Un plastico e un pupazzo. Al bambino viene chiesto di scegliere tra varie illustrazioni quella che rappresenta ciò che vede il pupazzo. La grande maggioranza dei bambini a 9 anni sbaglia e sotto ai 7 anni sceglie l'illustrazione che rappresenta il proprio punto di vista.

   La figura a destra si riferisce a un nuovo esperimento. Due pupazzi-poliziotti presso gli spigoli di una paratia a croce. Viene chiesto al bambino di porre un pupazzo-bambino in un posto in cui i poliziotti non lo possano vedere. I punti di vista da intersecare ora sono due. Tuttavia il 90% dei bambini di 4 anni risolve correttamente il problema.

Perché questo cambiamento tra "esperimento" e "esperimento-bis"?

Le considerazioni che si possono fare su questo e sugli altri dei primi 4 quesiti qui riportati sono, in breve:

- I "primi" esperimenti nei quesiti 1-3 sono presentati da Piaget e dai sui epigoni, nel quesito 4 dai comportamentisti. I "secondi" esperimenti sono stati condotti successivamente da altri ricercatori per smentire le conclusioni che erano state tratte dai primi.

- Anche senza i "nuovi" esperimenti, una persona che abbia a che fare con bambini di 4 o 5 anni (li veda disegnare, giocare con bambole o con il Lego, imparare il funzionamento di un gioco o di un dispositivo, stabilire come comportarsi in un certo contesto e con certe persone, affrontare le più svariate situazioni problematiche in cui si articolano le loro esperienze quotidiane) avrebbe dovuto subito trovare prive di fondamento le conclusioni di Piaget o dei comportamentisti;

- Le conclusioni di Piaget, anche perché spesso male interpretate, sono state utilizzate per motivare proposte didattiche (sul primo insegnamento numerico e geometrico, sull'educazione logica, ...) non fondate dal punto di vista matematico e che hanno condizionato negativamente per molti anni la prima educazione matematica e la stessa ricerca didattica.

- Anche le tesi comportamentiste hanno avuto ricadute negative sulla pratica e sulla ricerca didattica: influenze dell'indirizzo comportamentista sono riscontrabili nelle proposte di istruzione programmata e più in generale nella predisposizione di itinerari didattici che spezzettano le conoscenze in tante nozioni e abilità da acquisire con specifiche sequenze di attività.

- In breve, si sono trascurati i riferimenti culturali alla vita quotidiana (dei bambini, degli alunni, degli adulti) e alle discipline, si è dato valore assoluto a modelli interpretativi senza coglierne la loro natura di "modelli", si è trascurato il fatto che il significato con cui viene recepita un'attività didattica o un "esperimento" non dipende solo dalla singola attività o esperimento, ma anche da come questo interagisce con l'insieme dei concetti e delle conoscenze di coloro a cui viene proposto.

Per approfondimenti, vedi i commenti ai primi 3 "esperimenti" discussi qui.