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Errori di questo tipo sono particolarmente inaccettabili nei libri in cui prevale un'impostazione formale, in cui nella scelta dei contenuti e nella loro presentazione prevale una visione della matematica come disciplina dell'esattezza e dell'educazione astratta al ragionamento.

Queste concezioni, come è noto, fanno il paio con molti luoghi comuni sulle caratteristiche della matematica e sulla sua difficoltà:
la matematica come garante della incontestabilità di una analisi di un particolare problema o di una particolare scelta ("2+2 fa 4");
l'utilità di una attività su concetti astratti in quanto capace di sviluppare abilità mentali ritenute "di base";
la connessa interpretazione della matematica come disciplina "difficile" e capace di discriminare i più intelligenti e i meno intelligenti (o almeno, già a livello della scuola elementare e media inferiore, chi è portato e chi è negato per la matematica); invece vengono individuati solo i ragazzi che hanno (o a cui è stato indotto) un atteggiamento più passivo nei confronti dello studio.