Quali rapporti vi sono tra la matematica e le altre discipline?
E quali vi devono essere tra i loro insegnamenti?

Prova a rispondere e poi leggi i commenti presenti nella "risposta" a questo quesito.

    Per Galileo Galilei (1564-1642, vedi) la matematica era il linguaggio della natura, era lo strumento più potente per descrivere il mondo che ci circonda.  La matematica non era ancora una disciplina autonoma, non esisteva il matematico di professione, che nasce nella seconda metà dell'Ottocento.  Il matematico Hans Freudenthal (1905-1990, vedi) ha sintetizzato così la nuova visione (e il nuovo ruolo) della matematica:  "I concetti e i procedimenti matematici sono strumenti con i quali noi organizziamo idealmente i fenomeni del mondo fisico, sociale e mentale".  Una breve storia della matematica che inquadra queste "mutazioni" è reperibile qui.

    I programmi scolastici da parecchi decenni sottolineano la necessità di
•  intrecciare le riflessioni interne alla matematica e l'uso di modelli matematici,
•  organizzzare l'insegnamento in itinerari didattici di ampio respiro, riferiti a situazioni "reali" in cui introdurre, sviluppare, … modellizzazioni di tipo matematico,
•  facendo anche riferimento a concetti di altre discipline (in genere le applicazioni della matematica sono mediate dai modelli delle altre discipline: la matematica non ha in sé tutti gli strumenti per "contatti fisici" diretti).
    Un approfondimento di queste considerazioni, con dettagliate riflessioni didattiche, si può trovare qui.

    Questi aspetti sono stati sottolineati più volte da Vinicio Villani (vedi), che fu Presidente della Commissione Italiana per l'Insegnamento della Matematica e Presidente dell'Unione Matematica Italiana, e fece parte (tra il 1979 e il 1992) delle Commissioni Ministeriali per i programmi delle Scuole Elementari, Medie e Superiori. Si vedano ad esempio le considerazioni presenti qui.

    Esempi di intrecci con altre discipline sono presenti nelle prime sequenze di esercizi presenti qui e nei link presenti qui.

    Purtroppo i libri di testo più diffusi (che non c'è alcun obbligo di adottare!) e buona parte dei docenti non rispettano in alcun modo queste indicazioni.