A che cosa servono le guide per gli insegnanti?
A parte il termine - "guida" - un po infelice, ma ormai consolidato nella "didattica", si tratta di uno strumento con cui, in particolare nel nostro caso:
si vogliono esplicitare meglio limpostazione delle unità didattiche e le motivazioni che hanno portato a certe scelte nella stesura delle schede;
si vuole illustrare la scena (il modo di lavorare in classe, i ruoli dellinsegnante, della classe e dei singoli alunni, le pause per riflessioni e discussioni, i possibili sviluppi fuori canovaccio, cioè il contesto della gestione delle schede) che si aveva in mente durante la redazione dei testi;
si vuole, così, aiutare linsegnante nellutilizzo del materiale didattico proposto: i suggerimenti duso possono essere seguiti o possono essere un punto di riferimento per fare consapevolmente differenti scelte di gestione in classe; con lo stesso fine sono spesso proposte delle soluzioni ai quesiti presenti nelle schede e degli approfondimenti (culturali e didattici) a livello adulto (cioè indirizzate agli insegnanti); ciò può essere utile anche per comprendere e far fronte alle difficoltà (tecniche, concettuali o, più in generale, culturali) manifestate dagli alunni;
in questo modo si vuole, inoltre, facilitare una valutazione delle unità didattiche da parte degli insegnanti: le loro annotazioni sullesito delle schede, sulle parti che hanno funzionato meglio e quelle che hanno funzionato meno (anche in relazione al modo con cui si è scelto di gestirle in classe), sui tempi di svolgimento, le indicazioni per modifiche (eventualmente già sperimentate con gli alunni), serviranno per tentare miglioramenti, o cambiamenti più radicali, delle unità didattiche e delle schede e per integrare o modificare le "guide".
Le guide delle varie unità didattiche sono articolate in due parti:
una dedicata all'illustrazione delle finalità e dell'impostazione dell'u.d. (unità didattica) e all'indicazione di alcuni criteri e alcuni suggerimenti generali per la gestione delle schede,
una in cui, scheda per scheda, saranno date indicazioni più specifiche e puntuali, organizzate in note (del tipo 1.3.2: nota 2 al paragrafo 3 della scheda 1); leggendo in parallelo scheda e note si comprendono meglio gli obiettivi della scheda e ci si rende conto delle difficoltà concettuali e/o degli spunti didattici presenti nel testo, che una normale lettura da "adulto" (che spontaneamente integra quanto legge con la sua cultura e le sue sistemazioni concettuali) non coglierebbe.