Gruppo 3 - Parte 3 - Commenti ai nostri Esempi

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#    L'obiettivo di questi commenti non è analizzare a fondo e uniformemente tutti i quesiti, ma dare un'idea di come tener conto degli aspetti (richiamati nella prima colonna delle seguenti tabelle) che abbiamo elencato nella "griglia" presentata nella parte 1, in modo da dare spunti e sollecitare attenzioni utili per la preparazione di prove "personalizzate" sulla programmazione delle singole classi.
    Alcuni aspetti ogni tanto citati (A2, A4, A5 e A6) sono in realtà presenti in quasi tutti i quesiti.
    Per quanto riguarda il punto B della griglia, osserviamo che tutti i quesiti offrono spunti che possono essere ripresi in vario modo nel colloquio orale. Le prestazioni "tecniche" richieste sono molto limitate, diverse da quelle che potrebbero essere richieste in una prova scritta tradizionale.
#    Una terza prova (di tipo B) può essere realizzata in vario modo, mettendo insieme quesiti che, nell'insieme, consentano di tener conto dei vari aspetti che abbiamo cercato di esplicitare ed esemplificare.
    La preparazione di una terza prova ci sembra un momento molto importante perché consente/stimola insegnanti di diverse discipline a confrontarsi e a considerare i singoli alunni unitariamente, come persone che devono affrontare una prova concordata (nei contenuti e nell'impostazione) non solo come dei "record" di un foglio di calcolo in cui si inseriscono dei numeri di cui poi si fa una somma o una media.
    In questo senso è stata una fortuna che sia stata modificata l'indicazione politica iniziale di fare una redazione centrale, uniforme per tutti, della terza prova. Ed è stato un bene perché da insegnanti presenti nelle scuole sparse sul territorio sono emersi esempi di prova spesso di qualità culturale e didattica incomparabile (in meglio) rispetto a quanto è apparso sui siti di MPI e CEDE.
    E, secondo noi, sarà importante che venga data la massima pubblicizzazione alle terze prove preparate nelle varie scuole, non solo per far circolare le idee, ma anche per "trasparenza": il rischio di prove facili e prove difficili, di disomogeneità di preparazione, nella nuova logica di "autonomia" delle scuole, può essere superato solo attraverso un confronto e una competitività culturale tra le scuole, non attraverso l'imposizione di procedure valutative standard nazionali, che rischiano di tarpare le ali a chi si impegna maggiormente nell'innovazione. (nota).
#    Sono presenti molti quesiti "disciplinari". Anche questi, tuttavia, richiedono forme più o meno esplicite di integrazione con altre discipline o tra diversi linguaggi/settori della disciplina, e prevedono in genere un approccio operativo e l'eplicitazione verbale di procedimenti o ragionamenti.
    I quesiti che abbiamo proposto vanno, ma non "spingono" nella direzione dell'"interdisciplinarità". Riteniamo, tuttavia, che negli anni prossimi, col proseguimento dell'esperienza, con le nuove classi, ... si potrà/dovrà avanzare in questa direzione.
#    Sono prevalenti la Matematica e la Fisica. Ce ne scusiamo, ma queste erano le discipline in cui erano "competenti" la maggior parte dei membri del gruppo di lavoro.
    Ma pensiamo che i quesiti (accoppiati ai seguenti commenti) possano dare molti spunti anche per la preparazione di prove relative ad altre aree disciplinari.
#    I quesiti possono contenere imprecisioni, aspetti discutibili, ... . Siete pregati di segnalarci per e-mail (macosa@dima.unige.it) le vostre osservazioni al proposito, oltre a eventuali suggerimenti per altre prove che, in prospettiva, potremmo inserire nel sito.

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[1]                      clicca qui per i commenti generali
G Questo quesito è stato preparato utilizzando un numero di Scientific American (edizione inglese di Le Scienze). Si possono preparare (facilmente) quesiti analoghi usando altri numeri della rivista o altre riviste (in lingua inglese o francese o ...) riferite ad aree disciplinari diverse.
C
F
Con (b) si è prevista anche una forma più estesa/esplicita di intrepretazione/traduzione dalla lingua straniera; l'aver sbagliato la parte (a) non pregiuduca la possibilità di affrontare la parte (b).
F
A3
Si ipotizza che, sia nell'insegnamento delle lingua straniera che in quello delle discipline coinvolte nel quesito, si siano fatte esperienze d'uso o riferimenti a materiali (articoli, software, libri, cataloghi, siti Internet, ...) in lingua straniera riferiti alla disciplina.
E
A8
Per rispondere non servono approfondite conoscenze scientifiche. Non sono tanto queste l'oggetto della valutazione, quanto la capacità di orientarsi/arrangiarsi a comprendere un discorso scientifico in lingua straniera (ricavando il significato di parole o frasi dal contesto, operando confronti tra le possibili risposte, ...). .
E Si è scelto di usare l'Inglese solo come "conoscenza del linguaggio" e "uso in contesti", che ci sembra l'aspetto più importante. Domande sulla letteratura inglese, nell'eventualità che l'Inglese sia scelto tra le quattro materie, potrebbero essere fatte in Italiano. .
[2]                      clicca qui per i commenti generali
G La parte (a) di questo quesito è stato preparata utilizzando un dizionario Inglese monolingua. Si possono preparare (facilmente) quesiti analoghi usando altri voci del dizionario, anche riferite ad aree disciplinari diverse da quella scientifica (astronomica) qui considerata. In questo caso il testo è frutto di un parziale rimaneggiamento delle definizioni originali: così come accade per i dizionari generali italiani, anche nei dizionari inglesi le "definizioni" in genere consentono di identificare l'"oggetto" descritto ma contengono spesso grosse imprecisioni, se non errori, che, in un contesto come quello dell'esame di stato, possono dar luogo a conflitti concettuali che mettono in difficoltà lo studente. La cosa può cambiare se si utilizzano dizionari settoriali (biologico, matematico, economico, ...) e se si ricorre a definizioni, glossari, ... presenti in manuali disciplinari.
F vedi F in [1]
E La parte (a) richiede conoscenze sia di Inglese che di scienze; senza queste non si è in grado di rispondere. Deve quindi essere presente almeno un altro quesito (o parte di quesito), come l'[1] o il [3], in cui non intervenga in maniera decisiva il contesto disciplinare.
E
A1
A2
A7
La parte (b) è invece solo di Scienze, però è espressa in un linguaggio simile a quello usato in ambito matematico-fisico e che è affrontabile sia riferendosi/pensando al contesto (e con un pizzico di buon senso) che astraendo da esso utilizzando considerazioni sulle trasformazioni geometriche, le geometrie non euclidee, ... (per inciso, osserviamo che solo per la terza condizione la risposta è "sì", anche se in qualche libro di testo si trova che è tale anche per le altre due condizioni!).
[3]                      clicca qui per i commenti generali
G Il quesito è stato preparato utilizzando il catalogo in inglese di un museo. Si possono facilmente preparare quesiti simili usando depliant, guide turistiche, didascalie di libri vari, ... . Quesiti simili possono essere realizzati anche interamente in Italiano.
F vedi F di [1], più l'ipotesi che nell'insegnamento della storia dell'arte si siano affrontati anche autori relativamente recenti.
E
A8
C
Per associare opera a legenda è sufficiente la lingua Inglese. Per associare anche l'autore occorrono conoscenze di storia dell'Arte (o "capacità", non facilmente riconducibili a nozioni, di riconoscere un autore). Questo quesito può fornire valutazioni utilizzabili per entrambi gli aspetti (inglese e arte)
[4]                      clicca qui per i commenti generali
G Il quesito trae spunto da una figura di un opuscolo illustrativo di una mostra scientifica.
E La conoscenza dell'Inglese interviene in modo molto limitati. È più un messaggio/testimonianza di integrazione che una occasione di verifica anche della padronanza della lingua straniera. Vedi anche punto E di [2].
A8
D
C
Sono presenti vari livelli di risposta: # saper mettere in ordine gli eventi (escudendo, quindi, o primi uomini o formazione della crosta terrestre), # saper anche stimare i rapporti tra l'"età" dei vari eventi (questo consente di capire che è da escludere primi uomini), # sapere anche collocare nel tempo almeno un evento (questo consente di fissare la scala).
[5]                      clicca qui per i commenti generali
G Anche questo (prendere un libro, un articolo, ... in lingua straniera, cancellarne un po' di parole, ... ) è un prototipo di quesito che è facile implementare (occorre però prima verificare che non siano presenti ambigità non scioglibili, o, almeno, tenerne poi conto nella valutazione), per vari contesti.
E In quesiti come questo, a seconda del tema e dell'approfondimento, la comprensione "inglese" del brano (e la capacità di rispondere) può essere più o meno influenzata dal contesto.
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F
D
Ipotesi che l'insegnante, affrontando lo studio della lingua latina e gli autori più recenti, abbia discusso anche questioni relative alla nascita dell'Italiano (anche se ciò non costituisce un prerequisito "tecnico" per affrontare il quesito). Osserviamo che, a seconda dei gusti, la morfologia può essere inclusa o meno nella sintassi. Di ciò, degli usi di tali termini che hanno fatto i vari insegnanti, ... occorre tener conto nella valutazione. I fenomeni che Petronio, tramite Trimalcione, vuole rappresentare in modo caricaturale possono essere vari (sull'accentuazione dell'uno o dell'altro si è divisa la critica letteraria); il riferimento all'uso del latino volgare dovrebbe suggerire che quello richiesto è la rozzezza culturale dei "nuovi ricchi" della Roma dell'epoca neroniana; ma sono da accogliere anche altre interpretazioni motivate.
E
G
C'è una interazione con tematiche linguistiche affrontate in altre materie. Quesiti di taglio simile possono essere studiati per confrontare lingue diverse, moderne o antiche (ad es. greco e latino, inglese e francese, francese e latino, ...). Qualcosa di simile si può pensare anche per confrontare linguaggi formali tra loro o linguaggi formali e linguaggi naturali.
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F
A2
A8
L'ipotesi è che l'insegnamento della storia non sia sviluppato solo attraverso lo studio ripetitivo delle parti verbali di libri impostati in modo cronachistico, ma anche attraverso l'analisi (non solo qualitativa) e l'interpretazione di come si intrecciano i principali fattori che intervengono nei cambiamenti sociali, economici e politici, e che si sia "arrivati" ai primi decenni del nostro secolo.
E
A3
A6
C'è un intreccio con il linguaggio matematico. Non sono previste specifiche competenze matematiche "avanzate", ma il modo in cui viene spiegato e sintetizzatoi il fenomeno può dare delle infromazioni anche su alcuni aspetti delle conoscenze/abilità matematiche.
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G D
C A3
A5 A6
Si possono peparare abbastanza facilmente quesiti di questo genere (non solo per la Fisica, ma anche per altre materie scientifiche, econimche, tecnologiche, ...). Si possono anche preparare quesiti "inversi", in cui viene richiesto di tradurre in linguaggio comune e/o esemplificare leggi o fenomeni descritti in linguaggio scientifico o settoriale
[10]                      clicca qui per i commenti generali
C A6
A3 A7
Per rispondere ad (a) è sufficiente aver compreso gli aspetti essenziali del concetti. Per (b) occorre saperli esprimere verbalmente. Non è detto che (a) e (b) vadano di pari passo.
[11] [12]                 clicca qui per i commenti generali
G F
C A2
A3 A5
A6 A7
A8
Anche di quesiti di questo genere se ne possono preparare facilmente vari (anche in altre materie tecnico-scientifiche). Parte dei quesiti possono essere affrontati attraverso forme di conoscenza intuitiva/operativa/contestuale, parte attraverso il collegamento di essa a forme più organizzate e/o formalizzate di sapere. Nella motivazione/argomentazione sintetica si possono intrecciare linguaggi diversi, formulazioni operative e teoriche, ...
[13] [14] [15]                clicca qui per i commenti generali
G E
C A1
A2 A3
A6 A7
A8
Di quesiti simili a [13] e [14] se ne possono perparare facilmente altri. Sono tutti quesiti di Fisica che, tuttavia, richiedono l'uso di linguaggio e concetti matematici per comprendere il fenomeno e/o per modellizzarlo e operare delle forme di ragionamento su di esso. Possono essere affrontati in modo più operativo o più teorico, ragionando più sul modello matematico o più nel contesto, ...; la richiesta di verbalizzazione presente in [14] e [15] e la parte (c) in [15] consente di allargare lo spettro delle abilità e conoscenze valutabili.
[16]                      clicca qui per i commenti generali
G
F
A3
A8
La parte (a) è un quesito di associazione di autore a pensiero. Si possono considerare, pensando ad altre aree (arte, pedagogia, letteratura latina o italiana, ...) associazioni di autore a stile di scrittura, stile di pittura, elementi di teoria pedagogica, ... presenti in opere, articoli, ... non considerati direttamente in classe. Sono modi efficaci per valutare se l'alunno ha compreso non pappagallescamente le caratteristiche degli autori studiate. L'ipotesi è che nell'insegnamento si siano fatte attività di questo genere (lettura commentata di brani degli autori, messa a fuoco a partire dai brani delle loro caratteristiche, ...)
E
A1
A6
La parte (b) è una domanda di fisica precedeuta da un cappello riferito a problematiche filosofiche. Qui vi è un rapporto tra due aree (scienza e filosofia) che non interviene nella prestazione richiesta all'alunno. È solo un "messaggio" culturale che cerca nel contesto, motivante e cognitivamente intenso, dell'esame finale un ulteriore terreno di semina.
[17] [18] [19] [21] [22]              clicca qui per i commenti generali
G
C
A1
A6
A7
A8
Si tratta di quesiti di cui si possono, senza particolari difficoltà, preparare molte varianti. L'insegnante di matematica capisce subito (senza nostri commenti) quali sono i concetti la cui acquisizione è oggetto di verifica nei quesiti. Alcuni quesiti sono più difficili, altri sono più facili; cambiando i tipi di funzioni considerate si possono ulteriormente diversificare i livelli. Sono quindi adattabili per licei scientifici, ex-magistrali, ... . La richiesta di esplicitazione verbale (ordinata, non con pseudo simboli e formule scritte a casaccio sul foglio) delle motivazioni o la presenza di più domande consentono di allargare lo spettro della valutazione.
[20]                      clicca qui per i commenti generali
E F
C A1
A2 A3
A7 A8
È un quesito di Matematica tipico per le scuole ad indirizzo commerciale. Qui il linguaggio matematico e il linguaggio economico vengono mescolati in vari modi, sia nella presentazione che nelle richieste. Sono presenti diversi livelli e diverse forme di prestazione matematica. L'ipotesi è che insegnanti di matematica e insegnanti di materie ecomiche interagiscano tra loro.
[23]                      clicca qui per i commenti generali
E
A1
A7
A8
È un quesito di Matematica. Però richiede la capacità di costruire formule che abbaiano caratteristiche particolari espresse con un linguaggio che è tipico di quello impiegato in altre materie scientifiche. Per affrontare il quesito è utile cercare di contestualizzarlo in altri contesti, non matematici (formule impiegate per descrivere fenomeni scientifici vari) o matematici (formule per descrivere figure geometriche).
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G F
E C
A1 A3
A6 A7
A8
È un quesito di Matematica (di cui si possono fare facilmente varianti), pensato per una scuola in cui, nel triennio, si sia affrontata la geometria tridimensionale (non solo come studio di solidi in uno spazio senza riferimenti), si siano fatte attività sulle trasformazioni geometriche e, nell'ambito dei corsi di matematica e/o in quelli di materie artistiche/disegno/... si sia affrontata la tematica della prospettiva. Le parti (a) e (b), entrambe abbastanza facili, sono affrontabili con svariate forme di ragionamento. La richiesta di motivazione in (b) consente sia di esplorare le forme di ragionamento seguite dall'alunno, sia di allargare lo spettro della valutazione.
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G F
E C
A1 A3
A6 A7
È un quesito di Matematica (di cui si possono fare facilmente varianti), pensato per un istituto tecnico in cui si sia introdotto (in matematica almeno nell'ultimo anno, in fisica e materie tecniche, più o meno esplicitamente, in anni precedenti) il concetto di equazione differenziale e in cui ci si sia dedicati più alla comprensione del concetto che all'addestramento all'uso di formule risolutive. Per affrontare entrame le parti possono essere utili riferimenti mentali (più o meno consci) ad attività svolte in materie tecnico-scientifiche (riferimenti che possono diventare oggetto di esplicitazioni nel colloquio orale). La parte (a) non richiede "tecniche". La parte (b) può essere affrontata con approcci più tecnici o più teorici.

Nota.
    Abbiamo un po' trascurato la numerologia della valutazione, ma ci è sembrato un aspetto decisamente secondario rispetto alla individuazione degli obiettivi di essa, e, implicitamente, siamo forse stati indotti a farlo per una profonda avversione al mito della valutazione "oggettiva": paesi che sono in coda rispetto alla preparazione in alcune aree disciplinari secondo alcune indagini statistiche internazionali sono in testa rispetto a gare internazionali nella stessa area preparate da persone competenti nel settore, le valutazioni rispetto a queste statistiche sono spesso conflittuali rispetto a quelle date dalle università che raccolgono studenti provenienti da diversi paesi, ... . Ci rendiamo conto, del resto, che i limiti di questi sistemi di valutazione non sono solo legati all'esistenza di "principi di indeterminazione" o al fatto che una valutazione non può prescindere dai contenuti e dai metodi di insegnamento che l'hanno preceduta e dal "contratto didattico" in cui si inserisce (sono questioni che non devono impedire delle quantificazioni, ma devono solo tradursi in una esauriente eplicitazione del modello valutativo), ma vi è anche il problema dello spettro e del livello della competenza culturale che, nei vari paesi, hanno le persone che il mondo della politica sceglie per riflettere, indagare, intervenire, ... sul mondo della istruzione.