Lancio ripetutamente una moneta equa. Dico che il numero delle uscite di testa tende ad eguagliare quello delle uscite di croce. Questa espressione è un po' ambigua. Intendo dire che all'aumentare dei lanci la differenza tra il numero di volte in cui esce testa e quello in cui esce croce si rimpicciolisce sempre più, avvicinandosi a 0, o qualcos'altro?

Intendo dire che le frequenze "relative" delle due uscite tendono ad eguagliarsi, nel senso che man mano che aumento le prove mi aspetto che la percentuale con cui esce testa e quella con cui esce croce tendono ad essere sempre più vicine. Dovremmo precisare il senso di quel "tendono", ma grosso modo capiamo ciò che intendiamo dire.
Invece la differenza tra le frequenze "assolute" con cui escono le due facce tende ad aumentare: su 10 prove potranno uscire 7 "testa" e 3 "croce", con una differenza di 4 e una differenza relativa di 4/10 = 40%;  se su 1000 prove escono 528 "testa" e "472" croce, la differenza tra le due uscite è 56, molto maggiore di 4, ma la differenza relativa è 56/1000 = 5.6%, molto minore del 40%.

Per altri commenti: calcolo delle probabilità neGli Oggetti Matematici.