Periodo e frequenza
In molte situazioni si presentano fenomeni periodici, cioè che si ripetono (al passare del tempo o al variare di un'altra grandezza) ciclicamente.
Un semplice esempio è il susseguirsi delle cifre del risultato della divisione tra due interi, che è, appunto, un numero periodico [ numeri e strutture numeriche]. Lo sviluppo delle cifre, ad esempio di 0.223122312231 , può essere rappresentato graficamente nel modo illustrato a fianco: ogni 4 cifre si ripete lo stesso andamento. |
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Funzioni come queste, il
cui grafico si ripete ciclicamente, vengono dette periodiche.
La larghezza della più piccola
parte di grafico che si ripete ciclicamente (4 nel primo esempio, 29 nel secondo) viene chiamata periodo.
Se la variabile di input rappresenta il tempo, il periodo può
essere espresso in secondi o minuti o
(nel secondo caso diciamo che il periodo è 29 ms o 0.029 s o
).
La frequenza relativa con
cui si presentano i cicli al crescere dell'input nel primo caso è 1/4=25%: ogni 4 cifre inizia un nuovo ciclo. Anche nel secondo caso (pistone) possiamo parlare di "frequenza", anche se in un modo un po' differente rispetto all'uso statistico: abbiamo 1 ciclo ogni 29 ms, ma se esprimiamo il tempo in ds (decimi di secondo) diciamo che c'è un ciclo ogni 0.29 ds; qui non ha molto senso pensare alla frequenza come «uno ogni quanti?» ed esprimerla in forma percentuale: il valore che si ottiene dipende dall'unità scelta per misurare il tempo. Si tratta piuttosto di una frequenza pensata come "velocità" con cui si ripete il fenomeno.
In questo caso e più in generale nel caso di fenomeni periodici che variano in
funzione del tempo con frequenza si intende il rapporto
Quindi nel caso del pistone avremmo 1 ciclo ogni 0.029 secondi, ovvero 1000 cicli ogni 29 secondi: 1000/29 cicli al secondo, cioè circa 34.5 Hz. In questo caso ci conviene trasformare direttamente la frequenza espressa in giri al minuto, che già conosciamo: 1 min = 60 sec, per cui 2100 cicli al minuto diventa 2100/60 cicli al secondo, ossia 210/6 = 70/2 = 35 Hz.
Dato che frequenza = 1/periodo equivale a periodo = 1/frequenza, possiamo usare quest'ultima formula per ricavare il periodo dalla frequenza. Nel caso del pistone:
freq.=2100 cili/minuto → periodo=1/2100 minuti = 60000/2100 ms = 200/7 ms = 29 ms.
Ricordiamo che viene chiamata pulsazione (e spesso indicata con la
lettera greca ω) la velocità angolare di rotazione che corrisponde ad una certa frequenza: se la
frequenza è f e la pulsazione è ω, abbiamo ω = 2πf.
Un altro esempio sono le note.
Sotto è raffigurata sotto forma di segnale elettrico una particolare nota, il LA.
Sono periodiche le funzioni
circolari;
a lato in alto è raffigurato, parzialmente, il grafico della funzione seno. A
queste funzioni si può dare come input un numero reale.
Esse lo interpretano come direzione, quindi considerano allo
stesso modo tutti gli input che differiscono di 360° (ovvero
di 2π, se ci si esprime in radianti). Il grafico della funzione coseno ha una forma simile (la ascissa e l'ordinata di un punto che si muove su un cerchio centrato nell'origine oscillano allo stesso modo). Entrambe le funzioni hanno periodo di 360°. |
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Ovviamente le funzioni periodiche non sono iniettive: se T è il periodo, ogni input x ha lo stesso output di x+T. Possono eventualmente essere considerate tali se si attribuisce loro un dominio di ampiezza minore o uguale a T (ma non è detto che si ottenga una funzione iniettiva neanche restringendo il dominio). Ad es. la funzione seno (di cui sopra è riprodotta una rappresentazione grafica) ha output 0 per gli input 0°, 180°, -180°, ; si ottiene l'iniettività se si restringe il dominio ad es. a | 180° = π 360° = 2π |
Esercizi: testo e soluzione, testo e soluzione, testo e soluzione, testo e soluzione.