Siano f(x) = √x(x+1)3 / (e2x2−1)
e
F(x) = 1 ∫ x f
(1) Determinare campo di esistenza di f e di F, precisando dove sono continue.
(2) Stabilire se i limiti di F agli estremi sono finti o infiniti.
(3) Studiare la derivabilità di F, dove F cresce e dove decresce.
(4) Studiare il segno di F.
(5) Tracciare un grafico qualitativo di F.
(6) Se G(x) = 1/2 ∫ x f,
qual è il dominio di G? Si può dire che il grafico di G è una traslazione di quello di F?
(1) f(x) è definito per x > 0, in quanto rapporto tra un termine definito per x ≥ 0 e un
termine definito per x ≠ 0. In
(2) Per x → 0+ F(x) → −∞. La cosa può
essere congetturata sperimentalmente in molti modi (ad es., con Poligon o con Maple,
si può calcolare l'intergrale in [1,c] di f con c che si avvicina a 0 ed osservare che
si ottiene un valore che tende a −∞).
La conclusione teorica è facile: per x → 0+
Per x → ∞ F(x) → L, L finito. La cosa può
essere congetturata sperimentalmente in molti modi (e si può trovare che L = 0.35831...).
[ f(x) = sqr(x)*(x+1)^3/(exp(2*x^2)-1),
[1,5] f INT = 0.3583100802,
La conclusione teorica è nuovamente facile: per x → ∞
(3) F è derivabile, e la sua derivata è uguale a f.
f è positiva (per x > 0 exp(x^2) > 1). Quindi F è crescente.
A conferma, a destra, i grafici di f e di F (ottenuti col computer).
(4) F, essendo crescente e valendo 0 in 1, ha segno positivo in (1,∞). (5) Vedi il grafico di F, a destra. (6) G ha lo stesso dominio di F, e G(x) = 1/2 ∫ x f = 1/2 ∫ 1 f + 1 ∫ x f = k + F(x) (con k = 1.15220809...). A destra è tracciato anche il grafico di G, che è traslato verticalmente (di k) rispetto a quello di F. |