MATEMATICA
Matematica e formazione del pensiero
L'educazione
matematica contribuisce alla formazione del pensiero nei suoi vari
aspetti: di intuizione, di immaginazione, di progettazione, di
ipotesi e deduzione, di controllo e quindi di verifica o smentita.
Essa tende a sviluppare, in modo specifico, concetti, metodi e
atteggiamenti utili a produrre le capacità di ordinare,
quantificare e misurare fatti e fenomeni della realtà e a
formare le abilità necessarie per interpretarla criticamente e
per intervenire consapevolmente su di essa.
L'insegnamento della
matematica nella scuola elementare è stato per lungo tempo
condizionato dalla necessità di fornire precocemente al
fanciullo strumenti indispensabili per le attività pratiche.
Con il dilatarsi della istruzione si è avuta la possibilità
di puntare più decisamente verso obiettivi di carattere
formativo. In questa situazione, che offriva una più ampia
libertà progettuale, l'insegnamento della matematica, in quasi
tutti i paesi del mondo, si è orientato verso l'acquisizione
diretta di concetti e strutture matematiche e ha promosso anche in
Italia una intensa attività di sperimentazione.
La vasta
esperienza compiuta ha però dimostrato che non è
possibile giungere all'astrazione matematica senza percorrere un
lungo itinerario che collega l'osservazione della realtà,
l'attività di matematizzazione, la risoluzione dei problemi,
la conquista dei primi livelli di formalizzazione. La più
recente ricerca didattica, attraverso un'attenta analisi dei processi
cognitivi in cui si articola l'apprendimento della matematica, ne ha
rilevato la grande complessità, la gradualità di
crescita e linee di sviluppo non univoche. In questo contesto si è
constatato che anche gli algoritmi (cioè, i procedimenti
ordinati) di calcolo e lo studio delle figure geometriche hanno una
valenza formativa ben al di là delle utilizzazioni pratiche
che un tempo giustificavano il loro inserimento nei programmi.
Obiettivi e contenuti
Per
chiarezza espositiva vengono distinti di seguito alcuni temi
matematici articolati per obiettivi. L'insegnante si sforzerà
di svilupparli in modo coordinato, approfittando di tutte le
occasioni sia per richiamare questioni di tipo matematico, sia per
collegarli con argomenti di altre discipline.
Gli obiettivi
elencati hanno caratteristiche e funzioni diverse. Alcuni tengono
conto della acquisizione di abilità e di conoscenze
strettamente concatenate, e vanno tradotti in precise progressioni e
in indicatori particolari che ne segnalino una acquisizione stabile
oppure incertezze o carenze. Si tratta, principalmente, di obiettivi
riguardanti i numeri naturali e decimali, le abilità di
calcolo e alcuni contenuti della geometria. Altri obiettivi
riguardano fatti, concetti, principi e procedimenti meno strettamente
concatenati, da introdurre ad un primo stadio di conoscenza e che
verranno sviluppati e approfonditi ad un successivo livello
scolastico. Fra questi, si possono ricordare quelli relativi alla
logica, alla probabilità, alla statistica e all'informatica.
La valutazione del conseguimento degli obiettivi proposti deve
pertanto tener conto di tali diversità.
a) PROBLEMI
Il
pensiero matematico è caratterizzato dall'attività di
risoluzione di problemi e ciò è in sintonia con la
propensione del fanciullo a porre domande e a cercare risposte. Di
conseguenza le nozioni matematiche di base vanno fondate e costruite
partendo da situazioni problematiche concrete, che scaturiscono da
esperienze reali del fanciullo e che offrano anche l'opportunità
di accertare quali apprendimenti matematici egli ha in precedenza
realizzato, quali strumenti e quali strategie risolutive utilizza e
quali sono le difficoltà che incontra.
Occorre evitare,
peraltro, di procedere in modo episodico e non ordinato e tendere
invece ad una progressiva organizzazione delle conoscenze.
Obiettivi:
Tradurre problemi elementari espressi con parole in rappresentazioni matematiche, scegliendo le operazioni adatte; quindi trovare le soluzioni e interpretare correttamente i risultati; inversamente, attribuire un significato a rappresentazioni matematiche date;
individuare situazioni problematiche in ambiti di esperienza di studio e formularne e giustificarne ipotesi di risoluzione con l'uso di appropriati strumenti matematici, sia aritmetici sia di altro tipo;
risolvere problemi aventi procedimento e soluzione unici e problemi che offrono possibilità di risposte diverse, ma ugualmente accettabili;
individuare la carenza di dati essenziali per la risoluzione di problemi ed eventualmente integrarli; riconoscere in un problema la presenza di dati sovrabbondanti, oppure contraddittori con conseguente impossibilità di risolverlo.
b) ARITMETICA
Lo
sviluppo del concetto di numero naturale va stimolato valorizzando le
precedenti esperienze degli alunni nel contare e nel riconoscere
simboli numerici, fatte in contesti di gioco e di vita familiare e
sociale. Va tenuto presente che l'idea di numero naturale è
complessa e richiede pertanto un approccio che si avvale di diversi
punti di vista (ordinalità, cardinalità, misura, ecc.);
la sua acquisizione avviene a livelli sempre più elevati di
interiorizzazione e di astrazione durante l'intero corso di scuola
elementare, e oltre.
La formazione delle abilità di calcolo
va fondata su modelli concreti e strettamente collegata a situazioni
problematiche. Con ciò non si intende sottovalutare
l'importanza della formazione di alcuni automatismi fondamentali
(quali le tabelline, ad esempio) da concepire come strumenti
necessari per una più rapida ed essenziale organizzazione
degli algoritmi di calcolo. In effetti, la conoscenza di tali
algoritmi, insieme all'elaborazione di diverse procedure e strategie
del calcolo mentale, contribuisce anche alla costruzione
significativa della successione degli interi naturali e di altre
importanti successioni numeriche (pari, dispari, multipli, ecc.)
Obiettivi del primo e secondo anno:
Contare, sia in senso progressivo che regressivo, collegando correttamente la sequenza numerica verbale con l'attività manipolativa e percettiva;
confrontare raggruppamenti di oggetti rispetto alla loro quantità e indicare se essi hanno lo stesso numero di elementi, oppure di più o di meno;
leggere e scrivere i numeri naturali almeno entro il cento, esprimendoli sia in cifre che a parole; confrontarli e ordinarli, anche usando i simboli =, <, >; inoltre disporli sulla linea dei numeri in modo corretto;
eseguire con precisione e rapidità semplici calcoli mentali di addizioni e sottrazioni;
raggruppare oggetti a due a due contando per due, raggrupparli a tre a tre contando per tre, e così via;
con l'aiuto di quantità adeguate di oggetti calcolare, in collegamento reciproco, il doppio/la metà, il triplo/il terzo, il quadruplo/il quarto, ecc.;
eseguire, almeno entro il cento, addizioni e sottrazioni, moltiplicazioni e divisioni (con moltiplicatori e divisori di una cifra) anche con l'ausilio di opportune concretizzazioni e razionalizzazioni.
Obiettivi del terzo, quarto e quinto anno:
Leggere i numeri, naturali e decimali, espressi sia in cifre sia a parole, traducendoli nelle corrispondenti somme di migliaia, centinaia, decine, unità, decimi, centesimi, ecc.;
scrivere sia in cifre sia a parole, anche sotto dettatura, i numeri naturali e decimali, comprendendo il valore posizionale delle cifre, il significato e l'uso dello zero e della virgola;
confrontare e ordinare i numeri naturali e decimali, utilizzando opportunamente la linea dei numeri (ad esempio, mediante sottograduazioni);
scrivere una successione di numeri naturali partendo da una regola data; viceversa, scoprire una regola che generi una data successione;
intuire e saper usare la proprietà commutativa e associativa nella addizione e nella moltiplicazione, la proprietà distributiva del prodotto rispetto alla somma, la proprietà invariantiva nella sottrazione e nella divisione, anche per agevolare i calcoli mentali utilizzando opportune strategie e approssimazioni;
eseguire per iscritto le quattro operazioni aritmetiche con i numeri naturali e decimali, comprendendo il significato dei procedimenti di calcolo;
moltiplicare e dividere numeri naturali e decimali per dieci, cento e mille, comprendendo il significato di queste operazioni;
calcolare, in relazione reciproca, multipli e divisori di numeri naturali, e riconoscere i numeri primi;
trovare le frazioni che rappresentano parti di adatte figure geometriche, di insiemi di oggetti o di numeri; viceversa, data una frazione trovare in opportune figure geometriche, in insiemi di oggetti o in numeri la parte corrispondente, con particolare attenzione alle suddivisioni decimali;
confrontare e ordinare le frazioni più semplici, utilizzando opportunamente la linea dei numeri (ad esempio, con graduazioni successive);
confrontare e ordinare sulla linea dei numeri gli interi relativi, facendo riferimento, se necessario, a esperienze personali (ad esempio, l'uso del termometro);
rispettare l'ordine di esecuzione di una serie di operazioni (espressioni), interpretando il significato della punteggiatura e comprendendo l'ordine stesso; viceversa, costruire una espressione usando l'adeguata punteggiatura per il rispetto dell'ordine di esecuzione.
c) GEOMETRIA E MISURA
La
geometria va vista inizialmente come graduale acquisizione delle
capacità di orientamento, di riconoscimento e di
localizzazione di oggetti e di forme e, in generale, di progressiva
organizzazione dello spazio, anche attraverso l'introduzione di
opportuni sistemi di riferimento.
L'itinerario geometrico
elementare, tenendo alla sistemazione delle esperienze spaziali del
fanciullo, si svilupperà attraverso la progressiva
introduzione di rappresentazioni schematiche degli aspetti della
realtà fisica; dallo studio e dalla realizzazione di modelli e
disegni si perverrà alla conoscenza delle principali figure
geometriche piane e solide e delle loro trasformazioni elementari. Si
porrà particolare attenzione ad una corretta acquisizione dei
concetti fondamentali di lunghezza, area, volume, angolo,
parallelismo, perpendicolarità.
Consistente rilievo
dovranno avere, altresì, l'introduzione delle grandezze e
l'uso dei relativi procedimenti di misura, da far apprendere
anch'essi in contesti esperienziali e problematici e in continuo
collegamento con l'insegnamento delle scienze.
Obiettivi del primo e secondo anno:
Localizzare oggetti nello spazio, prendendo come riferimento sia se stessi, sia altre persone e oggetti, e usare correttamente i termini: davanti/dietro, sopra/sotto, a destra/a sinistra, vicino/lontano, dentro/fuori;
effettuare spostamenti lungo percorsi che siano assegnati mediante istruzioni orali e scritte e descrivere - verbalmente o per iscritto percorsi eseguiti da altri, anche ricorrendo a rappresentazioni grafiche appropriate;
riconoscere negli oggetti dell'ambiente e denominare correttamente i più semplici tipi di figure geometriche, piane e solide;
individuare simmetrie in oggetti e figure date; realizzare e rappresentare graficamente simmetrie mediante piegature, ritagli, disegni, ecc.;
confrontare e misurare lunghezze, estensioni, capacità, durate temporali, usando opportune unità, arbitrarie o convenzionali, e loro successive divisioni.
Obiettivi del terzo, quarto e quinto anno:
Riconoscere in contesti diversi, denominare, disegnare e costruire le principali figure geometriche piane; costruire con tecniche e materiali diversi, alcune semplici figure geometriche solide e descriverne alcune caratteristiche, come, nel caso di poliedri, numero dei vertici, degli spigoli, delle facce;
riconoscere l'equiestensione di semplici figure piane mediante scomposizioni e ricomposizioni;
misurare e calcolare il perimetro e l'area delle principali figure piane, avendo consapevolezza della diversità concettuale esistente tra le due nozioni;
trovare il volume di oggetti anche irregolari con strategie e unità di misura diverse, avendo consapevolezza della diversità concettuale esistente tra la nozione di volume e quella di area della superficie di una figura solida;
individuare, in situazioni concrete, posizioni e spostamenti nel piano (punti, direzioni, distanze, angoli come rotazioni); rappresentare tali situazioni anche con l'uso di reticolati a coordinate intere positive, di mappe, di cartine, ecc.;
usare correttamente espressioni come: retta verticale, orizzontale, rette parallele, incidenti, perpendicolari; disegnare, con riga, squadra e compasso, rette parallele e perpendicolari, angoli e poligoni;
riconoscere eventuali simmetrie presenti in una figura piana e classificare triangoli e quadrangoli rispetto alle simmetrie stesse;
realizzare, anche con l'uso di materiale concreto e con disegni, la corrispondente di una figura geometrica piana sottoposta ad una traslazione, ad una simmetria assiale, ad una rotazione, ad un ingrandimento e impicciolimento in scala;
conoscere le principali unità internazionali e pratiche per la misura di lunghezze, aree, volumi/capacità, pesi; saperle usare correttamente per effettuare stime e misure;
scegliere, costruire e utilizzare strumenti adeguati per effettuare le misurazioni;
passare da una misura espressa in una data unità ad un'altra ad essa equivalente, limitatamente ai casi più comuni e con aderenza al linguaggio corrente anche in riferimento al sistema monetario;
effettuare misure: di ampiezze angolari (in gradi), di durate (in ore, minuti primi e secondi); operare con tali unità in casi problematici reali.
d) LOGICA
L'educazione
logica, più che oggetto di un insegnamento esplicito e
formalizzato, deve essere argomento di riflessione e di cura continua
dell'insegnante, a cui spetta il compito di favorire e stimolare lo
sviluppo cognitivo del fanciullo, scoprendo tempestivamente eventuali
difficoltà e carenze.
Particolare cura sarà rivolta
alla conquista della precisione e della completezza del linguaggio,
tenendo conto che, soprattutto nei primi anni di scuola, il
linguaggio naturale ha ricchezza espressiva e potenzialità
logica adeguate alle necessità di apprendimento.
L'insegnante
proporrà fin dall'inizio, sul piano dell'esperienza e della
manipolazione concreta, attività ricche di potenzialità
logica, quali: classificazioni mediante attributi, inclusioni,
seriazioni ecc. Con gradualità potrà introdurre qualche
rappresentazione logico-insiemistica (si potranno usare i diagrammi
di Eulero-Venn, i grafi, ecc.) che sarà impiegata per
l'aritmetica, la geometria, per le scienze, per la lingua, ecc.
Tuttavia terrà presente che la simbolizzazione formale di
operazioni logico-insiemistiche non è necessaria, in via
preliminare, per l'introduzione degli interi naturali e delle
operazioni aritmetiche. Terrà, inoltre, presente che le più
elementari questioni di tipo combinatorio forniscono un campo di
problemi di forte valenza logica.
Obiettivi del primo e secondo anno:
Classificare oggetti, figure, numeri ... in base ad un dato attribuito e, viceversa, indicare un attributo che spieghi la classificazione data;
in contesti problematici concreti e particolarmente semplici, individuare tutti i possibili casi di combinazioni di oggetti e di attributi;
scoprire e verbalizzare regolarità e ritmi in successioni date di oggetti, di immagini, di suoni e, viceversa, seguire regole - proposte oralmente o per iscritto - per costruire tali successioni;
rappresentare con schematizzazioni elementari (ad esempio, con frecce) successioni spazio-temporali, relazioni d'ordine, corrispondenze, riferite a situazioni concrete.
Obiettivi del terzo, quarto e quinto anno:
Classificare oggetti secondo due o più attributi e realizzare adeguate rappresentazioni delle stesse classificazioni mediante diagrammi di Venn, di Carroll, ad albero, con tabelle, con schede a bordo perforato...;
usare correttamente il linguaggio degli insiemi nelle operazioni di unione, di intersezione, di complemento, anche in relazione alla utilizzazione dei connettivi logici e con applicazioni alle classificazioni aritmetiche, geometriche, naturalistiche, grammaticali, ecc.
e) PROBABILITA', STATISTICA, INFORMATICA
Importanza
educativa notevole va riconosciuta anche a concetti, principi e
capacità connessi con la rappresentazione statistica di fatti,
fenomeni e processi e con l'elaborazione di giudizi e di previsioni
in condizioni di incertezza.
L'introduzione dei primi elementi di
probabilità, che può trovare posto alla fine del corso
elementare, ha lo scopo di preparare nel fanciullo un terreno
intuitivo su cui si possa, in una fase successiva, fondare l'analisi
razionale delle situazioni di incertezza.
La classica definizione
di probabilità - come rapporto fra il numero dei casi
favorevoli e il numero dei casi possibili in situazioni aleatorie
simmetriche - non può essere assunta come punto di partenza,
ma è piuttosto il punto di arrivo di una ben graduata
attività.
Nello sviluppo di questo itinerario può
realizzarsi la costruzione e l'analisi di procedimenti e di algoritmi
- numerici e non numerici - anche con l'uso iniziale, ma coerente e
produttivo, di opportuni strumenti di calcolo e di elaborazione delle
informazioni.
Obiettivi del primo e del secondo anno:
In situazioni problematiche tratte dalla vita reale e dal gioco, usare in modo significativo e coerente le espressioni: forse, è possibile, è sicuro, non so, è impossibile, ecc.
Obiettivi del terzo, quarto e quinto anno:
Compiere osservazioni e rilevamenti statistici semplici; tracciare diagrammi a barre, istogrammi, areogrammi...;
calcolare medie aritmetiche e percentuali, usando, se ritenuto opportuno, calcolatrici tascabili; viceversa, interpretare rappresentazioni e calcoli fatti da altri;
confrontare in situazioni di gioco le probabilità dei vari eventi mediante l'uso di rappresentazioni opportune;
rappresentare, elencare e numerare tutti i possibili casi in semplici situazioni combinatorie; dedurne alcune elementari valutazioni di probabilità;
tracciare e interpretare diagrammi di flusso per la rappresentazione di convenienti processi.
Indicazioni didattiche
1.
All'inizio della prima elementare è
opportuno che l'insegnante svolga un'attenta ricognizione dello stato
di preparazione dei singoli alunni in relazione alle esigenze del
processo di apprendimento della matematica. A tal fine sembra utile
un'osservazione sistematica dei comportamenti più
significativi quali si manifestano nel contesto delle attività
didattiche e dei giochi. Importanti settori di osservazione sono le
capacità di: cogliere relazioni e porre in relazione oggetti
fra loro, contare per contare (sequenza numerica verbale), contare
oggetti (corrispondenza fra passi successivi della sequenza numerica
verbale e oggetti), orientarsi nello spazio (sopra, sotto, avanti,
dietro...), orientarsi nel tempo (prima, dopo).
La programmazione
didattica verrà sviluppata tenendo conto delle informazioni
ottenute mediante questa prima ricognizione e sarà diretta, in
primo luogo, a costituire una comune base di esperienze su cui
fondare la riflessione e la concettualizzazione matematica e un più
agevole raccordo con la scuola materna e l'extra-scuola. Ciò
potrà essere raggiunto anche attraverso attività e
giochi scelti fra quelli tradizionalmente presenti negli ambienti di
vita del fanciullo.
Nel conseguimento dei diversi obiettivi è
importante procedere in modo costruttivo e significativo, fornendo
agli alunni una adeguata base manipolatoria e
rappresentativa.
Ciascun alunno va messo in condizione di
utilizzare, inizialmente, materiali diversi, comuni o strutturati,
che forniscano adeguati modelli dei concetti matematici implicati
nelle varie procedure operative. Tuttavia è importante che
egli si distacchi, ad un certo punto, dalla manipolazione dei
materiali stessi per arrivare ad utilizzare soltanto le relative
rappresentazioni mentali nell'esecuzione e nella interpretazione dei
compiti a lui assegnati.
Il passaggio dall'esperienza alla
rappresentazione e quindi alla formalizzazione può avvenire
muovendo dalle situazioni più varie; fra di esse un ruolo
importante hanno le più naturali e spontanee: quelle di gioco.
Ogni attività di gioco e di lavoro, ben impostata e condotta,
favorisce un'attività intellettuale controllata ed educa al
confronto di idee, comportamenti, soluzioni alternative, in un clima
positivo di socializzazione.
Fra i giochi si possono comprendere
sia quelli spontanei o appresi dal fanciullo nel suo ambiente
culturale, sia quelli più specificamente indirizzati al
conseguimento di particolari abilità matematiche.
2.
Cura particolare va posta sia
nell'acquisizione del complesso concetto di numero naturale, sia
nella formazione della capacità di rappresentarlo nel sistema
di scrittura decimale, con riferimento al valore posizionale delle
cifre e al significato e all'uso dello zero. A tale scopo può
risultare vantaggiosa l'introduzione di sistemi di numerazione
diversi da quello decimale per la notazione multibase di tali numeri.
Va, inoltre, tenuto presente che l'insieme dei numeri naturali ha la
caratteristica fondamentale di essere ordinato e, pertanto, è
essenziale che il fanciullo acquisisca la capacità di
confrontare e ordinare gli stessi numeri, utilizzando anche la
cosiddetta linea numerica o retta graduata.
Entro
il secondo anno gli alunni dovranno pervenire a dominare
operativamente i numeri naturali almeno entro il cento. In terza
classe sarà opportuno condurli a operare, come traguardo
minimo per tutti, con numeri entro il mille proponendo addizioni e
sottrazioni con non più di due cambi (riporti o prestiti),
moltiplicazioni con fattori di non più di due cifre e
divisioni con divisore di una cifra. In quarta classe tali vincoli
potranno cadere, anche se è opportuno non oltrepassare il
milione nel calcolo scritto.
L'introduzione dei numeri con virgola
va realizzata a partire dal terzo anno e le relative operazioni vanno
introdotte, con gradualità negli ultimi due anni. In quarta
classe ci si può limitare alle addizioni e alle sottrazioni,
con specifica attenzione al valore frazionario delle cifre secondo la
posizione occupata a destra della virgola, e quindi
all'incolonnamento. In quinta classe le moltiplicazioni e le
divisioni con numeri decimali non dovranno avere, rispettivamente,
fattori e divisori con più di due cifre dopo la virgola.
I
suggerimenti di non oltrepassare determinati limiti numerici vanno
intesi esclusivamente in funzione della necessità di centrare
l'attenzione degli alunni sui fondamentali concetti di notazione
posizionale e sulle relative eventuali conseguenze di cambio; questi
dovranno essere totalmente dominati in contesti semplici prima di
poterli ampliare, per analogia e con gradualità, in contesti
man mano più complessi dove si utilizzano numeri di molte
cifre.
L'acquisizione significativa delle tecniche ordinarie di
calcolo delle quattro operazioni scritte andrà opportunamente
consolidata mettendo gli alunni in grado di saper ottenere, nei casi
possibili, uno stesso risultato numerico elaborando, di volta in
volta, schemi di calcolo (algoritmi) differenti, sia mediante
scomposizioni diverse dei numeri, sia con l'uso pertinente delle
proprietà delle operazioni. Tutto ciò, accompagnato
dall'assunzione dei necessari automatismi, influirà
positivamente sulla formazione delle importanti capacità di
eseguire calcoli mentali con precisione e rapidità, tenendo
presente che tali capacità non solo sono utili a prevedere e a
verificare lo sviluppo, anche in approssimazione, di operazioni
complesse eseguite per iscritto, ma servono, inoltre, a controllare
l'esito delle operazioni stesse, allorché in momenti
successivi verranno realizzate mediante calcolatrici tascabili.
Le
attività di manipolazione di materiali idonei, le operazioni
di misura di grandezze fisiche diverse, le analisi di dati economici
e demografici, ecc. possono offrire occasioni di lavoro con i numeri
sia in base dieci che in altre basi o, nel terzo, quarto e quinto
anno, un opportuno punto di partenza per l'avvio della comprensione
delle potenze e della loro scrittura.
Particolarmente utile può
risultare, in proposito, la scrittura dei numeri cento, mille,
diecimila,... mediante potenze del dieci, per giungere alla
trascrizione di un numero con più cifre sotto forma di
polinomio numerico.
3.
L'avvio allo studio della geometria
va ricollegato in modo naturale, ad una pluralità di
sollecitazioni che provengono dalla percezione della realtà
fisica. Sarebbe quindi oltremodo riduttivo limitare l'insegnamento di
questo settore alla semplice memorizzazione della nomenclatura
tradizionale e delle formule per il calcolo di perimetri, aree,
volumi di figure particolari.
Va
favorita, invece, un'attività geometrica ricca e variata,
prendendo le mosse dalla manipolazione concreta di oggetti e
dall'osservazione e descrizione delle loro trasformazioni e posizioni
reciproche.
Le nozioni di perimetro, area, volume andranno
introdotte - a livello intuitivo - anche per figure irregolari, in
modo da svincolare questi concetti dalle formule, le quali vanno
viste come semplici strumenti atti a facilitare i calcoli in casi
importanti ma particolari.
Il disegno geometrico, inizialmente a
mano libera, quindi con riga, squadra e compasso, andrà curato
con attenzione, sia per le notevoli abilità operative che esso
promuove, sia per favorire l'assimilazione di concetti come
"parallelismo" e "perpendicolarità".
Oltre
ai sistemi di riferimento di tipo cartesiano, comunemente usati per
individuare posizioni su un reticolato a coordinate intere positive
(geopiano, carta quadrettata, mappe o carte geografiche), si potranno
introdurre informalmente altri sistemi di riferimento più
direttamente collegati alla posizione dell'osservatore.
Per il
calcolo dei perimetri e delle aree si raccomanda di non insistere
troppo sull'apprendimento dei cosiddetti "numeri fissi"
(costanti) attraverso la proposizione di nozioni puramente mnemoniche
il cui significato, a questo livello di età, risulta
difficilmente comprensibile; per quel che riguarda la presentazione
del numero (pi greco), sarà sufficiente indicare che esso vale
approssimativamente 3,14.
4.
Un itinerario di lavoro per la
misura, che tenga conto delle difficoltà implicate nel
processo di misurazione, dovrà comprendere le tappe del
confronto diretto, del confronto indiretto, con campioni arbitrari e
del confronto indiretto con le unità di misura
convenzionali.
Una effettiva
comprensione del significato di "misura" è
perseguibile solo attraverso una ricca base sperimentale, senza la
quale non è possibile comprendere che "misurare"
significa scandire una quantità continua e scoprire le
difficoltà che si incontrano e gli errori che si possono
commettere in un processo di misurazione.
Una riflessione sulle
unità di misura locali del passato e, dove permangono ancora,
del presente, così come sulle unità di misura di altri
popoli e di altri tempi, potrà servire a consolidare l'idea
della convenzionalità del sistema in uso.
Nell'uso di unità
di misura convenzionali si raccomanda di uniformarsi alle norme del
"Sistema Internazionale di Unità" (riportate nel
D.P.R. n. 802 del 12 agosto 1982), che tra l'altro prescrivono di
posporre il simbolo ("marca") al valore numerico in linea
con esso, senza farlo seguire da un punto; si suggerisce anche di
evitare esercitazioni con unità di misura scarsamente usate,
ad esempio il miriagrammo.
Quanto all'uso delle "marche"
nella risoluzione di problemi, essendo inadatto a questo livello di
età uno sviluppo sistematico dei calcoli dimensionali, è
preferibile che esse non vengano riportate nelle indicazioni delle
operazioni. E' invece opportuno che accanto alle operazioni stesse si
riporti una descrizione del procedimento nella quale si indicherà
l'unità di misura di ciascun risultato man mano ottenuto.
E'
da tenere, inoltre, presente che possono essere misurati sia gli
aspetti della realtà fisica direttamente esperibili
(lunghezze, tempi, pesi, capacità, temperature,...) sia
aspetti della realtà economica e sociale (produzione,
migrazione, variabilità delle nascite,...). Il "misurare"
è quindi da considerarsi come uno strumento conoscitivo che
aumenta le possibilità di comprendere i fatti e i fenomeni,
come, viceversa, dallo studio dei fatti e dei fenomeni si può
comprendere che la misura non è limitabile ai ristretti campi
delle lunghezze, dei pesi o delle aree.
5.
Gli elementi di logica e di
insiemistica hanno come obiettivo principale la padronanza dei
relativi linguaggi e il loro impiego in contesti
significativi.
L'insegnante, inoltre,
condurrà l'alunno, con esempi concreti, all'impiego corretto
di termini come "tutti", "qualcuno", ecc. Ciò,
peraltro, non comporterà necessariamente l'impiego della
simbologia matematica relativa agli insiemi e alle operazioni
insiemistiche e logiche.
Si raccomanda di non introdurre nozioni
in modo scorretto, essendo preferibile posticipare la precisazione di
un concetto alla rettifica di nozioni già introdotte
impropriamente. Ad esempio, è opportuno che il quadrato sia
presentato come caso particolare del rettangolo, evitando di far
credere che un rettangolo è tale solo se ha, necessariamente,
lati disuguali. Così pure una particolare cura dovrà
essere posta al segno di "uguaglianza"; quando, ad esempio,
si hanno catene di operazioni, anziché il segno di uguaglianza
(che in questo contesto indica il compimento di un'operazione, e che
spesso viene usato in modo improprio) si impiegheranno altri segni
(ad esempio, si potrà ricorrere ai grafi).
6.
Le raccolte dei dati, effettuate in
contesti diversi e opportunamente organizzate, condurranno alle prime
nozioni di statistica descrittiva anche attraverso visualizzazioni
immediate.
Quanto alle prime nozioni
di probabilità è importante che il fanciullo sia
condotto ad accettare senza turbamento situazioni di incertezza. Si
può raggiungere molto bene questo scopo mediante il gioco:
molti giochi hanno carattere aleatorio o ricorrono alla sorte per
l'assegnazione di particolari ruoli. L'abilità del giocatore
consiste nel saper scegliere, fra le varie mosse possibili, quella
che offre maggiore probabilità di vittoria; si tratta dunque,
in primo luogo di condurre l'alunno a compiere confronti di
probabilità. Ciò può essere fatto dapprima in
termini più vaghi, e poi in situazioni ben
schematizzate.
Anche l'informatica richiede un'attenta
considerazione: da un lato, essa mette in evidenza l'idea di
algoritmo, già presente nell'aritmetica ma suscettibile di un
impiego assai più vasto; dall'altro, essa presenta il
calcolatore come strumento di esplorazione del mondo dei numeri, di
elaborazione e di interazione. Si terrà presente che esso è
diventato uno strumento importante nella società contemporanea
e non può, quindi, essere ignorato; ma, nello stesso tempo,
sarà opportuno evitare infatuazioni, considerato che nessuno
strumento, per quanto tecnologicamente sofisticato, può avere
da solo effetti risolutivi.
In definitiva, l'introduzione al
pensiero e all'attività matematica deve rivolgersi in primo
luogo a costruire, soprattutto là dove essa si manifesta
carente, una larga base esperienziale di fatti, fenomeni, situazioni
e processi, sulla quale poi sviluppare le conoscenze intuitive, i
procedimenti e gli algoritmi di calcolo e le più elementari
formalizzazioni del pensiero matematico.
Si favorirà così
la formazione di un atteggiamento positivo verso la matematica,
intesa sia come valido strumento di conoscenza e di interpretazione
critica della realtà, sia come affascinante attività
del pensiero umano.