Codice

#1  Un'informazione viene comunicata attraverso un repertorio di segnali. Ad esempio parlando con una persona le comunichiamo informazioni attraverso parole, attraverso il tono della voce, gesti, sguardi, ...

Tutti questi segnali che lanciamo vengono recepiti e interpretati dal nostro interlocutore in base alle convenzioni acquisite attraverso l'esperienza, l'educazione scolastica, … .

Un insieme di segnali e delle relative convenzioni (che danno significato alle informazioni che con essi si comunicano) viene detto codice.

Ad esempio i colori rosso, giallo e verde e la convenzione per cui i tre colori significano, rispettivamente, «non si può passare», «sta per venire rosso», «si può passare» costituiscono il codice dei semafori.

  

#2  Il codice del linguaggio naturale non è sempre facilmente interpretabile e l'interpretazione è spesso soggettiva.

Se restringiamo la nostra attenzione a informazioni comunicabili ed elaborabili mediante macchine, non possiamo utilizzare convenzioni soggettive ma dobbiamo trovare un modo meccanico per assegnare "significati" ai segnali.

Fissiamo un sistema di segnali come sistema di riferimento, ad esempio, quello dei segnali alfanumerici, cioè i segnali costruiti con lettere, cifre, segni di interpunzione, … (in altre parole si tratta dei segnali realizzabili con una macchina da scrivere).

   Allora possiamo definire come "significato" di un messaggio in alfabeto Morse la sua traduzione con gli usuali caratteri di stampa.

#3  Più in generale, se fisso come riferimento i segnali alfanumerici, posso dire che un codice consiste in un repertorio di segnali S e nelle regole per tradurre in S le informazioni espresse in forma alfanumerica.

L'operazione con cui viene effettuata questa traduzione viene chiamata codificazione (o codifica).

L'operazione opposta, cioè l'operazione per passare da un sistema di segnali S al sistema preso come riferimento (nel nostro caso il sistema alfanumerico), viene chiamata decodifica.

#4  Il significato di un'informazione (in questo ambito più ristretto rispetto al linguaggio naturale) è dunque la forma che essa assume nel sistema di riferimento, cioè la forma che assume con la decodifica.

 

cifra
decimale

codifica
in
BCD

0

0000

1

0001

2

0010

3

0011

4

0100

5

0101

6

0110

7

0111

8

1000

9

1001

   

#5  Spesso si usa la parola codice anche per indicare il risultato della codificazione; ad esempio si usa dire "il codice a barre di un prodotto", mentre, in senso stretto, il codice a barre è il procedimento che trasforma numeri in barre.

La tabella a lato presenta il codice BCD ("binary coded decimal": notazione decimale codificata con alfabeto binario) impiegato dalle calcolatrici per rappresentare i numeri nei registri di lavoro.

#6  I segnali che hanno la forma di espressioni [ Formule ] costruite mediante un fissato insieme finito di simboli (cifre, lettere, o altri segni), vengono detti segnali digitali (dalla parola inglese digit, che significa "cifra"). Testi scritti, messaggi Morse, registrazione dei numeri in una calcolatrice, … sono costituiti da segnali digitali. Non sono normalmente digitali invece immagini, gesti, suoni, … [su questi segnali ci soffermeremo in seguito:  calcolatore (4) ].

I segnali digitali possono essere trasmessi sotto forma di segnali elettrici associando a ogni simbolo una particolare tensione elettrica.

Esercizio:  testo   e   soluzione

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