Il concetto di funzione va introdotto, operativamente, graficamente, contestualizzato, …, all'inizio della scuola elementare perché è su di esso che si basa, oggi, tutta l'organizzazione della matematica. E, ovviamente, va introdotto subito, anche se non in modo formalizzato, il concetto di numero reale. Due esempi:

La temperatura passa da 4° a −3°.
Di quanto varia?
Poi passa da −3° a 2°. Di quanto varia?
Di quanto è variata in tutto, dall'inizio alla fine?

 
    
Abbiamo 5 euro. Dobbiamo dividerli in tre.
Facciamo la divisione con la calcolatrice.
Otteniamo il risultato a fianco.
Quanto diamo a ciascuno di noi?
 

  Vediamo qui, rapidissimamente, alcuni esempi di esercizi affrontabili tra la scuola di base e il primo anno di scuola superiore, con qualche commento (sulla loro modalità, finalità, contestualizzazione nel percorso didattico, … - che facciamo oralmente, e che dovremmo essere in grado di svolgere spontaneamente). Vediamo in particolare gli esercizi  0.1,  0.2,  0.6,  0.9,  0.11,  1.1,  1.2,  1.7,  1.9,  1.17,  1a.2,  1a.10,  1a.11.

  Per accelerare i tempi, e per rendere un po' più operativa la lezione, esaminate queste schede di lavoro, per la classe 2ª superiore (sono schede di lavoro che in classe sono da affrontare, ovviamente, in più lezioni). Annotate brevemente, a gruppi di 2 o 3 persone, le vostre osservazioni circa le differenze nella modalità di presentazione e nei contenuti dai libri di testo più diffusi di cui siete a conoscenza. Non analizzate in dettaglio le schede, ma cercate di percepirne il taglio culturale-didattico, il modo di usarle in classe, …. Tra mezz'oretta incominceremo a discutere alcuni problemi che esse possono sollevare:
funzioni ed equazioni 1funzioni ed equazioni 2  (saltate il paragrafo "introduzione" della scheda 1; se vi servono qui trovate le guide alle due schede).

  Gli antichi Babilonesi, circa 4 mila anni fa, usavano la scrittura posizionale (vedi). Non avevano problemi "teorici" nell'estendere la precisione di una misura a più cifre. Sono i Greci e i Romani, e la successiva cultura occidentale, per vari secoli, che "persero" la scrittura posizionale e si arrovellarono di fronte al problema della "continuità". Per noi (come per i "Babilonesi") che 1/3 faccia 0.333… non è un problema; l'infinito "potenziale" (ossia la possibilità di procedere oltre, senza sosta) è un fatto di cui "tecnicamente" siamo padroni (almeno fino a che non ce ne parlano in un certo modo a scuola, facendoci tornare come gli antichi Greci ...). Le difficoltà sono solo negli algoritmi con cui operare con i numeri illimitati: il problema è che per sommare o moltiplicare due numeri illimitati non possiamo partire dalla cifra "più a destra".

    I numeri reali (come 71.14273869153…) sono un concetto di base, avviato nella scuola di base e ripreso all'inizio del primo anno.
Sono un modello che rappresenta ideali misure esatte.
Un numero "finito" può avere due rappresentazioni decimali diverse:
    2.999… = 3.000…

 

    Un approccio (sostanzialmente uguale a quello di Cantor) per definire le operazioni è il seguente (clicca qui):

   
x ∈ [3.8, 3.9],  y ∈ [6.4, 6.5]    x·y ∈ [24.32, 25.35]

    In generale (per ciascuna delle cinque operazioni) migliorando la precisione dei termini dell'operazione si può migliorare quanto si vuole la precisione del risultato:

calcolo di  x/y  con x = √10 = 3.162277660168… e y = √2 = 1.414213562373… utilizzando i troncamenti di x e di y a cifre di posto man mano più piccolo:

    x           y           min         max         indet
3.1   3.2   1.4   1.5    2.06666666… 2.28571428… 0.21904761…
3.16  3.17  1.41  1.42   2.22535211… 2.24822695… 0.02287483…
3.162 3.163 1.414 1.415  2.23462897… 2.23691654… 0.00228757…

    Come si può osservare, man mano che divido per 10 l'indeterminazione di x e di y (all'inizio è 0.1, poi è 0.01, …) ottengo il risultato con un'indeterminazione che man mano si divide circa per 10.
    Se hai tempo puoi vedere un approfondimento qui.

  Abbiamo visto, rapidamente, come possono essere introdotte le operazioni tra numeri reali.
Sempre per stare nei tempi, esaminiamo due schede di lavoro per la classe 3ª superiore con cui vengono introdotti i concetti di derivata e i (due concetti di) integrazione. L'idea è di introdurli in 3ª per consentire il loro uso per l'insegnamento della fisica. Sono introdotti alla "Galileo" (il rapporto incrementale viene semplificato per cui l'incremento a denominatore "sparisce").  In 4ª questi concetti verranno estesi alle altre funzioni e messi a punto teoremi specifici (ad esempio per la derivazione del quoziente e della composizione di funzioni):
la derivazione di funzionigli integrali  (se vi servono qui e qui trovate le guide alle due schede).
    Annotate brevemente le vostre osservazioni circa le differenze nei contenuti tra queste schede e i libri di testo più diffusi di cui siete a conoscenza. Discuteremo alcuni dei problemi che sollevate.
Nota 1.  Queste schede (e le due precedenti) sono ovviamente discutibili. Le usiamo come materiale didattico per stimolare (velocemente) delle riflessioni e delle discussioni sul tema.
Nota 2.  Oggi non siamo riusciti ad discutere la scheda sull'integrazione. Ci soffermeremo su di essa nella prossima lezione.