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\Staal de Launay, Marguerite Jeanne Cordier baronéssa di (Parigi 1684-Genevilliers, Parigi 1750) Scrittrice francese. Dama di compagnia della duchessa del Maine, con lei si occupò delle promozioni teatrali e mondane di Sceaux nonché dell'organizzazione della congiura di Cellamare, a favore del re di Spagna. Tra le opere, Memorie, in quattro libri, due commedie e una raccolta di Lettere, pubblicata nel 1755. 

\Stabat mater Sequenza di Iacopone da Todi (XIII-XIV sec.). 

\stabbiàre, v. v. tr. 1 Far trascorrere la notte su un terreno. 2 Far concimare un terreno dagli animali. 
v. intr. Concimare un terreno, trascorrendovi la notte. 

\stàbbio, sm. 1 Recinzione in cui vengono lasciati gli animali durante la notte. 2 Concime. 
 @   lat. stabulum stalla, deriv. da stare fermarsi. 

\stàbile, agg. e sm. agg. 1 Ben fisso. ~ instabile, mobile. aveva propositi stabili. 2 Che dura nel tempo. 3 Permanente. in pianta stabile
sm. Edificio, costruzione. avevano piazzato una bomba nello stabile
 X   agg. 1 steady, stable. 2 (permanente) permanent. 3 (colore) fast. 4 (tempo) settled. sm. building. 
 @   lat. stabilis, deriv. da stare star fermo. 

\Stàbile, Mariàno (Palermo 1888-Milano 1968) Baritono italiano. Ha interpretato numerose opere tra cui quelle di Mozart, quelle di Wagner e quelle della scuola verista. 

\stabiliménto, sm. 1 Insediamento. 2 Edificio, costruzione destinata a un'attività produttiva. 
 X   sm. 1 plant, factory. 2 (termale) thermal spa. 3 (edificio) establishment. 

\stabilìre, v. v. tr. 1 Fissare, accordare. dovevano ancora stabilire i termini della consegna. 2 Decretare, deliberare. la cassazione stabilì che non era legittimo alcun rimborso
v. intr. pron. Fissare la propria dimora in un luogo. 
 X   v. tr. 1 to estabilish. 2 (accertare) to ascertain. 3 (decidere) to decide. 4 (fissare) to fix, to set. v. intr. pron. to settle. 
 @   lat. stabilire rendere stabile, deriv. da stabilis

\stabilità, sf. invar. L'essere stabile, fermo. 
 X   sf. stability. 
In matematica è una proprietà delle soluzioni di un problema che, dopo una variazione opportunamente piccola dei dati iniziali, si mantengono all'interno di un intervallo stabilito precedentemente.  Ovvero la capacità, analoga, di un algoritmo di fornire output attendibili quando gli input hanno variazioni opportunamente piccole.  Ovvero è la condizione di un sottoinsieme di una struttura, rispetto ad una certa operazione, di ottenere, a partire da input in essa, output che stanno ancora in essa (nella struttura dei numeri reali, l'insieme dei numeri naturali è stabile rispetto all'addizione ma non rispetto alla sottrazione; l'insieme dei numeri interi dispari è stabile rispetto alla moltiplicazione ma non rispetto alla addizione; l'insieme dei numeri razionali positivi è stabile rispetto alla divisione ma non rispetto alla estrazione della radice quadrata); si usa equivalentemente l'aggettivo  →  "chiuso".
In meccanica è una nozione fondamentale usata nella determinazione della misura in cui le posizioni o le configurazioni dell'equilibrio di un sistema risentono di una perturbazione esterna. 
Stabilità di una struttura 
Nella scienza delle costruzioni, è la proprietà che la struttura possiede di resistere a sollecitazioni alle quali è soggetta; principalmente la stabilità dell'equilibrio elastico della struttura, ossia dell'equilibrio tra le forze esterne e le tensioni interne. 

\stabilìto, agg. Ben definito e fissato. 

\stabilizzànte, agg. e sm. agg. Che rende stabile una reazione chimica. 
sm. Sostanza che rende stabile una reazione chimica. 

\stabilizzàre, v. v. tr. Rendere stabile, normalizzare. ~ consolidare. <> destabilizzare. 
v. intr. pron. Diventare stabile. 

\stabilizzatóre, sm. 1 Ciò che stabilizza. 2 Oggetto che impedisce il rollio nelle navi. 3 Circuito elettrico che mantiene stabile e priva di oscillazioni l'alimentazione elettrica. si era danneggiato lo stabilizzatore del televisore. 

\stabilizzazióne, sf. L'atto di stabilizzare. 

\stabilménte, avv. In modo stabile. ~ definitivamente. <> momentaneamente. 

\stabulàre, v. v. tr. Tenere in una stalla. 
v. intr. Di animali, vivere in una stalla. 

\stabulàrio, sm. Reparto di un laboratorio o di un istituto destinato a tenere gli animali per la sperimentazione. 

\stabulazióne, sf. Il mettere il bestiame nelle stalle. 

\stacanovìsmo, sm. 1 Eccessivo zelo nel compiere il proprio lavoro. 2 Sistema di lavoro basato sull'aumento della produttività individuale, introdotto in Unione Sovietica dopo il 1935 
Per lo stacanovismo il miglioramento della produttività lavorativa si conseguiva attraverso l'utilizzo dello spirito di emulazione e la sollecitazione del ricorso all'esperienza professionale degli operai. Il termine deriva da A. G. Stackanov, minatore che nel 1935 mise in pratica una nuova tecnica estrattiva che gli permise di stabilire un record circa la quantità di carbone estratta in un solo giorno da un lavoratore. Divenne inevitabilmente modello per il regime stalinista. 

\stacanovìsta, sm. (pl.-i) Chi svolge con grande zelo il proprio lavoro. 

\stacanovìstico, agg. (pl.-ci) Riguardante lo stacanovismo. 

\staccàbile, agg. Che può essere staccato. 

\staccàre, v. v. tr. 1 Togliere qualcosa che era attaccato, rimuovere. staccare la corrente elettrica, interromperne l'erogazione. 2 Allontanare, distanziare. era riuscito a staccare il gruppo dei ciclisti. 3 Scandire le parole. 
v. intr. 1 Risaltare. 2 Finire il proprio turno di lavoro. decise di andare a prenderla quando staccava dal lavoro
v. intr. pron. Cadere. 
v. rifl. Allontanarsi. 
 X   v. tr. 1 to divide, to separate. 2 (slegare) to untie. 3 (rimuovere) to take off. 4 (scostare) to move away. 5 (scandire) to pronunce clearly. 6 (sport) to leave behind. v. intr. pron. 1 to come off, to break off. 2 (separarsi) to leave, to part. 3 (scostarsi) to move away. 
 @   da s-+ deriv. da tacca

\staccàto, agg. e sm. agg. Separato, disgiunto. 
sm. Il suonare le note, intercalandole con brevi intervalli. 

\stacciàre, v. tr. 1 Far passare nello staccio. 2 Setacciare. 3 Vagliare con attenzione. 

\stacciatùra, sf. L'operazione di stacciare. 

\stàccio, sm. (pl.-ci) Setaccio. ~ crivello. 

\staccionàta, sf. 1 Insieme di pali di recinzione uniti con delle traverse orizzontali di legno. 2 Ostacolo nelle gare di ippica. 
 X   sf. wooden fence. 

\stàcco, sm. (pl.-chi) 1 L'atto di staccare. 2 Distacco. lo stacco accumulato dal gruppo di testa era ingente. 3 Risalto, spicco. 
 @   deriv. da staccare

\stachys, sf. invar. Genere di piante erbacee o subarbustacee appartenenti alla famiglia delle Labiate diffuse nelle zone temperate. 

\stack, sm. invar. Letteralmente significa pila. In informatica designa una struttura di dati mediante la quale le informazioni sono inserite ed estratte in modo lineare. 

\stadèra, sf. Bilancia formata da un'asta graduata e da un unico piatto. 
 @   lat. statera, dal greco statèr statere. 

\stàdia, sf. Strumento utilizzato per rilievi topografici. 

\stàdio, sm. (pl.-i) 1 Arena adibita ad accogliere competizioni sportive. 2 Fase, periodo. • una malattia ad uno stadio avanzato. 3 Parte, segmento di un dispositivo che serve ad assicurare il funzionamento di uno ad esso successivo. 4 In aeronautica è ognuno degli elementi propulsivi di un missile vettore che si staccano quando è esaurito il loro propellente. 5 Antica misura di lunghezza greca, di 600 piedi, variabile intorno a 180 m. 
 X   sm. 1 football ground, stadium. 2 (fase) phase, stage. 3 (di un missile) stage. 
I più grandi stadi sono il Maracaná di Rio de Janiero (200.000 posti), il Nou Camp di Barcellona (150.000 posti) e l'Hampden Park di Glasgow (140.000 posti). 

\Stadio dello specchio come formatore della funzione dell'Io, Lo Opera di psicologia di J. Lacan (1949). 

\Stadio di Wimbledon, Lo Romanzo di D. Del Giudice (1983). 

\Staël, Anne-Louise-Germaine Necker Madame de (Parigi 1766-1817) Scrittrice. Figlia del ricco banchiere ginevrino Jacques Necker, ministro di Luigi XVI dal 1776 al 1781 e dal 1788 al 1790. Nel salotto della madre, ella dimostrò un'intelligenza estremamente precoce e si mostrò allieva entusiasta dei filosofi e uomini di cultura che regolarmente lo frequentano, tra i quali D. Diderot, J. D'Alembert, C. A. Helvétius, G. Buffon, Bernardin de Saint-Pierre e Mathieu de Montmorency. Nel 1786 andò sposa al barone Eric Magnus Staël de Holstein, ambasciatore di Svezia a Parigi. Il matrimonio la metterà relativamente al riparo dalle vicende della rivoluzione francese, consentendole di conservare una posizione influente nella società del tempo. Il 22 luglio 1787 le nacque Gustavine, la prima figlia, che morirà a poco più di un anno di età (7 aprile 1789); a questa sarebbero seguiti il figlio Auguste (1790), il secondo figlio Albert (settembre 1792) e la seconda figlia Albertine (1797). Nel 1812 avrebbe avuto Louis Alphonse da John Rocca. Allo scoppio della rivoluzione, la sua coscienza illuminista alimentò fervide speranze per un futuro costituzionale della Francia: nel 1791 partecipò attivamente all'elaborazione della nuova costituzione e ottenne anche che un suo amico, il conte Louis de Narbonne, entrasse nel nuovo governo. Gli sviluppi del movimento rivoluzionario, che coinvolsero anche il padre (licenziato dal re nel 1790) e gli eccessi del 1792 (i cosiddetti massacri di settembre) la costrinsero ad abbandonare Parigi, sfuggendo fortunosamente all'arresto. Prima raggiunse l'Inghilterra, in seguito si rifugiò nel castello di Coppet sul lago di Ginevra, acquistato dal padre nel 1784. Costretta all'inattività politica, aiutò la fuga di numerosi amici minacciati di morte e, soprattutto, si dedicò al lavoro letterario nel quale aveva esordito nel 1788 con la Lettera sul carattere e le opere di Jean-Jacques Rousseau, che può essere considerata il frutto precoce delle sue frequentazioni del salotto materno. Ebbe numerose relazioni, la più famosa delle quali fu quella con lo scrittore Benjamin Constant (durata dal 1794 al 1805, quando ella rifiutò la sua proposta di matrimonio). Dall'intensa attività letteraria, nacquero numerose opere: le Riflessioni sul processo alla regina, in difesa di Maria-Antonietta; un breve romanzo, Zulma; il Saggio sulle opere d'immaginazione (1794), saggio di teoria del romanzo; Sull'influenza delle passioni sulla felicità degli individui e delle nazioni (1796); Riflessioni sulla pace dirette a Pitt e ai francesi (1795), un appello alla pace, seguito dalle Riflessioni sulla pace interna. Nel 1798 scrisse Sulle circostanze attuali che possono terminare la rivoluzione e i principi che devono fondare la repubblica in Francia. All'indagine approfondita sulle conquiste della rivoluzione l'opera univa la denuncia dell'illegalità e degli estremismi. Lo scritto non venne pubblicato per l'avvenuta presa di potere da parte di Napoleone Bonaparte (9 novembre 1799 o 18 brumaio). Nel 1800 pubblicò il saggio Sulla letteratura considerata nei rapporti con le istituzioni sociali, che la fece conoscere in tutta Europa. In esso affermava il principio che la letteratura è legata alla nazione e alla sua storia, oltre che agli esempi stranieri. Intanto iniziò lo studio della lingua tedesca. In dicembre si separò dal marito. Nel 1802, Napoleone le vietò di mettere piede a Parigi, mentre un bando del 1803 le impose di restare almeno a quaranta leghe da Parigi. Per tutta risposta, ella organizzò un nuovo salotto a Coppet. Nello stesso anno effettuò un viaggio in Germania e a Weimar incontrò J. W. Goethe, F. Schiller e W. A. Schlegel, in compagnia del quale ritornò in Svizzera. Nel 1804, in primavera fu a Berlino e a Weimar; in dicembre partì per l'Italia (visite a Roma, Napoli, Firenze, Venezia e Milano). Intanto era morto il marito (9 maggio 1802) e il padre (maggio 1804). Nel 1810 pubblicò il secondo famosissimo saggio Sulla Germania, pregevole indagine sulla letteratura e filosofia romantica tedesca, considerata la sua opera più importante. L'esaltazione delle cose tedesche, che aveva lo scopo di rompere le barriere nazionalistiche, irritò tanto Napoleone che ordinò la distruzione della prima edizione ed esiliò l'autrice. Nel 1812 effettuò un viaggio toccando Vienna, Pietroburgo, Stoccolma e l'Inghilterra. Il libro Sulla Germania venne pubblicato a Londra nel 1813 e a Parigi nel 1814. Con la restaurazione (1814) poté ritornare a Parigi e riaprire un salotto. Nel 1815, la fuga di Napoleone dall'isola d'Elba (1° marzo) la convinse a tornare a Coppet. In questo periodo, anche Lord Byron frequentò il salotto di Coppet. Il 10 ottobre 1816 sposò in segreto John Rocca, un giovane ufficiale svizzero. La felicità fu di breve durata: la salute di Madame de Staël era compromessa; il 21 febbraio 1817 venne colpita da un attacco di apoplessia che la lasciò paralizzata. Morì il 14 luglio dello stesso anno. John Rocca morirà sei mesi più tardi, il 30 gennaio 1818. Tra le altre sue opere, si ricordano Sul carattere di Necker e la sua vita privata (1804), Dieci anni di esilio (1811), Considerazioni sui principali avvenimenti della rivoluzione francese (pubblicato postumo nel 1818); inoltre, due opere di narrativa, il romanzo epistolare Delphine (1802) e il romanzo-guida d'Italia Corinne ou l'Italie (1807), vicende di donne sole e di talento prese nella morsa di culture e di codici limitativi. Indipendentemente dal valore assoluto delle sue opere, Madame de Staël con la sua attività entusiasta e appassionata ha svolto un ruolo di primo piano nello sviluppo del romanticismo francese e della critica letteraria moderna. Nelle sue opere teoriche, Sulla letteratura considerata nei rapporti con le istituzioni sociali (1800) e Sulla Germania (1810) Madame de Staël analizzò con lucidità l'anima romantica con le sue inquietudini, la malinconia e l'entusiasmo lirico e la espresse con parole d'ordine che ebbero una presa eccezionale sui contemporanei: La poesia nuova deve essere moderna, cristiana e nazionale, non più un mestiere ma quasi una religione. Il saggio Sulla letteratura presenta un'analisi dell'influenza della religione, dei costumi e delle leggi sulla produzione letteraria, ispirata a Diderot e a Montesquieu. La sua sensibilità le consentì di interpretare con prontezza lo spirito del tempo traducendolo in formule felici che contribuirono a creare la coscienza romantica. 

\staff, sm. invar. Gruppo di persone specializzate che svolgono un'attività coordinati da un responsabile. 

\stàffa, sf. 1 Ognuno dei due oggetti metallici che cadono da una sella e in cui il cavaliere appoggia i piedi. perdere le staffe, arrabbiarsi; tenere il piede in due staffe, assumere un comportamento ambiguo. 2 Sostegno che collega due parti di una struttura. 3 Ossicino dell'orecchio. 
 X   sf. 1 stirrup. 2 (perdere le staffe) to fly off the handle. 
 @   longob. staffa predellino. 

\staffàle, sm. La parte della vanga su cui è possibile appoggiare la suola del piede allo scopo di spingere in profondità nel terreno. 

\Staffàrda Frazione del comune di Ravello, in provincia di Cuneo (Piemonte), posto nella pianura alla sinistra del Po. Possiede l'abbazia cistercense di Santa Maria (XII sec.). 

\staffàre, v. tr. Compiere la staffatura. 

\staffétta, sf. 1 Chi portava messaggi di corsa o a cavallo. 2 Corsa a squadre in cui gli atleti di ogni squadra gareggiano in successione portando e passandosi un oggetto detto testimone. 3 Insieme dei veicoli che precede un convoglio o corteo. 
 X   sf. 1 (sport) relay. 2 (messo) dispatch rider. 
 @   deriv. da staffa

\staffettìsta, sm. (pl.-i) Atleta che gareggia in una staffetta. 

\staffière, sm. Palafreniere. 

\staffilàre, v. tr. 1 Colpire violentemente con lo staffile. 2 Criticare aspramente. 

\staffilàta, sf. 1 Colpo di staffile. 2 Dura critica. 

\staffìle, sm. 1 Striscia di cuoio a cui è appesa la staffa. 2 Scudiscio. 

\Stàffolo Comune in provincia di Ancona (2.153 ab., CAP 60039, TEL. 0731). 

\Stafford Città (56.000 ab.) della Gran Bretagna, capoluogo della contea di Staffordshire, in Inghilterra (1.054.000 ab.), attraversata dal fiume Trent. 

\stafil(o)- Primo elemento di parole composte che nella terminologia medica significa ugola. 

\Stafilàcee Famiglia di piante legnose appartenenti all'ordine delle Celestrali diffuse nelle zone temperate dell'emisfero settentrionale. 

\Stafilìnidi Famiglia di Insetti Coleotteri cosmopoliti polifagi. 

\stafilocòcco, sm. Genere di batteri (Staphilococcus), appartenente alla famiglia delle Micrococcacee, consistente in individui sferoidali che si uniscono in grappoli. Possono essere saprofiti, parassiti e patogeni. 
Stafilococco piogeno aureo 
Agente di ascessi cutanei o interni, produttore di tossine, in grado di inquinare i cibi e provocare intossicazioni alimentari. 

\stage, sm. invar. (termine di origine francese, pronunciato "staʒ", non "steidʒ") periodo di apprendimento, di tirocinio o di perfezionamento riguardo le tecniche di un certo lavoro. ~ corso. 

\stage, sm. invar. (termine di origine inglese, pronunciato "steidʒ") palcoscenico

\stagflazióne, sf. In economia termine che deriva dall'unione di stagnazione e inflazione; rappresenta una situazione in cui l'attività produttiva si contrae e contemporaneamente si verificano sintomi inflazionistici, tipici delle fasi ascendenti e dell'ultima fase del boom. La conseguenza immediata è un simultaneo aumento dei prezzi (dovuto alla diminuzione del valore della moneta) e della disoccupazione. 

\staggiàre, v. tr. Puntellare i rami degli alberi da frutta per tenerli sollevati. 

\stàggio, sm. (pl.-gi) 1 Stanga, asta di sostegno. 2 Parte della sedia che dallo schienale si prolunga verso i sostegni posti in basso. 

\stagionàle, agg., sm. e sf. agg. Che riguarda una determinata stagione. turismo stagionale, lavoro stagionale, che avviene solo in una determinata stagione. 
sm. e sf. Chi svolge un lavoro che avviene solo in particolari stagioni. 
 X   agg. seasonal. 

\stagionalità, sf. L'essere stagionale. 

\stagionaménto, sm. Stagionatura. 

\stagionàre, v. v. tr. 1 Conservare. 2 Invecchiare. misero il vino a stagionare nelle botti
v. intr. pron. Conservarsi, invecchiare. 
 X   1 (alimenti) to mature. 2 (legno) to season. 
 @   deriv. da stagione

\stagionàto, agg. 1 Sottoposto a stagionatura. 2 Vecchio. 

\stagionatùra, sf. 1 Periodo necessario affinché la conservazione di un oggetto avvenga in modo ottimale o che l'oggetto acquisti determinate proprietà. 2 Tecnica per stagionare. 

\stagióne, sf. 1 Ognuno dei periodi di quattro mesi in cui gli equinozi dividono l'anno solare. 2 Condizioni atmosferiche e meteorologiche che caratterizzano ogni periodo. 3 Periodo dell'anno in cui si svolge una determinata attività. 4 Periodo di tempo. 
 X   sf. season. 
Le stagioni derivano dall'inclinazione dell'asse terrestre rispetto al piano dell'eclittica, che fa rivolgere alternativamente verso il sole uno dei due emisferi; questo cambiamento di durata e di inclinazione dell'irraggiamento solare incide molto sul regime dei cicli giornalieri dell'atmosfera e dell'idrosfera e causa situazioni meteorologiche tipiche di ogni stagione e della latidudine. La primavera è compresa tra l'equinozio di primavera (21 marzo) e il solstizio d'estate (21 giugno); l'estate va dal solstizio d'estate all'equinozio di autunno (23 settembre); l'autunno va dall'equinozio d'autunno al solstizio d'inverno (21 dicembre); l'inverno va da tale solstizio all'equinozio di primavera. 

\Stagione all'inferno, Una Prosa di A. Rimbaud (1873). 

\Stagìra Città greca della Calcidica che venne distrutta da Filippo II di Macedonia nel 349 e quindi da lui stesso ricostruita per intercessione di Aristotele del quale era la patria. 

\stagirìta, agg., sm. e sf. (pl. m.-i) agg. Di abitante della città di Stagira. 
sm. 1 Abitante si Stagira. 2 Pseudonimo di Aristotele. 

\stagliàre, v. v. tr. 1 Tagliare in modo irregolare. 2 Fare un compromesso per risolvere una determinata questione. 
v. intr. pron. Risaltare, evidenziarsi. 
 X   v. intr. pron. to be silhouetted, to stand out. 

\Staglièno Quartiere del comune di Genova, nella val Bisagno, in cui si trova uno dei cimiteri monumentali più importanti d'Europa, definito da Ernest Hemingway una delle meraviglie del mondo (vi si trovano, tra le altre, le tombe di Giuseppe Mazzini, Nino Bixio, Ferruccio Parri, Michele Novaro, Gilberto Govi, Edoardo Sanguineti, Fabrizio De André, Fernanda Pivano, Constance Lloyd, moglie di Oscar Wilde). 

\stagnàio, sm. (pl.-ai) Chi salda lo stagno e lavora con la latta. ~ lattoniere. 

\stagnànte, agg. 1 Che ristagna, non in movimento. 2 Inerte. 

\stagnàre, v. v. tr. 1 Bloccare la fuoruscita di un liquido. 2 Ricoprire di stagno o riparare con lo stagno. 3 Rendere impermeabile una superficie. 
v. intr. 1 Rimanere fermo. 2 Non avere sviluppi. il commercio iniziò a stagnare
v. intr. pron. Smettere di fuoriuscire. 
 X   v. tr. 1 (barca) to make watertight. 2 (tegame) to tin-plate. 3 (sangue) to stop. v. intr. to stagnate. 
 @   deriv. da stagno

\stagnatùra, sf. L'operazione di ricoprire una superficie con lo stagno a scopo protettivo. 

\stagnazióne, sf. Ristagno. 

\stagnicoltùra, sf. L'allevamento di pesci fatto in stagni. 

\stagnìno, sm. Stagnaio. ~ lattoniere, saldatore. 

\stàgno, agg. e sm. agg. Che è chiuso e che chiude ermeticamente. 
sm. 1 Piccolo e poco profondo specchio di acqua. 2 (solo sing.) Elemento chimico facilmente fusibile e malleabile di colore argenteo. 
 X   agg. airtight, watertight. sm. 1 (specchio d'acqua) pool, pond. 2 (metallo) tin. 
Elemento chimico con simbolo Sn, numero atomico 50 e peso atomico 118,7. Utilizzato già nei tempi antichi, veniva estratto dai minerali delle isole Cassiteriti (Cornovaglia). Sono due le forme allotropiche sotto le quali si presenta; quella bianca, stabile a temperature superiori a 13,2 °C e quella pulverulenta, che si trasforma spontaneamente nella prima; dovrebbe esistere anche una terza forma intorno ai 200 °C. È un ottimo resistente agli acidi organici, per questo motivo viene utilizzato per rivestire recipienti di altri metalli (ferro e rame) utilizzati per scopi alimentari, per fare bronzi, leghe fusibili e amalgami. Alcuni composti, utilizzati come pesticidi in agricoltura, sono molto pericolosi, mentre sono ritenute praticamente innocue piccole quantità di stagno presenti nei contenitori per gli alimenti. 

\Stàgno Lombàrdo Comune in provincia di Cremona (1.442 ab., CAP 26049, TEL. 0372). 

\stagnòla, sf. Lamina di stagno utilizzata per conservare gli alimenti. 
 X   sf. tinfoil. 

\stagnòlo, agg. Fatto di stagno. 

\Stagnóne Gruppo di isole situate presso la costa occidentale della Sicilia, tra Marsala e Trapani. 

\stàio, sm. 1 Misura di capacità. 2 Recipiente cilindrico che contiene la capacità di uno staio. 
[plurale: gli stai (recipienti), le staia (misura)]

\Staìti Comune in provincia di Reggio Calabria (516 ab., CAP 89030, TEL. 0964). 

\Stalag 17 Film drammatico, americano (1953). Regia di Billy Wilder. Interpreti: William Holden, Don Taylor, Otto Preminger. Titolo originale: Stalag 17 

\stalagmìte, sf. Deposito calcareo tipico delle grotte, a forma di cono che si innalza dal pavimento. 

\stalattìte, sf. Deposito calcareo analogo alla stalagmite che pende dalla volta della grotta. 

\stalattìtico, agg. (pl. m.-ci) Che ha forma di stalattite. 

\Stalettì Comune in provincia di Catanzaro (2.429 ab., CAP 88060, TEL. 0961). 

\Stalin, Iosif Visarionovic Dzugasvili detto (Gori, Tbilisi 1879-Mosca 1953) Uomo politico sovietico, fu uno dei massimi personaggi della storia contemporanea mondiale. Iscritto al seminario di Tbilisi, venne cacciato nel 1898 per l'intensa propaganda a favore del Partito socialdemocratico russo; venne mandato in Siberia dal 1913 al 1917 per la sua attività sovversiva. Fece ritorno a San Pietroburgo all'indomani dello scoppio della rivoluzione di febbraio; venne eletto commissario alle nazionalità del primo governo sovietico, favorendo un pratico riconoscimento delle minoranze etniche presenti nell'URSS. Per le grandi doti organizzative, dimostrate nel corso della guerra civile, venne eletto segretario generale del Partito comunista (1922), dopo che Lenin fu colpito da emiplegia; in seguito alla morte di Lenin (1924), si alleò con Kamenev, esautorando così Trockij, sostituendo alla sua teoria della rivoluzione permanente la scelta della costruzione del socialismo in un solo paese. Cacciati dal partito Kamenev e Bucharin (1927) ed esiliato Trockij, attraverso il primo piano quinquennale, tentò la carta della rapida industrializzazione dell'Unione Sovietica e della collettivizzazione forzata dell'agricoltura (1930). Con il pretesto dell'assassinio di Kirov (1934), iniziò la campagna di purghe, con le quali (1935-1938) si liberò della vecchia guardia bolscevica instaurando un regime dittatoriale incentrato sul partito e sulla sua persona, rafforzato continuamente mediante l'uso del terrore e del controllo poliziesco. Dopo aver fornito un nuovo volto all'economia e alla società russa, intorno agli anni '30, Stalin ristabilì i contatti con l'occidente europeo, siglando nel 1939 un patto con Hitler di non aggressione e di spartizione della Polonia. All'indomani dell'attacco tedesco all'URSS del 1941, si alleò con gli angloamericani nella coalizione antinazista, segnando una tappa decisiva verso la sconfitta della Germania hitleriana. Nel dopoguerra diede avvio a una fase di ricostruzione del paese e all'incremento della potenza militare sovietica, cercando anche di rendere più simile al modello sovietico i governi dei paesi dell'Europa orientale. 

\Stalingràdo Nome della città di Caricyn, dal 1925 al 1961 nella Federazione russa, attribuito in onore di Stalin. 
Battaglia di Stalingrado 
Battaglia combattuta nell'agosto del 1942, nel corso della seconda guerra mondiale, tra i tedeschi e le armate russe; in seguito alle vittoriose offensive sul Don, le truppe germaniche puntarono sulla città, la cui conquista avrebbe significato il controllo della più importante via fluviale russa di rifornimento. Il 15 settembre i tedeschi, giunti al centro della città, dovettero affrontare una resistenza accanita dei sovietici che durò per tutto l'inverno; circondati i nemici, dopo sessantasette giorni di resistenza, le truppe del maresciallo Timosenko piegarono le truppe tedesche, comandate dai generali Von Paulus e Strecker: 91.000 tedeschi, fra cui 2.500 ufficiali e ventiquattro generali furono fatti prigionieri, mentre oltre 120.000 uomini rimasero uccisi. In seguito a questa battaglia iniziò una serie di sconfitte che nel giro di poco tempo decretò la fine della Germania hitleriana. 

\staliniàno, agg. Riguardante Stalin. 

\stalinìsta, agg., sm. e sf. (pl. m.-i) agg. Relativo alle idee di Stalin. 
sm. e sf. Sostenitore politico di Stalin. 

\Stalker Film di fantascienza, russo (1980). Regia di Andreij Tarkowskij. Interpreti: Aleksander Kajdanovski, Anatolij Solonitsyn, Nikolaj Grinko. Titolo originale: Stalker 

\stàlla, sf. 1 Luogo coperto in cui è alloggiato il bestiame. 2 Il bestiame stesso. 3 Luogo sudicio e sporco. 
 X   sf. 1 cowshed, cattleshed. 2 (per cavalli) stable. 
 @   german. stalla. 

\stallàggio, sm. (pl.-gi) 1 La stalla annessa agli alberghi di un tempo. 2 Il pagamento per l'utilizzo di questa stalla. 

\stallàre, v. intr. 1 Di animali domestici, defecare. 2 Di aeroplano, andare in stallo. 

\stallàtico, agg. e sm. (pl.-ci) agg. Relativo alla stalla. 
sm. 1 Concime. 2 Stalla. 

\stallìa, sf. Il periodo di tempo, indicato dal codice della navigazione italiano, durante il quale il capitano di una nave deve aspettare che sia eseguito il carico o lo scarico della merce di una nave senza che il noleggiatore debba corrispondere un compenso non compreso nel nolo. 

\stallière, sm. Individuo che tiene in ordine la stalla e ha cura delle bestie. 

\Stallings, Laurence (Macon, Georgia 1894-1968) Drammaturgo e romanziere statunitense. Tra le opere, Plumes (1924, Piume) e What Price Glory? (1924, Il prezzo della gloria), First Flight (1925, Primo volo), The Buccaneer (1925) scritte per il teatro con M. Anderson, oltre ai numerosi lavori cinematografici. 

\stallìno, agg. 1 Relativo alla stalla. 2 Di animale, nato e allevato in stalla. 3 Di un tipo di allevamento di bovini, ovini ed equini che viene effettuato completamente al chiuso, nella stalla, negli ovili o nella scuderia. 

\stallìvo, agg. Di cavallo, che è rimasto per lungo tempo in scuderia. 

\stàllo, sm. 1 Scanno, sedile. 2 Posizione del re negli scacchi in cui è impossibile muovere in quanto finirebbe in scacco. 3 Immobilismo. 4 Riduzione della portanza sulle ali di un aereo. 
 X   sm. 1 (sedile, aeronautica) stall, seat. 2 (scacchi, immobilismo) stalemate. 
 @   deriv. da stallare; nel significato [4]: dall'ingl. to stall. 

\stallóne, sm. Cavallo da riproduzione. 
 X   sm. stallion. 

\Stallone d'argento, Lo Romanzo di J. B. Cabell (1926). 

\Stallone, Sylvester (New York 1946-) Attore e regista cinematografico statunitense. Interpretò i cinque film su Rocky (1976, 1979, 1982), i tre su Rambo (1982-1990), Sorvegliato speciale (1989), Tango & Cash (1990), Cliffhanger (1993), Lo specialista (1994), Assassins (1995). 

\stamàne, o stamàni, avv. Nella mattinata di oggi. 
 X   avv. this morning. 
 @   lat. ista mane. 

\stamattìna => "stamane" 

\Stamattina, stasera, troppo presto Racconto di J. Baldwin (1965). 

\stambécco, sm. Mammifero (Capra ibex) della famiglia dei Bovidi e dell'ordine degli Artiodattili. Piuttosto tozzo e di dimensioni notevoli, è di colore bianco e grigio, alto sino a 105 cm, è dotato di lunghe corna (raggiungono anche i 90 cm misurati lungo la curvatura) negli esemplari maschi. Vegetariano, vive sulle montagne, dalle Alpi all'Abissinia, solitario o in piccoli gruppi dimostrando un'eccezionale capacità di movimento tra le rocce, grazie alla struttura particolare degli zoccoli e al suo straordinario equilibrio. Nel periodo degli amori (dicembre-gennaio), i maschi si contendono le femmine ingaggiando lotte a colpi di corna; quindi, lasciando alle femmine la cura della prole, ritornano al loro abituale peregrinare. In Italia, la specie più nota è lo stambecco delle Alpi, attualmente distribuita in luoghi strettamente controllati, quali il parco nazionale del Gran Paradiso. Simile allo stambecco delle Alpi sono lo stambecco abissino, quello nubiano dell'Africa orientale, quello del Caucaso e la capra sibirica dell'Asia centrale; differente invece è lo stambecco dei Pirenei. 
 X   sm. ibex. 

\stambèrga, sf. (pl.-ghe) Tugurio, casa molto squallida e malandata. 

\stambùgio, sm. (pl.-gi) Piccola stanza, sgabuzzino. 

\stamburàre, v. v. intr. Suonare a lungo il tamburo. 
v. tr. Divulgare, diffondere ai quattro venti. 

\stàme, sm. 1 Filo dell'ordito. 2 Filo di lana sottile. 3 Organo maschile del fiore. 

\staménto, sm. Ognuno degli stati o bracci che componevano il parlamento sardo del periodo aragonese. 

\stamìgna, o stamìna, sf. Tessuto, tela robusta e ruvida. 

\staminàle, sm. L'insieme degli scalini più bassi in una nave. 

\staminàto, o staminìfero, agg. Di fiore, munito di stami. 

\staminìfero, agg. Che è provvisto di stami. 

\staminòde, o staminòdio, sm. Stame sterile a causa dell'aborto delle antere che non producono polline. 

\Stamitz, Jan (Némecky 1717-Mannheim 1757) Compositore boemo. È autore, tra l'altro, di 67 sinfonie, concerti e musiche da camera. 

\Stamitz, Karel Filip (Mannheim 1745-Jena 1801) Compositore tedesco. È autore, tra l'altro, di 89 sinfonie, 50 concerti e oltre 300 composizioni da camera. 

\stamnos, sm. invar. In archeologia, vaso greco di forma globulare, provvisto di due anse orizzontali, in cui veniva versato olio o vino o che serviva per contenere monete. 

\Stamp, Terence (Stepney, Londra 1940-) Attore cinematografico inglese. Interpretò Billy Bud (1961), Wall Street (1987) e Alien Nation (1988). 

\stàmpa, sf. 1 L'atto di stampare. 2 Ciò che viene stampato. 3 L'insieme delle pubblicazioni giornalistiche. 4 L'insieme dei giornalisti. 5 Tecnica di riproduzione su carta di immagini o testi. 
 X   sf. 1 printing. 2 (riproduzione) print. 3 (sala) pressroom. 4 (insieme delle pubblicazioni e dei giornalisti) press. 
Venne introdotta nel VI sec. in estremo oriente, come tecnica per riprodurre un originale inciso su legno (xilografia) e successivamente fuso in piombo. L'invenzione della stampa è comunque attribuita al tedesco Johan Genfleisch Gutenberg, che a partire dal 1438 iniziò i primi esperimenti. A lui si deve il merito di aver creato il sistema di caratteri mobili, di piombo, e la stampa sui torchi a leva. In un documento del 1460 dichiara di aver scritto un libro senza l'aiuto di penne; il primo libro stampato (1449) fu la Bibbia (in latino a caratteri gotici) detta Bibbia delle 42 righe. Nel 1455 due operai di Gutenberg si stabilirono in Italia, a Subiaco, e qui stamparono nel 1465 il primo libro. Negli anni che seguirono le tipografie si diffusero in tutt'Europa, (Boemia, Francia, Polonia, Spagna ecc.). La prima tipografia del Nuovo Mondo fu fondata a Città del Messico nel 1539, mentre nel 1546 si svolse a Lipsia la prima fiera del libro. Solo nel 1870 fu utilizzata (Londra) la prima rotativa. Le forme di stampa usate sono piane o cilindriche, sempre rigide; l'inchiostro è trasferito dalla forma al supporto congiungendo, in pressione, direttamente questi due elementi. Quando i grafismi sono trasferiti dalla forma su un rullo di gomma e da questo al supporto, si parla di stampa tipografica indiretta, detta anche tipografia offset. La stampa flessografica prevede l'uso di forme rilievografiche in gomma ed è impiegata per la stampa di prodotti per imballaggi in carta e materie plastiche. La stampa planografica comprende tutti i procedimenti di stampa che impiegano forme con i grafismi non in rilievo rispetto al piano di stampa; può essere diretta (litografia, dal 1796) o indiretta, quando i grafismi inchiostrati vengono trasferiti dalla forma a un cilindro intermedio rivestito con materiale elastico e successivamente al supporto di stampa (offset). La litografia è impiegata soprattutto per la stampa d'arte e l'offset per libri molto illustrati, riviste e carte geografiche. La stampa incavografica comprende tutti quei procedimenti di utilizzo di forme di stampa con i grafismi incisi in incavo (rotocalco e calcografia); la prima è adottata per riviste illustrate a grande tiratura e per giornali, mentre la seconda per i francobolli. La permeografia utilizza le forme permeografiche che consentono il trasferimento su qualsiasi supporto dell'inchiostro passante tramite zone stampanti della forma (serigrafia); tipica della stampa su vetro, materie plastiche e metalli. La stampa ha avuto, grazie all'applicazione di tecnologie informatiche, un notevole sviluppo in questi ultimi decenni. 
Libertà di stampa 
Diritto costituzionale che prevede la libertà di diffondere, su mezzo cartaceo, il pensiero proprio o altrui. Esso è strumentale alla libertà di pensiero, che non potrebbe essere rivolto a più destinatari se non tramite la stampa. L'autorità giudiziaria può limitare questo diritto, solo nel caso in cui le pubblicazioni siano contrarie al buoncostume oppure nel caso in cui, tramite stampa, sia stato commesso un delitto. 

\Stàmpa, Gàspara (Padova 1523-Venezia 1554) Poetessa. Tra le opere Rime (postumo, 1554). 

\Stàmpa, Massimiliàno marchése di Soncìno (??-1552) Governatore di Milano alla morte di Francesco II Sforza, offrì Milano all'imperatore Carlo V. In cambio, ottenne il marchesato di Soncino dall'imperatore. 

\Stampàcchia, Guido (Napoli, 1922 - Parigi, 1978) Matematico, conosciuto per numerosi contributi alla teoria delle equazioni differenziali ellittiche e al calcolo delle variazioni. Rivestì particolare importanza in analisi funzionale un suo teorema sugli spazi di Hilbert, di cui il teorema di Lax-Milgram è un corollario. Fu anche il promotore di un proficuo e stretto rapporto di collaborazione tra la comunità matematica italiana e internazionale, francese in particolare. Fu presidente dell'Unione Matematica Italiana dal 1968 al 1974. Vedi qui:   +  .

\stampàggio, sm. (pl.-gi) 1 Lavorazione a caldo di metalli malleabili, mediante presse. 2 Stampa. 

\stampànte, agg. e sf. agg. 1 Che stampa. 
sf. Unità di un sistema informatico che riproduce su carta i dati elaborati a video. 
 X   sf. printer. 

\stampàre, v. v. tr. 1 Imprimere, riprodurre segni, caratteri tramite la tecnica della stampa. stampare un volantino pubblicitario. 2 Pubblicare. 3 Sviluppare su carta fotosensibile i negativi delle macchine fotografiche. 4 Lasciare delle tracce, impronte. 
v. intr. pron. Restare impresso, imprimersi. quella sfortunata vicenda gli si stampò nell'animo
 X   v. tr. 1 to print. 2 (imprimere) to impress. 3 (pubblicare) to publish, to print. 4 (coniare) to coin. 
 @   german. stampon imprimere. 

\stampàta, sf. Ciò che è stato stampato velocemente. 

\stampatèllo, sm. Scrittura manuale che cerca di ricalcare, imitare quella ottenuta tramite caratteri di stampa. 
 X   sm. block letters. 

\stampàto, agg. e sm. agg. 1 Scritto, riprodotto a stampa. 2 Impresso. 
sm. Foglio ottenuto tramite stampa. doveva compilare quel modulo stampato prima di poter accedere

\stampatóre, agg. e sm. agg. Che stampa. 
sm. 1 Tipografo. 2 Chi è addetto allo stampaggio. 

\stampatrìce, sf. Macchina che stampa su carta le pellicole fotografiche. 

\stampèlla, sf. Sostegno utilizzato da chi ha problemi agli arti inferiori. ~ gruccia. 
 X   sf. crutch. 

\stamperìa, sf. Officina in cui si producono stampaggi. 

\stampìglia, sf. Timbro che riproduce sigle o diciture brevi. 

\stampigliàre, v. tr. Imprimere con una stampiglia. 

\stampigliatrìce, sf. Macchina utilizzata per fare stampigliature. 

\stampigliatùra, sf. L'atto di stampigliare. ~ scritta, dicitura. 

\stampinàre, v. tr. Disegnare mediante stampino. 

\stampìno, sm. 1 Superficie di metallo sagomata e traforata in modo da riprodurre un motivo, utilizzata per stampare passandovi sopra del colore o spruzzo. 2 Attrezzo per fare buchi nel cuoio. 
 @   dimin. di stampo

\stàmpo, sm. 1 Arnese in rilievo che riproduce disegni quando cosparso di colore o vernice e appoggiato su una certa superficie. 2 Recipiente di varie forme, in cui vengono versate sostanze fuse le quali, indurendosi, ne assumono la forma. stampo per dolci. 3 Tempra, carattere. era una persona di vecchio stampo
 X   sm. 1 mould. 2 (indole) sort, kind. 
 @   deriv. da stampare

\stampóne, sm. Nell'industria grafica, la prima prova di stampa di una riproduzione grafica o di un cliché. ~ bozza. 

\stanàre, v. tr. 1 Far uscire dalla tana. 2 Far uscire qualcuno dal luogo in cui si nasconde. 
 X   v. tr. to drive out. 

\stànca, sf. Fase in cui la marea raggiunge il massimo livello, prima di decrescere. 

\stancàre, v. v. tr. 1 Togliere vigore. quel duro lavoro lo aveva completamente stancato. 2 Infastidire, annoiare. non doveva stancarlo con discorsi stupidi
v. intr. pron. 1 Perdere vigore, energie. 2 Annoiarsi. 
 X   v. tr. 1 to weary, to tire. 2 (infastidire) to bore. 3 (annoiare) to annoy. v. intr. pron. to get tired, to grow tired. 
 @   deriv. da stanco

\stanchévole, agg. Che causa stanchezza. 

\stanchézza, sf. L'essere stanco, privo di energie. 
 X   sf. fatigue, tiredness. 

\stànco, agg. (pl. m.-chi) 1 Che è stremato e necessita di riposo. ~ energico. 2 Sfruttato. terreno stanco. 3 Annoiato. 4 Privo di entusiasmo, di vivacità. 
 X   agg. 1 tired. 2 (di) fed up with, tired of. 

\stand, sm. invar. 1 Reparto assegnato in una fiera mostra, a chi ha qualcosa da esporre. 2 Terreno in cui si pratica il tiro a volo. 

\STANDA Sigla di Società Tutti Articoli Nazionali Dell'Arredamento e abbigliamento. 

\standard, agg., sm. invar.  agg. conforme ad un determinato modello assunto come normale. formato standard. sm. 1 Modello (o valore, livello, tenore, …) medio di riferimento, convenzionalmente accettato o abituale o esemplare. standard di vita; standard di consumo; è il suo standard.  2 campione di un certo prodotto su cui si basano le classificazioni ufficiali di qualità.
 X   agg., sm. standard. 
 @   ingl. standard norma. 
In tutte le discipline la parola standard è usata in molti modi. Richiamiamo solo alcuni usi specifici in campo matematico:
deviazione standard (standard deviation, standard error) in ambito statistico   +  
base standard   +   e matrice standard   +   nell'ambito dell'algebra lineare
analisi non-standard e aritmetica non-standard in ambito logico; vai qui:   +   e cerca, sotto "model teory", sia "non-standard analysis" che "non-standard model of arithmetic".

\standardbred, sm. invar. Cavallo da trotto molto veloce, originario dell'America del Nord. 

\standardizzàre, v. tr. 1 Rendere standard, unificare i modelli. 2 Produrre in serie. 

\standardizzàto, agg. 1 Uniforme, conforme a un modello standard. 2 Prodotto in serie. 

\standardizzazióne, sf. L'atto di standardizzare. 

\stand-by, sm. invar. In attesa. 

\standìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Chi cura l'allestimento di uno stand. 

\stànga, sf. (pl.-ghe) 1 Sbarra, lungo pezzo di metallo o legno. 2 Persona molto alta e magra. 3 Miseria. 
 X   sf. 1 bar. 2 (carro) shaft. 

\stangàre, v. tr. 1 Sbarrare le porte o finestre con una stanga. 2 Dare un colpo di stanga. 3 Danneggiare, respingere. 

\stangàta, sf. 1 Colpo dato con una stanga. 2 Danno economico, spesa superiore al previsto. 
 X   sf. 1 blow, knock. 2 (fiscale) tax squeeze. 3 (cattivo risultato) poor result. 

\Stangata, La Film commedia, americano (1973). Regia di George Roy Hill. Interpreti: Paul Newman, Robert Redford, Robert Shaw. Titolo originale: The Sting 

\Stanghèlla Comune in provincia di Padova (4.580 ab., CAP 35048, TEL. 0425). 

\stanghétta, sf. 1 Piccola sbarra di metallo che compone la serratura e che viene mossa girando la chiave. 2 Asticella di sostegno degli occhiali sulle orecchie. 

\stangóne, sm. 1 Individuo molto alto. 2 Sbarra di metallo utilizzata per mescolare il ferro in fusione. 

\Stanislào Nome di sovrani. 
Polonia Stanislao I Leszczynski 
(Leopoli 1677-Lunéville 1766) Re di Polonia dal 1704 al 1736, assunse al trono per volere di Carlo XII di Svezia dopo aver deposto Augusto II. Russia e Austria tentarono invano di opporgli Augusto III di Sassonia, dando origine alla guerra di secessione polacca (1733-1738). Alla sua abdicazione, Stanislao ottenne i ducati di Lorena e di Bar. 
Stanislao II Augusto Poniatowski 
(Wolczyn 1732-San Pietroburgo 1798) Ultimo re di Polonia, regnò dal 1764 al 1795. Fu amante della futura imperatrice di Russia Caterina II, che lo volle a San Pietroburgo come ambasciatore di Polonia. 

\Stanislào Kostka (Rostkow 1550-Roma 1568) Santo polacco, discepolo di San Pietro Canisio. Andò a Roma dove si fece gesuita e morì. 

\Stanislavskij, Konstantin Sergeevic (Mosca 1863-1938) Pseudonimo di Konstantin Stanislavskij Alekseev. Saggista. Tra le opere La mia vita nell'arte (1926) e Il lavoro dell'attore su sé stesso (1938). 

\Stanley, sir Henry Morton (Denbigh 1841-Londra 1904) Pseudonimo di John Rowlands, giornalista ed esploratore inglese. Dopo la sua precoce fuga negli Stati Uniti fu inviato come corrispondente nell'Africa orientale. Da qui inviò numerosi reportage al New York Herald che furono molto apprezzati e lo resero famoso, anche grazie al suo spirito d'avventura (nel 1871 lo troviamo alla guida di una spedizione alla ricerca di D. Livingstone). Nel 1879, ottenuto l'incarico da re Leopoldo II del Belgio, iniziò la penetrazione bianca nel bacino del grande fiume Congo. Nel 1887 intraprese una nuova spedizione, per correre in soccorso a Emin Pascià, durante la quale gettò le basi per la costituzione del protettorato britannico dell'Africa orientale. Tra le opere pubblicate, Come trovai Livingstone (1872), Attraverso il continente nero (1878), Nel cuore dell'Africa (1890). 

\Stanlio & Olio  →  Laurel, Stan.

\stànnico, agg. (pl. m.-ci) Dei composto dello stagno trivalente. 

\stannìfero, agg. Che contiene stagno. 

\stannìte, sf. Solfuro di stagno, rame e ferro che si trova in aggregati globulari o in cristalli tetragonali di colore simile a quello del ferro. Contiene anche tracce di antimonio, zinco, cadmio, antimonio e argento. 

\stannóso, agg. Dei composti dello stagno bivalente. 

\stanòtte, avv. In questa notte, passata o immediatamente prossima. 
 X   avv. 1 tonight. 2 (la notte passata) last night. 

\Stanotte sorgerà il sole Film drammatico, americano (1949). Regia di John Huston. Interpreti: Jennifer Jones, John Garfield, Pedro Armendariz. Titolo originale: We Were Strangers 

\Stanovoj Regione montuosa della Russia, in Siberia, a nord-est del lago Bajkal e a ovest dei monti Stanovoj. Vetta più elevata nei monti Kodar (2.999 m). 

\stànte, agg., prep. e sm. agg. 1 Presente, corrente. seduta stante, subito. 2 Nella locuzione a sé stante, autonomo. 
prep. impr. A causa, per. stante le pessime condizioni atmosferiche, la gita è stata rimandata
sm. Aferesi di istante. 
 X   prep. (a sé) separate, independent. 

\stantìa, sf. Obbligazione medievale contratta in presenza di tre uomini liberi. 

\stantìo, agg. e sm. agg. 1 Raffermo, non più fresco. 2 Vecchio. 
sm. Odore di cosa vecchia. 
 X   agg. 1 stale. 2 (rancido) rancid. 3 (vecchio) old. 

\stantùffo, sm. Pistone che scorre in un cilindro per produrre o ricevere il moto in una macchina. 
 X   sm. piston, plunger. 

\stànza, sf. 1 Ogni locale interno a un appartamento, confinato da pareti. abitazione con tre stanze. 2 Dimora. presero stanza in paese
 X   sf. 1 room. 2 (da letto) bedroom. 
 @   deriv. dal lat. stans, stantis, p.p. di stare star fermo. 

\Stanza del vescovo, La Romanzo di P. Chiara (1976). 

\Stanza enorme, La Romanzo autobiografico di E. E. Cummings (1922). 

\Stanza tutta per sé, Una Saggio di A. V. Woolf (1929). 

\Stanza, La Dramma di H. Pinter (1957). 

\Stanze della funicolare Opera di poesia di G. Caproni (1952). 

\Stanze per la giostra Opera di poesia di Poliziano (1475-1478). 

\Stanze per la morte del padre Opera di poesia di J. Manrique (1477). 

\stanziàbile, agg. Che può essere stanziato. 

\stanziàle, agg. Che ha dimora fissa in un luogo. ~ residente, stabile. <> girovago. 

\stanziaménto, sm. L'atto di stanziare. 
 X   sm. 1 allocation. 2 (insediamento) settlement. 

\stanziàre, v. v. tr. 1 Collocare in un luogo. 2 Fissare, stabilire la quantità di denaro che deve essere spesa in qualche modo. 
v. intr. Soggiornare, essere stabile in un luogo. 
v. intr. pron. Insediarsi in un luogo. 
 X   v. tr. to allocate. 

\stanziatóre, sm. Chi effettua stanziamenti. 

\stanzìno, sm. Piccola stanza, in genere senza finestre, adibita a ripostiglio. 
 X   sm. box-room. 

\Stanzióne, Màssimo (Orta di Atella, Caserta, 1585?-Napoli 1656) Pittore. Tra le opere Pietà (1638, Napoli, Certosa di San Martino) e Storie della Vergine (1640-1643 e 1647, Napoli, Santa Maria Regina Coeli). 

\stappàre, v. tr. Togliere il tappo, aprire. 
 X   v. tr. to open, to uncork. 

\star, sf. invar. 1 Stella, diva dello spettacolo. 2 Imbarcazione a vela per regate. 3 In informatica indica un tipo di rete locale nel quale il punto centrale viene collegato direttamente a tutte le stazioni. 

\Star Trek Film di fantascienza, americano (1979). Regia di Robert Wise. Interpreti: William Shatner, Leonard Nimoy, De Forest Kelley. Titolo originale: Star Trek (The Motion Picture) 

\Stara Zagora Città (156.000 ab.) della Bulgaria, alle falde meridionali dei Balcani. Capoluogo del distretto omonimo. 

\Staranzàno Comune in provincia di Gorizia (5.980 ab., CAP 34079, TEL. 0481). 

\staràre, v. v. tr. Far perdere la taratura a un apparecchio. 
v. intr. pron. Perdere le condizioni di taratura e quindi alterare il funzionamento. 

\staratùra, sf. Il mettere fuori taratura uno strumento di misura e l'effetto di tale operazione. 

\stàre, v. intr. 1 Essere fermo, immobile in un luogo o posizione. stare ai patti, attenersi. 2 Trattenersi. 3 Trascorrere del tempo in un luogo. 4 Abitare, vivere in un luogo. stava da poco in quella città. 5 Essere situato. 6 Consistere, dipendere. 7 Accettare. 8 Seguito da un gerundio, indica azione continuata nel tempo. sto leggendo. 9 Seguito da "per" e infinito presente indica l'imminenza di quanto espresso dal verbo. stiamo per partire. 10 Seguito da "per" e sostantivo indica un'equivalenza; sta per …, vuol dire, equivale a, significa. 11 Altri usi del verbo seguito da "a": stare alle apparenze (badare alle …); stare a ciò che si dice (affidarsi a …); stare allo scherzo (accettare con spirito lo …); non mi stare a dire che … (non mi dire che …: uso pleonastico); stammi ad ascoltare (ascoltami: uso pleonastico).
 X   v. intr. 1 to stay. 2 (abitare) to live. 3 (rimanere) to remain. 4 (essere situato) to be situated. 5 (stare a vedere) to wait and see. 6 (accettare) to accept. 7 (stare in piedi) to stand. 8 (starsene) to be. 9 (star per far qualcosa) to be about to do stgh. 10 (stare per, significare qualcosa) to signify (something). 11 (stando a quel che si dice) according to what they say. 12 (stare allo scherzo) to take sthg. in good part.
 @   lat. stare stare fermo, ritto. 

\staretz, sm. invar. Denominazione che in Russia, nel periodo antecedente la rivoluzione, designava alcuni eremiti o monaci, taumaturghi o profeti, che erano rispettati per la santità della vita che conducevano e che erano per questo presi come guide spirituali. 

\stargiàre, v. tr. Tagliare col coltello le pinne dei pesci. 

\starlet, sf. invar. Giovane aspirante star, stellina. 

\stàrna, sf. Uccello (Perdix perdix) della famiglia dei Fasianidi e dell'ordine dei Galliformi. Di colore brunastro, è diffusa nelle zone ricche di vegetazione dell'Europa e dell'Asia. Sedentaria e nidificante in Italia, si nutre di insetti e vegetali. Il maschio presenta una macchia scura a ferro di cavallo sul ventre. È preda ambita dai cacciatori. 

\starnàre, v. tr. Privare gli uccelli appena cacciati delle interiora. 

\starnazzàre, v. v. intr. 1 Agitare le ali, picchiandole sul terreno. 2 Fare molto chiasso. 
v. tr. Sbattere le ali sul terreno. 
 @   deriv. da starna. 

\starnutàre, v. intr. Starnutire. 

\starnutìre, v. intr. Fare starnuti. 
 X   v. intr. to sneeze. 

\starnùto, sm. Improvvisa inspirazione e rumorosa espirazione forzata di aria attraverso naso e bocca, in seguito a irritazione della mucosa nasale. 
 X   sm. sneeze. 
 @   lat. tardo sternutum, deriv. da sternuere. 

\Starobinski, Jean (Ginevra 1920-) Critico letterario. Tra le opere Jean-Jacques Rousseau: la trasparenza e l'ostacolo (1958) e L'occhio vivente (1961). 

\star-system, sm. invar. Termine cinematografico con il quale si designa il sistema per cui attori e attrici vengono sfruttati in modo sistematico e intensivo al fine di trasformarli in star o per mantenerli tali. 

\start, sm. invar. Partenza. 

\START Sigla con la quale si indicano le Strategic Arms Reduction Talks (trattative sulla riduzione delle armi strategiche), negoziati tra USA e URSS iniziati nel 1982 e conclusi nel 1991 con la firma di un accordo per la riduzione del 35% dei rispettivi potenziali strategici (bombardieri, missili, testate nucleari). 

\starter, sm. invar. 1 Chi dà il segnale di partenza. 2 Dispositivo per l'avviamento a freddo di motori a scoppio. 

\Stary Oskol Città (161.000 ab.) della Russia, nella provincia di Belgorod. 

\stasàre, v. tr. Eliminare ciò che ottura un condotto. ~ disintasare, sbloccare. <> ingorgare, bloccare. 

\staséra, avv. Questa sera, in questa serata. 
 X   avv. tonight, this evening. 

\Stasera a casa di Alice Film commedia, italiano (1990). Regia di Carlo Verdone. Interpreti: Carlo Verdone, Ornella Muti, Sergio Castellitto. 

\Stasera ho vinto anch'io Film drammatico, americano (1949). Regia di Robert Wise. Interpreti: Robert Ryan, Audrey Totter, George Tobias. Titolo originale: The Set up 

\stàsi, sf. invar. 1 Ristagno. 2 Momento in cui non c'è sviluppo in un'attività. 
 X   sf. stagnation, standstill.

\stasifobìa, sf. Impressione morbosa di non essere in grado di mantenere la stazione eretta. 

\stàsimo, sm. Canto corale dell'antica tragedia greca generalmente composto da sequenze liriche seguenti la triade stesicorea che separa un episodio dall'altro. 

\statàle, agg. e sm. agg. Riguardante lo Stato. 
sm. Impiegato dello Stato. 
 X   agg. state. sm. civil servant, state employee. 

\statalìsmo, sm. Concezione politica il cui fine è aumentare al massimo il controllo che lo stato ha in ogni campo, soprattutto in quello economico. 

\statalìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Chi sostiene che ogni attività debba essere controllata direttamente dallo Stato. 

\statalìstico, agg. (pl. m.-ci) Che riguarda le idee degli statalisti. 

\statalizzàre, v. tr. Mettere sotto il controllo dello Stato, il quale acquisisce le proprietà. ~ nazionalizzare. <> destatalizzare. 

\statalizzazióne, sf. L'atto di statalizzare, il nazionalizzare. 

\Staten Island Isola degli USA, situata nella baia di New York, di fronte alla costa del New Jersey, nello Stato di New York. 

\statère, sm. 1 Moneta metallica usata in diversi sistemi economici greci con peso e valore variabili. 2 Unità di peso in uso presso i greci, equivalente a dodici once. 

\Stàti Unìti Repubblica Federale dell'America Settentrionale; confina a nord col Canada, a sud col Messico; le coste sono bagnate a est dall'oceano Atlantico, a sud dal golfo del Messico e a ovest dall'oceano Pacifico. 
Il territorio statunitense include tutti i principali tratti morfologici dell'America settentrionale; si tratta, procedendo da est a ovest, dei monti Appalachi, delle pianure centrali, delle Montagne Rocciose, con gli altopiani interconnessi e delle catene costiere prospicienti l'oceano Pacifico. 
La pianura costiera orientale, affacciata all'Atlantico e al golfo del Messico, è una fascia che va dalla foce dell'Hudson al corso del Rio Bravo del Norte/Rio Grande, più stretta nella parte settentrionale e man mano più ampia verso sud. La costa è più articolata a nord, incisa profondamente dagli estuari di numerosi fiumi e si fa più bassa, orlata da cordoni sabbiosi nella parte meridionale, in particolare quella che si affaccia sul golfo del Messico, dominata dal delta del Mississippi; la piattezza dell'entroterra rende il deflusso delle acque molto lento e favorisce la formazione di zone acquitrinose. 
A ridosso delle costa orientale, in direzione nord-est/sud-ovest, si snoda il sistema degli Appalachi; esso è costituito, dal Maine all'Alabama, da una serie di rilievi di modesta altitudine; più a sud, oltre la valle del fiume Hudson, si estendono i monti Adirondack (monte Marcy, 1.629 m) e le catene parallele degli Allegheny e della Blue Ridge (monte Mitchell, 2.037 m), digradante verso l'interno con una serie di altopiani (monti Catskill, altopiano del Cumberland). 
Fra il sistema appalachiano e le Montagne Rocciose si allarga la vasta regione delle pianure interne (Interior Plains), che si spinge a nord fino alla regione dei grandi laghi, con il cosiddetto Bassopiano Centrale; la gigantesca pianura alluvionale del Mississippi è mossa soltanto dalla regione montuosa degli Ozark e degli Ouachita. 
Le pianure interne si elevano gradualmente verso ovest in una fascia di altopiani che giungono fino ai piedi delle Montagne Rocciose; si tratta di un grande sistema montuoso formato da una serie di catene e da altopiani elevati, che si frappongono e ostacolano le comunicazioni tra le due coste. La parte più compatta coincide con la Front Range, in Colorado, in prossimità della quale sorge il picco più alto (monte Elbert, 4.399 m), e le Sangre de Cristo Mountains; verso nord i rilievi si aprono in uno dei più vasti altopiani, quello del Wyoming, dominato da grandiosi dorsali: i monti Uinta a sud-ovest, la catena del Wyoming a nord-ovest, Telon Range a nord, che si prolunga ulteriormente nella Bitteroot Range. 
Il versante occidentale delle Montagne Rocciose digrada verso una serie di altopiani, orlati a loro volta a ovest da una lunga serie di catene a ridosso della costa del Pacifico. 
I tre principali altopiani sono quelli del Columbia, del Colorado, dal nome dei fiumi che li solcano, e il Gran Bacino, caratterizzato per le profonde depressioni (valle della Morte, 86 m sotto il livello del mare) e dalla presenza dei laghi salati (Gran Lago Salato, lago Utah, lago Lahontan). 
La regione dei bacini interni è chiusa a ovest da una serie di catene parallele: la Catena delle Cascate a nord, la Sierra Nevada, dove si erge il monte Whitney (4.418 m) e la Catena Costiera lungo la costa, divisa in due dalla valle del Sacramento. 
I fiumi principali si snodano nella zona delle grandi pianure. Il bacino più rilevante è costituito dal sistema Mississippi-Missouri, che porta al golfo del Messico anche le acque di numerosi affluenti, fra i quali il Wisconsin, l'Illinois, l'Ohio, il Tennessee da sinistra, il Platte, il Kansas, l'Arkansas e il Red River da destra. 
Al golfo del Messico scendono anche, tra gli altri, il Rio Grande, il Brazos, il Trinity, l'Alabama. 
I fiumi del versante atlantico hanno sviluppo assai inferiore (Hudson, Potomac, Savannah), ma assumono tuttavia grande importanza economica, sia per la produzione di energia elettrica, che per la navigazione. 
All'oceano Pacifico scendono il Columbia (cui confluiscono le acque dello Snake e del Willamette), il Sacramento e infine il Colorado, che scorre nel Grand Canyon, spettacolare solco scavato dal fiume, e sfocia nel golfo di California. 
I laghi sono numerosi; i più estesi sono il Michigan, l'Huron, l'Erie, l'Ontario e il lago Superiore, situati nella sezione nordorientale del paese, dei quali tuttavia solo il primo appartiene interamente agli USA, mentre gli altri appartengono in parte al Canada. 
Per la grande estensione del territorio, sia in latitudine, sia in longitudine, le condizioni climatiche sono estremamente varie. La costa atlantica settentrionale ha un clima di tipo marittimo con inverni rigidi, estati calde e piovosità abbondante, ma verso sud risente dell'influsso della Corrente del Golfo, e si riscontrano, come in Florida, caratteristiche sub tropicali; la regione degli Appalachi ha un clima umido sul versante orientale, ma arido e ventoso verso le pianure interne, dove diventa continentale. 
La regione delle Montagne Rocciose risente sia della distanza dal mare che dell'altitudine; il clima è fortemente continentale, a tratti decisamente arido. 
La costa del Pacifico, per l'influenza della corrente calda della California, ha un clima mite e piovoso a nord, sempre più arido e con piovosità invernale di tipo mediterraneo a sud. 
La capitale della confederazione è Washington, principale centro politico e amministrativo, dove è ubicata la Casa Bianca, sede del presidente degli Stati Uniti. 
New York è la più notevole tra le megalopoli della costa atlantica, centro industriale, finanziario, commerciale, attivissimo porto, ma anche centro di grande fermento culturale. 
Numerose sono le città la cui area urbana supera il milione di abitanti; tra queste si possono annoverare Filadelfia, polo urbano e industriale della Pennsylvania; Baltimora, anch'essa fortemente industrializzata; Boston, porto attivissimo, centro commerciale, industriale, finanziario, e culturale (università di Harvard, la più antica degli USA); Pittsburgh, uno dei massimi centri siderurgici del mondo; Cleveland, anch'essa con grandi impianti siderurgici; Detroit, capitale mondiale dell'automobile; Chicago, sede di industrie anche legate all'agricoltura e all'allevamento delle regioni interne. 
Nella valle del Mississippi i principali centri urbani sono Minneapolis, Memphis, Saint Louis e New Orleans, porto di fondazione francese presso la foce del Mississippi. Dallas e Houston sono attivissimi centri industriali e petrolchimici. 
L'ovest è ancora scarsamente popolato; vi sorgono Denver, con varie industrie attinenti ai settori agricoli, zootecnici ed estrattivi; Salt Lake City, sede di attività industriali e minerarie; Phoenix, vivacissima per commerci e industria leggera ad alta tecnologia. 
Le metropoli californiane sono San Francisco e Los Angeles, sedi di commerci e di impianti nel settore aeronautico e aerospaziale, San Diego, San Bernardino. 
Sulla costa del nord-ovest si trova Seattle, grosso centro industriale, nonché attivissimo porto sull'oceano Pacifico. 
L'economia statunitense è la più evoluta e la più ricca del mondo. Alla base del suo sviluppo c'è innanzitutto un ambiente naturale propizio, largamente dotato delle più variate risorse, sia di superficie che del sottosuolo. Inoltre altri fattori, prima tra tutte la stabilità politica, hanno contribuito al primato mondiale degli Stati Uniti in molti settori dell'economia, sia per quantità prodotte, che per produttività raggiunta. 
La superficie coltivata è pari al 45% del territorio nazionale. Oltre alle ottime risorse naturali, si deve tenere conto dell'estrema razionalizzazione del loro sfruttamento e di un altissimo grado di meccanizzazione. 
Una prima distinzione del territorio individua due zone, l'ovest, dalla costa fino all'incirca al 100° meridiano, caratterizzata da clima arido e da capillari opere di irrigazione e l'est dal 100° meridiano all'Atlantico, dal clima più favorevole. Si usa inoltre compiere un'ulteriore distinzione del territorio in aree dette belts (fasce), relativamente uniformi per superficie e clima, ciascuna estensivamente destinata a una monocoltura. 
La spring wheat belt, zona del grano primaverile, è la regione nordatlantica e dei Grandi Laghi, che ha promosso attività agricole in grado di fornire prodotti richiesti dalle città, come ortaggi, frutta, prodotti caseari; le condizioni ambientali sono soprattutto favorevoli all'allevamento in stalle; nella Nuova Inghilterra è diffusissimo l'allevamento dei volatili da cortile. 
La corn belt, la cintura del mais, occupa la sezione nordorientale delle Pianure centrali (Iowa, Illinois, Indiana, Missouri e Nebraska). 
La cotton belt, cintura del cotone, a sud della corn belt, è tradizionalmente occupata da immense piantagioni di cotone, ma recentemente vede l'introduzione, con successo, anche di nuove colture più redditizie, come la soia. 
La subtropical belt, individuabile nella fascia costiera del golfo del Messico e della penisola di Florida, è caratterizzata da colture subtropicali, quali frutta (agrumi, ananas), ortaggi e canna da zucchero. 
La dairy belt, la cintura casearia, si estende a ovest del Mississippi, dove diffuso è l'allevamento estensivo dei bovini da carne, specie nelle praterie più povere, ai piedi delle Montagne Rocciose. Nell'ovest semi-arido si praticano colture varie, dal cotone alla frutticoltura, anche di tipo subtropicale. 
Infine l'area californiana presenta colture subtropicali, specialmente frutta, agrumi e ortaggi. 
Per completare il quadro delle colture cerealicole vanno ricordati il sorgo (Arizona), l'orzo (Dakota del nord), l'avena (Minnesota) e il riso, presente nelle zone irrigue del sud e sud-ovest. Ingente è la produzione di patate, coltivate soprattutto negli stati settentrionali e larga diffusione ha anche la patata dolce. 
Le principali produzioni orticole riguardano i pomodori, le cipolle, i cavoli e i fagioli; ortaggi e frutta alimentano una fiorente industria conserviera. 
La cotonicoltura statunitense alimenta una poderosa industria olearia; tra le oleaginose predomina però nettamente la soia, seguita dal girasole, dalle arachidi e dal lino. Tra le altre colture industriali vanno ricordati il tabacco, la barbabietola e la canna da zucchero. 
Molto ingente è il patrimonio boschivo, che ricopre oltre il 30% del territorio nazionale e che viene razionalmente sfruttato, dando origine a una rilevantissima produzione di legname e di prodotti collaterali, in particolare pasta di legno e carta. 
All'allevamento dei bovini si affianca quello dei suini, mentre per quanto riguarda ovini e soprattutto caprini le cifre sono piuttosto modeste. Importante e razionalmente organizzato è invece l'allevamento dei volatili da cortile. 
La pesca, ottimamente organizzata, dispone di una flotta peschereccia modernamente attrezzata. Data l'estensione delle coste su latitudini molto diverse, ampia è la gamma del pescato: sgombri, sardine, aringhe, acciughe, tonno, sogliole, salmoni, merluzzi, tartarughe e ostriche. Una parte significativa alimenta un'attiva industria conserviera. 
Le risorse minerarie e le fonti di energia sono imponenti. 
Tra i minerali metallici spiccano il ferro, che ha i suoi più importanti depositi nella zona del lago Superiore; il rame, estratto in Arizona, Montana e Utah; l'uranio, nel New Mexico, nel Wyoming nel Colorado, lo zinco, nel Tennessee, nell'Idaho, nello Stato di New York e nel Colorado. Si estraggono inoltre stagno e bauxite. 
In generale la produzione dei minerali metallici tende a diminuire nel tempo e comunque non soddisfa l'ingente domanda dell'industria nazionale, che ricorre a forti importazioni da giacimenti sudamericani, posti peraltro sotto il diretto controllo di società statunitensi. 
Discreta è la produzione di minerali preziosi (argento, radio, vanadio e mercurio); l'estrazione dell'oro è tuttavia limitata per ragioni di politica monetaria. 
Tra i minerali non metallici notevoli sono le produzioni di marna da cemento, zolfo e fosfati. 
Alla base della potenza industriale statunitense è tuttavia la grandissima disponibilità di fonti energetiche. Gli Stati Uniti dispongono di ingentissimi giacimenti di carbone, petrolio e gas naturale. La disponibilità di energia idroelettrica è non meno rilevante, prodotta da impianti giganteschi, costruiti sui grandi fiumi. 
L'industria di base ha nella siderurgia un settore di eccezionale capacità produttiva, nonostante la grave crisi che attraversa. L'industria dell'acciaio è collocata principalmente nella regione dei Grandi Laghi, sulla media costa atlantica e in Alabama. 
L'industria metallurgica è particolarmente rinomata per la produzione di alluminio, e in generale per la lavorazione dei minerali, sia di produzione interna, che di provenienza sudamericana; notevoli impianti sono infatti sorti nelle vicinanze dei porti atlantici e del golfo del Messico. Si lavorano ferro, rame, piombo, zinco, magnesio e uranio. 
L'industria meccanica ha conseguito uno sviluppo senza eguali nel mondo e ha i suoi settori di punta nell'industria automobilistica e aeronautica. 
Il settore automobilistico, pur avendo ceduto il primato al Giappone, ha dimensioni pur sempre colossali; si concentra nel Michigan, in particolare a Detroit, e fa capo a poche grandi compagnie, tra le quali predomina la General Motors. 
Proporzioni colossali ha anche l'insieme delle attività indotte, tra cui spicca l'industria della gomma. 
Nelle zone sudoccidentali, a clima asciutto (il cosiddetto sun belt), dove il clima è particolarmente stabile, si sono insediate le industrie elettronica (Silicon Valley), areonautica (Seattle, Los Angeles, San Diego) e aerospaziale; queste attività richiedono un quantitativo di materie prime relativamente scarso, ma sono ad alto contenuto tecnologico e vedono l'incontrastato dominio degli Usa nella produzione mondiale. 
Meno importante, ma pur sempre di rilievo è l'industria navale, che annovera cantieri soprattutto sulla costa atlantica, ma, seppure in misura minore, anche sulle altre coste marittime e sui laghi interni. 
Le industrie chimica e petrolchimica possono senz'altro vantare il primato mondiale. Molti sono i settori: materie plastiche, detersivi, cosmetici, prodotti farmaceutici, tutti all'avanguardia, sostenuti anche da ingenti investimenti nella ricerca. L'industria petrolchimica viene condotta da un numero ristretto di grandi compagnie, che hanno sede prevalentmente nei porti del golfo del Messico e in prossimità delle aree di estrazione del greggio e possono vantare circa un terzo dell'intera produzione mondiale. 
Ingente è la produzione di cemento e di materiali da costruzione in genere. 
L'industria tessile è rappresentata soprattutto dai cotonifici, settore che non è rimasto indenne dalla concorrenza internazionale. Il lanificio è in pratica limitato agli stati nordorientali, l'industria della seta al New Jersey; il settore delle fibre tessili artificiali e sintetiche è invece sviluppatissimo e pone gli Stati Uniti al primo posto nella produzione mondiale. 
Il settore della trasformazione dei prodotti alimentari è estremamente vario e include macelli, complessi molitori, birrifici, zuccherifici, conservifici di carne, pesce, frutta, ortaggi; sviluppata è la manifattura di tabacchi. 
Infine, il settore terziario ha ormai assunto, nel suo complesso, un ruolo importantissimo nell'economia statunitense, contribuendo in misura sempre più significativa alla produzione del reddito nazionale e all'occupazione. Vanno ricordati i settori finanziari e bancario, la pubblica amministrazione, i trasporti, i settori della consulenza, le assicurazioni, il settore pubblicitario, quello medico-assistenziale, per non citarne che alcuni. 
Una menzione particolare va all'industria cinematografica, con sede principale a Hollywood. 
STORIA Nel XVI sec. i francesi si insediano nel Canada, mentre la Florida è annessa all'impero spagnolo. Nel 1607 ha inizio la colonizzazione inglese mentre i francesi proseguono la loro espansione lungo il Mississippi, fondando la Louisiana. A seguito di movimenti politici e religiosi in Inghilterra, l'immigrazione cresce notevolmente. Con fondazioni successive o tramite annessione dei territori olandesi si creano tredici colonie inglesi. Il sud (Virginia, Maryland), controllato da una società di piantatori proprietari di grandi domini e sfruttato grazie al ricorso agli schiavi neri, si oppone al nord (Nuova Inghilterra), borghese e mercantile, caratterizzato da un puritanesimo rigoroso. Nel 1763 alla fine della guerra dei Sette Anni, il trattato di Parigi esclude definitivamente la minaccia francese e apre l'ovest ai coloni inglesi. Le colonie sopportano a fatica l'autorità dell'Inghilterra e si rivoltano contro i monopoli commerciali della metropoli; nel 1774 un primo congresso continentale si riunisce a Filadelfia e nel 1775 il blocco di Boston inaugura la guerra di indipendenza, segnata dall'alleanza con la Francia. Il 4 luglio 1776 il congresso proclama l'indipendenza degli Stati Uniti e nel 1783 la pace di Parigi riconosce l'esistenza della repubblica federale degli Stati Uniti. 
La convenzione di Filadelfia nel 1787 elabora una costituzione federale, tuttora in vigore, e nel 1789 George Washington diventa presidente degli Stati Uniti. L'applicazione della costituzione sviluppa due tendenze politiche: i federalisti, sostenitori di un potere centrale forte, i repubblicani, desiderosi di conservare le libertà locali. Nel 1803 gli Stati Uniti acquistano la Louisiana dalla Francia ed escono vittoriosi (1812-1815) dalla seconda guerra di indipendenza, avviata dalla Gran Bretagna. Nel 1819 gli Stati Uniti acquistano la Florida dagli spagnoli e il repubblicano Monroe (1817-1825) conferma la volontà di neutralità degli Stati Uniti e la loro opposizione a ogni ingerenza europea nel continente americano. Nel 1837 l'elezione alla presidenza di Andrew Jackson segna una nuova tappa dell'evoluzione democratica delle istituzioni. A seguito della guerra contro il Messico (1846-1848), gli Stati Uniti annettono il Texas, il Nuovo Messico e la California. 
L'antagonismo tra il sud, agricolo e libero scambista, e il nord, in via di industrializzazione e protezionista, è aggravato dal problema dello schiavismo, sconfessato dal nord. Nel 1854 viene creato un partito repubblicano, risolutamente antischiavista e nel 1860 il suo candidato, Abramo Lincoln, è eletto alla presidenza. I sudisti dichiarano allora la secessione e si costituiscono in Stati Confederati d'America. I nordisti vincono la guerra di secessione (1861-1865) e aboliscono la schiavitù. Lincoln è assassinato. 
Gli stati sudisti sono privati delle loro istituzioni politiche e viene imposta loro l'eguaglianza civile dei neri e dei bianchi. Nel 1867 gli Stati Uniti acquistano l'Alaska dalla Russia e il paese entra nell'età dell'oro. La popolazione passa da poco più di 40.000.000 a più di 75.000.000 di abitanti, mentre il prodotto nazionale lordo è quadruplicato. La rete ferroviaria passa da 80.000 a 300.000 km. L'ascesa del grande capitalismo provoca per contraccolpo una grave crisi populista che contribuisce a formare e a rafforzare il sindacalismo. Nel 1898 gli Stati Uniti aiutano Cuba a raggiungere l'indipendenza ma le impongono la loro tutela e annettono Guam, Porto Rico e le Filippine. Il Panamá nasce sotto la tutela degli Stati Uniti, che si fanno cedere la zona del canale (acquistata nel 1914). Sotto la presidenza del democratico Theodor W. Wilson, gli Stati Uniti intervengono nel Messico (1914) e ad Haiti (1915). 
Entrati in guerra nel 1917, gli Stati Uniti hanno un grande peso nella soluzione rapida del conflitto, ma il presidente Wilson non riesce a far ratificare dal senato i trattati di pace e l'ingresso degli Stati Uniti nella Società delle Nazioni. I presidenti repubblicani Harding, Coolidge e Hoover si succedono al potere e rafforzano il protezionismo. L'assenza di ogni regola economica conduce alla sovrapproduzione e alla speculazione, mentre la proibizione dell'alcol (1919) favorisce il gangsterismo. Nel 1929 il crack nella borsa di Wall Street (giovedì nero) inaugura una crisi economica e sociale senza precedenti. Nel 1933 il democratico Franklyn D. Roosevelt sale alla presidenza. La sua politica del New Deal si sforza di rimediare con misure di indirizzamento dell'economia americana. Nel 1941 gli Stati Uniti entrano nella seconda guerra mondiale e compiono un formidabile sforzo economico e militare. 
Nel dopoguerra sotto la presidenza del democratico Truman, gli Stati Uniti affermano la loro volontà di opporsi all'espansione sovietica: è l'inizio della guerra fredda. Nel 1948 viene adottato un piano di aiuti economici all'Europa (piano Marshall) e l'anno successivo la firma del trattato dell'Atlantico Nord (NATO) rafforza l'alleanza delle potenze occidentali. Il presidente Truman impegna le forze americane nella guerra di Corea (1950-1953). I democratici Kennedy (assassinato nel 1963) e Johnson si sforzano di lottare contro la povertà e la segregazione razziale, non perdendo d'occhio la situazione internazionale (crisi di Cuba, 1962). Nel 1964 gli Stati Uniti intervengono direttamente nel Viet Nam. Il repubblicano Richard Nixon si riavvicina in modo spettacolare alla Cina (viaggio a Pechino) e migliora le proprie relazioni con l'URSS (accordi Salt). Nel 1973 il presidente ritira le truppe americane dal Viet Nam, ma lo scandalo Watergate lo obbliga a dare le dimissioni: gli succede il vicepresidente Ford. Nel 1977 i democratici ritornano al potere con Jimmy Carter. Il repubblicano Ronald Reagan (1981-1984) ridona un'impostazione offensiva alla politica estera (intervento militare a Grenada, 1983) e commerciale degli Stati Uniti; egli riesce a rilanciare l'economia americana e questo gli consente di essere trionfalmente rieletto (1984). Reagan rinnova il dialogo con l'URSS (incontri Reagan-Gorbaciov), culminato nel dicembre 1987 con la firma a Washington da parte di Reagan e Gorbaciov di un accordo per lo smantellamento dei missili a medio raggio in Europa. Continuando la linea politica di Reagan, il repubblicano George Bush porta avanti, agli esteri una politica di apertura (dialogo con l'URSS) e di fermezza (intervento militare a Panamá, 1989). All'interno, tuttavia, non riesce a risolvere i problemi economici e sociali. Nel 1991 gli Stati Uniti guidano la forza multinazionale che interviene contro l'Iraq (gennaio) e libera il Kuwait (febbraio). È sempre grazie alla loro iniziativa che si tiene la conferenza di pace sul Medio Oriente (ottobre). Nel 1993 il democratico Bill Clinton diventa presidente. Nel gennaio 1994 viene dichiarata la zona di libero scambio con il Canada e il Messico (NAFTA). Gli Stati Uniti sostengono lo sforzo di pace in Medio Oriente e intervengono ad Haiti (settembre) per riportare al potere J. B. Aristide. Le elezioni a metà mandato (novembre) sono vinte dai repubblicani che ottengono la maggioranza alla camera dei rappresentanti e al senato. Nel 1995 gli Stati Uniti si impegnano a far firmare l'accordo di pace sulla Bosnia-Erzegovina e partecipano ampiamente alla forza multinazionale incaricata di applicare tale accordo. Alla fine del 1996 Bill Clinton è rieletto presidente. Nel 1999 gli Stati Uniti sono i maggiori sostenitori dell'intervento militare della NATO in Kosovo. 
Abitanti-263.000.000 
Superficie-9.363.123 km2 
Densità-28 ab./km2 
Capitale-Washington 
Governo-Repubblica federale di tipo presidenziale 
Moneta-Dollaro USA 
Lingua-Inglese, spagnolo 
Religione-Protestante, cattolica con altre minoranze cristiane, ebraiche, musulmane 

\statica, sf. 1 Parte della  →  meccanica che studia le condizioni di equilibrio dei corpi. 2 Il complesso delle condizioni di stabilità di una costruzione.
 X   sf. 1 statics (pl. col verbo al sing.). 2 static nature.

\staticaménte, avv. Senza moto o movimento. 

\stàtice, sm. Genere di piante erbacee perenni cespugliose appartenenti alla famiglia plumbaginacee. Ha fiori in pannocchie, e foglie lanceolate o ovate. È diffuso sui litorali di molti paesi, tra cui anche l'Italia. 

\staticìsmo, sm. Tendenza a un comportamento statico. 

\staticità, sf. invar. L'essere statico, non dinamico. 

\stàtico, agg. (pl. m.-ci) 1 Che è in quiete, in equilibrio. 2 Che non evolve, non ha movimento. 3 Che riguarda la stabilità. le condizioni statiche del palazzo erano critiche
 @   greco statikòs atto a fermare, deriv. da histastahai stare fermo. 

\statìno, sm. 1 Modulo che attesta la posizione regolare di uno studente rilasciato dalle segreterie universitarie e che permette di sostenere un esame. 2 Stato di servizio. 

\station-wagon, sm. invar. Automobile di tipo giardinetta, ampia e spaziosa. 
 X   sm. invar. station wagon, estate car. 

\statìsmo, sm. In un sistema sottoposto a regolazione di velocità, rapporto tra la differenza tra velocità massima e minima e la velocità media. ~ grado di staticità. 

\statìsta, sm. e sf. (pl.-isti) Uomo di stato, dirigente attivo degli affari di uno stato. ~ diplomatico, governante. 
 X   sm. statesman. 

\statìstica, sf. 1 Scienza che si occupa dell'analisi quantitativa di fenomeni collettivi di ogni genere, utilizzando metodi matematici basati sul calcolo delle probabilità per ottenere informazioni sintetiche; viene solitamente applicata nelle scienze naturali e sociali. Le informazioni raccolte su un campione vengono utilizzate per generalizzare i risultati a livello più ampio e per creare modelli di previsione e di decisione. 2 Calcolo. 
 X   sf. statistics. 
Statistica fisica 
Insieme di metodi matematici usati per studiare sistemi fisici formati da un numero molto grande di particelle; descrive il comportamento più probabile delle singole particelle. 
Statistica matematica 
Base scientifica della statistica (fa riferimento al calcolo delle probabilità, alla teoria degli errori, ecc.)   +  
Statistica metodologica 
Scienza che fornisce gli strumenti per studiare fenomeni collettivi, con un elevato numero di osservazioni che devono essere in seguito elaborate e interpretate. Ci sono quattro fasi principali, ossia la rilevazione, lo spoglio e classificazione dei dati; misurazione del materiale statistico raccolto; integrazione e comparazione dei dati per calcolare gli errori evitabili e le imperfezioni. Esiste poi una fase deduttiva nella quale vengono generalizzati e interpretati i risultati delle rilevazioni. 

\statisticaménte, avv. Da un punto di vista statistico. 

\statìstico, agg. e sm. (pl.-ci) agg. Riguardante la statistica. le rilevazioni statistiche fornivano dei risultati sorprendenti
sm. Studioso di statistica. 
 X   agg. statistical, (indagine statistica) statistical survey.  sm. statistician.
 @   deriv. da stato

\statìvo, agg. e sm. agg. Permanente, stazionario in un luogo. 
sm. Sostegno di strumenti di precisione. 
 @   lat. stativus, deriv. da status,-us lo stare fermo. 

\statizzàre, v. tr. Nazionalizzare, statalizzare. 

\statizzazióne, sf. Nazionalizzazione, statalizzazione. 

\stàto, sm. 1 L'essere fermo. 2 Condizione, modo di essere o sentire sensazioni e sentimenti di un individuo. 3 Posizione sociale, economica. 4 Insieme delle condizioni esterne che caratterizzano una data situazione storica in un certo momento. 5 Comunità di persone che si è data un'organizzazione politica su un certo territorio. 
 X   sm. 1 state. 2 (condizione) condition, state. 3 (dir.) status. 4 (mil., stato maggiore) staff. 5 (stato di servizio) record of service. 6 (essere in stato d'accusa) to be committed for trial. 
 @   lat. status,-us, deriv. da stare rimanere fermo. 
Lo stato sono io. Frase pronunciata da Luigi XIV il 13 aprile 1655, dopo essere entrato in Parlamento, ancora diciassettenne, in risposta alle osservazioni del primo presidente che gli parlava degli interessi dello Stato. • Libera chiesa in libero stato. Frase pronunciata da Cavour mentre stava morendo. 
Il codice penale italiano prevede un titolo dedicato ai delitti contro la personalità dello stato, internazionale e interna. Tra i principali, quelli contro la personalità internazionale, gli attentati contro l'unità statale, il sabotaggio di opere militari, l'attentato contro il presidente della repubblica, il vilipendio della bandiera ecc. 
Stato assoluto 
Stato nel quale tutti i poteri sono concentrati nelle mani del sovrano. 
Stato di aggregazione  (state of matter)
In fisica è ognuno dei vari modi di associazione delle particelle che formano la materia. Ne esistono di quattro tipi (osservabili in condizioni normali): solido, liquido, aeriforme e gas ionizzato (o plasma). Vedi qui   +   il capitolo 21.
Cambiamento di stato  (physical change o phase transition)
In fisica, la trasformazione di un sistema termodinamico da uno stato di aggregazione ad un altro.
Stato guida 
Stato preso a modello da altri, per il preminente ruolo politico e ideologico esercitato. 
Stato totalitario 
Stato nel quale l'obiettivo principale è quello di garantire l'interesse del partito unico che è al potere. Si contrappone a quello di diritto, nel quale il governo è vincolato alle norme giuridiche. 
Teoria dello stato stazionario 
Teoria cosmologica secondo cui l'universo è sempre esistito con le stesse proprietà medie e non ha avuto un'origine definita; questa teoria che si oppone a quella del big bang non viene più presa in considerazione. 

\Stato delle cose, Lo Film drammatico, tedesco (1982). Regia di Wim Wenders. Interpreti: Patrick Bauchau, Paul Getty III, Viva Auder. Titolo originale: Der Stand der Dinge 

\Stato e anarchia Opera di politica di M. A. Bakunin (1873). 

\statoblàsto, sm. 1 Ogni organo di senso statico che si trova sul margine dell'ombrello delle idromeduse. 2 Nei briozoi lofopodi d'acqua dolce, gemma duratura rivestite da una cuticola e a volte da uncini. 

\statocìsti, sf. invar. Organo di senso molto diffuso consistente in una vescicola, chiusa o aperta verso l'esterno, all'interno della quale risiedono dei corpuscoli che si spostano sotto l'effetto della forza gravitazionale premendo contro i peli sensitivi delle cellule che ricoprono la parete della scitocisti e dando così un'indicazione della posizione che l'animale ha nello spazio. 

\statolatrìa, sf. Culto e fede cieca nei poteri dello Stato. 

\statolderàto, sm. 1 Carica e dignità di statolder. 2 L'insieme delle funzioni esercitate da uno statolder e l'esercizio delle stesse. 

\statolìte, o statolìto, sm. 1 In botanica, granulo d'amido mobile che, con la sua pressione sul citoplasma, gli farebbe percepire lo stimolo della gravità terrestre, esercitando una funzione di orientamento della radice. 2 In zoologia, ogni concrezione, in generale calcarea, contenuta nelle statocisti. 

\statolìtico, agg. (pl. m.-ci) Relativo agli statoliti. 

\statóre, sm. Parte fissa in un motore elettrico, contrapposta al rotore che è in movimento. 

\statoscòpio, sm. 1 Particolare microbarografo. 2 Apparecchio estremamente sensibile atto a misurare la pressione atmosferica utilizzato, soprattutto in passato, per stabilire e mantenere costante la quota di volo di un aeromobile. 

\Stàtte Comune in provincia di Taranto (15.300 ab., CAP 74010, TEL. 099). 

\stàtua, sf. Rappresentazione scultorea di una persona, un oggetto o un animale. fare la statua, rimanere immobile; statua equestre, di un personaggio a cavallo. 
 X   sf. statue. 
 @   lat. statua, deriv. da statuere porre collocare. 

\statuàle, agg. Relativo allo Stato. 

\statualità, sf. L'insieme delle caratteristiche e delle funzioni dello stato. 

\statuària, sf. L'arte di scolpire statue. 

\statuàrio, agg. e sm. (pl. m.-ari) agg. Che è relativo a una statua. ~ scultoreo. 
sm. Scultore. 
 @   lat. statuarius. 

\statuìre, v. tr. 1 Concordare. 2 Innalzare. 

\statunitènse, agg. e sm. agg. Relativo agli Stati Uniti d'America. 
sm. Abitante degli Stati Uniti d'America. 
 X   agg. United States. 

\statùra, sf. 1 Altezza di un individuo. 2 Levatura morale. 
 X   sf. stature, height. 
 @   lat. statura, deriv. da stare stare. 

\status, loc. sost. m. invar. 1 Condizione giuridica di un individuo. 2 Condizione economica o sociale di un individuo. 

\status quo, loc. avv. Situazione esistente di fatto in certo luogo, in un dato momento. 

\status symbol, sm. invar. Segno, simbolo che esprime la condizione sociale di un individuo. 

\statutàrio, agg. Stabilito da uno statuto. 

\statùto, sm. 1 Legge fondamentale che determina l'ordinamento di uno stato, costituzione. 2 Insieme di norme che regola associazioni commerciali, istituzioni ecc. 
 X   sm. constitution, statute. 
 @   lat. tardo statutum, s. neutro di statutus, p.p. di statuere stabilire. 
In relazione a una persona giuridica pubblica o privata è un atto normativo che disciplina gli organi della stessa e indica le modalità secondo le quali devono essere svolte determinate attività. 
In relazione a uno stato sovrano, il termine indica la sua carta costituzionale. La sua funzione principale era quella rinforzare il diritto romano, evitando così la sopraffazione di quello giustinianeo; difese il diritto locale contro l'ingerenza uniformatrice di quello comune e tradusse in norme scritte le consuetudini. In epoca moderna, il termine venne ad assumere il significato di costituzione; fu così per quella (in ottantaquatro articoli) emanata il 4 marzo 1848 da Carlo Alberto per il regno sardo, diventata poi costituzione del regno d'Italia; restò in vigore fino al 1946. 

\staurolìte, sf. Silicato di alluminio, magnesio e ferro che si trova negli scisti corallini in cristalli rombici prismatici di solito germinati a croce. 

\Stauromedùse Ordine di scifozoi a cui appartengono sia forme libere sia in forme fisse diffuse nelle acque fredde presso le coste. 

\Staurotèutidi Famiglia di Molluschi Cefalopodi ottopodi che vivono nei mari profondi. 

\Stavanger Città (101.000 ab.) della Norvegia sudoccidentale, capoluogo della contea di Rogaland. 

\stavòlta, avv. Questa volta. 
 X   avv. this time. 

\Stavropol Città (318.000 ab.) della Russia, capoluogo del Territorio omonimo. 

\stayer, sm. invar. 1 Purosangue per la corsa veloce su lunghe distanze. 2 Corridore ciclista specializzato in mezzofondo su pista. 

\Stàzio, Pùblio Papìnio (Napoli ca. 45-96) Poeta latino. Tra le opere Tebaide, Achilleide e Silvae

\staziògrafo, sm. Strumento che calcola il punto in cui si trova una nave mediante tre rilevamenti di punti costieri oppure eseguendo delle differenze di rilevamento con i rilevamenti precedenti o usando il sestante. I valori ottenuti vengono poi riportati sulla carta nautica. 

\stazionàle, agg. 1 In biologia, di stazione biologica. 2 Di chiesa o basilica, nella quale si può acquistare un'indulgenza. 3 Di basilica romana, designata per la celebrazione liturgica delle stazioni. 

\stazionaménto, sm. L'atto di stazionare in un luogo per un certo periodo. 

\stazionàre, v. intr. Sostare, fermarsi per un certo periodo in un luogo. 
 X   v. intr. 1 to stand. 2 (veicoli) to be parked. 
 @   franc. stationner. 

\stazionarietà, sf. L'essere stazionario. ~ staticità. 

\stazionàrio, agg. e sm. (pl.-i) 1 Che è fermo in un luogo, non in movimento. ~ immobile. <> dinamico. 2 Immutabile. 
sm. Nell'antichità, funzionario addetto a un posto di guardia. 
 X   agg. unchanged, stable, stationary. 
 @   lat. tardo stationarius, deriv. da statio,-onis. 
Teoria dello stato stazionario 
Teoria cosmologica alternativa a quella del big bang, elaborata da F. Hoyle, H. Bondi e T. Gold nel 1948. Secondo questa teoria l'universo sarebbe sia nello spazio che nel tempo sempre uguale a se stesso grazie alla creazione continua di nuova materia che va a riempire gli spazi lasciati vuoti dall'espansione; non avrebbe avuto quindi un'origine definita, esisterebbe da sempre e per sempre. Tale teoria oggi è stata del tutto superata dalla teoria del big bang. 
Punto stazionario     +  

\stazióne, sf. 1 Luogo dove si sosta. 2 Sosta, fermata. 3 Insieme di edifici e strutture adibite ad accogliere passeggeri e merci. stazione ferroviaria, marittima, aerea. 4 Edificio, luogo attrezzato o località in cui si svolge un determinato servizio o attività particolari. stazione termale, sciistica, radiofonica, meteorologica, astronomica, di servizio, di polizia. 5 Stazione ferroviaria. il treno di ferma in tutte le stazioni  +    6 Posizione del corpo. stazione eretta.
 X   sf. 1 station. 2 (turistica) resort. 3 (ferr.) railway station. 4 (di servizio) filling station. 5 (di polizia) police station. 
 @   lat. statio,-onis, deriv. da stare stare fermo. 

\Stazione di Zimà, La Opera di poesia di E. A. Evtusenko (1956). 

\stàzza, sf. 1 Volume complessivo che una nave mercantile mette a disposizione al suo interno per trasportare merci. 2 Verga graduata utilizzata per misurare la capacità di un recipiente. 

\Stazzàno Comune in provincia di Alessandria (1.987 ab., CAP 15060, TEL. 0143). 

\stazzàre, v. v. tr. Calcolare la stazza. 
v. intr. Avere una determinata stazza. 

\stazzatùra, sf. L'operazione di stazzare. 

\Stazzéma Comune in provincia di Lucca (3.637 ab., CAP 55040, TEL. 0584). 

\stàzzo, sm. 1 Stabbio. 2 Dimora, sosta. 

\Stazzóna Comune in provincia di Como (657 ab., CAP 22014, TEL. 0344). 

\stazzonàre, v. tr. 1 Sgualcire. ~ sciupare. <> distendere. 2 Accarezzare. 

\stciv Sigla di stato civile. 

\Stead, Christina (Rockdale, Sydney 1902-Sydney 1983) Scrittrice australiana. Tra le opere Casa di tutte le nazioni (1938) e Sabba familiare (1940). 

\steamer, sm. invar. Nave a vapore. 

\stearàto, sm. Estere o sale dell'acido stearico. 

\stearìlico, agg. (pl. m.-ci) Relativo all'alcool alifatico presente nelle cere di pesci e cetacei che si ottiene per riduzione dell'acido stearico e viene utilizzato in cosmetica. 

\steatìte, sf. Varietà di talco di colore verdino. 

\steato- Primo elemento di parole composte della terminologia medica che significa grasso. 
 @   dal greco stéar, otos

\steatògeno, agg. e sm. Che determina steatosi. 

\steatòma, sm. (pl.-i) Lipoma. 

\steatopigìa, sf. Carattere costituzionale di gruppi umani che consiste nell'accumulo di grasso nelle natiche solitamente accompagnato da lordosi lombare. 

\steatopìgico, agg. (pl. m.-ci) 1 Di figure femminili preistoriche, dette veneri paleolitiche, caratterizzate da steatopigia. 2 Che presenta i caratteri della steatopigia. 

\Steatornìtidi Famiglia di Uccelli caprimulgiformi a cui appartiene il sole genere Steatornis diffuso nella parte settentrionale dell'America meridionale. Hanno becco grosso a uncino, coda e ali lunghe e vibrisse alquanto sviluppate.

\ steatorrèa, sf. Eccessiva presenza di sostanze grasse non digerite nelle feci (a causa di esse le feci tendono a galleggiare, hanno un aspetto oleoso e sono particolarmente maleodoranti), dovuta a malattie del pancreas, insufficienza epatica, sindromi da malassorbimento.
 X   sf. steatorrhea.

\steatòsi, sf. Aumento eccessivo di grasso in un tessuto avvenuta in seguito a un processo infiltrativo o degenerativo. 

\stécca, sf. (pl.-che) 1 Piccola asta sottile, in genere di legno. stecca da biliardo. 2 Arnese a forma di stecca. 3 Confezione di dieci pacchetti di sigarette. 
 X   sf. 1 stick. 2 (di sigarette) carton. 3 (med.) splint. 4 (di ombrello) rib. 5 (stonatura) to sing a wrong note. 
 @   gotico stikka

\steccàre, v. v. intr. 1 Colpire male la palla, nel biliardo. 2 Stonare, eseguendo una certa nota. 
v. tr. 1 Recintare con uno steccato. 2 Fasciare un arto con una stecca. gli steccarono la gamba fratturata
 @   deriv. da stecca

\steccàta, sf. 1 Recinto formato da pali infissi nel terreno. 2 Bacchettata. 

\steccàto, sm. Recinzione formata da pali di legno, palizzata. ~ staccionata. 
 X   sm. fence. 

\steccherìno, sm. Fungo (noto anche come steccherino dorato, Hydnum repandum) della famiglia delle Idnacee e della classe dei Basidiomiceti. Commestibile. 

\steccherìno brùno, loc. sost. m. (pl. steccherìni brùni) Nome comune dello Sarcodon imbricatum, un fungo basidiomicete commestibile appartenente alla famiglia delle Idnacee dal cappello coperto da squame disposte in modo concentrico. 

\Stecchétti, Lorènzo => "Gerrini, Olindo" 

\stecchétto, sm. Nella locuzione avverbiale a stecchetto, a corto di cibo o denaro. 

\stecchièra, sf. Rastrelliera per le stecche del biliardo. 

\stecchìno, sm. Stuzzicadenti. 

\stecchìre, v. v. intr. Diventare come uno stecco, secco e sottile. 
v. tr. Far diventare secco, uccidere. 
 @   deriv. da stecca. 

\stecchìto, agg. 1 Secco, molto magro. 2 Rigido, immobile. 3 Inebetito. 
 X   agg. 1 dried up. 2 (persona) skinny. 3 (morto) stone dead. 

\stécco, sm. (pl.-chi) 1 Piccolo ramo secco. 2 Individuo molto magro. 3 Bastoncino appuntito. 4 (insetto stecco) Insetto (dell'ordine dei Fasmoidei) dalla struttura (e dal colore) che gli consente di mimetizzarsi tra i ramoscelli delle piante di cui si nutre.   +  
 X   sm. 1 stick. 2 (animale) walkingstick.

\stecconàre, v. tr. Chiudere con uno steccato o usando stecconi. ~ recingere. 

\stecconàta, o stecconàto, sf. o sm. Recinzione fatta con stecconi. 

\steccóne, sm. Asse piatta e larga utilizzata per costruire recinzioni. 

\stechiometrìa, sf. Branca della chimica che studia le relazioni quantitative (ponderali) vigenti tra reagenti e prodotti di una reazione chimica; esempio significativo è quello delle relazioni ponderali tra un composto chimico e i suoi costituenti. Principi base della stechiometria sono il principio di conservazione della massa e le leggi sulle proporzioni definite e multiple (enunciate da J. L. Proust e G. D. Dalton) e degli equivalenti di combinazione. 
 @   greco stoichèion elemento +-metria. 

\stechiomètrico, agg. (pl. m.-ci) Settore della chimica che studia le proporzioni secondo le quali si combinano gli elementi, le quantità di elementi o composti di una reazione chimica e le relazioni numeriche tra elementi e composti. 
 @   comp. dal greco stoichêion elemento + métron misura. 

\Steen, Jan Havickszoon (Leida 1626-1679) Pittore olandese. Tra le opere Il cavadenti (1651, L'Aia, Mauritshuis). 

\steeplechase, sm. invar. 1 Nell'ippica, corsa di galoppo effettuata su di un percorso con ostacoli di lunghezza uguale o superiore a 4.000 m. 2 In atletica leggera, corsa a siepi di 3.000 m. 
 @   comp. dall'inglese steeple guglia + chase caccia. 

\Stefanàconi Comune in provincia di Vibo Valentia (2.395 ab., CAP 88010, TEL. 0963). 

\Stefània Lago (500 km2) dell'Etiopia, a nord-est del Turkana. Suo immissario il fiume Sagan. 

\Stefànidi Famiglia di Insetti Imenotteri diffusi in Europa e Africa che presentano spine sulla parte ventrale e hanno femori posteriori rigonfi e antenne molto sottili. 

\Stefanìte Minerale (solfoantimoniuro di argento), presente nei giacimenti di argento, che si presenta in forma di cristalli neri lucenti. Il nome comune di questo minerale, deriva dall'arciduca Stefano d'Austria. 

\stefanìte, sf. Solfoantimoniuro di argento di formula Ag5SbS4. Si trova nei giacimenti argentiferi sotto forma di cristalli rombici prismatici neri. 

\Stéfano (papi e sovrani) Nome di papi e sovrani. 
Papi Stefano I 
Santo. Papa dal 254 al 257, succedette a Lucio I. Favorevole alla validità del battesimo somministrato da parte degli eretici, entrò in conflitto per questo motivo, con il vescovo di Cartagine, san Cipriano. Morì a Roma nel 257 e fu sostituito da Sisto II. La sua festa si celebra il 2 agosto. 
Stefano (II) 
(?-752) Papa. Successore di Zaccaria, morì dopo alcuni giorni dall'elezione, senza aver ancora ricevuto la consacrazione papale. I successori che utilizzarono lo stesso nome, adottarono per questo motivo la doppia numerazione. 
Stefano III (o II) 
(Roma ?-757) Papa dal 752. Di nobili origini, religioso, collaborò con papa Zaccaria, al quale succedette dopo il breve periodo di pontificato di Stefano II. Nel tentativo di salvare Roma dall'invasione longobarda, sostenne l'intesa con Astolfo, re dei longobardi, e con Costantino V, imperatore di Bisanzio, ma dovette ricorrere all'intervento del re dei franchi, Pipino il Breve, per liberare i propri territori occupati dai longobardi. 
Stefano IV (o III) 
(ca. 720 in Sicilia-Roma 772) Papa. Eletto nel 768, alla morte di Paolo I. Studiò e attuò leggi che mettevano al riparo l'elezione dei papi da ingerenze esterne alla comunità ecclesiastica, divulgandole nel concilio Laterano (769). Contrastò le mire espansionistiche di Desiderio, re dei longobardi, ostacolando i matrimoni tra le figlie di quest'ultimo, Gerberga ed Ermengarda, e i figli di Pipino il Breve, Carlomanno e Carlo. 
Stefano V (o IV) 
(?-Roma 817) Papa dall'816. 
Stefano VI (o V) 
(?-Roma 891) Papa dall'885. Entrò in contrasto con il patriarca bizantino Fozio e con Carlo il Grosso, del quale ottenne la deposizione, incoronando Adolfo di Carinzia (891). 
Stefano VII (o VI) 
(?-Roma 897) Papa dall'896. Incoraggiò il processo contro la salma di papa Formoso. 
Stefano VIII (o VII) 
(?-Roma 931) Papa dal 928. 
Stefano IX (o VIII) 
(?-Roma 942) Papa. Eletto nel 939, alla morte di Leone VII. Fedele al duca di Spoleto, Alberico, e influenzato dall'abate di Cluny, Oddone, si impegno per riconciliare il re di Francia Luigi IV d'Oltremare con i feudatari francesi. 
Stefano X (o IX) 
(Lorena inizi sec. XI-Firenze 1058) Papa dal 1057. Sostenne l'indipendenza dello stato della chiesa dall'impero. 
Inghilterra Stefano di Blois 
(Blois 1097?-Dover 1154) Nipote di Guglielmo il Conquistatore, nel 1135 usurpò il trono d'Inghilterra alla cugina Matilde, provocando una guerra civile e il figlio di questa, Enrico Plantageneto, nel 1153 lo obbligò a designarlo successore. 
Polonia Stefano I Bathory 
(1533-Grodno 1586) Re di Polonia. Principe di Transilvania, dovette combattere ripetutamente contro i moscoviti dello zar Ivan IV, sconfiggendoli a Pskov e Vitebsk e occupando la Livonia. Sposò la figlia di Sigismondo I di Polonia, Anna Iagellona, diventando re di Polonia. Aiutò la Controriforma sostenendo l'ingresso in Polonia dei gesuiti. Cercò di unire le forze religiose cristiane nell'intento di ostacolare l'avanzata ottomana, ma nel 1586 morì. 
Serbia Stefano Nemanja 
(ca. 1132 nell'odierna Titograd-Monte Athos 1200) Re di Serbia. Legato all'impero bizantino, riuscì a staccarsene, con l'appoggio di Venezia, dando vita al primo stato serbo. Seguì un periodo di alleanze con i bulgari che gli permise di conquistare la Serbia, Nissa, lo Hum e la Dalmazia, sconfiggendo gli eserciti bizantini. Nel 1190 subì però, presso la Morava, una sconfitta a opera di Isacco II Angelo che gli costò parte dei territori conquistati; Bisanzio fu però costretta a riconoscere lo stato serbo e il potere sovrano di Stefano. Nel 1196 decise di ritirarsi nel monastero del monte Athos e di prendere il nome di Simeone, lasciando il regno al secondo figlio, Stefano I. 
Stefano I Nemanjic 
Re di Serbia. Secondo figlio di Stefano Nemanja, nel 1200, alla morte del padre, dovette lottare con il fratello maggiore Vuk per la successione al trono serbo. Salito al trono nel 1203, attuò una politica di apertura con l'Occidente. Nel 1217 riuscì a farsi consacrare da papa Onorio III re della Serbia con il nome di Stefano I Coronato e, due anni dopo, il patriarca di Nicea sanciva l'indipendenza religiosa e politica del popolo serbo. Nel 1227 abdicò a favore del figlio maggiore Radoslao I e si dedicò alla vita monastica. Morì nel 1228. 
Stefano IV il Grande 
Re di Serbia. Figlio di Stefano I re di Serbia e della figlia del doge veneziano, Anna Dandolo. Divenuto re nel 1243, cercò di mantenere buoni rapporti sia con gli stati confinanti che tra la chiesa romana e le chiese orientali. Sposò Elena, figlia dell'imperatore latino d'Oriente Baldovino II. Nel 1276, venne spodestato dal figlio Stefano V Dragutin; cambiò quindi il proprio nome in Simone e si dedicò alla vita monastica, ritirandosi nel monastero di Sopocani, dove morì nel 1280. 
Stefano V Dragutin 
(?-1316) Re di Serbia. Figlio di Stefano IV il Grande e di Elena, principessa figlia dell'imperatore Baldovino II, nel 1276 divenne re di Serbia spodestando il padre, ma nel 1282 dovette cedere il trono al fratello Stefano Milutin, ricevendo in cambio il governo della Bosnia e di Macva. Ribellatosi al fratello, venne sconfitto e dovette cedere il governo di Macva. Si ritirò quindi a vita monastica, prendendo il nome di Teoktist. 
Stefano VI Milutin 
(?-1321) Re di Serbia, citato da Dante nel Paradiso. Figlio maggiore di Stéfano IV il Grande, nel 1282 spodestò dal trono serbo il fratello Stefano V Dragutin. Nel 1299 sposò Simona, figlia di Andronico II Paleologo, imperatore bizantino, e spostò la sede reale a Skoplje in Macedonia espandendo le proprietà territoriali serbe fino all'Adriatico. Favorì la costruzione di monasteri, chiese e valorizzò l'economia nazionale rilanciando l'estrazione mineraria e il commercio con i paesi vicini. 
Stefano VIII Decanski 
(?-1334) Re di Serbia. Figlio di Stefano VI, nel 1314 venne fatto accecare dal padre e rinchiuso in un monastero. Riuscì a ottenere il trono, grazie all'aiuto dal clero. Alleato dell'imperatore d'Oriente Andronico II Paleologo, dichiarò guerra alla Bulgaria per vendicare la sorella Anna, moglie ripudiata dello zar Michele III, che uccise nel 1330 a Kjustendil. Ripristinò quindi la sorella alla guida del regno bulgaro. Tollerante e molto religioso, fece costruire il monastero di Decani nelle vicinanze di Pec. 
Stefano IX Dušan 
(1308-1355) Re di Serbia. Figlio di Stefano VIII Decanski, gli succedette nel 1331. Nel 1332, sposando Elena, sorella dello zar Giovanni VI Alessandro, impose alla Bulgaria il governo del regno serbo. Costrinse l'imperatore bizantino Giovanni V Paleologo al trattato di Pristina del 1341 con il quale ottenne la Macedonia, l'Albania, l'Epiro e la Tessaglia. Nel 1346 a Skoplje si fece consacrare imperatore dei serbi, dei romani, dei bulgari e degli albanesi. Nel 1349, emanò il Codice di Dušan, primo gruppo di leggi serbe, ispirate al diritto greco. 
Stefano X 
(?-1371) Re di Serbia. Figlio di Stefano IX, gli succedette nel 1355. Debole e incapace, non riuscì a governare e a tenere unito il regno del padre. La Serbia venne frazionata in numerosi stati che subirono l'attacco della Bosnia e dell'Ungheria. Per difendersi dagli ottomani, coalizzò i principi serbi creando un'alleanza che però venne sconfitta nella battaglia di Sirbsündighi, presso il fiume Maritza (1371). La sua morte avvenuta nel 1371 decretò la fine della dinastia Nemanjic. 
Ungheria Stefano I 
(Esztergom ca. 970-Buda 1038) Santo, re d'Ungheria. Appartenente alla famiglia degli Árpád. Divenuto duca di Ungheria nel 997, alla morte del padre Géza, cercò di dare all'Ungheria un'organizzazione simile a quelle occidentali, avvalendosi delle ideologie e delle organizzazioni religiose. Per i suoi rapporti con la chiesa romana, dovette affrontare le rivolte del 998, del 1002 e 1003, di una parte dell'aristocrazia. Il 25 dicembre del 1000, ottenne di essere incoronato re da papa Silvestro II. Favorì la cristianizzazione del paese con la costituzione di arcivescovadi, la fondazione di vari monasteri e con leggi a favore della chiesa e degli ordini religiosi. Abolì l'ordinamento tribale esistente e suddivise il paese in contee. Istituì una propria corte supportata da un senato formato da nobili e prelati. Favorì anche l'economia agricola del regno, dividendo in modo equo le proprietà terriere tra regno, chiesa e aristocrazia. Autore dei Decreti e delle Esortazioni al figlio Emerico, dimostrò di possedere grandi valori morali che gli valsero la canonizzazione nel 1083 da parte di papa Gregorio VII. La sua festa si celebra il 16 agosto (in Ungheria il 20 agosto). 
Stefano II 
(Oradea ca. 1100-Romania 1131) Re d'Ungheria dal 1116 al 1131. Dichiarò guerra all'imperatore d'Oriente Giovanni II Comneno, ai moravi, ai cèchi e poi a Venezia; tutti tentativi di espansione falliti e che gli costarono la perdita della costa della Dalmazia a favore della repubblica veneziana. 
Stefano III 
(1147-Esztergom 1172) Re d'Ungheria. Figlio di Géza II, re d'Ungheria, fu contrastato nell'ascesa al trono dagli zii paterni Stefano IV e Ladislao II. Per far fronte alle mire dell'imperatore d'Oriente Manuele I Comneno, cercò l'appoggio dell'Austria e della Boemia, grazie al quale riuscì a mantenere il trono dal 1162 fino alla morte. 
Stefano IV 
(ca. 1130-1165) Re d'Ungheria. Figlio di Stefano II, detto il Cieco (era stato fatto accecare dal rivale Colomanno per impedirne l'ascesa al trono). Osteggiato da Stefano III, salì al trono per poco tempo grazie a Manuele I Comneno, l'imperatore d'Oriente che cercò in tal modo di estendere i propri possedimenti in Ungheria. 
Stefano V 
(? 1239-Buda 1272) Re dal 1245 con il padre Béla IV e dal 1270 da solo. 

\Stéfano (pittura) (Firenze prima metà del XIV sec.) Pittore. Tra le opere (?) Incoronazione di Maria e Storie di San Stanislao (Assisi, San Francesco, Basilica Inferiore). 

\Stéfano (santi) Nome di santi. 
Stefano 
Primo martire cristiano, morto nel 31 o nel 32, le cui reliquie furono ritrovate nel 415. Ebreo, fu eletto dai cristiani di Gerusalemme diacono. Predicatore, aiutò gli apostoli nella diffusione del cristianesimo (Atti degli Apostoli, capitoli 6 e 7). Contrastato dai Giudei, venne anche accusato di aver bestemmiato contro Dio e Mosè. Venne quindi portato a giudizio davanti al Sinedrio e condannato alla lapidazione. La chiesa greca lo festeggia il 3 agosto e il 27 dicembre, la Chiesa romana il 26 dicembre. 
Stefano 
(regione del Limosino XI sec.-Bonnaigue, Limoges 1159) Eremita. Scelse di isolarsi dal mondo, ritirandosi nella foresta di Obazine, dove fondò un monastero. Viene festeggiato dall'ordine cistercense l'11 marzo e dalla chiesa latina l'8 marzo. 
Stefano di Bourg-en-Bresse 
Santo, morto a Mayriat presso Lione nel 1118 o 1119. Fu uno dei seguaci di san Bruno. Visse per più di trent'anni nella Grande Certosa presso Grenoble. Nel 1116 si ritirò a Mayrat, località nei pressi di Lione, dove fondò l'omonima certosa. Qui, diventato primo abate, passò gli ultimi anni della propria vita. La sua festa si celebra il 4 gennaio. 
Stefano di Costantinopoli 
(Costantinopoli 715-764) Monaco e martire, detto il Giovane. Visse presso Calcedonia, nel monastero di monte Sant'Aussenzio. Esiliato nel 762 dall'imperatore Costantino V, per la sua battaglia contro la distruzione delle immagini sacre. Nel 763 fu fatto rientrare a Costantinopoli dove un gruppo di ufficiali lo uccise. La sua festa si celebra il 28 novembre. 
Stefano di Perm 
(Velikij-Ustiug ca. 1340-Mosca 1396) Monaco, vescovo russo. Diffuse, quale missionario, la religione cristiana tra le popolazioni degli ziriani, nella Russia settentrionale. Fondò numerose chiese e compose un alfabeto particolare per tradurre in ziriano i libri sacri. La Chiesa di Russia lo ha santificato e lo festeggia il 26 aprile. 
Stefano di Thiers o di Muret 
(Thiers 1048-Muret, Limoges 1124) Seguace di Milone, arcivescovo di Benevento, nel 1076 si ritirò a vivere come eremita nella località di Muret. Insieme ai suoi seguaci, si trasferì nella località di Grandmont dove fondò un ordine religioso. Nel 1189 papa Clemente III ne decise la canonizzazione. La sua festa si celebra l'8 febbraio. 
Stefano Harding 
(Inghilterra ca. 1060-Cîteaux 1134) Fondatore del monastero di Cîteaux del quale fu abate dal 1109 al 1134. Ospitò san Bernardo e diede un forte impulso ai cistercensi, fondando in Francia altri quattro monasteri. Sostenitore della regola benedettina, scrisse lo statuto Charta Caritatis che venne riconosciuto dalla chiesa nel 1119. Tra le altre opere, Exordium Cisterciensis Coenobii, la prima storia dell'ordine, e la Vulgata. La sua festa si celebra il 26 gennaio oppure il 16 luglio. 

\Stéfano (scultura) Scultore proveniente dalla Magna Grecia, vissuto nella seconda metà del I sec. a. C. Lavorò a Roma ispirandosi alla linea neoattica. Tra le opere, la statua del giovane atleta conservata a Roma presso la villa Albani, le Appiadi commissionategli da Asinio Pollione e le Ninfe al fonte scolpite per Cesare. 

\Stéfano Bocskay (Transilvania 1557-Kassa 1606) Statista della Transilvania. Favorì l'alleanza tra Rodolfo II d'Asburgo e Stefano Báthory per fare fronte comune contro le invasioni turche. Fallito il tentativo asburgico (con la sconfitta della Porta) l'imperatore Rodolfo II instaurò in Transilvania un regime dispotico che portò all'insurrezione popolare, di cui Stefano Bocskay fu il capo riconosciuto. Nel 1605 fu eletto principe della Transilvania e dopo pochi mesi anche dell'Ungheria. 

\Stéfano da Veróna (Verona ca. 1379-dopo il 1438) Pittore. Tra le opere (?) Madonna del roseto (seconda metà del XIV sec., Verona, Museo di CasteLvecchio) e Adorazione dei Magi (1435, Milano, Brera). 

\Stéfano di Alessàndria Filosofo orientale. Visse tra il VI e il VII sec. a Costantinopoli e ad Alessandria dove diede vita a una scuola filosofica di ispirazione neoplatonica. Scrisse numerosi trattati di commento alle opere di Aristotele e soprattutto di Platone. 

\Stéfano di Bisanzio Studioso di grammatica vissuto in Grecia intorno al VI sec., fu autore di un vocabolario di geografia composto da circa cinquanta volumi intitolato Ethniká

\Stéfano di Blois (1097?-1154) Nipote di Guglielmo il Conquistatore, nel 1135 usurpò il trono d'Inghilterra alla cugina Matilde, provocando una guerra civile che portò a un periodo di anarchia nel regno inglese. Nel 1153, la morte del figlio Eustachio portò a un accordo con la cugina Matilde, secondo il quale il figlio di quest'ultima sarebbe stato suo successore. 

\Stéfano di Bourbon (Beaujolais 1190-Lione 1261) Predicatore. Nel 1226 si schierò contro gli albigesi e nel 1235, divenne inquisitore soprattutto nella Francia meridionale. Di lui resta la collezione di modelli per i predicatori intitolata Tractatus de diversis materiis praedicabilibus, seu de septem donis Spiritus Sancti

\Stefano eroe Romanzo di J. Joyce (postumo 1944). 

\Stéfano Fiorentìno Pittore fiorentino vissuto a cavallo tra il XIII e il XIV sec., di ispirazione giottesca. A lui si attribuiscono alcune opere citate dal Vasari tra le quali la Crocifissione e i Miracoli di san Stanislao e la Crocifissione, entrambe nel convento di San Francesco, ad Assisi. 

\Stéfano II di Wittelsbach (1319-1375) Figlio dell'imperatore Ludovico IV il Bavaro, nel 1347, alla morte di Ludovico IV, insieme ai fratelli Ludovico IV il Giovane, Alberto I e Guglielmo I, governò il ducato dell'Alta e Bassa Baviera. Nel 1359, rimasto vedovo di Elisabetta d'Aragona, sposò Margherita di Norimberga. 

\Stéfano III di Wittelsbach (1337-1413) Nel 1375, alla morte del padre Stefano II, divenne duca dell'Alta Baviera che nel 1392 con i fratelli Giovanni II il Pacifico e Federico divise nelle zone di Landshut, Monaco e Ingolstadt. Nel 1364, sposò la sorella di Caterina Visconti (moglie di Gian Galeazzo Visconti, duca di Milano), Taddea, ma dovette combattere in Italia contro il cognato a difesa dalla famiglia padovana da Carrara che lo aveva chiamato per frenare l'espansione del duca milanese. Sconfitto, dovette ritirarsi abbandonando l'Italia. 

\Stéfano III il Grande (1433-1504) Principe di Moldavia. Nel 1457, alla morte del padre Bogdan IIa, salì al trono di Moldavia. Governò con l'appoggio dei sovrani polacchi dando alla Moldavia un periodo di prosperità. Nel 1467 sconfiggendo il re di Ungheria, Mattia Corvino, ottenne alcune zone della Transilvania. Spintosi in Crimea e Valacchia, sconfisse i turchi, ma dovette rientrare nel suo regno per liberare i territori che nel frattempo erano stati occupati da truppe ottomane. Nel 1475 a Rahova, inflisse agli invasori una sconfitta storica che gli valse il soprannome di "atleta di Cristo". Dedicò gli ultimi anni della sua vita al progresso culturale, letterario e religioso della Moldavia. 

\Stéfano il Giurìsta Professore e giurista orientale. Vissuto a Berito intorno al VI sec. Tra le sue opere di ricordano l'Indice dei Digesta e la Summa del Codice giustiniano

\Stéfano il Mèlode Compositore di inni vissuto intorno al 1050 probabilmente nato nel meridione d'Italia. Passò la propria vita nel monastero di San Nilo di Grottaferrata dove compose numerosi inni in onore di vari santi (san Eustachio, san Gregorio di Agrigento, san Gregorio Magno, santa Agata, san Giovanni Crisostomo, san Nicola di Bari, san Cosma e san Damiano) e gli inni alla Purificazione della Vergine e ai Quaranta Martiri. 

\Stéfano Lecapeno (sec. X) Principe di Bisanzio. Figlio di Romano I Lecapeno, fu escluso dal padre dalla successione al trono. Questo lo spinse, aiutato dal fratello Costantino, a far rapire il padre nel 944 e a segregarlo sull'isola di Proti. Salì comunque al trono Costantino VII che fece esiliare i due fratelli sull'isola di Proti, dove vennero uccisi. 

\Stéfano Protonotàro da Messìna Compositore e poeta siciliano, vissuto intorno al 1200. Tra le sue composizioni, la canzone in siciliano trascritta da G. M. Barbieri, intitolata Pir meu cori alligrari

\Stéfano Tomsa Principe della Moldavia, salì al trono nel 1563, favorito dalla fazione boiara turca. Ostacolato nel suo governo, si ritirò in Polonia dove venne ucciso da Sigismondo Augusto. 

\Stéfano Veneziàno (Attivo a Venezia nella seconda metà del XIV sec.) Pittore. Tra le opere Incoronazione della Vergine (1381, Venezia, Galleria dell'Accademia). 

\Stéfano Vukcic Principe slavo e voivoda di Hum dal 1435, dichiaratosi vassallo degli ottomani si staccò dalla Bosnia. Con l'aiuto dell'imperatore Federico III, nel 1448 fu nominato duca di San Sava. Nel 1465, a seguito dell'invasione ottomana della Bosnia, dovette accettare di diventare tributario degli ottomani. Morì nel 1466. 

\Steffen, Paul (Chicago 1922-) Coreografo. Dopo alcune esperienze hollywoodiane in film musicali, approdò sul piccolo schermo curando le scenografie di spettacoli come Un, due, tre (1954) e L'amico del giaguaro (1961). 

\steganùra, sf. Genere di Uccelli Passeriformi ploceidi a cui appartiene l'africana Steganura paradisaea o vedova del paradiso. 

\stegocèfali Gruppo di grossi Anfibi primitivi che vissero tra il Devoniano superiore e il Triassico. Si suppone che i loro discendenti siano i tetrapodi. 

\stégola, sf. Asta in ferro che permette di guidare da terra le macchine agricole. 

\stegomyia, sf. invar. Genere di Insetti Ditteri Nematoceri culicidi che, secondo alcuni autori, è un sottogenere del genere Aedes. La Stegomya fasciata o Aedes aegypti, diffusa nelle regioni intertropicali, trasmette la febbre gialla e la Wuchereria bancrofti, il verme nematode agente dell'elefantiasi. 

\stegosàuro, sm. Genere di dinosauri ornitischi appartenenti alla famiglia degli Stegosauri che vissero nell'America del nord durante il Giurassico superiore. Lungo fino a 6 m, aveva la cosa munita di robusti aculei ossei e il dorso attraversato longitudinalmente da una doppia fila di piastre allineate. 

\Steichen, Edward J. (Lussemburgo 1879-West Redding 1973) Fotografo statunitense e dal 1946 direttore della sezione fotografica del Museum of Modern Art. 

\Steiger, Rod (Westhampton 1925-Los Angeles 2002) Attore teatrale e cinematografico statunitense. Interpretò Il grande coltello (1955) e Lucky Luciano (1973). 

\Stein, Gertrude (Allegheny City 1874-Neuilly-sur-Seine, Parigi 1946) Scrittrice statunitense. Tra le opere Tre esistenze (1909) e C'era una volta gli americani (1925). 

\Stein, Heinrich Friedrich Karl von (Nassau 1757-Kappenberg 1831) Politico tedesco. Nel 1807, quale ministro degli esteri, abolì la servitù della gleba. 

\Stein, Lorenz (Eckernförde 1815-Waidlinghau 1890) Sociologo tedesco. Teorico dello Stato come espressione dell'ordine civile e garante degli interessi collettivi in contrapposizione alla società, fonte di interessi individuali e quindi di divisione. Scrisse Sozialismus und Kommunismus des heutigen Frankreichs (1847, Socialismo e comunismo della Francia odierna) e Verwaltungslehre (1865-1864, Scienza dell'amministrazione. 

\Stein, Peter (Berlino 1937-) Regista teatrale tedesco. Nel 1988 fu insignito del premio Goethe a Francoforte. 

\Stein, William (New York 1911-1980) Biochimico statunitense. Nel 1972, con S. Moore e C. Annfinsen, fu insignito del premio Nobel. 

\Steinbeck, John Ernst (Salinas, California 1902-New York 1968) Scrittore statunitense. Interruppe gli studi universitari per seguire un gruppo di lavoratori che emigravano verso occidente e lavorò come bracciante agricolo. Il profondo interesse per i problemi sociali legati alla grande depressione si manifestò nelle sue opere: Al Dio sconosciuto (1933), Pian della Tortilla (1935), La battaglia (1936), Uomini e topi (1937), Furore (1939), Vicolo Cannery (1945). Durante la seconda guerra mondiale svolse l'incarico di corrispondente di guerra. Tra le altre opere, I pascoli del cielo (racconti, 1932), La luna è tramontata (romanzo, 1942), La valle dell'Eden (romanzo, 1952), L'inverno del nostro scontento (1961), Le gesta di re Artù e dei suoi nobili cavalieri (1976, saggio, postumo). Capolavoro di Steinbeck è considerato Furore, narrazione partecipata della migrazione di una famiglia dallo stato dell'Oklahoma alla California durante gli anni della grande depressione. Steinbeck ottenne il premio Nobel per la letteratura nel 1962. Subì l'influsso della narrativa di D. H. Lawrence, ma trovò rapidamente un suo stile secco e senza fronzoli aderente alla materia che più lo appassionava: la lotta di classe dalla parte degli uomini buoni e semplici contro gli egoisti e gli sfruttatori. 

\Steiner, Jacob (Utzenstorf 1796-Berna 1863) Matematico svizzero. Compì importanti studi sulla dipendenza tra le diverse figure geometriche. 

\Steinitz, Wilhelm (Praga 1836-New York 1900) Scacchista austriaco. Dal 1866 al 1894 fu campione del mondo. 

\stèle, sf. 1 Lastra in marmo con iscrizioni, utilizzata a scopo commemorativo. 2 Parte centrale del fusto e della radice nelle piante. 
 @   greco stèle. 

\stélla, sf. 1 Ogni corpo celeste dotato di luce propria. 2 Sorte. 3 Oggetto a forma di stella, con raggi che si dipartono da un centro. 4 Attrice, donna di spettacolo molto famosa. 5 Imbarcazione a vela da regata. 
 X   sf. 1 star. 2 (filante) streamer. 3 (alpina) edelweiss. 4 (di Natale) poinsettia. 
 @   lat. stella. 
In astronomia, termine che indica un corpo celeste di forma generalmente sferica; quella più vicina a noi, dopo il Sole, è Proxima Centauri, a quaranta miliardi di km. Date le enormi distanze che ci separano da esse, le stelle appaiono sempre come dei piccoli punti luminosi, anche qualora vengano osservate con potenti telescopi. Una prima distinzione viene fatta tenendo conto della luminosità apparente; quelle visibili a occhio nudo sono quelle con grandezza stellare apparente inferiore alla sesta. Le più luminose vengono chiamate con nome proprio, venendo indicate con lettere dell'alfabeto greco in relazione al loro ordine di luminosità. Le stelle emettono energia attraverso reazioni termonucleari che avvengono nel nucleo (a temperature di 10-20 milioni di gradi) nelle quali l'idrogeno, che è presente in maggiore quantità, diventa elio. Originariamente la stella è un enorme sfera di gas rarefatti che si contrae lentamente per effetto gravitazionale, dando luogo così a un aumento della temperatura interna. Le stelle sono circondate da un involucro di gas molto rarefatto, come nel Sole, evidenziato dalla presenza di linee di assorbimento negli spettri stellari. Per studiare il fenomeno stellare non si può fare a meno di prendere in considerazione i diagrammi stellari, ottenuti regolando le stelle in relazione a due grandezze, tra loro indipendenti, come massa luminosità o massa raggio. Particolarmente significativo è il diagramma di Hertzsprung-Russel che ordina le stelle in funzione della luminosità assoluta e del tipo spettrale (della temperatura). Molte stelle, a un'accurata indagine, si rivelano essere sistemi, costituiti da due o più stelle.   +  
Stelle cadenti 
Corpuscoli, provenienti da spazi celesti, incandescenti per l'attrito con l'atmosfera celeste. 
Stelle doppie fisiche 
Sono sistemi formati da una coppia di stelle che ruotano intorno al comune centro di gravità, in quanto soggette alla mutua attrazione gravitazionale. 
Nelle stelle doppie ottiche, la duplicità è data da un effetto di proiezione. Si dividono in sistemi binari visuali, quando la duplicità degli astri è osservabile visivamente; sistemi binari spettroscopici, quando tale duplicità è osservabile solo spettroscopicamente. Ci sono infine i sistemi binari fotometrici, quando la duplicità si rivela dalla variazione di splendore astrale del sistema, causata da fenomeni di eclissi per cui il sistema è detto anche variabile a eclisse. 
Stelle multiple 
Sistemi costituiti da tre o più stelle; gli esempi più significativi sono le stelle Mizar (sistema quadruplo) e Castore (sistema sestuplo). 
Stelle variabili 
Stelle con variazioni sensibili di splendore. Esse possono essere novae, variabili irregolari, variabili rosse (a lungo periodo), variabili gialle e variabili bianche o Cefeidi. Quelle più interessanti sono quelle novae e Cefeidi; le prime sono variabili con improvviso e notevole aumento di splendore e caratterizzate da un ritorno allo stato normale in un periodo di tempo molto lungo. La variazione è solitamente dell'ordine di dieci grandezze stellari; nel caso di variazioni maggiori si parla di supernova. In essa, negli strati più interni della stella, si verifica un collasso gravitazionale che la riduce a materia superconcentrata, costituente ciò che diventerà o una stella a neutroni o un buco nero (parte dello spazio da cui non può fuggire nulla, neanche la luce). 
Stella alpina 
=> "edelweiss" 
Stella di mare 
Nome comune degli Echinodermi della classe degli Asteroidi. 
Stella di Natale 
Nome comune dell'Euphorbia pulcherrima o Poinsettia, una pianta tropicale dalle foglie apicali rosse. 
Stella glaciale 
Echinoderma (Marthasterias glacialis) della famiglia degli Asteridi e della classe degli Asteroidei. Misura sino a 70 cm di diametro. Vive nel Mediterraneo. 
Stella pettina 
Echinoderma (Astropecten aurantiacus) della famiglia degli Astropettinidi e della classe degli Asteroidei. Di colore rosso e arancione, ha forma di stella. Si ciba di molluschi. 
Stella placenta 
Echinoderma (Sphaeriodiscus placenta) della famiglia dei Goniasteridi e della classe degli Asteroidei. Di forma pentagonale, misura circa 17 cm di diametro. 
Stella serpentina fragile 
Echinoderma (Ophiotrix fragilis) della famiglia degli Ofiutricidi e della classe degli Ofiuroidei. Dotato di braccia lunghe fino a 10 cm e dotate di spine, si nutre di molluschi. 
Stella serpentina lunga 
Echinoderma (Ophioderma longicaudum) della famiglia degli Ofiodermatidi e della classe degli Ofiuroidei. Dotata di braccia lunghe 15 cm, vive sui fondali del Mediterraneo e dell'Atlantico. 
Stella serpentina pallida 
Echinoderma (Ophiura pallida) della famiglia degli Ofiuridi e della classe degli Ofiuroidei. Di colore biancastro, è dotata di braccia lunghe anche 14 cm. Vive nel mar Baltico. 

\Stélla (comune) Comune in provincia di Savona (2.587 ab., CAP 17040, TEL. 019). 

\Stélla (golfo) Golfo dell'Isola d'Elba, nel mar Tirreno, delimitato a ovest dalla penisola terminante nel capo della Stella. 

\Stélla Cilènto Comune in provincia di Salerno (908 ab., CAP 84070, TEL. 0974). 

\Stella della sera Opera di poesia di M. Bandeira (1963). 

\Stella variabile Opera di poesia di V. Sereni (1981). 

\Stélla, Antoniétta (Perugia 1929-) Soprano italiano. Esordì a Roma nel 1951 nella Forza del destino. Si è affermata, soprattutto durante gli anni '50 e '60, come interprete di Verdi e verista. 

\Stélla, pìzzo Cima della Lombardia (3.164 m) appartenente alle Alpi Retiche. 

\Stellanèllo Comune in provincia di Savona (633 ab., CAP 17020, TEL. 0182). 

\stellànte, agg. Splendente di stelle. 

\stellàre, agg. e v. agg. 1 Riguardante le stelle. 2 Di dispositivi che lavorano nello spazio. 3 Che ha forma, disposizione di stella. 
v. tr. Costellare, riempire di stelle. 
 @   lat. tardo stellaris. 

\stellàto, agg. 1 Pieno di stelle. ~ costellato. <> coperto. 2 Che ha forma di stella. 

\Stelle fredde, Le Romanzo di G. Piovene (1970). 

\stellétta, sf. Piccolo oggetto dalla forma di stella. ~ fregio, mostrina. 
 @   dimin. di stella. 

\stellìna, sf. 1 Giovane attrice, dal futuro di successo. 2 pl. Tipo di pasta da brodo a forma di stella. 

\Stello Novella di A. de Vigny (1832). 

\stelloncìno, sm. Breve articolo di cronaca. ~ noticina, articoletto. 

\stellóne, sm. 1 Grande stella. 2 Nella locuzione scherzosa stellone d'Italia, indica la stella che si trova sopra la figura femminile rappresentante l'Italia e viene utilizzata come allusione alla fortuna che assiste la nazione. 

\stèlo, sm. 1 Gambo di una pianta erbacea. 2 Sostegno a forma stretta e allungata. 3 Tipo di punto del ricamo. 
 X   sm. 1 stem, stalk. 2 (asta) rod. 3 (d'erba) blade. 4 (lampada a stelo) standard lamp. 
 @   lat. stilus. 

\stèlvio, sm. Formaggio stagionato (della provincia di Bolzano) prodotto con latte vaccino, noto anche col nome tedesco "Stilfser".   +  

\Stèlvio (in ted. Stilfs) Comune in provincia di Bolzano (1.323 ab., CAP 39020, TEL. 0473). Situato a 1.310 m. di altezza sul versante atesino del Passo dello Stelvio, tra la val di Trafoi e la val di Solda. Nel territorio circostante si trova una miniera di magnesio. Fiorente stazione di villeggiatura e di sport invernali ed estivi. Praticato anche l'alpinismo. 
Passo dello Stelvio 
Valico delle Alpi Retiche (2.760 m), nell'omonimo parco nazionale; collega l'alto bacino dell'Adda (Valtellina) con quello dell'Adige (val Venosta), con una strada costruita tra il 1820 e 1825 dagli austriaci. Dominato a sud dal gruppo dell'Ortles (Punta del Chiodo, 3.250 m.) e a nord dalla Punta Garibaldi (2.840 m.), il passo è una rinomata e frequentata meta turistica, con campi di sci funzionanti sia in inverno che in estate e con scuole di alpinismo. Storicamente importante ai fini militari per il controllo di una delle vie di comunicazione con l'Austria, fu teatro di combattimenti durante le tre guerre d'indipendenza. Il 24 maggio del 1915, durante la prima guerra mondiale, lo Stelvio fu occupato dagli italiani, ma venne ripreso subito dopo dagli austriaci che lo tennero sino al termine del conflitto. 
Parco nazionale dello Stelvio 
Parco di 135.000 ha, che si estende nel territorio delle provincie di Sondrio, Bolzano e Trento ed è vicino al parco nazionale dell'Engadina, in Svizzera; ne fanno parte il massiccio dell'Ortles-Cevedale, la Valfurva, le valli Martello, d'Ultimo, Solda e Trafoi. La fauna è costituita da cervi, marmotte, aquile, caprioli e stambecchi. Fu istituito nel 1935 per tutelare le tipiche formazioni geologiche, la fauna e la flora alpine. 

\stem-and-leaf  Diagramma statistico che visualizza la distribuzione di un insieme di dati numerici visualizzando i valori dei dati stessi. Vedi qui:   +  


\stèmma, sm. (pl.-i) 1 Insegna, emblema di casati nobiliari, istituzioni, associazioni. 2 Albero genealogico. 
 X   sm. coat of arms. 
 @   lat. stemma,-atis, dal greco stèmma ghirlanda. 

\stemmàto, agg. Che presenta uno stemma. 

\stemperàre, v. v. tr. 1 Sciogliere una sostanza solida in un liquido. 2 Avvilire. stemperare un concetto, descriverlo in termini più prolissi. 3 Far perdere la tempera o la punta. 
v. intr. pron. 1 Sciogliersi. 2 Perdere la tempera. 
 X   v. tr. to dissolve, to dilute. 
 @   da s-+ temperare

\stempiàrsi, v. intr. pron. Perdere capelli nella zona delle tempie. 

\stempiàto, agg. Che ha perso capelli nella zona delle tempie. ~ calvo, pelato. 

\stempiatùra, sf. L'essere stempiato, senza capelli sulle tempie. 

\sten(o)- Primo elemento di parole composte. 
 @   dal greco stenós stretto. 

\stendàrdo, sm. Asta con in cima uno striscione di stoffa, mostrante insegne, stemmi. ~ gonfalone. 
 X   sm. banner, standard. 
 @   franc. antico estendart. 

\stèndere, v. v. tr. 1 Disporre in modo da esporre all'aria tutta la superficie di un oggetto. ~ dispiegare. 2 Far sdraiare una persona. 3 Allungare, porgere. stendere le gambe. 4 Scrivere. 5 Distribuire in modo omogeneo. 
v. intr. pron. Estendersi. 
v. rifl. Sdraiarsi, coricarsi. andò a stendersi sul letto
 X   v. tr. 1 to spread. 2 (sdraiare) to lay down. 3 (bucato) to hang out. 4 (allungare) to stretch. 5 (redigere) to draw up. v. intr. pron. e v. rifl. 1 (sdraiarsi) to lie down. 2 (allungarsi) to stretch out. 3 (estendersi) to extend. 
 @   lat. extendere, comp. da ex-+ tendere tendere. 

\Stendhal (Grenoble 1783-Parigi 1842) Scrittore francese. Di famiglia borghese, perdette la madre a soli sette anni. Il padre venne imprigionato nel 1794 durante il terrore. Nel 1799 andò a Parigi dove ottenne un impiego presso il Ministero della Guerra, dove lavorava anche il cugino Pierre Daru. Nel 1800 partì per l'Italia, come sottotenente nei dragoni. Il soggiorno in Italia gli dette l'opportunità di conoscere la musica di D. Cimarosa e le opere di V. Alfieri. Nel 1801 partecipò alla campagna d'Italia nell'esercito napoleonico, servendo nello stato maggiore del generale Michaud. A Milano Stendhal entrò in contatto con gli intellettuali della rivista Il Conciliatore e si avvicinò alle esperienze romantiche. Nel 1802, si congedò dall'esercito. finendo poi come funzionario dell'amministrazione imperiale in Germania, Austria e Russia, ma senza partecipare alle battaglie dell'esercito napoleonico. Nello stesso anno divenne amante di M.me Rebuffel, la prima della decina di amanti delle quali si conosce nome e cognome. Ritiratosi nel 1814, si trasferì a Milano nel 1815, ove nel 1817 pubblicò Roma, Napoli, Firenze, inno di simpatia per l'Italia. Nello stesso anno fu a Roma, Napoli, Grenoble, Parigi, poi, per la prima volta, a Londra. Nel 1821 fece un secondo viaggio in Inghilterra, agitato da dispiaceri amorosi; un terzo viaggio nel 1826 fu ugualmente disperato. Gli anni successivi delineano quasi un vagabondaggio per l'Europa. Passato ancora in Italia nel 1827, fu espulso dall'Italia con l'accusa di essere una spia, a Parigi iniziò la collaborazione a un giornale, attraverso il quale poté delineare il suo programma romantico, caratterizzato dal riconoscimento della storia quale componente fondamentale della letteratura. Restò a Parigi nel 1828 alla ricerca di un impiego, viaggiò nel sud della Francia nel 1829, nel 1831 fu a Trieste, poi a Civitavecchia (dove svolse la funzione di viceconsole francese), nel 1833 di nuovo a Parigi e Lione; nel 1834 in Italia; nel 1836 a Parigi; nel 1837 effettuò due lunghi viaggi in Francia; nel 1839 fu a Napoli accompagnato da P. Mérimée; nel 1840 fu ancora in Italia. Nel 1841 ebbe un primo colpo apoplettico e tornò a Parigi; morì nel marzo dell'anno successivo. Fu sepolto nel cimitero di Montmartre; la tomba reca l'iscrizione "Henry Beyle milanese". Stendhal ha lasciato numerosi saggi, tra i quali si ricordano Vite di Haydn, Mozart e Metastasio (1815), Storia della pittura in Italia (1817), Sull'amore (1822), Racine e Shakespeare (1823), Vita di Rossini (1823), Passeggiate a Roma (1829), Ricordi di egotismo (postumo 1893), Ricordi di un turista (1838). La sua notorietà è legata soprattutto ai suoi quattro romanzi Armance (1826), Il rosso e il nero (1830), La Certosa di Parma (1839) e Lucien Leuwen (pubblicato postumo, 1894). Armance fu ispirato dalla relazione con Matilde Viscontini Dembowski: rappresenta il primo esempio di romanzo, nel quale la vicenda amorosa viene ambientata storicamente consentendo all'autore di analizzare e criticare la società contemporanea. Il successivo Il rosso e il nero offre un quadro della Francia negli anni che precedono la rivoluzione di Luigi Filippo di Orléans (1831). Il romanzo Lucien Leuwen ha come sfondo la Francia della monarchia di Luigi Filippo, verso la quale si appunta la satira dell'autore. I temi principali della sua produzione letteraria sono una marcata sensibilità romantica e un fervido spirito critico, che danno vita alla filosofia della chasse au bonheur, egotismo tipico di tutti i suoi personaggi; l'analisi delle passioni, dei comportamenti sociali, l'amore per l'arte e per la musica, la ricerca epicurea del piacere vengono espressi attraverso una scrittura personalissima, nella quale il realismo dell'osservazione oggettiva e il carattere individuale della sua espressione si fondono in maniera armonica. Per tutti questi motivi Stendhal è stato quasi ignorato dai suoi contemporanei, con l'eccezione di H. de Balzac, ma viene adorato dai posteri. Miscelando sapientemente l'ambientazione storica e l'analisi psicologica, i suoi romanzi descrivono il clima morale e intellettuale della Francia. Stendhal è considerato l'iniziatore del romanzo moderno, che ha ispirato la grande narrativa di costume dell'800. Tra gli scrittori moderni, è considerato l'autore meno invecchiato dell'Ottocento. Il suo positivismo non contaminato dalle ideologie parla al lettore un linguaggio di estrema modernità. 

\stendibiancherìa, sm. invar. Arnese sul quale appendere la biancheria da asciugare. 
 X   sm. 1 clothes horse. 2 (da esterno) clothes line, washing line. 

\stenditóio, sm. 1 Locale in cui viene appesa la biancheria da asciugare. 2 Stendibiancheria. 

\stenditrìce, sf. Macchina per la stenditura della canapa. 
 X   tenter

\stenìa, sf. Forza, vigore. 

\Stènico Comune in provincia di Trento (969 ab., CAP 38070, TEL. 0465). 

\Stenmark, Ingemar (Tarnaby 1956-) Sciatore svedese. Ha vinto la coppa del mondo di sci nel 1976, 1977, 1979. Medaglia d'oro alle olimpiade di Lake Placid nel 1980 e ai mondiali del 1982 in gigante e in speciale. 

\stèno, sm. 1 Nel sistema MTS, unità di misura di forza definita come la forza necessaria a imprimere alla massa di una tonnellata di peso un'accelerazione di 1 m/sec2. Ha simbolo sn ed equivale a 103 newton. 2 Cetaceo, spesso denominato delfino serpente per la particolare forma del capo.   +  

\stenocardìa, sf. Dolore costrittivo precordiale tipico dell'insufficienza coronarica. 
 @   da steno-+ greco kardìa cuore. 

\stenodattilografìa, sf. Stenografia e dattilografia praticate insieme. 

\stenodattilògrafo, sm. Chi è stenografo e dattilografo. 
 X   sm. shorthand typist. 

\Stenoglòssi Ordine di Molluschi Gasteropodi Prosobranchi carnivori per lo più marini, provvisti di conchiglia e con il mantello munito di sifone. Ne sono stati rinvenuti esemplari risalenti al Cretaceo. 

\stenografàre, v. tr. Scrivere in segni stenografici. 
 X   v. tr. to take down in shorthand. 

\stenografìa, sf. Scrittura sintetica e più veloce di quella alfabetica, che si ottiene utilizzando un sistema di abbreviazioni e di segni semplificati; alcune forme semplici e rudimentali sono testimoniate fin dall'antichità. L'iniziatore fu F. X. Gabelsberger (XVIII sec.), con il quale iniziò l'indirizzo corsivo, attraverso una rappresentazione simbolica delle vocali cambiando forma o posizione dei segni della consonante vicina alla vocale e aumentando la velocità rinunciando a elementi della parola o della frase. In Italia tale sistema venne adattato da E. C. Noë. Il sistema misto è stato regolamentato in Italia da E. Meschini e da A. Mosciaro, mentre quello del sistema fonetico da G. V. Cima. 
 X   sf. shorthand. 
 @   da steno-+-grafia. 

\stenograficaménte, avv. In modo stenografico. 

\stenogràfico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alla scrittura rapida fatta mediante segni abbreviati e convenzionali. 

\stenògrafo, sm. Chi scrive con la tecnica dei segni abbreviati e convenzionali allo scopo di raggiungere velocità maggiori. 
 X   sm. stenographer. 

\Stenòpidi Famiglia di Crostacei Decapodi natanti.

\stenòsi (o sténosi), sf. In patologia, il restringimento di un canale, un vaso, un orifizio o un'altra struttura tubolare (esofago, trachea, piloro, uretra, vagina, …) che ostacola il transito del contenuto; alla sua origine vi possono essere vari fattori: cicatrici, infezioni, tumori, …
 X   sf. stenosis.

\stenotipìa, sf. Tecnica di scrittura rapida, svolta attraverso speciali macchine da scrivere. 

\stenotipìsta, sm. (pl.-i) Chi pratica la stenotipia. 

\stent, sm. invar. Strumento che viene utilizzato per via trascutanea al fine di mantenere la dilatazione di un'arteria precedentemente dilatata per diversi scopi. ~ endoprotesi. 

\stentàre, v. v. intr. 1 Incontrare difficoltà nel fare. stentava a rimanere in piedi, per la debolezza. 2 Vivere fra stenti. 
v. tr. Soffrire a causa di forti ristrettezze economiche. 
 X   v. intr. to have difficulty doing, to find it hard. 
 @   lat. extentare sforzarsi, comp. da ex-+ tentare

\stentatézza, sf. L'essere stentato. 

\stentàto, agg. 1 Ottenuto con difficoltà. 2 Forzato, non spontaneo. 3 Disagiato, in mezzo alle difficoltà. 

\stenterèllo, sm. Individuo malandato, rozzo. 

\Stenterèllo Maschera fiorentina del teatro popolare che rappresenta un sempliciotto dalla battuta pronta e dai liberi costumi. Fu creata dall'attore Luigi Del Buono nel 1790 ca. 

\stènto, agg. e sm. agg. 1 Fatto in modo stentato. 2 Che non ha avuto uno sviluppo normale o opportuno. 3 Cresciuto stentatamente. 
sm. 1 Sforzo, sofferenza, fatica. 2 Senza forza. 3 Nella locuzione avverbiale a stento, a fatica. 
 X   sm. 1 hardship, privation. 2 (a fatica) difficulty. 3 (privazioni) privation. 

\stèntore, sm. Uomo dalla voce potente, che urla o parla forte. 

\stentòreo, agg. Relativo a voce molto forte e vigorosa. ~ altisonante, altoforte. <> debole, fioco. 

\Stephenson, George (Wylam 1781-Chesterfield 1848) Ingegnere inglese. Per trasportare il carbone dalle miniere, ideò nel 1814 una locomotiva a vapore. Dopo aver perfezionato il suo progetto, realizzò altri modelli e costruì, nel 1925, la prima linea ferroviaria del mondo (da Darlington a Stockton, 10 km di tragitto). Realizzò in seguito una fabbrica per la costruzione di materiale ferroviario, partecipando alla costruzione della maggior parte delle linee ferroviarie inglesi. Attività che fu poi proseguita dal figlio Robert (Newcastle 1803-Londra 1859), il quale costruì molte linee ferroviarie (in Europa, Canada, India e Egitto) e ponti metallici tra cui il ponte sul fiume Tyne, 1849. 

\stèppa, sf. Formazione vegetale tipica delle zone continentali soggette a lunghi periodi di siccità, e di zone a clima subtropicale molto arido. A eccezione di bassi cespugli, la vegetazione arborea è scarsa. 
 @   russo step. 
Arte delle steppe 
Arte caratteristica delle popolazioni delle steppe euroasiatiche, comprese nella zona che va dal fiume Giallo al Danubio. Caratteristica peculiare è la decorazione animalistica, testimoniata da ornamenti per armi, bardature, oggetti di oreficeria, finimenti equini, parti di carro, tappeti e monili conservati in numerosi tumuli siberiani. la più importante collezione è conservata all'Ermitage di San Pietroburgo. 

\Steppa, La Racconto di A. P. Cechov (1888). 

\stéppico, agg. (pl. m.-ci) Della steppa. 

\steppóso, agg. Con caratteristiche della steppa. ~ brullo, arido. <> boschivo, boscoso. 

\steradiànte, sm. Unità di misura dell'angolo solido. 

\stèrco, sm. (pl.-chi) Escremento animale. ~ deiezioni, feci. 
 X   sm. dung. 
 @   lat. stercus,-oris. 

\Stercoràridi, o Stercorarìidi Famiglia di Uccelli Caradriformi pelagici di aspetto simile a quello dei gabbiani. Sono detti comunemente labbi o stercorari. 

\stercoràrio, agg. e sm. (pl.-i) Che depone le uova nello sterco. 
sm. Uccello simile al gabbiano. 
Stercorario maggiore 
Uccello (Stercorarius skua) della famiglia degli Stercoraridi e dell'ordine dei Caradriformi. Di colore scuro, vive sulle coste marine dell'Atlantico settentrionale. Si ciba anche di rifiuti. 

\Sterculiàcee Famiglia di piante erbacee, arboree, arbustacee e rampicanti, appartenenti all'ordine delle Malvali, con fiori regolari che emanano un olezzo sgradevole e foglie alterne. 
 @   lat. stercus-oris sterco. 

\stèreo, agg. e sm. agg. invar. Stereofonico. 
sm. invar. Impianto stereofonico. 
 X   agg. e sm. stereo. 

\stereo- Primo elemento di parole composte che significa solido, anche col senso di tridimensionale. 
 @   dal greco stereós rigido, solido. 

\stereòbate, sm. Pilastro di appoggio della colonna nei templi classici. 

\stereochìmica, sf. Branca della chimica che studia la configurazione spaziale delle molecole e le proprietà chimiche e fisiche indotte da questa. 

\stereocìnema, sm. invar. Cinematografia in rilievo i cui prodotti sono film tridimensionali che consentono la visione stereoscopica delle immagine sullo schermo. È detto anche cinema tridimensionale. 

\stereocinematografìa, sf. Cinematografia che dà l'illusione della terza dimensione. 

\stereofonìa, sf. Tecnica di registrazione e riproduzione del suono che prende in considerazione le direzioni di provenienza, per fornire effetti più realistici. 
 @   da stereo-+-fonia. 

\stereofònico, agg. (pl. m.-ci) Che riguarda la percezione del suono nelle direzioni di provenienza spaziale. 

\stereofotografìa, sf. Tecnica fotografica che crea effetti tridimensionali ottenuti da accoppiamenti di immagini. 

\stereografìa, sf. Tecnica radiografica consistente nel riprendere la radiografia dell'organo da due posizioni distinte, poi analizzate assieme per ottenere la rappresentazione in rilievo dell'organo stesso. 

\stereogràmma, sm. (pl.-i) 1 Rappresentazione grafica di dati statistici mediante figure solide   +    2 Rappresentazione stereofotografica.  3 Rappresentazione tridimensionale della struttura geologica di una zona.
 X   sm. stereogram. 

\stereometrìa, sf. Geometria che studia i corpi solidi. 

\stereoscopìa, sf. 1 Ottica che studia gli effetti tridimensionali. 2 Riproduzione delle immagini che permette di percepire la profondità. 
 @   da stereo-+-scopia. 

\stereoscòpico, agg. (pl. m.-ci) Che riguarda la stereoscopia. 

\stereoscòpio, sm. (pl.-i) Binocolo in cui si pongono alle estremità due copie della stessa immagine, ottenendo effetti visivi tridimensionali di immagine in rilievo. 

\Stereospòndili Ordine di Anfibi labirintodonti fossili a cui appartennero i più grandi Anfibi esistenti, caratterizzati da un cranio molto grande rispetto al corpo e agli arti e provvisto di numerosi canali e sculture. 

\stereotipàre, v. tr. Riprodurre con la stereotipia. 

\stereotipàto, agg. 1 Riprodotto mediante stereotipia. 2 Convenzionale, che si ripete sempre allo stesso modo. 

\stereotipìa, sf. Tecnica tipografica che riproduce oggetti da stampare utilizzando delle lastre incise. 

\stereotìpico, agg. (pl. m.-ci) Riguardante la stereotipia. 

\stereotipìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Chi è addetto alla riproduzione mediante stereotipia. 

\stereòtipo, agg. e sm. agg. 1 Ottenuto con la stereotipia. 2 Fisso, immutabile. 
sm. Concetto eccessivamente semplificato e distorto. 

\stèrile, agg. 1 Incapace di riprodurre, procreare. <> fecondo. campo sterile. 2 Inutile. quelle discussioni sterili non portavano a nessun risultato. 3 Asettico. cotone sterile
 X   agg. 1 sterile. 2 (terra) barren. 3 (sterilizzato) sterilized. 4 (fig.) fruitless, futile. 
 @   lat. sterilis.

\sterilità, sf. invar. 1 L'essere sterile. 2 L'essere sterilizzato. 
 X   sf. sterility. 
 @   lat. sterilitas,-atis. 
La sterilità femminile può essere causata da occlusione delle tube, disfunzioni endocrine, malformazioni vaginali. La sterilità maschile può dipendere da alterazione della produzione di spermatozoi, lesioni delle vie seminali o incapacità a deporre il seme in vagina ( →  impotenza).

\sterilizzàre, v. tr. 1 Rendere sterile. ~ castrare. <> fecondare, fertilizzare. 2 Uccidere i germi patogeni. 
 X   v. tr. to sterilize. 

\sterilizzatóre, agg. e sm. (f.-trìce) agg. Che sterilizza. 
sm. 1 Chi sterilizza. 2 Dispositivo per sterilizzare. 

\sterilizzazióne, sf. 1 L'effetto di sterilizzare. 2 In medicina, intervento chirugico con cui si rende un individuo incapace a procreare. Nel maschio vengono legati i dotti deferenti (vasectomia), nella donna le tube. 3 Processo termico o chimico che ha lo scopo di distruggere ogni forma di vita microbica in una sostanza o in un corpo qualsiasi. 
 X   sf. sterilization. 
 @   deriv. da sterilizzare. 

\sterlìna, sf. (o lira sterlina) Unità monetaria in corso in alcuni paesi di lingua inglese (Regno Unito, Cipro, Egitto, Irlanda, Malta, Siria). Tradizionalmente suddivisa in venti scellini di dodici pence ciascuno, dal 1971 ha abbandonato la base sessagesimale per adottare quella centesimale (1 sterlina = 100 pence). La moderna sterlina fu introdotta alla fine del XVII sec. 
 X   sf. pound. 

\Sterlitamak Città (253.000 ab.) della Russia, nella repubblica autonoma dei Baschiri. 

\sterminàre, v. tr. Distruggere completamente. ~ cancellare, annientare. 
 X   v. tr. to wipe out, to exterminate. 
 @   lat. exterminare bandire, comp. da ex-+ deriv. da terminus linea di confine. 

\sterminatézza, sf. Enorme estensione, diffusione. 

\sterminàto, agg. Immenso, privo di confini. ~ illimitato. <> angusto. 
 X   agg. endless, immense. 

\sterminatóre, sm. Chi provoca o esegue uno sterminio. 
 @   lat. tardo exterminator,-oris. 

\stermìnio, sm. 1 Totale distruzione. 2 Grande quantità, numero. 
 X   sm. 1 slaughter, extermination, destruction. 2 (campo di sterminio) death camp. 
 @   lat. exterminium, deriv. da exterminare. 

\Stern Settimanale illustrato di attualità e politica tedesco. Venne fondato da Henri Nannen nel 1948 ad Amburgo. 

\Stern, Isaac (Kremenec' 1920-New York 2001) Violinista statunitense di origine ucrania. Con E. Istomin (piano) e L. Rose (violoncello) fondò un trio specializzato, soprattutto, nel repertorio romantico. 

\stèrna, sf. Uccello (noto anche come rondine di mare, Sterna hirundo) della famiglia degli Sternidi e dell'ordine dei Caradriformi. Di colore bianco con il capo nero, vive sulle coste dell'Eurasia e dell'America settentrionale. Si nutre di pesci che cattura tuffandosi nell'acqua. 

\sternàle, agg. Che si riferisce o ha rapporto con lo sterno. 
Puntura sternale 
Puntura effettuata nello sterno con un ago cavo al fine di prelevare midollo osseo a scopo diagnostico. 

\Sternatìa Comune in provincia di Lecce (2.811 ab., CAP 73010, TEL. 0836). 

\Sterne, Laurence (Clonmel, Tipperary, Irlanda 1713-Londra 1768) Romanziere inglese. Figlio di un ufficiale dell'esercito inglese in servizio in Irlanda, studiò a Cambridge. Nel 1738 fu ordinato prete e divenne parroco di Sutton-in-the-Forest nella contea dello Yorkshire. Il suo matrimonio (1741) non fu felice per il carattere volubile di Sterne, che ebbe numerose relazioni con altre donne. È da ricordare, tra tutte, quella con Eliza Draper, per la quale scrisse il Journal to Eliza (Diario per Eliza, 1767) e le Letters of Yorick to Eliza (Lettere di Yorick a Eliza, 1775). La pubblicazione del primo volume dell'opera The Life and Opinions of Tristram Shandy, Gentleman (Vita e opinioni di Tristram Shandy, 1760-1767) procurò a Sterne un'improvvisa fama letteraria, oltre a numerose critiche. Nel tentativo di redigere la propria autobiografia, Tristram, muove dalle circostanze che hanno prodotto la sua nascita. Il libro può essere considerato una lunghissima digressione nella quale vengono tratteggiati una serie di aneddoti. Tra i personaggi, si trova il padre di Sterne, Walter Shandy, lo zio Toby e il parroco Yorick, che altri non è che lo stesso Lawrence Sterne. La maggior parte del Tristram Shandy è costituita dalle conversazioni dei personaggi, nelle quali ciascuno di essi rivela le proprie manie. L'altra opera per la quale Sterne è famoso, A Sentimental Journey through France and Italy (Viaggio sentimentale attraverso la Francia e l'Italia) venne pubblicata nel 1768 e si ispira sui viaggi effettuati dall'autore per motivi di salute. 

\Stèrnidi Famiglia di Uccelli Caradriformi a cui appartengono diversi generi. 

\stèrno, sm. Osso di forma appiattita, posto nella parte anteriore e mediana del torace, in senso verticale. La sua funzione è di innesto delle clavicole e delle costole.   +  
 X   sm. breastbone. 
 @   greco stèrnon. 

\sternocleidomastoidèo, sm. Termine anatomico che designa un muscolo del collo che si interseca allo sterno, alla clavicola e alla mastoide. 

\sternoioidèo, sm. Muscolo che consente di abbassare l'osso ioide. 

\Sternoptìchidi Famiglia di Pesci clupeiformi abissali lunghi 7-8 cm dal corpo compresso munito di numerosi fotofori e con occhi a volte telescopici. 

\Sternorìnchi Gruppo di Insetti Emitteri Omotteri che hanno il rostro inserito dopo l'attacco degli arti anteriori. 

\stèro, sm. Unità di misura del volume apparente del legnale da ardere. Di simbolo st, equivale a un cubo di 1 m di lato. 
 @   greco stereós solido. 

\steròide, sm. Sostanza organica, caratterizzata da una struttura a ciclo pentanoperidrofenantrene (C17H28), assai diffusa in natura, dove svolge un ruolo fondamentale. Fanno parte di tale categoria, gli steroli, gli alcaloidi steroidici, gli acidi biliari, gli ormoni sessuali. Tra gli steroli molto importante è il colesterolo, precursore degli acidi biliari, che concorre alla sintesi degli ormoni corticosurrenali, del progesterone. Gli acidi biliari vengono prodotti dal catabolismo del colesterolo e agevolano l'emulsione dei grassi nell'intestino. Gli ormoni corticosurrenali sono indispensabili nella regolamentazione del metabolismo idrico e di quello glucidico. Gli ormoni sessuali sono maschili (androsterone, testosterone) e femminili (estriolo, estradiolo, progesterone). I glicosidi e gli agliconi cardiaci sono di natura vegetale, ma sono presenti anche nel veleno di alcuni rospi. Molti steoridi sono usati nella cura di disturbi reumatici ed infiammatori (vedi: cortisone). 

\Sterpacuore Romanzo di B. Vian (1953). 

\sterpàglia, sf. coll. Insieme di sterpi. ~ roveto, pruneto. 

\sterpàia, o sterpàio, sf. o sm. Terreno coperto da sterpi. 

\sterpàme, sm. coll. Grande quantità di sterpi. 

\sterpàre, v. tr. Sradicare, svellere, scalzare. ~ estirpare. 

\sterpìgno, agg. Fatto o ricoperto di sterpi. 

\stèrpo, sm. Pianta spinosa o ramo secco che cresce da radici. 
 X   sm. pl. scrubs, pl. brushwood, dry twig. 

\sterpóso, agg. Ricoperto di sterpi. 

\sterraménto, sm. L'atto di sterrare. 

\sterràre, v. tr. Rimuovere la terra da un terreno, abbassandone il livello. ~ livellare. 
 @   da s-+ deriv. da terra. 

\sterràto, agg. e sm. agg. Che è privo di massicciata, della pavimentazione. 
sm. Tratto di terreno su cui sono stati eseguiti lavori di sterro. 

\sterratóre, sm. Chi svolge lavori di sterro. 

\stèrro, sm. Il compiere scavi su un terreno, rimuovendo una certa quantità di terra per effettuare le fondamenta di edifici. ~ fosso, buca. 

\sterzànte, agg. Che sterza o può sterzare. 

\sterzàre, v. tr. Cambiare direzione di marcia di un veicolo agendo sullo sterzo. ~ curvare, deviare. 
 X   v. tr. to steer. 

\sterzàta, sf. 1 L'atto di sterzare. 2 Brusca correzione di direzione, di indirizzo. 
 @   deriv. da sterzare. 

\sterzatùra, sf. Sfoltimento delle piante. 

\stèrzo, sm. Insieme di dispositivi che permettono di mutare la direzione di marcia di un veicolo. Negli autoveicoli lo sterzo è comandato da un volante fissato a una coppia di ruote dentate che trasforma il moto in rettilineo e lo trasmette a un sistema di leve collegato alle ruote. Talora è adottato un dispositivo moltiplicatore di sforzo detto servosterzo. Sulle biciclette e sui motoveicoli, lo sterzo è collegato direttamente alla ruota anteriore. 
 X   sm. steering wheel. 
 @   longob. sterz manico dell'aratro. 

\stésa, sf. 1 Lo stendere. 2 Distesa di oggetti su una superficie. 

\Stesìcoro (VII-VI sec. a. C.) Poeta greco. Tra le opere Elena, La presa di Ilio e Orestea

\stèssere, v. tr. Disfare. 

\stésso, agg., pron. e sm. agg. dim. 1 Uguale, identico. allo stesso tempo, contemporaneamente. 2 Perfino, malgrado. 
pron. dim. 1 Come rafforzativo, indica una condizione della persona che permane. 2 Indifferenza nella scelta. partecipare o meno, per lui era lo stesso
sm. Lo stesso, la stessa cosa. 
 X   agg. 1 same. 2 (lui stesso) himself. 3 (esattamente) very. 4 (oggi stesso) this very day. pron. the same. avv. (ugualmente) anyway, all the same. 
 @   lat. iste ipse, istum ipsum

\stesùra, sf. 1 Azione dello stendere un colore ~ passata, mano.  la stesura dei colori sulla tela; dare la prima stesura di vernice 2 L'atto di scrivere, la redazione di un documento o un'opera letteraria, il frutto di una redazione. ~ composizione, svolgimento, elaborato, edizione.  la stesura del contratto; la stesura di una lettera
 X   sf. 1 drawing up. 2 (redazione) draft, drafting. 
 @   deriv. da steso, p.p. di stendere. 

\steto- Primo elemento di parole composte del linguaggio medico. 
 @   dal greco stêthos petto. 

\stetoscòpio, sm. Strumento che amplifica i fenomeni acustici impiegato per l'auscultazione degli organi interni (in particolare dell'apparato cardiovascolare e respiratorio). Fu inventato nel 1816 dal medico francese René Laennec. In orgine era una specie di campana in legno, successivamente fu realizzato con una specie di disco metallico con membrana fluttuante messo in comunicazione mediante una tubatura in gomma e quindi una metallica con le orecchie del medico o dell'operatore.   +  
 X   sm. stethoscope.

\Stettìno Città (410.000 ab.) della Polonia, capoluogo del voivodato omonimo (982.000 ab.), in Pomerania al confine con la Germania. Situata sul fiume Oder, in prossimità della baia omonima (mar Baltico), porto commerciale e sede di industrie meccaniche, siderurgiche, chimiche, tessili, alimentari, della carta, del legno e del materiale elettrico. Nel XII sec. aderì alla lega anseatica e si affermò come centro portuale. Passò alla Svezia nel 1648 e nel 1720 alla Prussia. Alla fine della seconda guerra mondiale è stata assegnata alla Polonia. Tra i monumenti, il castello dei duchi di Pomerania (XVI sec.), le chiese gotiche di San Giacomo e San Giovanni Evangelista (XIII e XIV sec.). 

\Stevenson, Robert Louis (Edimburgo 1850-Upolu, Isole Samoa 1894) Scrittore, saggista e poeta scozzese. Figlio di un ingegnere, la sua famiglia avrebbe voluto che si indirizzasse alla professione paterna. La tisi, malattia che lo afflisse per tutta la vita, lo costrinse a cercare climi più miti, prima stabilendosi in Francia (1873-1879), poi negli Stati Uniti d'America e infine trasferendosi definitivamente nelle isole Samoa nella Polinesia. Il soggiorno in Francia gli ispirò i suoi primi libri, Un viaggio nell'interno (1878) e Viaggi a dorso d'asino nelle Cevenne (1879). Nel 1880 si recò in California per sposare Fanny Vendergriff Osbourne, che aveva conosciuto durante il soggiorno in Francia. Intanto venivano pubblicate tre raccolte di saggi, Alle vergini e ai fanciulli (1881), Studi familiari su uomini e libri (1882), Le nuove notti arabe (1882). Dopo il ritorno in Inghilterra, pubblicò le sue opere più note, tra le quali L'isola del tesoro (1883), Il fanciullo rapito (1886). Nel 1887, dopo un soggiorno in una stazione climatica negli Stati Uniti, si stabilì nell'isola di Upolu nell'arcipelago delle Samoa, dove trascorse gli ultimi anni di vita. Frutto di questi anni sono La freccia nera (1888), Il signore di Ballantrae (1889), Catriona (1893) e Nei mari del sud (1896), di ispirazione polinesiana. La sua opera è rappresentata quasi esclusivamente da romanzi d'avventura che, scritti per un pubblico giovanile, si diffusero anche fra gli adulti, grazie allo stile piacevole, preciso e asciutto, ma soprattutto per il fascino misterioso e per la tensione morale. Solo il racconto Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde (1886) non è di genere avventuroso ma rappresenta un caso tragico di sdoppiamento della personalità e dell'ambiguità insita nell'uomo. 

\steward, sm. invar. Cameriere in servizio sugli aerei o sulle navi. 

\Stewart, Jackie (Milton, Scozia 1939-) Corridore automobilistico scozzese. Dal 1965 al 1973 ha vinto ventisette grandi premi ed è stato tre volte campione mondiale per conduttori di Formula 1 (1969 su Matra-Ford, 1971 e 1973 su Tyrrell Ford). 

\Stewart, James (Vinegar Hill 1908-Beverly Hills 1997) Attore cinematografico statunitense. Interprete di primo piano di numerosi film di successo di genere western, poliziesco, della commedia, nella parte dell'eroe candido e distinto. Tra i migliori film interpretati, L'eterna illusione (1938), Mister Smith va a Washington (1939), Scandalo a Filadelfia (1940, per il quale ha vinto il premio Oscar), La vita è meravigliosa (1946), Là dove scende il fiume (1952), La finestra sul cortile (1954), L'uomo di Laramie (1955), La donna che visse due volte (1958), L'uomo che uccise Liberty Valance (1962). Oscar alla carriera nel 1985. 

\Stezzàno Comune in provincia di Bergamo (8.253 ab., CAP 24040, TEL. 035). 

\stìa, sf. Gabbia in cui vengono tenuti polli o gallinacei in genere. ~ capponaia, pollaio. 

\Stìa Comune in provincia di Arezzo (3.017 ab., CAP 52017, TEL. 0575). 

\stiacciàto, sm. Opera artistica in rilievo che ha una sporgenza molto limitata, tipica del Rinascimento. 

\stibi(o)- Primo elemento di parole composte. 
 @   dal greco stíbi antimonio. 

\stibìna, sf. 1 In chimica, derivato alchilato dell'antimonio. 2 Antimonite. 

\Stichèidi Famiglia di Pesci Perciformi con una pinna dorsale lunga e generalmente sorretta da raggi spinosi. Sono diffusi negli Oceani Pacifico e Atlantico. 

\stick, sm. invar. Confezione a forma di bastoncino con cui vengono distribuiti vari prodotti di igiene, profumeria ecc. ~ tubetto. 

\sticomanzìa, sf. Forma di divinazione in cui si legge a caso una riga di un libro e lo si interpreta rapportandolo alla situazione di chi interroga. 
 @   comp. greco stíchos rigo + mantéia divinazione. 

\sticometrìa, sf. Nell'antichità classica, misurazione della lunghezza di un'opera letteraria effettuata calcolando il numero di linee che la componevano. 
 @   greco stíchos riga, linea. 

\sticòmetro, sm. Metodo utilizzato nell'antichità per misurare la lunghezza di un'opera letteraria. 

\sticomitìa, sf. Dialogo di un dramma a botta e risposta. 

\Stièlidi Famiglia di ascidiacei, appartenenti all'ordine degli Stolidobranchiati, comprendente individui cosmopoliti che vivono in colonie o da soli. 

\Stieltjes (integrale di)   +  

\Stiènta Comune in provincia di Rovigo (3.004 ab., CAP 45039, TEL. 0425). 

\stiepidìre, v. tr. Riscaldare lievemente, far diventare tiepido. 

\Stiffelio Opera in tre atti di G. Verdi, libretto di F. M. Piave (Trieste, 1850). 

\Stifter, Adalbert (Oberplan, Boemia 1805-Linz 1868) Scrittore austriaco. Tra le opere Studi (1844-1850) e Pietre variopinte (1853). 

\Stìge 1 Nell'antichità, torrente dell'Arcadia che sorgeva dal monte Aroánia, l'odierno Chelmos, per poi precipitare in un gola di oltre 200 m d'altezza e confluire nel Crati nei pressi di Nonacri. 2 In letteratura, la palude che circonda la città di Dite nell'Inferno dantesco. 

\Stigliàno Comune in provincia di Matera (6.576 ab., CAP 75018, TEL. 0835). 

\stigliàre, v. tr. Liberare dagli steli le fibre della canapa, del lino, della iuta. 

\stigliatùra, sf. L'operazione dello stigliare. 

\stìgma, sm. (pl.-i) 1 Segno fatto sulla fronte degli schiavi per indicare che avevano tentato di fuggire. 2 Parte del pistillo che riceve il polline. 3 Macchia colorata sulle ali delle farfalle. 
 X   sm. stigma. 
 @   lat. stigma,-atis, dal greco stigma, deriv. da stìzein imprimere segni. 

\stìgmate, sf. pl. Termine derivato dal greco che significa "impressione, marchio" e che veniva impresso sul bestiame, per stabilirne la proprietà e sugli schiavi, per punizione o per contraddistinguerli. Nel cristianesimo le stigmate sono i segni delle piaghe nelle mani, nei piedi e nel costato, ricevute da Gesù con la sua crocefissione. Con lo stesso nome sono designati quei casi in cui la riproduzione delle stesse piaghe di Gesù appare sul corpo di credenti. L'autenticità di questi fenomeni è stata accolta dalla Chiesa in un numero limitato di casi e dopo rigorosi accertamenti. Famose le stigmate di San Francesco d'Assisi la cui comparsa è commemorata il 17 settembre. 
 X   sf. pl. stigmata. 

\stigmàtico, agg. (pl. m.-ci) 1 Relativo allo stigma. 2 Di un sistema ottico che fa corrispondere a un punto dell'oggetto, un punto dell'immagine. 

\stigmatìsmo, sm. La condizione di un sistema ottico stigmatico. 

\stigmatizzàre, v. tr. 1 Biasimare, criticare. 2 Segnare con le stigmate o lo stigma. 
 @   greco tardo stigmatìzein. 

\Stignàno Comune in provincia di Reggio Calabria (1.645 ab., CAP 89040, TEL. 0964). 

\Stigocaridàcei Ordine di minuscoli Crostacei Malacostraci Sincaridi privi di occhi e di carapace. Sono diffusi nella Nuova Zelanda e nell'America meridionale. 

\stil nòvo (o stilnovo) Il dolce stil novo della definizione dantesca (Purgatorio XXIV, 57) designa la scuola poetica italiana che si sviluppò prima a Bologna e poi in Toscana verso la fine del XIII sec., a opera di un gruppo di poeti (detti stilnovisti), tra i quali Guido Cavalcanti, Dante Alighieri, Lapo Gianni, Gianni Alfani, Cino da Pistoia che riconoscevano come loro maestro il bolognese G. Guinizzelli. Gli sviluppi più originali furono quelli di Dante e di Guido Cavalcanti. La poesia Al cor gentil rempaira sempre amore di Guinizzelli può essere considerata una sorta di manifesto del movimento. Gli stilnovisti svilupparono in modo originale modi espressivi e contenuti dei provenzali e della scuola siciliana e seppero integrare le tematiche della poesia cortese. Tema della loro poesia è l'amore, per mezzo del quale la donna, angelico tramite tra l'uomo e Dio, compie miracolosi effetti nel cuore del poeta avviandolo alla ricerca della virtù. L'esperienza amorosa, indagata e analizzata nei suoi risvolti psicologici, morali ed estetici, diventa l'essenza della vita spirituale del poeta. Lo stilnovo si propose di creare un linguaggio poetico capace di superare i limiti dei vari dialetti. Le scelte linguistiche sono improntate a chiarezza e leggerezza, pur sottendendo spesso ragionamenti filosofici o meditazioni profonde. Con lo stilnovo il volgare toscano diventa lingua letteraria italiana. 

\stil(o)- Primo elemento di parole composte che nella terminologia anatomica indicano una relazione con il processo stiloideo temporale. 

\stilàre, agg. e v. tr. agg. Relativo allo stilo. 
v. tr. Scrivere un documento rispettando certe regole formali. ~ redigere, stendere. 
 X   v. tr. to draft, to draw up. 

\stilb, sm. invar. Unità di misura della luminanza in fotometria usata nel sistema CGS. Equivale a 1 candela per cm².

\stilè, agg. invar. Che ostenta distinzione e contegno. 

\stìle, sm. 1 Il particolare e specifico modo di espressione di un'artista, di uno scrittore, di un'epoca particolare. romanzo dallo stile ampolloso. 2 Comportamento abituale, signorilità. stile di vita; in grande stile, senza risparmiare mezzi. 3 Tecnica, in particolare nello sport. 4 Stilo. 
 X   sm. style. 
 @   lat. stilus bacchetta. 

\stilèma, sm. (pl.-i) Componente elementare caratteristico che caratterizza lo stile di uno scrittore. 

\stilettàre, v. tr. 1 Colpire con uno stiletto. 2 Pugnalare. 

\stilettàta, sf. Colpo dato con uno stiletto. ~ pugnalata. 

\stilétto, sm. Pugnale dalla lama corta e appuntita. 

\Stilicóne, Flàvio (365?-Ravenna 408) Militare e uomo politico romano di origine vandala. Combatté contro i visigoti e contro l'usurpatore Massimo. Divenne, nel 394, magister militum di Teodosio che, in punto di morte, lo nominò tutore dei suoi figli Arcadio e Onorio. Abbandonato l'oriente, dopo un insuccesso contro i visigoti, divenne arbitro supremo dell'impero d'occidente, amministrando con grande capacità e mostrando tolleranza ed equilibrio in campo religioso. Respinse i goti dall'Italia, sconfisse Alarico a Pollenza (402) e Ragadasio a Fiesole (406). Si ritirò a Ravenna, dove fu vittima di una sommossa militare e Onorio lo fece giustiziare. 

\Stilifèridi Famiglia di piccoli Molluschi Gasteropodi Prosobranchi dell'ordine dei Mesogasteropodi a cui appartengono numerose specie parassite degli Echinodermi. 

\stilìsmo, sm. Peculiarità stilistica. 

\stilìsta, sm. e sf. (pl.-i) 1 Chi determina lo stile, il confezionamento degli abiti, dando grande importanza al lato estetico. 2 Chi cura molto lo stile. 
 X   sm. e sf. designer. 

\stilìstica, sf. sing. Studio critico di un genere letterario, di un'epoca o di un autore. Le due correnti che maggiormente hanno influenzato la stilistica contemporanea si possono distinguere in stilistica descrittiva, più prossima alla critica letteraria, e una stilistica storica, che delinea la storia di determinate forme espressive. 

\stilìstico, agg. (pl.-ci) Riguardante lo stile. 

\stilìta, o stilìte, sm. (pl. m.-iti) Anacoreta orientale che viveva in cima a un palo o a una colonna, per penitenza. 

\stilizzàre, v. tr. Riprodurre dei soggetti in forma stilizzata. 
 X   v. tr. to stylize. 

\stilizzàto, agg. Riprodotto secondo i tratti essenziali. 

\stilizzazióne, sf. Il riprodurre soggetti in forma semplificata e nei tratti essenziali. 

\Still, Clyfford (Grandin 1904-Baltimora 1980) Pittore statunitense. Tra le opere Pittura 1954 (1954, Buffalo, Albright-Knox Art Gallery). 

\stìlla, sf. Piccola goccia. ~ gocciolina. 
 @   lat. stilla. 

\stillànte, agg. Gocciolante. 

\stillàre, v. v. tr. 1 Far cadere stille. 2 Filtrare. 
v. intr. Uscire a piccole gocce. 
 X   v. intr. 1 (gocciolare) to drip. 2 (trasudare) to ooze. 
 @   lat. stillare, deriv. da stilla goccia. 

\stillicìdio, sm. (pl.-idi) 1 Azione continuata dello stillare. 2 Ripetizione continua degli stessi atti. 
 X   sm. continual pestering. 
 @   lat. stillicidium, comp. da stilla goccia + deriv. da cadere cadere. 

\stilnovìsmo, sm. La maniera poetica caratteristica dello Stil novo o che si ispira a essa. 

\stilnovìsta, agg. e sm. (pl. m.-i) Che è relativo al movimento letterario dello stil nuovo. 
sm. Poeta appartenente a tale movimento. 

\stilnovìstico, agg. (pl. m.-ci) Riguardante lo stil nuovo. 

\stìlo, sm. 1 Piccola verga utilizzata un tempo per scrivere. 2 Parte del pistillo che termina nello stigma. 3 Pugnale, arma corta, detta anche stiletto. 
 @   lat. stilus, bacchetta, piolo. 

\Stìlo Comune in provincia di Reggio Calabria (3.139 ab., CAP 89049, TEL. 0964). 
Stilo (punta) 
Promontorio della Calabria orientale, all'estremità meridionale del golfo di Squillace. 

\stilòbate, sm. Basamento della colonna nei templi greci. 

\stilòforo, agg. e sm. agg. Di figura in marmo che regge sul dorso un pulpito. 
sm. La costruzione stessa in marmo. 

\stilogràfica, sf. Penna stilografica. 
 X   sf. fountain pen. 

\stilogràfico, agg. (pl. m.-ci) Di penna che ha un piccolo serbatoio di inchiostro che può essere sostituito o ricaricato. 

\stiloidèo, agg. Relativo a diverse apofisi ossee che hanno forma simile a quella di uno stiletto. 
Apofisi stiloidee dell'ulna e del radio 
Apofisi relative all'estremità inferiore dell'ulna e del radio. 
Apofisi stiloidea del temporale 
Rilievo che sporge dalla faccia inferiore dell'osso temporale. 

\stiloioidèo, agg. e sm. Che si riferisce a un muscolo sottile situato tra l'apofisi stiloidea del temporale e l'osso ioide e al legamento che unisce la stessa apofisi al piccolo corno dello ioide. 

\Stilommatòfori Ordine di Molluschi Gasteropodi polmonati principalmente terrestri. Hanno un lungo paio di tentacoli cefalici retrattili alla sommità dei quali sono situati gli occhi. 

\Stilòpidi Famiglia di Insetti strepsitteri a cui appartengono specie parassite di Imenotteri e di Emitteri Omotteri. 

\stìma, sf. 1 Valutazione economica per fornire un prezzo, un valore. le stime erano troppo alte. 2 Rispetto, ammirazione che si nutre nei confronti di un'altra persona. aveva perso ogni stima nei suoi confronti
 X   sf. 1 assessment, estimate. 2 (opinione) esteem, valuation. 
 @   deriv. da stimare

\stimàbile, agg. 1 Che può essere stimato, determinato. 2 Che merita stima. 
 X   agg. 1 assessable. 2 (che merita stima) estimable. 

\stimàre, v. v. tr. 1 Stabilire il valore di un oggetto. ~ valutazione. 2 Ritenere, credere. 3 Avere una buona opinione. 
v. rifl. Avere grande stima di sé, mostrarsi superbo. 
 X   v. tr. 1 to value. 2 (apprezzare) to esteem, to respect. 3 (approssimativamente) to assess, to estimate. 4 (ritenere) to think, to consider. 5 (terreno) to value. 
 @   lat. aestimare, da aes, aeris bronzo. 

\stimàto, agg. 1 Che ha un valore stabilito mediante stima. 2 Che gode di grande rispetto, di stima altrui. 
 X   agg. esteemed, respected. 

\stimatóre, sm. (f.-trìce) 1 Chi svolge la valutazione di una stima. 2 Estimatore. 
 @   lat. aestimator,-oris, deriv. da aestimare. 

\Stimigliàno Comune in provincia di Rieti (1.829 ab., CAP 02048, TEL. 0765). 

\stìmma => "stigma" 

\stìmmate => "stigmate" 

\Stimmo Sigla di Stimatissimo. 

\stimolànte, agg. 1 Che eccita le funzioni organiche. 2 Elettrizzante, che suscita interesse. 

\stimolàre, v. tr. 1 Spronare, pungolare. 2 Stuzzicare. 
 X   v. tr. 1 to stimulate. 2 (incitare) to spur. 
 @   lat. stimulare, deriv. da stimulus stimolo. 

\stimolatóre, agg. e sm. agg. Che stimola. 
sm. 1 Chi stimola. 2 Apparecchio che esercita stimoli su un certo organo. 
 @   lat. tardo stimulator,-oris. 

\stimolazióne, sf. L'atto di stimolare. 
 @   lat. stimulatio,-onis. 

\stìmolo, sm. 1 Pungolo. 2 Incitamento, sostegno a fare. 3 Sollecitazione. 
 X   sm. stimulus. 
 @   lat. stimulus. 

\stìnco, sm. (pl.-chi) Osso della tibia. 
 X   sm. 1 shin. 2 (in cucina) shank.
 @   longob. skinka coscia. 

\Sting (Wallsend 1951) Pseudonimo di Gordon Mathiew. Rock-star inglese. Ha iniziato la carriera con i Police, poi ha continuato come solista. 

\stìngere, v. v. tr. Far perdere il colore. 
v. intr. pron. Perdere il colore. ~ sbiadire, scolorire. <> tingere. 
 X   v. tr. e v. intr. to fade. 
 @   da s-+ tingere. 

\Stintìno Comune in provincia di Sassari (1.114 ab., CAP 07040, TEL. 079). 

\stìnto, agg. Che ha perso il colore. 
 X   agg. faded. 

\Stìo Comune in provincia di Salerno (1.169 ab., CAP 84075, TEL. 0974). 

\stipàre, v. v. tr. Raccogliere oggetti in uno spazio molto stretto. 
v. intr. pron. Affollarsi, riempirsi. 
 X   v. tr. to pack, to cram. v. intr. pron. to throng, to crowd. 
 @   lat. stipare. 

\stipàto, agg. 1 Che è stretto, pigiato, accalcato. 2 Che è affollato. 

\stipatùra, sf. Taglio di sterpi e arbusti effettuata periodicamente nei boschi cedui affinché non soffochino i polloni di nuova formazione. 

\stìpe, sf. Materiale votivo formato da diversi oggetti offerti a una divinità. 

\stipendiàre, v. tr. Compensare il servizio di qualcuno con uno stipendio. ~ retribuire. 

\stipendiàto, agg. e sm. agg. Che riceve con regolarità uno stipendio. 
sm. Chi riceve lo stipendio. ~ salariato. 

\stipèndio, sm. Il denaro che viene pagato ai lavoratori dipendenti, a scadenze regolari. ~ paga, retribuzione. 
 X   sm. pay, salary. 
 @   lat. stipendium, comp. da stips, stipis denaro + deriv. da pendere pagare. 

\stipétto, sm. Armadietto con le ante decorate. 

\stìpite, sm. 1 Ciò che sostiene l'architrave su porte e finestre e che fissa i lati, i limiti dell'apertura. 2 Fusto delle piante. lo stipite di un fungo, il gambo. 3 Ceppo di una famiglia. 
 X   sm. jamb. 
 @   lat. stipes,-itis tronco. 

\stìpo, sm. Piccolo armadio in cui riporre oggetti preziosi, carte, documenti. 

\stìpsi, sf. Ritardo e difficoltà nell'evacuazione delle feci. La forma tipica (in cui la stipsi non è sintomo di una malattia organica), diffusa sopratutto tra le persone anziane, viene causata da errori alimentari (scarsità di alimenti ricchi di fibre, scorie digeribili e di liquidi) e dalla vita sedentaria. Le stipsi sintomatiche sono invece manifestazioni di patologie intestinali e di malattie diverse, come lesioni neurologiche o disturbi ginecologici. La terapia è fondata sulla rieducazione alimentare e, nei casi più gravi, può essere temporaneamente coadiuvata da farmaci lassativi e da clisteri. ~ stitichezza, costipazione.
 X   sf. constipation.

\stìpula, sf. Lo stipulare. ~ accordo, atto. 

\stipulànte, agg. e sm. agg. Che stipula un contratto. 
sm. Chi stipula un contratto. 

\stipulàre, v. tr. Redigere un contratto. 
 X   v. tr. to draw up. 
 @   lat. stipulari esigere un impegno formale, deriv. da stipula pagliuzza. 

\stipulazióne, sf. Lo stipulare. 
 @   lat. stipulatio,-onis. 

\Stiracàcee Famiglia di piante arboree o arbustacee appartenenti all'ordine delle Diospirali. Spesso sempreverdi, sono diffuse nelle zone tropicali di America, Asia e Oceania. 

\stiracalzóni, sm. invar. Arnese costituito da una pressa in cui vengono infilati i calzoni per un certo tempo, allo scopo di mantenerli con la piega. 

\stiracchiaménto, sm. Lo stiracchiare o stiracchiarsi. 

\stiracchiàre, v. v. tr. 1 Distendere poco alla volta. 2 Interpretare in modo forzato un concetto. 3 Contrattare il prezzo. 
v. rifl. Sgranchirsi le membra, distendendole in modo scomposto. 

\stiracchiàto, agg. Non spontaneo, forzato. 
 X   agg. forced. 

\stiracchiatùra, sf. Forzatura nell'interpretazione. 

\stiràggio, sm. (pl.-i) L'atto di ridurre in piastre sottili, in fili, in tubi una pasta di vetro. 
 @   deriv. da stirare. 

\stiraménto, sm. 1 L'atto dello stirare o stirarsi. 2 Lesione al muscolo. 
 X   sm. strain. 

\stiràre, v. v. tr. 1 Distendere con forza un oggetto, tirandolo. 2 Distendere i panni, passandovi un ferro caldo. chiese alla donna di servizio di stirare meglio i colletti delle camicie
v. rifl. Sgranchirsi le membra, distendendole. non faceva altro che stirarsi tutto il giorno
 X   v. tr. 1 to press, to iron. 2 (muscoli) to strain, to pull. 3 (arti) to stretch. 
 @   da s-+ tirare

\stiràto, agg. 1 Piegato tramite stiratura. 2 Tirato, spianato. 

\stiratóio, sm. 1 Macchina utilizzata per stendere il filato durante le fasi di lavorazione in modo che mantenga uno spessore uniforme. 2 Piano da disegno. 

\stiratrìce, agg. e sf. agg. Che stira. 
sf. 1 Macchina che permette di stirare. 2 Donna che stira abiti per lavoro 

\stiratùra, sf. 1 L'atto di stirare e il relativo effetto. 2 Stiramento muscolare. 
 X   sf. ironing. 

\stirerìa, sf. Locale in cui viene svolta la stiratura degli abiti. 
 X   sf. laundry. 

\Stìria Regione storico-geografica (16.387 km2, 1.180.000 ab.) dell'Austria, con capitale Graz, al confine con la Slovenia. Con territorio prevalentemente montuoso, è situata tra le Alpi Stiriane, i Bassi Tauri e il Salzkammergut a nord e, più a sud le catene prealpine. È attraversata dai fiumi Mürz, Mur, Raab ed Enns che confluiscono nel Danubio. Risorse economiche sono l'agricoltura (foraggi, patate, cereali, viti, tabacco, barbabietola da zucchero), l'allevamento bovino, lo sfruttamento delle foreste, le industrie estrattive (salgemma, lignite, minerali ferrosi), gli impianti idroelettrici, le industrie (meccaniche, siderurgiche, tessili, alimentari, elettrotecniche, del legno e della carta) e il turismo. Divisa, in epoca romana, fra il Norico e la Pannonia, soggetta a incursioni e occupazioni da parte di popoli diversi, fu cristianizzata nel IV sec. e nel 1180 Federico Barbarossa la costituì in ducato; assegnata alla casata dei Bebenberg fino al 1246. Dal 1282 passò agli Asburgo. Nel 1564, dopo aver subito frequenti incursioni ottomane, fu costituita in ducato autonomo. Seguì quindi le sorti dell'impero austro-ungarico e nel 1920 divenne un land dell'Austria. 

\Stirling, James (Glasgow 1926-) Architetto inglese. Tra le opere i laboratori della Facoltà di Ingegneria a Leicester (1959-1963) e la Neue Staatsgalerie a Stoccarda (1979-1984). 

\Stirner, Max (Bayreuth 1806-Berlino 1856) Pseudonimo del filosofo tedesco Johann Kaspar Schmidt. Rappresentante della sinistra hegeliana, considera pura astrazione tutto ciò che è al di fuori del soggetto. Tra le opere Der Einzige und sein Eigentum (Il singolo e la sua proprietà, 1854). 

\stìro, sm. 1 Lo stirare la biancheria. 2 Nella locuzione da stiro, per stirare. 

\stìrpe, sf. Ceppo, origine di una famiglia. ~ progenie, discendanza. <> capostipite. 
 X   sf. descendants, descent, birth. 
 @   lat. stirps, stirpis radice. 

\Stirpe dei falconieri, La Romanzo di M. Sadoveanu (1912-1913).

\stitichézza, sf. 1 Difficoltà nell'espellere le feci ( →  stipsi).  2 Avarizia. 
 X   sf. constipation. 

\stìtico, agg. (pl. m.-ci) Che ha stitichezza. 
 X   agg. constipated. 

\stìva, sf. 1 Parte della nave in cui vengono poste merci e bagagli. 2 Manico dell'aratro. 
 X   sf. hold. 

\stivàggio, sm. (pl.-i) Operazione con cui il carico viene distribuito nella stiva. 

\stivàle, sm. Calzatura che ricopre parte della gamba fino al ginocchio o alla coscia. stivali da pescatore, in gomma alti fino alla coscia; rompere gli stivali, infastidire qualcuno. 
 X   sm. boot. 
 @   franc. estival, deriv. da estive gambo. 

\stivalétto, sm. Calzatura che ricopre poco oltre il collo del piede. 

\stivalóne, sm. Stivale in gomma che giunge fino all'inguine. 

\stivaménto, sm. Lo stivare e l'effetto. 

\stivàre, v. tr. 1 Riporre nella stiva. 2 Stipare. 
 X   v. tr. to stow. 
 @   lat. stipare. 

\stivatóre, sm. Chi procede a stivare. 

\stìzza, sf. Disappunto, forte rabbia che dura poco. ~ collera, ira. 
 X   sf. vexation, anger. 
 @   da s-+ deriv. da stizzo. 

\stizzìre, v. v. tr. Far arrabbiare, seccare. 
v. intr. pron. Arrabbiarsi, farsi prendere dalla stizza. 
 X   v. intr. pron. to lose one's temper. 
 @   deriv. da stizza. 

\stizzìto, agg. Arrabbiato, irritato. ~ indispettito. 
 X   agg. angry, cross. 

\stizzosaménte, avv. Con reazione di stizza. 

\stizzóso, agg. e sm. agg. 1 Che si lascia prendere con facilità da stizza. 2 Che mostra stizza. 
sm. Chi si lascia prendere con facilità da stizza. 
 X   agg. 1 prickly, short-tempered. 2 (persona) irascible, quick-tempered. 3 (che mostra stizza) angry. 

\'sto, agg. Questo. 

\stoà, sf. invar. 1 La scuola filosofica fondata da Zenone di Cizio la cui sede era nella Stoà Pecile di Atene. 2 Portico di uso pubblico di forma rettangolare allungata, un lato del quale era un colonnato che dava su di una piazza o una via, che veniva usato nell'antichità classica. 

\stocàstica, sf. (pl.-che) L'insieme dei metodi e delle teorie relativi ai fenomeni rappresentati da funzioni casuali, ossia soggetti a variazioni casuali. 

\stocàstico, agg. (pl. m.-ci) Casuale.  L'aggettivo è spesso usato come controparte di "deterministico". Vedi:   +  
 X   agg. stochastic
 @   deriv. dal greco stocastikùs, "fondato su congetture".

\stoccafìsso, sm. Merluzzo essiccato all'aria. ~ baccalà. 
 X   sm. dried cod, stockfish. 

\stoccàggio, sm. (pl.-gi) L'immagazzinare una certa merce. 
 @   ingl. stockage, deriv. da stock. 

\Stoccàrda Città (571.000 ab.) della Germania, capitale del Baden-Württemberg. Situata nella valle del fiume Neckar, al limite nordoccidentale del Giura di Svevia è il principale centro commerciale e industriale di tutta la regione a est della Selva Nera ed è sede di industrie automobilistiche, della produzione di strumenti musicali e strumenti ottici, industrie elettriche, meccaniche, tessili, della carta, delle calzature, del mobile, enologiche e della birra. Il clima mite consente la coltivazione di estesi vigneti sulle colline circostanti. Importante nodo ferroviario e stradale è sede di un aeroporto. Fondata verso la metà del XIII sec., dal 1492 fu eretta a capoluogo e a residenza dei conti di Württemberg. Durante la seconda guerra mondiale fu in gran parte distrutta dai bombardamenti. Tra i monumenti, il grande castello del XIII sec., la Staatsgalerie (prestigiosa pinacoteca con opere dal medioevo all'età contemporanea), numerose chiese gotiche, edifici civili, medievali e rinascimentali. 

\stoccàre, v. tr. 1 Immagazzinare una certa merce. 2 Acquistare della merce da rivendere successivamente. 
 @   ingl. to stock rifornire. 

\stoccàta, sf. 1 Colpo di stocco. 2 Colpo dato dallo schermidore all'avversario. 3 Colpo di sfortuna che accade improvvisamente. 4 Battuta molto pungente. le sue stoccate avevano lasciato il segno. 5 Nel calcio, tiro forte di grande potenza. 
 X   sf. 1 stab, thrust. 2 (fig.) cutting remark, gibe. 
 @   deriv. da stocco

\stoccatóre, sm. (f.-trìce) 1 Atleta in grado di fare stoccate. 2 Chi dice battute pungenti e ironiche. 

\stòcco, sm. 1 Arma bianca dalla lama corta, robusta e punta affilata. 2 Il fusto del granturco. 

\Stoccólma Città (672.000 ab.) della Svezia, capitale dello stato e capoluogo della contea omonima (1.670.000 ab.). Situata su alcune isole presso la costa del mar Baltico, tra il lago Mälaren e il suo emissario Saltsjön. Oltre a essere il cuore della vita politica, amministrativa e culturale del paese, possiede un considerevole complesso di industrie meccaniche, chimiche, della gomma e della carta. Originariamente villaggio di pescatori, acquistò grande importanza dopo la fortificazione medievale, fino a divenire nel 1252 capitale dello stato. Fu a lungo uno dei più importanti centri commerciali della Lega anseatica. Il suo sviluppo urbano continuò progressivamente fino al XVII sec., quando iniziarono una serie di incendi che danneggiarono gravemente l'intero centro. È stata per molto tempo uno dei più importanti centri di diffusione del luteranesimo in Svezia. Tra i monumenti principali, il municipio, il palazzo reale (XVII-XVIII sec.), la chiesa di San Nicola, sede dell'incoronazione dei re svedesi (XIII sec.), la chiesa dei Cavalieri (XIII sec.), dove vengono sepolti i re svedesi. 
Paci di Stoccolma 
Trattati stipulati tra il 1719 e il 1720 con i quali si pose fine alle ostilità tra la Svezia e l'elettorato di Hannover, tra la Svezia e la Prussia e tra la Svezia e la Danimarca. 

\stock, sm. invar. Quantità di merce. ~ blocco, partita. 

\stock-car, sm. invar. 1 Automobile di serie dotata di dispositivi di sicurezza e spesso dal motore potenziato che partecipa a prove di velocità su pista prive di regole relative al sorpasso degli avversari. 2 La corsa automobilistica effettuata con tali auto. 

\Stockhausen, Karlheinz (Mödrath 1928-Kürten-Kettenberg 2007) Musicista tedesco. È stato allievo di F. Martin a Colonia e, trasferitosi a Parigi nel 1952, ha frequentato i corsi di D. Milhaud e O. Messiaen e ha conosciuto P. Boulez. Dal 1953 è stato attivo nello studio di musica elettronica di Colonia, del quale è stato nominato direttore nel 1963. Dal 1957 dirige i corsi estivi a Darmstadt. Nel 1977 ha avviato la composizione di un ciclo (Licht, luce) di sette opere teatrali dedicate a ogni giorno della settimana. Tra le opere più importanti, Kreuzspiel per sei strumenti (1951), Quartetto per percussione (1952), Kontrapunkte (1953), Klavierstücke V-X (1954-1956), Gruppen per tre orchestre (1955-1956), Canto dei fanciulli (1956), per apparecchiature elettroniche, Kontakte (1960), Carré per quattro cori e quattro orchestre (1959-1960), Momente (1962-1964, 1972), Inni (1967, 1969), per nastro elettronico, soprano, basso, tromba e clarinetto basso, Stimmung per sei voci (1968), Mantra (1969-1970) per due pianoforti e modulatori ad anello, Inori (1973-1974) per orchestra, Sirius (1975-1977). Inoltre, si ricordano le opere teatrali Donnerstag (1981), Samstag (1983), Montag (1988), Dienstag (1991) e Freitag (1996), che fanno parte del ciclo Licht. Stockhausen è uno dei massimi compositori originali dell'ultima generazione; ha rivoluzionato il linguaggio musicale con l'utilizzo di strumenti elettronici. 

\Stockport Città (291.000 ab.) della Gran Bretagna, nella contea metropolitana della Grande Manchester, in Inghilterra, sul fiume Mersey. 

\Stockton-on-Tees Città (155.000 ab.) della Gran Bretagna, nella contea di Cleveland, in Inghilterra, sul fiume Tees. 

\stòffa, sf. 1 Tessuto per tappezzeria o abiti. 2 Attitudine, capacità. 
 X   sf. fabric, cloth, material. 
 @   franc. étoffe. 

\Stoglav Opera di religione di anonimo (1551). 

\stoicaménte, avv. In modo impassibile, sereno nonostante le contrarietà. 

\stoicìsmo, sm. sing. 1 Dottrina filosofica ellenistica. 2 Serenità di fronte alle disgrazie, contrarietà. 
Indirizzo filosofico della scuola greca, creata in Atene da Zenone di Cizio (300 a. C. ca.), che tenne le sue lezioni presso il Portico o Stoà (da cui deriva il nome). Filosofia principalmente morale, lo stoicismo è caratterizzato da un monismo naturalistico e razionalistico e propone un ideale di saggezza raggiungibile conducendo un'esistenza naturale, accettando con distacco (apatia) e rassegnazione la legge inderogabile del Logos, nella convinzione che tutto ciò che accade è bene. All'antico stoicismo parteciparono Eratostene di Cirene, Zenone di Tarso, Crisippo ecc.; il medio stoicismo, sorto e diffusosi a Rodi, seguì una via eclettica; ne fecero parte Boeto di Sidone e Panezio di Rodi. Il nuovo stoicismo, infine, iniziato da Panezio, fu tipico della Roma dell'età imperiale (Seneca, Epitteto, Marco Aurelio). 

\stòico, agg. e sm. (pl. m.-ci) agg. 1 Relativo allo stoicismo. 2 Che sopporta serenamente le contrarietà. atteggiamento stoico, con distacco. 
sm. Persona calma e serena nonostante le avversità. 
 @   lat. stoicus, dal greco stoikòs, deriv. da stoà portico. 

\stoìno, sm. 1 Zerbino. 2 Tenda avvolgibile che svolge funzione analoga alle persiane. 
 X   sm. door mat. 

\Stoke-on-Trent Città (247.000 ab.) della Gran Bretagna, nello Staffordshire, in Inghilterra centrale, sul fiume Trent. 

\Stokes, George Gabriel (Skreen, County Sligo, Irlanda 1819 - Cambridge, Inghilterra 1903) Matematico e fisico che ha dato importanti contributi alla fluidodinamica, all'ottica e alla fisica matematica. Teorema di Stokes   +  

\stòla, sf. 1 Veste ampia e lunga usata nell'antichità. 2 Striscia di stoffa che passa dietro il collo e ricade fino alle ginocchia che viene indossata dai sacerdoti durante la messa. 3 Striscia di pelliccia avvolta al collo. 
 X   sf. stole. 
 @   lat. stola, dal greco stolè abito. 

\stolidézza, sf. L'essere stolido. ~ sconsideratezza. 

\stolidità, sf. invar. L'essere stolido. 

\stòlido, agg. e sm. agg. Che ha scarsa intelligenza. 
sm. Stolto, chi dimostra scarsa intelligenza. 
 @   lat. stolidus. 

\Stolidobranchiàti Ordine di ascidiacei che presentano una camera branchiale suddivisa da pieghe longitudinali in più concamerazioni. 

\stolìsta, sm. (pl.-i) Nell'Egitto greco-romano, sacerdote di grado elevato che era incaricato di abbigliare la statua divina custodita nel santuario. 

\stolóne, sm. 1 Ramo che si sviluppa orizzontalmente sul terreno, generando nuove radici. stolone di patata. 2 Prolungamento del corpo che permette la riproduzione agamica. 
 @   deriv. da stolo,-onis pollone. 

\Stolonìferi Ordine di antozoi ottocoralli coloniali che hanno polipi che si elevano da stoloni appiattiti. 

\stoltaménte, avv. In modo stolto, insensato. 

\stoltézza, sf. Idiozia, stupidità. 
 @   lat. stultitia. 

\stoltìzia, sf. L'essere stolto. ~ stoltezza. 

\stólto, agg. Che mostra poca intelligenza. ~ sciocco, inavveduto, stupido, poco intelligente, ottuso. <> assennato, cauto, astuto, intelligente. 
 X   agg. stupid, foolish. sm. fool. 
 @   lat. stultus. 

\stòma, sm. (pl.-i) Ognuna delle microscopiche aperture presenti negli organi verdi delle piante e in genere sulle foglie e deputate agli scambi di gas con l'ambiente. Grazie al passaggio di anidride carbonica, ossigeno e vapor acqueo, gli stomi regolano la fotosintesi, la traspirazione e la respirazione dei vegetali. 

\stomacàle, agg. Riguardante lo stomaco. 

\stomacàre, v. v. tr. Provocare nausea. ~ rivoltare. 
v. intr. pron. Disgustarsi. 
 @   lat. stomachari, dal greco stomachèin avere nausea. 

\stomachévole, agg. Nauseante. ~ disgustoso, vomitevole. <> gradevole, piacevole. 

\stòmaco, sm. (pl.-chi o-ci) Organo dell'apparato digerente dell'uomo e di quasi tutti i vertebrati, nei quali si differenzia per la forma e per il numero di sacche che lo compongono. La sua funzione principale è quella digestiva che viene esercitata attraverso processi chimici (succhi gastrici) e meccanici (contrazioni della muscolatura). Negli Uccelli è diviso in due sacche, quello ghiandolare e quello muscolare, con funzione prevalentemente meccanica. Nell'uomo è sito tra il diaframma e il duodeno ed è ricoperto dal fegato; è disposto con l'asse maggiore longitudinale e si presenta concavo verso destra (piccola curvatura) e convesso verso sinistra (grande curvatura). Nella parete dello stomaco si trovano vari strati ricchi di ghiandole che producono i succhi gastrici (pepsina e acido cloridico). È innervato da nervi provenienti dal vago e dal plesso solare.   +  
 X   sm. 1 stomach. 2 (vomitare) to be sick, to vomit. 
 @   lat. stomachus, dal greco stomachòs orifizio. 

\stomacóso, agg. Disgustoso, ributtante, nauseante. ~ stomachevole. 

\stomàtico, agg. (pl. m.-ci) Che giova contro le malattie della bocca. 

\stomatìte, sf. Infiammazione della mucosa del cavo orale. 

\stomatologìa, sf. sing. Studio delle malattie della bocca. 

\stomatològico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alla stomatologia. 

\stomatòlogo, sm. (pl.-gi) Specialista in stomatologia. 

\Stomatòpodi Ordine di Crostacei Malacostraci il cui corpo è depresso e munito di carapace che non copre gli ultimi segmenti del torace e il cui addome termina col il telson che forma, con le appendici del segmento precedente, un largo ventaglio. Hanno il secondo paio di appendici boccali trasformate in zampe predatrici. 

\Stomiàtidi Famiglia di Pesci clupeiformi abissali che hanno occhi piccoli, capo provvisto di organi fotogeni, bocca enorme dai denti affilati e sotto la quale è presente un barbiglio e corpo allungato, coperto da squame esagonali. 

\stonàre, v. v. tr. 1 Perdere la giusta intonazione, cantando o suonando. 2 Confondere. 
v. intr. Essere in contrasto, non in accordo. 
 X   v. tr. e v. intr. 1 to play out of tune, to sing out of tune. 2 (fig.) to clash, to be out of place. 
 @   da s-+ deriv. da tono. 

\stonàta, sf. Stonatura. 

\stonàto, agg. 1 Che tende a stonare, che non è intonato. cantante stonato. 2 Fuori luogo, non in armonia. era elegante tranne nella cravatta stonata con tutto il resto
 X   agg. 1 out of tune, off-key. 2 (persona) tone-deaf. 3 (nota) false note. 

\stonatùra, sf. 1 L'effetto di stonare. 2 Contrasto. 
 X   sf. false note, wrong note. 
 @   deriv. da stonare. 

\stondàre, v. tr. Togliere le punte, rendere tondo. ~ smussare. 

\Stonehenge Villaggio nel Wiltshire (Inghilterra meridionale) celebre per il monumento megalitico (costruito fra il 2800 e il 1550 a. C.) usato per il culto del Sole. 

\stop, sm. invar. 1 Il punto fermo nel linguaggio telegrafico. 2 Segnale di arresto per i veicoli. 3 Ordine verbale di arresto. gli intimarono lo stop, ma l'auto cercò ugualmente di forzare il posto di blocco. 4 L'arresto, il fermare il pallone durante una traiettoria, nel gioco del calcio. 
 X   sm. invar. 1 stop. 2 (cartello stradale) stop sign. 3 (luce) brake light. 
 @   ingl. to stop fermare. 

\stòppa, sf. 1 Sottoprodotto ottenuto nella lavorazione della canapa, lino ecc. utilizzato per imbottiture. 2 Sbornia. 
 X   sf. tow. 
 @   lat. stuppa, dal greco styppe. 

\Stóppa, Pàolo (Roma 1906-1988) Attore. Apprezzato interprete di varie opere teatrali, approdò al piccolo schermo con lo sceneggiato Vita col padre e con la madre (1960). Successivamente, numerosi spettacoli, tra i quali Caro bugiardo (1963), La bugiarda (1970), I Buddenbrook (1971), Il commissario De Vincenzi (1974), lo rivelarono al grande pubblico. 

\stoppàccio, sm. (pl.-ci) Batuffolo di stoppa utilizzato un tempo per caricare l'artiglieria ad avancarica. 

\stoppaccióso, agg. Filaccioso come la stoppa. 

\stoppàre, v. tr. 1 Otturare con uno stoppaccio. 2 Arrestare, bloccare. 

\stoppàta, sf. 1 L'atto di stoppare. 2 Fermata, arresto. 

\stopper, sm. invar. Nel gioco del calcio, il difensore che marca il centravanti avversario. 

\stóppia, sf. 1 Parte del grano che rimane sul campo dopo la mietitura. 2 Campo in cui è si è fatta la mietitura. 
 X   sf. stubble. 
 @   lat. stupula, variante di stipula pagliuzza. 

\stoppìno, sm. 1 Lucignolo della candela. 2 Miccia. 
 X   sm. 1 wick. 2 (miccia) fuse. 

\stoppóso, agg. Che presenta caratteristiche della stoppa, duro, filaccioso. ~ sfibrato, secco. <> morbido, setoso. 

\stòrcere, v. v. tr. 1 Piegare su un lato. 2 Interpretare in modo errato le parole di qualcuno. 
v. intr. pron. Divincolarsi, muoversi con movimenti convulsi. 
 X   v. tr. 1 to twist. 2 (piegare) to bend. v. intr. pron. to twist, to writhe. 
 @   lat. extorquere strappare. 

\Stòrchio, Rosina (Venezia 1872-Roma 1945) Soprano italiano. Dopo il Conservatorio, iniziò la sua carriera a Milano esordendo con la Carmen di Bizet (1892). Continuò con la Traviata di G. Verdi e Werther di J. Massenet (1895). Ormai famosa, si esibì nei più prestigiosi teatri d'opera, riscuotendo notevole successo fino al ritiro dalle scene (1923). 

\storciménto, sm. Lo storcere e l'effetto. 

\stordiménto, sm. 1 L'atto di stordire o stordirsi. 2 Smarrimento. 

\stordìre, v. v. tr. 1 Confondere, sbalordire. spettacolo che stordisce. 2 Far perdere i sensi. 3 Intontire. l'aveva quasi stordita con quelle urla continue
v. rifl. Distrarsi con forti emozioni, ubriacarsi. sentiva l'esigenza di stordirsi con qualche superalcolico, per dimenticare la delusione
 X   v. tr. to daze, to stun. v. rifl. to dull one's sense. 
 @   da s-+ deriv. da tordo tonto. 

\storditàggine, sf. Sventatezza, sbadataggine. 

\storditézza, sf. L'essere sbadato. 

\stordìto, agg. e sm. agg. 1 Intontito, frastornato. 2 Sbadato. 
sm. Chi è sbadato, sventato. 
 X   agg. 1 stunned. 2 (sventato) heedless, scatterbrained. 

\stòria, sf. 1 Il narrare e interpretare in modo critico gli eventi importanti di una società. 2 Studio e insegnamento di questi eventi di rilievo. 3 Insieme di eventi reali, non inventati. 4 Racconto di fatti, non necessariamente reali. 5 Frottola, scusa. 6 Ripetizione monotona di una situazione che annoia. 
 X   sf. 1 history. 2 (racconto) story. 3 (faccenda) business. 4 (pretesto) pretext, excuse. 
 @   lat. historia, dal greco historia ricerca. 
La storia è maestra di vita. Elogio fatto alla storia da Cicerone. 
Insieme di tutti o di alcuni eventi umani, considerati nel loro svolgimento, presentati cronologicamente e sulla base di metodi critici stabiliti dalla storiografia. La storia è stata oggetto di analisi filosofica con valori diversi a seconda delle diverse culture; originariamente era intesa come prodotto dell'intervento divino, per acquisire connotazioni umane solo nella Grecia classica. Il termine, che in genere significa informazione e resoconto, oggi presenta la doppia veste sia della conoscenza dei fatti, che dei fatti stessi; da qui a volte l'uso del termine storiografia, nella prima accezione, e nel significato di scienza della storia. Può essere intesa come passato, tradizione, insieme di tutti i modi d'essere e delle culture succedutesi sulla terra. In questo senso si contrappone a "natura" ossia a tutto quanto è al di fuori del controllo dell'uomo. Gli stoici avevano una visione ciclica della storia, ossia ritenevano che un periodo storico ripetesse ciclicamente quanto già accaduto in epoche precedenti. Agostino e Gioacchino da Fiore furono i massimi esponenti della storia di tipo provvidenziale, ossia ritenevano che gli avvenimenti fossero stabiliti da un preciso disegno divino. A questa visione si contrappose quella positivista e meccanicistica (Montesquieu) secondo la quale i fatti storici sarebbero prodotti solo da cause oggettive (clima, geografia ecc.). Al fatto storico vanno attribuiti diversi caratteri: l'unicità, l'importanza o significato, la correlazione, tutti strumenti importanti della metodologia storiografica moderna. La storia propriamente detta è suddivisa in storia antica, fino al 476 d. C.; storia medievale, fino alla scoperta dell'America nel 1492; storia moderna fino alla rivoluzione francese nel 1789 e storia contemporanea, dal 1789 in avanti. 

\Storia come pensiero e come azione Opera di filosofia di B. Croce (1938). 

\Storia comune, Una Romanzo di I. A. Goncarov (1847). 

\Storia confidenziale della letteratura italiana Opera di storia e letteratura di G. Dossena (dal 1987). 

\Storia contemporanea Ciclo di romanzi di A. France (1897-1901). 

\Storia dei meravigliosi viaggi e delle campagne di Russia del barone di Münchhausen Romanzo di R. E. Raspe (1785). Protagonista della famosissima opera è l'omonimo barone che racconta le sue incredibili avventure di caccia e di guerra. Per rendersi conto della natura esorbitante dei fatti raccontati, basti citare i viaggi di andata e ritorno effettuati a cavallo di una palla sparata da un cannone oppure il miracoloso autosalvataggio da una palude realizzato tirandosi fortemente per i capelli. Nota in italiano con il titolo Le avventure del barone di Münchhausen, contiene le avventure mirabolanti attribuite al barone Karl von Münchhausen, rielaborate da G. A. Bürger. 

\Storia del dottor Faust Poema di anonimo (1587). 

\Storia del generale Custer, La Film western, americano (1942). Regia di Raoul Walsh. Interpreti: Errol Flynn, Olivia De Havilland, Arthur Kennedy. Titolo originale: They Died with Their Boots on 

\Storia del principe Genji Romanzo di S. Murasaki (1001-1014). 

\Storia del Terzo Reich Opera di storia di W. Shirer (1959). 

\Storia della città di Roma nel medioevo Opera di storia di F. Gregorovius (1859-1873). 

\Storia della civiltà di Francia Opera di storia di F. P. G. Guizot (1832). 

\Storia della civiltà greca Opera di storia di J. Burckhardt (1898-1902). 

\Storia della colonna infame Opera di storia di A. Manzoni (1842). 

\Storia della follia Opera di filosofia di M. Foucault (1961). 

\Storia della letteratura italiana Opera di critica letteraria di F. De Sanctis (1870-1871). 

\Storia della mia fuga Memorie di G. G. Casanova (1788). 

\Storia della rivoluzione Opera di storia di J. Michelet (1847-1853). 

\Storia della rivoluzione francese Opera di storia di L. A. Thiers (1823-1827). 

\Storia della rivoluzione russa Opera di storia di L. D. Trockij (1932). 

\Storia della tradizione e critica del testo Opera di filologia di G. Pasquali (1934). 

\Storia della vita del pitocco chiamato Pablos Romanzo di Francisco de Quevedo y Villegas (1626). Si tratta di un romanzo picaresco ricco di invenzioni, scritto in una lingua vivace, che viene considerato una delle migliori creazioni letterarie del Seicento spagnolo. Il genere picaresco è caratteristico della letteratura spagnola e ha per tema la narrazione delle avventure di protagonisti di infima estrazione sociale. 

\Storia della zia, La Romanzo di P. White (1948). 

\Storia dell'arte, La Opera di storia dell'arte di E. Gombrich (1950). 

\Storia delle Indie Cronaca di B. de Las Casas (postuma 1875-1876). 

\Storia delle lingue germaniche Opera di linguistica di J. L. K. Grimm (1848). 

\Storia dell'età barocca in Italia Opera di storia di B. Croce (1929). 

\Storia dell'idea d'Europa Opera di storia di F. Chabod (1961). 

\Storia d'Europa del secolo XIX Opera di storia di B. Croce (1932). 

\Storia di Alessandro Magno Opera di storia di Q. Curzio Rufo (I sec.). 

\Storia di Francia Opera di storia di J. Michelet (1833-1844, 1855-1867). 

\Storia di Gil Blas di Santillana Romanzo di A. R. Lesage (1715-1735). 

\Storia di San Luigi Cronaca di Jean de Joinville (1305-1309). 

\Storia di Shunkin, La Romanzo di J. Tanizaki (1933). 

\Storia di una capinera Romanzo di G. Verga (1870). 

\Storia d'Inghilterra Opera di storia di Th. B. Macaulay (1849-1861). 

\Storia d'Italia Opera di storia di F. Guicciardini (1540). 
Storia d'Italia 
Opera di storia di I. Montanelli, R. Gervaso e M. Cervi (1966-1972). 

\Storia d'Italia dal 1871 al 1915 Opera di storia di B. Croce (1928). 

\Storia e coscienza di classe Opera di filosofia di G. Lukács (1923). 

\Storia e critica dell'opinione pubblica Opera di sociologia di J. Habermas (1962). 

\Storia economica dell'Occidente medievale Opera di storia di H. Pirenne (1951). 

\Storia economica e sociale dell'impero romano Opera di storia di M. I. Rostovzev (1926). 

\Storia generale e naturale delle Indie Cronache di viaggi di G. Fernández de Oviedo (dal 1535). 

\Storia infinita, La Romanzo di M. Ende (1979). 

\Storia naturale Opera scientifica di G. L. L. conte di Buffon (1749-1804). 

\Storia romana Opera di storia e filologia di Th. Mommsen (1854-1856). 

\Storia segreta Opera di storia di Procopio di Cesarea (VI sec.). 

\Storia sociale dell'arte e della letteratura Opera di storia di A. Hauser (1951). 

\Storia vera Romanzo di Luciano (II sec.). 

\Storia vera di AQ Raccolta di racconti di Lu Hsün (1921). 

\Storia, La Romanzo di E. Morante (1974). Il titolo è deriva dalla tesi dell'autrice circa la storia: le vicende di ogni tempo sono costituite da un susseguirsi di oppressioni e di prepotenze compiute sui deboli e sugli indifesi. L'espressione più visibile di queste prepotenze è la guerra, con i suoi orrori indicibili. Ambientate a Roma nell'immediato dopoguerra, le vicende del romanzo ruotano intorno a una maestra vedova, Ida, che vive con il figlio Nino. Durante la guerra, nel 1941, un soldato tedesco l'ha violentata. Il figlio nato da questa violenza si chiama Useppe, malaticcio ed epilettico. La madre lo cura come può, nonostante le difficoltà dovute alla guerra. Il crollo di Ida avviene quando muoiono entrambi i figli a breve distanza l'uno dall'altro. Impazzita, viene ricoverata in manicomio, dove si spegnerà. È considerato il capolavoro della Morante, per il suo richiamo al rispetto della dignità di ogni essere umano. 

\storicaménte, avv. Dal punto di vista storico, della storia. 

\storicìsmo, sm. Indirizzo filosofico tedesco della seconda metà del 1800, che attribuiva notevole importanza all'evento umano, inteso come momento singolo e irripetibile. Questa visione si basa sulla distinzione di W. Dilthey tra scienze naturali, che spiegano la realtà attraverso leggi universali e scienze storiche o dello spirito, che cercano di analizzare la realtà utilizzando valori, finalità e l'evolversi di una società o cultura. Massimi esponenti furono F. Meinecke, E. Troeltsch, G. Simmel. Completamente diverso è lo storicismo assoluto di Croce che, ispirandosi a G. W. F. Hegel, ha concepito un'assoluta uguaglianza tra realtà e spirito e tra spirito e storia, attribuendo così la capacità di una conoscenza precisa alla sola scienza storica. 
Studio delle matrici storiche e culturali di ogni attività umana. 

\storicìsta, sm. e sf. (pl. m.-i) Chi studia il contesto storico degli eventi per potere avere una comprensione piena e completa. 

\storicìstico, agg. (pl. m.-ci) Relativo allo studio della storia considerandola come un insieme di avvenimenti strettamente correlati e che si influenzano. 

\storicità, sf. L'essere storico, l'essere una realtà storica. 

\storicizzàre, v. tr. 1 Ambientare in un contesto storico. 2 Studiare, all'interno di un certo contesto storico. 

\storicizzazióne, sf. Lo storicizzare. 

\stòrico, agg. e sm. (pl.-ci) agg. 1 Della storia. personaggio storico, realmente vissuto nel passato. 2 Ambientato in un contesto reale del passato. romanzo storico. 3 Che ha importanza fondamentale e influisce sui successivi eventi futuri. evento storico
sm. Studioso di storia. 
 X   agg. 1 historical. 2 (memorabile) historic. sm. historian. 
 @   lat. historicus, dal greco historikòs

\Storie Opera di storia di Tucidide (dopo il 404 a. C.). 
Storie 
Opera di storia di Polibio (dopo il 160 a. C.). 
Storie 
Opera di storia di C. Tacito (68-96). 

\Storie del bosco viennese Dramma di O. von Horvát (1931). 

\Storie di ordinaria follia Racconto di C. Bukowski (1972). 

\Storie fiorentine Opera di storia di F. Guicciardini (1508-1510). 

\storièlla, sf. Favola, aneddoto spiritoso. ~ episodio. 

\Storielle Prosa di G. Tallémant des Réaux (postuma 1834). 

\storiografìa, sf. 1 Disciplina che intende ricostruire gli eventi storici, attraverso l'impiego di metodi critici e interpretativi. 2 Lo scrivere opere di carattere storico sulla base di documenti reali. 3 L'insieme delle opere storiche di un certo periodo. 
Dopo un inizio teso ad analizzare principalmente la cause delle varie sconfitte militari dei vari popoli, la storiografia compie dei notevoli progressi all'epoca romana, presentando i suoi caratteri principali, morali e retorici; i massimi esponenti furono Livio e Tacito. Esigenza fondamentale della storiografia romana fu quella di incarnare lo stato nel cittadino e mettere in grado quest'ultimo di autogestirsi; venuta meno tale capacità, si verificò la fine dell'esperienza storiografica. Nel corso del medioevo, l'ambito della storiografia comprese anche l'aspetto umano, posto di fronte al bene e al male; l'opera iniziatica fu il De civitate Dei di Sant'Agostino. Partendo da tali basi, vennero pubblicate molte altre opere importanti, sempre più precise e profonde, quali i capolavori di Machiavelli e Guicciardini. Negli anni difficili della riforma protestante e della controriforma, all'elemento politico, si affianca quello spirituale; la storia doveva essere analizzata non solo alla luce di avvenimenti militari e politici, ma soprattutto da un punto di vista religioso, morale, culturale, sociale, giuridico. In Italia questa nuova visione si concretizza principalmente nelle opere di P. Giannone (Istoria civile del regno di Napoli), di Muratori e del Cuoco. La storiografia romantica e postromantica, dominata dalla dialettica hegeliana e dal metodo critico filologico, ebbe il centro principale in Germania con L. Ranke, in Inghilterra con T. Carlyle e in Francia con A. Tocqueville. Nella seconda metà del XIX sec., la tendenza predominante fu quella del problema sociale, assurto a modello base di analisi; venne ripresa e rafforzata da Saint-Simon, Compte, Marx ed Engels. Sostenitori dei valori etico politici furono gli idealisti (Croce), per i quali anche la vita economica dipende dalle attività dello spirito. Nel corso degli ultimi anni del sec. scorso e durante gran parte di questo, la storiografia ha cercato di analizzare gli avvenimenti storici alla luce dei grandi sconvolgimenti sociali e politici, oltre che economici che si sono verificati in tutto il mondo. Oggi, la tendenza prevalente è quella di considerare la storiografia come scienza globale, ossia in grado di affiancare allo studio degli avvenimenti, analisi di tipo statistico, sociologico, che concorrono a fornire un quadro preciso e ricco di informazioni. 

\storiogràfico, agg. (pl. m.-ci) Riguardante la storiografia. 

\storiògrafo, sm. Studioso della storiografia. 

\storióne, sm. Pesce (Acipenser sturio) della famiglia degli Acipenseridi e dell'ordine degli Acipenseriformi, lungo fino a 4 m. Ha corpo slanciato, squaliforme, muso munito di rostro e di quattro barbigli tattili; è presente anche nel Mediterraneo, lungo le coste e in primavera e in estate risale i fiumi per deporre le uova, che forniscono il noto caviale. L'esemplare più grande è lo storione Iadano (Huso huso). 
 X   sm. sturgeon. 

\Storm, Hans Theodor (Husum, Schleswig-Holstein 1817-Hadermarschen, Holstein 1888) Romanziere tedesco. Tra le opere Il cavaliere dal cavallo bianco (1888). 

\stormìre, v. intr. Fare un lieve rumore. ~ frusciare. 
 X   v. intr. to rustle. 

\stórmo, sm. 1 Insieme di uccelli in volo. 2 Gruppo numeroso di persone o animali. uno stormo di tifosi invase il campo di allenamento. 3 Insieme di più squadriglie militari. uno stormo di aerei militari sorvolò il paese
 X   sm. 1 flock. 2 (aereo) flight. 
 @   german. sturm

\Stornàra Comune in provincia di Foggia (4.771 ab., CAP 71047, TEL. 0885). 

\stornàre, v. tr. 1 Evitare, schivare. 2 Dissuadere. 3 Impiegare in modo diverso da quanto stabilito in precedenza. 
 X   v. tr. to transfer. 
 @   da s-+ tornare. 

\Stornarèlla Comune in provincia di Foggia (5.096 ab., CAP 71048, TEL. 0885). 

\stornellàre, v. intr. Comporre o interpretare stornelli. 

\stornellàta, sf. Insieme di stornelli cantati in sequenza. 

\stornellatóre, sm. (f.-trìce) Chi compone o canta stornelli. 

\stornèllo, sm. 1 Breve componimento poetico che tratta in genere di sentimenti e passioni amorose. 2 Passero, storno. 

\stórno, agg. e sm. agg. Di cavallo dal mantello di colore grigio con macchie bianche. 
sm. 1 Uccello simile al passero. 2 L'atto di impiegare il denaro in modo diverso da quello stabilito. 3 Annullamento di un contratto. 
 X   sm. 1 starling. 2 (trasferimento) transfer. 
Uccello (Sturnus vulgaris) della famiglia degli Sternidi e dell'ordine dei Passeriformi. Di colore nero macchiettato di chiaro, vive in Eurasia, da dove sverna in Africa. Si muove in formazioni molto numerose. 

\Stòro Comune in provincia di Trento (4.131 ab., CAP 38089, TEL. 0465). 

\storpiaménto, sm. L'atto di storpiare. 

\storpiàre, v. v. tr. 1 Rendere storpio. 2 Deformare, alterare. 
v. intr. pron. Deformarsi. 
 X   v. tr. 1 to maim, to cripple. 2 (parole) to mangle. 3 (fig., significato) to twist. 
 @   lat. volg. exturpiare, comp. da ex-+ deriv. da turpis turpe. 

\storpiatùra, sf. L'effetto dello storpiare. ~ alterazione, deformazione. 

\stòrpio, agg. e sm. (pl. m.-i) agg. Che ha arti deformi. 
sm. Chi ha arti o membra deformi. 
 X   agg. maimed, crippled. sm. cripple. 

\Storstrúm Contea (142.000 ab.) della Danimarca, capoluogo Nykúbing Falster. 

\stòrta, sf. 1 Distorsione causata da un movimento brusco. 2 Recipiente utilizzato per distillare. 
 X   sf. 1 twist, sprain. 2 (recipiente) retort. 

\stòrto, agg. e avv. agg. 1 Non diritto. ~ obliquo. guardare storto qualcuno, lanciargli occhiate di disapprovazione. 2 Sbagliato, falso. <> esatto, preciso. 
avv. In modo obliquo, non diritto. 
 X   agg. 1 twisted, crooked. 2 (fig., ragionamento) wrong, false. 
 @   lat. extortus, p.p. di extorquere

\stortùra, sf. 1 L'essere storto. 2 Ragionamento non lineare, poco logico. 

\Stoss, Veit (Horb 1437/47-Norimberga 1533) Scultore tedesco. Tra le opere Morte della Vergine e Incoronazione (1477-1489, Cracovia, Santa Maria) e Salutazione angelica (1517-1518, Norimberga, St. Lorenz). 

\Stout, Rex (Noblesville, Indiana 1886-1975) Romanziere statunitense. Tra le opere Due rampe per l'abisso (1929) e Nero Wolfe e i ragni d'oro (1953). 

\stovìglie, sf. pl. L'insieme dei piatti e del vasellame utilizzato in tavola o in genere in cucina. 
 X   sf. pl. dishes, crockery. 
 @   lat. usitibilia, deriv. da usus, p.p. di uti usare. 

\stoviglierìa, sf. 1 L'insieme delle stoviglie. 2 Fabbrica di stoviglie. 

\Stowe, Harriet Beecher (Lichtfield, Connecticut 1811-Hartford, Connecticut 1896) Scrittrice statunitense. Tra le opere La capanna dello zio Tom (1852). 

\stozzàre, v. tr. 1 Lavorare con lo stozzo. 2 Eseguire scanalature sul metallo. 

\stozzatrìce, sf. Macchina utensile utilizzata per fare scanalature sul metallo. 

\stòzzo, sm. Cesello utilizzato per fare scanalature sul metallo. 

\Stra Comune in provincia di Venezia (6.710 ab., CAP 30039, TEL. 049). 

\stra- Primo elemento di parole composte usato con il significato di al di là o al di fuori o che indica eccesso, esagerazione o l'eccessivo ripetersi di un'azione. 
 @   lat. extra

\strabenedìre, v. tr. 1 Benedire con enfasi, con entusiasmo. 2 Mandare al diavolo. ~ maledire. 

\stràbico, agg. e sm. agg. Che è affetto da strabismo. ~ guercio. 
sm. Chi è affetto da strabismo. 
 X   agg. cross-eyed, squint-eyed. 

\strabiliànte, agg. Sorprendente, che suscita meraviglia. 
 X   agg. astonishing, amazing. 

\strabiliàre, v. v. tr. Suscitare grande meraviglia, sorpresa. 
v. intr. Essere sorpreso, sbalordito. 

\strabiliàto, agg. Sorpreso, meravigliato. ~ esterrefatto.

\strabìsmo, sm. Difetto di parallelismo dei due assi oculari (interno, esterno o, più di rado, verticale), che provoca un'alterazione della visione binoculare. Può essere causato dalla paralisi di uno o più muscoli di un occhio, soprattutto per lesioni del nervo oculomotore dovute a infiammazioni o a compressione da parte di neoformazioni endocraniche. Qualora appaia nel primo anno di vita, può essere la causa del mancato sviluppo dei meccanismi di coordinamento tra i movimenti dei due bulbi, in genere per patologia della retina o del cristallino. A seconda della forma di strabismo vi possono essere diverse forme di "cura" per migliorare la vista, dal bendaggio temporaneo di uno dei due occhi, all'uso di lenti apposite, all'intervento sui muscoli degli occhi o, nel caso derivi da particolari patologie (specie in persone anziane), intervenire su queste ultime.
 X   sm. squinting. 
 @   greco strabismòs, deriv. da strabòs strabico. 

\straboccàre, v. intr. Traboccare. 

\strabocchévole, agg. Molto numeroso, in quantità elevata. 

\Strabóne (Amasia, Ponto, ca. 64 a. C.-ca. 24 d. C.) Storico greco. Di famiglia agiata, poté intraprendere viaggi e ricerche geografiche anche in regioni remote (Roma, Grecia ed Egitto). Tra le opere Trattazione geografica e Commenti storici. Strabone fu soprattutto uno storico, ma della sua opera restano pochi frammenti. L'opera geografica in diciassette libri ci è invece pervenuta quasi completa (manca quasi tutto il libro VII). La trattazione di Strabone comprende Spagna, Sicilia, Gallia, Britannia, Italia, Europa settentrionale e orientale, Grecia, Ponto Eusino, Armenia, Asia minore, India, Persia, Mesopotamia, Palestina, Arabia, Egitto, Etiopia e regioni mediterranee dell'Africa. L'opera prende atto della realtà geografica dell'impero romano e la giudica in modo positivo. Lo stile è semplice e adeguato a una trattazione scientifica. 

\strabuzzàre, v. tr. Stravolgere, stralunare. 
 @   greco strabìzein essere strabico. 

\stracàrico, agg. (pl. m.-chi) Sovraccarico. ~ strapieno. <> leggero. 
 X   agg. overloaded. 

\stràcca, sf. (pl.-che) 1 L'essere stracco, stanco. 2 Nella locuzione a stracca, forzatamente. 

\straccàre, v. v. tr. Stremare, affaticare molto. 
v. intr. pron. Stremarsi. 
 @   lat. extrahicare, comp. da ex-+ deriv. da trahere trarre. 

\straccerìa, sf. Insieme di stracci senza valore. 

\stracchìno, sm. Tipo di formaggio grasso e morbido.   +  
 X   sm. type of soft cheese. 

\stracciaiòlo, sm. Chi commercia con gli stracci. 

\stracciàre, v. v. tr. 1 Strappare, lacerare in piccoli pezzi. strappò la lettera di licenziamento. 2 Sconfiggere con grande superiorità un avversario. 
v. intr. pron. Lacerarsi, strapparsi. la giacca si era strappata su una manica
 X   v. tr. e v. intr. pron. to tear. 
 @   lat. volg. distractiare, comp. da dis-+ tractiare, da trahere trarre. 

\stracciatèlla, sf. 1 Tipo di gelato che presenta delle scaglie di cioccolato. 2 Minestra a base di brodo, uova e formaggio. 

\stracciàto, agg. Strappato, lacero. quegli abiti stracciati non contribuivano certo a renderlo più simpatico

\stràccio, agg. e sm. (pl.-ci) agg. Malandato, consumato, misero. • carta straccia  →  "cartastraccia".
sm. 1 Brandello di stoffa in genere sporco e logoro. ridursi come uno straccio, essere fisicamente malandato. 2 Pezzo di stoffa utilizzato per spolverare o pulire. 3 Oggetto misero. non aveva trovato neanche uno straccio di lavoro
 X   sm. 1 rag. 2 (strofinaccio) cloth. 3 (per pavimenti) floorcloth. 4 (per pulire) duster. 
 @   deriv. da stracciare

\straccióne, sm. 1 Chi indossa abiti logori e stracciati. 2 Pezzente. 
 X   sm. ragamuffin. 

\Straccioni, Gli Commedia di A. Caro (1544). 

\straccivéndolo, sm. Chi commercia con gli stracci. 
 X   sm. ragman. 

\stràcco, agg. (pl. m.-chi) 1 Completamente privo di forze e di vigore. 2 Completamente sfruttato. 
 @   longob. strak. 

\stracòtto, agg. e sm. agg. Troppo cotto. 
sm. Carne cotta in umido per lungo tempo. 
 X   agg. overcooked, overdone. sm. beef stew. 

\stracuòcere, v. tr. Cuocere eccessivamente. 

\stràda, sf. 1 Tratto di terreno artificiale che permette il transito di persone e veicoli e che mette in collegamento un luogo con altri. strada panoramica, strada tracciata in una zona panoramica; strada ferrata, ferrovia. Vedi anche  →  autostrada.  2 sf. coll. L'insieme dei collegamenti su strada. codice della strada, insieme delle norme che regolano la circolazione stradale. 3 Passaggio, cammino, varco da un luogo a un altro. ho sbagliato la strada; sono a metà strada. 4 Carriera. ne aveva fatta di strada. 5 Indirizzo di comportamento, condotta. si trovava su una cattiva strada; vado per la mia strada, continuo a fare ciò che ho intrapreso sena preoccuparmi di ciò che pensano gli altri. 6 Mezzo per ottenere qualcosa. per riuscirci tenterò ogni strada.   +  
 X   sf. 1 road. 2 (secondaria) byroad. 3 (di città) street. 4 (percorso) way. 5 (fig., sbagliare strada) to be on the wrong track, to go wrong. 
 @   lat. tardo strata, da stratus, p.p. di sternere distendere. 

\Strada della vergogna, La Film drammatico, giapponese (1956). Regia di Kenji Mizoguchi. Interpreti: Machiko Kyo, Ayako Wakao. Titolo originale: Akasen chitai 

\Strada di Swann, La Romanzo di M. Proust (1913), primo del ciclo di 7 romanzi intitolato Alla ricerca del tempo perduto (La strada di Swann; All'ombra delle fanciulle in fiore; I Guermantes; Sodoma e Gomorra; La prigioniera; Albertine scomparsa; Il tempo ritrovato). Marcel inizia la narrazione del tempo passato partendo dalla memoria involontaria scatenata dal sapore della madeleine inzuppata nel tè. Ripercorre le esperienze del paesino di Combray, dove era solito trascorrere le vacanze estive, il bacio serale della madre, la nonna, la vecchia prozia Léonie, la prima conoscenza di Swann (ricco amico di famiglia), il compositore Vinteuil, le passeggiate quotidiane dalla parte di Swann, un ricco borghese amico padre di Gilberte, o dalla parte dei Guermantes, duchi proprietari di un castello. Rievoca il clan dei Verdurin, nel cui salotto Swann ha conosciuto Odette de Crécy che poi sposerà, nonostante la differenza intellettuale e sociale. Tra le figure di frequentatori del salotto dei Verdurin c'è il pittore Elstir, la cui opera porterà Marcel a una prima riflessione sul valore dell'arte. A Parigi, Marcel gioca con Gilberte, figlia di Swann e viene conquistato dal suo fascino. Anche Odette, per la sua eleganza, assume un carattere fascinoso che attira inconsapevolmente il narratore. Di grande effetto sono le rievocazioni viste con gli occhi affascinati di un bambino, che a distanza di tempo cerca di recuperare il senso delle esperienze vissute. 

\Strada maestra Romanzo di S. Lewis (1920). 

\Strada, La Film drammatico, italiano (1954). Regia di Federico Fellini. Interpreti: Anthony Quinn, Giulietta Masina, Richard Basehart. 

\stradàle, agg. e sm. agg. Relativo alla strada. 
sm. Corpo di polizia che controlla il traffico dei veicoli sulle strade. 
 X   agg. road. sf. (polizia) traffic police. 

\stradàrio, sm. Elenco alfabetico delle strade di una città. 

\Strade di polvere, Le Romanzo di R. Loy (1987). 

\Stradèlla Comune in provincia di Pavia (11.328 ab., CAP 27049, TEL. 0385). Centro agricolo (coltivazione di viti), enologico e industriale (produzione di fisarmoniche, prodotti meccanici e alimentari). Vi si trova nelle vicinanze la chiesa di San Marcello in Montalino, risalente al XII sec. Gli abitanti sono detti Stradellini

\Stradèlla, Alessàndro (Roma 1644-Genova 1682) Compositore. Lavorò a Roma, Venezia, Torino e Genova. Spirito inquieto, condusse una vita avventurosa. Nel 1677 fu accoltellato e rischiò la vita. Tra i suoi lavori teatrali sono da ricordare Lo schiavo liberato (1674), La forza dell'amor paterno (1678), Il barcheggio (1681). Inoltre, gli oratori San Giovanni Cristostomo, Santa Pelagia, Ester liberatrice del popolo ebreo e San Giovanni Battista (1675). In quest'ultimo si trova l'uso del concertino e del concerto grosso, che fa di Stradella un innovatore nella strumentazione e che compare per la prima volta nella sua Sinfonia in re maggiore composta verso il 1670. Stradella è autore, inoltre, di musica strumentale e vocale, fra cui circa 200 cantate e sonate a tre, sonate per violino, violoncello e basso. 

\stradìno, sm. Chi si occupa della manutenzione delle strade. ~ cantoniere. 
 X   sm. road-worker. 

\stradìsta, sm. e sf. (pl.-i) Atleta che partecipa a gare effettuate su strada. 

\Stradivàri, Antònio (Cremona 1643-1737) Di nobile famiglia divenne liutaio grazie all'insegnamento del maestro Nicola Amati. I primi strumenti prodotti risalgono al 1670, anno dopo il quale fabbricò ca. 1.100 esemplari tra violini, viole e violoncelli. Grazie al suo lavoro, la liuteria italiana raggiunse livelli elevati, sia da un punto di vista fonico che visivo, vere opere d'arte nella forma e nell'intarsio. Tra i violini più famosi, il Toscano (1690), il Bietts (1704), il Cremonese (1715, appartenuto a J. Joachim). Tra i violoncelli, il Castelbarco (1697) e tra le viole la MacDonald (1701) e quella posseduta da N. Paganini (1731). 

\stradivàrio, sm. (pl.-i) Violino costruito dal liutaio cremonese Stradivari. 

\stradóne, sm. Larga strada in genere alberata, per il transito dei veicoli. 

\strafalcióne, sm. Grave errore, sbaglio grossolano. 
 X   sm. howler, blunder. 
 @   deriv. da strafalciare. 

\strafàre, v. intr. Fare più del necessario, del dovuto. 
 X   v. intr. to overdo things. 
 @   da stra-+ fare. 

\strafàtto, agg. 1 Troppo maturo. 2 Fatto da tempo. 

\strafóro, sm. 1 Apertura. 2 Nella locuzione avverbiale di straforo, in segreto. 

\strafottènte, agg. Arrogante, sfrontato. 

\strafottènza, sf. Arroganza, insolenza. 

\strafóttersi, v. intr. pron. Non mostrare il minimo interesse. 

\stràge, sf. 1 Massacro di persone o animali. la bomba nella metropolitana stava rischiando di fare una strage. 2 Grande quantità. una strage di pesci che aspettava solo di essere pescata
 X   sf. massacre, slaughter. 
 @   lat. strages,-is, deriv. da stratus, p.p. di sternere distendere, abbattere. 

\stragìsmo, sm. Attività terroristica che punta a ottenere i propri fini mediante stragi. 

\stragìsta, agg. (pl. m.-i) Riguardante lo stragismo. 

\stragiudiziàle, agg. Esterno, non appartenente all'attività giudiziale. 

\stragrànde, agg. Grandissimo. 

\stralciàre, v. tr. 1 Levare i tralci dalle viti. 2 Togliere da un contesto. 3 Accomodare una controversia. 
 @   da s-+ deriv. da tralcio. 

\stràlcio, sm. (pl.-i) 1 L'atto di stralciare. 2 Scelta, cernita. 3 Liquidazione. 

\stràle, sm. Freccia, dardo. 
 @   longob. stral. 

\strallàre, v. tr Tendere, tenere in tensione utilizzando cavi di acciaio. 

\stràllo, sm. Cavo di acciaio che evita spostamenti laterali, tenendo teso l'oggetto. Nelle barche a vela sostiene l'albero dalla parte anteriore   +  

\stralodàre, v. tr. Lodare eccessivamente. 

\stralunaménto, sm. Lo stralunare gli occhi. 

\stralunàre, v. tr. Spalancare gli occhi, stravolgerli. 

\stralunàto, agg. Stravolto, con espressione sconvolta. ~ stranito, sconvolto. 
 X   agg. 1 (persona) very upset, beside oneself. 2 (occhi) wide open, rolling. 

\stramaledìre, v. tr. Imprecare e maledire più volte. 
 @   da stra-+ maledire. 

\stramazzàre, v. v. intr. Cadere pesantemente. ~ abbattersi. 
v. tr. Far cadere con grande violenza. 
 X   v. intr. to slump, to fall heavily. 
 @   da stra-+ deriv. da mazza. 

\stramàzzo, sm. 1 Lo stramazzare. 2 Giaciglio. 

\strambàre, v. intr. Effettuare una strambata. 

\strambàta, sf. Manovra effettuata su barche a vela consistente nello spostare rapidamente la randa da un bordo all'altro. 

\stramberìa, sf. Stravaganza. 

\Strambinèllo Comune in provincia di Torino (239 ab., CAP 10010, TEL. 0125). 

\Strambìno Comune in provincia di Torino (6.041 ab., CAP 10019, TEL. 0125). 

\stràmbo, agg. 1 Bizzarro, stravagante. 2 Strabico. 
 X   agg. queer, odd, strange. 
 @   lat. tardo strambus strabico. 

\strambòtto, sm. Componimento poetico popolare accompagnato in origine da una viola o da un liuto, nato in Francia e arrivato in Sicilia, in Romagna e in Toscana, dove fu chiamato rispetto. A carattere amoroso, è formato da otto endecasillabi e la sua struttura metrica è molto varia: lo strambotto siciliano è di solito a rima baciata, in quello toscano i primi quattro versi sono alterni e gli altri a rima baciata. Ripreso nel Quattrocento, i più celebri compositori di strambotto furono: Poliziano, Lorenzo il Magnifico, Serafino Acquilano, Leonardo Giustinian e il Cariteo. Nell'Ottocento hanno composto strambotti Francesco Dall'Ongaro, Pascoli e Carducci. 

\stràme, sm. Stoppia utilizzata come lettiera per le bestie o come foraggio. 

\stramònio, sm. Nome italiano della Datura stramonium, una pianta ramosa con fiori bianchi e frutti a capsula coperti di aculei. 

\strampalatàggine, sf. L'essere strampalato. 

\strampalàto, agg. Stravagante, strambo. 
 X   agg. eccentric, odd. 

\strampalerìa, sf. Stramberia. 

\Strana coppia, La Commedia di N. Simon (1965). 
Strana coppia, La 
Film commedia, americano (1968). Regia di Gene Saks. Interpreti: Jack Lemmon, Walter Matthau, Val Avery. Titolo originale: Odd Couple 

\Strana gioia di vivere, Una Opera di poesia di S. Penna (1956). 

\stranézza, sf. L'essere strano, bizzarro. 
 X   sf. strangeness. 

\Strangolagàlli Comune in provincia di Frosinone (2.536 ab., CAP 03020, TEL. 0775). 

\strangolaménto, sm. L'effetto di strangolare. 

\strangolàre, v. tr. 1 Stringere con forza la gola, fino a far mancare il respiro. 2 Stringere strettamente. 3 Impedire di respirare, di riposare. si sentiva strangolare da quel lavoro interminabile
 X   v. tr. to throttle, to strangle. 
 @   lat. strangulare, dal greco strangalùn

\strangolatóre, sm. (f.-trìce) Chi strangola. 

\stranguglióne, sm. 1 Tonsillite, orecchioni. 2 Ingestione affrettata di cibo che provoca singhiozzo. 

\straniaménto, sm. L'effetto di straniare o straniarsi. 

\straniàre, v. v. tr. Rendere estraneo, distogliere. 
v. intr. pron. Estraniarsi. 
 @   lat. tardo extraneare, deriv. da extraneus. 

\Straniera, La Melodramma in tre atti di V. Bellini, libretto di F. Romani (Milano, 1829). 

\stranièro, agg. e sm. agg. 1 Che è relativo a una nazione diversa dalla propria. ~ forestiero. <> locale, indigeno. 2 Estraneo. 
sm. Chi proviene da un'altra nazione. 
 X   agg. foreign. sm. foreigner. 

\Straniero, Lo Romanzo di A. Camus (1942). 

\stranìre, v. v. tr. Far diventare strano, irritare. 
v. intr. pron. Diventare strano. 

\stranìto, agg. Turbato, intontito. 

\stràno, agg. 1 Stravagante, insolito. ~ diverso. 2 Poco comune, eccezionale. ~ singolare. 3 Misterioso. 
 X   agg. queer, odd, strange. 
 @   lat. extraneus. 

\Strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde, Lo Racconto di R. L. Stevenson (1886). Uno scienziato, il dottor Jekyll, con i suoi esperimenti mette a punto una pozione che provoca l'emergere della personalità malvagia che è in lui. Jekyll diventa un individuo abietto che si fa chiamare Hyde. Il controllo del procedimento gli sfugge di mano e Hyde arriva al delitto. Nell'impossibilità di riprendere il controllo della situazione, Hyde si uccide. L'opera si inserisce nel solco della narrativa sul tema della violazione dei limiti segnati alla conoscenza umana ossia della scienza trasgressiva che genera mostri, il cui archetipo è costituito dal romanzo Frankenstein di Mary Shelley. 

\Strano interludio Dramma di E. O'Neill (1928). 

\straordinariàto, sm. Nel pubblico impiego, il periodo di tempo in cui un impiegato ha la qualifica di straordinario e la durata di tale periodo. 

\straordinarietà, sf. L'essere straordinario. 

\straordinàrio, agg. e sm. (pl. m.-i) agg. 1 Fuori dall'ordinario, fuori da ciò che è stabilito. spese straordinarie. 2 Eccezionale, poco comune. uno straordinario freddo rischiava di danneggiare tutte le colture. 3 In prova. lavoratore straordinario
sm. 1 Personale che è in prova, non ordinario. 2 Lavoro straordinario, oltre il normale orario di lavoro. 
 X   agg. 1 extraordinary. 2 (speciale) special. sm. overtime. 
 @   lat. extraordinarius, comp. da extra fuori + ordinarius

\strapaesàno, agg. e sm. agg. Che è proprio dello strapaese, della tendenza a esaltare le abitudini paesane. 
sm. Scrittore che difende le tradizioni paesane e nazionali, contrario al cosmopolitismo. 

\Strapaése Movimento letterario italiano nazionalista, sorto nel 1927 intorno alla rivista Il Selvaggio diretta da M. Maccari e a L'Italiano di L. Longanesi. Completamente asservito al regime fascista, si opponeva alla letteratura cosmopolita e esterofila, esaltando invece quella legata alle tradizioni paesane, oltre a una critica spietata contro le tendenze moderniste del corrispondente movimento di Stracittà. Tra gli altri esponenti, C. Malaparte, R. Bilenchi e O. Rosai. 

\strapagàre, v. tr. Pagare oltre il necessario. 
 X   v. tr. to overpay. 

\straparlàre, v. tr. Parlare a sproposito. 

\Straparole Saggio di C. Zavattini (1967). 

\strapazzaménto, sm. Lo strapazzare. 

\strapazzàre, v. v. tr. 1 Rimproverare con durezza. l'aveva strapazzata duramente, ma riteneva che ciò fosse necessario per la sua educazione. 2 Sciupare, usare senza riguardo. strapazzare un'arte, esercitarla con imperizia. 
v. intr. pron. Affaticarsi eccessivamente, senza riguardo per la salute. non poteva continuare a strapazzarsi per terminare quel lavoro
 X   v. tr. 1 to mistreat, to ill-treat. 2 (rimproverare) to scold. v. intr. pron. to overwork, to tire oneself out, to overdo things. 
 @   deriv. da strapazzo

\strapazzàta, sf. 1 Grande rimprovero. ~ sgridata. 2 Fatica eccessiva. ~ stancata. 
 X   sf. 1 telling-off, scolding. 2 (fatica) strain. 

\strapazzàto, agg. 1 Maltrattato, in pessime condizioni. 2 Affaticato. 

\strapàzzo, sm. 1 Il sottoporsi a disagi, fatiche. 2 Nella locuzione da strapazzo, senza riguardo, senza valore. 
 X   sm. 1 strain, overwork, fatigue. 2 (da strapazzo) third-rate. 

\strapazzóso, agg. Che strapazza, disagevole. 

\strapièno, agg. Molto pieno, colmo, affollato. 
 X   agg. packed, crammed. 

\strapiombàre, v. intr. 1 Non essere a piombo, in perfetta verticale. 2 Sporgere, restando sospeso sul vuoto. 

\strapiómbo, sm. 1 Lo strapiombare. 2 Parete rocciosa sporgente sul vuoto. ~ burrone. 
 X   sm. overhanging rock. 

\strapotènte, agg. Molto potente. 

\strapotènza, sf. L'essere irresistibile, strapotente. 

\strapotére, sm. Potere eccessivo. 
 X   sm. excessive power. 

\strappacuòre, agg. indecl. Molto commovente. 

\strappalàcrime, agg. indecl. Che commuove provocando lacrime. 

\strappaménto, sm. L'atto di strappare. 

\strappàre, v. v. tr. 1 Levare con forza. il vento aveva strappato i pali della luce, li aveva sradicati. 2 Lacerare, stracciare. 3 Ottenere con molta insistenza. strappare un segreto, estorcerlo. 
v. intr. pron. Lacerarsi. strapparsi i capelli, disperarsi con rabbia. 
 X   v. tr. 1 to rip, to tear. 2 (estrarre) to pull out. 3 (portare via a forza) to snatch. 4 (tirare via) to pull away. 5 (estorcere) to extort, to wring. v. intr. pron. 1 to get torn, to tear. 2 (rompersi) to break. 
 @   german. strappan tirare sottoponendo a tensione. 

\strappàta, sf. Il tirare con forza e improvvisamente. 

\strappàto, agg. Che presenta strappi. 

\strappatùra, sf. L'effetto di strappare. 

\stràppo, sm. 1 Il tirare con forza e improvvisamente. a strappi, in più riprese. fare uno strappo alla regola, non rispettarla in questa sola occasione. 2 Stiramento muscolare. 3 Squarcio. 4 Passaggio su un veicolo. 
 X   sm. 1 rip, tear. 2 (tirata) tug, pull. 3 (muscolare) sprain, torn muscle. 4 (eccezione) breach. 5 (fig.) lift. 
 @   deriv. da strappare

\strapuntìno, sm. Piccola seggiola pieghevole. 

\strapùnto, sm. Materasso molto grossolano, pagliericcio. 

\strarìcco, agg. (pl. m.-chi) Ricchissimo. 

\straripaménto, sm. L'effetto di straripare. 

\straripàre, v. intr. Uscire dagli argini. ~ tracimare, traboccare. <> scarseggiare. 
 X   v. intr. to overflow. 
 @   da stra-+ deriv. da ripa. 

\Strasbùrgo Città (250.000 ab.) della Francia, nell'Alsazia, capoluogo del dipartimento del Bas-Rhin, sulle rive del fiume Ill. Porto fluviale importantissimo per la Francia, è anche un notevole centro industriale, alimentare, chimico, della birra. Sede del parlamento europeo e del consiglio d'Europa, è anche tra i più rappresentativi centri culturali, amministrativi e finanziari del paese. Originariamente insediamento celtico, venne conquistata dai romani per divenire in seguito centro fortificato; venne annessa al Sacro Romano Impero nell'870, rimanendo tedesca fino alla conquista da parte di Luigi XIV nel 1681. Passata ai francesi, vi rimase fino al 1871 quando venne rioccupata dai tedeschi che la mantennero fino al 1918. Tra i monumenti più importanti, la cattedrale gotica di Notre-Dame (XII-XVIII sec.), Chateâu des Rohan (XVIII sec.), sede del Museo delle Belle Arti; Pont du Corbeau, quartiere Finkwiller. 
Giuramento di Strasburgo 
Giuramento prestato nell'842 da Ludovico il Germanico e Carlo il Calvo, con presenti i rispettivi eserciti e pronunciato in francese e in tedesco; il testo prevedeva l'impegno reciproco a combattere contro il fratello Lotario I. È tra i più antichi documenti delle due lingue. 

\strascicaménto, sm. 1 Lo strascicare. 2 Il rumore prodotto dallo strascicare. 
 X   sm. 1 trailing, dragging. 2 (dei piedi) shuffle. 

\strascicàre, v. v. tr. 1 Trascinare facendo strisciare per terra. strascicare i piedi, camminare senza sollevarli da terra. 2 Protrarre eccessivamente. 3 Pronunciare con lentezza e con fatica. 
v. intr. Toccare, fregare per terra. la tenda era troppo lunga e strascicava
v. rifl. Trascinarsi a stento. 
 X   v. tr. 1 to trail, to drag. 2 (parole) to drawl. 
 @   deriv. da strascinare

\strascichìo, sm. 1 Uno strascicare prolungato. 2 Il rumore dello strascicare. 3 Voce strascicante. 

\stràscico, sm. (pl.-chi) 1 L'atto di strascicare. 2 Parte che strascica a terra. lo strascico di un abito da sposa. 3 Conseguenza. lo strascico di quella discussione non si era ancora dissolto
 X   sm. 1 consequence, aftermath. 2 (di vestito) train. 
 @   deriv. da strascicare

\strascicóni, avv. Strisciando per terra. 

\strascinaménto, sm. Lo strascinare. 

\strascinàre, v. v. tr. Trascinare con molta fatica. 
v. rifl. Trascinarsi con fatica. 

\strascinàto, agg. Nella cucina del centro-sud d'Italia, di verdure che vengono bollite e poi passate in padella con aglio, olio e altri condimenti. 

\strascinìo, sm. Strascicamento che si protrae nel tempo. 

\strass, sm. invar. Sostanza cristallina con cui si producono imitazioni di pietre preziose. 

\stratagèmma, sm. (pl.-i) Espediente, mossa astuta che consente di sorprendere l'avversario e di raggiungere il proprio obiettivo. 
 X   sm. trick, stratagem. 
 @   lat. strategema,-atis, dal greco stratègema astuzia di guerra. 

\stratèga => "stratego" 

\strategìa, sf. 1 Arte militare che studia le operazioni di guerra. 2 Condotta di guerra tenuta da un esercito per raggiungere il proprio obiettivo. la strategia adottata dal generale si rivelò perfetta. 3 Abilità nel saper organizzare le azioni che permettono di conseguire un obiettivo. 
 X   sf. strategy. 
 @   greco strategìa arte militare, deriv. da strategòs

\Strategia del ragno, La Film drammatico, italiano (1972). Regia di Bernardo Bertolucci. Interpreti: Giulio Brogi, Alida Valli, Pippo Campanini. 

\strategicaménte, avv. In modo strategico, con strategia. 

\stratègico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alla strategia. il piano strategico andava rivisto alla luce di quelle nuove informazioni riservate
 X   agg. 1 strategic. 2 (astuto) astute, clever. 
 @   greco strategikòs

\stratègo, sm. (pl.-ghi) 1 Condottiero. 2 Esperto di strategia militare. 3 Persona abile nel risolvere problemi, per raggiungere degli obiettivi. 
Nell'antica Grecia, capo di eserciti e comandante militare. Istituiti ad Atene da Clistene (501 a. C.), il loro compito consisteva nel comandare l'esercito e la flotta. Erano eletti annualmente in dieci e costituivano insieme all'arconte polemarco, il consiglio di guerra. Con il passare del tempo divennero sempre più importanti politicamente, tanto da divenire i più autorevoli arbitri dello stato. 
In epoca romana ce n'era uno solo che svolgeva anche funzioni civili. 

\Stratford-upon-Avon Città della Gran Bretagna (104.602 ab.), nel Warwickshire, sulla riva destra dell'Avon. Importante centro turistico, diede i natali a Shakespeare. 

\stratificàre, v. v. tr. Disporre su strati. 
v. intr. pron. Disporsi su strati. 

\stratificàto, agg. Disposto a strati. 

\stratificazióne, sf. 1 La disposizione in strati. 2 Insieme degli strati geologici. 

\stratifórme, agg. Fatto a strati. 

\stratigrafìa, sf. 1 Studio geologico delle stratificazioni del terreno. 2 Studio delle relazioni fra il materiale archeologico e lo strato in cui viene trovato. 3 Analisi degli strati successivi che formano un organo, tramite tecniche radiografiche. 
Parte della geologia che studia i materiali di cui è formata la crosta terrestre, al fine di stabilire con precisione la successione cronologica delle formazioni rocciose e, di conseguenza, il ciclo evolutivo della terra. I criteri usati sono tre, ossia quello stratigrafico, quello litologico e quello paleontologico. Il primo si basa sulla giacitura degli strati rocciosi e, in base ai loro rapporti e alla loro posizione reciproca, stabilisce relazioni cronologiche. Il criterio litologico stabilisce che una roccia che contiene frammenti di un'altra roccia, è posteriore a quest'ultima mentre una roccia eruttiva è più recente della roccia che attraversa o ricopia. Il criterio paleontologico si basa sui fossili presenti negli strati della crosta terrestre. 

\stratigràfico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alla stratigrafia. 

\stratìgrafo, sm. Apparecchio radiologico atto a effettuare una stratigrafia. 

\stratimetrìa, sf. Settore della geologia il cui fine è determinare la posizione degli strati nello spazio. 

\Stratiomìidi Famiglia di Insetti Ditteri con corpo robusto e livree scure a macchie gialle o verdi. 

\stratiòta, straiòte o straiòto, sm. (pl.-i) Soldato contadino dell'impero bizantino a cui venivano elargiti fondi militari per l'equipaggiamento e per il sostentamento. 

\stràto, sm. 1 Materiale che viene steso, con vario spessore su una superficie. 2 Il materiale presente fra due stratificazioni successive. 3 Livello di uno scavo archeologico che corrisponde a un'unica epoca storica. 4 Classe sociale. 5 Distesa di nuvole. 
 X   sm. 1 layer. 2 (rivestimento) coat, coating. 3 (fig.) stratum. 4 (di nuvole) stratus. 
In geologia è la massa rocciosa sedimentaria con uno spessore variabile, limitata superiormente e inferiormente da superfici parallele. Gli strati orizzontali, possono cambiare la loro posizione originaria assumendone altre (inclinati, verticali) definite nello spazio dalla direzione, ossia la posizione dello strato rispetto ai punti cardinali; dall'inclinazione, ossia l'angolo formato dalla superficie limite dello strato con il piano orizzontale e dall'immersione, infine, cioè il punto dell'orizzonte verso cui lo strato pende. 
In meteorologia, formazione nuvolosa presente in quote inferiori ai 2.000 m di carattere uniforme e colore scuro; può essere accompagnata da deboli piogge. 
In biologia è la sovrapposizione di conformazioni lineari di cellule dello stesso tipo. 

\stratocùmulo, sm. Nuvola bassa e grigia di forma tondeggiante. 

\stratonémbo, sm. Nuvola bassa e scura, estesa orizzontalmente e frastagliata sui confini. 

\stratopàusa, sf. sing. Regione compresa fra l'alta atmosfera e la stratosfera. 

\stratosfèra, sf. sing. Strato dell'atmosfera terrestre che si trova tra i dodici e i cinquanta chilometri di altezza, compreso tra la troposfera e la mesosfera. La parte superiore ospita l'ozonosfera e rispetto alla troposfera risulta caratterizzata da una elevata stabilità e riduzione del contenuto di vapore acqueo, a causa della regolare disposizione dell'aria in strati a temperatura crescente (da-55 a 0° C). 

\stratosfèrico, agg. (pl. m.-ci) 1 Riguardante la stratosfera. 2 Eccezionale. 3 Spropositato. ~ esoso. <> equo. 

\stràtta, sf. Strappo o colpo violento e improvviso. ~ strattone. 

\strattonàre, v. tr. Spingere con urti, strattoni. 

\strattóne, sm. Spinta, strappo rapido e improvviso. 
 X   sm. jerk, tug. 
 @   accresc. di stratta. 

\Strauch, Maksim Maximovic (Mosca 1900-1974) Attore russo. Lavorò con Mejerchold e fu assistente di S. Ejzenstejn. Tra le sue interpretazioni, La cimice e Il bagno di V. Majakovskij, La grande aurora (1938, nella parte di V. I. Lenin) e La battaglia di Stalingrado, (1949, nella parte di V. M. Molotov). 

\Strauss, Botho (Naumburg 1944-) Drammaturgo tedesco. Tra le opere: Gli ipocondriaci (1972), Volti noti, sentimenti misti (1974), Il parco (1983), Il tempo e la stanza (1995). 

\Strauss, Johann figlio (Vienna 1825-1899) Compositore e direttore d'orchestra austriaco. Nonostante l'iniziale opposizione paterna, studiò musica e a soli diciannove anni, nel 1844, creò un'orchestra propria. Iniziò l'attività rivaleggiando con il padre, lo superarò rapidamente, guadagnandosi l'appellativo di re del valzer. Alla morte del padre, mise insieme le due orchestre che guidò nelle esecuzioni in Europa e negli Stati Uniti (1872). Tra le diciotto composizioni teatrali, si ricordano Il pipistrello (operetta, 1874), Una notte a Venezia (1883), Lo zingaro barone (operetta, 1885), Sangue viennese (1889). Tra le composizioni strumentali: 503 tra danze e marce per orchestra (tra cui i noti valzer Sul bel Danubio blu, 1867; Vita d'artista, 1867; Storie del bosco viennese, 1868; Vino donne e canto, Sangue viennese, 1871; Rose del sud, Voci di primavera, 1882; Valzer dell'imperatore, 1888). Con la sua musica seppe farsi interprete dell'atmosfera spensierata della Vienna asburgica, confezionando lavori di grande vivacità melodica e di strumentazione raffinata. 

\Strauss, Johann padre (Vienna 1804-1849) Compositore austriaco. Iniziò la sua carriera nel 1825 quando formò un'orchestra di quattordici elementi, per la quale compose musiche di danza e con la quale ottenne un grande successo. Scrisse sopratutto valzer e ne codificò la struttura fondamentale (ritmo elegante, strumentazione accurata e gusto viennese). Per questo fu definito il padre del valzer. Tra le sue opere La marcia Radetzky (1848). 

\Strauss, Richard Georg (Monaco 1864-Garmisch-Partenkirchen 1949) Compositore e direttore d'orchestra tedesco, uno dei maggiori esponenti del decadentismo musicale. Formatosi nella tradizione di Wagner e Liszt, sviluppò il linguaggio musicale soprattutto dal punto di vista della ricerca coloristica ed espressiva dell'orchestra. Questo lo portò a dedicarsi principalmente al genere del poema sinfonico. Tra le opere, Don Giovanni (1888), Morte e trasfigurazione (1889), Till Eulenspiegel (1895), Così parlò Zarathustra (1896), Don Chisciotte (1897), Sinfonia delle Alpi. Nell'ambito teatrale riprese lo stile wagneriano spingendolo verso un titanismo ultraromantico, anticipatore dell'espressionismo (Salomè 1905; Elettra 1909). L'ultimo periodo della sua produzione è contrassegnato da un ritorno a uno stile più semplice e meno elaborato (Il cavaliere della rosa,1911; Arianna a Nasso, 1911; La donna senz'ombra, 1919) e nell'interesse per la mitologia classica (Dafne, 1937, L'amore di Danae, 1938-1940). 

\stravaccàrsi, v. rifl. Assumere una posizione sdraiata molto scomposta. 

\stravaccàto, agg. Sdraiato in modo scomposto. 

\stravagànte, agg. e sm. agg. 1 Originale, eccentrico. ~ bizzarro. <> classico. 2 Che esula da abitudini comuni, dalla consuetudine. 
sm. Chi ha atteggiamenti fuori dal comune, eccentrici. 
 X   agg. eccentric, odd. 
 @   lat. mediev. extravagans,-antis, comp. da extra fuori + vagans,-antis, p.pres.di vagari vagare. 

\stravagànza, sf. L'essere stravagante, eccentricità. 
 X   sf. eccentricity. 

\stravècchio, agg. (pl. m.-chi) Molto vecchio, molto invecchiato. 
 X   agg. very old. 

\stravedére, v. intr. 1 Nutrire grande affetto o considerazione. 2 Vedere cose che non ci sono. 
 X   v. intr. to be crazy. 
 @   da stra-+ vedere. 

\stravìncere, v. tr. Superare in modo netto un avversario. 

\Stravinskij, Igor Fëdorovic (Oranienbau 1882-New York 1971) Compositore americano di origine russa, espresse nelle sue opere musicali l'articolata evoluzione estetica dell'arte del primo Novecento. Allievo di Rimskij-Korsakov e vicino agli ideali di rinnovamento artistico propugnati da Djagilev e dalla rivista Miriskusstva (Mondo dell'arte). Dopo la rivoluzione russa preferì l'esilio volontario in Francia dove nel 1934 ottenne la cittadinanza. Esordì a Parigi con tre balletti (L'uccello di fuoco, 1910; Petruska 1911; La sagra della primavera 1913). In seguito, dopo aver abbandonato i temi propri del mélo russo, elaborò un'arte in cui dominavano atmosfere incantate (La storia del soldato, 1918; Renard 1922), per terminare poi nell'estetica neoclassica, punto finale di ogni esperienza. Le opere principali furono Pulcinella (1920), Oedipus Rex (1927), La carriera di un libertino (1951). All'indomani della fine del secondo conflitto bellico, si volse alla dodecafonia e allo sperimentalismo (In memoriam Dylan Thomas, 1954) approfondendo il filone della musica sacra (Canticum Sacrum, 1955; Requiem Canticles, 1966). 

\straviziàre, v. intr. Fare stravizi. 

\stravìzio, sm. (pl.-i) Abuso nel mangiare o bere. 
 X   sm. excess. 

\stravòlgere, v. v. tr. 1 Torcere con forza. 2 Alterare profondamente. 3 Sconvolgere. 
v. rifl. Torcersi, sconvolgersi. 
 X   v. tr. 1 (turbare) to upset. 2 (alterare) to distort. 3 (viso) to contort. 4 (animo) to trouble deeply. 
 @   da s-+ travolgere. 

\stravolgiménto, sm. L'effetto dello stravolgere. 

\stravòlto, agg. Turbato, sconvolto. 

\straziànte, agg. Che provoca forte dolore. 
 X   agg. heartrending. 

\straziàre, v. tr. 1 Fare scempio, tormentare. ~ affliggere. quel rifiuto aveva straziato il suo animo. 2 Sciupare, utilizzare in modo sbagliato. straziare un dramma, recitarlo male. 
 X   v. tr. to torment, to torture. 
 @   deriv. da strazio

\straziàto, agg. 1 Lacerato. 2 Tormentato. 

\stràzio, sm. 1 L'effetto di straziare. 2 Scempio. 3 Tormento, dolore. 4 Spreco. 
 X   sm. torture, torment. 

\stràzza, sf. Cascame della filatura della seta. 

\streamer, sm. invar. Dispositivo dei computer in grado di leggere e memorizzare unità a nastro magnetico. 

\Strèblidi Famiglia di Insetti Ditteri comprendente numerose specie che parassitano i pipistrelli. 

\Streep, Merryl (Basking Ridge 1950-) Attrice americana. Debuttò nel 1977 con Giulia, cui seguì l'anno successivo Il cacciatore. Vinse l'Oscar con Kramer contro Kramer (1979) e con La scelta di Sophie (1982). Tra gli altri film La donna del tenente francese (1981), La mia Africa (1985), Un grido nella notte (1988), She Devil-. Lei, il diavolo (1983), I ponti di Madison County (1994). 

\Street Scene Opera in cinque atti di K. Weill, libretto di E. Rice (Filadelfia, 1946). 

\stréga, sf. (pl.-ghe) 1 Donna che pratica la stregoneria, dotata di poteri magici. caccia alle streghe, nel medioevo, persecuzione contro le donne che si pensava praticassero la stregoneria. 2 Personaggio delle favole che si contrappone all'eroina positiva. 3 Donna malvagia, in genere vecchia e brutta. 
Colpo della strega
Forma acuta di lombalgia che si manifesta con una fitta alla parte bassa della schiena in seguito ad un movimento brusco (che causa una  →  sublussazione temporanea dell'ultima vertebra lombare e della prima sacrale); si usano (ad intervalli regolari di tempo) paracetamolo o fans per togliere il dolore; non è consigliabile l'immobilità, ma muoversi e continuare a svolgere, con prudenza, lasciandosi guidare dal dolore, le attività quotidiane più leggere (per consentire alla muscolatura contratta di rilassarsi naturalmente, nel giro di due o tre giorni).
 X   sf. witch.  (colpo della strega: back strain)
 @   lat. striga, dal greco strix, strigòs uccello notturno. 

\Stréga Premio letterario italiano. Venne istituito nel 1947 con il finanziamento di Guido Alberti, titolare del Liquore Strega di Benevento. 

\stregàre, v. tr. 1 Fare malefici, sortilegi contro qualcuno. 2 Incantare, affascinare. 
 X   v. tr. to bewitch. 

\stregàto, agg. 1 Che è sotto l'influsso di un incantesimo, sortilegio. 2 Ammaliato, incantato. 

\Streghe di Eastwick, Le Film grottesco, americano (1987). Regia di George Miller. Interpreti: Jack Nicholson, Cher, Susan Sarandon, Michelle Pfeiffer. Titolo originale: The Witches of Eastwick 

\Strégna Comune in provincia di Udine (538 ab., CAP 33040, TEL. 0432). 

\stregóne, sm. 1 Uomo che pratica la stregoneria. ~ fattucchiere, mago. 2 Uomo della medicina, guaritore in alcune comunità primitive. 
 X   sm. 1 witch doctor. 2 (mago) wizard. 
 @   deriv. da strega. 

\stregonerìa, sf. L'arte di praticare magie, incantesimi, sortilegi. ~ occultismo. 
Nelle antiche popolazioni primitive era legata alla convinzione che solo individui con virtù magiche (stregoni) fossero in grado di debellare i mali che affliggono le comunità tribali. L'iter tipico consisteva in un processo, con procedura codificata, che terminava quasi sempre con la condanna al rogo dell'imputato. Queste credenze furono tipiche anche delle epoche preistoriche e di molti popoli antichi (egizi, babilonesi). 

\stregonésco, agg. (pl. m.-chi) Da strega o stregone. 

\strègua, sf. 1 Quota che spetta da pagare a ogni singolo, relativa a una spesa in comune. 2 Nella locuzione alla stregua, al pari, alla maniera. 

\Strehler, Giórgio (Barcola 1921-Lugano 1997) Regista. Insieme a Paolo Grassi nel 1947 fondò il Piccolo teatro della città di Milano, di cui fu direttore artistico fino al 1968 con oltre duecento rappresentazioni. Lasciato il Piccolo, costituì una propria compagnia, ma nel 1972 tornò come direttore unico al teatro milanese (fino al 1977). Dal 1982 al 1990 fu direttore artistico del Teatro d'Europa a Parigi. Dal 1987 al 1992 è stato senatore nelle file del Partito comunista italiano. 

\Streisand, Barbara (New York 1942-) detta Barbra. Cantante e attrice americana. Affermatasi con il musical Funny Girl (1964), ha ottenuto l'Oscar con la versione cinematografica dello stesso (1968). A esso seguirono molti altri film di successo, fra cui Hello Dolly (1969), Ma papà ti manda sola? (1972), Pazza (1987), Il principe delle maree (1991). Come cantante da ricordare gli album Guilty, Memories, The Broadway Album, The Main Event

\strelìzia, sf. Pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Musacee, insieme al banano. Di origine tropicale, produce vistosi fiori a forma di uccello in volo con ali spiegate. Le spate sono rosse, i sepali aranciati e i petali azzurri. 

\streltzi Corpo di archibugieri russo istituito dallo zar Ivan IV nel 1550. Indebolito dalle repressioni che seguirono le sue rivolte dal 1682 al 1689, venne sciolto nel 1698. 

\stremàre, v. tr. 1 Ridurre allo stremo. 2 Sfiancare, sfinire. 
 X   v. tr. to exhaust. 
 @   deriv. da stremo. 

\stremàto, agg. Senza più vigore, senza forza. 
 X   agg. worn-out, exhausted. 

\Strèmbo Comune in provincia di Trento (407 ab., CAP 38080, TEL. 0465). 

\strèmo, sm. Estremo limite di sopportazione. 
 X   sm. very end. 

\strènna, sf. Dono fatto in occasione delle festività di fine anno. 
 X   sf. present, gift. 
 @   lat. strena. 

\strenuità, sf. invar. L'essere strenuo. 

\strènuo, agg. 1 Valoroso. 2 Infaticabile. 
 X   agg. courageous, brave. 
 @   lat. strenuus. 

\strepitàre, v. intr. Urlare, gridare con forza. 

\strepitìo, sm. Lo strepitare con continuità. 

\strèpito, sm. 1 Fracasso, grande fragore. ~ caciara. 2 Avvenimento clamoroso di cui tutti parlano. 
 X   sm. 1 uproar, din. 2 (clamore) clamour. 
 @   lat. strepitus,-us, deriv. da strepere fare fracasso. 

\strepitóso, agg. 1 Molto rumoroso, fragoroso. 2 Che suscita grande impressione, sorpresa. 3 Che fa molto discutere. 
 X   agg. 1 resounding. 2 (clamoroso) clamorous. 
 @   deriv. da strepito. 

\Strepsìtteri Ordine di Insetti affini ai Coleotteri caratterizzati da dimorfismo sessuale. Sono parassiti interni di altri Insetti. 

\strepto- Primo elemento di parole composte. 
 @   dal greco streptós attorcigliato. 

\streptocòcco, sm. Batterio avente forma globulare, privo di movimento e formante colonie a catenelle. Aerobi, abitano anche l'intestino degli animali superiori e dell'uomo. Alcune specie sono patogene provocando alterazioni a danno del cuore e setticemie. 

\streptococcòsi, sf. In medicina e veterinaria, malattia che ha relazioni con un'infezione provocata da streptococchi. 

\streptomicìna, sf. Antibiotico, scoperto nel 1944 da S. A. Waksman e altri studiosi. Viene usato contro vari batteri gram-negativi, specialmente agenti di infezioni intestinali, delle vie urinarie, endocarditi. È il più importante tra i farmaci attivi contro il bacillo della tubercolosi. 

\Strèsa Comune (4.800 ab., CAP 28049, TEL. 0323) sulla riva occidentale del lago Maggiore. Centro turistico, è sede anche di industrie cantieristiche, meccaniche, cosmetiche e di centri di floricoltura. Tra i monumenti, la villa Pallavicino (XIX sec.), la villa Ducale (1770), la parrocchiale di San Vittore (XVIII sec., con resti romanici del X sec., sull'isola dei Pescatori), palazzo Borromeo (XVII sec., sull'isola Bella). 
Conferenza di Stresa 
Si tenne nel 1935, dall'11 al 14 aprile, tra i rappresentanti diplomatici di Francia, Italia e Inghilterra, per creare un piano d'azione comune per fronteggiare il riarmo tedesco. 

\stress, sm. invar. 1 In fisica, sforzo nell’interno di un punto di un corpo elastico (es.: il tensore degli sforzi in un sistema continuo).  2 Disagio, tensione, affaticamento psicofisico provocato da sconvolgimenti fisici, psichici ed emotivi che turbano il normale stato fisico o mentale dell'individuo. Con lo stesso termine viene spesso indicato anche l'insieme delle cause (il fatto, la situazione, …) che sono all'origine di questa condizione.
 X   sm. stress.

\stressànte, agg. Logorante, che provoca stress. 
 X   agg. stressful. 

\stressàre, v. v. tr. Sottoporre a stress. 
v. rifl. Innervosirsi, logorarsi, affaticarsi. 
 X   v. tr. to put under stress. 

\stressàto, agg. Sottoposto a stress, logoro. 

\stretch, agg. invar. Di tessuto elasticizzato. 

\stretching, sm. invar. Ginnastica che consiste nel rilassare e stirare i muscoli, per farli allungare. 

\strétta, sf. 1 L'atto di stringere. aveva una stretta di mano vigorosa. 2 Situazione critica. essere alle strette. 3 Strettoia. 4 Angoscia. sentiva una profonda stretta al cuore. 
 X   sf. 1 grip, hold, grasp. 2 (di mano) handshake. 3 (finanziaria) squeeze. 4 (fig.) pang. 
 @   da stretto

\strettaménte, avv. 1 Saldamente. 2 Assolutamente. 3 Rigorosamente. 
 X   avv. 1 tightly. 2 (rigorosamente) strictly. 

\strettézza, sf. 1 Scarsità di spazio. 2 Scarsità di tempo. 3 Miseria. 
 X   sf. narrowness. 

\strétto, agg. e sm. agg. 1 Angusto, poco largo. <> vasto. essere di maniche strette, concedere poco. 2 Ben chiuso, serrato. 3 Rigoroso, severo. 4 Molto vicino. si tennero stretti al muro, per evitare i calcinacci che cadevano. 5 Prossimo, intimo. parenti stretti
sm. Passaggio, braccio di mare fra due terre. 
 X   agg. 1 narrow. 2 (serrato) fast, tight. 3 (pigiato) packed. 4 (rigoroso) strict. sm. 1 strait. 2 (stretto necessario) bare minimum. 
 @   p.p. di stringere

\strettóia, sf. 1 Restringimento in una strada. 2 Situazione scomoda, precaria. 
 X   sf. 1 bottleneck. 2 (fig.) difficulty, tricky situation. 
 @   deriv. da stretto. 

\strettóio, sm. 1 Luogo angusto. 2 Arnese a vite utilizzato per spremere. 3 Sorta di morsetto usato dal bottaio e dal falegname per bloccare tra di loro i particolari accoppiati. 

\Strèvi Comune in provincia di Alessandria (1.835 ab., CAP 15019, TEL. 0144). 

\strìa, sf. 1 Incisione sottile. 2 Riga fine di colore diverso dal fondo. 
 @   lat. stria. 
Strie gravidiche 
Smagliature della pelle tipiche della gravidanza. 

\Striàno Comune in provincia di Napoli (6.984 ab., CAP 80040, TEL. 081). 

\striàre, v. tr. Segnare con strie. 

\striàto, agg. 1 Segnato con strie. ~ rigato, zebrato. 2 Relativo a un muscolo volontario. <> involontario, liscio. 
 X   agg. streaked. 

\striatùra, sf. L'effetto di striare. 
 @   lat. striatura scanalatura. 

\Strickland, William (Filadelfia 1788-Nashville 1854) Architetto statunitense. Tra le opere il Merchant's Exchange a Filadelfia (1832-1834). 

\stricnina, sf. Alcaloide (C21H22N2O2) scoperto nel 1818 da Pellentier e Caventou nella noce vomica e successivamente sintetizzata nel 1955; è presente in varie specie del genere Strychnos ed è estremamente tossica, agendo direttamente sul sistema nervoso centrale. Viene scarsamente usata in medicina come stimolante e nel trattamento delle paralisi periferiche. 

\stricninìsmo, sm. Manifestazioni conseguenti all'ingestione di stricnina, un farmaco convulsivo che provoca forti contrazioni muscolari. 

\stricto sensu, loc. avv. In senso stretto. 

\stridènte, agg. 1 Stridulo. 2 Che contrasta, non si armonizza in modo evidente. 

\strìdere, v. intr. (raro il part. pass. striduto) 1 Emettere suoni acuti e striduli. 2 Contrastare, non essere in armonia. 
 X   v. intr. 1 to screech. 2 (animale) to shriek, to squeak. 3 (cigolare) to creak. 4 (fig.) to clash. 
 @   lat. stridere. 

\stridìo, sm. (pl.-ii) Lo stridere prolungato nel tempo. 

\strìdo, sm. Voce acuta, stridula emessa da chi stride. 
 X   sm. shriek, screech. 

\stridóre, sm. Il rumore prodotto dallo stridere. 
 X   sm. shrieking, screeching. 
 @   lat. stridor,-oris. 

\stridulàre, v. intr. Di insetti, emettere suoni striduli. 

\stridulatóre, agg. Di un organo per stridulare di cui sono dotati alcuni insetti. 

\strìdulo, agg. Che emette suono molto acuto e poco gradevole. 
 X   agg. piercing, shrill. 
 @   lat. stridulus, deriv. da stridere. 

\strìge, sf. 1 Uccello rapace notturno in quanto portatore di sfortuna. 2 Persona che porta male. 
 @   lat. strix, strigis barbagianni. 

\Strìggio, Alessàndro (Mantova 1535?-1589?) Musicista e compositore italiano. Consigliere politico presso Cosimo de' Medici, nel 1574 si trasferì a Mantova alla corte di Guglielmo II Gonzaga. Compose soprattutto intermedi per le feste di corte, madrigali e brani di musica sacra. 

\Strìgidi Famiglia di Uccelli strigiformi rapaci notturni a cui appartengono gufi, civette e assioli. 

\Strigiformi Ordine di Uccelli rapaci notturni con occhi molto grandi, frontali, becco breve e adunco, vista e udito molto sviluppati, i piedi con tre dita anteriori e uno posteriore, unghie robuste, piumaggio soffice ed esteso anche alle dita. Tipici per il volo estremamente silenzioso. Ne fanno parte tra gli altri l'allocco, il barbagianni, la civetta, il gufo. 

\strigilatùra, sf. Decorazione che veniva eseguita normalmente su superfici marmoree consistente in una sequenza di scanalature che si ispirano alla forma dello strigile. 

\strìgile, sm. Strumento di metallo simile a un lungo cucchiaio ricurvo che veniva usato in bagni e palestre per togliere dal corpo la mistura di olio e pomice utilizzata come detergente. 

\strìglia, sf. Arnese costituito da laminette dentate con il quale si pulisce il mantello del cavallo da fango e polvere. 

\strigliàre, v. tr. 1 Pulire utilizzando la striglia. ~ ravviare, spazzolare. 2 Rimproverare severamente. 
 @   lat. volg. strigilare, con l'incrocio dell'italiano striglia. 

\strigliàta, sf. Passata di striglia. 

\Strìgno Comune in provincia di Trento (1.411 ab., CAP 38059, TEL. 0461). 

\strike, sm. invar. 1 Colpo vincente nel gioco del bowling e del baseball. 2 Unità di misura inglese. 

\strillàre, v. v. intr. 1 Urlare, gridare. 2 Protestare. 
v. tr. 1 Dire qualcosa ad alta voce. 2 Sgridare. 
 X   v. tr. to scream. v. intr. to shout, to scream, to shriek. 
 @   lat. volg. stridulare. 

\strillàta, sf. Serie di strilli. 

\strìllo, sm. Urlo, grido acuto e forte. 
 X   sm. to shout, to cry, to scream. 

\strillonàggio, sm. 1 Vendita di giornali che utilizza gli strilloni. 2 L'attività degli strilloni. 

\strillóne, sm. 1 Chi parla con voce troppo alta. 2 Chi vende giornali in strada urlando le notizie più eclatanti. 
 X   sm. newspaper seller. 

\strillòzzo, sm. Nome volgare dell'Emberiza calandra, un uccello passeriforme appartenente alla famiglia degli Emberizidi dalla coda lunga (pari a ca. i due quinti del corpo) e il piumaggio bruno. Vive in Europa, Asia occidentale e Africa settentrionale. 

\striminzìre, v. v. tr. 1 Far crescere senza vigore. 2 Stringere, far apparire piccolo. 
v. intr. pron. Crescere a stento. 
v. rifl. Stringersi nel busto in modo da apparire con una linea più snella. 

\striminzìto, agg. 1 Gracile. 2 Misero. 3 Stretto. 4 Stentato. 
 X   agg. 1 skinny. 2 (stentato) skimpy, shabby. 

\strimpellaménto, sm. L'atto di strimpellare. 

\strimpellàre, v. tr. Suonare male, eseguire pessimamente una canzone, una musica con uno strumento. 
 X   v. tr. to strum. 

\strimpellàta, sf. Esecuzione musicale di chi strimpella. 

\strimpellatóre, sm. (f.-trìce) Chi strimpella. 

\strimpellìo, sm. Lo strimpellare continuo. 

\strinàre, v. tr. Bruciacchiare la pelle del pollame, dopo averlo spennato, per eliminare la peluria. 

\strinàto, agg. e sm. agg. 1 Che ha subito la strinatura. 2 Magro. 
sm. Odore di bruciato. 

\Strindberg, August (Stoccolma 1849-1912) Drammaturgo. Tra le opere Il padre (1887), La signorina Giulia (1888), Verso Damasco (1898) e Il sogno (1902). 

\strìnga, sf. (pl. s-ghe) 1 Legaccio o striscia sottile di cuoio, utilizzato per allacciare scarpe e altri oggetti che presentano chiusure simili. ~ laccio. 2 Sequenza di caratteri (lettere, numeri, …), ossia di elementi di un alfabeto. 
 X   sf. 1 lace, string. 2 string.

\stringàre, v. tr. Rendere conciso un discorso, uno scritto. ~ ridurre. <> ampliare. 

\stringatézza, sf. Concisione. 
 X   sf. terseness, concision. 

\stringàto, agg. 1 Stretto, molto attillato. 2 Breve, conciso. ~ sintetico. <> esaustivo. 
 X   agg. concise. 

\stringèndo, sm. invar. Indicazione nell'esecuzione di una frase musicale per eseguire un aumento dell'intensità dei suoni o un'accelerazione del ritmo. 

\stringènte, agg. 1 Urgente, pressante. 2 Persuasivo, che porta a deduzioni forzate. 

\strìngere, v. v. tr. 1 Prendere e serrare con forza una cosa, un oggetto. 2 Unire. 3 Abbracciare una persona. voleva stringerla forte a sé ma non ebbe il coraggio. 4 Costringere. 5 Stipulare accordi. 6 Abbreviare, rendere ancora più stretto. stringi, stringi, in sostanza. 
v. rifl. 1 Accostarsi, unirsi. 2 Alzare le spalle. 
 X   v. tr. 1 to grip. 2 (serrare) to squeeze, to clench. 3 (fra le braccia) to clasp, to hug. 4 (labbra) to compress. 5 (patto) to make. v. rifl. 1 (accostarsi a qualcuno) to press close, to press oneself up. 2 (per fare spazio) to squeeze. 
 @   lat. stringere

\stringiménto, sm. 1 L'atto di stringere. 2 Oppressione, sofferenza. 

\stringinàso, sm. invar. Molla che permette di tenere chiuse le narici, utilizzata da nuotatori o pescatori subacquei. 

\strippàrsi, v. intr. pron. Mangiare con molta avidità. 

\strippàta, sf. Grande mangiata. 

\stripping, sm. invar. Reazione nucleare prodotta da un deutone che colpisce un nucleo atomico. Il protone contenuto nel deutone viene catturato, a causa dell'urto, dal nucleo atomico e il deutone si trasforma in un neutrone avente energia proporzionale a quella del deutone iniziale. 

\strip-tease, sm. invar. Spettacolo di spogliarello. 

\strìscia, sf. (pl.-sce) 1 Parte ristretta e lunga. 2 Riga, traccia lunga e stretta. 
 X   sf. 1 strip. 2 (riga) stripe. 3 (scia) trail, streak. 

\strisciaménto, sm. 1 Lo strisciare. 2 Il rumore prodotto dallo strisciare. 

\strisciànte, agg. 1 Che striscia. 2 Viscido, servile. 3 Inarrestabile. 

\strisciàre, v. v. tr. 1 Sfregare qualcosa mentre ci si sposta. 2 Rasentare. 
v. intr. 1 Fare uno spostamento sfregando per terra. 2 Passare, rasentando. 3 Adulare, supplicare. strisciare ai piedi di qualcuno, essere servile. 
v. rifl. 1 Strofinarsi. il gatto si strisciò sulle sue gambe. 2 Adulare. 
 X   v. tr. 1 to scrape. 2 (sfiorare) to brush. v. intr. to crawl, to creep. 
 @   deriv. da striscia

\strisciàta, sf. 1 Atto dello strisciare. 2 Traccia lasciata strisciando. ~ abrasione, scalfittura. 

\strisciatùra, sf. Il segno lasciato strisciando. 

\strìscio, sm. (pl.-sci) 1 Lo strisciare. 2 Il segno lasciato strisciando. 3 Nella locuzione avverbiale di striscio, sfiorando in superficie. 
 X   sm. 1 graze. 2 (med.) smear. 
Striscio vaginale 
Prelievo del secreto vaginale finalizzato alla diagnosi precoce del carcinoma uterino. 
 @   deriv. da strisciare

\striscióne, sm. Grande striscia di carta o tela, utilizzata in genere per messaggi pubblicitari o segnalazioni. ~ slogan. 

\striscióni, avv. Strisciando. 

\stritolaménto, sm. L'atto di stritolare. 

\stritolàre, v. tr. 1 Ridurre in pezzi minuti, sbriciolare. 2 Annientare. 
 X   v. tr. to grind, to crush. 
 @   da s-+ deriv. da tritare. 

\stritolìo, sm. 1 Lo stritolare continuato. 2 Il rumore prodotto da uno stritolare ininterrotto. ~ scricchiolio. 

\strìzza, sf. Fifa, grande paura. 

\strizzàre, v. tr. Premere con forza, facendo uscire il liquido. 
 X   v. tr. 1 to squeeze. 2 (panni) to wring. 
 @   lat. volg. strictiare, deriv. da da strictus, p.p. di stringere. 

\strizzàta, sf. 1 L'atto di strizzare qualcosa. 2 Il liquido che si ottiene strizzando. 

\strizzatùra, sf. Lo strizzare. 

\strizzóne, sm. 1 Forte e intensa strizzata. 2 Dolore intenso e improvviso. 

\stròbilo, sm. 1 In botanica, infiorescenza delle conifere detta anche cono. 2 In zoologia, stadio del ciclo riproduttivo di alcuni Anellidi policheti e degli scifozoi. 

\stroboscopìa, sf. Modalità di osservazione di fenomeni periodici e a elevata frequenza che è possibile vedere in una fase determinata. Avviene attraverso strumenti (stroboscopi) che catturano l'immagine prima che giunga all'occhio o che illuminano il fenomeno con una sorgente intermittente, a una frequenza tale da consentire la visione rallentata del fenomeno senza superare il tempo di persistenza dell'immagine sulla retina. Viene utilizzata nell'analisi dei moti periodici nei quali non è possibile perturbare il sistema per un'analisi diretta, nell'analisi fotografica di un moto (cronofotografia).  Fu ideata da Harold Eugene Edgerton (nel 1932), che registrò su una pellicola le immagini di un oggetto che si muoveva ad alta velocità in una zona buia illuminata da una lampadina che si accendeva e spegneva con una frequenza costante.

\stroboscòpico, agg. (pl. m.-ci) 1 In fisica, relativo allo stroboscopio o alla stroboscopia. 2 Di una ripresa fotografica che riprende soggetti in movimento. 3 In fisiologia, nella locuzione movimento stroboscopico, un fenomeno consistente nella comparsa ripetitiva della visione di due stimoli luminosi posti in due punti del campo visivo. 

\stroboscòpio, sm. Dispositivo utilizzato per studiare e fotografare il movimento rapido di corpi, attraverso delle fenditure su un disco rotante.  Accanto a questa semplice versione "meccanica" dello stroboscopio ne esistono altre più sofisticate, sia di tipo meccanico che, soprattutto, elettronico.   +  
 X   sm. stroboscope.

\stròfa, o stròfe, sf. Insieme di versi che formano un periodo ritmico in una composizione poetica. 
 X   sf. strophe. 

\stròfico, agg. (pl. m.-ci) Relativo alla strofe. 

\strofinàccio, sm. Straccio utilizzato per pulire o spolverare. 
 X   sm. 1 cloth. 2 (per la polvere) duster. 3 (per piatti) dishcloth. 4 (per pavimento) floorcloth. 

\strofinaménto, sm. L'atto di strofinare. 

\strofinàre, v. v. tr. Passare uno straccio più volte su una superficie, su un oggetto per pulire o lucidare. 
v. rifl. Fregarsi, strisciarsi. 
 X   v. tr. 1 to rub. 2 (lucidare) to polish. 
 @   longob. straufinon. 

\strofinàta, sf. Lo strofinare una volta. 

\strofinìo, sm. (pl.-ii) 1 Lo strofinare in modo continuo. 2 Sfregamento continuo di due superfici. ~ attrito, frizione. 

\strofòide, sf. Curva algebrica piana del terzo ordine che si definisce come il luogo dei punti d'incontro di una circonferenza avente il centro che varia su di una retta r e passante per un punto fisso R di r con la retta che congiunge il centro della circonferenza con un punto fisso O al di fuori della circonferenza stessa.   +  
 X   sf. strophoid.

\stròfulo, sm. Malattia infantile della pelle caratterizzata da eruzioni cutanee. 

\stròlaga, sf. Uccello (nota anche come strolaga maggiore, Gavia immer) della famiglia dei Gavidi e dell'ordine dei Gaviformi. Di colore nerastro maculato di bianco, vive in Europa e in America settentrionale. Si procura il cibo nei laghi d'estate, nei mari d'inverno. 

\Stròleg Opera di poesia di F. Loi (1975). 

\stròma, sm. Tessuto connettivale di un organo parenchimatoso. 

\Stromatèidi Famiglia di Pesci Perciformi diffusi nei mari temperati e caldi. Hanno il corpo compresso e ricoperto da squame sicloidi, esofago provvisto di formazioni cornee simili a denti e una sola pinna dorsale. 

\strombàre, v. tr. Fare una strombatura. 

\strombatùra, sf. Svasatura dello spessore del muro attorno a una apertura, per ottenere una migliore illuminazione. 

\strombazzaménto, sm. L'atto di strombazzare. 

\strombazzàre, v. v. tr. Diffondere ampiamente una notizia. 
v. intr. Suonare la tromba con scarsa capacità. 
 @   da s-+ deriv. da tromba. 

\strombazzàta, sf. 1 Pubblicità eccessiva ed esagerata. 2 Rumore prodotto con la tromba. 

\strombazzatóre, sm. (f.-trìce) Chi strombazza. 

\strombazzatùra, sf. L'effetto di strombazzare. 

\strombettàre, v. v. intr. Suonare per lungo tempo una tromba o produrre un suono simile. 
v. tr. Strombazzare. 

\strombettàta, sf. 1 Fastidioso suono di tromba. 2 Colpo dato sul clacson. 

\strombettìo, sm. Lo strombettare con continuità. 

\Strómbidi Famiglia di Molluschi Gasteropodi Prosobranchi appartenenti all'ordine dei Mesogasteropodi. 

\strómbo, sm. 1 Strombatura. 2 Mollusco marino che presenta una grossa conchiglia rosa. 
 X   sm. 1 splay. 2 conch.
 @   deriv. da strombare; nel significato [2]: lat. strombus, dal greco stròmbos conchiglia. 

\Strómboli Isola dell'Arcipelago delle Eolie o Lipari, nel mar Tirreno, la più settentrionale e orientale, compresa amministrativamente nel comune di Lipari (provincia di Messina). Il territorio è prevalentemente costituito dalla parte emersa di un vulcano sottomarino (Cresta Vancora 926 m), in continua attività eruttiva. I centri principali sono Stromboli e Ginostra. Le attività economiche principali sono l'agricoltura (uva, capperi, olive), la pesca, ma soprattutto il turismo. L'isola è rinomata località balneare grazie al clima mite e alle coste alte e scoscese intervallate da piccole spiagge; i prodotti delle eruzioni (lave, lapilli e materiale incandescente) precipitando lungo il ripido pendio situato sulla parte nordoccidentale dell'isola (chiamato Sciara del Fuoco) e finendo in mare, offrono un magnifico spettacolo specialmente di notte. Le acque di Stromboli furono teatro di due battaglie navali nel corso della guerra tra Luigi XIV di Francia e una coalizione europea. Famosi sono i resti neolitici. 

\Stromboli (Terra di Dio) Film drammatico, italiano (1949). Regia di Roberto Rossellini. Interpreti: Ingrid Bergman, Mario Vitale, Renzo Cesana. 

\Strombolìcchio Piccola isola vulcanica (40 m) appartenente alle isole Eolie o Lipari (mar Tirreno). È formata da lava basaltica scura. 

\Strúmú Isola (19.000 ab.) di Øer, nell'oceano Atlantico, la maggiore dell'arcipelago. Centro principale Thorshavn. 

\Stróna Comune in provincia di Biella (1.216 ab., CAP 13066, TEL. 015). 
Strona 
Torrente (40 km) del Piemonte nordorientale. Nasce dal lago di Capezzone e dopo Gravellona Toce, si divide in due rami, uno sfocia nel lago Maggiore e l'altro confluisce nel fiume Toce. 

\stroncaménto, sm. L'atto di stroncare. 

\stroncàre, v. tr. 1 Staccare, recidere con violenza. 2 Privare di energie. quello sforzo lo aveva stroncato completamente. 3 Sopprimere con violenza. stroncare sul nascere, reprimere nel momento stesso in cui si manifesta un problema. 4 Criticare pesantemente. fu stroncato dalla critica. 
 X   v. tr. 1 to break off. 2 (terminare) to cut short. 3 (di malattia) to stike down. 4 (criticare) to pan, to slate. 5 (rivolta, sopprimere) to suppress. 
 @   da s-+ troncare

\stroncatóre, sm. (f.-trìce) Chi stronca. 

\stroncatòrio, agg. 1 Che stronca. 2 Che critica aspramente. 

\stroncatùra, sf. 1 L'effetto di stroncare. 2 Critica pesante, condanna. 
 X   sf. savage attack, harsh criticism. 

\Stroncature Saggio di G. Papini (1916). 

\strónco, agg. (pl. m.-chi) Di persona, storto, deforme. ~ sbilenco. 

\Stroncóne Comune in provincia di Terni (4.252 ab., CAP 05039, TEL. 0744). 

\stronfiàre, v. intr. Sbuffare, soffiare rumorosamente. 

\strong, agg. invar. Forte, resistente. 

\Strongiloidèi Ordine di nematodi liberi allo stato larvale ed endoparassiti di Mammiferi allo stato adulto. 

\Stróngoli Comune in provincia di Crotone (6.424 ab., CAP 88078, TEL. 0962). 

\stronzàggine, sf. Atteggiamento, comportamento da stronzo. 

\stronzàta, sf. Idiozia, cretinata. 

\strònzio, sm. Elemento chimico di numero atomico 38, peso atomico 87,63 e simbolo Sr. Metallo bianco argenteo, simile al calcio, si prepara per elettrolisi del cloruro fuso o per riduzione degli ossidi, con alluminio e sottovuoto. Il carbonato e il fosfato di stronzio vengono usati in pirotecnica in quanto impartiscono alla fiamma una colorazione rosso scarlatto. L'isotopo radioattivo stronzio 90 si forma, nelle esplosioni nucleari, come prodotto di fissione ed è quindi presente nel fallout radioattivo. Estremamente pericoloso, il suo tempo di dimezzamento è di circa ventotto anni. 

\strónzo, sm. 1 Escremento, ciò che viene defecato. 2 Persona che compie vigliaccate. ~ carogna. 
 @   longob. strunz escremento. 

\stropicciaménto, sm. Strofinamento. 

\stropicciàre, v. tr. 1 Strofinare, sfregare. si stropicciava gli occhi per l'incredulità. 2 Spiegazzare. aveva stropicciato la gonna, restando seduta tutta la mattina
 X   v. tr. to rub. 
 @   gotico straupjan strofinare. 

\stropicciatùra, sf. L'effetto di stropicciare. 

\stropiccìo, sm. Uno stropicciare continuo. 

\Stroppiàna Comune in provincia di Vercelli (1.179 ab., CAP 13010, TEL. 0161). 

\stroppiàre, v. tr. Storpiare. 

\stròppo, sm. Anello che permette di legare un oggetto mobile a un punto fisso. 
 @   lat. stroppus, dal greco stròphos cinghia. 

\Stròppo Comune in provincia di Cuneo (124 ab., CAP 12020, TEL. 0171). 

\stròzza, sf. Gola. 

\Stròzza Comune in provincia di Bergamo (854 ab., CAP 24030, TEL. 035). 

\strozzaménto, sm. 1 L'atto di strozzare. 2 Restringimento. 

\strozzaprèti, sm. pl. Gnocchi di farina. 

\strozzàre, v. v. tr. 1 Strangolare, afferrare e stringere la gola. 2 Soffocare. quell'ultimo boccone rischiò di strozzarlo. 3 Prestare denaro a usura. 
v. intr. pron. Restringersi. la via si strozzava in prossimità del fiume
v. rifl. 1 Ingozzarsi di cibo. 2 Impiccarsi. 
 X   v. tr. to strangle, to choke. v. intr. pron. to be choked, to choke. 
 @   deriv. da strozza

\strozzàto, agg. 1 Strangolato. era morto strozzato. 2 Che si restringe in un tratto. vaso strozzato
 @   p.p. di strozzare

\strozzatùra, sf. Restringimento. 
 X   sf. narrowing. 

\Stròzzi Famiglia fiorentina, di modeste origini, divenuta famosa nel XIII sec., nel corso della lotta tra guelfi e ghibellini, durante la quale parteggiò per gli ultimi. Il capostipite fu Strozza di Ubaldino, che partecipò alla battaglia di Montaperti (1260). 
Palazzo Strozzi 
Opera di Benedetto da Maiano, iniziato nel 1489 per volere di Filippo Strozzi e completata dai suoi eredi sotto la direzione artistica di vari architetti famosi, quali Simone del Pollaiolo, detto Il Cronaca

\Stròzzi, Bernàrdo (Genova 1581-Venezia 1644) Pittore. Tra le opere San Sebastiano (1630-1644, Venezia, San Benedetto) e Il doge Francesco Erizzo (1631, Vienna, Kunsthistorisches Museum). 

\strozzinàggio, sm. (pl.-gi) Prestare denaro a usura. 

\strozzinésco, agg. (pl.-chi) Da strozzino. 

\strozzìno, sm. Chi presta denaro a usura. ~ usuraio. 
 X   sm. usurer. 

\stròzzo, sm. Azione da strozzino. ~ strozzinaggio. 

\struccàre, v. v. tr. Levare il trucco dal viso. 
v. rifl. Levarsi il trucco dal viso. 

\struccatùra, sf. L'atto di struccare o struccarsi. 

\strudel, sm. invar. Dolce formato di una striscia di pasta arrotolata a un ripieno di mele, uva passa, zucchero.   +  

\strùffolo, sm. Dolce costituito da farina, uova e miele. 

\struggènte, agg. 1 Che provoca struggimento. ~ patetico, pietoso. <> gioioso. 2 Tormentoso, appassionato. 

\strùggere, v. v. tr. 1 Sciogliere con il calore. struggere la cera. 2 Consumare in modo inesorabilmente lento. il pensiero di quella ragazza rischiava di struggere il suo animo
v. intr. pron. 1 Liquefarsi al calore. 2 Tormentarsi, consumarsi dal desiderio, dal dolore. si sentiva struggere da quell'amore impossibile
 X   v. intr. pron. to be consumed. 
 @   da distruggere

\struggiménto, sm. 1 Lo struggere o struggersi. 2 Tormento, desiderio. 

\Struma Fiume (408 km) della penisola Balcanica. Nasce in Bulgaria dal monte Vitosa e sfocia nel mar Egeo. 

\strùma, sm. Termine medico sinonimo di  →  gozzo. 

\strumentàle, agg. 1 Eseguito tramite strumenti. rilievo strumentale; esecuzione strumentale di una canzone, senza le parole. 2 Dello strumento. 3 Utilizzabile come strumento. 4 Pretestuoso. tesi strumentale
 X   agg. instrumental. 

\strumentalìsmo, sm. L'interpretazione della gnoseologia pragmatica secondo J. Dewey il quale sosteneva che pensiero e idee sono strumenti che consentono l'adattamento dell'esperienza alle esigenze umane. 

\strumentalità, sf. invar. La possibilità di utilizzare come strumento. 

\strumentalizzàre, v. tr. 1 Riprodurre con strumenti piuttosto che con la voce. 2 Utilizzare qualcuno o qualcosa come uno strumento, per raggiungere i propri scopi. 
 X   v. tr. to use to one's own ends, to exploit. 

\strumentalizzazióne, sf. Lo strumentalizzare. 

\strumentalménte, avv. In modo strumentale. 

\strumentàre, v. tr. Assegnare a ogni strumento una parte dell'esecuzione musicale, in base alle caratteristiche timbriche e melodiche. 

\strumentàrio, agg. e sm. (pl.-ari) agg. Che serve da strumento. 
sm. Insieme degli strumenti necessari per svolgere un compito o una attività. 

\strumentatóre, sm. (f.-trìce) Chi strumenta e determina la strumentazione. 

\strumentazióne, sf. 1 L'assegnazione di una parte della esecuzione ai vari strumenti musicali. 2 L'insieme delle apparecchiature, degli strumenti disponibili. la strumentazione di quell'automobile era tecnologicamente all'avanguardia
 @   deriv. da strumentare

\Strumenti delle tenebre, Gli Romanzo di A. Burgess (1980). 

\Strumenti umani, Gli Opera di poesia di V. Sereni (1965). 

\strumentìsta, sm. e sf. (pl. m.-isti) Chi suona uno strumento musicale per professione. 

\struménto, sm. 1 Arnese utile a svolgere determinate operazioni che caratterizzano un lavoro, un'arte, un'attività. ~ arnese, attrezzo, apparecchio, congegno, dispositivo, utensile, macchina, mezzo, strumento musicale.  2 Persona o cosa che viene strumentalizzata od utilizzata da qualcuno per raggiungere degli obiettivi. ~ mezzo, espediente, burattino. aveva agito da strumento inconsapevole per le sue ignobili azioni. 3 Atto pubblico redatto dai notai, scrittura. 
 X   sm. 1 implement, tool. 2 (mus.) instrument. 3 (mezzo) means, instrument. 
Strumento di misura 
Dispositivo impiegato nella misurazione di una grandezza fisica. 
Strumento di precisione 
Apparecchio di misura con elevata precisione dei dati forniti. 
 @   lat. instrumentum, deriv. da instruere costruire. 

\strusciaménto, sm. 1 Sfregamento. 2 Il rumore prodotto dallo sfregamento. 

\strusciàre, v. v. tr. 1 Strisciare un oggetto su un altro. 2 Sciupare. 3 Ingraziarsi, lisciare qualcuno per ottenere favori. 
v. rifl. Sfregarsi contro qualcosa o qualcuno. 
 @   lat. volg. extrusare, intensivo di extrudere

\strusciàta, sf. Lo strusciare. 

\strusciatùra, sf. L'effetto dello strusciare. 

\strùscio, sm. 1 Passeggiata domenicale nelle vie principali del paese. 2 Visita alle chiese fatta al giovedì santo a Napoli. 

\strùtto, agg. e sm. agg. Liquefatto. 
sm. Grasso di maiale fatto liquefare e poi conservato. ~ sugna. 
 X   sm. lard. 

\struttùra, sf. 1 L'insieme delle parti essenziali che compongono una costruzione. 2 Organizzazione e relazione fra le parti componenti. 3 Disposizione degli atomi nelle molecole dei composti. 4 Una caratteristica propria di una lingua. 
 X   sf. structure. 
 @   lat. structura, deriv. da structus, p.p. di struere costruire. 
In matematica è l'elemento fondamentale per la classificazione delle varie scienze matematiche. Un insieme è dotato di struttura quando in esso sono definite determinate relazioni e operazioni. Possibili strutture sono le algebriche (gruppi, campi, ecc.), le topologie, le metriche, gli ordinamenti, le equivalenze, le strutture differenziali, …   +  
Struttura di controllo 
In informatica è un elemento linguistico dei linguaggi di programmazione che permette di controllare il flusso dell'esecuzione di un programma. 
Struttura economica 
Insieme dei rapporti e delle relazioni tipiche di un soggetto economico nel sistema. In un sistema economico è il complesso delle caratteristiche (geografiche, culturali ecc.) che influiscono sul suo assetto. Nella teoria marxista, termine con il quale viene indicato l'insieme dei modi di produzione e dei rapporti sociali di una società in un determinato periodo, da cui derivano le sovrastrutture. 
Struttura fine 
In fisica, nello spettro discreto di una radiazione, è il fenomeno che consiste in una molteplicità di righe spettrali, ciascuna formata da molte componenti ravvicinate, ognuna delle quali corrisponde a una diversa transizione energetica all'interno dello stesso stato quantico. 

\Struttura del testo letterario Opera di critica letteraria di J. M. Lotman (1972). 

\Struttura originaria, La Opera di filosofia di E. Severino (1958). 

\strutturàle, agg. Riguardante la struttura. 

\strutturalìsmo, sm. solo sing. Teoria e metodologia del conoscere, affermatasi in Francia negli anni '60 nel campo delle scienze umane. Afferma che i fenomeni non devono essere considerati separati gli uni dagli altri, ma come elementi di una struttura, ossia nel loro funzionamento e nelle reciproche relazioni in un sistema di appartenenza. Tra i massimi esponenti, G. Gurvitch e C. Lévi-Strauss, fondatori rispettivamente della sociologia e dell'antropologia strutturale. 
Strutturalismo linguistico 
Metodologia della linguistica, ispirata all'opera di F. de Saussure, secondo cui gli elementi linguistici sono considerati in un sistema convenzionale e codificato, nel quale ogni singolo elemento ottiene il proprio valore solo se rapportato agli altri elementi del sistema. I massimi esponenti furono L. Bloomfield, L. Hjelmsvlev e N. Trubetzkoy. 

\strutturalìsta, sm. e sf. (pl.-i) Studioso dello strutturalismo. 

\strutturalìstico, agg. (pl. m.-ci) Relativo allo strutturalismo. 

\strutturàre, v. v. tr. Dare una struttura, una forma. 
v. rifl. Darsi una struttura. 
 X   v. tr. to structure. 

\strutturàto, agg. Organizzato in modo razionale secondo un certo criterio. ~ articolato, svolto. 

\strutturazióne, sf. Organizzazione di una struttura. 
 @   deriv. da strutturare. 

\Strutture della sintassi, Le Opera di linguistica di N. Chomsky (1957). 

\Struve, Guglielmo (Altona 1793-Pulkovo 1864) Astronomo russo, per primo misurò l'assorbimento della luce da parte delle polveri interstellari e la parallasse stellare; catalogò più di 3.500 stelle doppie. 

\Struve, Otto (Dorpart 1819-Karlsruhe 1905) Astronomo russo figlio di Guglielmo, si dedicò allo studio degli anelli di Saturno, misurò la precessione terrestre e scoprì oltre 500 stelle doppie e un satellite di Urano. 

\Struziònidi Famiglia di Uccelli struzioniformi comprendente l'unico genere Struthio, lo struzzo. 

\Struzionifórmi Ordine di Uccelli dal corpo robusto e dalle ali corte e ricoperte da penne molli che non sono in grado di sostenerli in volo. Hanno tre dita munite di unghie su ogni ala, due dita alla fine delle lunghe zampe e capo, collo e cosce rivestite da rada peluria. 

\strùzzo, sm. Grande uccello (Struthio camelus) della famiglia degli Struzionidi e dell'ordine dei Struzioniformi. Dal corpo massiccio e alto (fino a 2,5 m), con zampe lunghe e robuste, testa piccola e ali non adatte al volo. È un ottimo corridore (può superare i 50 km/h), vive nelle regioni desertiche dell'Africa e si nutre di vegetali. È oggetto di caccia e di allevamento, sia per la carne che per via della coda e delle morbidissime piume (dei maschi). 
 X   sm. ostrich. 

\Stuàrda, Marìa => "Maria Stuarda" 

\Stuart Famiglia scozzese, di origine normanna, il cui nome deriva dalla carica ereditaria di maggiordomo (inglese steward). Salirono al trono nel 1371 con Roberto II, dando avvio alla dinastia. Per 170 anni circa la Scozia, sotto gli Stuart, fu in continuo conflitto con l'Inghilterra e fu sconvolta internamente dalle lotte dei feudatari ribelli alla corona; il potente clan dei Douglas, aiutato da altri signorotti ribelli alleati con gli inglesi, contese più volte il primato degli Stuart. Le lotte divennero più aspre sotto Giacomo I che, caduto in mano agli inglesi, lasciò la reggenza allo zio Roberto duca d'Albany (1406-1420). Successivamente ci furono periodi di stabilità politica interrotti da periodi di ripresa delle lotte, caratterizzati da assassini, intrighi ed esili dei re. Nel periodo tra il 1488 e il 1513, Giacomo IV, che aveva sposato Margherita Tudor, figlia di re Enrico VII d'Inghilterra, si alleò con la Francia contro il suocero ma fu sconfitto e ucciso. Il figlio Giacomo V riportò per qualche tempo la stabilità e dopo di lui la figlia Maria Stuarda (1542-1587) fu testimone del ritorno delle rivalità nella nobiltà scozzese tra il partito filoinglese (sempre più influente) e il partito filofrancese (capeggiato dall'arcivescovo Beton che, dopo la morte di Giacomo V, governava virtualmente la Scozia). Nel 1567, Giacomo VI (figlio della Stuarda, che era stata accusata di complotto contro Elisabetta I regina d'Inghilterra e decapitata nel 1587 per ordine di quest'ultima), unificò i tre regni di Scozia, Inghilterra e Irlanda (in seguito all'estinzione dei Tudor) e nel 1603 arrivò a conquistare il trono d'Inghilterra con il nome di Giacomo I. Con il successore, Giacomo II, cacciato nel 1688, terminò la linea maschile regnante, anche se le figlie di Giacomo II, Maria II e Anna, regnarono ancora sul trono di Inghilterra. Gli Stuart tuttavia non cessarono di rivendicare i diritti alla successione con Carlo Edoardo (1720-1788) che fu sconfitto a Culloden in Scozia, ma il ramo principale maschile della famiglia si estinse con Enrico, cardinale di York. 

\Stubbs, George (Liverpool 1724-Londra 1806) Pittore inglese. Tra le opere Cavallo spaventato da un leone (1770, Liverpool, Walker Art Gallery). 

\stuccàre, v. v. tr. 1 Coprire con lo stucco o gesso gommato. 2 Saziare, disgustare. 
v. intr. pron. Infastidirsi, annoiarsi. 
 X   v. tr. 1 to stucco. 2 (riempire) to putty. 3 (muro) to plaster. 4 (dente) to fill a tooth. 

\stuccatóre, sm. Chi esegue lavori con stucco. ~ decoratore, gessino. 

\stuccatùra, sf. L'atto di stuccare. 
 X   sf. (dente) filling. 

\stucchévole, agg. Fastidioso, noioso. 
 X   agg. 1 nauseating. 2 (fig.) tedious, boring. 

\stucchevolézza, sf. Nausea, fastidio, noia. 

\stùcco, agg. e sm. (pl. m.-chi) agg. Annoiato, stufo. 
sm. 1 Materiale a base di gesso, in grado di solidificarsi rapidamente, utilizzato per otturare fessure o ricoprire superfici. 2 Ornamento fatto con lo stucco. 3 Nella locuzione di stucco, stupito, meravigliato. 
 X   sm. 1 plaster. 2 (decorativo) stucco. 3 (per mobili) putty. 4 (restare meravigliato) to be dumbfounded. 
 @   deriv. da stuccare; come sm: longob. stuhhi, intonaco. 

\Stuck, Franz von (Tettenweiss 1863-Monaco 1928) Pittore tedesco. Tra le opere Il peccato (1893, Monaco, Neue Staatsgalerie). 

\studentàto, sm. La condizione dell'essere studente. 

\studènte, sm. Chi studia, essendo iscritto a un corso, a una scuola. ~ discente, scolaro. <> insegnante. 
 X   sm. 1 student. 2 (scolaro) schoolboy, pupil. 
 @   lat. studens,-entis, p.pres. di studere studiare. 

\Studente di Salamanca, Lo Poema di J. de Espronceda (1836-1837). 

\Studente di Talmud, Lo Opera di poesia di C. N. Bialik (1894). 

\studentésco, agg. (pl.-chi) Riguardante gli studenti. 
 X   agg. school, student. 

\Studenti Romanzo di J. Trifonov (1950). 

\Studi Novelle di A. Stifter (1844-1850). 

\Studi dal vero Opera di poesia di R. Lowell (1959). 

\Studi e nuovi studi leopardiani Saggio di S. Solmi (1975). 

\Studi galileiani Opera di filosofia di A. Koyré (1940). 

\Studi stilistici Opera di linguistica di L. Spitzer (1928). 

\Studi sulla storia del rinascimento Opera di critica d'arte di W. Pater (1873). 

\Studi sull'età della restaurazione Opera di storia di A. Omodeo (postuma 1970). 

\studiacchiàre, v. v. tr. Studiare qualcosa con poca attenzione e voglia. 
v. intr. Studiare poco. 

\studiàre, v. v. tr. 1 Apprendere una disciplina, un insieme di conoscenze (con l'aiuto di sussidi o con la guida di un insegnante). ~ istruirsi, cercare di imparare. 2 Frequentare un corso di studi. 3 Approfondire, esaminare con attenzione un determinato problema.  non aveva ancora studiato le carte del processo. ~ analizzare, esaminare, indagare, sviscerare. 4 Escogitare, inventare.  doveva studiare un rimedio a quella situazione. ~ ideare, preparare, mettere a punto, progettare, pensare. 5 Soppesare con attenzione le parole, gli atteggiamenti, il comportamento. 6 Controllare una persona. ~ sorvegliare, tenere d'occhio.
v. intr. pron. Sforzarsi, ingegnarsi. 
 X   v. tr. to study. 
 @   deriv. da studio

\studiàto, agg. Ricercato, ponderato con attenzione. ~ calcolato. <> casuale. 

\studicchiàre => "studiacchiare" 

\stùdio, sm. (pl.-i) 1 L'atto di studiare.  borsa di studio, somma assegnata a studenti meritevoli per permettere loro di completare gli studi. 2 Ciò che viene studiato. 3 Indagine, ricerca accurata su un determinato argomento. 4 Locale in cui viene svolta una particolare attività di studio, professionale o artistica. venne ricevuto nello studio dell'avvocato. 6 Cura, premura, diligenza fare qualcosa con studio
 X   sm. 1 study, studying. 2 (ufficio) office. 3 (medico) surgery. 4 (artistico) studio. 5 (progetto) project. 
 @   latin studium, deriv. da studere studiare. 

\Studio della storia, Uno Opera di storia di A. J. Toynbee (1934-1961). 

\studiòlo, sm. Piccolo locale casalingo in cui dedicarsi allo studio o a faccende professionali. 

\studióso, agg. e sm. agg. Che studia con diligenza e profitto. 
sm. Chi si dedica agli studi di una particolare disciplina acquisendo una competenza specifica. 
 X   agg. hard-working, studious. sm. scholar. 
 @   lat. studiosus. 

\stùfa, sf. 1 Apparecchio utilizzato per scaldare un determinato ambiente. 2 Sauna. 3 Ambiente riscaldato. 
 X   sf. 1 stove. 2 (elettrica) electric fire, heater. 

\stufàre, v. v. tr. 1 Scaldare con una stufa. 2 Cuocere a lungo. 3 Annoiare. 
v. intr. pron. Annoiarsi. 
 X   v. tr. 1 to stew. 2 (annoiare) to bore. v. intr. pron. to get fed up. 

\stufàto, sm. Pietanza a base di carne cotta a lungo nel sugo di pomodoro. 
 X   sm. stew. 

\stufatùra, sf. 1 Peculiare stagionatura alla quale vengono sottoposti alcuni formaggi. 2 Nell'allevamento dei bachi da seta, riscaldamento dei bozzoli per uccidere le crisalidi e impedire che queste possano danneggiare il bozzolo. 

\stùfo, agg. Seccato, annoiato. ~ stanco, tediato. <> divertito. 
 X   agg. sick, fed up. 

\stunt-car, sf. invar. Veicolo che compie delle evoluzioni acrobatiche necessarie all'interno di uno spettacolo cinematografico. 

\stunt-man, sm. invar. Acrobata, cascatore che sostituisce un attore nelle scene pericolose di uno spettacolo cinematografico. 

\stuòia, sf. Tessuto ottenuto da giunchi, paglia intrecciata utilizzato come tappeto su cui stendersi o come riparazione dal sole da appendere a una finestra. 
 X   sf. mat. 
 @   lat. storea. 

\stuoìno => "stoino" 

\stuòlo, sm. Moltitudine. 

\stupa, sm. invar. Termine sanscrito con il quale, in India e nei paesi di influenza indiana, si indica un monumento buddhista o giainista destinato ad accogliere reliquie o a commemorare le vicende della vita del Buddha. 

\Stùparich, Giàni (Trieste 1891-Roma 1961) Scrittore. Studiò a Trieste, Praga, Berlino e Firenze, dove si laureò in lettere. Collaborò alla Voce. Si arruolò volontario allo scoppio della prima guerra mondiale. Venne ferito e fu decorato con medaglia d'oro. Militante antifascista e irredentista, partecipò alla resistenza. Tra le sue opere, figurano testi di tipo memorialistico Colloquio con mio fratello (1925), Trieste nei miei ricordi (1948), Piccolo cabotaggio (1955), Ricordi istriani (1961) e di narrativa con forti connotazioni autobiografiche come Racconti (1929), Il giudizio di Paride e altri racconti (1950). Si ricordano anche il romanzo fantastico Simone (1953), Ritorneranno (1941), L'isola (racconto, 1942) e Scipio Slataper (saggio, 1922). 

\stupefacénte, agg. e sm. agg. 1 Sorprendente, meraviglioso. 2 Di sostanze stupefacenti. 
sm. Sostanza che agisce sul sistema nervoso provocando uno stato di ebbrezza o di torpore. ~ droga
 X   agg. astounding, amazing, stunning. sm. narcotic, drug. 
Sostanza con proprietà narcotiche e analgesiche, di origine vegetale o sintetica, la cui azione ha effetto sull'equilibrio neurovegetativo e il cui uso dà assuefazione e dipendenza. Sono inclusi tra gli stupefacenti anche i prodotti con effetti allucinogeni come l'hashish e la marijuana. L'uso, la produzione e il commercio degli stupefacenti sono regolati da leggi specifiche al fine di impedire il diffondersi di casi d'intossicazione e dipendenza. Nella legislazione italiana le disposizioni del codice penale sono state modificate nel 1954, nel 1975 e nel 1990, aggravando con questo ultimo provvedimento le pene per grandi trafficanti e spacciatori di droghe, ma anche per i consumatori e detentori di modiche quantità destinate a uso personale. Tali norme sono state successivamente abrogate con il referendum del 1993. 

\stupefàre, v. tr. v. tr. Stupire, meravigliare. 
v. intr. Rimanere stupito, meravigliato. 

\stupefàtto, agg. Meravigliato, stupito. 
 X   agg. astounded, amazed. 

\stupefazióne, sf. 1 L'effetto di stupefare. 2 Condizione di depressione fisica e psichica. 

\stupèndo, agg. Meraviglioso, incantevole. <> orribile. 
 X   agg. marvellous, wonderful. 
 @   lat. stupendus, deriv. da stupere stupirsi. 

\stupidàggine, sf. 1 L'essere stupido. 2 Atto o parole da stupido. ~ dabbenaggine, idiozia. <> acume, intelligenza. 
 X   sf. 1 piece of nonsense. 2 (cosa da poco) nothing. 

\stupidàrio, sm. Raccolta di stupidità commesse da persone famose o in sedi ufficiali. 

\stupidàta, sf. Atteggiamento, discorso stupido. 
 X   sf. stupid thing. 

\stupidìre, v. v. intr. Diventare stupido. 
v. tr. Rendere stupido, intontire. 

\stupidità, sf. invar. L'essere stupido. 
 X   sf. stupidity. 

\stùpido, agg. e sm. agg. 1 Poco intelligente, imbecille. 2 Di poco significato. 
sm. Persona sciocca, tarda nel comprendere. 
 X   agg. stupid, silly. sm. fool, idiot. 
 @   lat. stupidus, deriv. da stupere stupirsi. 

\Stupinìgi Frazione del comune di Nichelino, in provincia di Torino, che ospita l'imponente villa reale di Filippo Juvara che venne iniziata nel 1729 per ordine di Vittorio Amedeo II di Savoia. 

\stupìre, v. v. tr. Provocare stupore, sorprendere. ~ allibire. 
v. intr. pron. Meravigliarsi, restare incredulo. 
 X   v. tr. to stun, to amaze. v. intr. pron. to be amazed, to be stunned. 
 @   lat. stupere. 

\stupìto, agg. Meravigliato, sorpreso, attonito. 

\stupóre, sm. Grande e improvvisa meraviglia, sbalordimento. 
 X   sm. astonishment, amazement. 
 @   lat. stupor,-oris, deriv. da stupere restare stupito. 

\stuporóso, agg. Che produce torpore, intontimento. 

\stupràre, v. tr. Esercitare violenza carnale. 
 @   lat. stuprare. 

\stupratóre, sm. Chi compie uno stupro. 

\stùpro, sm. Violenza carnale. 
 X   sm. rape. 
 @   lat. stuprum. 

\stùra, sf. 1 L'atto di stappare e far fuoriuscire il liquido da un contenitore. 2 Sfogo. 

\Stùra Nome di alcuni fiumi del Piemonte. 
Stura di Demonte 
Torrente piemontese (105 Km). Nasce dal lago della Maddalena nei pressi del colle omonimo, nelle Alpi Occidentali, scorre interamente nella provincia di Cuneo e confluisce nel Tanaro da sinistra. 
Stura di Lanzo 
Torrente piemontese (62 Km). Nasce a sud di Ceres dalla confluenza della Stura di Val Grande con la Stura d'Ala, scorre interamente nella provincia di Torino e confluisce nel Po da sinistra nelle vicinanze di Torino dopo aver ricevuto anche le acque della Stura di Viù. 

\sturabottìglie, sm. invar. Cavatappi. 

\sturalavandìni, sm. invar. Arnese formato da un bastone con all'estremità una ventosa, utile per sturare i lavandini. 

\sturàre, v. tr. 1 Privare, levare il tappo. 2 Togliere ostruzioni. 
 X   v. tr. to clear. 

\sturbàre, v. v. tr. Sconvolgere. 
v. intr. pron. Mettersi in agitazione, turbarsi. 

\stùrbo, sm. Disturbo. 

\Sturm und Drang (tempesta e impeto, in italiano) Movimento letterario tedesco delle fine del XVIII sec., il cui nome deriva da un'opera di F. M. Klinger, originariamente intitolata Wirrwarr (confusione, caos), e ribattezzata spregiativamente Sturm und Drang da C. Kaufmann; sinonimo di ribellione giovanile, in un perodo di imperante assolutismo che non consentiva lo svolgimento di un'opposizione politica aperta, sorse in opposizione all'illuminismo e mirò a sottolineare il valore del sentimento e della passione tipici della vita dell'uomo, suggerendone l'introduzione all'interno del mondo artistico. Da un punto di vista formale, propose il rifiuto delle forme chiuse del classicismo a favore di strutture libere da qualunque schema costituito; propugnò il ritorno alla tradizione spirituale tedesca, dopo anni di dominazione artistica francese. L'opera che rappresenta il manifesto del movimento fu pubblicata a Strasburgo nel 1773 con il titolo Intorno al carattere e all'arte dei tedeschi e contiene saggi di J. W. Goethe e di J. G. Herder, nei quali si esalta il genio del popolo. Lo Sturm und Drang è stato considerato l'anticipatore del romanticismo tedesco, grazie alla riscoperta della poesia nazionale e all'accentuazione di temi come genio e natura. Tra i massimi esponenti, H. L. Wagner, J. M. R. Lenz, F. Müller, F. M. Klinger, oltre ai giovani J. W. Goethe e F. Schiller, che in seguito superarono questa fase ed elaborarono una nuova concezione umanistica. Elementi della poetica promossa dallo Sturm und Drang appaiono nelle prime opere di Goethe, soprattutto nel dramma Götz von Berlichingen (1773) e ne I dolori del giovane Werther (1774), come in alcuni lavori giovanili di Schiller, fra cui I masnadieri (1781). 
Sturm und Drang 
Dramma di F. M. Klinger (1776). 

\Stùrnidi Famiglia di Uccelli Passeriformi dal corpo e becco robusti e coda generalmente corta. Sono diffusi nelle regioni calde e temperate. 

\Stùrno Comune in provincia di Avellino (3.413 ab., CAP 83055, TEL. 0825). 

\Stùrzo, Luìgi (Caltagirone 1871-Roma 1959) Politico. Sacerdote, nel 1896 fece parte del primo movimento democratico italiano e nel 1919 fu tra i fondatori del Partito popolare italiano. Convinto antifascista portò il suo partito a schierarsi contro Mussolini, ma per questo fu costretto pochi mesi dopo, dalle pressioni della Santa Sede, a dimettersi da segretario del partito. Nel 1924 si rifugiò all'estero, a Londra e poi a New York. Rientrato in Italia nel 1946, riprese l'attività politica, ma mantenendo una certa autonomia nei confronti della Democrazia cristiana. Nel 1952 tentò di formare un blocco elettorale di centrodestra alle elezioni, ma con scarso successo. Nel 1953 fu nominato senatore a vita. 

\stuzzicadènti, sm. invar. Bastoncino appuntito utilizzato per levare i frammenti di cibo, infilatisi fra i denti. ~ stecchino. 
 X   sm. toothpick. 

\stuzzicaménto, sm. L'effetto di stuzzicare. 

\stuzzicànte, agg. Stimolante. ~ allettante, attraente. <> disgustoso. 

\stuzzicàre, v. tr. 1 Utilizzare oggetti appuntiti per toccare in vari punti un oggetto. 2 Molestare, eccitare. stuzzicare il fuoco, attizzarlo. 3 Solleticare, sollecitare. stuzzicare la curiosità
 X   v. tr. 1 to poke, to prod. 2 (stimolare) to stimulate. 3 (fig.) to tease. 4 (appetito) to whet. 
 @   voce onom. 

\stuzzichìno, sm. Spuntino per solleticare l'appetito. 

\styling, sm. invar. Aspetto, profilo di un prodotto da commerciare. 

\Styron, William (Newport, Virginia 1925-Martha's Vineyard 2006) Romanziere. Tra le opere Le confessioni di Nat Turner (1967) e La scelta di Sofia (1979). 

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