(1) L'atleta è all'inizio immobile sulla corsia di rincorsa; ha in sé l'energia accumulatasi nel suo organismo grazie al nutrimento. (2) Poi si avvia in direzione dell'asticella, fino a raggiungere una velocità elevata. (3) Quindi punta l'asta e lancia le gambe verso l'alto, costringendo l'asta a flettersi. (4) Al punto più alto della traiettoria l'atleta è praticamente fermo. (5) Poi inzia la discesa, aumentando via via la velocità di caduta. (6) Arrivato sul materasso, questo oscilla fino a fermarsi. (7) Alla fine l'atleta scende dal materasso ed esulta: tutta l'energia chimica che ha consumato si ritrova sotto forma di calore (prodotto dai muscoli, dall'attrito sul terreno e sull'aria, da quello prodotto dalle vibrazioni dell'asta e dalle oscillazioni del materasso, …)

Questo, molto schematicamente, è l'aspetto energetico del salto con l'asta.  Associa a ciascuna delle immagini seguenti la corrispondente "etichetta" scelta tra le seguenti:

(A) Energia elastica
(B) Energia cinetica + elastica + potenziale di gravitazione    
(C) Energia potenziale di gravitazione
(D) Energia cinetica
(E) Energia termica
(F) Energia chimica
(G) Energia cinetica

Durante lo svolgimento dell'azione atletica l'energia si trasforma continuamente da una forma in un'altra, fino a degradare in calore. Come osservato nel testo dell'esercizio, quella descritta dalle varie fasi è una rappresentazione schematica: energia elastica è stata accumulata e poi rilasciata dai muscoli, energia cinetica è stata trasmessa all'aria, energia potenziale è stata accumulata sull'asta e poi restituita nel suo urto contro il suolo, …

(6) Energia elastica
(3) Energia cinetica + elastica + potenziale di gravitazione    
(4) Energia potenziale di gravitazione
(2) Energia cinetica
(7) Energia termica
(1) Energia chimica
(5) Energia cinetica

L'esercizio è tratto dal libro "La fisica sotto il naso", di Andrea Frova (BUR editore).

Per approfondimenti vedi qui, in particolare il cap. 16.