MaCoSa:  e-book per il biennio delle superiori  (MateFitness 10/05/2010)

1)  Punti di partenza:
(a)  I ragazzi sono più "colti" (nel senso che possiedono più conoscenze) di un tempo, come tutti lo siamo:  è un dato di fatto che aumentano le nostre conoscenze. Ma scolasticamente vanno peggio. A scuola si riescono ad affrontare meno conoscenze.  Perché?
(b)  E questo nonostante che siano di più le informazioni che ricevono a scuola. Basti pensare ai libri di testo, che occupano un "volume" pari ad almeno il triplo di quello dei libri di testo di una trentina di anni fa.
Obiettivo dell'iniziativa, come spero si chiarisca nei nostri interventi, è proporre delle risposte a questi interrogativi.

2)  Le contraddizioni:
(c)  All'università arrivano studenti che usano qualche simbolo e qualche parola in più di un tempo, ma a sproposito. Un esempio banale:
per indicare "ogni" (mentre potrebbe essere solo un mattone per costruire formule del tipo "∀a …a…").
L'uso del tutto a sproposito di un simbolo "nuovo" rispetto ai contenuti scolastici tradizionali non fa altro che accrescere la separazione tra la cultura e l'apprendimento scolastico.
(d)  Concetti di base, come quello di funzione, che dovrebbe essere avviato nella scuola elementare, per gli alunni (in genere) sono ridotti a delle parole che intervengono nel testo di alcuni esercizi, da affrontare mettendo in atto alcuni "procedimenti" appresi.  Un clamoroso esempio.
(e)  Si imparano ad usare, in modo meccanico, oggetti matematici, ma, anche i più elementari, spesso non si impara ad usarli per affrontare le situazioni (non interne alla matematica) più elementari.  Un altro clamoroso esempio.
Chi/cosa addestra gli alunni a questo atteggiamento nei confronti della matematica?

3)  Le famiglie hanno (spesso) un rapporto con la scuola conflittuale, o di richiesta di prestazioni, senza la ricerca di collaborazioni reciproche per la crescita culturale dei ragazzi. Questo "allontanamento" ha cause che non possono essere ricercate solo nel modo in cui la scuola si propone a ragazzi e famiglie, ma qualcosa, per ricostruire un rapporto di collaborazione, forse si può fare.

4)  I ragazzi (nel loro complesso, non il 5% che riuscirebbe "bene" al di là di chi e cosa gli si insegna) vivono la scuola come qualcosa che si deve affrontare, con scarse interazioni con i modi con cui praticano, arricchiscono, … la loro cultura. E questo vale in generale, non solo per la matematica. I linguaggi, i modi di arricchire e di scambiare le conoscenze, … sono sempre più lontani dai modelli che propone la scuola. L'uso del computer e di Internet sono l'aspetto più evidente (ma si potrebbero fare molti altri esempi: basti pensare al modo di scrivere i messaggi di posta elettronica o i messaggi su un telefonino, che deve essere diverso dal modo in cui si scrive un "tema", ma che fa parte della educazione linguistica).

5)  Che cosa proponiamo di fronte a questa situazione, e al silenzio, e alle complicità delle case editrici (che, per esempio, hanno interesse ha vendere un'antologia di centinaia di pagine piena di cose che si possono esaminare gratuitamente in rete!)?

Un "libro di testo" online, accessibile via Internet da tutti, con integrazione di varie risorse disponibili gratuitamente, che sia aperto alla collaborazione dei docenti, che apra spazi di collegamento tra le varie scuole e, possibilmente, con le famglie, … e che proponga un modo diverso di fare scuola.
Non vuole essere la risposta ai libri di testo "ufficiali", ma uno stimolo, anche alla nascita di iniziative analoghe, con tagli diversi, che dialoghino tra di loro, ….
Ecco qui il collegamento a quanto abbiamo avviato.  Prima che Fabrizio Vannucci vi esemplifichi l'impostazione culturale/didattica di una scheda di lavoro facciamo una rapidissima panoramica di quello che al momento è presente.

6a)  Percorsi culturali ampi. Questa è la caratteristica principale del "progetto". Rischio dei quiz.

6b)  Gestione on-line, con proiettore, usabile a scuola e a casa. Html e PDF.  es. di scheda in Html con link ad altri documenti

6c)  No a laboratorio "separato". Il computer deve intrecciarsi agli insegnamenti disciplinari: ora è uno strumento di lavoro, ricreazione, ... normale e quotidiano; deve esserlo anche a scuola. Purtroppo è un processo lungo, ma avviabile, se ci si muove per tempo.  Un paio di esempi:  Geometria dinamicaDizionario online

6d)  Le ore di laboratorio informatico solo con il controllo dell'insegnante sono una cosa "senza senso". I ragazzi devono avere la possibilità di sbagliare e correggersi senza il controllo diretto del docente. Qualche esempio.

6e)  Altro (su cui non possiamo soffermarci).
Spunti per interazioni con colleghi di altre discipline (vedi)
Errori presenti nei libri di testo ...: (esempi: er01er02er03er04)

6f)  Verifica dinamica, confronto tra scuole, ... È una prospettiva verso cui andare (vedi ad esempio questo generatore di esercizi).

7)  Scambio di esperienze, materiali, spazi per confrontarsi, ...: si cerca di aprire uno spazio ad un modo di lavorare che trascenda questa esperienza, si sviluppi e prosegua nel tempo, al di là di noi. Coi cambiamenti veloci che ci sono, è l'unica strada. Ma bisogna muoversi presto.