Vi sono animali che in un fluido si muovono con un regime turbolento: il movimento è accompagnato dalla formazione di piccoli vortici, che riducono l'attrito viscoso. Ve ne sono altri che in un fluido si muovono con un regime laminare: gli strati di fluido vicini rimangono ben aderenti all'animale. Nel caso di una balena e in quello di un batterio nell'acqua quale tipo di movimento prevale: quello turbolento o quello viscoso?

Nel caso del movimento nell'acqua di un batterio o di un protozoo, delle dimensioni di 10−5 m, non vengono provocate turbolenze (come non verrebbero prodotte nel caso di un uomo che nuotasse in un lago di miele): l'acqua appare come un liquido molto viscoso. Nel caso di una balena (o di un grosso natante) si formano dei piccoli vortici che riducono lo spessore dello strato fluido aderente all'animale e quindi la capacità di frenamento del fluido nei confronti di esso (se la balena viggiasse a 10 km/h e smettesse di nuotare, viaggerebbe comunque diverse centinaia di metri prima di arrestarsi).

Esempi simili a questo e molti altri, in cui fisica, matematica ed altre scienze si intrecciano, possono essere trovati in La scienza divertente di Belloni e Caprara (Biblioteca Universitaria Rizzoli, 2002).