Lezioni sulla formazione di costi e prezzi
La formazione dei costi
Di seguito è riportata una breve
sintesi del lavoro fatto in classe. Grafi, grafici e schemi sono analoghi a quelli presentati, per altre attività produttive, nell'u.d. Modelli Matematici per l'Economia del progetto MaCoSa.
Inizialmente è stata presentata
un'attività ristorativa.
"Dacci un taglio" è un
negozio, situato in Albisola (SV), che produce e vende al taglio
pizza e farinata. È aperto tutto l'anno, in estate con
orario continuato dalle 8:00 alle 20:00. In generale, l'unica
persona che lavora nel negozio è il titolare della licenza.
Solo in estate, nelle ore in cui c'è più
affluenza, viene aiutato dalla moglie. Il proprietario, dunque,
gestisce in prima persona tutte le fasi della produzione e anche la
vendita. Egli ha dei fornitori delle materie prime e si rivolge
all'industria da cui ha comprato i macchinari (il forno
elettrico e la macchina per fare la pasta) per la manutenzione degli
stessi.
L'analisi di questa attività
è stata guidata con una serie di domande-esercizio.
Esercizio 1. Quali sono le materie prime usate?
Esercizio 2. Fare lo schema dell'attività lavorativa riconoscendone le varie fasi.
Esercizio 3. Schematizzare ciò che entra
e ciò che esce dal negozio "Dacci un taglio",
completando il grafo.
[gli alunni
dovevano riprodurre e completare con frecce ed "etichette" un grafo per rappresentare i flussi (di prodotti, servizi, denaro, materiali) in entrata e in uscita di cui l'insegnante aveva avviato la costruzione alla lavagna]
Si è arrivati, quindi, con una
lezione frontale alle formule e ai grafici.
È da notare che, per evitare
confusione nei ragazzi, sono stati usati il simbolismo e i termini
presenti nei libri di materie professionali:
In particolare: | |
x | è il numero dei chili di pizza venduti |
CT | è il costo annuo totale in euro |
CF | è l'ammontare dei costi fissi |
CV | è il totale dei costi incorporati in un pezzo ("V" sta per variabili: il loro ammontare annuo "varia" al variare di x) |
CT = CV·x + CF |
Esercizio 4. Quali fra le seguenti voci che concorrono a formare il costo totale di una pizza sono costi fissi e quali sono costi variabili unitari?
Che tipo di dubbi sorgono? Quali ipotesi si possono fare per eliminarli?
Gli alunni hanno risolto, poi, una serie di esercizi di vario tipo:
Analisi dei costi
Sono stati proposti alcuni problemi,
presi anche da libri di testo, analizzati e risolti.
Di seguito è riportato un
esempio.
Risolvi il seguente problema anche con
metodi grafici.
"Una struttura alberghiera che
dispone di 30 camere pratica normalmente il prezzo di euro 80 a
persona per un pernottamento compresa la piccola colazione. I costi
fissi mensili si stimano in euro 20400 e quelli variabili in euro 12
al giorno per persona. Determiniamo il numero di presenze mensili
indispensabili per prolungare l'apertura di un mese."
[tratto dal libro di testo di
D.Corigliano e S. Corrado "Alberghi e dintorni" Ed. Elemond
Scuola & Azienda]
La discussione spesso portava a riconoscere dei limiti al testo del problema proposto o ad arricchire la situazioni di altri dati per ampliare le possibilità di scelta.
Costo unitario
Siamo partiti da un problema per determinare la formula della funzione costo unitario.
Consideriamo un negozio di pasta fresca
artigianale. Supponiamo che per ogni chilo di pasta prodotto il costo
variabile sia pari a
n = chili di pasta prodotti in un anno: ≤ n ≤
CT =
Qual è il costo per un chilo di
pasta al variare di n?
Ci siamo posti il problema di come, al
variare della quantità prodotta n, cambia il costo medio per
chilo di pasta, cioè come varia la quantità CT/n
al crescere di n.
Studiando alcune situazioni e, in particolare, con
l'aiuto di tabelle e grafici, abbiamo notato che il costo
unitario è la somma del costo variabile unitario e di una
frazione dei costi fissi (CF/n).
In particolare, abbiamo osservato che:
Questa attività è stata utile per introdurre il concetto di limite (e la relativa notazione) e quello di asintoto orizzontale, e per motivare i ragazzi allo studio teorico di questi oggetti matematici.
È stato anche notato che il modello ha dei limiti:
Da qui è nata una discussione su problemi legati al mercato: quando è conveniente ampliare un'attività?
Altri modelli
Sono state analizzate, poi, altre situazioni con l'obiettivo di trovare la funzione costo totale e il grafico corrispondente. Di seguito sono riportati due esempi.
Il proprietario di una gelateria
"senza tavolini" ha un dipendente per alcune ore al giorno,
incaricato della vendita dei coni. Le spese fisse alla settimana sono
di 155 e quelle variabili sono complessivamente di 0,50
per ogni cono di gelato. Quando, nell'estate, la gelateria ha
più richiesta, cioè vende più di 1800 coni la
settimana, il proprietario fa svolgere al dipendente del lavoro
straordinario, che paga con l'aumento settimanale di 78 .
Qual è in questo caso la
funzione costo totale? Rappresentala su un piano cartesiano.
Il proprietario della stessa gelateria,
decide di produrre anche torte gelato e di assumere un dipendente per
tale attività. I macchinari consentirebbero di realizzare fino
a 1000 torte a settimana, ma, nell'orario di lavoro fissato, il
dipendente riesce a produrre solo 500 torte. Le spese fisse previste
sono di 165 alla settimana e quelle variabili di 3 a
torta. Se c'è la richiesta di produrre più di 500
torte la settimana il proprietario chiede al dipendente del lavoro
straordinario che paga 1,6 a torta.
Qual è in questo caso la
funzione costo totale? Rappresentala su un piano cartesiano.