Codice
Un'informazione viene comunicata attraverso un repertorio di segnali. Ad esempio parlando con una persona le comunichiamo informazioni attraverso parole, attraverso il tono della voce, gesti, sguardi, ...
Tutti questi segnali che lanciamo vengono recepiti e interpretati dal nostro interlocutore in base alle convenzioni acquisite attraverso l'esperienza, l'educazione scolastica, .
Un insieme di segnali e delle relative convenzioni (che danno significato alle informazioni che con essi si comunicano) viene detto codice.
Il codice del linguaggio naturale non è sempre facilmente interpretabile e l'interpretazione è spesso soggettiva.
Se restringiamo la nostra attenzione a informazioni comunicabili ed elaborabili mediante macchine, non possiamo utilizzare convenzioni soggettive ma dobbiamo trovare un modo meccanico per assegnare "significati" ai segnali.
Fissiamo un sistema di segnali come sistema di riferimento, ad esempio, quello dei segnali alfanumerici, cioè i segnali costruiti con lettere, cifre, segni di interpunzione, (in altre parole si tratta dei segnali realizzabili con una macchina da scrivere).
|
Spesso si usa la parola codice anche per indicare il risultato della codificazione; ad esempio si usa dire "il codice a barre di un prodotto", mentre, in senso stretto, il codice a barre è il procedimento che trasforma numeri in barre. La tabella a lato presenta il codice BCD ("binary coded decimal": notazione decimale codificata con alfabeto binario) impiegato dalle calcolatrici per rappresentare i numeri nei registri di lavoro. I segnali che hanno la forma di espressioni [ Formule ] costruite mediante un fissato insieme finito di simboli (cifre, lettere, o altri segni), vengono detti segnali digitali (dalla parola inglese digit, che significa "cifra"). Testi scritti, messaggi Morse, registrazione dei numeri in una calcolatrice,
sono costituiti da segnali digitali. Non sono normalmente digitali
invece immagini, gesti, suoni,
[su questi segnali ci
soffermeremo in seguito: calcolatore (4) ]. |