Voglio valutare la probabilità che, prendendo del tutto a caso una corda in un cerchio, la sua lunghezza superi la lunghezza del lato di un triangolo equilatero inscritto in esso. Il problema così è mal posto. Devo precisare come prendo la corda. Calcola la probabilità nel caso in cui (1) si proceda prendendo le corde perpendicolari ad un diametro e individuandole con il punto di intersezione con esso e in quello in cui (2) si fissi un estremo delle corde e le si individui con il loro secondo estremo. | ![]() |
Se procedo nel primo modo devo valutare in quali casi la lunghezza k della corda è maggiore del lato del triangolo. Facendo riferimento alla prima figura a destra, in cui abbiamo preso il raggio lungo 1, k supera il lato del triangolo quando si è nella zona gialla. Questa è larga 1 infatti (vedi la seconda figura): il lato verticale del triangolo dista 1/2 dal centro del cerchio, e 1/2+1/2 = 1. Il punto P puņ variare in un intervallo lungo 2, quindi la probabilità è 1/2. | ![]() |
Se procedo nel secondo modo il punto P può variare in un tratto lungo 2π, quanto la circonferenza, mentre la lunghezza della corsa supera L solo quando P sta nel terzo centrale della circonferenza. Quindi la probabilità è 1/3. |
Questo esempio mette in luce come i problemi probabilistici devono essere formulati in modo esauriente, specificando
il modo in cui varia il fenomeno casuale (esempi di questo genere furono messi a punto dal francese Bertrand, nel 19º secolo).
Sotto vediamo come si potrebbe studiare il problema con delle simulazioni (qui realizzate con R.)
L <- sqrt(3); M <- L/2 n <- 1e4; s <- 0; for(i in 1:n) {x <- runif(1)*2-1; s <- s+ifelse(sqrt(1-x^2)>M,1,0)}; s/n # 0.5021 n <- 1e5; s <- 0; for(i in 1:n) {x <- runif(1)*2-1; s <- s+ifelse(sqrt(1-x^2)>M,1,0)}; s/n # 0.50069 # n <- 1e4; s <- 0; for(i in 1:n) {a <- runif(1)*2*pi; s <- s+ifelse(sqrt((1-cos(a))^2+sin(a)^2)>L,1,0)}; s/n # 0.3389 n <- 1e5; s <- 0; for(i in 1:n) {a <- runif(1)*2*pi; s <- s+ifelse(sqrt((1-cos(a))^2+sin(a)^2)>L,1,0)}; s/n # 0.33221