Un dado costruito con del cartoncino, lanciato ripetutamente, dà gli esiti rappresentati da questo script [o dal seguente programma per R: source("http://macosa.dima.unige.it/dado.R")].  Sotto uno dei possibili esiti iniziali.  (1) Ripeti più prove e stabilisci quale tra le seguenti è la forma originale del dado.  (2) Qual è, circa, la probabilità che venga 5?

È un esercizio che può essere affrontato dopo aver fatto prove analoghe "dal vivo", anche per rendersi conto di come la stabilizzazione sia abbastanza lenta. Sotto è riprodotto l'esito dopo 100 mila prove. Il "5" è l'uscita più frequente. Quindi ci si aspetta che, essendo la faccia che compare più spesso in alto, essa sia la più leggera e che si tratti del secondo dado. In esso, per altro, il "2" è la faccia con più linguette attaccate e, quindi, più pesante; in accordo con ciò è la faccia che esce con minore frequenza. Il "3" e il "4" hanno due linguette attaccate e una vicina, quindi sono più pesanti. Fra il "6" e l'"1" è la seconda ad essere più leggera.
Dopo molte prove, in cui l'altezza delle colonne oscilla, vediamo che pian piano tende a stabilizzarsi in modo tale che il l'uscita "5" corrisponda circa al 30.1%.

Dadi "equi" non esistono. Un dado può essere fabbricato (con materiali e tecniche diverse da quelle con cui è stato realizzato questo dado) in modo tale che le frequenze percentuali delle varie uscite siano "quasi" eguali.