MAtematica per COnoscere e per SApere
Guida per gli insegnanti
Presentazione del progetto MaCoSa
1. Il nucleo
di ricerca didattica MaCoSa e le finalità del progetto
2. Impostazione del progetto
3. I contenuti matematici e i
"nuovi programmi"
4. Le schede di lavoro
Guide alle
unità didattiche
Presentazione del progetto MaCoSa
Integrazione,
per gli insegnanti, dell'Introduzione al volume
1. Il nucleo di ricerca didattica MaCoSa e le finalità del progetto
MaCoSa è un progetto per l'insegnamento della
matematica nella scuola secondaria superiore che il nucleo di
ricerca didattica omonimo ha iniziato a elaborare e sperimentare
nel 1991/92.
Il nucleo ha avuto origine da alcune esperienze di aggiornamento e
dalle discussioni tra alcuni docenti della Scuola secondaria
superiore e un ricercatore del Dipartimento di Matematica
dell'Università di Genova che avevano collaborato alla
preparazione di esse. A partire da questo confronto si è
prospettata una attività di ricerca e sperimentazione.
Le difficoltà e i problemi che gli insegnanti incontravano
di fronte ai nuovi programmi di matematica per la scuola secondaria
superiore (NP) che si stavano delineando, la scarsa incidenza delle
attività di aggiornamento del Piano Nazionale Informatica
sugli aspetti culturalmente e didatticamente più significativi
delle innovazioni introdotte, la richiesta di itinerari didattici e
materiali per il lavoro in classe,
ci hanno orientato ad
avviare la costruzione e sperimentazione di un progetto
complessivo per l'insegnamento della matematica nella
scuola secondaria superiore.
Perché questa scelta?
Affrontare uno o più temi matematici isolatamente non ci è sembrata una scelta adeguata alle difficoltà che stava (e sta) incontrando l'attuazione dei NP. Ciò per vari motivi:
(1) Alle origini di queste difficoltà c'è il
fatto che molti insegnanti leggono i NP solo come programmi che
aggiungono temi nuovi a temi già presenti nei vecchi
programmi.
Per combattere la tendenza a trascurare i temi nuovi e,
soprattutto, a non cogliere i cambiamenti che dovrebbero investire i
temi vecchi, ci è sembrato opportuno mettere in luce la
necessità di un'attività di programmazione che
disarticoli e riaggreghi i temi elencati nei programmi in itinerari
didattici che colgano le interazioni tra i vari temi, ne
sfruttino le reciproche motivazioni e occasioni di esercizio e
consolidamento tecnico, realizzino economie e sinergie fondendo o
integrando argomenti matematici diversi (nel fare probabilità
si fa anche algebra, l'uso delle coordinate comporta attività
con le equazioni e offre possibilità per introduzioni
alternative e più efficaci di molti concetti geometrici, l'uso
della nozione di funzione permette di semplificare e raccordare vari
concetti,
per non parlare delle possibilità che offre
l'uso dei mezzi di calcolo).
(2) I temi nuovi creano problemi anche perché di per
sé comportano un insegnamento meno "tradizionale".
Ciò
non solo in quanto per vari di essi si è in assenza di
itinerari didattici "tramandati" ma, soprattutto, in quanto
il loro sviluppo necessariamente deve passare attraverso attività
di matematizzazione (ogni problema probabilistico comporta la
modellizzazione di un fenomeno casuale, mettere a punto un programma
di argomento matematico per il calcolatore comporta spesso la
schematizzazione in un modello matematico di una situazione
problematica e, in ogni caso, la precisazione sotto forma di
algoritmo di qualche procedimento e la sua traduzione in un
linguaggio formale,
).
(3) La natura della matematica e dei suoi modelli (ruolo delle definizioni e delle argomentazioni in matematica, caratteristiche dei modelli matematici rispetto ai modelli organizzati nelle altre discipline, organizzazione interna della disciplina, ) sono comprensibili gradualmente attraverso la costruzione di una rete complessa di riferimenti culturali ed esperienziali.
Per questi motivi abbiamo ritenuto opportuno tentare la strada di
riorganizzare temi e metodi matematici, e di riflettere sui problemi
del loro insegnamento, all'interno di itinerari didattici di più
ampio respiro conoscitivo, dando rilievo sia ai momenti della
matematizzazione e della discussione dei limiti dei modelli
matematici che a quello della analisi e messa a punto di
collegamenti, descrizioni, ragionamenti,
di tipo interno alla
matematica.
Del resto MACOSA è un acronimo per "Matematica
per Conoscere e per Sapere", etichetta con cui si vuole indicare
la finalizzazione della nostra attività al miglioramento
dell'insegnamento della matematica nella scuola secondaria superiore,
del quale spesso sono poco curati sia gli aspetti conoscitivi
(modelli matematici nella lettura e interpretazione della realtà)
che gli aspetti culturali (la padronanza della matematica non solo
"operativa", ma sapiente, cioè consapevole
della sua natura, dei suoi concetti e dei suoi metodi).
Del progetto sono stati elaborati e sperimenati
itinerari didattici e schede di lavoro per il biennio; è in
corso una revisione e integrazione di questi materiali e è
stata avviata l'elaborazione di itinerari e materiali per il
triennio. In prospettiva, si ha intenzione di rivedere
periodicamente il progetto, per aggiornarlo in base agli esiti
della sperimentazione e a modifiche dell'assetto didattico e
culturale che vengano ritenute opportune.
(1) Come già osservato, il progetto si presenta
anche come una proposta (da convalidare/modificare attraverso
un'attività di sperimentazione) di attuazione dei "nuovi
programmi" (NP): in accordo con i suggerimenti
metodologici ("Indicazioni didattiche") dei NP, è
articolato in itinerari didattici che integrano temi matematici
diversi, dà rilievo alle attività di matematizzazione,
.
E` parso utile avviare la costruzione del progetto anche per
proporre, come prototipi o termini di paragone, una impostazione e
una qualità alternative a quelle dei libri di testo più
diffusi, in genere di livello scadente e non rispondenti alle
indicazioni metodologiche dei NP.
Per altro i libri più diffusi non sono in linea neanche con
le indicazioni dei vecchi programmi. Si veda per esempio la premessa
ai programmi per i licei classico e scientifico:
«[
] seguendosi il metodo delle approssimazioni
successive, perché la consapevolezza delle parole, dei
concetti, delle proprietà, dei ragionamenti si consegue a poco
a poco, per gradi insensibili. E conviene, per tenere sempre vivo
l'interesse ai successivi sviluppi, dare largo posto all'intuizione,
al senso comune, all'origine psicologica e storica delle teorie, alla
realtà fisica, agli sviluppi che conducono ad affermazioni
pratiche immediate, mettendo da parte le nozioni statiche e rigide, e
quelle puramente logiche, ma che astraggono da ogni impulso
intuitivo. [
] Metodo dunque intuitivo-dinamico, in stretto
contatto col processo storico, senza esclusivismo di vedute, perché
solo così il patrimonio spirituale acquistato nella scuola
media inferiore può essere veramente ripreso, evoluto e
rafforzato nella scuola dell'ordine superiore».
(2) Per realizzare l'intreccio tra riflessioni interne e
uso di modelli matematici abbiamo organizzato il progetto in
itinerari didattici di ampio respiro,
a volte
riferiti a situazioni "reali" in cui introdurre,
sviluppare,
modellizzazioni di tipo matematico, facendo
anche riferimento a concetti di altre discipline (in genere le
applicazioni della matematica sono mediate dai modelli delle altre
discipline: la matematica non ha in sé tutti gli strumenti per
"contatti fisici" diretti),
a volte riferiti a temi
esplicitamente matematici (riflessioni sulla disciplina
"matematica": linguaggi per descrivere i vari tipi di
modelli, generalizzazioni, proprietà dei modelli, relazioni
tra modelli matematici diversi, modelli matematici che astraggono
proprietà di altri modelli matematici,
).
(3) Come obiettivi prioritari dell'insegnamento della matematica abbiamo assunto i seguenti:
a) | rendere gli alunni consapevoli del ruolo e della natura dei modelli matematici |
b) | far loro raggiungere un certo livello di abilità nell'applicare, elaborare, confrontare modelli matematici (attività da riferire al modo in cui si fa e si usa la matematica ai nostri giorni: delega ai mezzi di calcolo degli aspetti più meccanici, capacità di orientarsi, di scegliere i modelli matematici appropriati, di consultare manuali, più che saper far calcoli "meccanici" e ricordare "ricette") |
c) | renderli consci delle interazioni (oggi e nella storia) della matematica con il "resto", |
d) | far percepire la scuola come sede di formazione culturale, |
e) | concorrere all'educazione a leggere, scrivere, organizzarsi, dubitare, |
Gli obiettivi a-c sono
essenziali sia per chi non proseguirà gli studi (ruolo e uso
della matematica nelle professioni), sia per chi proseguirà
(scelte consapevoli degli studi successivi).
Gli obiettivi d-e sono da
perseguire attraverso le scelte di impostazione culturale - vedi (2)
- e le scelte metodologiche - vedi (4) -. Essi sono essenziali per
interagire concettualmente con gli alunni (come mettono in luce anche
le ricerche sui processi di apprendimento):
(4) Per quanto riguarda i materiali didattici e altri
aspetti metodologici:
si è scelto di organizzare gli itinerari
didattici in unità didattiche composte ciascuna da più
schede di lavoro:
tutte le unità didattiche prevedono spunti per attività al calcolatore (in aula computer, nell'aula normale con computer tascabili, , a seconda dei casi e delle scelte dell'insegnante); in alcuni casi è previsto l'impiego di software specifico per il progetto;
alle unità didattiche si affiancano:
(5) Le riunioni periodiche degli insegnanti che
partecipano alla elaborazione e sperimentazione del progetto sono
utili non solo per verificare l'andamento del lavoro delle classi, ma
anche perché il confronto con i colleghi (riferito a una
stessa proposta didattica) sulle difficoltà incontrate e sui
modi in cui sono state affrontate, su come la classe ha risposto agli
stimoli proposti,
è utile per riflettere sul proprio
modo di insegnare (questi aspetti sono spesso trascurati nella
programmazione collegiale delle scuole). Parte delle riunioni sono
dedicate ad attività di aggiornamento "matematico".
A partire dal 1994/95, la stampa del progetto per il
biennio è effettuata presso una Casa Editrice, tramite una
convenzione tra questa e il Dipartimento di Matematica
dell'Università di Genova, in modo da permettere l'uso del
materiale (e la sperimentazione del progetto) da parte di un maggior
numero di insegnanti, anche di scuole non situate in provincia di
Genova o province limitrofe. Anche in quest'ultimo caso, situazione
per situazione, si potranno studiare forme opportune di
confronto/consulenza/aggiornamento/
.
Guide per gli insegnanti, schede di verifica, floppy disk,
eserciziari integrativi
sono riprodotti e distribuiti (direttamente o via Internet) agli
insegnanti sperimentatori direttamente dal gruppo, assieme a copia
dei volumi del progetto (che vengono acquistati dal gruppo: l'editore
non distribuisce copie saggio alle scuole).
3. I contenuti matematici e i "nuovi programmi"
Il progetto assume come riferimento i temi previsti dai "nuovi
programmi" per il biennio, temi che ricalcano quelli dei
programmi in vigore nella scuola media inferiore.
Sotto abbiamo riportato un elenco dei contenuti previsti per
i vari temi dai programmi "Brocca", nelle versioni A
(programma "debole", per gli indirizzi classico,
linguistico, pedagogico e artistico) e B (programma "forte",
per gli indirizzi scientifico, scientifico-tecnologico, tecnologico
ed economico), e dai programmi del "Progetto '92" (per gli
istituti professionali); altri "nuovi programmi" ("PNI",
"Leonardo",
) hanno piccole differenze da questi. Ci riferiamo ai programmi "Brocca" e simili, anche se la prevista "autonomia scolastica" dovrebbe consentire maggiore flessibilità nella organizzazione dei curricoli.
Nel riportare i contenuti elencati nei programmi, per sintesi o
per maggiore chiarezza, a seconda dei casi, abbiamo fatto qualche
piccola modifica linguistica (abbiamo scritto «introduzione»
invece di «introduzione intuitiva», «polinomi»
invece di «monomi e polinomi»,
), e abbiamo
aggiunto alcune specificazioni («casi particolari»,
) e alcuni argomenti («"studio" di funzioni e
soluzioni di equazioni», «grafici vari», «avvio
alle presentazioni assiomatiche»,
) indicati nei
commenti.
Ricordiamo che l'ordine di elencazione dei temi e, all'interno
di questi, dei vari contenuti, non intende suggerire alcun ordine di
svolgimento: nelle Indicazioni didattiche presenti nei
programmi si sottolinea che l'insegnante deve disaggregare i
programmi e riaggregarne e riordinarne i contenuti secondo opportuni
itinerari didattici.
Più avanti abbiamo riprodotto sia le Finalità
che le Indicazioni didattiche dei "programmi Brocca";
nelle altre versioni dei "nuovi programmi" queste parti
generali sono pressocché uguali.
B |
B |
P |
1. GEOMETRIA DEL PIANO E DELLO SPAZIO | |
| | | 1 |
Piano euclideo e sue trasformazioni isometriche |
| | | 2 | Figure piane e (alcune) loro proprietà |
| | | 3 | Poligoni equiscomponibili |
| | | 4 | Teorema di Pitagora |
| 5 | Omotetie e similitudini del piano | ||
| | 6 | Teorema di Talete | |
| | | 7 | Piano cartesiano (come modello del piano euclideo) |
| | | 8 | Retta nel piano cartesiano |
| | 9 | Parabola nel piano cartesiano (casi particolari) | |
| | 10 | Iperbole equilatera nel piano cartesiano (casi particolari) | |
| 11 | Cerchio nel piano cartesiano | ||
| | 12 | Coseno e seno degli angoli convessi | |
| | | 13 | Relazione fra lati e angoli nei triangoli rettangoli |
| | | 14 | Cenni alla geometria dello spazio; esempi di trasformazioni geometriche nello spazio |
| | | 15 | Individuazione di simmetrie in solidi geometrici |
| | | 16 | Avvio, riferendosi a vari campi, alle presentazioni assiomatiche |
B |
B |
P |
2. INSIEMI NUMERICI E CALCOLO | |
| | | 1 | Operazioni, ordinamento e loro proprietà negli insiemi dei numeri naturali, interi, razionali |
| | | 2 | Valori approssimati e loro uso nei calcoli (1); introduzione dei numeri reali (2) |
| 3 | Radicali quadratici (1) e operazioni elementari su di essi (2) | ||
| | | 4 | Il linguaggio dell'algebra e il calcolo letterale |
| | 5 | Espressioni algebriche interpretate/rappresentate con schemi di calcolo,grafi, | |
| | | 6 | Polinomi |
| | | 7 | Frazioni algebriche |
| | | 8 | Equazioni (1) e sistemi (2) di primo grado |
| | 9 | Equazioni (1) e sistemi (2) di secondo grado | |
| | | 10 | Disequazioni di primo grado |
| 11 | Disequazioni di secondo grado |
B |
B |
P |
3. RELAZIONI E FUNZIONI | |
| | | 1 | Insiemi ed operazioni su di essi |
| 2 | Prime nozioni di calcolo combinatorio | ||
| | 3 | Differenze e analogie strutturali | |
| 4 | Leggi di composizione ed individuazione di particolari strutture | ||
| | | 5 | Prodotto cartesiano e relazioni binarie |
| | 6 | Relazioni d'ordine | |
| | 7 | Relazioni di equivalenza | |
| | 8 | Applicazioni (funzioni) | |
| | | 9 | Funzioni x ax+b (1), x ax2 (2), x a/x (3) e loro grafici |
| | 10 | Funzioni x ax2+bx+c e loro grafici | |
| 11 | "Studio" di funzioni e soluzioni di equazioni |
B |
B |
P |
4. ELEMENTI DI PROBABILITÀ E DI STATISTICA | |
| | | 1 | Semplici spazi di probabilità: eventi aleatori |
| | 2 | Eventi disgiunti e "regola della somma" | |
| | 3 | Probabilità condizionata (1), probabilità composta (2) | |
| | 4 | Eventi indipendenti e "regola del prodotto" | |
| | | 5 | Elementi di statistica descrittiva: grafici vari (1), frequenza (2) |
| | 6 | Rilevazione di dati (1), valori di sintesi (2), indici di variabilità (3) |
B |
B |
P |
5. ELEMENTI DI LOGICA E DI INFORMATICA | |
| | | 1 | Logica delle proposizioni: proposizioni elementari e connettivi, valori di verità di una proposizione composta |
| | 2 | Inferenza logica, principali regole di deduzione | |
| | 3 | Variabili e predicati (1), quantificatori (2) | |
| | 4 | Analisi, organizzazione e rappresentazione di dati | |
| | | 5 | Costruzione di algoritmi e loro rappresentazione |
| | 6 | Automi finiti, alfabeti, parole e grammatiche generative | |
| | 7 | Sintassi e semantica | |
| | | 8 | Analogie e differenze tra linguaggio naturale e linguaggi artificiali |
| | | 9 | Prima introduzione ai linguaggi formali |
Laboratorio di informatica: | ||||
| | | 10 | Utilizzazione di un linguaggio di programmazione |
| | | 11 | Analisi di problemi e loro soluzioni mediante linguaggi di programmazione |
| | | 12 | Analisi di problemi e loro soluzioni mediante altri opportuni "ambienti informatici" |
FINALITÀ (dai "programmi Brocca")
L'insegnamento di matematica e di informatica promuove:
1. lo sviluppo di capacità intuitive e logiche;
2. la capacità di utilizzare procedimenti euristici;
3. la maturazione dei processi di astrazione e di formazione
dei concetti;
4. la capacità di ragionare induttivamente e
deduttivamente;
5. lo sviluppo delle attitudini analitiche e sintetiche;
6. l'abitudine alla precisione di linguaggio
7. la capacità di ragionamento coerente ed argomentato;
8. la consapevolezza degli aspetti culturali e tecnologici
emergenti dei nuovi mezzi informatici;
9. l'interesse per il rilievo storico di alcuni importanti eventi
nello sviluppo del pensiero matematico.
Riferimenti generali
La matematica, parte rilevante del pensiero umano ed elemento
motore dello stesso pensiero filosofico, ha in ogni tempo operato su
due fronti: da una parte si è rivolta a risolvere problemi ed
a rispondere ai grandi interrogativi che man mano l'uomo si poneva
sul significato della realtà che lo circonda; dall'altra,
sviluppandosi autonomamente, ha posto affascinanti interrogativi
sulla portata, il significato e la consistenza delle sue stesse
costruzioni culturali.
Oggi queste due attività si sono ancor più
accentuate e caratterizzate. La prima per la maggiore capacità
di interpretazione e di previsione che la matematica ha acquistato
nei riguardi dei fenomeni non solo naturali, ma anche economici e
della vita sociale in genere, e che l'ha portata ad accogliere e a
valorizzare, accanto ai tradizionali processi deduttivi, anche i
processi induttivi. La seconda per lo sviluppo del processo di
formalizzazione che ha trovato nella logica e nell'informatica un
riscontro significativo.
Sono due spinte divergenti, ma che determinano con il loro
mutuo influenzarsi, il progresso del pensiero matematico.
Coerentemente con questo processo l'insegnamento della
matematica si è sempre orientato, e continua a orientarsi, in
due distinte direzioni: da una parte "leggere il libro della
natura" e matematizzare la realtà esterna; dall'altra
simboleggiare e formalizzare i propri strumenti di lettura attraverso
la costruzione di modelli interpretativi. Queste due direzioni
confluiscono, intrecciandosi ed integrandosi con reciproco vantaggio,
in un unico risultato: la formazione e la crescita dell'intelligenza
dei giovani.
Le finalità indicate sopra sono comuni a tutti gli
indirizzi di studio perché concorrono, in armonia con
l'insegnamento delle altre discipline, alla promozione culturale e
alla formazione umana di tutti i giovani, anche di coloro che non
intendono intraprendere studi scientifici e di quelli che decidono di
orientarsi più direttamente verso il mondo del lavoro.
In un corso di studi ad indirizzo tecnico-scientifico (per i
quali è previsto il programma B) l'insegnamento deve inoltre
confermare l'orientamento dei giovani per questo tipo di studi,
potenziare e sviluppare le loro attitudini e dare le necessarie
conoscenze per seguire proficuamente e senza traumi gli studi
scientifici o tecnici a livello superiore.
Obiettivi di apprendimento
Alla fine del biennio lo studente deve dimostrare di
essere in grado di:
1. individuare proprietà invarianti per
trasformazioni elementari;
2. dimostrare proprietà di figure geometriche;
3. utilizzare consapevolmente le tecniche e le procedure di
calcolo studiate;
4. riconoscere e costruire relazioni e funzioni;>
5. matematizzare semplici situazioni riferite alla comune
esperienza e a vari ambiti disciplinari;
6. comprendere e interpretare le strutture di semplici formalismi
matematici;
7. cogliere analogie strutturali e individuare strutture
fondamentali;
8. riconoscere concetti e regole della logica in contesti
argomentativi e dimostrativi;
9. adoperare i metodi, i linguaggi e gli strumenti informatici
introdotti;
10. inquadrare storicamente qualche momento significativo
dell'evoluzione del pensiero matematico.
INDICAZIONI DIDATTICHE (dai "programmi Brocca")
Non ci si può illudere di poter partire dalla disciplina
già confezionata, cioè da teorie e da concetti già
elaborati e scritti, senza prendersi cura dei processi costruttivi
che li riguardano. È invece importante partire da situazioni
didattiche che favoriscano l'insorgere di problemi matematizzabili,
la pratica di procedimenti euristici per risolverli, la genesi dei
concetti e delle teorie, l'approccio a sistemi assiomatici e formali.
Le fonti naturali di queste situazioni sono il mondo reale, la stessa
matematica e tutte le altre scienze. Ciò lascia intravedere
possibili momenti di pratica interdisciplinare, prima nella scoperta
e nella caratterizzazione delle diverse discipline in base al loro
oggetto e al loro metodo, poi nel loro uso convergente nel momento
conoscitivo.
Dei processi di matematizzazione esistono modelli storici
esemplari in grado di illustrarne anche le intrinseche difficoltà:
si pensi alla matematizzazione pre-euclidea in ambito geometrico e al
suo difficile rigoroso approdo euclideo-hilbertiano, al sistema
formale dell'aritmetica, delle teorie riguardanti i numeri reali,
alla logica, alla probabilità, ecc.. riguardanti i numeri
reali, alla logica, alla probabilità, ecc.. In tale senso
proprio la riflessione sul ruolo dei modelli e del linguaggio
matematico in fisica e nei sistemi complessi della biologia e della
sociologia fa cogliere la portata di questo riferimento anche per la
didattica della matematica.
Il problema didattico centrale che si pone al docente
nell'attuazione dei programmi risiede nella scelta di situazioni
particolarmente idonee a far insorgere in modo naturale congetture,
ipotesi, problemi. Per una pratica didattica così finalizzata,
offrono prioritaria ispirazione i risultati delle ricerche in campo
storico-epistemologico, in quello psico-pedagogico, nonché in
quello metodologico-didattico.
La scelta delle situazioni e dei problemi rientra in un quadro
più vasto di progettazione didattica che si realizza
attraverso la valutazione delle disponibilità psicologiche e
dei livelli di partenza dei singoli studenti, l'analisi e la
determinazione degli obiettivi di apprendimento, l'analisi e la
selezione dei contenuti, l'individuazione di metodologie e tecniche
opportune, l'adozione di adeguate modalità di verifica. Questa
progettazione sostiene il lavoro didattico, favorisce la collocazione
dei contenuti nel quadro del sapere scientifico, permette di
individuare con più chiarezza la loro importanza e la
difficoltà del loro apprendimento.
Il programma si articola in cinque temi. A questi si aggiunge
un laboratorio di informatica, con valore operativo trasversale
rispetto ai temi.
Non è prevista una scansione annuale dei contenuti.
L'ordine con cui sono proposti i cinque temi non è da
interpretare come ordine di svolgimento. Si suggerisce che il docente
li sviluppi in modo integrato, partendo da situazioni o contesti che
ne mettano in luce le reciproche relazioni e connessioni, nel
rispetto dell'identità caratteristica degli argomenti. Ferma
restando per tutti l'acquisizione dei contenuti indicati, è
necessario che il docente produca esemplificazioni, situazioni e
applicazioni tendenzialmente orientate secondo le esigenze e gli
interessi preminenti dei vari indirizzi di studio.
I linguaggi di programmazione, gli algoritmi risolutivi dei
problemi e l'aspetto operativo offerto dai calcolatori si possono
utilizzare come occasioni per valorizzare nuovi accessi
all'astrazione, modalità più dirette e distinte di
familiarizzazione con i linguaggi formali.
La verifica dell'apprendimento deve essere strettamente
correlata e coerente, nei contenuti e nei metodi, con il complesso di
tutte le attività svolte durante il processo di
insegnamento-apprendimento. Non può quindi ridursi ad un
controllo formale sulla padronanza solo delle abilità di
calcolo o di particolari conoscenze mnemoniche; deve invece vertere
in modo equilibrato su tutte le tematiche e tenere conto di tutti gli
obiettivi evidenziati nel programma. A tale fine il docente può
servirsi di verifiche scritte e orali.
Le verifiche scritte possono essere articolate sia sotto forma
di problemi ed esercizi di tipo tradizionale, sia sotto forma di
test; possono anche consistere in brevi relazioni su argomenti
specifici proposti dal docente o nella stesura (individuale o a
piccoli gruppi) di semplici programmi costruiti nell'ambito del
laboratorio di informatica.
Le interrogazioni orali sono utili soprattutto per valutare le
capacità di ragionamento e i progressi raggiunti nella
chiarezza e nel!a proprietà di espressione.
Nel corso delle verifiche scritte è giustificato l'uso
degli stessi sussidi didattici utilizzati nell'attività di
insegnamento-apprendimento (calcolatrici tascabili, strumenti da
disegno, e, se ritenuto opportuno, manuali e testi scolastici).
Si sono riprodotte anche Finalità e Indicazioni
didattiche perché, nonostante il soddisfacente quadro
di assieme, che ben si raccorda con i programmi della scuola
dell'obbligo, i contenuti elencati e le differenziazioni per tipo di
scuola in più punti sollevano perplessità o sono poco
comprensibili. Per interpretare i programmi è, quindi,
necessario, far riferimento, a mo' di "costituzione", a
queste indicazioni generali.
Nel seguito, tema per tema, espliciteremo alcune osservazioni
critiche e le scelte, interpretative e correttive, che
abbiamo operato nella nostra attività: il nostro progetto non
è una applicazione routinaria dei programmi, ma è parte
integrante di un'attività di ricerca e sperimentazione
didattica, finalizzata a indurre innovazioni migliorative dei
percorsi formativi.
La scheda 3 dell'unità didattica La matematica
e i suoi modelli illustra in maniera abbastanza esauriente
l'immagine della matematica e gli atteggiamenti verso di
essa che cerchiamo di "costruire" con la nostra
proposta didattica.
Esaminando il volume Gli oggetti
matematici (e, in particolare, il relativo indice)
si possono ricostruire i contenuti matematici del progetto.
Ora, tema per tema, riferendosi all'elenco numerato con cui abbiamo sintetizzato i programmi "Brocca",
illustriamo brevemente come abbiamo deciso di svilupparne i
contenuti, rinviando a parti specifiche delle guide alle varie unità
didattiche per approfondimenti.
La geometria del piano e dello spazio
Ritenendo impraticabile una presentazione assiomatica della
geometria, abbiamo deciso di introdurre alcuni concetti geometrici
per via analitica:
riferendosi al piano: punto come coppia di numeri
reali, figura come insieme di punti, traslazione
come particolare funzione numerica a 2 input e 2 output, distanza
come opportuna funzione numerica a 4 input 1 output, direzione
come elemento dell'intervallo [0,360),
e, poi, di introdurre altri concetti e affrontare problemi e
dimostrazioni a volte analiticamente, a volte sinteticamente (ad
esempio una semiretta, invece che analiticamente, mediante un
sistema equazione+disequazione, può essere descritta come
l'insieme di punti in cui un punto dato può essere trasformato
mediante traslazioni di direzione fissata).
Questi concetti vengono introdotti man mano come modelli
matematici che astraggono e generalizzano concetti "fisici"
(dalle posizioni su righe e su superfici individuate con strumenti di
misura ai punti come n-uple di numeri, dalle direzioni
scandite da un goniometro alla associazione di un intervallo [a,b) ai
punti del cerchio x2+y2=1,
), dopo lo
svolgimento di riflessioni e attività operative (con strumenti
da disegno e di misura) in situazioni "concrete".
In questa impostazione, il piano euclideo (punto 1
dell'elenco) è introdotto come R2 dotato
della distanza euclidea. Rinunciando a una presentazione assiomatica,
come fanno anche i NP, non si vede come se ne possa dare una
presentazione diversa da questa (l'idea di introdurre il piano
cartesiamo - punto 7 dell'elenco - come "modello" del piano
euclideo, suggerita dai NP, sembrerebbe fa riferimento al concetto di
"modello di un sistema di assiomi", ma ciò sarebbe
contraddittorio con la rinuncia a una presentazione assiomatica;
l'unica interpretazione che ci pare possibile sia intendere il piano
cartesiano come "modello matematico" del concetto
pre-matematico di piano euclideo).
Il cerchio, in quanto è il luogo geometrico più
facile e più "significativo", nonostante che i NP
lo menzionino esplicitamente sono nel caso degli istituti
professionali, nel progetto è un concetto geometrico
introdotto tra i primi e su di esso poggia l'introduzione di vari
altri concetti (direzione, funzioni trigonometriche,
).
Le funzioni trigonometriche (anche la funzione tangente)
vengono definite non solo per gli angoli convessi (come
suggerirebbero i NP), in quanto ciò, oltre ad essere una
scelta secondo noi didatticamente poco efficace, sarebbe
difficilmente conciliabile con l'introduzione delle rotazioni, con i
riferimenti alle applicazioni extra-matematiche, con l'uso dei mezzi
di calcolo,
(incomprensibilmente, i NP escludono totalmente le
funzioni trigonometriche nel caso del programma Brocca-A).
Dal momento che i NP prevedono per tutti lo studio delle
funzioni x ax2 e x a/x e dei movimenti piani, il progetto prevede per tutti (anche per
le scuole con il programma Brocca-A), anche se con diversi livelli di
approfondimento, parabole e iperboli equilatere.
Analogamente non abbiamo ritenuto opportuno limitare
l'argomento delle omotetie e delle similitudini al
programma Brocca-B: se si intendono le similitudini in senso
"pre-matematico" (senza presentazioni assiomatiche, non in
forma analitica,
), non si vede come se ne possa fare a meno
per introdurre la retta nel piano cartesiano; se si intende
presentare "matematicamente" le isometrie, non si vede
perché non introdurre prima il più facile concetto di
omotetia.
È vero che questi concetti verranno ripresi e
approfonditi nel triennio, ma non si vede perché non darne una
"prima" (o "seconda", in quanto si tratta di temi
già affrontati nella scuola dell'obbligo
) presentazione
già ora, nell'ottica di una ripresa a "spirale"
degli argomenti, e tenendo conto che per gli stessi argomenti, in
indirizzi scolastici differenti, si possono prevedere diversi livelli
di approfondimento.
Non si tratta di fare degli "anticipi", ma di
utilizzare, in modi opportuni, terminologie e concetti che trovano
naturali intrecci con altri concetti previsti dai NP e di
porre, per tempo, le basi per la costruzione di successivi
livelli di formalizzazione. Ci pare fondamentale questo aspetto,
sia per dare una immagine corretta e "viva" della
matematica, sia per non irrigidire gli studenti nell'identificazione
dei concetti con particolari definizioni, particolari procedimenti di
calcolo,
e nella loro classificazione in aree (la geometria,
l'algebra, l'analisi, la probabilità,
) non comunicanti.
La presentazione delle tematiche geometriche nel progetto è
fortemente intrecciata a quella di altri argomenti: funzioni,
equazioni, numeri, uso del calcolatore,
Per indicazioni più approfondite sullo sviluppo nel
progetto dei contenuti geometrici, si vedano le guide alle uu.dd. Per
strada e La matematica e lo spazio.
Insiemi numerici e calcolo - Relazioni e funzioni
Per l'introduzione dei numeri abbiamo scelto un
approccio costruttivista; in breve:
numeri reali come opportune successioni di caratteri
(cifre, "." e ""), con una opportuna
relazione di "eguaglianza" (3.7999
=3.8000
,
ecc.),
definizione algoritmica delle operazioni sui numeri
decimali limitati,
estensione di queste ai numeri reali mediante i concetti
di approssimazione e, senza formalizzazioni, di limite/funzione
continua (es.: per ottenere il risultato di x·y con una certa
precisione basta operare su intervalli di indeterminazione per x e
per y sufficientemente piccoli).
I numeri naturali, interi, periodici/razionali, decimali
limitati e limitati in altre basi vengono studiati come particolari
sottoinsiemi di R chiusi rispetto ad alcune operazioni.
Non si è ritenuto opportuno né, ovviamente,
introdurre i numeri reali per via assiomatica, né presentare
la costruzione dei vari insiemi numerici a partire da N:
sarebbe dispendioso e difficile introdurre gli strumenti
algebrico-logico-insiemistici per effettuare "correttamente"
la costruzione anche il solo passaggio agli interi
e, soprattutto, per questo livello scolastico, non se ne vedono
motivazioni didattiche (in un corso universitario di algebra la
costruzione di Q a partire da N può essere invece
un'occasione di applicazione di concetti come partizione, immersione,
) o culturali (in un corso universitario sui fondamenti della
matematica può essere invece significativo costruire con
tecniche insiemistiche a partire dall'aritmetica di Peano un modello
per gli assiomi dei numeri reali).
Per ulteriori commenti si veda la guida all'u.d. I numeri.
L'introduzione dei numeri viene svolta contestualmente ad
attività di elaborazione statistica, attività con mezzi
di calcolo, riflessioni sui codici,
. Indicazioni al riguardo
sono presenti anche nelle guide alle uu.dd. Le statistiche e
La automazione.
Sin dalle prime schede viene introdotto il concetto di
funzione, sotto forma sia di algoritmo che di tabella e di
grafico. Pur in assenza di esplicite definizioni (come: "dicesi
funzione un insieme di coppie (x,y) tale che
") si tratta
di presentazioni sufficientemente rigorose (il concetto di algoritmo
può essere precisato riferendosi a un linguaggio di
programmazione, il grafico e la tabella sono insiemi di coppie
o di n-uple di numeri tali che
). Il concetto di
funzione viene meglio formalizzato nella u.d. Funzioni ed
equazioni, prevista per la classe seconda.
Il riferimento a questo concetto, inevitabile in una visione
non "preistorica" della matematica e dei suoi usi, entra in
gioco nella definizione dei termini (espressioni algebriche,
nei NP) e, quindi, delle formule (equazioni e disequazioni).
Nel progetto abbiamo dato particolare rilievo, soprattutto in
classe prima, all'analisi della struttura dei termini (che ci
pare importante per impostare su basi solide l'uso dei linguaggio
algebrico e dei linguaggi formali) e alla messa a punto di un lessico
"algebrico" generale, più vicino alla
terminologia impiegata dalle applicazioni per il calcolo simbolico
che a quella "scolastica" (vedi la guida alla scheda 4 di
Le statistiche).
Riflessioni, di approfondimento e di sintesi, sulla risoluzione
(grafica, numerica e simbolica) di equazioni, sistemi e
disequazioni (presente in contesti vari fin dall'inizio della classe
prima) e sulle funzioni polinomiali sono previste per la classe
seconda, e sono volte non tanto alla messa a punto di specifiche
tecniche, quanto alla individuazione di metodi basati sull'uso, più
o meno formalizzato, di alcuni concetti generali (funzione
inversa, funzione iniettiva, continuità, connettivi logici,
). Vedi la guida all'u.d. Funzioni ed Equazioni.
È previsto l'uso sistematico del computer, sia
per la rappresentazione e lo studio grafico di funzioni ed equazioni
che per attività di calcolo simbolico, sia con software ad hoc
(elaborato dal gruppo) che con software commerciale (Derive, in
particolare). L'uso del computer (pure in attività di
programmazione) è importante anche per motivare, esercitare e
inquadrare in un contesto più generale l'uso dei formali, di
cui l'usuale linguaggio algebrico è solo un esempio (vedi, più
avanti, i commenti al tema "elementi di logica e informatica").
I NP si soffermano in particolare su alcune funzioni (e alcune
equazioni), intendendo che queste devono essere particolarmente
approfondite.
Ma ovviamente occorre esaminare anche altre funzioni
(equazioni), quanto meno per mettere in luce, per contrasto, le
caratteristiche di quelle che verranno studiate più a fondo.
E, come emerge da osservazioni presenti nei commenti ai temi
"Insiemi numerici e Calcolo" e "Elementi di Logica e
di Informatica", nello studiare funzioni ed equazioni, occorre
evitare di introdurre tecniche ad hoc per questioni che possono
essere affrontate con metodi più generali o di
sviluppare su casi particolari aspetti che, senza dispendio e con
maggiore significatività, possono essere visti in contesti
più generali.
Pare ovvio, quindi, risolvere per via grafica/numerica anche
equazioni, disequazioni e sistemi di cui per ora non si studiano
procedimenti risolutivi di tipo simbolico (cioè "algebrico"),
considerare i radicali quadratici come casi particolari di elevamenti
alla potenza, studiare procedimenti generali per trasformare termini
in termini equivalenti, comporre e operare con funzioni di vario
genere (non solo nei casi particolari delle funzioni polinomiali,
delle traslazioni,
), individuare "analogie strutturali"
tra funzioni e tra relazioni diverse,
Quindi, anche se i NP parlano esplicitamente solo di radicali
quadratici, e solo per il Brocca-B, abbiamo considerato naturale
affrontare, a un primo livello, le potenze a esponente non intero.
Così, anche se i NP esplicitano l'argomento delle
disequazioni di 2° grado solo per il Progetto '92, abbiamo
ritenuto giusto risolvere graficamente e, in alcuni casi,
simbolicamente anche disequazioni diverse da quelle di 1° grado.
Analogamente, poiché è previsto lo studio delle
funzioni polinomiali (i polinomi, per noi, sono i "polinomi in n
indeterminate", non le somme di monomi stranamente definiti), ci
è parso naturale che si affronti, a un primo livello, lo
studio delle equazioni polinomiali di grado superiore al 2°.
Anche se i NP per il Progetto '92 e il Brocca-A non citano tra
i contenuti l'individuazione di particolari strutture (ma, nel
caso del Brocca-A si parla di analogie strutturali nel commento al
tema "Relazioni e Funzioni" e, per tutti gli indirizzi,
nelle finalità esse sono indicate come un obiettivo di
apprendimento prioritario
, ed erano già presenti nei
programmi della scuola dell'obbligo), abbiamo ritenuto opportuno
mettere in luce per tutti alcune differenze e analogie tra strutture
(numeriche e non) diverse (insiemi numerici, insiemi di funzioni,
connettivi,
). Si veda in particolare la guida alla scheda 3 de
I numeri.
E prevediamo alcuni cenni al calcolo combinatorio per
tutti gli indirizzi (anche se i NP ne parlano esplicitamente solo per
il Brocca-B), in quanto utili per affrontare alcuni esempi
significativi di calcolo delle probabilità (ciò non
vuol dire che il calcolo combinatorio sia fondamentale o sia una
specie di "capitolo zero" del calcolo delle probabilità,
come invece viene inteso in alcuni libri di testo!). Vedi la guida
all'u.d. La matematica tra gioco e realtà.
Nota. A questo punto è il caso di aprire una
piccola parentesi sulle assenze di alcuni argomenti dai NP, o
da alcune versioni di essi, a cui abbiamo già accennato più
volte.
Una interpretazione, "malevola", di questo fenomeno
potrebbe essere: nel complesso dei lavori delle commissioni che hanno
formulato i programmi hanno avuto un peso non trascurabile le
tendenze (vicine agli interessi delle case editrici più
presenti nel mercato scolastico) a non creare troppe fratture con le
impostazioni dei [degli autori dei] libri di testo più
diffusi, per i quali, ad esempio, affrontare le disequazioni di 2°
grado vuol dire comunque metter su un apparato macchinoso per le
discussioni o affrontare il seno di 100° necessita di un trattato
"pedestre" di trigonometria.
Un'altra interpretazione, "benevola", potrebbe essere
quella rappresentabile con la seguente frase di un ipotetico
commissario: «Se si mettesse "avvio alle disequazioni di
2° grado" ci sarebbe il rischio che qualche insegnante [o
autore di libro di testo], invece di affrontarle con un approccio
grafico, riferendosi a situazioni problematiche significative,
,
metta su i soliti apparati macchinosi. Meglio non esplicitare questo
argomento, sottointendendo che nel contesto di una modellizzazione
con una funzione quadratica l'insegnante [l'autore] potrà
risolvere disequazioni di 2° grado in quanto non richiedono
prerequisiti concettuali non presenti nei programmi».
Alla luce delle "Indicazioni didattiche" e di
alcune osservazioni presenti nei "Commenti" ai temi,
propendiamo per la seconda interpretazione. E, comunque, è
ovvio che nelle applicazioni, negli esempi, negli inquadramenti,
si possano estendere le indicazioni contenutistiche dei programmi.
Elementi di probabilità e di statistica
Nel progetto, nella classe prima, diamo ampio spazio alla
statistica descrittiva, in quanto tema che si presta
all'introduzione e al consolidamento in attività significative
di molti concetti matematici di base, dai numeri al calcolo
approssimato, dal concetto di funzione alla costruzione e all'uso
delle formule, dalle rappresentazioni grafiche di relazioni numeriche
alla lettura e alla messa a punto di algoritmi.
Le indicazioni contenutistiche relative alla statistica
presenti nei programmi sono molto vaghe.
Nei commenti si parla di "grafici vari" e noi abbiamo
riferito a questo argomento, oltre alle rappresentazioni di
distribuzioni di frequenza, anche i grafici di serie temporali e il
calcolo e la rappresentazione di numeri indici, la valutazione di
variazioni e di variazioni medie,
(questi aspetti forse
potrebbero rientrare anche sotto le voci "valori di sintesi"
e "indici di variabilità" punti 6.2 e 6.3
dell'elenco , ma, forse, gli estensori dei NP con questi
termini intendevano riferirsi, rispettivamente, ai valori medi (o
indici di posizione) e agli indici (o misure) di dispersione).
Gli strumenti di statistica descrittiva servono poi, in classe
seconda, come punti di riferimento per l'introduzione alla
probabilità (concetto di distribuzione, proprietà
della funzione-probabilità,
).
Nel commento al tema i NP accennano al confronto tra le diverse
definizioni (non-assiomatiche) di probabilità.
Sicuramente gli estensori dei programmi intendevano riferirsi
agli approcci alla determinazione di alcuni valori di probabilità
noti come "classico", "frequentista" e
"soggettivista"; ma, secondo noi, far passare questi metodi
valutativi, dipendenti dal contesto dell'"esperimento", per
"definizioni matematiche" contribuirebbe a oscurare la
comprensione sia della natura dei modelli matematici che del ruolo
del calcolo delle probabilità; altro conto è (nel
contesto di una riflessione più generale sui modelli
matematici e sulla natura della matematica, che riteniamo opportuno
affrontare nel triennio) inquadrare storicamente queste "definizioni"
come tentativi definitori tipici di un periodo in cui la matematica
non aveva ancora assunto un proprio status autonomo.
Per ulteriori indicazioni rinviamo alla guida dell'u.d. La
matematica tra gioco e realtà.
Elementi di logica e di informatica
La lettura del solo elenco dei contenuti proposti dai NP lascia
un po' perplessi (anche se, per questo tema, ci sono stati dei
miglioramenti rispetto alle prime versioni dei NP): la "logica
matematica" e temi come gli "automi" e le "grammatiche
generative", se intesi in quanto tali, sono affrontabili
decentemente (avendo a disposizione sia strumenti concettuali
adeguati che contesti significativi in cui utilizzarli) solo a
livello universitario.
La lettura del commento al tema fuga alcune perplessità.
Troviamo, infatti, per quanto riguarda la logica: «Gli elementi
di logica non devono essere visti come una premessa metodologica
all'attività dimostrativa , ma come una riflessione che si
sviluppa man mano che matura l'esperienza matematica dello studente.
Fin dall'inizio bisogna abituare lo studente all'uso appropriato del
linguaggio e delle formalizzazioni, a esprimere correttamente le
proposizioni matematiche e a concatenarle in modo coerente per
dimostrare teoremi, mentre solo nella fase terminale del biennio si
può pervenire allo studio esplicito delle regole di
deduzione».
Sulla logica intesa, in senso lato, come educazione
all'attenzione agli aspetti linguistici, all'esposizione
comprensibile delle argomentazioni,
non si può
che essere d'accordo, e la riflessione sulle questioni linguistiche è
diffusa in tutte le unità didattiche del progetto.
Per lo «studio esplicito delle regole di
deduzione» non è chiaro che cosa intendano gli estensori
dei NP: sicuramente non intendono riferirsi a una presentazione
assiomatica della logica proposizionale, che contraddirebbe la prima
parte del commento stesso e il fatto che di "assiomi" si
parla solo nei NP per la classe 5ª di alcuni indirizzi (poi, a
seconda della presentazione assiomatica scelta, le regole di
derivazione possono essere diverse
); probabilmente gli
estensori intendono riferirsi alla messa in luce di alcuni schemi
dimostrativi e alla possibilità di usare le tavole di
verità per evidenziare alcuni dei casi in cui, nota la
verità di alcune formule, si può "concludere"
che è vera un altra formula. Su questi aspetti sono presenti
riflessioni in varie schede.
Grande rilievo, in molte schede, viene dato alla discussione
delle analogie e delle differenze tra linguaggio formale e
linguaggi artificiali (punto 8 dell'elenco).
Questo aspetto è, indubbiamente, centrale sia per
l'avvio alla "logica matematica", intesa nel senso lato a
cui ci siamo riferiti sopra, sia per l'avvio all'uso dei linguaggi di
programmazione e di altro software.
Alla costruzione e alla rappresentazione di algoritmi
(punto 5 dell'elenco) e all'uso del computer per analizzare e
risolvere problemi (punti 11 e 12) si ricorre in gran parte delle
schede di lavoro, così come accade nel normale lavoro di quasi
tutti i matematici e di chi usa la matematica in altre scienze,
tecniche o mestieri.
Il punto 6 ("automi finiti,
"), a cui abbiamo
accennato criticamente, dovrebbe essere finalizzato, come
suggeriscono i commenti al tema, al riconoscimento dell'«aspetto
logico-funzionale di alcune realtà (i linguaggi formali,
l'elaboratore, altri sistemi automatici)».
Sul fatto che la riflessione sulla natura degli automatismi,
sulle differenze tra questi e altre "macchine",
sia
fondamentale per educare a un uso consapevole dei mezzi di calcolo,
per far comprendere il ruolo di essi e della matematica (come
"linguaggio" e "strumento" per realizzare sistemi
automatici),
siamo pienamente d'accordo: anche a ciò è
finalizzata la u.d. La automazione. Non vediamo, invece, che
senso abbia e come si possano introdurre (non caricaturalmente) nel
biennio concetti come "automa finito" e "grammatiche
generative".
Per indicazioni sul software specifico messo a punto per
il Progetto si vedano le indicazioni presenti sul "sito" e all'interno del software stesso.
Per una descrizione sintetica dell'articolazione del progetto rimandiamo alla introduzione al volume "Le schede di lavoro".
Nelle guide alle varie unità didattiche sono date
indicazioni più complete sulla gestione del materiale
(tempi di svolgimento, collegamenti fra schede, parti opzionali,
differenze a seconda dell'indirizzo,
In breve, possiamo dire che nel caso delle classi con programma "forte", la
scheda 2 di "Per strada" può essere affrontata sia
in classe prima che in seconda. Nel caso delle altre scuole questa
scheda è prevista per la classe seconda; se lo si ritiene il
caso, si può lasciare per la seconda anche la scheda 1 di "La
matematica e lo spazio", o, addirittura, la scheda 1 di Per
strada.
"Progettare un pezzo di vita" non è una u.d.,
ma sta a indicare una proposta di lavoro, a mo' di tesina, che gli
insegnanti possono proporre agli alunni nelle ultime settimane di
scuola: può essere una situazione problematica relativamente
aperta (come organizzare un viaggio, predisporre la realizzazione del
bilancio delle spese di una famiglia, analizzare economicamente una
piccola impresa artigianale, realizzare un particolare gioco al
calcolatore,
) che gli alunni, fuori dall'orario scolastico,
possono affrontare, singolarmente o a gruppi, utilizzando
opportunamente le proprie risorse culturali (matematiche e non).
Molte schede si prestano ad attività di collaborazione
con insegnanti di altre discipline (nei programmi di alcune
scuole è prevista esplicitamente uno "spazio" per
attività interdisciplinari; del resto il nuovo esame di stato prevede anche verifiche in questa direzione) o, quanto meno, alla segnalazione di collegamenti con
altre discipline: dall'Italiano (non solo per le riflessioni sui
linguaggi, ma anche per attività di lettura, sintesi,
che l'insegnante di lettere può far svolgere su schede di
lavoro del progetto) al Laboratorio fisico/chimico, dal Disegno (geometria, uso del calcolatore) alle Scienze
della Terra o alla Geografia (coordinate, trasformazioni geometriche,
scale,
), dalla Biologia (grafici, probabilità, fattori
di scala,
) a Diritto ed Ecomomia (modelli matematici per
l'economia e le scienze sociali),
Nelle guide di varie unità didattica (e, in particolare,
nella guida alla prima unità didattica), sono segnalati
problemi relativi al raccordo con la scuola media inferiore.
Le tabelle seguenti sintetizzano il contenuto matematico
delle schede facendo riferimento all'elenco presentato nel punto 3. .
Ad esempio il "2.1" che compare nella colonna "2" della riga relativa all scheda 1 dell'u.d. "La matematica e i suoi modelli" significa che in tale scheda sono presenti riferimenti significativi al punto 2 - (1) del tema 2 (valori approssimati); ciò non significa che questo argomento sia affrontato approfonditamente: potrebbe essere solo introdotto in modo intuitivo, rimandando una presentazione più formale e un eventuale sviluppo "tecnico" a schede successive.
Il fatto che lo stesso contenuto sia affrontato in più
schede come appare chiaramente da un esame "verticale"
delle colonne dei temi conferma le caratteristiche del
progetto (integrazione di argomenti comuni a più aree
matematiche, ripresa a spirale dei contenuti con diversi livelli di
applicazione e di formalizzazione,
). È utile
all'insegnante tener conto di questo aspetto sia per calibrare e
distribuire nel biennio i livelli di approfondimento e consolidamento
e per evidenziare agli alunni collegamenti con idee, applicazioni,
riflessioni,
su un certo argomento già avviate in
schede precedenti.
Nella tabella, tra un blocco di schede e l'altro, sono presenti righe che elencano i vari capitoli deGli oggetti matematici, per dare un'idea di quando potrebbero cominciare ad essere utilizzati in relazione allo svolgimento delle schede di lavoro.
A che cosa servono le guide per gli insegnanti?
La matematica e i suoi modelli
Le statistiche (da rivedere)
La automazione (da rivedere)
Modelli matematici per l'economia
È in corso la trasformazione delle altre guide in HTML
Vedi gli Oggetti Matematici (clicca o per cambiare "indice")