(a) Studiare il limite a lato per n = 2 e, poi, (b) al variare di n nell'insieme dei numeri interi non negativi. |
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Ragionando graficamente e numericamante usando del software (ad es. con R) è facile concludere. Posto
source("http://macosa.dima.unige.it/r.R") f = function(x) log(1+x^2)/sin(x^n) HF=3.5; BF=5; Plane(-2.7,2.7, -2,3) n=2; graph2(f, -3,3, "brown") n=1; graph1(f,-3,3, "blue"); n=3; graph1(f,-3,3, "red"); n=4; graph1(f,-3,3, "seagreen") # n=1; x=2^-(15:20); f(x) # 3.051758e-05 1.525879e-05 7.629395e-06 3.814697e-06 1.907349e-06 9.536743e-07 n=2; x=2^-(8:14); f(x) # 0.9999924 0.9999981 0.9999995 0.9999999 1.0000000 1.0000000 1.0000000 n=3; x=2^-(15:20); f(x) # 32768 65536 131072 262144 524288 1048576 n=3; x=-2^-(15:20); f(x) # -32768 -65536 -131072 -262144 -524288 -1048576 n=4; x=2^-(15:20); f(x) # 1.073742e+09 4.294967e+09 1.717987e+10 6.871948e+10 2.748779e+11 1.099512e+12
Approfondiamo il discorso.
(a) |
Sopra sono tracciati i grafici di f: x → log(1+x2)/sin(xn),
g: x → log(1+x2) e di
Volendo, potevo procedere brutalmente usando la
(b)
Per n = 1 il secondo termine del rapporto tende a 0 più lentamente (come x invece
che come x2), quindi il limite è 0. Per n = 0 il secondo termine del rapporto
è la costante Per n = 3 (caso illustrato a fianco) abbiamo che il secondo termine del rapporto tende a 0 più velocemente. Per x → 0+ esso tende a 0 restando positivo, come il primo termine del rapporto, Per n dispari maggiore di 3 abbiamo un comportamento analogo. Per n pari e maggiore di 2 abbiamo il rapporto tra un infinitesimo e uno di ordine maggiore, entrambi tendenti a 0 restando positivi; quindi, in questo caso, il limite per x → 0 esiste ed è ∞. |