Continuità
Tracciando il grafico di F: x → (202x)2x per punti (con un programma per tracciare grafici che consenta di inserire opzioni per il non-collegamanto dei punti - il programma R, un foglio di calcolo, ), aumentando man mano il numero dei punti tracciati (cioè infittendo le x tabulate), arrivo a ottenere una figura formata da una sequenza di pixel attaccati, senza spazi bianchi in mezzo. In particolare trovo sicuramente un pixel in comune con il grafico di x → 300, e con quello di ogni altra funzione x → k con k compreso tra due qualunque output di F.
Se una funzione in un intervallo [a,b] è definita e all'infittire
degli input in tale intervallo fornisce output man mano più
fitti, come Si può dimostrare che questa condizione comporta che, presi comunque x1 e x2 in [a,b] e un valore k compreso tra Intuitivamente possiamo esprimere la continuità di F dicendo che il grafico di F nell'intervallo [a,b] è una curva priva di "buchi". | |
Le idee ora sviluppate sono già state usate in voci precedenti:
in |
La funzione f rappresentata graficamente
all'inizio della voce funzione (1) (tariffario) non è
continua in [0, 3000], così come il "troncamento agli interi" (FIX in Qbasic) non è continuo, ad es.,
nell'intervallo [3, 4]: animazione con il tracciamento di questa funzione
e quello di una funzione continua (e riflessioni critiche sul tracciamento di grafici col computer). Non sono continue le funzioni che rappresentano segnali digitali: |
|
Vi sono funzioni, come x → xx, rappresentata graficamente a fianco - vedi
funzione (1) -
che sono continue solo in una parte del loro dominio. Questa, nonostante le apparenze, è continua solo in |
Tutte le funzioni del tipo x → f(x) con f(x) termine costruito (a partire da x e da costanti) solo mediante applicazioni delle "quattro operazioni" o dell'elevamento a potenza e della radice quadrata (o, anche, delle funzioni seno, coseno, tangente) sono continue in ogni intervallo
[a,b] in cui siano definite. In particolare le funzioni
polinomiali sono continue in tutto R, cioè in ogni intervallo
[a,b].
Ciò segue da come abbiamo definito le operazioni tra numeri reali
( e
).
Ad es. il valore di x·x è quel numero a cui mi avvicino sempre più man mano che calcolo x·x con x approssimazione di x man mano migliore;
da ciò si può dedurre che all'infittire dei valori di x si infittiscono i valori di x·x, e quindi che
È evidente dalle considerazioni svolte all'inizio di questa voce (F(x)=300 ha soluzioni poiché F è continua e ha output maggiori e minori di 300) che il concetto di continutà è importante nello studio della risoluzione delle equazioni e in varie questioni di geometria.