Giulio sottrae 284 da 437 e ottiene 253. L'insegnante gli dice "hai dimenticato di sottrarre 1 da 4 nella colonna delle centinaia". Giulio non capisce che cosa intenda l'insegnante e si sente molto stupido. E anche l'insegnante pensa la stessa cosa.  Invece forse lo stupido non è l'alunno ma l'insegnante che non ha capito che cosa è all'origine dell'errore.
Sei d'accordo con quest'ultimo commento?

Forse dire che l'insegnante è "stupido" è troppo, ma dire che non è un buon insegnante è sicuramente giusto.
Se l'alunno non capisce l'obiezione l'insegnante deve capire che cosa è all'origine di ciò. Nella figura a fianco abbiamo posto la risposta dell'alunno, la risposta corretta e un altro possibile errore che l'alunno potrebbe fare di fronte ad un esercizio analogo.
Si tratta di un errore abbastanza comune, non frutto di una applicazione scorretta dell'algoritmo, ma di una applicazione corretta di un algoritmo compreso in modo scorretto:  per l'alunno l'algortimo è diventato "in ogni colonna si sottrae la cifra più bassa da quella più alta".
  

437 -     437 -     543 -
284 =     284 =     367 =
----      ---       ---
253       153       224
L'esempio e i commenti sono tratti da un articolo di Brown J.S. e Burton R.R. comparso sulla rivista Cognitive Science.