Siamo su un mezzo di trasporto.
A causa della presenza di un campo di forze a noi ignoto, mentre crediamo di muoverci liberamente
in un piano, "in realtà" (ossia per un osservatore esterno) ci manteniamo all'interno
di un disco e
quando crediamo di percorrere una rotta rettilinea "in realtà" ci
muoviamo lungo archi di cerchio che
partono e arrivano sul bordo del disco formando angoli retti, o lungo
diametri. Gli angoli di incidenza tra le "nostre" rotte rettilinee li percepiamo come "nella realtà". |
1 - Per due punti passa un'unica retta: OK
[infatti gli infiniti cerchi passanti per due punti interni intersecano il disco formano con esso due angoli uguali di ampiezza
che varia con continuità da 0 (cerchio tangente) a π/2 per tornare poi a 0; vedi figura] |
Per approfondimenti vedi: Assiomi e loro modelli neGli Oggetti Matematici
La figura - nel caso di un cerchio di raggio 4, essendo P1 e P2 i punti fissi e P3 il punto
mobile sul cerchio - può essere ottenuta con R, ad es. usando la risoluzione
di un sistema per trovare il cerchio passante per tre punti:
plot(c(-5,5),c(-5,5),type="n",xlab="", ylab="", asp=1)
symbols(0,0, circles=4, inches=FALSE, add=TRUE, bg="yellow")
abline(v=seq(-10,10,1),h=seq(-10,10,1),col="grey",lty=3)
abline(v=0,h=0,col="grey")
x1 <- -2; y1 <- 2; x2 <- 1; y2 <- 1/2; grado <- pi/180
for (a in seq(40,-10,-10)*grado) {
x3 <- cos(a)*4; y3 <- sin(a)*4
points( c(x1,x2,x3),c(y1,y2,y3),pch=19,col="red" )
ma <- matrix(data=c(2*x1,2*x2,2*x3,2*y1,2*y2,2*y3,-1,-1,-1),nrow=3,ncol=3)
noti <- matrix(data=c(x1^2+y1^2,x2^2+y2^2,x3^2+y3^2),nrow=3,ncol=1)
abc <- solve(ma,noti)
raggio <- sqrt(abc[1]^2+abc[2]^2-abc[3]); centro <- c(abc[1],abc[2])
symbols(centro[1],centro[2], circles=raggio, inches=FALSE, add=TRUE) }