio audizioni italiane-1944) a sua volta generata dalla EIAR (Ente italiano audizioni radiofoniche, 1928, che a sua volta derivava dall'URI, Unione radiofonica italiana) nata nel 1924. Riceve sovvenzioni governative e percepisce un canone annuo di abbonamento. Il consiglio di amministrazione è eletto dai presidenti di camera e senato. Controlla società editoriali e discografiche: Nuova ERI, Nuova Fonit Cetra e concessionarie di pubblicità (SIPRA). Ha operato in regime di monopolio fino agli anni '70. 
RAI 
Sigla di Radio Audizioni Italiane. 

\Raiàno Comune in provincia di L'Aquila (2.726 ab., CAP 67027, TEL. 0864). 

\Raichur Città (125.000 ab.) dell'India, nello stato di Karnataka. Capoluogo del distretto omonimo. 

\raid, sm. invar. 1 Viaggio lungo e pieno di difficoltà, compiuto come impresa sportiva. 2 Incursione, blitz. ~ scorreria. 

\Ràidi Famiglia di Pesci Selaci che appartengono all'ordine dei Raiformi. 

\Raifórmi Ordine di Pesci Selaci con ampie pinne pettorali che spuntano da un corpo solitamente schiacciato. 

\Raigarh Città (68.000 ab.) dell'India, nello stato di Madhya Pradesh. Capoluogo del distretto omonimo. 

\Raimi, Sam (1959-) Regista cinematografico statunitense. Diresse La casa (1983), Darkman (1990), L'armata delle tenebre (1992) e Pronti a morire (1993). 

\Raimóndi, Èzio (Lizzano di Belvedere, Bologna 1924-) Critico letterario. Tra le opere Letteratura barocca (1961) e Rinascimento inquieto (1965). 

\Raimóndi, Giànni (Bologna 1923-Pianoro 2008) Tenore italiano. Interprete acclamato del repertorio romantico e verista, ha riscosso particolare successo nella Traviata con la Callas, alla Scala di Milano nel 1956. 

\Raimóndi, Ruggèro (Bologna 1941-) Basso-baritono. Da citare le sue interpretazioni del Don Giovanni di Mozart e del Boris Godunov di Musorgskij. 

\Raimóndo Nome di conti. 
Raimondo I 
(?-865?) Conte di Tolosa dal 853. 
Raimondo II 
(860 ca.-923) Conte di Tolosa dal 918. 
Raimondo III 
(900 ca.-950 ca.) Conte di Tolosa dal 923. Cacciò gli ungari dalla Provenza. 
Raimondo IV 
(Tolosa 1042-Tripoli di Siria 1105) Conte di Tolosa dal 1088, nel 1096 partecipò alla prima crociata, contendendo, nel 1098 il possesso di Antiochia a Boemondo d'Altavilla. L'anno successivo, conquistata Gerusalemme, si rifiutò di riconoscere la supremazia di Goffredo di Buglione. Perì nell'assedio di Tripoli. 
Raimondo V 
(1134-Nimês 1194) Conte di Tolosa dal 1148. Respinse l'eresia degli albigesi. 
Raimondo VI 
(1156-Tolosa 1222) Conte di Tolosa dal 1194. Quando nel 1208 fu iniziata la crociata contro gli albigesi, sebbene non ne condividesse la dottrina, si schierò con i suoi sudditi. In un primo momento fu battuto da Simone di Montfort, quindi recuperò i suoi possessi. 
Raimondo VII 
(Beaucaire 1197-Millau 1249) Conte di Tolosa dal 1222. Fu battuto da Luigi VIII di Francia nel 1226 e fu costretto a cedergli alcuni territori. Nel 219 concordò che alla sua morte la contea passasse alla Francia. 

\Raimóndo Berengàrio Nome di conti. 
Raimondo Berengario I il Vecchio 
(1023?-1076) Conte di Barcellona dal 1035. Batté i musulmani più volte. 
Raimondo Berengario II 
(1053?-1082) Conte di Barcellona dal 1076. 
Raimondo Berengario III, detto il Grande 
(1082-1131) Conte di Barcellona dal 1096. Combatté gli almoravidi. Con il matrimonio del 1112, acquisì la Provenza, che poi cedette in parte ai conti di Tolosa. 
Raimondo Berengario IV 
(1115?-Borgo San Dalmazzo 1162) Conte di Barcellona dal 1131. Nel 1137 sposò la figlia di re Ramiro II, divenendo principe d'Aragona. Il figlio Alfonso II il Casto, quindi, dal 1164 regnò sull'Aragona, cui fu unita la Catalogna. 
Raimondo Berengario IV 
(1198-1245) Conte di Provenza dal 1209. Fece della sua corte un centro di poesia trobadorica. Alla sua morte la contea passò al genero Carlo I d'Angiò. 

\Rain Man (L'uomo della pioggia) Film drammatico, americano (1988). Regia di Barry Levinson. Interpreti: Dustin Hoffman, Tom Cruise, Valeria Golino. Titolo originale: Rain Man 

\Rainàldi, Càrlo (Roma 1611-1691) Architetto. Tra le opere la facciata di Sant'Andrea della Valle (1661-1665) e Santa Maria in Campitelli (1663-1667) a Roma. 

\Raine, Kathleen Jessie (Londra 1908-Londra 2003) Poetessa inglese. La sua poesia fu permeata da peculiarità mistiche e filosofiche: Vivendo nel tempo (1946), L'anno uno (1951) e Il ritratto ovale (1977). Dedicatasi allo studio di W. Blake e del neoplatonismo, scrisse anche opere di critica letteraria e autobiografiche. 

\Rainier Vulcano (4.392 m) spento degli USA, nello stato di Washington, a 100 km circa da Seattle. Vetta più elevata della Catena delle Cascate. Dal 1899 fa parte di un parco nazionale. 

\Rainwater, Leo James (Council 1917-Jonkers 1986) Fisico statunitense. Teorizzò una variante del modello nucleare a guscio e nel 1975, con A. Bohr e B. Mottelson, fu insignito del premio Nobel. 

\Rainy Lago (932 km2) dell'America Settentrionale, al confine tra il Minnesota, negli USA, e l'Ontario, nel Canada. 

\ràion, sm. Fibra tessile che si ricava dalla cellulosa. 

\Raipur Città (438.000 ab.) dell'India, nello stato di Madhya Pradesh. Capoluogo del distretto omonimo. 

\raìs, sm. 1 Termine ottomano utilizzato per indicare un capitano. 2 Nell'Egitto moderno, appellativo del presidente della repubblica. 

\Raisa, Rosa (Bialystok 1893-Los Angeles 1963) Soprano polacco. Pseudonimo di Rosa Burstein. Studiò a Napoli con i maestri L. Tetrazzini e B. Marchisio. Debuttò a Roma nel 1912. Nel periodo 1914-1937 raccolse grandi successi nei maggiori teatri del mondo. Dotata di grandi mezzi vocali, interpretò magistralmente le opere liriche più impegnative, come la Turandot di G. Puccini. 

\rajah => "ragià" 

\Rajahmundry Città (217.000 ab.) dell'India, nello stato dell'Andhra Pradesh, nel Deccan. 

\Rajang Fiume (560 km) della Malaysia, nel Borneo settentrionale. Nasce dai monti Irian e sfocia nel mar Cinese Meridionale. 

\Rajasthan Stato (43.881.000 ab.) federato dell'India nordoccidentale. Capitale Jaipur. 

\Ràjna, Pìo (Sondrio 1847-Firenze 1930) Filologo e critico letterario. Tra le opere Le fonti dell'Orlando Furioso (1876) e Le origini dell'epopea francese (1884). 

\Rajshahi Città (517.000 ab.) del Bangladesh, nel Bengala, sul fiume Gange. Capoluogo della divisione amministrativa omonima. 

\Rákóczy, Ferenc II (Borsi 1676-Rodosto 1735) Voivoda di Transilvania. Nel 1703 fu alla guida della rivolta ungherese antiasburgica. L'anno successivo divenne principe di Transilvania e nel 1707 dichiarò l'indipendenza dell'Ungheria, ma nel 1708 fu battuto a Trencsén e fuggì all'estero. È l'eroe nazionale magiaro. 

\Rákosi, Mátyás (Ada 1892-Gorki 1971) Politico ungherese. Dal 1945 al 1956 fu segretario del Partito comunista e nel 1952 e 1953 anche presidente del consiglio, divenendo, nel 1956, il principale bersaglio della rivolta popolare. 

\raksasa, sm. invar. Demoni nemici degli uomini e degli dei nel brahmanesimo. 

\Raleigh, Walter (Hayes 1552-Londra 1618) Scrittore e navigatore inglese. Dopo la spedizione in Terranova (1579) conquistò alla corona le coste della Virginia (1584) e l'isola di Trinidad (1595). Incarcerato da Giacomo I nel 1603, con l'accusa di complotto, fu rilasciato solo nel 1616. Compì quindi un nuovo viaggio in Guyana, che però non produsse alcun risultato. A seguito di questo fatto, il re lo fece decapitare. 

\ralentì, sm. invar. Immagini cinematografiche e televisive rallentate. 

\ràlla, sf. Dado di metallo con un perno di supporto per alberi verticali. 

\rallegraménto, sm. 1 Il rallegrarsi. 2 Felicitazione, congratulazione. ~ complimento. 
 X   sm. pl. congratulations. 

\rallegràre, v. v. tr. 1 Rendere lieto o più lieto. ~ allietare. <> rattristare. 2 Rendere allegro. era in grado di rallegrare la compagnia con un paio di battute
v. intr. pron. 1 Diventare allegro. ~ gioire. <> intristire. 2 Congratularsi. ~ felicitarsi, complimentarsi. <> dispiacersi. furono in molti a rallegrarsi per quel titolo conseguito
 X   v. tr. to cheer. v. intr. pron. 1 to rejoice. 2 (complimentarsi) to congratulate. 

\rallentaménto, sm. 1 Il rallentare. 2 Diminuzione, attenuazione. 3 Effetto cinematografico che consiste nel rallentare l'azione proiettata. 

\rallentàndo, sm. Graduale riduzione della velocità di esecuzione di un brano musicale. 

\rallentàre, v. v. tr. 1 Rendere più lento. ~ decelerare. <> accelerare. 2 Rendere meno frequente. rallentarono i loro appuntamenti. 3 Rendere meno intenso. ~ diradare. <> intensificare. rallentò lo studio in quel periodo
v. intr. pron. 1 Farsi lento. 2 Diventare meno intenso. 
 X   v. tr. 1 to slow down. 2 (fig.) to slacken, to lessen. v. intr. to slow down. 

\rallentatóre, sm. (f.-trìce) 1 Chi rallenta. 2 Dispositivo per rallentare immagini cinematografiche e televisive. agire al rallentatore, con estrema lentezza. 
 X   sm. (al rallentatore) in slow-motion. 

\Ràlli, Giovànna (Roma 1935-) Attrice cinematografica. Tra le interpretazioni più note, Il generale Della Rovere (1959), Era notte a Roma (1960), La fuga (1964), Per amare Ofelia (1974), C'eravamo tanto amati (1974) e Colpita da improvviso benessere (1975). 

\Ràllidi Famiglia di Uccelli ralliformi che vivono un po' ovunque. 

\Rallifórmi Ordine di Uccelli con tarsi alti e alluce ridotto o mancante del tutto. 

\rallìsta, sm. Chi effettua rally automobilistici. 

\rally, sm. invar. Competizione automobilistica nella quale i partecipanti devono radunarsi tutti in un determinato punto dopo avere percorso l'itinerario prefissato, superando prove di velocità, regolarità ecc. Il più antico si svolge a Montecarlo dal 1911. 

\RAM Acronimo di Random Access Memory (memoria ad accesso casuale). Anche se usualmente si utilizza questo termine per indicare la memoria elettronica volatile allo stato solido (chip) che permette l'archiviazione temporanea dei dati nelle unità centrali dei personal computer, sono da considerare periferiche di memorizzazione RAM anche i dischi magnetici (floppy o rigidi) utilizzati per l'archiviazione permanente dei dati (memorie di massa). A differenza dei corrispondenti dispositivi di memorizzazione ROM (Read Only Memory), che consentono la sola lettura, qualsiasi tipo di memoria RAM ammette sia le operazioni di lettura che quelle di scrittura dei dati. I tempi di accesso per il reperimento dell'informazione negli attuali chip di memoria RAM sono attualmente dell'ordine di poche decine di nanosecondi. 

\Ramàcca Comune in provincia di Catania (10.383 ab., CAP 95040, TEL. 095). 

\ramadàn, sm. invar. Nono mese del calendario musulmano, dedicato al digiuno. 

\Ramadi Città (137.000 ab.) dell'Iraq, sul fiume Eufrate. Capoluogo del governatorato di Anbar. 

\ramages, sm. Disegno a rami e fiori su carta da parati. 

\ramàglia, sf. Insieme di rami secchi. 

\ramàio, sm. Artigiano che lavora il rame. 

\ramaiòlo, sm. Arnese da cucina a forma di cucchiaio, ma più grande. ~ mestolo. 

\Raman, Chandrasekhara Venkata (Trichinopoly 1888-Bangalore 1970) Fisico indiano, premio Nobel nel 1930. Effettuò studi sui raggi X e sui fenomeni ottici nei fluidi. 
Effetto Raman 
Fenomeno per cui nella luce diffusa da una particella sono presenti frequenze diverse da quella incidente; si osserva nel passaggio di un raggio luminoso attraverso un mezzo materiale. 

\Ramanathapuram Distretto (2.860.000 ab.) dell'India, nello stato di Tamil Nadu. Capoluogo Madurai. 

\ramanzìna, sf. Severo rimprovero. ~ paternale. 
 X   sf. telling-off, lecture. 

\ramapitèci Primati vissuti nel Miocene e nel Pliocene. 

\ramàre, v. tr. 1 Coprire con uno strato di rame. 2 Dare alle viti o ad altre piante il solfato di rame. 

\ramàrro, sm. Rettile (Lacerta viridis) della famiglia dei Lacertidi e dell'ordine degli Squamati. Di colore verde smeraldo negli esemplari maschi, misura anche 40 cm. La femmina si mimetizza con l'ambiente. Il ramarro è avido di cibo ed è un accanito cacciatore di insetti, molluschi e vermi. Alla fine del letargo invernale, dopo una furiosa lotta tra i maschi rivali, si compiono l'accoppiamento e la deposizione delle uova. Sovente tali lotte d'amore sono accompagnate dalla perdita della coda, che comunque si riproduce molto presto e con dimensioni quasi uguali a quelle primitive. Il ramarro, intelligente e vivace, si addomestica facilmente. 
 X   sm. green lizard. 

\Ramàt Gan Città (123.000 ab.) di Israele, nel distretto di Tel Aviv. 

\ramàto, agg. Ricoperto di un sottile strato di rame. 

\ramatùra, sf. 1 Il ramare. 2 L'insieme dei rami di un albero. 

\Ramayana Poema indiano in lingua sanscrita, redatto probabilmente nel I sec. a. C. per celebrare le gesta di Rama che libera la moglie Sita, imprigionata nell'isola di Ceylon (Lanka) da Ravana; attribuito a Valmiki, consta di sette libri e 24.000 strofe. Assieme al Mahabharata è la maggiore espressione dell'epica indiana. 

\ramàzza, sf. 1 Nel gergo militare, scopa usata per pulire cortili e simili. ~ scopa. 2 Soldato addetto a ramazzare. 

\ramazzàre, v. tr. Scopare con la ramazza. ~ spazzare. 

\Ramazzìni, Bernardìno (Carpi 1663-Padova 1714) Medico. Padre della medicina del lavoro, scrisse De morbis artificum diatriba (1713). Insegnò a Modena e a Padova. Descrisse le malattie che affliggevano gli operai identificando in molti casi il rapporto di causa effetto tra le condizioni di lavoro e la patologia. 

\Ramazzòtti, Èros (Roma 1963-) Cantante. Vincitore del festival di Sanremo nel 1984 nelle nuove promesse con uno dei suoi brani migliori, Terra promessa. Due anni dopo ha vinto il festival con Adesso tu. Fra gli album Musica è (1988), In ogni senso (1990), Tutte storie (1993), Dove c'è musica (1996). 

\Rambert, Marie (Varsavia 1888-Londra 1982) Coreografa inglese. Di origine polacca, fu grande interprete della danza libera, insegnante di A. Tudor e F. Ashton e fondatrice dell'omonimo balletto. 

\Rambo Personaggio cinematografico interpretato da Sylvester Stallone; è un ex combattente reduce dal Vietnam che compie imprese o gesta fuori dal comune, spesso senza l'approvazione delle autorità. 
Rambo 
Film drammatico, americano (1982). Regia di Ted Kotcheff. Interpreti: Sylvester Stallone, Richard Crenna, Brian Dennehy. Titolo originale: First Blood 

\Rambouillet, Catherine de Vivonne marchésa di (Roma 1588-Parigi 1665) Gentildonna francese. Diede vita al salotto letterario la Chambre bleue d'Arthénice nell'Hôtel de Rambouillet, dove si ritrovarono i maggiori esponenti dell'arte e della mondanità parigina (tra cui, Madame de Sevigné, François de Malherbe, François de La Rochefoucauld, Madame de La Fayette, il Cardinale Richelieu e numerose altre personalità dell'epoca). 

\Ramcaritmanas Opera di poesia di Tuls¿Ì¿ Das (XVI-XVII sec.). 

\ràme, sm. Elemento chimico, simbolo Cu, numero atomico 29, peso atomico 63,54, peso specifico 8,945, punto di fusione 1.083 °C e punto di ebollizione 2.567 °C. Metallo noto all'umanità ancor prima del ferro. Buon conduttore di calore e di elettricità, di colore rossastro è assai duttile e malleabile ed è meno duro del ferro. Si trova spesso allo stato elementare, mentre alcuni suoi minerali sono costituiti da ossidi riducibili. Esposto ad aria secca, si ricopre di una patina di solfuro di colore nero, mentre se esposto all'umidità viene ricoperto da una patina di carbonato basico verde (verde rame). I minerali di rame sono diversi, ma sono pochi quelli che in virtù della loro abbondanza possono essere impiegati nell'industria. La calcopirite (calcosina), Cu2S, se pura contiene fino all'80% di rame. La calcopirite, CuFeS2, il più diffuso, può contenere se pura fino al 35% di rame. 
Il rame viene usato per produrre fili di vari diametri, impiegati per la conduzione di energia elettrica, per la realizzazione di tubi e apparecchi per il riscaldamento e lastre da incisione e nella produzione di leghe, quali ottone e bronzo. I giacimenti più diffusi sono in Canada, Cile, Zambia, Zaire, Russia, USA. 
 X   sm. copper. 
Leghe 
L'ottone è composto da rame e zinco in quantità variabili; il similoro si usa per ornamenti; il bronzo è composto da rame (in percentuale tra l'80 e il 95%) e stagno; il monel contiene rame e nichel, in percentuale dal 30 al 50%. 

\Ràme, Frànca (Parabiago 1929-) Attrice teatrale, moglie (1953) di D. Fo del quale ha interpretato molti lavori. Da ricordare le interpretazioni in La signora è da buttare (1967), Lo stupro (1987), Parliamo di donne (1992), Il diavolo con le zinne (1997). 

\Rameau, Jean-Philippe (Digione 1683-Parigi 1764) Compositore e musicologo francese. Le sue opere ricalcano il gusto barocco dell'epoca; fu degno successore di Lulli e Campra, dei quali portò avanti la tradizione dell'Opéra-ballet. Fu autore, tra l'altro, del Trattato dell'armonia ridotta ai suoi principi naturali (1722). Tra le opere musicali si ricordano Ippolito ed Aricia (1733), Le Indie galanti (1735), Castore e Polluce (1737), Dardanus (1739). 

\raméngo, sm. 1 Bastone. 2 Rovina, malora. 

\ramerìno, sm. Rosmarino. 

\Ramèsse, o Ramsete Nome di faraoni. 
Ramesse I o Ramsete I 
Faraone egiziano nel 1320 a. C., prima con il figlio Seti I, poi da solo. Fondò la XIX dinastia e iniziò la costruzione del tempio di Karnak. 
Ramsete II 
(?-1226? a. C.) Anche Ramesse II. Nipote di Ramsete I, successe al padre Seti I, regnando per più di sessant'anni (forse dal 1290 al 1226 a. C.). Vinse gli ittiti a Qadesh e sposò la figlia del loro re Hattusili III. Celebre la sua mummia conservata al museo del Cairo. 
Ramsete III 
(?-1166? a. C.) Faraone egiziano dal 1195 al 1163 a. C. Fondò la XX dinastia e occupò Libia, Nubia e i territori fino all'Eufrate. 

\Ramesseo Tempio funerario dedicato ad Ammone, fatto costruire da Ramesse II a Tebe sulla riva sinistra del Nilo. 

\ramiè, sm. invar. Nome comune della Boehmeria utilis e della Boehmeria nivea arbusti che forniscono una fibra tessile assai pregiata. 

\Ramiere, pùnta Monte (3.303 m) delle Alpi Cozie, al confine tra Italia e Francia. 

\ramìfero, agg. 1 Di terreno ricco di rame. 2 Di albero ricco di rami. 

\ramificàre, v. v. intr. Produrre rami. il melo aveva ramificato quell'autunno
v. intr. pron. 1 Biforcarsi, dividersi in rami. 2 Svilupparsi secondo varie direzioni. le attività si ramificavano in vari settori distinti
 X   v. intr. pron. to branch out. 
 @   lat. mediev. ramificare, comp. da ramus ramo +-ficare fare. 

\ramificàto, agg. Riferito alla catena principale di un composto organico dalla quale si dipartono catene laterali. 

\ramificazióne, sf. Il ramificare e il ramificarsi. ~ diramazione.   +  
 X   sf. ramification, (di corna di animali) antler

\ramìna, sf. Scaglia che si stacca nella lavorazione del rame. 

\ramingàre, v. intr. Andare ramingo. 

\ramìngo, agg. (pl. m.-ghi) Chi viaggia senza meta. ~ errante. <> residente. 

\ramìno, sm. 1 Gioco di carte. 2 Bricco panciuto di rame usato per scaldare l'acqua. 
 X   sm. (gioco) rummy. 

\Ramiòla Centro dell'Emilia-Romagna in provincia di Parma alla confluenza del Ceno nel Taro. 

\Ramiséto Comune in provincia di Reggio Emilia (1.570 ab., CAP 42030, TEL. 0522). 

\rammagliàre, v. tr. Riparare un tessuto lavorato a maglie. 

\rammagliatrìce, sf. Donna che rammenda indumenti a maglia. 

\rammagliatùra, sf. Il rammagliare. 

\rammaricàre, v. v. tr. Amareggiare. 
v. intr. pron. Lagnarsi, lamentarsi. ~ dispiacersi. <> gioire. 
 X   v. intr. pron. 1 to regret. 2 (lamentarsi) to complain. 

\rammàrico, sm. (pl. m.-chi) 1 Il rammaricarsi. 2 Dispiacere, lagnanza. ~ rincrescimento. <> contentezza. 
 X   sm. regret. 

\rammemoràre, v. v. tr. Ricordare, rammentare. 
v. intr. pron. Ricordarsi, rammentarsi. 

\rammendàre, v. tr. Ricucire un tessuto strappato o logoro. ~ rappezzare. 
 X   v. tr. to darn. 

\rammendatóre, sm. (f.-trìce) Chi rammenda per mestiere. 

\rammendatùra, sf. 1 Il rammendare. 2 Il punto dove la stoffa è rammendata. 

\rammèndo, sm. 1 Parte di stoffa rammendata. ~ toppa. 2 Il rammendare un tessuto strappato o logoro. ~ rappezzo, rattoppo. 
 X   sm. darning. 

\rammentàre, v. v. tr. 1 Richiamare alla mente. ~ ricordare. <> dimenticare. 2 Menzionare. 3 Fare presente. doveva rammentarle che la cena era stata posticipata di una settimana. 4 Tenere a mente. 
v. intr. pron. Ricordarsi. 
 X   v. tr. to recall, to remember. v. intr. pron. to remember. 
 @   da ra-+ deriv. da mente

\rammodernàre, v. tr. Rimodernare. 

\rammolliménto, sm. 1 Il rammollire e il rammollirsi. 2 Deterioramento morale o mentale. 

\rammollìre, v. v. tr. 1 Rendere più molle. ~ ammorbidire. <> indurire. 2 Indebolire. gli agi avevano rammollito la sua resistenza fisica alla fatica. 3 Rimbambire. ~ rimbecillire, rincitrullire. 
v. intr. pron. Diventare molle, debole. ~ afflosciarsi. 
 X   v. tr. to soften. v. intr. pron. to go soft. 
 @   da ri-+ ammollire

\rammollìto, agg. 1 Diventato molle. 2 Rimbambito, rimbecillito. 

\rammorbidìre, v. v. tr. 1 Rendere più morbido. rammorbidire il cuoio. 2 Mitigare, raddolcire. rammorbidire uno stile, eliminare le spigolosità. 
v. intr. pron. Diventare più morbido. 
 @   da ri-+ ammorbidire

\Ramnàcee Famiglia di piante arbustacee per la maggior parte rampicanti, che vivono di preferenza nelle zone tropicali. Appartiene all'ordine delle Ramnali. 

\ramnòsio, sm. Monosaccaride che si forma per idrolisi dei suoi glucosidi. 

\ràmo, sm. 1 Parte dell'albero che si estende dal fusto e forma a sua volta ramificazioni più piccole. ~ frasca. 2 Ciò che si dirama da un oggetto principale. i rami del lago. 3 Linea genealogica. quel ramo di famiglia si era interrotto
 X   sm. branch. 
 @   lat. ramus

\Ramo d'oro, Il Opera di antropologia di J. G. Frazer (1890). 

\ramolàccio, sm. Varietà di rafano. 
 @   lat. armoracium. 

\Ramón y Cajal, Santiago (Petilla de Aragón 1852-Madrid 1934) Medico spagnolo. Compì importanti studi sul sistema nervoso, dimostrando l'individualità dei neuroni. Nel 1906, con C. Golgi, fu insignito del premio Nobel. 

\Ramorìno, Giròlamo (Genova 1792-Torino 1849) Generale italiano. Pagò le pesanti responsabilità nella sconfitta di Novara con la fucilazione. 

\ramoscéllo, sm. Ramo piccolo. 
 X   sm. twig. 

\ramosità, sf. L'essere ramoso. 

\ramóso, agg. Che ha molti rami. 
 @   lat. ramosus. 

\ràmpa, sf. 1 Tratto di scala tra due pianerottoli successivi. 2 Struttura metallica per il lancio di missili e simili. 3 Salita ripida.   +  
 X   sf. 1 (scala) flight. 2 (di lancio) launching pad. 3 (stradale) ramp.

\rampànte, agg. e sm. agg. 1 Che rampa. 2 Negli stemmi, animale ritto sulla zampa posteriore sinistra. 3 Detto di arco con le due imposte ad altezza diversa. 4 Che cerca di elevarsi nella scala sociale. era un giovane rampante. 
sm. Rampa di scale. 
 X   agg. (fig.) go-getting. 

\rampàre, v. intr. Muovere con violenza in avanti le zampe anteriori, riferito agli animali. 

\ramphastos, o ramphastus, sm. invar. Genere di Uccelli piciformi cui appartiene il toco, uccello giallo arancio con un grande becco, diffuso nelle foreste che vanno dalla Guiana all'Argentina. 

\rampicànte, agg. e sm. agg. Che si arrampica. edera rampicante, che cresce avvolgendosi a un sostegno esterno. 
sm. Pianta rampicante. la facciata del palazzo era invasa da rampicanti
 X   agg. creeping, climbing. sm. creeper. 

\rampicàre, v. v. intr. Arrampicare. 
v. intr. pron. Arrampicarsi. 

\rampicatóre, agg. e sm. Che, o chi, si arrampica. 

\rampichìno, sm. Uccello appartenente alla famiglia dei Passeracei che si arrampica sugli alberi in cerca di insetti. 

\rampìno, sm. 1 Ferro fatto a uncino per afferrare. ~ gancio. 2 Cavillo, pretesto. 

\Rampling, Charlotte (Sturmer 1945-) Attrice cinematografica inglese. Interpretò La caduta degli dei (1969), Asylum (1972), Il portiere di notte (1974), Il verdetto (1982) e Max amore mio (1986). 

\rampógna, sf. Severo rimprovero. ~ predica. 

\rampognàre, v. tr. Rimproverare. 

\rampollàre, v. intr. 1 Scaturire di acque. 2 Generarsi, provenire. 

\rampóllo, sm. 1 Polla, vena d'acqua sorgiva. 2 Germoglio, pollone. ~ virgulto. 3 Discendente. ~ erede. 

\rampóne, sm. 1 Grossa fiocina usata per la cattura dei cetacei. 2 Arnese dentato che si applica agli scarponi per le scalate su ghiaccio. 3 Ferro ricurvo provvisto di denti all'interno utilizzato per arrampicarsi sui pali. 
 X   sm. 1 harpoon. 2 (per scalatore) crampon. 
 @   da rampa

\ramponière, sm. Chi lancia il rampone. 

\Rampònio Vèrna Comune in provincia di Como (389 ab., CAP 22020, TEL. 031). 

\Ramsay, William (Glasgow 1852-High Wycombe 1916) Chimico inglese. Nel 1904 fu insignito del premio Nobel per la scoperta dei gas nobili dell'atmosfera, in particolare identificò l'argo, l'elio, il neon, il cripto e lo xeno. Dimostrò che è possibile ottene il radon e l'elio dalla disgregazione del radio. 

\Ramsete => "Ramesse" 

\Ramùsio, Giambattìsta (Treviso 1485-Padova 1557) Prosatore. Tra le opere Delle navigazioni et viaggi (1550, 1553 e 1559). 

\Ramuz, Charles-Ferdinand (Cully, Vaud 1878-Pully, Losanna 1947) Romanziere svizzero. Tra le opere Paura in montagna (1926) e Se il sole non tornasse (1937). 

\Ran Film drammatico, giapponese (1986). Regia di Akira Kurosawa. Interpreti: Tatsuya Nakadai, Akira Terao. Titolo originale: Ran 

\ràna, sf. Nome di molti Anfibi della famiglia dei Ranidi. La più diffusa un Italia è la rana verde (Rana esculenta). Tra le altre specie, si annoverano la rana temporaria (Rana temporaria), la rana agile (Rana dalmatina) e la rana toro (Rana catesbyana). La rana più grande è la rana golia lunga fino a 35 cm e diffusa in Africa.   +  
 X   sf. frog. 
Rana pescatrice 
Pesce (Lophius piscatorius) della famiglia dei Lofiidi e dell'ordine dei Lofiiformi. Di colore scuro, misura 1 m. Vive nell'Atlantico e nel Mediterraneo nutrendosi di pesci.   +  
Rana temporaria 
Anfibio (Rana temporaria) della famiglia dei Ranidi e dell'ordine degli Anuri. Di colore bruno, misura circa 10 cm. Vive nei luoghi umidi dell'Eurasia. 
Rana verde comune 
Anfibio (Rana esculenta) della famiglia dei Ranidi e dell'ordine degli Anuri. Di colore verde, misura anche 10 cm. Vive nelle acque stagnanti e nelle risaie d'Europa. 

\Ranàli Grande ordine di piante superiori importanti filogeneticamente poiché si ritiene che costituisca uno dei più antichi gruppi di angiosperme viventi. 

\Rancagua Città (187.000 ab.) del Cile centrale, capoluogo della regione VI di Libertador. 

\ranch, sm. invar. Negli Stati Uniti e in Sud America fattoria per l'allevamento del bestiame. ~ allevamento. 

\Ranchi Città (598.000 ab.) dell'India, nello stato di Bihar. 

\rancidézza, sf. L'essere rancido. 

\rancidìre, v. intr. Divenire rancido. 

\rancidità, sf. L'essere rancido. 

\ràncido, agg. e sm. agg. 1 Relativo a grasso che ha assunto un sapore acido. ~ stantio. <> fresco. 2 Antiquato, vieto, superato dai tempi. ~ vecchio. usanze rancide
sm. L'odore e il sapore di cose rancide. ~ rancidume, vecchiume. 
 X   agg. rancid. 
 @   lat. rancidus, deriv. da rancescere irrancidire. 

\rancidùme, sm. 1 Insieme di cose rancide. 2 Insieme di cose antiquate. 

\ràncio, agg. e sm. agg. 1 Di colore arancione. 2 Rancido. 
sm. Pasto dei soldati. ~ refezione. 

\Ràncio Valcùvia Comune in provincia di Varese (750 ab., CAP 21030, TEL. 0332). 

\Ranco (Cile) Lago (400 km2) del Cile, nella regione X di Los Lagos. 

\Rànco (comune) Comune in provincia di Varese (970 ab., CAP 21030, TEL. 0331). 

\rancóre, sm. Risentimento. ~ astio. 
 X   sm. grudge, rancour, resentment. 
 @   lat. tardo rancor,-oris, deriv. da rancidus. 

\rand, sm. invar. Unità monetaria della repubblica sudafricana in uso dal 1961; è divisa in cento cents. 

\rànda, sf. 1 Strumento usato per disegnare linee curve. 2 Vela di forma trapezoidale.   +  
 X   sf. (vela) spanker.

\randàgio, agg. Che vaga solo e senza padrone. ~ nomade. <> stabile. 
 X   agg. stray. 

\randagìsmo, sm. L'essere randagi. 

\Randàzzo Comune in provincia di Catania (11.550 ab., CAP 95036, TEL. 095). Centro agricolo (coltivazione di ortaggi, uva, olive e frutta) e dell'allevamento alle falde dell'Etna. Vi si trovano la chiesa di San Martino e la chiesa di Santa Maria, del XIII sec. Gli abitanti sono detti Randazzesi

\randeggiàre, v. intr. Navigare con vele di randa. 

\randellàre, v. tr. Percuotere con randello. 

\randellàta, sf. Colpo inferto con il randello. ~ legnata. 

\randèllo, sm. Grosso bastone. 
 X   sm. cudgel, club. 

\random, sm. Letteralmente "a caso". In un computer dicesi di memoria ad accesso casuale. 

\randomizzazióne, sf. Conferimento a tutti gli individui delle stesse probabilità di essere prescelti per un esame o per un trattamento. 

\Randóne, Sàlvo (Siracusa 1906-Roma 1991) Attore teatrale e cinematografico. Interpretò per il teatro i tragici greci, Ibsen e Pirandello e per il cinema Salvatore Giuliano (1961) e I giorni contati (1962). 

\Rane, Le Commedia di Aristofane (405 a. C.). È una delle 11 commedie di Aristofane conservate (delle oltre 40 attribuitegli). Dioniso, dio del teatro, intende scendere nell'Ade per riportare in vita Euripide. L'attraversamento dell'Acheronte viene accompagnato da un coro di rane. Arrivato finalmente a destinazione, trova che tra i morti è in atto una contesa perché Euripide, appena arrivato, ed Eschilo rivendicano entrambi la qualifica di migliore poeta tragico. Il compito di giudicare tra i contendenti viene affidato a Dioniso. L'arte di Eschilo che esprime gli austeri valori del passato viene lodata, mentre Euripide viene liquidato accusandolo di essere il corruttore del teatro tragico. Inoltre, Eschilo risulta più adatto a impartire utili consigli per la salvezza della città. L'opera è stata interpretata come un tentativo di giudizio critico sugli autori tragici greci Eschilo (morto nel 456 a. C.) ed Euripide (morto nel 406). Aristofane afferma il valore etico e politico dell'arte. La presenza marginale di Sofocle (che sarebbe stato il naturale campione da contrapporre a Euripide) è stata spiegata con la sua morte avvenuta poco prima della rappresentazione, che ha determinato una revisione frettolosa dell'ultimo momento. 

\ranétta => "renetta" 

\Ranfàstidi Famiglia di Uccelli piciformi sudamericani con becco assai robusto e sviluppato. 

\Ranforìnchidi Famiglia di Rettili pterosauri diffusi in Europa durante il Giurassico. 

\ranfotèca, sf. Astuccio corneo delle mascelle degli Uccelli, dei cheloni e dei Mammiferi monotremi. 

\ranger, sm. invar. 1 Soldato addestrato per incursioni. 2 Negli Stati Uniti e nel Canada, incaricato della sorveglianza dei parchi nazionali. 

\Ranger Denominazione di una serie di sonde spaziali statunitensi lanciate nello spazio a partire dal 1961 con il compito di fotografare la superficie lunare. 

\ranghinatóre, sm. Macchina agricola utilizzata per la raccolta del fieno. 

\ràngo, sm. 1 Condizione, ceto sociale. ~ classe, grado. 2 Nel linguaggio militare, schiera, fila. ~ schieramento. serrare i ranghi; rientrare nei ranghi, rinunciare a posizioni di opposizione a ordini dati dall'alto. 3 Di una matrice: massimo numero di righe (o di colonne) linearmenti indipendenti.   +  .  In matematica il termine "rango" viene usato anche in molti altri casi, per misurare in qualche modo la grandezza di vari tipi di strutture   +  .
 X   sm. rank. 
 @   franc. rang

\Rangoon Capitale (2.500.000 ab.) della Birmania, capoluogo della provincia omonima, posta sul fiume Rangoon, prospiciente il mare delle Andamane. Centro della vita religiosa birmana, ospita lo Shwedagon, complesso di antichi templi (VI sec.). Importante porto, è centro di industrie alimentari, chimiche, metallurgiche e del tabacco. 

\Rangpur Città (156.000 ab.) del Bangladesh, sul fiume Tista. 

\Rànica Comune in provincia di Bergamo (5.723 ab., CAP 24020, TEL. 035). 

\Rànidi Famiglia di Anfibi Anuri con colonna vertebrale composta da sette vertebre proceli e da due anficeli e caratterizzati dalla mancanza di costole. 

\Ranièri, Màssimo (Napoli 1951-) Pseudonimo di Giovanni Calone, cantante e attore. Interprete della canzone melodica e napoletana degli anni '70, si è dedicato anche al cinema e al teatro. Le apparizioni televisive più significative in veste di cantante furono le vittorie a Canzonissima (1970 e 1972) e al Festival di Sanremo (1988). Recitò inoltre in vari sceneggiati, come Ragazzi di celluloide (1981), L'ombra nera del Vesuvio (1987) e Il ricatto 1 e 2 (1988 e 1991). 

\ranìsta, sm. e sf. Nuotatore specialista del nuoto a rana. 

\Rank, Otto (Vienna 1884-New York 1939) Psicoanalista austriaco. Estese la psicoanalisi alla letteratura, al mito e all'arte. Scrisse Don Giovanni (1922). 

\Ranke, Leopold von (Wiehe, Turingia 1795-Berlino 1886) Storico. Tra le opere Il papato romano, la sua chiesa, il suo stato nei secoli XVI e XVII (1834-1836) e Storia universale (1880-1885). 

\Rankine, William (Edimburgo 1820-Glasgow 1872) Ingegnere inglese. Ideò una scala assoluta delle temperature, derivazione di quella Fahrenheit. Scrisse il primo trattato completo di termodinamica. Studiò anche il punto di rottura di materiali impiegati nella costruzione. 

\ranneràre, v. intr. L'oscurarsi del cielo che diventa sempre più nero. 

\rannicchiàre, v. v. tr. Ripiegare in un piccolo spazio. 
v. rifl. Raccogliersi su se stessi. ~ accovacciarsi, raggomitolarsi. <> allungarsi. 
 X   v. rifl. to cuddle up, to squat down, to crouch. 

\rànno, sm. Miscela di acqua bollente e cenere, usata un tempo per fare il bucato. 

\rannodàre, v. tr. Annodare nuovamente. 

\rannuvolaménto, sm. 1 Formazione di nubi. 2 Turbamento. 

\rannuvolàre, v. v. tr. 1 Coprire di nuvole, oscurare. 2 Preoccupare, far diventare scuro. quelle parole rannuvolarono il suo volto
v. intr. pron. 1 Coprirsi di nuvole. ~ annuvolarsi. <> rasserenarsi. 2 Turbarsi. 
 X   v. intr. pron. to become overcast, to grow cloudy. 
 @   da ri-+ annuvolare

\rannuvolàto, agg. 1 Coperto di nubi. 2 Scuro in volto, sconvolto, turbato. 

\ranòcchia, sf. Rana. 

\ranocchiésco, agg. (pl. m.-chi) Simile a un ranocchio. 

\ranòcchio, sm. Rana. 
 X   sm. edible frog. 
 @   lat. volg. ranuculus, dimin. di rana. 

\rantolàre, v. intr. 1 Emettere rantoli. ~ ansimare. 2 Respirare affannosamente. 3 Agonizzare. 
 X   v. intr. to have the death rattle. 

\rantolìo, sm. Il rantolare continuo. 

\ràntolo, sm. 1 Respiro affannoso dei moribondi. 2 Rumore prodotto nella respirazione dalla presenza di liquido nei bronchi in alcune malattie polmonari. 
 X   sm. 1 wheeze. 2 (di moribondi) death rattle. 

\rantolóso, agg. Che ha il rantolo. 

\Ranùccio I Farnése (Parma 1569-1622) Duca di Parma e Piacenza dal 1592. Si impegnò per l'unificazione e la riorganizzazione amministrativa, urbanistica e politica del ducato. Nel 1618 fece costruire il Teatro Farnese. 

\Ranùccio II Farnése (Cortemaggiore 1630-Parma 1694) Duca di Parma e Piacenza dal 1646. Nel 1649 entrò in battaglia con La Santa Sede per il ducato di Castro, ma venne battuto e dovette cedere tutti i feudi situati nello stato della chiesa. Tra il 1645 e il 1669 aiutò Venezia nella guerra di Candia. 

\rànula, sf. Cisti che si sviluppa nella bocca. 

\Ranuncolàcee Famiglia di piante erbacee che vivono nelle zone temperate dell'emisfero boreale. Appartiene all'ordine delle Policarpiche. 

\ranùncolo, sm. Angiosperma (Ranunculus) della famiglia delle Ranuncolacee e dell'ordine delle Policarpiche. Pianta erbacea con fiori di colore bianco o giallo. Diffuso in varie specie. 

\Ranvier, Louis (Lione 1835-Vendrages 1922) Anatomista francese. Scoprì gli omonimi nodi. 

\Ranzanìco Comune in provincia di Bergamo (858 ab., CAP 24060, TEL. 035). 

\Rànzo Comune in provincia di Imperia (591 ab., CAP 18028, TEL. 0183). 

\Ranzóni, Danièle (Intra 1843-1889) Pittore. Tra le opere Giovinetta vestita di bianco (1886, Milano, Galleria d'Arte Moderna) e La contessa Arrivabene (1898, Milano, Galleria d'Arte Moderna). 

\Raoult, François-Marie (Fournes-en-Veppes 1830-Grenoble 1901) Fisico e chimico francese. Elaborò le omonime leggi, perfezionando i metodi crioscopici. 

\RAP In informatica è la sigla di Remote Access Point (punto di accesso remoto). Designa l'elemento di una rete che fornisce accesso a utenti remoti. 

\rap, sm. invar. Genere musicale di origine nordamericana (letteralmente significa picchiare o monologare), nato negli anni '80 nelle comunità islamiche e nere di New York. Trova le sue origini nel funky e nel soul, nei sermoni religiosi, nel reggae, il tutto ispirato alla supremazia nera (Malcom X e Rap Brown). Esistono due filoni principali: uno marcatamente politico volto a risvegliare le coscienze dei neri (Ice-T, Ice-cube, Gheto Boys, Public Enemy) e uno maggiormente disimpegnato (De La Soul). 

\ràpa, sf. 1 Pianta con radice commestibile. 2 Sciocco. 
 X   sf. turnip. 
Pianta erbacea (Brassica campestris) della famiglia delle Brassicacee e dell'ordine delle Readali, cresce per coltivazione nei climi temperati; i fiori sono piccoli, bianchi o gialli (vengono consumati con il nome di cime di rapa). La radice giallastra, rosea o bianca e di sapore dolce o piccante viene usata a tavola e come foraggio per animali. 

\rapàce, agg. e sm. agg. 1 Avido nell'impadronirsi delle cose altrui. mano rapace, pronta ad afferrare. 2 Predatore. uccelli rapaci
sm. Uccello predatore, fornito di artigli. 
 X   agg. predatory. 2 (fig.) grasping, rapacious. sm. bird of prey. 
 @   lat. rapax,-acis, deriv. da rapere portare via. 

\rapacità, sf. L'essere rapace. 
 @   lat. rapacitas,-atis. 

\Rapacità Film drammatico, americano (1924). Regia di Erich von Stroheim. Interpreti: Gibson Gowland, Zasu Pitts, Cesare Gravina. Titolo originale: Greed 

\Rapagnàno Comune in provincia di Ascoli Piceno (1.706 ab., CAP 63020, TEL. 0734). 

\Rapàllo Comune della riviera di Levante, in provincia di Genova, (30.000 ab., CAP 16035, TEL. 0185) Le principali attività sono il turismo e il merletto a tombolo. 
Trattati di Rapallo 
Il primo fu firmato tra Italia e Iugoslavia e sancì i confini tra i due Paesi (12 novembre 1920), con Fiume stato indipendente e l'assegnazione di Zara all'Italia. Il secondo (16 aprile 1922) tra Germania e URSS determinò la ripresa dei rapporti diplomatici tra i due Paesi e la rinuncia al pagamento dei danni di guerra. 

\rapanèllo, sm. Nome comune del Raphanus raphanistrum sativus, verdura comunemente coltivata in molti orti. 

\rapàre, v. v. tr. Radere i capelli. ~ rasare. 
v. rifl. Farsi radere a zero i capelli. ~ rasarsi. 
 X   v. tr. (capelli) to cut very short, to crop. 

\rapàta, sf. Azione ed effetto del rapare i capelli. 

\rapè, sm. Tabacco da fiuto. 

\Raphael Mafai, Antonietta (Kovno, Lituania 1900-Roma 1975) Pittrice. Tra le opere Sognatrice (1944, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna). 

\Rapid City Città del South Dakota occidentale, situata alle pendici delle Black Hills. 

\ràpida, sf. 1 Tratto di fiume con forte pendenza. ~ cascata. 2 Freno di emergenza adottato sui treni. 
 X   sf. rapid. 

\rapidaménte, avv. Con rapidità. 
 X   avv. rapidly, quickly. 

\rapidità, sf. L'essere rapido, svelto. 
 X   sf. speed. 
 @   lat. rapiditas,-atis. 

\ràpido, agg. e sm. agg. 1 Molto veloce. ~ celere. <> lento. 2 Che avviene in breve tempo. colla a effetto rapido, che fa subito presa. 
sm. Treno che ferma solo nei grandi centri. il rapido era in ritardo
 X   agg. rapid, quick, swift, fast. sm. express train. 
 @   lat. rapidus, deriv. da rapere portare via. 

\Ràpido Fiume (32 km) del Lazio. Nasce dai monti della Meta e confluisce nel Liri. 

\rapiménto, sm. 1 Il rapire e l'essere rapito. ~ sequestro. 2 L'essere attratto dalla contemplazione mistica. ~ estasi, visibilio. 
 X   sm. 1 abduction, kidnapping. 2 (fig.) rapture. 

\rapìna, sf. 1 Furto commesso con atti di violenza. ~ furto. rapina a mano armata, commessa con l'ausilio delle armi. 2 Estorsione. 
 X   sf. robbery. 
 @   lat. rapina, deriv. da rapere portar via. 

\Rapina a mano armata Film poliziesco, americano (1955). Regia di Stanley Kubrick. Interpreti: Sterling Hayden, Coleen Gray, Vince Edwards. Titolo originale: The Killing 

\rapinàre, v. tr. 1 Commettere una rapina. avevano rapinato una banca e non erano stati ancora catturati. 2 Derubare. ~ svaligiare. 
 X   v. tr. to rob. 
 @   deriv. da rapina

\rapinatóre, sm. (f.-trìce) Chi commette una rapina. 
 X   sm. robber. 

\Rapìno Comune in provincia di Chieti (1.569 ab., CAP 66010, TEL. 0871). 

\rapinóso, agg. 1 Precipitoso, travolgente. 2 Seducente. 

\rapìre, v. tr. 1 Portare via con violenza. ~ sequestrare. due figuri l'avevano rapita in pieno giorno. 2 Strappare, carpire. 3 Inebriare, estasiare. ~ incantare. era rapito da tanto splendore
 X   v. tr. 1 to abduct, to kidnap. 2 (fig.) to delight, to enrapture. 
 @   lat. rapere

\rapìto, agg. 1 Portato via con violenza. 2 Inebriato, assorto. ~ affascinato. 

\rapitóre, agg. e sm. Che, o chi, rapisce. 
 X   sm. kidnapper. 

\Rapolàno Tèrme Comune in provincia di Siena (4.975 ab., CAP 53040, TEL. 0577). 

\Rapólla Comune in provincia di Potenza (4.447 ab., CAP 85027, TEL. 0972). 

\Rapóne Comune in provincia di Potenza (1.336 ab., CAP 85020, TEL. 0976). 

\rappaciàre, v. tr. Rappacificare. 

\rappacificàre, v. v. tr. 1 Rimettere in pace. ~ riconciliare. <> far litigare. 2 Calmare. 
v. rifl. Fare la pace, riconciliarsi. ~ riavvicinarsi. <> troncare. 
 X   v. tr. to pacify.  v. rifl. to make peace.

\rappacificazióne, sf. Il rappacificare o il rappacificarsi. ~ riconciliazione. 

\rappattumàre, v. v. tr. Riconciliare, rappacificare. 
v. rifl. Rappacificarsi in modo precario. 

\rappezzaménto, sm. Il rappezzare. 

\rappezzàre, v. tr. 1 Aggiustare mettendo una pezza. ~ rammendare. 2 Comporre alla meglio. ~ accomodare. 
 X   v. tr. to patch. 

\rappezzatùra, sf. Il rappezzare e il punto rappezzato. 

\rappèzzo, sm. 1 Il pezzo usato per rappezzare e la parte rappezzata. 2 Ripiego. 

\rappigliàre, v. v. tr. Rapprendere, coagulare. 
v. intr. pron. Coagularsi. 

\rapportàbile, agg. Che si può rapportare. 

\rapportàre, v. v. tr. 1 Riferire qualcosa. 2 Confrontare due entità. rapportarono i risultati degli esperimenti e videro che collimavano. 3 Riprodurre in proporzioni diverse. 
v. intr. pron. Confrontarsi, riferirsi. si rapportava a quanto gli avevano raccontato
 X   v. tr. 1 to relate. 2 (confrontare) to compare. v. intr. pron. to relate. 
 @   da ri-+ apportare

\rapportatóre, agg. e sm. 1 Che, o chi, rapporta. 2 Strumento per costruire o misurare angoli. 

\Rapporti tra il fisico e il morale nell'uomo Opera di filosofia di G. Cabanis (1802). 

\rappòrto, sm. 1 Relazione verbale o scritta. ~ resoconto, ragguaglio, denuncia. 2 Riunione di ufficiali, convocati perché riferiscano o per dare loro istruzioni. 3 Relazione tra persone o cose. ~ legame, contatto, nesso, connessione, correlazione, interazione. 4 Relazione di grandezza tra due numeri. ~ quoto, quoziente. 5 Cambio di velocità nelle biciclette e nella velocità di rotazione di ingranaggi circolari in contatto tra loro.
 X   sm. 1 report. 2 (legame) relationship, relation. 3 (lavorativo) employer relationship. 4 (sessuale) sexual intercourse. 5 (mat.) ratio. 
In matematica è il quoziente tra due numeri o due grandezze omogenee (per esempio due segmenti, in cui la lunghezza del primo è assunta come misura per il secondo).   +  
In meccanica si parla di rapporto di compressione dei motori endotermici ed è il numero che indica quante volte il volume della camera di scoppio è contenuto nel volume sopra lo stantuffo quando esso giunge al punto morto inferiore. 
Rapporto doppio 
Considerati i quattro punti allineati, A, B, C e D, esso è AC · DB / (BC · DA). 
Rapporto semplice 
Considerati tre punti allineati A, B e C, è l'espressione AC / BC. 
Rapporto aureo  →  "sezione aurea"
Rapporto d'aspetto 
Modo usato a volte in italiano per indicare il termine inglese  aspect ratio, che indica il rapporto tra le due dimensioni principali di una figura bidimensionale o, nel caso di un sistema di riferimento piano, il rapporto tra le misura fisiche delle unità sui due assi di riferimento; quando "aspect ratio = 1" il sistema è monomterico.

\rapprèndere, v. v. tr. Rendere denso. ~ addensare. <> fluidificare. 
v. intr. pron. Divenire più denso. 
 X   v. intr. pron. 1 to clot, to coagulate. 2 (latte) to curdle. 

\rappresàglia, sf. Azione intrapresa per ritorsione. ~ rivincita, vendetta. 
 X   sf. retaliation, reprisal. 

\rappresentàbile, agg. Che può essere rappresentato. 

\rappresentànte, agg., sm. e sf. agg. Che rappresenta. ~ incaricato, deputato. rappresentante di commercio, venditore per conto della sua azienda. 
sm. e sf. 1 Chi rappresenta. ~ incaricato. rappresentante politico. 2 Chi simboleggia un'epoca, una disciplina e simili. 
 X   sm. e sf. 1 representative. 2 (di commercio) agent. 

\rappresentànza, sf. 1 L'azione del rappresentare. 2 La persona che rappresenta altri. 
 X   sf. 1 deputation, delegation. 2 (sede) agency. 
In diritto è l'istituto grazie a cui un rappresentante o procuratore agisce giuridicamente per un'altra persona, con l'intento che l'atto valga come compiuto da questa, sulla quale ricadono gli effetti. Esempio tipico è il rappresentante di commercio che opera per conto dell'azienda. 

\rappresentàre, v. tr. 1 Esprimere per mezzo di disegni, immagini e simili. ~ raffigurare, riprodurre. 2 Simboleggiare. 3 Essere, costituire. quella casa rappresentava tutta la sua ricchezza. 4 Riprodurre sulla scena. 5 Operare in nome di qualcuno. ~ sostituire. 6 Esporre, dichiarare. 
 X   v. tr. 1 to represent. 2 (teatro) to perform. 3 (per conto di) to act for. 4 (significare) to mean. 
 @   lat. rapraesentare, comp. da re-+ praesentare mettere sotto gli occhi. 

\rappresentatìva, sf. 1 Squadra rappresentativa. 2 Persone che rappresentano un ente, un partito e simili. 

\rappresentativaménte, avv. In funzione rappresentativa. 

\rappresentatività, sf. La condizione di essere rappresentativo. 

\rappresentatìvo, agg. 1 Atto a rappresentare. ~ illustrativo. 2 Che assomma in sé le caratteristiche di qualcosa. scultore rappresentativo di un particolare stile. 3 Di rappresentanza. 

\rappresentazióne, sf. 1 Il rappresentare. ~ raffigurazione. la rappresentazione della battaglia fu poco piacevole. 2 In filosofia, l'immagine con la quale si rappresenta nella mente un oggetto, come risultato del processo conoscitivo. 3 Recita. ~ spettacolo. 
 X   sf. 1 representation. 2 (teatrale) performance. 
 @   lat. repraesentatio,-onis

\Rappresentazione della Papessa Giovanna (1480) Dramma di Dietrich Schenberg. Riprende la nota leggenda della Papessa Giovanna, ricavandone un dramma sacro di carattere edificante, nel quale intervengono i diavoli da una parte e la Vergine Maria dall'altra, che salva la papessa nonostante l'atto sacrilego da lei commesso per una macchinazione diabolica. 

\Rappresentazione di San Nicola Dramma di J. Bodel (1202). 

\rappréso, agg. Coagulato, rassodato. 

\rapsodìa, sf. 1 Parte di poema epico, narrato o cantato nell'antica Grecia dal rapsodo. 2 Raccolta di pensieri di vari autori. 3 In musica, composizione strumentale basata su rielaborazione di motivi popolari. 
 @   greco rhapso idia
 X   sf. rhapsody. 
Agli inizi dell'Ottocento la rapsodia indicò una composizione spesso strumentale, riferita a temi tratti dalla musica nazionale e popolare. Tra queste si ricordano la Rapsodia in Blu di Gershwin per pianoforte e orchestra e le Rapsodie ungheresi di Liszt per pianoforte. Famose sono anche: Schelomo, rapsodia ebraica per violoncello e orchestra, di Bloch; Rapsodie (n.1 e n.2) op. 79 per pianoforte; la Rapsodia per contralto, coro maschile e orchestra, op. 53 di Brahms e la Rapsodia spagnola, per orchestra, di Ravel. 

\Rapsodia d'agosto Film drammatico, giapponese (1991). Regia di Akira Kurosawa. Interpreti: Sachiko Murase, Hisashi Igawa, Narumi Kayashima. Titolo originale: Rhapsody in August 

\rapsòdico, agg. (pl. m.-ci) 1 Che è attinente al rapsodo o alla rapsodia. 2 Frammentario, discontinuo. 

\rapsodìsta, sm. e sf. Compositore di rapsodie. 

\rapsòdo, sm. Nell'antica Grecia, chi recitava rapsodie. 

\ràptus, sm. invar. 1 Impulso improvviso e irrefrenabile a compiere atti spesso inconsulti. 2 Ispirazione improvvisa. 
 X   sm. invar. fit. 

\Raqqa Città (87.000 ab.) della Siria, sul fiume Eufrate. Capoluogo del distretto omonimo. 

\rara avis, sf. invar. Espressione latina usata dal poeta Giovenale che significa "uccello raro". Viene usata per persone o cose che costituiscono una rarità. 

\raraménte, avv. Rare volte. ~ occasionalmente. <> assiduamente. 
 X   avv. seldom, rarely. 

\rarefàre, v. v. tr. Ridurre la densità. 
v. intr. pron. 1 Divenire rado. 2 Perdere la densità. 
 X   v. tr. e intr. rarefy.

\rarefàtto, agg. 1 Che è diventato rado. ~ distanziato. <> accalcato. 2 Che ha perduto di densità. <> fitto. 3 Che dà impressione di leggerezza. 
 X   agg. 1 rarefied. 2 (fig.) subtle. 

\rarefazióne, sf. Il rarefare o il rarefarsi.  Il termine viene usato in vari modi anche per indicare alcune grandezze scientifiche; in genere viene usato come sinonimo del reciproco della densità.

\rarità, sf. L'essere raro, pregevole. 
 X   sf. rarity. 
 @   lat. raritas,-atis. 

\ràro, agg. 1 Non comune, non frequente. ~ eccezionale. <> comune. essere una bestia rara, persona fuori dal comune. 2 Prezioso. francobollo raro. 3 Singolare, eccellente. ~ esclusivo, particolare. <> diffuso. persona di raro ingegno
 X   agg. 1 uncommon, rare. 2 (eccezionale) exceptional. 
 @   lat. rarus

\RAS Sigla di Riunione Adriatica di Sicurtà. 

\ras, sm. invar. 1 In Etiopia, capo di una provincia. 2 Persona dispotica, autoritaria. 

\Ras Dascian Il monte (4.580 m) più elevato dell'Etiopia, nella provincia di Begemder. 

\rasaménto, sm. Operazione edilizia che consiste nel regolarizzare la faccia superiore di un muro mediante un corso di mattoni, sui quali si traccia poi lo spiccato planimetrico dei muri sovrastanti. 

\rasàre, v. v. tr. 1 Ridurre liscia una superficie. 2 Livellare, pareggiare. 3 Radere. ~ depilare. 
v. rifl. Farsi la barba. 
 X   1 to shave. 2 (erba) to mow. v. rifl. to shave oneself. 
 @   lat. rasare, deriv. da rasus, p.p. di radere. 

\rasatèllo, sm. Tessuto leggero e rasato. 

\rasàto, agg. e sm. agg. 1 Liscio come il raso. 2 Senza peli. ~ depilato. <> peloso. 
sm. Chi è perfettamente sbarbato. 

\rasatrìce, sf. Macchina usata da varie industrie per rasare pelli, feltri e simili. 

\rasatùra, sf. Il rasare o il rasarsi. 

\Ràscel, Renàto (Torino 1912-Roma 1991) Attore di rivista e cinematografico. Interpretò Attanasio cavallo vanesio (1952), Il cappotto (1952) e Policarpo, ufficiale di scrittura (1959). 

\raschiaménto, sm. 1 Il raschiare.  2 Asportazione dall'utero di mucosa endometriale e di residui placentari intrauterini effettuata con appositi strumenti. Oltre che nel caso di interruzione della gravidanza o di aborto spontaneo, può essere eseguita per la diagnosi e il trattamento di varie affezioni uterine.
 X   sm. (med.) curettage. 

\raschiaòlio, sm. Fascia di acciaio o di ghisa, presente nei motori a scoppio, che ha la funzione di pulire la superficie del cilindro dai depositi di olio. 

\raschiàre, v. v. tr. Fregare una superficie con uno strumento ruvido. ~ grattare. raschiare un muro
v. intr. Fare un verso con la gola per eliminare il catarro o per richiamare l'attenzione di qualcuno. nonostante continuasse a raschiare, non riuscì ad attirare la sua attenzione
 X   v. tr. to scratch out, to scrape. v. intr. to clear one's throat. 
 @   lat. volg. rasculare, deriv. da rasculum, dimin. di raster,-stri rastrello. 

\raschiàta, sf. L'azione del raschiare. 

\raschiatóio, sm. Strumento per raschiare. 
 X   sm. scraper. 

\raschiatùra, sf. 1 Il raschiare e ciò che si asporta. 2 Il segno lasciato dal raschiatoio. 

\raschiettàre, v. tr. Raschiare. 

\raschiettatùra, sf. 1 Il raschiettare, ciò che si asporta e il segno lasciato. 

\raschiétto, sm. 1 Raschiatoio. ~ raschino. 2 Lamina di ferro un tempo fissata sul muro vicino all'uscio di casa, per togliere il fango dalle suole delle scarpe. 

\raschìno, sm. Raschiatoio. 

\ràschio, sm. Il rumore che si produce nel raschiare con la gola. 

\rasciugàre, v. tr. Asciugare bene. 

\rasciùtto, agg. Asciutto. ~ prosciugato. 

\rasentàre, v. tr. 1 Passare rasente a qualcosa. ~ lambire. 2 Accostarsi molto. 
 X   v. tr. 1 to hug, to keep close to. 2 (sfiorare) to skim along. 3 (fig.) to border. 

\rasènte, prep. Vicino fin quasi a toccare. 
 X   prep. very close, very near, close to. 

\Rasétti, Frànco (Castiglione del Lago, Perugia, 1901-Waremme 2001) Fisico italiano. Dopo le prime ricerche di spettroscopia atomica, passò allo studio sistematico dell'effetto Raman nei gas. Tra il 1931 e il 1938 prese parte con Fermi agli esperimenti sulla radioattività indotta dai neutroni. A lui si deve la determinazione della vita media dei mesoni μ in moto. 

\rash, sm. Eritema cutaneo transitorio che si manifesta nel corso di alcune malattie febbrili. 

\Rashí (Troyes 1040-1105) Shelomoh Jizchaqî. Esegeta ebreo francese, tra i più importanti del medioevo. 

\Rashomon Romanzo di R. Akutagawa (1915). 
Rashomon 
Film drammatico, giapponese (1950). Regia di Akira Kurosawa. Interpreti: Toshiro Mifune, Machiko Kyo, Masayuki Mori. Titolo originale: Rasho-mon 

\Rasht Città (341.000 ab.) dell'Iran, capoluogo della provincia di Gilan. 

\rasièra, sf. 1 Piccola lama utilizzata per raschiare e levigare la superficie del legno. 2 Legno di forma rotonda utilizzato per pareggiare il contenuto di una misura di capacità. 

\raskol Nella storia religiosa russa indica lo scisma di coloro i quali si trovarono in dissenso con la chiesa ortodossa che, nel XVII sec., corresse i testi liturgici per mano del patriarca Nikon e con l'approvazione dello zar Alessio Michailovic. Il movimento fu condannato nel 1666 e la resistenza armata dei raskol'niki (o vecchi credenti) venne debellata con la caduta del monastero Solovecky (1676) e l'esecuzione sul rogo del protopope Avvakum. 

\ràso, agg. e sm. agg. 1 Lisciato, levigato. 2 Di barba rasata di fresco. ~ rasato. <> peloso. 3 Pieno fino all'orlo e pareggiato. ~ colmo, ricolmo. <> scarso. 
sm. Tessuto di seta o cotone molto lucido. 
 X   agg. 1 short-haired. 2 (fig.) to make a clean sweep. 3 (colmo) full to the brim. 4 (capelli) cropped. sm. 1 satin. 2 (un cucchiaio raso) a level spoonful. 

\Rasocólmo, càpo Estrema punta settentrionale della Sicilia, a est del golfo di Milazzo. 

\rasoiàta, sf. Colpo inferto con il rasoio. 

\rasóio, sm. 1 Lama d'acciaio lunga e affilatissima, per radere la barba. lingua tagliente come il rasoio, pronta a insultare e ferire. 2 Apparecchio con la parte radente azionata da energia elettrica. rasoio elettrico
 X   sm. 1 razor. 2 (elettrico) electric razor. 
 @   lat. rasorium, deriv. da rasus, p.p. di radere rasare. 

\Rasóri, Giovànni (Parma 1766-Milano 1837) Patriota e medico. Dal 1810 al 1813 fu direttore di Annali di scienze e lettere e dal 1818 al 1819 collaborò al Conciliatore

\ràspa, sf. Lima a denti grossi per raschiare superfici di legno, metallo ecc. 

\Raspail, François-Vincent (Carpentras 1794-Arcueil 1878) Politico e scienziato francese. Di ideologia repubblicano-radicale, durante la rivoluzione del 1848 pubblicò L'ami du peuple. Isolò inoltre gli agenti di varie malattie, tra le quali la scabbia. 

\Raspàni Dàndolo, Giùsi (Trani, Bari 1916-Roma 2000) Attrice italiana. Dopo gli esordi al Piccolo Teatro di Milano sotto la sapiente regia di G. Strehler, ha recitato con successo Feydeau e Courteline. Nel 1963 ha fondato una propria compagnia con M. Scaccia; agli inizi degli anni ottanta si è ritirata dall'attività. 

\raspàre, v. v. tr. 1 Togliere via con la raspa. ~ digrossare. <> incrostare. cercò di raspare il marciapiede, di metterlo in piano. 2 Irritare. 3 Grattare il terreno con le unghie. ~ scavare, razzolare. 4 Rubare. 
v. intr. 1 Produrre un rumore simile a quello della raspa. 2 Grattare con le zampe. il cane raspava alla porta
 @   german. raspon

\raspatùra, sf. Il raspare, ciò che si asporta e il segno prodotto. 

\Raspe, Rudolph Erich (Hannover 1737-Muckross, Irlanda 1794) Romanziere tedesco. Tra le opere Storia dei meravigliosi viaggi e delle campagne di Russia del Barone di Münchhausen (1785). 

\raspìno, sm. Arnese usato dai cesellatori per raschiare. 

\ràspo, sm. Il grappolo d'uva senza i chicchi. 

\raspollàre, v. tr. Raccogliere i grappoli d'uva dimenticati durante la vendemmia. 

\raspóllo, sm. Piccolo grappolo d'uva, lasciato sulla vite dopo la vendemmia. 

\raspóso, agg. Ruvido come una raspa. 

\Rasputin (Pokrovskoe 1871-Pietrogrado 1916) Pseudonimo di Grigory E: Novych. Avventuriero russo molto potente alla corte della zarina Alessandra per sedicenti doti taumaturgiche. Per molto tempo influenzò la vita politica russa. Venne assassinato da un congiura di palazzo. Proveniente da una famiglia contadina, dopo una giovinezza dissoluta, si scoprì un'improvvisa vocazione alla vita mistica. Rozzo e illetterato, grazie alla sua personalità acquisì fama di santone e guaritore, suscitando l'interesse di alcuni alti prelati ortodossi che videro in lui un possibile strumento per influenzare lo zar e lo presero sotto la loro protezione. Nel 1907, durante un soggiorno a San Pietroburgo, fu introdotto alla corte dell'imperatrice Alessandra Feodorovna, con il pretesto di vegliare sulla cagionevole salute dello zarevic Alessio, affetto da emofilia; dopo l'apparente guarigione di quest'ultimo, acquistò la pressoché illimitata fiducia dello stesso zar Nicola II, che tramite la moglie prese l'abitudine di consultarlo nelle sue più importanti decisioni. La situazione critica nella quale la Russia venne a trovarsi alla fine del 1916 rese sempre meno tollerabile l'ingerenza di Rasputin negli affari di governo, suscitando forti pressioni presso lo zar perché fosse allontanato da corte. Un gruppo di congiurati, nell'estremo tentativo di salvare il prestigio della Corona e di sottrarre Nicola II all'influenza di Rasputin, attirarono quest'ultimo in un tranello e, dopo averlo avvelenato, lo finirono a colpi di pistola e di pugnale (1916). Il suo corpo, ripescato nella Neva fu fatto tumulare dalla zarina, poi venne bruciato e le ceneri furono disperse dai bolscevichi dopo la rivoluzione russa del 1917. 

\Ràssa Comune in provincia di Vercelli (82 ab., CAP 13020, TEL. 0163). 

\rassegàre, v. intr. e intr. pron. Rapprendersi con il freddo. 

\rasségna, sf. 1 Rivista di soldati. ~ parata. 2 Esame minuzioso. passare in rassegna, analizzare. 3 Esposizione. si tenne una rassegna di arti figurative. 4 Resoconto. 
 X   sf. 1 (mil.) review, inspection. 2 (resoconto) survey. 3 (mostra) exhibition. 
 @   deriv. da rassegnare

\rassegnàre, v. v. tr. 1 Restituire, presentare, consegnare. rassegnare un mandato, non portarlo a termine. rassegnare le dimissioni, dimettersi. 2 Passare in rassegna. 
v. intr. pron. Accettare qualcosa di inevitabile. ~ tollerare. <> protestare. non voleva rassegnarsi a concludere quel rapporto in un simile modo
 X   v. tr. 1 to resign. 2 (presentare) to hand in. v. intr. pron. to resign oneself. 
 @   lat. resignare, aprire, restituire. 

\rassegnàto, agg. Che sopporta con rassegnazione. ~ passivo. <> combattivo. 

\rassegnazióne, sf. 1 Il rassegnarsi. ~ accettazione. 2 Disposizione d'animo di chi accetta una volontà superiore e ineluttabile. ~ passività. 3 Sopportazione. 
 X   sf. resignation. 

\rassembràre, v. v. tr. Riconoscere. ~ raffigurare. 
v. intr. Assomigliare. 

\rasserenaménto, sm. Il rasserenare o il rasserenarsi. 

\rasserenànte, agg. Che rasserena. 

\rasserenàre, v. v. tr. 1 Rendere sereno. 2 Infondere fiducia. ~ rassicurare. <> angosciare. 
v. intr. pron. Tornare sereno. ~ rischiararsi. <> annuvolarsi. 
 X   v. tr. e v. intr. pron. 1 (tempo) to clear up. 2 (fig.) to cheer up. 

\rasserenatóre, agg. e sm. Che, o chi, rasserena. 

\rassettàre, v. v. tr. 1 Assettare nuovamente, riordinare. ~ sistemare. <> mettere in disordine. 2 Accomodare, correggere. 
v. rifl. Mettersi in ordine, curando la propria persona. 
 X   v. tr. 1 to put in order, to tidy. 2 (riparare) to repair. 

\rassettatùra, sf. Il rassettare o il rassettarsi. 

\rassicurànte, agg. Che infonde fiducia, che tranquillizza. 
 X   agg. reassuring. 

\rassicuràre, v. v. tr. Rendere più sicuro, liberare da dubbi. ~ tranquillizzare. <> allarmare. 
v. intr. pron. Diventare più sicuro. 
 X   v. tr. to reassure. 

\rassicurazióne, sf. Promessa rassicurante. 

\rassodaménto, sm. Il rassodare o il rassodarsi. 

\rassodànte, agg. Che ha la proprietà di ridare tono alla pelle. 
 X   agg. (crema) toning. 

\rassodàre, v. v. tr. 1 Rendere più sodo. ~ tonificare. 2 Confermare, consolidare. 3 Rafforzare. rassodare le buone intenzioni dell'animo
v. intr. pron. Diventare sodo. i muscoli si rassodano con l'esercizio sportivo continuo
 X   v. tr. to stiffen, to harden. 
 @   da ra-+ deriv. da sodo

\rassomigliànte, agg. Somigliante. 

\rassomigliànza, sf. L'essere somigliante. 
 X   sf. resemblance. 

\rassomigliàre, v. v. intr. Assomigliare. 
v. rifl. Essere simili. 
 X   v. intr. to look like, to resemble. 

\rassottigliàre, v. v. tr. Assottigliare. 
v. intr. pron. Assottigliarsi. 

\Rastadt, o Rastatt Città del Baden-Württenberg, nella vallata del Reno, sede di industrie meccaniche, tessili e della carta. Il castello del XVIII sec. ospita un museo regionale e un museo storico. La città è un importante nodo ferroviario (ponte sul Reno). Le sue origini risalgono al 1207 ca. ma venne incendiata nel corso della guerra di successione del Palatinato e ricostruita nel 1689. Fu sede (1797-1799) del congresso che concluse la pace fra l'impero germanico e la Francia. 
Pace di Rastadt 
Fu firmata il 7 marzo 1714 tra Luigi XIV di Francia e l'imperatore Carlo VI; unitamente al trattato di Utrecht pose fine alla guerra di successione spagnola. Lasciò a Luigi XIV l'Alsazia con Strasburgo e Landau; l'imperatore Carlo VI ricevette il regno di Napoli, il milanese, lo stato dei presidi in Toscana, i Paesi Bassi spagnoli accresciuti di Tournai, Menen, Ypres e Furnes e conservò la Sardegna. Il trattato non fu redatto in latino, secondo la tradizione imperiale, ma in francese, lingua che si impose così da allora sino all'inizio del XX sec. come lingua diplomatica ufficiale. 

\Rastèlli, Enrìco (Samara sul Volga, Russia 1896-Bergamo 1931) Celeberrimo giocoliere. Lavorò soprattutto in URSS. 

\raster graphics Letteralmente significa grafica a reticolo. Si tratta di una tecnica per digitalizzare un'immagine sullo schermo di un tubo a raggi catodici. 

\raster scan Letteralmente significa scansione a reticolo. Indica una tecnica per visualizzare immagini sullo schermo di un tubo a raggi catodici. 

\rastrellaménto, sm. Il rastrellare. 

\rastrellàre, v. tr. 1 Raccogliere con il rastrello. ~ accumulare. <> disperdere. 2 Sottoporre a controlli militari; fare una retata. 3 Perlustrare. ~ esplorare. rastrellare un campo minato. 4 Riunire. 
 X   v. tr. 1 to rake. 2 (perlustrare) to comb. 3 (mil.) to mop up. 
 @   deriv. da rastrello

\rastrellàta, sf. 1 Quanto si raccoglie con il rastrello. 2 Colpo di rastrello. 

\rastrellatùra, sf. L'operazione, il lavoro di rastrellare. 

\Rastrèlli, Bartolomèo Francésco (Parigi 1700-San Pietroburgo 1771) Architetto. Fu nominato architetto di corte a San Pietroburgo nel 1736, ove fu esecutore del rinnovamento della zarina Elisabetta con opere di gusto rococò-neoclassico, che racchiudono elementi orientali e occidentali. Fra le sue opere si ricordano il palazzo Vorontsov, il palazzo Stroganov a San Pietroburgo, la chiesa di Sant'Andrea a Kiev, e il palazzo grande del Cremlino a Mosca. 

\rastrellièra, sf. 1 Sorta di telaio a pioli, posto trasversalmente nelle stalle sopra la mangiatoia, per dare il fieno agli animali. 2 Mobile in cui si dispongono in fila fucili, stecche da biliardo ecc. 3 Ogni strumento adatto a contenere in modo ordinato degli oggetti tutti uguali. 
 X   sf. rack. 

\rastrèllo, sm. Arnese dotato di lungo manico con un'asta trasversale munita di denti all'estremità, con il quale si raccolgono sassi, foglie e simili. inciampando sul rastrello aveva riportato un colpo al viso
 X   sm. rake. 
 @   lat. rastrellus, dimin. di raster,-stri rastrello. 

\rastremàre, v. v. tr. Restringere verso l'alto (detto di colonne) o ridurre lo spessore di muri. 
v. intr. Restringersi verso l'alto. 

\rastremàto, agg. Che si restringe agli estremi. 

\rastremazióne, sf. Riduzione progressiva, dal basso verso l'alto, del diametro o dello spessore di una struttura. 

\ràstro, sm. Rastrello. 

\Rasùn Antersélva (in ted. Rasen Antholz) Comune in provincia di Bolzano (2.506 ab., CAP 39030, TEL. 0474). 

\rasùra, sf. Cancellatura, raschiatura degli antichi manoscritti. 
 @   lat. rasura, deriv. da rasus, p.p. di radere. 

\Rasùra Comune in provincia di Sondrio (329 ab., CAP 23010, TEL. 0342). 

\Ràsy, Elisabètta (Roma 1947-) Giornalista e scrittrice italiana. Sostenitrice del femminismo, le sue prime opere sono legate a questo filone; si ricordano La lingua della nutrice (1978) seguito dai romanzi La prima estasi (1985) e Il finale della battaglia (1987); del1997 è il lungo racconto Posillipo

\rat musqué, loc. sost. m. invar. Denominazione della pelliccia di topo muschiato (o ondatra). 

\ràta, sf. Parte di una somma di denaro che si paga o si riscuote a scadenza fissa. 
 X   sf. 1 instalment. 2 (pagare a rate) to pay by instalments. 

\ratafià, sm. Liquore di succhi di frutta con alcol e zucchero. 
 @   franc. ratafia. 

\Ratanakiri Provincia (52.000 ab.) della Cambogia nordorientale. Capoluogo Lomphat. 

\ratanhia, o ratania, sf. invar. Nome indigeno di alcune piante americane del genere krameria

\Ratataplan Film commedia, italiano (1979). Regia di Maurizio Nichetti. Interpreti: Maurizio Nichetti, Angela Finocchiaro, Edy Angelillo. 

\Ratcliffe, John Ashwoth (Backup 1902-Cambridge 1987) Fisico britannico. Dopo aver studiato fenomeni collegati alle onde elettromagnetiche e all'atmosfera, ha svolto ricerche sull'intermodulazione ionosferica delle onde radio e dell'effetto Lussemburgo. Ha esposto un interessante teoria del fading. 

\rateàle, agg. Che si paga o si riscuote a rate. 
 X   agg. by instalments. 

\ratealménte, avv. A rate. 

\rateàre, v. tr. Dividere in rate. 

\rateazióne, sf. 1 Il rateare. 2 Suddivisione in rate e loro scadenze. 

\rateizzàre, v. tr. 1 Suddividere in rate. 2 Stabilire scadenze e importi delle rate. 
 X   v.tr. to divide into instalments.

\rateizzazióne, sf. Il rateizzare. 

\ratèle, sm. Altro termine con cui è noto il tasso del miele o Mellivora capensis, mammifero carnivoro della famiglia dei Mustelidi. 

\ràteo, sm. Quota di ricavo o di costo relativo all'esercizio corrente, che però verrà riscosso o pagato in un esercizio futuro. 
 X   sm. 1 (interessi) accrual. 2 (rateizzazione) division into instalments. 
Rateo attivo 
Si riferisce a una quota di ricavo relativo all'esercizio corrente, che si incasserà in seguito (interesse maturato ma non ancora accreditato). 
Rateo passivo 
Si riferisce a una quota di costo relativo all'esercizio corrente, che si pagherà in seguito (un effetto posticipato relativo a un periodo parzialmente trascorso). 

\Ratèrio (presso Liegi 890-Namur 974) Vescovo di Verona dal 932. A causa delle sue tendenze riformatrici fu definitivamente cacciato dalla sua sede nel 968. Fu autore di opere teologiche. 

\ratha, sm. invar. Voce sanscrita per indicare quei templi a forma di carro concepiti nel sud dell'India come veicoli per le divinità. 

\rathaus, sm. invar. Voce tedesca per indicare il municipio. 

\Rathenau, Walter (Berlino 1867-1922) Industriale, economista e politico tedesco, figlio di Emil, fondatore dell'azienda AEG. Esponente del Partito democratico, fu ministro della ricostruzione nel 1921 e poi degli esteri (1922). Teorizzò un'economia intermedia tra capitalismo e socialismo, ricorrendo al controllo industriale e alla nazionalizzazione (L'economia nuova, 1918). Fu ucciso da esponenti di estrema destra. 

\Raticósa Passo (968 m) della Toscana, nell'Appennino tosco-emiliano. Collega le valli dell'Idice e del Santerno. 

\ratièra, sf. Dispositivo applicato ai telai per effettuare l'evoluzione dei licci. 

\ratìfica, sf. 1 Approvazione. ~ conferma. <> abrogazione. 2 Approvazione, da parte di chi ne ha la facoltà, di quanto è stato compiuto da altri per suo conto. 
In diritto internazionale, l'atto che manda in esecuzione gli accordi già firmati. L'atto di ratifica spetta al capo dello stato e recentemente anche agli organi legislativi. Il documento che lo sancisce è detto strumento di ratifica
Nel diritto civile approvazione da parte del rappresentato dell'operato del rappresentante che ha agito senza poteri di rappresentanza. 

\ratificàre, v. tr. 1 Fare una ratifica. ~ approvare. <> abrogare. 2 Sanzionare, omologare. ~ varare. 
 X   v. tr. (dir.) to ratify. 

\ratificatóre, sm. (f.-trìce) Chi ratifica. 

\ratificazióne, sf. Il ratificare. 

\ratìna, sf. Tessuto di lana pesante che presenta sul diritto dei riccioli. 

\rating, sm. invar. Valore numerico che consente di classificare le imbarcazioni da regata in quattro categorie in modo da stabilire gli handicap. Viene calcolato in base alle dimensioni dell'imbarcazione. 

\ratio legis, loc. sost. f. invar. Locuzione latina che indica l'elemento logico della legge, cioè lo scopo per il quale la legge è stata pensata. 

\Ratisbóna Città della Baviera, Germania, (120.000 ab.), in tedesco Regensburg, alla confluenza tra il fiume Regen e il Danubio. Sede di industrie metalmeccaniche, tessili, conciarie, del cemento, alimentari e meccaniche di precisione. Principali monumenti sono il ponte di pietra sul Danubio (XII sec.), il convento dei padri benedettini di Sant'Emmerano, il Rathaus gotico (XIV-XVI sec.). Di origine celtica, fu la sede del ducato di Baviera. Tra il 1633 e il 1809 fu sede permanente delle diete imperiali e nel 1810 entrò a far parte del regno di Baviera. 
Dieta di Ratisbona 
Dieta che sancì nel 1630 il fallimento dell'imperatore Ferdinando II di trasformare la carica imperiale da elettiva a ereditaria. 
Tregua di Ratisbona 
Conclusa il 15 agosto 1684, tra la Francia e l'impero per la durata di un ventennio, con l'impegno di restituzione da parte della Francia di tutte le terre occupate dopo il 1681, a eccezione di Strasburgo. 

\ràto, agg. Ratificato, approvato. 

\Rattàzzi, Urbàno (Alessandria 1808-Frosinone 1873) Deputato nel 1848, capo parlamentare della corrente di centrosinistra, opposta a D'Azeglio. Alleato con Cavour (accordo del Connubio), fu ministro del regno negli anni 1853, 1855 e 1857. Nel 1858 Cavour chiese le sue dimissioni. Fu eletto presidente del consiglio nel 1862 e 1867, ma lasciò la carica per le vicende relative alle azioni di Garibaldi che aveva sostenuto. 

\rattemperàre, v. v. tr. Moderare, mitigare. ~ temperare. 
v. rifl. Frenarsi, limitarsi. ~ moderarsi. 

\rattenère, v. v. tr. Frenare, trattenere. 
v. rifl. Frenarsi. 

\rattézza, sf. Rapidità. ~ velocità. 

\Ràtti, Achìlle => "Pio (XI)

\Ràtti, Eugènia (Genova 1933-) Soprano italiano. Dopo l'esordio alla Scala di Milano nel 1956 con l'Elisir d'amore, ha interpretato numerosissimi ruoli riscuotendo successo soprattutto nei panni di suor Costanza dei Dialoghi delle Carmelitane (1957). 

\ratticìda, agg. Topicida. 

\rattizzàre, v. tr. Attizzare nuovamente. 

\ràtto, agg. e sm. agg. Rapido, veloce. 
sm. 1 Rapina. 2 Rapimento. ~ sequestro. 3 Animale simile al topo. 
 X   sm. 1 abduction. 2 (animale) rat. 
Genere (Rattus) di roditori della famiglia dei Muridi, affini ai topi da cui differiscono per il pelo più irsuto e il carattere aggressivo. Dimorano nelle cantine e nei campi, senza temere la coabitazione con l'uomo. Tra i più diffusi si annoverano il ratto comune (Rattus rattus) e il ratto delle chiaviche (Rattus norvegicus) o surmolotto. 
Ratto comune 
Mammifero (Rattus rattus) della famiglia dei Muridi e dell'ordine dei Roditori. Di colore nerastro, misura sino a 25 cm (esclusa la cosa, che può raggiungere i 30 cm). Portatore di malattie, vive sia in luoghi aperti che in edifici. 

\Ratto dal Serraglio, Il Opera in tre atti di W. A. Mozart, libretto di G. Stephanie (Vienna, 1782). 

\rattoppaménto, sm. Il rattoppare. 

\rattoppàre, v. tr. 1 Mettere toppe a vestiti e simili. ~ rappezzare. 2 Aggiustare alla meglio. ~ accomodare. 
 X   v. tr. to patch. 

\rattoppàto, agg. Aggiustato alla meglio. 

\rattoppatùra, sf. Il rattoppare e il punto rattoppato. 

\rattòppo, sm. L'operazione del rattoppare. ~ rammendatura. 
 X   sm. patch, patching. 

\rattòrcere, v. tr. Torcere molto, con forza. 

\rattòrto, agg. Ritorto. 

\rattrappiménto, sm. 1 Il rattrappirsi. 

\rattrappìre, v. v. tr. Produrre una contrazione delle membra. il gelo gli aveva rattrappito le gambe
v. intr. pron. Irrigidirsi. si sentiva rattrappire dal freddo
 X   v. tr. to make stiff. v. intr. pron. to be stiff. 
 @   da ra-+ deriv. dal german. trappa laccio. 

\rattrappìto, agg. Contratto, irrigidito. 
 X   agg. numb. 

\rattrattìrsi, v. intr. pron. Il contrarsi della pupilla fino a diventare una piccola fessura. 

\rattristaménto, sm. Il rattristare o il rattristarsi. 

\rattristàre, v. v. tr. Rendere triste. ~ addolorare. <> rallegrare. 
v. intr. pron. Divenire triste. 
 X   v. tr. to sadden. v. intr. pron. to become sad. 

\Ratzel, Friedrich (Karlsruhe 1844-Ammerland 1904) Antropologo e geografo tedesco. Tra le sue opere, Antropogeografia (1882-1891), Le razze umane (1885-1888) e Geografia politica (1897). 

\Ratzinger, Joseph Alois (Marktl 1927-) Teologo e cardinale tedesco. Dal 1981 è prefetto della Congregazione per la dottrina della fede. Nel 1992, fu presidente della commissione che redasse il Catechismo universale.  È stato il 265º papa della Chiesa cattolica dal 19 aprile 2005 al 28 febbraio 2013. Gli è succeduto papa Francesco (Bergoglio), eletto il 13 marzo 2013.

\RAU Sigla della Repubblica Araba Unita.

\raucèdine, sf. Alterazione dell'emissione di voce (abbassamento o tono roco) causata da infiammazione o lesione delle corde vocali o del nervo laringeo ~ afasia.
 X   sf. hoarseness.
 @   lat. raucedo,-inis, deriv. da raucus. 

\Rauch, Christian Daniel (Arolsen 1777-Dresda 1857) Scultore tedesco. Tra le opere Monumento equestre a Federico il Grande a Berlino (1839-1851). 

\ràuco, agg. (pl. m.-chi) 1 Affetto da raucedine. ~ roco. <> chiaro. 2 Basso, fioco. 
 X   agg. hoarse. 

\Raudii (Campi) Antica località presso Vercelli dove Mario e Lutazio Catulo sconfissero i cimbri nel 101 a. C. 

\Rauschenberg, Robert (Port Arthur 1925-Captiva Island 2008) Pittore statunitense. Tra le opere Letto (1955, New York, Collezione Castelli) e Odalisca (1955-1958, Colonia, Museo Ludwig). 

\Ràuti, Giusèppe détto Pìno (Cardinale 1926-) Politico e fondatore del movimento Ordine nuovo, di estrema destra. Nel 1990 e 1991 fu segretario dell'MSI; non aderì alla svolta di Alleanza Nazionale e fondò l'MSI-Fiamma tricolore. 

\Ràva, Piètro (Cassine, Alessandria 1916-Torino 2006) Calciatore italiano. Olimpionico nel 1936 e campione del mondo nel 1938 nel ruolo di terzino sinistro. 

\Ravachol (Saint Chamond 1859-Montbrison 1892) François-Claudius Koehingstein. Anarchico francese. Attentò ai magistrati che avevano condannato i manifestanti e per questo morì ghigliottinato. 

\Ravaillac, François (Touvres 1578-Parigi 1610) Monaco francese. Il 14 maggio 1610, per fanatismo religioso, assassinò Enrico IV di Francia. 

\ravanèllo, sm. Pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Crocifere, coltivata per i tuberi tondi, rossi esternamente e con polpa piccante. 
 X   sm. radish. 

\Ravanùsa Comune in provincia di Agrigento (16.369 ab., CAP 92029, TEL. 0922). Centro agricolo e dell'allevamento. Vi si trovano, presso il Monte Saraceno, scavi risalenti al VII e al IV sec. a. C. dove sorgeva la città greca di Kakyron. Gli abitanti sono detti Ravanusani

\Ravarìno Comune in provincia di Modena (4.381 ab., CAP 41017, TEL. 059). 

\Ravasclétto Comune in provincia di Udine (746 ab., CAP 33020, TEL. 0433). 

\Ravàzzi, Gabrièlla (Milano 1942-) Soprano italiano. Si è esibita nei maggiori teatri d'Europa e ha partecipato a numerosi festival. Ha ricoperto anche il ruolo di direttore artistico in diverse associazioni musicali e in alcuni festival. 

\Ravel, Maurice (Ciboure, Pyrénées-Atlantiques 1875-Parigi 1937) Musicista francese tra i più importanti del Novecento. A Parigi iniziò dal 1882 lo studio del pianoforte; nel 1887 studiò armonia con C. René. Nel 1899 entrò al conservatorio. Studiò composizione con G.-U. Fauré. Nel 1901 conobbe C. Debussy. Nel 1909, con G.-U. Fauré, F. Schmitt e altri fondò la Società musicale indipendente per la promozione della musica contemporanea. Inoltre iniziò a collaborare con riviste come critico musicale. Nel 1913 lavorò con I. Stravinskij all'orchestrazione dell'opera Kovancina di M. Musorgskij. Arruolatosi volontario allo scoppio della prima guerra mondiale, si ammalò e venne riformato. Nel 1917 perdette la madre. Nel 1920 fu insignito della legion d'onore. Nel 1921 si stabilì a Monfort nei dintorni di Parigi. Dal 1922 iniziò una serie di tourné (Londra, Amsterdam, Venezia, Barcellona). Recatosi negli USA nel 1928, incontrò G. Gershwin e si entusiasmò per la musica jazz. Fu costretto a rallentare l'attività a causa di una malattia cerebrale. Morì pochi giorni dopo un intervento al cervello. La sua opera spicca per la timbrica secca, la propensione per schemi classici rivisitati in chiave moderna e per un'architettura sonora estremamente chiara e definita. Ravel trova le sue migliori espressioni nel colore spagnolo, che rivela la sua origine basca, depurato e filtrato con un lavoro infaticabile di cesello, riscontrabile del resto in tutta la sua produzione. Scrisse due opere teatrali (L'heure espagnole, 1911; L'enfant et les sortilèges, 1925) e tre balletti (Dafni e Cloe, 1912; Ma mère l'Oye, 1912; La valse, 1920). Fu anche autore di numerose composizioni strumentali, soprattutto per pianoforte, molte delle quali sono poi entrate a far parte dei repertori concertistici: Habanera per due pianoforti (1895), Minuetto antico per pianoforte (1895), Deux épigrammes de Marot per canto e pianoforte (1899), Pavane pour une enfante défunte (1899), Jeux d'eau (1901), Shéhérazade (1903) per canto e orchestra, Miroirs (1905), Sonatina (1905), Cinque melodie popolari greche (1905-1906), liriche con pianoforte, Rapsodia Spagnola (1907), Vocalizzo-studio in forma di habanera (1907), Minuetto sul nome di Haydn (1909), Canti popolari (1910), Gaspard de la nuit (1908), Preludio (1913), Due melodie ebraiche (1914), Trio (1915), Trois chansons (1915), per coro a cappella, Valses nobles et sentimentales (1911), À la manière de ... (1913), per pianoforte, Sonata per violino e cello (1922), Sonata per violino e pianoforte (1927), Tre canzoni di Don Chisciotte a Dulcinea (1932), Le tombeau de Couperin (1917), omaggio ai caduti della guerra, Berceuse sur le nome de Fauré (1922), per violino e pianoforte, Tzigane (1924), Chansons madécasses (1925) di ispirazione esotica, Bolero (1928), Concerti per piano (1929-1930) contenenti echi della conoscenza della musica jazz, Concerto per mano sinistra sola (1932, scritto per Paul Wittgenstein, mutilato di guerra, fratello del filosofo Ludwig Wittgenstein). 

\Ravèllo Comune in provincia di Salerno (2.422 ab., CAP 84010, TEL. 089). 

\ravenàla, sf. Genere di piante arborescenti Monocotiledoni che comprendono i soli due generi Ravenala madagascariensis, nota anche come albero del viandante, che vive nel Madagascar e la Ravenala guaianensis che vive in Guiana e in Brasile. Appartiene alla famiglia delle Musacee. 

\Ravenna Città dell'Emilia-Romagna (137.000 ab., CAP 48100, TEL. 0544), capoluogo della provincia omonima. Comunica con il mar Adriatico per mezzo del canale Corsini. Centro agricolo, nel dopoguerra si è trasformata in centro industriale grazie alla scoperta di giacimenti di metano. Sede di industrie chimiche, petrolchimiche, alimentari, cementifere, calzaturiere e metalmeccaniche. Tra i monumenti notevoli si ricordano i resti di epoca romana (porta Aurea), l'importantissimo mausoleo paleocristiano e bizantino di Galla Placidia, con il battistero degli ortodossi, ricoperto all'interno di mosaici classici (V sec.). Tra le chiese si rammentano Sant'Apollinare Nuovo e San Vitale con meravigliosi mosaici e Sant'Apollinare in Classe, del VI sec.; inoltre, il battistero degli ariani, il mausoleo di Teodorico, la tomba di Dante (morto nella città il 14 settembre 1321). Di origini presumibilmente umbre, fu proclamata municipio di Roma nell'89 a. C. e diventò la città più prospera dell'Adriatico quando l'imperatore Augusto ordinò la costruzione del porto di Classe. Nel 402 divenne capitale dell'impero d'occidente e fu conquistata da Odoacre e in seguito da Teodorico. Fu espugnata dal bizantino Belisario nel 540 e ritornò in seno all'impero. La sua decadenza iniziò nell'VIII sec. con quella dei bizantini in Italia. Nel 751 divenne dominio di Astolfo, quindi fu presa dai franchi (754) e passò sotto il dominio ecclesiastico nel 756, grazie alla donazione di Pipino. Tuttavia la città riuscì a mantenere l'autonomia da Roma in virtù dei suoi potenti arcivescovi sostenuti dalla nobiltà locale. Nel medioevo gli arcivescovi, signori della città, costituirono un importante dominio feudale espropriando le terre della Santa Sede. Decaduta economicamente per la concorrenza della vicina e potente Venezia, ritornò alla chiesa. Nel 1796 fu occupata dai francesi; tornata allo stato pontificio fu annessa al regno d'Italia nel 1860. 
Provincia di Ravenna 
Si estende per 1.859 km2 (352.000 ab.), è situata a sud del delta del Po, prospiciente il mar Adriatico. I fiumi maggiori sono i fiumi Uniti, il Lamone, il Reno, il Savio. L'economia è basata sull'agricoltura (barbabietola da zucchero, cereali, frutta, foraggio) e sull'allevamento di bovini e suini. Sono presenti giacimenti di petrolio e gas. 

\Ravensbrück Città del Meclemburgo dove fu creato un campo di concentramento femminile. 

\Ravèo Comune in provincia di Udine (525 ab., CAP 33020, TEL. 0433). 

\Ravéra, Camìlla (Acqui Terme 1889-Roma 1988) Dirigente comunista. Ricostruì il nucleo clandestino del PCI e per questo dal 1930 al 1943 fu tenuta in arresto. Dal 1981 fu senatrice a vita. 

\Ravèrti, Mattèo (not. 1389-1436) Scultore e architetto. Tra le opere San Babila e i tre piccoli martiri (1404, Milano, Duomo) e Ca' d'Oro a Venezia (1421-1430). 

\Ravi Fiume (770 km) del Pakistan. Nasce dall'Himalaya e confluisce nel Chenab. 

\Ravier, François-Auguste (Lione 1814-Morestel 1894) Pittore francese. Tra le opere Crepuscolo (ca. 1845, Ginevra, Modern Art Foundation Ghez). 

\ravièra, sf. Piccolo piatto usato per servire gli antipasti. 

\raviggiòlo, sm. Formaggio fresco fatto con latte di pecora o di capra. 

\Ravinàle, Ìrma (Napoli 1937-) Compositrice italiana. Direttrice del conservatorio di Santa Cecilia a Roma dal 1988. Tra le opere Scorpione su testo di Trilussa e Spleen su testo di Baudelaire. 

\raviòlo, sm. Forma di pasta (quadrata, ovale, triangolare) ripiena di verdura e/o formaggio e/o carne ed eventuali altri ingredienti; ne esitono diverse varianti nelle regioni italiane. Una delle versioni più antiche della ricetta è quella genovese.   +  
 X   sm. pl. ravioli. 

\Raviscanìna Comune in provincia di Caserta (1.433 ab., CAP 81010, TEL. 0823). 

\ravizzóne, sm. Nome volgare della Brassica napus, crocifera largamente coltivata per foraggio e per la produzione di olio commestibile. Alto circa mezzo metro, è caratteristico per i fiori di un giallo intenso. 

\ravvaloràre, v. v. tr. Accrescere di valore. 
v. intr. pron. Riconoscere i propri errori. ~ rimediare, pentirsi. <> peccare. 

\ravvediménto, sm. Il ravvedersi. 

\ravviàre, v. v. tr. 1 Rimettere in ordine. 2 Rattizzare il fuoco. 
v. rifl. Rimettersi in ordine. 

\ravviàta, sf. Il ravviare o il ravviarsi. 

\ravvicinaménto, sm. 1 Il ravvicinare e il ravvicinarsi. <> allontanamento. 2 Riconciliazione. ~ chiarimento. 

\ravvicinàre, v. v. tr. 1 Avvicinare nuovamente. 2 Riconciliare due persone tra loro. aveva cercato di ravvicinarli ma non ce l'aveva fatta
v. rifl. Riconciliarsi. non credeva possibile potessero ravvicinarsi in tempi brevi
 X   v. tr. 1 to bring nearer to. 2 (riconciliare) to reconcile. 
 @   da ri-+ avvicinare

\ravviluppàre, v. v. tr. Avviluppare di più. 
v. rifl. Avvolgersi strettamente. 

\ravvìo, sm. Il riavviare. 
v. tr. Avvolgere più volte alla peggio. 
v. rifl. Arrotolarsi. 

\ravvisàbile, agg. Che si può ravvisare. 

\ravvisàre, v. tr. 1 Riconoscere all'aspetto. ~ identificare. 2 Distinguere dalle caratteristiche. ~ individuare. 
 X   v. tr. to recognize. 

\ravvivàre, v. v. tr. 1 Far tornare in vita, rianimare. ~ animare. 2 Ridare vigore. ~ vitalizzare. <> spegnere. 3 Ridare entusiasmo e vivacità. ~ animare. <> smorzare. 
v. intr. Riprendere vita, forza, coraggio. 
 X   v. tr. 1 to revive. 2 (fig.) to brighten up. 

\ravvòlgere, v. v. tr. Avvolgere per intero. 
v. rifl. Avvolgersi strettamente. 

\ravvolgiménto, sm. 1 Il ravvolgere e il ravvolgersi. 2 Contorsionismo di pensiero e di parola. 

\ravvoltàre, v. v. tr. Avvolgere sbrigativamente. 
v. rifl. Avvolgersi strettamente e in fretta in coperte e simili. 

\ravvòlto, agg. 1 Avvolto. 2 Contorto, involuto. 

\Rawalpindi Città (795.000 ab.), capitale del Pakistan, nella provincia di Punjab, alle falde dell'Himalaya. Nodo stradale e centro commerciale. Industrie chimiche, meccaniche, metallurgiche, petrolchimiche, tessili e alimentari sono le principali risorse economiche. Antica sede delle tribù dei rawal, fu conquistata dagli arabi a partire dal sec. VIII fino al sec. XI. Passò sotto il dominio britannico nel 1849 fino all'indipendenza del Pakistan (1947), divenendone capitale dal 1959 al 1968. 

\Rawlings, Majorie Kinnan (Washington 1896-Hawthorne, Florida 1953) Narratrice statunitense. Tra le opere Le mele d'oro (1935) e Il cucciolo (1938). 

\Rawlinson, Henry Creswice (Chadlington 1810-Londra 1895) Diplomatico e orientalista inglese. Decifrò l'iscrizione di Dario I sulla roccia di Bisutun. 

\Ray, Man (Filadelfia 1890-Parigi 1976) Pittore e fotografo statunitense. Tra le opere Rayograph (1922, New York, Museum of Modern Art) e A l'heure de l'observatoire-Les amoureux (1932-1934, Longpont-sur-Orge, Collezione privata). 

\Ray, Nicholas (La Crosse 1911-New York 1979) Regista cinematografico statunitense. Diresse Johnny Guitar (1954), Gioventù bruciata (1955) e La vera storia di Jess il bandito (1956). 

\Ray, Satyajit (Calcutta 1921-1992) Regista cinematografico indiano. Diresse La dea (1960), Il rivale (1971), Il regno dei diamanti (1980) e Ganascatru (1989). 

\Rayleigh, John William Strutt (Landford Grove 1842-Witham 1919) Fisico inglese, si laureò all'università di Cambridge e insegnò fisica sperimentale presso il Cavendish Laboratory, del quale divenne poi il direttore. Dopo essersi trasferito a Londra, si dedicò all'insegnamento della filosofia naturale alla Royal Institution. Fortemente interessato ai fenomeni ondulatori, contribuì autorevolmente alle ricerche nei campi dell'acustica, dell'ottica, dell'idrodinamica e della meccanica statistica. Assieme a Ramsay, riuscì nel 1894 a isolare il primo gas raro, l'argo. Per questo fu insignito del premio Nobel per la fisica nel 1904. 
Legge di Rayleigh 
Legge che afferma che l'intensità della luce diffusa in una data direzione è inversamente proporzionale al numero dei centri diffondenti per unità di volume e alla quarta potenza della lunghezza d'onda λ. 

\Raynaud, Maurice (Parigi 1834-1881) Medico francese. Descrisse l'omonimo morbo. 

\ràyon => "raion" 

\Razelm Lago (415 km2) della Romania, nel distretto di Tulcea. Comunica a sud con il mar Nero. 

\Razgrad Città (58.000 ab.) della Bulgaria, sul fiume Beli Lom, capoluogo del distretto omonimo. 

\Razin, Stepan Timofeevic (Zimoevjskaja 1630-Mosca 1671) Ribelle cosacco. Nel 1670 fu alla guida di un'insurrezione contadina, ma fu battuto, condannato a morte e squartato con il fratello. 

\raziocinànte, agg. Dotato di raziocinio. 

\raziocinàre, v. intr. Ragionare secondo raziocinio. 
 @   lat. ratiocinari, deriv. da ratio,-onis. 

\raziocìnio, sm. 1 La facoltà di ragionare con buon senso e criterio. ~ logica. 2 Riflessione. 
 X   sm. reason, reasoning. 
 @   lat. ratiocinium, deriv. da ratiocinari. 

\razionàle, agg. 1 Ragionevole, provvisto di ragione. ~ raziocinante. <> irrazionale. 2 Scientifico e logico. 3 Funzionale. ~ appropriato. 4 Specifica un numero che può essere espresso come rapporto tra due numeri interi.
 X   agg. rational. 
 @   lat. rationalis, deriv. da ratio -onis, nei significati di "ragione", "teoria", "vantaggio" e "rapporto". Nell'ultimo significato, non ha niente a che fare con fractio -onis, che deriva da frangere ("rompere").
In matematica i numeri razionali sono interi o frazionari ed esprimono il rapporto tra due grandezze che è possibile commisurare. Ogni numero razionale può essere posto sotto forma decimale con uno sviluppo decimale illimitato periodico (o decimale limitato, se il periodo è 0). Vengono definite razionali le quattro operazioni elementari (somma, sottrazione, moltiplicazione, divisione). 

\razionalìsmo, sm. Termine che designa le dottrine filosofiche per le quali tutta la realtà è regolata da leggi e principi razionali e pertanto come tale è accessibile alla ragione umana. In generale, l'atteggiamento di chi si affida allo strumento della ragione per verificare la veridicità di opinioni, credenze ecc. In origine il termine ebbe significato esclusivamente teologico e indicava l'accettazione delle sole verità fideistiche e teologiche rispondenti a criteri razionali, in contrasto con i dogmi dell'iperrazionalismo (San Tommaso), secondo i quali le verità dovevano essere accettate totalmente o parzialmente come rivelate. Successivamente il termine indicò il movimento filosofico iniziato da R. Cartesio nel XVII sec. che tentò di fondare tutta la conoscenza su basi razionali. Per il razionalismo, sotto l'apparente casualità e disordine degli accadimenti esiste ordine razionale intellegibile. Il sistema fu proseguito da Spinoza e Leibniz, in polemica con l'empirismo; il termine è stato anche inteso nei significati di razionalismo religioso, specialmente con Kant che lo estese a questo campo. 

\razionalìsta, agg. e sm. agg. Razionalistico. 
sm. 1 Seguace del razionalismo. 2 Chi agisce seguendo la ragione. 

\razionalisticaménte, avv. In modo razionalistico. 

\razionalìstico, agg. (pl. m.-ci) Relativo al razionalismo o ai razionalisti. 

\razionalità, sf. L'essere razionale. 

\razionalizzàre, v. tr. 1 Rendere razionale. ~ ottimizzare. doveva razionalizzare tutto il sistema della produzione. 2 Eliminare la comparsa di radici dal denominatore di una frazione.   +  

\razionalizzàto, agg. Riferito a una grandezza fisica che differisce da quella data per un fattore numerico opportuno. 

\razionalizzazióne, sf. In psicanalisi è il meccanismo di difesa tramite il quale un dato comportamento prodotto da fattori inconsci viene interpretato e giustificato mediante elementi reali e razionalistici. Una razionalizzazione esagerata può essere sintomo di disturbi nervosi. 

\razionalménte, avv. In modo razionale. 

\razionaménto, sm. Il razionare. 

\razionàre, v. tr. Dividere in razioni. ~ dosare. <> consumare. 
 X   v. tr. to ration. 

\razióne, sf. La quantità di generi alimentari o altro, assegnata a ciascuno. ~ dose. 
 X   sf. 1 ration. 2 (porzione) portion. 
 @   lat. ratio,-onis. 

\ràzza, sf. 1 Insieme di individui, animali o vegetali, che possono essere distinti da altri che appartengono alla medesima specie in virtù di definite caratteristiche ereditarie. ~ etnia. 2 Generazione, discendenza. 3 Raggio della ruota. 4 Tipo, qualità. ~ versione, genere. 
 X   sf. 1 race. 2 (specie animale) breed. 3 (sorta) kind, sort. 
Da due razze delle medesima specie nascono ibridi con capacità di riproduzione; mentre gli ibridi nati da due razze differenti sono sterili. Per quanto concerne gli animali domestici e le piante, la formazione delle razze è prodotta dall'uomo, mediante selezione. Relativamente all'uomo lo studio delle razze iniziò con Linneo e Buffon per proseguire in modo più razionale con Blumenbach, Cuvier e Ratzel. Ormai, dalla metà del XX secolo, è chiaro che la distinzione in "razze" degli uomini, così come la si intendeva in precedenza, non ha alcun fondamento: esitiono delle differenze di fenotipo, non gruppi razziali fissi o discontinui.

\ràzza (pesce), sf. Genere di Pesci cartilaginei con la caratteristica forma discoidale, dovuta allo sviluppo delle pinne pettorali. Lunghe fino a 1,5 m, le razze sono comuni anche nei nostri mari.   +  
Razza chiodata 
Pesce (Raja clavata) della famiglia dei Rajdi e dell'ordine dei Rajformi. Raggiunge anche 110 cm e vive nel Mediterraneo e nell'Atlantico. La femmina depone un uovo alla volta. 

\razzatóre, sm. Animale destinato alla riproduzione. 

\razzìa, sf. 1 Scorreria, saccheggio. ~ depredazione. 2 Furto di animali. 
 X   sf. foray, raid. 
 @   arabo ghaziyya

\razziàle, agg. Relativo alla razza. 
 X   agg. racial. 

\razziàre, v. tr. Fare razzia, depredare. ~ rapinare. 

\razziatóre, sm. (f.-trìce) Chi fa razzia. 

\razzìsmo, sm. Insieme di teorie e comportamenti che presuppongono la superiorità di una razza e giustificano discriminazioni nei confronti di individui appartenenti a razze differenti. Conseguentemente si afferma la necessità di non contrarre matrimonio con individui di altre razze per preservare pura la propria. La prima teorizzazione scientifica del razzismo fu prodotta da J. A. Gobineau, (Saggio sull'ineguaglianza delle razze umane, 1855) e proponeva anche un'interpretazione storica. Tale libro produsse vasti consensi nelle potenze colonialiste che operavano in Cina, India e Africa e che quindi agivano in nome di una giustificata superiorità della razza bianca. Il patrimonio genetico della razza funge da discriminante del suo sviluppo socio-culturale. Le idee di Chamberlain (Fondamenti del secolo XIX, 1899) influenzarono l'antisemitismo tedesco, sfociato nell'esaltazione della pura razza germanica e nelle persecuzioni nei confronti degli ebrei. In epoca recente molti studiosi hanno dimostrato che la trasmissione genetica non influenza lo sviluppo intellettivo o socioculturale di un individuo. 
 X   sm. racialism, racism. 

\razzìsta, sm. e sf. (pl.-i) Sostenitore del razzismo. 
 X   sm. e sf. racialist, racist. 

\razzisticaménte, avv. In modo razzistico. 

\razzìstico, agg. (pl. m.-ci) Relativo a razzismo o da razzista. 

\ràzzo, sm. 1 Propulsore a getto, solitamente impiegato fuori dall'atmosfera, nel quale la spinta propulsiva di un veicolo viene prodotta per reazione grazie all'espulsione delle masse contenute nel mezzo stesso; per questo si parla anche di endoreattore o endogetto. I razzi vettori utilizzati nel periodo storico delle prime missioni spaziali con e senza equipaggio erano composti da vari stadi propulsori che venivano utilizzati in sequenza durante le prime fasi del lancio e poi sganciati e abbandonati nello spazio. 2 Fuoco d'artificio, usato per scopi pirotecnici, di segnalazione navale, e simili. 3 Simbolo di elevata velocità. ~ fulmine. 
 X   sm. rocket. 
 @   lat. radius. 

\razzolàre, v. intr. 1 Raspare il terreno, come fanno le galline. 2 Rovistare, frugare. 
 X   v. intr. to scratch about. 

\razzolìo, sm. Il razzolare ripetuto. 

\Rb Simbolo chimico del rubidio. 

\rc In informatica è il nome della shell omonima del sistema operativo UNIX. Si tratta di un interprete di comandi che realizza un'interfaccia tra l'utente e il sistema. 

\RCA Sigla di Radio Corporation of America (corporazione americana per la radiodiffusione). 

\RD Sigla di Regio Decreto. 

\RDL Sigla di Regio Decreto Legge. 

\RDS Sigla di Radio Data System (sistema di radiotrasmissione dati). 

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