Carica in R il seguente file:
source("http://macosa.dima.unige.it/r.R")
e traccia la figura a lato.
Elenca i comandi che hai impiegato (sono state definite 5 funzioni).
 
BF=4; HF=3
g = function(x) sin(x)*x
graphF(g,-10,10, "brown")
h = function(x) x; k = function(x) -x
graph(h,-10,10, 0); graph(k,-10,10, 0)
q = function(x) sign(x-2)*4-1
graph(q,-10,10, 2)
f = function(x) sin(x); graph(f,-10,10, 0)

Commenti.  Sono tracciate le bisettrici del 1º e del 3º quadrante, ossia i grafici di x → x e di x → − x.  Intuiamo che la funzione che oscilla tra −1 ed 1 sia la funzione sin (che ha periodo 2·π = 6.28…).  La funzione col grafico blu, che oscilla come la funzione seno ma si spiaccica sulle due rette precedenti dovrebbe essere x → x·sin(x).  È essa a "determinare" la scala, quindi il primo grafico tracciato, facendo scegliere automaticamente il box, è il suo.
La funzione che ha il grafico rosso è ottenuta, con opportune traslazioni e dilatazioni, dal grafico di x → sign(x). Potrebbe sembrare tangente al grafico blu, ma è solo un'impressione, dovuta alla scelta della scala (si intuisce, comunque, che nell'ascissa −5 la sua ordinata è inferiore a quella del grafico blu). Il grafico di x → sign(x) è spostato a destra di 2 [sign(x-2)], dilatato verticalmente del fattore 4 [sign(x-2)*4] e, quindi, abbassato di 1 [sign(x-2)*4-1].

Per l'uso di R, vedi.