Un problema che non si risolve con un semplice calcolo:
Due compagne di università che condividevano la stanza nella casa dello studente si ritrovano dopo molti anni. Una chiede all'altra quanti anni hanno le sue tre figlie. La risposta è: "Il prodotto delle loro età 36". "Ma è non è un'informazione sufficiente!". Aggiunge allora l'amica: "Bene, la somma delle loro età è uguale al numero della nostra stanza". "Non mi basta ancora come informazione". "La più grande mi assomiglia". L'amica: "Adesso so quanti anni hanno!".
Risolvi il problema (supponi che entrambe le donne si ricordino il numero della stanza).

Le possibili età con prodotto 36 e la loro somma (volendo si può controllare la risposta con WolframAlpha col comando m*n*p = 36, m >= n >= p >= 0):
4, 3, 3     10
6, 3, 2     11
6, 6, 1     13
9, 2, 2     13
9, 4, 1     14
12, 3, 1     16
18, 2, 1     21
36, 1, 1     38
Il fatto che la seconda informazione non sia sufficiente fa concludere che il numero della stanza non era 10, 11, 14, 16, 21 o 38, ma era 13.  Dunque le età dei figli sono 6, 6 ed 1 o 9, 2 e 2.  La terza informazione (la più grande mi assomiglia) permette di dedurre che le età sono 9, 2 e 2 (altrimenti non ci sarebbe "la" più grande, ma le più grandi sarebbero due).


Un problema simile è presente in un libro di Sheila Tobias (Overcoming Math Anxiety, 1993). Il quesito permette di riflettere (considerando un semplice esempio) sul fatto che le informazioni non sono sempre sufficienti per risolvere un problema (e che a volte sono sovrabbondanti).