Perché i matematici non sanno fare i calcoli?
Questa è una delle domande presenti in un famoso libro divulgativo sulla matematica.
Prova a rispondere o a mettere in discussione la domanda e poi leggi i commenti presenti nella
"risposta" a questo quesito.
Il libro di cui si parla è "Matematica. 101 domande e risposte" che Albrecht Beutelspacher (docente universitario e fondatore del museo interattivo Mathematikum) ha scrritto nel 2010. Riportiamo parte della risposta presente nel libro.
C'erano e ci sono matematici che sono veri maghi del calcolo anche ad alti livelli. [...]
D'altro canto, c'erano e ci sono matematici che regolarmente si
ingarbugliano quando fanno i calcoli. [...]
Come mai? Innanzitutto, la matematica non è calcolo. E anche ammesso che lo sia, il calcolo è solo
una piccola parte, non molto importante, della matematica. L'idea che i matematici passino l'intera giornata seduti a fare calcoli con numeri enormi, o a farli
fare al computer, è una mera caricatura.
La realtà è ben diversa: il compito del matematico è quello di studiare un problema a fondo, di strutturarlo con chiarezza e di arrivare
a padroneggiarlo in modo che alla fine si debbano "soltanto" eseguire i calcoli. Detto con una punta di arguzia: la matematica è l'arte di
evitare i calcoli!
La scuola spesso, purtroppo, dà una visione della matematica del tutto opposta, sia nel tipo di attività che
propone, in cui il calcolo (o la riproduzione di definizioni e dimostrazioni, non poche volte entrambe errate), al di fuori di contesti
e senza dare spazio all'euristica, è preponderante, sia nelle verifiche, in cui vengono messe in gioco, e sono prese in considerazione
nella valutazione, la ripetizione di argomentazioni apprese mnemonicamente, l'esecuzione meccanica di procedimenti, la precisione nello svolgimento
dei calcoli. I docenti di matematica che hanno questo comportamento didattico sono, in realtà, protagonisti di una profonda diseducazione matematica.