(Successioni e) Serie di funzioni
P2n+1(x) = x - x3/3! + x5/5! ... + (-1)n x2n+1/(2n+1)! è il
polinomio di Taylor di sin(x) attorno a 0 di grado 2n+1 (il polinomio di
ordine 2n+2 coincide con questo).
Sotto sono tracciati i grafici in [0,9] delle corrispondenti funzioni polinomiali di grado
1, 3, 5,
.
Per ogni x, limm → ∞ Pm(x) = sin(x) in quanto il corrispondente
resto Rm(x) = sin(x)-Pm(x), usando il teorema del resto
di Lagrange, è facile vedere che (fissato x) tende a 0.
Si dice anche che la successione di funzioni P0, P1, P2, P3,
converge puntualmente alla funzione sin in R (nel senso che, preso
comunque un punto x di R, Pn(x) → sin(x) per n → ∞).
Volendo parlare di convergenza di una successione di funzioni non punto per punto,
ma considerando queste funzioni come oggetti globali che tendono a un'altra funzione, dobbiamo
introdurre un modo per valutare la distanza tra due funzioni. Nel caso dell'esempio
precedente, dobbiamo trovare un modo per esprimere una distanza d
rispetto alla quale diremo che Pn → sin se
d(Pn, sin) → 0.
Ecco vari modi possibili di definire la distanza tra due funzioni F e G:
Scarto (assoluto) (o scarto uniforme o massimo scarto assoluto) tra F e G in [a,b]:
sup a ≤ x ≤ b |F(x)-G(x)|
(l'estremo superiore del più
piccolo intervallo contenente i valori assunti da |F(x)-G(x)| al variare di x in [a,b])
che coincide con max a ≤ x ≤ b |F(x)-G(x)| se F e G sono continue
(usiamo
il termine "massimo scarto" anche nei casi in cui non è il massimo valore ma solo l'estremo
superiore dei valori).
Scarto assoluto medio di F e G in [a,b]:
Il valor medio dello scarto assoluto: ∫[a,b] |F(x)-G(x)| dx / (b-a)
Scarto quadratico medio di F e G in [a,b]:
La radice del valor medio del quadrato dello scarto: √( ∫[a,b] (F(x)-G(x))2 dx / (b-a) )
(che possiamo pensare anche come una specie di generalizzazione della distanza in R2, R3,
, Rn: √(Δx2+Δy2),
√(Δx2+Δy2+Δz2),
,
√∑i=1..nΔxi2)
Il primo concetto (massimo scarto assoluto) è definito solo per funzioni limitate in [a,b]. Nelle figure precedenti corrisponde
al segmento scuro. Rappresenta lo spessore massimo della striscia delimitata dai due grafici.
Gli altri
concetti possono applicarsi anche a funzioni illimitate, se l'integrale viene inteso in senso improprio.
Danno una valutazione media dello spessore; quindi (come si dimostra facilmente) hanno valore minore o uguale
al massimo scarto assoluto.
Lo scarto assoluto medio, in particolare, è l'altezza di un rettangolo di stessa larghezza (base) e stessa area della striscia.
A seconda di quale distanza d si usi, data una successione di funzioni fn
e una funzione F definite su [a,b], se d(fn, F) → 0
per n → ∞, si dice che fn converge a F uniformemente,
in media o in media quadratica.
La convegrenza uniforme, su cui ci soffermiamo, equivale a dire che, per ogni ε positivo
esiste N tale che, comunque si prenda x in [a,b], |fn(x) - F(x)| < ε
per ogni n ≥ N.
Ossia si trova n tale che, da lì in poi, fn(x)
approssimi F(x) a meno di ε non per un x particolare, ma per tutti gli x
dell'intervallo. La determinazione di N non è "punto per punto", ma vale "uniformemente",
per tutti i punti.
Per quanto osservato sopra (il massimo scarto è maggiore degli scarti medi)
la convergenza uniforme è più forte delle altre. È evidentemente anche
più forte di quella puntuale. Ecco un esempio:
fn(x) = xn, 0 ≤ x ≤ 1
F(x) = 0 se 0 ≤ x < 1, F(1) = 0
[nella figura a fianco sono raffigurati i casi n = 1, 2,
, 8]
fn(x) → F(x) puntualmente ma non uniformemente: fissato ε
non riesco a trovare n tale che da lì in poi xn disti da F(x) meno di
ε; il massimo scarto si mantiene uguale ad 1.
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|
|
Un altro esempio:
fn(x) = sin(n x π / 2) se −1/n ≤ x ≤ 1/n
fn(x) = −1 se x ≤ −1/n
fn(x) = 1 se −1/n ≤ x
F(x) = 1 se x > 1, F(x) = −1 se x < −1, F(0) = 0
[nella figura a fianco sono raffigurati i casi n = 1, 2,
, 5]
fn(x) → F(x) puntualmente ma non uniformemente. In questo
caso abbiamo una successione fn di funzioni differenziabili in un intervallo, mentre F non
lo è in un punto interno ad esso.
|
Si noti, negli ultimi esempi, che, mentre le fn sono continue,
non lo è la funzione-limite F.
Si può dimostrare facilmente che, se fn → F
uniformemente
nell'intervallo I, e se le fn sono continue in I, allora tale è anche F.
Si può pure dimostrare, nelle stesse ipotesi, che
∫[c,d] F = lim n → ∞ ∫[c,d] fn
in ogni sottointervallo [c,d] di I.
Dunque l'integrazione di F si può ottenerla
con un passaggio al limite (con convergenza uniforme) degli integrali di fn. La cosa non è
invece detto che funzioni per la derivazione: anche nel caso di convergenza
uniforme di una successione di funzioni derivabili può accadere che la
successione delle derivate non converga. Comunque, se questa converge uniformemente, abbiamo che D(F) = lim n → ∞ D(fn) .
Quanto detto fin qui vale per il caso particolare delle serie di funzioni, ossia
quando le fn sono del tipo:
fn(x) = g0(x) + g1(x) +
+ gn(x) =
Σ i = 0..n gi(x)
nel qual caso lim n → ∞ fn(x) si scrive
∑ i = 0..∞ gi(x).
È tale, ad es., la successione formata dai successivi polinomi di Taylor attorno ad un punto a di una stessa funzione
F che ammetta derivate di ogni ordine in un intervallo I contenente a; essa viene detta serie di Taylor di
punto iniziale a.
Dal teorema del resto di Lagrange segue che exp(x), sin(x) e cos(x) sono sviluppabili in serie di Taylor di punto iniziale 0 in ogni intervallo contenente 0 (ossia che la serie di Taylor
corrispondente converge, e ha per somma la funzione stessa).
Le serie di Taylor sono casi particolari di serie di potenze, ossia di serie di funzioni del tipo:
∑k = 0 .. ∞ ak(x a)k (*)
Ne è un altro esempio, visto in Infinite Series Convergence, la serie geometrica.
Si rivedano, lì, anche i criteri del rapporto (D'Alambert) e quello per le serie
a segni alterni (Leibniz), oltre al concetto di "convergenza assoluta".
Supponiamo che |an| / |an+1| → R (numero reale o infinito).
Per il criterio del rapporto, dato che |an+1(x-a)n+1| / |an(x-a)n| → |x-a| / R, abbiamo che la serie è assolutamente convergente per:
a - R < x < a + R
All'interno di questo intervallo di convergenza la serie converge; nei punti esterni diverge;
negli estremi dell'intervallo (se R non è ∞) la cosa dipende. R viene detto raggio di convergenza.
Ciò può essere generalizzato:
• per ogni serie di potenze (*)
esiste R (reale o infinito) tale che la serie converge (assolutamente) nei punti
che distano da a meno di R e diverge in quelli che distano più di R (se R=0
converge solo per x=a);
• si ha inoltre che, preso comunque H < R (e positivo), in [a-H, a+H] la serie converge uniformemente (il che garantisce che la funzione somma è ivi continua, essendolo le funzioni sommate),
• e se la serie converge anche in a+R o in a-R, anche qui si ha la convergenza uniforme (e quindi la funzione somma è continua anche qui).
[il secondo fatto deriva dal fatto che il massimo scarto assoluto tra la somma S(x) e il termine
n-esimo è:
maxa-H≤x≤a+H|S(x)-∑0..nak(x-a)k|
=
maxa-H≤x≤a+H|∑n+1..∞ak(x-a)k|
≤
∑n+1..∞|akHk|
dove l'ultimo termine tende a 0 in quanto resto di una serie che converge essendo H
all'interno dell'intervallo di convergenza].
Si ha inoltre che, se f(x) = ∑ k=0..∞ ak (x−a)k,
D(f)(x) = ∑ k=1..∞ k ak (x−a)k−1
per x in (a-R, a+R).
Inoltre f(a) = a0, f'(a) = a1, f"(a) = 2 a2,
e, in generale, f(k)(a) = k! ak.
Esempio 1. Studiare la convergenza di:
1 - x3/(2·22) + x6/(3·24)
- x9/(4·26) + x12/(5·28) - ...
[in cui ogni addendo è ottenuto dal precedente moltiplicando per x3/(m/(m-1)·22) (dove m è il posto dell'addendo) e cambiando segno].
Si tratta di una serie di potenze, ma non posso studiare
|an| / |an+1| (ai coefficiente del termine in xi)
in quanto an+1 è 0 per n = 0, 1, 3, 4, 6, 7, ....
Posso tuttavia applicare direttamente il criterio del rapporto:
il rapporto, in valore assoluto, tra l'addendo n-esimo e il precedente è
|x|3/(n/(n-1)·22) che per n → ∞ tende a
|x|3/22.
Quindi la serie converge per |x|3/22 < 1, ossia
-3√4 < x < 3√4.
Dunque il raggio di convergenza è 3√4.
Per x = -3√4 la serie diverge: 1 + 1/2 + 1/3 + 1/4 + ...
Per x = 3√4 la serie (1-1/2+1/3-1/4+...) converge per
il criterio di Leibniz.
Dunque la nostra serie converge uniformemente in (-3√4, 3√4].
Esempio 2. Dallo sviluppo di 1/(1+x2) dedurre lo sviluppo di arctan(x).
La serie geometrica 1+x+x2+... converge a 1/(1-x) esattamente per |x|<1.
Deduco che 1/(1+x2) = 1 - x2 + x4 - x6 + ... per -1<x<1.
Posso integrare termine a termine tra 0 e x in quanto (trattandosi di serie di potenze) la convergenza è uniforme, e ottenere:
arctan(x) = x - x3/3 + x5/5 - x7/7 + ...
Siccome la serie converge anche per x=1 (e per x=-1), anche ivi ho la convergenza uniforme.
Nota. Di qui ricavo che π/4 = arctan(1) = 1-1/3+1/5-1/7+1/9+...
Esempio 3. Studiare la convergenza di:
2 + 3/1! x + 4/2! x2 + 5/3! x3 + ... (il coefficiente n-esimo
è (n+2)/n!).
Per il criterio del rapporto la serie converge ovunque (raggio di convergenza "infinito"), in quanto an/an+1 = (n+2)(n+1)!/(n!(n+3)) → ∞.
Nota. Utilizzando lo sviluppo di exp(x) posso trovare anche la funzione somma S(x).
exp(x) = 1 + 1/1! x + 1/2! x2 + 1/3! x3 + ... (raggio di convergenza ∞)
Moltiplico per x la nostra serie ottenendo:
2x + 3/1! x2 + 4/2! x3 + 5/3! x4 + ... = x·S(x)
Integrando la serie (tra 0 e x) ottengo:
x2 + 1/1! x3 + 1/2! x4 + 1/3! x5 + ... che è
uguale a x2exp(x).
Dunque x·S(x) = Dx(x2exp(x)) = x(2+x)exp(x) e S(x) = (2+x)exp(x)
[posso verificare la cosa così: (2+x)exp(x) = (2+x)(1+x+x2/2!+x3/3!+...)
= ...]
Esempio 4. Sviluppare exp(x)log(1+x)
Potrei ragionare direttamente sulle proprietà dei polinomi di Taylor (e di O-grande), come fatto in alcuni esercizi proposti in un link presente in Taylor's Theorem.
.
Oppure posso usare il
fatto che gli sviluppi di exp(x) e log(1+x) sono serie di potenze, e quindi assolutamente
convergenti (vedi la NOTA 3 in Infinite Series Convergence), e fare il prodotto degli sviluppi di exp(x) e log(1+x):
exp(x)log(1+x) = (1+x+x2/2!+x3/3!+...)(x-x2/2+x3/3-...) =
x + (1-1/2)x2 + (1/2!-1/2+1/3)x3 +
(1/3!-1/(2·2!)+1/3-1/4)x4 + ... =
x + x2/2 + x3/3 + 3x5/40 + ...
Il raggio di convergenza della prima serie è ∞, e quello della seconda è 1
(infatti
nel caso di log(1+x) |an| / |an+1| =
(n+1)/n → 1; si ha la convergenza anche
per x=1, essendo ivi a segni alterni). Quindi il risultato è valido per -1 < x < 1, quando le due serie convergono assolutamente.
Esempio 5. Ricavare (i primi elementi de) lo sviluppo attorno a 0 di tan(x) da quelli di sin(x) e cos(x)
So che tan(x), essendo dispari, ha le derivate pari dispari. Quindi il suo sviluppo
è del tipo:
a1 x + a3 x3 + a5 x5 + ...
cos(x) = 1 - x2/2! + x4/4! - ...
sin(x) = x - x3/3! + x5/5! - ...
cos(x)tan(x) = sin(x)
(1-x2/2!+x4/4!-...)(a1x+a3x3+a5x5+...)
=
(x-x3/3!+x5/5!-...)
Sviluppando ed eguagliando ricavo:
a1 = 1, a3 - a1 /2! = -1/3!, a5 - a3 /2!
+ a1 /4! = 1/5!,
da cui:
a1 = 1, a3 = 1/3, a5 = 2/15, a7 = 17/315,
Esempio 6. Ricavare dallo sviluppo di 1/(1-x) attorno a 0 lo sviluppo di 1/(2+x)
in serie di potenze di x-1 e determinare il relativo raggio di convergeza (traccia: usare
la sostituzione u = x-1).
La sostituzione suggerita serve per passare da uno sviluppo attorno a 0 a uno sviluppo attorno a 1.
Sostituendo x = u+1:
1/(2+x) = 1/(3+u) = 1/3 · 1 / (1 - (-u/3)) =
pongo t = -u/3
= 1/3 (1 + t + t2 + t3 + ...) =
∑n=0..∞(-1)n(x-1)n/3n+1
|t| < 1 diventa |u/3| < 1 poi |u| < 3 poi |x-1| < 3 (ossia -2<x<4).
Il raggio di convergenza è 3.
Esempio 7. Sviluppare in serie di potenze di x F(x) così definito:
F(x) = -1 se x=0, F(x) = log(1-x)/x altrimenti.
So che log(1-x) = - x - x2/2 - x3/3 - ... (R=1)
Dalla serie a destra, dividendo per x, ottengo la serie di potenze
- 1 - x/2 - x2/3 - ... (R=1)
che converge a log(1-x)/x per x ≠ 0 e che per x=0 coicide con -1.
- 1 - x/2 - x2/3 - ..., che converge a una funzione continua,
deve allora convergere al prolungamento per continuità in x=0 di log(1-x)/x.
F(x) → -1 = F(0) per x → 0, ossia è il prolungamento
cercato. La serie trovata Fè dunque lo sviluppo in serie di potenze di x di F(x).
Esempio 8. Approssimare ∫[0,1] exp(-x2) dx a meno di 0.01
exp(x) = 1+x+x2/2+x3/6+x4/24+x5/120+x6/720+...
exp(-x2) = 1-x2+x4/2-x6/6+x8/24-x10/120+x12/720-...
Trattandosi di convergenza uniforme, l'integrale è la somma degli integrali:
∫ [0,1] exp(-x2) dx = [x-x3/3+x5/10-x7/42+x9/216-x11/1320+x13/9360-...+(-1)nx2n+1/((2n+1)n!)+...]x=1
I termini alternano i segni, per cui (vedi) si alternano approssimazioni per eccesso e per difetto
e il (valore assoluto del) primo termine trascurato può essere assunto
come precisione, ossia come maggiorante de (valore assoluto de) l'errore.
(-1)n/((2n+1)n!) per n = 2, 3 , 4, ... (arrotondando) vale:
0.1, -0.02381, 0.004630: sono arrivato a un termine in valore assoluto minore di 0.01.
Mi fermo.
∫ [0,1] exp(-x2) dx =
1 - 1/3 + 1/10 - 1/42 + E = 0.742857... + E con 0 < E < 0.0047 < 0.01
Ovvero:
1 - 1/3 + 1/10 - 1/42 < ∫ [0,1] exp(-x2) dx < 1 - 1/3 + 1/10 - 1/42 + 1/216
0.742857... < ∫ [0,1] exp(-x2) dx < 0.747486...
da cui, volendo, posso ottenere la rappresentazione con meno cifre:
0.74 < ∫ [0,1] exp(-x2) dx < 0.75
cioè: ∫ [0,1] exp(-x2) dx = 0.74 [approssimazione per troncamento a 2 cifre significative]
Esempio 9. Sviluppare in serie di Taylor attorno a 0
f(x) = 1/(1+x)2 e g(x) = 1/(1-x)3
Dallo sviluppo di 1/(1-x) (serie geometrica) ricavo 1/(1+x) = ∑ n=0..∞ (-1)n xn
che converge per x in (-1,1).
Trattandosi di serie di potenze, posso derivare termine a termine (mantenendo lo stesso raggio di convergenza):
-1/(1+x)2 = ∑ n=1..∞ (-1)n n xn-1
da cui, cambiando segno:
1/(1+x)2 = ∑ n=1..∞ (-1)n+1 n xn-1 =
1 - 2x + 3x2 - 4x3 + ...
Analogamente, derivando termine a termine lo sviluppo di 1/(1-x):
1/(1-x)2 = ∑ n=1..∞ n xn-1
e quindi:
2/(1-x)3 = ∑ n=2..∞ n(n-1) xn-2
da cui:
1/(1-x)3 = ∑ n=0..∞ (n+2)(n+1)/2 xn =
1 + 3x + 6x2 + 10x3 + 15x4 + ...
A volte si usa anche il concetto di convergenza totale:
∑ n=n0..∞ fn(x)
converge totalmente in A se
∑ n=n0..∞ supx∈A |fn(x)|
converge. Se una serie converge totalmente in A allora vi converge anche assolutamente e uniformemente. Tuttavia
la serie può convergere assolutamente e uniformemente senza convergere totalmente.
Esempio d'uso: ∑ n=1..∞ 1/(x2+n2).
|1/((x2+n2)| = 1/((x2+n2)
≤ 1/n2 per ogni x reale, ∑ n=1..∞ 1/n2 converge;
quindi la serie di partenza converge totalmente, e quindi uniformemente, per ogni x reale.
Altro esempio d'uso.
Una successione di funzioni che abbiano per grafico dei denti di sega come quelli raffigurati
qui, "appoggiati" sull'asse x, tende ad appiattirsi su di esso;
trattandosi di una convergenza totale, abbiamo anche la convergenza uniforme e quindi, siccome
ogni fn è continua, lo è anche la funzione somma F. Tuttavia si può
dimostrare che F non è in alcun punto derivabile.
Nota. Le serie di potenze si possono considerare anche con variabile z e coefficienti
complessi:
∑k = 0 .. ∞ ak(z a)k
In maniera del tutto analoga al caso reale, si ha che la condizione di convergenza è
del tipo |z - a| < R, che corrisponde a un cerchio di centro a e raggio R (sui punti del contorno del
cerchio la convergenza va studiata di caso in caso).
In tal modo si possono definire exp(z), cos(z) e sin(z) assumendole uguali alle serie
che si ottengono per z reale estendendole al caso di z complesso.
In particolare si ottiene immediatamente (formula di Eulero):
exp(i z) = cos(z) + i sin(z), ed anche:
se z = ρ(cos(θ) + i sin(θ)),
z = ρ eiθ, ed anche:
ei π + 1 = 0 (che lega i numeri più importanti della matematica).
Esercizio
Verificare che exp(log(1+z)) = 1+z anche se z non è reale.
exp(u) = 1 + u + u2/2 + u3/3! + ...
log(1+x) = x - x2/2 + x3/3 - ...
Quindi, per x reale, la serie ottenuta sostituendo u con la serie di log(1+x), ossia:
1 + (x-x2/2+x3/3-...)
+ (x-x2/2+x3/3-...)2/2
+ (x-x2/2+x3/3-...)3/3! + ...
[(Σai)k è
(Σai)(Σai)...(Σai),
ossia il prodotto di k serie uguali]
dà luogo, dopo opportune semplificazioni, a 1+x.
Le proprietà di R che si usano per queste semplificazioni valgono
anche in C. Quindi anche per z complessa ottengo:
exp(log(1+z)) = 1+z
Banca:
exp(x) = 1 + x + x2/2! + x3/3! + ... [ogni x]
sin(x) = x - x3/3! + x5/5! - ... [ogni x]
cos(x) = 1 - x2/2! + x4/4! - ... [ogni x]
log(1+x) = x - x2/2 + x3/3 - ... [-1 < x ≤ 1]
1/(1-x) = 1 + x + x2 + x3 + ... [-1 < x < 1]
(1+x)p = 1 + px + p(p-1)x2/2! + p(p-1)(p-2)x3/3! + ... [p numero reale, -1 < x < 1]
[index]
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